Spesso nella cultura medievale l animale diventava una guida misteriosa e l incontro con esso veniva le.o come segno del des6no.

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1 Animali di carta

2 Animali di carta Nella le.eratura e nell arte occidentale la rappresentazione degli animali oscilla da sempre tra poli contrappos6, un polo euforico di rispecchiamento simbolico e morale e un polo disforico di ripulsa e di paura del diverso, del ferino, del mostruoso. Gli animali sono ciò che più ricorda all uomo il rapporto con la natura. Forse per questo spesso appaiono come depositari di misteri e segre6, minacce o incan6, e questo in modo diverso, a seconda del 6po di cultura cui si appar6ene.

3 Spesso nella cultura medievale l animale diventava una guida misteriosa e l incontro con esso veniva le.o come segno del des6no. Questa è una tradizione che ha lunga durata: si pensi al coniglio che guida Alice di Lewis Carroll verso il cunicolo e la soglia che la introdurrà nella dimensione del paese delle meraviglie (1865). Il mondo animale è spesso lo specchio dell agire umano. Significante allegorico, specchio sublimante o degradante dell umano, manifestazione dell anima mundi,

4 l animale è sempre e comunque nella nostra tradizione e nel nostro linguaggio altro da sé e altro dall uomo, anche e sopra.u.o quando fa propria l azione e la parola umana. L umanizzazione degli animali 6pica della favola o della parabola da Esopo (Sec. VI a. C.) a La Fontaine ( ) a Walt Disney ( ) all Orwell della Fa)oria degli animali (1945) a Sciascia delle Favole della di)atura ( ) sulla base di un an6ca tradizione si costruisce sui meccanismi di analogia e opposizione tra il mondo umano e quello animale.

5 Si tra.a di un genere le.erario di straordinaria fortuna che, a.raverso le epoche, si rivolge a un pubblico composito, infan6le e adulto, popolare e colto, e me.e a conta.o la le.eratura con le ar6 visive. Di Esopo si conosce solo il nome e le sue favole ci giungono in raccolte tarde, d età ellenis6ca. Con Fedro (I sec. d. C.) gli animali parlano il linguaggio umano e sono capaci di ragione, ma hanno ges6 e movenze che li iden6ficano nelle loro nature specifiche e sono capaci di me.ere in crisi convinzioni e luoghi comuni, svelare le verità mai de.e che tu_ sanno.

6 Dal canto suo Montaigne, interessato al linguaggio, al comportamento e alla psicologia animale, a.ribuisce agli animali un autonomia di pensiero e una individualità che nulla hanno da invidiare all uomo. Quando gioco con la mia ga.a chissà se son io il suo passatempo più di quanto non sia lei il mio?. Ma si tra.a sempre di un discorso antropocentrico, nel quale gli animali sono sempre assimila6 all uomo. Il secolo XVII me.e defini6vamente in crisi ogni visione antropocentrica e più in generale ogni nozione di centralità, dell uomo, della terra, del sistema solare. La Fontaine nelle sue Favole ( ) espone la visione di un mondo in cui

7 animali e uomini appartengono nel bene e nel male al medesimo regno di natura. La forte stru.ura retorico- argomenta6va della favola an6ca, molto semplice in Esopo, venata di pessimismo in Fedro, non solo si sviluppa nella parodia del dialogo umano, ma s apre al dubbio ironico, sposando il punto di vista naturale degli animali. Il mondo è vecchio ma ha bisogno di un diver6mento infan6le e di facili parabole, come quella della cicala e della formica in cui si capisce che, tu.o sommato, La Fontaine è più dalla parte della gaia, perdente e liber6na cicala che non da

8 quella della formica prudente, risparmiatrice e che si prende davvero un aspra rivincita, abbandonando la povera canterina es6va al gelo invernale. Non è un caso che nelle favole più belle di La Fontaine, il primo a inden6ficarsi con la favola sia il favolista nella sua ambiguità tra so.omissione al sovrano e aspirazione a una improbabile verità morale. I primi sei libri delle Favole appaiono nel 1668: l ul6mo volume, il dodicesimo, viene pubblicato nel Con La Fontaine gli animali entrano nella crisi della modernità. Sulle sue tracce la fiaba colta del Se.ecento e dell O.ocento scopre la straordinaria efficacia della sa6ra animale.

9 Col surrealismo si vira verso un bes6ario interiore, onirico. L animale non è il ritra.o dell uomo, è nell uomo; emerge e assedia il territorio delle ossessioni.