Le sfide della Sostenibilità Locale per le città italiane ed europee

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1 Le sfide della Sostenibilità Locale per le città italiane ed europee Maria Berrini

2 1. Quali sono le nuove sfide con cui si confrontano le città europee? 2. La questione ambientale in che modo ne è parte? 3. Come si caratterizzano le città italiane e le politiche nazionali nel quadro europeo? 4. Quali le debolezze da superare e le opportunità da cogliere? 5. Quali le risorse e gli strumenti da valorizzare? 6. Le domande del seminario di oggi (quali indicatori-quali dati- quali temi-quali contributi)

3 Quali sono le nuove sfide con cui si confrontano le città europee? La questione ambientale in che modo ne è parte? COMPETIZIONE ECONOMICA COESIONE SOCIALE COESIONE TERRITORIALE DECLINO QUALITA VITA DANNI ALLA SALUTE SOSTENIBILITA NEL TEMPO DELL USO DI RISORSE LIMITATE RISCHI ASSOCIATI AI CAMBIAMENTI CLIMATICI

4 Come si caratterizzano le città italiane nel quadro europeo? DEBOLEZZA Performance ambientali critiche, anche in presenza di contesti economici locali forti Squilibri territoriali Nord Sud Ritardi, rispetto alle performance di città EU analoghe (per dimensioni reddito clima cultura), nelle risposte politiche e nella capacità di innovazione gestionale FORZA Buona rendita di posizione (patrimonio storico e archeologico) Immagine di vivibilità e coesione sociale (ma non ovunque) Protagonismo, interesse crescente, vitalità degli scambi dedicati alla sostenibilità

5 Come si caratterizzano le politiche nazionali italiane nel quadro europeo? Le politiche nazionali fino ad oggi Una vera politica nazionale per la sostenibilità locale e per le città è mancata, salvo iniziative estemporanee e oggi rimosse (la stagione dei Contratti di Quartiere; le guide, i premi, i fondi per la promozione di Agenda 21Locale; le proposte politiche per l ambiente Urbano nella Strategia Nazionale per la Sostenibilità, ). Non c è stato non esiste ancora un serio presidio nazionale ai tavoli di lavoro europei. Non si pratica governance cioè sono inesistenti gli scambi su qs tema tra governo nazionale e Enti locali, NGOs, centri di ricerca.

6 Come si caratterizzano le politiche europee? Quali le opportunità e gli obblighi per l Italia? Le politiche Europee, verso la prossima Carta di Lipsia delle Città Europee Sostenibili (maggio 2007) Strategia Tematica sull Ambiente Urbano attuarne il messaggio diffondere linee guida e applicazioni La questione urbana nei Fondi Strutturali inserirla nelle Strategie nazionali e nei Programmi Operativi Il movimento delle Città Europee Sostenibili e gli Impegni di Aalborg adottarne e diffonderne strumenti e risorse

7 LA STRATEGIA TEMATICA EUROPEA SULL AMBIENTE URBANO le autorità locali che ottengono i migliori risultati ricorrono a un approccio integrato per la gestione dell ambiente urbano adottando Piani di azione, strategici e a lungo termine, (2006, Comunicazione al Consiglio e al Parlamento)

8 I fattori di SUCCESSO, secondo la Strategia Tematica europea....gli approcci integrati portano ad una migliore pianificazione e a risultati più significativi. Per garantire un efficace attuazione sono essenziali: obiettivi chiaramente definiti, accettazione delle responsabilità, procedure di monitoraggio dei progressi compiuti, consultazione pubblica, revisione, audit e rendicontazione

9 Un ulteriore invito ad agire ri Il Consiglio dell Unione Europea nelle Conclusioni del giugno 2006 sollecita gli Stati Membri e le Regioni a promuovere i principi e gli obiettivi contenuti nella Strategia Tematica e sollecita la Commissione EU a sostenere le Agende 21 e gli Aalborg Commitments. Il Parlamento EU nella Risoluzione dell ottobre 2006 insiste sul fatto che la Commissione, d'intesa con le autorità nazionali, debba incitare tutti gli agglomerati urbani superiori ai abitanti, ad elaborare un piano di gestione urbana sostenibile (PGUS). 1

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11 ENVIPLANS Linee Guida per la pianificazione integrata e sostenibile dell ambiente Urbano 1. Conoscenza del contesto - identificazione delle priorità 2. Adeguamento delle risorse umane e organizzative dedicate 3. Adozione di una visione strategica di lungo termine di area vasta 4. Orientamento all azione definizione degli strumenti attuativi 5. Definizione chiara di target da raggiungere e di indicatori di monitoraggio 6. Innovazione del e integrazione con il sistema di pianificazione e gestione esistente 7. Sostegno e legittimazione politica 8. Comunicazione e partecipazione nella progettazione del piano 9. Responsabilità diffusa nell attuazione del piano 10. Monitoraggio e valutazione dei progressi e degli ostacoli - miglioramento continuo piano

12 Pre-audit: valutazione della situazione di partenza Preparare / Rilanciare il processo di Pianificazione Strutturazione degli aspetti istituzionali (ambito territoriale, piani di riferimento, autorità) Strutturazione organizzativa, coinvolgimento politici e tecnici interni alle Autorità coinvolte Attivazione (o rilancio) dei meccanismi partecipativi verso l esterno Scelta o integrazione di tematismi e indicatori Analisi di base approfondita, individuazione priorità Sviluppo o aggiornamento delle elaborazioni Individuazione conformità, priorità ambientali e obiettivi (bozza) F O R U M Sviluppo dei contenuti del Piano Attuazione del Piano Scelta aree d intervento e obiettivi generali Definizione delle azioni e dei target (definitivi) Strumenti di correlazione tra le azioni e con altri piani, dettaglio operativo azioni Adozione formale; Partenariati e responsabilità Contabilità, valutazione azioni, reporting e revisione (Sistema di Gestione di mantenimento) Aggiornamento periodico e formale Miglioramento continuo

13 QUALI TEMI PER LA PIANIFICAZIONE SOSTENIBILE 1

14 I piani locali, strategici e territoriali, strumenti da migliorare con approcci integrati e sostenibili ENVIPLANS, Par : Alcuni Piani locali sono a volte limitati nella loro portata strategica. In altri casi mancano di un articolazione operativa. Soprattutto si tratta di Piani che non dialogano tra loro, non affrontano i problemi in modo integrato e non utilizzano a pieno modalità partecipate. Ma sono comunque piani che hanno valore normativo, sono generalmente (anche se non sempre) dotati di risorse e di capacità di indirizzo, almeno sulle tematiche che ne sono l oggetto principale. E quindi dentro a questi piani che vanno integrati i contenuti e gli approci integrati della sostenibilità Inoltre va ricordato che i Piani territoriali insieme al resto dei Piani di settore, stanno diventando grazie alla Direttiva Europea 2001/42/CE oggetto di procedure di Valutazione Ambientale Strategica (la cosiddetta VAS) che li hanno spinti, o li spingeranno in futuro, a rinnovarsi, progressivamente allargando lo sguardo alle tematiche ambientali.(segue)

15 Come introdurre principi di sostenibilità nei piani territoriali? ENVIPLANS, Par : Il limite più rilevante nell applicazione della VAS ai Piani è spesso determinato proprio dall assenza di un sistema di obiettivi e strategie di sostenibilità (un Piano ambientale e una Strategia di sostenibilità, per l appunto, e di scala locale) su cui basarsi per sviluppare le valutazioni richieste (di impatto e di coerenza). La VAS, in assenza del Piano ambientale e di una Strategia di sostenibilità, finisce per dover produrre da sé il sistema degli obiettivi, ma essendo la VAS considerata una parte del processo di elaborazione del piano che sta valutando, non ne ha la legittimità (e in genere non ha né l autonomia, né il tempo, né le risorse necessarie per farlo) e pertanto finisce per sviluppare un analisi di coerenza tendenzialmente autoreferenziale (di sola coerenza interna, riferita ai soli obiettivi del piano che sta valutando). Alla VAS è quindi utile riferirsi, ma proprio per riportare in evidenza l urgenza di produrre strategie e piani ambientali e di sostenibilità, come tassello complementare e indispensabile alla sua corretta applicazione. 1

16 VAS, Valutazione integrata, contabilità e bilancio ambientale In alcune Regioni italiane il riferimento alla VAS va esteso anche a due ulteriori strumenti introdotti dalla normativa regionale nelle procedure di formazione degli strumenti di programmazione e pianificazione: la valutazione integrata degli effetti ambientali, territoriali, sociali ed economici e sulla salute umana (per esempio in Toscana: LR 49/1999 e LR 1/2005) l applicazione della contabilità e del bilancio ambientale agli strumenti di pianificazione territoriale e agli atti di governo del territorio degli Enti locali (per esempio in Toscana ed in Emilia R.). 1

17 Gli Aalborg Commitments 1 -GOVERNANCE 2 - GESTIONE URBANA PER LA SOSTENIBILITÀ 3 - RISORSE NATURALI COMUNI 4 - CONSUMO RESPONSABILE E STILI DI VITA 5 - PIANIFICAZIONE E PROGETTAZIONE URBANA 6 - MIGLIORE MOBILITÀ, MENO TRAFFICO 7 - AZIONE LOCALE PER LA SALUTE 8 - ECONOMIA LOCALE SOSTENIBILE 9 - EQUITÀ E GIUSTIZIA SOCIALE 10 - DA LOCALE A GLOBALE

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19 Local sustainability Tools

20 Single issue Guides: Air and Mobility

21 Single issue Guides: Energy and Climate

22 Single issue Guides: Green spaces and urban Biodiversity

23 Le domande del seminario - Quali indicatori, quali criteri di valutazione: serie storiche, Benchmarking o analisi di singoli temi/casi? Si veda il modello di Ecosistema Urbano Italia ed Europa. - Quali i dati disponibili a livello di aree metropolitane e urbane: si veda una sintesi nella nota inviata da Ambiente Italia si vedano i risultati nelle slides di Ecosistema Urbano Italia ed Europa.

24 I 20 indicatori dell indice di Ecosistema Urbano (da 12 anni applicato a 103 capoluoghi italiani) Monitoraggio aria NO2 PM10 Rifiuti prodotti Raccolta differenziata Consumi acqua potabile Nitrati Depurazione Consumi elettr. Domestici Consumi carburante Trasporto pubblico Auto circolanti Superficie pedonalizzata Zone a traffico limitato Piste ciclabili Verde Urbano Aree verdi naturali Imprese ISO Abusivismo edilizio Acquisti pubblici verdi

25 I Temi e gli indicatori di Ecosistema Urbano Europa Aria (concentrazioni PM 10 e NO 2 ) Acqua (consumi idrici; depurazione) Area urbana (parchi e giardini; aree pedonali) Mobilità (piste ciclabili; domanda e offerta TP) Rifiuti urbani (produzione; raccolta differenziata; acquisti verdi) Energia (solare; teleriscaldamento; target riduzione CO 2 ; risparmio energetico) Rumore (mappatura e piano di risanamento acustico) Gestione (SGA; Agenda 21)

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