IL SERVIZIO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI

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1 IL SERVIZIO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI Corso di Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche Prof. Giuseppe Catalano A.A 2014/15 Candidati: Roberto Abbenda Matteo Barbierato Carlo Ciro Di Nitto 19/12/2014

2 AGENDA 1. La definizione e la classificazione dei rifiuti 3 2. La natura del servizio 5 3. L intervento pubblico 6 4. La regolamentazione dei rifiuti La gestione dei rifiuti Analisi critica e proposte migliorative 19 Bibliografia/Sitografia 21 2/21

3 1. I RIFIUTI: DEFINIZIONE E CLASSIFICAZIONE L art. 183, comma 1 del DLgs 152/2006 definisce come rifiuto "qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l obbligo di disfarsi". CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI SECONDO L ORIGINE: Rifiuti urbani Rifiuti speciali SECONDO LE CARATTERISTICHE DI PERICOLOSITÀ: Rifiuti pericolosi Rifiuti non pericolosi 3/21

4 IL SERVIZIO DEI RIFIUTI URBANI LA FILIERA DEL SERVIZIO: RACCOLTA PULIZIA STRADE E AREE PUBBLICHE (PULITORIA) SMALTIMENTO 4/21

5 2. LA NATURA DEL SERVIZIO RACCOLTA PULITORIA SMALTIMENTO BENE PUBBLICO BENE PUBBLICO BENE TARIFFABILE 5/21

6 3. INTERVENTO PUBBLICO: LE CAUSE CAUSE DI FALLIMENTO DEL MERCATO: MONOPOLIO NATURALE ESTERNALITÀ: BENE PUBBLICO Positive Negative 6/21

7 INEFFICIENZA DEL MERCATO RIFIUTI PREZZI ELEVATI MONOPOLIO NATURALE INEFFICIENZA PARETIANA MANCANZA INCENTIVI RIDUZIONE COSTI PRODUZIONE ASIMMETRIA INFORMATIVA AZZARDO MORALE SELEZIONE AVVERSA MANCANZA INTRODUZIONE NUOVI PRODOTTI 7/21

8 INTERVENTO PUBBLICO: LE MODALITÀ FIRST BEST p = COSTO MARGINALE + SUSSIDI MONOPOLIO NATURALE SECOND BEST p = COSTO MEDIO 8/21

9 INTERVENTO PUBBLICO: LE MODALITÀ PREZZO PRICE CAP REGOLAZIONE QUALITÀ STANDARD QUALITATIVI MINIMI NEGATIVE TASSE ESTERNALITÀ POSITIVE SUSSIDI 9/21

10 4. DIRETTIVE UE Direttiva 1999/31/CE del Consiglio, del 26 aprile 1999, relativa alle discariche di rifiuti. Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive. 10/21

11 NORME IN ITALIA Art. 9 della Costituzione Italiana: Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n Regolamento recante norme per la elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani. Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n Norme in materia ambientale. Decreto-Legge 6 dicembre 2011, n Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici. 11/21

12 ORGANI COMPETENTI UE STATO REGIONI PROVINCE COMUNI SOCIETÀ IN HOUSE 12/21

13 TASSA SUI RIFIUTI: TARI Istituita dalla Legge n.147 del 27 Dicembre Finanzia integralmente i costi del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a carico dell utilizzatore. Il presupposto oggettivo della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, suscettibili di produrre rifiuti urbani. Relativamente all attività di accertamento, il comune, può considerare come superficie assoggettabile alla TARI quella pari all 80% della superficie catastale. 13/21

14 UN ESEMPIO DI CALCOLO Famiglie: Calcolata in base a: metri quadrati dell'immobile, escluse le aree scoperte; numero di persone del nucleo familiare che vivono nell'immobile. 14/21

15 5. GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI: UE La direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 novembre 2008 stabiliscono i criteri che gli Stati membri devono seguire per il trattamento dei loro rifiuti. PAESE % UE % UE % DANIMARCA % ESTONIA ,7% ITALIA ,4% SPAGNA ,4% REGNO UNITO ,9% FRANCIA ,6% GERMANIA ,5% UNGHERIA ,2% Fonte: elaborazione ISPRA su dati Eurostat 15/21

16 SPESE PER CONSUMI/RIFIUTI URBANI RU prodotti, SCFF e RU prodotti per unità di SCFF nell UE 28, anni ) 16/21

17 GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI: UE Il 34% dei rifiuti urbani gestiti nei 28 stati membri è smaltito in discarica, il 24% tramite incenerimento, il 27% viene riciclato e il 15% destinato a compostaggio. Periodo di riferimento: /21

18 GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI: ITALIA 18/21

19 6. ANALISI CRITICA Affidamento diretto (senza gare); Mancata apertura alla concorrenza e scoraggiamento alla concorrenza stessa che favorisce il consolidamento delle posizione di mercato dominanti dei gestori esistenti da tempo sul mercato; Mancanza di impianti adeguati per la selezione e l effettivo riciclo dei rifiuti; Assimilazione di rifiuti speciali a quelli urbani. 19/21

20 PROPOSTE MIGLIORATIVE Adeguamento e creazione di strutture per lo smaltimento dei rifiuti; Sistema di incentivi per sensibilizzare il cittadino a differenziare i rifiuti; Incentivare la concorrenza per assicurare un servizio efficace ed efficiente nelle filiere della raccolta e riciclo dei rifiuti; "Definire una regolamentazione nazionale in materia, unitaria e semplice, omogeneamente applicabile, evitando rinvii e successivi decreti attuativi" (Monica Cerroni, Presidente Assoambiente). 20/21

21 BIBLIOGRAFIA Bosi, P. (2012), Corso di scienza delle finanze, Bologna, il Mulino. Perra, L. (2000), Rifiuti urbani: un analisi economica dell assetto produttivo. Isprambiente (2014), Rapporto sui rifiuti urbani. SITOGRAFIA /21

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