MANUALE PER IL PROGRAMMATORE
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- Francesco Danieli
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1 I.S.C. Vittorio Emanuele II-Ruffini, Genova cl. V A Mercurio MANUALE PER IL PROGRAMMATORE.TITOLO Gestione automatizzata di un database sulle rilevazioni statistiche relative alle vendite di determinati beni effettuate nella regione Liguria, mediante l utilizzo del software Access del pacchetto Office. 2.ANALISI DEI DATI Le entità che possono essere individuate sono: Prodotto, Distribuzione, Località. L entità Prodotto serve per descrivere i dati principali che identificano i prodotti; ha come chiave primaria Codice prodotto e come attributo per conoscere il tipo di prodotto e Marca per identificare la marca di ogni singolo prodotto. L entità Distribuzione serve per conoscere i dati che riguardano la distribuzione dei prodotti; ha come chiave primaria Codice negozio che identifica univocamente il negozio in cui vengono rivenduti i prodotti e come attributo, per sapere se si tratta di un supermercato, di un ipermercato, di un negozio o di un distributore di benzina nel caso in cui il prodotto a cui ci si riferisce sia la benzina. L entità Località serve per descrivere il tipo di luogo a cui si riferisce la vendita dei prodotti; ha come chiave primaria Codice luogo e come attributo per sapere se il luogo di vendita si trova in centro, in periferia, in una zona extraurbana o in un autostrada solo nel caso di vendita di benzina. A queste entità se ne aggiunge una, che prende il nome di Rilevazione, per descrivere i particolari riguardanti la vendita con i seguenti attributi: Codice rilevazione, Prezzo del prodotto acquistato e Note, per aggiungere particolari sulla vendita. 3.MODELLO E/R Le relazioni che legano tra loro le diverse entità sono illustrate nel seguente modello:
2 Codice negozio DISTRIBUZIONE N N N PRODOTTO SI RILEVA LOCALITA Codice prodotto Codice rilevazione Prezzo Marca Note Codice luogo Tra l entità Prodotto e l entità Rilevazione esiste una relazione :N in quanto un prodotto ha più rilevazioni e ogni rilevazione corrisponde ad un prodotto. Tra l entità Rilevazione e l entità Località esiste una relazione :N in quanto una località ha più rilevazioni e ogni rilevazione corrisponde ad una località. Tra l entità Distribuzione e l entità Rilevazione esiste una relazione :N in quanto una distribuzione ha più rilevazioni e ogni rilevazione corrisponde ad una distribuzione. 4.TABELLE TABELLA CAMPO CHIAVE FORMATO DIMENSIONE Distribuzione Codicenegozio Primaria 23 Località Codiceluogo Primaria 6 Prodotto Codiceprodotto Primaria 35 Rilevamento ID Marca Prezzo Note Codiceluogo Codicenegozio Codice Prodotto Primaria Esterna Esterna Esterna Numerico
3 5.FUNZIONIGRAMMA
4 GESTIONE RILEVAZIONI STATISTICHE DISTRIBUZIONE LOCALITA PRODOTTO RILEVAZIONE INTERROGAZIONI Creazione Creazione Creazione Creazione Elenco codici bene Inserimento Inserimento Inserimento Inserimento Elenco prodotti Elenco di tutti i codici per località Cancellazione Cancellazione Cancellazione Modifica Elenco località per codice Cancellazione Elenco distribuzione per codice Elenco di tutti i codici per distribuzione Storico Elenco marca e prezzo per codice bene Elenco Bene data la località Elenco rilevamento Elenco codice luogo marca prezzo di rilevazioni ordinate per prezzo Elenco codice prodotto codice luogo prezzo di rilevazioni con prezzo compreso tra e 2 Elenco codice prodotto prezzo per codice prodotto Elenco codice prodotto marca note per marca Elenco codice prodotto prezzo per B Numero rilevazioni per ogni marca Elenco codice prodotto codice luogo prezzo di rilevazioni ordinate per prezzo Prezzo massimo bene per località
5 Prezzo massimo bene per negozio Prezzo massimo di ogni prodotto Prezzo massimo per B Prezzo massimo per C Prezzo massimo per D Prezzo massimo per G Prezzo massimo per L Prezzo massimo per O Prezzo massimo di un determinato bene Prezzo medio di ogni distributore Prezzo medio di una determinata distribuzione Prezzo medio di ogni località Prezzo medio di una determinata località Prezzo medio di ogni marca Prezzo medio di una determinata marca Prezzo medio di ogni prodotto Prezzo medio di un determinato prodotto Prezzo minimo bene di una determinata località Prezzo minimo bene di un determinato negozio Prezzo minimo per ogni prodotto Prezzo minimo per B Prezzo minimo per C Prezzo minimo per D Prezzo minimo per G Prezzo minimo per L Prezzo minimo per O Prezzo minimo di un determinato prodotto Rilevamento ordine alfabetico Rilevazione ordinata per bene Rilevazione ordinata per Rilevazione ordinata per prezzo
6 6. SCHEMA DELLE RISORSE DEL SISTEMA
7 CREAZDISTRIB Elenco distribuzione per codice DISTRIBUZIONE AGGDISTRIB Elenco di tutti i codici per distribuzione CREAZLOCALITA LOCALITA Elenco di tutti i codici per località AGGLOCALITA Elenco località per codice CREAZPRODOTTO Elenco codici bene PRODOTTO AGGPRODOTTO Elenco prodotto CREAZRILEVAZIONE CREASTORICO RILEVAZ RILEVAZIONE Elenco marca e prezzo per codice bene AGGRILEVAZIONE Elenco bene data la località
8 La realizzazione del prodotto informatico è avvenuta utilizzando tre diversi ambienti software: Microsoft Office Excel, Microsoft Office Access e Microsoft Office Word. - Con Microsoft Office Excel, abbiamo predisposto gli schemi necessari per la gestione delle rilevazioni statistiche delle vendite di determinati beni (griglia relativa ai beni, alle località, ai prezzi, alle marche e alle note che abbiamo denominato Rilevazione) e successivamente l abbiamo importata in Access; - con Microsoft Office Access abbiamo caricato gli archivi di dati relativi alle vendite dei beni presi in considerazione, sui quali poter porre in seguito una molteplicità di interrogazioni, realizzare le relazioni e le maschere; - infine, con Microsoft office Word abbiamo preparato la documentazione finale. In Microsoft Office Access abbiamo innanzitutto definito la struttura degli archivi. La costruzione delle tabelle si è ottenuta cliccando con il mouse, nella sezione Oggetti di Access, il pulsante Tabelle e successivamente abbiamo definito i dati con il relativo nome, tipo e dimensione mediante l opzione Crea una tabella in visualizzazione Struttura. Abbiamo assegnato successivamente la chiave primaria cliccando con il tasto destro del mouse sul campo scelto come chiave e selezionato dal menù a tendina la voce Chiave primaria; in questo modo è apparsa accanto al campo l icona di chiave. Unica eccezione è stata per la tabella Rilevazioni, che abbiamo importato da Microsoft Office Excel. Esistono vari modi per importare una tabella, e quindi trasferire dati, da Microsoft Office Excel a Microsoft Office Access: ) è possibile copiare i dati da un foglio di lavoro di Excel e incollarli in un foglio dati di Access; 2) stabilire una connessione a un foglio di lavoro di Excel da una tabella di Access; 3) importare un foglio di lavoro di Excel in una tabella di Access; Noi abbiamo utilizzato la terza opzione seguendo il procedimento sotto descritto: occorre innanzitutto avere creato una tabella su Excel con i relativi dati, in Access, cliccare su File Carica dati esterni Importa, oppure nella sezione Tabelle cliccare con il tasto destro del mouse nello spazio bianco e selezionare dal menù a tendina che appare la voce Importa. In entrambi i casi si visualizzerà una finestra dalla quale bisogna selezionare come tipo di file Microsoft Excel e scegliere il file che contiene i dati. Dopo occorre specificare l eventuale tabella che in precedenza era stata creata apposta per importarvi i dati. Inoltre, il caricamento dei dati può avvenire mediante Visualizzazione Foglio dati. Dopo avere realizzato gli archivi, abbiamo creato le relazioni, per mezzo delle quali le informazioni contenute in una tabella vengono correlate con le informazioni contenute in un altra tabella. Abbiamo selezionato l icona Relazioni dalla barra degli Strumenti e dalla finestra Mostra tabella abbiamo aggiunto tutte le tabelle create. Così, appare una finestra Relazioni e per attivarle abbiamo trascinato il cursore dalla chiave primaria della tabella primaria alla chiave esterna della tabella secondaria che permette di creare la relazione. Normalmente, il campo chiave primaria, visualizzato in grassetto, viene trascinato su un campo che deve condividere con il campo chiave primaria lo stesso tipo di dato e lo stesso genere di informazioni, anche se non necessariamente lo stesso nome. Appare una finestra Modifica relazioni che consente all utente di creare la relazione cliccando sul pulsante Crea e di applicare la clausola Applica integrità referenziale. Questa opzione rafforza il legame che si sta creando e assicura la validità delle relazioni tra record di tabelle correlate impedendo la modifica o l eliminazione involontaria dei dati correlati. Si può notare infatti che in fondo alla finestra viene indicato il tipo di relazione che si sta creando. Il risultato: appare la relazione come linea di unione tra le due tabelle e che mette in evidenza anche il tipo di relazione creato. Successivamente ci siamo occupati delle interrogazioni (query). Per realizzare le query abbiamo selezionato dall elenco Oggetti di Access la voce Query e l opzione Crea una query mediante una creazione guidata. Nella finestra che appare abbiamo selezionato dalla voce Tabelle/Query la tabella su cui vogliamo operare e cliccato sui campi che ci servono tramite il pulsante >.
9 Se l utente vuole utilizzare tutti i campi è necessario solo selezionare il pulsante >>. Per deselezionare un campo per volta cliccare sul pulsante <, ma per deselezionarli tutti il pulsante sottostante, ovvero <<. Successivamente cliccare il pulsante Avanti per due volte, digitare il nome da assegnare alla query e selezionare il pulsante Fine e chiudere la finestra. Questa procedura è da seguire per la creazione guidata di ogni query. Inizialmente abbiamo creato le query mediante questo metodo di lavoro, ma successivamente abbiamo utilizzato il linguaggio SQL per fare le interrogazioni. Dopo, per ogni query abbiamo creato la relativa maschera, che non solo rappresenta un interfaccia grafica mediante la quale l utente dialoga con il Data Base, ma permette anche l immissione (nel caso in cui l utente possa essersi dimenticato di inserire uno o più record, oppure li voglia aggiungere successivamente), la modifica (nel caso in cui l utente voglia modificarli) e la visualizzazione completa dei dati. È bene ricordare che l operazione di inserimento di un nuovo record può avvenire anche mediante Visualizzazione Foglio dati. Per creare le maschere abbiamo deciso di utilizzare l opzione Crea una maschera mediante una creazione guidata: abbiamo selezionato dalla voce Tabelle/Query la query per la quale vogliamo creare la maschera e scelto i relativi campi. Successivamente abbiamo scelto il layout da applicare alla maschera e lo stile da utilizzare, quindi assegnato il nome alla maschera. Inoltre, è possibile muoversi tra i tanti record di una tabella utilizzando la barra di navigazione presente al di sotto della maschera e cliccando i suoi pulsanti. Ad esempio: il pulsante serve per andare al primo record della tabella; il pulsante manda al record che precede quello in cui si è; il pulsante manda al record successivo; il pulsante manda all ultimo record della tabella, e infine il pulsante * aggiunge un record vuoto alla tabella e ci manda in questo per potere effettuare l inserimento di nuovi dati. Tale procedura è stata utilizzata per la creazione di ciascuna maschera. È possibile, inoltre, inserire all interno di una maschera un immagine scegliendo l opzione Immagine tra tutte quelle che vengono proposte nella Casella degli strumenti, che si apre selezionando nella Barra degli strumenti l icona che la rappresenta. Successivamente, abbiamo realizzato per ogni tabella un menù contenente le query relative all entità stessa e poi un menù contenente per tutte le tabelle create un pulsante, cliccando sul quale ci si collega al menù contenente tutte le sue query. Per la creazione del menù, abbiamo selezionato tra gli oggetti di Access la voce Maschere e scelto l opzione Crea una maschera in visualizzazione Struttura. Per la realizzazione del primo menù, ovvero quello principale contenente la gestione di tutte le entità e tramite il quale è possibile creare il collegamento ad ognuna delle entità con le relative query, abbiamo utilizzato i vari pulsanti della barra degli strumenti, che permette un accesso più rapido alle funzioni di Access: Creazione guidata controlli, permette di creare un controllo definendone tutte le proprietà; Etichetta, inserisce un etichetta; Casella di testo, inserisce una casella di testo; Gruppo di opzioni, inserisce una cornice contenente più controlli che vengono raggruppati e spostati contemporaneamente con la cornice; Interruttore, pulsante On/Off al quale può essere associata una routine o una macro; Pulsante di opzione, casella di controllo esclusiva (uno solo fra molti); Casella di controllo, casella di controllo (una o più fra molti); Casella combinata, elenco di dati a discesa fra cui si può scegliere con un click del mouse, collegata a una tabella o indipendente; Casella di riepilogo, lista di dati collegata a una tabella o indipendente; Pulsante di comando, pulsante a cui associare eventi o una routine in Visual Basic o attivare/disattiva-
10 re maschere, etc.; Immagine, inserisce un immagine; Cornice oggetto non associato, inserisce un oggetto modificabile con l'applicazione che l'ha prodotto. Equivale a Inserisci/Oggetto... Cornice oggetto associato, inserisce una cornice associandola ad un oggetto specificato nelle proprietà della cornice che si attivano cliccando col destro del mouse e poi su Proprietà; Interruzione di pagina Struttura a schede, inserisce una finestra di dialogo a schede; nelle proprietà si può definire l'evento, il numero di schede, i dati e le routines in Visual Basic che si devono attivare; queste routines possono essere scritte direttamente oppure create in modo guidato; Sottomaschera/Sottoreport, inserisce una sottomaschera per visualizzare dati di altre tabelle; Linea, inserisce una linea grafica; Rettangolo, inserisce un rettangolo grafico; Altri controlli. I controlli inseribili dalla Casella degli strumenti sono importanti per creare interfacce per gli utenti finali anche inesperti di Access, in modo che sia semplice la gestione del database. Alcuni di questi controlli sono semplici, ma altri prevedono la capacità di associare eventi e routines, il che richiede una certa esperienza. In Visualizzazione struttura abbiamo iniziato a realizzare il menù principale nel seguente modo:.abbiamo assegnato il titolo al menù con il pulsante Etichetta e, cliccandovi con il tasto destro del cursore, appare un menù a tendina da cui occorre selezionare la voce Proprietà per modificare le impostazioni del Formato; 2.successivamente, abbiamo creato tanti comandi quante le tabelle che abbiamo applicando il Pulsante di comando, vi abbiamo inserito il testo che corrisponde al nome dell entità e modificato le impostazioni relative al Formato a nostro piacimento. Inoltre, avendo previsto già dall inizio che il clic su una entità avrebbe generato l apertura del menù contenente le query relative a quell entità, abbiamo selezionato la scheda Evento e la voce Su clic e selezionato una routine evento. Per creare la routine evento, abbiamo utilizzato l oggetto Macro, ovvero sequenze di comandi di Access raccolte in un unica operazione che libera l utente da lavori ripetitivi. Le Macro sono strumenti molto utili per automatizzare semplici operazioni, come, ad esempio, eseguire un azione quando l utente fa click sul pulsante di comando. Non c è bisogno di conoscere il linguaggio di programmazione per usarle. Noi abbiamo utilizzato le Macro per aprire e chiudere le maschere ed aprire le query. Abbiamo selezionato l oggetto Macro e in seguito la voce Nuovo. Appare un foglio dati distinto in due colonne: Azione e commento. L utente può selezionare tra una qualsiasi delle 49 azioni macro disponibili in Access e, facendo clic sulla prima riga della colonna Azione, compare un pulsante freccia giù nel lato destro della casella e, premendolo, appare un elenco a discesa delle azioni macro. Nel menù principale le macro sono state utilizzate per l apertura delle maschere che contengono i menù secondari. 3. così, abbiamo creato i menù secondari in Visualizzazione struttura assegnando loro come titolo la gestione delle query relative ad una determinata entità e creando tanti pulsanti di comando quante le query relative a quell entità e aggiungendo il pulsante di comando per l uscita; Per creare la macro per ogni maschera abbiamo selezionato ApriMaschera, azione che consente all utente di aprire un oggetto e quindi di aprire la maschera scelta. Successivamente Access mostra un area nella parte inferiore della finestra Macro, nella quale è possibile introdurre gli argomenti per l azione nella scheda Argomenti azione. Al suo interno occorre scegliere il nome della maschera oggetto della macro e nella casella Visualizza deve esserci scritto Maschera. Dopodiché chiudere e salvare la macro creata. Questa procedura è da seguire per la creazione di tutte le macro relative alle maschere e che noi abbiamo utilizzato esclusivamente per l apertura dei menù secondari, contenenti le query raggruppate per entità.
11 4.abbiamo assegnato a ciascuna entità del menù principale la routine evento che consentiva l apertura del menù secondario che contiene le query relative all entità considerata; Per creare le macro di ciascuna query del menù secondario abbiamo selezionato ApriQuery, azione che permette all utente di eseguire la query scelta. Anche in questo caso Access mostra un area nella parte inferiore della finestra Macro, nella quale è possibile introdurre gli argomenti per l azione nella scheda Argomenti azione. In essa l utente dovrà scegliere il nome della query oggetto della macro e nella casella Visualizza deve esserci scritto Foglio dati. Dopodiché chiudere e salvare la macro creata. 5.per fare in modo che al clic di un pulsante-query di ogni menù secondario si generasse come evento l esecuzione della query, abbiamo cliccato col tasto destro del mouse sul pulsante e selezionato Proprietà Evento Su clic, dopodiché abbiamo selezionato la macro creata precedentemente per tale scopo; Inoltre, abbiamo creato le macro anche per l uscita dal menù principale e per l uscita da ogni menù secondario, che si apre generando l evento dal menù principale. Per l uscita dal menù principale, abbiamo inserito in esso, tramite il Pulsante di comando, il pulsante che abbiamo denominato Uscita, definito le impostazioni del formato tramite Proprietà Formato e successivamente, dalla scheda Evento nella voce Su clic abbiamo selezionato l evento che ne permette l uscita tramite la Macro. La creazione della Macro è avvenuta selezionando l azione Esci e nell area Argomenti azione abbiamo impostato nelle Opzioni la voce Salva tutto, poi abbiamo chiuso e salvato la macro. Per l uscita da ogni menù secondario, abbiamo inserito in ognuno di essi il pulsante Uscita tramite il Pulsante di comando, abbiamo definito le impostazioni del formato tramite Proprietà Formato e, anche in questo caso, abbiamo selezionato la routine evento dalla scheda Evento alla voce Su clic. La creazione della Macro è avvenuta selezionando l azione Chiudi e nell area Argomenti azione abbiamo selezionato l oggetto Maschera e il nome dell oggetto, poi abbiamo chiuso e salvato la macro. La differenza tra l azione Esci e l azione Chiudi è che la prima permette di uscire definitivamente dal DB, dall ambiente Access, mentre la seconda consente all utente di chiudere un oggetto. 6.per il comando di uscita abbiamo selezionato Proprietà Evento Su clic, e scelto la macro precedentemente creata per l uscita da tale maschera; Tale procedimento è stato seguito per la creazione di ogni menù secondario. L ambiente Microsoft Office Word è stato adoperato per redarre la documentazione finale e i manuali per l utente e per il programmatore.
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