SUPPORTO ALLA REDAZIONE DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA MESSA IN SICUREZZA E SPA PER GLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALI FUNZIONALI ALLA

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1 AFFIDAMENTO AI SENSI DELL ART. 91 COMMA 2 DEL D.LGS. 163/2006 E S.M.I. DEL SUPPORTO ALLA REDAZIONE DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ PER LA MESSA IN SICUREZZA E BONIFICA DELLE ACQUE DI FALDA, NELL AMBITO DELLE ATTIVITÀ AFFIDATE ALLA SOGESID SPA PER GLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALI FUNZIONALI ALLA REINDUSTRIALIZZAZIONE E INFRASTRUTTURAZIONE DELLE AREE COMPRESE NEL SITO DI INTERESSE NAZIONALE DI PRIOLO. CAPITOLATO TECNICO

2 INDICE 1 PREMESSA INQUADRAMENTO DELL AREA OGGETTO DEGLI INTERVENTI OGGETTO DELL AFFIDAMENTO Definizione del contesto operativo di riferimento Implementazione di un sistema GIS Modello idrogeologico della falda DOCUMENTAZIONE A DISPOSIZIONE DELL AFFIDATARIO /11

3 1 PREMESSA L Accordo di Programma Interventi di riqualificazione ambientali funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di interesse Nazionale Priolo, (di seguito Accordo ) sottoscritto in data 07/11/08 e modificato con atto integrativo del 05/03/09, è finalizzato alla bonifica e riqualificazione ambientale del sito di Priolo al fine di favorire lo sviluppo del tessuto produttivo che insiste sul territorio del SIN e la realizzazione dell Hub portuale di Augusta. Il Programma degli interventi pubblici (articolo 3 dell Accordo) prevede, fra l altro, gli interventi di messa in sicurezza e bonifica delle acque di falda da realizzarsi al confine delle aree demaniali. La Sogesid è il Soggetto Attuatore, fra gli altri, per l intervento B) Studio di fattibilità per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera. 2 INQUADRAMENTO DELL AREA OGGETTO DEGLI INTERVENTI Il Sito di Priolo Gargallo è stato individuato nell elenco dei siti di bonifica di interesse nazionale (SIN) dall art. 1, comma 4, della Legge 9 dicembre 1998 n Il Sito di Interesse Nazionale di Priolo si estende sul territorio dei Comuni di Priolo Gargallo, Melilli, Augusta e Siracusa, e comprende circa ha, di cui ha di aree a terra, che si sviluppano lungo la fascia costiera con un affaccio a mare complessivo di oltre 30 km, e ha di aree a mare che si spingono al largo per circa 3 km lungo tale fascia, delimitata a nord da Torre Avolos (cittadella di Augusta) e a sud da Punta Castelluccio. L area marina può essere suddivisa nelle seguenti aree: - Rada di Augusta (un ampia baia naturale che copre un estensione di circa 23,5 km 2, parzialmente chiusa da dighe foranee che hanno creato un vastissimo bacino portuale con fondali profondi, comunicante con il mare aperto attraverso due aperture); - Tratto di mare compreso tra la Rada di Augusta e il Porto di Siracusa (compresi gli specchi antistanti la Penisola Magnisi e lo stabilimento Ex Eternit); 2/11

4 - Porto Grande e il Porto Piccolo di Siracusa (compresi i fiumi Anapo e Ciane). La seguente figura illustra il territorio di pertinenza del Sito di Interesse Nazionale di Priolo. Figura n. - Sito di Interesse Nazionale di Priolo: in rosso i perimetri a terra; in blu i perimetri a mare 3/11

5 3 OGGETTO DELL AFFIDAMENTO Oggetto dell affidamento sono attività di supporto alle strutture tecniche della Sogesid per la redazione dello Studio di Fattibilità funzionale per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda acquifera. Lo studio sarà articolato nelle seguenti fasi: a) acquisizione e sistematizzazione dei dati di caratterizzazione del sito, dell ambiente e del territorio influenzato, e rappresentazione dello stato di contaminazione della falda; b) eventuale investigazione di dettaglio; c) implementazione di un sistema informativo territoriale (SIT/GIS); d) elaborazione del Modello Concettuale Definitivo del sito; e) disamina dei risultati ottenuti su scala nazionale ed internazionale degli interventi di messa in sicurezza e bonifica della falda ad oggi realizzati; f) individuazione della migliore tecnica di intervento a costi accessibili, con l utilizzo di strumenti di supporto nel processo decisionale quali le metodiche di analisi costiefficacia e/o costi benefici. Nell ambito del suddetto programma di attività il Soggetto incaricato dovrà fornire supporto per lo svolgimento delle seguenti attività: - Definizione del contesto operativo di riferimento; - Implementazione di un sistema informativo territoriale (SIT/GIS); - Definizione di un modello preliminare di flusso della falda acquifera. Nei seguenti paragrafi sono più dettagliatamente descritte le attività di supporto richieste. 3.1 Definizione del contesto operativo di riferimento Si procederà ad eseguire la raccolta della documentazione esistente che possa risultare funzionale allo svolgimento dello studio. Si procederà in prima istanza ad una ricostruzione storica delle attività industriali svoltasi all interno del SIN; in tale fase saranno analizzate le aree insistenti all interno del SIN, le 4/11

6 proprietà, i perimetri, saranno analizzate le attività svolte e il tipo di processo industriale utilizzato delle diverse aziende. Verranno evidenziati tutti i maggiori fattori di criticità e si cercherà di ricostruire eventuali episodi che possano aver creato contaminazione delle diverse matrici ambientali. Dove possibile inoltre, saranno analizzate e considerate le attuali fonti di criticità e di pericolo insistenti sull area. In particolare, con riferimento a quanto indicato nell Accordo, Sogesid sarà supportata da ARPA Sicilia nelle attività di raccolta e sistematizzazione dei dati e delle informazioni disponibili e necessarie allo studio, rese disponibili dai soggetti detentori pubblici e privati. Si procederà pertanto, con il contributo di ARPA Sicilia, all acquisizione di tutti gli studi, progetti, risultati dei Piani di Caratterizzazione, ecc. relativi allo stato di contaminazione dei suoli e delle acque di falda, all assetto idrogeologico del area, all idrodinamica delle falde contaminate e alle loro relazioni con i corpi idrici superficiali, ecc. già sviluppati e disponibili, presso gli Enti pubblici e Privati, aventi attinenza con le tematiche in oggetto. A seguito della raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti sarà possibile valutare il grado di completezza del patrimonio informativo disponibile per la calibrazione dei modelli di calcolo da impiegare, da integrare, eventualmente, nella successiva fase delle indagini propedeutiche alla progettazione definitiva dell intervento. Le informazioni desunte dalla raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti potranno essere integrate, ove necessario, con le risultanze di sopralluoghi eseguiti ad hoc. 3.2 Implementazione di un sistema GIS Parallelamente alle varie fasi di raccolta ed elaborazione dei dati, si dovrà procedere alla implementazione di un sistema informativo strutturato la cui banca dati è costituita dalle informazioni raccolte e/o prodotte. Tutte le informazioni (in termini quantitativi e qualitativi) saranno catalogate secondo specifici livelli di codifica. I dati raccolti concorreranno alla realizzazione di un sistema informativo strutturato (SIT) su cui impostare azioni di monitoraggio dei parametri rilevanti relativi agli obiettivi di bonifica. Nella fase di progettazione del SIT si dovrà tenere conto dell insieme dei dati riguardanti le caratteristiche territoriali. 5/11

7 Il SIT, sarà costituito da una infrastruttura informatica - composta da software, dati e processi organizzativi - orientata alla gestione di informazioni georeferenziate e non. Il SIT sarà costituito da: - cartografia di base, dati alfanumerici/geometrici e geografici, etc; - procedure per l aggiornamento sistematico delle informazioni; - infrastruttura software/hardware per la distribuzione e fruizione delle informazioni. Il software di base per la gestione del SIT dovrà rispondere ai seguenti requisiti di carattere generale: - di larga diffusione e facilmente personalizzabili; - di massima semplicità di utilizzo e manutenzione; - in grado di consentire lo sviluppo di tutte le funzionalità. Alla fase di raccolta dei dati seguirà una fase di analisi ed elaborazione che avrà come obiettivo la costruzione di carte tematiche. Tali carte consentiranno di definire in modo quanto più possibile aggiornato il contesto territoriale attraverso la rappresentazione delle seguenti informazioni minime: - proprietà delle aree; - indicazione delle aree interessate da interventi e descrizione degli stessi: - inquadramento geologico e geotecnico; - inquadramento idrogeologico, come derivante dalle attività di cui al successivo paragrafo; - ubicazione dei punti di analisi; - risultati delle analisi. Il SIT dovrà essere integrato da ogni informazione utile alla definizione del contesto territoriale. L attività svolta consentirà di predisporre un sistema informativo strutturato su cui impostare azioni di monitoraggio dei parametri rilevanti relativi agli obiettivi di bonifica. 6/11

8 3.3 Modello idrogeologico della falda Il modello di flusso sarà sviluppato per raggiungere i seguenti obiettivi: - ricostruzione della geometria dell acquifero; - ricostruzione del campo di moto della/e falda/e presenti (piezometrie, vie di circolazione preferenziali ecc.); - valutazione dell entità dei deflussi sotterranei; - definizione dello schema definitivo di circolazione idrica sotterranea a grande scala e a scala locale; - interpretazione dei risultati delle indagini qualitative delle acque (distribuzione della contaminazione con individuazione dei relativi bersagli etc.); I risultati della modellazione dovranno essere in grado di fornire un supporto alle decisioni progettuali ed ottimizzare i principali parametri delle opere di bonifica e la loro efficacia. La creazione del modello concettuale della circolazione idrica sotterranea sarà il primo passo verso la realizzazione del modello matematico e consisterà in: - organizzazione dei dati disponibili di carattere geologico/idrogeologico e di qualità delle acque; - analisi critica dei dati esistenti e relativa interpretazione preliminare; - creazione di una banca dati; - formulazione del modello concettuale. Fasi operative: - Scelta del codice di calcolo: il codice di calcolo dovrà rispondere ai seguenti requisiti: a) Definizione del codice: numerico; b) Definizione dell ambito spaziale: 3D; c) Definizione dell ambito temporale: stazionario; d) Definizione dei processi da simulare: flusso della falda/e; Si richiede l utilizzo degli ambienti software ad alta compatibilità (MS ACCESS, SQL, etc.) che consentano la condivisione anche in ambiente GIS. 7/11

9 Il codice scelto per l implementazione del modello numerico di flusso sarà preferenzialmente il codice MODFLOW 2000 (U.S.G.S). Dovranno essere sviluppate le seguenti fasi: - Caricamento dati e parametrizzazione del modello: gli obiettivi di tale fase sono la definizione del dominio spaziale e temporale di flusso e delle condizioni al contorno, la definizione degli schemi di discretizzazione (spaziale e temporale), l attribuzione dei valori numerici dei dati di input del modello (condizioni al contorno, parametrici idrodinamici, termini sorgente ed eventuali condizioni iniziali) su tutti gli elementi che costituiscono la discretizzazione spazio temporale. - Calibrazione: ricerca dei valori ottimali dei parametri fenomenologici e/o delle variabili di input tali che la condizione fisica modellata sia più vicino possibile alle condizioni fisiche osservate. Il livello di calibrazione dovrà essere valutato con adeguati indici statistici, secondo le modalità di rappresentazione normalmente utilizzate per questo genere di applicazioni. In questa fase si procederà anche all analisi di sensitività per calcolare quanto ogni parametro/condizione al contorno influenzi i risultati del modello. - Analisi di incertezza: sarà calcolata l incertezza associata alla definizione dei parametri di calcolo del modello, in modo da fornire una base per la pianificazione di eventuali nuove indagini di caratterizzazione ad integrazione di quelle già disponibili. - Validazione del modello: tale fase consisterà nell utilizzo del modello calibrato per simulare una situazione differente da quella utilizzata in fase di calibrazione con lo scopo di verificare la validità o la necessità di una revisione delle fasi precedenti. - Sviluppo degli scenari di simulazione: una volta calibrato, validato e giudicato attendibile, il modello sarà utilizzato come strumento previsionale al fine di avviare una corretta progettazione degli interventi che dovranno essere attuati. 4 DOCUMENTAZIONE A DISPOSIZIONE DELL AFFIDATARIO Nel seguito si riporta la principale documentazione di cui si è a conoscenza. Sarà cura dell Aggiudicatario, in collaborazione con la Sogesid S.p.A. e ARPA Sicilia, attivare i necessari contatti operativi per il reperimento e la consultazione della suddetta 8/11

10 documentazione nonché di eventuale ulteriore identificata e ritenuta utile per il completo espletamento dell incarico affidato. 1. Risultati dei Piani di caratterizzazione di tutte le principali aree industriali (Syndial, Polimeri, ISAB Impianti Nord e Sud, Enel Centrali di Augusta e Priolo, Esso, Sasol, Buzzi, IAS, etc.). La caratterizzazione delle aree a terra è stata eseguita dal 2000 al 2004 con maglia di caratterizzazione pari a 100x100m e a partire dal 2005 con una maglia di indagine più fitta (50x50m). 2. Risultati dei Piani di caratterizzazione delle aree marine contermini ai pontili di Syndial, Isab Impianti Nord e Sud, Esso, Enimed. 3. Interventi di messa in sicurezza di emergenza della falda realizzati sulle aree a terra che si affacciano sulla Rada di Augusta (che si estende per circa 15 km), consistenti nel recupero di prodotto petrolifero in fase libera, nell emungimento delle acque di falda contaminate e nella creazione di uno sbarramento delle acque di falda, in parte fisico e in parte idraulico, lungo l affaccio a mare. In particolare sono stati realizzati: da parte di Polimeri/Syndial, un marginamento fisico immorsato nelle argille, di circa 4,1 km a valle idrogeologico delle aree a sud del Vallone della Neve; da parte di ENI una barriera idraulica di iniezione/emungimento, di circa 2 km, lungo l affaccio a mare della Raffineria Isab Impianti Nord. 4. Progetti di bonifica approvati (n. 13) riguardanti le aree private comprese nel SIN di Priolo, tra cui di rilievo: il progetto di bonifica delle acque di falda dello stabilimento multisocietario di Priolo (Eni R&M, Syndial, Polimeri Europa, Dow) che include la realizzazione di un impianto di trattamento delle acque di falda con potenzialità di 600 mc/h; il progetto di bonifica dei suoli dell area destinata alla realizzazione dell impianto di trattamento delle acque di falda, ricompreso nel precedente progetto, che è in fase di realizzazione; i progetti definitivi di bonifica dei suoli delle aree Syndial e Polimeri ubicate a sud del Vallone della Neve, che prevedono l applicazione di tecnologie innovative di bonifica in situ su una superficie complessiva di circa 300 ettari; il progetto di bonifica delle acque di falda, mediante marginamento fisico lungo l affaccio a mare della Centrale Enel di Priolo per uno sviluppo di circa 1,2 km. 9/11

11 5. Progetto di messa in sicurezza dello stabilimento del depuratore consortile IAS che prevede la realizzazione di una cinturazione perimetrale dell area con uno sviluppo di circa 1,7 km. 6. Studio di fattibilità, trasmesso dalla ERG, di un opera di marginamento fisico delle acque di falda da realizzare in prossimità del confine degli stabilimenti ISAB Sud e Isab Energy, per uno sviluppo lineare di 3.6 km, nonché uno studio di fattibilità di un opera di marginamento fisico delle acque di falda da realizzare lungo l affaccio a mare dello stabilimento Isab Nord, per uno sviluppo lineare di circa 1,6 km. 7. Per quanto riguarda le aree a mare è stata completata la II Fase della caratterizzazione della Rada di Augusta nonché la caratterizzazione del Porto Grande e Piccolo di Siracusa e dei fiumi Ciane e Anapo ed è in fase di attuazione la caratterizzazione del tratto di mare compreso tra la Rada di Augusta e il Porto di Siracusa. 8. Per quanto riguarda le aree a terra di competenza pubblica sono stati realizzati o in fase di completamento diversi interventi di messa in sicurezza dei suoli, tra i quali la rimozione di amianto lavorato o semilavorato e di ceneri di pirite (stabilimenti Ex Eternit e Penisola Magnisi), la rimozione e lo smantellamento di relitti sommersi e semisommersi nel Porto di Siracusa nonché interventi di caratterizzazione e di messa insicurezza di emergenza delle discariche pubbliche, compresi i campi sportivi dei Comuni di Priolo e di Melilli (il cui fondo è stato realizzato con ceneri di pirite). 10/11

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