Analisi Sismica di Parete in Muratura: Tecniche a Confronto

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Analisi Sismica di Parete in Muratura: Tecniche a Confronto"

Transcript

1 Analisi Sismica di Parete in Muratura: Tecniche a Confronto T. Aoki Department of Human Environmental Design, School of Design and Architecture, Nagoya City University, Nagoya, Japan D. Carpentieri Ingegnere, Libero Professionista, Torino, Italy A. De Stefano, C. Genovese e D. Sabia Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica, Politecnico di Torino, Italy SOMMARIO: In questo lavoro alcune delle tecniche proposte dalla letteratura corrente per l analisi del comportamento delle strutture in muratura sotto sisma vengono confrontate, tra loro e con proposte più recenti e di concezione non convenzionale. Il confronto avviene tramite l applicazione ad un caso reale di muratura storica. I metodi di analisi considerati appartengono a due famiglie principali: modellazione basata sullo stato tensionale locale (FEM in campo non-lineare) e modellazione di tipo funzionale basata su schemi semplificati capaci di riprodurre globalmente e per macroelementi la risposta strutturale (POR, Traliccio equivalente, etc.). Entrambe le famiglie possono dar luogo ad approcci di tipo deterministico o probabilistico. Uno dei metodi applicati utilizza una modellazione funzionale all interno di una procedura di ottimizzazione combinatoria. ABSTRACT: In this paper someones among the techniques proposed by the recent literature are compared, and the comparative analysis includes also a new proposal for a non-conventional approach. The compared techniques are applied to a real existing masonry structure of historical relevance. The analysed methods are belonging to two main families: models based on local stress (non-linear FEM) and models of functional type, using simplified schemes reproducing as well as it is possible the response of each structural macro-element. Both the aforementioned families can be adopted in deterministic or probabilistic way. One of the proposed methods uses a functional model inside a combinatorial optimisation procedure. 1 INTRODUZIONE Di fronte alle complessità e le incertezze intrinsecamente presenti nella modellazione delle strutture murarie esistenti, occorre tener presente che anche i risultati di analisi numeriche molto sofisticate sono affetti da errore e vanno presi in conto con grande cautela. Ciò giustifica l attenzione sempre viva ed attuale per modelli semplici e apparentemente grossolani, ma controllabili e robusti. I risultati ottenuti da ricerche sperimentali e numeriche finora svolte, consento di individuare alcune dei requisiti richiesti per tali modelli di calcolo. Sicuramente riveste una grande importanza prevedere i principali meccanismi di rottura degli elementi strutturali, sia per la muratura che per elementi in c.a., e quindi associare ad ogni meccanismo di rottura un opportuno criterio di resistenza sufficientemente approssimato. In questa sede alcune delle tecniche proposte dalla letteratura corrente per l analisi del comportamento delle strutture in muratura sotto sisma vengono confrontate, tra loro e con proposte più recenti e di concezione non convenzionale. I metodi di analisi considerati appartengono a

2 due famiglie princ ipali: modellazione basata sullo stato tensionale locale (FEM in campo nonlineare) e modellazione di tipo funzionale basata su schemi semplificati capaci di riprodurre globalmente e per macroelementi la risposta strutturale (POR, traliccio equivalente, Macroelementi.). Entrambe le famiglie possono dar luogo ad approcci di tipo deteministico o probabilistico. Uno dei metodi applicati utilizza una modellazione funzionale all interno di una procedura di ottimizzazione combinatoria. L oggetto delle analisi è una parete in pietra di tufo, situata in provincia di Salerno e collocata in zona sismica di terza categoria. 2 ANALISI NUMERICHE CONFRONTATE 2.1 Analisi FEM non-lineare Il pannello di muratura è considerato come una lastra in materiale omogeneizzato in condizioni di distribuzione piana di tensioni Il modello scelto (Aoki 1997) è un modello isotropo dove la non-linearità delle leggi costitutive è formulata mediante il modello elastico plastico di Drucker-Prager. Il modello della muratura è basato su elementi shell degeneri isoparametrici multistrato. Si adotta l elemento a nove nodi Heterosis per evitare i fenomeni di locking e zero energy mode. L integrazione numerica segue la regola della integrazione selettiva (Hinton 1984). L aspettativa di ampie deformazioni impone di prendere in conto la non-linearità meccanica e quella geometrica. Si assume che la muratura entri in dominio plastico per compressione quando la tensione ideale σ raggiunge il 30% della resistenza a compressione monoassiale, e la legge di Prandtl- Reuss descrive la fase plastica. Il comportamento hardening della muratura segue la relazione equivalente monoassiale tensione-deformazione definita dalla curva convenzionale illustrata in Figura 1. La superficie limite, data dalla equazione (1), è rappresentata in Figura 2. Il comportamento plastico biassiale in compressione rispetta il criterio di Duruker-Prager. La funzione di yielding dipende dalla tensione di compressione idrostatica I 1 e dalla invariante deviatorico J 2 : 2 [ β (3J + α ] 1/ = σ f ( I1, J2 ) = 2 ) I1 (1) dove α=0.355σ e β=1.355, secondo le indicazioni di Kupfer et al. (Kupfer 1969, 1973). Rispetto alle tensioni principali il comportamento plastico può essere formulato nel modo seguente: [( σ σ + σ ) ( σσ + σσ + σ σ )] + ασ ( + σ + σ ) β + = (2) σ Lo schiacciamento della muratura è definito dal valore della deformazione equivalente, ottenuta sostituendo nella funzione di yielding la deformazione alla tensione. Si assume che la rottura per schiacciamento avvenga quando la deformazione ε raggiunge il valore ε u, oltre il quale si annulla le rigidezza. La fessurazione si verifica quando la tensione supera il valore di trazione indicato nella Figura 3. La rigidezza in regime fessurato è rappresentata come segue: ' σ = α f (1 ε / ε ), ε ε ε ( i = 1,2) (3) i t i m σ t si riduce nella regione di trazione-compressione secondo il criterio seguente: ' t ( σ / f ) ' ' t 1 2 c t i m σ = f + (4) dove σ t indica la tensione di fessurazione, σ 2 e f t, rispettivamente, la compressione perpendicolare alla trazione e la resistenza a trazione monoassiale.

3 Figura 1. Caratteristica tensione deformazione. Figura 2. Superficie limite. Figura 3. Comportamento a carico e scarico della muratura fessurata. A titolo di esempio, la validità del modello proposto viene illustrata con riferimento ad un pannello sottoposto a un azione contemporanea di taglio e compressione di cui è nota la risposta sperimentale (Calvi 1992). I risultati sono confrontabili sia in termini di resistenza che di modalità di collasso. Il carico di collasso ricavato vale 251 kn, solo leggermente inferiore a quello di 257 kn rilevato sperimentalmente. Si osservi come sia lo spostamento a collasso che il carico in fase post-critica siano confrontabile (Figura 4). 300 Forza orizzontale (kn) a) sperimentale b) numerico Figura 4. Analisi di un pannello soggetto a taglio e compressione: a) diagramma sperimentale della curva sforzi-spostamenti (da Calvi 1992); b) diagramma numerico Spost. orizzontale (mm) 2.2 Analisi limite tramite uno schema a traliccio equivalente e ottimizzazione combinatoria L esame dei danni provocati dal sisma in edifici in muratura e le prove sperimentali su modelli in scala reale hanno evidenziato che i fenomeni di fessurazione e rottura in una parete muraria sono localizzati negli architravi e nei maschi murari, mentre le parti di muratura che li connettono risultano sostanzialmente non danneggiate. Questo consente di schematizzare una parete muraria con aperture come un assemblaggio di maschi murari ed architravi orizzontali e, nell ambito di una modellazione semplificata, assumere infinitamente resistenti le porzioni di muratura che li connettono. Varie metodologie per l analisi di pareti in muratura sono accomunate da questa schematizzazione; in alcune i maschi murari e le fasce di piano sono trattati come macroelementi bid i- mensionali dotati dei fondamentali meccanismi di rottura e di un modello di degrado con attrito (Brencich 1997); in altri casi trasformando i maschi e fasce di piano ad elementi monodimensionali equivalenti (Magenes 1996, 1999).

4 Partendo dalla medesima schematizzazione è possibile eseguire anche l analisi limite di pareti murarie complesse (Kohama 2000). L idea che sta alla base della metodologia è quella di rappresentare i maschi e le fasce di piano mediante un modello equivalente semplice, costituito, per esempio, da un sistema di bielle caratterizzate da una legge costitutiva rigido-plastica. Il modello equivalente deve rispettare la condizione di indipendenza dei principali meccanismi di rottura locali. Il meccanismo di collasso globale si attiva quando si attiva un cinematismo plastico sull intera parete. Operativamente, la teoria dei grafi contribuisce a descrivere una serie di modi di collasso elementari di parete come insieme di meccanismi di plasticizzazione locale; la modalità di collasso più probabile per l intero sistema murario va ricercata tra le loro combinazioni lineari. Pertanto lo studio diventa un tipico problema di ottimizzazione combinatoria che viene affrontato mediante algoritmi genetici. La Figura 5 mostra il modello reticolare adottato per i maschi murari. Il modello per le fasce di piano si ottiene ruotando questo schema di 90 gradi in senso orario. La Figura 6 mostra i possibili meccanismi locali indipendenti di attivazione del cinematismo plastico. In generale, in un pannello con rapporto H/D elevato prevale il meccanismo di rocking, ovvero ribaltamento del maschio con eventuale schiacciamento locale della muratura compressa. Il valore del massimo tagliante resistente può essere ricavato dalla seguente relazione (Magenes 1997, 1999): D t p p V = r 1 αv 2 κ fu ' ψ H α v = (6) D dove D è la lunghezza della sezione normale del maschio, H è l altezza, t è lo spessore, p = P/(D t) è la compressione verticale media sulla sezione dovuta alla forza assiale P, f u è la resistenza a compressione della muratura, κ = 0.85 è il coefficiente che tiene conto della distribuzione degli sforzi di compressione nella zona compressa, ψ dipende dalle condizioni di vincolo. La stessa relazione puo essere utilizzata per ricavare il carico di overturning, ovvero di ribaltamento del maschio murario; in questo caso il coefficiente ψ vale 1, in quanto lo schiacciamento si verifica solo alla base dell elemento. Un altro possibile meccanismo di collasso è quello legato alla rottura per taglio, sia per scorrimento lungo i letti orizzontali di malta che per fessurazione diagonale. In questo caso la forza ultima resistente vale (Magenes 1997): 1.5 c + µ p c + µ p fbt Vd = D t min,, 1+ αv c 1 αv 2.3 (1 αv ) p dove c e µ rappresentano rispettivamente la coesione e il coefficiente d attrito relativi al giunto della muratura e f bt è la tensione di trazione del blocco lapideo. Per le fasce di piano l unico meccanismo possibile è quello di rottura per taglio diagonale, in quanto il meccanismo di rocking è generalmente inibito dall effetto di confinamento del solaio, mentre lo scorrimento viene limitato dall effetto di interlock del mattone. p f bt (5) (7) Figura 5. Modello usato per la rappresentazione del maschio murario.

5 a) shear-sliding b) rocking c) overturning d) shear Figura 6. Meccanismi di collasso del singolo pannello: a) shear-sliding, b) rocking e c) overturning per il maschio; d) meccanismo di shear per la fascia di piano. 2.3 Analisi con procedura a Macroelementi Le procedure a Macroelementi sono oggi all attenzione di diversi studiosi. Varie sono le vie seguite, ma lo scopo è quello di rappresentare la muratura come assemblaggio di interi pannelli murari dotati di opportune caratteristiche meccaniche e cinematiche. Con tali procedure è possibile modellare generiche pareti con aperture attraverso un numero limitato di incognite, descrivendo le caratteristiche meccaniche degli elementi con pochi parametri. La metodologia scelta in questo lavoro (Brencich 1999), rappresentata la parete come un assemblaggio di pannelli murari e cordoli di piano. I macroelementi sono degli elementi finiti a due nodi, con due variabili cinematiche interne, che sono in grado di rappresentare i tipici meccanismi di rottura per rotazione rigida (flessione), rottura diagonale e scorrimento (taglio) su superfici di discontinuità; i cordoli, invece, sono modellati con elementi presso-inflessi elasto-plastici. I meccanismi principali di deformazione anelastica della muratura possono essere ricondotti all apertura dei giunti di malta per flessione dei pannelli murari, allo scorrimento sui giunti di malta, che rappresentano superfici di discontinuità nel corpo murario e alla rottura diagonale, che viene rilevata quando snellezze contenute, condizioni di vincolo opportune e rilevanti carichi assiali inibiscono i meccanismi anelastici flessionali. L osservazione diretta delle pareti murarie danneggiate a seguito di eventi sismici evidenzia che l apertura dei giunti di malta si realizza quasi esclusivamente alle estremità di quelle porzioni di muratura comprese tra aperture adiacenti, ovvero alle estremità dei maschi murari. Le rotture per taglio, specie quelle diagonali, si evidenziano, invece nella parte centrale del pannello, dove è localizzata la componente prevalente della deformazione tangenziale, sia elastica che anelastica. Le deformazioni non lineari del pannello vengono definite imponendo una condizione di contatto elastico monolatero tra le e- stremità e il corpo centrale del pannello; il danneggiamento per taglio e il conseguente scorrimento con attrito sulle superfici di discontinuità è concentrato nella parte centrale. I cordoli di piano, realizzati con continuità sulla parete, si possono considerare per una parte contenuti interamente entro la muratura, mentre per la parte rimanente assolvono alla funzione di architrave sulle aperture nel tratto sopra finestra, in cui la deformazione flessionale non è vincolata e i danni prodotti dagli eventi sismic i possono condurre alla formazione di cerniere plastiche nelle sezioni di estremità. L elemento finito che consente la modellazione dei cordoli può essere dunque rappresentato mediante una trave elasto-plastica. 3 APPLICAZIONE AD UN CASO REALE DI MURATURA STORICA 3.1 Oggetto delle analisi Il confronto delle metodologie di analisi presentate nel paragrafo precedente avviene su una villa dislocata nella provincia di Salerno, il cui impianto primitivo risale alla metà del Settecento e

6 rappresenta tutt oggi un fulcro di importanza artistico ambientale. La villa nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni e sopraelevazioni; l aspetto attuale è caratterizzato da tre piani fuori terra in muratura portante non armata. Quasi tutti gli ambienti del piano terra sono coperti con volte a botte lunettate o con volte a crociera, mentre al primo e al secondo piano sono presenti solai laterocementizi collegati alle pareti per mezzo di cordoli in cemento armato. L edificio presenta uno sviluppo abbastanza regolare sia in pianta che in altezza. La parete principale, piatta e regolare, sarà l oggetto delle analisi (Figura 7); presenta un altezza complessiva di 12 m, quella di interpiano di 4 m, una lunghezza di m, uno spessore uniforme di 80 cm, ed è collegata ai tre impalcati tramite dei cordoli continui in cemento armato. La muratura è costituita da blocchi di tufo con giunti in malta bastarda di classe M3. In Tabella 1 sono riportate le caratteristiche meccaniche della muratura e dei cordoli utilizzate nelle elaborazioni. Quelle relative alla muratura in parte provengono da prove di laboratorio effettuate su specifiche murature in pietre di tufo da Tufitalia srl. In Tabella 2 sono indicati i carichi ai vari piani e le azioni sismiche equivalenti valutate secondo il D.M. 16 gennaio Le azioni orizzontali sono state applicate all interpiano secondo due schemi principali che prevedono: uno la distribuzione lungo i cordoli in c.a. (analisi FEM), e l altro le concentra sulla parete di estremità (analisi col POR, a Macroelementi e limite con lo schema a traliccio). Tabella 1. Caratteristiche meccaniche della muratura e dei cordoli. γ (kn/m 3 ) G (MPa) E (MPa) ν f c (MPa) f t (MPa) c (MPa) µ Muratura E (Mpa) ν f c (MPa) f t (MPa) Cordoli Tabella 2. Azioni agenti sulla parete. Livello Spessore (m) h interpiano (m) h totale (m) Peso muratura (kn) Sovraccarico (kn) Carico totale (kn) γ i F h (kn) F h = W C R ε β I γ i β = β 1 β 2 = 4, I = 1, R = 1, S = 6, C = ±0.0 Figura 7. Schematizzazione della parete Risultati ottenuti dalla modellazione FEM non lineare L analisi è stata fatta considerando come valore di deformazione ultima a compressione ε c =0.003, mentre per i parametri di rigidezza in condizione fessurata sono stati assunti i seguenti

7 valori: ε m =0.002 e α=0.5. I risultati ottenuti dall elaborazione sono riassunti nell andamento della deformata a collasso (Figura 8) e nel quadro di danneggiamento (Figura 9), in cui si evidenzia una vistosa differenza tra la stima di resistenza di prima rottura di picco e il valore ultimo asintotico. Figura 8. Quadro deformativo a collasso. Moltiplicatore di carico Limite elastico Punto critico Punto di collasso per schiacciamento Spostamenti in sommità (mm) Figura 9. Legame tra il moltiplicatore dei carichi e gli spostamenti misurati all estremità sotto vento. 3.3 Risultati ottenuti dallo schema a traliccio equivalente Lo schema della parete adottato nelle analisi è stato forzato ad uno modello semplificato: le a- perture sono state modellate con la medesima luce, in modo da poter schematizzare i montanti murari con schemi a traliccio uniformi, e la parte inferiore del muro è stata considerata rigida (Figura 10). F 3 F 2 F 1 Figura 10. Modello della parete impiegato nell analisi. In Figura 11, la parte in neretto indica l estensione dei maschi murari usate per la determinazione dei valori di collasso. Il criterio adottato è il seguente: per il pannello compreso tra due aperture, l altezza è stata calcolata come media tra le altezze delle aperture adiacenti; per il pannello posto alle estremità della parete, l altezza è stata ottenuta come media tra l altezza dell apertura adiacente e l altezza d interpiano.

8 Figura 11. Es tensione del maschi utilizzata nelle analisi. Il risultato ottenuto è conforme a quello atteso per una parete con un valore basso della snellezza globale, dove generalmente il collasso è di piano con rottura a taglio dei maschi murari. Pertanto, il meccanismo più probabile trovato è quello che interessa il collasso al secondo livello, e λ=2.1 è il corrispondente moltiplicatore di collasso (Figura 12). Il meccanismo che interessa il collasso al primo livello presenta un moltiplicatore leggermente maggiore, pari a λ=2.5 (Figura 13). Moltipl. di collasso λ = 2.1 Figura 12. Meccanismo di collasso più probabile con rottura per shear-sliding di tutti i maschi al secondo livello. Moltipl. di collasso λ = 2.5 Figura 13. Meccanismo di collasso con rottura per shear-sliding di tutti i maschi al primo livello. 3.4 Risultati ottenuti dalla modellazione a Macroelementi La risposta della parete, soggetta ad una storia di carico monotona secondo l algoritmo incrementale-iterativo di Newton-Raphson, è riportata in Figura 14. La curva in figura individua la risposta della parete con cordoli di rigidezza e resistenza intermedia, in cui sia i maschi sia i cordoli giungono a rottura (la rottura dei maschi è indicata con un pallino mentre per i cordoli con dei triangoli). Dall analisi dei risultati alfanumerici risulta che il collasso avviene per taglio dei maschi murari del piano debole in corrispondenza del secondo livello (Figura 15) e interessa anche alcuni cordoli di piano, in particolare quelli sotto vento, che si deformano flessiona lmente in fase precritica.

9 Taglio alla base (kn) Spostamenti in sommità (mm) Figura 14. Risposta del modello a Macroelementi D Figura 15. Rottura della parete CONFRONTI Il confronto dei risultati ha mostrato che esistono delle analogie tra i metodi di analisi impiegati, e in particolare ci consente di distinguere in due gruppi le varie metodologie: analisi estensionali (l analisi FEM non lineare), e funzionali (POR, macroelementi e traliccio equivalente). Queste analisi, pur modellando in modo diverso la struttura, trovano una convergenza verso un valore asintotico (Figura 16). La differenza riscontrata nei valori di picco è attribuibile al fatto che il modello FEM non lineare tiene in maggior conto, nella fase pre-critica, della deformabilità dei cordoli che danno un contributo in termini di resistenza ai maschi murari. Il modello a macroelementi, invece, lo considera in un secondo momento, in fase post-critica, facendo quindi lavorare unicamente i maschi a taglio e non fruttando contributo deformativo dei cordoli; in questo modo produce una dissipazione inferiore rispetto al caso FEM, e pertanto il valore resistente risulta più basso. Completamente diversa è la situazione per l analisi limite, dove si considera che gli elementi collassati siano ormai in fase plastica, e quindi il confronto può essere fatto solo sul valore asintotico. Dal confronto degli spostamenti di piano (Figura 17) si è dedotto che il modello FEM non lineare in fase elastica ha un comportamento a taglio, invece quello a macroelementi predilige un meccanismo di tipo flessionale. Dall analisi delle deformate ottenute con la modellazione FEM, sembra evidente che il comportamento della parete sia suddivisibile in due zone, a cavallo dell androne di ingresso, in cui quella a sinistra giunge a rottura per taglio, mentre in quella a destra prevale un comportamento flessionale, dovuto alla snellezza dei montanti, con conseguente schiacciamento dell estremità destra della parete. Il modello FEM e quello a macroelementi hanno evidenziato che il comportamento a rottura della parete è fortemente influenzato dalla rigidezza dei cordoli in cemento armato. Ci si poteva attendere che un aumento della rigidezza dei cordoli potesse incrementare la resistenza della parete ma i risultati ottenuti da nuove analisi, dove lo spessore dei cordoli è stato variato, mostrano

10 il contrario (Figura 18), il ché rappresenta un risultato importantissimo, in quanto l aumento della rigidezza non implica un miglioramento della capacità dissipativa della struttura. Sulla base dei dati ottenuti si riscontra che mentre il modello a macroelementi non risente tanto della variazione di rigidezza del cordolo, poiché ha un contributo secondario nel meccanismo di rottura, invece il modello non lineare agli elementi finiti mostra una rottura fragile -locale, per cordoli rigidi, mentre per cordoli deformabili si ottiene un andamento più duttile. In questo caso la rottura avviene distribuendo gli sforzi su tutta la parete, sfruttando così tutte le capacità dissipative della struttura, ottenendo un valore di resistenza residua maggiore di quello ottenuto con cordoli rigidi. Taglio alla base (kn) Macroelementi POR FEM f t =0.2 MPa FEM f t =0.002 MPa Traliccio Spostamenti in sommità (mm) Figura 16. Confronto tra i criteri di analisi. L analisi FEM è stata fatta con due diversi valori della resistenza a trazione della muratura f t Spostamenti (mm) FEM Macroelementi Spostamenti (mm) Figura 17. Confronto a rottura in termini di spostamenti di piano.

11 Taglio alla base (kn) Macroelementi b=400 mm Macroelementi b=800 mm FEM b=400 mm FEM b=800 mm Spostamenti in sommità (mm) Figura 18. Influenza della rigidezza del cordolo con resistenza a trazione della muratura f t = 0.2 MPa. 5 CONCLUSIONI I risultati evidenziano che la resistenza e il meccanismo di collasso sono influenzati dalla rig i- dezza e resistenza dei cordoli. I valori del taglio alla base ottenuti con le diverse analisi convergono asintoticamente verso limiti poco distanti, ma le analisi F.E. portano a stime di resistenze di prima rottura di picco consistentemente più alte del valore ultimo asintotico, ampiamente variabili a seconda della rigidezza e resistenza dei cordoli dei solai. Le analisi F.E., più onerose e spesso inadatte per operare su sistemi grandi e complessi, mostrano, con maggiore sensibilità rispetto a quelle funzionali, l incremento di duttilità connessa alla transizione tra meccanismo di collasso globale e locale che si verifica al crescere della rig i- dezza e resistenza dei cordoli. Riescono, inoltre, a evidenziare il contributo, spesso non adeguatamente colto dai metodi funzionali, ma determinante alla configurazione del meccanismo di collasso ed al valore della resistenza ultima, di fenomeni locali, come le rotture per schiacciamento agli spigoli estremi dei maschi murari. Le analisi F.E. possono, quindi costituire lo strumento di taratura necessario per modelli funzionali che meglio interpretano la realtà. RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Aoki, T. et al Principle of Structural Restoration for Hagia Sophia Dome. Proceedings of STRE- MAH International Symposium, San Sebastian, June1997: Brencich, A. & Lagomarsino, S Un modello a macroelementi per l analisi ciclica di pareti murarie. In Atti del 8 Convegno Nazionale Ingegneria Sismica in Italia, Taormina. Brencich, A. & Penna, A Una procedura a macroelementi per l analisi sismica di pareti in muratura con orizzontamenti in cemento armato. In Atti del 9 Convegno Nazionale Ingegneria Sismica in Italia, Torino. Calvi, G.M. & Magenes, Gi. & Magenes, Gu. & Pavese, A Report 1.1 Design of the Experimental Test. Experimental and Numerical Investigation on a Brick Masonry Prototipe. CNR-GNDT, Dipartimento di Meccanica Strutturale dell Universita di Pavia. Hinton Finite Element Software for Plates and Shells. Pineridge Press. Kohama, Y. & Takada, T. & De Stefano, A. & Miyamura, A. & Aoki, T Limit analysis of masonry wall with openings by GA. Proc. Fifth International Conference on Computational Structures techonology, Leuven, Belgium, 6-8 Sept Kupfer Behavior of Concrete Under Biaxial Stresses. ACI Journal 66(8): Kupfer, Behavior of Concrete Under Biaxial Stresses. Journal of the Eng. Mech. Div., ASCE 99(No. EM4):

12 Magenes, G Alcuni recenti sviluppi e applicazioni nella modellazione della risposta sismica di edifici in muratura. In Atti del 9 Convegno Nazionale Ingegneria Sismica in Italia, Torino. Magenes, G. & Calvi, G.M Prospettive per la calibrazione di metodi semplificati per l analisi sismica di pareti murarie. In Atti del Convegno Nazionale La Meccanica delle Murature tra Teoria e Progetto, Messina. Magenes, G. & Calvi, G.M In-plane seismic response of brick masonry walls. Earthquake Engineering and Structural Dynamics 26:

Regione Campania - Genio Civile

Regione Campania - Genio Civile Regione Campania - Genio Civile Controllo di progetti relativi ad edifici in muratura La concezione strutturale dell edificio in muratura ordinaria (Edificio della III classe) B. Calderoni - D.A.P.S. Università

Dettagli

Edifici in muratura. L edificio soggetto a carichi verticali. Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni. DAPS, Università di Napoli Federico II

Edifici in muratura. L edificio soggetto a carichi verticali. Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni. DAPS, Università di Napoli Federico II Edifici in muratura L edificio soggetto a carichi verticali Catania, 21 aprile 2004 Bruno Calderoni DAPS, Università di Napoli Federico II L edificio del D.M. 20/11/87 L edificio della 3 a classe. La normativa

Dettagli

Durabilità. Strutture Muratura. altro. altro

Durabilità. Strutture Muratura. altro. altro Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni Alcune particolarità per le strutture murarie Contributi di G. Di Carlo, F. Di Trapani, G. Macaluso Durabilità altro Strutture Muratura altro Articolazione della

Dettagli

ogni molla connette uno dei due pannelli all elemento asta

ogni molla connette uno dei due pannelli all elemento asta www.grupposismica.it www.omniatest.it e2 Pannello interazione e2- cordolo Asta interazione e- cordolo Pannello pannello superiore e Pannello Forze di interazione λ/2 λ Pannello pannello inferiore Due strati

Dettagli

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Pareti in c.a.

Corso di Progetto di Strutture. POTENZA, a.a Pareti in c.a. Corso di Progetto di Strutture POTENZA, a.a. 2012 2013 Pareti in c.a. Dott. Marco VONA Scuola di Ingegneria, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/ PARETI La parete

Dettagli

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura

Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Gli effetti delle alte temperature sulla risposta sismica degli edifici in muratura Antonio Formisano, Ricercatore Università di Napoli Federico II Francesco Fabbrocino, Ricercatore Università Telematica

Dettagli

VERIFICA DI MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO. Edifici esistenti

VERIFICA DI MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO. Edifici esistenti VERIFICA DI MECCANISMI LOCALI DI COLLASSO Edifici esistenti Comportamento sismico delle strutture in muratura edifici esistenti in muratura L IMPIANTO STRUTTURALE Muri Paralleli o nel piano Muri Ortogonali

Dettagli

INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI

INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI INTERVENTI SU EDIFICI ESISTENTI Responsabilità dei progettisti - Diagnostica - Tecniche di progettazione Marco Boscolo Bielo I N D I C E Capitolo 1 - VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA 1.1 LE COSTRUZIONI ESISTENTI................................

Dettagli

LA MIA CASA SARÀ IN LEGNO.. Oggi sappiamo perché!

LA MIA CASA SARÀ IN LEGNO.. Oggi sappiamo perché! .. Oggi sappiamo perché! CRITERI DI PROGETTAZIONE STRUTTURALE PER GLI EDIFICI IN LEGNO La progettazione antisismica, prevede che le strutture debbano essere progettate per resistere al terremoto di progetto

Dettagli

Esempi applicativi L Aquila, scuola elementare De Amicis

Esempi applicativi L Aquila, scuola elementare De Amicis ogni piano, per le due direzioni principali dell edificio x ed y e rispettivamente per il caso di collasso con forma modale triangolare (eq. 5.14 Direttiva-NTC2008) e nell ipotesi si formino meccanismi

Dettagli

Meccanismi di Danno per le Costruzioni Murarie in Zona Sismica

Meccanismi di Danno per le Costruzioni Murarie in Zona Sismica Università degli Studi di Messina Facoltà di Ingegneria A.A. 2006/2007 Statica e Sismica delle Costruzioni Murarie Docente: Ing. Alessandro Palmeri Lezione n. 23: Meccanismi di Danno per le Costruzioni

Dettagli

MODELLI PER IL CALCOLO E LA SPERIMENTAZIONE DELLE STRUTTURE MURARIE

MODELLI PER IL CALCOLO E LA SPERIMENTAZIONE DELLE STRUTTURE MURARIE MODELLI PER IL CALCOLO E LA SPERIMENTAZIONE DELLE STRUTTURE MURARIE L importanza della muratura nel patrimonio edilizio-architettonico del nostro paese e la sostenibilità come materiale per nuove costruzioni

Dettagli

Indice. Allegato tecnico... Schemi grafici Determinazione del danno strutturale degli edifici di tipo E

Indice. Allegato tecnico... Schemi grafici Determinazione del danno strutturale degli edifici di tipo E Indice 1. Premessa.... 2 2. Analisi del danno e del comportamento strutturale... 2 2.3. Descrizione del comportamento strutturale... 3 2.4. Analisi del danno.... 3 Allegato tecnico.... Schemi grafici Determinazione

Dettagli

8. Verifica semplificata

8. Verifica semplificata 8. Verifica semplificata pplicazione Verificare con metodo semplificato un edificio di tre piani fuori terra adibito a civile abitazione, costruito in muratura ordinaria. La disposizione muraria (Pfigura

Dettagli

DUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE!

DUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE! DUTTILITA STRUTTURALE RIFLESSIONE! Sotto l azione di terremoti violenti, le strutture escono sensibilmente dal regime elastico, manifestando elevati impegni in campo plastico tuttavia nelle pratiche applicazioni

Dettagli

Edifici in muratura. La concezione strutturale dell edificio in muratura ordinaria. Catania, 20 aprile 2004 Pietro Lenza

Edifici in muratura. La concezione strutturale dell edificio in muratura ordinaria. Catania, 20 aprile 2004 Pietro Lenza Edifici in muratura La concezione strutturale dell edificio in muratura ordinaria Catania, 20 aprile 2004 Pietro Lenza DAPS, Università di Napoli Federico II L impalcato rigido costituisce uno degli elementi

Dettagli

Strutture in muratura soggette ad azioni sismica. Analisi della sicurezza (1)

Strutture in muratura soggette ad azioni sismica. Analisi della sicurezza (1) Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2011 2012 Strutture in muratura soggette ad azioni sismica. Analisi della sicurezza (1) Dott. Marco VONA DiSGG, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it

Dettagli

MODELLAZIONE STRUTTURALE PER IL CALCOLO AUTOMATICO

MODELLAZIONE STRUTTURALE PER IL CALCOLO AUTOMATICO CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLA NORMATIVA SISMICA DI CUI ALL ORDINANZA 3274 DEL 20 03 2003, 08 aprile 21 maggio 2004 MODELLAZIONE STRUTTURALE PER IL CALCOLO AUTOMATICO 1 In generale: AZIONE SISMICA l azione

Dettagli

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CREMONA IL COMPORTAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE IN MURATURA

ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CREMONA IL COMPORTAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE IN MURATURA ORDINE DEGLI INGEGNERI DELLA PROVINCIA DI CREMONA IL COMPORTAMENTO SISMICO DELLE STRUTTURE IN MURATURA Alessandra Gubana Dipartimento di Ingegneria Civile Università di Udine Vibrazione degli edifici in

Dettagli

INDICE. Capitolo 1 LA TERRA TREMA 1 1 Le costruzioni e il terremoto 1 2 La situazione in Italia 4

INDICE. Capitolo 1 LA TERRA TREMA 1 1 Le costruzioni e il terremoto 1 2 La situazione in Italia 4 INDICE Capitolo 1 LA TERRA TREMA 1 1 Le costruzioni e il terremoto 1 2 La situazione in Italia 4 Capitolo 2 I TERREMOTI 5 1 Origine dei terremoti 5 1.1 Costituzione interna della terra 6 1.2 La tettonica

Dettagli

Statica delle murature

Statica delle murature Statica delle murature Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile - A.A. 2006-2007 Università degli Studi di Cagliari Prof. ing. Antonio Cazzani antonio.cazzani@ing.unitn.it http://www.ing.unitn.it/~cazzani/didattica/sdm

Dettagli

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno

ESERCIZI SVOLTI. Verifica allo SLU di ribaltamento (tipo EQU) 9 Spinta delle terre e muri di sostegno 9.3 Il progetto dei muri di sostegno ESERCIZI SVOLTI Seguendo le prescrizioni delle N.T.C. 008 effettuare le verifiche agli SLU di ribaltamento, di scorrimento sul piano di posa e di collasso per carico limite dell insieme fondazione-terreno

Dettagli

Corso di Riabilitazione Strutturale

Corso di Riabilitazione Strutturale Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2011 2012 VALUTAZIONE DIEDIFICI ESISTENTI IN C.A. I PARTE ANALISI E STRATEGIE DI INTERVENTO Dott. Marco VONA DiSGG, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it

Dettagli

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - II

COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - II Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì COSTRUZIONI IN ZONA SISMICA - II AGGIORNAMENTO 08/11/2012 Fattore di struttura (q) Il fattore di struttura q, uno tra i più

Dettagli

LA RESISTENZA DEI MATERIALI

LA RESISTENZA DEI MATERIALI Sussidi didattici per il corso di COSTRUZIONI EDILI Prof. Ing. Francesco Zanghì LA RESISTENZA DEI MATERIALI AGGIORNAMENTO DEL 30/09/2011 LEGAME COSTITUTIVO Il legame costitutivo rappresenta il collegamento

Dettagli

Università degli Studi di Napoli Federico II

Università degli Studi di Napoli Federico II Università degli Studi di Napoli Federico II Facoltà di Ingegneria Dipartimento di Analisi e Progettazione Strutturale TESI DI LAUREA ANALISI TEORICO SPERIMENTALE DI ELEMENTI MURARI RINFORZATI CON FRP:

Dettagli

A A N LI A S LI I S I P U P S U H S - H OV

A A N LI A S LI I S I P U P S U H S - H OV ANALISI PUSH-OVER 1 Analisi push-over L analisi push-over rappresenta l ultima evoluzione dell analisi statica delle costruzioni in zona sismica L idea di fondo è quella di ricondurre l analisi dinamica

Dettagli

Lezione Il calcestruzzo armato I

Lezione Il calcestruzzo armato I Lezione Il calcestruzzo armato I Sommario Il calcestruzzo armato Il comportamento a compressione Il comportamento a trazione Il calcestruzzo armato Il cemento armato Il calcestruzzo armato Il calcestruzzo

Dettagli

LEZIONE 1. IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A

LEZIONE 1. IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A. 2007-2008 Facoltà di Architettura Università degli Studi di Genova LEZIONE 1 IL PROGETTO STRUTTURALE Parte 2. La modellazione LA MODELLAZIONE INPUT

Dettagli

Ing. Mauro Andreolli RICERCA E SPERIMENTAZIONE SU GIUNTI SEMIRIGIDI CON BARRE INCOLLATE PER GRANDI STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE

Ing. Mauro Andreolli RICERCA E SPERIMENTAZIONE SU GIUNTI SEMIRIGIDI CON BARRE INCOLLATE PER GRANDI STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE RICERCA E SPERIMENTAZIONE SU GIUNTI SEMIRIGIDI CON BARRE INCOLLATE PER GRANDI STRUTTURE IN LEGNO LAMELLARE con il patrocinio di: Ing. Mauro Andreolli La progettazione di edifici di grandi dimensioni per

Dettagli

Strutture in muratura soggette ad azioni sismica. Metodi di analisi

Strutture in muratura soggette ad azioni sismica. Metodi di analisi Corso di Riabilitazione Strutturale POTENZA, a.a. 2011 2012 Strutture in muratura soggette ad azioni sismica. Metodi di analisi Dott. Marco VONA DiSGG, Università di Basilicata marco.vona@unibas.it http://www.unibas.it/utenti/vona/

Dettagli

1.2 Vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura

1.2 Vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura Capitolo I Introduzione 1.2 Vulnerabilità sismica delle costruzioni in muratura Prima dell introduzione di norme specifiche e cioè di fatto fino a pochi decenni fa (escludendo singoli provvedimenti o raccomandazioni

Dettagli

Il progetto prevede interventi migliorativi sulla muratura, pertanto si utilizzeranno valori differenti per la fase ante-operam e post-operam

Il progetto prevede interventi migliorativi sulla muratura, pertanto si utilizzeranno valori differenti per la fase ante-operam e post-operam CERCHIATURA N. 01 MATERIALI Muratura a conci di pietra tenera (tufo, calcarenite, ecc.) Valori di riferimento: fm - resistenza compressione = 19 dan/cmq o - resistenza a taglio = 0.35 dan/cmq E - modulo

Dettagli

Task 3 - Costruzioni in muratura

Task 3 - Costruzioni in muratura RETE DEI LABORATORI UNIVERSITARI DI INGEGNERIA SISMICA Workshop di Coordinamento Progetto ReLUIS - DPC 2010-2013 Napoli, 8 Ottobre 2013 Nuovo Progetto Esecutivo Reluis-DPC 2010-2013 AT 2 - Innovazioni

Dettagli

Premessa 1. Notazione e simbologia Notazione matriciale Notazione tensoriale Operazioni tensoriali in notazione matriciale 7

Premessa 1. Notazione e simbologia Notazione matriciale Notazione tensoriale Operazioni tensoriali in notazione matriciale 7 Premessa 1 Notazione e simbologia 3 0.1 Notazione matriciale 3 0.2 Notazione tensoriale 4 0.3 Operazioni tensoriali in notazione matriciale 7 Capitolo 7 La teoria delle travi 9 7.1 Le teorie strutturali

Dettagli

9. ANALISI DI ALCUNE PARETI IN UN EDIFICIO STORICO UNIVERSITÀ DI GENOVA A. Brencich 1, L. Gambarotta 1, S. Lagomarsino 1

9. ANALISI DI ALCUNE PARETI IN UN EDIFICIO STORICO UNIVERSITÀ DI GENOVA A. Brencich 1, L. Gambarotta 1, S. Lagomarsino 1 9. ANALISI DI ALCUNE PARETI IN UN EDIFICIO STORICO UNIVERSITÀ DI GENOVA A. Brencich 1, L. Gambarotta 1, S. Lagomarsino 1 9.1 Premesse L edificio di via Capuana 32 rappresenta il blocco terminale di una

Dettagli

RELAZIONE DI CALCOLO

RELAZIONE DI CALCOLO COMUNE di INDUNO OLONA - PROVINCIA DI VARESE PROGETTO di AMPLIAMENTO del CIMITERO COMUNALE PROGETTO STRUTTURALE ESECUTIVO RELAZIONE DI CALCOLO Brescia, 20 Ottobre 2011 1 Il dimensionamento e le verifiche

Dettagli

Prove su elementi in muratura armata mediante tessuto in acciaio da impiegare come cordoli o architravi

Prove su elementi in muratura armata mediante tessuto in acciaio da impiegare come cordoli o architravi Prove su elementi in muratura armata mediante tessuto in acciaio da impiegare come cordoli o architravi Effettuate dal Dipartimento di ingegneria Civile, Facoltà di Ingegneria, Università di Perugia. Con

Dettagli

Caratteristiche di materiali

Caratteristiche di materiali Caratteristiche di materiali Caratteristiche macroscopiche Lavorazione Microstruttura Formula chimica Legami chimici Struttura atomica Meccaniche Materiale Fisiche Elettriche Megnetiche Termiche Meccaniche

Dettagli

IL METODO DEGLI STATI LIMITE

IL METODO DEGLI STATI LIMITE Corso sulle Norme Tecniche per le costruzioni in zona sismica (Ordinanza PCM 3274/2003, DGR Basilicata 2000/2003) POTENZA, 2004 IL METODO DEGLI STATI LIMITE Prof. Ing. Angelo MASI DiSGG, Università di

Dettagli

Statica delle murature

Statica delle murature Statica delle murature Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Edile - A.A. 2006-2007 Università degli Studi di Cagliari Prof. ing. Antonio Cazzani antonio.cazzani@ing.unitn.it http://www.ing.unitn.it/~cazzani/didattica/sdm

Dettagli

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008)

Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Prontuario Opere Geotecniche (Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14/01/2008) Punto 6.2.3_Verifiche statiche: Stati Limite Ultimi (SLU) Stato Limite di resistenza del terreno (GEO) Stato Limite di resistenza

Dettagli

Muratura armata. Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14/01/2008)

Muratura armata. Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14/01/2008) Muratura armata Norme Tecniche per le Costruzioni (Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14/01/2008) Circolare del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici (Circolare n. 617 del

Dettagli

Lezione. Progetto di Strutture

Lezione. Progetto di Strutture Lezione Progetto di Strutture 1 Fattore di struttura (componenti sismiche nel piano orizzontale) 2 Fattore di struttura Il fattore di struttura definisce lo spettro di progetto a partire dallo spettro

Dettagli

Roma 29/11/2012. Vulnerabilità e adeguamento di edifici esistenti in cemento armato e muratura

Roma 29/11/2012. Vulnerabilità e adeguamento di edifici esistenti in cemento armato e muratura Roma 29/11/2012 Vulnerabilità e adeguamento di edifici esistenti in cemento armato e muratura OPERARE SULL'ESISTENTE QUADRO NORMATIVO - Norme tecniche per le Costruzioni DM n. 14 Gennaio 2008 (Capitolo

Dettagli

Esempio di calcolo 1 Verifiche ai carichi verticali

Esempio di calcolo 1 Verifiche ai carichi verticali Collegio dei Geometri e dei Geometri Laureati Reggio Emilia 6 novembre 010 Esempio di calcolo 1 Verifiche ai carichi verticali Dott. Ing. icola GAMBETTI, Libero Professionista Si considera un edificio

Dettagli

VERIFICA EDIFICI IN MURATURA PORTANTE CON IL METODO SEMPLIFICATO P.to E del NTC08

VERIFICA EDIFICI IN MURATURA PORTANTE CON IL METODO SEMPLIFICATO P.to E del NTC08 VERIFICA EDIFICI IN MURATURA PORTANTE CON IL METODO SEMPLIFICATO P.to 4.5.6.4. E 7.8.1.9 del NTC08 Punto 4.5.6.4 NTC08 VERIFICA ALLE TENSIONI AMMISSIBILI Punto 7.8.1.9 NTC08 COSTRUZIONI SEMPLICI INTEGRAZIONI

Dettagli

IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE

IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE Corso di formazione: SISTEMI COSTRUTTIVI DI COPERTURA IN LEGNO LAMELLARE Ordine degli Ingegneri di Napoli 5 e 6 maggio 2014 IL LEGNO COME MATERIALE STRUTTURALE E LE SUE PROPRIETA MECCANICHE Parte 2: IL

Dettagli

Il Centro Servizi Comunali di Sulmona:

Il Centro Servizi Comunali di Sulmona: COSTRUIRE IN LATERIZIO CON ISOLAMENTO SISMICO SICUREZZA ED EFFICIENZA ENERGETICA PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE Il Centro Servizi Comunali di Sulmona: Metodica applicativa per una struttura muraria in zona

Dettagli

RELAZIONE ESERCITAZIONI AUTODESK INVENTOR

RELAZIONE ESERCITAZIONI AUTODESK INVENTOR 20 Ottobre 2015 RELAZIONE ESERCITAZIONI AUTODESK INVENTOR Corso di Costruzione di Macchine e Affidabilità C.d.L.M. in Ingegneria Meccanica Docente: Prof.ssa Cosmi Francesca Assistente: Dott.ssa Ravalico

Dettagli

4 SOLLECITAZIONI INDOTTE. 4.1 Generalità

4 SOLLECITAZIONI INDOTTE. 4.1 Generalità 4 SOLLECITAZIONI INDOTTE 4.1 Generalità Le azioni viste inducono uno stato pensionale interno alla struttura e all edificio che dipende dalla modalità con cui le azioni si esplicano. Le sollecitazioni

Dettagli

MODELLAZIONE FEM DI PROBLEMI GEOTECNICI COMPLESSI. Roma 20 giugno 2014

MODELLAZIONE FEM DI PROBLEMI GEOTECNICI COMPLESSI. Roma 20 giugno 2014 MODELLAZIONE FEM DI PROBLEMI GEOTECNICI COMPLESSI Roma 20 giugno 2014 Con NUANS la Softing ha risolto il Problema Geotecnico delle fondazioni superficiali e profonde. La verifica geotecnica e il calcolo

Dettagli

COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO PROF.RIZZO

COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO PROF.RIZZO Parte da stralciare portandola a me tematica Parte da stralciare portandola a me tematica COSTRUZIONI IN CEMENTO ARMATO PROF.RIZZO LEZIONE ARGOMENTI note 1. Introduzione Presentazione del corso 2. Cenni

Dettagli

Lezione. Progetto di Strutture

Lezione. Progetto di Strutture Lezione Progetto di Strutture IL CRITERIO DI GERARCHIA DELLE RESISTENZE APPLICATO AI SISTEMI INTELAIATI IN CLS ARMATO Introduzione Il criterio di gerarchia delle resistenze mira a rendere altamente probabile

Dettagli

PROPOSTE TESI 2014 LEGNO

PROPOSTE TESI 2014 LEGNO Docenti proponenti: prof. Piazza -Tomasi PROPOSTE TESI 2014 LEGNO LEGNO 1 Docenti proponenti: prof. Piazza -Tomasi Ipotesi di periodo tesi: aprile ottobre 2014 PARETI A PANNELLO A TELAIO LIGNEO E XLAM

Dettagli

ALLEGATO B. TABELLA 1 - Definizione dei livelli operativi. TABELLA 2 - Definizione dello STATO DI DANNO

ALLEGATO B. TABELLA 1 - Definizione dei livelli operativi. TABELLA 2 - Definizione dello STATO DI DANNO ALLEGATO B TABELLA 1 - Definizione dei livelli operativi TABELLA 2 - Definizione dello STATO DI DANNO Stato di danno 1: danno inferiore al danno significativo Stato di danno 2: danno compreso tra danno

Dettagli

MECCANISMI DI COLLASSO PER EDIFICI IN MURATURA

MECCANISMI DI COLLASSO PER EDIFICI IN MURATURA MECCANISMI DI COLLASSO PER EDIFICI IN MURATURA ing. Sara Vallucci ing. Francesco Monni MURATURA: materiale da costruzione costituito da blocchi separati (naturali o artificiali) e (non necessariamente)

Dettagli

La vulnerabilità sismica di edifici storici in muratura: il caso del Liceo Classico Romagnosi e del Liceo Scientifico Ulivi di Parma

La vulnerabilità sismica di edifici storici in muratura: il caso del Liceo Classico Romagnosi e del Liceo Scientifico Ulivi di Parma Alessandro Di Stasi La vulnerabilità sismica di edifici storici in muratura: il caso del Liceo Classico Romagnosi e del Liceo Scientifico Ulivi di Parma VOLUME 1 Tutore: Prof. Ing. Roberto Cerioni Co-tutore:

Dettagli

STRUTTURE MONOPIANO Schema di edificio monopiano con campate di grande luce e tegoli di copertura a doppia pendenza Struttura monopiano con portali indipendenti supportanti copertura e facciata perimetrale

Dettagli

UN NUOVO APPROCCIO AI MACRO-ELEMENTI PER

UN NUOVO APPROCCIO AI MACRO-ELEMENTI PER Valutazione e riduzione della vulnerabilità sismica di edifici esistenti in c.a. Roma, 29-3 maggio 28 UN NUOVO APPROCCIO AI MACRO-ELEMENTI PER LA STIMA DELLA SISMICA DI EDIFICI IN STRUTTURA MISTA MURATURA-CALCESTRUZZO

Dettagli

GUIDA ALL ISOLAMENTO SISMICO

GUIDA ALL ISOLAMENTO SISMICO (estratto da) GUIDA ALL ISOLAMENTO SISMICO MODELLAZIONI FEM E CALCOLO DI STRUTTURE SISMICAMENTE ISOLATE CON ISOLATORI A PENDOLO E IN GOMMA ARMATA, SECONDO LE NORME TECNICHE PER LE COSTRUZIONI NTC 2008

Dettagli

CALCOLO DELLE SEZIONI IN C.A.

CALCOLO DELLE SEZIONI IN C.A. CALCOLO DELLE SEZIONI IN C.A. Stato limite SLD Per le costruzioni ricadenti in classe d uso I e II si deve verificare che l azione sismica di progetto non produca agli elementi costruttivi senza funzione

Dettagli

Strutture di muratura: EC6 parte 1.2.

Strutture di muratura: EC6 parte 1.2. Strutture di muratura: EC6 parte 1.2. Mauro Sassu Dipartimento di Ingegneria Strutturale Università di Pisa e-mail: m.sassu@unipi.it 23/09/2008 M.Sassu 1 L Eurocodice 6 (strutture di muratura): EN 1996

Dettagli

Il calcolo delle cerchiature in c.a. per gli interventi locali

Il calcolo delle cerchiature in c.a. per gli interventi locali Il calcolo delle cerchiature in c.a. per gli interventi locali Adriano Castagnone Davide Cerroni Indice Descrizione dell'intervento... 3 Descrizione della struttura... 3 Descrizione del calcolo tramite

Dettagli

Calcolo dei calastrelli e delle diagonali

Calcolo dei calastrelli e delle diagonali 1 Calcolo dei calastrelli e delle diagonali La funzione dei calastrelli e delle diagonali è quella di conferire un elevata rigidità all asta composta, con una notevole limitazione della sua inflessione

Dettagli

Calcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico

Calcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico MICHELE VINCI Calcolo della deformazione a rottura di un tirante metallico Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 1 Marzo 014 Bibliografia: Michele Vinci Metodi di calcolo

Dettagli

Affidabilità e validazione dei codici di calcolo, modalità di presentazione dei risultati e giudizio di accettabilità

Affidabilità e validazione dei codici di calcolo, modalità di presentazione dei risultati e giudizio di accettabilità Affidabilità e validazione dei codici di calcolo, modalità di presentazione dei risultati e giudizio di accettabilità Ing.Andrea Penna, Ing. Alessandro Galasco EUCENTRE, Pavia European Centre for Training

Dettagli

Peso Proprio impalcato 20t/m Carico max sugli appoggi 50* t Carico accidentale max 50*6 300t SECTION B-B

Peso Proprio impalcato 20t/m Carico max sugli appoggi 50* t Carico accidentale max 50*6 300t SECTION B-B 8. 75 1 75 8 75 5. 15 7.5 Prof. Camillo Nuti Dispense Corso Costruzioni in Zona Sismica PONTE A 1 CAMPATA Pile circolari φ altezze 7.5 Peso Proprio impalcato t/m Carico max sugli appoggi 5* 1t Carico accidentale

Dettagli

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE. Comune di Bagnolo di Po

LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE. Comune di Bagnolo di Po Pag. 1 di 11 totali LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA DELLA TENSOSTRUTTURA DEGLI IMPIANTI SPORTIVI DI VIA NAPOLEONICA COMMITTENTE Comune di Bagnolo di Po UBICAZIONE TENSOSTRUTTURA PRESSO COMUNE DI BAGNOLO

Dettagli

VALIDAZIONE SCIENTIFICA

VALIDAZIONE SCIENTIFICA VALIDAZIONE SCIENTIFICA Allo scopo di mostrare l affidabilità del software utilizzato, si riportano di seguito i contenuti di una delle pubblicazioni relative al macro-elemento adottato, ed in particolare

Dettagli

Sistema strutturale: meccanismo resistente globale. Rigidezza Resistenza Duttilità. Materiale Sezione Elemento Struttura

Sistema strutturale: meccanismo resistente globale. Rigidezza Resistenza Duttilità. Materiale Sezione Elemento Struttura Edifici con struttura il legno Sistema strutturale: meccanismo resistente globale Rigidezza Resistenza Duttilità Materiale Sezione Elemento Struttura Edifici con struttura il legno Comportamento di tipo

Dettagli

Dispense del Corso di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI. Sollecitazioni semplici PARTE TERZA. Prof. Daniele Zaccaria

Dispense del Corso di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI. Sollecitazioni semplici PARTE TERZA. Prof. Daniele Zaccaria Dispense del Corso di SCIENZA DELLE COSTRUZIONI Prof. Daniele Zaccaria Dipartimento di Ingegneria Civile Università di Trieste Piazzale Europa 1, Trieste PARTE TERZA Sollecitazioni semplici Corsi di Laurea

Dettagli

Le strutture di legno esistenti

Le strutture di legno esistenti Le strutture di legno esistenti Il comportamento in presenza di azioni sismiche Claudio Ferrari, ingegnere libero professionista direttore tecnico A.I.erre engineering S.r.l. in Parma ABSTRACT Nell ambito

Dettagli

Indice. Parte Prima - Murature storiche e sisma

Indice. Parte Prima - Murature storiche e sisma Indice Prefazioni Patrizia Casagrande Esposto... XI Raffaele Solustri... XIII Roberto Renzi... XV Parte Prima - Murature storiche e sisma Capitolo 1 Introduzione... 3 Capitolo 2 Il percorso della conoscenza...

Dettagli

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI

LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI LEZIONE N 48 ELEMENTI TOZZI Nelle strutture tozze, quali ad esempio le mensole, le seggiole di appoggio di travi, i plinti alti, ecc.., lo stato tensionale all interno dell elemento si discosta considerevolmente

Dettagli

EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA parte 1

EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA parte 1 CORSO DI AGGIORNAMENTO SULLA NORMATIVA SISMICA DI CUI ALL ORDINANZA 3274 DEL 20 03 2003 EDIFICI ESISTENTI IN MURATURA parte 1 1 Indice della presentazione Esame sintetico delle prescrizioni e lezioni apprese

Dettagli

LE NTC E GLI EDIFICI ESISTENTI Le indagini

LE NTC E GLI EDIFICI ESISTENTI Le indagini Michela Monaco Dipartimento di Cultura del Progetto Seconda Università degli Studi di Napoli LE NTC E GLI EDIFICI ESISTENTI Le indagini Le NTC ed il controllo dei Materiali: tecnica, professione e adempimenti

Dettagli

Walter Salvatore, Dipartimento di Ingegneria Civile Università di Pisa

Walter Salvatore,  Dipartimento di Ingegneria Civile Università di Pisa PROGETTAZIONE PRESTAZIONALE ANTISIMICA: PROBLEMI SPECIFICI PER LE COSTRUZIONI IN ACCIAIO Walter Salvatore, e-mail walter@ing.unipi.it Dipartimento di Ingegneria Civile Università di Pisa Applicabilità

Dettagli

Relazione illustrativa e scheda sintetica dell intervento

Relazione illustrativa e scheda sintetica dell intervento Relazione illustrativa e scheda sintetica dell intervento Nuova costruzione: Intervento su costruzione esistente: Lavori di. Proprietà Comune.. Provincia. Via.. Zona sismica amministrativa: 1 2 3 4 Coordinate

Dettagli

10. ANALISI DELL EDIFICIO IN VIA VERDI UNIVERSITÀ DI PAVIA G. Magenes 1, C. Braggio 1, D. Bolognini Introduzione

10. ANALISI DELL EDIFICIO IN VIA VERDI UNIVERSITÀ DI PAVIA G. Magenes 1, C. Braggio 1, D. Bolognini Introduzione 10. ANALISI DELL EDIFICIO IN VIA VERDI UNIVERSITÀ DI PAVIA G. Magenes 1, C. Braggio 1, D. Bolognini 1 10.1 Introduzione L Unità di Ricerca dell Università di Pavia ha eseguito analisi piane parametriche

Dettagli

SCUOTIMENTO DEL TERRENO - Accelerogramma

SCUOTIMENTO DEL TERRENO - Accelerogramma SCUOTIMENTO DEL TERRENO - Accelerogramma 0.45 0.4 0.35 0.3 0.25 0.2 0.15 0.1 0.05 0-0.05-0.1-0.15-0.2-0.25-0.3 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Time [s ec] 12 13 14 15 16 17 18 19 20 AMPLIFICAZIONE SISMICA MAPPA

Dettagli

Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria.

Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria. Politecnico di Torino Calcolo di edificio con struttura prefabbricata situato in zona sismica di I categoria. Pag. 1 Pag. 2 Le norme per il calcolo delle strutture sotto azione sismica definiscono due

Dettagli

Prove sperimentali a rottura di travi rettangolari in cemento armato con staffatura tipo Spirex e staffatura tradizionale

Prove sperimentali a rottura di travi rettangolari in cemento armato con staffatura tipo Spirex e staffatura tradizionale Università degli Studi di Firenze DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE LABORATORIO PROVE STRUTTURE E MATERIALI Via di Santa Marta, 3-50139 Firenze Prove sperimentali a rottura di travi rettangolari

Dettagli

Università IUAV di Venezia S.B.D. A 2247 BIBLIOTECA CENTRALE

Università IUAV di Venezia S.B.D. A 2247 BIBLIOTECA CENTRALE Università IUAV di Venezia S.B.D. A 2247 BIBLIOTECA CENTRALE Edoardo Cosenza Gaetano Manfredi Marisa Pecce STRUTTURE IN CEMENTO ARMATO Basi della progettazione UNIVERSITA' IUAV DI VENEZIA BIBLIOTECA CENTRALE

Dettagli

Sistemi costruttivi a muri portanti / le tecniche costruttive. I vani / i vani arcuati / l arco / il problema dell equilibrio

Sistemi costruttivi a muri portanti / le tecniche costruttive. I vani / i vani arcuati / l arco / il problema dell equilibrio I vani / i vani arcuati / l arco / il problema dell equilibrio I vani / i vani arcuati / l arco / il problema dell equilibrio centro di pressione forza trasmessa dal semiarco di destra (ipotesi) I vani

Dettagli

ESERCITAZIONE 1 ESTENSIMETRIA

ESERCITAZIONE 1 ESTENSIMETRIA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA DIPARTIMENTO DI MECCANICA, CHIMICA E MATERIALI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA MECCANICA ESERCITAZIONE 1 ESTENSIMETRIA Relazione del

Dettagli

POLITECNICO DI TORINO I FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (costruzione) Tesi meritevoli di pubblicazione

POLITECNICO DI TORINO I FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (costruzione) Tesi meritevoli di pubblicazione POLITECNICO DI TORINO I FACOLTA' DI ARCHITETTURA Corso di Laurea Magistrale in Architettura (costruzione) Tesi meritevoli di pubblicazione Analisi Sismica del Palazzo Comunale dell Aquila di Valentina

Dettagli

Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi

Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Ponti Isolati Criteri di progettazione ed analisi Università degli Studi di Pavia 1/38 Laboratorio di progettazione strutturale A 1 Sommario 1) Criteri base della progettazione 2) Componenti del sistema

Dettagli

IL FATTORE DI STRUTTURA PER IL C.A.

IL FATTORE DI STRUTTURA PER IL C.A. IL FATTORE DI STRUTTURA PER IL C.A. Adriano Castagnone Tutti i diritti sono riservati. Per ogni informazione scrivere a: castagnone@stadata.com 2 3 Introduzione Tra i diversi parametri necessari per il

Dettagli

DISSIPAZIONE PASSIVA. 3. Smorzatori visco-elastici

DISSIPAZIONE PASSIVA. 3. Smorzatori visco-elastici DISSIPAZIONE PASSIVA 3. Smorzatori visco-elastici Gli smorzatori visco-elastici si avvalgono di materiali polimerici o vetrosi che dissipano energia per effetto delle deformazioni tangenziali. La Figura

Dettagli

Dinamica delle Strutture

Dinamica delle Strutture Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile e per l Ambiente e il Territorio Dinamica delle Strutture Prof. Adolfo SANTINI Ing. Francesco NUCERA Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Dinamica

Dettagli

Lezione 9. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)

Lezione 9. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Lezione 9 Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Sistemi costruttivi Sistemi costruttivi Capitolo 5 6 7 8 9 10 11 Sistema costruttivo Edifici con struttura in cemento armato Edifici con struttura

Dettagli

Università degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria e Architettura. Fondamenti di Costruzioni Meccaniche Tensione e deformazione Carico assiale

Università degli Studi di Cagliari - Facoltà di Ingegneria e Architettura. Fondamenti di Costruzioni Meccaniche Tensione e deformazione Carico assiale Esercizio N.1 Un asta di acciaio è lunga 2.2 m e non può allungarsi più di 1.2 mm quando le si applica un carico di 8.5 kn. Sapendo che E = 200 GPa, determinare: (a) il più piccolo diametro dell asta che

Dettagli

Messina 100 anni dopo. Eccentricità correttive per la valutazione della risposta sismica di edifici esistenti mediante analisi statica non lineare

Messina 100 anni dopo. Eccentricità correttive per la valutazione della risposta sismica di edifici esistenti mediante analisi statica non lineare AGE Conference 2008 Messina 100 anni dopo Eccentricità correttive per la valutazione della risposta sismica di edifici esistenti mediante analisi statica non lineare Messina, 26 novembre 2008 Aurelio Ghersi

Dettagli

SETTI O PARETI IN C.A.

SETTI O PARETI IN C.A. SETTI O PARETI IN C.A. Parete Pareti accoppiate SETTI O PARETI IN C.A. Na 20% Fh i i h i Na/M tot >=0.2 SETTI O PARETI IN C.A. IL FATTORE DI STRUTTURA VERIFICHE SETTI O PARETI IN C.A. SOLLECITAZIONI -FLESSIONE

Dettagli

COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI

COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI LEZIONI N 32 E 33 COMPORTAMENTO SPERIMENTALE DI TRAVI DI C.A. E RELATIVI METODI DI ANALISI Prima di addentrarci nei dettagli della teoria tecnica delle costruzioni di cemento armato, è utile richiamare

Dettagli

TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL

TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL 1 2 TEST DI VALIDAZIONE DEL SOFTWARE VEM NL Confronto dei risultati tra il software VEM NL el il metodo SAM proposto dall Unità di Ricerca dell Università di Pavia. Stacec s.r.l. Software e servizi per

Dettagli

Michele Vinci. Gli FRP come alternativa per il consolidamento degli edifici in muratura (comportamento nel piano)

Michele Vinci. Gli FRP come alternativa per il consolidamento degli edifici in muratura (comportamento nel piano) Michele Vinci Gli FRP come alternativa per il consolidamento degli edifici in muratura (comportamento nel piano) Collana Calcolo di edifici in muratura (www.edificiinmuratura.it) Articolo 3 Giugno 2016

Dettagli

Indice I vettori Geometria delle masse

Indice I vettori Geometria delle masse Indice 1 I vettori 1 1.1 Vettori: definizioni................................ 1 1.2 Componenti scalare e vettoriale di un vettore secondo una retta orientata. 2 1.3 Operazioni di somma, differenza tra

Dettagli

STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO: EC2-1-2 A.L. MATERAZZI

STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO: EC2-1-2 A.L. MATERAZZI CONVEGNO GLI EUROCODICI PER LA PROGETTAZIONE STRUTTURALE ANTINCENDIO 18 settembre 2008 Istituto Superiore Antincendi, Roma STRUTTURE DI CALCESTRUZZO ARMATO: EC2-1-2 A.L. MATERAZZI Università di Perugia

Dettagli