Impianto della copertura vegetale sulle superfici già disponibili della discarica

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1 CENTRO ORTO BOTANICO INTERDIPARTIMENTALE DI SERVIZI Impianto della copertura vegetale sulle superfici già disponibili della discarica RELAZIONE Ancona, Novembre 2009 Responsabile Scientifico del Progetto Prof. Edoardo Biondi

2 INDICE Introduzione - a. Scelte progettuali - b. Procedura operativa di moltiplicazione dei propaguli - c. Campagne di impianto - d. Cure colturali e manutenzione - e. Cartografia delle aree piantumate 2

3 Introduzione Il progetto, realizzato in base alla convenzione stipulata tra la Ditta SO.GE.NU.S. S.p.a. e l Centro Orto Botanico Interdipartimentale di Servizi, riguarda il recupero ambientale ed il reinserimento paesaggistico delle aree dismesse della Discarica comunale della Cornacchia, sita in territorio di Maiolati Spontini (AN). La presente relazione vuole illustrare, oltre agli aspetti tecnici dell intervento, i presupposti scientifici e le considerazioni di carattere generale che hanno orientato le linee di progetto ed i criteri adottati per la loro definizione. Vengono pertanto di seguito presentati: 1 la descrizione delle metodologie di impianto attuate, in differenti periodi dell anno, su zone della discarica caratterizzate da differenti substrati artificiali; 2 il dettaglio delle varie fasi antecedenti e susseguenti alla messa a dimora delle essenze scelte; 3 la planimetria di dettaglio riportante le aree piantumate con l indicazione delle essenze utilizzate. a. Scelte progettuali Come già ampiamente trattato nella relazione del giugno 2008, attraverso lo studio delle condizioni macroclimatiche, pedologiche e delle potenzialità vegetazionali si è giunti ad individuare una serie di specie vegetali rispondenti allo scopo perseguito. Le specie individuate per l intervento sono: specie arboree: - olmo campestre (Ulmus minor) - orniello (Fraxinus ornus) - roverella (Quercus pubescens) - tamerice (Tamarix africana) 3

4 specie arbustive: - ginestra (Spartium junceum) - prugnolo spinoso (Prunus spinosa) - biancospino (Crataegus monogyna) - sanguinello (Cornus sanguinea) - berretta da prete (Euonymus europaeus) - rosa canina (Rosa canina) b. Procedura operativa di moltiplicazione dei propaguli Date le dimensioni dell intervento, sia per quanto riguarda la superficie interessata, sia per il numero di piante previsto, si è giudicato necessario l utilizzo di germoplasma locale, in modo da evitare fenomeni di inquinamento verde. Pertanto, in una fase precedente all intervento di impianto sull area di discarica, si è proceduto alla raccolta di germoplasma idoneo, effettuando campagne di raccolta di semi e di prelievo di talee in differenti periodi dell anno. Le popolazioni naturali che hanno fornito il materiale riproduttivo sono state previamente studiate e giudicate in continuità genetica con quelle presenti nella zona d intervento. In un secondo momento si è proceduto al trattamento del materiale. Nel caso dei semi sono state condotte nella Banca del Germoplasma presso l Orto Botanico Selva di Gallignano, a seconda dei casi, operazioni di pulitura ed estrazione dai frutti, di conservazione in strutture adeguate, di pretrattamento in agenti corrosivi per rimuovere la dormienza primaria, di stratificazione calda (estivazione) e/o fredda (vernalizzazione) finalizzate alla rimozione di barriere endogene alla germinazione (dormienza secondaria). Si è poi proceduto alla moltiplicazione del materiale secondo adeguate tecniche vivaistiche finalizzate all ottenimento di piantine di uno o due anni, con radici in pane di terra contenuto in fitosacco di materiale plastico. Questo tipo di materiale, soprattutto se utilizzato nel periodo di riposo vegetativo delle piante, permette di ridurre al minimo lo stress da trapianto per danni all apparato radicale e, di conseguenza, è quello che offre maggiori garanzie di attecchimento degli impianti. La maggior parte delle essenze piantumate sono state dunque prodotte presso l Orto Botanico. Il restante quantitativo di piante necessarie a completare l impianto è stato invece acquistato da 4

5 una azienda vivaistica operante nel territorio dell Appennino Umbro Marchigiano che ha certificato l origine autoctona del materiale. PRODUZIONE DELLE PIANTE: I semi destinati alla piantumazione sono stati raccolti, come già accennato, negli ambienti naturali di crescita delle specie: nello specifico viene presentato il quadro sintetico delle località di raccolta dei propaguli e dei trattamenti effettuati: SPECIE LUOGO RACCOLTA TRATTAMENTI Fraxinus ornus Monte Conero (AN) Semina diretta in alveoli Tamarix africana Moie Loc. La Cornacchia Riproduzione per talea Quercus pubescens Gallignano (AN) Semina diretta in vaso Ulmus minor Barcaglione (AN) Semina diretta in cassoni Spartium junceum Monte Conero (AN) Scarificazione con acido e semina in alveoli Prunus spinosa Gallignano (AN) Stratificazione caldo freddo e semina in alveoli Crataegus monogyna Gallignano (AN) Stratificazione freddo caldo freddo e semina in alveoli Cornus sanguinea Gallignano (AN) Semina diretta in alveoli Euonymus europaeus Gallignano (AN) Semina diretta in alveoli Rosa canina Valle Montagnana Fabriano (AN) Stratificazione freddo caldo e semina in alveoli I propaguli, una volta germinati o radicati, sono stati trasferiti dai contenitori alveolari in fitocelle vivaistiche di plastica nera di dimensione 7x7x25 cm, questo per consentire l ottimale accrescimento della pianta nel primo anno di vita e l affrancamento dell apparato radicale. Le cure colturali si sono limitate alla periodica innaffiatura e ad eventuali trattamenti fitosanitari antifungini. fig. 1 fitocelle pronte per il trapianto 5

6 PRODUZIONE DEL MATERIALE ACQUISTATO: Il materiale vegetale proveniente dall azienda vivaistica è stato fornito in vasetto in plastica antispiralizzazione di dimensione 7x7x18 cm e in parte a radice nuda (Prunus spinosa). fig. 2 vasetti in plastica antispiralizzazione c. Campagne di impianto Sono state effettuate n. 3 campagne di piantumazione per un totale di piantine messe a dimora, nelle aree individuate nel progetto esecutivo di piantumazione. PRIMO IMPIANTO: Maggio 2008 Totale piante: Il primo stock di materiale vegetale fornito per l impianto proveniva totalmente dal vivaio dell Orto Botanico; le specie fornite vengono qui di seguito elencate: Crataegus monogyna 183 Cornus sanguinea 119 Spartium junceum 890 Ulmus minor 633 Prunus spinosa 45 Fraxinus ornus 243 Euonymus europaeus 143 6

7 Le condizioni climatiche pre estive hanno reso necessario un intervento di irrigazione di soccorso nei giorni successivi l impianto, mediante utilizzo di autocisterna, onde evitare un eccessivo stress da trapianto. SECONDO IMPIANTO: Novembre 2008 Totale piante: Il secondo stock di materiale vegetale fornito per l impianto proveniva in gran parte dal vivaio fornitore ed il restante quantitativo dal vivaio dell Orto Botanico; le specie fornite vengono qui di seguito elencate: Crataegus monogyna Cornus sanguinea Spartium junceum Ulmus minor 800 Ulmus minor vivaio 400 Prunus spinosa Fraxinus ornus 400 Rosa canina Tamarix africana 600 Il periodo in cui è stato effettuato il secondo intervento di piantumazione è risultato ottimale in quanto l avvicinarsi della stagione invernale e di conseguenza il periodo di stasi vegetativa, non ha richiesto interventi di irrigazione di soccorso. TERZO IMPIANTO: Marzo 2009 Totale piante: A conclusione dell intervento di copertura vegetale è stato effettuata una ulteriore piantumazione con materiale proveniente in egual misura dall azienda fornitrice e dall Orto Botanico: Cornus sanguinea 250 Spartium junceum 450 Fraxinus ornus 400 Rosa canina 250 Tamarix africana 150 Anche in questo caso non si sono resi necessari interventi di irrigazione di soccorso, in quanto, l impianto in periodo primaverile è coadiuvato da abbondante apporto idrico derivante dalle precipitazioni meteoriche. 7

8 fig. 3 lavori di piantumazione 8

9 d. Cure colturali e manutenzione Le cure colturali a cui sono state sottoposte le specie impiantate vengono qui di seguito elencate: - irrigazione; - delimitazione delle aree piantumate; - sfalcio erbe infestanti; - protezione delle giovani piante. Le operazioni di irrigazione degli impianti sono state eseguite con apporto di acqua tramite autocisterna a caduta naturale. Subito dopo la piantumazione di maggio 2008 si è resa necessaria un irrigazione di soccorso, a causa delle elevate temperature e per ridurre il rischio da stress idrico post trapianto. Nel corso dell estate 2008 e 2009 tutte le aree piantumate sono state irrigate con cadenza settimanale, per garantire un adeguato apporto idrico nel periodo tipicamente di deficit in condizioni naturali. La delimitazione delle aree piantumate mediante apposizione di paletti in plastica e canne, si è resa necessaria per consentire agli operatori una immediata individuazione delle aiuole, in modo da differenziare le operazioni di sfalcio: all esterno di tali aree con trincia stocchi ed all interno con decespugliatori. Tale cura colturale è indispensabile per evitare l eccessivo sviluppo delle erbe infestanti a discapito degli esemplari arbustivi arborei impiantati. In corrispondenza di ciascuna giovane pianta messa a dimora nelle aiuole, sono stati applicati cilindri di tubo in pvc corrugato a doppia parete, per garantire un ulteriore protezione delle piantumazioni durante le operazioni di sfalcio. 9

10 fig. 4 sistema di protezione dei giovani impianti con corrugato a doppia parete ed individuazione delle aiuole con canne e paletti di plastica e. Cartografia delle aree piantumate A conclusione delle attività di impianto, al fine di poter effettuare in tempi successivi le necessarie attività di monitoraggio, delle prove colturali che verranno attuate (raccolta e interpretazione dei dati), è stata realizzata la cartografia delle aree piantumate. Ogni poligono rappresentato individua le aiuole realizzate con l indicazione delle specie impiegate, la dimensione e l esposizione. Per la realizzazione di tale cartografia, come per quella della cartografia della vegetazione del bacino del fosso di Pontenuovo, è stato utilizzato un GPS Garmin 60CSx con cui sono stati registrati i punti corrispondenti a ciascuna aiuola; tali dati sono stati riversati su Pc ed elaborati con software ESRI Argis 9.0. dalla sovrapposizione di tali punti con l ortofotocarta dell area della discarica si è ottenuta la planimetria allegata alla presente relazione. 10

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