Meridiane Ottomane. Gnomonica Italiana. di Gianni Ferrari
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- Mauro Simoni
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1 Gnomonica Italiana Meridiane Ottomane di Gianni Ferrari Vengono descritte l evoluzione degli orologi solari islamici avvenuta dopo l anno 1300 nei paesi sotto il dominio dell Impero Ottomano e le loro caratteristiche, con particolare riferimento a quelli presenti in Egitto e Turchia. The author describes the evolution of Islamic sundials that took place after the year 1300 in the countries of the Ottoman Empire and their characteristics with particular reference to those present in Egypt and Turkey. di ogni fedele musulmano di recitare ogni giorno cinque preghiere in ben determinati istanti ha spinto gli astronomi di lingua L obbligo araba allo studio di come poter misurare accuratamente il tempo e l ora del giorno nelle diverse stagioni dell anno, alla ricerca di metodi per la costruzione di orologi solari e, come premessa necessaria, allo studio del movimento del Sole in cielo e al perfezionamento delle antiche teorie tolemaiche. Per questo motivo in tutti i paesi di religione islamica gli orologi solari sono sempre stati costruiti con lo scopo primario di indicare gli istanti delle preghiere del mezzogiorno (Zuhr), del pomeriggio (Asr) e del tramonto (Maghrib) e, anche ma non sempre, per la determinazione dell ora. Poiché nel Corano non è indicato alcun metodo per ottenere l ora in cui deve iniziare la recitazione della preghiera Asr, la più importante, essa fu sin dai primi anni determinata osservando l ombra sul terreno di un asta verticale: la preghiera doveva essere recitata nell intervallo di tempo compreso fra gli istanti in cui la lunghezza di questa ombra superava quella dell ombra minima meridiana di una o due volte l altezza dell asta. Questo semplice procedimento, derivato da un antico metodo empirico indiano per ricavare le ore temporarie, fu in seguito codificato e divenne il sistema classico per la ricerca dell istante dell Asr. 1 La testimonianze più antiche di orologi solari riportano che l astronomo al-battani ( ) costruì meridiane sia orizzontali che verticali, mentre i manoscritti più antichi dedicati allo studio teorico sono quelli dell astronomo Thabit ibn Qurra ( ). 2 Le meridiane Ottomane 3 Di queste antiche opere rimangono però ben poche testimonianze in quanto tutti gli orologi solari provenienti dalle regioni settentrionali dell Africa (Tunisia, Algeria, Egitto) o dai paesi dell Asia Minore (Siria, Turchia), che si conoscono perché disegnati su manoscritti o incisi su frammenti giunti sino a noi o, infine, visibili ancora oggi sulle pareti di moschee o in musei, sono posteriori al 1300 circa e furono quindi progettati e costruiti durante gli anni dell Impero Ottomano. 4 Lo stesso si può dire per i testi riguardanti gli strumenti astronomici, fra cui le meridiane, che sono la principale fonte delle nostre conoscenze. 5 1 Il secondo istante, che segna il termine del periodo in cui la preghiera deve essere recitata, viene chiamato anche secondo Asr. In lingua turca moderna i due istanti si chiamano asr-ı evvel e asr-ı sani. 2 Entrambi questi studiosi, come quasi tutti i più importanti astronomi e scienziati di lingua araba non erano arabi, ma vissero e lavorarono in Persia e a Baghdad in particolare, sotto il dominio dei califfi Abbasidi. Fra questi ricordo soltanto il famoso califfo Harum ar-rashid delle Mille e una notte e il suo successore al-mamun. Nei 500 anni del loro dominio i califfi Abbasidi portarono la civiltà musulmana al suo grado più alto, ben superiore a quello della civiltà europea dell epoca. 3 Il termine Ottomano deriva dal nome del primo Sultano Osman I, Othman secondo la trascrizione turca ( ). 4 La dinastia Abbaside rimase al potere dal 750 al 1258 quando i Mongoli conquistarono Baghdad. Il dominio dei mongoli durò soltanto poche decine di anni e circa nel 1300 iniziò il dominio turco che portò in breve all Impero Ottomano. L Impero Ottomano cadde soltanto nel Occorre ricordare che in Egitto dal 1250 furono al potere i Mamelucchi che fondarono un Sultanato che durò quasi tre secoli e, per questo motivo, alcuni autori parlano di orologi solari mamelucchi o, in inglese, di Mamluk sundials. 5 Ricordo soltanto quelli di Ibn al Shatir ( ), di Ibn al-sarraj (1325), di al Marrakushi (1280) e di Najm al-din al-misri (1330 4
2 Anno VI - n 18 - Luglio 2009 fig. 1 La meridiana della Moschea di Ibn Tulun al Cairo da La description de l Egypte Si può allora concludere che dopo il 1300 circa, nei paesi facenti parte dell impero Ottomano si sviluppò fortemente la costruzione di orologi solari, quasi esclusivamente al servizio delle necessità religiose, anche se spesso corredati da linee orarie e quindi utilizzati per la lettura dell ora del giorno. Essi erano posti in genere ai piedi dei minareti o su appositi piedistalli nelle corti delle grandi moschee o sulle pareti delle moschee stesse. della quale abbiamo soltanto un disegno eseguito dallo studioso francese J. J. Marcel durante la spedizione napoleonica in Egitto nel 1798 (fi g. 1). 6 Si tratta di una bellissima meridiana orizzontale le cui linee, divise in due parti, sono state traslate sino ad intrecciarsi. Possedeva due gnomoni posti i corrispondenza dei due fori al di sopra delle linee meridiane esterne e riporta le linee delle ore temporarie, ancora in vigore, e soltanto la linea della preghiera Asr (in parte sdoppiata per un errore nella costruzione). L orologio è molto semplice e lo schema fu probabilmente dovuto alla necessità di economizzare sulla costosa lastra di marmo e di avere una forma quasi quadrata. Altri due orologi sempre orizzontali, di pochi anni successivi, sono quello riportato nel manoscritto del trat- L evoluzione Con il trascorrere dei secoli gli orologi solari islamici del periodo ottomano subirono una lenta evoluzione e trasformazione. Il quadrante più antico di cui ci è giunta notizia è la meridiana della moschea di Ahmed Ibn Tulun al Cairo, costruita nell anno 1296 e fig. 2 Meridiana orizzontale di Najm al-din-al-misri Ricostruzione dell autore. circa). 6 L incisione assieme ad altre 3000 è compresa nella monumentale opera Description de l Égypte pubblicata a Parigi fra il 1809 e il
3 Gnomonica Italiana fig. 3 L orologio solare di Ibn al Shatir a Damasco Disegno. tato sugli strumenti astronomici scritto da Najm al-din al-misri verso il 1330 e quello famosissimo di Ibn al- Shatir della moschea di Damasco (del 1371). Il disegno del primo (fi g. 2) è molto complesso e riporta diversi tipi di linee. Si trovano infatti disegnate le linee delle ore temporarie, la linea dell ora italica 18 e quella dell ora babilonica 6; alcune linee delle ore uguali (indicate con i gradi di angolo orario, come era abitudine allora, e non il numero dell ora); alcuni archi di cerchio che danno l altezza del Sole; una scala per ricavare l Azimut del Sole (in basso). Sono anche riportate, solo nelle parti esterne, le linee diurne relative ai gradi di longitudine del Sole multipli di 10. Una scala sul lato destro, esistente nel disegno originale, era graduata con i valori corrispondenti della declinazione del Sole. Come si vede questo complesso quadrante non riporta nessuna linea relativa agli istanti delle preghiere poiché era stato ideato, più che come orologio, come strumento di calcolo da usare da professionisti (ad es. per trovare l altezza, l azimut, l angolo orario e la declinazione del Sole). Del secondo orologio (quello nella moschea di Damasco) rimangono soltanto alcuni frammenti della lastra originale e una precisa ricostruzione fatta nel XIX secolo (fi g. 3): non soltanto è il primo orologio solare in cui è presente uno stilo polare 7 ma è anche considerato il più bello e completo orologio solare di tutto il medioevo. Il complesso contiene le linee delle ore temporarie (piccolo orologio a Nord); le linee delle ore dal sorgere del Sole e mancanti al tramonto (piccolo orologio a Sud e grande orologio); le linee delle ore uguali (di tempo vero); dodici linee particolari che indicano istanti legati alle preghiere e precisamente sette linee per l Asr; due linee che dicono quante ore devono ancora trascorrere sino alla fine del crepuscolo serale (preghiera Isha); una linea che indica quante ore devono ancora trascorrere sino all inizio del crepuscolo del mattino seguente (preghiera Fajr); due linee che dicono quante ore sono trascorse dalla ultima preghiera Fajr. Questi orologi, eccessivamente complessi, non erano certamente costruiti per essere letti dalla gente comune ma, certamente, da addetti alle moschee con cognizioni astronomiche, i così detti muwaqqit. I due esempi riportati furono nei secoli successivi riprodotti con poche varianti in copie più meno semplificate come ad esempio l orologio, molto famoso, che si trova a Topkapi a Istanbul (costruito verso il 1500 e rifatto nel 1794), uno conservato al Museo della città di Konya in Turchia (del 1769) e quello nella Grande Moschea di Kairouan in Tunisia (ricostruito nel 1842). Con la diffusione, dopo il 1400 circa, anche nei paesi musulmani degli orologi da torre, il sistema delle ore temporarie venne soppiantato da quello delle ore uguali 7 Ibn al Shatir fu il primo che nel 1371 si rese conto che, utilizzando come elemento ombreggiante uno stilo parallelo all asse terrestre, l ombra dell intera asta coincideva con le linee con angolo orario costante e quindi con le linee orarie di ore di uguale lunghezza durante l intero anno. 6
4 Anno VI - n 18 - Luglio 2009 fig. 4 L orientamento approssimato delle Moschee in Asia Minore. Orologi verticali con ore al tramonto e dall alba. Gli orologi triangolari Poiché le moschee erano costruite in modo tale che il fedele entrando fosse rivolto verso la Mecca (e quindi per paesi come la Siria e la Turchia in direzione da Nord-Ovest verso Sud-Est) 8 gli orologi solari verticali sono quasi tutti sulle pareti laterali dei templi e non sulla facciate (che guardano verso Nord-Ovest), quindi su pareti declinanti o verso Sud-Ovest o verso Sud-Est (fi g. 4). A causa di questa disposizione gli orologi vengono ad assumere una particolare forma a triangolo che è tipica degli orologi verticali ottomani (fi gg. 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11). In questi orologi troviamo quasi sempre il sistema delle linee orarie dal tramonto, quello delle ore dall alba e anche le linee delle ore uguali, queste quasi sempre ristrette all interno di una cornice a forma di U che circonda il quadrante o all intorno di una stretta fascia superiore. 9 Spesso vicino alle linee delle ore italiche (o ezaniche) è scritto il numero delle ore che mancano al tramonto poiché esse indicano anche quante ore mancano alla preghiera Maghrib. Poiché nei paesi ottomani e nel Nord Africa la pree, in seguito, anche l uso delle meridiane per la lettura dell ora andò pian piano perdendo di importanza. Poiché le ore delle preghiere non potevano essere segnate dagli orologi meccanici e non esisteva sino a pochi anni or sono alcun dispositivo economico adatto a un impiego diffuso per indicare questi istanti, le meridiane subirono i cambiamenti necessari per fornire questo servizio e furono costruite in luoghi aperti al pubblico, generalmente sulle pareti verticali delle moschee, in modo da poter essere viste dalla gente comune. Nel secolo XX l impiego della radio, degli impianti di diffusione e dell elettronica hanno reso obsoleti anche questi ultimi tipi di orologi solari costruiti al servizio della collettività. Gli orologi solari ottomani costruiti dal 1500 al 1900 si possono dividere in due classi abbastanza distinte: a) strumenti verticali riportanti le linee di quelle che noi chiamiamo ore italiche e ore babiloniche, eventualmente con alcune linee delle preghiere e, b) strumenti, più o meno elaborati, indicanti soltanto le ore delle preghiere principali. fig. 5 ISTAMBUL, moschea di Solimano. La meridiana. 8 La quibla di Istanbul è 28.3, misurati da Sud verso Est. 9 In Turchia e nei paesi a dominazione ottomana le ore che iniziano al tramonto sono chiamate ezaniche. Questo termine deriva dalla parola turca ezan o azan che significa chiamata alla preghiera (adhan in arabo), dall aggettivo ezani (che riguarda la preghiera) e dalla frase ezani saat che indica le ore contate dal tramonto ( saat = ora, tempo del giorno, orologio; güneş saati = orologio solare). La chiamata si riferisce alla preghiera del tramonto o Salat al Maghrib. Le ore ezaniche differiscono da quelle che chiamiamo italiche per il fatto che il giorno è diviso in due cicli di ore e non in uno solo di 24. Per questo motivo al tramonto termina l ora 12ez ed inizia l ora 0ez e la stessa cosa si ha all alba nei giorni degli equinozi. In questi giorni quindi il mezzodì cade alle ore 6ez (18it). 10 In altre comunità islamiche la preghiera Zuhr deve essere recitata quando l ombra orizzontale di uno stilo verticale supera l ombra a mezzogiorno di ¼ la lunghezza dello stilo stesso. 7
5 Gnomonica Italiana fig. 6 Moschea Beylerbeyi - fig. 7 Moschea dei Tulipani o Laleli camii - fig.8 Moschea Mihrimah o Üsküdar - fig. 9 Moschea Beyazit - fig. 10 Topkapi Serraglio - fig. 11 Deniz Müzesi (Museo Deniz). 8
6 ghiera Zuhr deve essere recitata qualche istante dopo il mezzogiorno, quando il Sole ha attraversato il meridiano ed entra in quella che viene chiamate fase di Zawaal, la linea meridiana è indicata con questo nome e le linee delle ore uguali sono numerate a partire dal mezzogiorno per indicare quante ore mancano o sono trascorse dall istante di questa preghiera. 10 Gli gnomoni sono spesso due: uno orizzontale (ortostilo) e uno polare formato in genere o da un filo o da una sottile barra che si appoggia allo gnomone orizzontale: in questo modo i due orologi serviti dai due gnomoni hanno la stessa linea meridiana. Infine spesso accanto a questi quadranti si trova un altro orologio con un suo stilo e una serie di linee quasi parallele che indicano l Asr e gli istanti in cui mancano dati intervalli di tempo alla recita di questa preghiera. I tempi sono indicati non in ore ma in gradi di angolo orario quasi sempre con intervalli di 5 (cioè 20m). Nelle figure sono riportati alcuni esempi di orologi triangolari di Istanbul. Anno VI - n 18 - Luglio 2009 Orologi con le sole linee delle preghiere 11 Questi sono orologi molto particolari, spesso non facilmente leggibili da uno gnomonista moderno. I più complessi riportano su un solo quadrante due, tre o più orologi, ciascuno con il proprio gnomone, con le linee spesso in parte sovrapposte. Le linee presenti sono inoltre soltanto linee legate agli istanti delle preghiere. Fig. 12 ISTAMBUL, Moschea di Santa Sofi a. La meridiana verticale. In particolare troviamo sempre, anche nelle meridiane più semplici, le linee relative alla preghiera Asr e agli istanti che la precedono e la linea meridiana o dello Zawaal (preghiera Zuhr). In altre troviamo anche la linea del secondo Asr, le linee che indicano il tempo mancante Fig. 13 -IL CAIRO, cittadella. Lastra con 5 orologi solari. Fig. 14 IL CAIRO, Moschea di Suleiman Pasha. Orologio solare. 11 In Turchia questi orologi sono detti ikindi güneş saatleri. Il nome deriva dalla parola turca ikindi che significa preghiera della metà pomeriggio (in arabo Asr). 9
7 Gnomonica Italiana al tramonto (preghiera Maghrib), alcune linee che dicono quante ore rimangono prima della fine del crepuscolo serale, (preghiera Isha), altre che dicono quante ore mancano all inizio del crepuscolo del mattino del giorno dopo (preghiera Fajr), quando la notte si rompe ed è possibile «distinguere il filo bianco dal filo nero». 12 Alcuni esempi La meridiana della Moschea di Santa Sofia a Istanbul: (fi g. 12) contiene la linea meridiana, la curva dell Asr e dodici curve che indicano i tempi all Asr da 20m a 4 ore, con intervalli di 20m. L orologio al Museo Islamico del Cairo (fi g. 15) Il complesso è formato da 3 orologi distinti con aste orizzontali che erano inserite nel foro in alto (gnomone principale) e nei due fori centrali (gli gnomoni erano lunghi la metà di quello principale). Nel quadrante principale si possono vedere 9 linee dell Asr che indicano gli intervalli di tempo da 2h 40m (40 ) a 20m (5 ) con intervalli di 20m e, sulla prima curva, ben leggibile il nome della preghiera in arabo. In alto sette linee delle ore al tramonto. L orologio con lo gnomone centrale ha due sole linee: la curva superiore, quasi orizzontale, riporta la scritta «mancano 40 gradi a quando il rosso (della sera) scompare alla vista». L ombra dell estremità dello gnomone cade su questa linea quando l angolo orario del Sole ha un valore di 40 inferiore al suo valore nell istante della fine del crepuscolo astronomico serale, quando il Sole si trova ad una altezza di 18 al di sotto dell orizzonte. In altre parole l ombra dell estremità dello stilo colpisce la linea considerata 160 minuti (equinoziali) prima della fine del crepuscolo, cioè prima dell istante della preghiera Isha. La seconda curva più in basso, quasi verticale indica invece che mancano ancora 200 di angolo orario (cioè 13h 20m) al crepuscolo astronomico del mattino, cioè all istante della preghiera Fajr. L ultima curva, la più bassa, quella del terzo orologio, è la curva del secondo Asr. fig. 16 ISTAMBUL, moschea Ferruh Kethüda. Meridiana. La meridiana nella moschea Ferruh Kethüda (fi g. 16) Contiene soltanto la curva dell Asr (quasi coperta dall ombra dello stilo) e le linee delle ore di tempo solare; le scritte riportano il numero dei gradi di angolo orafig. 15 IL CAIRO, Museo Islamico. La parte superiore dell orologio Numeri aggiunti dall autore fig. 17 ISTAMBUL, Moschea Nuova (Yeni Camii). Un orologio solare. 12 Corano, Sura II Al-Baqara (La Giovenca) : 187 «Mangiate e bevete fi nché, all alba, possiate distinguere il fi lo bianco dal fi lo nero...» 10
8 Anno VI - n 18 - Luglio 2009 rio prima e dopo il mezzogiorno. Si può notare la cornice a forma di U che contiene le graduazioni e lo stilo polare che era sostenuto da quello conico orizzontale. Una curiosità (sconosciuta a molti) Come si è visto, in molte meridiane Turche è disegnata la curva della preghiera Asr. Una cosa che ben pochi sanno è il fatto che in questi orologi la linea dell Asr è indicata con il vocabolo arabo, (ص scritto in modo stilizzato, con la lettera centrale (sad molto stirata sino ad assomigliare quasi ad un lungo rettangolo: da qui l uso frequente di usare un semplice rettangolo allungato posto sulla linea in sostituzione della intera parola (fi gg. 18 e 19). 13 fig. 18 Piccola statistica La più antica meridiana Ottomana è a Konya in Turchia ed è del 1409; una è nella moschea Fatih a Istanbul, del 1470; un altra è quella nel cortile del palazzo di Topkapi, sempre a Istanbul, ricostruita nel 1783 Il numero esatto di meridiane ottomane è di circa 94, comprese quelle conservate nei musei. 25 sono orizzontali, una è cilindrica, 68 sono verticali. La maggioranza (51) sono a Istanbul, altre (27) in città turche, 5 ad Aleppo (Siria), una a Damasco, una a Filibe (Plovdiv) in Bulgaria, una a Gerusalemme, una a Kairouan, sei al Cairo. Quelle a Istanbul, Damasco e Cairo sono più elaborate delle altre in città di provincia. Certamente altre città importanti dell Impero Ottomano come Belgrado, Beirut, Salonicco, Baghdad, Gallipoli, Trebisonda, Nicea, Smirne, ecc., dovevano possedere orologi solari Dati tratti dal volume del Dr. NUSRET ÇAM, Osmanlı Güneş Saatleri, Ankara fig. 19 ISTAMBUL, Esempi della stilizzazione della parola Asr in meridiane. 13 Nel notissimo libro di R. ROHR, Meridiane, e anche in alcuni studi recenti, queste linee sono confuse con linee riguardanti la preghiera Zuhr. 11
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