Comune di Sannazzaro de Burgondi PGT Documento di Piano - Proposta - COMUNE DI SANNAZZARO DE BURGONDI Provincia di Pavia

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2 - Proposta - COMUNE DI SANNAZZARO DE BURGONDI Provincia di Pavia Piano del Governo del Territorio (PGT) DOCUMENTO DI PIANO novembreduemilanove Augusto Allegrini ingegnere

3 INDICE 1 INTRODUZIONE PAG Scopo del Documento pag Quadro di riferimento iniziale e inquadramento pag. 3 legislativo 1.3 Approccio metodologico alle fasi del PGT e al pag. 5 Documento di Piano 2 OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO PAG Obiettivi di Piano pag Obiettivi urbani pag Obiettivi per la tutela ambientale pag Obiettivi per lo sviluppo della socialità pag Obiettivi per la mobilità urbana ed extraurbana pag AZIONI E SCENARI DI PIANO PAG Scenario urbano pag Cartografia pag Azioni urbane pag. 24 Schede aree di trasformazione pag Azioni per lo sviluppo della socialità pag Azioni per la mobilità urbana pag. 68 Schede interventi pag Scenario extraurbano pag Cartografia pag Azioni per la tutela ambientale pag. 71 Schede corridoi ambientali pag Azioni per la mobilità extraurbana pag. 79 Schede percorsi ciclopedonali pag Schema riassuntivo delle azioni di piano pag. 85 1

4 ALLEGATI ALL.1 Analisi del mercato commerciale nel Comune di Sannazzaro de Burgondi per le medie strutture di vendita ALL.2 Analisi del mercato commerciale nel Comune di Sannazzaro de Burgondi per le grandi strutture di vendita ALL.3 Previsione di nuovo centro commerciale: analisi della compatibilità ALL.4 Verifica analisi di compatibilità GSV secondo l ultimo strumento legislativo: d.d.g. 19/12/2008 n ALL.5 pag. pag. pag. pag. pag. ELABORATI GRAFICI DP_1 DP_2 DP_3 Documento di Piano: Scenario Urbano Azioni di piano e Vincoli (tavola grafica in scala 1:5.000) Documento di Piano: Scenario Extraurbano Azioni di piano (tavola grafica in scala 1:10.000) Documento di Piano: Scenario Extraurbano - Vincoli (tavola grafica in scala 1:10.000) 2

5 1 INTRODUZIONE 1.1 Scopo del documento Il presente rapporto costituisce la relazione del Documento di Piano, elaborato dall Amministrazione Comunale di Sannazzaro de Burgondi (PV). Tale documento riporta i contenuti minimi e l approccio metodologico seguito per la redazione del Rapporto Ambientale, parte integrante del Documento di Piano nonché del Piano di Governo del Territorio (di seguito PGT). 1.2 Quadro di riferimento iniziale e inquadramento legislativo Da un punto di vista legislativo, per la redazione del Documento di Piano, si fa riferimento alla seguente normativa: L.R. 12/05 Legge di Governo del Territorio, Regione Lombardia e s.m. e i. Modalità per la pianificazione comunale (LR 12/2005 art. 7) Alla normativa di settore nazionale e regionale Ai piani sovraordinati La Valutazione Ambientale Strategica ed il suo relativo Rapporto Ambientale sarà basato oltre ai precedenti riferimenti - sul seguente corpo legislativo e di indirizzo: Direttiva Europea 2001/42/CE e relativi allegati; D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Norme in materia ambientale ; Criteri attuativi della L.R. 12/05, atto di indirizzo e coordinamento tecnico per l attuazione dell art. 7 comma 2 emessi dalla Regione Lombardia nel Maggio 2006; DCR n. VIII/351 del 13/03/07 Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi (art. 4 della LR 12/05) DGR VIII/6420 del valutazione ambientale di piani e programmi- VAS ulteriori adempimenti di disciplina di attuazione dell art. 4 della LR 12/05 e degli Indirizzi generali per la valutazione ambientale di piani e programmi approvati con DCR n. VIII/351 del 13/03/07 (art. 4 della LR 12/05). Il Comune di Sannazzaro de Burgondi ha dato avvio al procedimento di variante generale al PRG vigente e successivamente, a seguito dell entrata in vigore della L.R. 12/05, ha dato avvio al procedimento relativo alla redazione del Piano di Governo del Territorio, ai sensi dell art. 13 comma 2 della L.R. 12/05 Legge per il Governo del Territorio della Regione Lombardia. 3

6 La legge regionale per il governo del territorio 12/2005 stabilisce che il PGT (Piano del Governo del Territorio) deve prendere in considerazione e definire l assetto dell intero territorio comunale. Il PGT è uno strumento complesso, articolato in più atti, dotati ciascuno di propria autonomia tematica ma concepiti all interno di un unico e coordinato processo di pianificazione. Il PGT si articola in: Documento di Piano; Piano delle Regole; Piano dei Servizi; [n.d.r. pluralità degli atti, autonomia degli strumenti, unicità del processo di pianificazione ] L articolazione del PGT identifica il Documento di Piano di durata 5 anni - come strumento che esplicita strategie, obiettivi ed azioni attraverso cui perseguire un quadro complessivo di sviluppo socio-economico ed infrastrutturale, considerando le risorse ambientali, paesaggistiche e culturali a disposizione come elementi essenziali e da valorizzare. Esso quindi: definisce uno scenario territoriale condiviso dalla comunità, la quale, anche attraverso i suoi attori locali pubblici e privati, diviene essa stessa attuatrice; determina conseguentemente adeguate politiche di intervento per le varie funzioni; verifica la sostenibilità ambientale e la coerenza paesaggistica delle previsioni di sviluppo; dimostra la compatibilità delle politiche di intervento individuate relazionandole al quadro delle risorse economiche attivabili. [n.d.r. Le previsioni contenute nel Documento di Piano, in quanto espressioni della strategia complessiva di sviluppo delineata dal PGT, non producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli ] Gli altri elaborati del Piano del Governo del Territorio sono il Piano delle Regole ed il Piano dei Servizi. Gli aspetti regolamentativi e gli elementi di qualità della città e del territorio sono affidati al Piano delle Regole, l armonizzazione tra insediamenti funzionali ed il sistema dei servizi e delle attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale viene affidata al Piano dei Servizi. Questi due strumenti pur congegnati in modo da avere autonomia di elaborazione, previsione ed attuazione, devono interagire, tra loro e con il Documento di Piano, assicurando reciproche coerenze e sinergie. 4

7 Sia il Piano dei Servizi che il Piano delle Regole devono garantire coerenza con gli obiettivi strategici e quantitativi di sviluppo complessivo del PGT contenuti nel Documento di Piano e, nello stesso tempo, gli indirizzi specifici contenuti in essi trovano fondamento e si configurano come sviluppi delle direttive ed indicazioni che il Documento di Piano detta nell ambito della definizione delle politiche funzionali (residenza, edilizia residenziale pubblica, attività produttive primarie, secondarie, terziarie), di qualità del territorio e di tutela dell ambiente. [n.d.r.la conformazione dei suoli e il loro regime giuridico avviene, infatti, attraverso il Piano dei Servizi, il Piano delle Regole, i piani attuativi, ed i Programmi Integrati di Intervento..]. 1.3 Approccio metodologico alle fasi del PGT e al Documento di Piano Le fasi di riferimento per lo sviluppo del PGT sono: fase di avvio del procedimento; fase impostazione; fase di elaborazione; fase di adozione ed approvazione; fase di attuazione e gestione. Attualmente per il Documento di Piano sono terminate le fasi di impostazione e di elaborazione. Si è creato un quadro conoscitivo che ha assunto un valore di studio approfondito del territorio in esame condotto attraverso una lettura sistemica dei suoi caratteri (geografici, geomorfologici, idraulici, biologici, paesistici, storico-culturali, economici, sociali, infrastrutturali), e che è risultato funzionale alla messa a punto di strategie adeguate alle esigenze ed alle diverse realtà. L approccio, pertanto, è stato necessariamente interdisciplinare, fondato sulla valutazione delle risorse, delle opportunità e dei fattori di criticità che caratterizzano il territorio per cogliere le interazioni tra i vari sistemi ed i fattori che lo connotano sulla base dei quali dovranno definirsi obiettivi e contenuti del piano; in questo senso l integrazione della procedura di VAS Valutazione Ambientale Strategica -, nell ambito della formazione del Documento di Piano, ha rappresentato un elemento innovativo fondamentale che ha garantito ulteriori affinamenti di indagine finalizzati alla redazione del Rapporto Ambientale. La definizione del Documento di Piano viene accompagnata dal Rapporto Ambientale, elaborato in sintonia con quanto previsto nell Allegato I della Direttiva 2001/42/CE, in cui sono individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l attuazione del piano potrebbe avere sull ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi e dell ambito territoriale del piano. 5

8 Nella logica in cui lo sviluppo sostenibile caratterizza il governo del territorio anche l approccio alla conoscenza del territorio muta: le analisi delle realtà territoriali, anche alla scala comunale, assumono connotati di tipo sistemico, fornendo una lettura storicizzata dei processi trasformativi, arricchendo il significato degli strumenti di pianificazione e modificandone le modalità di rappresentazione. La fase di elaborazione del Documento di Piano è quella in cui sono state definite le strategie e gli obiettivi generali di sviluppo, gli obiettivi specifici con le politiche di intervento per le diverse funzioni insediative nonché individuati gli ambiti di trasformazione. Durante le fasi di impostazione e di elaborazione si è provveduto alla fase cognitiva del territorio comunale rappresentata fisicamente dai seguenti elaborati: DP C_R : Relazione illustrativa DP C_R: Schede di rilievo urbanistico edilizio del tessuto storico; DP C_R: Schede degli interventi edilizi consentiti nle tessuto storico; DP C_I: LR 12/05: Le istanze del processo partecipativo alla definizione del PGT DP 1C : Corografia (scala 1:20.000) DP 2C : Evoluzione centro storico (scala 1: :4.000) DP 3C : Mosaico PRG dei comuni confinanti (scala 1:20.000) DP 4C_a : Uso del suolo (scala 1:5.000) DP 4C_b : Uso del suolo (scala 1:5.000) DP 5C : Rilievo del tessuto storico: Stato di conservazione (scala 1:1.000) DP 6C : Rilievo del tessuto storico: Modalità di intervento (scala 1:1.000) DP 7C : Geometrie stradali (scala 1:2.000) DP 8C.: Strade comunali e abaco dei parcheggi (scala 1:2.000) DP 9C : Aree a servizio pubblico e privato di uso pubblico (scala 1:10.000) DP 10C : Vincoli (scala 1:10.000) DP 11C : Carta del paesaggio (scala 1:5.000) DP 12C : Carta delle sensibilità paesaggistiche (scala 1:5.000) DP 13C: Determinazione del reticolo idrico (scala 1:5.000) Questi elaborati allegati al PGT - rispondono alle esigenze di conoscenza che la stessa LR 12/05 definisce quali: quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del Comune (LR 12/05 art. 8 comma 1 lettera a); quadro conoscitivo del territorio comunale come risultante delle trasformazioni avvenute (LR 12/05 art. 8 comma 1 lettera b), per l individuazione di: assetto e dinamiche di funzionamento dei sistemi insediativi; 6

9 organizzazione e tendenze evolutive delle attività economiche; caratteri e problematiche ambientali emergenti; caratterizzazioni e vulnerabilità paesaggistiche del territorio; assetto idrogeologico e relative classi di rischio; valore agroforestale del territorio. Con particolare evidenza per: il Sistema delle infrastrutture e della mobilità; il Sistema urbano; il Sistema agricolo; le Aree e beni di particolare rilevanza. Per quanto riguarda l assetto idrogeologico l Amministrazione ha fatto eseguire uno studio idraulico per individuare le zone di medio o elevato rischio, in relazione alle possibili esondazioni del fiume Po. Tale studio andrà ad integrare i vincoli individuati dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), approvato con deliberazione del Consiglio Provinciale n. 53/33382 del 7/11/2003, mediante le zone PAI, permettendo così di avere un quadro completo sullo stato idrogeologico del suolo, utile al fine della redazione del PGT in oggetto. Per quanto riguarda l assetto geologico e sismico l Amministrazione ha affidato un incarico per lo studio specifico che accompagnerà l adozione del PGT. [n.d.r. Il Documento di Piano deve contenere inoltre la definizione dell assetto geologico, idrogeologico e sismico comunale, sulla base di criteri ed indirizzi emanati dalla Giunta Regionale ai sensi dell art. 57, comma 1 lettera a) ] Durante le fasi di impostazione e di elaborazione si sono opportunamente definiti: gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del Comune (LR 12/05 art. 8, comma 2, lettera a). Gli obiettivi strategici comunali si sono mantenuti nella coerenza con eventuali previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale; gli obiettivi strategici comunali devono essere ambientalmente sostenibili e, nel caso, si devono esplicitare i limiti e le condizioni attraverso cui si possono dichiarare tali. [n.d.r. Funzionale alla dimostrazione di sostenibilità la legge ha previsto, nell ambito della formazione del Documento di Piano, l utilizzo dello strumento della Valutazione Ambientale Strategica che ha il compito precipuo di valutare la congruità, dal punto di vista della sostenibilità ambientale, delle scelte operate rispetto agli obiettivi dichiarati, oltre che 7

10 evidenziare le possibili sinergie con altri atti di pianificazione e programmazione, valutare le alternative individuate, gli impatti potenziali generati, le eventuali misure di mitigazione/compensazione ritenute necessarie e le coerenze paesaggistiche ] gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT (LR 12/05 art. 8, comma 2, lettera b). La legge ha individuato, a proposito della definizione di questi obiettivi un percorso, che trova adeguata documentazione negli elaborati del Documento di Piano, contraddistinto da una particolare attenzione a valenze di tipo qualitativo come la riqualificazione del territorio, l utilizzazione ottimale delle risorse territoriali a disposizione e la conseguente minimizzazione di consumo di suolo libero. È risultato pertanto determinante, nell individuazione degli obiettivi di sviluppo quantitativi, interessare: parti di città o di territorio urbano caratterizzate da dismissioni in atto; parti di città o di territorio caratterizzate da abbandono o degrado urbanistico e/o paesaggistico; parti di città o di territorio urbano caratterizzate da sottoutilizzo insediativo. le politiche di intervento per i diversi sistemi funzionali (LR 12/05 art. 8, comma 2, lettera c); il Documento di Piano formula, in coerenza con gli obiettivi a valenza strategica prefissati e con le politiche per la mobilità, specifiche politiche di intervento e linee di azione per la residenza, le attività produttive del I, II, III; la compatibilità delle politiche di intervento individuate con le risorse economiche attivabili dall Amministrazione Comunale (LR 12/05 art. 8, comma 2, lettera d); gli ambiti di trasformazione (LR 12/05 art. 8, comma 2, lettera e) con i criteri di intervento preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storica, ecologica, geologica, idrogeologica; le modalità di recepimento delle eventuali previsioni prevalenti contenute nei piani di livello sovracomunale (LR 12/05 art. 8, comma 2, lettera f) PTPR, PTCP, PTR, etc. i rapporti tra PGT e il paesaggio: gli articoli 76 e 77 della legge regionale 12/2005 esprimono compiti e opportunità paesaggistiche del livello comunale in riferimento alla tutela e valorizzazione del paesaggio. La pianificazione comunale quindi, in tal senso, risponde innanzitutto ai criteri di coerenza e integrazione del Piano del paesaggio, come definito dalla Parte I delle norme del PTPR, per sua definizione in costante affinamento ed 8

11 ora in aggiornamento per legge e inoltre le norme del PTR recentemente approvato. Al Documento di Piano viene assegnato il compito precipuo di individuazione delle strategie paesaggistiche da attivare sull intero territorio comunale, tenendo conto delle peculiarità del territorio comunale ma anche in funzione dei processi di sviluppo da governare, e la conseguente definizione dei principali obiettivi di qualità paesaggistica da perseguire, delle azioni da promuovere e degli strumenti più idonei per metterle in atto. Al Piano delle Regole spetta il compito di declinare gli obiettivi paesaggistici in indicazioni specifiche, sia in riferimento al paesaggio urbano che a quello extraurbano; riveste in tal senso un ruolo fondamentale ai fini della gestione delle trasformazioni anche minute e all attenta contestualizzazione degli interventi. E importante ricordare che proprio all interno del Piano delle Regole, come dei Piani attuativi, può trovare spazio quella disciplina paesistica di estremo dettaglio, contenente prescrizioni direttamente incidenti sulla progettazione edilizia che fa sì che, per determinate e chiaramente individuate parti del territorio, i progetti che si attengono a tali prescrizioni non siano sottoposti ad esame paesistico (art. 29, commi 12 e 13 delle norme del PTPR). Al Piano dei Servizi spetta il compito di contribuire, in sinergia con il Piano delle Regole e il Documento di Piano, al miglioramento del paesaggio in riferimento alla qualificazione della cosiddetta città pubblica, al sistema delle aree verdi e degli spazi di pubblica fruizione, tramite i propri atti programmatori e azioni progettuali. 9

12 2 OBIETTIVI DEL DOCUMENTO DI PIANO 2.1 Obiettivi di Piano La multidisciplinarietà che caratterizza i contenuti del Documento di Piano, consente la definizione di molteplici obiettivi perseguibili appunto tramite detto strumento. Col fine di rendere più comprensibile detti contenuti, gli obiettivi di piano sono stati organizzati in quattro diverse aree tematiche caratterizzate ciascuna da una comunione di ambiti operativi: o Obiettivi urbani 1. Per le aree urbane consolidate: riqualificazione, delocalizzazione e rivalutazione del paesaggio 2. Per le are di nuova trasformazione residenziale: riorganizzazione attuativa 3. Per le are destinate al produttivo/terziario:riduzione delle previsioni di carico o Obiettivi per la tutela ambientale 1. Tutela delle aree vincolate dalla pianificazione sovraordinata 2. Individuazione e tutela delle zone agricole di non trasformazione urbanistica 3. Individuazione di corridoi per la connettività ambientale 4. Attenzione per il sito industriale a rischio d incidente rilevante 5. Mantenimento ed incremento di aree verdi piantumate 6. La permeabilità dei suoli o Obiettivi per lo sviluppo della socialità 1. Rafforzamento dell apparato terziario commerciale per le medie strutture di vendita 2. Area polifunzionale 3. Definizione del Piano dei Servizi o Obiettivi per la mobilità urbana ed extraurbana 1. Completamento del sistema di collegamento ciclopedonale 2. Miglioramento del sistema viabilistico 3. Implementazione delle aree destinate a parcheggio A seguire si riporta la descrizione degli obiettivi sopra elencati. 10

13 2.1.1 Obiettivi urbani 1. Per le aree urbane consolidate: promozione di una possibilità di riuso, riqualificazione e risanamento più flessibile dei comparti/isolati/edifici a maggior criticità, a livello insediativo ed ambientale, contrastando gli stati di degrado più evidenti della parte più antica e legata alla tradizione (si veda successivo paragrafo 3.1.2); introduzione di opzioni di delocalizzazione territoriale per micro/macro attività artigianali in contrasto con la precipua presenza residenziale e di opportunità di rinnovo qualificato delle aree liberate; rivalutazione del paesaggio urbano da ottenersi attraverso la riqualificazione della città consolidata, con cura nella costruzione di connessioni ed integrazioni con il sistema dei servizi, con particolare impegno per lo sviluppo del polo sportivo attrezzato; quest ultimo verrà attuato in successive fasi, con attrezzature multigrado e multilivello, secondo tempi e risorse messe a disposizione dall amministrazione comunale. riconoscimento ed integrazione di una rete delle unità di vicinato da estendersi all interno del tessuto urbano consolidato più periferico per garantire una possibilità di servizio e di fornitura di prima necessità anche nelle aree più lontane dal centro storico e che formi caposaldo di riferimento allo sviluppo residenziale futuro. Il Comune di Sannazzaro, nonostante non presenti una carenza dal punto di vista quantitativo del sistema commerciale di dettaglio, evidenzia una mal distribuzione di tali attività, con una concentrazione delle stesse nel tessuto urbano consolidato, lasciando così prive di tale servizio le aree periferiche. Obiettivo del piano è quello di riequilibrare tale distribuzione dando la possibilità di inserimento a piccole attività commerciali anche nelle aree periferiche (si veda successivo paragrafo 3.1.3). avvio di un piano per l arredo urbano: l Amministrazione ha promosso un azione di riqualificazione delle aree pubbliche del tessuto urbano più antico da estendersi, in previsione, ai quartieri più recenti, da attuarsi mediante progetti e risorse desumibili e recuperabili dalle trasformazioni del PL. 11

14 2. Per le aree di nuova trasformazione residenziale: Nel nuovo PGT si conterrà il carico urbanistico ampiamente all interno delle previsioni insediative del vigente PRG e si promuoverà esclusivamente un riorganizzazione attuativa che faciliti il disegno delle rimarginature e dei completamenti funzionali e della rete viaria urbana. 3. Per le aree destinate al produttivo/terziario: Si ridurranno parzialmente le previsioni del vigente PRG. Verrà introdotta la possibilità di un piccolo insediamento di medie distribuzioni commerciali da realizzarsi in una porzione d area interclusa in fregio al lato sud occidentale della via De Gasperi, sotto condizione di compensazioni ambientali (quali cessione di aree da destinare a verde pubblico, miglioramento del sistema verde esistente, percorsi attrezzati, ecc). 12

15 2.1.2 Obiettivi per la tutela ambientale Questi obiettivi di progetto si svilupperanno nel rispetto della pianificazione ambientale sovraordinata derivante dal PTR, dall AIPO e dal PTCP di Pavia. La tesi di base dell Amministrazione comunale è di approfondire ove possibile le tematiche sovraordinate al fine di ottenere una rafforzata garanzia di rispetto per l ambiente su un territorio in parte già caricato da una forte pressione produttiva. 1. Tutela delle aree vincolate dalla pianificazione sovraordinata. Il Piano stabilisce questo assunto come primo obiettivo per la tutela ambientale, proprio per mettere in luce non solo il rispetto e la coerenza, ma anche il desiderio di sviluppo dello stesso secondo i principi guida previsti dai due strumenti sovraordinati principali : PTR e PTCP. L Amministrazione fa propria, mediante questo obiettivo, tutta la vincolistica ambientale predisposta da questi piani, potendo così introdurre nuovi obiettivi, o nuove linee guida per la tutela ambientale, su di un maglia vincolistica preesistente, evitando di generare contraddizioni con le prescrizioni sovraordinate. La Valle del Po - Circa il 50% del territorio comunale è occupato dalla valle golenale del fiume Po. La criticità e la vulnerabilità di questa parte del territorio sono tema di grande attenzione da parte dell Amministrazione. E stato avviato uno studio idraulico del tratto di fiume Po interessante il territorio comunale, da porre in approfondimento per l adeguamento del futuro PGT al PAI. Lo studio evidenzia tramite un attenta analisi idraulica dell alveo del Po - le aree di rischio e le condizioni di sicurezza da perseguire nell ambito del governo del Territorio. I risultati fanno parte integrante del nuovo PGT al fine di dare una dimensione realistica alla necessità di equilibrio territoriale che la delicatezza dell ambito pretende. Tutti i progetti relativi alle aree in oggetto, dovranno essere sottoposte alla compatibilità con i parametri dello studio idraulico, e vincolati al rispetto delle norme previste dallo stesso (si veda successivo paragrafo 3.2.2). E in fase avanzata la costituzione del Parco locale di interesse sovracomunale 13

16 (PLIS) di concerto con i comuni vicini. Il progetto si pone come obiettivo la creazione di una ampia fascia di stretta tutela ecologica e di parziale fruizione nel tratto costiero del fiume Po. E di imminente costituzione un parco urbano in prossimità della costa ovvero dell ansa paleofluviale della golena che disegna ad arco l orografia del lato meridionale del paese. In questo momento si è nella fase di progetto e di acquisizione delle relative aree. Questo intervento rappresenta per il territorio comunale, dal punto di vista ambientale, la cerniera tra l area urbana e la pianura golenale. Per buona parte di quest area sarà garantita la fruizione. La sua implementazione proteggerà parte della rete idrica superficiale ed i relativi corridoi ecologici (Agognetta e minori) e tutelerà tratti paesistici significativi della golena. Come è visibile da elaborati grafici (si veda DP_2 Scenario Extraurbano) sono individuabili due tipologie di intervento: la riqualificazione ambientale, laddove si prevede la possibilità di fruizione da parte degli utenti alle aree di costa, e la rinaturalizzazione, laddove si prevedono principalmente azioni di forestazione. Terrazzo settentrionale - La parte del territorio comunale che si estende a nord della zona urbana manterrà, per le aree di trasformazione, lo stesso impegno di azzonamento previsto dal vigente PRG. La restante area, a destinazione predominante agricola, verrà in buona parte resa non assoggettabile a trasformazione urbanistica a rispetto delle connotazioni agricole dominanti, della rete ecologica presente e del reticolo idrico superficiale minore. 2. Individuazione e tutela delle zone agricole di non trasformazione urbanistica Il comune intende promuovere la disciplina delle aree agricole considerandole una risorsa, sia per l importanza data a livello europeo ma soprattutto perché costituiscono un ostacolo all eccessivo consumo di suolo e perché se ben organizzate possono essere veicolo di sviluppo di corridoi ecologici per la continuità ambientale. Con l istituzione di tale disciplina il Piano si allinea agli indirizzi del PTCP che prevedono: contenimento del consumo di suolo e riduzione della pressione insediativa sugli spazi legati alla produzione agricola; progettazione di interventi per la valorizzazione ambientale dello spazio agricolo e 14

17 per la diversificazione delle colture; tutela, salvaguardia e valorizzazione degli elementi residui del paesaggio agrario e degli spazi aperti; progettazione di interventi per la valorizzazione ambientale dello spazio agricolo e per la diversificazione delle colture; difesa e tutela degli spazi residui dedicati alle attività agricole; A tal scopo il comune individua le zone agricole di non trasformazione urbanistica - segnalate quali zone agricole a valenza strategica ai fini dell aggiornamento del PTCP di Pavia - per le quali il Piano delle Regole prevederà una disciplina propria, al fine di tutelare il paesaggio rurale e i suoi connotati fisici. Tale disciplina imporrà la non trasformazione dei luoghi, né in termini edilizi né in termini urbanistici, al fine di tutelare la valenza paesaggistica, e il consolidato, urbano ed extraurbano, che queste aree possiedono per il territorio comunale, nonché rispettando la loro naturale vocazione all attività agricola. Nella stessa classificazione vengono inserite le aree che nel PRG in vigore venivano denominate Zone agricole di tutela paesistico ambientale. 3. Individuazione di corridoi per la connettività ambientale Grande valore è attribuito al riconoscimento di un funzionale sistema del verde periurbano che trova la sua osmosi naturale con le possibilità di integrazione offerta dalla valle golenale del fiume PO e le aree rurali comunali; il tessuto connettivo tra questi elementi va ricercato e valorizzato nella possibilità di sviluppare la trama già esistente con le occasioni individuabili nelle aree di trasformazione urbana e le eventuali possibilità offerte dal contesto fluviale. I corridoi per la connettività rappresentano delle direttrici caratterizzate dalla presenza di suolo vegetato a prato e a vegetazione arboreo/arbustiva. L Amministrazione può promuovere attività di creazione e sviluppo dei corridoi per la connettività ambientale e di sviluppo del sistema forestale, in coerenza con lo specifico principio del PTCP: Corridoi ecologici - Sono considerati tali gli elementi lineari naturali o naturalizzati quali: torrenti, corsi d acqua minori, canali, orli e scarpate morfologiche ecc., potenzialmente idonei per la creazione di corridoi ecologici principali, e non 15

18 assoggettati ad altre forme di tutela specifica. Obiettivo è la messa in rete del sistema naturalistico Provinciale. Sulle aree prescelte per l iniziativa potranno essere eseguiti impianti di piantumazione estensiva e/o a filare. I filari costituiscono un sistema di vegetazione di impianto antropico organizzati in corrispondenza di particolari strutture (strade carrabili, viali pedonali, allee, ingressi, etc.) con finalità oltre che ecologiche, sia scenografiche che funzionali di ombreggiamento. Oltre alle ipotesi individuate dal PGT sarà possibile individuare le presenze di peculiare importanza e, nel caso particolare, procedere all inserimento di nuovi impianti. 4. Attenzione per il sito industriale a rischio d incidente rilevante Nel Comune di Sannazzaro de Burgondi ha sede la Raffineria Eni R&M. Essendo questa considerata come un sito industriale a rischio d incidente rilevante, è stato richiesto del Comune, uno studio di approfondimento per individuare una metodologia specifica per: identificare gli eventi incidentali di riferimento per la pianificazione territoriale ed ambientale; identificare le soglie incidentali di riferimento per la pianificazione territoriale ed ambientale; identificare le categorie di compatibilità territoriale in funzione della tipologia di incidenti e della qualità della gestione della sicurezza da parte dello stabilimento. Nella definizione delle aree di trasformazione si è tenuto conto della compatibilità territoriale, così come individuata dallo studio sopra citato, secondo la quale sono stati definiti più livelli di rischio, al fine di salvaguardare l esistente e tutelare in particolar modo eventuali servizi sensibili di progetto (scuole, centri sportivi, ecc.) dalle zone più a rischio. 5. Mantenimento ed incremento di aree verdi piantumate Data la presenza di diverse aree produttive sparse anche nell abitato, sono necessari interventi di ricollocazione del verde, sia per motivi di traffico di servizio a tali aree ma anche per rendere più vivibile l urbanizzato, riutilizzando le diverse aree per 16

19 nuovi servizi, spazi per la socialità o riqualificando le già presenti aree di filtro, in accordo con il principio predisposto dal PTCP: progettazione di interventi per il ridisegno e la riqualificazione urbanistica ed ambientale degli ambiti urbanizzati di interfaccia con gli spazi aperti. A tal scopo, si incentiva la realizzazione di nuove aree verdi piantumate, in particolar modo nelle aree indicate di riqualificazione ambientale e rinaturalizzazione, che possono in tal modo diventare un polmone verde contro la contaminazione del territorio urbano. La promozione di nuove piantumazioni è conseguenza della previsione come indirizzo di nuovi corridoi ecologici e delle aree verdi-filtro da realizzare. La piantumazione e la riforestazione si possono dividere in quattro livelli di intervento: Naturale spontaneo (Po) Uso agricolo (piantumazioni cicliche, pioppi) Riforestazione dell amministrazione urbana Verde urbano privato 6. La permeabilità dei suoli Per quanto concerne il suolo, è importante notare che Sannazzaro ha uno dei più alti valori di impermeabilizzazione della provincia di Pavia (15,3%): per ridurre questa tendenza sono necessarie regole per ridurre il consumo del suolo e criteri precisi per l utilizzo delle nuove aree di trasformazione, oltre che la piantumazione di alberature. Per le aree di trasformazione all interno del tessuto urbanizzato si imporranno, ove possibile, valori di permeabilità del suolo del 30% per le aree a precipua destinazione residenziale e di almeno il 10% per le altre destinazione. Per le aree di trasformazione esterne al tessuto urbanizzato aree di espansione si imporranno valori di permeabilità del suolo del 40% per le aree a precipua destinazione residenziale e di almeno il 15% per le altre destinazioni. 17

20 2.1.3 Obiettivi per lo sviluppo della socialità 1. Rafforzamento dell apparato terziario commerciale per le medie strutture di vendita Rafforzamento delle politiche di inclusione sociale tramite un supporto all apparato terziario e soprattutto commerciale. E stata prevista una nuova modesta area di trasformazione a destinazione commerciale dedicata alla media distribuzione, limitrofa al tessuto urbano consolidato, collocata nel quadrante nord ovest del comune. Il fine è quello di consentire un completamento del tessuto urbano, permettendo lo sviluppo produttivo/terziario; in questo modo il settore nord del territorio comunale compreso tra il centro storico e la S.P. 206 risulterebbe interamente urbanizzato. E stata attribuita, inoltre, una potenzialità commerciale di sviluppo ad un area a destinazione produttiva lungo l asse per Pavia, con lo scopo di implementare, specie a livello qualitativo, la rete delle strutture commerciali comunali (si veda successivo paragrafo 3.1.3). E da ricordare che, nel tessuto urbano consolidato, un altra possibilità di crescita commerciale per il territorio viene data dai Programmi Integrati di Intervento. Per alcuni di questi, infatti, si ammette, oltre alla destinazione produttiva, anche quella terziaria/commerciale. 2. Definizione nuova area polifunzionale Ad una vasta area a nord del territorio comunale viene attribuita la definizione di ambito polifunzionale. L obiettivo è quello di localizzare il contesto più idoneo nel quale prevedere la possibilità di sviluppo per impianti e strutture ad uso pubblico, di tipo ricettivo, ricreativo e sportivo, a contributo per il successivo punto 3. Inoltre, sempre ai fini della polifunzionalità dell area, si attribuisce alla stessa una vocazione commerciale per grandi strutture, con fine cogente all implementazione del sistema dei servizi ad uso pubblico. Le considerazioni riguardanti la scelta di quest area e le verifiche sulla compatibilità della stessa allo scopo prefissato saranno maggiormente illustrate nel paragrafo riguardante le Azioni per lo sviluppo della socialità (paragrafo 3.1.3). 18

21 3. Definizione del Piano dei Servizi Attualmente il Comune è sprovvisto di un Piano dei Servizi. L analisi del territorio ha evidenziato la necessità di un coordinamento del sistema dei servizi, in questo momento poco organico, da coniugare con le opportunità generate dallo sviluppo occupazionale e dalle politiche per l abitare. Obiettivo del piano è, quindi, quello di colmare tale carenza, predisponendo un documento che contenga i requisiti previsti dall art.9 della Legge Regionale 12/2005. In generale, il Piano dei Servizi, per soddisfare le esigenze espresse dall utenza, dovrà valutare: l insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità; le necessità di sviluppo e integrazione dei servizi esistenti; le modalità di attuazione, di quanto appena detto. Verrà quindi considerato innanzitutto un scenario a tempo zero, dove si analizzerà la situazione attuale dei servizi, e successivamente uno scenario di progetto, dove si valuterà la dotazione di servizi esistente secondo la popolazione virtuale, composta dalla popolazione stabilmente residente nel comune, la popolazione da insediare secondo le previsioni del documento di piano e la popolazione gravitante nel territorio. Le previsioni contenute nel piano dei servizi e concernenti le aree necessarie per la realizzazione dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale hanno carattere prescrittivi e vincolante. 19

22 2.1.4 Obiettivi per la mobilità urbana ed extraurbana 1. Completamento del sistema di collegamento ciclopedonale Grande valore è attribuito al riconoscimento di una funzionale rete ciclopedonale che garantisca un collegamento tra il sistema del verde urbano e dei parchi previsto e le aree urbane. Il suo possibile sviluppo va fondato su risorse proprie dell Amministrazione e sulle opportunità offerte nelle aree di trasformazione urbana. A dimostrazione dell importanza attribuita a tale obiettivo, si ricorda che il Comune ha predisposto uno studio, eseguito dall Associazione Olduvai Onlus, sulla riqualificazione ambientale delle due aree denominate Costa di Sannazzaro e Parco Allevi, nonché della risistemazione delle aree di filtro e della progettazione di nuovi percorsi ciclabili di connessione. Il PGT acquisisce tale studio, in particolar modo sui tracciati dei nuovi percorsi ciclabili. 2. Miglioramento del sistema viabilistico La mobilità a livello extraurbano garantisce una discreta capacità di smaltimento del traffico che non ha origine/destinazione in Sannazzaro. Va ricordato infatti che almeno il 60% del traffico che interessa il territorio comunale è un traffico di attraversamento. Il nodo a maggior criticità, della rete di questo livello, è rappresentato dalle intersezioni con gli insediamenti produttivi orientali su via Pavia. A tal proposito nell ambito del PGT si proporrà un sistema di intersezioni più razionale. La rete più espressamente urbana dei collegamenti interni, delle prime penetrazioni e delle distribuzioni di quartiere e di interquartiere ha invece maggior bisogno di approfondire il tema infrastrutturale della mobilità. L Amministrazione comunale ha provveduto, con uno studio mirato, ad approfondire l argomento mobilità interna e sistema dei parcheggi. I risultati dello studio forniranno preziose indicazioni alla pianificazione territoriale per superare, ove possibile, le criticità in considerazione dello stato di urbanizzazione e dei carichi di traffico generati ed indotti dalle trasformazioni urbane. 20

23 3. Implementazione delle aree destinate a parcheggio Come si evince dal Piano Urbano del Traffico (P.U.T.), il Comune presenta un deficit di aree a parcheggio, in particolar modo nelle aree più limitrofe al centro storico. Il piano stesso, oltre a localizzare le maggiori criticità, predispone una proposta risolutiva, che l amministrazione comunale acquisisce come propria. Per tanto, secondo i tempi e le disponibilità economiche dell Amministrazione, verranno predisposte le modifiche puntuali, previste dal P.U.T., sulla rete dei parcheggi pubblici, al fine di aumentarne le quantità, nonché di migliorarne la fruibilità per gli utenti. 21

24 3 AZIONI E SCENARI DI PIANO 3.1 Scenario urbano Cartografia Fig.01 Tav. DP_1 Scenario urbano All interno della Tavola DP_1 è stato posto in evidenza l intero scenario urbano rispetto al resto del territorio comunale ed extracomunale, scindendone le aree nelle loro diverse destinazioni urbanistiche. Sono stati individuati diversi ambiti di azione, per ciascuno dei quali si sono poi distinte le zone con connotazioni differenti: 1. Perimetrazioni ambiti urbanistici e simbologia Confine comunale Perimetro del tessuto urbanizzato Perimetro del centro storico Perimetro degli ambiti attuativi distinti in da attuarsi e approvato e/o in fase di attuazione con relativa numerazione identificativa Perimetro dei programmi integrati di intervento con relativa numerazione identificativa Perimetro della fascia di rispetto cimiteriale Perimetro della fascia di rispetto del depuratore 22

25 Limite di arretramento stradale Perimetro della fascia di rispetto degli elettrodotti Limite della fascia di rispetto ferrovia 2. Zone residenziali consolidate Centro storico Tessuto residenziale consolidato 3. Zone residenziali di trasformazione Zona residenziale di espansione già inserita nel vigente PRG Zona di nuova espansione da sottoporsi a piani attuativi Zona di trasformazione di rimarginatura 4. Zone per attrezzature pubbliche Zona a servizi pubblici e di uso pubblico 5. Zone produttive/commerciali consolidate Zona produttiva consolidata Zona produttiva di espansione già inserita nel vigente PRG Zona produttiva speciale per impianti petroliferi Zona speciale per autolinee Zona destinata ad attrezzature tecnologiche 6. Zone produttive/commerciali di trasformazione Zona produttiva di trasformazione di rimarginatura Zona di trasformazione commerciale Zona a vocazione commerciale 7. Zone a verde Zone agricole Zone agricole di non trasformazione Zone di filtro ambientale Zone di riqualificazione ambientale Zone di rinaturalizzazione 8. Zone per la viabilità Viabilità esistente Percorsi ciclopedonali esistenti 23

26 3.1.2 Azioni urbane 1. Ridisegno del perimetro del centro storico; Mediante un quadro conoscitivo storico, si è definita l evoluzione del centro storico del comune di Sannazzaro de Burgondi. Nel confronto di tale quadro con la situazione attuale dello stesso, si è ritenuto necessario definire una nuova perimetrazione relativa al centro storico, che tenga conto in maniera più omogenea dei passaggi storico-evolutivi del tessuto urbano comunale. Mediante un attento rilievo dello stato di conservazione degli edifici del tessuto urbanizzato e del loro valore storico-architettonico, si è ritenuto necessario annettere all interno di quello che è stato definito perimetro del centro storico alcuni edifici della tradizione di particolare pregio, ed al contrario, sottrarne altri ritenuti di modesto valore. La definizione di tale perimetrazione risulterà necessaria per l individuazione delle modalità di intervento, presenti nel documento normativo (Piano delle Regole). La fig.02 riporta lo schema del ridisegno del centro storico, secondo la logica appena descritta. Fig.02 Ridisegno del centro storico 24

27 2. Promozione di possibilità di riuso, riqualificazione e risanamento più flessibile dei comparti a maggior criticità a livello insediativo ed ambientale contenendo lo stato di degrado del tessuto urbano consolidato. Il PRG comunale prevedeva, nel proprio dispositivo normativo, che gli interventi di trasformazione, che superassero per importanza quelli della manutenzione e del consolidamento nelle aree del tessuto della tradizione ex zona omogenea A ai sensi del DM 1444/68 fossero sottoposti a pianificazione attuativa preventiva, sostanzialmente Piani di Recupero. Nel tempo questa posizione ha rappresentato il più solido deterrente ad un recupero spontaneo degli edifici di questi comparti, attivando stati di degrado diffusi. Per ovviare questa situazione il PGT ha affrontato un approfondimento del tessuto consolidato del territorio con una serie di indicazioni puntuali per l intervento volte ad una migliore caratterizzazione delle possibilità di ridisegno urbano facilitando il più possibile il riuso del patrimonio edilizio. Sono quindi stati individuati edifici soggetti a: restauro e risanamento conservativo: riguarda edifici di pregio monumentale, storico architettonico da salvaguardare integralmente; ristrutturazione edilizia: riguarda edifici che pur non presentando notevoli valori storici contribuiscono nel loro insieme a determinare il valore storico-ambientale della zona. Si prescrive la conservazione degli elementi della morfologia. Oltre alle individuazioni suddette sarà possibile, per alcuni casi, procedere a interventi di: demolizione (con sostituzione o ricostruzione); recupero edilizio con variazione di destinazione d uso; recupero edilizio di rustici ed accessori; demolizione senza ricostruzione. Sempre all interno delle zone ex A, ma riscontrabili anche in altre zone residenziali del tessuto consolidato si evidenziano le destinazioni: verde privato; spazi aperti privati; giardini o parchi privati e in genere tutti i luoghi verdi all'aperto. Nelle aree del tessuto urbano consolidato (ex ZONA B di completamento ai sensi del DM , aree residenziali principalmente di completamento) gli interventi edilizi prevedranno le manutenzioni, il restauro, il risanamento, la ristrutturazione, 25

28 la nuova edificazione (fino alla saturazione degli indici) nel rispetto dei parametri edilizio/urbanistico di zona. In sostituzione ai Piani di Recupero, ritenuti superati per i motivi sopra citati, l Amministrazione comunale ha previsto la definizione dei Programmi Integrati di Intervento. Così come recita la LR 12/2005, art.87, il Programma Integrato di Intervento è caratterizzato dalla presenza di almeno due dei seguenti elementi: previsione di una pluralità di destinazioni e di funzioni, alla riqualificazione ambientale naturalistica e paesaggistica; compresenza di tipologie e modalità di intervento integrate, anche con riferimento alla realizzazione ed al potenziamento delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie; rilevanza territoriale tale da incidere sulla riorganizzazione dell ambito urbano. Esso persegue quindi obiettivi di riqualificazione urbana ed ambientale, con particolare riferimento ai centri storici, alle aree periferiche, nonché alle aree degradate e dismesse. 3. Riqualificazione delle aree dismesse e dismettibili. Questo macro obiettivo va ottenuto attraverso la riqualificazione della città consolidata con particolare attenzione alla costruzione di connessioni ed integrazioni con il sistema dei servizi, definizione e cura di nuove centralità. Due le filiere strategiche principali: la prima che fa riferimento a proposte di attuazione di Programmi Integrati di Intervento (come descritti nel paragrafo precedente), e la seconda con l introduzione di proposte di nuova previsione. A queste azioni identificate dall Amministrazione, il Piano delle Regole potrà ammettere ulteriori proposte private di PII su aree del tessuto urbano consolidato e/o centro storico, per ora non perimetrate che dovessero rispondere ai requisiti previsti dall art. 88 della LR 12/05 da concordarsi con l Amministrazione in coerenza con le situazioni del contesto urbano d ubicazione e d applicazione. In particolare, tra i PII evidenziati si prevedono due possibilità di riqualificazione delle aree dimesse e dismettibili: da destinazione produttiva a destinazione residenziale/terziario; da destinazione produttiva a destinazione produttiva/terziaria. In questi interventi di riqualificazione su PII, non si ammette la possibilità di insediamento di strutture commerciali di media distribuzione. 26

29 Tali aree dovranno piuttosto essere utilizzate per colmare la carenza, nelle aree periferiche del territorio comunale, di piccole attività commerciali ed espositive, e terziarie. Le aree riconosciute come assoggettabili a PII mantengono la loro destinazione urbanistica funzionale originaria attuale riconosciuta dal PGT fino all attivazione delle procedure urbanistiche di adozione del PII stesso. 4. Identificazione delle aree di trasformazione All interno del territorio comunale sono stati individuati gli ambiti attuativi di nuova progettazione e derivanti dal PRG vigente, seguendo come fine lo sviluppo del territorio comunale (nei limiti del principio del contenimento del suolo) e la qualificazione dello stesso. Tali interventi permetteranno lo sviluppo omogeneo delle aree urbanizzate garantendo, al contempo, la ricucitura delle stesse. Tra le aree di trasformazione vengono individuate: le aree di espansione residenziale; le aree di completamento soggette a piano attuativo già approvato (o in fase di approvazione) o da attuarsi, provenienti o meno dal PRG; le aree di rimarginatura residenziale e produttiva; le aree di trasformazione commerciale. Dagli elaborati grafici (si veda tavola DP_1 Scenario Urbano) è possibile individuare la localizzazione di tale aree, le quali riceveranno una specifica regolamentazione nel documento normativo (Piano delle Regole). A seguire vengono riportate le schede relative alle aree destinate a PII, a piani attuativi già convenzionati (PLa), a piani attuativi da attuarsi (PL), alle aree di trasformazione di espansione residenziale e commerciale, e alle aree di rimarginatura residenziali e produttive. 27

30 Scheda PII 1 Localizzazione L area in oggetto si trova all interno del centro storico comunale. Confina con via Roma ed edifici limitrofi del nucleo storico. Azione Interventi di ristrutturazione edilizia con mantenimento del fronte strada e recupero di tutti i volumi esistenti. Destinazioni consentite: residenziale, terziario. Effetti di ritorno Riqualificazione del centro storico. Negoziazione programmata. Indici di riferimento I f max = 2,8 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = 1.836,49 m 2 28

31 Scheda PII 2 Localizzazione L area in oggetto si trova all interno del centro storico comunale. Affaccia su via Traversi e confina con altri edifici del nucleo storico. Azione Interventi di ristrutturazione edilizia con mantenimento del fronte strada e recupero di tutti i volumi esistenti. Destinazioni consentite: residenziale, terziario. Effetti di ritorno Riqualificazione del centro storico. Negoziazione programmata. Indici di riferimento I f max = 2,5 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = 322,26 m 2 29

32 Scheda PII 3 Localizzazione L area in oggetto si trova all interno del centro storico comunale. Affaccia su via Roma e via Peschiera; confina con altri edifici del nucleo storico. Azione Interventi di ristrutturazione edilizia con mantenimento del fronte strada e recupero di tutti i volumi esistenti. Destinazioni consentite: residenziale, terziario. Effetti di ritorno Riqualificazione del centro storico. Negoziazione programmata. Indici di riferimento I f max = 2,5 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = 1.349,59 m 2 30

33 Scheda PII 4 Localizzazione L area in oggetto si trova nel primo settore urbanizzato, oltre il centro storico comunale, in prossimità della stazione. Affaccia su via Pascoli. Azione Interventi di ristrutturazione edilizia con mantenimento del fronte strada e recupero di tutti i volumi esistenti. Destinazioni consentite: residenziale, terziario Effetti di ritorno Riqualificazione del centro storico. Negoziazione programmata. Indici di riferimento I f max = 1,8 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = 5.761,28 m 2 31

34 Scheda PII 5 Localizzazione L area in oggetto si trova nel primo settore urbanizzato, oltre il centro storico comunale. Confina con via Vigevano, via Mongini e via G. Verdi. Trattasi di area attualmente ad uso produttivo. Azione Riorganizzazione dell intero comparto tramite azioni di nuova costruzione. Destinazioni consentite: residenziale, terziario Effetti di ritorno Riqualificazione del comparto urbano e omogeneizzazione con il tessuto urbano prevalente. Negoziazione programmata. Indici di riferimento I f max = 1,8 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = 8.430,62 m 2 32

35 Scheda PII 6 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia; affaccia su una strada pertinenziale parallela alla via Pavia. Azione Riorganizzazione dell intero comparto tramite azioni di nuova costruzione. Destinazioni consentite: residenziale, produttivo/terziario Effetti di ritorno Ridisegno del comparto urbano. Indici di riferimento Produttivo/terziario : U f max = 0,4 m 2 / m 2 Residenziale : I f max = 1,2 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = ,70 m 2 33

36 Scheda PII 7 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia; affaccia su una strada pertinenziale parallela alla via Pavia. Descrizione dello scenario attuale Sull area insistono più edifici con destinazione prevalente produttiva. Azione Riorganizzazione dell intero comparto tramite azioni di nuova costruzione. Destinazioni consentite: produttivo/terziario Effetti di ritorno Ridisegno del comparto urbano. Indici di riferimento U f max = 0,4 m 2 / m 2 Estensione territoriale E = ,22 m 2 34

37 Scheda PII 8 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Descrizione dello scenario attuale Sull area insistono più edifici con destinazione prevalente produttiva. Azione Riorganizzazione dell intero comparto tramite azioni di nuova costruzione. Destinazioni consentite: produttivo/terziario Effetti di ritorno Ridisegno del comparto. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di riferimento U f max = 0,4 m 2 / m 2 Estensione territoriale E = 6.544,51 m 2 35

38 Scheda PII 9 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante est del territorio comunale. Affaccia lungo la via Mezzano, che collega il comune con la frazione omonima. Descrizione dello scenario attuale Sull area insistono più edifici con destinazione prevalente produttiva. Azione Ricreazione dell intero comparto tramite azioni di nuova costruzione. Destinazioni consentite: produttivo/terziario Effetti di ritorno Ridisegno del comparto urbano. Negoziazione programmata. Indici di riferimento U f max = 0,4 m 2 / m 2 Estensione territoriale E = ,13 m 2 36

39 Scheda PII 10 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Descrizione dello scenario attuale Sull area insistono più edifici con destinazione prevalente produttiva. Azione Riorganizzazione dell intero comparto tramite azioni di nuova costruzione. Destinazioni consentite: produttivo/terziario Effetti di ritorno Ridisegno del comparto. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di riferimento Uf max = 0,4 m 2 / m 2 Estensione territoriale E = 2.558,64 m 2 37

40 Scheda PII 11 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Descrizione dello scenario attuale Sull area insistono più edifici con destinazione prevalente produttiva. Azione Riorganizzazione dell intero comparto tramite azioni di nuova costruzione. Destinazioni consentite: produttivo/terziario Effetti di ritorno Ridisegno del comparto. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di riferimento Uf max = 0,4 m 2 / m 2 Estensione territoriale E = 2.678,33 m 2 38

41 Scheda PII 12 Localizzazione L area in oggetto si trova all interno del centro storico comunale. Affaccia su via Fornaci; confina con altri edifici del nucleo storico. Azione Interventi di ristrutturazione edilizia con mantenimento del fronte strada e recupero di tutti i volumi esistenti. Destinazioni consentite: residenziale, terziario. Effetti di ritorno Riqualificazione del centro storico. Negoziazione programmata. Indici di riferimento I f max = 2,5 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = 636,20 m 2 39

42 Scheda PII 13 Localizzazione L area in oggetto si trova all interno del centro storico comunale. Affaccia su via Roma; confina con altri edifici del nucleo storico. Azione Interventi di ristrutturazione edilizia con mantenimento del fronte strada e recupero di tutti i volumi esistenti. Destinazioni consentite: residenziale, terziario. Effetti di ritorno Riqualificazione del centro storico. Negoziazione programmata. Indici di riferimento I f max = 2,5 m 3 / m 2 Estensione territoriale E = 608,45 m 2 40

43 Scheda PRa (già convenzionato) Localizzazione L area in oggetto si trova all interno del centro storico comunale. Affaccia su via Roma e via San Bernardino; confina con altri edifici del nucleo storico. Azione Piano di recupero con convenzione in essere. Estensione territoriale E = 2.417,43 m 2 41

44 Scheda PLa 1 (in fase di attuazione) Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale. E compresa tra la via De Gasperi e la via Del Conto. Azione Azzonamento a destinazione residenziale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Riqualificazione ambientale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici I t = 0,8 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 8,50m Estensione territoriale E = ,56 m 2 42

45 Scheda PLa 2 (in fase di attuazione) Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord-est del territorio comunale. Confina con il ramo ferroviario che attraversa il comune e un area residenziale. Azione Azzonamento a destinazione residenziale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Riqualificazione ambientale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici I f = 0,8 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 8,50m Estensione territoriale E = ,71 m 2 43

46 Scheda PLa 3 (attuato) Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo, a confine con la ferrovia. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,52 m 2 44

47 Scheda PLa 4 (in fase di attuazione) Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo, a confine con la ferrovia. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Si prevede inoltre la possibilità di combinare tale destinazione con la presenza di attività di tipo commerciale, destinata ad una media struttura di vendita di tipo merceologico alimentare (discount), con opportuna variante alla convenzione in essere. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,30 m 2 45

48 Scheda PLa 5 (in fase di attuazione) Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo industriale produttivo. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,58 m 2 46

49 Scheda PLa 6 (in fase di attuazione) Localizzazione L area in oggetto si trova inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Affaccia lungo via Mezzano. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,34 m 2 47

50 Scheda PL 1 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale. E compresa tra la via Del Conto e il ramo ferroviario che attraversa il comune. Azione Azzonamento a destinazione residenziale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Riqualificazione ambientale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto I t = 0,80 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 9,50 Estensione territoriale E = ,75 m 2 48

51 Scheda PL 2 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale. E posta con fronte principale lungo la via De Gasperi. Azione Azzonamento a destinazione residenziale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Riqualificazione ambientale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici I t = 0,8 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 9,50m Estensione territoriale E = ,19 m 2 49

52 Scheda PL 3 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo industriale produttivo. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,13 m 2 50

53 Scheda PL 4 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo, a confine con la ferrovia. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Attribuzione di potenzialità commerciale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,16 m 2 51

54 Scheda PL 5 Localizzazione L area in oggetto si trova inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Affaccia lungo via Mezzano. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,58 m 2 52

55 Scheda PL 6 Localizzazione L area in oggetto si trova inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Affaccia lungo via Mezzano. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,65 m 2 53

56 Scheda PL 7 Localizzazione L area in oggetto si trova inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Affaccia lungo via Mezzano. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,54 m 2 54

57 Scheda - PL 8 Localizzazione L area in oggetto si trova inserita in un contesto di tipo prettamente industriale produttivo. Affaccia lungo via Mezzano. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = ,88 m 2 55

58 Scheda PL 9 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse produttivo in direzione Pavia, inserita in un contesto di tipo industriale produttivo. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici U f = 1,0 m 2 / m 2 ; Rc = 60% ; H max = 12,00 m Estensione territoriale E = 7.450,74 m 2 56

59 Scheda PL 10 Localizzazione L area in oggetto si trova lungo l asse in direzione Buscarella Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Definizione nuovo comparto produttivo. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici Uf = 1,0 m2 / m2 ; Rc = 60% ; Hmax = 12,00 Estensione territoriale E = ,15 m 2 57

60 Scheda PL 11 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale. E posta con fronte principale lungo la via De Gasperi. Azione Azzonamento a destinazione residenziale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Riqualificazione ambientale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici I t = 0,8 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 9,50m Estensione territoriale E = 9.727,16 m 2 58

61 Scheda PL 12 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale. E posta con fronte principale lungo la via De Gasperi. Azione Azzonamento a destinazione residenziale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Riqualificazione ambientale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici I t = 0,8 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 9,50m Estensione territoriale E = ,61 m 2 59

62 Scheda PL 13 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale. E posta con fronte principale lungo la via De Gasperi. Azione Azzonamento a destinazione residenziale. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Riqualificazione ambientale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici I t = 0,8 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 8,50m Estensione territoriale E = ,10 m 2 60

63 Scheda Area di trasformazione residenziale Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale, limitrofa al tessuto urbanizzato. Confina con via Vigevano e con via De Gasperi. Azione Azzonamento a destinazione residenziale Effetti di ritorno Riqualificazione urbana. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto I t = 0,8 m 3 / m 2 ; Rc = 40% ; H max = 9,50 Estensione territoriale E = m 2 61

64 Scheda Area di trasformazione commerciale Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord-ovest del territorio comunale. Confina con via De Gasperi, via Loreto e il ramo ferroviario che attraversa il comune. Azione Azzonamento a destinazione commerciale. Situazione nel vigente PRG Area già prevista nel PRG vigente, azzonata come Zona D10: Commerciale di espansione soggetta a PL. Effetti di ritorno Riqualificazione urbana. Definizione nuovo comparto commerciale. Realizzazione di spazi pubblici e riorganizzazione delle aree circostanti, da concordare con il soggetto attuatore. Opere di mitigazione e compensazione da concordare con il soggetto attuatore. 62

65 Indici di progetto U t = 0,40 m 2 / m 2 ; H max = 9,00 m ; Rc = 0,4 Idoneità dell area Come prescrive la D.C.R. n.352 del 13 marzo 2007 della Regione Lombardia, essendo questa un area di espansione commerciale già contenuta nel vigente strumento di pianificazione e non ancora attuata, si è valutato in maniera rigorosa la sua definizione urbanistica, al fine di verificarne l ammissibilità nella proposta di piano. L area in oggetto risulta idonea, in termini di congruità e sostenibilità rispetto agli indirizzi generali previsti dalla stessa D.C.R. n.352 del 13 marzo 2007 della Regione Lombardia, inoltre risulta particolamente favorita per quanto riguarda la relazione con il sistema della viabilità esistente. Essa, infatti, si trova incastonata tra due importanti rami del sistema viario, via De Gasperi e via Loreto, acquisendo così un buon fronte stradale sul quale disporre gli accessi principali alle nuove attività commerciali. Inoltre è favorita anche per la sua posizione limitrofa al ramo ferroviario che attraversa il territorio comunale. Dal punto di vista paesaggistico-ambientale, tale area si colloca in un contesto di rimarginatura del tessuto urbanizzato, non andando quindi ad intaccare aree a connotazione agricola, libera o di non trasformazione. Va ricordato inoltre che è prevista dalla proposta di piano un area di verde di filtro, come mezzo di mitigazione tra l area in oggetto e il tessuto residenziale, e che sono previste opere di mitigazione e compensazione da concordare con il soggetto attuatore. Definizione superfici utili La proposta di piano prevede l inserimento di 4 5 strutture commerciali di media distribuzione, con un limite massimo di m 2 di superficie di vendita. Ogni struttura dovrà poi possedere una quota di superficie, pari al 100% della stessa superficie di vendita, da destinarsi a superficie di pavimento non di vendita, e un ulteriore quota, pari sempre al 100% della superficie di vendita, da destinarsi a parcheggio. Quindi la superficie lorda di pavimento costruibile (Slp) per ogni intervento risulta essere pari a: Slp = ( % di 1.500) x 4 = m 2 poiché la quota relativa ai parcheggi non computa in questa voce. 63

66 Considerando l indice territoriale pari a 0,40 m 2 / m 2, per ottenere la Slp di cui sopra, è necessario considerare un area fondiaria pari a: Af = Slp / 0,40 = m 2 In aggiunta a questa, per definire quella che viene chiamata Estensione territoriale, che corrisponde poi all area individuata negli elaborati grafici della proposta di piano, bisogna considerare l area pubblica, pari a una quota vicina al 10% dell estensione territoriale stessa. Pertanto, l estensione territoriale risulterà pari a: E = Af + 10% di E ~ m 2 che corrisponde approssimativamente all estensione dell area definita dalla proposta di piano. Quindi, sull area prevista, di circa m 2 potranno insistere al massimo 4 o 5 strutture di media distribuzione, con un limite massimo di 1500 m 2 di superficie lorda di vendita per ognuna. Modalità di intervento Limite massimo per intervento : 1500 m 2 di superficie lorda di vendita. In nessun caso possono essere applicate dall Amministrazione comunale procedure di autorizzazione concernenti distinti esercizi commerciali che nel loro insieme configurano punti di vendita della grande distribuzione. In questa area sarà ammessa una sola nuova media struttura di vendita del settore merceologico alimentare. Saranno ammesse strutture di vendita con spazi espositivi con limiti dimensionali nel rispetto della normativa vigente. 64

67 Scheda Aree di rimarginatura residenziali Localizzazione Le aree in oggetto sono localizzate lungo la via Voghera; esse sono definite aree di rimarginatura proprio per la loro posizione nei confronti del contesto consolidato. Azione Azzonamento a destinazione terziario/commerciale/espositivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Completamento del comparto urbano. Opere di mitigazione e compensazione da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto Terziario/ : U f max = 0,4 m 2 / m 2 Residenziale : I f max = 1,2 m 3 / m 2 65

68 Modalità di intervento Si prevedono piccoli interventi di tipo produttivo/artigianale o piccoli insediamenti residenziali. E necessaria il mantenimento di un adeguata fascia di rispetto dal fronte strada, per entrambe le destinazioni. Obbligatoria verifica di compatibilità con i parametri relativi allo studio idrico. Scheda Aree di rimarginatura produttive 66

69 Localizzazione 67

70 Le due aree in oggetto sono localizzate: - la prima adiacente al ramo ferroviario, in direzione di Ferrera Erbognone; - la secondo lungo la via Voghera. Esse sono definite aree di rimarginatura proprio per la loro posizione nei confronti del contesto consolidato e per la loro modesta dimensione. Azione Azzonamento a destinazione produttivo. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Modesta espansione del comparto produttivo consolidato. Opere di mitigazione e compensazione da concordare con il soggetto attuatore. Indici di progetto U t = 0,40 m 2 / m 2 ; H max = 9,00 m ; Rc = 0,4 Scheda Area polifunzionale 68

71 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord del territorio comunale. Sviluppa il suo fronte principale, nonché urbanizzato, lungo via De Gasperi. Azione Area destinata all insediamento di nuovi impianti e strutture ad uso pubblico, di tipo ricettivo, ricreativo e sportivo. Attribuzione di vocazione commerciale per grandi strutture di vendita, con fine cogente all implementazione del sistema dei servizi ad uso pubblico. Effetti di ritorno Qualificazione urbana. Realizzazione di strutture pubbliche e private ad uso pubblico. Organizzazione e qualificazione ambientale delle aree circostanti. Implementazione del sistema dei servizi ad uso pubblico. Compensazioni sociali, ambientali e infrastrutturali derivanti dal nuovo insediamento commerciale. Si vedano, inoltre, successive considerazioni al secondo punto del Paragrafo

72 Ai fini del dimensionamento dei comparti di trasformazione, e soprattutto al fine di verificare la dotazione di servizi sullo scenario futuro (si veda PIANO DEI SERVIZI), si riporta il calcolo relativo alla quantificazione della capacità insediativa teorica di piano. La capacità insediativa teorica è costituta dai seguenti fattori: I. Popolazione residente al 31/12/2007; pari a abitanti; II. Popolazione futura teorica derivante dalle aree di trasformazione e di espansione del PGT, descritta nella seguente tabella: PGT - AREE DI TRASFORMAZIONE ED ESPANSIONE (PII) n mq mc/mq mc mc/ab Ab teorici PII ,49 2, , PII2 322,26 2,50 805, PII ,59 2, , PII ,28 1, , PII ,62 1, , PII ,70 1, , PII12 636,20 2, , PII13 608,45 2, , Abitanti teorici totali 351 PGT - AREE DI TRASFORMAZIONE ED ESPANSIONE (PL) n mq mc/mq mc mc/ab Ab teorici PLa ,56 0, , PLa ,71 0, , Abitanti teorici totali 428 per un totale di 779 abitanti teorici. III. Popolazione futura teorica derivante dalle aree soggette a PL, e dalle aree di trasformazione residenziale, di espansione e di rimarginatura, così come descritta dalle seguenti tabelle: 70

73 PGT - AREE PL - DA ATTUARE - n mq mc/mq mc mc/ab Ab teorici PL ,75 0, , PL ,19 0, , PL ,16 0, , PL ,61 0, , PL ,10 0, , Abitanti teorici totali 523 PGT - AREE E di espansione residenziale - DA ATTUARE - n mq mc/mq mc mc/ab Ab teorici E ,14 0, , Abitanti teorici totali 304 PGT - AREE R di rimarginatura residenziale - DA ATTUARE - n mq mc/mq mc mc/ab Ab teorici R ,31 1, , R ,29 1, , R ,22 1, , R ,57 1, , Abitanti teorici totali 146 per un totale di 973 abitanti teorici. IV. Popolazione gravitante sul territorio, stimata in funzione degli occupati nelle attività produttive (raffineria) non residenti nel comune; pari a 534 unità. Le previsioni residenziali del PGT portano ad una capacita insediativa teorica totale pari a abitanti, che sommata alla popolazione residente al 31/12/2007 (5.974 abitanti) e alla popolazione gravitante sul territorio (534 abitanti) porta ad una popolazione futura di abitanti, valore utilizzato per la verifica degli standard (si veda PIANO DEI SERVIZI). Infine si precisa la volontà dell Amministrazione, nei limiti della fattibilità sociale, di indirizzare il processo di pianificazione ad uno sviluppo per comparti omogenei privilegiando innanzitutto le nuove previsioni insediative ricomprese all interno del tessuto urbano già consolidato e solo successivamente le previsioni esterne allo stesso, tutto ciò al fine di garantire un adeguato livello di accessibilità e un opportuno inserimento ambientale, nonché al fine di poter adeguatamente ricercare un riequilibrio del nuovo assetto insediativo. 71

74 3.1.3 Azioni per lo sviluppo della socialità 1. Implementazione del sistema commerciale per le medie strutture di vendita La Regione Lombardia, nel suo programma triennale per lo sviluppo commerciale anni , non annovera Sannazzaro come comune a rischio di desertificazione commerciale, ovvero quello stato di precarietà e assenza di operatori che caratterizza il oltre il 70% dei Comuni pavesi. Del resto, però, la principale rete commerciale è di modeste dimensioni caratterizzata sostanzialmente da una presenza considerata significativa (concentrazione tipologia : unità di vicinato) soprattutto all interno del nucleo urbano di prima formazione in cui le tipologie di vendita sono principalmente al dettaglio per le quali, da un punto di vista merceologico, la presenza vede al posto predominante i generi alimentari e i pubblici esercizi per somministrazione di bevande (bar) seguiti dalle altre categorie merceologiche. Alla luce di quanto detto, nell ambito del PGT si incentiverà l insediamento di unità di vicinato nelle aree più sguarnite, e si consentirà un espansione dedicata alle medie strutture di vendita. Tra queste medie strutture di vendita saranno ammesse solo due strutture di tipo merceologico alimentare, di cui una tradizionale e una discount. Tutte le strutture di media distribuzione dovranno avere completa autonomia nel soddisfacimento degli standard a parcheggio previsti dalle normative vigenti. Più nel dettaglio, si prevede: una nuova area di trasformazione commerciale nel quadrante nord-ovest della città (accesso lungo via De Gasperi) per la quale si stima l inserimento di 4-5 attività di media struttura di vendita, tra le quali è ammessa la presenza di una sola attività di tipo merceologico alimentare; una possibile quota di area a destinazione commerciale attribuita ad una zona soggetta a piano attuativo già convenzionato, localizzato lungo l asse produttivo in direzione Pavia, sul quale è possibile insediare una seconda media struttura di vendita merceologico alimentare, di tipo discount. 72

75 2. Area polifunzionale Si prevede l individuazione di un area a nord del territorio comunale dove localizzare lo sviluppo futuro di impianti e strutture ad uso pubblico, di tipo ricettivo, ricreativo e sportivo (si veda Scheda 28). Inoltre, si prevede per la stessa anche l attribuzione di una vocazione commerciale, destinata allo sviluppo di grandi strutture di vendita per l implementazione della rete commerciale intercomunale. Si precisa che viene utilizzato il termine vocazione per specificare le intenzioni dell Amministrazione: essa attribuisce all area in questione una potenzialità di sviluppo commerciale, resta poi salvo il principio per il quale l approvazione degli interventi specifici è stabilita dalla Conferenza di Servizi, definita dall art.9 del D.lgs. 114/98, costituita dall amministrazione comunale stessa e dagli altri organi competenti in capo alla Regione. L amministrazione comunale, al fine di dimostrare l idoneità dell area ad una vocazione commerciale, ha effettuato un analisi preventiva per verificare la compatibilità commerciale, urbanistica e ambientale di un possibile intervento in oggetto, che viene riportata nell ALLEGATO 3 di questo stesso documento. L area in oggetto si sviluppa su una superficie territoriale complessiva pari a mq , interessata da una fascia di rispetto di un elettrodotto comunale di mq che non potrà vedere presenza di edificazione ma solo, eventualmente, di parcheggi e/o opere di mitigazione ambientale paesistica. Dal punto di vista classificativo la proposta si annovera fra quelle di cui all art.4.2 comma 2 lett.a2) centro commerciale multifunzionale della DGR 4 luglio 2007 n.8/5054 Modalità applicative del Programma Triennale per lo sviluppo del settore commerciale L intenzione dell Amministrazione comunale è quella di promuovere le seguenti previsioni insediative: 1) Tipologia: Commerciale a. un punto vendita per merceologia alimentare ed extra alimentare (elettronica, audio, video ed elettrodomestici - abbigliamento, scarpe e accessori - sport, tempo libero, bricolage, libri - mobili, casa e accessori di arredo) 1. sup. coperta mq SLP mq Superficie di vendita mq

76 4. piani n altezza m 15,00 6. lotto fondiario teorico afferente 1 mq dotazioni pubbliche minime 200% Slp mq dotazioni pertinenziali di legge b. alcune decine di punti vendita con superficie fino a 150 metri quadrati per merceologia alimentare ed extra alimentare specifica; 1. sup. coperta mq SLP mq Superficie di vendita mq piani n altezza m 12,00 6. lotto fondiario teorico afferente mq dotazioni pubbliche minime 200% slp mq dotazioni pertinenziali di legge c. alcuni punti vendita extra alimentare specializzati fino a metri quadrati (elettronica, audio, video ed elettrodomestici - abbigliamento, scarpe e accessori - sport, tempo libero, bricolage, libri - mobili, casa e accessori di arredo) 1. sup. coperta mq mq SLP mq Superficie di vendita mq piani n altezza m 12,00 6. lotto fondiario teorico afferente mq dotazioni pubbliche minime 200% slp mq dotazioni pertinenziali di legge Le previsioni distributive delle slp commerciali e delle superfici di vendita potranno subire modifiche relative alle tre tipologie entro i limiti complessivi fissati. 1 Definito in base ad un parametro di 0,60 mq/mq di utilizzazione fondiaria di SLP 74

77 2) tipologia: Ricreativa e pubblici esercizi a. alcuni esercizi per servizi di ristorazione; 1. sup. coperta mq SLP mq piani n altezza m. 10,00 5. lotto fondiario teorico afferente mq dotazioni pubbliche minime 100% slp mq dotazioni pertinenziali di legge b. un complesso cinematografico multisala; 1. sup. coperta mq SLP mq piani n altezza m 12,00 5. lotto fondiario teorico afferente mq dotazioni pubbliche minime 150% slp mq dotazioni pertinenziali di legge c. spazi di gioco sorvegliati per bambini; 1. sup. coperta mq SLP mq piani n altezza ml 5,00 5. lotto fondiario teorico afferente mq dotazioni pubbliche minime 100% slp mq dotazioni pertinenziali di legge d. area centrale di smistamento e distribuzione idonea all'organizzazione di eventi. 1. sup. coperta mq SLP mq piani n altezza m 10,00 5. lotto fondiario teorico afferente mq dotazioni pubbliche previste 200% slp mq

78 7. dotazioni pertinenziali di legge 3) Tipologia: Ricettiva a. un albergo e centro congressi completo di ristorante e servizi di bar con circa 100 camere oltre che accessori e wellness center; 1. sup. coperta mq SLP mq piani n altezza m. 12,00 5. lotto fondiario teorico afferente mq dotazioni pubbliche previste 100% slp mq dotazioni pertinenziali di legge Al fine di quantificare l entità dell intervento si riporta il seguente schema riassuntivo sui parametri edilizi ed urbanistici di previsione. Parametro Superficie Coperta SLP Superficie di vendita Piani Altezza Area fondiaria teorica afferente 1 Dotazioni pubbliche minime compreso verde di mitigazione Viabilità, distribuzione e altri servizi Valore mq mq mq Variabile Variabile mq mq mq 1 Definito in base ad un parametro di 0,60 mq/mq di utilizzazione fondiaria di SLP Tale insediamento prevede misure compensative afferenti alla realizzazione di una o più opere destinate a servizi pubblici comunali, la cui identificazione verrà operata dalla stessa Amministrazione comunale, e resa nota al soggetto attuatore, considerando un tetto di spesa massima di eu. L importo risulta abbondantemente superiore ai parametri compensativi minimi fissati dalla disposizione regionale in tema di risarcimento ai comuni sedi di insediamenti commerciali di cui alla grande struttura di vendita (eu 180 /mq di superficie di vendita). Ulteriore misura compensativa è prevista attraverso il versamento al comune della somma di eu da utilizzarsi come mitigazione delle diverse forme di 76

79 impatto territoriale che la trasformazione determina, con particolare riferimento alla struttura socio economica della comunità di Sannazzaro. Sono auspicabili inoltre le seguenti misure dirette ritenute compensative dei diversi effetti d impatto della nuova grande struttura di vendita: - si prospetta una opportunità occupazionale attorno ai 400 addetti per i quali si potrà concordare un titolo di preferenzialità a residenti nel comune o nei comuni contermini. - valorizzazione delle produzioni lombarde con inserimento nella filiera distributiva soprattutto di prodotti derivanti dal bacino territoriale della Lomellina, - si prevedono azioni di sostegno al marketing territoriale, tra le quali verrà convenzionato, in forma giuridicamente adeguata, un privilegio per gli operatori commerciali, titolari di esercizi pubblici di vendita e/o somministrazione di bevande su territorio comunale, per l'ingresso nelle nuove strutture commerciali con corrispettivo e/o canone agevolato. - fornitura di servizi agevolati a categorie sociali deboli o protette. - ogni altra azione di mitigazione ambientale compresa la creazioni di fasce boscate. - contenimento dell inquinamento dell aria mediante l utilizzo di automezzi a basso impatto ambientale per l approvvigionamento del punto vendita. - utilizzo di tecnologie avanzate di basso contenuto emissivo e di alto contenimento energetico, ivi compresi sistemi di produzione dell energia di tipo solare, da utilizzarsi nelle costruzioni. 77

80 3.1.4 Azioni per la mobilità urbana 1. Sviluppo e completamento del sistema della mobilità comunale. Per quanto riguarda l aspetto viabilistico del comune di Sannazzaro de Burgondi, si individua un nodo di maggior criticità della rete stradale nell intersezione con gli insediamenti produttivi orientali su via Pavia. A tal proposito nell ambito del PGT si proporrà un sistema di intersezioni più razionale. La rotatoria realizzata secondo quanto prevedeva il PRG vigente verrà modificata al fine di rendere più funzionale la prima intersezione. Inoltre, verrà poi inserita una seconda rotatoria localizzata nel successivo nodo della maglia stradale in direzione Pavia. Il Piano urbano del traffico (P.U.T.) evidenzia, poi, ulteriori criticità nel sistema esistente della mobilità, nonché una carenza di parcheggi, specie nelle aree limitrofe al centro storico. Il piano stesso, oltre a localizzare tali criticità, predispone una proposta risolutiva, che l amministrazione comunale acquisisce come propria. Per tanto, secondo i tempi e le disponibilità economiche dell Amministrazione, verranno predisposte le modifiche puntuali, previste dal P.U.T., sulla rete dei parcheggi pubblici, al fine di aumentarne le quantità, nonché di migliorarne la fruibilità per gli utenti. A seguire vengono riportate le indicazioni relative ai principali interventi relativi alla mobilità urbana. Scheda Intervento mobilità urbana 1 Localizzazione L area in oggetto si colloca lungo l asse principale viabilistico che collega il comune di Sannazzaro de Burgondi con il comune di Pavia. Azione Risistemazione della rotatoria secondo una struttura più funzionale. Effetti di ritorno Riqualificazione urbana. Risoluzione di un elemento critico della mobilità urbana. 78

81 Riferimento al P.U.T. Il piano urbano del traffico (P.U.T.) individua l area in oggetto come principale punto di accesso per il comune, connettendo una viabilità di penetrazione primaria (direzione Pavia) con la tangenziale. Il piano stesso riconosce la criticità della sistemazione viaria esistente. Scheda Intervento mobilità urbana 2 Localizzazione L area in oggetto si colloca lungo l asse principale viabilistico che collega il comune di Sannazzaro de Burgondi con il comune di Pavia. Azione Realizzazione di nuova rotatoria, per favorire gli accessi ai futuri impianti produttive (PL) previsti dal Documento di Piano e alle aree esistenti. Effetti di ritorno Riqualificazione urbana. Risoluzione di un elemento critico della mobilità urbana. Riferimento al P.U.T. Il piano urbano del traffico (P.U.T.) individua l area in oggetto lungo l asse di viabilità di penetrazione primaria (direzione Pavia). Scheda Intervento mobilità urbana 3 Localizzazione L area in oggetto si colloca lungo la S.P. 206 Azione Realizzazione di nuova rotatoria, per favorire gli accessi ai futuri insediamenti residenziali (PL) previsti dal Documento di Piano e alle aree esistenti. Effetti di ritorno Riqualificazione urbana. Risoluzione di un elemento critico della mobilità urbana. Riferimento al P.U.T. Il piano non riconosce criticità alla sistemazione viaria esistente. 79

82 3.2 Scenario extraurbano Cartografia Fig.03 Tav. DP_2 Scenario extraurbano All interno della Tavola DP_2 è stato rappresentato lo scenario extraurbano facendo confluire al suo interno tutte le tematiche di tipo ambientale che sono state strumento di analisi per la redazione del PGT. Rispetto alla tavola illustrata precedentemente, in questo elaborato grafico, visti gli argomenti trattati, si è avuto la necessità di rappresentarne i contenuti ad una scala più amplia col fine di ottenere una panoramica più amplia dell intero territorio preso in esame. Anche in questo caso è stato possibile identificare cinque diverse macro-argomentazioni per ciascuno dei quali, si sono poi distinti le loro diverse connotazioni: 1. Perimetrazioni ambiti urbanistici e simbologia Confine comunale 2. Beni paesaggistici ed ambientali (ai sensi del D.lgs 42/2004) Zone di interesse archeologico aerali di ritrovamento Zone di interesse archeologico aerali di rischio 3. Difesa del suolo: Fasce fluviali PAI (ai sensi della L. 183/1989) 80

83 Fascia A PAI Fascia B PAI Fascia C PAI Aree in Fascia A PAI Aree in Fascia B PAI Aree in Fascia C PAI 4. Zone agricole di salvaguardia ambientale Zone agricole Zone agricole di non trasformazione Emergenze naturalistiche da PTCP Aree di elevato contenuto naturalistico da PTCP Zona filtro ambientale Zona di riqualificazione ambientale con formazione di parco urbano attrezzato 5. Zone per la viabilità Viabilità esistente Percorsi ciclopedonali esistenti Percorsi ciclopedonali di progetto Corridoi per la connettività ambientale Azioni per la tutela ambientale 1. Mantenimento e condivisione dei sovraordinati territoriali in tema ambientale e paesaggistico. L Amministrazione comunale conferma - a livello di regolamentazione del proprio territorio extraurbano i dettati delle NTA del Piano Territoriale di Coordinamento della provincia di Pavia (PTCP). A tal proposito i comparti soggetti a trasformazione edilizia in espansione peraltro contenuti in termini quantitativi rispetteranno, in quanto a localizzazione, le perimetrazioni delle zone PAI, indicate dal PTCP. L Amministrazione, inoltre, ha predisposto uno studio idraulico del tratto di fiume Po interessante il territorio comunale, da porre in approfondimento per l adeguamento del futuro PGT al PAI. Lo studio evidenzia tramite un attenta analisi idraulica dell alveo del Po - le aree di rischio e le condizioni di sicurezza da perseguire 81

84 nell ambito del governo del Territorio. I risultati fanno parte integrante del nuovo PGT al fine di dare una dimensione realistica alla necessità di equilibrio territoriale che la delicatezza dell ambito pretende. Lungo la via Voghera, che rientra nelle aree interessate dallo studio idraulico, verrà attivato un contenimento massimo dello sviluppo dell edificato con previsioni di minimi completamenti a ridisegno dell insediamento lineare esistente e mantenendo il resto del territorio non assoggettabile a trasformazione urbanistica. Gli edifici esistenti potranno essere assoggettate ad interventi di restauro, risanamento conservativo, manutenzione straordinaria e ordinaria, ristrutturazione e piccoli ampliamenti. Mentre per le aree di trasformazione, denominate di rimarginatura (si veda precedente paragrafo 3.1.2), presenti lungo tale asse, sarà possibile effettuare interventi di modesta densità di tipo terziario/commerciale/espositivo e microinsediamenti residenziali, ammettendo una buona fascia di rispetto dal fronte strada (non inferiore a 20 m). Tutti i progetti relativi alle aree in oggetto, dovranno essere sottoposte alla compatibilità con i parametri dello studio idraulico, e vincolati al rispetto delle norme previste dallo stesso. Fig.04 Definizione macro aree di rischio idrogeologico differente 2. Definizione delle zone agricole di non trasformazione urbanistica Con il fine ultimo di salvaguardare le aree di maggior valenza paesaggistica o le aree soggette a rischi idrogeologici, il comune individua le zone agricole di non trasformazione urbanistica - segnalate quali zone agricole a valenza strategica ai fini 82

85 dell aggiornamento del PTCP di Pavia - per le quali il Piano delle Regole prevederà una disciplina propria, al fine di tutelare il paesaggio rurale e i suoi connotati fisici. Tale disciplina imporrà la non trasformazione dei luoghi, né in termini edilizi né in termini urbanistici, al fine di tutelare la valenza paesaggistica che queste aree possiedono per il territorio comunale. Sono state salvaguardate, mediante questa regolamentazione: le aree agricole a nord del territorio comunale, in quanto è stata attribuita loro un importante valenza paesaggistica, oltre che rurale-produttiva; le aree agricole appartenenti alla zona golenale e costiera (già vincolate dal PTCP di Pavia), per le quali il comune ha deciso di dar loro una regolamentazione così severa (assoluta non trasformazione dei luoghi) al fine di tutelarle per la loro delicata condizione idrogeologica e paesaggistica. Dagli elaborati grafici (si veda tavole DP_2 Scenario Extraurbano) è possibile identificare l estensione di tali aree. Fig.05 Definizione delle zone agricole di non trasformazione 3. Definizione dei corridoi di connettività ambientali Sono state individuati tre corridoi di connettività ambientale: Corridoio A : direzione Ferrera Erbognone, sfruttando la presenza di un area di filtro ambientale; Corridoio B : nella zona della costa, lungo il Colatore Agognetta; Corridoio C : all interno dell area golenale del Po. 83

86 I corridoi B e C attraversano due aree di particolare importanza naturale e paesaggistica, quale la zona della costa e l area golenale del Po. In questo caso essi acquisiscono la vera e propria funzione di connessione di unità ambientali di pregio. Il corridoio A si pone invece in un contesto diverso. Il PTCP di Pavia definisce un corridoio ecologico che attraversa il confine Piemonte Lombardia passando per i comuni di Albonese, Mortara, Cergnago, Ottobiano e Ferrera Erbognone. La proposta di piano individua come una delle azione ambientale la prosecuzione di tale corridoio affinché attraversi il territorio comunale di Sannazzaro de Burgondi, andando a connettere il corridoio esistente con l area di riqualificazione ambientale, prevista anche essa nella proposta. Il progetto è infatti quello di intervenire con un importante azione di riqualificazione per le aree verdi poste tra la raffineria e il tessuto consolidato. Quest area, se non venisse adeguatamente gestita, potrebbe diventare un tessuto morto dell apparato urbano, andando a peggiorare le condizioni esistenti. Proprio per evitare che si verifichi questa ipotesi, si propone e incentiva lo sfruttamento di tale area mediante un azione di riqualificazione, rimboschimento e fruizione di tali spazi, al fine di generare una nuova area di vita (esattamente l opposto dello scenario precedentemente descritto), utile sia per migliorare i livelli di inquinamento ambientale presenti nell area in oggetto, sia per consentire lo sviluppo del corridoio ecologico, che andrebbe così a connettere il corridoio esistente con l area di riqualificazione ambientale. Inoltre è da evidenziare che lo stesso PTCP riporta, proprio a ridosso dell area destinata alla riqualificazione ambientale, una zona definita aree ad elevato contenuto naturalistico. Tale presenza conferma la valenza ambientale delle aree connesse dal corridoio A. Esso, nel suo percorso, sfrutterà un ulteriore area verde, la quale (come già descritto nel Documento di Piano) presenta una duplice potenzialità: mediante una lettura trasversale del contesto, acquisisce il ruolo di aree di respiro tra due attività diverse (in questo caso specifico trattasi di aree produttive/artigianali e l area della raffineria), ma allo stesso modo, in una lettura longitudinale del contesto, si può notare come queste aree, anche grazie alla loro specifica localizzazione, ben si prestano a diventare delle connessioni ambientali tra l ambiente rurale e il tessuto urbano. 84

87 Fig. 06 Lettura trasversale corridoio A Fig. 07 Lettura longitudinale corridoio A Dagli elaborati grafici (si veda tavole DP_2 Scenario Extraurbano) è possibile individuare le direzioni dei 3 corridoi ambientali individuati dal piano. Fig.08 Definizione dei corridoi di connettività ambientale Oltre alle ipotesi individuate dal PGT sarà sempre possibile individuare le presenze di peculiare importanza e, nel caso particolare, procedere all inserimento di nuovi impianti. A seguire vengono riportate le schede relative ai corridoi ambientali individuati dal piano. 85

88 Scheda Corridoio ecologico A A destra : tracciato corridoio ecologico esistente (P.T.C.P. di Pavia) in colore verde, in giallo la nuova ipotesi di collegamento alla grande rete (corridoio ecologico A). In basso: corridoio ecologico A Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord-ovest del territorio comunale. Si snoda nel verde filtro della zona produttiva e costituisce il collegamento con Ferrera Erbognone. Azione Promozione di corridoio ecologico. Effetti di ritorno Continuità ambientale tra il centro e Ferrera Erbognone. Riqualificazione dell area produttiva Nord-ovest. Collegamento con gli ambiti agricoli e l abitato. 86

89 Scheda Corridoio ecologico B Localizzazione L area in oggetto è collocata nella costa di Sannazzaro, appena a Sud del colatore Agognetta. Azione Promozione di corridoio ecologico. Effetti di ritorno Connessione tra costa e area in Golena Po. Il tracciato sarà previsto in parte disposto in sede stradale ed in parte in sede propria. Si prevede inoltre la riqualificazione del percorso storico di costa. 87

90 Scheda Corridoio ecologico C Localizzazione L area interessata è quella sud del territorio comunale: il nuovo collegamento collegherà il centro al fiume Po, sul confine con il comune di Mezzana Bigli. Azione Promozione di corridoio ecologico. Effetti di ritorno Continuità ambientale tra il centro e il fiume Po. Rivalutazione del paesaggio della golena. 88

91 3.2.3 Azioni per la mobilità extraurbana 1. Sviluppo e completamento del sistema della mobilità ciclopedonale comunale. Grande valore è attribuito al riconoscimento di una funzionale rete ciclopedonale che garantisca un collegamento tra il sistema del verde urbano e dei parchi previsto e le aree urbane. Il suo possibile sviluppo va fondato su risorse proprie dell Amministrazione e sulle opportunità offerte nelle aree di trasformazione urbana più periferica. Indicativamente, sono stati previsti 5 tracciati di percorsi ciclopedonali, secondo le seguenti direzioni: Sannazzaro de Burgondi Ferrera Erbognone; Sannazzaro de Burgondi Scaldasole; Sannazzaro de Burgondi Pieve Albignola; Sannazzaro de Burgondi Cascina Balossina; Sannazzaro de Burgondi Buscarella. Si riportano a seguire delle schede esplicative sui 5 percorsi ciclopedonali analizzati. Fig.09 Definizione dei percorsi ciclopedonali di progetto A seguire vengono riportate le schede relative ai percorsi ciclopedonali individuati dal piano: 89

92 Scheda Percorso ciclopedonale 1 Localizzazione L area in oggetto si trova nel quadrante nord-ovest del territorio comunale. Si snoda nel verde filtro della zona produttiva e costituisce il collegamento con Ferrera Erbognone. Lunghezza approssimata : m Azione Realizzazione della pista ciclopedonale. Effetti di ritorno Continuità ambientale tra il centro e Ferrera Erbognone. Riqualificazione dell area produttiva Nord-ovest. Collegamento con gli ambiti agricoli e i corridoi ambientali. 90

93 Scheda Percorso ciclopedonale 2 Localizzazione L area in oggetto si trova a nord dell abitato La pista affianca la S.P. 206 e collega le aree agricole sul confine con Scaldasole, con il nuovo insediamento residenziale. Lunghezza approssimata : 795 m Azione Realizzazione della pista ciclopedonale. Effetti di ritorno Continuità ambientale tra il centro e Scaldasole. Collegamento con gli ambiti agricoli e i corridoi ambientali. 91

94 Scheda Percorso ciclopedonale 3 Localizzazione L area in oggetto si trova a nord dell abitato La pista affianca la S.P. 193 Alessandria-Pavia e collega il comune di Pieve Albignola con l abitato. Lunghezza approssimata : m Azione Realizzazione della pista ciclopedonale. Effetti di ritorno Continuità ambientale tra il centro e Pieve Albignola. Formazione di un filtro tra la direttrice stradale e ferroviaria. 92

95 Scheda Percorso ciclopedonale 4 Localizzazione L area in oggetto è collocata nella costa di Sannazzaro, appena a Sud del colatore Agognetta. Lunghezza approssimata : m Azione Realizzazione della pista ciclopedonale. Effetti di ritorno Connessione tra costa e area in Golena Po. Il tracciato sarà previsto in parte disposto in sede stradale ed in parte in sede propria. Si prevede inoltre la riqualificazione del percorso storico di costa. 93

96 Scheda Percorso ciclopedonale 5 Localizzazione L area interessata è quella sud del territorio comunale: il nuovo collegamento collegherà il centro al fiume Po, sul confine con il comune di Mezzana Bigli. Lunghezza approssimata : m Azione Realizzazione della pista ciclopedonale. Effetti di ritorno Continuità ambientale tra il centro e il fiume Po. Rivalutazione del paesaggio della golena. 94

97 3.3 Schema riassuntivo delle azioni di piano Si riassumono nel seguente quadro sinottico le azioni di piano, precedentemente analizzate, volte alla realizzazione degli obiettivi previsti. OBIETTIVI URBANI OBIETTIVO 1. Per le aree urbane consolidate: riqualificazione, delocalizzazione e rivalutazione del paesaggio Azioni 1. Ridisegno del perimetro del centro storico Localizzazione Su tutto il tessuto urbano consolidato del centro storico (riferimento alla figura 2 del paragrafo 3.1.2) 2. Promozione di possibilità di riuso, riqualificazione e risanamento più flessibile dei comparti a maggior criticità a livello insediativo ed ambientale contenendo lo stato di degrado del tessuto urbano consolidato. Su tutto il territorio comunale 3. Riqualificazione delle aree dismesse e dismettibili Su tutto il territorio comunale OBIETTIVO 2. Per le aree di trasformazione residenziale Azioni 1. Identificazione delle aree di trasformazione Localizzazione Su tutto il territorio comunale (riferimento alle schede da 1 a 23 e 25 del paragrafo 3.1.2) OBIETTIVO 3. Per le aree destinate a produttivo/terziario Azioni 1. Identificazione delle aree di trasformazione Localizzazione Su tutto il territorio comunale (riferimento alle schede 24 e 26 del paragrafo 3.1.2) 95

98 OBIETTIVI PER LA TUTELA AMBIENTALE OBIETTIVO 1. Tutela delle aree vincolate dalla pianificazione sovraordinata Azioni 1. Mantenimento e condivisione dei sovraordinati territoriali in tema ambientale e paesaggistico. Localizzazione Su tutto il territorio comunale ed extracomunale OBIETTIVO 2. Individuazione e tutela delle zone agricole di non trasformazione urbanistica Azioni 1. Definizione delle zone agricole di non trasformazione urbanistica Localizzazione Su tutto il territorio comunale ed extracomunale (riferimento alla figura 5 del paragrafo 3.2.2) OBIETTIVO 3. Individuazione di corridoi per la connettività ambientale Azioni 1. Definizione dei corridoi di connettività ambientali Localizzazione Su tutto il territorio comunale ed extracomunale (riferimento alla figura 6 del paragrafo 3.2.2) OBIETTIVO 4. Attenzione per il sito industriale a rischio d incidente rilevante OBIETTIVO 5. Mantenimento ed incremento di aree verdi piantumate OBIETTIVO 6. La permeabilità dei suoli OBIETTIVI PER LO SVILUPPO DELLA SOCIALITA OBIETTIVO 1. Rafforzamento dell apparato terziario Azioni 1. Implementazione del sistema commerciale Localizzazione Quadrante nord-ovest del territorio comunale (riferimento alla scheda 23 del paragrafo 3.1.2) 96

99 OBIETTIVO 2. Definizione area polifunzionale Azioni 1. Definizione di un area polifunzionale per impianti e strutture ad uso pubblico, di tipo ricettivo, sportivo e sociale. Attribuzione di vocazione commerciale per grandi strutture di vendita Localizzazione Quadrante nord del territorio comunale (riferimento alla scheda 28 del paragrafo 3.1.2) OBIETTIVO 3. Definizione del Piano dei Servizi OBIETTIVI PER LA MOBILITA URBANA ED EXTRAURBANA OBIETTIVO 1. Completamento del sistema di collegamento ciclopedonale Azioni 1. Sviluppo e completamento del sistema della mobilità ciclopedonale comunale Localizzazione Su tutto il territorio comunale ed extracomunale (riferimento alla figura 7 del paragrafo 3.2.3) OBIETTIVO 2. Miglioramento del sistema viabilistico Azioni 2. Sviluppo e completamento del sistema della mobilità comunale Localizzazione Su tutto il territorio comunale ed extracomunale (riferimento alle schede 27 e 28 paragrafo 3.1.4) del OBIETTIVO 3. Implementazione delle aree destinate a parcheggio 97

100 ALLEGATO 1 Analisi del mercato commerciale nel Comune di Sannazzaro de Burgondi per le medie strutture di vendita 1 QUADRO LEGISLATIVO 1.1 Definizioni generali 1.2 Riferimenti legislativi Il Programma Triennale per lo sviluppo del commercio : 1.3 obiettivi generali 2 INQUADRAMENTO 2.1 Il territorio comunale 2.2 L andamento demografico 2.3 La spesa media mensile 2.4 Analisi delle attività commerciali esistenti 3 ANALISI DI MERCATO DELLA SITUAZIONE COMMERCIALE 3.1 Modelli di comportamento del consumatore 3.2 Definizione del bacino gravitazionale 3.3 La domanda e l offerta commerciale per il settore alimentare 3.4 La domanda e l offerta commerciale per il settore non alimentare 2.5 Bilancio dello stato attuale 98

101 1 QUADRO LEGISLATIVO 1.1 Definizioni generali L art.4 del d.lgs. 31 marzo 1998 n.114 Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997 n.59, così come gli strumenti legislativi emessi in materia dello sviluppo commerciale dalla Regione Lombardia, ultimo tra i quali il Programma Triennale per lo sviluppo del commercio, riporta le definizioni, a carattere generale, delle diverse tipologie di attività commerciali: Commercio all ingrosso, ossia l attività svolta da chiunque acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende ad altri commercianti, all ingrosso o al dettaglio, o ad utilizzatori professionali, o ad altri utilizzatori in grande; tale attività può assumere la forma di commercio interno, di importazione o di esportazione; Commercio al dettaglio, ossia l attività svolta da chiunque acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende, su aree private in sede fissa o mediante altre forme di distribuzione, direttamente al consumatore finale; Forme speciali di vendita al dettaglio, ossia la vendita a favore di dipendenti da parte di enti o imprese, la vendita per mezzo di apparecchi automatici, la vendita presso il domicilio dei consumatori e la vendita per corrispondenza. Lo stesso d.lgs. 114/98, così come la Regione Lombardia, individua inoltre una suddivisione di tali attività in funzione della loro classe dimensionale: Esercizi di vicinato fino a 150 mq. di superficie di vendita nei Comuni con meno di residenti, fino a 250 mq. di superficie di vendita nei Comuni con più di residenti; Medie strutture di vendita fino a mq. di superficie di vendita nei Comuni con meno di residenti, fino a mq. di superficie di vendita nei Comuni con più di residenti; Grandi strutture di vendita superiori a mq. di superficie di vendita nei Comuni con meno di residenti, superiori a mq. di superficie di vendita nei Comuni con più di residenti; dove con superficie di vendita (sv) è da intendersi l area effettivamente destinata alla vendita, compresa quella occupata da banchi, scaffalature e simili con esclusione della superficie destinata a magazzini, depositi, locali di lavorazione, uffici e servizi, aree a disposizione dei consumatori (quali gallerie, scale mobili, ascensori, nastri trasportatori, 99

102 aree di sosta degli automezzi, anche se coperte ed i relativi corselli di manovra), alla quale, invece, per semplificazione nel linguaggio, verrà dato il nome di superficie di pertinenza strumentale (sp). Ricordiamo, quindi che la superficie lorda di pavimento (slp) costruibile in un area destinata ad attività commerciali si scompone nel seguente modo: slp = sv + sp dove, in genere la slp è pari a 2 volte la sv, proprio perché la superficie destinata a magazzini, depositi, ecc. ricopre una quantità di superficie almeno pari a quella destinata alla vendita. Fa eccezione la superficie di vendita di merci ingombranti, non facilmente amovibili ed a consegna differita (mobilifici, concessionarie di automobili e di altri veicoli a motore, rivendite di legnami e tipologie simili alle precedenti), la quale è calcolata in misura di 1/8 della superficie lorda di pavimentazione. La superficie di vendita del singolo esercizio commerciale deve essere circoscritta, separata e distinta da quella degli eventuali altri esercizi commerciali, anche se contigui. Un ultima distinzione di categoria viene fatta tra due soli settori merceologici, quello alimentare e quello non alimentare. Si riportano, infine, le definizioni dei termini significativi delle azioni di imprenditoria commerciale generale, così come specifica la Delibera della Giunta regionale Regione Lombardia del 4 luglio 2007 n.8/5054, ovvero: apertura : la costituzione di un esercizio commerciale realizzata mediante nuova superficie di vendita; modificazione : la variazione di un esercizio commerciale esistente mediante : - variazione del settore merceologico : trasformazione di parte del settore merceologico alimentare in quello non alimentare e viceversa, - ampliamento : aumento della superficie di vendita di un esercizio commerciale esistente mediante l aggiunta di nuova superficie di vendita, - accorpamento : aumento della superficie di vendita di un esercizio commerciale mediante l aggiunta di superficie di vendita esistente, - concentrazione : costituzione di un esercizio commerciale mediante utilizzo di superficie di vendita esistente in una sede diversa da quelle degli esercizi oggetto di concentrazione, - trasferimento : cambiamento di sede di un esercizio commerciale nell ambito del medesimo Comune, - rilocalizzazione : cambiamento di sede di un esercizio commerciale in un ambito sovracomunale. 100

103 1.2 Riferimenti legislativi D.Lgs. del 31 marzo 1998, n. 114 Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 2007, n.59 ; Programma Triennale per lo sviluppo del Settore Commerciale approvato con Delibera della Giunta Regionale del 2 ottobre 2006 n. VIII/0215; Delibera della Regione Lombardia del 13 marzo 2007, n. 8/352 Indirizzi generali per la programmazione urbanistica del settore commerciale ai sensi dell articolo 3, comma 1, della legge regionale 23 luglio 1999, n.14 ; Delibera della Regione Lombardia del 4 luglio 2007, n. 8/5054 Modalità applicative del Programma Triennale per lo sviluppo del settore commerciale ; Delibera della Regione Lombardia del 21 novembre 2007, n. 8/5913 Criteri urbanistici per l attività di pianificazione e di gestione degli Enti Locali in materia commerciale ; Delibera della Regione Lombardia del 5 dicembre 2007, n. 8/6024 Medie strutture di vendita Disposizioni attuative del Programma Triennale per lo Sviluppo del Settore Commerciale e allegati; Delibera della Regione Lombardia del 7 febbraio 2008, n. 970 Indicazioni relative ai criteri e ai parametri di valutazione della compatibilità e della sostenibilità ai sensi della d.g.r. 8/

104 1.3 Il Programma Triennale per lo sviluppo del settore commerciale : obiettivi generali La Regione Lombardia ha emanato i provvedimenti attuativi della delega conferita dal d.lgs. 114/98 in particolare con il Regolamento n.3 del 2000 (e successive modifiche) entrato in vigore il 9 agosto 2000, che integra la disciplina quadro di cui al d.lgs. 114/98 e alla L.R. 14/99 con specifica attenzione agli elementi di programmazione commerciale, ai criteri di urbanistica commerciale, alle procedure per il rilascio delle autorizzazioni per le medie e grandi strutture di vendita. In seguito la Regione Lombardia, con Delibera del 2 ottobre 2006 n. VIII/0215 ha approvato il Programma Triennale per lo sviluppo del settore commerciale che in sintesi si propone i seguenti obiettivi generali: responsabilità e utilità sociale del Commercio, rispetto e tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e della qualità dell ambiente di lavoro; competitività dell impresa commerciale e del sistema economico locale, e qualità del servizio commerciale; sussidiarietà verso il mercato e verso gli enti locali; compatibilità e sostenibilità del commercio rispetto al territorio e alle sue risorse. In attuazione del Programma Triennale, la Regione Lombardia ha approvato le Modalità applicative del Programma Triennale per lo sviluppo del settore commerciale con Delibera del 4 luglio 2007 n.8/5054. Per tanto, questo documento rappresenta il riferimento con il quale predisporre la programmazione territoriale del settore commerciale, mediante i quali indirizzi permetteranno ai Comuni di procedere all adeguamento degli strumenti di pianificazione del territorio. Alla luce degli obiettivi strategici generali individuati dal Programma Triennale sono stati definiti dalla Regione Lombardia 6 assi di intervento prioritario regionale per il triennio : sviluppo commerciale delle aree deboli della regione, ossia le aree montane non connotate da rilevanti flussi turistici e i piccoli centri urbani della grande pianura; con questo obiettivo si intendono sviluppare e consolidare le sperimentazioni avviate nel precedente triennio e fornire modelli stabili di sviluppo adeguati alle diverse situazioni locali; riequilibrio tra le diverse forme distributive su tutto il territorio regionale, in quanto il forte sviluppo della grande distribuzione è stato in molte occasioni causa di 102

105 squilibri tra le diverse forme distributive sul territorio comportando fenomeni di desertificazione commerciale; realizzare l equilibrio della rete significa anche definire modalità di interazione, integrazione e collaborazione tra i diversi formati nel rispetto delle politiche ambientali e di sviluppo della Regione; consolidamento e sviluppo del commercio nelle aree urbane, in quanto le aree urbane in carenza di servizio commerciale commisurato alle esigenze della popolazione residente e attratta dalle funzioni che si svolgono nel centro urbano, perdono di competitività e sono causa dell abbassamento del livello di qualità della vita, rischiando di trasformarsi nel tempo in luoghi di criticità sociale; è il caso delle grandi periferie urbane e delle aree periferiche connotate dalla presenza di aree industriali dismesse, nonché dei quartieri popolari delle periferie, in particolare nelle grandi e medie città, con forte presenza di popolazione anziana a basso reddito con difficoltà a raggiungere le grandi strutture commerciali e che viceversa necessitano di una rete di vendita di prossimità; è obiettivo di questo programma rafforzare l attrattività dei grandi centri urbani rafforzando la presenza di un offerta commerciale articolata e di qualità e innalzando la qualità della vita con il concorso di più interventi mirati al sostegno del commercio nelle aree degradate; implementazione della qualità della rete, raggiungimento di buoni livelli di qualità del servizio commerciale ed una gamma articolata di servizi mirati a tutte le fasce della popolazione, nonché sostegno ai consumatori, sostegno e premialità a percorsi formativi professionali e di aggiornamento degli imprenditori, dei collaboratori e dei dipendenti; contenimento dei prezzi, con il duplice ruolo di sostegno ai consumatori e sostegno del mercato; integrazione a tutti i livelli della programmazione e gestione delle politiche commerciali con le politiche di valorizzazione dell ambiente, dando attuazione alle misure di mitigazione e di compensazione ambientale in tutte le fasi di attuazione del programma e nella gestione delle strutture commerciali esistenti. Come evidenzia il Programma Triennale, l incremento della consistenza dell offerta commerciale complessiva nell ultimo decennio ha determinato in Lombardia il raggiungimento di uno standard quantitativo per abitante soddisfacente in termini di dato aggregato regionale e provinciale e la disponibilità di un buon assortimento di merci. Per converso, la rete distributiva lombarda necessita di interventi di riqualificazione e di razionalizzazione sia per modernizzare la rete strutture di media e grande dimensione, sia per la presenza di situazioni di disomogeneità, squilibrio e polarizzazioni in parte 103

106 conseguenti alla rapidità dello sviluppo di alcune tipologie di vendita a forte impatto commerciale, territoriale e ambientale che non hanno trovato equilibrio con i sistemi locali. Su questa problematica la Regione, nel rispetto dei principi di libera concorrenza, promuove lo sviluppo e la qualificazione della rete commerciale in Lombardia secondo le seguenti finalità economiche, sociali ambientali e territoriali: sostiene la competitività del sistema economico in termini di occupazione e di fatturato anche promuovendo lo sviluppo dei sistemi produttivi locali; promuove la qualità della vita negli abitati e nelle aree rurali e montane garantendo un servizio adeguato a tutte le fasce di reddito della popolazione con un'ampia gamma di prodotti e di servizi commisurati alle capacità di spesa e di spostamento individuali; sostiene la riqualificazione degli esercizi commerciali all interno dei centri storici dei comuni lombardi; promuove la riconversione e l ammodernamento delle diverse tipologie di vendita secondo modalità sostenibili dall ambiente limitando al massimo il consumo di suolo libero; promuove politiche tese a stabilizzare i rapporti di lavoro, soprattutto per quanto riguarda la manodopera femminile. In sintesi si individuano, quindi, gli interventi su cui si focalizza il Programma Triennale: qualificazione dell offerta commerciale per comparti degradati o in ritardo di sviluppo; riconversione di strutture commerciali esistenti con interventi di integrazione funzionale e di cooperazione con la rete del commercio locale; ristrutturazione e ammodernamento di aree commerciali con presenza di più insediamenti della grande e della media distribuzione che nel loro complesso determinano addensamenti commerciali non strutturati unitariamente e non integrati al contesto; di qualificazione dell offerta commerciale tutti i formati di vendita con particolare attenzione alla loro integrazione nel contesto commerciale, territoriale e ambientale; localizzazione della media distribuzione in aree a forte intensità abitativa all interno di progetti di riqualificazione integrata degli spazi urbani e con funzione di locomotori dello sviluppo commerciale locale di vicinato; 104

107 sostegno e riqualificazione della presenza delle attività commerciali e complementari in grado di svolgere un servizio di prossimità, incrementandone il radicamento e la permanenza sul territorio. Allo scopo di consentire la razionalizzazione e la modernizzazione della rete distributiva, controllandone l impatto territoriale, ambientale, sociale e commerciale, il territorio della Regione è suddiviso in ambiti territoriali (L.R. 14/99 art.2 e successive modifiche), considerando la presenza di aree metropolitane omogenee e di aree sovra comunali configurabili come unico bacino d utenza. Gli ambiti territoriali individuati sul territorio regionale sono i seguenti: ambito metropolitano; ambito di addensamento commerciale metropolitano; ambito della pianura lombarda; ambito montano; ambito lacustre; ambito urbano dei capoluoghi. Per ciascun ambito Il Programma Triennale individua gli specifici indirizzi di sviluppo, che costituiscono il raccordo tra la realizzazione degli obiettivi generali del Programma Triennale ed il sistema autorizzatorio. Inoltre gli indirizzi di sviluppo forniscono indicazioni per le componenti di valutazione della compatibilità e delle condizioni di sostenibilità per il rilascio delle autorizzazioni all esercizio dell attività commerciale per le grandi e medie strutture di vendita. Fig.1 Ambiti Territoriali 105

108 Il Comune di Sannazzaro è compreso nell ambito della pianura lombarda, così definito dal Programma Triennale:.. è costituito dalla fascia meridionale del territorio regionale, connotata da una minore densità demografica, con prevalenza di piccoli centri e da un tessuto commerciale prevalentemente impostato secondo la rete tradizionale e interessato da localizzazioni recenti della grande distribuzione, con aree di criticità nella disponibilità locale di esercizi di vicinato. Sono presenti centri urbani di media attratività commerciale e si riscontra una significativa dipendenza dai capoluoghi provinciali in rapporto all offerta più evoluta. Gli indirizzi di riqualificazione e sviluppo sostenibile della rete sono quindi: riqualificazione, razionalizzazione e ammodernamento degli insediamenti e dei poli commerciali già esistenti; valorizzazione della articolazione strutturale della rete di vendita, con un limitato sviluppo della media e grande distribuzione della rete di vicinato; promozione dell integrazione con il commercio ambulante e dell individuazione di aree dedicate agli operatori ambulanti; disincentivo alla localizzazione delle attività commerciali extraurbane; integrazione della rete commerciale con i sistemi produttivi locali; possibilità di autorizzazione, in un solo esercizio, dell attività commerciale e di altre attività di interesse collettivo; valorizzazione e promozione dell'attività commerciali di prossimità nei piccoli comuni. 106

109 2 INQUADRAMENTO 2.1 Il territorio comunale Sannazzaro è un Comune della Provincia di Pavia. Si trova nella bassa Lomellina, ai margini del terrazzo che domina la valle alluvionale del Po, presso la riva sinistra del fiume subito dopo la confluenza dell'agogna. Il suo territorio confina con a nord con il Comune di Scaldasole, a est con il Comune di Pieve Albignola, a ovest con il Comune di Ferrera Erbognone a sud con i Comuni di Mezzana Bigli e Corana. Dal punto di vista delle principali infrastrutture viarie, il Comune di Sannazzaro si connette ai territori circostanti mediante le strade provinciali SP139bis e SP206. Ha una superficie di 23 chilometri quadrati per una densità abitativa di 259 abitanti per chilometro quadrato. Sorge a 87 metri sopra il livello del mare. Fig. 1 Inquadramento territoriale del Comune di Sannazzaro de Burgondi 107

110 2.2 L andamento demografico Il Comune di Sannazzaro ha registrato, secondo l ultimo dato disponibile dell anagrafe comunale datato 31 dicembre 2007, abitanti. Si riporta l andamento demografico del Comune di Sannazzaro (Fonte Istat): Anno Residenti Variazione (%) , , , , , , , , , , , , , ind ,79 108

111 Si analizza nel dettaglio l andamento demografico degli ultimi 5 anni: Anno Residenti Variazione (n ) Volendo ora effettuare una proiezione sull andamento demografico del Comune di Sannazzaro de Burgondi per i prossimi 5 anni ( ), si ritiene opportuno considerare come incremento medio annuo la variazione ottenuta tra gli anni 2005 e Questo poiché il dato più recente, ossia la variazione ottenuta tra gli anni 2006 e 2007, è evidentemente poco significativo (una variazione di 4 abitanti corrisponde ad un aumento dello 0,07%) e inoltre poiché, osservando l andamento dei 5 anni precedenti, il valore considerato è quello che rappresenta il più probabile massimo sviluppo della popolazione del Comune. Fatta questa premessa, si esegue una proiezione lineare sugli ultimi 5 anni, considerando come incremento medio annuo il valore Da = 72 e come tempo t = 5 anni : P 2012 = P ( Da x t ) = (72 x 5) = Si prevede quindi, per i prossimi 5 anni, un aumento di circa 360 abitanti. Questa indagine verrà utilizzata come riferimento per la verifica dei dimensionamenti delle nuove aree di espansione, quindi della potenzialità insediativa del nuovo PGT. 2.3 La spesa media mensile Collegato all aspetto demografico un altro importante fattore da considerare, in questa analisi commerciale, risulta essere la spesa media mensile delle famiglie. Il Programma Triennale riporta tale dato, con la relativa scomposizione percentuale rispetto alla spesa totale, riferendosi ai dati Istat del Secondo questa fonte, la spesa media mensile delle famiglie lombarde si attesti attorno ai euro. La Lombardia registra il dato più elevato rispetto a tutte le altre regioni italiane; il valore medio italiano è pari a euro. Il Programma Triennale evidenzia che negli ultimi trent anni abbiamo assistito ad importanti cambiamenti nella struttura stessa dei consumi. Sempre guardando ai dati della contabilità nazionale, si vede che il reddito, sottratto all acquisto di generi alimentari (passando dal 109

112 29,5% del 1974 al 17,3% del 2004) e di capi di abbigliamento, è stato impiegato per aumentare la domanda di prodotti e servizi per la salute, per le comunicazioni e trasporti (passando rispettivamente dall'1,30% al 3,0% e dall 11,7% al 17,5% nel medesimo periodo). Tali percezioni sono confortate anche dai dati rilevati dall Istat, che evidenziano una struttura dei consumi più matura in Lombardia rispetto ad altre regioni italiane: nel 2004, le famiglie lombarde hanno dedicato ad alimentari e bevande solo il 17,1% delle proprie spese, in linea o appena sopra il dato delle altre Regioni del nord, ma ben al di sotto del resto del Paese. Ovviamente, poi, il tipo di nucleo familiare fa emergere delle variazioni su tale importo. Le famiglie più giovani, single e coppie con persona di riferimento di età inferiore ai 35 anni, si caratterizzano per una contenuta quota di spesa totale destinata ai generi alimentari e bevande (inferiore al 16%), per una più elevata percentuale destinata alle spese per arredamenti, elettrodomestici e servizi per la casa (soprattutto per le giovani coppie che, presumibilmente, arredano una nuova dimora) e alle spese per spostamenti e comunicazioni che, tra le coppie, superano il 20%. Anche la quota di spesa per altri beni e servizi (che include, tra le altre, la spesa per pasti e consumazioni fuori casa, per vacanze e per servizi vari) tra i giovani raggiunge il valore massimo e, tra i single, è prossima al 16%. Un dato ancora più preciso, e contestualizzato all anno 2006, viene fornito dall Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio ( il quale riporta i valori di spesa media, mensile e annuale, per settore merceologico. E importante la distinzione nelle categorie alimentare e non alimentare, la cui somma permette di definire la situazione del contesto commerciale misto. Si riportano i dati forniti dall Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio: 110

113 Importo medio mensile per famiglia. Spesa delle famiglie per capitolo. Fonte: Istat Regionale. Anno 2006 Capitoli di spesa considerati Capitoli di spesa valore non alimentare % alimentare Alimentari e bevande 16,8 x Tabacchi 0,7 Abbigliamento e calzature 5,9 x Abitazione (principale e secondaria) 26,8 Combustibili ed energia 4,6 Arredamenti ecc 5,8 x Servizi sanitari e spesa per la salute 3,6 Trasporti e comunicazioni 17,8 Tempo libero e istruzione 5,6 Altri beni e servizi 12,4 x % Totale ,8 24,1 IMPORTO ( ) COMPLESSIVO SPESA MEDIA MENSILE per famiglia IMPORTO ( ) SPESA MEDIA MENSILE per famiglia totale IMPORTO ( ) SPESA MEDIA ANNUA per famiglia IMPORTO ( ) SPESA MEDIA ANNUA procapite

114 2.4 Analisi delle attività commerciali esistenti Esercizi di vicinato L analisi sulle presenze commerciali del Comune evidenzia una situazione soddisfacente dal punto di vista degli esercizi di vicinato. Essi risultano essere localizzati principalmente lungo quelli che possono essere definiti Assi commerciali virtuali, che corrispondono alle principali vie/piazze che individuano e attraversano il nucleo storico del Comune. E da annoverare che alcune aree del territorio comunale, specie quelle maggiormente periferiche, risultano prive di attività commerciali di qualsiasi tipologia. Nonostante ciò, però, è sempre garantita la presenza delle attività commerciali di prima necessità in un raggio d azione adeguato alle esigenze dei residenti. Per tanto la condizione di questa tipologia di mercato commerciale si ritiene soddisfacente, soprattutto rispetto all entità del Comune stesso. Secondo i dati fornito dall Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio, aggiornati al 30 giugno 2006, sul territorio di Sannazzaro de Burgondi risultano insistere, per quanto riguarda gli esercizi di vicinato: 740 mq di superficie totale alimentare misto; mq di superficie totale non alimentare. Medie strutture di vendita Si è quindi analizzata la rete di distribuzione delle medie strutture di vendita del territorio comunale di Sannazzaro de Burgondi e comuni limitrofi. Secondo i dati forniti dall Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio, aggiornati al 30 giugno 2006, all interno del territorio comunale si è riscontrata la presenza di 10 medie strutture di vendita, di cui 7 di tipo merceologico non alimentare e 3 di tipo misto. Nella seguente tabella si riportano le medie strutture presenti sul territorio in oggetto, evidenziando la loro superficie di vendita: 112

115 N. Settore Merceologico Sup.alimentare (mq) Sup. non alimentare (mq) 1 Alimentare misto Alimentale misto Alimentare misto Non alimentare Non alimentare Non alimentare Non alimentare Non alimentare Non alimentare Non alimentare TOTALI E da evidenziare che tutte queste strutture sono da considerarsi di livello comunale, e non sovracomunale. Va ricordato che, secondo la normativa vigente, una struttura commerciale assume carattere sovracomunale qualora il peso insediativo del Comune sia uguale o inferiore a 1,5 dove per peso insediativo si intende il rapporto tra la somma di residenti e addetti occupati in unità locali, in relazione alla superficie di vendita richiesta e la superficie di vendita delle medie strutture già esistenti. Si riporta tale verifica sulle medie strutture in oggetto, considerando come quote addetti per mq di superficie vendibile i valori: 28,61 add/mq per le medie strutture alimentari 8,68 add/mq per le medie strutture non alimentari ottenuti come media tra i valori riportati dall Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio. 113

116 Rif. Tav.5 Sup. ALIM (mq) Sup. NON ALIM (mq) Add Peso insediativo , , , , , , , , , ,97 Livello P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale P.I.> 1,5 comunale 114

117 Grandi strutture di vendita Non si è riscontrata, al interno del territorio comunale, la presenza di grandi strutture di vendita. La grande struttura di vendita più vicina al comune in esame si trova a Casei Gerola e si tratta del centro commerciale Nuova distribuzione (superficie di vendita totale: mq). 115

118 3 ANALISI DI MERCATO DELLA SITUAZIONE COMMERCIALE Per individuare le ipotesi di sviluppo della rete distributiva commerciale più indicate per la realtà di Sannazzaro de Burgondi, sarà necessario valutare il livello di soddisfacimento delle esigenze di acquisto della popolazione residente, partendo dallo stato di fatto della rete distributiva presente. La possibilità di consentire l attivazione di medie strutture di vendita si dovrà basare anche su questo parametro. L analisi verrà sviluppata separatamente per quanto riguarda la domanda e l offerta di generi alimentari e quella dei generi non alimentari, poiché diverso sono le abitudini d acquisto relativamente ai due settori. Per i consumi alimentari, la dimensione del punto di vendita è una componente essenziale della sua attrattività, ma anche il fattore distanza abitazione - punto vendita riveste un importanza fondamentale, soprattutto per i generi di prima necessità, di acquisto quotidiano o comunque frequente (pane, carne, latte, frutta, verdura ecc.), che vengono preferibilmente cercati in esercizi vicini alla propria abitazione. Al contrario, generalmente, per l acquisto di generi non alimentari, e soprattutto per gli acquisti non frequenti, i consumatori sono disposti ad una maggiore mobilità. 3.1 Modelli di comportamento del consumatore Nell ultimo decennio le abitudini di acquisto sono state sempre più influenzate dalla necessità di raggruppare gli acquisti, esigenza espressa dal consumatore sia per motivi di risparmio del tempo, sia grazie alla maggiore disponibilità degli stessi a muoversi. In pratica, si assiste ad una differenziazione delle abitudini di acquisto che interessa, prima delle caratteristiche dei prodotti acquistati, il canale attraverso cui vengono acquistati (punto vendita). Il consumatore ricerca agglomerazioni di offerta tendenzialmente complete e in grado di rispondere a tutte le proprie esigenze: a questa domanda rispondono, in prima istanza, i grandi insediamenti extra urbani, in grado di risolvere, con un unico oggetto, tutti i problemi di approvvigionamento del consumatore. Un simile comportamento del consumatore, in concreto, comporta un indebolimento del comparto commerciale tradizionale, che ha visto una costante contrazione della propria quota di mercato nel corso degli anni, a vantaggio delle attività più moderne e competitive; analisi di dati riferiti a realtà comunali e provinciali hanno evidenziato che l assenza di un moderno canale distributivo non comporta una crescita dei consumi attraverso i canali tradizionali, ma un allontanamento del consumatore dal Comune per compiere l atto di acquisto. 116

119 3.2 Definizione del bacino gravitazionale Per poter eseguire un analisi di mercato della situazione commerciale delle medie strutture del Comune di Sannazzaro de Burgondi, è necessario in prima istanza definire un bacino gravitazionale di utenti. L ipotesi seguita da questo studio è quella di considerare il bacino gravitazionale composto dai seguenti fattori: l intera popolazione del Comune di Sannazzaro de Burgondi; la popolazione virtuale, calcolata secondo un orizzonte di piano di 5 anni; una percentuale della popolazione attuale dei comuni limitrofi di prima fascia sprovvisti di attività commerciali di media distribuzione, o comunque carenti; Secondo questa ipotesi il bacino gravitazionale di utenti corrisponderebbe a: abitanti del Comune di Sannazzaro de Burgondi; popolazione virtuale, ottenuta secondo un semplice proiezione lineare; 10% di percentuale degli abitanti di Ferrera Erbognone; 10% di 885 percentuale degli abitanti di Scaldasole; 10% di 919 percentuale degli abitanti di Pieve Albignola; 10% di 777 percentuale degli abitanti di Corana; 10% di percentuale degli abitanti di Mezzana Bigli; Quindi, il bacino gravitazionale di questo studio conterrà abitanti. Il numero di componenti medio per famiglia nel 2006 (fonte Istat per la Regione Lombardia) è pari a 2,4. Questo vuol dire che è possibile considerare un bacino gravitazionale di circa: 6.791/2,4 = famiglie Tale dato diventerà necessario al fine dell analisi tra domanda e offerta del mercato della situazione commerciale del Comune di Sannazzaro de Burgondi. 117

120 3.3 La domanda e l offerta commerciale per il settore alimentare Per quanto riguarda i generi alimentari, è necessario che il territorio comunale ospiti un offerta tale da garantire il miglior servizio possibile ai residenti, soddisfacendo la domanda espressa dagli stessi. Per effettuare questa valutazione bisogna tener conto di una serie di condizioni quali: offerta presente, e quindi il livello di soddisfacimento dei bisogni della popolazione; dimensioni del Comune, e quindi l ampiezza del bacino d utenza di riferimento; le tendenze alla modernizzazione del settore. Utilizzando come dato di riferimento la spesa media per famiglia destinata ai generi alimentari, fornito dall Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio (riportato nel paragrafo 2.4), pari a 485 euro al mese, è possibile definire il mercato teorico complessivo per il settore alimentare, ossia la potenzialità di spesa del bacino gravitazionale (che corrisponde poi alla domanda virtuale del mercato in analisi). Tale valore risulterebbe pari a: 485 /fam. mese x 12 mesi x fam. = /anno Nel Regolamento della Regione Lombardia n.3 per il Settore Commerciale, si individuano, per ciascuna Unità Territoriale, le quote di produttività per le diverse tipologie di vendita. Sannazzaro de Burgondi fa parte dell Unità territoriale 13, per la quale le quote di cui sopra sono: per i generi alimentari di esercizi di vicinato : 2.169,12 /mq per i generi alimentari di medie strutture 1 : 2.324,06 /mq per i generi non alimentari di esercizi di vicinato : 877,98 /mq per i generi non alimentari di medie strutture 1 : 999,62 /mq Considerando quindi tali quote di produttività, gli esercizi attualmente presenti nel Comune di Sannazzaro de Burgondi garantirebbero una potenzialità di vendita per il settore alimentare (che poi corrisponde all offerta virtuale del mercato in analisi) pari a: Settore Alimentare Attività commerciale Superficie di vendita (mq) Quote di produttività ( /mq) Potenzialità di vendita ( ) Esercizi di vicinato , Medie strutture ,

121 3.4 La domanda e l offerta commerciale per il settore non alimentare Come già evidenziato, il comportamento di acquisto dei prodotti non alimentari si differenzia in modo significativo da quello dei prodotti alimentari. I prodotti non alimentari hanno una frequenza di acquisto minore, i consumi sono disposti a una maggiore mobilità, soprattutto per l acquisto di beni durevoli; assume un importanza rilevante la presenza di numerose alternative di scelta e la fiducia nel venditore. Da ciò discende la necessità, per tali strutture, di collocarsi in aree densamente abitate o facilmente accessibili, dove possono contare su di un bacino d utenza sufficientemente ampio; il fattore accessibilità diventa particolarmente significativo per queste strutture. Anche per il settore non alimentare, è possibile fare le stesse considerazioni affrontate nel precedente paragrafo per il settore alimentare. La spesa media mensile per famiglia per generi non alimentari, secondo l Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio risulta essere pari a 696 al mese. Quindi il mercato teorico complessivo, annuale, per il settore non alimentare, ossia la potenzialità di spesa del bacino gravitazionale (che corrisponde poi alla domanda virtuale del mercato in analisi), risulta pari a: 696 /fam. mese x 12 mesi x fam. = /anno. (che corrisponde poi alla domanda virtuale del mercato in analisi). Considerando le quote di produttività descritte nel paragrafo precedente (si veda paragrafo 3.2), gli esercizi attualmente presenti nel Comune di Sannazzaro garantirebbero una potenzialità di vendita per il settore non alimentare (che poi corrisponde all offerta virtuale del mercato in analisi) pari a: Settore Non alimentare Attività commerciale Superficie di vendita (mq) Quote di produttività ( /mq) Potenzialità di vendita ( ) Esercizi di vicinato , Medie strutture ,

122 3.5 Bilancio dello stato attuale Dall analisi di mercato eseguita nei precedenti paragrafi, si evidenziano i seguenti risultati: Potenzialità di Potenzialità di Settore spesa ( ) vendita ( ) merceologico (domanda virtuale) (offerta virtuale) Saldo ( ) Alimentare Non alimentare E possibile notare come, almeno da un punto di vista quantitativo, la potenzialità di spesa (domanda) sia del settore alimentare che di quello non alimentare risulta essere superiore rispetto alla potenzialità di vendita (offerta) delle attività commerciali esistenti. Questo riporta quindi un deficit nel mercato del settore commerciale del Comune di Sannazzaro de Burgondi. Considerando le soglie massime di produttività delle attività commerciali di vicinato e delle medie strutture, relative al settore merceologico alimentare e non alimentare, è possibile effettuare una stima indicativa sulla quantità di superficie di vendita ancora necessaria al fine di colmare tale deficit. La seguente tabella riporta la stima appena descritta: Superficie di Settore Soglie di produttività Saldo ( ) vendita necessaria merceologico ( /mq) (mq) Alimentare , ,82 Non alimentare , ,69 Sintetizzando, possiamo quindi affermare che, almeno da un punto di vista quantitativo, il Comune di Sannazzaro de Burgondi necessiterebbe ancora di circa mq di superficie di vendita alimentare e circa mq di superficie di vendita non alimentare. 120

123 ALLEGATO 2 Analisi del mercato commerciale nel Comune di Sannazzaro de Burgondi per le grandi strutture di vendita 1 ANALISI DI MERCATO DELLA SITUAZIONE COMMERCIALE 1.1 Premessa 1.2 Definizione del bacino gravitazionale 1.3 Presenza di attività commerciali all interno del bacino gravitazionale 1.4 La domanda e l offerta commerciale per il settore alimentare 1.5 La domanda e l offerta commerciale per il settore non alimentare 1.6 Bilancio dello stato attuale 121

124 1 ANALISI DI MERCATO DELLA SITUAZIONE COMMERCIALE 1.1 Premessa Il precedente allegato (ALLEGATO 1) riporta l analisi di mercato svolta al fine di dimensionare le aree che la proposta di PGT identifica a destinazione commerciale. Lo stesso, nell ambito delle azioni di piano urbane e per lo sviluppo della socialità attribuisce ad un area posta a nord del territorio comunale una vocazione commerciale. Per l area in oggetto, il Documento di Piano, prevede la possibilità di insediamento di un nuovo centro commerciale, comprendente al suo interno un punto vendita di grande distribuzione di categoria merceologica mista, diversi punti vendita di media distribuzione e di vendita al dettaglio, nonché un eventuale albergo con tutti gli spazi di pertinenza e i servizi necessari. L analisi che segue, pertanto, basa le sue fondamento sulle stesse considerazioni precedentemente fatte per l analisi relativa alle medie strutture di vendita, ma mira alla valutazione dell effettiva necessità/compatibilità dell intervento in oggetto. In questa fase si prevede la sola possibilità di un nuovo insediamento commerciale delle dimensioni sopra descritte. Pertanto l analisi di tipo commerciale, riportata in questo ALLEGATO 2, e l analisi sulla compatibilità del nuovo insediamento commerciale, riportata nell ALLEGATO 3, vogliono semplicemente dimostrare che l intervento in oggetto non risulta incoerente rispetto all evoluzione socio-territoriale del contesto, ma piuttosto soddisfa un esigenza economica e sociale esistente. 122

125 1.2 Definizione del bacino gravitazionale Nell analisi del mercato commerciale per le grandi strutture di vendita è evidente che si dovrà tener conto di un bacino gravitazionale molto più grande di quello considerato per le medie strutture. La Delibera regionale della Regione Lombardia n.8/5054 del 4 luglio 2007, alla Tavola 1, riporta le indicazioni da rispettare per quanto riguarda le isocrone di riferimento nel calcolo dei bacini gravitazionali. Nel caso in oggetto si tratta di stabilire la possibilità di un insediamento commerciale di grande distribuzione a rilevanza interprovinciale, pertanto si è utilizzato il valore di 40 minuti, per la definizione dell isocrona contenente il bacino gravitazionale. Considerando una velocità media di 18 Km/h (tenuto conto della velocità dei mezzi privati e dei mezzi pubblici con i loro tempi di sosta) è possibile trasformare il valore di tempo precedentemente espresso con un valore di spazio, ossia: raggio d azione = 18 Km/h * 40 min = 12 Km Con la definizione del raggio d azione è stato possibile tracciare su mappa il confine dell area di influenza (superficie contenuta nel cerchio con centro nell attività commerciale in oggetto e racchiuso dal raggio d azione) e del reale bacino gravitazionale d utenza (area nella quale sono insediati gli utenti effettivi dell attività commerciale in oggetto), come mostra la seguente immagine: 123

126 Il bacino gravitazionale d utenza è stato scomposto in diverse zone concentriche: il Comune di Sannazzaro de Burgondi, territorio oggetto dell intervento; comuni di prima corona; comuni di seconda corona; comuni di terza corona. Va evidenziato che i comuni di terza corona a sud di Sannazzaro de Burgondi, oltre il limite fisico rappresentato dal fiume Po, non sono stati considerati all interno del bacino gravitazionale proprio perché essi si trovano geograficamente più vicini ad altri poli attrattori commerciali entrando così a far parte di altri bacini d utenza. Il Po, in questo genere di analisi, deve essere considerato come una vera e proprio barriera fisica. Unica eccezione viene fatta per il comune di Casei Gerola, il quale rientra all interno dell area di influenza per più del 50% del proprio territorio comunale. Si riporta a seguire uno schema nel quale sono stati indicati tutti i dati relativi alla popolazione dei comuni appartenenti al bacino gravitazionale, e ai loro sviluppi demografici nei futuri 10 anni. Comuni Abitanti al 31/12/2001 Abitanti al 31/12/2007 Incremento medio annuo ( a) Increm. max popolazione (10 anni) Popolazione appartenente al bacino COMUNI DI PRIMA CORONA Sannazzaro de' Burgondi * Corana Ferrera Erbognone Mezzana Bigli Pieve Albignola Scaldasole * Dato di maggior precisione, ottenuto mediante l'analisi dell'incremento demografico degli ultimi anni ( ) COMUNI DI SECONDA CORONA Alagna Alzano Scrivia Bastida de' Dossi Cervesina Cornale Dorno Galliavola Guazzona Isola Sant'Antonio (AL)

127 Lomello Molino dei Torti (AL) Ottobiano Pieve del Cairo Silvano Pietra Valeggio Zinasco COMUNI DI TERZA CORONA Casei Gerola Gambarana Garlasco Groppello Cairoli Mede Mezzana Rabattone Sangiorgio Lomellina Semiana Sommo Tromello Velezzo Lomellina Villa Biscossi Villanova D'Ardenghi BACINO DI UTENZA Come nell analisi all ALLEGATO 1, si considera come numero di componenti medio per famiglia il dato ufficiale del 2006 (fonte Istat per la Regione Lombardia), che è pari a 2,4. Questo vuol dire che è possibile considerare un bacino gravitazionale di circa: /2,4 = famiglie Tale dato diventerà necessario al fine dell analisi tra domanda e offerta del mercato della situazione commerciale del Comune di Sannazzaro de Burgondi. 125

128 1.3 La domanda e l offerta commerciale per il settore alimentare Al fine di definire, nei successivi paragrafi, l offerta presente attualmente nel mercato commerciale del territorio interessato, si riportano i dati relativi alle superfici di vendita esistenti, suddivise per tipologia di attività commerciale e per categoria merceologica. Esercizi di vicinato Si riportano i dati relativi agli esercizi di vicinato relative ai Comuni appartenenti al bacino gravitazionale in oggetto: Provincia Comune Centro Comm.le Sup. Alimentari Sup. non alimentari PV ALAGNA NO 0 48 PV BASTIDA DE' DOSSI NO 0 0 PV CASEI GEROLA NO PV CAMPOSPINOSO NO PV CERVESINA NO PV CORANA NO PV CORNALE NO 0 24 PV DORNO NO PV FERRERA ERBOGNONE NO PV GALLIAVOLA NO 0 0 PV GAMBARANA NO PV GARLASCO NO PV GROPELLO CAIROLI NO PV LOMELLO NO PV MEDE NO PV MEZZANA BIGLI NO PV MEZZANA RABATTONE NO 60 0 PV OTTOBIANO NO PV PANCARANA NO PV PIEVE ALBIGNOLA NO PV PIEVE DEL CAIRO NO PV SAN GIORGIO DI LOMELLINA NO PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO PV SCALDASOLE NO PV SEMIANA NO 0 0 PV SILVANO PIETRA NO PV SOMMO NO 22 0 PV TROMELLO NO PV VALEGGIO NO 0 0 PV VELEZZO LOMELLINA NO 0 0 PV VILLA BISCOSSI NO PV VILLANOVA D'ARDENGHI NO 31 0 PV ZINASCO NO TOTALI

129 Medie strutture di vendita La seguente immagine riporta la presenza di medie strutture per superficie di vendita nei comuni interessati dallo studio. Si riporta ora l elenco delle medie strutture di vendita appartenenti al bacino gravitazionale in oggetto: Prov Comune Centro Comm.le Indirizzo Sup. Alimentari Sup. Non alimentari PV CORNALE NO Via Roma PV DORNO NO Via R. Rossi N. 3 - Dorno PV DORNO NO Via Cairoli N Dorno PV DORNO NO Via V. Veneto PV GARLASCO NO Via L. Da Vinci, PV GARLASCO NO Via L. Da Vinci, PV GARLASCO NO C.So Cavour, PV GARLASCO NO Via Pavia PV GARLASCO NO Via Tromello PV GARLASCO NO Via Tromello, PV GARLASCO NO Via Dorno, PV GARLASCO NO Via L. Da Vinci, PV GARLASCO NO Via San Pietro, PV GARLASCO NO Vicolo Del Teatro, PV GARLASCO NO Via Mazzini, 9/ PV GARLASCO NO Via Parini, PV GARLASCO NO Via L. Da Vinci,

130 PV GARLASCO NO Via Borgo San Siro, PV GARLASCO NO Via Santa Maria PV GARLASCO NO Via Pavia, PV GARLASCO NO Via L. Da Vinci, PV GROPELLO CAIROLI NO Via Don Motti PV GROPELLO CAIROLI NO Loc Case Sparse San Carlo - S.Spirito PV GROPELLO CAIROLI NO Via Liberta' PV GROPELLO CAIROLI NO Piazza San Rocco PV LOMELLO NO Via Mentana PV MEDE NO Via Mazzini, PV MEDE NO Strada Castellaro, PV MEDE NO Viale Unione Sovietica, PV MEDE NO Viale Unione Sovietica, PV MEDE NO Viale Unione Sovietica, PV MEDE NO V.Le Martiri Della Libertà, PV MEDE NO Via F.Lli Cairoli PV MEDE NO Viale I Maggio, PV MEDE NO Corso Cavour, PV MEDE NO Viale Martiri Della Libertà, PV PIEVE DEL CAIRO NO Via Angeleri, PV PIEVE DEL CAIRO NO Via Celada, PV PIEVE DEL CAIRO NO Via Roggiolo, PV SAN GIORGIO DI LOMELLINA NO Via Pavesi N. 16/Bis PV TROMELLO NO Via Marconi, PV TROMELLO NO Via Garlasco PV TROMELLO NO Via Marconi PV CASEI GEROLA NO Piazza Rondo' PV CASEI GEROLA NO Via Cavour PV CASEI GEROLA NO Via F.Lli Rosselli PV CASEI GEROLA NO Via Circonvallazione PV CASEI GEROLA NO Via Pertini, PV CASEI GEROLA NO Via Circonvallazione PV CASEI GEROLA NO Via Per Voghera PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Alessandria PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Alessandria PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Cairoli 36 Bis PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Piave PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Mazzini PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Buonarroti PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Gramsci PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Vic. Pavese 5/B PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Piazza Mercato PV SANNAZZARO DE' BURGONDI NO Via Alessandria TOTALI Si ricorda che il Documento di Piano prevede già l azzonamento di un area di circa mq di estensione territoriale a destinazione commerciale. Pertanto, considerando un area pubblica di mq, un area fondiaria di mq e un indice territoriale pari a 0,4 mq/mq (indicativo) si ottiene una superficie lorda di pavimento di circa mq, ossia una superficie di vendita pari a circa mq. Si ipotizza che mq di superficie di vendita vengano destinati ad una media struttura alimentare e mq a medie strutture non alimentari. 128

131 Grandi strutture di vendita Si riporta l elenco delle grandi strutture di vendita appartenenti al bacino gravitazionale in oggetto: Provincia Comune Centro Comm.le Indirizzo Sup. Alimentari Sup. Non alimentari PV CASEI GEROLA SI Via per Voghera, TOTALI

132 1.4 La domanda e l offerta commerciale per il settore alimentare Utilizzando come dato di riferimento la spesa media per famiglia destinata ai generi alimentari, fornito dall Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio (riportato nel paragrafo 2.4), pari a 485 euro al mese, è possibile definire il mercato teorico complessivo per il settore alimentare, ossia la potenzialità di spesa del bacino gravitazionale (che corrisponde poi alla domanda virtuale del mercato in analisi). Tale valore risulterebbe pari a: 485 /fam. mese x 12 mesi x fam. = /anno Nel Regolamento della Regione Lombardia n.3 per il Settore Commerciale, si individuano, per ciascuna Unità Territoriale, le quote di produttività per le diverse tipologie di vendita. Sannazzaro de Burgondi fa parte dell Unità territoriale 13, per la quale le quote di cui sopra sono: per i generi alimentari di esercizi di vicinato : 2.169,12 /mq per i generi alimentari di medie strutture : 2.324,06 /mq per i generi alimentari di grandi strutture : 6.197,48 /mq per i generi non alimentari di esercizi di vicinato : 877,98 /mq per i generi non alimentari di medie strutture : 999,62 /mq per i generi non alimentari di grandi strutture : 2.324,05 /mq Considerando quindi tali quote di produttività, gli esercizi attualmente presenti all interno del bacino gravitazionale in oggetto garantirebbero una potenzialità di vendita per il settore alimentare (che poi corrisponde all offerta virtuale del mercato in analisi) pari a: Settore Alimentare Attività commerciale Superficie di vendita (mq) Quote di produttività ( /mq) Potenzialità di vendita ( ) Esercizi di vicinato , Medie strutture , Grandi strutture , Tot

133 1.5 La domanda e l offerta commerciale per il settore non alimentare Anche per il settore non alimentare, è possibile fare le stesse considerazioni affrontate nel precedente paragrafo per il settore alimentare. La spesa media mensile per famiglia per generi non alimentari, secondo l Osservatorio Regionale Lombardo del Commercio risulta essere pari a 696 al mese. Quindi il mercato teorico complessivo, annuale, per il settore non alimentare, ossia la potenzialità di spesa del bacino gravitazionale (che corrisponde poi alla domanda virtuale del mercato in analisi), risulta pari a: 696 /fam. mese x 12 mesi x fam. = /anno. (che corrisponde poi alla domanda virtuale del mercato in analisi). Considerando le quote di produttività descritte nel paragrafo precedente (si veda paragrafo 3.2), gli esercizi attualmente presenti nel Comune di Sannazzaro garantirebbero una potenzialità di vendita per il settore non alimentare (che poi corrisponde all offerta virtuale del mercato in analisi) pari a: Settore Non alimentare Attività commerciale Superficie di vendita (mq) Quote di produttività ( /mq) Potenzialità di vendita ( ) Esercizi di vicinato , Medie strutture , Grandi strutture , Tot

134 3.5 Bilancio dello stato attuale Dall analisi di mercato eseguita nei precedenti paragrafi, si evidenziano i seguenti risultati: Potenzialità di Potenzialità di Settore spesa ( ) vendita ( ) merceologico (domanda virtuale) (offerta virtuale) Saldo ( ) Alimentare Non alimentare E possibile notare come, almeno da un punto di vista quantitativo, la potenzialità di spesa (domanda) sia del settore alimentare che di quello non alimentare risulta essere superiore rispetto alla potenzialità di vendita (offerta) delle attività commerciali esistenti. Questo riporta quindi un deficit nel mercato del settore commerciale del Comune di Sannazzaro de Burgondi. Considerando le soglie massime di produttività delle attività commerciali di vicinato e delle medie strutture, relative al settore merceologico alimentare e non alimentare, è possibile effettuare una stima indicativa sulla quantità di superficie di vendita ancora necessaria al fine di colmare tale deficit. La seguente tabella riporta la stima appena descritta: Soglie Superficie di Settore Saldo ( ) di produttività vendita necessaria merceologico ( /mq) (mq) Alimentare , ,77 Non alimentare , ,81 Sintetizzando, possiamo quindi affermare che, almeno da un punto di vista quantitativo, il Comune di Sannazzaro de Burgondi necessiterebbe ancora di circa mq di superficie di vendita alimentare e circa mq di superficie di vendita non alimentare. 132

135 ALLEGATO 3 Previsione di nuovo centro commerciale: analisi della compatibilità 1 ANALISI DELLA COMPATIBILITA 1.1 Premessa 1.2 Componenti di valutazione 1.3 Conclusioni 133

136 1 ANALISI DELLA COMPATIBILITA 1.1 Premessa La proposta di PGT prevede, nell ambito delle azioni per lo sviluppo della socialità, l inserimento di un area a vocazione commerciale, finalizzata al futuro insediamento di un nuovo centro commerciale dotato di punti vendita e servizi accessori. Al fine di motivare la scelta della localizzazione dell area in questione, è stata predisposta, e riportata in questo ALLEGATO 3, un analisi di compatibilità basata sulle linee guida previste dalla normativa vigente per la stesura del Rapporto d Impatto (Delibera di Giunta regionale Regione Lombardia del 4 luglio 2007 n.8/5054 all art.6). Il Rapporto di Impatto è un documento finalizzato a fornire tutti i riferimenti conoscitivi necessari per la valutazione integrata prevista dal Programma Triennale in sede di Conferenza di Servizi, nonché a fornire le valutazioni e le proposte sulle misure compensative degli effetti d impatto prodotti dal nuovo insediamento commerciale. Seguendo, pertanto, tali indirizzi si è realizzato uno studio di massima volto ad affermare la fattibilità dell intervento in oggetto, motivando così la destinazione a vocazione commerciale dell area indicata dalla proposta di piano. L analisi di compatibilità è articolata in sezioni corrispondenti alle tre componenti di valutazione da effettuare: a) COMPONENTE COMMERCIALE b) COMPONENTE URBANISTICO TERRITORIALE c) COMPONENTE PAESISTICA AMBIENTALE Al fine di procedere alla definizione della reale compatibilità dell intervento in oggetto, alle tre componente di valutazione è stato attribuito un punteggio complessivo massimo di 150 punti, ripartito nel modo seguente: - 90 punti (ossia il 60% di 150) alla componente commerciale; - 30 punti (ossia il 20% di 150) alla componente urbanistico territoriale; 134

137 - 30 punti (ossia il 20% di 150) alla componente paesistica - ambientale. L intervento risulta realmente compatibile se nelle tre componenti di valutazione consegue un punteggio minimo complessivo di 75 punti. Il punteggio minimo di ogni componente non deve essere comunque inferiore al 50% rispetto a quello assegnato alla componente stessa. A loro volta, ognuna delle tre componenti di valutazione si compone di singole voci che in maniera più dettagliata e settoriale analizzano l argomento trattato dalla componente in oggetto. Lo schema complessivo del sistema risulta quindi essere: Componente di valutazione Punteggio massimo Punteggio minimo di compatibilità A Componente commerciale A1 Coerenza con l obiettivo di crescita ad impatto zero 18 - A2 Equilibrio domanda - offerta 13,5 - A3 Impatto sulla rete di vicinato e sulle medie strutture 13,5 - A4 Ricaduta occupazionale 13,5 - A5 Evoluzione della struttura commerciale nell ultimo triennio 13,5 - A6 Taglio dimensionale del nuovo punto di vendita 9 - A7 Coerenza con il livello di gerarchia urbana dei Comuni del bacino di gravitazione 9 - B Componente urbanistico territoriale B1 Coerenza con gli indirizzi del Programma Triennale per l ambito commerciale di riferimento 4,5 - B2 Coerenza con atti di programmazione e pianificazione di rilievo urbanistico - territoriale 3 - B3 Rapporto con il sistema della viabilità e dei trasporti 9 - B4 Integrazione con la rete di trasporto pubblico, dotazione di parcheggi, integrazione con il sistema di distribuzione delle merci 6 - B5 Rapporto con la struttura insediativa 4,5 - B6 Relazioni urbanistiche locali 3 - C Componente paesistico - ambientale C1 Compatibilità paesistica 6 - C2 Tutela delle risorse ambientali 12 - C3 Inquinamento acustico 6 - C4 Inquinamento atmosferico 6 - Totale Verranno, a questo punto, prese in considerazione ogni singola voce descrivendone i contenuti e definendone il punteggio per l intervento in oggetto, al fine di definire la compatibilità dello stesso. 135

138 1.1 Componenti di valutazione A1. Coerenza con l obiettivo di crescita ad impatto zero della grande distribuzione Descrizione: Il Programma Triennale per lo Sviluppo del settore commerciale prevede tra i suoi obiettivi l esigenza di una crescita ad impatto zero, in termini di superfici e di esternalità negative, delle grandi strutture di vendita, tenuto conto del forte incremento registrato dalla stessa negli anni più recenti, in relazione ai livelli di presenza ormai prossimi a quelli europei. Questa prima valutazione vuole essere una verifica di coerenza con tale obiettivo, pertanto, essa è da intendersi pienamente verificata solo nei casi di modificazione di insediamenti esistenti che non richiedono nuova superficie di vendita (crescita ad impatto zero). La valutazione, secondo normativa, è effettuata con una graduazione di punteggi fino ad un massimo di 18 punti, così attribuibili: Descrizione Punteggio Interventi che non utilizzano nuova superficie di vendita 18 Interventi che non utilizzano nuova superficie di vendita modificativi di insediamenti 15 non ancora attivi previa rinuncia dell autorizzazione Interventi che utilizzano superficie di vendita ex novo in misura inferiore al 50% 9 rispetto a quella esistente Interventi che utilizzano superficie di vendita ex novo in misura superiore al 50% 4 rispetto a quella esistente Interventi totalmente ex novo 0 Valutazione: Come evidenziato nella tabella, l intervento in oggetto risulta essere totalmente ex novo, insistendo su di un area alla quale viene attribuita una vocazione commerciale in questa proposta di piano. E evidente che l insediamento di una grande struttura commerciale ex novo, in generale, non rispecchi l obiettivo proposto dal Programma Triennale. Bisogna però fare alcune considerazioni contestualizzate sull intervento specifico. Intanto, va ricordato che l area in questione di trova in un contesto di fatto privo di offerte commerciali similari a quella proposta. Si tratta di un contesto vuoto molto vasto se lo si confronta con la restante realtà provinciale e soprattutto sovra-provinciale. Pertanto è questo il caso in cui è stato necessario destinare una superficie libera per il nuovo insediamento, non avendo a disposizione nel territorio comunale delle aree sufficientemente vaste dismesse o da riqualificare. 136

139 A2. Equilibrio domanda - offerta Descrizione: Questo parametro diventa fondamentale al fine di definire l effettiva necessità di nuove attività commerciali sul territorio in esame. La normativa richiede la predisposizione di un analisi di mercato, nella quale venga valutata la domanda, in termini di consumo, del bacino gravitazionale interessato in rapporto alla struttura dell offerta esistente prima dell inserimento del nuovo punto vendita, in termini di fatturato. Tale analisi è stata effettuata e riportata nell ALLEGATO 2 di questo stesso documento. All interno di tale allegato è possibile prendere visione della definizione del bacino gravitazionale, nonché del calcolo di domanda e offerta e del loro confronto. Fatta questa analisi, viene operato un giudizio correlato al grado di soddisfazione della domanda da parte della rete distributiva esistente. Si riscontra un giudizio negativo qualora la struttura dell offerta risulti eccedentaria in misura superiore al 10% rispetto alla domanda considerata. La valutazione prevista è effettuata con una graduazione di punteggio fino a un massimo di 13,5 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi, a seconda che si tratti di interventi in cui la domanda sia: Descrizione Punteggio Superiore al 10% rispetto all offerta 13,5 Uguale o superiore di non oltre il 10% all offerta 11 Inferiore di non oltre il 10% all offerta 7 Inferiore di oltre il 10% rispetto all offerta 0 Valutazione: L analisi eseguita sul territorio in questione ha evidenziato una domanda superiore a più del doppio dell offerta esistente, sia per quanto riguarda il settore alimentare, sia per quello extra alimentare. I risultati dell analisi svolta dimostrano le considerazioni riportate già nel paragrafo precedente, sulla carenza di strutture similari a quella proposta. 137

140 A3. Impatto sulla rete di vicinato e sulle medie strutture Descrizione: La normativa prevede che si consideri il numero di punti vendita (di vicinato e di media struttura) di cui si presume la chiusura, in base al fatturato assorbito dal nuovo punto vendita. L apprezzamento di questo elemento è negativo se, a seguito dell apertura del nuovo insediamento della grande distribuzione, si determina una riduzione del numero di punti vendita in misura superiore al 10% per esercizi di vicinato e per le medie strutture di vendita in un intorno territoriale commisurato alle caratteristiche tipologiche e dimensionali del nuovo punto vendita proposto. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 13,5 punti, di cui 8 punti al massimo per gli esercizi di vicinato ed i restanti 5,5 punti al massimo per le medie strutture di vendita. Ai singoli parametri di questo fattore sono quindi attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Chiusura di esercizi di vicinato inferiore/uguale al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Chiusura di esercizi di vicinato superiore al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Punteggio 8 0 Descrizione Chiusura di medie strutture inferiore/uguale al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Chiusura di medie strutture superiore al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Punteggio 5,5 0 Valutazione: In un analisi preventiva dell intervento, si può affermare che vista la localizzazione dello stesso e le richiesta di ulteriori superfici di vendita evidenziata dall analisi di mercato, un nuovo centro commerciale non comporterà con molta probabilità la chiusura di più del 10% delle attività commerciali esistenti. Va però affiancata a questa considerazione, la valutazione della situazione di recessione in atto riguardo il mercato economico finanziario, che potrebbe protrarsi negli anni a venire. Per questa ragione, si considera una riduzione del numero di punti vendita superiore a quella sopracitata, approssimativamente pari al 15%. 138

141 A4. Ricaduta occupazionale Descrizione: In base alla stima degli occupati generati dal nuovo punto vendita, viene attribuito un giudizio correlato in particolare all entità del saldo tra i nuovi occupati previsti dell insediamento commerciale di progetto e gli occupati venuti meno a seguito dell impatto sulla rete esistente determinato dal nuovo insediamento. La valutazione prevista è effettuata con una graduazione di punteggio fino a un massimo di 13,5 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Saldo occupazionale superiore al 10% degli addetti generati dal nuovo insediamento Saldo occupazionale compreso tra lo 0% e il 10% degli addetti generati dal nuovo insediamento Punteggio 13,5 10 Saldo occupazionale negativo 0 Valutazione: In base alle considerazioni precedentemente svolte, si considera come soglia massima di intervento il valore di mq. Al fine di stimare, in via approssimativa, il numero di addetti che tale struttura apporterà al sistema occupazionale, si utilizzano i valori riportati dall Osservatorio sul commercio della Regione Lombardia: ALIMENTARI Tipologia delle strutture vendita Superfici al Superfici al Diff. Variaz. % Addetti 2001 Addetti 2001 ogni mq. (2003) Addetti 2007 ogni mq. (2006) VICINATO ,71% ,79 29,57 MEDIE ,66% ,62 28,61 GRANDI ,33% ,75 56,23 NON ALIMENTARI 139

142 Tipologia delle strutture vendita Superfici al Superfici al Diff. Variaz. % Addetti 2001 Addetti 2001 ogni mq. (2003) Addetti 2007 ogni mq. (2006) VICINATO ,96% ,06 17,90 MEDIE ,30% ,24 8,68 GRANDI ,30% ,64 14,32 Ai fini di una stima del saldo occupazionale si utilizzano i seguenti valori medi, che tengono conto di entrambe le categorie merceologiche (alimentari e non alimentari): - addetti ogni mq : medie strutture ed esercizi di vicinato = 21,19 - addetti ogni mq : grandi strutture = 35,28 Considerando, quindi, mq di superficie di vendita come valore massimo realizzabile si ottiene una stima degli occupati generati dal nuovo punto vendita pari a: ( / 1.000) x 35,28 = 529 addetti Considerando ora che la superficie di vendita complessiva del bacino gravitazionale considerato è pari a mq (non tenendo conto della grande struttura sita nel Comune di Casei Gerola, la quale difficilmente risentirà dal punto di vista occupazionale del nuovo insediamento), e che si ipotizza una perdita massima del 15% della stessa, risulta allora che gli occupati venuti meno a seguito dell impatto sulla rete esistente determinato dal nuovo insediamento saranno all incirca pari a: (15% di ) / x 21,19 = 216 addetti Pertanto, almeno in una stima preventiva riferita a dati statistici provinciali, il saldo occupazionale risulta essere pari a circa 313 addetti. 140

143 A5. Evoluzione della struttura commerciale nell ultimo triennio Descrizione: Si stima la percentuale di esercizi commerciali di vicinato, per ogni settore di appartenenza, oggetto di chiusura nell intorno territoriale di riferimento; se l andamento è positivo la valutazione è massima, se è negativo è valutato in proporzione a quello medio provinciale. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 13,5 punti. Si definisce MP la media provinciale ed EB l evoluzione percentuale del bacino. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio EB 0 ; MP < EB < 0 con MP < 0 13,5 (MP 5%MP) EB MP con MP < 0 7 EB < (MP 5%MP) con MP < 0 ; EB < 0 con MP > 0 0 Valutazione: L Osservatorio del Commercio Regione Lombardia riporta i seguenti dati, relativi all andamento di crescita delle attività commerciali sui territori Comunali in oggetto: Evoluzione rete di vicinato COMUNE SANNAZZARO DE BURGONDI PIEVE ALBIGNOLA 4 4 SCALDASOLE 6 7 FERRERA ERBOGNONE 9 9 CORANA 4 4 MEZZANA BIGLI 8 7 TOTALE Pertanto, risulta che la percentuale di esercizi commerciali di vicinato oggetto di chiusura nell intorno territoriale di riferimento (EB) è pari allo 0%. Già solo con questo dato è possibile attribuire il punteggio massimo in questa valutazione specifica. Lo stesso dato a carattere provinciale (MP) avvalora tale risultato : Evoluzione rete di vicinato PROVINCIA PAVIA Ossia la percentuale di esercizi commerciali di vicinato oggetto di chiusura nel contesto provinciale risulta essere minore dello 0%. 141

144 A6. Taglio dimensionale del nuovo punto di vendita Descrizione: Si esprime una valutazione correlata al crescere della dimensione del punto vendita. Questo fattore (il taglio dimensionale) si applica anche in caso di modificazione di grandi strutture che non richiedano nuova superficie di vendita, ovvero la cui superficie originaria sia già superiore a mq. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 9 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi a seconda che si tratti di insediamenti che: Descrizione Punteggio Richiedano in tutto o in parte superfici di vendita ex novo: fino a mq 9 da mq fino a mq 4,5 oltre mq 0 Non richiedano superfici di vendita ex novo: fino a mq 9 da mq fino a mq 6 oltre mq 4 Valutazione: Per l area definita dal PGT a vocazione commerciale si prevede un insediamento commerciale con superficie di vendita non superiore a mq. Pertanto, nonostante si tratti di superficie interamente ex-novo, l intervento sarà limitato all interno dei valori previsti dal secondo range dei parametri di valutazione. 142

145 A7. Coerenza con il livello di gerarchia urbana dei Comuni del bacino di gravitazione Descrizione: Viene considerata la coerenza con il livello di gerarchia urbana dell insieme dei Comuni dell intorno territoriale complessivamente interessato dagli effetti di impatto della nuova struttura, valutati alla luce del parametro di peso insediativo, dato dalla somma dei residenti e degli addetti occupati in unità locali ubicate nei predetti Comuni in relazione alla superficie di vendita richiesta. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 9 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Oltre 5 residenti e addetti ogni mq di superficie di vendita richiesta 9 Da 3 a 4,99 residenti e addetti ogni mq di superficie di vendita richiesta 6 Da 1 a 2,99 residenti e addetti ogni mq di superficie di vendita richiesta 4 Inferiore a 1 residente ed addetto ogni mq di superficie di vendita richiesta 2 Valutazione: Dalla definizione del bacino gravitazionale (si veda ALLEGATO 2) è possibile rintracciare il valore della popolazione relativa al bacino gravitazionale in oggetto. Tale valore risulta essere pari a abitanti. Per quanto riguarda gli addetti occupati nelle unità locali si riportano i seguenti dati: Addetti per Unità Locale nel settore Commerciale(2001) Codici Ateco 1991 selezionati sulle Classi 50 e 52 COMUNE Numero addetti 2001 ALAGNA 6 BASTIDA DE' DOSSI 0 CASEI GEROLA 179 CERVESINA 12 CORANA 9 143

146 CORNALE 3 DORNO 52 FERRERA ERBOGNONE 5 GALLIAVOLA 0 GAMBARANA 1 GARLASCO 261 GROPELLO CAIROLI 115 LOMELLO 41 MEDE 195 MEZZANA BIGLI 15 MEZZANA RABATTONE 4 OTTOBIANO 15 PIEVE ALBIGNOLA 3 PIEVE DEL CAIRO 27 SAN GIORGIO DI LOMELLINA 23 SANNAZZARO DE' BURGONDI 133 SCALDASOLE 8 SEMIANA 2 SILVANO PIETRA 7 SOMMO 5 TROMELLO 35 VALEGGIO 1 VELEZZO LOMELLINA 0 VILLANOVA D'ARDENGHI 4 ZINASCO 33 TOTALE Pertanto, si desume che il dato di valutazione di questo fattore risulta essere: (Popolazione + Addetti)/ Sup. di vendita richiesta = ( )/ = 4,58 Dove con si considera la massima superficie di vendita realizzabile sull area in oggetto. 144

147 B1. Coerenza con gli indirizzi del Programma Triennale per l ambito commerciale di riferimento Descrizione: Si considerano gli indirizzi che interessano direttamente l insediamento commerciale esaminato. La valutazione è graduata in relazione alla coerenza con gli indirizzi dell ambito territoriale di riferimento. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 4,5 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Coerenza con la maggioranza (oltre il 50%) degli indirizzi 4,5 Coerenza dal 25% al 50% degli indirizzi 2,5 Coerenza con meno del 25% degli indirizzi 0 Valutazione: Per questa valutazione si fa riferimento agli indirizzi riportati nell ALLEGATO 1 paragrafo 1.3. Il Programma Triennale, infatti, per l ambito territoriale della pianura padana prevede i seguenti indirizzi di riqualificazione e sviluppo sostenibile della rete: riqualificazione, razionalizzazione e ammodernamento degli insediamenti e dei poli commerciali già esistenti; valorizzazione della articolazione strutturale della rete di vendita, con un limitato sviluppo della media e grande distribuzione della rete di vicinato; promozione dell integrazione con il commercio ambulante e dell individuazione di aree dedicate agli operatori ambulanti; disincentivo alla localizzazione delle attività commerciali extraurbane; integrazione della rete commerciale con i sistemi produttivi locali; possibilità di autorizzazione, in un solo esercizio, dell attività commerciale e di altre attività di interesse collettivo; valorizzazione e promozione dell'attività commerciali di prossimità nei piccoli comuni. Si evidenzia quindi una parziale coerenza dell intervento in oggetto con gli indirizzi del Programma Triennale. 145

148 B2. Coerenza con atti di programmazione e pianificazione di rilievo urbanistico- territoriale Descrizione: Viene considerato il grado di coerenza con obiettivi, indicazioni e disposizioni presenti in atti di programmazione e pianificazione di rilievo comunale, provinciale e regionale, in rapporto alla localizzazione del nuovo punto di vendita e agli effetti generati. La valutazione è graduata in relazione alla coerenza con tali atti ed alla eventuale necessità di modifiche. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 3 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Piena coerenza 3 Coerenza con elementi di criticità 2 Scarsa coerenza 1 Valutazione: L area in oggetto si trova in un contesto libero da vincoli relativi alla programmazione urbanistico - territoriale comunale e da vincoli relativi alla pianificazione sovraordinata. Fatto salvo per la relativa vicinanza con un area definita dal PTCP di Pavia come sito di interesse archeologico (si veda tavola DP_2). Sarà ovviamente tenuto conto, in eventuale fase di progettazione, del rispetto delle distanze necessarie al fine di tutelare la zona in oggetto. Per tale motivo si stima una coerenza parziale dell intervento con gli atti di programmazione e pianificazione sovraordinata. 146

149 B3. Rapporto con il sistema della viabilità e dei trasporti Descrizione: E valutata la compatibilità del traffico generato dall esercizio commerciale rispetto alla capacità della rete viabilistica locale e sovra locale, compresa la mobilità generata dal trasporto merci. La valutazione è graduata in relazione al livello di compatibilità del traffico generato rispetto al sistema della accessibilità e della viabilità esistente. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 9 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Compatibile senza effetto sul traffico 9 Compatibile con effetti limitati sul traffico 7 Compatibile con effetti mitigabili sul traffico 4,5 Valutazione: Considerando i seguenti parametri di stima riportati dalla Delibera regionale Regione Lombardia n.8/5054, relativi al traffico generato da nuove strutture di vendita: Si può stabilire, in un calcolo del tutto approssimativo, la stima del traffico generato dall intervento in oggetto. 147

150 Si supponga che dei mq di superficie di vendita realizzabile mq siano destinati ad alimentare e a non alimentare, risulta allora che: Venerdì veicoli attratti ogni mq di superficie di vendita mq di superficie di vendita Veicoli Settore alimentare 0, Settore non alimentare 0, TOTALE Sabato e domenica veicoli attratti ogni mq di superficie di vendita mq di superficie di vendita Veicoli Settore alimentare 0, Settore non alimentare 0, TOTALE Indubbiamente, si tratta di un considerevole flusso di veicoli; ma viste le capacità delle strade a gestione di tali flussi e la possibilità di un adeguata progettazione di spazi di parcheggio, viabilità e sosta interne all area, grazie alla notevole estensione territoriale resa disponibile, si reputa che l intervento è da ritenersi comunque compatibile rispetto alla situazione viaria esistente, con effetti limitati sul traffico. 148

151 B4. Integrazione con la rete di trasporto pubblico, dotazione di parcheggi, integrazione con il sistema di distribuzione delle merci Descrizione: La valutazione è correlata a 4 parametri: aspetto localizzativo, integrazione con i flussi di trasporto, dotazione di parcheggi e integrazione con il sistema di distribuzione delle merci. Sarà possibile attribuire complessivamente un massimo di 6 punti. Descrizione Aspetto localizzativo, con priorità alla localizzazione in aree in prossimità di stazioni ferroviarie, aerostazioni, porti e altre stazioni e nodi di interscambio del trasporto pubblico e privato Punteggio Da 0 a 2 punti Integrazione con i flussi del trasporto pubblico locale, prendendo in considerazione l integrazione già in atto, l integrazione prevista da piani o progetti attuativi prossimi alla cantierizzazione, o l assenza di integrazione Da 0 a 2 punti La dotazione di parcheggi, valutandone aspetti quantitativi e qualitativi Da 0 a 2 punti Integrazione con il sistema di distribuzione delle merci Da 0 a 2 punti Punteggio assegnato 3 Valutazione: Aspetto localizzativo : un indagine di larga scala dimostra come questa zona della Lomellina sia servita da un buon numero di arterie di notevole importanza, a cominciare dall Autostrada A21 e dalla A26. A queste due grandi vie di comunicazione si aggiungano la fitta rete di strade Statali e Provinciali che permettono il collegamento con le precedenti. Inoltre l area è relativamente vicina anche al sistema ferroviario, mediante il ramo di collegamento passante proprio per il Comune di Sannazzaro de Burgondi. Punteggio = 1 Integrazione con i flussi del trasporto pubblico locale : il Comune di Sannazzaro de Burgondi non possiede un sistema urbano di trasporto pubblico, né se ne prevede in un immediato futuro l integrazione. Punteggio = 0 Dotazione di parcheggi : l area in oggetto possiede un estensione territoriale di circa mq, rispetto ad una superficie di vendita massima realizzabile pari a mq. Dati questi valori si garantisce la presenza di adeguati parcheggi scoperti e coperti, aree accessorie di carico e scarico, e aree verdi. Punteggio = 2 Integrazione con il sistema di distribuzione delle merci: caratteristica non definibile allo stato dei fatti. Punteggio = 0 149

152 B5. Rapporto con la struttura insediativa Descrizione: Vengono valutati positivamente gli insediamenti commerciali inseriti in aree urbane o che recuperano aree industriali dismesse. Vengono altresì valutate le aree degradate oggetto di riqualificazione urbana. Dovranno quindi essere considerati elementi di valutazione i contesti localizzativi classificati di massima in tre macro categorie: aree industriali dismesse o prevalentemente già edificate; aree degradate oggetto di riqualificazione urbana; aree libere esterne agli abitati. La valutazione è effettuata con una graduazione di punteggio fino ad un massimo complessivo di 4,5 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Aree industriali dismesse o completamente già edificate 4,5 Aree degradate oggetto di riqualificazione urbana 3,5 Aree parzialmente edificate interne agli abitati 3 Aree parzialmente edificate 2,5 Aree prevalentemente libere 1 Aree totalmente libere 0 Valutazione: Come già detto per altri fattori di valutazione, l area in oggetto è un area ad oggi totalmente libera. Pertanto, in questa valutazione non viene attribuito nessun punteggio. 150

153 B6. Relazioni urbanistiche locali Descrizione: Si esamina la funzionalità del nuovo insediamento rispetto all assetto urbanistico del quartiere in cui l esercizio viene ubicato e alle sue caratteristiche progettuali, nonché all integrazione fisico funzionale con l assetto e lo sviluppo della rete commerciale di vicinato ed in particolare: integrazione con edifici a destinazione residenziale o direzionale, valenza polifunzionale dell intervento; miglioramento dell accessibilità veicolare, pedonale e ciclabile in tutto il sistema che comprende, oltre all intervento, anche le altre funzioni urbane; dotazione di servizi aggiuntivi fruibili, oltre che della nuova struttura, anche dal quartiere e dal sistema commerciale di vicinato esistente; elementi di riqualificazione urbana, come arredo urbano, illuminazione pubblica, riorganizzazione delle sedi stradali e delle piazze, riqualificazione di aree proprie per mercati su suolo pubblico, dotazione di aree verdi e/o per il gioco, a servizio non esclusivo della clientela; integrazione con la rete commerciale preesistente attraverso la sinergia tra la nuova struttura e la rete di vicinato presente nell area di insediamento o nelle sue vicinanze al fine di migliorare il potenziale di attrazione complessivo dei flussi di spesa interni ed esterni al Comune; dotazione di spazi a verde piantumati (minimo 30% dell area libera di intervento) anche al fine di migliorare il livello di mitigazione visiva dell insediamento, finalizzata al mascheramento visivo dell immobile. La valutazione è correlata ai parametri sopra indicati con una graduazione di punteggio massimo fino a 3 punti. A questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Presenza di almeno 3 degli elementi sopra indicati 3 Presenza di almeno 2 degli elementi sopra indicati 2 Presenza di almeno 1 degli elementi sopra indicati 1 Nessun elemento presente 0 Valutazione: Si evidenziano nel paragrafo descrittivo gli elementi presenti nell intervento di previsione. 151

154 C1. Compatibilità paesistica Descrizione: Si considerano sulla base della vigente normativa e dei criteri applicativi, le condizioni di coerenza del nuovo insediamento rispetto alle caratteristiche paesistiche del contesto. La valutazione è correlata al livello di coerenza degli aspetti paesistici dell insediamento proposto con una graduazione di punteggio fino a 6 punti. A questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Coerenza 6 Coerenza con alcuni elementi di criticità 5 Coerenza con molti elementi di criticità 4 Scarsa coerenza 3 Scarsa coerenza in ambito sensibile (parchi naturali, riserve) 2 Valutazione: Come è già stato detto nella valutazione relativa alla coerenza con la piani e programmi sovra ordinati, l area in oggetto si trova in un contesto libero da vincoli ambientali e paesaggistici, fatto salvo per la relativa vicinanza con un area definita dal PTCP di Pavia come sito di interesse archeologico (si veda tavola DP_2). Sarà ovviamente tenuto conto, in eventuale fase di progettazione, del rispetto delle distanze necessarie al fine di tutelare la zona in oggetto. Inoltre è da evidenziare, che la proposta di PGT attribuisce all area la destinazione di zona agricola, non facendo quindi parte di quelle aree definite di non trasformazione (si vedano le azioni per la tutela ambientale riportate nel documento di piano). Per questi motivi si stima una coerenza dell intervento rispetto la componente paesistica, anche se con alcuni elemento di criticità di cui tener conto in fase di progettazione. 152

155 C2. Tutela delle risorse ambientali Descrizione: Si esamina il grado di tutela delle risorse ambientali assicurato dal nuovo insediamento, anche in rapporto alla produzione di rifiuti e alla emissione di inquinanti. In particolare saranno apprezzate l innovazione tecnologica finalizzata all utilizzo di materiali e tecnologie eco-compatibili, la capacità di risparmio energetico e la produzione di energia alternativa. A questo fattore i punteggi sono attribuibili in relazione al livello di tutela delle risorse ambientali, in base ai parametri che seguono, con una graduazione di punteggi fino a 12 punti. Ad ogni parametro è attribuibile un punteggio massimo di 6 punti: Descrizione Produzione di rifiuti: Punteggio da 0 a 6 punti - previsione tecniche innovative - nessun intervento previsto Utilizzo di materiali eco-compatibili: da 0 a 6 punti - utilizzo - non utilizzo Capacità di risparmio energetico e produzione di energia alternativa: da 0 a 6 punti - sussiste - non sussiste Punteggio assegnato 6 Valutazione: In fase del tutto preliminare rispetto alla reale valutazione dell intervento in oggetto, si può prevedere che in fase di progettazione si obblighi l ente promotore dello stesso ad inserire almeno accorgimenti tecnologici al fine di ridurre il consumo energetico (magari anche con la previsione di energia alternativa) e ad utilizzare materiali eco-compatibili. 153

156 C3. Inquinamento acustico Descrizione: Si valuta il rumore prodotto dalle attività connesse all esercizio dell insediamento, il clima acustico che si determina e l impatto sui recettori più vicini. La valutazione è correlata al livello di rumore e alla mitigazione richiesta con una graduazione di punteggio fino a 6 punti. A questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Impatto trascurabile 6 Impatto medio 4 Impatto elevato 2 Valutazione: Visto il tipo di insediamento e l entità dello stesso, in termini del tutto preventivi, si può stimare un medio impatto acustico sui recettori più vicini. 154

157 C4. Inquinamento atmosferico Descrizione: Si valutano i possibili effetti causati dall esercizio dell insediamento sulla qualità dell aria nell ambito degli strumenti di pianificazione settoriale regionale (piano Regionale di Qualità dell Aria). La valutazione e la verifica delle condizioni di sostenibilità delle domande vengono fatte in base al peso del carico emissivo dell intervento sul contesto attuale delle emissioni, al confronto con i limiti di legge, nonché alla variazione delle concentrazioni degli inquinanti in atmosfera per effetto dell intervento. La valutazione è correlata al livello di inquinamento atmosferico delle attività connesse all esercizio dell insediamento con una graduazione di punteggio fino a 6 punti. Ai singoli parametri di questo fattore sono attribuibili i seguenti punteggi: Descrizione Punteggio Impatto trascurabile 6 Impatto medio 4 Impatto elevato 2 Valutazione: Come nel caso dell impatto acustico sui recettori limitrofi all area, anche in questo caso, visto il tipo di insediamento, è possibile stimare un impatto di inquinamento atmosferico medio. Ciò che porta la valutazione ad elevato è la considerazione dello stato attuale, considerato già critico. In questo contesto un incremento, anche se minimo, degli agenti inquinanti potrebbe provocare un impatto atmosferico considerevole. 155

158 1.2 Conclusioni Schematizzando le considerazioni fatte nel paragrafo precedente, si ottiene la seguente valutazione complessiva: Componente di valutazione Punteggio massimo Punteggio minimo di compatibilità Punteggio A Componente commerciale A1 Coerenza con l obiettivo di crescita ad impatto zero 18-0 A2 Equilibrio domanda - offerta 13,5-13,5 A3 Impatto sulla rete di vicinato e sulle medie strutture 13,5-0 A4 Ricaduta occupazionale 13,5-13,5 A5 Evoluzione della struttura commerciale nell ultimo triennio 13,5-13,5 A6 Taglio dimensionale del nuovo punto di vendita 9-4,5 A7 Coerenza con il livello di gerarchia urbana dei Comuni del bacino di gravitazione 9-6 B Componente urbanistico territoriale ,5 B1 B2 Coerenza con gli indirizzi del Programma Triennale per l ambito commerciale di riferimento Coerenza con atti di programmazione e pianificazione di rilievo urbanistico - territoriale 4,5-2,5 3-2 B3 Rapporto con il sistema della viabilità e dei trasporti 9-7 B4 Integrazione con la rete di trasporto pubblico, dotazione di parcheggi, integrazione con il sistema di distribuzione delle 6-3 merci B5 Rapporto con la struttura insediativa 4,5-0 B6 Relazioni urbanistiche locali 3-3 C Componente paesistico - ambientale C1 Compatibilità paesistica 6-5 C2 Tutela delle risorse ambientali 12-6 C3 Inquinamento acustico 6-4 C4 Inquinamento atmosferico 6-2 Totale ,5 L intervento, pertanto, risulta essere compatibile nei suoi connotati commerciali, urbanistici e ambientali. 156

159 ALLEGATO 4 Verifica analisi della compatibilità GSV secondo l ultimo strumento legislativo: D.d.g. 19 dicembre 2008 n Pubblicata su BURL n.3 19 gennaio 2009 Serie Ordinaria Indicazioni operative relative alla valutazione della sostenibilità e di altri aspetti riguardanti le domande di autorizzazione delle grandi strutture di vendita (GSV) di cui alle dd.gg.rr. n.5054/2007 e n.7182/ VERIFICA ANALISI DELLA COMPATIBILITA 2 CONCLUSIONI 157

160 1.Verifica analisi della compatibilità Il Direttore Generale della Direzione Commercio, Fiere e Mercati della Regione Lombardia decreta in data 19 dicembre 2008 l approvazione delle Indicazioni operative relative alla valutazione della sostenibilità e di altri aspetti riguardanti le domande di autorizzazione delle grandi strutture di vendita (GSV) di cui alle dd.gg.rr. n.5054/2007 e n.7182/2008, con cui vengono forniti elementi operativi per l attuazione della d.g.r. 5054/2007. Si ricorda che l analisi di compatibilità è articolata in sezioni corrispondenti alle tre componenti di valutazione da effettuare: a) COMPONENTE COMMERCIALE b) COMPONENTE URBANISTICO TERRITORIALE c) COMPONENTE PAESISTICA AMBIENTALE Quest ultimo strumento operativo fornisce diverse precisazioni sulla valutazione dei fattori appartenenti alle diverse categorie di compatibilità. Le componenti di valutazione appartenenti alla categoria COMPONENTE COMMERCIALE, con i relativi punteggi, sono: Componente di valutazione Punteggio massimo Punteggio minimo di compatibilità Punteggio A Componente commerciale A1 Coerenza con l obiettivo di crescita ad impatto zero 18-0 A2 Equilibrio domanda - offerta 13,5-13,5 A3 Impatto sulla rete di vicinato e sulle medie strutture 13,5-0 A4 Ricaduta occupazionale 13,5-13,5 A5 Evoluzione della struttura commerciale nell ultimo triennio 13,5-13,5 A6 Taglio dimensionale del nuovo punto di vendita 9-4,5 A7 Coerenza con il livello di gerarchia urbana dei Comuni del bacino di gravitazione 9-6 Le precisazioni apportate dall ultimo decreto riguardano: A2 Equilibrio domanda offerta, A3 Impatto sulla rete di vicinato e sulle medie strutture di vendita, A4 Ricaduta occupazionale, A5 evoluzione della struttura commerciale nell ultimo triennio e A7 Coerenza con il livello di gerarchia urbana dei Comuni del bacino di gravitazione. 158

161 A seguire verranno svolte le verifiche necessarie al fine di riallinearle l analisi di compatibilità con i nuovi strumenti legislativi. A2. Equilibrio domanda - offerta Precisazioni: L equilibrio dovrà essere calcolato come : Eq = (F a_na / S a_na) * Dove, Eq = equilibrio domanda - offerta F a_na = fatturato complessivo di tutti i punti vendita alimentari e non alimentari del bacino, indipendentemente dal livello distributivo S a_na = consumi complessivi alimentari e non alimentari del bacino. Pertanto, nel caso in oggetto risulta che: F a_na = = S a_na = = Eq = ( / )* Descrizione Punteggio Eq < ,5-10 Eq < Eq 10 7 Eq > 10 0 Valutazione: L aggiornamento della valutazione del parametro A2. Equilibrio domanda offerta porta ad un punteggio UGUALE a quanto previsto dalla precedente analisi di compatibilità. 159

162 A4. Ricaduta occupazionale Descrizione: In base a quanto riportato dalla normativa in oggetto, si effettua la verifica del parametro relativo alla ricaduta occupazionale: Parametro Formula Cat ALIM NON ALIM TOT Fatturato complessivo prima dell'intervento Fp EV MSV GSV Ipotizzando una perdita di fatturato del (%) 40 EV Fatturato complessivo MSV Fd dopo dell'intervento GSV superfici di vendita Quote add/1.000 mq Numero di addetti complessivi prima dell'intervento Sv - Ap EV MSV GSV EV 25,57 17,90 - MSV 28,61 8,68 - GSV 56,23 14,32 - EV MSV GSV Fatturato medio per addetto Fatturato perso Addetti persi Totale addetti persi EV Fma MSV GSV EV Fperso MSV GSV EV Apersi MSV GSV somm A persi Addetti generati Ag SALDO S % 160

163 Descrizione Saldo occupazionale superiore al 10% degli addetti generati dal nuovo insediamento Saldo occupazionale compreso tra lo 0% e il 10% degli addetti generati dal nuovo insediamento Punteggio 13,5 10 Saldo occupazionale negativo 0 Valutazione: L aggiornamento della valutazione del parametro A4. Ricaduta occupazionale porta ad un punteggio UGUALE a quanto previsto dalla precedente analisi di compatibilità. A3. Impatto sulla rete di vicinato e sulle medie strutture Descrizione: Descrizione Chiusura di esercizi di vicinato inferiore/uguale al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Chiusura di esercizi di vicinato superiore al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Punteggio 8 0 Descrizione Chiusura di medie strutture inferiore/uguale al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Chiusura di medie strutture superiore al 10% rispetto la situazione antecedente l intervento Punteggio 5,5 0 Valutazione: Nella analisi svolta si è affermato che vista la localizzazione del nuovo insediamento commerciale e le richiesta di ulteriori superfici di vendita evidenziata dall analisi di mercato, un nuovo centro commerciale non comporterà con molta probabilità la chiusura di più del 10% delle attività commerciali esistenti. Va però affiancata a questa considerazione, la valutazione della situazione di recessione in atto riguardo il mercato economico finanziario, che potrebbe protrarsi negli anni a venire. Per questa ragione, si considera una riduzione del numero di punti vendita superiore a quella sopracitata, approssimativamente pari al 15%. In questo modo ci si poneva, rispetto ai parametri di analisi già nella condizione peggiore, a scopo tutelativo. 161

164 A5. Evoluzione della struttura commerciale nell ultimo triennio Descrizione: Viene precisata la metodologia con cui determinare il valore di tale parametro qualora si stimasse una percentuale degli esercizi di vicinato soggetti a chiusura positiva. Nel caso in esame tale percentuale risulta praticamente pari allo 0%. Pertanto la verifica precedente risulta corretta. Descrizione Punteggio EB 0 ; MP < EB < 0 con MP < 0 13,5 (MP 5%MP) EB MP con MP < 0 7 EB < (MP 5%MP) con MP < 0 ; EB < 0 con MP > 0 0 Valutazione: L Osservatorio del Commercio Regione Lombardia riporta i seguenti dati, relativi all andamento di crescita delle attività commerciali sui territori Comunali in oggetto: Evoluzione rete di vicinato COMUNE SANNAZZARO DE BURGONDI PIEVE ALBIGNOLA 4 4 SCALDASOLE 6 7 FERRERA ERBOGNONE 9 9 CORANA 4 4 MEZZANA BIGLI 8 7 TOTALE Pertanto, risulta che la percentuale di esercizi commerciali di vicinato oggetto di chiusura nell intorno territoriale di riferimento (EB) è pari allo 0%. Già solo con questo dato è possibile attribuire il punteggio massimo in questa valutazione specifica. Lo stesso dato a carattere provinciale (MP) avvalora tale risultato : Evoluzione rete di vicinato PROVINCIA PAVIA Ossia la percentuale di esercizi commerciali di vicinato oggetto di chiusura nel contesto provinciale risulta essere minore dello 0%. 162

165 A7. Coerenza con il livello di gerarchia urbana dei Comuni del bacino di gravitazione Descrizione: Il nuovo strumento legislativo precisa che con questo parametro si valuta la relazione esistente tra residenti e addetti in unità locali, e la superficie di vendita complessiva della GSV in esame. Nel dettaglio, si calcola: Residenti = Popolazione + Addetti in unità locali, relativi al bacino gravitazionale in oggetto Parametro di coerenza = Residenti / Superficie di vendita GSV in esame Tale verifica era esattamente ciò che è stata riportata nell analisi effettuata. Descrizione Punteggio Oltre 5 residenti e addetti ogni mq di superficie di vendita richiesta 9 Da 3 a 4,99 residenti e addetti ogni mq di superficie di vendita richiesta 6 Da 1 a 2,99 residenti e addetti ogni mq di superficie di vendita richiesta 4 Inferiore a 1 residente ed addetto ogni mq di superficie di vendita richiesta 2 Valutazione: Dalla definizione del bacino gravitazionale (si veda ALLEGATO 2) è possibile rintracciare il valore della popolazione relativa al bacino gravitazionale in oggetto. Tale valore risulta essere pari a abitanti. Pertanto, si desume che il dato di valutazione di questo fattore risulta essere: (Popolazione + Addetti)/ Sup. di vendita richiesta = ( )/ = 4,58 Dove con si considera la massima superficie di vendita realizzabile sull area in oggetto. 163

166 2. Conclusioni Si è verificato quindi, che anche aggiornando i parametri di valutazione secondo le precisazioni riportate dall ultimo atto normativo in materia (d.d.g. 19 dicembre 2008 n.15387), l intervento risulta essere compatibile nei suoi connotati commerciali, urbanistici e ambientali. 164

167 ALLEGATO 5 Viabilità extraurbana a supporto della nuova area polifunzionale Ambito Commerciale Grande Strutture di Vendita 1 PREMESSA PAG. 3 2 ANALISI STATO ATTUALE DELLA VIABILITA PAG Inquadramento viabilistico comunale pag Analisi della viabilità esistente pag Analisi della viabilità di previsione pag Analisi delle esigenze pag IPOTESI DI ADEGUAMENTO VIABILISTICO PAG Ipotesi 1 pag Ipotesi 2 pag Ipotesi 3 pag CONCLUSIONI PAG

168 1 PREMESSA Questo studio si pone l obiettivo di analizzare con maggior dettaglio la situazione viabilistica extraurbana e sovra comunale, esistente e di progetto, del Comune di Sannazzaro de Burgondi, al fine di individuare le necessarie opere di adeguamento viabilistico per l ipotetica realizzazione dell ambito polifunzionale così come specificato dal Documento di Piano ai paragrafi e Il Documento di Piano (adottato dall Amministrazione comunale in data 20/04/2009 con Delibera di C.C. n 22) contiene la previsione per una nuova area polifunzionale localizzata a nord del territorio comunale, dove si ipotizza lo sviluppo futuro di impianti e strutture ad uso pubblico, di tipo ricettivo, ricreativo e sportivo. Inoltre, si prevede per la stessa anche l attribuzione di una vocazione commerciale, destinata allo sviluppo di una grande strutture di vendita (max mq di superficie di vendita) per l implementazione della rete commerciale intercomunale. Si precisa che viene utilizzato il termine vocazione per specificare le intenzioni dell Amministrazione: essa attribuisce all area in questione una potenzialità di sviluppo commerciale, resta poi salvo il principio per il quale l approvazione degli interventi specifici è stabilita dalla Conferenza di Servizi, definita dall art.9 del D.lgs. 114/98, costituita dall Amministrazione comunale stessa e dagli altri organi competenti in capo alla Regione. L amministrazione comunale, al fine di dimostrare l idoneità dell area ad una vocazione commerciale, ha effettuato un analisi preventiva che verifichi la compatibilità commerciale, urbanistica e ambientale di un possibile intervento in oggetto (riportata nell ALLEGATO 3 del Documento di Piano). E indispensabile precisare che interventi di questa dimensione e tipologia, al momento della loro progettazione e successiva realizzazione, necessitano di un autorizzazione regionale rilasciata quale atto conclusivo di una Conferenza di Servizi presieduta dalla stessa Regione competente, alla quale partecipano il Comune e la Provincia interessati, nonché il promotore dell intervento (ai sensi dell art.4 terzo comma del D.Lgs. 31 marzo 1998 n.114). Il Comune esprime il suo parere in funzione delle intenzioni strategiche previste dal Piano di Governo del Territorio; allo stesso modo anche la Provincia esprime il proprio parere in funzione alla compatibilità del progetto con quanto previsto dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). 166

169 Nel caso in oggetto, il PTCP della Provincia di Pavia prevede nel suo documento normativo un apposito articolo riguardante Direttive per la valutazione di conformità degli insediamenti commerciali di grandi strutture di vendita (art.15), il quale dice che: COMMA 1 : La Provincia esprime il proprio voto in sede di conferenza di servizi ( ) valutando la conformità dell insediamento ai criteri di cui all art.6 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n.114 ed ai contenuti del PTCP COMMA 2 : La conformità è valutata, in particolare, in base ai seguenti criteri: l insediamento non deve confliggere con gli indirizzi e le prescrizioni contenute nel PTCP e nel PRG interessato l intervento non causi un significativo impatto paesistico/ambientale soprattutto nei luoghi di particolare pregio o di grande visibilità l intervento non causi depauperamento del piccolo commercio tradizionale l allocazione avvenga, di norma, in un bacino d utenza nel quale l offerta non sia già sovradimensionata l allocazione non abbia incidenza negativa sul sistema della viabilità, del traffico e delle principali vie di comunicazione della Provincia, essendo comunque favorite quelle allocazioni che consentano una grande accessibilità di persone e merci l insediamento coinvolga più Comuni per quanto attiene la ricaduta degli effetti territoriali e socioeconomici legati all insediamento stesso. COMMA 3 : La Provincia esprime comunque parere negativo, in riferimento ai problemi della viabilità del traffico nei seguenti casi: 1) l allocazione sia ipotizzata su aree collocate lungo arterie viarie di grande scorrimento urbano ed extraurbano, se non mediante la realizzazione, ad esclusivo carico dei proponenti, di adeguate opere di collegamento e miglioramento della viabilità, nonché di mitigazione ambientale 2) l allocazione sia ipotizzata su aree in prossimità di nodi di traffico significativi 3) l allocazione sia ipotizzata su aree che fronteggino, sullo stesso asse viario, altre grandi strutture di vendita 4) l allocazione sia ipotizzata in prossimità d assi stradali che non consentano, salvi gli opportuni adeguamenti, ad esclusivo carico dei proponenti, adeguati flussi di traffico. 167

170 L applicazione dei punti appena descritti in riferimento all intervento in oggetto è così riassumibile: Rif. Richiesta Verifica NTA del PTCP di Pavia art.15 comma 2 a) l insediamento non deve confliggere con gli indirizzi e le prescrizioni contenute nel PTCP e nel PRG interessato VERIFICATO si veda ALLEGATO 3 del Documento di Piano paragrafo 1.1 punto B2 b) l intervento non causi un significativo impatto paesistico/ambientale soprattutto nei luoghi di particolare pregio o di grande visibilità VERIFICATO si veda ALLEGATO 3 del Documento di Piano paragrafo 1.1 punto C1 c) l intervento non causi depauperamento del piccolo commercio tradizionale VERIFICATO si veda ALLEGATO 3 del Documento di Piano paragrafo 1.1 punto A3 d) l allocazione avvenga, di norma, in un bacino d utenza nel quale l offerta non sia già sovradimensionata VERIFICATO si veda ALLEGATO 3 del Documento di Piano paragrafo 1.1 punto A2 e ALLEGATO 2 del Documento di Piano e) l allocazione non abbia incidenza negativa sul sistema della viabilità, del traffico e delle principali vie di comunicazione della Provincia, essendo comunque favorite quelle allocazioni che consentano una grande accessibilità di persone e merci VERIFICATO si veda ALLEGATO 3 del Documento di Piano paragrafo 1.1 punto B3 e B4 f) l insediamento coinvolga più Comuni per quanto attiene la ricaduta degli effetti territoriali e socioeconomici legati all insediamento stesso VERIFICATO si veda ALLEGATO 3 del Documento di Piano paragrafo 1.1 punto A4 e A7 168

171 Rif. Richiesta Verifica NTA del PTCP di Pavia art.15 comma 3 1) l allocazione sia ipotizzata su aree collocate lungo arterie viarie di grande scorrimento urbano ed extraurbano, se non mediante la realizzazione, ad esclusivo carico dei proponenti, di adeguate opere di collegamento e miglioramento della viabilità, nonché di mitigazione ambientale VERIFICA EFFETTUATA DAL PRESENTE STUDIO 2) l allocazione sia ipotizzata su aree in prossimità di nodi di traffico significativi VERIFICA EFFETTUATA DAL PRESENTE STUDIO 3) l allocazione sia ipotizzata su aree che fronteggino, sullo stesso asse viario, altre grandi strutture di vendita NON PRESENZA di altre grandi strutture di vendita 4) l allocazione sia ipotizzata in prossimità d assi stradali che non consentano, salvi gli opportuni adeguamenti, ad esclusivo carico dei proponenti, adeguati flussi di traffico VERIFICA EFFETTUATA DAL PRESENTE STUDIO Per la verifica dei punti 1), 2) e 4) del comma 3 dell art.15 è stato predisposto il seguente studio che tende ad individuare in linea di massima gli interventi di adeguamento della viabilità esistente e di prima previsione, ad esclusivo carico dei proponenti, al fine di rendere le strutture viarie idonee ai flussi indotti dalla nuova grande struttura di vendita. E evidente che le considerazioni esposte in questo studio devono essere interpretate come ipotesi di progetto potenzialmente modificabili in funzione agli sviluppi futuri delle previsioni di ampliamento della rete viabilistica provinciale e regionale. Tale ipotesi sono state formulate in osservanza delle previsioni previste dal PTCP di Pavia, di cui si riporta un estratto delle aree interessate: 169

172 170

173 2 ANALISI STATO ATTUALE DELLA VIABILITA Per realizzare un adeguamento viabilistico adatto ad un contesto ricco di complessità come quello di Sannazzaro de Burgondi è necessario effettuare un analisi, anche se prevalentemente qualitativa, dello stato attuale della viabilità. Tale studio può basarsi sui seguenti punti essenziali: a) presenza della raffineria come polo attrattore in tema di trasporti in entrata ed in uscita b) Sannazzaro sorge lungo la S.P. 193bis che collega Pavia alla Lomellina c) presenza del casello di Gropello Cairoli sull autostrada A7 come punto di riferimento per gli spostamenti ad alta velocità d) di conseguenza la S.P. 206(S.P.19 nell ultimo tratto) che collega Sannazzaro e Gropello Cairoli sarà oggetto di studio per l adeguamento come strada già esistente. e) previsione della nuova autostrada regionale Broni-Mortara con casello di riferimento collocato a Gropello Cairoli che può contribuire a portare ulteriori flussi dalla parte ovest della Lomellina verso l area polifunzionale in esame f) ipotesi di realizzazione di una nuova stazione autostradale A7 Pieve Albignola 171

174 2.1 Inquadramento viabilistico comunale Il comune di Sannazzaro de Burgondi si trova a circa un quarto della distanza che si percorre sull autostrada A7 da Milano a Genova sbilanciato verso il capoluogo lombardo. Dall analisi della situazione commerciale è emersa la condizione che vede il nuovo polo in previsione protendersi verso il nord in termini di influenza commerciale. La sua posizione più accessibile dal casello di Gropello Cairoli (nord) che da quello di Casei Gerola (sud) conferma questa tendenza. L immagine a fianco mostra la nuova area polifunzionale con il corrispondente bacino di influenza e il flusso aggiuntivo che si prevede giungere da Milano tramite il casello di Gropello Cairoli appunto. 172

175 L indagine Origine Destinazione svolta a livello regionale può dare un'idea degli spostamenti intesi con qualsiasi mezzo sia pubblico che privato che i residenti compiono durante la giornata; aldilà del valore numerico si può notare qualitativamente che Sannazzaro rientra tra i comuni pavesi che generano più spostamenti. Questo fatto è legato alla vocazione produttiva del comune che ha il vantaggio di essere relativamente vicino all autostrada A7: lo stesso studio indica che gli spostamenti veicolari su gomma dalla Provincia di Milano verso quella di Pavia ammontano a circa unità giornaliere; dato che tale arteria contribuisce a distribuire i flussi delle due provincie è ragionevole pensare che quelli riferiti alla A7 siano una buona percentuale del totale. Data la difficoltà di rendere utilizzabili tali dati per il presente studio, occorre tenerne conto soltanto per dare un'idea delle potenzialità che questa via di comunicazione può fornire a questa zona della provincia di Pavia. 173

176 Il sistema insediativo della Lomellina si struttura sull impianto di una rete stradale geometrica e definita sin dall epoca romana con la grande direttrice trasversale per le Galli, poi ripresa in epoca medievale da una tratta della Via Francigena. Qui si radunano in forma compatta e generalmente radiale i maggiori centri abitati, altri minori si distendono lungo le stesse vie ed altri ancora prediligono la naturale collocazione di ciglio di terrazzi fluviali, specie lungo la sponda del Po (è il caso di Sannazzaro de Burgondi. I centri minori assumono il disegno classico della aggregazione di corti rurali, ma differentemente dal resto della pianura Lombarda, con una maggior accentuazione della semplice dimora in linea plurifamiliare, affacciata sulla strada, priva di vasti spazi chiusi. 174

177 Sannazzaro si trova poco lontano dall autostrada A7 Milano-Genova, e per il reale collegamento si deve tenere conto dei due caselli più vicini ossia Gropello Cairoli o Casei Gerola. Il comune in esame è toccato da una direttrice nord-sud che collega Vigevano e la valle Scrivia ed una ovest-est che collega Pavia al resto della Lomellina verso Alessandria; il traffico al centro di tali direttrici è per circa il 60% di attraversamento ed il comune quindi costituisce in minor misura un origine o una destinazione rispetto al volume totale. Il tipo di traffico, essendo appunto di passaggio, è di tipo veloce sulle strade principali ma con la presenza di nodi a maggior criticità rappresentati dalle intersezioni che interessano le aree produttive. In effetti, a questo proposito, una delle priorità del piano è proprio quella di proporre delle intersezioni più razionali. Nel centro storico, invece, si riscontrano problemi legati alla mancanza di parcheggi, alla organizzazione funzionale del traffico interno, oltre che quelli associati alla morfologia del tessuto urbano. Il recente Piano Urbano del Traffico approvato all inizio del 2008 si è posto quindi come obiettivi primari quelli verificare ed integrare la presenza di parcheggi, riorganizzare l assetto funzionale anche con la separazione dei flussi pedonali e carrai. 175

178 2.2 Analisi della viabilità esistente Lo studio dello stato attuale della viabilità deve necessariamente fare riferimento alla pianificazione sovra comunale. Il P.T.C.P. fornisce una classificazione delle strade principali che compongono la rete nel tratto interessato della provincia di Pavia: accanto all autostrada A7 Milano-Genova si sviluppa uno dei collegamenti di livello regionale della Lomellina che chiudono il cerchio Vigevano-Mortara-Garlasco-Sannazzaro. VIGEVANO MORTARA GARLASCO SANNAZZARO DE B. 176

179 La tavola 2_6 Il sistema della logistica e delle infrastrutture per la mobilità: problematiche ed ambiti di criticità permette di effettuare dei rilievi di carattere qualitativo che aiutano ad interpretare il sistema della viabilità su scala provinciale prima di entrare nel dettaglio: Il sistema stradale della Lomellina ha un solo punto di ingresso nell'area pavese coincidente con l'estremità meridionale della Tangenziale Ovest di Pavia. Da qui inizia il tracciato della.s. 596 che raggiunge Mortara. dalla S.S. 596 si stacca subito il tracciato della S.P. 193 bis che con un tracciato spezzato tocca Sannazzaro de' Burgondi, Lomello, Mede per superare il Po, dopo l'innesto sulla S.S. 494 a Torre Beretti, in direzione di Valenza. Nel primo tratto è inserita una variante nel tratto di Zinasco e Pieve Albignola, in previsione di una nuova stazione sull'autostrada A7 intermedia tra gli attuali caselli di Casei Gerola e Gropello Cairoli. VIGEVANO MORTARA GARLASCO PAVIA SANNAZZARO 177

180 Entrando nel dettaglio dell area interessata si rilevano le seguenti criticità: La SP 193bis presenta un degrado funzionale dell infrastruttura La SP 596 presenta un degrado funzionale dell infrastruttura insieme a commistione di utenze e flussi; Il collegamento locale tra Pieve Albignola e Scaldasole ha un degrado fisico e materiale Quanto detto porta all ipotesi di prevedere un potenziamento preventivo di una strada alternativa a quelle citate: questa previsione può diventare l occasione, oltre che per assorbire l aumento di traffico previsto, per ridistribuire i flussi che attualmente portano con sé delle criticità. 178

181 2.3 Analisi della viabilità di previsione Come già espressamente detto nei capitoli precedenti, si è ritenuto necessario tener conto non solo della viabilità nazionale e regionale esistente, ma anche di quella di primo progetto, ossia di quegli interventi di completamento o ampliamento della rete viabilistica nazionale in realizzazione nel medio breve periodo. Tali interventi sono principalmente: la stazione autostradale della A7 a Pieve Albignola in corrispondenza dell innesto con la SP 193bis, la quale si prefigge lo scopo di aumentare la rete degli scambi con il territorio e l accessibilità all area della bassa Lomellina; l autostrada Broni Mortara. Per quanto concerne quest ultimo intervento si riporta nella seguente immagine i comuni facenti parte della prima e della seconda fascia lungo l autostrada in oggetto (rappresentata da un tratto verde tratteggiato). Si può osservare che Sannazzaro si trova nella seconda fascia; questa rappresentazione è stata ottenuta misurando i raggi di influenza partendo dai caselli segnati lungo il percorso (in quest area si vedono Tromello, Garlasco e Gropello Cairoli). 179

182 La previsione della nuova autostrada regionale Broni-Mortara nel contesto descritto da questo studio avrebbe (dato che il tracciato ancora è in fase di previsione) ripercussioni soltanto a livello di entità di flussi: il casello previsto coinciderà con quello attuale di Gropello innestandosi sulla A7; i flussi su Sannazzaro aumenteranno in proporzione con l aumento di velocità degli utenti e di conseguenza del bacino di utenza che si genera (a tale proposito fare riferimento alla quantificazione della domanda commerciale nei capitoli precedenti). In realtà la realizzazione di questa nuova via di comunicazione avrebbe anche l effetto di deformare il bacino di utenza se lo si considera nella sua rappresentazione sulle mappe, andando a dilatarsi nella direzione est-ovest (ma comunque a nord del fiume Po) invece che la sola direzione nord come ipotizzato nello stato di fatto. 180

183 2.4 Analisi delle esigenze Dopo una prima introduzione a livello generale è opportuno definire le esigenze di cambiamento del territorio che possono guidare l analisi dello stato attuale e di conseguenza i possibili effetti sulla viabilità che le azioni proposte possono provocare. Nell analisi dei tracciati stradali di collegamento all intervento in oggetto si è volutamente accantonata la possibilità di potenziare il collegamento sud al casello di Casei Gerola in quanto i flussi di traffico provenienti dai territori a sud dell area polifunzionale sono maggiormente trascurabili rispetto quelli provenienti da nord, considerando la presenza del fiume Po come consistente barriera naturale per i veicoli nonché la presenza di una grande struttura di vendita nello stesso comune di Casei Gerola. Non è però da escludere la potenzialità offerta da questo elemento in quanto la posizione del casello autostradale di Casei Gerola consente comunque il raggiungimento dell area in oggetto in un tempo ragionevole. A conclusione dell analisi della rete viabilistica esistente e di prima previsione, nonché della verifica di compatibilità con quanto previsto dal PTCP della Provincia di Pavia, lo studio ha individuato i tre seguenti scenari: Scenario 1 (attuale): Collegamento Gropello-Dorno-Scaldasole-Sannazzaro da potenziare Scenario 2 (plausibile): Realizzazione nuovo casello di Pieve Albignola e collegamento a Sannazzaro Scenario 3 (futuro): Realizzazione autostrada Broni-Mortara e collegamento con Sannazzaro Per quanto riguarda la tipologia di intervento mirata all adeguamento viabilistico proposto dal seguente studio ci si è basati sulle seguenti considerazioni. Il Censimento del traffico pubblicato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la Regione Lombardia riporta i seguenti dati relativi ai flussi veicolari che interessano il Comune di Sannazzaro de Burgondi: Strada Comune di rif. TGM di rif.(veic) Flusso orario (veic/h) SP 193bis Zinasco SP 28 Sannazzaro SP 206 Garlasco

184 Attualmente le strade provinciali prese in considerazione (SP 193 bis SP 28 SP 206) presentano in alcuni tratti una sezione di carreggiata di circa 10 m di larghezza e in altri tratti di circa 6 m. Anche nei tratti stradali con sezione minore, nessuna di queste strutture viarie risulta trovarsi in condizioni di superamento della capacità di traffico orario. Facendo riferimento alla valutazione riportata nell ALLEGATO 3 del Documento di Piano paragrafo 1.1 punto B3, si rileva che il flusso massimo indotto dalla nuova grande struttura di vendita è pari a veicoli al giorno, nelle giornate di sabato e domenica. Si genera così un incremento del flusso veicolare pari a circa il 30%. Pertanto al fine di evitare possibili congestioni del traffico stradale si propone un intervento di adeguamento delle infrastrutture viarie esistenti che porti la sezione minima dell intera tratta stradale a 10 m: nei tratti attualmente con sezione pari a 6 m si prevede un allargamento della stessa ad una condizione migliorativa pari a 12,50 m. E evidente che un adeguamento che preveda il raddoppio della carreggiata esistente sia più che sufficiente a sopportare senza problemi il TGM di riferimento e il traffico indotto dalla nuova grande struttura di vendita. 182

185 3 IPOTESI DI ADEGUAMENTO VIABILISTICO Sono stati individuati i tracciati stradali maggiormente idonei al fine di collegare l intervento commerciale in oggetto con la rete di collegamento viabilistica regionale. Una prima ipotesi prevede l utilizzo di tronchi stradali esistenti di livello regionale e nazionale, ed il potenziamento di tronchi stradali esistenti di livello provinciale, al fine di generare un unica tratta di connessione a carattere regionale, così come previsto dallo stesso PTCP della Provincia di Milano. Le altre ipotesi, invece, si appoggiano su due previsioni viabilistiche di futura realizzazione, ossia il nuovo casello di Pieve Albignola per l autostrada A7 e la nuova autostrada Broni Mortara. Viste le dovute tempistiche di realizzazione di interventi come quello in oggetto si è ritenuto opportuno valutare anche tracciati stradali basati non solo sulla rete viabilistica esistente ma anche su quella di primo progetto. Si tenga presente che questo studio mira all individuazione di alcune ipotesi progettuali di adeguamento viabilistico per consentire alla grande struttura di vendita in progetto di essere adeguatamente connessa alla rete regionale, azione totalmente a carico del promotore così come previsto da PTCP di Pavia. Nulla vieta, al momento della stesura degli atti convenzionali per la realizzazione dell intervento in oggetto di prendere in considerazione un ulteriore tracciato viabilistico. Su tale decisione si esprimeranno ovviamente gli Enti competenti. Si riporta a seguire, per ogni ipotesi individuata dallo studio, uno schema concettuale con indicazione sui principali vantaggi/criticità e sulle opere da realizzarsi. 183

186 a) A7 USCITA GROPELLO CAIROLI SANNAZZARO DE BURGONDI Opere da realizzare: Potenziamento tratto SP19 tra Gropello e Dorno Potenziamento SP206 tra Dorno e Scaldasole Potenziamento SP206 tra Scaldasole e Sannazzaro Realizzazione rotatoria sulla SP206 di gronda per Sannazzaro Vantaggi: Il potenziamento dell attuale collegamento Sannazzaro-Gropello tramite la SP 206 evitando di passare da Garlasco andrebbe ad assorbire i flussi generati dal nuovo polo dal casello di Gropello e si aggiungerebbe un collegamento trasversale alternativo nella forbice formata tra Zinasco-Garlasco e Zinasco-Sannazzaro. Criticità: Necessità di realizzare la tangenziale a Scaldasole per allontanare il traffico dal centro storico Eventuale congestione nelle ore di punta per la rotatoria prossima al casello 184

187 b) A7 USCITA PIEVE ALBIGNOLA - SANNAZZARO DE BURGONDI Opere da realizzare: Collegamento ex-novo del nuovo casello con la SP19 Potenziamento tratto SP19 tra Gropello e Dorno Potenziamento SP206 tra Dorno e Scaldasole Potenziamento SP206 tra Scaldasole e Sannazzaro Realizzazione rotatoria sulla SP206 di gronda per Sannazzaro Vantaggi: Questa versione ha gli stessi vantaggi della prima con in più la possibilità di disimpegnare la rotatoria del casello A7. Ovviamente la realizzabilità di questo scenario dipende strettamente dalla costruzione della nuova autostrada Criticità: Necessità di realizzare la tangenziale a Scaldasole per allontanare il traffico dal centro storico Eventuale congestione nelle ore di punta per la viabilità dal casello a Dorno 185

188 c) AUTOSTRADA BRONI/MORTARA SANNAZZARO DE BURGONDI Opere da realizzare: Collegamento ex-novo dal casello in previsione alla SP 193bis Potenziamento tratto della 193bis SP19 tra Gropello e Dorno Realizzazione ex-novo tangenziale est di Sannazzaro Vantaggi: Questo scenario ha il percorso più breve dei tre proposti ma la quasi totalità si svolgerebbe in tratti di strada da realizzare ex-novo e quindi con una sostenibilità molto più limitata sia in termini economici che ambientali. Inoltre la realizzabilità dipende dalla costruzione del casello autostradale. Criticità: impatto nel realizzare le opere di attraversamento dell autostrada A7, della SP 193 bis, e della ferrovia. Eventuale congestione nelle ore di punta nell innesto con la SP 193 bis 186

189 3.1 Ipotesi 1 Descrizione: Connessione della nuova grande struttura commerciale di previsione con il casello autostradale A7 Gropello Cairoli. Tale ipotesi prevede una serie di interventi di adeguamento di alcune strutture viarie esistenti, al fine di portarle tutte ad un livello gerarchico regionale. La seguente immagine ed il successivo schema individuano il tracciato nelle sue diverse componenti: 187

190 Da a Descrizione tratta Descrizione interventi Dimensioni 1 - Casello Gropello Cairoli autostrada A7 nessuno Via Pavia e SS 596 nessuno m 2 3 SP Via Circonvallazione (SP 206) ampliamento carreggiata nessuno m m 4 5 Ponte sul Terdoppio adeguamento Strada per Dorno ampliamento carreggiata m 5 6 Strade locali di Scaldasole nessuno m 6 7 Tangenziale di Scaldasole viabilità di previsione Via De Gasperi nessuno 590 m 8 - Rotatoria realizzazione ex - novo 690 m A seguire si riporta la descrizione della situazione allo stato di fatto e degli interventi presumibili oggetto dell adeguamento per ogni singolo tratto stradale, con la relativa stima di larga massima dei costi presunti desunti dall elenco prezzi della Regione Lombardia. 188

191 TRATTO Da 1 a 2 Descrizione Strada esistente di collegamento tra il casello autostradale della A7 Gropello Cairoli con la strada statale 596 Esistente Progetto Strada extracomunale larghezza 10,00 m nessun intervento Costo opere stradali 0,00 Costo infrastrutture (ponti) 0,00 189

192 TRATTO Da 2 a 3 Descrizione Esistente Progetto Strada provinciale 19 di collegamento tra il comune di Gropello Cairoli e il Comune di Dorno Strada extracomunale larghezza 6,00 m Ampliamento della carreggiata da 6,00 m a 12,50 m Costo opere stradali ,00 Costo infrastrutture (ponti) ,00 190

193 TRATTO Da 3 a 4 Descrizione Esistente Progetto Strada provinciale 206 tangenziale al comune di Dorno Strada extracomunale larghezza 10,00 m nessun intervento Costo opere stradali 0,00 Costo infrastrutture (ponti) 0,00 191

194 TRATTO Da 4 a 5 Descrizione Strada provinciale 206 Esistente Progetto Strada extracomunale larghezza 6,00 m Ampliamento della carreggiata da 6,00 m a 12,50 m Costo opere stradali ,00 Costo infrastrutture (ponti) ,00 192

195 TRATTO Da 5 a 6 Descrizione Strade locali del Comune di Scaldasole Esistente Progetto Strade comunali nessun intervento Costo opere stradali 0,00 Costo infrastrutture (ponti) 0,00 Il PTCP di Pavia prevede per il Comune di Scaldasole una tangenziale che possa allontanare il traffico veicolare dalle vie locali del Comune stesso. E necessaria la volontà del Comune di Scaldasole per intraprendere questo tipo di iniziativa. 193

196 TRATTO Da 6 a 7 Descrizione Strada comunale Via Roma Esistente Progetto Strada comunale larghezza 6,00 m Ampliamento della carreggiata da 6,00 m a 12,50 m Costo opere stradali ,00 Costo infrastrutture (ponti) ,00 194

197 TRATTO Da 7 a 8 Descrizione Strada comunale Via De Gasperi Esistente Progetto Strada comunale larghezza 10,00 m nessun intervento Costo opere stradali 0,00 Costo infrastrutture (ponti) 0,00 195

198 TRATTO Da 8 a - Descrizione Nuova rotatoria comunale Esistente - Progetto Realizzazione nuova rotatoria Costo opere stradali ,00 196

199 3.2 Ipotesi 2 Descrizione: Connessione della nuova grande struttura commerciale di progetto con il casello autostradale in previsione sul tracciato della A7 a Pieve Albignola. Tale ipotesi prevede una serie di interventi di adeguamento di alcune strutture viarie esistenti, al fine di portarle tutte ad un livello gerarchico regionale, nonché la realizzazione del nuovo tronco stradale di collegamento al casello autostradale. La seguente immagine ed il successivo schema individuano il tracciato nelle sue diverse componenti: 197

200 Da a Descrizione tratta Descrizione interventi Dimensioni Uscita Autostrada A7 Milano - Genova "Pieve Albignola" Strada comunale Pieve Albignola Viabilità di previsione - Realizzazione ex novo m 2 - Rotatoria Realizzazione ex novo Strada comunale Pieve Albignola Realizzazione ex novo 703 m 3 - Rotatoria Realizzazione ex novo SP 193 bis Ampliamento carreggiata 961 m 4 - Rotatoria Realizzazione ex novo Strada extracomunale Realizzazione ex novo m 5 6 Via De Gasperi Ampliamento carreggiata 690 m 6 - Rotatoria Realizzazione ex novo - A seguire si riporta la descrizione della situazione allo stato di fatto e degli interventi presumibili oggetto dell adeguamento per ogni singolo tratto stradale, con la relativa stima di larga massima dei costi presunti desunti dall elenco prezzi della Regione Lombardia. 198

201 TRATTO Da 1 a 2 Descrizione Strada extraurbana di collegamento al casello autostradale della A7 Pieve Albignola Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 TRATTO Da 2 a - Descrizione Rotatoria Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 199

202 TRATTO Da 2 a 3 Descrizione Strada extraurbana di collegamento al casello autostradale della A7 Pieve Albignola Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 TRATTO Da 3 a - Descrizione Rotatoria Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 200

203 TRATTO Da 3 a 4 Descrizione Strada extraurbana di collegamento - SP 193 bis Esistente Progetto Strada provinciale Ampliamento carreggiata Costo opere stradali ,00 Costo infrastrutture (ponti) 9.000,00 TRATTO Da 4 a - Descrizione Rotatoria Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 201

204 TRATTO Da 4 a 5 Descrizione Strada extraurbana di collegamento - SP 193 bis Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 Costo infrastrutture (ponti e attraversamento ferroviario) ,00 202

205 TRATTO Da 5 a 6 Descrizione Strada comunale Via De Gasperi Esistente Progetto Strada comunale larghezza 10,00 m nessun intervento Costo opere stradali 0,00 Costo infrastrutture (ponti) 0,00 203

206 TRATTO Da 6 a - Descrizione Nuova rotatoria comunale Esistente - Progetto Realizzazione nuova rotatoria Costo opere stradali ,00 204

207 3.3 Ipotesi 3 Descrizione: Connessione della nuova grande struttura commerciale di progetto con il tracciato autostradale di previsione Broni Mortara. Tale ipotesi prevede una serie di interventi di adeguamento di alcune strutture viarie esistenti, al fine di portarle tutte ad un livello gerarchico regionale, nonché la realizzazione del nuovo tronco stradale di collegamento al casello autostradale. La seguente immagine ed il successivo schema individuano il tracciato nelle sue diverse componenti: 205

208 Da a Descrizione tratta Descrizione interventi Dimensioni 1 - Casello Autostrada Broni - Mortara viabilità di previsione Strada extraurbana realizzazione ex - novo m 2 3 SP Via Circonvallazione (SP 206) ampliamento carreggiata nessuno m m 4 5 Ponte sul Terdoppio adeguamento Strada per Dorno ampliamento carreggiata m 5 6 Strade locali di Scaldasole nessuno m 6 7 Tangenziale di Scaldasole viabilità di previsione Via De Gasperi nessuno 590 m 8 - Rotatoria realizzazione ex - novo 690 m A seguire si riporta la descrizione della situazione allo stato di fatto e degli interventi presumibili oggetto dell adeguamento per ogni singolo tratto stradale, con la relativa stima di larga massima dei costi presunti desunti dall elenco prezzi della Regione Lombardia. 206

209 TRATTO Da 1 a 2 Descrizione Strada extraurbana di collegamento con il casello dell autostrada di previsione Broni - Mortara Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 Costo infrastrutture (ponti) ,00 TRATTO Da 2 a - Descrizione Rotatoria Esistente - Progetto Realizzazione ex novo Costo opere stradali ,00 207

210 TRATTO Da 2 a 3 Descrizione Esistente Progetto Strada provinciale 19 di collegamento tra il comune di Gropello Cairoli e il Comune di Dorno Strada extracomunale larghezza 6,00 m Ampliamento della carreggiata da 6,00 m a 12,50 m Costo opere stradali ,00 Costo infrastrutture (ponti) ,00 208

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