ASSOCIAZIONE DEGLI UTENTI DI PUBBLICI SERVIZI L ARSENICO NELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO. A cura di Vincenzo ROTA.

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1 L ARSENICO NELLE ACQUE DESTINATE AL CONSUMO UMANO A cura di Vincenzo ROTA Roma

2 Cos è l arsenico L'Arsenico è un semimetallo che può essere ritrovato nell atmosfera, nel suolo, nelle rocce, nell acqua e negli organismi con una mobilità collegata ad eventi atmosferici, emissioni vulcaniche, attività biologiche, emissioni antropiche. La presenza è maggiore nelle aree minerarie specie in associazione ad altri metalli e nelle zone vulcaniche, mentre è relativamente minore nell ambiente naturale. Dove si trova L elemento arsenico che viene abbreviato in chimica come As si trova naturalmente nelle rocce della crosta terrestre. Il contenuto medio di arsenico in queste rocce è di 1.5 ppm che corrispondono a 1,5 grammi di arsenico per tonnellata di roccia. L arsenico si trova solo raramente allo stato elementare; in natura lo troviamo generalmente come composto. Il contenuto medio di arsenico della crosta terrestre è Stimato in 2 mg/kg. L intervallo minimo e massimo va da 0 a mg/kg. Le rocce con contenuto di arsenico si trovano in Siberia, Germania, Francia, Italia, Romania e negli Stati Uniti. La maggior parte dell arsenico si presente combinato allo zolfo in diversi minerali quali arsenopirite (AsFeS), realgar, orpimento ed enargite ecct. Non è estratto allo stato puro, ma viene ricavato come sottoprodotto dalla raffinazione dei minerali di altri metalli, come rame e piombo. La produzione mondiale di arsenico, sotto forma del relativo ossido, è intorno a tonnellate all'anno, molto al di sopra della richiesta industriale. La Cina è il paese esportatore principale, seguito da Cile e Messico. Effetti ambientali dell'arsenico Il ciclo dell'arsenico si e' ampliato come conseguenza dell'interferenza umana e a causa di ciò grandi quantità di arsenico finiscono nell'ambiente e negli organismi viventi.l'arsenico è principalmente emesso dalle industrie produttrici di rame, ma deriva anche dalla produzione di piombo, zinco e dall uso di prodotti utilizzati nel settore dell'agricoltura. L arsenico, una volta che è entrato nell'ambiente, non può essere distrutto di modo che le quantità che aggiungiamo si possono disperdere e avere effetti negativi sulla salute degli esseri umani e degli animali in molte zone della terra. 2

3 L arsenico negli alimenti Le informazioni sul tenore di arsenico negli alimenti in generale sono piuttosto scarse. Si sa che esso si trova nei pesci, crostacei e molluschi provenienti dall'ambiente marino i quali possono contenere alti livelli di arsenico e possono contribuire in modo significativo all'assunzione giornaliera dell'elemento. L'accumulo è particolarmente elevato nei molluschi e nei crostacei e, specialmente se questi organismi vivono in acque contaminate. Comunque i pesci generalmente hanno livelli inferiori a 10 mg/kg. (millesimi di grammo) L arsenico nelle acque Nelle acque di falda l arsenico si trova come idrolizzato degli acidi arsenioso ed arsenico.l Arsenico è rilevabile in quasi tutte le acque destinate al consumo umano. Le indagini epidemiologiche effettuate hanno dimostrato che, se permangono per molti anni alti livelli di arsenico (maggiori di 200 microgrammi/litro) nelle acque potabili, l ESPOSIZIONE cronica dovuta all uso continuativo di tali acque, può essere statisticamente associata ad una maggiore FREQUENZA di talune patologie (tumori della pelle, del polmone, degli organi interni, malattie cardiovascolari, ma quest aspetto verrà trattato più avanti riportando quanto scritto da personale medico specializzato in merito ai possibili riflessi che lo stesso ha sulla salute umana. Nella catena alimentare e nelle acque per il consumo umano troviamo l arsenico che viene estratto dalle rocce, dai terreni e dalle acque che vi circolano. L arsenico in piccole dosi è considerato un elemento essenziale per l uomo (Emsley John, 1989). In dosi più elevate ha un effetto cancerogeno e ad alte dosi il suo effetto porta rapidamente alla morte. Si ritiene che un consumo di acqua con contenuti di arsenico superiori a 0.01 mg/l porti a problemi dermatologici, disturbi nervosi e, come detto sopra, al cancro. La Comunità Europea ha riconosciuto questo problema e ha di conseguenza ridotto il valore limite per le acque destinate al consumo umano a 10 µg/l (microgrammi per litro). Questo valore limite doveva essere garantito dagli acquedotti al più tardi entro la fine del Una proroga a questa data era permessa solo per pochi e specifici casi. La normativa La normativa sulla qualità dell acqua potabile si è evoluta nel tempo in funzione del progredire delle conoscenze specialmente sul contenuto delle sostanze presenti nelle acque stesse. Fino al 1985 in Italia l unica legge che riguardava le caratteristiche dell acqua potabile era un R.D. del 1934 che imponeva genericamente che l acqua distribuita per consumi umani doveva essere di buona qualità. 3

4 Ovviamente prima del 1985 pur non essendoci una normativa specifica vi era però una prassi consolidata che aveva recepito integralmente quanto stabilito della O.M.S nel 1958 in merito alle Norme internazionali per l acqua di bevanda la quale stabiliva che la concentrazione massima ammissibile dell arsenico nelle acque destinate al consumo umano doveva essere al massimo pari o al disotto di 200 mg/l cioè 200 millesimi di grammo per ogni litro di acqua. Successivamente lo Stato italiano ha affrontato il problema degli inquinanti nell acqua prima con un D.P.C.M. del 1985 e poi con un D.P.R. del 1988 con i quali ha imposto che per l arsenico la concentrazione massima doveva essere pari a 50 micro g/l. Con D. Lgs. N. 31 del 2001 l Italia ha recepito la direttiva della Comunità Europea relativa alla qualità dell acqua destinata al consumo umano emessa nel 1998 ed ha disposto l obbligo di conformità ai valori dei parametri riportati nel Decreto stesso a decorrere dal 25 dicembre Per l arsenico la concentrazione massima ammessa dal predetto decreto è stata di 10 micro g/l. Il Decreto Legislativo n. 31/2001 prevedeva inoltre le seguenti possibilità: 1) una prima deroga di massimo tre anni (fino al dicembre 2006) che le Regioni interessate potevano rilasciare entro i valori massimi ammissibili di concentrazione stabiliti dal Ministero della Sanità; 2) una seconda deroga della durata massima di ulteriori tre anni(fino al dicembre 2009) che le Regioni potevamo rilasciare previo decreto del Ministero della Sanità nel quale quest ultimo doveva stabilire anche i valori massimi ammissibili di concentrazione; 3) una terza deroga di massimo tre anni (fino al dicembre 2012) che le Regioni potevano rilasciare previo decreto con i valori massimi ammissibili di concentrazione che il Ministero della Sanità a sua volta poteva rilasciare dopo aver acquisito il parere favorevole della Commissione Europea. Lo spirito della legge era quello di limitare temporalmente l uso dell acqua con concentrazioni fuori norma ma comunque entro limiti massimi ammissibili decisamente restrittivi rispetto ai valori precedentemente stabiliti, ma soprattutto per incentivare i Comuni interessati a porre in essere gli impianti di trattamento o valide alternative agli stessi per poter riportare le concentrazioni di arsenico nell acqua entro i limiti di legge. A tale proposito le richieste di deroga dovevano essere accompagnate dallo stato di avanzamento degli investimenti necessari per rientrare nei limiti il prima possibile e dalla certezza della disponibilità dei finanziamenti necessari a realizzare quanto necessario. I comuni interessati hanno tutti ottenuto le deroghe richieste ma solo pochi, per non dire nessuno, ha provveduto a mettere in sicurezza, attraverso la realizzazione di opere capaci di eliminare o ridimensionare l entità dei valori riscontrati entro i limiti di legge. Pertanto, all entrata in vigore della legge, che è avvenuta il 1 gennaio 2013, il limite massimo di arsenico nelle acque destinate al consumo umano che doveva essere di 10 mg/l (millesimi di grammo per ogni litro, ancora oggi non viene rispettato nonostante, fra l altro, la presenza, ormai da quasi 10 anni, del gestore unico del servizio idrico integrato. 4

5 Acque inquinate da arsenico: Il caso dei Comuni della Provincia di Roma Molto probabilmente le cause dell inquinamento da arsenico, nei territori della provincia di Roma, sono dovute da situazioni attribuibili alla natura dei luoghi quali le rocce tufacee e dagli apparati vulcanici che nella Provincia di Roma sono presenti nelle zone dei laghi dei Castelli Romani ed intorno il lago di Bracciano. Se a quanto sopra, che è una causa di tipo geogenica, ossia legata al carattere vulcanico del territorio ed è sostanzialmente a questa causa naturale che è stato fatto riferimento nella richiesta di deroga avanzata all'unione Europea, si aggiungono la combustione del carbone e di altri combustibili di derivazione fossile e, soprattutto, un indiscriminato uso in agricoltura di erbicidi, diserbanti, fitofarmaci e pesticidi, nella cui composizione è riscontrabile un alta percentuale di composti a base di arsenico, che vengono immessi nel terreno e successivamente veicolati nelle falde superficiali e profonde dalle acque pluviali, gli acquiferi presenti in loco purtroppo vengono ad essere in continuazione inquinati. Le medesime considerazione possono essere fatte valere anche per i Comuni delle altre provincie laziali di Viterbo, Latina e Frosinone. A scopo informativo vengono elencati i comuni della Regione Lazio interessati al problema della presenza di arsenico nell acqua potabile con a fianco il numero dei residenti in ogni comune e la quantità di arsenico rilevata nelle relative fonti di approvvigionamento. μg/l = millesimi di grammo per litro di acqua. Regione: Lazio Aprilia - Latina abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Cisterna di Latina Latina abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Cori Latina 9000 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Latina Latina abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Pontinia Latina abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Priverno Latina abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Sabaudia Latina abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Sermoneta Latina 3200 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Sezze Latina abitanti acqua con μg/l di arsenico Albano Laziale Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Ardea Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Ariccia Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Genzano di Roma Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Lanuvio Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Lariano Roma 1700 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Velletri Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Castel Gandolfo Roma 4600 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Ciampino Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico 5

6 Castelnuovo di Porto Roma 2000 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Trevignano Romano Roma 5700 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Tolfa Roma 5200 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Bracciano Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Sacrofano Roma 6800 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Formello Roma 8000 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Civitavecchia Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Santa Marinella Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Anzio Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Nettuno Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Campagnano di Roma Roma abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Magliano Romano Roma 1490 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Zona di fornitura di acqua Provincia Mazzano Romano Roma 2740 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Acquapendente Viterbo 5741 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Arlena di Castro Viterbo 905 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Bagnoregio Viterbo 3676 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Barbarano Romano Viterbo 1089 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Bassano in Teverina Viterbo 1284 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Bassano Romano Viterbo 4884 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Blera Viterbo 3320 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Bolsena Viterbo 4229 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Bomarzo Viterbo 1823 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Calcata Viterbo 894 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Canepina Viterbo 3188 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Canino Viterbo 5305 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Capodimonte Viterbo 1832 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Capranica Viterbo 6516 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Caprarola Viterbo 5624 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Carbognano Viterbo 2074 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Castel Sant Elia Viterbo 2594 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Castiglione in Teverina Viterbo 2359 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Celleno Viterbo 1357 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Cellere Viterbo 1293 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Civita Castellana Viterbo abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Civitella d Agliano Viterbo 1716 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Corchiano Viterbo 3796 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Fabrica di Roma Viterbo 8205 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Faleria Viterbo 2333 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Farnese Viterbo 1684 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Gallese Viterbo 3019 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Gradoli Viterbo 1475 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Graffignano Viterbo 2322 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Grotte di Castro Viterbo 2853 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Ischia di Castro Viterbo 2437 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Latera Viterbo 983 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Lubriano Viterbo 946 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico 6

7 Marta Viterbo 3577 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Montalto di Castro Viterbo 8787 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Monte Romano Viterbo 2012 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Montefiascone Viterbo abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Monterosi Viterbo 3731 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Nepi Viterbo 9258 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Onano Viterbo 1047 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Oriolo Romano Viterbo 3641 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Orte Viterbo 8854 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Piansano Viterbo 2228 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Proceno Viterbo 616 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Ronciglione Viterbo 8920 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico San Lorenzo Nuovo Viterbo 2179 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Soriano nel Cimino Viterbo 8680 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Sutri Viterbo 6405 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Tarquinia Viterbo abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Tessennano Viterbo 385 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Tuscania Viterbo 8194 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Valentano Viterbo 2963 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Vallerano Viterbo 2648 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Vasanello Viterbo 4175 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Vejano Viterbo 2311 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Vetralla Viterbo abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Vignanello Viterbo 4833 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Villa San Giovanni in Tuscia Viterbo 1323 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Viterbo Viterbo abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Vitorchiano Viterbo 4532 abitanti acqua con 50 μg/l di arsenico Riflessi sulla salute umana per l uso di acqua con arsenico oltre i limiti di legge Per quanto attiene i possibili problemi di salute che possono essere provocati dall uso delle acque con contenuto di arsenico al disopra della norma viene segnalato il documento elaborato da personale medico in merito al problema in argomento. 7

8 ARSENICO: 13 DOMANDE E 13 RISPOSTE Martedì 15/03/2011 Documento preparato con il contributo del gruppo di lavoro dell Ordine Progetto Ambiente, di cittadini ed esperti. Per ogni ulteriore quesito si può scrivere a:info@ordinemedicilatina.it Nella home page di è possibile accedere alla sezione aggiornata di continuo e alimentata dalle domande dei cittadini raccolte in FAQ) L ARSENICO QUALE FATTORE DI RISCHIO PER LA SALUTE Si ricorda che la Azienda U.S.L. di Latina ha attivato, per informazioni sull'arsenico, il numero verde dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle Per quale motivo l Ordine dei Medici s interessa dell arsenico? Lo impone l articolo 5 del Codice di Deontologia Medica Educazione alla salute e rapporti con l ambiente che così recita: Il medico è tenuto a considerare l ambiente nel quale l uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. A tal fine il medico è tenuto a promuovere una cultura civile tesa all utilizzo appropriato delle risorse naturali, anche allo scopo di garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva. 2. Che cos'è l'arsenico e quando è tossico per l uomo? E' un metalloide presente nell'ambiente in forma organica e inorganica. Gli esseri umani sono esposti all'arsenico inorganico, la forma tossica, principalmente attraverso l'assunzione di alimenti. Quando l acqua potabile, proveniente da zone di origine vulcanica, è ricca in arsenico, anch essa contribuisce all esposizione all arsenico. Storicamente, in epoca industriale la presenza dell'arsenico nell'ambiente è stata incrementata dalle centrali elettriche alimentate a carbone, a 8

9 gas, da fonderie, da traffico veicolare e aereo, dall'incenerimento dei rifiuti, dall'uso dei pesticidi, dei fitofarmaci e dei fertilizzanti in agricoltura, che hanno contribuito alla diffusione di questo elemento nell'aria, nelle acque e nei terreni. Oggi, il rispetto della normativa vigente da parte delle aziende e produttori, in combinato con l utilizzo delle sostanze chimiche pericolose in applicazione ai soli usi consentiti dal regolamento REACH (registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche), tende a minimizzare ulteriori contributi inquinanti di provenienza industriale. 3. Qual è il destino dell arsenico una volta ingerito? L'arsenico inorganico (quello tossico) è rapidamente e quasi completamente assorbito subito dopo l'ingestione all'apparato gastrointestinale e in seguito si distribuisce in quasi tutti gli organi, attraversando facilmente anche la barriera placentare. Invece, i composti di arsenicali organici sono generalmente considerati poco assorbibili e il loro assorbimento dipende dalla loro idrosolubilità. Inoltre tali composti, una volta assorbiti, vengono facilmente eliminati con le feci e le urine; infatti sono soggetti a biometilazione epatica detossificante, pertanto gli arsenicali organici sono meno tossici e più facilmente escreti. 4. In quali cibi è presente l arsenico e in quali quantità? Come già detto, l esposizione all'arsenico inorganico avviene principalmente attraverso il cibo. L aspetto critico è distinguere le varie forme (o specie) di arsenico presenti ( speciazione ). Infatti, mentre nell acqua l arsenico è presente solo nella forma inorganica, la più tossica, in alcuni alimenti c è molto arsenico ma in forma organica non tossica. Recentemente il gruppo di esperti scientifici sui contaminanti nella catena alimentare dell'efsa (l Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha individuato i gruppi di alimenti che contribuiscono maggiormente all esposizione all arsenico inorganico (quello tossico). Un alimento può contribuire molto all esposizione o perché è molto consumato o perché, anche quando il consumo non è elevatissimo, presenta concentrazioni molto alte. In genere negli alimenti le concentrazioni di arsenico inorganico di background (cioè in aree non contaminate) vanno da qualche microgrammo/kg ad alcune decine di microgrammi/kg. Il gruppo di alimenti che l EFSA stima contribuire maggiormente all esposizione all arsenico inorganico sono i cereali e i prodotti a base di cereali. Questi alimenti, come il pane e la pasta, contengono di norma poco arsenico ma si tratta di prodotti di largo consumo che quindi incidono molto sull assunzione. Il riso è un cereale che può contenere molto arsenico inorganico, ma è mediamente meno consumato in Europa (salvo le comunità asiatiche e in alcune regioni dove esiste una maggiore tradizione di consumo di questo cereale). Dopo i cereali e suoi derivati, sono stati individuati dall EFSA, in ordine decrescente, i prodotti alimentari per usi 9

10 dietetici speciali (alcune alghe sono ricchissime in arsenico inorganico), l'acqua in bottiglia, il caffè e la birra, il pesce e le verdure. 5. La legge obbliga a dosare la concentrazione dell arsenico nelle acque in bottiglia e a indicarne la presenza? La legge obbliga i produttori delle acque in bottiglia a rispettare lo stesso limite di concentrazione vigente per le acque per il consumo umano (10 μg/l). L Azienda USL Latina esegue periodici controlli. L informazione circa i valori analitici riscontrati nelle varie acque in bottiglia, ancora non obbligatoria, consentirebbe al consumatore di orientarsi verso i prodotti con concentrazioni di arsenico più basse, sempre con lo scopo di ridurre l esposizione il più possibile. Le autorizzazioni per il riconoscimento delle acque minerali sono rilasciate dal Ministero della Sanità dopo un controllo della presenza di arsenico eliminando o imponendo azioni correttive per quelle che superano i 10 μg/l. Le ASL controllano con i laboratori ARPA sia le sorgenti (trimestralmente) che le linee d imbottigliamento (mensilmente) oltre che controlli random nei punti di commercializzazione. 6. Qual è la quantità massima di arsenico tollerata dall'organismo umano e cosa comporta l'assunzione quotidiana anche di quantità ridotte di arsenico? Per quanto riguarda gli effetti sulla salute derivanti dall'esposizione cronica all'arsenico lo IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) classifica l'arsenico come elemento cancerogeno certo per l'uomo. Recentemente, nel 2009, l'efsa ha evidenziato quattro patologie o endpoint per individuare delle dosi di riferimento per la salute: tumori alla vescica, ai polmoni, alla pelle e lesioni cutanee (iper e ipopigmentazioni, cheratosi, melanosi). Tali patologie sono state scelte perché presentano un nesso causale certo con l'esposizione orale all'arsenico inorganico (ingestione di acqua e alimenti). Una dose continua giornaliera che supera 0,3 fino a 8 microgrammi/kg di peso corporeo dà un rischio supplementare rispetto a quello standard dell'1% per ciascuna patologia. L'EFSA ha evidenziato che le esposizioni alimentari dei bambini sono più elevate di quelle degli adulti, poiché rispetto al proprio peso corporeo essi consumano una quantità maggiore di cibo. Anche il Comitato congiunto di esperti della FAO/OMS (JECFA) ha proposto una dose di riferimento fissandola a 3 microgrammi/ Kg di peso corporeo al giorno, che provoca un rischio supplementare, rispetto al rischio standard, dello 0,5% di tumori ai polmoni. 10

11 7. Fermo restando che occorre ridurre quanto più possibile l ingestione di arsenico inorganico, cosa prevede la normativa in termini di concentrazione massima consentita? La normativa europea prevede una quantità massima di 10 μg/l di arsenico nelle acque destinate a consumo umano. I valori limite di 10 μg/l per l'arsenico, fissati nella parte B dell'allegato I della direttiva 98/83/CE mirano ad assicurare che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell'intero arco della vita. Sono previste deroghe triennali e gli stati membri possono richiederle per un numero massimo di 3 volte al fine di risolvere i problemi che non consentono il temporaneo rispetto del valore limite e non per chiedere altre deroghe. Infatti taluni valori più elevati sono accettabili per un tempo limitato senza rischi per la salute umana. Negli alimenti è verosimile che la Commissione Europea introduca limiti massimi per l arsenico inorganico negli alimenti che incidono di più sull assunzione di questo contaminante, limiti finora non introdotti anche per le difficoltà analitiche connesse alla speciazione dell arsenico. Per speciazione s intende la distribuzione di un metallo, presente in un determinato campione, tra diverse forme chimiche. L analisi di speciazione è effettuata poiché la concentrazione totale di un certo elemento in una data matrice (acqua, terreno, alimenti, ecc.) non permette di trarre conclusioni significative sui destini dell elemento in termini di mobilità, biodisponibilità e tossicità. L arsenico è un esempio di questo fenomeno: in forma inorganica è estremamente tossico, mentre in forma organica (ad esempio l arsenobetaina presente nel pesce) è innocuo. 8. Quali sono le vigenti disposizioni di legge in Italia? Il Decreto Legislativo n 31 del 2/2/2001 disciplina la qualità delle acque potabili garantendone la salubrità. Tale Decreto, attuando la legislazione della commissione europea in materia e alla quale tutti i Paesi membri devono adeguarsi, ha abbassato il limite previsto per l'arsenico nelle acque potabili da 50 a 10 μg/l, proprio in considerazione della sua cancerogenicità e dell'evidente rischio per la salute umana. L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) indica come accettabile e addirittura solo in via transitoria il valore fino a 10 μg/l di arsenico nelle acque destinate a consumo umano. Come già detto, la normativa europea prevede una quantità massima di 10 μg/l di arsenico nelle acque destinate a consumo umano. Sono previste deroghe triennali e sono concesse, su richiesta, per un numero massimo di 3 volte, l'ultima dietro valutazione discrezionale della Commissione Europea, al fine di risolvere i problemi e non per chiedere altre deroghe, affinché i gestori presentino ed attuino piani di rientro mediante idonee tecnologie di trattamento delle acque captate e individuando nuove risorse idriche sostitutive. La Regione Lazio, sin dal 2003, ha fatto ricorso all'istituto della deroga triennale, che ha consentito l'innalzamento del limite massimo previsto da 10 a 50 μg/l. La terza e ultima richiesta di deroga a 50 μg/l, avanzata 11

12 dall Italia il 2 febbraio 2010 e riguardante anche i Comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia, Sermoneta e Sezze, non è stata accolta dalla Commissione Europea con Decisione del 28 ottobre La Commissione Europea ha motivato la decisione sottolineando che le prove scientifiche consentono deroghe temporanee fino a 20 μg/l, mentre valori di 30, 40 e 50 μg/l determinerebbero rischi sanitari superiori, in particolare talune forme di cancro. Pertanto la CE ha ritenuto autorizzare unicamente deroghe per valori di arsenico fino a 20 μg/l, chieste per altri comuni italiani, specificando inoltre che non si applicano all'acqua destinata al consumo dei neonati e dei bambini fino a 3 anni di età, per la quale il limite rimane quindi 10 μg/l. Va anche tenuto presente che la durata delle deroghe è definita separatamente per ogni zona di fornitura di acqua, sulla base delle complessità delle misure correttive e del loro stato di avanzamento. In seguito a tale rifiuto, è stata di nuovo avanzata richiesta di deroga ma per un limite massimo di 20 μg/l, che è stata infine concessa dalla Commissione europea con decisione del 22 marzo 2011 e valevole fino al 31 dicembre Pertanto, allo stato attuale il limite massimo di concentrazione di arsenico nell'acqua potabile dei comuni della Regione Lazio corrisponde al valore di 20 μg/l e, per la provincia di Latina, riguarda i comuni di Aprilia, Cisterna di Latina, Cori, Latina, Pontinia, Priverno, Sabaudia, Sermoneta e Sezze. 9. Quale prevenzione bisogna attuare? Due aspetti sono centrali nella prevenzione: Evitare il consumo di alimenti con concentrazioni più elevate di quelle di background, quindi fare molta attenzione alle produzioni agroalimentari in aree potenzialmente contaminate, non importa se naturalmente o a seguito dell attività dell uomo. Ad esempio: l uso di acqua d irrigazione contaminata deve essere evitato, aspetto che assume rilevanza nelle aree con abbondanza geochimica di arsenico. Evitare di aggiungere all esposizione di background dagli alimenti quella derivante da un acqua a uso alimentare ricca in arsenico. Occorre, però, precisare che l'unico strumento che ci consente di valutare in modo specifico l'esposizione all'arsenico è il biomonitoraggio, che è uno dei cardini dello studio che sta conducendo l Istituto Superiore di Sanità. Una volta valutata l'esposizione, non è necessario cercare gli effetti sulla salute. Li conosciamo benissimo: parliamo di un agente chimico che è stato appena riesaminato dalle due maggiori autorità in materia di valutazione del rischio (EFSA 2009, JECFA 2010). Ci sono delle dosi di riferimento per gli effetti sulla salute bene definite da queste 12

13 due organizzazioni. La caratterizzazione del rischio si fa confrontando l'esposizione con le dosi di riferimento. Non stiamo parlando di un fattore di rischio sconosciuto, ma di uno ben caratterizzato per il quale abbiamo valutazioni aggiornate, anzi recentissime. Le chiavi di volta per la prevenzione sono lo studio della catena alimentare e il biomonitoraggio, gli assi portanti dello studio in corso da parte dell Istituto Superiore di Sanità. 10. Visto dalla parte del cittadino, come si deve comportare per ridurre il rischio legato all arsenico e tutelare la sua salute? Fermo restando che la raccomandazione dell O.M.S. è di mettere in atto tutte le azioni possibili per eliminare quanto più l arsenico tossico nella catena alimentare e di bonificare le aree contaminate da fattori esterni, il cittadino non deve cambiare drasticamente le sue abitudini alimentari, anche se vive in alcuni territori della provincia di Latina in cui la concentrazione di arsenico nelle acque potabili è di poco superiore alla massima prevista per legge di 10 μg/l. Peraltro, le autorità comunali in queste zone hanno ordinato la distribuzione di acqua potabile per l approvvigionamento, nell attesa che la rete idricapresenti valori di arsenico accettabili. In queste zone, è consigliabile alimentarsi con cereali (pane e pasta) lavorata in zone nelle quali il livello di arsenico nell acqua è più basso, ridurre il consumo di riso e quello di alghe, di norma utilizzate per diete speciali, continuare a consumare pesce in normale quantità, evitare verdura coltivata in terreni irrigati con acqua proveniente da pozzi privati, ridurre il tabagismo, altro fattore di rischio che potenzia quello rappresentato dall arsenico specie per quanto riguarda il tumore polmonare. Non si ravvede la necessità di interrompere l utilizzo dell acqua proveniente dalla rete idrica a favore di quella imbottigliata per gli scopi alimentari, se il limite di 10 μg/l non viene superato. Particolare attenzione va posta all alimentazione dei bambini. 11. Quali sono le ultime indicazioni dell'efsa? L'EFSA è un agenzia che si occupa della valutazione del rischio nell ambito della sicurezza alimentare europea. Perciò, non dà disposizioni ma indicazioni scientifiche alla Commissione Europea e alle altre istituzioni europee e ai Paesi membri. A loro volta la Commissione Europea e le altre istituzioni preposte sono responsabili della gestione e comunicazione del rischio. Sulla base dell opinione scientifica dell EFSA espressa nel 2009 sull arsenico negli alimenti, è verosimile che la Commissione Europea introduca limiti massimi per l arsenico inorganico negli alimenti che incidono di più sull assunzione di questo contaminante, limiti finora non introdotti anche per le difficoltà analitiche connesse alla speciazione dell arsenico. 13

14 12. Come informare la popolazione? L'informazione deve essere la più ampia e diffusa possibile, deve fornire consigli comportamentali e indicazioni circa il corretto uso dell'acqua e degli alimenti, soprattutto nell'infanzia, in donne in gravidanza, nei malati e negli anziani. 13. L Azienda U.S.L. Latina, ha attivato strumenti d informazione per i cittadini? Sì, dal 23 febbraio 2011 è attivo il numero verde dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 20,00. Possibili rimedi per la eliminazione o la riduzione dell arsenico nell acqua. L eliminazione dell arsenico nell acqua distribuita può avvenire, principalmente, in due modi e precisamente: 1 Mediante la realizzazione di impianti di dearsenificazione che a loro volta possono essere per coprecipitazione con idrossido di ferro, con scambiatori ionici oppure ad osmosi inversa. Ma questi impianti oltre ad avere elevati costi di realizzazione producono materiale inquinato difficile e costoso da smaltire, alti consumi di energia e continue difficoltà per avarie di gestione: 2 Mediante la sostituzione delle fonti di approvvigionamento o miscelando l acqua a disposizione con acqua senza arsenico giungendo così ad una miscela con l arsenico in quantità sotto soglia. La seconda è la soluzione di gran lunga da preferire rispetto alla costruzione dei potabilizzatori, quando esistono delle sorgenti o degli acquedotti con acqua di qualità in prossimità dei pozzi da sanare. A questo fine negli Altopiani di Arcinazzo nell alta valle dell Aniene è stato costruito un grande serbatoio in cui verrà convogliata, oltre all acqua oggi disponibile, la portata di una nuova sorgente. Questo nuovo serbatoio, essendo posizionato ad una quota sul livello del mare superiore a quella del serbatoio oggi esistente ed in funzione, consentirà di distribuite una maggiore quantità di acqua di buona qualità e più facilmente a tutti i comuni dei Castelli Romani. 14

15 Serbatoio di Arcinazzo in costruzione estate 2011 Non sempre però è possibile disporre di acqua di buona qualità da sostituire od aggiungere a quella disponibile in loco. In questi casi è gioco forza ricorrere alla realizzazione dei potabilizzatori ovvero, in questo caso, dei dearsenificatori. Questi impianti hanno il difetto di consumare molta energia, di produrre rifiuti di difficile smaltimento e poi come tutti i macchinari, in sede di gestione, sono soggetti ad avarie. Un guasto lieve di un impianto di potabilizzazione può avere conseguenze difficili da affrontare dal punto di vista gestionale. Infatti, per legge, anche un piccolissimo sforamento come valore o come durata di superamento di un parametro comporta l obbligo di sospendere l erogazione dell acqua. Le tipologie degli impianti di dearsenificazione sono essenzialmente due: a filtrazione ed ad osmosi inversa. Nel primo l acqua viene fatta passare in filtri costituiti da materiali che interagiscono con l arsenico e lo trattengono. Nel secondo sistema vengono utilizzate particolari membrane in cui viene fatta fluire l acqua e le stesse, effettuando la eliminazione degli inquinanti, restituiscono acque prive o quasi di arsenico che possono essere destinate al consumo umano. 15

16 Velletri Campo Sportivo dearsenificatore a filtrazione Ariccia Colle Tondo dearsenificatore ad osmosi Il principio dell osmosi inversa Un elemento di un impianto di osmosi La legge Galli ed il Servizio Idrico Integrato (S.I.I.) La così detta Legge Galli del 1994 ha avviato una profonda ristrutturazione dei servizi idrici in Italia. La nuova gestione dei servizi da parte del gestore unico dei servizi idrici nella Provincia di Roma è partita nel Oggi i servizi di approvvigionamento idrico, DISTRIBUZIONE, Servizio fognatura e depurazione sono gestiti da un unico soggetto e le gestioni precedenti a livello dei singoli comuni sono state accorpate a livello di ATO coincidente, grosso modo, con i territori delle Province. ACEA ATO 2 gestisce il S.I.I. a Roma e Provincia. 16

17 Le informazioni prima della presa in carico dei servizi nel S.I.I. Non erano state pubblicate informazioni su questo inquinamento prima della presa in carico da parte di ACEA ATO 2 dei singoli servizi comunali nonostante che, data la natura geologica dell inquinamento, fosse stata da sempre presente. Molto probabilmente le motivazioni di questa mancanza di informazioni sono da attribuire alle seguenti situazioni: Il D.Lgs n. 31/2003 ha abbassato sensibilmente la soglia di accettabilità dell arsenico e quindi tante situazioni solo in quell anno sono divenute fuori norma. La soglia di 10 micro g/l è molto bassa (equivale alla massa di un millesimo di un granello si sabbia) e la sua misurazione richiede speciali apparecchiature inizialmente non a disposizione delle istituzioni. Il tipico vizio della stragrande maggioranza delle persone che fa affrontare le problematiche solo quando si trasformano in emergenza senza alcuna pianificazione del problema e delle relative soluzioni cose quest ultime che avrebbero potute intraprendere nell arco dei nove anni che il D.Lgs 31/2001 aveva messo a loro disposizione. Il perché dell iniziale rifiuto della Commissione Europea al rilascio della deroga Nell ottobre del 2010 era in vigore la proroga relativa alla seconda deroga (scaduta nel dicembre 2009) che per l arsenico prevedeva una concentrazione massima di 50 micro g/l. La Regione Lazio aveva concesso questa proroga in attesa del pronunciamento previsto per legge per la terza ed ultima deroga da parte della Commissione Europea. Gli acquedotti e le reti hanno una dimensione comunale e sono alimentati da fonti diverse e quindi la concentrazione dell arsenico era ed è diversa da comune a comune e comunque sempre inferiore a 50 micro g/l e dopo gli ultimi interventi realizzati posti in essere dalle diverse amministrazioni il valore del parametro relativo all arsenico dovunque era sotto i 20 micro g/l. Il Ministero della Sanità, a fine 2009, aveva richiesto per tutti i Comuni della Regione Lazio un unica deroga a 50 micro g/l anche quando il valore dell arsenico nell acqua, come innanzi detto, era inferiore a 20 micro g/l. 17

18 Il 28 ottobre 2010, la Commissione Europea, agendo in favore della sicurezza degli utenti, decise invece di non rilasciare parere favorevole alle richieste di deroga con concentrazioni superiori a 20 micro g/l e quindi di fatto respinse le richieste di deroga avanzate per i comuni della Regione Lazio. Il 30 novembre 2010 l Istituto di Sanità ha pubblicato la nota Deroghe per l arsenico nelle acque destinate al consumo umano in Italia dove ha indicato particolari accorgimenti da adottare là dove sia stata rilasciata una deroga distinguendo due casi: una concentrazione tra 10 e 20 micro g/l o una concentrazione tra 20 e 50 micro g/l. Già a dicembre la Regione Lazio ed il Ministero della Sanità, ognuno per le proprie competenze, avevano provveduto ad inviare una richiesta di deroga per i Comuni del Lazio con un valore massimo per l arsenico pari a 20 micro g/l. La situazione ad oggi ACEA ATO 2 a partire dall acquisizione dei singoli servizi comunali ha richiesto le necessarie deroghe sulla base di un piano di rientro in cui Comune per Comune era dato un crono programma delle opere da realizzare, opere tutte finanziate con la tariffa idrica. I piani di rientro aggiornati ad oggi prevedono il rientro nei limiti di legge in tutto il territorio dell ATO 2 tra il 2011 ed il I costi delle opere dei piani di rientro oggi completate ammontano a 17 milioni di euro e i costi delle opere in corso di completamento ammontano ad altri 24 milioni di euro. Il 22 marzo 2011 la Commissione ha dato parere favorevole al rilascio della terza ed ultima deroga prevista per legge per la distribuzione in alcuni Comuni del Lazio di acqua con un contenuto di arsenico superiore al valore di legge ma comunque inferiore a 20 micro g/l. La Regione Lazio sulla base di un apposito Decreto del Ministero della Salute il 29 luglio 2012 di ha emanato la deroga con scadenza 31 dicembre Se qualcuno fosse interessato al dettaglio dei comuni interessati alla deroga può andare alla pagina web: Nonostante le buone premesse di cui sopra e la volontà di trovarsi pronti alla scadenza dell ultima deroga fissata per il sono stati pubblicati i seguenti articoli: Aprile

19 ================================ ALLARME A VITERBO Arsenico nell acqua. Bimbi «avvelenati» Non c è pace nel Lazio per gli abitanti di Viterbo e della provincia. L emergenza acqua potabile, con livelli di inquinanti superiori alla media, non rientra. E ora arrivano i primi dati sulla salute, per nulla tranquillizzanti: in città e in 16 comuni limitrofi la concentrazione di arsenico nell organismo è oltre il doppio rispetto alla media tollerata: 200 nanogrammi per grammo contro gli 82. Neppure i bambini ne sono immuni. A fare il punto è uno studio condotto dall Istituto superiore di Sanità (Iss) insieme agli ordini dei medici di Latina, Roma e Viterbo in cui si ricorda che la terza deroga europea, che consentiva di erogare acqua con livelli di arsenico superiori a 10 microgrammi per litro, è scaduta da tre mesi e mezzo. Ciò nonostante dai rubinetti di 45 comuni della provincia di Viterbo e di 5 di quella di Roma, per un totale di circa 260mila residenti, «escono ancora acque non conformi». «È una vera emergenza, per la cui soluzione non si può più aspettare», tuona il ministro della Salute, Renato Balduzzi non rinunciando alla polemica: «Finalmente si vede un interessamento reale della Regione». Così, dopo il colloquio avuto con il neo-governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, per fissare un incontro urgente (si svolgerà la prossima settimana), critica il comportamento dell ex presidente Renata Polverini da cui non erano mai arrivate «risposte pienamente rassicuranti» nonostante le numerose sollecitazioni. Intanto cresce la preoccupazione per gli eventuali effetti sulla catena alimentare. A cominciare dal pane che già presenta alti livelli di arsenico essendo prodotto con acqua corrente. Per gli ortaggi le analisi sono in corso. Ma Confartigianato frena: «Le produzioni artigianali sono già sottoposte a una serie di controlli che permettono di avere prodotti sani». «Un risultato che non ci sorprende, in linea con la situazione drammatica che viviamo da dieci anni e certifica un esposizione ormai cronica», rileva Antonella Litta, referente dell Associazione italiana medici per l ambiente. Quanto ai rischi per le donne in gravidanza parla di possibili casi di «autismo e tumori cerebrali dei nascituri»; sui bambini, invece, l arsenico può influire negativamente «nella fase evolutiva». Per l Oms l arsenico è cancerogeno, perciò dal 2001 la Ue ha fissato precisi limiti. Un invito a non cedere all allarmismo arriva dal ricercatore dell Iss, Francesco Cubabba: «Ora ci sono i dati per intervenire in maniera adeguata ed equilibrata». Nel frattempo «qui si fanno le file alle casette dell acqua come nel 19

20 dopoguerra. E il Comune si è indebitato per aiutare bambini, anziani e donne incinte», denuncia Angelo Cappelli, sindaco di Capranica dove le concentrazioni arrivano a 43 microgrammi per litro. Le analisi sono state condotte su campioni di unghie e urine di 269 soggetti sani (da 1 a 88 anni di età) residenti nelle aree a rischio. Ma «nelle zone vulcaniche l arsenico nell acqua c è da sempre, è la natura. Il problema è che servono scelte, finanziamenti e capacità industriale e gestionale» per interventi mirati e decisivi», sottolinea Adolfo Spaziani, direttore generale di Federutility, la federazione delle aziende che gestiscono acqua ed energia. A scanso d equivoci il Codacons chiede la chiusura degli esercizi commerciali che usano acqua contaminata e annuncia una class action. Giulio Isola ================================== ARSENICO NELL' ACQUA: DOPO GLI ESPOSTI DEL SEN. BONATESTA ORA E' LA VOLTA DELLA CLASS ACTION DEL CODACONS CODACONS, ACQUA ALL'ARSENICO: INCONTRO DEI POLITICI PER FAR FINTA... DI NON SAPERE! L'altro ieri alla riunione organizzata a Viterbo da "Fratelli d'italia" che avrebbe dovuto cercare di risolvere (anche se ormai fuori tempo massimo) la drammaticità della situazione sanitaria legata all'emergenza idrica a Viterbo e provincia, l'assessore alla Provincia Paolo Equitani e il Sindaco Marini hanno confermato l' irresponsabile atteggiamento di MINIMIZZAZIONE delle istituzioni locali. Per di più, il Sindaco Marini, oltre a chiedere alla Prefettura una "UNITA' DI CRISI" per fronteggiare un' emergenza che evidentemente NON E' STATO IN GRADO DI AFFRONTARE, vuole anche gettare dalla finestra un pò di soldi dei contribuenti costituendo una Commissione d'inchiesta per "accertare i responsabili" dell' emergenza idrica di Viterbo e provincia. Noi crediamo invece che sarebbe più giusto utilizzare i soldi che intende destinare alla Commissione per i risarcimenti ai cittadini delle spese connesse all' acquisto dell'acqua minerale, ed addebitare le responsabilità a coloro che ne sono titolari: Sindaci e Presidenti della Provincia dal 2001 ad oggi, e soprattutto dal 2010, quando, al diniego della Commissione europea su un' ulteriore deroga è stata fissata come INDEROGABILE la data del

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