Prodotti di base: le azioni
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- Marianna Martelli
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1 Rimini, maggio 2007 ITF, Italian Trading Forum I temi dell intervento: Cosa sono le azioni Il rendimento delle azioni Come si determina il prezzo dell azione L orizzonte temporale dell investimento Gli indici di borsa
2 L investimento in titoli azionari rappresenta per antonomasia l investimento in Borsa. Il fascino di questi strumenti risiede soprattutto nel fatto che in essi è possibile identificare la società in cui si sta investendo poiché, in effetti, se ne sta acquistando un pezzettino. Un azione può essere definita come l unità minima in cui si suddivide il capitale sociale. Il possesso attribuisce al titolare la qualifica di socio e, di conseguenza, una serie di diritti economici, di partecipazione, di informativa e di controllo. A differenza di quanto accade per le obbligazioni, non si sta facendo un prestito all impresa, ma si sta fornendo capitale di rischio.
3 L ordinamento italiano prevede varie categorie di azioni, ognuna delle quali ha proprie caratteristiche e specificità, che si differenziano in funzione dei diritti economici e partecipativi attribuiti ai possessori I fattori di differenziazione tra le tipologie di azioni sono: Economici: maggiore o minore diritto alla distribuzione degli utili e un diverso grado di priorità nella (eventuale) liquidazione del capitale Partecipativi: il diritto di partecipazione alla vita sociale può essere pieno, limitato o addirittura inesistente Maggiori sono i diritti economici e minori sono i diritti partecipativi
4 Quando si parla di titoli azionari, si considerano le seguenti categorie: AZIONI ORDINARIE AZIONI PRIVILEGIATE AZIONI DI RISPARMIO AZIONI ORDINARIE sono le azioni che potremmo definire normali ovvero non appartenenti a speciali categorie. In genere, quando si descrivono i diritti attribuiti dalle azioni si intende riferirsi a questa categoria. Le azioni ordinarie conferiscono il diritto di: partecipare e votare nelle assemblee ordinarie e straordinarie, partecipare al riparto dell utile e di ricevere la quota di liquidazione in caso di scioglimento della società. Il titolare delle azioni ordinarie può impugnare le delibere dell assemblea ed esercitare il diritto di recesso e il diritto di opzione in caso di aumento di capitale.
5 AZIONI PRIVILEGIATE Sono così denominate perché godono di un privilegio nella ripartizione degli utili (dividendo minimo garantito) e/o nel rimborso del capitale in fase di scioglimento della società. La loro emissione viene prevista nell atto costitutivo, nel quale si stabilisce il contenuto del privilegio, le modalità e i termini per il suo esercizio. Vengono generalmente emesse a voto limitato: cioè non hanno il diritto di voto nelle assemblee ordinarie ma hanno sempre il diritto di voto nelle assemblee straordinarie. Ai titolari competono il diritto di opzione e di recesso, oltre che i diritti di impugnativa e di convocazione, di informativa e di controllo. AZIONI DI RISPARMIO Sono disciplinate, invece che dal codice civile come le altre, dal Testo Unico della Finanza (Dl.58/98). Le azioni di risparmio godono di privilegi di natura patrimoniale, nella distribuzione degli utili e nel rimborso del capitale, ma sono del tutto prive del diritto di voto; Il diritto di opzione è garantito e compete anche sulle azioni di altra categoria (ordinarie, privilegiate) se l'aumento di capitale non riguarda le risparmio. I possessori delle risparmio hanno la facoltà di riunirsi in assemblea e nominano un rappresentante che ha diritto di partecipazione e di voto nelle assemblee societarie.
6 Le azioni di risparmio sono una peculiarità italiana furono introdotte nel nostro ordinamento dalla legge 216/1974, per incentivare l'investimento in azioni dei risparmiatori privati, poiché rispondevano meglio alle loro esigenze: mancanza di interesse per l'esercizio dei diritti amministrativi e forte rilievo all'aspetto economico-patrimoniale. Tale asimmetria porta ad avere una redditività del dividendo, in termini percentuali, più alta rispetto alle azioni ordinarie e questo è dovuto a due fattori: il maggiore dividendo ed il prezzo inferiore delle azioni di risparmio. Non esiste una regola matematica, oppure un analisi econometrica inequivocabile, che sia in grado di stabilire quale sia lo sconto giusto al quale le azioni di risparmio debbano essere trattate, rispetto alle azioni ordinarie. TITOLI FIAT A CONFRONTO Fonte: elaborazione Finanzaonline
7 Perché investire in azioni? determinare la politica della società e, eventualmente, per acquisirne il controllo. Ciò comporta ingenti investimenti; ottenere buoni dividendi e vedere rivalutato il valore delle proprie azioni (capital gain). CAPITAL GAIN: è la differenza positiva tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita. Dipende esclusivamente dall andamento dei mercati finanziari. DIVIDENDI: parte degli utili che una società decide di distribuire ai suoi azionisti alla fine di ogni esercizio contabile. La decisione spetta all'assemblea degli azionisti che può anche deliberare di non distribuire la cedola per poter reinvestire gli utili oppure per coprire perdite e debiti accumulati nelle gestioni precedenti.
8 IL RENDIMENTO DI UNA AZIONE A differenza di altre asset class il rendimento di una azione non è specificabile a priori poiché dipende da diversi fattori come ad esempio l andamento del mercato, l andamento del settore, la società nella quale si investe. Nel lungo periodo si può affermare che il rendimento delle azioni è maggiore rispetto quello delle obbligazioni ma è anche più incerto e variabile, insomma: più rischioso. IL RENDIMENTO DI UNA AZIONE Il rendimento di una azione dipende dall'incremento (o decremento) del valore dell'azione in un dato periodo a cui si aggiungono i dividendi incassati. Se P1 è il valore di vendita di un'azione, P0 il prezzo di acquisto e D il dividendo pagato dall'azione tra il momento 0 e il momento 1, il rendimento percentuale è pari: Rendimento =
9 A seconda che un investitore sia interessato all'una o all'altra variabile, dividiamo l'insieme degli azionisti in: Cassettisti: tengono le azioni in portafoglio per lunghi periodi, generalmente a questa categoria di azionisti preme soprattutto prevedere l'entità dei dividendi futuri. Trader: al contrario, mantengono in portafoglio le azioni per un breve arco di tempo, aspettando che il loro prezzo salga per permettere loro di realizzare una plusvalenza; se consideriamo poi che il breve tempo di detenzione delle azioni spesso non permette nemmeno di percepire i dividendi, il loro interesse si concentrerà sul prezzo dell'azione. L ORIZZONTE DI INVESTIMENTO Qualcuno può essere indotto a pensare che le azioni, potendo dare dei risultati brillanti anche nell'arco di pochissimi giorni, siano uno strumento finanziario da acquistare con una visione di breve termine. Ma la realtà è che nel breve termine l'azione può dare un risultato eccezionalmente positivo come eccezionalmente negativo, e non è facile prevederne i movimenti nell'arco di giorni o anche mesi, mentre nel lungo termine il rischio di una perdita sul capitale si riduce consistentemente. Alcune ricerche che hanno preso in esame l'andamento dell'indice Standard & Poors della Borsa americana hanno evidenziato che:
10 Andamento indice COMIT Rendimento medio annuo +5,82%
11 Da cosa dipende il prezzo delle azioni? Ogni azione ha un: valore nominale, pari al capitale sociale diviso il numero di azioni emesse dalla società, valore di mercato, che corrisponde nel caso di quotazione in Borsa, al prezzo effettivo sul quale si accordano per la compravendita un azionista che vuole vendere e un altro che vuole acquistare. Il valore di mercato può discostarsi anche di molto dal valore nominale.
12 La variabilità del prezzo di una azione dipende da: 1) Fattori microeconomici, ovvero dall andamento della società nel settore in cui opera in relazione alla capacità di gestione operativa dei suoi manager, dall apprezzamento dei suoi prodotti, alle strategie intraprese. Queste componenti contribuiscono alla determinazione del valore della società, e quindi anche alla determinazione del prezzo delle sue azioni; 2) Fattori di mercato, ovvero dalla legge della domanda e dell offerta. Un certo prezzo si forma sul mercato perché, a quel prezzo, vi sono stati degli investitori disposti a vendere e altri disposti a comprare. Le dimensioni aziendali possono influenzare la volatilità del titolo. La ricerca del collegamento tra fattori microeconomici e di mercato non è banale, anche perché subentrano dei fattori di disturbo dovuti a obiettivi di speculazione da parte di alcuni investitori. La Borsa rappresenta quindi rappresenta un grande contenitore ove le più disparate motivazioni possono fondersi (formando prezzi), oppure allontanarsi senza mai incontrarsi intorno a un prezzo di comune interesse negoziale.
13 In relazione al prezzo e al numero di azioni possiamo determinare: CAPITALIZZAZIONE DI BORSA: è il valore di una società quotata: si ottiene moltiplicando la quotazione del titolo per il numero delle azioni in circolazione. In relazione alla capitalizzazione le azioni si suddividono in: blue chip (maggiore di 1 mld di euro) small cap (fino a 200 mln di euro) mid cap (200 mln - 1mld di euro) FLOTTANTE: indica il quantitativo di azioni di una società effettivamente in circolazione, quindi negoziabile sul mercato. Una partecipazione si dice rilevante quando supera il 2% del capitale sociale. Maggiore è il flottante maggiore è la liquidità del titolo GLI INDICI DI BORSA L indice è uno strumento di analisi che consente di sintetizzare con un solo numero l'andamento di un intero mercato azionario o di un certo insieme di titoli. È dato dalla media dei prezzi dei singoli titoli considerati in una determinata unità di tempo, sia in generale sia in uno specifico settore Ci sono indici semplici e ponderati (a seconda che i titoli che lo compongono sono calcolati attraverso una media semplice o ponderando il valore dei titoli con la rispettiva capitalizzazione di Borsa, cioè considerando le dimensioni delle singole società quotate).
14 MIBTEL è l indice principale della Borsa di Milano. E nato nel 1994 con l introduzione del circuito telematico delle contrattazioni. E il punto di riferimento per misurare l andamento dei prezzi del mercato italiano. S&P/Mib è l indicatore delle maggiori blue chip (cioè dei titoli guida del mercato, quelli delle società a larga capitalizzazione e largamente diffuse presso il pubblico) di Piazza Affari, basato sul criterio dell elevata liquidità e rappresentatività dei settori di mercato. Dow Jones: è il più popolare degli indici azionari della Borsa di New York ed è composto dalle 30 principali aziende Usa. Il suo valore è dato dalla semplice somma dei prezzi dei titoli che compongono l'indice. Questa tipologia di indici, tuttavia, hanno lo svantaggio di non rispecchiare correttamente l'andamento dell'intero portafoglio: infatti vengono rappresentati maggiormente i titoli più costosi, a prescindere dal numero di azioni presenti e dalle dimensioni della società. Grazie per l attenzione
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