Monica Virginia Gianfranceschi, Antonietta Gattuso, Maria Claudia D Ottavio Reparto Pericoli Microbiologici connessi agli Alimenti

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1 Listeria monocytogenes attività di sorveglianza della listeriosi e monitoraggio di prodotti tipici Monica Virginia Gianfranceschi, Antonietta Gattuso, Maria Claudia D Ottavio Reparto Pericoli Microbiologici connessi agli Alimenti

2 Decisione n. 2119/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 settembre 1998 Rete di sorveglianza epidemiologica e di controllo delle malattie trasmissibili nella Comunità Scopo promuovere la cooperazione e il coordinamento tra gli Stati membri al fine di migliorare la prevenzione e il controllo nella Comunità delle categorie di malattie trasmissibili, fra le quali le malattie di origine alimentare Utilizzo - per la sorveglianza epidemiologica delle malattie trasmissibili - per un sistema di allarme rapido e di reazione per la prevenzione ed il controllo delle stesse malattie Elementi per un efficace funzionamento della rete comunitaria: - criteri per la selezione delle malattie trasmissibili - definizione dei casi, in particolare le caratteristiche cliniche e microbiologiche - metodi comparabili e compatibili di sorveglianza epidemiologica e microbiologica - opportuni strumenti attraverso i quali i dati possono essere diffusi ed analizzati a livello comunitario - orientamenti per le misure di protezione da adottare

3 Decisione della Commissione del 22 dicembre 1999 Sistema di allarme rapido e di reazione per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili Allegato I: Casi da riferire nel quadro del sistema di allarme rapido e di reazione 1. Focolai di malattie trasmissibili che interessano più di uno Stato membro della Comunità 2. Aggregazioni spaziali o temporali di casi di malattie di tipo analogo, se agenti patogeni ne sono una possibile causa ed esiste un rischio di propagazione tra Stati membri della Comunità 3. Aggregazioni spaziali o temporali di casi di malattie di tipo analogo fuori della Comunità, se agenti patogeni ne sono una possibile causa ed esiste un rischio di propagazione alla Comunità 4. Il verificarsi o il riverificarsi di una malattia trasmissibile o di un agente infettivo che potrebbe imporre un azione coordinata e tempestiva della Comunità per contenerlo

4 Decisione della Commissione del 22 dicembre 1999 Malattie trasmissibili e problemi sanitari speciali da integrare progressivamente nell ambito della rete comunitaria Allegato I, punto 2.4: Malattie di origine alimentare, idrica e ambientale Botulismo Campilobatteriosi Criptosporidiosi Giardiasi Infezione da E. coli enteroemorragico Leptospirosi Listeriosi Salmonellosi Shigellosi Toxoplasmosi Trichinosi Yersinosi

5 Reti di sorveglianza epidemiologica specifiche per malattie già operative - Malattia dei Legionari - Salmonellosi e infezione da E. coli 157 (ENTER-NET) - Tubercolosi - HIV/AIDS - Influenza - Febbri emorragiche - Resistenza antimicrobica - Infezioni nosocomiali

6 Relazione della Commissione delle Comunità Europee del 7/9/2 sullo stato di avanzamento della rete 1. Rete di sorveglianza epidemiologica: priorità per il 21 ed oltre - Listeriosi - Variante EST del morbo di CJ - Criptosporidiosi - Malaria - Pneumococco - Epatite B - Polio - Rosolia - Difterite - Orecchioni - Blenorragia - Sifilide - Malattia clamidiea

7 Stime di incidenze annuali di patogeni alimentari (da sorveglianze epidemiologiche) Patogeno Vibrio Listeria Yersinia E. coli O157:H7 Shigella Salmonella Campylobacter Casi/1.. abitanti/anno Fonte: FAO/WHO, 24

8 Numero casi e mortalità di alcuni patogeni alimentari negli USA Batterio Casi/anno Morti/anno (% mortalità) L. monocytogenes* (2%) Salmonella* (.4%) E. coli O157:H (.8%) Fonte: FSIS/USDA, 23 * Percentuali di ospedalizzazioni: 95% per i pazienti con listeriosi; 21% per i pazienti con salmonellosi (Donnelly, 21)

9 Incidenza dei casi di listeriosi nel mondo Europa* casi/1.. abitanti/anno USA 1. casi/1.. abitanti/anno Australia 3. casi/1.. abitanti/anno Fonte: FAO/WHO, 24 * In Italia l incidenza dei casi notificati per l anno 24 è stata dello.7casi/1.. abitanti

10 Studio di fattibilità per una sorveglianza europea sulla listeriosi Nel corso dello studio di fattibilità: 1. Sono stati fatti un inventario e un analisi comparativa fra i vari Paesi europei dei: - Sistemi di Sorveglianza - Centri Nazionali di Riferimento 2. Sono stati diffusi: - una definizione comune di caso - metodi comuni di caratterizzazione dei ceppi di Listeria monocytogenes (PFGE e sierotipizzazione) Obiettivi futuri: - Armonizzazione di metodi epidemiologici e microbiologici - Creazione di un data-base comune - Diffusione di protocolli per indagini collaborative di clusters e outbreaks internazionali Scopo futuro: - Monitorare la tendenza della listeriosi in Europa, attraverso uno scambio di informazioni in tempo reale.

11 Decisione della Commissione del 19 marzo 22 Definizione dei casi ai fini della dichiarazione delle malattie trasmissibili alla rete di sorveglianza comunitaria Listeriosi Descrizione clinica: infezione causata da Listeria monocytogenes che può provocare una o più sindromi cliniche, fra cui mortalità neonatale, listeriosi del lattante, meningite, batteriemia o infezioni localizzate Criteri diagnostici di laboratorio: individuazione del batterio in un sito solitamente sterile (ad esempio, sangue o liquido cerebrospinale, ovvero più raramente liquido articolare, pleurico o della regione pericardica) Classificazione dei casi: Confermato: un caso clinicamente compatibile confermato in laboratorio Probabile: non applicabile Possibile: non applicabile

12 Sorveglianza attiva della listeriosi Obiettivi dello studio 1. Adottare un sistema di sorveglianza attiva della listeriosi per almeno 12 mesi, basata sui risultati delle analisi di laboratori ospedalieri di tutte le regioni italiane 2. Caratterizzare i casi di malattia invasiva da Listeria monocytogenes con isolamento da siti sterili (o da qualsiasi sito da neonati di età inferiore a 3 giorni), in termini di età, sesso, patologia di base, decorso clinico, esito della malattia 3. Identificare i fattori di rischio correlati con la malattia 4. Stimare l'incidenza della listeriosi e valutare i determinanti che possono influire sui risultati 5. Caratterizzare, attraverso analisi sierologiche (serovars) e molecolari (pulsotipi), i ceppi Listeria monocytogenes al fine di costruire una banca dati, utile a descrivere la presenza di casi associabili tra loro 6. Effettuare indagini epidemiologiche e microbiologiche sui veicoli potenziali di infezioni per ogni caso di malattia, al fine di identificare tempestivamente potenziali sorgenti di diffusione

13 Confronto fra casi notificati (data-base Ministero Salute) e casi raccolti durante la sorveglianza attiva Suddivisione per classi di età e sesso n. casi da sorveglianza n. casi da notifiche n. casi (%) non notificati Età pediatrica ( 58.3) Maschi Femmine Adulti (34.6) Maschi Femmine Età geriatrica (3.4) Maschi Femmine Totale (37.7)

14 Fattori di rischio correlati con la listeriosi individuati nel corso della sorveglianza attiva Condizione di base del paziente Percentuali Neoplasie 3% Trapianti 3% età >65 2% Dialisi 1% Perinatalità Diabete 5% 5%

15 Sierotipi di ceppi di Listeria monocytogenes isolati da campioni clinici nel corso della sorveglianza attiva Sierotipo 1/2a 1/2b 1/2c 4b Percentuali 41% 21% 7% 31%

16 Progetto ListerInet Nel corso del progetto sono stati: caratterizzati i ceppi isolati da diverse categorie alimentari elaborate le informazioni riguardanti le caratteristiche dell alimento e le metodiche analitiche, raccolte attraverso un software inviato ai laboratori del SSN

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18 Categorie alimentari dalle quali è stata isolata la Listeria monocytogenes Categorie alimentari % Alimento prevalente % Carni trasformate 32 Salumi 82 Carni fresche 2 Maiale 77 Formaggi e Latticini 2 Gorgonzola 54 Prodotti della pesca trasformati 18 Salmone affumicato 62 Preparazioni gastronomiche 5 Olive all ascolana 63 Vegetali 5 Insalate confezionate 9

19 Sierotipi di ceppi di Listeria monocytogenes isolati dagli alimenti nel corso del progetto ListerInet, distinti per categorie alimentari Sierotipo Carne e derivati n. ceppi (%) Latte e derivati n. ceppi (%) Prodotti ittici n. ceppi (%) Prodotti gastronomici n. ceppi (%) Vegetali n. ceppi (%) Totale n. ceppi (%) 1/2a 5 ( 45%) 34 (31% ) 18 (16% ) 1 (1% ) 8 (7%) 111 (37.2) 1/2b 23 (72%) 2 (6%) 3 (9%) 2 (6%) 2 (6%) 32 (1.7) 1/2c 118 (95%) 3 (3%) 3 (3%) 124 (41.6) 3a (1.) 3b (1.) 4a 1 1 (.3) 4b 17 (81%) 1 (5%) 2 (1%) 1 (5%) 21 (7.) 4c 2 2 (.7) 4d 1 1 (.3)

20 Distribuzione dei sierotipi nei ceppi di Listeria monocytogenes isolati da campioni clinici e campioni alimentari Sierotipi Ceppi clinici Ceppi alimentari 1/2a 41% 37% 2/1b 21 % 11% 1/2c 7% 41% 4b 31% 7%

21 Risultati delle analisi dei profili molecolari di ceppi clinici e alimentari E stata individuata la sorgente di contaminazione in un impianto di produzioni salumi (stretta omologia fra pulsotipi di ceppi isolati dalla materia prima e ceppi isolati dal prodotto finito) E stato individuato il veicolo di infezione in un caso di listeriosi (stretta omologia fra il pulsotipo del ceppo clinico e il pulsotipo del ceppo isolato da un alimento consumato dal paziente) E stata dimostrata la persistenza dello stesso pulsotipo, in un impianto di produzione di formaggi, per circa 6 mesi.

22 Fattori di rischio correlati con la listeriosi individuati nel corso della sorveglianza attiva Condizione di base del paziente Neoplasie Percentuali 3% Trapianti 3% età >65 2% Dialisi 1% Perinatalità 5% Diabete 5%

23 Casi perinatali fra i principali episodi di listeriosi invasiva nel mondo Luogo/anno n. casi n. casi perinatali (%) Veicolo USA/ (66.7) Formaggio fresco USA/ (6.5) Carne di tacchino USA/ (83.3) Formaggio messicano USA/ (27.6) Carne di tacchino Francia/ (25.) Lingua di porco in gelatina Francia/ (3.) Rillettes USA/ (5.9) Hot dogs Francia/ (81.6) Rillettes Francia/ (32.9) Lingua di porco in gelatina USA/ (3.) Gamberetti Danimarca/ (42.8) Sconosciuto Svizzera/ (53.3) Formaggio molle USA/ (66.2) Formaggio messicano USA/ (14.3) Latte pastorizzato Canada/ (82.9) Coleslaw

24 La listeriosi perinatale si distingue in: 1) Listeriosi in gravidanza: in base all epoca di gravidanza in cui si verifica la trasmissione materno-fetale, l infezione può causare aborto (entro i 5 mesi di gestazione) o parto pre-termine (ultimo trimestre di gravidanza), mentre nella madre l infezione causa solo sintomi pseudoinfluenzali. La trasmissione dalla madre al feto è ematogenatransplacentare. 2) Listeriosi neonatale ad inizio precoce: si verifica in neoanati infettati in utero e si presenta come sepsi piuttosto che come meningite alla nascita o immediatamente dopo. La trasmissione è transplacentare. 3) Listeriosi neonatale ad inizio tardivo: si verifica dopo uno o più settimane dopo la nascita e si presenta come meningite. La via di trasmissione non è conosciuta. E stata ipotizzata un via di trasmissione attraverso il canale del parto e una trasmissione nosocomiale

25 Indagine conoscitiva sulla Listeriosi perinatale Obiettivi dello studio 1. Adottare un sistema di sorveglianza attiva della listeriosi, basata sui risultati delle analisi di laboratori di microbiologica dei reparti di ginecologia, neonatologia e pediatria, iniziando da una regione pilota 2. Caratterizzare, attraverso analisi sierologiche (serovars) e molecolari (pulsotipi), i ceppi Listeria monocytogenes raccolti durante l indagine conoscitiva 3. Confrontare i ceppi clinici con ceppi di Listeria monocytogenes isolati da diverse tipologie di alimenti, prelevati nel corso di controlli ufficiali e di sorveglianze condotte sul territorio nazionale, per verificare quali tipi di alimenti sono maggiormente associati con i casi di listeriosi perinatale

26 PulseNet europeo PNE è un network per la sorveglianza di infezioni e tossinfezioni alimentari, al quale partecipano 56 istituti di sanità pubblica e sicurezza alimentare di 29 Paesi europei, fra i quali l Italia. Lo scopo del PNE è di creare un sistema di sorveglianza in tempo reale per la rilevazione di clusters di infezioni di Salmonella, E. coli produttore di verocitotossina e Listeria monocytogenes.

27 Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Regolamento CE n. 851/24 del Parlamento europeo e del Consiglio Missione del Centro Individuare, valutare e comunicare i rischi attuali ed emergenti per la salute umana associati con le malattie trasmissibili. Obblighi degli Stati membri a) fornire tempestivamente al Centro i dati e le informazioni scientifiche e tecniche disponibili b) comunicare al Centro qualunque messaggio trasmesso alla rete comunitaria attraverso il sistema di allarme precoce di reazione Procedure operative Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie: a) assicura il funzionamento integrato delle reti di sorveglianza designate dalla decisione n. 2119/98/CE avvalendosi dell assistenza di una o più reti di sorveglianza b) fornisce una garanzia della qualità controllando e valutando le attività di sorveglianza di tali reti di sorveglianza specializzata al fine di garantire che le attività si svolgano in modo ottimale c) mantiene aggiornate le banche dati che si riferiscono a tale sorveglianza epidemiologica d) comunica i risultati delle analisi dei dati alla rete comunitaria e) armonizza e razionalizza le metodologie operative

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