Anno XXIX N. 2. Marzo/Aprile 2008

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1 Anno XXIX N. 2 Marzo/Aprile 2008 Euro 2,00. «... La splendida isola d Ischia ride giocondamente in mezzo alle onde e trae quasi con lacci incantati la navicella sempre più presso alle sue sponde; che appariscono tutto intorno ricinte di un oscura fascia di lava, sulla quale spumeggia rumorosa la marea. Il lido s alza sopra codesta base di lava cosparso di scogli, brullo o coperto solo di poche e dure erbe marine; ma il suo orlo è rivestito, come tunica di vergine, da una fascia dorata di una copiosa vegetazione di fiorenti ginestre. Dietro a queste, il terreno s alza dolcemente verso il monte fino al mezzo dell eccelso Epomeo ed è in ogni angolo ricoperto dalla più lieta vegetazione. Il paese è tutto intiero un giardino di delizie. >>> p. 52 Periodico di ricerche e di temi turistici, culturali, politici e sportivi Dir. responsabile Raffaele Castagna

2 La Rassegna d Ischia Anno XXIX- N. 2 Marzo/Aprile Euro 2,00 Periodico di ricerche e di temi turistici, culturali, politici e sportivi Editore e direttore responsabile Raffaele Castagna La Rassegna d Ischia Via IV novembre Lacco Ameno (NA) Registrazione Tribunale di Napoli n del Iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione con n Stampa Tipolito Epomeo - Forio Sommario 2 Piccole isole, mondi globali 3 Motivi 4 Comune d Ischia - Eventi Museinforma - Galassia Gutenberg 6 Focolai d infezione per le palme Il punteruolo rosso 11 Le piante grasse 14 Idee sposi 15 Siene - Palure - Parule (Ischia e Procida) 17 L Associazione Cypraea (Sorrento) 18 Rassegna Libri 25 Itinerario e descrizione delle isole Guida Giardini Ravino - Forio Expo internazionale di piante grasse 28 Fonti archivistiche Capitolazioni delle Confraternite di Ischia (II) 33 Engadina / Engiadina / Giardino dell Inn Quasi come sfogliando un recondito arhivio I dati dei bilanci dei Comuni isolani Barano 38, Casamicciola 40, Forio 42, Ischia 44, Lacco Ameno 46, Serrara Fontana In ricordo di Mario Mazzella Istituto Italiano di Cultura a Londra Piccole isole, mondi globali Piccole isole, mondi globali, una mostra multimediale sulle isole flegree che si è tenuta all Istituto Italiano di Cultura a Londra dall 8 al 22 dicembre Organizzata da Rosanna Sornicola, professore di Linguistica Generale all Università di Napoli Federico II, con il contributo della Provincia di Napoli e della Fondazione Banco di Napoli e con la collaborazione di Giovanna Pianese e Domenico Coppola, la mostra ha inteso rappresentare le tradizioni del mare e della navigazione delle isole dell area flegrea, mettendone in rilievo il contesto economico, sociale e culturale di antica internazionalizzazione, con le opportunità, le aperture e le sfide che questa esperienza storica ha comportato, in particolare, nell esperienza di emigrazione e ritorno vissuta dagli uomini di mare e dalle loro famiglie. In mostra i materiali fotografici, filmati, audio riguardanti: 1) dati storici e geografici sulle isole, e la loro antica storia culturale; 2) testimonianze di fonti antiche e contemporanee sulle tradizioni del mare e della navigazione; 3) dati sul sistema di istruzione e formazione professionale dei naviganti in Campania; 4) testimonianze dell esperienza culturale e psicologica dell emigrazione e ritorno. La mostra ha presentato il patrimonio umano di una realtà storica, come quella di una piccola isola dell Italia meridionale, in cui la tensione tra vite globali e piccolo mondo locale sembra irrisolta. Le testimonianze fotografiche e filmiche dei naviganti procidani documentano infatti un passato che sopravvive nella gente di mare dell area flegrea, nel loro andare per mare per il mondo e nel loro desiderio di tornare a casa. Esse documentano inoltre le storie di una piccola isola che attraverso il tempo ha continuato a vivere delle opportunità economiche e culturali del trasporto globale di merci, negli ultimi decenni specialmente del petrolio. (continua a pagina 50) Le opinioni espresse dagli autori non impegnano la rivista - La collaborazione ospitata s intende offerta gratuitamente - Manoscritti, fotografie e disegni (anche se non pubblicati), libri e giornali non si restituiscono - La Direzione ha facoltà di condensare, secondo le esigenze di impaginazione e di spazio e senza alterarne la sostanza, gli scritti a disposizione. conto corrente postale n intestato a Raffaele Castagna - Via IV novembre Lacco Ameno (NA) info@larassegnadischia.it

3 M O T I V I La stagione turistica, che normalmente parte dalle festività di Pasqua, si presenta all insegna dell incertezza per i riflessi negativi di tutta la vicenda dei rifiuti che coinvolge, dove più e dove meno, la Campania, e per il minor richiamo che da qualche anno ha cominciato a caratterizzare l isola di Ischia. Al di là delle circostanze citate, pesano enormemente anche le ridotte possibilità di spesa delle famiglie a livello generale, non soltanto italiano, sicché per molti pensare alle vacanze sarà quasi impossibile, per altri se ne dovranno accorciare i tempi. La lunga stagione è sembrata qualche anno fa una grande conquista, vissuta all insegna di un evento senza fine, ma la realtà ha fatto crollare tanti bei sogni ed ha trovato tutti impreparati, oltre che al buio per quanto concerne le prospettive future. Si lamentano tutti, e a subirne le conseguenze più evidenti saranno i lavoratori, che vedranno accorciarsi i loro periodi di impiego. La situazione richiederebbe interventi e provvedimenti, ma individuarne la specificità e l immediatezza richiede sagacia e attenta valutazione, così come occorrono risorse finanziarie adeguate. Se per tanto tempo il turista si è sentito attratto dall isola quasi inconsapevolmente, oggi bisogna convincerlo a conservare questa tendenza; è necessario entrare in concorrenza con altre località, tutte avviate a proporsi come sedi ideali di soggiorno, per riconquistare la preminenza nelle scelte mediante gli investimenti, pubblici e privati. Forse il privato dovrebbe prevalere sul pubblico, cui spetta soprattutto il compito di offrire un paese accogliente ed efficiente in tutti servizi che concorrono a formare l immagine che lascia il segno e determina la preferenza verso cui volgersi. Lacco Ameno ha attivato, come altri comuni, la raccolta differenziata, ossia la raccolta porta a porta di rifiuti vari con giorni e orari previsti per il conferimento ed il ritiro. Il che presupporrebbe l assenza di quegli accumuli di buste in determinati punti stradali e specialmente presso i cassonetti (contenitori stradali) in cui vanno raccolti vetro, alluminio..., in qualsiasi ora del giorno. Sicché, trascorsa una certa ora, non si dovrebbe vedere alcun rifiuto per le strade. Questo, forse, negli intenti iniziali degli amministratori, a cui peraltro sta a cuore non il paese nella sua interezza ma il cosiddetto centro storico (e ci sarebbe da discutere su questa attribuzione storica). Infatti, non bastando la specifica normativa generale, si è voluto aggiungere: è assolutamente vietato abbandonare e depositare rifiuti di qualsiasi genere nelle vie del centro storico fuori degli orari indicati. L assolutamente quindi è limitato al centro storico? Altrove continua la situazione precedente: abbandono delle buste a qualsiasi ora e senza tener conto del tipo, accumulo presso i detti cassonetti per vetro e alluminio, permanenza in zona per l intera giornata di buste varie lacerate a volte da cani e gatti. Mal ne capita peraltro a coloro che abitano dove sono presenti i contenitori e che sono scossi di tanto in tanto ad ogni momento della giornata e della notte dai rumori provocati dalle bottiglie lasciatevi cadere dentro. Vero è che in primo luogo bisogna mettere in evidenza la nostra scarsa coscienza civica, il menefreghismo imperante e il mancato rispetto degli altri, ma si può anche pensare che per l amministrazione vada bene così. Sembra ormai chiaro che, ovunque, si tenda a curare la facciata (i centri più frequentati), senza affatto interessarsi di quello che avviene dietro le quinte (i luoghi, diciamo, periferici). Ci siamo arricchiti di una buona scorta di fotografie giornaliere in merito e forse quanto prima vi dedicheremo un numero della rivista. Il recapito della corrispondenza postale è ormai diventato un problema di notevole gravità, in quanto i ritardi investono vari settori della vita sociale, a cominciare dal ricevimento nei termini previsti delle bollette da pagare (luce, telefono ed acqua) e dalla consegna di Raffaele Castagna lettere raccomandate, stampe pagate in abbonamento... C erano una volta la posta ordinaria e la posta prioritaria con differente affrancatura: più rapida la seconda, più lenta la prima. Abolita la prima, è stata la seconda che ha perduto il trattamento di priorità (rispetto a che cosa?) ed ha acquisito la lentezza della prima. Ma determinate zone sono per molto tempo prive di postini e le giacenze si accumulano negli uffici. Quanta corrispondenza non sarà affatto consegnata? A leggere certe pubblicità, le Poste parlano di tanti servizi innovativi e vantaggiosi per gli utenti, ma questi invero si devono rendere conto quotidianamente che viene meno il servizio essenziale el recapito della tradizionale corrispondenza che esiste ancora, nonostante le tante innovazioni. Ma ci si chiede soprattutto se di questi problemi si interessino a livello locale le autorità amministrative e che cosa fanno per sollecitare soluzioni e interventi. Internet, tanto cara (amata), tanto pericolosa e perfida! Una porta sempre aperta sull universo, per ricercare notizie di ogni genere! Un vasto campo in cui arare, seminare e raccogliere, potendo anche manifestare e comunicare agli altri le proprie idee! Una porta che, se non si chiude bene, permette l ingresso ad estranei per carpirci segreti. Chi non riceve di giorno in giorno provenienti, si dice, da banche e poste per richiesta di aggiornamento dati? E di tanto in tanto si riceve qualche bella comunicazione di aver vinto un premio insperato! Tutte situazioni, al di là degli immancabili virus, oltremodo pericolose, se per sbaglio o inconsapevolezza si tiene conto di tali richieste. D altra parte anche per telefono ci si trova spesso di fronte a richiesta di vendite commerciali, a proposte di cambio di fornitura telefonica con belle calorose parole circa i tanti numerosi vantaggi, salvo poi a chiudervi il telefono in faccia, quando si comincia a capire che non interessa l offerta. * La Rassegna d Ischia 3

4 Comune d Ischia Eventi 2008 Marzo Prosegue la rassegna teatrale Ischia Teatro Festival 2008 : 26/27 Cinema Excelsior Streghe di G. Mastroianni Gruppo Teatrale A. Manzoni. La rassegna terminerà il 2 aprile. Settimana di Pasqua Torre del Molino - Voti e Vele (mostra di piccoli velieri e quadri ex voto). Aprile 5/6 Ischia Ponte Fiera del baratto e dell usato a cura dell Associazione Bidonville. 7/20 Premio Ischia Vieni, Fotografa, Vinci (una vacanza vincente racconta la tua vacanza e vinci. 24/27 Ischia, Capri, Procida Maratonisole 2008 (la gara si svolge in tre tappe, ognuna con una propria fisionomia sulle tre isole. Evento sportivo-turistico predisposto in quattro giorni, di cui uno di studi e benessere, tre di gara). 26 e sino al 2 giugno Era de maggio (concerti e visite guidate nel Comune d Ischia) a cura dell Ass. Cult. Musicale La Ghironda. Maggio 3/4 Ischia Ponte Fiera del baratto e dell usato a cura dell Associazione Bidonville. 10/11 Balconi fioriti (giornate UGAI del Giardino) a cura dell Ass. Garden Club. 29 e sino al 2 giugno Ischia Ponte Artischia e Agrischia 2008 (visioni e sapori della nostra terra, VI edizione) a cura dell Ass. Artischia e Coop. Soc. Kairòs Onlus. 30 e sino al 2 giugno Sala del Molino: Viaggiatori di note (evento europeo dedicato al Turismo musicale) a cura dell Ass. L Isola Volante. 31maggio-1 giugno Ischia in rosso (raduno Ferrari 2008) a cura di Classic Car Club. Giugno 7/8 Ischia Ponte Fiera del baratto e dell usato a cura dell Ass. Bidonville. 1/15 Antiche Terme Mostra dell artista Francesco Ros. 5/7 Baia del Castello Aragonese O Scià (dal Mare Nostrum al mare di tutti noi) con la partecipazione straordinaria di Claudio Baglioni, a cura della Fondaz. O Scià. 13/14 Castello Aragonese Premio Internazionale Vittoria Colonna, a cura dell Ass. Cult. Vittoria Colonna. 15/22 Stadio Mazzella XXVII Meeting Estate (stage estivi di calcio per giovani calciatori), a cura del Comitato Nazionale Italiano Fair Play Regione Campania. 16 e sino al 16 luglio Torre di Guevara Mostra fotografica Di fronte alla realtà, a cura della Fondazione G. Valentino in collaborazione con l Ansa. 22/29 Ischia Ponte Ischia Film Festival VI edizione, a cura dell Ass. Art Movie & Music. 20/22 Spiagge Gip Vip Jetski Ischia 2008 (giornalisti, imprenditori e personaggi dello spettacolo e della televisione per una competizione con le moto d acqua), a cura di Planning Value GeneratinG Corporation. Luglio 5 Piazzale delle Alghe XXIX Premio Internazionale Ischia di Giornalismo, a cura della Fondazione G. Valentino. 5/6 Ischia Ponte Fiera del baratto e dell usato a cura dell Ass. Bidonville. 7/12 Stadio Mazzella XXVII Meeting Estate (incontri internazionali sui temi del calcio), a cura del Comitato Fair Play Regione Campania. 14/15 Crociera Italiana (format televisivo), a cura di Associazione Ischia Ponte Miss Ischia per Miss Italia (finale regionale di Miss Italia 2008), a cura dell Agenzia A. Contaldo di Salerno. 3/6 Ischia Ponte Festa a mare agli Scogli di Sant Anna Palio dei Comuni, a cura di Ischia Risorsa Mare. 13/20 Piazzale delle Alghe Ischia Film & Music Global Festival 2008, a cura di P. Vicedomini. Agosto 2 Parco Termale Il Castiglione Amici d Ischia (mix di giornalismo, spettacolo, cultura e moda), a cura dell Ass. Insieme. 2/3 Ischia Ponte Fiera del baratto e dell usato a cura dell Ass. Bidonville. 10/29 Palazzetto dello Sport F. Tagliatela Ischia Expo 2008 (mostra mercato del mobile e dell arredamento), a cura di Irace Group. 10 Piazzale delle Alghe Notte sotto le stelle (grande concerto lirico nella notte di San Lorenzo), a cura dell Ass. Cult. La Ghironda. 12 Spiaggia d Ischia Miss Onda Blu, a cura di Radio Marte Stereo e We Can Dance Television. 24 Sant Antuono Festa Acquedotto 2008, a cura dell Ass. Terra Nostra. 26 Castello-Sant Alessandro Corteo storico del costume ischitano Sant Alessandro, a cura dell Ass. Prologo Sant Alessandro. Settembre 2/8 Piazza Battistessa XX edizione Settembre sul sagrato (arte, cultura, folklore, musica) a cura della parrocchia S. Maria delle Grazie in San Pietro. 2/5 Centro storico di Ischia Ponte Festa patronale di San Giovan Giuseppe della Croce 3/6 Chiesa di Sant Antonio Festival internazionale di mandolino e chitarra S. Palma, a cura dell Accademia Armonie. 6/7 Ischia Ponte Fiera del baratto e dell usato a cura dell Ass. Bidonville. 7/9 Mandra A Festa da Bambenella, a cura dell Ass. Largo ai Naviganti. 10/14 Arena Mirtina Ischia Jazz Festival, a cura dell Ass. Consorzio Ischia Isola. 5/21 Chiesa di Sant Antonio Il sacro e le armonie (musica da camera), a cura dell Accademia Armonie. 11/16 Punta Molino-Mandra Pe terre assaie luntane (mostra documentaria sull emigrazione verso le Americhe degli anni 30), a cura dell Ass. Ischitani nel mondo. 28 Campagnano Festa della vendemmia 2008, a cura della Bocciofila Campagnano. Ottobre 4/5 Ischia Ponte - Fiera del baratto e dell usato a cura dell Ass. Bidonville. 10/11 Premio letterario Domenico Rea, a cura di Carimma Editrice. Altre manifestazioni si potranno aggiungere a quelle citate. I contributi economici saranno deliberati dopo l approvazione del bilancio di previsione per l anno 2008, ma potrebbe anche essere opportuno fissare dei criteri generali con cui questi saranno erogati. 4 La Rassegna d Ischia

5 Museinforma è una manifestazione promossa dal Settore Musei e Biblioteche della Regione Campania con il patrocinio dell ICOM e rientra in uno degli eventi della X Settimana della Cultura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Sede: il Complesso Museale di San Lorenzo Maggiore. Tre giornate dedicate ai musei e in generale alle istituzioni culturali della Campania, con particolare attenzione alle piccole e medie realtà locali. Un occasione di aggiornamento e confronto per i loro operatori, amministratori e gestori e per chiunque sia interessato al mondo dei beni culturali. Un azione concreta di formazione e informazione, attraverso convegni e incontri di studio sulle principali tematiche legate alla valorizzazione dei beni culturali e alla moderna organizzazione e gestione di un istituzione culturale, con la presenza di significative buone pratiche nazionali. Le giornate si propongono anche di favorire e incentivare conoscenze, capacità di aggiornamento, iniziativa e confronto di quanti sono interessati, a vario titolo, al mondo dei beni culturali in Campania, ribadendo il ruolo chiave dell Ente Regione nel sostenere la crescita dei musei del proprio territorio e promuoverne l accreditamento e la qualificazione. Tra le iniziative in programma, 5 convegni tematici, seminari, laboratori didattici e una mostra dedicata a buone pratiche campane particolarmente significative. Attività Le tre giornate vedranno alternarsi rappresentanti delle istituzioni, docenti universitari, imprese e gli stessi operatori museali, a testimoniare il contatto diretto con la realtà quotidiana (con un occhio, inevitabilmente, alla Campania ma con l apporto di interventi esterni rilevanti in campo nazionale). Ai piccoli musei campani e ad alcune significative buone pratiche realizzate negli ultimi anni è dedicata una sezione speciale di Museinforma. 5 sessioni di convegni; - 31 relatori; - 3 seminari di approfondimento; 3 laboratori didattici; - 2 question time; Una mostra documentaria su significative buone pratiche di piccoli musei campani. Temi Uno scenario articolato e complesso come quello dei musei non può certo essere rappresentato in sole tre giornate di studio. Tanti sono gli aspetti che possono interessare chi oggi si occupa di gestire un istituzione culturale e molteplici gli argomenti da affrontare, ognuno con le proprie specificità. Museinforma, quindi, non pretende di trattare in maniera dettagliata ed esaustiva tutte le complesse e articolate tematiche che a vario titolo riguardano il mondo dei musei (come potrebbe?), piuttosto intende gettare le basi per un azione informativa istituzionale e organica nei confronti degli operatori culturali campani, soprattutto quelli delle piccole e medie realtà locali. Un azione di coordinamento e avvicinamento, il più possibile collaborativa e partecipata, e un occasione di confronto aperto, magari dialettico, all interno della quale conoscere e analizzare insieme le sfide che attendono i musei del futuro. Quattro le aree tematiche principali, inevitabilmente parziali, che sono affrontate nelle tre giornate della manifestazione. La scelta dei temi discussi negli incontri di studio deriva da un analisi di quelle che, a parere di esperti e studiosi del settore, vengono definite le esigenze formative più urgenti: Quadro normativo e scenario istituzionale (1a giornata) Quadro normativo di riferimento per musei e istituzioni culturali; standard di qualità e standard museali; il ruolo di istituzioni e associazioni Cura e conservazione delle collezioni (1a giornata) Conservazione, catalogazione, restauro Gestione e amministrazione (2a giornata) Amministrazione, organizzazione e gestione; promozione, fundraising e marketing; sistemi e reti territoriali Servizi al pubblico (3a giornata) Servizi e rapporti con il pubblico; servizi educativi, didattici. Programma completo in Galassia Gutenberg 2008 È dedicata al tema Cultura e Natura la XIX edizione di Galassia Gutenberg (28-31 marzo 2008 presso la Stazione Marittima e nel centro della città), rassegna storica dedicata alla promozione della lettura, al mondo dell editoria e ai linguaggi multimediali, unica nel suo genere nel panorama nazionale, fortemente radicata nella città di Napoli e nel Sud. Simbolo e immagine di questa edizione è un asino alle prese con un libro, lo sguardo attento, le orecchie/antenne rivolte all ascolto, una illustrazione originale realizzata dall inconfondibile tratto dell artista Gianluigi Toccafondo. L asino, animale umile e operoso, da sempre sinonimo di ignoranza e simbolo del non sapere, diventa per Galassia Gutenberg il testimonial di un percorso di trasformazione e di crescita attraverso la lettura e l apprendimento. Sarà proprio l asino il filo conduttore di un programma articolato e ricco, che affronterà il tema della Natura nel senso più ampio del termine: origine, specie, ambiente, alimentazione, sviluppo sostenibile, letteratura, arte, tecnologia. Tra gli appuntamenti in programma due incontri a cura di Goffredo Fofi: «Asino chi scrive - la generazione dei trentenni» con la partecipazione dei più brillanti scrittori italiani under 40 e l omaggio a Mario Rigoni Stern su «la memoria della natura» al quale parteciperanno Gianfranco Bettin, Ernesto Franco e Marco Paolini. Oltre al programma dedicato al tema guida della Natura, ci sarà anche per il 2008 la tradizionale sezione del Mediterraneo. «Cento anni di cultura palestinese» è il titolo dell incontro curato dall arabista Isabella Camera d Afflitto che presenterà lo scrittore Mourid Bharguti. Confermata anche la sezione dedicata ai Taccuini di viaggio. Taccuini illustrati su Napoli e un reportage dell illustratore francese Loustal, uno dei migliori autori contemporanei di fumetti. Varie le iniziative da Napoli e per Napoli. A Napoli sarà infine presentato il progetto/provocazione del sociologo Alberto Abruzzese «Non la spazzatura a Napoli e nel mondo ma la spazzatura del mondo», uno slogan esplicativo, una operazione virale e virtuale ispirata all immagine catastrofica e insieme enigmatica, paradossale, della spazzatura a Napoli. La manifestazione è sostenuta da Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli e in partnership con le istituzioni cittadine, università, associazioni. La Rassegna d Ischia 5

6 Si espandono i focolai di infezione Il Rhynchophorus ferrugineus Olivier - Punteruolo rosso - presente anche sulle palme dell isola d Ischia di Francesco e Roberta Vallariello Le Palme appartengono alla grande famiglia delle Arecaceae, che comprende circa 200 generi con oltre 3000 specie distribuite in tutto il mondo, principalmente in regioni tropicali e subtropicali. Sono piante di notevole importanza economica, ambientale e paesaggistica. In Europa si sono diffuse come piante ornamentali verso la fine del 1800 e in Italia le troviamo principalmente lungo le zone costiere. Le specie endemiche presenti sul territorio europeo allo stato spontaneo sono solo due: Chamaerops humilis L., conosciuta anche come palma nana o palma di San Pietro e Phoenix theophrasti W. Greuter; la prima si trova anche in Italia, lungo i litorali rocciosi della costa tirrenica e delle isole, la seconda è diffusa a Creta. Tutte le altre specie sono state introdotte e diffuse sul territorio, in particolare alcune come Phoenix canariensis Hort. Ex Chab., Washingtonia filifera H. Wendl. e W. robusta H.Wendl. In Italia meridionale e isole, sono talmente diffuse e ambientate, che spesso nascono spontaneamente disseminate ovunque prevalentemente dagli uccelli. Nell isola d Ischia ci sono numerose palme impiantate, principalmente lungo il territorio costiero. In modo particolare nelle aree a verde pubblico attrezzato e nei giardini privati, sono prevalentemente diffuse le seguenti specie: Arecastrum romanzoffianum (Cham.) Becc. Butia capitata (Mart.) Becc. Chamaerops humilis L. Erythea armata S. Wats. Livistona australis (R. Br.) Mart L. chinensis (Jacq.) R. Br. Phoenix canariensis hort ex Chabaud P. dactylifera L. P. roebelenii O Brien Trachycarpus fortunei (Hook.) H. Wendl. Washingtonia filifera H. Wendl. W. robusta H. Wendl. Come è ben noto, il commercio e il trasporto di piante, spesso costituisce un importante mezzo di diffusione di parassiti vegetali. In questo modo vengono trasportati e diffusi da un paese ad un altro, anche fuori del loro normale areale di distribuzione. Ogni anno diventa sempre più lunga la lista di organismi esotici (agenti patogeni e fitofagi) introdotti accidentalmente in Italia. La comparsa sul nostro territorio del Rhynchophorus ferrugineus Olivier è dovuta proprio agli intensi e complessi scambi commerciali che intercorrono tra i paesi produttori di piante ornamentali, tra cui le palme che ospitano questo coleottero. Il Rhynchophorus ferrugineus, conosciuto con il nome di Punteruolo rosso delle palme, è un coleottero Curculionide originario dell Asia meridionale e della Melanesia, dove è noto per i notevoli danni arrecati alle piantagioni di palma da cocco (Cocos nucifera L.). Nel corso dell ultimo ventennio si è sempre più diffuso spingendosi da oriente verso ovest, colonizzando prima gli stati della penisola araba e successivamente Marocco, Egitto, Spagna, Francia e nel 2004 l Italia. Durante questa sua espansione, l insetto ha modificato le sue abitudini alimentari, adattandosi a molte specie di palme che incontrava sui territori. Nella penisola araba si è insediato e ha attaccato le palme da datteri, poiché maggiormente presenti. Attualmente è presente anche in alcune regioni italiane come Toscana, Lazio, Campania e Sicilia. In questi ultimi mesi si assiste ad una notevole espansione dei focolai di infezione principalmente lungo le zone costiere e nelle isole. In Sicilia, nelle città di Palermo, Catania e Marsala, sono diverse centinaia le piante di Phoenix canariensis morte in seguito all attacco massivo del parassita. In Campania, in modo particolare lungo le aree costiere dei due golfi, quello di Salerno e Napoli, lungo il litorale flegreo e domizio, la situazione è altrettanto preoccupante. Anche nell isola d Ischia recentemente è stata accertata la presenza del R. ferrugineus su alcuni esemplari di P. canariensis e P. dactylifera. La prima specie, in particolar modo, ha un unico apice vegetativo e non ricaccia polloni alla base o lungo lo stipite, di conseguenza una volta che viene compromesso questo organo, la pianta muore. Sul nostro territorio questo insetto è in grado di attaccare numerose Arecaceae come Phoenix canariensis, Phoenix dactylifera, Washingtonia spp., Livistona decipiens, Caryota maxima, Trachycarpus fortunei e altre. Le segnalazioni di infestazioni in Italia riguardano 6 La Rassegna d Ischia

7 quasi esclusivamente gli esemplari della specie Phoenix canariensis e nell ambito di questa gli esemplari maschili. L emergenza fitosanitaria generata dal punteruolo rosso minaccia adesso di trasformarsi in una catastrofe ambientale di gravissime proporzioni. Sebbene sul territorio nazionale la gravità del fenomeno fosse conosciuta e il rischio di infestazioni annunciato, purtroppo, piante infestate sono state importate e commercializzate tra nord Africa, Penisola Iberica, Isole Canarie, Italia e con loro, il parassita. I recenti lavori di sistemazione e di arredo a verde urbano effettuati da alcune amministrazioni comunali dell isola d Ischia hanno privilegiato l impianto in piena terra di numerose palme adulte di importazione dei generi Phoenix e Washingtonia, proprio nel momento in cui andava assolutamente evitato di utilizzare materiale proveniente da paesi in cui tali piante sono invase dal parassita. Non si può garantire che una palma non sia infestata dal punteruolo rosso attraverso una superficiale ispezione visiva, per evitare questo si potevano impiegare palme coltivate e allevate in vivai italiani, più sicure dal punto di vista parassitario, anche se l acquisto sarebbe risultato inizialmente più costoso. Nell isola d Ischia in passato c è già stata, ed è ancora in atto, un emergenza per l attacco massivo di una cocciniglia (Marchalina hellenica Genn.), diffusa in Grecia, isole egee e Turchia. Questo insetto insieme ad un altro parassita, il blastofago dei pini (Blastophagus piniperda L.), hanno provocato la morte di molte pinete dell isola e continuano ancora oggi a provocare ingenti danni. Lungo le zone costiere spesso le palme vengono piantate poiché sono molto decorative, resistenti ai venti salmastri, altamente attrattive per i turisti, che influiscono enormemente sull economia isolana, ma sono anche piante molto costose. Queste specie hanno un grande valore monetario perché sono di crescita lenta, si caratterizzano dopo alcuni decenni dalla semina. Gli esemplari più commercializzati sono quelli adulti, di grandi dimensioni, venduti al prezzo di varie centinaia di euro per ogni metro dello stipite. Di conseguenza con la morte di queste piante si ha un grande danno economico. Adulto L adulto di Rhynchophorus ferrugineus presenta un colore rosso ferruginoso a cui deve il nome. Sulle elitre sono evidenti striature nere di numero e forma variabili. Il caratteristico rostro, che contraddistingue tutti i curculionidi, ha una base allargata su cui si inseriscono le antenne. Presenta una sezione cilindrica, forma molto allungata che, nella parte terminale, può essere più o meno arcuata. Sulla porzione distale del rostro dei maschi è presente una serie di fitte setole erette. Uova Le uova hanno una forma ovale allungata, generalmente più allargata alla base; il colore può variare dal bianco giallastro al marrone. L uovo misura da 2,50 a 4,00 mm di lunghezza. Larva La larva è apoda e di colore biancastro, presenta un capo fortemente sclerificato e arrotondato, di colore Esemplari adulti di Rhynchophorus ferrugineus Stadio larvale di Rhynchophorus ferrugineus Descrizione e ciclo biologico Pupa di Rhynchophorus ferrugineus La Rassegna d Ischia 7

8 scuro. Supera i 5 cm di lunghezza. Lo stadio larvale può anche durare 90 giorni ed è quello che determina i danni mortali alle piante, con l escavazione di gallerie e cavità all interno dello stipite e dei carnosi piccioli fogliari. Pupa La larva a maturità si impupa in un bozzolo costruito con i filamenti fibrosi della pianta. Trascorso un periodo variabile dai 15 ai 50 giorni, dal bozzolo si libera l adulto. R. ferrugineus si sviluppa tipicamente come endofita all interno delle palme attaccate. Generalmente gli adulti sono attratti da piante danneggiate o malate, ma è possibile anche l infestazione di piante sane. Individuata una palma idonea, i maschi di R. ferrugineus producono un feromone di aggregazione capace di richiamare molti individui femminili per accoppiarsi. Le femmine depongono le uova in fori praticati con il rostro nelle parti che offrono meno resistenza, sia alla base delle foglie o dei giovani germogli, sia nelle ferite o nelle cicatrici presenti sulla pianta. La femmina depone le uova piuttosto superficialmente all interno dei fori o delle gallerie preesistenti e provvede poi a chiuderne l apertura in modo da proteggerle. Dopo circa 3 giorni le uova schiudono e le larve neonate cominciano a nutrirsi dei tessuti più teneri. La larva scava gallerie anche molto profonde all interno del peduncolo fogliare e dello stipite che riempie di rosura mescolata ad essudati della pianta. La presenza di numerose gallerie può minare la stabilità della palma fino a determinare il collasso dell apice vegetativo. Le larve si possono rinvenire generalmente in prossimità dell apice vegetativo o lungo il tronco al di sotto dell apice. Il periodo di sviluppo larvale varia, secondo la stagione, da 1 a 3 mesi. A maturità le larve si impupano in un contenitore cilindrico formato da strati fibrosi; generalmente questa fase avviene nelle parti più esterne del fusto e del rachide. Dopo giorni l adulto, lungo circa 3-4 cm, è sviluppato ma rimane all interno della palma anche per diversi giorni prima di abbandonare la pianta ospite e infestare nuove piante. L intero ciclo dura circa 4 mesi e nella stessa pianta si sovrappongono più generazioni dell insetto fino a distruzione della pianta ospite. Sintomatologia e danni causati I primi segni che ci indicano l attacco, sono i fori provocati dalle larve che, dai piccioli delle foglie della corona o dallo stipite si dirigono verso l interno. Dai fori fuoriesce un essudato viscoso e brunastro. Il prevedibile danneggiamento del meristema principale, da parte delle larve durante la perforazione dello stipite, provoca inevitabilmente una rapida morte della pianta. I danni causati dalle larve sono visibili solo in una fase avanzata dell infestazione. I sintomi esteriori dell attacco del curculionide sono rappresentati dall anomalo portamento della chioma che perde la sua simmetria verticale e che successivamente si mostra completamente Due esemplari di Phoenix canariensis morti a causa dell insetto con la tipica chioma a forma di ombrello aperto. 8 La Rassegna d Ischia

9 per i gravi rischi che ne deriverebbero per la salute dei cittadini. Sezione di una base fogliare con evidente presenza di gallerie scavate dalle larve. divaricata con l aspetto ad ombrello aperto. Le foglie centrali e il germoglio apicale si abbattono lateralmente, rimanendo quasi penzolanti e appoggiate sulla corona fogliare sottostante: a quel punto si manifesta la migrazione di massa degli insetti che erano presenti all interno dello stipite per la ricerca di un nuovo esemplare di palma del quale alimentarsi. Mezzi di controllo e di lotta diretta Le misure più efficaci per la difesa delle palme dal punteruolo sono quelle preventive. L intervento curativo su piante già attaccate risulta problematico a causa del comportamento del fitofago e delle notevoli dimensioni delle piante colpite. Un ulteriore elemento di difficoltà deriva dalla scarsissima disponibilità di prodotti fitosanitari insetticidi e fungicidi autorizzati per l impiego nel verde urbano e nei giardini domestici. La tempestiva eliminazione delle piante colpite al manifestarsi dei primi sintomi dell attacco può essere utile nel tentativo di isolare il fenomeno e contenere la diffusione dell insetto. Malgrado alcune tecniche diano in laboratorio risultati significativi, in campo non riescono ad ottenere gli effetti sperati. La lotta chimica con l impiego di insetticidi, attraverso la disinfestazione degli stipiti e della chioma ed interventi di endoterapia riescono a dare discreti risultati. Ultimamente, la disponibilità del feromone di aggregazione ha permesso l impiego di trappole per il monitoraggio e per la cattura di massa. Nel suo naturale areale di distribuzione questo insetto ha diversi predatori o nemici naturali, ma da noi al momento non sono state ancora individuate specie che possano essere impiegate, efficacemente e su larga scala, per la lotta biologica. In Spagna sono stati utilizzati, con un certo successo, esteri fosforici, ma è evidente che l impiego di questi prodotti non è proponibile in ambienti pubblici e, nonostante le dovute precauzioni, non sono una via percorribile Criteri generali di lotta Le piante che presentano sintomi di infestazione vanno immediatamente abbattute e incenerite con tutto il materiale di risulta. In prossimità di palme infestate si dovranno disinfestare tutte le vicine con trattamenti preventivi, insetticidi e fungicidi, irrorando bene la chioma e lo stipite. I prodotti autorizzati nei giardini privati sono esclusivamente quelli contrassegnati dalla dizione PPO (Prodotti per Piante Ornamentali). I principi attivi afferenti a tale categoria sono, principalmente, prodotti che agiscono per contatto ed ingestione quindi possono esercitare solo un effetto a carico dell insetto quando si trova fuori dalla palma. In caso di infestazioni in vivai o aree pubbliche dovranno essere adoperati i prodotti consentiti dalla vigente normativa per tali impieghi. Nelle piante in buono stato vegetativo e non infestate, sono da evitare gli interventi cesori poiché le ferite costituiscono siti preferenziali per l ovideposizione del fitofago e punti di ingresso di numerosi agenti patogeni. Se proprio necessario si interviene eliminando solo le parti secche (foglie e infiorescenze). In caso di ferite accidentali allo stipite è consigliabile disinfettare con prodotti antiparassitari e coprire le ferite con mastice o corteccia artificiale. Abbattimento e distruzione delle palme infestate Le operazioni di abbattimento delle piante morte o compromesse per la presenza di R. ferrugineus devono avvenire il prima possibile e secondo modalità atte a ridurre i rischi di diffusione del punteruolo. La tecnica consigliata richiede il taglio delle foglie, del capitello, dello stipite e la biotriturazione del tutto. Taglio delle foglie, del capitello La Rassegna d Ischia 9

10 Taglio dello stipite e biotriturazione Il metodo più sicuro per evitare la diffusione di R. ferrugineus è rappresentato dalla distruzione delle piante attaccate dal parassita mediante la biotriturazione e incenerimento del materiale. La distruzione delle palme infestate deve avvenire necessariamente entro le 24 ore dall abbattimento. Il personale dei Servizi Fitosanitari Regionali e quelli degli uffici Tecnici Comunali sono in prima linea nella lotta contro questo fitofago, ma sarebbe opportuno che anche il privato cittadino segnali in modo tempestivo agli organi competenti ogni avvistamento di piante sospette di avere il parassita o morte a causa del loro attacco massivo. Non si vuole creare allarmismo tra la popolazione isolana, ma soltanto cercare di sensibilizzare e portare a conoscenza i cittadini sui rischi di infestazione e i danni provocati alle palme da questo insetto. L informazione e la conoscenza della gravità del problema diventano così un efficace mezzo di lotta contro il punteruolo rosso delle palme. Francesco e Roberta Vallariello Ischia Film Festival 2008 Si svolgerà ad Ischia dal 22 al 29 giugno 2008 la VI edizione dell Ischia Film Festival, il concorso cinematografico internazionale per lungometraggi, documentari e cortometraggi ideato e diretto da Michelangelo Messina. Nato nel 2003 e posto sotto l alto patronato del Presidente della Repubblica, il Festival attribuisce un riconoscimento artistico alle opere audiovisive, ai registi, ai direttori della fotografia ed agli scenografi che hanno maggiormente valorizzato location italiane ed internazionali sottolineandone i paesaggi, la storia e l identità culturale. È risaputo infatti che il cinema riesce ad infondere nello spettatore emozioni che poche altre forme di comunicazione riescono ad eguagliare e l Ischia Film Festival mira alla creazione di un laboratorio cinematografico territoriale sollecitando una sinergia tra le produzioni audiovisive ed il territorio, non solo per scopi commerciali, ma anche per promuovere l identità dei luoghi, la cultura e le bellezze del territorio. Membri del Comitato d onore del Festival sono i premi Oscar Vittorio Storaro, maestro della fotografia cinematografica; Carlo Rambaldi, il mago degli effetti speciali conosciuto in tutto il mondo; Sir Ken Adam, scenografo due volte premio Oscar e collaboratore preferito di Stanley Kubrick; lo scenografo Osvaldo Desideri, il conceptual designer del Signore degli anelli Alan Lee ed i registi Mario Monicelli, Carlo Lizzani e Krzysztof Zanussi. Il programma ufficiale dell Ischia Film Festival VI edizione comprende la sezione in concorso e fuori concorso per documentari e cortometraggi; la sezione non competitiva Scenari per i lungometraggi ed una serie di proiezioni speciali parallelamente agli incontri con i registi dei film ed altri protagonisti del cinema nazionale ed internazionale. Al Festival possono partecipare tutte le opere che abbiano maggiormente valorizzato il territorio attraverso la scelta delle location, promuovendone così la realtà storica sociale ed umana. La deadline per inviare le opere è fissata al 15 aprile L entry form ed il regolamento per partecipare al Festival sono disponibili alla pag. Tra le novità della sesta edizione il simposio dedicato alle Film Commission italiane ed europee oltre al sesto convegno sul cineturismo al quale sono già state confermate autorevoli presenze internazionali tra le quali spicca Sue Beeton autrice del libro Movie Induced Tourism. 10 La Rassegna d Ischia

11 Flora Le piante grasse Oggi un numero sempre crescente di persone si dedicano alla coltivazione delle piante grasse. Il motivo di questa scoperta è da ricercare nel fatto che queste piante non richiedono cure complicate, non subiscono facilmente gli attacchi di parassiti e sono particolarmente ornamentali. Nei luoghi d origine, vivono in climi o posizioni in cui per lungo periodo di tempo non hanno a disposizione l acqua necessaria per sciogliere i sali contenuti nel terreno e la cui soluzione costituisce il necessario nutrimento. Proprio per adattarsi alle condizioni ambientali, molte di esse hanno sviluppato tessuti di foglie, rami o fusti che nelle cellule che li compongono hanno cavità ricchissime di liquidi: in tal modo, il loro ricambio organico è comunque assicurato. La presenza dell acqua nei tessuti ha, di solito, l effetto di rendere gli organi che la contengono di apparenza carnosa, e proprio per tale motivo queste piante vengono comunemente chiamate grasse. Tale dizione non ha valore scientifico perché in esse non si riscontra alcuna componente chimica che meriti il nome grasso, ma è usato comunemente nel senso di grosso. Nel raggruppamento delle piante grasse, chiamate più esattamente succulente, si possono incontrare tre diversi tipi classificati in funzione del loro ambiente di provenienza: a) piante di ambienti montuosi dove, quando c è freddo, la presenza di neve o acqua ghiacciata nel terreno impedisce il normale assorbimento da parte delle radici, determinando un lunghissimo periodo di riposo (quiescenza); b) piante di luoghi siccitosi caldi, che crescono in ambienti predesertici, spesso anche nella selva, il cui ritmo vegetativo è condizionato dalla luce e dalla temperatura, ma soprattutto dalla prolungata assenza di precipitazioni; c) piante di ambienti umidi e caldi, quali le foreste tropicali, dove generalmente crescono come epifite od in sottilissimi strati di terra molto ben drenati e la cui succulenza, incrementata dall umidità ambientale, supplisce alla carenza dovuta alla posizione ed alle stagioni asciutte. In linea generale, tranne che in coltivazioni o collezioni specializzate, soltanto il secondo gruppo (b) viene preso in considerazione per la coltura normale cui può dedicarsi un appassionato. Si tratta pur sempre di un grandissimo numero di specie, accresciute dai risultati di moltissimi incroci, ed appartenenti alle più diverse famiglie botaniche. Quella delle Cactaceae, composta di tutte piante originarie delle due Americhe, è probabilmente la più conosciuta e diffusa in coltivazione; quella delle Aizoaceae è invece esclusivamente africana; mentre la famiglia delle Crassulaceae è cosmopolita, benché le specie più valide al fine della coltivazione provengano, anche in questo caso, dall Africa e dall America. Le riserve idriche che provocano la successione sono unite spesso ad altre forme di protezione. Tra queste si possono ricordare: - Tutti i tipi di pelosità o pubescenza che, ricoprendo l epidermide, rappresentano una difesa sia contro il freddo che contro l eccessiva incidenza dei raggi ultravioletti. - Il caratteristico rivestimento ceroso (detto pruina), che ricopre foglie e fusti rendendoli biancastri, limita la traspirazione e fa scorrere l acqua sui delicati tessuti che risentirebbero del suo ristagnare. - L abolizione delle foglie o la trasformazione di esse in spine, propria di tutte le Cactaceae e di molti generi di altre famiglie, permette la riduzione degli scambi con l atmosfera al livello minimo richiesto per la sussistenza, per evitare la dispersione di liquido interno. - I tessuti di fusti o rami, modificati, hanno il compito di compiere la funzione clorofilliana che trasforma l energia solare in sostanze organiche. di Giuseppe Sollino - La peculiarità delle forme trova la sua spiegazione nella lotta per l adattamento e la sopravvivenza che queste piante sostengono nel loro ambiente d origine; infatti le forme sferiche o cilindriche sono l ideale per ridurre al minimo la porzione soggetta a condizioni avverse: l insolazione colpisce sempre soltanto una minima parte, a rotazione, l acqua non può ristagnare, ed i vasi conduttori rimangono ben protetti dai tessuti che li circondano. In altri casi la parte apicale, più delicata, viene protetta dalla disposizione delle foglie detta a rosetta, nella quale la porzione più esterna formata dalle foglie più mature, può serrarsi su quelle interne, nascenti, difendendole dal freddo, dal sole o dall eccessiva umidità. - L estremo limite di protezione e di difesa lo troviamo nelle piante che uniscono la perfezione della forma con la mimetizzazione: caratteristici di questo tipo molti generi di Aizoaceae che vengono collettivamente chiamati pietre viventi (Lithops ad esempio) perché il corpo vegetale, rotondo o cilindrico, risulta più o meno profondamente interrato e di aspetto tale da confondersi con le piante che lo circondano. Queste piante divengono così scarsamente distinguibili nel terreno e si salvano dagli animali che le appetiscono perché la loro succulenza costituisce una tregua alla sete dovuta all ambiente desertico. Le necessità basilari delle piante grasse sono molto simili per tutto il raggruppamento. Una corretta coltivazione è di ordine generale e permetterà, non soltanto di avere delle piante floride e sane, ma anche quelle smaglianti fioriture ottenibili solo praticando tutte le operazioni necessarie. Si deve notare che la maggior parte delle piante grasse, data la provenienza esotica, non possiede nomi comuni. I nomi latini, anche se apparentemente astrusi e difficili, sono gli unici che permettono una sicura identificazione del genere e della specie. La sistemazione In casa Dato l estremo bisogno che le piante grasse (succulente) hanno di aria e di La Rassegna d Ischia 11

12 sole, non si può affermare che siano l optimum delle piante d appartamento. La mancanza di aerazione fa perdere loro le difese naturali e di conseguenza l aspetto carnoso: diventano esili e, quando vengono poste al sole, possono riportare più facilmente bruciature all epidermide. Fanno eccezione quelle che in natura vivono al riparo di rocce o arbusti come ad esempio le Haworthia e le Gasteria che infatti sono frequentemente usate nelle composizioni in ciotola come piante ornamentali da interno da sistemare in zone luminose lontane da correnti d aria. All aperto Per la loro natura tutte le piante grasse dovrebbero godere almeno di un periodo all aperto, più o meno in pieno sole a seconda delle necessità dei vari tipi, durante il periodo vegetativo che generalmente coincide con l estate. Le piante in vaso posso essere poste su terrazzi o balconi, oppure chi possegga un giardino può vantaggiosamente impiegare le più grandi raggruppando i vasi in un angolo normalmente nudo. L esposizione ad ovest è da evitare, perché in estate, nelle zone temperate, l arco della luce diurna eccede di molto quello normale nelle zone tropicali e le piante che siano colpite dal sole fino al tramonto sarebbero soggette ad un calore eccessivo e prolungato, non compensato da notti sufficientemente lunghe. In terrazza In terrazza i vasi dovrebbero essere isolati in qualche modo dalla pavimentazione, con supporti sollevati, legno o lastre di polistirolo espanso per impedire che la loro base risenta dell eccessivo calore circostante, anzi, dato che le terrazze sono particolarmente esposte al sole ed al vento, meglio ancora sarebbe se i vasi fossero posti in contenitori o cassette di qualsiasi tipo in modo che la terracotta non si prosciughi eccessivamente e le radici non brucino venendo a contatto con essa. I vasi non dovranno mai essere eccessivamente grandi, poiché il sistema radicale delle succulente non si spinge mai molto in profondità con eccezione delle Agavi, delle Aloe, e di alcune Cactaceae peraltro piuttosto rare, che hanno grosse radici a fittone. In giardino In giardino un alto strato di ghiaia o ciottoli al di sotto dei vasi, oppure un angolo pavimentato, formeranno una base assai migliore della nuda terra o dell erba; in questi ultimi due casi, per buono che sia il drenaggio, l umidità viene mantenuta molto più a lungo e vi è il pericolo che, richiamate da essa, le radici trovino la loro via di uscita nel foro di scolo, approfondendosi nel terreno, rendendo difficile e precaria la rimozione al momento in cui necessiteranno nuovamente di essere messe al riparo. Un tempo, nei giardini dotati di aiuole dove si effettuava la cosiddetta mosaicoltura, e cioè disegni formati da piante e fiori, era molto in voga l impiego delle rosette compatte e glauche delle Echeverie coltivate in piccoli vasi che venivano interrati per formare divisioni e bordure. Oggi solo raramente si vedono nei giardini coltivazioni di questo tipo, un poco leziose e che richiedono una grande manutenzione, ma non impedisce che Echeveria, Sedum, forme striscianti di Aizoaceae e persino Stapelia, siano poste con i loro vasi in tasche ricavate fra i massi di un giardino roccioso e vi fioriscano splendidamente. Anche se non potranno rimanervi per l inverno ed anche se assumeranno posizioni difficili da rimuovere, radicando qua e là ed emettendo polloni, la loro moltiplicazione per talea è così semplice che in autunno si potranno nuovamente ricavarne vasi di piante giovani e compatte da porre (in casa o in serra) nei ripari invernali. Vi sono poi piante rusticissime che possono essere piantate in piena terra e forniscono un prezioso apporto ai giardini in cui è difficile creare soluzioni diverse purché siano in climi dove il gelo non sia né a lungo né troppo intenso. È il caso classico dei giardini litoranei, ed anche in quelli dell entroterra dove il terreno sia povero o molto umido. Per questo la talea va tenuta all ombra per un paio di giorni per permetterle di cicatrizzarsi. Successivamente va interrata leggermente in terriccio largamente sabbioso o di sola sabbia, e in questo periodo verranno somministrate soltanto leggere spruzzature sinché non si noti qualche segno di crescita. Per quanto riguarda le talee di foglia, facilissime per le Crassulaceae, la foglia non deve essere tagliata, ma staccata; e il distacco va effettuato con leggerezza e con decisone in modo che rimanga integro il punto di attacco con il fusto quindi si appoggia la foglia su sabbia appena umida che le permetterà di germogliare. In caso di marciume del colletto nelle Cactaceae a forma colonnare si potrà tentare di tagliare la parte superiore del fusto e di farla nuovamente radicare adoperandola come talea. Coltivazione in recipienti I vasi eccessivamente grandi hanno il difetto di contenere troppo terriccio in confronto al sistema radicale con il pericolo che si ammassi soffocando le radici. I rinvasi saranno quindi necessari soltanto quando si noterà che le radici tendono a fuoriuscire dal foro di scolo. I vasi debbono avere un ottimo ed alto drenaggio, onde evitare qualsiasi ristagno d acqua al fondo del vaso, che potrebbe risultare dannoso alle piante. I piccolissimi recipienti, nei quali sono per solito contenute le piante comunemente rintracciabili in commercio, non possono ovviamente permettere una fognatura molto alta che occuperebbe troppo spazio e risulterebbe molto fastidiosa al momento del rinvaso già di per sé talvolta un po avventuroso per tutte le specie spinose. In questo caso, sarà bene porre sul foro di scolo un coccio, un frammento di terracotta, grande più possibile, in modo che, per svasare la pianta, sia sufficiente spingerlo con un bastoncino rigido: in tal modo la zolla si staccherà dal vaso intatta e potrà essere facilmente maneggiata dal lato dell apparato radicale senza rischio di pungersi o graffiarsi; d altronde bisogna tenere presente che tali piccoli vasi presentano scarsissimi rischi di trattenere acqua in eccesso perché il minimo volume di terra si asciuga molto facilmente a contatto con la terracotta delle pareti. Naturalmente se i vasetti, come frequentemente oggi, sono di plastica, occorrerà innaffiare con molta prudenza dato che la plastica non è porosa. Effettuando rinvasi si noterà spesso che intorno alle pareti del contenitore si è formato uno strato di radici: ciò è quello che i giardinieri chiamano girare in vaso. Normalmente tali 12 La Rassegna d Ischia

13 radici hanno le punte vive e vitali, per solito biancastre, capaci di estendersi nel nuovo terriccio quando trovino lo spazio sufficiente; è questo il motivo per il quale si raccomanda di disturbare il meno possibile l apparato radicale e di fare attenzione a non romperle. Ma nelle piante sottoposte ad una intensa insolazione ed innaffiate con parsimonia, tanto che la terracotta non resti mai umida, spesso le radici disseccano al contatto e formano uno strato feltroso nel cui centro le radicole vive rimangono rinchiuse e protette. In tal caso, per quanta terra nuova si fornisca ad un vaso più grande, esse, per poterne usufruire, non saranno mai capaci di rompere lo strato crostoso che si è formato all interno ed uscirne. Occorrerà perciò tagliare con un coltellino la parte feltrosa, con molta precauzione, sinché non si scorgano le punte chiare del sistema radicale ancora efficienti, permettendo con il relativo espandersi dello spazio maggiore che gli sarà dato. Siccome le piante grasse sono generalmente contenute in piccoli vasi, risulta anche facile svasarle ed adoperarle per unirle in ciotole od altri recipienti per effettuare composizioni a piacere; poiché esse sono spesso difficili da maneggiare a causa delle spine, un sistema per studiare il migliore effetto della composizione è quello di riempire la ciotola di terra che verrà pressata intorno ad alcuni vasetti vuoti della stessa grandezza di quelli dove sono contenute le piante così da ottenere degli spazi vuoti dove si proverà la posizione desiderata senza toccare i fusti e, solo una volta trovato il posto adatto, si provvederà allo svasamento e alla messa a dimora. Innaffiature È comune convincimento che le piante succulente necessitino di scarse innaffiature; se ciò è vero durante, appunto, il periodo di riposo invernale quando, se mantenuta la giusta temperatura, non ne desiderano affatto anche per un mese e più, durante il periodo vegetativo, le innaffiature dovranno essere regolari, in particolare se i vasi sono tenuti al sole che ne dissecca le pareti e conseguentemente brucia le radici che non possono espandersi liberamente come in piana terra. I nemici delle piante Le piante grasse non sono, relativamente agli altri vegetali, particolarmente soggette ad attacchi di parassiti. Mentre alcune come le Aloe e molte Euphorbia ne sono completamente immuni, altre possono essere invece colpite da: Cocciniglie brune, Cocciniglie cotonose e Marciumi, nemici questi da prevenire con attente cure, ma noiosi da eliminare. Una curiosità: i piccioni, posandosi su terrazzi o nei giardini, possono procurare qualche danno alle piante, in particolare a quelle con foglie piccole e carnose quindi più appetibili per questi simpatici animali. Conclusioni Cocciniglie brune Si distinguono bene sull epidermide solo da adulte quando divengono scagliose e di colore bruno chiaro. Si ricoprono di involucro ceroso che rende più difficile la loro eliminazione. Cura: spruzzature a base di olio bianco; se l attacco è agli inizi si può distaccarle per mezzo di ovatta arrotolata su uno stecchino ed imbevuta di alcol. Attaccano in particolare i Cactus e le Opuntia. Cocciniglie cotonose Appaiono come batuffoli di lana bianca di dimensioni microscopiche ed attaccano in particolare le Crassulaceae e le Aizoaceae. Marciumi Attaccano con maggior o minore facilità e sempre con danni gravi: sono dovuti ad un eccesso d acqua nell atmosfera. Punti più colpiti sono: il colletto nei cactus, e le foglie carnose. Una volta insediati, non vi è modo di porvi riparo. Piccioni Attratti a volte dall aspetto carnoso, rigonfio e appetitoso delle foglie di Sedum o di Senecio, le staccano con una beccata procurando alle piante solo lievi danni estetici. Le piante grasse hanno guadagnato notevole terreno nelle colture e nei gusti del pubblico. Infatti, sia nei giardini che negli appartamenti, è abbastanza comune trovare collezione di piante grasse, talvolta correlate da etichette col nome relativo della specie e varietà. Tutte le piante appartenenti a questo gruppo provengono da zone desertiche, molto calde, dove le piogge sono rare e mal distribuite, dove il termometro non scende mai sotto lo zero. In tale ambiente le piante hanno assunto un aspetto speciale: molte hanno perso le foglie, il fusto si è ricoperto di spine e assolve la funzione clorofilliana (Opuntia); le foglie, nelle specie che l hanno conservate, sono diventate molto spesse, carnose, rivestite di sostanze cerose, trasformate in organi di riserva di acqua e di materiali nutritivi (Mesembriàntemum); alcune specie possono mostrare vere e proprie foglie all inizio della ripresa vegetativa, poi le lasciano cadere e prendono l aspetto di quelle che ne sono prive. Tutte le Cactaceae provengono dai deserti americani. La maggior parte dal Messico e dall America centrale, ma molte anche dalle zone asciutte di Perù, Brasile, Cile, Argentina, ecc. Da queste zone provengono infatti i generi Agave e Yucca, mentre i generi Aloe, Euphorbia, Haworthia e Gasteria ci sono giunti dall Africa centrale e meridionale. Le Crassulaceae, infine, sono comuni tanto dell America che dell Africa, nonché dell Europa Mediterranea, mentre l Asia non ha minimamente contribuito alla costituzione di questo gruppo di piante. Ci sorprendiamo a pensare che l esotismo delle piante grasse non stona, anzi conferisce alla natura dell isola un apporto di forme e colori di enorme valenza. Forse l uomo può, se vuole, intervenire nell ambiente in maniera discreta e rispettosa delle leggi della natura. Giuseppe Sollino La Rassegna d Ischia 13

14 «Idee Sposi» di Carolina Ciampa incontra le tradizioni di un matrimonio Nei saloni dell Albergo Cocumella di Sant Agnello, affollatissimo soprattutto di ragazze e mamme in cerca dell idea di un matrimonio del tutto speciale, si è svolta la V edizione di «Idee Sposi» organizzata da Gli eventi di Carolina Ciampa che è riuscita ad assemblare una vetrina di espositori capaci di offrire non solo servizi qualificati, ma anche numerosi suggerimenti innovativi e originali. In un atmosfera elegante si è dato spazio anche ad un salotto culturale su antiche tradizioni e riti del matrimonio in penisola sorrentina, partendo dal fidanzamento sino a trattare anche il momento della nascita. Cecilia Coppola, scrittrice di favole ed esperta cultrice di tradizioni, presidente dell Associazione Cypraea, ha dato voce alla trepidante attesa di fidanzarsi delle giovanette che ricamavano il corredo e aiutavano in casa, sognando un futuro colmo d amore con il principe dei loro sogni, o imparavano le lingue e il pianoforte se di famiglia facoltosa e nobile. Due mondi diversi ma simili nell attesa dell emozione del giorno delle nozze. Sorprendente scoprire che l attuale moda a Milano di indossare per quell evento l abito rosso era di usanza fra le contadine della zona alta di Seiano in Vico Equense, quando giovani spose indossavano abiti di taffettas di colore rosso, marrone, verde e celeste. Tradizione che era abituale anche a Torre del Greco come ha spiegato Elvido Campaniello, giovane gioielliere che ha anche mostrato una pettinessa di oro rosa, diamanti e corallo riproducente quella che appunto in passato si usava mettere fra i capelli per trattenere il velo. «Il corallo rappresentava la passione, ed era segno di buon augurio». Cecilia Coppola ha raccontato poi della preparazione del corredo, della sua stipulazione dinanzi ad un notaio, del rito del fidanzamento e relativi regali, del corteo per andare in chiesa spesso formato con le carrozze di Nola, della tovaglia di fiandra distesa ai piedi della sposa sulla soglia della casa dove si gettavano confetti di vario colore, grano, molliche di pane e fiocchetti di carta velina colorata, del viaggio di nozze che non si faceva, delle bomboniere che non si preparavano in quanto i confetti si distribuivano a cucchiate, delle usanze particolari delle Marinaresse legate ai borghi dei pescatori sorrentini e tante altre curiosità e tradizioni di un tempo di dolcezza e di grazia, di sacrifici in- tensi e di passioni segrete dove esisteva il trinomio inscindibile di casa, focolare e famiglia. Testimonial della kermesse gli attori di Un posto al sole, il simpaticissimo Patrizio Rispo con il suo libro di ricette Un pasto al sole edito da Graf che prende nome dalla omonima soap opera, e la dolcissima Ilenia Lazzarin che ha confessato la sua predisposizione per un matrimonio secondo le regole del passato. Carolina Campa ha poi sottolineato la difficoltà per una ragazza dei nostri tempi di conciliare nel matrimonio tradizione, sogno personale e tendenza e che Idee Sposi «è un ottima occasione di suggerimenti, proposte, un punto di incontro fra la sposa e coloro che devono prepararla ed aiutarla ad affrontare e vivere questo giorno emozionante con creatività, esperienza, fantasia e magia». 14 La Rassegna d Ischia

15 Gli antichi orti delle semine contadine Siene Palure Parule II * Anche ad Ischia vi era un ampia estensione di terreno coltivata ad ortaggi ed era indicata con il termine Parule : parte della pianura sottostante la collina di S. Alessandro, il Montagnone e via Iasolino; la vasta zona compresa tra il caseggiato di Corso Vittoria Colonna, la strada di San Ciro, piazza antica Reggia e via Osservatorio; ancora a sinistra di Via Antiche Terme e fino ai terreni a terrazze coltivati a vite. Il territorio a destra e a sinistra intorno alla chiesa di San Ciro venne denominato Le Pezze (dint e pezze) intendendosi così ogni zona di terreno coltivato ad ortaggi appartenente ad un proprietario (1). Una parte consistente di tutto il territorio appartenne alla famiglia Di Meglio detta I Benigno che ha dato un contributo notevole allo sviluppo del turismo e che oggi continua ad operare con successo nel settore alberghiero. Ogni proprietà era divisa dall altra dal cosiddetto termine costituito da una pietra come segnale indiscutibile. Il termine era categorico, assolutamente rispettato, nessuno si permetteva di rimuoverlo. Erano persone che osservavano le leggi e le consuetudini. Tra una proprietà e l altra, un viottolo di una ottantina di centimetri consentiva il passaggio e le varie comunicazioni. In tutta la zona c erano una decina di Giuseppe Silvestri di pozzi: l acqua di alcuni era fresca, di altri calda e salmastra ed in tal caso si depositava nelle vasche perché si raffreddasse ed evaporasse. La profondità dei pozzi era di tre, quattro metri, comunque pochissimi metri che non consentivano l uso delle norie, l acqua era attinta direttamente con i secchi. Procedendo verso Ischia Ponte, l antico borgo di Celsa, si incontravano i seguenti territori coltivati ad ortaggi: A parule u Puntano, A parule a Mandra ed infine A parule a Siena. Nelle prime due c è stata una piena urbanizzazione, è rimasto soltanto qualche piccolo fazzoletto di orto fra le tante costruzioni. Nella Parule u Puntano c era la noria per sfruttare l acqua dei pozzi, in funzione ancora negli anni cinquanta. A Parule a Siena, abbastanza estesa a Ischia Ponte, tra via Seminario ed il mare, chissà per quale miracolo non è stata trasformata dalle costruzioni; permane un vigneto e buona parte è adibita a parcheggio. Si continuano ad usare il termine Siena e l espressione dialettale per indicare il luogo: Abbascia a Siena. Non tutta la zona era coltivata ad ortaggi, come è tipico di questi terreni, ma fu anche utilizzata come vivaio delle viti americane sotto la direzione del Patronato Agrario della Provincia di Napoli. Successivamente ci fu un impianto di viti pugliesi che producevano uva da tavola e che permangono tuttora. Ci fu anche una ottima produzione di carciofi ed era bello vederne i filari allineati. Gli orti di Procida Riporto alcune note fornite dalla prof. Dora Niola Buchner che magistralmente trattò l argomento nella sua tesi di laurea: - Trattazione a parte meritano gli orti irrigui che occupano all incirca 12 ettari di terra, pari al 3% del suolo coltivato. Si trovano in quella parte dell isola chiamata San Giuseppe, particolarmente favorita per quanto riguarda lo sfruttamento della falda freatica, poiché è in lieve pendio verso il mare. Si trova perciò ad essere * La prima parte è stata pubblicata nel n. 1/ Gennaio ) Paolo Buchner, parlando della Villa Reale d Ischia, scrive: «Egli (Francesco Buonocore) diventò il proprietario di quasi tutta la collina di S. Pietro, della più grande parte delle Pezze fra la via dell Osservatorio e il muraglione della colata dell Arso, e di terreni nella regione Campitelle e di altri che confinavano verso ovest con la parte centrale della proprietà». Ischia - Gli orti de Le Pezze (da Ischia nelle sue cartoline di Leopoldo Reverberi Riva, editore Valentino) La Rassegna d Ischia 15

16 la parte terminale di una specie di valle limitata a sinistra dallo zoccolo roccioso di Mozzo-Centane e a destra e alle spalle dalla zona di Ciraccio- Serra che è piuttosto elevata sul livello del mare. Risulta quindi una vasta depressione in cui confluisce e si raccoglie l acqua della falda dall Olmo fino al mare. Gli orti conferiscono al paesaggio agrario una particolare impronta, contrastante con le colture legnose da cui sono circondati, con gli ordinati rettangoli di erbaggi che si allungano dalla strada verso il mare o verso A Lacco Ameno, in un consiglio comunale del giugno 1902, presieduto da Gennaro Manzo, assessore anziano facente funzioni di sindaco, e presenti i consiglieri: Mattia Buonocore, Antonio Piro, Antonio De Luise, Vito Maria Patalano, Giovanni Climaco, Tommaso Calise, Nicola Ciannelli, Francesco Taliercio, Aniello Calise, Melchisedecco Taliercio, Raffaele Taliercio, si discusse in merito alle locali paludi. Il cons. Ciannelli disse che Lacco Ameno, già stazione termale preferita da principi e re, aveva visto negli ultimi tempi allontanarsi la nobile clientela, anche perché l avarizia di un proprietario di paludi aveva ridotto il paese in una zona pestifera e quindi poneva il dilemma: le paludi di Carlo Piro oppure la stazione termale risorsa di tutti? In concreto il Ciannelli chiedeva che l amministrazione deliberasse la fine del lavoro alle paludi. A ciò il cons. Raffaele Taliercio faceva notare che molti lacchesi erano impegnati in questo lavoro e potevano così sostenere le proprie famiglie; abolendole, dove avrebbero costoro potuto trovare un altro lavoro? Messa ai voti, la proposta Ciannelli fu respinta con otto voti contro tre. l interno seguendo l allineamento delle abitazioni. Qui vengono chiamati parule, deformazione locale dell improprio termine palude. Sono coltivati, con i soliti criteri intensivi al massimo, secondo le stagioni: in ottobre a carciofi e, tra filare e filare, a verze, cappucce, broccoli; in marzo a pomodori, peperoni e melanzane ed insalate varie. Ogni specie di verdura, insomma, che richiede irrigazioni frequenti e non può essere affidata come le altre colture ai capricci meteorologici. Infatti il contadino della parula non aspetta la capricciosa acqua di cielo, come dicono nell isola, sfrutta invece, come si è accennato, i filoni della falda freatica che ad una certa distanza dal mare risulta appena salmastra. L acqua è fatta arrivare alla superficie mediante caratteristici pozzi detti, con errata definizione, artesiani per il solo sistema di escavazione e la cui profondità varia dai 10 ai 20 metri. Questi pozzi sono azionati da rudimentali meccanismi e, come si sa, l acqua è portata a livello dell orto con l ausilio di un asino che, bendato e legato ad un palo, a sua volta connesso ad una ruota dentata, girando mette in moto detta ruota. Azionata da tale movimento una collana di secchi continuamente si immerge e riemerge colma di acqua che versa in una grande vasca donde viene incanalata e portata ad irrigare i vari quadretti di verdure. Sia ben chiaro che non si tratta di falde acquifere potabili sottostanti al terreno, anche se, in casi di estrema necessità, i contadini la usano anche per bere. Dopo aver estratto una certa quantità di acqua, il pozzo resta asciutto e bisogna attendere alcune ore perché si riempia ancora. Grazie a questo metodo di irrigazione il terreno è fertilissimo. In tutta la zona degli orti irrigui esistono circa 25 pozzi, di cui soltanto 2 con elettropompe. Molto spesso tali pozzi sono in comune tra due o più agricoltori, le cui aziende siano confinanti. Fra i tanti prodotti degli orti particolare rilievo hanno carciofi e pomodori. Si è già notato come i primi siano una coltura in aumento dal dopoguerra in poi. Prima dell ultimo conflitto venivano coltivati quasi esclusivamente negli orti irrigui che ancora oggi ne producono in quantità notevolissima, la maggior parte cioè della produzione di tutta l isola. Sono circa fasci l anno che costituiscono uno dei principali prodotti di esportazione. Non sembri esagerato questo numero, si pensi che ogni pianta in buono stato può dare anche 20 di quei grossi, saporiti bocci dalle foglie verde-violaceo. I carciofi vengono esportati in massima parte a Napoli e dintorni, ma anche in altre città d Italia ed all estero. Anche la produzione dei pomodori negli orti irrigui è abbondante. Si tratta all incirca di 1200 q.li di prodotto di cui 1/3 va a finire a Ischia e a Napoli. Il resto basta per il consumo dell isola. E tutti i procidani fanno grande uso di questo frutto che a loro costa relativamente poco, come del resto gli italiani in genere e i meridionali in particolare. E, come in tutto il meridione d Italia, anche a Procida il pomodoro è conservato a pezzi in bottiglia. Con una certa qualità di essi, assai piccoli, si fanno dei grappoli su legacci di fibre vegetali, che vengono poi appesi sotto gli ampi archi delle case, esposti all aria e tuttavia protetti dalla pioggia e dal vento. - Nelle Storie Napoletane, Giulio Capaccio verso il 1600 scriveva: «Celeberrimi vi sono gli orti messi su dai Vasto e dai Pescara che chiamano la Starza. Di carciofi e di cardi l isola di Procida è così ferace, che di continuo ne arricchisce il mercato di Napoli. I suoi finocchi in ogni stagione dell anno adornano le mense». Altro riferimento lo troviamo nel libro Procida di Michele Parascandalo : «Le paludi della Chiaiolella, una sola pianura di 15 moggia, ma tutte insieme 40 moggia, gareggiano con quelle di Napoli. I nostri carciofi non temono paragone». 16 La Rassegna d Ischia

17 L Associazione Cypraea e l Assessorato alla Pace e i Diritti Umani di Sorrento incontrano i ragazzi del Liceo Salvemini Dal mese di dicembre 2007, in occasione della Giornata della Pace, l Associazione Culturale Cypraea e l Assessorato alla Pace e ai Diritti Umani del Comune di Sorrento hanno iniziato un ciclo di incontri nelle Scuole per sensibilizzare gli studenti alle scottanti ed attuali questioni di guerra e di occupazione. Il progetto Scuole Aperte al quale fa riferimento il Liceo Salvemini, spiega il preside Giuseppe Magliocco, coinvolge ragazzi ed adulti italiani ed immigrati in un percorso che rafforza la partecipazione sociale, civile e culturale, nell ambito di una didattica continua che nella scuola trova la soluzione di sana convivenza. «Importante per noi è stato accogliere, dopo l Istituto d Arte F. Grandi, la Mostra Il cuore dolorante della Palestina di Adriana Sabbatini che ha raccolto una documentazione straordinaria nel corso di tantissimi anni perché siano riconosciuti i diritti umani soprattutto dei bambini palestinesi». Pensiero sostenuto dall Assessore alle Politiche giovanili e alla Pace Rosario Fiorentino che ha affermato: «La nascita di uno Stato non può essere la soppressione di un altro e la politica è sconfitta quando è sostituita dalla guerra, in quanto non si creano le condizioni di vivibilità di un popolo come avviene in Palestina. Il 2008 è un anno eccezionale per quanti vogliono contribuire alla crescita e alla libertà di ogni comunità». Era presente Souzan Fatayer, premio Regione Campania per la Pace e i Diritti umani, che ha coinvolto gli alunni informando che la Palestina non esiste neanche sulla carta geografica, il cittadino ha il passaporto dell autorità nazionale palestinese ma lo Stato non è riconosciuto. Ha illustrato l insostenibile vita dei campi profughi sempre delle stesse dimensioni dell anno 1948, anche se la popolazione accolta è passata da settecentomila a cinque milioni. Ha descritto come una famiglia è privata della propria casa, senza preavviso; i componenti escono per il lavoro o per fare la spesa e al ritorno trovano una famiglia israeliana come accade a Hebron e Gerusalemme est. Ha parlato del muro, considerato illegale dal Tribunale Internazionale dell Aia, ma nessuno rimuove quei 750 km. di filo spinato, di filo elettrico, di cemento armato, di trincee. Gli alunni attoniti hanno posto domande sul diritto allo spazio, alla proprietà, alla libertà di vivere una vita normale e sono rimasti sbigottiti di come si possa occupare un popolo e soffocare ogni voce di legittima protesta. Sembra impossibile che non si conosca la realtà del popolo palestinese, nonostante che bastino tre ore di aereo per giungere in quella terra dilaniata dall occupazione. Cecilia Coppola, presidente della Cypraea, ha affermato: «È importante iniziare questo cammino alla Pace dalle scuole, in quanto la nostra società ormai è multirazziale, multiculturale e multireligiosa, e per questo bisogna intervenire quanto prima per prevenire e sradicare il concetto di sopruso e di guerra fra i vari popoli, innestando il grande albero della Pace dove le foglie e i frutti rappresentano le nazioni e i popoli tutti, liberi nella loro più alta e vera espressione di vita». BELLISSIMA Visconti (e) il contemporaneo Si è svolta a Napoli, al Maschio Angioino, Bellissima - Visconti (e) il contemporaneo, la mostra multimediale documentaria e critica sull opera di Luchino Visconti. L esposizione si è avvalsa delle opere di 11 artisti di arte contemporanea: AB.SO (Abbamondi - Sommella), Marisa Albanese, Claudio Bonichi, Alba D Urbano Tina Bara, Sergio Fermariello, Nino Longobardi, Giovanni Manfredini, Ciro Palumbo, Alfredo Pini, Ernesto Tatafiore La diversità e la stratificazione delle proposte che hanno animato Bellissima (dalla pittura alla videoarte passando per la performance teatromusicale) hanno risposto alla volontà di ridisegnare il profilo artistico di Luchino Visconti, regista cinematografico, ma anche melomane e musicista, geniale letterato e profondo conoscitore dell arte visiva, figura demiurgica capace di coniugare nella cinematografia ogni altra arte confrontandosi con tematiche universali e di grande attualità. La mostra è stata organizzata da Ischia Prospettiva Arte con la collaborazione, tra l altro, della Fondazione La Colombaia di L. Visconti. Il catalogo con le foto di Peppe Avallone è stato edito dall associazione I.P.A. Madame de Staël e l Europa. I 200 anni di Corinna ossia l Italia In occasione del bicentenario dell edizione italiana del romanzo La Corinna ossia l Italia, simbolo letterario del Risorgimento italiano, il 27 febbraio è stata inaugurata presso la Biblioteca della Camera dei deputati la mostra che rende omaggio alla figura dell autrice, Anne-Louise-Germaine Necker, baronessa di Staël-Holstein. La mostra, realizzata grazie alla collaborazione tra la Biblioteca, l Accademia di San Luca, l Ambasciata svizzera in Italia, il Comune di Roma, il Castello di Coppet ed altri enti, ricrea la cornice familiare della de Staël e i tratti dei suoi viaggi in Italia, la laboriosa ricerca dei luoghi, delle situazioni e dei personaggi che si ritroveranno nel romanzo, i rapporti con le élite artistiche, letterarie, politiche dell Italia del primo Ottocento, attraverso materiali iconografici e di archivio, provenienti in gran parte dal Museo di Coppet. Due i momenti espositivi in cui si articola la mostra: il primo, negli spazi dell Accademia di San Luca, presenta la documentazione iconografica e manoscritta circa i contatti della de Staël con gli ambienti letterari e artistici italiani; il secondo, nelle sale della Biblioteca della Camera dei deputati, concerne il movimento storico-politico dei primi anni dell Ottocento in Italia e in Europa, con attenzione particolare alle attività intellettuali del Gruppo di Coppet. La mostra resterà aperta sino al 12 aprile La Rassegna d Ischia 17

18 Rassegna LIBRI Il pescatore di Casamicciola di Adam Krechowiecki Imagaenaria Edizioni Ischia. Traduzione dall edizione tedesca (Der Fischer von Casamicciola, 1905) di Nicola Luongo, In copertina illustrazione di Memo Vagaggini, di Nicola Luongo Il romanzo Il pescatore di Casamicciola è venuto alla luce per merito della Casa Editrice Imagaenaria, che ne ha scoperto una rara copia in versione tedesca con alfabeto gotico di Albert Weiss, risalente al 1905; ne è autore il drammaturgo e romanziere polacco Adam Krechowiecki ( ), poco noto ai lettori dell Europa occidentale. Credo che non si esageri nell affermare che la pubblicazione di questo testo, più unico che raro, arricchisce notevolmente la bibliografia ischitana e desti viva curiosità e interesse non solo per la circostanza che esso era pressoché ignoto, ma anche per il suo contenuto apparentemente semplice e lineare, in cui emergono personaggi caratterizzati da sentimenti e passioni non comuni che denotano la fragilità e nel contempo la grandezza della natura umana. Nel romanzo è assente qualsiasi riferimento topografico o antropologico su Casamicciola e i suoi abitanti e il toponimo stesso viene citato raramente, solo in funzione di cornice della storia narrata. Nell autore potevano forse essere ancora presenti i ricordi del terribile terremoto del 28 luglio 1883 che aveva coinvolto emotivamente l intera Europa e il termine stesso di casamicciola era diventato sinonimo di evento funesto e rovinoso. Il protagonista della storia è Lorenzo, pseudonimo di Roger, un nobile polacco di alto lignaggio, decaduto per il tracollo economico e sociale della sua aristocratica famiglia. Sospinto da un inesauribile desiderio di conoscere il mondo, pervaso da una perenne inquietudine interiore, alla ricerca di una dimensione dignitosa che lo appagasse e lo realizzasse come cittadino del mondo, dopo un lungo e affannoso peregrinare, giunge a Casamicciola dove, nascondendo la sua vera identità e origine, s integra perfettamente con gli abitanti del luogo, adattandosi a sbarcare il lunario con il mestiere di pescatore, nonostante che il suo portamento elegante, la sua innata allure lo avvolgono in un alone affascinante e misterioso, che suscita l ammirata curiosità dei popolani e dei notabili del posto. Grazie ad un originale intuizione creativa dell autore, viene attribuito a un dipinto di Raffaello, la Madonna della seggiola, un rilievo notevole nel contesto dell intera storia e della sua decifrazione oggettiva. Il quadro, appartenuto ai Medici per tutto il 500 e oggi conservato al Museo Pitti a Firenze, mostra il volto carico di tenerezza e intensamente espressivo della Madonna accanto a quello del Bambino. Lorenzo non si distacca mai dalla riproduzione di quella Madonna che somigliava moltissimo alla donna che aveva amato in patria e che aveva lasciato in lui un segno indelebile e imperituro. Per cancellare ogni traccia della vita precedente così amara e deludente, Lorenzo sposa una ragazza di Casamicciola, buona e remissiva ma sprovveduta sul piano culturale, assai distante dalla cultura e dagli interessi molteplici di Lorenzo, il quale è ben consapevole che quella donna, benché gli abbia dato due figli, non dispone di alcuna affinità elettiva con lui e quindi non può renderlo appagato e felice. Lorenzo è ormai rassegnato a quella situazione, quando il caso gli fa incontrare una donna, sua connazionale, dalle notevoli doti artistiche nel campo sia della musica che della pittura, con la quale egli stabilisce un rapporto di amicizia che ben presto si trasforma in un groviglio di sentimenti contrastanti, di amore-odio, di gelosia, di delusione, di passione incontenibile che lo fa precipitare in una profonda crisi esistenziale accentuata dalla sua condizione di uomo sposato con figli. Pensa di rifarsi una vita con la donna che 18 La Rassegna d Ischia

19 ama intensamente, ma gli ostacoli sono insormontabili e di conseguenza la relazione si conclude in maniera drammatica e infausta. Il destino e la passione fatale di Lorenzo richiamano certi aspetti della vita del foscoliano Ortis, il quale deve rinunciare alla sua Teresa già promessa dal padre per motivi di opportunismo economico ad Edoardo, in grado di assicurare alla moglie un futuro più sereno e vantaggioso Ischia, un ricordo di Richard Voss Imagaenaria Edizioni Ischia. Con testo tedesco a fronte (Ischia, eine Erinnerung, Traduzione di Nicola Luongo) e illustrazioni dagli acquarelli di Rudolf Dammeier, 1898 (Collezione Imagaenaria). Grafica e impaginazione di Enzo Migliaccio, In copertina: Nel porto di Forio (particolare) di R. Dammeier. Nella notevole produzione lette raria originata dal terremoto di Casamicciola del 1883, un posto a parte occupa questo scritto di Richard Voss, pubblicato sul fi nire dell Ottocento dalla celebre rivista tedesca «Ueber Land und Meere». L autore, che aveva già conosciu to l isola e vi era sul piano sociale. Perciò Il Pescatore di Casamicciola si rivela un chiaro documento della sensibilità romantica, in cui il pessimismo dell opera suppone un ansia viva di ideale, e il gusto del patetico, del fantastico, del misterioso e dell imponderabile si fondono in maniera armoniosa ed organica. * ritornato imme diatamente dopo il disastro, con tono pacato, ci guida in un pae saggio aspro e fascinoso dove ogni luogo, pur nella terribilità dell evento, si mostra sotto una luce gentile. Così, mentre Casa micciola «la località dell orrenda distruzione, era un camposanto, una sola, grande, spavento sa tomba», «Ischia emerge tra le onde, bella e beata come il sor riso di una divinità» e Forio «ap pare come un minuscolo pezzo di Arabia sotto il cielo italiano». Sono pagine dense e leggere al tempo stesso, ben diverse da quelle dell opuscolo stampato a Vienna che sentenziava «Ischia ha cessato di esistere per sem pre», o della guida turistica ingle se che proponeva di escludere l i sola «dal novero dei bagni terma li». Pagine, quelle di Voss, che, senza retorica né commiserazio ne, ci fanno rivivere la tragedia di Casamicciola e ci restituiscono il senso della scrittura come memoria. La Rassegna d Ischia 19

20 Segni di vita e d amore di Gian Roberto Silvestri GIAN ROBERTO SILVESTRI SEGNI DI VITA E D AMORE Aletti Editore, Collana Gli Emersi - Poesia. Prefazione di Lina D Onofrio; pp. 96, 2008 Questi Segni di vita e d amore appaiono variazioni di un percorso di formazione in cui atomi di emozioni costituiscono il nucleo fondante. Sensazioni concrete dettate dall amore, dall amicizia, dal dolore dell altrui morte, hanno segnato l autore che ha trasformato in immagini vive e colorate ma inserite in uno spazio che denota l insoddisfatta indagine di sé. Le emozioni nascono e ri rivestono di parole, sentimenti sopiti si risvegliano in incontri e ricordi, a volte di efficace suggestione: «Ti porterò con me, fanciulla di melograno acerbo». La parola vuole indagare la realtà vissuta e vivente, inseguirla, e qui l aggettivazione abbondante rivela la ALETTI EDITORE ricerca eterna del modo di esprimere nuovo di sentimenti umani sempre identici. D altra parte è questo il compito difficile che affronta chiunque ami la poesia: risvegliare nel cuore degli uomini il mondo che non si vede ma c è, sentimenti in letargo, sensazioni sopite, nel migliore dei casi i valori della propria civiltà. Chi scrive vive in sofferta solitudine la sua impotenza di fronte al mistero e alla forza della vita, allo stesso tempo è spinto dal bisogno di lasciare segni sulla carta, che, in una sintonia ideale con chi legge, siano intesi e sofferti come propri. Le scelte lessicali e stilistiche coerentemente informano le liriche, testimonianze di un esperienza scavata dentro di sé e donata a chi legge perché la condivida, trovandovi qualcosa delle proprie corde o almeno verità possibili, anche se non sono le sue (Prefazione di Lina D Onofrio). Viaggio nella memoria persa del Regno delle Due Sicilie La Storia, i Fatti, i Fatterelli di Nicola Forte Imagaenaria Edizioni Ischia. Prefazione di Renato de Falco. Grafica ed impaginazione: Dinamica. Fotografie: Archivio personale di Nicola Forte, Novembre Nella premessa Nicola Forte auspica che si recuperi la memoria storica base e fondamento dell avvenire, soprattutto degli eventi riguardanti la dinastia dei Borbone che governarono il Regno delle Due Sicilie per 126 anni dal 1734 al Anche se la rivalutazione dei Borbone è l assunto fondamentale del testo, vengono messi in rilievo i meriti delle altre dinastie che li precedettero, ossia i Normanni che fondarono il primo vero stato unitario dell Italia postromana con capitale Palermo; gli Svevi, il cui più illustre rappresentante, Federico II, Stupor mundi, tra l altro fondò l Università di Napoli; gli Angioini che trasferirono la capitale da Palermo a Napoli; gli Aragonesi, sotto i quali prosperarono i commerci in virtù di tante esenzioni fiscali 20 La Rassegna d Ischia

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