Ai Capi Gruppo Consiglio Regionale del Veneto. Palazzo Ferro Fini San Marco, 2322 Venezia

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1 Segreteria di Coordinamento Regionale e Territoriale di Venezia Via Trieste 159 Marghera Venezia Telefono /fax cell E MAIL: fsi.ve@usaenet.org Al Presidente V Commissione Consiglio Regionale del Veneto Dr Leonardo Padrin Al Segretario V Commissione Consiglio Regionale del Veneto Dott.ssa. Arianna Lazzarini Ai Capi Gruppo Consiglio Regionale del Veneto Palazzo Ferro Fini San Marco, 2322 Venezia AUDIZIONI SU PAGR /CR del Adeguamento delle schede di dotazione ospedaliera delle strutture pubbliche e private accreditate, di cui alla l.r 39/1993 e definizione delle schede di dotazione territoriale delle unità organizzative dei servizi e delle strutture di ricovero intermedie. PSSR Richiesta di parere alla Commissione Consiliare. Art. 9, comma 1 ed art. 10 comma 1, l.r. 23/2012. Chiarissimo Presidente, Chiarissimi Capi Gruppo in relazione a quanto in oggetto la scrivente Organizzazione Federazione Sindacati Indipendenti FSI Coordinamento Regione Veneto per le prerogative in capo, riporta a seguire il proprio contributo e osservazioni, auspicandone il loro recepimento e condivisione in una ottica proattiva a tutela della appropriatezza della prestazione sanitaria al cittadino e di valorizzazione delle politiche di professionalità dei lavoratori del Comparto e in primis delle Professioni Sanitarie ASSISTENZA TERRITORIALE Nel condividere l importante investimento di presa in carico del paziente sul Territorio e il modello organizzativo distrettuale in una ottica di sistema integrato, nella quale organizzazione viene prevista l attivazione della Centrale Operativa Territoriale, riteniamo tale aspetto pregiudiziale nel nuovo contesto organizzativo, prevedendo necessariamente per una efficace ed efficiente governace del processo, un forte investimento sulle risorse umane in termini di acquisizione di personale in primis infermieristico e ostetriche,prevedendo percorsi formativi integrati. 1

2 Segreteria di Coordinamento Regionale e Territoriale di Venezia Via Trieste 159 Marghera Venezia Telefono /fax cell E MAIL: fsi.ve@usaenet.org Integrazione Ospedale Territorio La riduzione dei posti letto in ospedale comporta la dimissione precoce concordata della puerpera che però deve contare su una rete territoriale altamente qualificata, con professionisti in grado di rispondere ai bisogni assistenziali della madre e del neonato entrando in collegamento con il pediatra di famiglia. Ne discende che il percorso nascita deve essere guidato da un ostetrica case- manager che attraverso protocolli e linee guida condivisi. Per questa motivazione chiediamo l inserimento della professione ostetrica nel gruppo di coordinamento aziendale per la pianificazione e l organizzazione delle attività relative alla gestione del paziente dell area materno infantile tra l ambito ospedaliero e territoriale,finalizzato alla condivisione dei percorsi assistenziali,alla loro corretta applicazione ed alla responsabilizzazione sulla valutazione degli esiti. Riteniamo inoltre che per le motivazioni in premessa siano inserite nel gruppo ulteriori professionalità, tenuto conto della patologia del paziente preso in carico. vedi Fisioterapista della riabilitazione,logopedista ecc ecc. ASSISTENZA OSPEDALIERA Nel condividere il nuovo modello di rete identificato dal PSSR è quello denominato Hub e spoke, con la definizione della rete di assistenza ospedaliera articolata su due livelli: Ospedali di riferimento Provinciali e Presidi Ospedalieri di rete a quali si affiancano ospedali nodo di rete a indirizzo monospecialistico, sulla base della complessità clinica e intensità di cura richiesti, si ritiene che la riduzione dei posti letto pubblici Hub e di rete nel succitato modello organizzativo, non sia penalizzante a favore di cliniche private convenzionate se non a indirizzo monospecialistico accreditato. Riteniamo inoltre che la riduzione dei posti letto ospedalieri deve essere effettuata contestualmente alla reale avvenuta attivazione dei posti letto per l'assistenza territoriale Tale considerazione nasce dai principi di appropriatezza affermati nel PSSR e dalla necessità di assicurare posti di lavoro e competenze professionali in primis dalle Aziende Sanitarie Pubbliche. Le Strutture PRIVATE Convenzionate, dovranno prevedere in futuro un ruolo di supporto all assistenza territoriale accreditandosi come strutture di ricovero intermedio, fermo restando i vincoli previsti sullo standard regionale previsto sui posti letto. RETE EMERGENZA URGENZA TERRITORIALE ED OSPEDALIERA Ai fini di una più efficacie ed efficiente presa in carico del paziente critico e della sua stabilizzazione su tutto il territorio di competenza della Azienda ULSS e soprattutto nelle aree di confine, riteniamo che tale competenza anche nelle ambulanze di supporto di base deva necessariamente essere effettuata a salvaguardia delle funzioni vitali del paziente critico da personale specializzato (infermiere ALS e non possa essere affidata alla figura dell OSS o del Soccorritore Volontario) ai quali, riconoscendone il valore sociale vanno affidati trasporti secondari in ambulanza con pazienti stabilizzati/ o dimessi dal Pronto Soccorso. Prevedere, come già rappresentato, una unica centrale di coordinamento regionale per la gestione dell'elisoccorso su tutto il territorio regionale con risorse umane e mezzi dislocati negli eliporti presenti negli ospedali HUB, previsti nella rete ospedaliera regionale. 2

3 Segreteria di Coordinamento Regionale e Territoriale di Venezia Via Trieste 159 Marghera Venezia Telefono /fax cell E MAIL: fsi.ve@usaenet.org RESPONSABILITA ORGANIZZATIVA FUNZIONALE Nel richiamare quanto previsto dal punto 4.3 AZIONI PER LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE PSSR licenziato. Negli atti aziendali dovranno essere previste delle figure dirigenziali delle Professioni sanitarie non mediche, atte a coadiuvare il Direttore della funzione territoriale ed il Direttore della funzione ospedaliera nell organizzazione dei servizi e delle attività assistenziali Considerato che il la Figura del Direttore/ Responsabile Professioni sanitarie è inserito nel collegio di Direzione (vedi Dgr. 975), riteniamo che nell atto Aziendale la UOC Professioni sanitarie deva essere collocata in staff alla Direzione Strategia, prevedendone la sua articolazione come UOSD a livello di struttura ospedaliera e territoriale, in stretta collaborazione funzionale nel rispetto della propria autonomia e competenza organizzativa e professionale, a vari livelli, con il Direttore Sanitario, Il Direttore medico della funzione Ospedaliera e il Direttore dei Servizi Sociali e della Funzione Territoriale. Nelle succitate strutture organizzative delle professioni sanitarie ai vari livelli, dovrà essere prevista la figura di un dirigente di Area Tecnica delle Professioni sanitarie non a indirizzo infermieristico, in modo tale che le strutture di cui all art.4.3 bis della Legge Regionale n. 23 del 29 giugno 2012, soddisfino il concetto di competenza multi professionalità, secondo quanto previsto anche dalla L. 251/2000. RETI CLINICHE: LABORATORIO ANALISI La diagnostica di laboratorio, pur nella necessità di mantenere la qualità delle prestazioni, non può non essere oggetto ad una riorganizzazione sinergica finalizzata tra strutture situate in ospedali di riferimento e strutture situate in ospedali di rete ad un incremento anche quantitativo delle prestazioni attraverso nuovi modelli organizzativi che, in particolare per le strutture di riferimento territoriale, non possano non garantire un utilizzo anche nella fascia pomeridiana della strumentazione(12 ore x 6 giorni). La necessaria centralizzazione della fase analitica non può non comportare, in funzione della ottimizzazione delle risorse, la individuazione tra le prestazioni eseguibili negli ospedali di riferimento (biologia molecolare, tossicologia, farmacologia,...) e le prestazioni eseguibili negli ospedali di rete, fermo restando la responsabilità delle strutture in una logica di ottimizzazione delle risorse strumentali e professionali. Il modello di rete dei laboratori non può non interessare, ove presenti, le strutture accreditate: in altri termini l'eventuale convenzione va rimodulata in una logica di esecuzione di prestazioni prestabilite e non di struttura anche come garanzia dell'obiettivo del perseguimento di livelli qualitativamente sempre più elevati della prestazione: in ogni caso eventuali service non possono che avvenire con laboratori situati in ospedali di riferimento almeno provinciale. Va pertanto garantito, non solo per le i laboratori collocati in strutture pubbliche ma anche per le eventuali strutture accreditate, la realizzazione di un sistema in grado di garantire la trasmissione delle informazioni in tempo reale. Per la Medicina Trasfusionale, analogamente a quanto previsto per la Diagnostica di Laboratorio e per Anatomia Patologica, va formalizzata nelle schede ospedaliere, la presenza di Unità Semplici a valenza Dipartimentale in ogni ospedale di rete fermo restando ovviamente, per l'unità Operativa Complessa di medicina Trasfusionale, la funzione di coordinamento per le strutture della provincia di riferimento. 3

4 Segreteria di Coordinamento Regionale e Territoriale di Venezia Via Trieste 159 Marghera Venezia Telefono /fax cell E MAIL: fsi.ve@usaenet.org Osservazioni Allegato Al DGR. 975 Linee Guida per la predisposizione dell atto aziendale Premesso che la Regione Veneto con provvedimento Deliberazioni della Giunta Regionale N del 19 maggio 2009 ha approvato il Modello Regionale di Sistema di Gestione della Sicurezza per le strutture sanitarie pubbliche con la seguente motivazione: Il tema della salute e della sicurezza sul lavoro è all'attenzione di tutti per la necessità inderogabile di adottare processi di gestione evoluti che la Giunta Regionale con propria DGR 2133 del 10 Luglio 2007 ha approvato il progetto "Promozione dei Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGS) e del benessere organizzativo nelle Strutture Sanitarie Pubbliche del Veneto". Richiamati gli obblighi e i vincoli previsti dal D.Lgs81/2008 e successive modifiche ed integrazioni in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, per le responsabilità in capo al Datore di Lavoro(Direttore Generale) riteniamo che obbligatoriamente tra gli obbiettivi di budget dichiarati nel nuovo atto aziendale devono essere recepite e attuate le politiche previste nel DGR 2133 del 10 Luglio 2007, prevedendo nel nuovo organigramma la collocazione in staff al Direttore Generale della UOC/UOSD, a seconda della complessità della azienda del Servizio Prevenzione e Protezione. CONCLUSIONI La scrivente Organizzazione ritiene necessario richiamare alla luce dell attuazione del nuovo PSSR l importanza del tavolo regionale quale momento di monitoraggio e confronto continuo con le Organizzazioni Sindacali Rappresentative, aspetto per il quale parimenti ad altre Organizzazioni abbiamo richiesto l immediata integrazione della dgr n.912/ Ciò premesso richiediamo come già affermato al tavolo regionale : la definizione delle nuove dotazioni organiche,secondo standard di riferimento regionale, secondo i nuovo criteri assistenziali di presa in carico del paziente per intensità di cura. Il monitoraggio della mappatura dei part. Time secondo l accordo regionale siglato L attivazione di un tavolo aziendale di confronto preventivo,continuo e di monitoraggio con i Direttori Generali sui contenuti del nuovo atto aziendale e successivi step applicativi,prevedendo un sinergia di confronto anche al tavolo della Conferenza dei Sindaci. Marghera, Venezia 18 Luglio 2013 Per il Coordinamento Regionale FSI Regione Veneto Roberto Tosi 4

5 : Padova, 12 Luglio 2013 La Rete Alzheimer del Veneto e il Centro Regionale Invecchiamento Cerebrale (CRIC) I dati demografici circa l andamento dell età della popolazione e i dati epidemiologici indicano che il problema della demenza o più genericamente del declino cognitivo e della disabilità a questo connessa, sono di massima rilevanza per la programmazione delle attività sanitarie, socio-sanitarie e di assistenza dei prossimi anni. Con circa 80 mila casi di demenza presenti nella Regione del Veneto ed un numero che raggiunge oltre 100 mila casi, se si fa riferimento al Nordest del Paese, la demenza è diventata una delle patologie di maggior impatto sanitario. Più della metà dei casi viene assistito dai familiari a domicilio con un carico economico, sociale e psicologico conseguente molto pesante. L incremento annuo dell insorgere di questa patologia è pari al 12% ANNO di prime visite e con un sensibile aumento di persone tra i 50/60 ANNI. Questi dati sono sufficienti per fare una osservazione dettagliata e attenta della problematica e non semplicemente individuare dei palliativi che potrebbero solo tamponare il problema senza inciderne la radice. Purtroppo, a causa di una offerta assistenziale polverizzata tra ambulatori ospedalieri (UVA/CDC), Centri di Servizio e un medico di medicina generale riluttante a farsi carico della problematica, il paziente e la famiglia si ritrovano a fronteggiare la malattia in solitudine. Occorre invece poter offrire: diagnosi tempestive e accurate; supporto psicologico e formativo ai familiari; continuità assistenziale anche a domicilio con una reale presa in carico del paziente e della famiglia da parte di strutture adeguatamente preparate e definite sul piano organizzativo; formazione e aggiornamento di tutte le figure sanitarie che sono implicate nel sistema di cura, in particolare di tutti i medici di famiglia e ancor di più dei medici che operano presso i Centri di Servizio e le RSA; accurato monitoraggio dei casi presenti e delle risorse utilizzate; sperimentazione e ricerca di soluzioni mediche ed organizzative, innovative per ridurre il peso economico e sociale della malattia. Federazione Veneta Solidarietà Alzheimer Sede : Sarmeola di Rubano (PD) Via Mazzini 93 Sede Operativa : Castelfranco Veneto Via Bella Venezia 81 E.Mail : federazionevsalzheimer@gmail.com c.f

6 : La Rete Alzheimer istituita dal recente PSSR è sicuramente un passo avanti; in questo senso il Centro Regionale per lo Studio e la cura dell Invecchiamento Cerebrale (C.R.I.C.) è diventato fondamentale affinché le parole possano trovare una realizzazione concreta. Tuttavia, al di là delle buone intenzioni, alcune disposizioni regionali recenti e la definizione delle schede ospedaliere regionali sollevano alcune perplessità che ci preoccupano come Federazione delle Associazioni dei familiari. Innanzitutto una domanda chiarificatrice: L acronimo C.R.I.C. oggi cosa significa? CENTRO REGIONALE PER LO STUDIO SULL INVECCHIAMENTO CEREBRALE o Centro di Riferimento per lo Studio sull Invecchiamento Cerebrale. Noi diremmo che la differenza è notevole, sotto tutti i punti di vista. Tralasciando la lunga storia che ha accompagnato questo Centro e che immagino tutti voi conosciate, il trasferimento da Arcugnano a Valdagno, le peripezie dei dipendenti e dei documenti riguardano solo gli ultimi passaggi. La storia recente ci racconta che il 18 Giugno del 2012 (è ormai passato un anno) abbiamo visitato assieme al Dr. Adriano Cestrone, allora Direttore Generale, al Dr. Rupolo e alla D.ssa Destro il nuovo Centro di Servizio di Selvazzano (di proprietà dell IRA di Padova), struttura bella, nuova e con una prospettiva di buone risposte ai bisogni dei malati. Dopo un anno di attività del CENTRO REGIONALE PER L INVECCHIAMENTO CEREBRALE, sito a Selvazzano, ad oggi cosa si è raggiunto? Con DECRETO DEL SEGRETARIO DELLA SEGRETERIA REGIONALE PER LA SANITA' N. 31 del 18/04/2013, Dr. Domenico Mantoan, (BUR n. 46S del 31/05/2013) è stata pubblicata l autorizzazione all esercizio di attività sanitaria in regime di RICOVERO (8 posti letto), di DAY HOSPITAL (2 posti letto) e AMBULATORIO SPECIALISTICO. I familiari hanno fatto una scoperta, contattando il C.R.I.C. che la struttura di Selvazzano può fornire solo ricoveri riabilitativi, mentre le procedure diagnostiche devono essere eseguite presso il Policlinico di Padova. Qual è il senso di tutto questo? Perché invece di concentrare le competenze esse vengono disperse? In riferimento alla deliberazione con la quale la Giunta Regionale trasmette al Consiglio la riformulazione della Sanità della nostra regione (DGR/CR 68 del 18 giugno 2013) si evince a pagina 111 (riferimento Azienda Ospedaliera di Padova) che 8 posti letto ordinari per lo Studio e la Cura dell Invecchiamento Cerebrale (CRIC) sono inseriti nell Area Riabilitativa e a pagina 108 si inserisce il (CRIC) in Geriatria. Per cui ci si chiede dove deve essere collocato il CENTRO REGIONALE PER L INVECCHIAMENTO CEREBRALE? Dovrà dipendere da strutture diverse? Il malato e la sua famiglia che percorso devono fare? Il malato giovane, che nessun geriatra inserisce in visita, dove deve andare per avere la diagnosi ed il successivo piano terapeutico? Federazione Veneta Solidarietà Alzheimer Sede : Sarmeola di Rubano (PD) Via Mazzini 93 Sede Operativa : Castelfranco Veneto Via Bella Venezia 81 E.Mail : federazionevsalzheimer@gmail.com c.f

7 : Sempre sfogliando le Schede Ospedaliere, nell allegato G, pagina 9 (riferimento Azienda ULSS n 5) al paragrafo: STRUTTURE A VOCAZIONE TERRITORIALE si legge nel numero di posti letto da attivare sono compresi n.5 posti letto a valenza provinciale afferenti al Centro di Riferimento per l Invecchiamento Cerebrale Questo cosa vuol dire? Saranno ulteriori 5 posti letto legati al CRIC di Selvazzano? Saranno dei posti anomali, cioè spostati da un Centro di Servizio ad un altro? Non riusciamo proprio a capire questa collocazione e da chi saranno seguite le persone ricoverate. Sarà il personale che da Selvazzano si sposterà a Valdagno? Dovranno lavorare in sinergia tra di loro? A nostro modesto avviso ci sembrava che l importanza del CRIC fosse data da una specificità nella diagnosi e cura della demenza, quella di avere un CENTRO MULTISPECIALISTICO in cui la persona con queste problematiche potesse essere presa in carico e valutata contemporaneamente da più specialisti: neurologo, geriatra, psichiatra, riabilitatore ( logopedista ed educatore). Come sarà impostato questo gruppo di lavoro? Infine facciamo presente che dal 18 Giugno al 31 Dicembre 2012 sono stati visti oltre 700 pazienti. Cosa proponiamo Vorremmo che la definizione delle schede ospedaliere fosse l occasione per fare chiarezza su un tema già a lungo dibattuto, che il C.R.I.C., come previsto dal PSSR fosse quel punto REGIONALE di riferimento per le attività di diagnosi, di cura e di riabilitazione, Sia definito più chiaramente nel provvedimento attualmente in discussione l unitarietà e l afferenza del C.R.I.C., senza artificiose suddivisioni. Vorremmo che la struttura di Padova fosse messa in grado di lavorare a pieno regime, offrendo in un unica struttura tutte le prestazioni utili alla diagnosi, cura e riabilitazione del malato, con personale adeguato, con la possibilità di ricoverare le persone con problematiche relative al declino cognitivo, sia giovani che anziani, con patologia iniziale o più gravi, ponendo particolare attenzione a malati agitati che non trovano risposte adeguate nelle strutture ospedaliere attuali. In questa linea dovrebbe essere ricomposto anche l archivio documentale del C.R.I.C., onde evitare inutili perdite di tempo ai famigliari, come andare a ritirare le cartelle a Valdagno, firmare una marea di carte per poterne entrare in possesso con un iter quasi fantozziano. Ricollocare la BIOBANCA, che contiene altre 5000 campioni di Liquor per poter procedere al lavoro di ricerca e, come proposto dal Dr. Mantoan, la giusta sede dovrebbe essere a Padova Via Orus, dove si trovano le altre Biobanche. Il patrimonio genetico è rilevante. Confidiamo che quanto esposto sia analizzato, considerato e valutato positivamente alla luce dei problemi che i malati e le loro famiglie incontrano quotidianamente. Cordialmente salutiamo. Federazione Veneta Solidarietà Alzheimer Sede : Sarmeola di Rubano (PD) Via Mazzini 93 Sede Operativa : Castelfranco Veneto Via Bella Venezia 81 E.Mail : federazionevsalzheimer@gmail.com c.f

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10 Presidente F. N. Bortoluzzi Presidente Eletto M. Azzurro Segretario F. Galeazzi Consiglieri G. Cataudella M. Franco A. Mega F. Valiante Presidente G. de Pretis Presidente Eletto G. Mastropaolo Segretario e Tesoriere F. Ferrara Consiglieri G. Franceschini A. Gabbrielli E. Galliani M. Pantalena FEDERAZIONE ITALIANA DELLE MALATTIE DIGESTIVE Venezia, 6 giugno 2013 OGGETTO: osservazioni schede dotazione ospedaliera In riferimento alla dotazione ospedaliera si ritiene soddisfacente la distribuzione dello UO di Gastroenterologia (UOC e UOSD) nel territorio ma non sembra adeguatamente definita la distribuzione dei posti letto negli Ospedali di Rete. Si chiede infatti che in ogni Ospedale di Rete, come peraltro correttamente definito nelle ULSS 4 e 5, siano identificati con chiarezza i posti letto di gastroenterologia e non genericamente allocati in area medica. Si richiama infatti l importanza di garantire pieno sviluppo al Sistema ad Alta Integrazione per la gestione delle urgenze endoscopiche gastroenterologiche (DGR 1183/2010); si ricorda altresi il migliore esito clinico della gestione diretta del paziente critico da parte delle UO Gastroenterologia (Libro Bianco della Gastroenterologia, dati su mortalita e degenza media). Cordiali saluti. Presidente F.P. Russo Segretario C. Tieppo Rappresentanti L. Benini A. Ederle F. Farinati Per comunicazioni: fnbort@gmail.com Dr. Francesco Bortoluzzi FISMAD Veneto

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