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- Virginia Neri
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1 L Infermiere nella prevenzione e gestione delle cadute della persona assistita Corso formazione ASL CN2 1 Il corso si propone di: Favorire l empowerment negli operatori e nelle persone assistite per prevenire le cadute Identificare ed eliminare situazioni legate all ambiente Identificare le persone a rischio Condividere e applicare metodi e strumenti 2 E ancora Garantire interventi assistenziali appropriati Attuare interventi che evitino il ripetersi dell evento Uniformare le modalità di segnalazione Diffondere procedure e strumenti di lavoro uniformi, pratici, accessibili e basati sulle prove di efficacia 3
2 Organizzazione della giornata: MATTINO 8,30 10: 1 sessione - lezione teorica 10 10,15: pausa caffè 10,15 11,30: 2 sessione lezione teorica 11,30 13: 3 sessione - lavoro di gruppo 13 14: pausa pranzo 4 POMERIGGIO 14 15,30: 4 sessione lezione teorica 15,30 16,45: 5 sessione lavoro di gruppo 16,45 17: pausa caffè 17 17,30: 6 sessione - lezione teorica 17,30 18,30: lavoro di gruppo e chiusura del corso 5 1 sessione INQUADRAMENTO DEL PROBLEMA 6
3 Definizione ed epidemiologia 7 Caduta : definizione 1 Evento in cui il paziente viene trovato seduto o giacente al suolo o riferisce di essere caduto e di essere riuscito a tornare nel letto o sulla poltrona/sedia GRC Regione Toscana Caduta : definizione 2 Improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica, o assisa o clinostatica. Centro Studi EBN Bologna,
4 CADUTE CADUTA ACCIDENTALE: la persona cade involontariamente (es. scivolando sul pavimento) CADUTA IMPREVEDIBILE: determinata da condizioni fisiche non prevedibili fino al momento della caduta (es. frattura patologica) CADUTA PREVEDIBILE: Avviene in persone esposte a fattori di rischio identificabili Secondo l O.M.S. l Le cadute e i danni ad esse correlati sono una problematica prioritaria per i sistemi sanitari e sociali in Europa e nel mondo, soprattutto tenendo conto del rapido accrescersi dell aspettativa di vita WHO Wath are the main risk factor for falls amongst older people and what are the most effective interventions to prevent these falls? Geneve
5 Parole chiave avanzare dell età. aumento rischio aumento disabilità.. aumento ospedalizzazione. aumento decessi 13 Maggiore attenzione a: Miglioramento qualità Sicurezza delle cure Gestione del rischio 14 Nel mondo O.C.S.E. L evento cadute è uno degli indicatori da monitorizzare A.H.R.Q. L evento cadute è tra gli indicatori di sicurezza delle cure J.C.A.H.O. Ridurre il rischio di danni al paziente derivanti dalle cadute(2007).. N.P.S.A. Report dell evento cadute (un anno di segnalazioni ) 15
6 In Italia Raccomandazioni del Ministero della salute Programma Rischio Clinico del Dipartimento della Qualità lista di 10 eventi sentinella prioritari Al p. 10 altro evento avverso : caduta del paziente Ministero della Salute protocollo sperimentale di monitoraggio degli eventi sentinella 1 rapp. Sett febb All. 2 raccomandazioni per la sicurezza dei pazienti: cadute pazienti 16 Ministero della salute marzo 2008: Osservatorio Nazionale sugli eventi sentinella redige il protocollo aggiornato per il loro monitoraggio morte o grave danno per caduta paziente è un evento sentinella 17 Alcuni dati per capire Secondo l O.M.S.: 30% delle persone > 65 anni cade ogni anno e per le persone > 75 anni i tassi sono più elevati 20 30% di quelli che cadono subiscono danni che riducono la mobilità, aumentano la dipendenza e il rischio di morte Tassi > se persona istituzionalizzata W.H.O
7 Negli anziani le cadute Sono il più frequente incidente domestico Sono una delle principali cause di ricovero e istituzionalizzazione Il 10% delle cadute causa danni gravi e il 5% sono fratture Il 95% delle fratture di femore sono dovute a cadute (circa la metà non riprende a camminare e il 20% muore entro 6 mesi) W.H.O Secondo l American Geriatric Society: 35 40% > 65 anni cade > 50% se > di 75 anni L impatto sulla qualità della vita e sulla sicurezza è notevole 20 In Canada Cadute prima causa di ricovero per trauma 54,4% dei ricoveri per trauma 75,5% delle morti di ricoverati per causa trauma R.N.A.O
8 In Inghilterra L N.P.S.A.: 530 pazienti/anno frattura femore da caduta 440 pazienti/anno fratture in altre parti del corpo in una azienda di 800 p.l. = 24 cadute a settimana = 1260/anno = 26 morti per caduta e 95 successivamente N.P.S.A Uno studio Inglese. Le cadute sono il più comune evento avverso in H e strutture residenziali 30% delle cadute dà danno fisico 3 5% una frattura 20% dei ricoveri in H è per frattura di femore in persone provenienti da strutture Oliver D. et al British Medicali Journal 23 In Italia Regione Veneto Frequenza cadute 0,86% dei ricoveri Studio ASL Regione Emilia Romagna (H Orsola M.) Frequenza cadute 1% dei ricoveri dell H A.O.S. Orsola Malpighi 2002 Regione Lombardia Frequenza cadute 4,09 su 1000 ricoveri ASL Regionali
9 In Italia Regione Toscana Le cadute sono: 1012 nel 2003 con un solo decesso 1222 nel 2005 con 5 decessi Reg. Toscana (GRC) 2007 H Careggi Firenze nel 2002 incidenza cadute 1,2 % Brandi A, et all DATI ASL CN 2 Gli unici dati disponibili sono quelli relativi alle denunce con richiesta di risarcimento del danno subito 38 risarcimenti per cadute richiesti dal 2005 al CONCLUDENDO L analisi dei dati deve sempre considerare: la tipologia della persona assistita le differenze tra trattamenti e servizi offerti nei diversi ospedali il sistema in uso di segnalazione del fenomeno Ospedali con tassi più alti possono avere un sistema migliore di segnalazione o assistere persone più a rischio N.P.S.A
10 I fattori di rischio 28 Le cadute hanno una eziologia multifattoriale (sono stati descritti più di 400 fattori di rischio) N.P.S.A Secondo l O.M.S. si dividono in due categorie: INTRINSECI AL PAZIENTE ESTRINSECI AL PAZIENTE (ambiente e attrezzature) W.H.O FATTORI INTRINSECI AL PAZIENTE 30
11 e ancora 31 FATTORI ESTRINSECI AL PAZIENTE Isolamento sociale, difficoltà finanziarie Nelle strutture: - pavimenti, corridoi, scale, camere di degenza e bagni - letti, carrozzine, ausili per la deambulazione 32 Nelle persone anziane la > parte delle cadute è dovuta alla combinazione di numerosi fattori Dagli studi emerge che: Nelle persone di 80 anni e oltre + importanti i fattori intrinseci Nelle persone sotto i 75 anni + importanti i fattori estrinseci Il rischio > con l aumento dei fattori di rischio 33
12 Matrice delle responsabilità 34 La responsabilità Giuridicamente, le istituzioni pubbliche o private, rispondono in sede civile di ogni caduta che avviene al loro interno, indipendentemente dal soggetto vittima (degente, visitatore, dipendente). E un evento dal quale è praticamente impossibile discolparsi, a meno che si dimostri di avere attuato tutte le misure di sicurezza possibili e che la caduta è dipesa da un evento assolutamente fortuito ed imprevedibile o imputabile alla condotta volontaria del danneggiato stesso 35 ATTIVITA Compilazione scheda valut. p.te a rischio Compilazione check list di controllo sicurezza ambiente Attuazione interventi preventivi Gestione paziente caduto Primo soccorso, dinamica evento Gestione p.te caduto. Valutazione clinica danno, accertamenti Discutere con il paziente la percezione dell esperienza Interventi assistenziali sul paziente caduto Informare la famiglia sull evento caduta Compilazione scheda segnalazione Invio scheda segnalazione in direzione sanit. E supervisione per il rispetto della procedura Informatizzazione dati scheda segnalazione Analisi dei dati/ report MATRICE DELLE RESPONSABILITA Dir. SOC Medi co Inf Coord Inf/ FKT /Tec OSS Dir sanit- Risk manag. 36
13 Codice Deontologico Infermieri 2009 Art.3 : prendersi cura Art.6 : attività di prevenzione Art.9 : non nuocere Art.11: L infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna i saperi e competenze attraverso la formazione permanente 37 Art.29 : L infermiere concorre a promuovere le migliori condizioni possibili di sicurezza dell assistito e dei famigliari e lo sviluppo della cultura dell imparare dall errore e partecipando alle iniziative per la gestione del rischio clinico 38 Art.30 : L'infermiere si adopera affinché il ricorso alla contenzione sia evento straordinario, sostenuto da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali. 39
14 Profilo Professionale infermiere D.M. 14 SETTEMBRE 1994 N.739 PAROLE CHIAVE: l infermiere è responsabile assistenza di natura tecnica, relazionale, educativa identifica i bisogni formula obiettivi pianifica collabora 40 Deontologia dell OSS Anche l OSS, pur non avendo un codice deontologico, deve attenersi ad un comportamento deontologico corretto secondo i contenuti dell etica generale. Centralità dell intervento è la persona assistita (soddisfa i bisogni primari favorisce il benessere e l autonomia dell utente come da profilo) 41 Profilo dell Operatore Socio Sanitario (Legge 20, 16 agosto 2001) L OSS in un contesto sia sociale che sanitario favorisce il benessere e l autonomia dell utente. collabora all attuazione degli interventi assistenziali mantenere la sicurezza dell utente riducendo al massimo il rischio lavorare in équipe dovuta riservatezza ed eticità 42
15 VALUTAZIONE PROATTIVA Definizione: Prevede L INDIVIDUAZIONE e L ELIMINAZIONE delle criticità del sistema prima che l incidente si verifichi (Ministero della Salute-Dipartimento della qualità. Risk Management in Sanità: il problema degli errori. Roma, marzo 2004) Infermiere CHI Infermiere che accetta il paziente in Unità Operativa COSA Valuta il rischio di caduta Mette in atto le misure generiche di sicurezza per i pazienti a rischio COME Valutazione del rischio mediante la scala adottata dal nostro servizio Scala di Conley in tutti i soggetti di tutte le età e/o contraddistinti da fattori di rischio di caduta di natura intrinseca o estrinseca Allegare la Scheda di valutazione in cartella clinico-assistenziale Favorire la presenza dei familiari per i pazienti ad alto rischio Collocare il paziente a rischio di caduta possibilmente vicino alla infermeria del reparto Qualora il paziente effettui terapia infusionale, e non vi sia la necessità di infondere i liquidi in modo continuativo nelle 24 ore, programmare la somministrazione lasciando libero il periodo di riposo notturno Utilizzare possibilmente strategie non farmacologiche per favorire il sonno o evitare, su parere medico, le somministrazioni ripetute di sedativi nell arco delle 24 ore per limitarne l utilizzo alle ore notturne Assistere le persone con depressione, agitazione o aggressività attraverso una comunicazione chiara e calma, fornire istruzioni semplici, evitando motivazioni dettagliate ed eccessive spiegazioni 44 3 Coordinatore infermieristico/ Infermiere Mette in atto le misure ambientali di sicurezza per i pazienti a rischio Identificare le caratteristiche ambientali che possono aumentare i potenziali rischi di caduta (mobilio basso, cavi elettrici, pavimenti bagnati) Garantire una adeguata illuminazione per aumentare la visibilità soprattutto durante la notte, vicino al letto ed al bagno Identificare i bisogni di sicurezza espressi dal paziente sulla base del suo livello fisico e cognitivo 4 Coordinatore infermieristico/ Infermiere Mette in atto interventi di informazione / educazione sanitaria al paziente ed alla famiglia (caregiver) Mostrare al paziente la stanza di degenza, il bagno, il reparto Quando il paziente è ad alto rischio di caduta, informare del pericolo la persona, i familiari o il care giver Descrivere al paziente o ai familiari le modalità con cui eseguire i cambiamenti posturali in sicurezza Spiegare al paziente l importanza di comunicare preventivamente al personale infermieristico o di supporto l intenzione di allontanarsi dal letto di degenza 45
16 5 Coordinatore infermieristico Organizzazione degli interventi Acquisire la modulistica Verificare le conoscenze e delle procedure Verificare la conformità degli interventi con il piano di assistenza Verificare l uniformità e la corretta esecuzione della valutazione da parte del personale infermieristico 6 7 Medico Direzione Sanitaria Adozione delle misure di contenimento specifiche Verifica della qualità della compilazione della cartella clinica Per i pazienti ad altissimo rischio prescrivere e registrare in cartella clinica le misure di contenimento di sicurezza per il paziente o la somministrazione di farmaci sedativi Revisione periodica della documentazione sanitaria 46 VALUTAZIONE REATTIVA Definizione: Prevede un studio a POSTERIORI dall incidente ed è mirata ad individuare le cause che hanno permesso il loro verificarsi ( Ministero della Salute-Dipartimento...) 47 CHI COSA COME 1 Infermiere che soccorre il paziente caduto Valutazione e trattamento iniziale del paziente Prima di mobilizzare la persona, valutare se ha riportato lesioni craniche o traumatismi determinanti fratture Registrare i parametri vitali, valutare lo stato di coscienza e le condizioni generali del paziente per eventuali correlazioni tra alterazioni emodinamiche e la caduta Comunicare al medico la caduta del paziente Documentare le circostanze della caduta relativamente al luogo, all orario, alla attività svolta Osservare la persona per le complicanze tardive nel caso di trauma cranico o frattura 48
17 2 Medico Valutazione e trattamento del paziente Informare la famiglia della caduta Compilare la scheda di notifica postcaduta Inoltrare una copia alla Direzione Sanitaria e una conservarla nella cartella clinica Documentare le azioni di follow-up 3 Direttore sanitario di presidio valutazione Raccolta notifiche Attuazione provvedimenti 4 Risk Management Analisi delle cause dell evento avverso Analisi reattiva delle cause profonde 49 Il guerriero della luce cerca sempre di migliorare. Ogni colpo della sua spada porta con sé secoli di sapienza e di meditazione. Per ogni fendente sono necessarie forza e abilità di tutti i guerrieri del passato, che ancora oggi continuano a benedire la lotta. Tratto da Manuale del guerriero della luce di Paolo Coelho 50 PREVENZIONE DELLE CADUTE 51
18 evento morboso lesione segno lesione secondaria segno DISABILITA' + BARRIERE = HANDICAP 52 ANZIANO FRAGILE Invecchiamento avanzato Coesistenza malattie croniche Polifarmacoterapia Situazione sociale e ambientale critica Ridotta autonomia funzionale 53 LA MOTIVAZIONE 54
19 SBILANCIAMENTO IN AVANTI ALL INDIETRO Difficoltà ad alzare i piedi Difficoltà a guardare avanti Difficoltà nelle reazioni paracadute 55 Caduta in avanti MODALITA DI CADUTA Sbilanciamento indietro 56 UTILIZZARE AUSILI ADEGUATI in tempo 57
20 PREVENIRE DEFORMITA GRAVI in tempo 58 PREVENIRE LA DEMOTIVAZIONE in tempo 59 AGIRE Sul soggetto Sull ambiente Sul personale caregiver Sull ausilio adeguato 60
21 Condizione d equilibrio: vista udito, atteggiamenti, deformità Abiti comodi ed elasticizzati Scarpe comode e sicure Pesi trasportati equilibrati IL SOGGETTO dare tempo CONSERVARE LE CAPACITA 61 IL SOGGETTO Mobilizzazione Socializzazione Coinvolgimento familiari 62 IL SOGGETTO Rivalutazione terapia prescritta Lassativi e diuretici Ipotensione ortostatica 63
22 PAVIMENTI L AMBIENTE Segnalazione bagnato Senza ostacoli Non scivolosi 64 ARREDI L AMBIENTE Stabilità Non spigoli No ostacoli Porte apribili verso l esterno Letti regolabili in altezza Sedie con braccioli Tavolini Poltrone allungabili 65 STANZE E CORRIDOI L AMBIENTE Larghezza adeguata Ordine Maniglioni Collocazione adeguata del soggetto 66
23 BAGNO L AMBIENTE Spazi adeguati Alzawater maniglie Doccetta per pulizia Specchi utilizzabili da seduto Pomelli raggiungibili Doccia attrezzata 67 ILLUMINAZIONE Accensione a rilevazione presenza (corridoio, bagno) Interruttori illuminati Luci notturne Luci letto Luci angoli oscuri Controllare il buon funzionamento L AMBIENTE 68 L AMBIENTE SCALE Corrimano bilaterale lungo a sufficienza Segnalazione bordo gradino Segnalazione diversa primo e ultimo gradino 69
24 OPTIONALS L AMBIENTE Animali domestici Prolunghe Oggetti di uso frequente Tappeti 70 OPERATORE - CAREGIVER colui per cui il tempo non esiste Motivazione Informazione Addestramento Organizzazione 71 MOTIVAZIONE 72
25 INFORMAZIONE/formazione anziani 73 ADDESTRAMENTO Apprendimento corretto manovre Agevolazioni alle famiglie che permettono la frequenza a corsi di formazione 74 ORGANIZZAZIONE Adeguata capacità di previsione e preparazione di ciò che serve 75
26 LETTI Elettrici Abbassabili fino a pochi cm da terra Freni Articolati Spondine o spondine ridotte? Balcanica Segnalatori GLI AUSILI 76 GLI AUSILI BARELLE Regolabili in altezza a pedale Spondine Freni 77 CARROZZINE Ruote grandi posteriori Freni Pedalini e braccioli estraibili Cuscini antidecubito e antiscivolo Basculanti Tavolini GLI AUSILI 78
27 TRASFERIMENTO GLI AUSILI Telini Tavoli Assi Tavolette Dischi rotanti Sollevatori 79 GLI AUSILI TELINI diminuiscono l attrito e favoriscono gli spostamenti e l automobilizzazi one 80 GLI AUSILI TAVOLI Permettono lo scorrimento su piani alla stessa altezza o con piccolo dislivello 81
28 ASSI GLI AUSILI Permettono lo scivolamento su superfici che presentano un dislivello e irregolarità di superfice 82 ASSETTE GLI AUSILI Permettono lo spostamento laterale del soggetto seduto 83 DISCHI ROTANTI GLI AUSILI Utili per lo spostamento laterale in stazione eretta 84
29 GLI AUSILI CINTURE Utili per dare appiglio al soggetto durante il suo trasferimento 85 SOLLEVATORI GLI AUSILI Indispensabili Ruote piccole Imbragature sicure e comode Elettrici Pulsante sicurezza Abbassabili a terra 86 POSIZIONAMENTO GLI AUSILI Materiali antidecubita Cuscini-poltrona Poggiapiedi Archetti Cuscini sagomati 87
30 MOBILITA GLI AUSILI Gommini antiscivolo efficienti per bastoni e stampelle Deambulatori alti e bassi Aste flebo e carrellino per stroller scorrevoli 88 AUTONOMIA GLI AUSILI Pinze Calzascarpe lungo Infilacalze Posate modificate 89 GLI AUSILI Necessità di locale ripostiglio-magazzino per ausili particolari o normali da fruire anche per reparti che di solito non ne hanno necessità 90
31 E quando la terra reclamerà le vostre membra allora invero danzerete KALIL GIBRAN 91 PREVENZIONE E GESTIONE DELLE CADUTE DELLA PERSONA ASSISTITA: LA PREVENZIONE 92 Nello sforzo di giungere alla verità ho cercato ovunque informazioni ma era quasi impossibile a c q u i s i re dati ospedalieri che mi permettessero di compararli tra loro. Se fosse stato possibile o t t e n e r l i, essi avrebbero mostrato agli actionnaires come i loro soldi venivano utilizzati, quale bene veniva fatto o se l investimento non serviva unicamente a nuocere. F. Nightingale,
32 1. IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEL SOGGETTO A RISCHIO 2. ANALISI E MODALITA E LE ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI, ANALISI DI CHECK-LIST E ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE 4. GLI INTERVENTI PREVENTIVI E EDUCAZIONE SANITARIA IDENTIFICAZIONE E VALUTAZIONE DEL SOGGETTO A RISCHIO: I 3 FATTORI INDICATI DALL OMS, LE LINEE GUIDA INTERNAZIONALI E LE PRINCIPALI SCALE DI VALUTAZIONE DEL PZ. A RISCHIO DI CADUTA DIFFICOLTA A DETERMINARE IL RISCHIO DEL PZ. FATTORI INTRINSECI RISCHIO DI CADUTA PROPORZIONALE AI FATTORI DI RISCHIO 96
33 I 3 FATTORI OMS 1. ASSUNZIONE DI PIU DI 4 FARMACI 2. DEBOLEZZA DELLE ANCHE 3. EQUILIBRIO INSTABILE Il rischio è del 12% di cadere in persone che non hanno nessuno di questi fattori di rischio, fino al 100% in coloro che presentano tutti e 3 i fattori 97 FATTORI DI RISCHIO PIU SIGNIFICATIVI SECONDO IL REPORT DELL NPSA E SECONDO LA REVISIONE SISTEMATICA DI OLIVER D. ET AL Cammino/andatura instabile Confusione/agitazione Incontinenza o necessità di usare frequentemente la toilette Anamnesi di precedenti cadute Assunzione di farmaci sedativi o ipnotici 98 LINEE GUIDA INTERNAZIONALI: INTERVENTO PRIMARIO PER PREVENIRE LE CADUTE ACCIDENTALI - VALUTAZIONE DELLA PERSONA AL MOMENTO DEL RICOVERO IN OSPEDALE - INDIVIDUAZIONE DEI PZ. A RISCHIO - MESSA IN ATTO DI MISURE DI PREVENZIONE 99
34 Revisione della letteratura scientifica basata sulle evidenze scientifiche: - Oliver 1997, Eagle Myers Smith Rubenstein Ganz 2007 Visione delle scale di valutazione attualmente in uso: - Conley - Tinetti - Stratify - Morse SCALA DI CONLEY 100 SCALA DI CONLEY (uno studio: Policlinico S. Orsola, Malpighi 2001) Ha un alto valore di sensibilità 0,69 (69%) - consente di individuare molti pz. a rischio di cadute che effettivamente cadranno (veri positivi) - facilmente comprensibile - veloce nella compilazione Rileva la maggior parte di coloro che cadranno. 101 Basso livello di specificità 0,41 (41%) rileva coloro non ritenuti a rischio e effettivamente non caduti (veri negativi) Poco specifica in quanto individua nella popolazione troppe persone non realmente a rischio. 102
35 ASSISTENZA INFERMIERISTICA E RICERCA, 2002 Le scale attualmente in uso non sono sufficientemente sensibili o specifiche per poter essere utilizzate in una popolazione ospedaliera generale. La scala di Conley risulta superiore clinicamente perché più sensibile per discriminare i pz. a maggior rischio di caduta 103 Di conseguenza: Identificazione di un numero troppo elevato di falsi positivi (pz. considerati a rischio che successivamente non andranno incontro a caduta) Implicazione di un dipendio di risorse a fronte di uno scarso beneficio in termini di prevenzione Scala di Conley: non del tutto affidabile. Non può essere utilizzata come unico elemento selettivo per l attuazione di interventi preventivi 104 REGIONE TOSCANA (campagna 2006/2007) Sulla base di queste considerazioni ha ideato e sperimentato una nuova scala di valutazione e tutt ora in fase di elaborazione (Re-Tos) che prende in considerazione come fattore di rischio il consumo dei farmaci (fattore indagato e segnalato da più fonti in letteratura) 105
36 INTEGRAZIONE DELLA SCALA DI CONLEY IN BASE AL RISULTATO DELL INDICE DI CONLEY (>=2) REGIONE TOSCANA: progetto regionale Re. Tos ANALISI E MODALITA DI APPLICAZIONE DELLE SCHEDE DI VALUTAZIONE DEL PZ. A RISCHIO DI CADUTA E LE ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE PRIMA VALUTAZIONE: SCHEDA DI RILEVAZIONE DEL RISCHIO CADUTE RISORSA INFERMIERE (in fase d accettazione singolo pz. al momento del ricovero) COMPILAZIONE ENTRO 24 ORE (o dopo stabilizzazione clinica) 107 VALUTAZIONI SUCCESSIVE - dopo 72 ore dalla prima valutazione - quando viene rivelato un cambiamento nelle condizioni cliniche del pz. - quando vengono effettuate variazioni terapeutiche importanti - il paziente sottoposto ad intervento chirurgico, dovrà essere valutato dopo 24 ore dall intervento 108
37 CRITERI DI INCLUSIONE / ESCLUSIONE 1. ASSUNZIONE DI PIU DI 4 FARMACI 2. DEBOLEZZA DELLE ANCHE 3. EQUILIBRIO INSTABILE: INCAPACITA DI MANTENERE LA POSIZIONE SEDUTA IN AUTONOMIA INCAPACITA DI MANTENERE LA POSIZIONE ERETTA IN AUTONOMIA. 109 ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE -1 - a) VALUTA TUTTI I PZ. RICOVERATI compilando il primo riquadro della scheda di valutazione del rischio caduta b) Se risulta anche solo un criterio presente, l infermiere continua con la compilazione del secondo riquadro della scheda (scala di Conley) 110 ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE -2 c) IN PRESENZA DI INDICE DI CONLEY >=2 VIENE INDIVIDUATA LA DIAGNOSI INFERMIERISTICA DI PZ. A RISCHIO DI CADUTA. d) RIVALUTA POI IL TUTTO SU TUTTI I PZ. DOPO 72 ORE DALLA PRIMA VALUTAZIONE e) RIVALUTAZIONE CONTINUA: ogni qual volta venga rilevato un cambiamento nelle condizioni cliniche del pz. oppure quando vengono effettuate variazioni importanti nei trattamenti terapeutici 111
38 ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE -3 DIAGNOSI INFERMIERISTICA di RISCHIO DI CADUTA SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL PZ. A RISCHIO CADUTA: dovrà essere inserita in Cartella Infermieristica / Cartella Sanitaria Integrata LA VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI, ANALISI DELLE PRINCIPALI CHEK-LIST E LE ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE OBIETTIVO DETERMINARE I FATTORI DI RISCHIO STRUTTURALI CONNESSI CON GLI AMBIENTI E I PRESIDI 113 VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI CHECKLIST PROFILO DI RISCHIO INDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI PRINCIPALI DELLA STRUTTURA PROGRAMMAZIONE AZIONI PREVENTIVE 114
39 VALUTAZIONE DEI RISCHI AMBIENTALI Compilazione di una check list controllo sicurezza ambienti per ogni S.O.C./S.O.S. Corridoi Stanze Bagni Pavimenti Scale Ausili per la persona e per la movimentazione 115 ISTRUZIONI TECNICHE PER LA COMPILAZIONE I VALUTATORI INFERMIERE / TECNICO COORDINATORE DIRETTORE S.O.C. DIRETTORI S.O.C. SERVIZI TECNICI S.O.C. TECNOLOGIE BIOMEDICHE E SICUREZZA 116 Una volta compilata e firmata la checklist andrà inviata in copia protocollata con DOCS PA a: - Direttore S.S.D. Qualità e Risk Management - Direttore S.O.C. Direzione Sanitaria di Presidio - Direttore S.O.C. Servizi Tecnici - Direttore S.O.C. Tecnologie Biomediche e Sicurezza La checklist originale andrà tenuta in archivio di reparto 117
40 4. GLI INTERVENTI PREVENTIVI E EDUCAZIONE SANITARIA INTERVENTI PREVENTIVI E DI EDUCAZIONE SANITARIA PER LA PERSONA ASSISTITA A RISCHIO DI CADUTA 118 Grazie per l attenzione! l VOLO D ANIMA Ogni volta con lo sguardo ad un nuovo giorno, dinanzi a un sole che ancora si stropiccia gli occhi, tra piccoli sbadigli di nuvola, spiego le ali della mia anima e riprendo il volo. Ripenso salendo a quante volte son caduta e chissà quante altre volte cadrò ma son felice e gonfia di respiro, felice solo perché anche oggi sono riuscita a volare 119
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