Dott.ssa Adriana Grasso
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1 Dott.ssa Adriana Grasso
2 ISOLAMENTO IN OSPEDALE concetto in progressiva evoluzione Oggi è sistema complesso e articolato su cui basare, in ambito assistenziale, l intera gestione del paziente al fine di contrastare la diffusione delle infezioni e garantire maggiore sicurezza la personale di assistenza.
3 ISOLAMENTO IN OSPEDALE Obiettivo: prevenire la trasmissione di microrganismi patogeni da un soggetto colonizzato o infetto ad un altro sano. Inizialmente interventi sostanzialmente indifferenziati. Causa: scarse nozioni circa l epidemiologia delle malattie da infezione.
4 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Scoperta dei microrganismi come causa delle infezioni approccio più meditato
5 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Prime linee guida diffuse dai CDC Atlanta, USA anni 70 Isolation techniques for use in hospitals Introduzione di diverse categorie di isolamento sulla base di caratteristiche epidemiologiche delle patologie infettive, in particolare le modalità di trasmissione.
6 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Categorie: Isolamento stretto Isolamento respiratorio Isolamento protettivo Precauzioni enteriche Precauzioni per cute e ferite Precauzione per drenaggi Precauzioni per sangue
7 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Paziente incluso in una delle categorie in base all agente patogeno, alle modalità di trasmissione e alla localizzazione ed estensione della stessa. Sulla base di modalità di trasmissione simili, si definivano i tipi di pazienti da considerarsi infetti. A seconda della categoria venivano applicate o meno misure preventive consistenti nell uso della camera singola e servizi igienici dedicati, di guanti, camici, visiere,. Uso di cartelli e segnali di colore diverso a seconda delle precauzioni da adottare.
8 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Comparsa di nuove problematiche: insorgenza di patogeni resistenti agli antibiotici, aumento dei pazienti particolarmente suscettibili alle infezioni (terapie intensive, ecc.), diffondersi negli ospedali di patogeni comunitari.
9 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE Aggiornamento nel 1983 Guidelines for isolation precautions in hospitals Introduzione di nuove categorie (isolamento da contatto e per TBC). Personale direttamente coinvolto nella decisione delle misure da adottare in base al: tipo di procedura, al rischio di esposizione. Nuova ottica: isolare l infezione, non il paziente!
10 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Nuove categorie Isolamento stretto Isolamento da contatto Isolamento respiratorio, Isolamento tubercolare Precauzioni Enteriche Precauzioni per Drenaggi e Secrezioni Precauzioni per Sangue e Liquidi Organici
11 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA L emergere di nuove malattie infettive (HIV, febbri emorragiche virali, TBC multiresistente, ecc.) evidenzia lacune e incongruenze necessità di un ulteriore aggiornamento
12 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Comparsa sulla scena mondiale dell HIV. Possibilità di trasmissione al personale tramite ferite, punture da aghi/taglienti contaminati da sangue infetto.
13 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA PRECAUZIONI UNIVERSALI (PU) 1985 sangue di tutti i pazienti = potenzialmente infetto
14 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Cambiamento radicale dell atteggiamento degli operatori sanitari nell interagire con i pazienti durante l attività assistenziale.
15 LIMITI DELLE PRECAUZIONI UNIVERSALI Non comprendevano gli altri liquidi biologici (urine, feci, escreato, sudore, secrezioni nasali, vomito, lacrime), a meno che fossero visibilmente contaminate dal sangue, possibilità (non ancora supportata da evidenze scientifiche) che i liquidi esclusi potessero essere mezzo di trasmissione di infezioni epatitiche o da HIV o di altre malattie.
16 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Body Substance Isolation (BSI) 1987 Introduzione di un nuovo sistema: ISOLAMENTO PER MATERIALE BIOLOGICO misure precauzionali (in particolare uso dei guanti) nel contatto con cute non integra, mucose, liquidi biologici dei pazienti.
17 LIMITE DELLE BSI Incentrate sulla trasmissione per contatto. Insufficienti riguardo alle misure preventive per malattie aero trasmesse (non prevedevano ventilazioni particolari per pazienti con TBC) o per altre malattie trasmesse mediante goccioline. Scarsa attenzione per una misura fondamentale come il lavaggio delle mani dopo la rimozione dei guanti.
18 NON CI SIAMO ANCORA Negli anni 90 si fa un uso variabile delle diverse raccomandazioni con prevalenza di BSI o PU o uso ibrido di entrambe. Il controllo delle infezioni in ospedale non risulta ottimale
19 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA 1996 CDC Linee guida sulle Precauzioni di Isolamento Sintetizzano le PU e le BSI. Riducono il numero di categorie di isolamento. Forniscono una lista di patologie infettive in cui applicare le precauzioni.
20 Linee guida sulle Precauzioni di Isolamento Strategia più semplice da applicare a 2 livelli: 1 livello Precauzioni da applicare a sangue, liquidi biologici, secrezioni ed escreti (eccezione: sudore), cute non integra e mucose. 2 livello Precauzioni basate sul tipo di trasmissione (contatto, droplet, via aerea) da usare insieme alle standard nel caso di pazienti noti o sospetti per infezione.
21 PRECAUZIONI STANDARD Elaborate nel 1996 dai CDC e dall Hospital Infection Control Practices Advisory Committee. Insieme di procedure e disposizioni che mirano alla prevenzione, al controllo e alla riduzione della trasmissione delle infezioni in ospedale, sia da fonti note che ignote.
22 Le nuove misure di isolamento PRECAUZIONI STANDARD Devono essere applicate DA TUTTI GLI OPERATORI SANITARI NEI CONFRONTI DI TUTTI I PAZIENTI
23 Precauzioni per modalità di trasmissione : Sono raccomandate, ad integrazione delle precauzioni standard, per alcuni pazienti con infezioni (sospette o documentate) altamente trasmissibili o sostenute da patogeni di rilevanza epidemiologica. trasmissione per via aerea, trasmissione attraverso goccioline, trasmissione per contatto.
24 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Ultimo ventennio: costante evoluzione delle conoscenze, insorgenza di nuove patologie infettive, ulteriore revisione delle Linee guida del 1996
25 MISURE DI ISOLAMENTO IN OSPEDALE STORIA Realizzazione nel 2007 del documento dei CDC Guidelines for Isolation Precaution: Preventing Transmission of Infectious Agents in Healthcare Settings
26 Motivazioni di un ulteriore aggiornamento: Assistenza sanitaria non più erogata esclusivamente in ospedale non più infezioni ospedaliere ma infezioni associate all assistenza sanitaria Nuove patologie, nuove terapie e nuove minacce (bioterrorismo vaiolo) Integrazione delle P.S. con le precauzioni aggiuntive : Respiratory Hygiene/Cough Etiquette Pratiche sicure nelle procedure iniettive Precauzioni per le punture lombari
27 PRECAUZIONI STANDARD Lavaggio delle mani Guanti Mascherine/occhiali protettivi Camici Collocazione/trasporto degenti Gestione attrezzature/strumentario Gestione biancheria Igiene ambientale Educazione sanitaria
28 GUANTI Indossare i guanti quando si prevede un contatto con: sangue o altro materiale biologico potenzialmente infetto, mucose, cute non integra, o integra ma potenzialmente colonizzata (es. paziente incontinente a urine e feci).
29 GUANTI Indossare guanti appropriati alla procedura da effettuare: guanti monouso per l assistenza diretta al paziente, guanti monouso o riutilizzabili (tipo domestico) per la pulizia di ambienti o presidi medici. Rimuovere i guanti dopo il contatto con il paziente e/o con l ambiente circostante usando appropriate tecniche per prevenire la contaminazione delle mani. Non usare lo stesso paio di guanti per l assistenza a più pazienti. Non lavare i guanti per riutilizzarli. Cambiare i guanti durante le procedure assistenziali se le mani passano da una parte del corpo contaminata ad una non contaminata.
30 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE PER BOCCA, NASO E OCCHI Utilizzare questa tipologia di DPI per proteggere: le membrane mucose degli occhi, del naso, della bocca, durante le procedure e le attività di assistenza al paziente che possano generare schizzi di materiale biologico. Indossare singolarmente o in associazione maschere, occhiali di protezione, schermo facciale, in funzione della procedura da effettuare.
31 COPRICAMICE Indossare un copricamice, approrpiato per la procedura, per proteggere la cute e prevenire la contaminazione degli abiti durante le procedure assistenziali in cui è possibile il contatto con sangue, e altri materiali biologici.
32 COPRICAMICE Rimuovere il copricamice e lavarsi le mani prima di abbandonare la zona del paziente. Non riutilizzare il copricamice. Non è indicato indossare il copricamice di routine prima di entrare nelle aree critiche.
33 COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Ricoverare il paziente in stanza singola, se disponibile, se rappresenta un potenziale rischio di trasmissione di malattie per gli altri.
34 COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Valutare i seguenti fattori per decidere dove ricoverare il paziente: via di trasmissione dell agente infettivo; fattori di rischio di trasmissione legati al paziente; rischio di eventi avversi risultanti dalla trasmissione di infezione ad altri pazienti nelle aree di degenza; disponibilità di stanze singole; possibilità di effettuare il cohorting di pazienti con la stessa infezione.
35 ATTREZZATURE ASSISTENZIALI Stabilire strategie e procedure per il trasporto e la gestione di attrezzature assistenziali che possono essere contaminate con sangue o altro materiale biologico. Rimuovere materiale organico dai dispositivi ciritici o semicritici prima delle procedure di disinfezione ad alto livello e di sterilizzazione.
36 ATTREZZATURE ASSISTENZIALI Indossare appropriati DPI nel manipolare dispositivi che sono stati a contatto o che sono visibilmente contaminati con sangue o altri liquidi biologici.
37 SICUREZZA DEI LAVORATORI CORRETTA MANIPOLAZIONE DI STRUMENTI ACUMINATI Oggetti acuminati: aghi, scalpellini, bisturi, vetri rotti o altri oggetti che possono provocare ferite o punture. Provocano frequentemente ferite agli operatori sanitari espongono il personale a patogeni trasmissibili per via ematica.
38 GESTIONE AGHI/OGGETTI TAGLIENTI Fare attenzione alla manipolazione di aghi, bisturi e altri strumenti o dispositivi taglienti Non incappucciare aghi usati Non manipolare gli aghi usati con entrambe le mani Non rivolgere mai la punta dell ago verso il corpo Smaltire aghi, siringhe, lame di bisturi e altri oggetti taglienti in appositi contenitori
39 CAUSE DELLE LESIONI DA OGGETTI ACUMINATI Manovre pericolose: smontaggio delle apparecchiature come i sistemi di aspirazione di sangue; rimozione di cannule venose ed arteriose; incappucciamento degli aghi; trasporto di oggetti acuminati in contenitori; non corretto smaltimento degli oggetti acuminati dopo il loro utilizzo; presenza di contenitori colmi di aghi.
40 GESTIONE BIANCHERIA La biancheria potrebbe essere contaminata da microrganismi. Manipolare la biancheria/teleria con molta attenzione per evitare al dispersione di microrganismi e la contaminazione di aria, superfici e persone.
41 SANIFICAZIONE AMBIENTALE Stabilire strategie e procedure appropriate per la sanificazione delle superfici ambientali in funzione del livello di contatto con il paziente e del grado di contaminazione. Sanificare le superfici che possono essere facilmente contaminate da patogeni sia quelle nelle immediate vicinanze del paziente che quelle frequentemente toccate durante l assistenza. Usare disinfettanti ad attività microbicida.
42 PULIZIA E DISINFEZIONE AMBIENTALE Nei reparti pediatrici e nelle aree in cui vi sia la presenza di giochi (sale d aspetto ambulatori) mettere in atto/delle procedure di pulizia e disinfezione (dei giochi) da svolgersi ad intervalli regolari. Controllare che ciò avvenga nei tempi e modi stabiliti.
43 TRASPORTO DEL PAZIENTE 1. Limitare i trasferimenti degli utenti con patologie particolarmente virulenti e/o epidemiologicamente importanti. 2. Adottare le misure di barriera. 3. Informare il paziente e operatori sanitari (tutti) sul comportamento da adottare per prevenire la diffusione dell infezione.
44 EDUCAZIONE SANITARIA Il degente ed i suoi visitatori devono essere educati sull importanza delle misure di prevenzione.
45 ISOLAMENTO Obiettivo: minimizzare il rischio di trasmissione di microrganismi dal soggetto affetto ad altri soggetti. Va isolato il microrganismo e non il soggetto orientare le misure precauzionali alle vie di trasmissione del microrganismo interessato.
46 ISOLAMENTO E fondamentale considerare sempre i bisogni del paziente ed evitare di ergere barriere non necessarie tra il paziente, l ambiente e le persone che lo circondano. L utilizzo routinario delle precauzioni standard fa sì che si debba ricorrere ad ulteriori misure precauzionali solo per un numero ridotto di altre condizioni infettive.
47 FATTORI CHE RENDONO NECESSARIO ATTUARE MISURE D ISOLAMENTO Facilità di trasmissione da persona a persona malattie infettive/contagiose (Rotavirus, difterite) Modalità di trasmissione misure precauzionali per la prevenzione della diffusione di microrganismi trasmessi per via aerea (tubercolosi) o per contatto con la cute (es. impetigine). Significato epidemiologico speciali misure per limitare la diffusione di ceppi di microrganismi resistenti agli antibiotici. Presenza di individui suscettibili soggetti immunodepressi maggiore rischio di acquisire malattie infettive.
48 EFFETTI PSICOLOGICI DELL ISOLAMENTO Da uno studio condotto per valutare l aspetto psicologico in un gruppo di pazienti isolati e un gruppo di controllo non sottoposti ad isolamento in ambito ospedaliero si è scoperto che lo stress dell ospedalizzazione è notevolmente peggiorato dalle procedure di isolamento. Nei pazienti isolati è stato rilevato: un livello maggiore di ansia, tendenza alla depressione, minor autostima e sensazione di controllo.
49 RACCOMANDAZIONI AGGIUNTIVE Sono parte integrante delle Precauzioni Standard e sono state introdotte con la revisione del 2007 Respiratory Hygiene / Cough Etiquette (epidemia SARS) Pratiche per le iniezioni sicure (recenti epidemie di HBV e HCV negli USA) Precauzioni per alcune punture lombari ad alto rischio (mielografia, puntura lombare per anestesia spinale o epidurale, chemioterapia intratecale, ecc.).
50 RESPIRATORY HYGIENE/COUGH ETIQUETTE E focalizzata all educazione di pazienti, familiari ed amici con infezioni respiratorie trasmissibili diagnosticate o sospette. Si applica ad ogni persona con segni come: tosse, rinorrea o aumento di produzione di secrezione respiratoria che entrano in un ospedale (o strutture assistenziali).
51 RESPIRATORY HYGIENE/COUGH ETIQUETTE l educazione del personale sanitario, dei pazienti e dei visitatori; le indicazioni in varie lingue per gli utenti, con istruzioni per i pazienti e gli accompagnatori; le misure di controllo per la fonte (infettiva): coprire bocca naso con un fazzoletto in caso di tosse; l utilizzo di fazzoletti monouso; il rapido smaltimento degli stessi; chiedere alle persone affette da tosse di mettere la maschera chirurgica, se tollerata.
52 RESPIRATORY HYGIENE/COUGH ETIQUETTE al personale sanitario è raccomandato osservare le precauzioni per droplet (indossare una maschera) eseguire l igiene delle mani quando si esaminano e curano pazienti con segni e sintomi di infezione respiratoria. la distanza fisica di almeno un metro delle persone con infezioni respiratorie in stanze d attesa comuni, quando è possibile
53 RESPIRATORY HYGIENE/COUGH ETIQUETTE Al personale sanitario con infezione respiratoria si consiglia di evitare contatto diretto con i pazienti soprattutto con pazienti ad alto rischio; se ciò non è possibile si dovrebbe indossare una maschera quando si provvede alla cura di un paziente.
54 PRATICHE SICURE DELLE INIEZIONI Usare tecniche asettiche per evitare la contaminazione delle siringhe sterili. Non eseguire più iniezioni con una stessa siringa anche se l ago è stato sostituito. Aghi e siringhe sono sterili per un utilizzo monouso. Non dovrebbero essere usati né per un altro paziente né per diluire una soluzione per un altro paziente. Usare fiale monodose per iniezioni parenterali ogni volta che sia possibile. Non utilizzare fiale monodose o flebo per più pazienti, non unire contenuti vari lasciati in sospeso per utilizzi successivi.
55 PRATICHE SICURE DELLE INIEZIONI Usare soluzioni e tutto il set di infusione per un unico paziente ed eliminarlo adeguatamente dopo l uso negli appositi contenitori. Se si devono usare flaconi multidose: sia l ago che la siringa usata per accedere al flacone deve essere sterili. Non tenere le fiale multidose nelle vicinanze dell area di trattamento del paziente e conservarle rispettando le raccomandazioni del produttore; scartarle se la sterilità è compromessa o dubbia.
56 PRATICA PER IL CONTROLLO DELLE INFEZIONI PER LA PUNTURA LOMBARE E raccomandato indossare una maschera chirurgica quando si pone un catetere o si inietta una soluzione nel canale spinale o nello spazio sub-durale (es. mielografia, puntura lombare e spinale o anestesia epidurale). Sono stati riportati casi di meningite batterica da Streptoccocus spp (tipico della flora orofaringea) in pazienti sottoposti alle indagini sopra descritte.
57 MODALITÀ DI TRASMISSIONE DEGLI AGENTI BIOLOGICI < 1 metro Diretto Indiretto Goccioline CONTATTO < 1 metro VIA AEREA VEICOLI VETTORI
58 TRASMISSIONE PER CONTATTO E il più importante e frequente modo di trasmissione delle infezioni nosocomiali suddivisibile in due sottogruppi: a) per contatto diretto b) per contatto indiretto
59 CONTATTO DIRETTO Implica un contatto persona-persona ed il trasporto fisico di microrganismi da una persona colonizzata od infetta ad un ospite suscettibile. Operatore sanitario paziente La trasmissione per contatto diretto può altresì verificarsi tra due pazienti, di cui uno funge da sorgente e l altro da ospite.
60 CONTATTO INDIRETTO Comporta il contatto di un ospite recettivo con oggetti contaminati, usualmente inanimati, come: strumenti, aghi, mani contaminate non lavate, guanti non sostituiti tra paziente e paziente.
61 TRASMISSIONE MEDIANTE GOCCIOLINE DROPLETS diametro > 5 micron contengono microrganismi prodotti dall individuo infetto sono inviate a breve distanza (<1M) attraverso l aria, sono relativamente pesanti quindi non rimangono sospese in aria, si depositano sulle congiuntive, le mucose nasali o la bocca dell ospite non adeguatamente protetto. Le goccioline possono essere prodotte dalla persona che funge da sorgente: attraverso la tosse o lo starnuto, parlando, durante l esecuzione di indagini invasive come broncoscopia e aspirazione.
62 TRASMISSIONE PER VIA AEREA Trasferimento del patogeno attraverso l aria in cui il patogeno rimane sospeso e attraverso cui è veicolato o attraverso particelle di polvere che incorporano il patogeno - piccole particelle di dimensione < 5 micron, - rimangono sospese nell aria per lunghi periodi di tempo, - i microrganismi trasportati in questo modo possono essere ampiamente dispersi dalle correnti d aria ed essere inalati da un ospite suscettibile, non adeguatamente protetto, che si trova nella stessa stanza, o a più lunga distanza.
63 MODALITA DI TRASMISSIONE DEI MICRORGANISMI EMESSI CON LE SECREZIONI RESPIRATORIE TRASMISSIONE DROPLET TRASMISSIONE AEREA
64 TRASMISSIONE TRAMITE VEICOLI COMUNI Riguarda microrganismi trasmessi da oggetti contaminati come cibo, acqua, medicazioni, presidi ed attrezzature.
65 TRASMISSIONE MEDIANTE VETTORI Avviene quando vettori come zanzare, mosche, topi ed altri animali trasmettono microrganismi.
66 VIE DI TRASMISSIONE Un microrganismo può essere capace di diffondere avvalendosi di più di una modalità. Il virus della varicella può essere acquisito: attraverso l inalazione di goccioline provenienti dalle vie respiratorie, il contatto con i fluidi delle lesioni.
67 VIE DI TRASMISSIONE I microrganismi non possono trasferirsi da soli da un ospite all altro. Non saltano e non volano. Devono trovare un mezzo di trasporto.
68 IL PRINCIPALE VEICOLO DI TRASMISSIONE DI MICRORGANISMI
69 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle precauzioni standard) Esempi di malattie Clostridium difficile Enterobatteri produttori di Carbapenemasi (KPC Acinetobacter B.) Scabbia Pediculosi Herpes zoster Collocazione del paziente D.P.I. Trasporto del paziente Attrezzature assistenziali Sanificazione ambientale
70 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle precauzioni standard) COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Ricoverare il paziente in stanza singola. In caso di indisponibilità di stanza singola. ricoverare nella stessa stanza pazienti infetti o colonizzati con lo stesso microrganismo e con analoghi fattori di rischio.
71 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle precauzioni standard) Indossare i guanti ogni volta si prevede un contatto con la cute integra del paziente o con le superfici o gli oggetti in prossimità dello stesso (ad es. le spondine del letto e le attrezzature mediche). GUANTI Indossare i guanti appena entrati nella stanza.
72 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle precauzioni standard). Eseguire l igiene delle mani dopo la rimozione dei guanti (frizione e/o lavaggio).
73 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle precauzioni standard) Indossare i camici all entrata nella camera del paziente se si prevede che i propri abiti possano venir a contatto con il paziente e/o superfici a lui vicine. Togliere i camici e osservare l igiene delle mani prima di lasciare la stanza del paziente. COPRICAMICI Dopo la rimozione del camice, assicurarsi che i propri abiti e la cute non vengano in contatto con superfici potenzialmente contaminate per evitare di trasferire microrganismi ad altri pazienti o all ambiente.
74 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle precauzioni standard) TRASPORTO DEL PAZIENTE Limitare a fini strettamente assistenziali il trasporto e i movimenti del paziente fuori della stanza di degenza Se è necessario il trasporto o lo spostamento in un altro luogo dell ospedale (es. ambulatori diagnostici ecc.) assicurarsi che le aree infette o colonizzate del paziente siano protette e coperte. Avvisare il personale addetto al trasporto e del reparto di destinazione dello stato del paziente e sulle misure precauzionale da adottare.
75 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle Precauzioni Standard) ATTREZZATURE E DISPOSITIVI PER LA CURA DEI PAZIENTI Gestire le attrezzature assistenziali secondo le indicazioni delle Precauzioni Standard. Usare strumenti non critici monouso per l assistenza del paziente oppure riservarli evitando la condivisione tra più pazienti. Se è inevitabile l uso per più pazienti, pulire e disinfettare tali dispositivi prima dell uso su un altro paziente.
76 PRECAUZIONI PER CONTATTO (in aggiunta alle Precauzioni Standard) SANIFICAZIONE AMBIENTALE Assicurarsi che la stanza del paziente sia frequentemente pulita e disinfettata mirando l attenzione ai punti critici (barra del letto, comodino, superfici dei servizi igienici, maniglia della porta) e alle attrezzature nelle immediate vicinanze del paziente.
77 PRECAUZIONI PER DROPLETS (in aggiunta alle precauzioni standard) Es. di malattie Meningite e Polmonite da Meningococco e da Haemophilus influenzae Parotite Pertosse Collocazione del paziente D.P.I. Trasporto del paziente
78 PRECAUZIONI PER DROPLETS (in aggiunta alle precauzioni standard) COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Collocare i pazienti che richiedono l isolamento per droplet in una stanza singola, se è disponibile. Quando ci sono poche stanze libere applicare i seguenti criteri: - dare precedenza a quei pazienti che tossiscono ed espettorano frequentemente; - Ricoverare nella stessa stanza (coorte) pazienti infetti o colonizzati dallo stesso patogeno e con analoghi fattori di rischio; - solo se diventa necessario, porre un paziente che richiede le precauzioni per droplet in una stanza con un altro paziente che non ha la medesima infezione.
79 PRECAUZIONI PER DROPLETS (p>5) (in aggiunta alle precauzioni standard) D.P.I. Indossare una mascherina chirurgica prima di entrare nella stanza del paziente.
80 PRECAUZIONI PER DROPLETS (p>5) (in aggiunta alle precauzioni standard) TRASPORTO DEL PAZIENTE Limitare a fini strettamente assistenziali il trasporto e i movimenti del paziente fuori della stanza di degenza Se è necessario il trasporto o lo spostamento in un altro luogo dell ospedale istruire il paziente ad indossare una maschera chirurgica e di seguire le raccomandazioni per Respiratory Hygiene/Cough Etiquette.
81 PRECAUZIONI PER VIA AEREA (in aggiunta alle precauzioni standard) Es. di Malattie TBC polmonare Morbillo Varicella Collocazione del paziente D.P.I. Trasporto del paziente
82 PRECAUZIONI PER VIA AEREA (in aggiunta alle Precauzioni Standard) COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Ricoverare il paziente in una stanza singola dotata dei seguenti requisiti: almeno 6 o 12 ricambi aria/ora; scarico diretto dell aria all esterno; monitoraggio giornaliero della pressione mediante indicatori; possibilità di mantenere la porta chiusa (aprire solo per entrare o uscire).
83 PRECAUZIONI PER VIA AEREA (in aggiunta alle Precauzioni Standard) COLLOCAZIONE DEL PAZIENTE Nel caso di eventi epidemici o esposizioni che coinvolgono un gran numero di pazienti: Ricoverare nella stessa stanza (coorte) i pazienti che presumibilmente hanno lo stesso tipo di infezione in aree della struttura che siano lontane dagli altri pazienti, specialmente quelli ad alto rischio (es.immunocompromessi).
84 PRECAUZIONI PER VIA AEREA (in aggiunta alle Precauzioni Standard) In ambulatorio Sviluppare sistemi di triage (anche se non si tratta di un pronto soccorso) per identificare pazienti con infezioni note o sospette che richiedono precauzioni per via aerea all entrata degli ambulatori. Sistemare il paziente in una stanza/ambulatorio dedicata quanto prima. Quando il paziente lascia la stanza effettuare un adeguata ventilazione della stessa (non meno di un ora) prima di occuparla nuovamente. Se non vi è la disponibilità di una stanza dedicata far indossare una maschera chirurgica al paziente. Dare istruzioni ai pazienti con infezioni note o sospette di mettersi un maschera chirurgica ed osservare le norme igieniche respiratorie e per la tosse.
85 PRECAUZIONI PER VIA AEREA (in aggiunta alle Precauzioni Standard) PROTEZIONE DELL'OPERATORE D.P.I. Indossare una maschera FFP2 o di efficacia superiore quando si entra nella stanza di un soggetto affetto da TBC polmonare o laringea o in presenza di lesioni cutanee da TBC o quando sono effettuate procedure che generano aerosol.
86 PRECAUZIONI PER VIA AEREA (in aggiunta alle Precauzioni Standard) TRASPORTO DEL PAZIENTE Limitare a fini strettamente assistenziali il trasporto e i movimenti del paziente fuori della stanza di degenza. Se è necessario il trasporto e lo spostamento del paziente al di fuori dell isolamento respiratorio istruire il paziente ad indossare la mascherina chirurgica e a seguire le norme igieniche respiratorie e per la tosse. Nel caso di lesioni cutanee associate a varicella o lesioni secernenti da M. Tubercolosis, coprire le zone affette per prevenire l areosolizzazione o il contatto con gli agenti infettivi presenti nelle lesioni cutanee.
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