Politica Sociale
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- Gustavo Bianchini
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1 Politica Sociale Step 2 - Storie di vita, sussistenza, benessere Matteo Villa matteo.villa@sp.unipi.it
2 1. Una giornata qualunque Come risolviamo il problema quotidiano della sussistenza? Chi / Cosa rende possibile, e in quale modo, la sussistenza e il benessere dell'uomo?
3 2. Forme dello scambio e di integrazione Karl Polanyi: tre forme di scambio e integrazione sociale ed economica reciprocità redistribuzione mercato
4 2. Forme dello scambio e di integrazione La reciprocità La reciprocità è intesa come movimento (o disponibilità) di beni e servizi fra attori disposti simmetricamente, senza un centro definito. la relazione è vincolata da norme e istituzioni (parentela, comunità, tradizioni religiose, altre forme di appartenenza), a carattere eventualmente mutualistico o clientelaristico.
5 2. Forme dello scambio e di integrazione La reciprocità (continua) La relazione ha un valore in sé, mentre il valore dell oggetto scambiato non è dato in sé, ma dipende dalle norme che definiscono il valore e le modalità del rapporto tra interazione e oggetto dell interazione. Rapporti di reciprocità si attualizzano in movimenti di dare e avere su sequenze di tempo differenziate, connesse alle norme condivise e alla presenza o assenza di mutualità. L appartenenza ad un più ampio sistema di aspettative e obbligazioni oltre la durata e il senso del singolo atto di scambio, è il criterio basilare di accesso a questa forma.
6 2. Forme dello scambio e di integrazione La redistribuzione la redistribuzione «designa un movimento verso un centro e poi di allontanamento da esso, indipendentemente dal fatto che gli oggetti siano spostati fisicamente o soltanto la loro disponibilità sia oggetto di mutamento» (Polanyi 1977 : 62). Si rende necessaria la presenza di un centro politico, consolidato e riconosciuto, che costituisca il luogo di raccolta e redistribuzione delle risorse (es. istituzioni di welfare).
7 2. Forme dello scambio e di integrazione La redistribuzione (continua) La struttura è definita da norme e leggi proclamate ai diversi livelli di centricità Il valore della relazione in sé, differisce in base alla natura del contesto sociale e ai significati dell appartenenza (dalla cittadinanza, alla appartenenza tribale). In tutti i casi, i legami attualizzano uno status di diritti e doveri che coniuga dimensione sociale, politica ed economica, secondo l ottica culturale prevalente nel sistema considerato.
8 2. Forme dello scambio e di integrazione Il mercato Lo scambio di mercato costituisce un movimento fra una qualsiasi coppia di punti dispersi o casuali del sistema. Gli scambi puri di mercato non producono legami: si attualizzano sulla base dell interesse razionale rispetto allo scopo esaurendo i significati dello scambio nella contingenza del medesimo e nell esito della transazione, (valore monetario). Il contesto (norme e strutture) non è ritenuto influente La norma regolatrice è data dal rapporto tra domanda e offerta Il tempo tende a zero (contingenza dello scambio), e il suo scorrere è una punteggiatura di eventi casuali senza sequenze
9 3. Storie di vita di disoccupati di lungo periodo Urbex. Spatial Dimension of Urban Social Exclusion and Integration Fonti: A. Andreotti, Y. Kazepov Y. (eds.), Spatial Dimension of Urban Social Exclusion and Integration. A European Comparison: The Case of Milan, EU - Fourth RTD Framework Programme Targeted Socio-Economic Research (TSER), AME Amsterdam Study Centre for the Metropolitan Environment, 2001, downloadable at: M. Villa, Rappresentazioni del locale. Comunità, esclusione, welfare, Volume per i corsisti del Master in Promozione della Partecipazione Sociale Università di Urbino - Facoltà di Sociologia, l Asterisco Copisteria, Urbino, giugno
10 Mercato Redistribuzione Reciprocità Spazio Lavoro Servizi pubblici Familiari Quartiere Consumi Servizi del privato sociale Vicini e amici Città Source: Andreotti & Kazepov 2001
11 Private No-Profit Services Public Services and Provisions Case 24 Labour Consumption Household Private No-Profit Services Public Services and Provisions Case 34 Labour Consumption Household Forme di attivazione del network (esempi) Source: Andreotti & Kazepov 2001 Villa 2003 City Neighbours and Friends City Neighbours and Friends Neighbourhood Neighbourhood Case 26 Case 33 Labour 10 Labour 10 Private No-Profit Services 8 6 Consumption Private No-Profit Services 8 6 Consumption Public Services and Provisions 0 Household Public Services and Provisions 0 Household City Neighbourhood Private No-Profit Services Public Services and Provisions Neighbours and Friends Case 28 Labour Consumption Household City Neighbourhood Public Services and Provisions Neighbours and Friends Private No-Profit Services valori medi Totali Labour Valori medi Consumption Household City Neighbours and Friends City 11 Neighbours and Friends Neighbourhood Neighbourhood
12 Valori medi nelle strategie dei disoccupati di lungo periodo (fonte: elaborazione da dati Urbex (Andreotti & Kazepov, 2001)
13 Forme di attivazione del network (confronti fra target group) Source: Villa 2003 LT Unemployed Lone Mother Immigrants Labour 3,44 6,73 4,95 Consumption 3,78 6,82 3,32 Household 4,61 6,68 2,89 Neighbours and Friends 4,22 5,18 3,26 Neighbourhood 3,61 6,18 2,74 City 4,17 5,18 3,74 Public Services and 7,17 6,00 4,16 Provisions Private No-Profit Services 4,78 4,55 4,68
14 Source: Villa 2003 Mutazioni nelle forme di attivazione del network
15 4. Esercizio: le storie di vita File per realizzare l'esercizio scaricabili da o_-_storie_di_vita_ zip (cartella compressa.zip) Restituzione esercizi
16 Alcune considerazioni dall'esercizio Domande e considerazioni. Aspetti da discutere e da riprendere da: Storie di vita vostre Storie di vita Ricerca Urbex Storie di vita Ricerca Giovani Storie di vita / Contesti / Forme di integrazione
17 5. Alcuni concetti e temi essenziali 5.1 Economia e società, economia formale e sostanziale, forme di integrazione (Polanyi) 5.2 Inclusione /Esclusione; Benessere e sussistenza (Simmel, Polanyi) 5.3 Appartenenza, Interdipendenza, Autonomia (Bateson, Simmel, Polanyi) 5.4 Welfare, welfare state, welfare system (Polanyi, Manuale)
18 5.1 Economia e società Definizione di economia formale (Robbins 1947): «L economia è la scienza che studia la condotta umana come una relazione tra scopi e mezzi scarsi, applicabili a usi alternativi» Polanyi (1977): nessuna società può esistere senza possedere un qualche tipo di economia sostanziale implicata dal fatto che l uomo dipende per la sua sopravvivenza dai processi di interazione con i suoi simili e con la natura. stabilire un uguaglianza fra l economia umana in generale e la sua forma di mercato costituisce un errore logico, una palese fallacia. L identificazione con il mercato implica un significato del termine economico derivante dalla natura logica della relazione mezzi-fini. Questa veicola una nozione estranea al processo complessivo di cui essa stessa fa parte, che rinuncia a osservare l'interdipendenza tra fenomeni e leggi della natura e fenomeni storici.
19 5.1 Economia e società 2 definizioni di economico (Polanyi, 1977) SOSTANZIALE FORMALE Si riferisce all interscambio tra il soggetto e il suo ambiente naturale e sociale. Si riferisce alla scelta tra diversi impieghi cui destinare i mezzi (scarsi). Deriva dal fatto che l uomo dipende per la sua sopravvivenza dalla natura e dai suoi simili. Deriva dal carattere logico del rapporto mezzi fini (economizzare).
20 5.1 Economia e società La fallacia economicista (Polanyi, 1977) «stabilire un uguaglianza fra l economia umana in generale e la sua forma di mercato» (Polanyi, 1977 : 28) Per cui appare necessario concepire «una teoria generale dell economia nella società, libera dalle preponderanti influenze della mentalità di mercato della nostra epoca» (Pearson, 1977 : XXXIII)
21 6. La prospettiva ecologica
22 Storie di vita, cioè? C'è un a priori che andrebbe per lo meno considerato quando trattiamo qualcosa di vitale: la storicità, la dinamicità, l'evoluzione e il cambiamento di ciò che Bateson (1972) chiamava la creatura, ovvero il mondo delle cose che in natura vivono, e cioè crescono, apprendono, si evolvono [...] il mondo creaturale dei processi mentali (Conserva 1996). Ogni forma di vita costituisce storie e intrecci di storie attraverso le relazioni e i loro cambiamenti nel corso del tempo a vari livelli, con tanto maggiore complessità quanto più la forma di vita in questione è dotata di capacità riflessive e, quindi, di percezione, descrizione, attribuzione e costruzione di senso. Cosicché ogni attore o sistema osservato è anche sistema osservante. Fonte: Villa 2012
23 Il gioco del croquet Alice pensava che in vita sua non aveva mai veduto un terreno più curioso per giocare il croquet; era tutto a solchi e zolle; le palle erano ricci, i mazzapicchi erano fenicotteri vivi, e gli archi erano soldati vivi, che si dovevano curvare e reggere sulle mani e sui piedi. Alice s Adventures In Wonderland Lewis Carroll
24 Estratto da: Gregory Bateson, Verso un'ecologia della mente, Adelphi, Milano, Prima parte I metaloghi, metalogo Perché le cose hanno contorni? P. Tanto per cambiare, pensiamo a un vero e proprio pasticcio concreto, per vedere se serve. Ti ricordi la partita di croquet in Alice nel paese delle meraviglie? F. Sì... coi fenicotteri? P. SI, quella. F. E cogli istrici al posto delle palle? P. No, porcospini. Erano porcospini. Non ci sono istrici in Inghilterra. F. Ah, era in Inghilterra, papà? Non lo sapevo. P. Certo che era in Inghilterra. In America non ci sono neppure duchesse. F. Ma c'è la duchessa di Windsor, papà. P. Sì, ma non ha aculei, non come un vero istrice. F. Continua con Alice, papà, e non dire sciocchezze. P. Sì, stavamo parlando dei fenicotteri. Il fatto è che l'uomo che scrisse Alice pensava alle stesse cose cui pensiamo noi. E si divertì con la piccola Alice immaginando una partita a croquet che fosse tutto un pasticcio, un assoluto pasticcio. Così stabilì che si dovessero usare fenicotteri invece di mazze, perché i fenicotteri potevano piegare il collo e così il giocatore non avrebbe saputo se la sua mazza avrebbe colpito la palla né come. F. D'altra parte la palla poteva andarsene per conto suo, perché era un porcospino. P. Certo. Così ogni cosa è talmente ingarbugliata che nessuno ha la minima idea di ciò che può accadere.
25 (continua) F. E poi anche gli archi se ne andavano in giro, perché erano soldati. P. Certo.., ogni cosa poteva muoversi e nessuno poteva dire come si sarebbe mossa. F. Per far questo pasticcio assoluto era necessario che ogni cosa fosse viva? P. No... avrebbe potuto fare un pasticcio... no, forse hai ragione. Ecco, questo è interessante. Sì, sì, doveva essere proprio così. Aspetta un momento. È curioso, ma hai ragione. Perché se avesse creato il pasticcio in un altro modo qualunque, i giocatori avrebbero potuto imparare a cavarsela. Cioè, se il campo di croquet fosse stato accidentato, o se le palle avessero avuto una forma bizzarra, o se le teste delle mazze fossero state semplicemente oscillanti, allora i giocatori avrebbero potuto lo stesso imparare e il gioco sarebbe stato solo più difficile, ma non impossibile. Ma una volta che ci si fanno entrare esseri viventi, diventa impossibile. Questo non me l'aspettavo. F. Davvero, papà? Io si. A me sembra naturale. P. Naturale? Certo.., abbastanza naturale. Ma non mi sarei aspettato che le cose andassero a quel modo. F. Perché no? Invece è proprio quello che io mi sarei aspettata. P. Sì. Ma la cosa che non mi sarei aspettato è questa. Che gli animali, che sono essi stessi in grado di prevedere un poco le cose, e di agire sulla base di ciò che pensano che stia per accadere - un gatto può acchiappare un topo saltando proprio sul punto dove il topo probabilmente sarà quando il gatto avrà completato il salto - ma è proprio il fatto che gli animali sono capaci di prevedere e imparare che li rende le uniche cose veramente imprevedibili del mondo. E pensare che noi facciamo leggi come se le persone fossero del tutto regolari e prevedibili! F. O forse si fanno le leggi proprio perché le persone non sono prevedibili e quelli che fanno le leggi vorrebbero che gli altri fossero prevedibili? P. Sì, forse è così.
26 Il gioco del croquet Rappresenta una metafora di una concezione del welfare come sistema vivente (che cambia, si evolve e apprende, ha caratteristiche di irreversibilità) cognitivo (dotato di riflessività e autoreferenza) ecologico (le cui parti, i processi e gli attori sono interdipendenti tra loro e con l'ambiente) "i sistemi puniscono ogni specie che sia tanto stolta da non andare d'accordo con la propria ecologia" (Bateson 1972).
27 Prospettiva ecologia Storie di vita / contesti / economia Sistemi di interdipendenza Sistemi vitali, cognitivi, ecologici Social Investment State, Ecological State
28 Grazie per l'attenzione Arrivederci alla prossima lezione
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