SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale
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- Leonzio Carli
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1 SIFOR - Sistema Informativo Forestale Regionale Scheda di dettaglio del Tipo Forestale PE30X - Pecceta montana endalpica Superficie totale (ha): 596 Percentuale su superficie boscata regionale (%): 0,1 Descrizione: Popolamenti a prevalenza di abete rosso, talora in mescolanza con larice, pino silvestre, abete bianco e sporadiche latifoglie. Fustaie tendenzialmente pluriplane per gruppi, localmente disetanee per piccoli gruppi, situate su medi e bassi versanti montani, su diversi tipi di substrato.cenosi mesofile, localmente mesoxerofile, da mesoneutrofile a neutrofile. Localizzazione: Il tipo si trova localizzato nei settori endalpici dell' alta Valli di Susa (Gran Bosco di Salbertrand, fra Oulx e Bardonecchia), Maira (Sorgenti del Maira e Formazza (a monte di Ponte Formazza). Classificazione fitosociologica: Piceion abietes Pawl. et al. 28; anche con alcuni elementi xerofili del Quercion pubescentipetraeae Br. - Bl. 32 nel st. asciutto a Viburnum lantana e nel st. acidofilo a mirtilli, var. con pino silvestre. Corine: Habitat Natura 2000: CODICE DENOMINAZIONE HABITAT N Boschi montano-subalpini di abete rosso NOTE
2 SOTTOTIPI E VARIANTI CODICE DENOMINAZIONE SUPERFICIE (ha) PE30B var. con latifoglie miste PE30C var. con abete bianco PE30D var. con larice 137 PE30J soprassuolo con residui di arboricoltura da legno PE30K bosco pascolato PE30W soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici PE30Y soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati PE30Z soprassuolo distrutto da incendio PE32A st. asciutto a Viburnum lantana var. con pino silvestre 53 PE32J st. asciutto a Viburnum lantana soprassuolo con residui di arboricoltura da legno PE32K st. asciutto a Viburnum lantana bosco pascolato PE32W st. asciutto a Viburnum lantana soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici PE32X st. asciutto a Viburnum lantana PE32Y st. asciutto a Viburnum lantana soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati PE32Z st. asciutto a Viburnum lantana soprassuolo distrutto da incendio PE33A st. acidofilo a mirtilli var. con pino silvestre PE33J st. acidofilo a mirtilli soprassuolo con residui di arboricoltura da legno PE33K st. acidofilo a mirtilli bosco pascolato PE33W st. acidofilo a mirtilli soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da eventi meteorici PE33X st. acidofilo a mirtilli PE33Y st. acidofilo a mirtilli soprassuolo distrutto o danneggiato significativamente da parassiti o danni non identificati PE33Z st. acidofilo a mirtilli soprassuolo distrutto da incendio Note alla variabilità: Possibili confusioni: Questo Tipo non presenta casi di possibile confusione con le altre Peccete; occorre solo verificare che non si tratti di rimboschimenti artificiali. Sono possibili confusioni con l'abetina endalpica, con cui il Tipo viene spesso in contatto o si trova in mosaico (Salbertrand e Valle Formazza), da cui si distingue per la prevalenza dell'abete rosso
3 DATI DENDROMETRICI Numero di piante per ha: 623 Area basimetrica media per ha (mq/ha): 35,2 Volume medio ad ha (mc/ha): 277,8 Diametro medio di area basimetrica media (cm): 27 Composizione dendrometrica: Specie Presenze (%) Volumi (%) Abies alba Miller 3,3 4,0 Altre latifoglie 5,9 0,6 Larix decidua Miller 41,9 54,8 Picea excelsa (Lam.) Link 46,0 38,2 Pini 2,7 2,2
4 DATI SELVICOLTURALI Posizione nel ciclo dinamico e tendenze evolutive: Le forme più mature della Pecceta montana endalpica sono molto localizzate (alta Valle di Susa) a causa dell'azione concomitante del clima asciutto e degli interventi antropici. In alta Valle Chisone, questo Tipo, pur essendo praticamente assente, manifesta buone potenzialità su tutti i bassi versanti freschi in cui si associa all'abete bianco. Nel sottotipo asciutto, localizzato a bassa quota o sui suoli più superficiali, l'abete rosso si trova in mescolanza con il pino silvestre e, nelle stazioni poste a quote ancora inferiori, con latifoglie arboree (frassino, tiglio a grandi foglie, acero opalo) ed alto-arbustive (nocciolo, lantana), sovente eliminate in passato. Interventi da evitare: Non vi sono da segnalare particolari interventi selvicolturali da evitare, ad esclusione di: 1) evitare la costituzione di popolamenti puri e coetaniformi, in quanto molto instabili 3) diradamenti uniformi su ampie superfici 4) eliminazione dei grandi alberi, in particolare se con chioma profonda per il loro valore stabilizzante della struttura. Raccomandazioni per la difesa della biodiversità: 1) Favorire la formazione di popolamenti misti abete bianco, pino cembro, larice e pino silvestre. 2) Particolare attenzione va posta a mantenere adeguati livelli di copertura favorevoli alla rinnovazione dell'abete rosso in funzione dei rapporti con le altre conifere. 3) Occorre preservare gli habitat associati, quali zone rocciose, umide, radure erbose o ricche di latifoglie (sorbi ed arbusti). Indirizzi di intervento: Come la maggiore parte delle peccete la loro gestione deve avere un particolare riguardo ai rapporti di mescolanza con le altre specie, favorendo una struttura a gruppi. A breve termine occorre assecondare il naturale processo di arricchimento in atto, intervenendo con tagli a buche o a fessura su superfici di ampiezza variabile, senza rigidi obiettivi di normalizzazione. É sempre opportuno mantenere alcuni soggetti con chioma profonda per creare condizioni di luce diffusa, necessaria alla rinnovazione dell'abete bianco, delle latifoglie minori e del larice. Il larice, infatti, e più resistente agli agenti patogeni ed ai fattori destabilizzanti. I grandi alberi vanno ancora mantenuti in quanto le elevate biomasse contribuiscono alla stabilita, aumentando le capacita di autoregolazione. I tagli successivi su piccole superfici possono essere applicati nei popolamenti gia strutturati e con funzione produttiva. La futura gestione di popolamenti a maggiore grado di mescolanza sarà caratterizzata dall'avvicendamento di fasi più favorevoli ad una determinata specie, con minori rischi per il futuro della rinnovazione e per la stabilita generale del bosco. Nel sottotipo asciutto o nelle varianti con pino silvestre le dimensioni delle buche andranno valutate di volta in volta: di maggiori dimensioni se si vuole favorire la rinnovazione del pino silvestre e creare un mosaico di micropopolamenti fra pecceta e pineta di pino silvestre, di minori dimensioni nel caso opposto.
5 SPECIE PRESENTI Elenco delle specie, in ordine alfabetico, che costituiscono il corredo floristico dell unità tipologica Nome latino Abies alba Miller Amelanchier ovalis Medicus Avenella flexuosa (L.) Parl. Berberis vulgaris L. Campanula glomerata L. Campanula rapunculoides L. Campanula rotundifolia L. Carex digitata L. Centaurea montana L. Corylus avellana L. Cotoneaster integerrimus Medicus Cotoneaster nebrodensis (Guss.) C. Koch Euphorbia dulcis L. Fragaria vesca L. Helleborus foetidus L. Hieracium prenanthoides Vill. Juniperus communis L. Larix decidua Miller Ligustrum vulgare L. Lonicera alpigena L. Lonicera xylosteum L. Melampyrum sylvaticum L. Orthilia secunda (L.) House Oxalis acetosella L. Picea excelsa (Lam.) Link Pinus cembra L. Pinus sylvestris L. Polygala chamaebuxus L. Polygonatum odoratum (Miller) Druce Pulsatilla alpina (L.) Delarbre Ranunculus montanus Willd. Rhamnus catharticus L. Rhamnus saxatilis Jacq. Sesleria varia (Jacq.) Wettst. Sorbus aria (L.) Crantz Sorbus aucuparia L. Sorbus mougeotii Soy.-Will. et Godr. Tanacetum corymbosum (L.) Sch.-Bip. Thesium alpinum L. Veronica officinalis L. Viburnum lantana L. Nome volgare Abete bianco Pero corvino Crespino Nocciolo Ginepro comune Larice Ligustro Abete rosso Pino cembro Pino silvestre Sorbo montano Sorbo degli uccellatori Lentaggine Aspetti fisionomici del sottobosco: Il sottobosco è eterogeneo e varia in funzione della dinamica naturale e delle fasi di sviluppo; nelle fasi giovanili si riscontrano spesso solo muschi; mentre lo strato arbustivo é sempre poco strutturato.
6 Rinnovazione: La rinnovazione della picea e dell'abete bianco è abbondante nei popolamenti disetanei, con strutturazione per gruppi; all'opposto difficoltà di affermazione per l'abete rosso si hanno nei boschi coetaniformi. Specie: abete rosso, abete bianco, pino silvestre. Note alle specie presenti:
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