CARTA DEI SERVIZI SERVIZI IN CONVENZIONE CON ULSS 20
|
|
- Miranda Giglio
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CARTA DEI SERVIZI SERVIZI IN CONVENZIONE CON ULSS 20 Nucleo di RSA di base per assistenza ad intensità media e Sezione S.V.P. R.S.A. ex o.p. di base H.O.S.P.I.C.E.
2 LA MISSION Lo scopo dell Ente, quale risulta dall art. 4 dello Statuto vigente, è quello di gestire servizi di ricovero e di assistenza per anziani autosufficienti e non e che tale scopo è in linea con la volontà del fondatore. L obiettivo che l Ente si impone di raggiungere è quello di riuscire a migliorare, se possibile, o almeno di mantenere le capacità di autonomia di ogni singolo individuo presso le singole Strutture gestite dall Ente stesso. Per fare questo ci si avvale delle proprie Organizzazioni che, rispettando i vincoli regionali e convenzionali, permettono l articolazione di piani di assistenza personalizzati con precisi momenti di verifica al fine di garantire continuità delle prestazioni sanitarie e sociali. Ogni intervento viene preventivamente studiato e momenti di verifica periodici possono portare ad una sospensione dell intervento (se l obiettivo è stato raggiunto), ad un ulteriore prolungamento, o alla definizione di una nuova strategia. Sia il criterio di efficacia (verificare se gli obiettivi sono stati raggiunti) che di efficienza (il miglior utilizzo delle risorse per raggiungere gli obiettivi) sono intrinseci nell attività dell Ente. L organizzazione ha come obiettivo l aumento del livello di qualità delle prestazioni socio-sanitarie ed assistenziali. Il servizio reso dall Ente deve dunque intendersi come intervento riabilitativo globale per migliorare la qualità di vita dell anziano autosufficiente e non. Perciò gli obiettivi principali, che costituiscono la mission dell Ente, possono essere così riassunti: 1) definire ed aggiornare, sulla base di valutazioni multiprofessionali, progetti di intervento personalizzati, individuali e/o di gruppo; 2) perseguire livelli di salute ottimali, nell ottica dell approccio multidimensionale alla persona, conservando, ripristinando o sviluppando le capacità funzionali residue dell anziano; 3) garantire al cliente un assistenza qualificata con interventi personalizzati, effettuando una formazione continua del personale al fine di sostenere la motivazione e rivalutarne la preparazione professionale, in ragione del fatto che gli interventi di tutte le figure professionali sono finalizzati al soddisfacimento dei bisogni della persona anziana. I Principi fondamentali. I Principi fondamentali che ispirano la Casa di Riposo nel garantire i servizi ai propri Ospiti sono quelli fondanti il Sistema Sanitario Nazionale:
3 - Eguaglianza ed Imparzialità: erogazione del servizio si ispira alla garanzia del medesimo trattamento a parità di condizioni, senza discriminazioni basate sul sesso, origini razziali, credo, condizioni economiche od opinioni politiche. Questo non significa uniformità degli interventi ma, viceversa, che ogni attività è personalizzata; - Continuità: l Ente si impegna ad assicurare la continuità del servizio mediante l articolazione dello stesso in turni sulle 24 ore, in modo da garantire adeguati livelli di prestazioni. In caso di interruzioni del servizio dovute a cause di forza maggiore, la Struttura si impegna a ridurre al minimo i disagi che ne possono derivare; - Diritto di scelta: ogni persona, qualunque sia la propria condizione di salute, mantiene il diritto di manifestare le proprie scelte all interno della struttura. Le varie figure professionali hanno il compito di favorire o stimolare le scelte personali nello svolgimento delle attività quotidiane; - Partecipazione: l anziano ed i suoi familiari sono i protagonisti del servizio ed è a loro che mettiamo a disposizione gli strumenti per incoraggiare una partecipazione attiva; - Efficacia ed Efficienza: l Ente fa propri tali principi verificando se gli obiettivi di salute riferiti ai fruitori siano stati raggiunti e se si opera in base al miglior utilizzo delle risorse disponibili; - Trasparenza: nel senso di fornire agli ospiti/familiari notizie chiare e rispondenti alla realtà sull accoglienza in struttura e sulle modalità di erogazione dei servizi. Segnalazione disservizi LA TUTELA La Casa di Riposo garantisce la tutela della persona ospitata anche attraverso la possibilità di sporgere reclami su disservizi insorti prima, durante e dopo l inserimento in struttura. Il reclamo ha lo scopo di offrire uno strumento agile ed immediato per segnalare fatti o comportamenti non in linea con i principi e le finalità espressi nella carta dei servizi. Le segnalazioni saranno utili per conoscere e comprendere meglio i problemi al fine di trovare le migliori soluzioni possibili. Gli interessati possono presentare: Reclamo a voce al Coordinatore di Reparto Reclamo scritto tramite la scheda di segnalazione Disservizio a disposizione presso la guardiola di reparto.
4 ORDINAMENTO ED ORGANIZZAZIONE La Casa di Riposo D. Cardo opera attraverso un organigramma che si è andato sempre più strutturando e definendo onde rispondere ai nuovi bisogni in maniera efficace ed efficiente. a) di governo e di indirizzo: ORGANI DELL ISTITUTO 1. IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Consiglio di Amministrazione è l organo preposto al governo ed all amministrazione dell Ente. E composto di 5 membri, compreso il Presidente, nominati dal Sindaco del Comune di Cologna Veneta. Gli stessi durano in carica 5 anni dalla data del loro insediamento e possono essere rieletti, senza interruzione, per più di una volta. Il Consiglio di Amministrazione promuove la partecipazione attiva e creativa degli utenti nella elaborazione degli indirizzi che dovranno caratterizzare i servizi. 2. IL PRESIDENTE Il Presidente è il rappresentante legale dell Ente, promuove e dirige l attività del Consiglio di Amministrazione, garantendo l esecuzione delle deliberazioni adottate. b) di gestione: IL DIRETTORE Il Direttore è l organo di gestione dell Ente. Adotta tutti i provvedimenti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Consiglio di Amministrazione e ad esso risponde dei risultati ottenuti. Il Direttore espleta ogni altro adempimento a lui attribuito da leggi o regolamenti vigenti. In caso di sua assenza o impedimento le sue funzioni vengono assunte dal Vice Direttore ove nominato. IL VICE - DIRETTORE c) di revisione economico-finanziaria IL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
5 Il Collegio dei Revisori dei Conti è nominato dal Consiglio di Amministrazione dell Ente e opera secondo le modalità ed i criteri contemplati dalla legge.
6 NUCLEO DI RSA DI BASE ad intensità media La titolarità del nucleo di RSA ad intensità media è dell Ulss 20 mentre la gestione assistenziale è affidata con rapporto convenzionale all Ipab D. Cardo di Cologna Veneta. Il nucleo di 50 posti letto si trova presso il Presidio Ospedaliero di Cologna Veneta al 3 piano. Cos è La RSA è una Struttura residenziale da riconversione ospedaliera finalizzata a favorire accoglimento e prestazioni socio sanitarie assistenziali. Al soggetto ammesso alla Rsa la Struttura garantisce un adeguato livello di assistenza medica, infermieristica, riabilitativa, tutelare ed alberghiera. L assistenza medica, farmaceutica e gli accertamenti di diagnostica strumentale e di laboratorio sono assicurati dall Ulss 20 di Verona mentre i Servizi attinenti le attività di riabilitazione, di assistenza infermieristica, di cura, igiene e necessità fisiologiche della persona, per il servizio alberghiero e le attività di animazione e socializzazione interviene, con la propria organizzazione, la Casa di Riposo D. Cardo di Cologna Veneta secondo quanto stabilito nella Convenzione. A chi è rivolta E una Struttura per persone non autosufficienti, di norma anziani, con un bisogno assistenziale medio che difficilmente possono essere assistiti a domicilio ma che non necessitano di ricovero ospedaliero pur abbisognando di trattamenti sanitari continuativi. Modalità di accesso L accoglimento nella Struttura è proposto, previa valutazione multidimensionale, dall UOD del Distretto n. 4 di San Bonifacio, che predisporrà il codice identificante l obiettivo da perseguire (codice P sollievo familiare; codice R riabilitazione ). Quando la persona da inserire risulta nella lista di accoglimento l Assistente Sociale della Struttura contatta il familiare concordando l ingresso.
7 All ingresso del paziente viene redatta la cartella sociale, con la sottoscrizione del contratto, e si inseriscono in un file i dati anagrafici e le informazioni necessarie relative alla degenza del paziente. Tale file costituisce un registro delle presenze. Finalità Assistenza e accudimento a persone adulte anziane affette da patologie miste. Recupero, mantenimento e potenziamento delle residue capacità di vita autonoma in ambiente protetto e strutturato. Assistenza medica programmata, infermieristica, riabilitativa, psicologica e sociale.
8 SEZIONE DI S.V.P. Presso il nucleo di Rsa di base per assistenza ad intensità media da riconversione ospedaliera (3 piano del Presidio ospedaliero) è attiva e strettamente integrata con il nucleo stesso, la Sezione di Pazienti in Stato Vegetativo con 5 posti letto. La normativa prevede, infatti, che per gli SV che non recuperano la coscienza o che mantengono una condizione di minima responsività oltre i limiti temporali previsti per lo Stato Vegetativo Persistente (per i quali è prevista una collocazione in area ospedaliera afferente e strettamente collegata con una struttura di riabilitazione intensiva di 3 livello Unità Gravi Celebrolesioni) possano essere collocati in Rsa da riconversione ospedaliera. A chi è rivolta A pazienti con una sindrome clinica caratterizzata da assoluta non coscienza di sé e dell ambiente, con parziale ripresa del ritmo sonno-veglia e delle funzioni autonomiche vegetative, cioè delle funzioni autonome ipotalamiche e del tronco encefalico, che richiedono un assistenza infermieristica intensiva. Il passaggio dal coma (paziente privo di coscienza e vigilanza con assenza di cicli sonno-veglia e occhi sempre chiusi) allo stato vegetativo viene convenzionalmente individuato nel momento in cui il soggetto sviluppa le seguenti caratteristiche cliniche: mancanza di conoscenza di sé e dell ambiente con incapacità ad interagire con altri; occhi aperti spontaneamente o dopo stimolo; vigilanza intermittente per parziale ripresa del ritmo sonno-veglia e delle funzioni autonomiche vegetative; risposte autonomiche riflesse e riflessi motori arcaici; attività motoria non finalizzata; nessuna evidenza di espressione o comprensione del linguaggio; nessuna evidenza di risposte comportamentali sostenute, riproducibili, finalizzate o volontarie a stimoli visivi, uditivi, tattili o nocicettivi. Il paziente in Stato vegetativo respira autonomamente, è spesso provvisto di tracheotomia e viene nutrito per via parenterale e/o soprattutto entrale. L ammissione alla Sezione è riservata a pazienti clinicamente stabilizzati ma con rischio di complicazioni varie.
9 Modalità di accesso Per l ammissione alla Sezione si prevede che la valutazione dei pazienti sia svolta dall Unità Operativa Distrettuale, su proposta del medico dimettente ospedaliero o del medico di medicina generale. Finalità L obiettivo di questa Sezione è il mantenimento della stabilizzazione dello stato clinico generale, il mantenimento delle funzioni vitali, la prevenzione delle complicazioni, l avvio e lo sviluppo, nei casi che conservano una minima responsività e contatto con l ambiente, di un sistema individuale di comunicazione e di fornire un supporto alla famiglia.
10 ORGANIZZAZIONE Presso il nucleo di Rsa di base a media intensità e la Sezione di SVP, l Ente assicura con la propria organizzazione i seguenti servizi: 1. Servizi attinenti le funzioni strettamente sanitarie: - assistenza infermieristica diurna e notturna - attività di riabilitazione (Fisioterapia, Logopedia) 2. Servizi attinenti le funzioni socio-assistenziali a rilievo sanitario: - cura della persona nell igiene personale e nelle necessità fisiologiche - aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane, comprensive dell as - sunzione dei cibi - cura dell aspetto personale - interventi educativi - valutazione psicologica 3. Servizi alberghieri: - servizio di ristorazione - servizio di parrucchiera - servizio di lavanderia - pulizia degli ambienti - manutenzione tecnica Il modello organizzativo si basa sui seguenti presupposti: 1. il lavoro per progetti: si tratta di una modalità operativa che vede l organizzazione impegnata nell individuazione di obiettivi di salute e benessere per gli ospiti e nella successiva valutazione dei risultati raggiunti. Il P.A.I.** (Piano di Assistenza Individuale) è la base dell assistenza erogata all interno della Struttura. Ogni ospite possiede un proprio P.A.I. definito in sede di U.O.I.** (Unità Operativa Interna) e descritto nell apposita scheda S.V.A.M.A.** (Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone adulte o Anziane); una sorta di chi fa cosa e con quali mezzi, per raggiungere gli obiettivi assistenziali preposti. 2. la valutazione multidimensionale: contribuisce ad accertare la condizione fisica, psicologica, relazionale ed il livello di autonomia dell anziano, al fine di personalizzare l assistenza;
11 3. il gruppo di lavoro: tale modalità si realizza ai diversi livelli: nell Unità Operativa Interne, nelle riunioni di servizio e nei programmi di intervento generali e mirati. La costituzione di gruppi di lavoro per ambiti omogenei, dove vengono definiti i criteri e le modalità di lavoro nello specifico settore, sviluppano una nuova espressione organizzativa definita Responsabilità Condivisa. ** Piano di Assistenza Individuale (P.A.I.): la definizione del P.A.I. segue 4 fasi: - Conoscenza: valutazione globale e multiprofessionale della condizione di bisogno dell anziano; - Definizione degli obiettivi: definizione degli obiettivi di salute da perseguire tenendo conto al contempo dei bisogni evidenziati e delle risorse disponibili o attivabili; - Sviluppo dei programmi operativi: definizione dei Piani di Assistenza Individuale da riportare nell apposita scheda P.A.I., stabilendo altresì chi li realizza, i tempi previsti e le risorse coinvolte. Qualora non sussistano più le condizioni oggettive per la realizzazione del P.A.I. ne dovranno essere specificate le motivazioni; - Verifica dei risultati raggiunti: trascorsi i tempi previsti dal P.A.I. o alla luce di eventuali nuovi fatti, dovrà essere verificato il grado di raggiungimento degli obiettivi posti. Il P.A.I. viene rivisto periodicamente ed ogni volta che risulta necessario. L Unità Operativa Interna (U.O.I.): L U.O.I. è un incontro tra tutte le figure professionali di reparto dove, utilizzando la Scheda S.V.A.M.A. come strumento di rilevazione dati, si determina il profilo di autosufficienza degli ospiti. L U.O.I. si riunisce settimanalmente per valutare i bisogni dell anziano, definisce un piano di intervento e procede alla verifica dei risultati conseguiti. Le decisioni assunte in U.O.I. vengono applicate nei Piani di Assistenza Individuale e nei programmi terapeutici e riabilitativi dei singoli ospiti. L U.O.I. è composta dalle seguenti figure: - Direttore - Coordinatori di reparto (di I.P. e O.S.S.) - Medico coordinatore - Medico curante - Fisioterapista - Educatore professionale - Psicologo - Logopedista
12 S.V.A.M.A.: Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone adulte o anziane. E uno strumento della Regione Veneto di rilevazione dati. Viene compilata dall Unità Operativa Distrettuale e valuta le seguenti variabili: mobilità, situazione cognitiva, situazione funzionale, necessità di assistenza sanitaria ed il supporto della rete sociale. Si tratta di una sorta di scala di misura che determina un profilo finale di autonomia. Ad ogni Unità Operativa Interna la scheda viene aggiornata. La convinzione è che un organizzazione del lavoro basata su questi criteri, permette l affidabilità e la qualità delle prestazioni, creando nel contempo un clima organizzativo positivo. Tale organizzazione prevede la presenza delle figure professionali secondo il rispetto dello standard regionale previsto per i nuclei di Rsa di base per l assistenza media e per le Sezioni di SVP, integrato da quanto richiesto nella convenzione sottoscritta con l Ulss 20 di Verona. Standard regionale L.R. N. 22/2002 per nucleo di Rsa di base a media assistenza Qualifica personale Standard regionale paziente/operatore Personale in servizio rsa + svp Coordinatore 1/90 0,55 1 Assistente Sociale 1/120 0,42 0,50 Oss 1/2,4 20,83 28 Infermiere Prof. 1/12 4,16 10 Fisioterapista 1/60 0,83 2 Educatore Animatore 1/60 0,83 0,95 Logopedista 1/150 0,83 8h/sett. Psicologo 1/120 0,42 0,50 Podologo 1/200 0,25 20 prestaz. Standard regionale D.G.R. N. 702 del per Sezione di S.V.P.
13 Personale di assistenza: (da aggiungere a quello in servizio presso la Rsa che attiva la sezione) calcolando un tempo medio giornaliero complessivo di assistenza (I.P. + Operatori di assistenza + Fisioterapista) di 4 ore al giorno per paziente per sette giorni/letto. Personale Psicologico: (da aggiungere a quello in servizio presso la Rsa che attiva la sezione) 1 psicologo per 3 ore alla settimana, con funzioni di valutazione neuropsicologica del soggetto e di sostegno psicoterapeutico alla famiglia. Standard previsti in Convenzione Struttura Posti letto Minuti di assistenza Nucleo di Rsa di base n SVP n Struttura Posti Integrazione letto personale Rsa di base + SVP n Inf. Prof. + 1 Fkt Periodo e orario di servizio Il Servizio della Rsa e della Sezione S.V.P. di Cologna Veneta è aperto tutto l anno, 24 ore al giorno. Orario di apertura al pubblico - dalle 10,30 alle 11,30 - dalle 15,30 alle 17,30 - dalle 19,00 alle 20,00
14 R.S.A. di base ex o.p. La titolarità della R.S.A di base ex o.p. è dell Ulss 20 che espleta la funzione tramite la Direzione dei Servizi socio sanitari. La vigilanza sanitaria, a norma delle vigenti leggi, è effettuata dai competenti Servizi dell Ulss mentre la gestione assistenziale è stata affidata, con rapporto convenzionale, alla Casa di Riposo D. Cardo di Cologna Veneta. Cos è La R.S.A. di base ex o.p. è una struttura residenziale extra ospedaliera da dismissione dell ex Ospedale psichiatrico di Cologna Veneta. Si trova al 2 piano dell Ospedale di Cologna Venta in Via Rinascimento, n. 20 ed ha una capienza di 50 posti letto (effettivi 49). A chi è rivolta E una struttura rivolta a persone adulte con handicap grave psicofisico e di tipo psichiatrico, in possesso di certificazione di invalidità civile e certificate ai sensi della legge 104/92, che a causa delle loro problematiche personali e familiari non possono essere assistite a domicilio. Modalità di accesso La famiglia e la persona interessata devono rivolgersi al Servizio Socio- Sanitario Territoriale competente. Il Servizio preposto predispone un progetto di intervento individualizzato ed attiva la relativa richiesta di intervento previa valutazione delle condizioni di bisogno e delle conseguenti necessità assistenziali da parte dell Unità Valutativa Multidimensionale Distrettuale (U.V.M.D.) inoltrandola al Servizio Residenziale di riferimento presso la Direzione dei Servizi Socio Sanitari che autorizzerà l ingresso in Struttura. Anche le dimissioni ed i trasferimenti sono autorizzati dalla Direzione dei Servizi Socio Sanitari. Cosa fa Attua interventi socio-sanitari, socio-educativi, psico-sociali, ricreativi, culturali e di socializzazione. L assistenza medica, farmacologia e gli accertamenti di diagnostica strumentale e di laboratorio sono assicurati dall Ulss 20 di Verona mentre
15 l assistenza infermieristica, di riabilitazione, di cura e igiene della persona, di supporto psicologico, di animazione e socializzazione e di servizio alberghiero è garantita dalla Casa di Riposo D. Cardo con la propria organizzazione in conformità agli standard regionali. Finalità Le finalità di questo Servizio sono quelle di recuperare, mantenere e se possibile potenziare le capacità residue di vita autonoma degli utenti in ambiente protetto e strutturato tramite la realizzazione di progetti individuali che possano anche diversificare le modalità assistenziali Periodo e orario di servizio Il Servizio è aperto tutto l anno, 24 ore al giorno.
16 ORGANIZZAZIONE Presso il nucleo di Rsa di base ex o.p., l Ente assicura con la propria organizzazione i seguenti servizi: 1. Servizi attinenti le funzioni strettamente sanitarie: - assistenza infermieristica - attività di riabilitazione 2. Servizi attinenti le funzioni socio-assistenziali a rilievo sanitario: - cura della persona nell igiene personale e nelle necessità fisiologiche - aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane, comprensive dell assunzione dei cibi - cura dell aspetto personale - interventi educativi - valutazione psicologica 3. Servizi alberghieri: - servizio di ristorazione - servizio di lavanderia e guardaroba - manutenzione tecnica Il modello organizzativo si basa sui seguenti presupposti: 1. il lavoro per progetti: si tratta di una modalità operativa che vede l organizzazione impegnata nell individuazione di obiettivi di salute e benessere per gli ospiti e nella successiva valutazione dei risultati raggiunti. Il P.A.I.** (Piano di Assistenza Individuale) è la base dell assistenza erogata all interno della Struttura. Ogni ospite possiede un proprio P.A.I. definito in sede di U.O.I.** (Unità Operativa Interna) e descritto nell apposita scheda S.V.A.M.A.** (Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone adulte o Anziane); una sorta di chi fa cosa e con quali mezzi, per raggiungere gli obiettivi assistenziali preposti. 2. la valutazione multidimensionale: contribuisce ad accertare la condizione fisica, psicologica, relazionale ed il livello di autonomia dell anziano, al fine di personalizzare l assistenza; 3. il gruppo di lavoro: tale modalità si realizza ai diversi livelli: nell Unità Operativa Interne, nelle riunioni di servizio e nei programmi di intervento generali e mirati. La costituzione di gruppi di lavoro per ambiti omogenei, dove vengono definiti i criteri e le modalità di lavoro
17 nello specifico settore, sviluppano una nuova espressione organizzativa definita Responsabilità Condivisa. ** Piano di Assistenza Individuale (P.A.I.): la definizione del P.A.I. segue 4 fasi: - Conoscenza: valutazione globale e multiprofessionale della condizione di bisogno dell anziano; - Definizione degli obiettivi: definizione degli obiettivi di salute da perseguire tenendo conto al contempo dei bisogni evidenziati e delle risorse disponibili o attivabili; - Sviluppo dei programmi operativi: definizione dei Piani di Assistenza Individuale da riportare nell apposita scheda P.A.I., stabilendo altresì chi li realizza, i tempi previsti e le risorse coinvolte. Qualora non sussistano più le condizioni oggettive per la realizzazione del P.A.I. ne dovranno essere specificate le motivazioni; - Verifica dei risultati raggiunti: trascorsi i tempi previsti dal P.A.I. o alla luce di eventuali nuovi fatti, dovrà essere verificato il grado di raggiungimento degli obiettivi posti. Il P.A.I. viene rivisto periodicamente ed ogni volta che risulta necessario. L Unità Operativa Interna (U.O.I.): L U.O.I. è un incontro tra tutte le figure professionali di reparto dove, utilizzando la Scheda S.V.A.M.A. come strumento di rilevazione dati, si determina il profilo di autosufficienza degli ospiti. L U.O.I. si riunisce settimanalmente per valutare i bisogni dell anziano, definisce un piano di intervento e procede alla verifica dei risultati conseguiti. Le decisioni assunte in U.O.I. vengono applicate nei Piani di Assistenza Individuale e nei programmi terapeutici e riabilitativi dei singoli ospiti. L U.O.I. è composta dalle seguenti figure: - Direttore - Coordinatori di reparto (di I.P. e O.S.S.) - Medico coordinatore - Medico curante - Fisioterapista - Educatore professionale - Psicologo - Logopedista S.V.A.M.A.: Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone adulte o anziane. E uno strumento della Regione Veneto di rilevazione dati. Viene compilata dall Unità Operativa Distrettuale e valuta le seguenti variabili: mobilità, situazione cognitiva, situazione funzionale, necessità
18 di assistenza sanitaria ed il supporto della rete sociale. Si tratta di una sorta di scala di misura che determina un profilo finale di autonomia. Ad ogni Unità Operativa Interna la scheda viene aggiornata. La convinzione è che un organizzazione del lavoro basata su questi criteri, permette l affidabilità e la qualità delle prestazioni, creando nel contempo un clima organizzativo positivo. Tale organizzazione prevede la presenza delle figure professionali secondo il rispetto dello standard regionale previsto per i nuclei di Rsa di base per l assistenza media. Standard regionale L.R. N. 22/2002 per nucleo di Rsa di base a media assistenza Qualifica personale Standard regionale paziente/operatore Personale Coordinatore 1/90 0,50 0,5 Assistente Sociale 1/120 0,41 0,48 Oss 1/2,4 20,42 22,6 * Infermiere Prof. 1/12 4,08 6,21 Fisioterapista 1/60 0,82 0,83 Educatore Animatore 1/60 0,82 1,5 Logopedista 1/150 0,33 Al bisogno Psicologo 1/120 0,41 0,45 Podologo 1/200 0,24 35 prest. mese * Per alcuni ospiti viene previsto, da parte dell Ulss 20, l inserimento con affiancamento di un operatore personale con un monte ore variabile secondo il progetto assistenziale.
19 H.O.S.P.I.C.E. La titolarità dell Hospice extraospedaliero è dell Ulss 20 di Verona mentre la gestione assistenziale è affidata con rapporto convenzionale all Ipab D. Cardo di Cologna Veneta. L Hospice con 7 posti letto si trova presso il Presidio Ospedaliero di Cologna Veneta al 4 piano. Cos è L Hospice è una struttura residenziale da riconversione ospedaliera finalizzata a favorire l accoglimento di malati affetti da malattie progressive ed in fase avanzata, a rapida evoluzione e a prognosi infausta per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è più possibile o comunque risulta inappropriata. L Hospice costituisce uno dei nodi nella rete di continuità assistenziale per pazienti oncologici, in stretto collegamento quindi con i Medici di famiglia, con gli Ospedali e altre strutture di ricovero. A chi è rivolta Il ricovero nell hospice è destinato per lo più a malati affetti da patologia neoplastica terminale che necessitano di trattamenti intensivi indispensabili: - assistenza infermieristica; - assistenza medica; - assistenza sociale; - cure palliative; - programma nutrizionale e nutrizione artificiale; - assistenza psicologica alle famiglie e all ospite. Se l inguaribilità è l elemento che caratterizza la fase della malattia la curabilità, intesa come prendersi cura, della persona è il fondamento su cui si basano le cure palliative, protratte fino all ultimo istante di vita. La sofferenza dell ammalato di cancro che è entrato nella fase terminale della malattia è un intreccio di dolore fisico, psichico, sociale e spirituale, tale per cui si parla di sofferenza totale. L affermazione non c è più nulla da fare risulta falsa: c è, invece, da sedare il dolore e controllare gli altri sintomi più fastidiosi; c è da fornire assistenza, efficiente ma non asettica ed indifferente; c è da fornire sostegno attivo ed attento per combattere la disperazione, la frustrazione, la depressione, la perdita dell autostima, la paura della morte; c è da fornire sostegno sociale solerte e competente; c è da fornire sostegno spirituale indulgente e
20 amorevole; c è, infine, da accompagnare alla morte il paziente, preparare i familiari e fornire poi sostegno al loro lutto. Modalità di accesso L accoglimento nella struttura è proposto dall UOD del Distretto n. 4. Il Distretto contatta l Assistente Sociale dell Hospice comunicando i nominativi. I familiari di riferimento delle persone in lista vengono contattati telefonicamente e nel caso in cui confermino di accettare l inserimento parlano con il medico di base dell Hospice e con il medico palliativista, in presenza dello Psicologo, per l acquisizione delle necessarie informazioni mediche ed altre in ordine all organizzazione ed alle volontà stesse in merito all ingresso in Hospice. Finalità Garantire il benessere psicologico e relazionale del malato e dei suoi familiari, il comfort ambientale e la tutela della privacy. Il miglioramento della qualità della vita del malato e dei suoi familiari deve essere l obiettivo costantemente perseguito da tutti gli operatori dell hospice. Periodo e orario di servizio Il Servizio è aperto tutto l anno, 24 ore al giorno.
21 ORGANIZZAZIONE L Ente assicura con la propria organizzazione gli standard del personale così come previsto dalla convenzione sottoscritta con l Ulss 20 di Verona. Per 7 posti letto si prevedono: Qualifica personale Standard paziente/operatore Oss 6 Infermiere Prof. 6 Fisioterapista al bisogno Psicologo 6 h/sett. Minuti di assistenza giornaliera 450 L organizzazione dell Hospice prevede inoltre la presenza dell Assistente sociale, dell Assistente spirituale e del Volontariato; inoltre, per favorire la presenza e la partecipazione dei familiari dei malati, si permette loro l accesso senza limiti di orario con la possibilità di pernottamento per un familiare. L Ulss 20 garantisce la presenza di un medico di medicina generale e di un medico esperto in terapia del dolore.
22 CASA DI RIPOSO DOMENICO CARDO COLOGNA VENETA PROVINCIA DI VERONA CASA DI RIPOSO - RSA DI CURA E RIABILITAZIONE - RSA DI BASE - HOSPICE - SEZIONE S.V.P. Sede Legale ed Amministrativa Via Domenico Cardo n. 21 Centralino Fax Scheda di segnalazione disservizio Con il presente modulo può segnalare all Ente il disservizio avvenuto rispetto agli standard indicati nella presente Carta dei Servizi. Spett.le Casa di Riposo D. Cardo Cologna Veneta Cognome e nome O ospite O familiare O altro (segnare con una x) Telefono Indirizzo Disservizio da segnalare (precisare data, momento e luogo, soggetti presenti ed eventuale mancato rispetto allo standard): Cologna Veneta lì Firma
I servizi per anziani non autosufficienti
I servizi per anziani non autosufficienti Giuliano Marangoni Il trend demografico dell invecchiamento della popolazione ha come diretta conseguenza un aumento delle prestazioni sanitarie e socio sanitarie
DettagliArea Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS
Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non
DettagliPROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI
titolo documento PROCEDURA GESTIONE CENTRI RESIDENZIALI PER ANZIANI SCOPO e CAMPO DI APPLICAZIONE Lo scopo della presente procedura è di definire le modalità con cui la Cooperativa Promozione Lavoro gestisce
DettagliRuolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta
Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto
DettagliCENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO -
CENTRO RESIDENZIALE CURE PALLIATIVE - HOSPICE SAN MARCO - PERCORSO ASSISTENZIALE PER PAZIENTI TERMINALI Indice 2 1. Premessa 3 2. Attività dell Hospice San Marco 3 3. Obiettivi 4 4. Criteri di Ammissione
DettagliCure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012
Cure Domiciliari Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012 DEFINIZIONE DELLE CURE DOMICILIARI Le cure domiciliari consistono in trattamenti medici, infermieristici, riabilitativi, prestati da personale
DettagliALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO
ALZHEIMER ED ANZIANI CON DETERIORAMENTO COGNITIVO ASSISTENZA DOMICILIARE E CENTRO 1. Continuità dell intervento X Nuovo ( Centro diurno) X In continuità con servizio già attivato ( Assistenza Domiciliare)
DettagliL OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre. mv - 2010-2011
L OSS: analisi del profilo e delle aree di integrazione con le altre figure mv - 2010-2011 è l operatore che, al termine di specifica formazione professionale consegue un attestato di qualifica ed è abilitato
DettagliLEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.)
LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL 22-07-2009 REGIONE TRENTO (Prov.) Disposizioni per la prevenzione e la cura dell Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative legate all invecchiamento e per il sostegno delle
DettagliDELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d
32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del
DettagliL integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale
L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento
Dettagli1.OGGETTO 2.FINALITA 3. DESTINATARI
PROTOCOLLO OPERATIVO TRA I SERVIZI ASSISTENZA DOMICILIARE DEI COMUNI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SEREGNO E IL SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA DELL ASLMI3 DISTRETTO DI SEREGNO PER L EROGAZIONE
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI Definizione del Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani Il Servizio di Assistenza Domiciliare Anziani è costituito dal complesso di prestazioni
DettagliPiano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare
Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico
DettagliL ASSISTENZA PSICOLOGICA NELLE RESIDENZE PER ANZIANI. Raffaella Bonforte - Angelita Volpe
L ASSISTENZA PSICOLOGICA NELLE RESIDENZE PER ANZIANI Raffaella Bonforte - Angelita Volpe "La R.S.A. è una struttura extra-ospedaliera per anziani disabili, prevalentemente non autosufficienti, non assistibili
DettagliLO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus
LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura
DettagliINTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata
INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI
SETTEMBRE 2008 AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE DISABILI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento realizzato dai Comuni del Distretto 5 per
DettagliTerapia del dolore e cure palliative
Terapia del dolore e cure palliative { Legge 38/10 e alcuni dati sulla sua applicazione Dott. Angelo G. Virtuani Ordine dei Medici Chirurghi Monza Sabato 9 novembre 2013 Legge N.38 del 15/03/2010 - G.U.
DettagliREGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO
REGOLAMENTO REGIONALE ASSISTENZA RIABILITATIVA PSICHIATRICA DOMICILIARE E TERRITORIALE ASSICURATA DAL PRIVATO ISTITUZIONALMENTE ACCREDITATO Il presente regolamento si compone di n. 6 pagine, compresa la
DettagliSviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012
Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non
DettagliRegolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.
Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani,
DettagliServizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA SOCIO SANITARIO
Servizio Sanitario Nazionale Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA L OPERATORE SOCIO SANITARIO Per informazioni : Centro formazione sanitaria Corsi per Operatori Socio - Sanitari Via San Bortolo 85
DettagliPROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000. Comuni di:
Comune Capofila Aalatri PROVINCIA DI FROSINONE L. 328/2000 Comuni di: Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Filettino, Fiuggi, Guarcino, Paliano, Piglio, Serrone, Sgurgola, Torre Cajetani,Trevi nel Lazio,
DettagliCOMUNE DI BAGNOLO IN PIANO. Provincia di Reggio Emilia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO DIURNO
COMUNE DI BAGNOLO IN PIANO Provincia di Reggio Emilia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO DIURNO Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 11 del 22.03.2006 Pubblicato dal 11.04.2006 al 26.04.2006
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI
PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura
DettagliMaria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone
Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone Cos è un hospice Si definiscono centri residenziali di cure palliative (hospice) le strutture, facenti
DettagliREGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE
COMUNE DI BAGNOLO IN PIANO Provincia di Reggio Emilia REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 10 del 22.03.2006 Pubblicato
DettagliScheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII.
Scheda relativa al servizio "Appartamenti protetti per anziani e disabili" oggetto del contratto con l ASP Giovanni XXIII. 1 OBIETTIVI, DESCRIZIONE DEL SERVIZIO E UTENZA POSTI DISPONIBILI UBICAZIONE/LUOGO
Dettaglila riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA
auditorium di s. apollonia, firenze 17 aprile 2012 la riabilitazione dopo ictus e frattura di femore La riabilitazione in RSA Sandra Moretti Bruna Lombardi U.O. Recupero e Rieducazione Funzionale Azienda
DettagliCOMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA
COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola
DettagliAZIENDA ULSS 20 DI VERONA
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi
DettagliProf. Tarcisio Niglio CURE PALLIATIVE
Prof. Tarcisio Niglio Anno Accademico 2012-2013 Corso Triennale in Scienze Infermieristiche III anno 2 semestre CURE PALLIATIVE Troverete copia di queste diapositive nel sito internet: www.tarcisio.net
Dettagli) 21 38060 - NOMI (TN)
O P E R A R O M A N I (Azienda Pubblica di Servizi alla Persona ) Via Roma, 21 38060 - NOMI (TN) Costituita ai sensi della L.R. 21 settembre 2005, n.7 REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Gennaio
DettagliPROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI
Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9
DettagliLO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite. Federazione Cure Palliative Onlus
LO SAPEVI? Le cure al malato inguaribile e il supporto alla sua famiglia sono un diritto e sono gratuite Federazione Cure Palliative Onlus Cure Palliative - Definizione Le Cure Palliative sono la cura
DettagliL ASSISTENZA DOMICILIARE : PUBBLICO E PRIVATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA
L ASSISTENZA DOMICILIARE : PUBBLICO E PRIVATO PER IL MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA IL SERVIZIO ADI NEL TERRITORIO DELL ISOLA BERGAMASCA Coord. Sanitario Dott.ssa Porrati Luisa Infermiera CeAD
DettagliL UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI
L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI (servizi accreditati e convenzionati) Prima parte per UVG ed incontri preparatori
DettagliPROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI
PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI PIANO DISTRETTUALE DEGLI INTERVENTI del Distretto socio-sanitario di Corigliano Calabro Rif. Decreto Regione Calabria n. 15749 del 29/10/2008 ANALISI DELBISOGNO
DettagliALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE
ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE SERVIZI RIPARTITI PER TARGET DI RIFERIMENTO Centro diurno per
DettagliComune di Molinella REGOLAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI
Comune di Molinella REGOLAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 93 del 22/12/2014 INDICE 1. I servizi domiciliari nel Sistema integrato sociale, socio-sanitario
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE
REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI TRASPORTO SOCIALE Art. 1 (Istituzione del servizio) Il Comune di Fossalto promuove il benessere dei propri cittadini, con il fine di inserire ed integrare socialmente
DettagliC e n t r o d i u r n o i n t e g r a t o
C e n t r o d i u r n o i n t e g r a t o c a r t a d e i s e r v i z i centro diurno integrato Il CDI è dedicato a persone anziane con vario grado di non autosufficienza che, pur continuando a vivere
DettagliPROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE. Dr Mauro Bandera Oncologo
PROGETTO SIMULTANEOUS HOME CARE Dr Mauro Bandera Oncologo I progressi nella terapia dei tumori hanno portato ad una sopravvivenza a 5 anni dei 2/3 dei pazienti e di circa la metà a 10 anni dalla diagnosi.
Dettagli- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali
- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali N. 2739
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 2739 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato CARLUCCI Disposizioni in materia di ospedalizzazione domiciliare per i malati terminali Presentata
DettagliIL SERVIZIO DOMICILIARE
CASA ALBERGO PER ANZIANI Sistema qualità certificato COMUNE DI LENDINARA IL SERVIZIO DOMICILIARE Questo opuscolo riporta brevemente le principali informazioni per aiutarvi a capire meglio il servizio domiciliare,
DettagliCENTRI DIURNI E RESIDENZE
78 CENTRI DIURNI E RESIDENZE Centri diurni per disabili 8 Si tratta di un accoglienza diurna, con adeguata assistenza, per giovani adulti disabili che trascorrono la giornata in struttura, svolgendo attività
DettagliPunto Unico di Accesso. Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna
Punto Unico di Accesso Socio-SanitaroSanitaro nella provincia di Modena Violetta Ferrari Emanuela Malagoli 17 Maggio 2012 Bologna Il Punto Unico d'accesso Socio Sanitario (PUASS) è una modalità organizzativa
DettagliComune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA
Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 13.4.2010 ART. 1 FINALITA 1. Il servizio
DettagliBANDO DAL 15.03.2014 AL 30.06.2014
INTERVENTI PREVISTI DALLA DGR 740 DEL 27/09/2013 APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE IN MATERIA DI GRAVI E GRAVISSIME DISABILITA DI CUI AL FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013
DettagliLa RSA come modello di cura intermedia
Un modello di governance sociosanitaria nel territorio: il punto unico di accesso e la presa in carico della persona La RSA come modello di cura intermedia Relatore: Maria Assunta Pintus Direttore RSA
DettagliCOMUNE DI MORBEGNO REGOLAMENTO INERENTE IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (S.A.D.) (Provincia di Sondrio)
APPROVATO CON DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. N. DEL 21 )J2O1a REGOLAMENTO INERENTE DOMICILIARE (S.A.D.) IL SERVIZIO DI ASSISTENZA (Provincia di Sondrio) COMUNE DI MORBEGNO Art. 3 Finalità Art, 2
DettagliCARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT
CARTA DEI SERVIZI CENTRO SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE -SAAT Pag.1 Pag.2 Sommario COS È IL SERVIZIO AFFIDO E ADOZIONI TERRITORIALE SAAT... 3 DESTINATARI DEL SERVIZIO... 3 I SERVIZI OFFERTI...
DettagliLegge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)
Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006) Art.1 (Oggetto e finalità) 1. La Regione con la presente legge, in armonia
Dettagli17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI
17 MARZO 2014/ 15 APRILE 2014 CRITERI PER L EROGAZIONE DI BUONI SOCIALI A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITA GRAVE E PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI ART. 1 OGGETTO e FINALITA Il presente documento disciplina
DettagliCasa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice
Casa di Cura privata Villa Silvana - Aprilia U.O. Cure Palliative- Hospice Responsabile Medico: Medici di Reparto: Caposala: Dott. Alberto SINISCALCHI Dott. Andrea LIGUORI Dott. Gian Paolo SPINELLI Sig.ra
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliREGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO
REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 443 del 11/12/1989. Art. 1 Oggetto del servizio Il presente Regolamento
DettagliFunzionigramma Comunità Panta Rei
Funzionigramma Comunità Panta Rei Sanitario Psicoterapia/Psichiatra: In collaborazione con la Psicoterapeuta/Psicologa/NPI si occupa della valutazione clinica degli utenti nella fase del preingresso e
DettagliLA RETE DELLE CURE PALLIATIVE NELL ASL 2 SAVONESE
CENTRO DI TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE Direttore: dott. Marco Bertolotto LA RETE DELLE CURE PALLIATIVE NELL ASL 2 SAVONESE Le Cure Palliative forniscono il sollievo dal dolore e da altri gravi
DettagliSERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI. i.so.di. CARTA DEI SERVIZI
SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA PROGETTO INTEGRAZIONE SOCIALI DISABILI i.so.di. CARTA DEI SERVIZI CARTA DEI SERVIZI Progetto integrazione sociale disabili i.so.di. SERVIZIO DI FORMAZIONE ALL AUTONOMIA
DettagliArea Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia. Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS
Area Infanzia, Adolescenti, Giovani, Famiglia Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare socio-educativa per minori LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è promuovere un processo di cambiamento
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI
SETTEMBRE 2008 REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL BUONO SOCIALE ANZIANI Relazione tecnica Il presente regolamento è lo strumento di cui si sono dotati i Comuni del Distretto 5, secondo quanto previsto dalla
DettagliREGOLAMENTO DI GESTIONE DEL CENTRO DIURNO ASSISTENZIALE NATURA E GESTIONE DEL SERVIZIO ART. 1
REGOLAMENTO DI GESTIONE DEL CENTRO DIURNO ASSISTENZIALE NATURA E GESTIONE DEL SERVIZIO ART. 1 Il Centro Diurno Assistenziale è una Struttura semiresidenziale socio assistenziale e sanitaria che assiste,
DettagliAzione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:
Azione Disabilità Num. Scheda 2 TITOLO AZIONE o o Assistenza domiciliare per disabili LIVEAS OBIETTIVI Scopo dell intervento è consentire alle persone disabili la permanenza nell abituale contesto di vita
DettagliComune di Monchio delle Corti
Comune di Monchio delle Corti PROVINCIA DI PARMA C.A.P. 43010 Tel. 0521.896521 Fax 0521.896714 Cod. Fisc. e Part. IVA 00341170348 REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ARTICOLO 1 Il Servizio di Assistenza
DettagliPremessa Riferimenti normativi Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria
PAGINA 1 DI 5 ALLEGATO A Attività socio-sanitarie ad alta integrazione sanitaria e prestazioni sanitarie a rilevanza sociale della Società della Salute Zona Pisana Premessa La Società della Salute Zona
DettagliOGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI
OGGETTO: APPROVAZIONE REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE AD ANZIANI E SOGGETTI SVANTAGGIATI I L C O N S I G L I O C O M U N A L E PREMESSO che l assistenza domiciliare
DettagliGUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI
GUIDA AI SERVIZI ASSISTENZIALI FASIE è una associazione senza scopo di lucro che persegue lo scopo di garantire ai propri assistiti trattamenti sanitari integrativi del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre,
DettagliCARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO
CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO 1. L'Istituto San Vincenzo L'Istituto San Vincenzo è un ente religioso legalmente riconosciuto che dipende dalla Arcidiocesi di Milano. E' presieduto
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliSTRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA
AZIENDA ULSS N. 8 OPERE PIE D ONIGO STRUTTURA INTERMEDIA DI RIABILITAZIONE DALLA DISABILITA ACQUISITA attività innovativa (delibera del Direttore Generale dell Azienda ULSS n. 8 del 29 novembre 2007 n.
DettagliExcursus legislativo sulla palliazione. Francesca Nardi Assistenti Sociali e Psicologi a confronto sui temi di fine vita e palliazione 19 Aprile 2011
Excursus legislativo sulla palliazione Francesca Nardi Assistenti Sociali e Psicologi a confronto sui temi di fine vita e palliazione 19 Aprile 2011 1 Legge 39/99 Stabilisce l adozione di un programma
Dettagli********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;
Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi
DettagliASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA
ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA IL CASE MANAGEMENT: UN MODELLO ORGANIZZATIVO PER LA CURA DEL PAZIENTE PSICHIATRICO La presa in carico e la pianificazione Dott.ssa
DettagliI.S.R.A.A. ISTITUTO PER SERVIZI DI RICOVERO E ASSISTENZA AGLI ANZIANI ENTE PUBBLICO - I.P.A.B. - Decreto Regione Veneto n.
I.S.R.A.A. ISTITUTO PER SERVIZI DI RICOVERO E ASSISTENZA AGLI ANZIANI ENTE PUBBLICO - I.P.A.B. - Decreto Regione Veneto n. 43 del 09/01/1991 REGOLAMENTO PER L ACCOGLIENZA ED IL FUNZIONAMENTO DEL SERVIZIO
DettagliCRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI
CRITERI DI RIFERIMENTO PER L ACCESSO AL BUONO SOCIALE 2015 PER PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE O NON AUTOSUFFICIENTI 1. PRINCIPI GENERALI I seguenti criteri disciplinano, all interno di un sistema integrato
DettagliDISPOSIZIONI PER GARANTIRE CURE PALLIATIVE AI MALATI IN STATO DI INGUARIBILITÀ AVANZATA O A FINE VITA E PER SOSTENERE LA LOTTA AL DOLORE
Legge regionale 19 marzo 2009, n. 7 (BUR n. 25/2009) DISPOSIZIONI PER GARANTIRE CURE PALLIATIVE AI MALATI IN STATO DI INGUARIBILITÀ AVANZATA O A FINE VITA E PER SOSTENERE LA LOTTA AL DOLORE Art. 1 - Finalità.
DettagliCIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO
CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.
DettagliCARTA dei SERVIZI. di Cure Domiciliari della coop.
CARTA dei SERVIZI di Cure Domiciliari della coop. 1 La carta dei servizi costituisce un importante punto di riferimento per l utente che può conoscere agevolmente i servizi e le loro modalità di erogazione.
DettagliFORUM P.A. SANITA' 2001
FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione
DettagliI SERVIZI STANDARD EROGATI IN TUTTE LE RESIDENZE. Inoltre nelle Residenze per anziani non autosufficienti :
Gli spazi e i servizi standard 18 I SERVIZI STANDARD EROGATI IN TUTTE LE RESIDENZE Assistenza alla sona 24 h su 24 Assistenza medica diurna (secondo necessità) Assistenza infermieristica diurna Assistenza
DettagliCOMUNE DI DOLO Assessorato alle Politiche Sociali REGOLAMENTO DEL SERVIZIO PASTI A DOMICILIO
COMUNE DI DOLO Assessorato alle Politiche Sociali REGOLAMENTO DEL SERVIZIO PASTI A DOMICILIO APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 64 DEL 29.11.2007 1 INDICE PREMESSA CAPO I PRINCIPI E OBIETTIVI Art.1
DettagliRegolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22.
COMUNE DI GAVORRANO Provincia di Grosseto Regolamento dei soggiorni residenziali per vacanza rivolti a bambini e ragazzi fino a 18 anni ex art. 11 della LR 14 aprile 1999, n. 22. TITOLO I - Oggetto Art.
DettagliGLI STANDARD DI QUALITÀ
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona GLI DI QUALITÀ DELLE RESIDENZE SANITARIE ASSISTENZIALI RSA di Rovereto, via Vannetti n. 6 RSA di Rovereto, Borgo Sacco, via Fedrigotti 1n. 7 GLI DI QUALITÀ La Vannetti
DettagliMODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.
ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico
DettagliINTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)
INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione
DettagliD.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art.
D.M. 21 maggio 2001, n. 308 Requisiti strutture a ciclo residenziale Preambolo, Art.1, Art.2, Art. 3, Art. 4, Art. 5, Art. 6, Art. 7, Art. 8, Art. 9, Preambolo IL MINISTRO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE Visto
DettagliCome a Casa. Residenzialità leggera: esperienze, progetti e sperimentazioni. Dott.ssa Maria Assunta Pintus
Come a Casa Residenzialità leggera: esperienze, progetti e sperimentazioni Dott.ssa Maria Assunta Pintus Bologna 14 novembre 2012 La Regione Autonoma della Sardegna 377 Comuni 8 Province 8 ASL 1 Azienda
DettagliBANDO A SPORTELLO (DAL 16.03.2015 AL 30.10.2015 O FINO AD ESAURIMENTO FONDI)
INTERVENTI PREVISTI DALLA DGR 2883 DEL 12/12/2014 PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE IN MATERIA DI GRAVI DISABILITA E NON AUTOSUFFICIENZA DI CUI AL FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2014. ULTERIORI
DettagliDISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013
DISTRETTO SOCIO SANITARIO - U.O.S.D. RETE ASSISTENZIALE OSPEDALE DI COMUNITA - RELAZIONE ATTIVITA ANNO 2013 1.1 UNO SGUARDO D INSIEME 1.1.1 Il contesto di riferimento L UOSD Rete Assistenziale comprende
DettagliLa Regione Piemonte per concretizzare il progetto obiettivo nazionale Tutela della salute degli anziani ha istituito l Unità di Valutazione
Perchè L A.S.L. deve farsi carico dei costi sanitari derivanti dagli interventi assistenziali rivolti ad anziani non autosufficienti, pertanto si avvale della Commissione per avere una valutazione tecnica
Dettagli03. Il Modello Gestionale per Processi
03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma
DettagliS.S.E.R. NUOVA EDUCATIVA TERRITORIALE
CARTA DEL SERVIZIO S.S.E.R. NUOVA EDUCATIVA TERRITORIALE CARTA DEL SERVIZIO Strumento di base che regola i rapporti fra Servizio e utenti nonché dichiarazione d intenti con la quale la cooperativa Il Punto
DettagliREGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza
DettagliARSAGO SEPRIO - BESNATE - CARDANO AL CAMPO CASORATE SEMPIONE - FERNO GOLASECCA LONATE POZZOLO - SOMMA LOMBARDO - VIZZOLA TICINO
INTERVENTI PREVISTI DALLA DGR 740 DEL 27/09/2013 APPROVAZIONE DEL PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE IN MATERIA DI GRAVI E GRAVISSIME DISABILITA DI CUI AL FONDO NAZIONALE PER LE NON AUTOSUFFICIENZE ANNO 2013
DettagliFondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus
Carta dei Servizi RSA aperta Fondazione Santa Chiara Centro multiservizi per la popolazione anziana Onlus 1 INDICE Destinatari p. 3 Descrizione dell unità d offerta p. 3 Modalità di erogazione delle prestazioni
DettagliComune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA
Comune di Montevecchia Provincia di Lecco REGOLAMENTO DELL ASILO NIDO DEL COMUNE DI MONTEVECCHIA APPROVATO CON DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N.37 DEL 30/09/2011 ART. 1 - FINALITÀ DEL SERVIZIO Il Comune
Dettagli