ASL BRESCIA ISPETTORATO MICOLOGICO (Zanoni A., Bertocchi C. Ispettorato Micologico Brescia)

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1 ASL BRESCIA ISPETTORATO MICOLOGICO (Zanoni A., Bertocchi C. Ispettorato Micologico Brescia) Il 2, per l Ispettorato Micologico della nostra Asl, è stato un anno pieno di novità e radicali cambiamenti che ne hanno caratterizzato attività e risultati. Di particolare rilevanza vi è stato lo spostamento della sede nei locali dell Asl presso Viale Duca Degli Abruzzi, storicamente dislocata presso l Ortomercato. Tale scelta, che non aveva mancato di creare alcuni dubbi e perplessità sulla fruibilità da parte del pubblico, è stata invece positivamente accolta facendo registrare un aumento dell affluenza delle presenze anche da parte di utenti che erano storicamente abituati alla precedente sede. La nuova location, dotata di spazi più consoni con una sala di attesa ed un ufficio di dimensioni generose, ha favorito le attività di ispezione sia per la possibilità di distribuire materiale divulgativo che per lo spazio operativo con tavoli adeguati all ispezione del materiale fungino, frequentemente circondati dagli utenti interessati alla ispezione. Lo spostamento della sede è avvenuto contemporaneamente ad un altra novità: la variazione degli orari di apertura. Potendo disporre di spazi propri, e non legati agli orari di apertura dell ortomercato, è stato possibile programmare la fruibilità del servizio anche in orari pomeridiani con fasce diverse, più consone e compatibili con l attività di ricerca e raccolta dei funghi. La scelta dei tempi e degli orari, particolarmente apprezzata dal pubblico, verrà riconfermata anche per l anno 213 e si prevede di svolgere l attività in periodi predefiniti (da Luglio a Novembre) con due aperture settimanali: Lunedì dalle 9. alle 11., Giovedì dalle 14. alle 1.; (orari comunque flessibili, orientati a soddisfare la richiesta) Per arrivare più vicino all utenza, gli ispettori micologici presenti nei vari distretti (otto micologi periferici oltre al micologo centrale), assicurano la copertura del servizio anche in forma distrettuale. Le tradizionali modalità di acceso, basate su giorni fissi, sono state trasformate in disponibilità su appuntamento, evitando di mantenere disponibile personale qualificato in assenza di pubblico. Scelta anche questa ripagata dalla soddisfazione degli utenti che hanno potuto contare sulla presenza del Micologo nei periodi di maggior fioritura fungina a prescindere da un calendario fisso. Le attività dell Ispettorato micologico, nel prossimo futuro, saranno ampliate potendo contare sull apporto di tre nuovi colleghi, attualmente iscritti al corso di formazione per Micologo organizzato dalla Regione Lombardia. La disponibilità di nuovo personale consentirà un ampliamento dell offerta di servizi di prevenzione con la copertura di un maggior numero di distretti (attualmente ancora scoperti) e ridurrà il disagio di dover sopperire alla mancanza di operatori dovuta al pensionamento o alla dimissione di alcuni micologi.

2 Non da ultimo si evidenzia la possibilità di definire una migliore programmazione delle attività istituzionali; infatti non va dimenticato che ai Micologi, oltre alla normale attività istituzionale tipica della propria figura, vengono richieste anche le attività ispettive svolte dai Tecnici della Prevenzione. Il numero di prestazioni richieste, parametro che misura il gradimento del pubblico e la produttività del Micologo, non deve essere interpretato come unico risultato verso il quale il servizio è orientato, poiché parecchie risorse vengono impegnate anche nella educazione alla salute e al rispetto ecologico ambientale. L attività non si limita infatti alla mera redazione del certificato o della scheda epidemiologica in caso di intossicazione, ma l ottica dell intervento, in una logica di prevenzione, è quella di fornire consigli e regole pratiche per evitare intossicazioni e l adozione di adeguati comportamenti sanitari legati alla preparazione e conservazione dei funghi. CERTIFICAZIONE COMMESTIBILITÀ PRIVATI. Questa tipologia di attività, come già precisato, viene svolta a livello centrale (Ispettorato micologico) e a livello periferico presso le DGD che hanno in pianta organica il Micologo (nel 2, le DGD 4-5-). È questa un attività sempre molto apprezzata dall utenza sin dalla sua prima istituzione che vede indicatori numerici altalenanti (poiché legati all andamento della stagione fungina), ma comunque sempre con numeri rilevanti, toccando uno dei massimi storici proprio nel 2. Nel 2 si sono registrati 295 accessi con la certificazione di 35 kg di funghi, dei quali ben 7 Kg confiscati in quanto specie tossiche o carpofori ritenuti non idonei al consumo. Fig. 1: 1 : numero accessi nel biennio e kg. di funghi confiscati N utenti Kg confiscati

3 CONSULENZA PRONTO SOCCORSO. Questa è sicuramente una delle attività più impegnative e qualificanti della professione del Micologo che opera nelle strutture sanitarie pubbliche. Il supporto al personale del Pronto Soccorso in caso di ricovero di pazienti con sospetta intossicazione alimentare da consumo di funghi, è certamente impegnativa, utile e qualificante poiché incide sul trattamento terapeutico del paziente. A volte, fortunatamente in pochi casi, è in gioco anche la vita dell intossicato. L Ispettorato Micologico è organizzato con un appropriata turnazione in Pronta Disponibilità sulle 24 ore, che garantisce la disponibilità di due Micologi e, soprattutto nella stagione di maggior fioritura fungina, consente una adeguata copertura del servizio. Le procedure prevedono che il Micologo, attivato dal medico del Pronto Soccorso per ottenerne consulenza specifica, venga raggiunto per mezzo di un numero telefonico unico per tutto il territorio dell Asl attraverso il cellulare aziendale in dotazione al reperibile di turno. Questa modalità, applicata dal 2, ha agevolato e razionalizzato l attivazione del micologo da parte degli Ospedali che vi provvedono senza dover consultare calendari e riferimenti telefonici diversi. Quest anno le chiamate hanno avuto numeri importanti, vicini ai massimi storici mai registrati dall Ispettorato. Fig. 2: numero eventi di intossicazione one distribuiti nel quinquennio

4 Nei trentuno casi di intossicazione registrati per l anno 2, vi è stato il coinvolgimento di 7 persone di cui bambini ricoverati in pediatria. Fig. 3: intossicati anno 2 distribuiti per classe di età < anni 11 a 2 21 a 3 31 a 4 41 a 5 51 a 1 a 7 >71 anni Gli interventi sono stati, per la maggior parte, effettuati in regime di reperibilità. Da segnalare anche quelli eseguiti in periodi in cui la reperibilità non era prevista (dicembre giugno), da cui la necessità dall anno 213 di ampliare il servizio con la presenza di un micologo che copra l intera annata.

5 La speciografia effettuata sul materiale, variamente ricuperato nei casi di intossicazione, ha consentito di distribuire le specie fungine maggiormente coinvolte dei casi di intossicazione. Fig. 4: : Anno 2 - numero casi e specie coinvolte negli eventi di intossicazione. 4 2 Armillaria Sp. Varie Boletus Agaricus etc. Clitoctybe etc. E importante osservare che circa l % dei funghi protagonisti delle intossicazioni appartengono a specie edibili, di comprovata commestibilità, ricercati e per la specie più rappresentativa - rinomati nel territorio di Brescia. L ampia disponibilità di esemplari di alcune specie commestibili, in particolare i chiodini (Armillaria spp) tra i primi responsabili di intossicazioni fungine, porta i raccoglitori poco attenti a non sottoporre il raccolto all ispezione micologica. Questo poiché il raccoglitore, che conosce la specie raccolta, trascura le raccomandazioni sanitarie, in particolare l adeguata preparazione gastronomica o la precauzione di eliminare i carpofori troppo maturi e quindi spesso poco digeribili. Sono illuminanti alcuni casi di intossicazione legati all uso di Armillaria congelata e utilizzata nella preparazione culinaria senza trattamento di sbollentatura o, in altri casi, l uso del forno a microonde considerato succedaneo al trattamento di sbollentatura. Per osservarne l andamento, si sono distribuiti i casi di intossicazione da Armillaria sp. nell ultimo quinquennio (il numero assoluto è ovviamente influenzato dalla disponibilità funginea in natura).

6 Fig. 5: : numero casi di intossicazione legati al consumo di Armillaria m Altra specie coinvolta è il Boletus edulis (il porcino), rinomato e largamente consumato. La tradizione culinaria bresciana prevede che sia servito e mangiato crudo, abitudine che però deve fare i conti sia con l intolleranza individuale (legata anche alla quantità) che, soprattutto, con lo stato di freschezza del carpoforo. Fra l altro, non è infrequente che gli utenti dell Ispettorato chiedano informazioni o stratagemmi, proprio di questi si tratta, per poter comunque consumare esemplari in avanzato stato di maturazione, invasi da larve e/o con tessuti prossimi alla marcescenza, così da cestinarne la minor quantità possibile. Il grafico restituisce un immagine più chiara dell irreale fenomeno, dove è curioso constatare che le intossicazioni alimentari da funghi hanno, nella maggioranza dei casi, quale agente una specie commestibile e nota di funghi.

7 Fig. : : numero eventi di intossicazione distribuiti nel quinquennio per commestibilità ità commestibili non commestibili L Armillaria m. è costantemente la specie che causa il più elevato numero di intossicazione ogni anno. Il fenomeno è legato al massiccio impiego culinario di tale specie, che nel nostro territorio è notoriamente conosciuta e consumata da molto tempo e quindi considerata implicitamente sicura. Le necessarie ed adeguate pratiche gastronomiche da adottare in fase di preparazione, che un tempo erano patrimonio corrente della cultura contadina, sono oggi verosimilmente trascurate. Il fenomeno è ulteriormente aggravato dalle abbondanti fioriture e raccolte che favoriscono elargizioni ad amici e conoscenti che, ignari delle precauzioni, contribuiscono ad aumentare i casi di intossicazione. Sulla scorta di queste osservazioni, l Ispettorato orienterà i proprio sforzi di prevenzione verso la riduzione dei casi d intossicazione causati da tale specie. Sono state impostate e definite delle azioni che coinvolgeranno tutti i possibili attori del fenomeno: i consumatori e gli operatori commerciali. Si interverrà con un opportuna informativa nei luoghi di vendita funghi unitamente a messaggi da esporre nei luoghi di maggior frequentazione. Agli operatori commerciali verrà richiesta (e verificata) l applicazione sistematica di quanto previsto dalla norma sull obbligo di cottura dei funghi. Questo dovrebbe rafforzare nel consumatore l accostamento del trattamento termico nel momento dell acquisto dei funghi. Anche agli operatori addetti alla vigilanza verrà richiesta una maggior sensibilità per questi aspetti. Tale personale, attraverso incontri formativi/informativi di approfondimento delle norme da applicare in campo micologico, verrà qualificato in modo da poter aumentare qualità e profondità dell intervento ispettivo.

8 ATTIVITA PRESSO RIVENDITORI. Questo settore prevede una sovrapposizione dell attività del Micologo con quella istituzionale del Tecnico della Prevenzione che opera presso i rivenditori di generi alimentari, siano essi esercizi di vendita al dettaglio che all ingrosso. Spesso nelle ispezioni ci si trova a dover valutare la conformità dell etichettatura dei funghi e a verificare la corrispondenza del materiale indicato in etichetta, cosa che implica l intervento del micologo. Esso è chiamato ad intervenire per lo sdoganamento di partite di funghi provenienti da paesi extracomunitari, Cina in particolare, che in questo ultimo periodo relativamente al nostro territorio - ha fatto segnare un significativo decremento. I controlli sui rivenditori sono una delle poche attività programmabili in materia di micologia e, pertanto, anche per l anno 213 sono state inserite le imprese che operano in questo particolare settore. ABILITAZIONE ALLA VENDITA. E un attività che ricade nell ambito micologico in quanto previsto dalla normativa nazionale (art. 2 del DPR 37/95). Gli operatori che intendono vendere nel proprio esercizio funghi freschi devono ottenere una abilitazione alla vendita che attesti la conoscenza basilare delle principali specie fungine commercializzabili. Questo disposto normativo è stato recentemente codificato dall Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia con la Circolare del 5 dicembre 211 che ha introdotto una modalità standardizzata per il rilascio del certificato di abilitazione. L Ispettorato micologico ha ritenuto necessario predisporre un corso propedeutico per fornire alcune nozioni di base ai futuri venditori (quelli cioè che saranno preposti a controllare quanto esposto per la vendita) con la possibilità ulteriore di fornire elementi basilari sulle precauzioni da adottare nel consumo. Il materiale del corso già predisposto nell anno 2, sarà utilizzato nell anno 213 dopo adeguata comunicazione agli operatori del settore. E prevista l attivazione del corso propedeutico con un numero minimo di partecipanti (fissato in ) e i Micologi dell ASL ne rappresenteranno il corpo docente; si cureranno, in particolare, alcuni messaggi prevenzionali legati al consumo dei miceti tipici della tradizione bresciana. Queste ed altre notizie, puntualmente aggiornate si possono trovare pubblicate sul sito

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