WP 1. Knowledge Economy e processi di innovazione in Piemonte. Cultura, servizi del lavoro e del welfare

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1 PROGETTO E.R.I.C.A - regione Piemonte Bando Scienze Umane e Sociali 2008 WP 1 Knowledge Economy e processi di innovazione in Piemonte. Cultura, servizi del lavoro e del welfare Responsabile Scientifico: Sergio Scamuzzi

2 Obiettivo Valutare il peso della knowledge economy nella regione Piemonte producendo un atlante statistico delle sue principali dimensioni economiche e sociali, delle condizioni per il suo sviluppo, degli effetti attesi, disaggregate per Province e unità territoriali minori (Sistemi locali del lavoro) Approfondire alcune specificità locali legati alle ICT e in generale all innovazione nei servizi culturali, sociali e del lavoro Province coinvolte Tutte le province piemontesi Cuneo e Torino per le specificità locali, e altre in corso di definizione.

3 Fasi di lavoro 1. Stato dell arte dell analisi empirica dell economia della conoscenza a livello nazionale e regionale e delle fonti disponibili anche per aggregazioni territoriali minori. 2. Raccolta dati su di un insieme di indicatori, via via incrementati in base alle risultante teoriche ed empiriche, e redazione di un atlante statistico. 3. Progettazione di approfondimenti su: economia della cultura e della creatività nel cuneese e nel torinese come manifestazioni diverse nella knowledge economy nei servizi; servizi nell ambito del lavoro e formazione.

4 Risultati attesi Stato di avanzamento dello sviluppo dell economia knowledge based in Piemonte Individuazione di vie di sviluppo diverse percorse dai territori e delle criticità riscontrate Definizione del ruolo possibile dei servizi ICT e in generale dei servizi innovativi per il sociale, il lavoro e la cultura

5 Primi risultati di ricerca: una premessa Knowledge Economy: economia direttamente basata sulla produzione, distribuzione e uso della conoscenza e dell informazione (OCSE 1996) Una definizione generica per un concetto dai confini incerti. La produzione scientifica e il dibattito pubblico variano sensibilmente rispetto a: 1) La definizione del concetto di conoscenza 2) Le dimensioni della knowledge economy considerate 3) La prospettiva e gli ambiti di osservazione

6 Primi risultati di ricerca: una premessa Una distinzione fondamentale per comprendere i dati e gli indicatori utilizzati: Approccio stock of knowledge mette al centro la quantità di conoscenza, guardando alla diffusione delle tecnologie (equipment intensity) e alla specializzazione dei profili professionali (qualification density) Vs Approccio sector based rivolge l attenzione ai settori più sviluppati nei sistemi economici, concentrandosi in particolare sull high tech e sui cosiddetti Knowledge Intensive Services (KIS)

7 Il Piemonte sullo scenario nazionale e internazionale Il modello piemontese di transizione verso un economia della conoscenza appare fortemente condizionato dall evoluzione storica del sistema economico regionale (modello path dependent). Ciò vale in particolare per quanto riguarda: 1)Il peso (relativo) dell industria e la terziarizzazione parziale 2)Il peso della grande impresa Quanto ai livelli di sviluppo della knowledge economy, il Piemonte mostra valori alti rispetto all Italia, ma medio bassi sullo scenario internazionale

8 Le province piemontesi: un indice sintetico con indicatori tradizionali Tre dimensioni: 1) Ricerca e Sviluppo 2) High tech 3) Utilizzo e competenze ICT

9 Oltre gli indicatori tradizionali I dati sulla cultura, e sui settori ad alto contenuto simbolico e legati alla tradizione locale restituiscono un profilo diverso

10 I modelli provinciali tra via terziaria e via industriale Le due dimensioni mostrano un andamento sostanzialmente omogeneo a livello provinciale. Non si assiste, con le sole eccezioni di Verbania, Asti e Novara, a un processo di radicale deindustrializzazione e terziarizzazione

11 I modelli provinciali tra via terziaria e via industriale L equilibrio provinciale appare però come l esito di forti specificità territoriali

12 Le condizioni di sviluppo della Knowledge Economy Dall analisi emergono due dimensioni che si associano in modo forte alla presenza di knowledge economy e in particolare di servizi knowledge intensive (sia al livello provinciale che di sistemi locali del lavoro): i livelli di istruzione e l urbanizzazione

13 Le condizioni di sviluppo della Knowledge Economy Per le altre dimensioni analizzate (l efficienza della spesa pubblica, il livello di infrastrutturazione e le opportunità di mobilità sul territorio, la presenza di capitale sociale diffuso, l efficienza del sistema giudiziario) la relazione appare più complessa: Mancano correlazioni forti a livello di sistemi locali del lavoro A livello provinciale sembra affermarsi un modello di condizioni necessarie ma non sufficienti In assenza di risorse non si sviluppa la knowledge economy, ma la loro presenza non si traduce necessariamente in un modello di economia della conoscenza (tradizionale).

14 Knowledge Economy e performance economica dei territori L elevato livello di sviluppo della knowledge economy misurata attraverso gli indicatori standard non si associa alla ricchezza prodotta o alla vivacità del mercato del lavoro

15 Knowledge Economy e performance economica dei territori si accompagna piuttosto alla presenza di lavoro flessibile e precario e a una maggiore polarizzazione dei redditi

16 Interrogativi e sollecitazioni In conclusione, l analisi territoriale suggerisce alcuni interessanti spunti di riflessione. A livello di differenze tra i territori spiccano: 1.La particolarità del caso cuneese. Un modello altro di economia della conoscenza, non solo basata sui saperi taciti e sulle tradizioni, ma su saperi formalizzati che la caratterizzano come economia culturale? Il modello può servire a spiegare altre performance eccellenti? 2.La concentrazione della knowledge economy tradizionale tradizionale nell area torinese. Risorsa e incubatore per tutto il territorio regionale, o realtà che drena risorse e inibisce lo sviluppo delle aree circostanti? Che cosa manca all area metropolitana torinese (e in parte a Novara) per pilotare al meglio la knowledge economy piemontese?

17 Interrogativi e sollecitazioni Più in generale, i dati suggeriscono di riflettere su: 1.Come posizionare il modello di transizione alla knowledge economy piemontese e quelli provinciali rispetto a un ipotetico ciclo idi vita? 2.Quale rapporto tra economia della conoscenza e sviluppo (vedi caso Cuneo)? Quali potenzialità nel generare crescita, (buona) occupazione e benessere? 3.Quale ruolo dei servizi e delle politiche pubbliche nel favorire la transizione, a un modello knowledge based e nel garantirne la sostenibilità? Quali politiche locali possono approfittare delle potenzialità favorevoli non ancora pienamente espresse ma presenti in alcune province, in particolare AL, VC e VB,?

18 Interrogativi e sollecitazioni Infine, è plausibile pensare all esistenza di due modelli contrapposti: un modello di conoscenza concentrata concentrata (in aree territoriali e in settori tradizionali) più portato ad alimentare i circoli viziosi con crescita e occupazione vs un modello di conoscenza diffusa diffusa, in cui i saperi e le tecnologie travasano andando a innervare gli altri settori e raggiungendo in modo più capillare i territori, realizzando un miglior esito in termini di crescita e occupazione?

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