Crowdsourcing Il valore partecipativo come risorsa per il futuro del business

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1 Crowdsourcing Il valore partecipativo come risorsa per il futuro del business Open Lectures_Prof. Stefano Maffei_Piera Giordano_Marco Marzini_Maria Oggioni_Giulia Setticasi_Teresa Zabot_Gabriele Zanoni_Carmelo Zocco

2 Il dilettante passionale Il processo evolutivo del termine dilettante e della sua reputazione nella storia ha permesso, insieme allo sviluppo tecnologico, di giungere oggi ad un differente stato di coscienza nel quale questo ruolo assume una sfumatura decisamente meno denigratoria ma valorizza la sua vera definizione. Dilettante è semplicemente colui che svolge un attività per passione, e non ne fa la sua professione. (1).

3 Le vie del sapere: l evoluzione della tecnologia Essere appassionati di uno specifico argomento porta l individuo a volerne conoscerne sempre più segreti e informazioni. Oggi come in passato accedere al sapere significa avere sufficienti mezzi per trovare e imparare dalle fonti. Ma se in passato avere a disposizione un libro accademico o parlare con un maestro poteva anche non essere possibile, oggi possiamo contare su un meccanismo di distribuzione del sapere più efficiente che mai: internet.

4 Amatori e dilettanti: un nuovo combustibile Ciò che nasce per diletto diventa quindi un interesse realmente coltivabile, e il tempo libero assume una valenza sempre più intellettuale. Ma la diffusione del sapere porta anche meccanismi di infoddisfazione: in un mondo lavorativo che ricerca individui sempre più specializzati e una società di conoscenze in competizione è facile che molti di noi continuino a sentirsi inadeguati e irrealizzati. Non stupisce dunque che i soldi non siano la prima motiviazione che spinge gli amatori a creare, confrontare, diffondere conenuti proprio su quegli argomenti che stimolano le loro passioni.

5 Le varie tipologie di Crowdsourcing Il crowdsourcing inteso come partecipazione vivace ed ragionata della folla è un fenomeno complesso,a cui partecipano vari attori spinti da motivazioni diverse. Sulla base del metodo di partecipazione e gestione dei contributi degli utenti, si riescono ad individuare tre categorie: _ Crowdcasting Il crowdcasting consiste nel creare un network frequentato da persone potenzialmente in grado di risolvere problemi. Solitamente delle grandi aziende od enti, chiedono aiuto ad una folla di solutori sconosciuti e sparsi in tutto il mondo. Questo metodo, che in alcuni casi si traduce in una collaborazione davvero fruttuosa, assicura alle aziende delle soluzioni efficaci, mentre offre ai componenti della comunità delle occasioni di lavoro e prestigio. Questo è reso possibile grazie a piattaforme virtuali, come Innocentive, che fungono da tramite fra le aziende e gli amatori.

6 Mercato delle previsioni In questo caso la folla viene chiamata ad esprimere dei giudizi in relazione ad un particolare evento. In ambito politico, soprattutto pre elettorale, il mercato delle previsioni è diventato un vero e proprio strumento di pianificazione. I possibili esiti di un fatto in analisi, per esempio l elezione di un presidente, vengono quotati come se fossero dei titoli azionari; il partecipante, sulla base delle proprie informazioni, acquista l azione che secondo lui renderà di più. A seconda dell esito, egli verrà o meno remunerato. In questo modo il margine di errore di previsione è dello 0,1% rispetto al 2,5% dei sondaggi. Infatti nei sondaggi i pareri dei disinformati hanno lo stesso peso dei quelli informati sui fatti.

7 Idea jams Questo approccio, chiamato anche cassetta delle idee, consiste nel creare un enorme sessione on-line di brainstorming, il cui scopo è quello di proporre un elevato numero di idee. Solitamente un ente od un azienda chiedono alla folla di collaborare nella creazione di un prodotto o di un servizio, dopo aver proposto un brief; la speranza è di ottenere, una volta indirizzata la folla, una o più soluzioni valide ed applicabili.

8 La folla che crea La vera rivoluzione del crowdsourcing risiede nella creazione, condivisione ed organizzazione virtuale di contenuti da parte degli utenti. La folla interagisce con i nuovi media con un approccio partecipativo e interattivo. La linea di separazione tra creazione e fruizione si assottiglia, gli utenti diventano simultaneamente generatori e spettatori di contenuti. Il rapporto di successo di questi contenuti è estremamente basso ma è la folla stessa ad individuare i membri di maggiore talento (ad esempio incrementando il numero di visualizzazioni di un contenuto.)

9 La folla che sceglie Un altra manifestazione molto efficace di partecipazione della folla riguarda i pareri espressi da essa, quello che pensa. Secondo questa formula la folla è chiamata ed esprimere un giudizio, tramite votazioni o recensioni, su elementi di una determinata categoria, per esempio foto, siti internet, video. Questo principio apparentemente banale, nasconde delle finalità: prima fra tutte la selezione del materiale, Il crowdsourcing creativo infatti ha generato una tale quantità di materiale che selezionare quello veramente valido dalla spazzatura richiederebbe un tempistiche notevoli. In questo modo la comunità mette in atto un meccanismo di autoselezione, riconoscendo e premiando i contenuti veramente interessanti, facendo declassare e sparire quelli peggiori.

10 La folla che finanzia il crowdfunding individua nella comunità dei possibili finanziatori per determinate cause. La novità consiste nel basarsi sul concetto di microfinanza: chiedere alle persone di contribuire nei progetti in cui credono con compensi esigui. Inoltre vengono evitate tutte le figure di mediazione che spesso rallentano e rendono più difficoltosi i finanziamenti. Interessantissimo il caso del sito Kiva.org Il primo sito mondiale di microprestito da persona a persona (nota). Questo sito si pone come intermediario fra i prestatori filantropici del mondo occidentale e le piccole attività bisognose di finanziamenti nei paesi in via di sviluppo.

11 Conclusioni con il crowdsourcing l'approccio alla progettazione va a stravolgere l'idea carica di pregiuzi secondo cui la moltidudine Ë incapace di prendere scelte sagge. la direzione Ë quindi quella della democratizzazione del pensiero, non pi privilegio di pochi detentori del sapere progettuale. ci chiediamo perú se questo meccanismo possa portare a un possibile de-sviluppo delle capacit intrinseche del singolo progettista andando quindi a perdersi l'identit e l'individualit del singolo e ancora,saranno ancora necessari progettisti o si tradurranno in meri selezionatori?

12 fine, zobeide.