Piano Territoriale di Coordinamento Provincia di Cosenza

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2 Scheda Monografica N 010 Comune Amantea Superficie (ha) Altitudine media centro abitato (m s.l.m.) 50 Cartografia IGM 1: Foglio N Amantea Corsi d acqua F. Licetto, F. Oliva, Fosso S.Maria, F. Torbido, T. Calcato, T. Corallo, T. Vena Garretta, T. Colonci, vari fossi Comunità Montana - Centro Operativo Misto (C.O.M.) Distanza dal capoluogo (km) 60 n.6 - Amantea TABELLA SINTETICA DEI LIVELLI DI RISCHIO Livelli di Rischio R1 R2 R3 R4 Rischio di inondazione Rischio di frana Rischio di mareggiata ed eros.cost. Rischio di incendi Rischio sismico TABELLA SINTETICA DEI LIVELLI DI ANALISI Livelli di Analisi L1 L2 L3 L4 L5 Rischio di inondazione Rischio di frana Rischio di mareggiata ed eros.cost. Rischio di incendi Rischio sismico

3 Rischio di inondazione Il territorio comunale si estende, per la maggior parte, al di sotto dei 100 m s.l.m. e numerose sono le aree di attenzione segnalate dal PAI. Anche il indica diversi punti di possibile crisi in corrispondenza di attraversamenti nel centro abitato. La frazione Campora S.Giovanni di Amantea risulta, altresì, a rischio di allagamento conseguente ad ipotetico collasso della diga di Poverella. Nella primavera del 1954 a causa di un violento nubifragio il Savuto straripò. Nel 1986 a causa del maltempo straripò il Torrente Torbido danneggiando le colture. Nel Gennaio del 1987, causate da forti piogge, le reti idrica e fognaria e la rete viaria subirono danni. Nel 1996 si verificarono numerosi allagamenti nella zona Mariella ed in località Marcello ed il T.Rubano ruppe gli argini. PAI R 3 R PAIF 4 R inond 3 L3 L3 L 3 Rischio di frana Il segnala la presenza, nella zona dell abitato, di movimenti franosi sia profondi che superficiali. Movimenti si riscontrano nel fianco destro della parte terminale del T. Catocastro per effetto delle sue azioni di scalzamento. A Sud della Chiesa degli Zoccolanti e nei pressi di fosso S. Maria sono evidenti scoscendimenti. L area su cui è situato il Rione Piazza è un antico corpo di frana e i movimenti franosi presenti sono classificabili come scorrimenti traslazionali. Il PAI non segnala, nel centro abitato, la presenza di frane di grosso interesse, mentre ad est, in una zona dove vi sono piccoli nuclei di case è individuata una frana a carattere di scorrimento. Numerosi i fenomeni franosi attivi, sia movimenti traslazionali che zone franose profonde. Il rischio di frana è limitato a piccole zone ai margini del centro abitato e ad alcune zone periferiche. Nel 1982 una frana per scorrimento coinvolse la parte meridionale dell abitato (Collina Cannavana) a monte del rione Piazza. All interno del movimento franoso presente nel Rione Piazza, attualmente, si sta sviluppando un altro movimento di dimensioni più modeste che ha già interessato alcuni edifici e sta progressivamente interessando altre abitazioni e la strada ad esse adiacente.

4 PAI R 4 R PAI 4 R frana 4 L4 L4 L4 Rischio di incendio Il territorio è prevalentemente collina litoranea. Il numero medio annuo di incendi è di 0,43. La superficie boscata percorsa dal fuoco è di 10 ha mentre la superficie totale è di 40 ha. Gli incendi registrati hanno avuto carattere ed estensione non particolarmente rilevanti. R 1 R inc 1 L3 L3 Rischio di mareggiata Il tratto in corrispondenza dell abitato di Amantea è caratterizzato da un forte fenomeno erosivo che ha compromesso la spiaggia emersa. Sono fortemente a rischio alcune abitazioni, il rilevato ferroviario, la strada comunale, il lungomare e la SS18. Numerose sono le opere di difesa realizzate nel corso degli anni a difesa della costa (massi ciclopici, muri, ) ma notevole resta l erosione della spiaggia che ha portato in diversi tratti alla totale scomparsa. In prossimità degli scogli di Coreca, una delle località in cui più intensi sono stati i fenomeni erosivi, vi è una grossa massicciata a protezione della rete stradale. La massicciata a protezione delle linee ferroviarie ricomincia imponente a nord del torrente Licetto. Anche in questo caso, la forte erosione ha eliminato la spiaggia, così come nei pressi degli scogli Isca. Le condizioni del tratto litoraneo di Amantea, ed in particolare nelle località Coreca e Campora S.Giovanni, sono essenzialmente erosive poiché sia nel confronto della cartografia del periodo sia del periodo , sono stati riscontrati forti arretramenti della linea di riva. Per quanto riguarda il primo confronto, si è ottenuto un arretramento di 94 m, mentre dal secondo confronto è emerso un arretramento di circa 98 m. (P.Veltri &A.Fiorini Morosini, 2003). Nel tratto in questione, precisamente nel territorio di Campora S.G., è in corso di realizzazione un porto turistico. Attraverso la ricerca negli archivi

5 dell ufficio del Genio Civile OO.MM. di Reggio Calabria siamo venuti in possesso della relazione, riguardante una perizia di variante, e di una planimetria dell opera. Ad una prima lettura di tale relazione, si evince subito che il Collegio dei Direttori dei Lavori ha dovuto preliminarmente svolgere un attività di monitoraggio, mirata principalmente alla preservazione dell equilibrio litoraneo. Tali attività comprendono i rilievi topografici e batimetrici di controllo del litorale dell intera unità fisiografica di appartenenza del porto (8 km dagli scogli di Coreca alla foce del fiume Savuto). La periodicità di tali rilievi è state resa più frequente di quanto stabilito in progetto per un tratto limitrofo al porto (circa 1.8 km) al fine di avere maggiori possibilità di controllo, specialmente nella prima fase dei lavori a mare (posa di pennelli ortogonali alla costa). Tali attività di monitoraggio hanno condotto ai seguenti risultati: - A causa di traslazioni di massi di rivestimento dei pennelli verificatesi durante le mareggiate del Novembre 1999, è stato deciso di prevedere una mantellata di 3a categoria anziché di 1a, uniformando il tronco dei pennelli a quanto previsto per la testata. - A causa degli effetti delle mareggiate verificatesi, dei risultati dei rilievi effettuati e della necessità di applicare il modello matematico effettuando un apposita taratura su scala reale acquisendo i dati dell ondametro di Cetraro Paola (in funzione dal Febbraio 1999), è stata disposta la sospensione dei lavori di realizzazione dei pennelli. - Il trasporto solido costiero annuo lungo il tratto di costa oggetto dei lavori è stato stimato fra e mc. (da Archivio delle coste calabresi e stima del rischio di erosione costiera tramite un metodo parametrico (P.Veltri, A.Fiorini Morosini 2003)). Il PAI segnala un erosione media che oscilla tra i 25 ed i 140 m. Diversi sono i focus erosivi con picchi di erosione media maggiore di 50 m nel periodo Si segnalano eventi nel 1952, 1953, 1979, in cui si sono registrati danni agli stabilimenti balneari, nel 1980, con danni alle abitazioni, alla rete viaria ed alle imbarcazioni, nel 1981, con danni a strutture turistiche e case di pescatori e crollo di muri, nel 1983, nel 1984, quando il mare invase il lungomare compromettendo la stabilità della SS18, nel 1987, con danni alle abitazioni, al lungomare, alla rete idrica e fognaria ed a quella viaria, 1988, 1993, 1994 con danni sulla SS.18 in località Tonnara. In particolare, nel 1987 il mare invase la SS18 e rimase isolata per l interruzione della circolazione tutta la zona. Rimase bloccato anche il traffico ferroviario sulla tratta Paola S.Lucido. Furono danneggiate le strutture alberghiere ed invase dalle acque le case prospicienti il mare. Il comune di Amantea è stato fortemente colpito anche dagli eventi alluvionali di dicembre gennaio 2003.

6 PAI R 5 R PAI 3 R mar 4 L5 L3 L 5 Rischio sismico Il comune di Amantea è stato colpito da numerosi sismi (1638, 1783, 1870, 1887, 1905, 1908, 1947). I più intensi furono quello del 1638 (intensità epicentrale del XI MCS ed intensità risentita del IX MCS) e quello del 1905 (intensità epicentrale del X MCS ed intensità risentita del VIII MCS). Il sisma del 27 marzo 1638 causò il crollo di 180 case e la morte di 44 persone; il castello subì crolli e gravi lesioni; i danni più gravi riguardarono la parte inferiore dell abitato, verso il mare. Le distruzioni furono aggravate da un incendio successivo al terremoto. Anche nel terremoto del 1905 diversi edifici subirono danni gravi tanto che la maggior parte di essi fu dichiarata inabitabile. Fu necessario demolire parzialmente 20 case, puntellarne 50 e ripararne 240. Danneggiati anche gli edifici degli uffici finanziari, il carcere mandamentale, il fabbricato comunale e le poste. Gravemente danneggiata anche la Chiesa parrocchiale di Santa Maria e quella di San Bernardino il cui campanile cadendo abbatté una parte della chiesa stessa. Nella campagna crollarono molti casolari. Nel terremoto del 28 marzo 1783 una casa crollò, una fu parzialmente distrutta, 40 furono gravemente lesionate, in 42 edifici si registrarono lievi danni. Nel 1870 Il terremoto causò gravi danni nei quartieri Catocastro e Taverna, causando il crollo di una casa. Anche il sisma del 1908 venne avvertito con panico dalla popolazione, la maggioranza degli edifici risultarono lesionati e vari muri crollarono. (Ord.P.C.M. n. 3274/2003) I Categoria

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