CITTA DI VENTIMIGLIA PIAZZA DELLA LIBERTA, N Ventimiglia (IM)

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1 CITTA DI VENTIMIGLIA PIAZZA DELLA LIBERTA, N Ventimiglia (IM) comune.ventimiglia@legalmail.it SPRAR SISTEMA DI PROTEZIONE PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI 01/10/2016 PANORAMICA 1. Descrizione e contesto del progetto Il territorio della città di Ventimiglia, come quello dei Comuni del distretto ventimigliese, è stato interessato, com è noto, dall emergenza migranti che, nell ultima stagione estiva, ha determinato criticità gravi di accoglienza, sia per il gran numero di presenze, sia per le politiche di contingentamento dei flussi e delle presenze, attuate dai paese europei confinanti. In questo contesto appare urgente adottare misure d inclusione sociale e di accoglienza da riservare ai richiedenti asilo e rifugiati. La definizione più utilizzata per indicare chi è un rifugiato è contenuta nella Convenzione di Ginevra del 1951 che descrive come rifugiato colui che temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di questo timore, avvalersi della protezione di questo Paese.

2 La Convenzione di Ginevra è stata firmata da 147 Stati. I Trattati internazionali condividono la nozione base di rifugiato: una persona costretta a lasciare il proprio paese di origine e a chiedere protezione in un paese straniero. E proprio questa la caratteristica che contraddistingue il rifugiato rispetto al migrante economico. Mentre quest ultimo sceglie liberamente di lasciare il proprio Paese in cerca di un futuro migliore dal punto di vista economico, sociale o culturale, il rifugiato è forzato a farlo. Non ha alcuna scelta. Abbandonare il proprio Paese è l unico modo in cui può salvare la propria vita o libertà. In Italia il diritto di asilo, e di chiedere protezione, è garantito anche dall art.10 comma 3 della Costituzione italiana: Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. In Italia oggi vivono 58mila rifugiati. Un numero contenuto rispetto ad altri paesi dell Unione Europea, basti pensare ai rifugiati che vivono in Germania o ai in che vivono nel Regno Unito, e ancor più se comparato a quanti vivono nei Paesi di primo asilo. In Pakistan vivono rifugiati, in Iran e in Siria rifugiati (fonte UNHCR). Con il presente progetto s intende, in rete, dare piena attuazione al valore del libero esercizio delle libertà democratiche, anche a favore dei rifugiati, accogliendo e operando azioni d inclusione sociale a loro favore.

3 ANALISI DEL CONTESTO IN PROVINCIA D IMPERIA ALLA DATA DEL , RISULTANO CENSITI, COME DA DATI FORNITI IL DALLA PREFETTURA COMPETENTE, LE SEGUENTI SITUAZIONI: STRUTTURE DI OSPITALITÀ PRESENTI SUL TERRITORIO PROVINCIALE N. 38; soggetti richiedenti asilo ospitati N. 558 richieste di protezione internazionale presentate N. 341 protezione internazionale ottenute: 1) status di rifugiato N. 9 2) protezione sussidiaria N. 14 3) protezione umanitaria N. 16 istanze rigettate: N. 88

4

5 2. Ambito del progetto Il partenariato intende avvalersi del ruolo e delle funzioni fondamentali degli enti locali ed intende valorizzare il know how e l esperienza del privato sociale, quest ultimo da individuare tramite avviso pubblico; opererà sinergicamente e con il coordinamento del Comune di Ventimiglia, ente capofila, tramite apposito protocollo operativo; esso intende attuare le seguenti azioni: Accoglienza materiale dei destinatari delle azioni progettuali; Mediazione linguistica e culturale; Attivazione di percorsi di alfabetizzazione e, ove necessari, di formazione e riqualificazione professionale; Orientamento ed accompagnamento all inserimento lavorativo, attraverso l impiego in attività di pubblica utilità sul territorio, (borse lavoro) appositamente modulate sulle capacità e attitudini del destinatario della misura, con progetti mirati e curati dagli uffici tecnici comunali, con il supporto dell ente attuatore; Promozione di forme di accoglienza diffusa, da effettuare in appartamenti di civile abitazione di piccole dimensione, per tre o quattro destinatari e disseminate sul territorio in modo da evitare concentrazioni eccessive di persone in un solo luogo o quartiere. Dette abitazioni dovranno essere reperite dall ente gestore; si prevedono due misure di sostegno: a) il fondo di garanzia a favore dei proprietari per la locazione di alloggi di seconda accoglienza, da stipulare con l ente gestore ed a favore di destinatari con regolare occupazione lavorativa; b) il fondo di rotazione a favore dei destinatari con regolare occupazione; la concessione del prestito a tasso zero per l accesso alla casa (spese di fitto, utenze ec.ec.) con restituzione garantirebbe la continuità a favore di altri beneficiari; Tutela legale e assistenza alla fruizione dei servizi del territorio, con particolare attenzione ai minori;

6 Il presente progetto ha come destinatari n 30 titolari di protezione internazionale ed, altresì, richiedenti protezione internazionale, nonché titolari di permesso umanitario di cui all art 32, comma 3 del d.lgv. 25/2008, singoli o con il rispettivo nucleo familiare, ai sensi dell art. 3 comma 2, lett. A) del D.M , n La durata è di tre anni dal 2017 al Partners pubblici I comuni del Distretto socio sanitario, i quali in tal senso hanno raggiunto apposito accordo di partenariato, il comune di Ventimiglia è il capofila. 4. Soggetti attuatori I soggetti attuatori saranno individuati con procedura di evidenza pubblica dal comune capofila, in forma singola o associata, tra enti aventi competenza in tema di formazione professionale, orientamento scolastico ed al lavoro, mediazione abitativa per favorire la ricerca di alloggi per i destinatari del progetto. L ente attuatore sarà individuato prima della presentazione della candidatura e concorrerà alla coprogettazione definitiva, insieme al comune capofila e sulla base degli indirizzi espressi dal partenariato pubblico, con l accordo di partenariato.

7 5. Risultati finali il progetto ha l obiettivo principale di sostenere e promuovere la ri conquista dell autonomia individuale dei richiedenti/titolari di protezione internazionale e umanitaria accolti. Mira, altresì, creare e diffondere la cultura dell accoglienza in tutta la comunità locale interessata. Rispetto alle singole modalità operative i risultati attesi sono: azione risultati Indicatori Mediazione linguistica e culturale Accoglienza materiale Alfabetizzazione e Miglioramento della comunicazione tra i destinatari del progetto e i servizi, gli operatori del territorio; Migliore accesso ai servizi pubblici e privati da parte dei beneficiari Conseguimento dell autonomia nell approvvigionamento del vitto, Responsabilizzazione nella gestione del denaro Migliore conoscenza del territorio Acquisizione di linguaggi e conoscenze Innalzare nei beneficiari la conoscenza della lingua italiana per garantire inclusione, autonomia, lavorativa, abitativa e relazionale. Monitoraggio quanti qualitativo, attraverso scheda di rilevazione dati, informazioni e bisogni, in ingresso, in progress e al termine del percorso Entro sei mesi riduzione in misura non inferiore al 10% della spesa per vitto, vestiario e pocket money a favore del beneficiario preso in carica. N ore procapite minimo formazione erogate di

8 Formazione professionale Inserimento abitativo Borse lavoro Orientamento al lavoro Bilanci di competenze e certificazione delle competenze Favorire l accesso al mondo del lavoro, anche tramite i servizi deputati allo scopo Favorire e sostenere la creazione di lavoro autonomo Fornire al territorio professionalità spendibili Sostenere una comunità accogliente e disponibile Ridurre i pregiudizi e le remore alla concessione in locazione delle case a favore degli stranieri Favorire l accesso alla casa, in locazione Gestire progetti personalizzati attraverso cui sperimentare impeghi utili alla collettività, volti a remunerare i destinatari del progetto, ad acquisire quei lavori che necessitano e che il territorio non riesce a realizzare, far acquisire competenze ai destinatari del progetto che, in uno con la formazione, possono facilitare l inserimento lavorativo o la creazione di lavoro autonomo, individuale o cooperativistico. 100% per i bilanci di competenze e i colloqui di orientamento. Inserimento lavorativo di almeno il 50% dei beneficiari entro dodici mesi dalla presa in carico. 100% per l accesso all abitazione. Corretta gestione dei fondi di garanzia e di rotazione tramite 100% dei destinatari. Almeno 1 sperimentazione di lavoro autonomo anche nella forma della cooperativa tra i beneficiari, al termine del progetto.

9 6. Gestione, coordinamento e rendicontazione del progetto La prima fase riguarderà l attività preparatoria, con la raccolta dei dati e dei fabbisogni dei partner istituzionali, al fine di predisporre il progetto definitivo da candidare a finanziamento; sulla base di questa indagine preliminare, tra i partner istituzionali sarà raggiunto apposito accordo di approvazione del presente progetto preliminare con mandato all ente capofila di procedere con avviso pubblico all individuazione di un soggetto attuatore (costituito da uno o più enti) che aderirà all accordo come sopra intervenuto tra gli enti pubblici partner di progetto. L ente capofila e il soggetto attuatore come da cronoprogramma allegato, completeranno la progettazione definitiva e presenteranno con le modalità e i termini stabiliti, la candidatura. In questa prima fase si prevedono almeno due incontri con tutto il partenariato, di cui uno anche con la presenza del soggetto attuatore. La seconda fase, ha inizio con l ammissione del progetto al finanziamento ministeriale: la gestione e il coordinamento del progetto saranno assicurati tramite la supervisione del project manager del progetto, individuato all interno delle figure apicali del Comune capofila. Sarà costituita una cabina di regia, di cui faranno parte (i rappresentanti diparte politica) e il project manager. Il compito sarà quello di monitorare i progressi nella realizzazione delle diverse attività, imprimere indirizzi per le criticità eventualmente emergenti e, se necessario, promuovere i necessari correttivi. La cabina di regia sarà convocata dal project manager e sono previste almeno due riunioni. Per il coordinamento delle diverse attività, il project manager sarà supportato da uno staff, che oltre a comprendere il personale interno al comune capofila, appositamente individuato, di cui almeno un assistente sociale e un profilo amministrativo, comprenderà figure esterne, appositamente individuate, con competenze specifiche in tema di rendicontazione e accoglienza migranti. Detto gruppo assicurerà tutti gli adempimenti amministrativi per la corretta ed efficace gestione del progetto, s interfaccerà con un referente tecnico, all uopo individuato da ciascun comune partener, con il soggetto attuatore, nonché con il Ministero. Il project manager riunirà, con funzioni di coordinamento e presidenza, almeno quattro riunioni operative, di tutto il gruppo di lavoro, per la migliore riuscita delle attività progettuali.

10 7. Pianificazione/Timeline di alto livello [vedi cronoprogramma allegato sub lett. A. 2 Redatto da Data Approvato da Data

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