Modelli circuitali gerarchici SPICE per la simulazione di logiche dinamiche
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- Rosangela Franchini
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1 Università degli Studi di Bologna Seconda Facoltà di Ingegneria - Sede di Cesena C.d.L. in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni Modelli circuitali gerarchici SPICE per la simulazione di logiche dinamiche Laboratorio di Elettronica L-A (prof. C. Fiegna) Anno Accademico 2008/09 Data esecuzione: 18 maggio 2009 Marco Alessandrini marco.alessandrini4@studio.unibo.it Alessandro Callozzo alessandro.callozzo@studio.unibo.it Lorenzo Minghini lorenzo.minghini@studio.unibo.it Sommario Nella presente esercitazione si utilizzerà l esempio della descrizione di logiche Domino per avere un primo approccio con la realizzazione gerarchica di modelli circuitali, che è alla base di qualsiasi progetto di circuiti integrati. Si realizzeranno blocchi circuitali parametrici di granularità superiore ai transistori visti nelle esercitazioni precedenti, e li si utilizzeranno per completare in modo intuitivo circuiti anche complessi.
2 CC BY: $\ = Indice 1 Dati di ingresso 2 2 Simulazione di inverter dinamico 3 3 Simulazione di porta logica Domino 9 4 Simulazione di cascata di porte Domino 11 Elenco delle figure 15 Riferimenti bibliografici 15 1 Dati di ingresso Parametri elettrici del circuito. Tensione di alimentazione: V DD = 5 V. Capacità di carico: C load = 0, 1 pf. Parametri elettrici dei MOS. Conducibilità intrinseca (nmos): K PN = 80 µa/v 2. Conducibilità intrinseca (pmos): K PP = 40 µa/v 2. Spessore dell ossido di gate: t OX = 150 Å. Tensione di soglia: V TN = V TP = 1 V. Capacità di giunzione (per unità di area): C j = 3, F/m 2. Capacità di giunzione (per unità di perimetro): C jsw = 2, F/m. Parametri geometrici dei MOS. Lunghezza minima del canale: L MIN = 1, 0 µm Larghezza del canale (inverter dinamico): W NINV dyn = W PINV dyn = 1 µm Larghezza del canale (nmos dell inverter statico): W NINV stat = 1 µm Larghezza del canale (pmos dell inverter statico): W PINV stat = 2 µm Lunghezza giunzioni di drain e source (rettangolari): P D = P S = 3L MIN Metodo analitico. Il circuito è simulato con il software P-SPICE, parte costitutiva dell ambiente di sviluppo OrCAD. Grazie ad esso si implementano le netlist del circuito, potendo analizzare i grafici delle simulazioni plottando le grandezze d interesse ed effettuando le misure più opportune. Indice 2
3 CC BY: $\ = 2 Simulazione di inverter dinamico (a) Circuito (b) Netlist SPICE Figura 1: Inverter dinamico 1) Utilizzando le schede.model PMODA e NMODA qui riportate: *** MODELLI.model NMODA NMOS LEVEL=1 VTO=1 KP=80E-6 GAMMA=0.4 LAMBDA= PHI=0.8 TOX=150E-10 CJ=3.6E-4 MJ=0.33 CJSW=2.1E-10 PB=0.7 +MJSW=0.33.model PMODA PMOS LEVEL=1 VTO=-1 KP=40E-6 GAMMA=0.4 LAMBDA= PHI=0.8 TOX=150E-10 CJ=3.6E-4 MJ=0.33 CJSW=4.3E-10 PB=0.7 +MJSW=0.33 si realizzi il file.cir che descriva un inverter realizzato in logica dinamica (figura 1(a)) e si realizzi la simulazione descritta di seguito: ***Stimoli VVDD VDD 0 dc 5 VVA A 0 dc 0 PULSE(0v 5v 2ns.4ns.4ns 40ns 80ns).tran.01ns 100ns La simulazione dell inverter dinamico è stata effettuata all interno della seguente netlist SPICE: * Inverter *** MODELLI NMOS E PMOS ***.model NMODA NMOS LEVEL=1 VTO=1 KP=80E-6 GAMMA=0.4 LAMBDA= PHI=0.8 TOX=150E-10 CJ=3.6E-4 MJ=0.33 CJSW=2.1E-10 PB=0.7 +MJSW=0.33.model PMODA PMOS LEVEL=1 VTO=-1 KP=40E-6 GAMMA=0.4 LAMBDA= PHI=0.8 TOX=150E-10 CJ=3.6E-4 MJ=0.33 CJSW=4.3E-10 PB=0.7 +MJSW=0.33 *** SOTTOCIRCUITI *** * INVERTER STATICO.subckt INV_CMOS VDD IN OUT PARAMS: Wp=2u Wn=1u MPI OUT IN VDD VDD PMODA W={Wp} L=1u AS=6e-12 AD=6e-12 PS=10e-6 PD=10e-6 MNI OUT IN 0 0 NMODA W={Wn} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8e-6.ends * INVERTER DINAMICO.subckt INV_DOM VDD IN OUT PARAMS: Wd=1u CLK=20ns 2 Simulazione di inverter dinamico 3
4 CC BY: $\ = MP OUT 1 VDD VDD PMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 MN NMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 MA OUT IN 2 0 NMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 VPHI 1 0 dc 5 PULSE(5V 0ns.1ns.1ns {clk/2} {clk}).ends *** NETLIST *** XINVD INV_DOM *** STIMOLI *** VVDD 1 0 dc 5 VVA 2 0 dc 0 PULSE(0v 5v 2ns.4ns.4ns 40ns 80ns) *** CAPACITA DI CARICO *** Cload p *** SIMULAZIONE DEL CIRCUITO ***.tran.01ns 100ns.probe,.end I risultati della simulazione sono in figura 2. Date/ run: 06/06/09 09:38:05 7. (A) ES3-1_0.dat (active) s 20ns 40ns 60ns 80ns 100ns Date: June 06, 2009 Page 1 : 09:38:47 Figura 2: Inverter dinamico - Andamento delle tensioni (da netlist in fig. 1(b)) La successiva simulazione, comprensivi degli effetti della corrente inversa di saturazione delle giunzioni I S, ha prodotto le forme d onda in figura 3 avendo modificato il modello dell nmos con l aggiunta del parametro IS: * Inverter con IS *** MODELLI NMOS E PMOS ***.model NMODA NMOS LEVEL=1 VTO=1 KP=80E-6 GAMMA=0.4 LAMBDA= PHI=0.8 TOX=150E-10 CJ=3.6E-4 MJ=0.33 CJSW=2.1E-10 PB=0.7 +MJSW=0.33 IS=1.0E-5 2 Simulazione di inverter dinamico 4
5 CC BY: $\ = Date/ run: 06/01/09 10:33:39 7. (A) ES3-1_0.dat (active) s 20ns 40ns 60ns 80ns 100ns Date: June 01, 2009 Page 1 : 10:35:52 Figura 3: Inverter dinamico - Andamento delle tensioni con effetto della corrente I S (da netlist in fig. 1(b)) 2) Si dia una breve spiegazione del comportamento del circuito. ( 1 ) Il clock φ( 2 ) fornito all inverter ha periodo pari a 20 ns; in totale l ingresso di clock è alimentato per 80 ns, quindi saranno visualizzati quattro periodi completi di precharge ed evaluation. In questi periodi si valuta sia il caso di V A = 1, sia V A = 0. Nel semiperiodo in cui V A è alto si ha un collegamento diretto verso massa quando φ = 1. Durante la fase di precharge viene caricata C load, mentre in evaluation la stessa capacità si scarica fino a 0 V. Nel semiperiodo in cui V A è basso non sarà disponibile un collegamento diretto verso massa, né verso altre alimentazioni: quindi l uscita, flottante, deve mantenersi autonomamente costante a 1. Nella figura 2 si può notare che su si verifica una piccola perdita di carica in questa fase. L introduzione del parametro IS, associato alle correnti di perdita al nodo di uscita, mostra gli effetti (amplificati rispetto alla realtà della tecnologia) della perdita di carica su Z, cioè una riduzione della tensione sul nodo durante la fase di evaluation rispetto al valore imposto in precharge. Possiamo valutare tale riduzione di V out utilizzando la formula: T dist = C load V dist V dist = T dist I S 10 ns 10 µa = = 1 V I S C load 0, 1 pf In figura 3 è evidente che, al termine del periodo di evaluation (agli istanti t = 60 ns e t = 80 ns), la perdita di tensione su sia proprio pari a 1 V. 1 Si osservi che durante la fase di evaluation, con φ = 1, il nodo di uscita si trova in condizione di alta impedenza. Nel caso le correnti di leakage dei transistori nmos che lo connettono a massa fossero particolarmente significative, si rischierebbe una scarica non voluta del valore di Z. Questo è il caso ad esempio, delle più avanzate tecnologie digitali a 130 nm e 90 nm, che presentando valori di V DD molto bassi (da 1, 8 V a 1, 2 V) sono particolarmente soggette a correnti sottosoglia. Per visualizzare tale fenomeno nella simulazione, si provi ad aggiungere alla.model dei transistori nmos il parametro IS=1.0e5, che descrive la corrente inversa di saturazione delle giunzioni e viene usato come base per calcolare le correnti di perdita. Si tenga presente che I S = 10 µa è un valore assolutamente irrealistico dati i parametri dell esercizio, ma è utile per comprendere il fenomeno. 2 Convenzionalmente chiameremo i due sottoperiodi di φ coi nomi inglesi: precharge quando φ = 0, evaluation quando φ = 1. 2 Simulazione di inverter dinamico 5
6 CC BY: $\ = (a) Circuito (b) Netlist SPICE Figura 4: Inverter dinamico con circuito di keeper 3) Nel caso il valore di φ sia tale da rendere intollerabile il fenomeno di scarica di Z (che viene detto charge sagging), è possibile rendere stabile l uscita col circuito di figura 4(a), detto keeper. Si realizzi un keeper come.subckt (usando un inverter CMOS descritto a sua volta come.subckt) e si verifichi il funzionamento dell inverter dinamico così realizzato. ( 3 ) Il circuito di keeper è stato aggiunto alla precedente netlist con le seguenti istruzioni, relative al modello, all istanziazione e alla connessione agli altri sottocircuiti: * Inverter con keeper * KEEPER.subckt KEEPER VDD IN OUT PARAMS: Wp=1u MP OUT 1 VDD VDD PMODA W={Wp} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 XINV_Keeper VDD IN 1 INV_CMOS.ends *** NETLIST *** XINVD INV_DOM XK KEEPER *** STIMOLI *** Simulando il circuito con gli stimoli forniti in precedenza, si sono ottenuti i risultati in figura 5. Da un rapido confronto con quanto avveniva senza keeper (figura 3) si nota che è quasi scomparsa la perdita di tensione sul nodo d uscita V Z (), grazie all azione del pmos che fornisce all uscita un valore 1 forte, scongiurando lo stato di alta impedenza che affligge la versione tradizionale. Un inconveniente riscontrato è la scarica più lenta, quando il nodo d uscita deve avere tensione 0 V: il colpevole è proprio il pmos del keeper, che con la propria conduttività ostacola la scarica del nodo d uscita. Infatti il pmos dovrebbe essere poco conduttivo per non rallentare la scarica di V Z, ed evidentemente il valore scelto W p = 1 µm non è il migliore possibile. Il dimensionamento viene fatto riassegnando W p il quale, essendo legato alla corrente del MOS da proporzionalità diretta, deve essere piccolo per avere bassa conduttività del dispositivo. Sono state effettuate due ulteriori prove: una prova con W p = 2 µm (figura 6), nella quale è marcato l effetto di corruzione della funzione logica provocato dall eccessiva conducibilità del MOS; 3 Si faccia attenzione a dimensionare il parametro Wp del transistore del keeper in maniera da non compromettere il funzionamento del circuito: il transistore dovrà essere weak in modo da sostenere il nodo quando è in alta impedenza, ma non deve poter dominare la rete di pull-down al momento della commutazione. 2 Simulazione di inverter dinamico 6
7 CC BY: $\ = Date/ run: 06/01/09 10:28:23 7. (A) ES3-1_1.dat (active) s 20ns 40ns 60ns 80ns 100ns Date: June 01, 2009 Page 1 : 10:32:13 Figura 5: Inverter con keeper - Andamento delle tensioni con W pkeeper fig. 4(b)) = 1 µm (da netlist in una prova con W p = 0, 5 µm (figura 7) che ha prodotto un risultato sostanzialmente pari a quello atteso: oltre a correggere i difetti dell uscita flottante, non danneggia i fronti di discesa nei casi di uscita bassa. Entrambi i test confermano, inoltre, che il miglior funzionamento si ha dal compromesso scelto nel dimensionamento di W p scelto per il transistor: infatti, calando troppo W p si ritorna alla condizione iniziale di uscita flottante 4, mentre aumentando troppo W p si corrompe lo stato basso della funzione logica, che non ha più tensione 0 V. 4 Il MOS diventa così poco conduttivo che la scarica nei fronti di discesa è perfetta, ma il mantenimento della carica sul nodo d uscita a livello alto è impossibile perché non transita corrente. 2 Simulazione di inverter dinamico 7
8 CC BY: $\ = Date/ run: 06/06/09 09:41:43 7. (A) ES3-1_1.dat (active) s 20ns 40ns 60ns 80ns 100ns Date: June 06, 2009 Page 1 : 09:41:54 Figura 6: Inverter con keeper - Andamento delle tensioni con W pkeeper fig. 4(b)) = 2 µm (da netlist in Date/ run: 06/06/09 09:42:20 7. (A) ES3-1_1.dat (active) s 20ns 40ns 60ns 80ns 100ns Date: June 06, 2009 Page 1 : 09:42:32 Figura 7: Inverter con keeper - Andamento delle tensioni con W pkeeper fig. 4(b)) = 0, 5 µm (da netlist in 2 Simulazione di inverter dinamico 8
9 CC BY: $\ = 3 Simulazione di porta logica Domino 4) Si provi a realizzare e simulare un circuito composto dalla cascata di due porte NOT dinamiche (sfruttando i sottocircuiti descritti in precedenza). I risultati ottenuti sono corretti? Perché? La netlist è stata aggiornata come segue: * Cascata di due NOT dinamici *** NETLIST *** XINVD INV_DOM XINV INV_DOM *** STIMOLI *** *** CAPACITA DI CARICO *** Cl_ p Cl_ p La simulazione ha prodotto i risultati in figura 8. Si nota una variazione anomala del valore sull uscita complessiva V(4) quando ha valore basso: infatti V(4) non riesce a sostenere il valore alto (che dovrebbe avere, negando ) e alla fine del periodo di evaluation si trova di ben 2 V al di sotto dei 5 V attesi. Il comportamento della cascata di NOT dinamici è causato dal fatto che il MOS di comando del secondo NOT non si spegne istantaneamente all inizio dell evaluation: deve attendere la fine della transizione all uscita del primo NOT. Solo quando questo nodo avrà tensione al di sotto della soglia, allora l uscita generale assumerà il valore definitivo. Quindi, durante la transizione, essa ha tutto il tempo di scaricarsi attraverso il secondo NOT, che sta lentamente spegnendosi. Il problema (irrisolvibile) ha origine quando l uscita della prima logica ha valore 1 all inizio della fase di evaluation, quindi sono accettabili solo i casi in cui: gli ingressi rimangano costanti durante l evaluation; le transizioni degli ingressi in evaluation seguano solo lo schema 0 V V DD. Date/ run: 06/01/09 10:41:50 (A) ES3-2_0.dat (active) s 20ns 40ns 60ns 80ns 100ns V(4) Date: June 01, 2009 Page 1 : 10:44:09 Figura 8: Cascata di inverter dinamici - Andamento delle tensioni =V A, =V Z1, V(4)=V Z2 3 Simulazione di porta logica Domino 9
10 CC BY: $\ = (a) Circuito (b) Netlist SPICE Figura 9: Porta logica Domino 5) Per evitare il problema precedente, è possibile realizzare una struttura Domino, composta da un invertitore dinamico seguito da un invertitore statico (figura 9(a)). Si realizzi un file.cir che descrive tale struttura, ancora composto dai sottocircuiti definiti in precedenza. Si supponga per semplicità che non sia necessario mantenere il keeper. La precedente netlist è modificata solo nel nuovo sottocircuito XINVS, che sostituisce XINV2: * Cascata di NOT dinamico e NOT statico (senza keeper) *** NETLIST *** XINVD INV_DOM XINVS INV_CMOS I risultati della simulazione sono plottati in figura 10. Date/ run: 06/01/09 10:46:08 (A) ES3-2_1.dat (active) s 20ns 40ns 60ns 80ns 100ns V(4) Date: June 01, 2009 Page 1 : 10:47:23 Figura 10: Porta logica Domino - Andamento delle tensioni (da netlist in fig. 9(b)) 3 Simulazione di porta logica Domino 10
11 CC BY: $\ = 4 Simulazione di cascata di porte Domino Figura 11: Cascata di porte logiche Domino 6) Si descriva ora un circuito in cui si realizza una cascata di stadi di inversione, alternativamente dinamici e statici (figura 11). Si osservi che la presenza dell invertitore statico fa sì che durante la fase di precarica (φ = 0) l uscita di ogni doppio stadio dinamico-statico sia 0 V, e durante la fase di valutazione (φ = V DD ) possa solo commutare da 0 a V DD. Si spieghino le ragioni teoriche, e le si verifichino nel circuito, che permettono di utilizzare la cascata senza manifestare i problemi di cui al caso precedente (cascata di soli elementi dinamici). La struttura che alterna un blocco dinamico a uno statico risolve il problema delle transizioni ammesse durante la fase di evaluation (una dimostrazione è nelle tensioni mostrate in figura 10), infatti: l inverter dinamico accetta in ingresso solo transizioni 0 V V DD ; l inverter dinamico, allora, ha in uscita solo transizioni V DD 0 V; l inverter statico nega l uscita dell inverter statico, quindi propone un segnale con sole transizioni 0 V V DD. Quindi l uscita di un inverter statico può pilotare tranquillamente un qualunque inverter dinamico, e in generale n logiche Domino. Si spieghi infine perché negli stadi dinamici (escluso il primo) non è necessario il transistore nmos che isola la rete di pull-down durante la fase di valutazione (φ = V DD ). Il transistor nmos che isola la rete di pull-down non è necessario perché, per la struttura del circuito, non è mai presente un percorso conduttivo tra alimentazione e massa tale da porli in cortocircuito: la protezione, quindi, diventa superflua. Infatti: in precharge la prima logica dinamica carica la C1 1 (nodo 3), quindi l inverter statico propone un valore basso all ingresso del secondo NOT dinamico (nodo 4). Questi, allora, ha il nmos di comando spento, quindi non c è cortocircuito tra V DD e massa; in evaluation tutti i pmos dei NOT dinamici sono spenti, perché φ = 1, e parimenti manca un percorso conduttivo che cortocircuiti l alimentazione. 4 Simulazione di cascata di porte Domino 11
12 CC BY: $\ = Figura 12: Cascata di porte logiche Domino (come da netlist SPICE) 7) Si realizzi e si simuli, con le stesse specifiche di analisi del transitorio descritte in precedenza, il circuito di figura 11 utilizzando nella netlist esclusivamente come elementi: 1. un sottocircuito che descriva il primo stadio NOT dinamico (a tre transistori) detto INV DOM (Inverter Domino); 2. un sottocircuito che descriva il secondo stadio NOT dinamico (a due transistori) detto INV DOM2 (Inverter Domino 2 ); 3. un sottocircuito che descriva un inverter CMOS statico detto INV CMOS; 4. capacità di carico delle interconnessioni poste tutte al valore convenzionale 0, 1 pf. * Cascata di porte logiche Domino *** MODELLI NMOS E PMOS *** SOTTOCIRCUITI *** * INVERTER STATICO.subckt INV_CMOS VDD IN OUT PARAMS: Wp=2u Wn=1u MPI OUT IN VDD VDD PMODA W={Wp} L=1u AS=6e-12 AD=6e-12 PS=10e-6 PD=10e-6 MNI OUT IN 0 0 NMODA W={Wn} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8e-6.ends * INVERTER DINAMICO.subckt INV_DOM VDD IN OUT PARAMS: Wd=1u CLK=20ns MP OUT 1 VDD VDD PMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 MN NMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 MA OUT IN 2 0 NMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 VPHI 1 0 dc 5 PULSE(5V 0ns.1ns.1ns {clk/2} {clk}).ends * INVERTER DINAMICO A DUE MOS.subckt INV_DOM2 VDD IN OUT PARAMS: Wd=1u CLK=20ns MP OUT 1 VDD VDD PMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 MA OUT IN 0 0 NMODA W={Wd} L=1u AS=3e-12 AD=3e-12 PS=8e-6 PD=8E-6 VPHI 1 0 dc 5 PULSE(5V 0ns.1ns.1ns {clk/2} {clk}).ends *** NETLIST *** XINVD INV_DOM XINVS INV_CMOS XINVD INV_DOM2 XINVS INV_CMOS 4 Simulazione di cascata di porte Domino 12
13 CC BY: $\ = *** STIMOLI *** VVDD 1 0 dc 5 VVA 2 0 dc 0 PULSE(0v 5v 2ns.4ns.4ns 40ns 80ns) VPHI 7 0 dc 5 PULSE(5V 0ns.1ns.1ns {10 ns} {20ns}) *** CAPACITA DI CARICO *** Cl_ p Cl_ p Cl_ p Cl_ p *** SIMULAZIONE DEL CIRCUITO ***.tran.01ns 100ns.probe V(7),,, V(4), V(5), V(6).end Il risultato della simulazione è proposto in figura 13. In particolare si notano le tensioni d uscita degli stadi dinamici ( e V(5)) afflitte dai problemi di scarica legati a I S ; queste tensioni non influiscono minimamente sul risultato finale della cascata V(6), grazie all azione degli stadi statici intermedi. Una conseguenza facilmente individuabile, però, è il ritardo introdotto da ogni blocco, che causa una delazione dell inizio del fronte di commutazione quantificabile in circa 2, ns tra l inizio della commutazione su e l azione corrispondente su V(6). 8) Sarebbe possibile utilizzare il secondo stadio dinamico senza il transistore nmos connesso a φ nel caso si volesse realizzare funzioni logiche più complesse di un singolo inverter (quali ad esempio la funzione Z = A B + C descritta nella esercitazione precedente)? Perché? Il funzionamento del secondo stadio dinamico senza nmos pilotato da φ non è garantito con ogni funzione logica. Nel caso dell inverter, la presenza di un solo ingresso di segnale e la certezza che il segnale d ingresso attivi il relativo MOS in controfase rispetto al pmos di φ (grazie alla logica Domino) permette di risparmiare un nmos senza correre rischi. Qualora si volessero realizzare funzioni più complesse, per risparmiare un nmos bisognerebbe assicurare che ogni ingresso di comando sia pilotato da una logica Domino: in tale condizione, ogni ingresso vale 0 in precharge ed evita il cortocircuito di V DD a massa. Se anche solo un ingresso è pilotato diversamente, ad esempio con comando diretto, allora non è possibile garantire che non siano presenti percorsi conduttivi tra alimentazione e massa, rendendo obbligatorio l uso del nmos connesso a φ. 4 Simulazione di cascata di porte Domino 13
14 CC BY: $\ = Date/ run: 06/01/09 11:26:47 7V 7V 5. V(7) V(4) 5. V(5) 0s 10ns 20ns 30ns 40ns 50ns 60ns 70ns 80ns 90ns V(6) Date: June 01, 2009 Page 1 : 11:34:14 Figura 13: Cascata di porte logiche Domino - Andamento delle tensioni =V A, V(7)=φ, =V 1, V(4)=V 2, V(5)=V 3, V(6)=V Z (da netlist in fig. 12) 4 Simulazione di cascata di porte Domino 14
15 CC BY: $\ = Elenco delle figure 1 Inverter dinamico Inverter dinamico - Andamento delle tensioni (da netlist in fig. 1(b)) 4 3 Inverter dinamico - Andamento delle tensioni con effetto della corrente I S (da netlist in fig. 1(b)) Inverter dinamico con circuito di keeper Inverter con keeper - Andamento delle tensioni con W pkeeper = 1 µm (da netlist in fig. 4(b)) Inverter con keeper - Andamento delle tensioni con W pkeeper = 2 µm (da netlist in fig. 4(b)) Inverter con keeper - Andamento delle tensioni con W pkeeper = 0, 5 µm (da netlist in fig. 4(b)) Cascata di inverter dinamici - Andamento delle tensioni (come indicate in ascissa) Porta logica Domino Porta logica Domino - Andamento delle tensioni (da netlist in fig. 9(b)) Cascata di porte logiche Domino Cascata di porte logiche Domino (come da netlist SPICE) Cascata di porte logiche Domino - Andamento delle tensioni (da netlist in fig. 12) Riferimenti bibliografici [1] David Esseni. Fondamenti di circuiti integrati digitali CMOS. SG Editoriali Padova, CC BY: $\ = Quest opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-non opere derivate 2.5 Italia. Per leggere una copia della licenza visita il sito web o spedisci una lettera a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA. È consentito riprodurre e distribuire liberamente il presente testo, senza apporvi modifiche e mantenendo sempre riconoscibile il nome degli autori, purché non a scopo di lucro, senza scopi commerciali (direttamente o indirettamente) e per esclusivo uso personale. È possibile pubblicare il file o sue parti su siti internet, purché siano citati in maniera evidente gli autori (Marco Alessandrini, Alessandro Callozzo e Lorenzo Minghini). Per qualunque informazione, problematica, suggerimento o reclamo utilizzare l indirizzo marco.alessandrini4@studio.unibo.it. Elenco delle figure 15
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