1. Come funziona il rapporto fra gli assi paradigmatico e sintagmatico?
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- Michele Borghi
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1 RISPOSTE ALLE DOMANDE DEL CAPITOLO 2 1. Come funziona il rapporto fra gli assi paradigmatico e sintagmatico? Ogni elemento verbale che compare in un messaggio è scelto all interno di una gamma (sull asse paradigmatico) di possibili candidati per un certo compito ed è combinato (sull asse sintagmatico) ad altri elementi, scelti allo stesso modo. Tendenzialmente, i paradigmi non sono già bell e fatti e depositati nella lingua; sono costruiti dai parlanti e dipendono da vari fattori a volta a volta diversamente combinati (la situazione comunicativa, i ruoli e le competenze linguistiche dei parlanti e altro ancora). Il concetto di paradigma serve per spiegare gran parte delle scelte umane, non solo linguistiche: in generale, dato un compito, scelgo gli strumenti disponibili per realizzarlo. 2. In che senso l ipotesi di una seconda articolazione si basa su un ipotesi di segmentabilità? Per articolazione si intende una segmentazione del dato linguistico in unità minori. Come si delimitano queste unità? La realtà fisica del suono non presenta propriamente una combinazione di elementi. A ben vedere, i messaggi si manifestano come un flusso continuo di suoni nel tempo. In linguistica, si avanza generalmente l ipotesi che un ascoltatore ideale riconosca in un evento fisico acustico la realizzazione di una successione di elementi linguistici: il flusso continuo è ricondotto a unità discrete, cioè segmentabili. Esse costituiscono unità di suono e di senso e appartengono alla prima articolazione. Vi è poi l ipotesi di una seconda articolazione: anch essa dà tacitamente per scontata la possibilità di segmentare il flusso sonoro. Per esempio, si ritiene possibile segmentare pere in p+e+r+e attribuendo a ciascun elemento così individuato la capacità di opporsi ad altri elementi. Tali opposizioni servono allo studioso per elaborare un sistema di opposizioni che serva per distinguere fra loro le unità della prima articolazione: per esempio, pe si oppone a ba e distingue pere da bare; p si oppone a b e distingue pere da bere; e si oppone ad a distinguendo pere da pare; e così via. La seconda articolazione è ritenuta fondamentale per l economia di una lingua come sistema semiotico: è possibile costruire un numero assai elevato di unità della prima articolazione ricorrendo a un repertorio ristretto di elementi distintivi (o fonemi).
2 3. Precisare la categorialità di un sistema linguistico in rapporto alla pertinenza semiotica e alla motivazione. Categorizzare significa cogliere un modo di essere della realtà. Il sistema linguistico è uno strumento per categorizzare l esperienza, ossia costituisce un ipotesi interpretativa sull esperienza umana. La categorizzazione si attua in due modi: la pertinenza semiotica e la motivazione. a. La pertinenza semiotica istituisce differenze obbligatorie: p.es. in tedesco si distingue gehen ( andare in senso generico) da fahren ( andare con un mezzo ); in russo è anche obbligatorio distinguere idti andare (a piedi) con moto unidirezionale da chodit' andare (a piedi) con moto pluridirezionale (p.es. nel senso di andare e tornare, come moto abituale); questa coppia di verbi si oppone a echat' ( andare con un mezzo, con moto unidirezionale ) e ezdit' ( andare con un mezzo, con moto bidirezionale ). Ciascuno di questi quattro verbi è di aspetto imperfettivo e si oppone al corrispettivo verbo di aspetto perfettivo: le opposizioni aspettuali sono obbligatorie per tutte le forme verbali del russo. Così, a un generico andare dell italiano corrisponde, in russo, un microsistema di circa otto verbi! Un esempio più semplice è dato dal confronto con l inglese: (he) is reading si oppone a (he) reads che in italiano trova corrispondenza nella forma legge. Anche l italiano, peraltro, dispone della costruzione verbale sta leggendo, vicina, per struttura, alla forma progressiva inglese is reading. Tuttavia, mentre sta leggendo può essere sostituito da legge (Ernesto sta leggendo / legge la cronaca sportiva), is reading non può venir rimpiazzato da reads: le due forme inglesi costituiscono una differenza obbligatoria fra progressivo e abituale ; in italiano, invece, questa differenza è semantica, ma non è semiotica, cioè non si deve manifestare obbligatoriamente, anche se è possibile tener distinti i due sensi. b. La motivazione è una costruzione trasparente, ossia è spiegata da una lettura culturale di una determinata esperienza (fisica o intellettuale). Così, per esempio, pipistrello ha questo nome perché è sperimentato come l uccello che esce di sera : la parola risale infatti a un antico vespertilio (da lat. vesper sera ). In tedesco, invece, il pipistrello è Fledermaus, cioè topo che svolazza : questa lettura è presente anche in molti dialetti italiani (p.es. in Piemonte è rata voloira). Nel caso di it. pipistrello la motivazione si è persa nel tempo; così, da vespertilio si è
3 sviluppata la forma attuale (da ve-sper-tilio a vispistrello e di qui a pipistrello, in seguito a un assimilazione regressiva di v in p regressiva perché p ha esercitato il proprio influsso all indietro, sulla sillaba precedente. 4. Illustrare, mediante esempi, le diverse competenze linguistiche in rapporto ai vari reparti organizzativi di un sistema. Due persone diverse producono sequenze foniche differenti, le quali, peraltro, grazie alla competenza fonetico-fonologica, possono essere riconosciute come realizzazioni delle medesime unità della prima articolazione. Per esempio, poniamo che Luigi dica: Sono stanco e Maria, con sarcasmo, ribatta: Sono stanco! Ma se hai dormito tutta la mattina! Le due realizzazioni di Sono stanco si differenzieranno per intensità, altezza, durata, timbro del suono, come pure per diverso ritmo e velocità dell eloquio, ma soprattutto per il registro fondamentale, che caratterizza la voce di ognuno distinguendola da tutte le altre. Componenti emotive peculiari e irripetibili attestano inoltre le emozioni e gli stati d animo dei due locutori. La competenza fonetico-fonologica astrae dalle componenti legate alle diverse personalità: essa permette di ricondurre una sequenza di suoni ai modelli di realizzazione fonetica delle strutture della prima articolazione (nel nostro caso, a una medesima combinazione sono + stanco). Vi è poi una competenza lessicale, che riguarda il lessico mentale, inteso come il vocabolario a disposizione dell individuo. Vi sarà una componente generalmente accessibile alla gran parte dei parlanti di una lingua. Altre componenti sono poi condivise da un numero più ristretto di parlanti e si articolano nei diversi lessici speciali, nelle variazioni stilistiche più sottili, che si colgono soprattutto facendo esperienza dei testi letterari. La letteratura consente ai parlanti di affinare il dominio del lessico e, come conseguenza, di cogliere le sfumature della realtà stessa. Infine, la competenza grammaticale presiede alla corretta combinazione delle parole e al riconoscimento delle costruzioni sintattiche: la concordanza tra soggetto e verbo predicato, come pure quella tra nome e aggettivo attributo sono riconosciute e stabilite dai parlanti in modo intuitivo. Inoltre, la competenza grammaticale interviene nel riconoscimento di costruzioni diverse che condividono la manifestazione fonetica (Luigi saluta la ragazza con il giornale in mano: è una ragazza che tiene un quotidiano in mano, oppure è Luigi che, agitando un giornale, saluta la ragazza?).
4 5. In che senso gli elementi di un sistema linguistico sono strutture? Struttura risale al latino structura, che indica, metaforicamente, l intelaiatura, l organizzazione portante di un edificazione. La struttura è l intelaiatura dell edificio semiotico: è l organizzazione intermedia fra suoni e significati; è ciò che permette all ascoltatore di comprendere una certa sequenza di suoni come un significato. Nelle strutture sono depositati gli usi abituali e meno abituali compiuti dalle soggettività coinvolte nella comunicazione verbale. Tali usi sono registrati come schemi, i quali hanno valenza generica e si completano e determinano nell atto comunicativo concreto. 6. Quali sono le caratteristiche fondamentali delle strutture di una lingua? Le caratteristiche generali delle strutture di una lingua sono la polivalenza, la varianza, la preferenzialità, l endolinguisticità. a. Polivalenza vuol dire molteplicità di funzioni. Le funzioni si possono collegare fra loro più o meno strettamente, lasciando così intravedere una base semantica comune, uno schema condiviso da più valenze. b. Varianza significa pluralità di strategie di manifestazione. I casi più evidenti e più frequenti riguardano la morfologia flessionale (-are /-ere /-ire sono manifestazioni diverse di una struttura della morfologia flessionale l infinito presente del verbo). Negli altri reparti della lingua la varianza è meno frequente. Forse una delle valenze della costruzione dire + Infinito (Luigi dice di studiare molto, dove dice è vicino, per il senso, ad affermare) si può manifestare anche per mezzo della costruzione dire + che + frase subordinata (Luigi dice che studia molto, in cui il soggetto implicito della subordinata si riferisce allo stesso individuo indicato dal nome Luigi). c. Una struttura tende ad avere una valenza preferenziale: è la valenza che prevale statisticamente e psicologicamente (perché tipicamente associata alla struttura stessa). Per esempio, il presente di un verbo non sempre ha funzione di presente (p.es. Napoleone muore a Sant Elena il 5 maggio 1821, con il cosiddetto presente storico ; A ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, con uso assoluto, atemporale; Adesso tu ti siedi e fai il bravo, con valore di esortazione; e altro ancora).
5 d. Una struttura è sempre endolinguistica perché appartiene al rispettivo sistema linguistico e si caratterizza in rapporto ad altre strutture del medesimo sistema. Per esempio, la categoria del tempo verbale si configura diversamente a seconda della lingua; i loro usi nei testi, peraltro, fanno emergere somiglianze parziali fra lingue diverse. Possiamo dire che le strutture sono endolinguistiche, mentre i loro usi nei testi esibiscono una componente interlinguistica, che in parte si può riproporre in un testo di un altra lingua (è quanto si chiama traduzione ). 7. Perché si rinuncia alla comoda nozione di segno come unione inscindibile di significante e di significato? Perché (in collegamento con una tradizione illustre) il segno è qui inteso come un evento che si verifica in un atto di comunicazione verbale. Il significato è costruito e interpretato dai soggetti coinvolti in tale atto. Alle strutture di una lingua, invece, si attribuisce natura segnica, non però lo statuto di segni veri e propri. La natura segnica è la correlazione fra modelli fonici (schemi di suono) e modelli cognitivi (schemi concettuali), che sono generici, incompleti e indeterminati. Come già emerge nel modello di Bühler, il significato di un segno si definisce nel rapporto interpersonale. Le prospettive più recenti della ricerca linguistica fanno inoltre rilevare come, in un atto comunicativo, gli individui mettano in comune una porzione di esperienza (altrimenti non si riuscirebbe a comunicare) e negozino fra di loro il significato del testo (bisogna mettersi d accordo sul significato attribuito alle parole che si usano se il significato fosse nel sistema, questo bisogno non vi sarebbe). 8. Come si configura la relazione tra il significante e il significato nella concezione di Saussure? Per Saussure, l unione di significante e significato è di natura arbitraria nel senso che la scelta del significante non è determinata dal significato: il suono della parola gatto non è scelto dal significato. Secondo quest ipotesi, l esperienza psichica è articolata grazie al significante: è il significante a dare forma al significato, che altrimenti non verrebbe colto come parte discreta nel flusso dell esperienza psichica. In altre parole: i significati ci sono
6 perché ci sono i significanti, e i significanti ci sono perché sono il modo in cui il significato è colto come entità distinta dalle altre entità. In questa prospettiva, il segno è un entità bilaterale che appartiene alla langue e si realizza nella parole. Il segno vero e proprio ha natura ideale: non appartiene all atto comunicativo concreto; non è un evento semiotico della vita reale. È invece concepito come un significato imposto dal sistema, che è istituzione sociale. 9. Si confronti la nozione di segno proposta da Karl Bühler e ripresa nei primi capitoli di questo manuale con la concezione che emerge dal Corso di linguistica generale di Ferdinand de Saussure. Quali sono le somiglianze e le differenze? Perché la nozione saussuriana di lingua come sistema di segni non sembra conciliabile con la libertà del parlante di determinare il significato in rapporto all esperienza? Per Bühler il segno è un evento semiotico che si costituisce in una relazione triadica fra mittente, destinatario e realtà rappresentata. Per Saussure, segno è un entità bilaterale che appartiene all istituzione chiamata langue. Una conseguenza dell ipotesi di Saussure è che i parlanti non sono responsabili dei significati: il segno non si costituisce nel confronto dei soggetti con l esperienza, né vi è negoziazione tra gli interlocutori sul significato di un segno, ma vi è solo una realizzazione di entità preordinate in un codice linguistico. Non vi è spazio per l esperienza individuale: il significato viene dalla langue, che impone le proprie categorie categorie sempre identiche, prive di novità perché non sono ricavate dall incontro del soggetto con la realtà. In tale concezione del significato non si intravede una dimensione di sensatezza per il soggetto: a che scopo comunicare, se tutto è già nel codice che ci sovrasta?
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