PROVINCIA DI CAGLIARI PROVINCIA DE CASTEDDU. Osservatorio delle Politiche Sociali. Ambito Plus 21. Profilo demografico e sociale.

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1 PROVINCIA DI CAGLIARI PROVINCIA DE CASTEDDU Osservatorio delle Politiche Sociali Ambito Plus 21 Profilo demografico e sociale Maggio 2012

2 La popolazione residente nel Plus 21 al 31 dicembre del 2010 era di unità, valore pari al 17,3% del totale della popolazione residente nella provincia di Cagliari. L ultimo dato ufficiale disponibile (al 30 settembre 2011) segnala una crescita contenuta, pari a 266 unità (i residenti a tale data risultarono ). 2

3 Ambito Plus 21 Popolazione residente al 31 dicembre 2010 Comuni Popolazione residente Incidenza sul totale ambito Variazione Monastir ,7% 1,8% Selargius ,9% 6,3% Sestu ,4% 30,8% Settimo San Pietro ,7% 10,5% Ussana ,4% 13,1% Quartucciu ,2% 19,3% Monserrato ,7% -2,8% Ambito Plus ,0% 10,3% Fonte: elaborazione su dati Istat 3

4 Ambito Plus 21 Variazione della popolazione residente tra il censimento del 1951 ed il 31 dicembre del 2010 Monastir 76,5% Selargius Sestu 253% 321,8% Settimo Ussana Quartucciu Monserrato Totale 140,0% 99,3% 115,0% 131,0% 179% Fonte: elaborazione su dati Istat

5 Ambito Plus 21 Nel periodo compreso tra il 1951 ed il 2010 la dimensione demografica complessiva dell'ambito è poco meno che triplicata (+179%), passando dai 35 mila mila residenti censiti nel 1951 ai quasi 98 mila del 31 dicembre del L'incremento ha interessato, in misura ed in tempi diversi, tutti i centri collocati nell'area in esame, ma ha interessato soprattutto Selargius (+321%) e Sestu ( +253%). Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari

6 Popolazione residente per ambito plus al 31 dicembre 2010 Ambito PLUS Popolazione residente Incidenza sul totale provinciale Variazione Cagliari ,8% -4,7% Sarrabus Gerrei ,3% 5,3% Quartu Parteolla ,4% 7,7% Plus ,3% 10,3% Area Ovest ,9% 10,3% Trexenta ,9% -3,1% Sarcidano Barbagia di Seulo ,3% -7,6% Totale Provincia di Cagliari ,0% 3,7% Fonte: elaborazione su dati Istat 6

7 Ambito Plus 21 Nel periodo di osservazione più recente ( ) la popolazione dell ambito ha continuato a crescere in virtù del dinamismo demografico di alcuni dei comuni meno immediatamente contigui al capoluogo. Del tutto fuori standard la dimensione e la velocità della crescita registrata per Sestu e, sia pure in misura meno ampia, per Quartucciu. Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari 7

8 Ambito Plus 21 I nuovi residenti sono, soprattutto, giovani coppie, attratte da un mercato delle abitazioni caratterizzato da un buon rapporto prezzo/qualità (abitativa, ma più in generale di vita) decisamente più favorevole di quello offerto da Cagliari e dagli altri centri della prima cintura. Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari 8

9 Ambito Plus 21 Bilancio demografico per l'anno 2010 Nati 927 Iscritti Popolazione al 31/12/ Morti 595 Cancellati Saldo totale 477 Saldo naturale 332 Saldo migratorio 145 Popolazione al 31/12/ Fonte: elaborazione su dati Istat Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari 9

10 Ambito Plus 21 Nel corso dell'anno 2010 il numero dei residenti nell'area è cresciuto di 477 unità, incremento dovuto, per il 70% al saldo naturale (differenza tra nati e morti) e per un più contenuto 30% al saldo migratorio. Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari 10

11 Territorio Provincia di Cagliari Tasso di fecondità (*) Indicatori di fecondità Età media al parto Territorio Tasso di fecondità (*) Età media al parto 1,13 32,2 Nord 1,48 31,1 Sardegna 1,13 32,1 Centro 1,38 31,7 Italia 1,41 31,2 Sud 1,35 30,9 (*) Il tasso di fecondità misura il numero medio di figli per donna in età feconda (15-49 anni) Fonte: elaborazione su dati Istat 11

12 I valori del tasso di fecondità misurati per le varie aree della nazione sono molto inferiori alla cosiddetta soglia di rimpiazzo (pari a circa 2,1 figli per donna) che garantirebbe il ricambio generazionale. In questa prospettiva, la situazione misurata per la Sardegna e per provincia di Cagliari appare decisamente allarmante. Per valutare i dati appena osservati occorre tener conto del fatto che l Italia si colloca tra i paesi europei a bassa fecondità, risultando in graduatoria al ventesimo posto rispetto ai 27 paesi dell U.E. Nella parte alta della graduatoria si trovano la Francia e i Paesi scandinavi, nazioni che eccellono, nel panorama europeo, per le politiche a sostegno della natalità e della famiglia.

13 Il lavoro Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari 13

14 Territorio Tassi di disoccupazione medi negli anni 2008, 2009 e 2010 Popolazione di 15 anni e più - Maschi e femmine media 2008 media 2009 media 2010 Provincia di Cagliari 11,3 11,0 12,4 Sardegna 14,7 13,5 13,0 Nord-Ovest 4,2 5,8 6,2 Nord-Est 3,4 4,7 5,5 Centro 6,1 7,2 7,6 Mezzogiorno 12,0 12,5 13,4 Italia 6,7 7,8 8,4 Nella nostra provincia la percentuale di disoccupati sul totale delle forze di lavoro segue un trend di crescita molto sostenuto, allontanandosi sempre più dal valore medio nazionale e, in misura ancora maggiore, da quelli misurati per il Nord ed il Centro del Paese. Fonte : elaborazione dell'osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari su dati Istat 14

15 Tasso di disoccupazione dei giovani adulti (*) Media 2010 Maschi 8,9 6,0 Nord Centro 8,9 13,3 Femmine 11,9 Italia 14,0 20,5 Sardegna 20,7 22,8 Provincia di Cagliari 24,1 (*) Rapporto tra le persone di anni in cerca di occupazione e le forze di lavoro della stessa fascia d'età Fonte: Istat. Noi Italia Aprile 2011

16 Giovani di età compresa tra i 25 ed i 34 anni con contratti a tempo tempo determinato (media anno 2010) Territorio Maschi Femmine Totale Nord 13,1% 19,4% 16,0% Nord-ovest 12,4% 18,0% 15,0% Nord-est 14,1% 21,2% 17,4% Centro 15,3% 22,8% 18,7% Mezzogiorno 18,8% 26,9% 21,9% Italia 15,1% 21,7% 18,1% Sardegna (*) 17,8% 27,5% 21,9% Totale 15,1% 21,7% 18,1% (*) Da ti sti mati Fonte: elaborazioni e stime su dati Istat

17 Disoccupati e inoccupati per ambito Plus al 5 marzo 2011 Ambiti territoriali Disoccupati (*) Inoccupati (**) Totale persone in cerca di occupazione v.a. % su totale provincia Cagliari ,8% Sarrabus Gerrei ,1% Quartu Parteolla ,4% Plus ,5% Area ovest ,3% Trexenta ,7% Sarcidano Barbagia di Seulo ,1% Provincia di Cagliari ,0% Provincia di Cagliari/Sardegna 30,1% 36,3% 32,0% (*) Persone che hanno perso il lavoro e ne cercano attivamente un altro (**) Persone in cerca di una prima occupazione Fonte: Banca dati unica regionale del SIL Sardegna. Elaborazione dell'osservatorio 17

18 SIL Sardegna - Tassi di ricerca di lavoro Indicatori Inoccupati/ popolazione anni Dis occupati/ popolazione anni In cerca di lavoro/ popolazione anni Ambito Plus 21 Provincia di Cagliari 29,9% 30,8% 36,9% 42,0% 34,0% 37,3% Fra i res identi nell'ambito in età da lavoro gli iscritti al SIL s ono 19,646, pari al 34,0% della popolazione di età compresa tra i 15 ed i 54 anni. Di loro, circa sono disoccupati e alla ricerca di un primo lavoro. Fonte: Banca dati unica regionale del SIL Sardegna. Elaborazione dell'osservatorio 18

19 L istruzione Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari 19

20 Giovani che abbandonano prematuramente gli studi Percentuale di popolazione anni con al più la licenza media e che non frequenta altri corsi scolastici o svolge attività formative superiori ai 2 anni Ambito territoriale anno 2009 anno 2010 Sardegna 22,9 23,9 Nord-ovest 19,3 18,0 Nord-est 16,0 15,4 Centro 13,5 14,8 Mezzogiorno 23,0 22,3 Italia 19,2 18,8 Unione Europea (27 stati) 14,1 Francia 12,8 Belgio 11,9 Germania 11,9 Olanda 10,1 Fonte: elaborazione su dati Istat ed Eurostat Questo indicatore, fra i più importanti per le strategie definite a livello europeo, segnala per la nostra isola una situazione di sofferenza molto grave, anche perché il suo valore è cresciuto ancora negli ultimi anni, portandosi poco sotto la soglia del 25 per cento. Poco meno di un quarto dei nostri giovani non ha più alcun contatto con l'istruzione o la formazione; la media Italia è attestata sul 18 per cento e ancora più lontano risulta il valore medio europeo (14%). Per valutare correttamente la gravità della situazione, è necessario ricordare che la direttiva europea impegna gli stati a portare il valore dell'indicatore sotto la soglia del 10% entro il

21 Seconda classe della media superiore Risultati delle prove del SVN dell'invalsi (% risposte corrette) giugno 2011 Area geografica Italiano Matematica Sardegna 63,3 38,5 Nord Ovest 73,3 51,4 Nord Est 73,0 52,3 Centro 68,9 46,6 Mezzogiorno 68,5 46,3 Nelle scuole superiori le differenze risultano straordinariamente più ampie, soprattutto per l'apprendimento della matematica. Italia 69,8 47,9 Fonte: MIUR. Rapporto del Servizio Nazionale di Valutazione 21

22 Ambito Plus 21 - Percentuale di studenti in ritardo di almeno un anno nel percorso scolastico per livello di scuola frequentata e comune di residenza Media inferiore Media superiore 28,2% Monastir 44,9% 11,9% 14,4% 10,4% 15,5% 15,7% 9,2% 13,5% 15,7% Monserrato Quartucciu Selargius Sestu Settimo San Pietro Ussana Ambito Plus 21 Provincia di Cagliari 43,8% 43,4% 35,2% 38,2% 44,9% 48,1% 40,2% 39,9% Fonte: elaborazione su dati dell'osservatorio scolastico della Provincia di Cagliari

23 Ambito Plus 21 Gli indicatori di regolarità scolastica segnalano un elevato livello di sofferenza, per gli studenti residenti nell'ambito, già nella scuola media inferiore, per la quale l'incidenza di alunni in ritardo di almeno un anno è soltanto leggermente inferiore a quella, molto elevata, misurata per la media provinciale. Per i giovani che frequentano le scuole superiori le difficoltà di percorso risultano ancora più gravi di quelle calcolate per la media provinciale 23

24 Ambito Plus 21 - Istruzione secondaria superiore Percentuale di studenti residenti nell'ambito Plus 21, in ritardo nel percorso scolastico, per indirizzo formativo della scuola frequentata 66,2% 40,6% 44,9% 40,2% 24,6% Licei Magistrali Professionali Tecnici Totale ambito Fonte: elaborazione su dati dell'osservatori o sclastico provinci ale L'analisi dei ritardi per tipo di scuola frequentata mostra come siano straordinariamente più gravi le difficoltà per gli studenti degli istituti professionali, soltanto un terzo dei quali riesce ad avere un percorso di studi regolare.

25 La povertà delle famiglie Osservatorio delle Politiche Sociali della Provincia di Cagliari 25

26 Incidenza di povertà assoluta per ripartizione - Anni (per 100 famiglie della stessa ripartizione geografica) Ripartizione geografica Nord 3,3 3,5 3,2 3,6 3,6 Centro 2,9 2,9 2,9 2,7 3,8 Mezzogi orno 6,1 5,8 7,9 7,7 6,7 Ita l ia 4,1 4,1 4,6 4,7 4,6 (a) Si definisce ass olutamente povera una famiglia la cui spes a mens ile per cons umi è pari o inferiore alla s oglia di povertà as soluta corrispondente al valore monetario del paniere di beni e servizi ritenute ess enziali. Fonte: Is tat, Indagine sui consumi delle famiglie

27 Tipologia delle famiglie dei "nuovi poveri" famiglie con CF disoccuppato e nessun altro reddito da lavoro fisso famiglie con CF in cassa integrazione e nessun altro reddito famiglie monoreddito con almeno un figlio famiglie giovani, con CF (e/o Coniuge) lavoratore precario mamme sole con figlio/i famiglie di anziani pensionati mariti separati vedove con pensione di reversibilità quale unico reddito famiglie giovani anche con due redditi, con più di un figlio famiglie con almeno un componente disabile

28 Incidenza della povertà relativa sul totale delle famiglie residenti negli anni Territorio Sardegna 21,4% 18,5% Nord 4,9% 4,9% Centro 5,9% 6,3% Mezzogiorno 22,7% 23,0% Italia 10,8% 11,0% Per il 2010 la soglia di povertà relativa, misurata per una famiglia di due componenti, è pari a 992,46 euro Fonte: el aborazione del l'osservatorio delle Poli tiche Sociali della Provincia di Cagl iari su dati Istat (luglio 2011) 28

29 Incidenza della povertà relativa nel 2010 (% sul totale delle famiglie residenti) Nord 4,9 Centro 6,3 Mezzogiorno 23,0 Italia 11,0 Sardegna 18,5 Provincia di Cagliari 22,3 Fonte: elaborazione su dati Istat. Il valore indicato per la provincia di Cagliari deriva da una stima effettuata dall'istituto Tagliacarne

30 Nuove povertà delle famiglie Il fenomeno risulta in forte e rapida crescita soprattutto negli ultimi due anni. Riguarda in larghissima prevalenza famiglie del ceto medio che fino ad ora non avevano avuto problemi di questo tipo. Cause che possono generare situazioni di "nuova povertà" : morte di uno dei due coniugi; perdita improvvisa del lavoro (operai ed impiegati di imprese private che chiudono o riducono gli organici; rappresentanti di commercio; precari della pubblica amministrazione;. ); separazione della coppia genitoriale (spesso, in questi casi, è il marito che va via da casa che deve affrontare la situazione peggiore, perché il reddito residuo non gli consente di pagare un affitto); impossibilità di far quadrare il bilancio familiare da parte di molte giovani famiglie monoreddito; difficoltà di far quadrare i conti da parte di famiglie con due redditi bassi (complessivamente, meno di 1800 euro), con figli e mutuo da pagare; malattia grave di un familiare che comporti spese fuori budget. Sintesi dei risultati dei focus group attivati all'interno di una ricerca sulla povertà delle famiglie effettuata dall'osservatorio nel periodo maggio-luglio

31 Nuove povertà delle famiglie Nuove povertà meno immediatamente evidenti sono estremamente diffuse tra le famiglie che ce la fanno ma che non hanno più la possibilità di fare spese straordinarie come cure dentistiche, studi fuori sede dei figli, vacanze, cambio dell automobile, spese straordinarie per la casa, ecc. I nuovi poveri sono molto spesso dotati di titoli di studi superiori (diploma o laurea) e provengono da un ambiente sociale che rende loro molto difficile dichiarare il nuovo status. Le nuove povertà possono generare altre nuove povertà all interno di un circuito vizioso che vede coinvolte le famiglie d origine che, in qualche modo, devono farsi carico dell economia dei figli. Sintesi dei risultati dei focus group attivati all'interno di una ricerca sulla povertà delle famiglie effettuata dall'osservatorio nel periodo maggio-luglio

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