La rilevazione dei parametri vitali del. I parametri vitali del monitoraggio emodinamico NURSING

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La rilevazione dei parametri vitali del. I parametri vitali del monitoraggio emodinamico NURSING"

Transcript

1 NURSING MINERVA ANESTESIOL 2003;69: I parametri vitali del monitoraggio emodinamico S. CELOTTO, M. NESCI, A. LUCCHINI, S. BELLANI, M. BOMBINO VITAL SIGNS OF HEMODYNAMIC MONITORING The aim of hemodynamic monitoring in intensive care is to recognize derangements in physiologic variables, which herald the progression toward organ failure. Traditionally the term vital signs refers to heart rate, arterial pressure, respiratory rate and body temperature monitoring. Continuous monitoring of vital signs, is advocated, since trends are more significant than single measurements, and is still a cornerstone, in the hemodynamic evaluation of a critically ill patient. Nevertheless, the spectrum of hemodynamic derangements that can arise during intensive care unit stay is very large and often additional information, beside the vital signs, are needed to evaluate correctly the individual patient. Key words: Monitoring, physiologic - Hemodynamics - Critical illness. La rilevazione dei parametri vitali del paziente è una componente importante dell attività infermieristica. Permette, infatti, di monitorare le modificazioni dello stato clinico del paziente e di assicurare l immediato riconoscimento di eventi avversi. Gli scopi generali della rilevazione infermieristica di alcuni parametri sono di: Indirizzo per la richiesta di estratti: S. Celotto, Dipartimento di Anestesia e Rianimazione, Ospedale S. Gerardo, Via Donizetti 106, Monza (Milano). Dipartimento di Anestesia e Rianimazione, Ospedale S. Gerardo, Monza, Italia generare dei dati fisiologici che servono a guidare gli interventi; permettere un precoce riconoscimento dei problemi; identificare la necessità di cambiare la strategia di trattamento che, nello specifico del monitoraggio emodinamico, sono rivolti a evitare la progressione da disfunzione d organo ad insufficienza d organo. Tradizionalmente con il termine parametri vitali ci si riferisce alla misurazione di 4 parametri: la frequenza cardiaca (FC), la pressione arteriosa (PA), la temperatura corporea (T ) e la frequenza respiratoria (FR). Tuttavia le osservazioni sul paziente, necessarie per monitorarne lo stato clinico, possono comprendere parametri altrettanto importanti quali lo stato di coscienza, le alterazioni della cute e, in area critica, la diuresi oraria, la pulsossimetria e la misurazione della pressione venosa centrale (PVC). Spesso in Terapia Intensiva (ICU) l integrazione di diverse informazioni, derivanti dalle osservazioni sul paziente e dalla disponibilità di più parametri apprezzabili con un singolo sguardo su un monitor, aiu- Vol. 69, N. 4 MINERVA ANESTESIOLOGICA 289

2 CELOTTO I PARAMETRI VITALI DEL MONITORAGGIO EMODINAMICO ta a stabilire una diagnosi dell evento in atto, e, una volta intrapresa una strategia terapeutica, a monitorarne il risultato. Il monitoraggio ideale dovrebbe essere accurato, attendibile, semplice, continuo, sicuro, utile e con buon rapporto-costo beneficio. Tuttavia, nonostante l avvento di tecnologie sempre più sofisticate di monitoraggio, la rilevazione dei parametri vitali talvolta non soddisfa questi requisiti e può diventare soggetta a variabilità, inficiata da artefatti, estremamente complessa, può determinare dei rischi potenziali per il paziente, può essere erronea, inutile, ed estremamente costosa. In letteratura, pochi studi hanno analizzato quale sia il modo più efficace ed efficiente di monitorare il paziente. Recentemente un gruppo di esperti 1, nel tentativo di stabilire delle linee guida per la rilevazione dei parametri vitali nel postoperatorio basate su prove d efficacia, ha potuto elaborare solo alcune raccomandazioni di carattere generale, tra le quali abbiamo selezionato quelle pertinenti anche all area critica: il termine osservazioni dovrebbe essere preferito a segni vitali, perché riflette meglio la diversità di ciò che può costituire il monitoraggio di un singolo paziente; le osservazioni specifiche sul paziente, la loro frequenza e durata, dovrebbero essere basate sulla valutazione clinica piuttosto che essere strettamente dettate da protocolli e, quindi, dovrebbero essere raccolte ogni volta si verifichino variazioni dello stato clinico; il personale, medico ed infermieristico, dovrebbe essere addestrato a raccogliere le osservazioni e le misurazioni sul paziente in maniera standardizzata; il personale dovrebbe, inoltre, essere conscio dei limiti del monitoraggio dei parametri vitali, in quanto osservazioni in range di normalità non garantiscono uno stato fisiologico normale; i trends nelle osservazioni sono probabilmente più importanti delle misurazioni singole; l ossimetria dovrebbe essere considerata un parametro vitale: i processi che si generano dopo che l informazione viene raccolta, come la registrazione in cartella infermieristica, la comunicazione ad altri membri dello staff e le modificazioni terapeutiche risultanti, sono importanti quanto l accuratezza nella rilevazione dei parametri. Da quanto appena detto si evince l importanza di individualizzare il più possibile il monitoraggio del paziente: il monitoraggio adeguato per un particolare paziente può non essere sufficiente oppure essere eccessivo per un altro. Inoltre viene sottolineata l importanza del monitoraggio in continuo di alcuni parametri, atto a registrarne le variazioni temporali (trends) e a permettere l immediata integrazione delle informazioni derivanti dalle relazioni tra i diversi parametri. Diversi fattori, quali dolore, ipossiemia e febbre, possono provocare una reazione da stress, caratterizzata da tachicardia e ipertensione. La possibilità di rilevare facilmente alcuni di questi fattori, per esempio mediante l ossimetria e la misurazione della T corporea, ci permette di stabilire delle priorità di intervento. Nei pazienti in ICU, il monitoraggio in continuo offre inoltre la possibilità di valutare l impatto sui parametri emodinamici di attività medico-infermieristiche sul paziente (nursing care, broncoaspirazione, ecc.) e dei mezzi di supporto o terapeutici utilizzati (interazioni dovute a differenti modi di ventilazione artificiale, azione di alcuni farmaci). Il paziente in ICU Il range di normalità Il monitoraggio dei parametri vitali deve iniziare dalla conoscenza accurata del singolo paziente. Diversa è la tipologia dei pazienti che vengono ricoverati in ICU e ogni paziente, per la sua storia clinica pregressa e per la patologia che lo ha portato al ricovero attuale, richiede un monitoraggio ad hoc dei parametri vitali. Ad esempio, in un paziente giovane affetto da polmonite il monitoraggio delle funzioni vitali ha caratteristiche diverse dal monitoraggio postoperatorio necessario nell anziano cardiopatico ischemico. 290 MINERVA ANESTESIOLOGICA Aprile 2003

3 I PARAMETRI VITALI DEL MONITORAGGIO EMODINAMICO CELOTTO TABELLA I. Range di normalità dei parametri vitali principali (adulti). FC battiti/min PA sistolica mmhg PA diastolica mmhg PVC 2-8 mmhg Diuresi 0,5-1 ml /kg/h T corporea C RR atti/min Prima di analizzare il significato dei singoli parametri vitali è, quindi, importante capire il significato di range di normalità per un determinato parametro e di tollerabilità della deviazione dalla normalità, che permette di stabilire limiti di allarme individualizzati per i diversi parametri in esame. Riportiamo nella tabella I i range di normalità per individui adulti dei parametri vitali principali. Le deviazioni dal range di normalità possono essere o non essere patologiche, possiamo quindi suddividerle in: deviazioni dovute a variabilità individuale del range, determinate da: fattori costituzionali: età, sesso, superficie corporea; abitudini (atleta vs sedentario, fumo, dieta, utilizzo di sostanze voluttuarie, ecc.); patologie pregresse, riguardanti soprattutto il sistema cardiovascolare e respiratorio; farmaci utilizzati cronicamente (betabloccanti, cordarone, beta2-stimolanti in asmatici, dintoina, ecc.). Ad esempio in un paziente beta-bloccato lo sviluppo di tachicardia come compenso fisiologico può essere assente o va considerato tachicardia per il paziente un valore inferiore alla soglia dei 100 b/ min; deviazioni dal range come meccanismo di compenso. Ad esempio, un rialzo di T determina aumentate richieste metaboliche che rendono necessario un incremento di gittata cardiaca e, quindi, un aumento di frequenza cardiaca (FC); deviazioni dal range di normalità patologiche legate all insorgenza di eventi di per sé patologici (es. aritmie) oppure al superamento dei meccanismi di compenso fisiologici (es. tachicardia sinusale in risposta a ipovolemia in paziente con scarsa riserva coronarica, aumentato rischio di ischemia miocardica); deviazioni artefattuali. Scopo del monitoraggio dei parametri vitali: perfusione d organo Lo scopo del monitoraggio emodinamico in terapia intensiva è finalizzato a valutare l adeguatezza della perfusione d organo. Un organo per essere perfuso deve ricevere un flusso di sangue adeguato alle sue esigenze metaboliche. Il flusso distrettuale, percentuale del flusso ematico totale diretta all organo-tessuto, dipende dalla differenza di pressione tra distretto arterioso e venoso e dalle resistenze esistenti in quel distretto tissutale. Le equazioni fondamentali per capire il significato dei parametri vitali nel contesto della perfusione d organo sono le seguenti: 1. CO (cardiac output) = FC x SV (stroke volume); 2. flusso distrettuale = differenza di pressione (Part Pven) / resistenze tissutali; 3. pressione = Flusso / Resistenze vascolari. Il flusso ematico totale, o cardiac output, dipende dalla frequenza cardiaca e dalla gittata sistolica (SV), che, a sua volta, viene influenzata dal precarico, dal postcarico e dalla contrattilità cardiaca. Il precarico è il volume di riempimento a fine diastole del ventricolo sinistro, che non è facilmente misurabile, per monitorarlo noi utilizziamo la PVC. Il postcarico è la resistenza all eiezione del ventricolo sinistro dovuta alla pressione a livello della radice aortica. Ogni distretto riceve in condizioni normali di riposo una percentuale del CO che è direttamente proporzionale alla differenza di pressione tra arteriole (Part) e distretto venoso (Pven) ed inversamente proporzionale alle resistenze tissutali. Se in un tessuto aumentano le resistenze, ad esempio per la presenza di edema, la Pven aumenterà essendo le vene comprimibili e sarà necessario un incremento della Part per garantire Vol. 69, N. 4 MINERVA ANESTESIOLOGICA 291

4 CELOTTO I PARAMETRI VITALI DEL MONITORAGGIO EMODINAMICO un flusso, se non è possibile un aumento di Part non si avrà flusso e quindi si arriverà alla ischemia. La pressione arteriosa in un distretto varia perché variano o il flusso ematico o le resistenze vascolari. La possibilità di modificare le resistenze vascolari è un fenomeno di adattamento importante finalizzato a mantenere la perfusione degli organi vitali mediante la vasocostrizione di distretti meno importanti (ad es. la vasocostrizione cutanea durante lo shock emorragico permette di mantenere il flusso in tessuti più importanti quali cuore e cervello). Si può, quindi, capire perché nel monitoraggio emodinamico del paziente critico rivestano un ruolo importante la FC, la PA e la PVC. Altre osservazioni sono invece importanti perché sono indice di alterata perfusione: osservazione della cute: quando è necessario preservare il flusso ematico di distretti vitali, la cute è uno dei tessuti che viene a essere penalizzato in termini di flusso. In tal caso la cute diventa fredda, pallida, compare marezzatura-cianosi, e il tempo di rivascolarizzazione capillare (capillary refill) risulta prolungato. In altri casi ci fornisce informazioni suggestive sul tipo di shock: nello shock emorragico la cute è pallida, sudata e vasocostretta, mentre nello shock settico o anafilattico è vasodilatata; valutazione del sensorio: ansia, agitazione, obnubilamento dello stato di coscienza fino ad arrivare al coma, possono essere manifestazioni di ipoperfusione cerebrale o di reazione da stress come, ad esempio, nel paziente con emorragia acuta che improvvisamente diventa agitato, incontenibile con senso di morte imminente; diuresi oraria: un altro distretto che è in grado di fornirci informazioni sullo stato volemico del paziente è quello renale. La diuresi oraria normale è di 0,05-1 ml/kg/h. In caso di ipovolemia o ipotensione il rene, attraverso meccanismi di controllo ormonale, riduce l escrezione del sodio e aumenta il riassorbimento di acqua, riducendo così l output urinario. Altri parametri (ipossiemia e temperatura corporea) rivestono importanza in quanto in grado di modificare le richieste di perfusione tissutale. La funzione di un organo dipende dall apporto sufficiente di ossigeno e dalla sua capacità di poterlo utilizzare. Il paziente ipossiemico per portare nutrimento sufficiente all organo deve essere in grado di aumentare il flusso ematico. Questo fenomeno avviene anche quando il paziente diventa febbrile e aumentano le richieste di ossigeno dei tessuti per incremento del metabolismo. Le informazioni necessarie per un corretto monitoraggio emodinamico variano quindi da paziente a paziente, e, nello stesso paziente, si modificano nel tempo. Spesso nel paziente critico sono necessarie informazioni visive e la registrazione di alcuni parametri fondamentali (FC, PA, T, FR e Ossimetria), coadiuvate da ulteriori informazioni che richiedono manovre invasive (catetere vescicale per diuresi oraria e catetere venoso centrale per monitoraggio PVC) che attualmente vengono considerate uno standard nel monitoraggio emodinamico in ICU. Inoltre è importante ricevere informazioni riguardanti lo sviluppo temporale, acuto o lento, dell evento segnalato. In base a ciò si possono differenziare quadri clinici diversi. Per esempio l insorgenza acuta di ipotensione senza nessun segno prodromico è difficile sia attribuibile a uno shock ipovolemico-emorragico o settico; più probabili sono un evento embolico o un pneumotorace. Le informazioni raccolte al letto del paziente su FC, PA, PVC e diuresi sono a nostro avviso la base del monitoraggio emodinamico del paziente critico. In casi più gravi tali informazioni dovranno essere integrate da parametri più avanzati (pressione di incuneamento, gittata cardiaca, ecc.) che esulano dalla presente trattazione. Frequenza cardiaca La FC viene rilevata all ingresso del paziente in reparto attraverso la palpazione del polso periferico, l auscultazione del pol- 292 MINERVA ANESTESIOLOGICA Aprile 2003

5 I PARAMETRI VITALI DEL MONITORAGGIO EMODINAMICO CELOTTO so centrale, e, in ICU, con il monitoraggio elettrocardiografico (ECG). Questo permette, oltre alla valutazione della FC, la visualizzazione continua del ritmo e delle sue variazioni, e della morfologia del tracciato elettrocardiografico. Come già detto, il range di normalità dovrebbe essere individualizzato per il singolo paziente (es: FC < 60 b/min non patologica per atleta), tuttavia, in generale, si definisce tachicardia una FC > a 100 b/min e bradicardia una FC < a 60 b/min. La tachicardia è un meccanismo di compenso fisiologico, ad opera del sistema simpatico, volto ad aumentare o mantenere la portata cardiaca in presenza di aumentate richieste metaboliche (aumento temperatura, agitazione, dolore) o in caso di ipotensione (ipovolemia, shock). Alcune volte la risposta emodinamica compensatoria non è efficace e può essere manipolata utilizzando farmaci simpaticomimetici che agiscono sulla FC, sulla contrattilità miocardica e sulle resistenze vascolari. L aumento di FC determina un aumento di CO solo se la gittata sistolica (SV) rimane costante. Tuttavia, se la tachicardia diviene estrema, il tempo di riempimento diastolico viene ridotto, determinando riduzione del precarico e quindi di SV (superamento dei limiti di compenso). Lo stesso meccanismo determina la riduzione del CO nelle tachiaritmie. Si deve, infine, ricordare che la perfusione miocardica avviene durante la diastole, e quindi le tachicardie estreme possono determinare alterazioni del flusso coronarico e, quindi, ischemia miocardica. Tale fenomeno avviene anche per tachicardie di grado moderato in pazienti con scarsa riserva coronarica. Anche la bradicardia può essere un meccanismo di compenso (diminuito consumo di ossigeno durante ipotermia) o può essere un segno patologico (bradicardia sinusale in corso di ipertensione endocranica, alterazioni della conduzione atrio-ventricolare). Bisogna, inoltre, tenere in considerazione l assunzione di farmaci che determinano l impossibilità di variare la FC in situazioni patologiche (beta-bloccanti). Il monitoraggio può essere inficiato da interferenze intrinseche (es: malposizionamento degli elettrodi) o estrinseche (es: utilizzo di coperte termiche, brivido febbrile o agitazione del paziente) al sistema che determinano artefatti, cioè false alterazioni dei parametri rilevati. I monitor odierni, grazie a cavi che posseggono 5 elettrodi, consentono agli operatori di selezionare e porre limiti di allarme a derivazioni che consentono un monitoraggio accurato delle alterazioni cardiache ischemiche. D2 e V5 costituiscono le derivazioni che offrono maggiori informazioni per monitorare rispettivamente il territorio inferiore e anterolaterale del miocardio. La possibilità di stabilire allarmi anche sulle variazioni del tratto ST possono essere utili in pazienti con angina o pregressi eventi ischemici. Aritmie ed alterazioni della conduzione elettrica in pazienti ricoverati presso l ICU possono spesso insorgere in seguito a squilibri elettrolitici. In caso di aritmia cardiaca il monitoraggio del paziente deve essere completato da esami urgenti di laboratorio atti ad evidenziare tali alterazioni facilmente correggibili. Pressione arteriosa (PA) La rilevazione della PA per i pazienti ricoverati in terapia intensiva può essere registrata con 2 metodi: uno indiretto mediante lo sfigmomanometro, o mediante monitoraggio invasivo, attraverso l incannulamento di un vaso arterioso. Spesso nella nostra attività giornaliera al letto del paziente rileviamo delle differenze significative tra monitoraggio indiretto e diretto. Studi appositamente disegnati per comparare i 2 metodi hanno rilevato differenze non significative nella lettura della pressione sistolica, mentre queste differenze sono risultate maggiori per la diastolica 2. Ciò sembrerebbe dovuto a una mancanza di standardizzazione della tecnica di misurazione della pressione al bracciale, dato che, come dimostrato dalla letteratura, non viene utilizzata una tecnica corretta dalla Vol. 69, N. 4 MINERVA ANESTESIOLOGICA 293

6 CELOTTO I PARAMETRI VITALI DEL MONITORAGGIO EMODINAMICO maggior parte dei medici e degli infermieri 3-4. Per il monitoraggio corretto della pressione al bracciale vengono date le seguenti indicazioni 5-7 : utilizzo di sfigmomanometro a mercurio o utilizzo di bracciali collegati a sistema di rilevazione elettronica (monitor); bracciale di lunghezza e larghezza appropriate, proporzionali al diametro del braccio; il punto di riferimento per la pressione diastolica deve essere la scomparsa del suono della pulsazione (fase V di Korotkoff) e non la sua attenuazione; l utilizzo della campana del fonendoscopio rispetto alla membrana darebbe letture più attendibili. Per interpretare correttamente il monitoraggio invasivo della PA occorre, in primo luogo, tenere in considerazione la sede di incannulamento. Quanto più la misurazione si sposta dalla radice aortica a sedi periferiche tanto maggiore è la differenza tra sistolica e diastolica per aumento delle resistenze, la pressione media calcolata rimane invece costante. Inoltre la trasduzione delle variazioni pressorie in segnale elettrico e la sua visualizzazione al monitor in forma d onda possono essere inficiate da numerosi fattori (lunghezza e compliance dei tubi di connessione, presenza di microbolle, rubinetti, connessioni elettriche non ottimali) che possono determinare distorsioni importanti dell onda pressoria e quindi alterare i valori registrati 8,9. Il valore di PA ritenuto normale in un giovane adulto è di mmhg per la pressione sistolica e di mmhg per la pressione diastolica. Essere a conoscenza dei valori di PA antecedenti lo stato di malattia che ha portato al ricovero in UTI, è importante per l impostazione di un iter di monitoraggio e terapeutico adeguati e personalizzati. Ad esempio nel grave arteriopatico una pressione arteriosa sistolica elevata può essere necessaria per mantenere la normale perfusione d organo e il suo trattamento aggressivo potrebbe portare a complicazioni gravi (ischemia cerebrale in stenosi carotidea per TABELLA II. Classificazione dello shock emorragico. Adulto 70 kg Classe I Classe II Classe III Classe IV Perdite Fino a > 2000 ml ematiche 750 ml ml ml FC normale > 100 > 120 > 140 PA normale normale ridotta ridotta rapida riduzione della PA dovuta alla impossibilità di variare le resistenze per compensare). Si definisce ipertensione arteriosa un valore di PA sistolica > 150 mmhg o un valore di diastolica > 90 mmhg. L aumento di PA temporaneo, dovuto a dolore, ansia, brivido, ecc. è una normale risposta da stress e si risolve trattando il fattore scatenante. Tuttavia l ipertensione arteriosa determina un aumento del postcarico del ventricolo sinistro, quindi, se non trattata, può portare in tempi più o meno rapidi, a seconda dello stato del muscolo cardiaco, a riduzione della gittata cardiaca. Un valore di PA sistolica a 100 mmhg identifica uno stato di ipotensione arteriosa. Le cause di ipotensione arteriosa nel paziente critico possono essere molteplici: riduzione del flusso ematico (ipovolemiaemorragia, deficit primitivo miocardico, o shock ostruttivo tromboembolico) o vasodilatazione estrema (shock tossi-infettivo o settico, shock anafilattico, colpo di calore). Se l evento ipotensivo è rapido si ha una sincope, con caduta a terra e perdita di coscienza. Tuttavia molto spesso, nel paziente critico, l ipotensione ha un andamento temporale subdolo, in quanto inizialmente vengono utilizzati tutti i meccanismi di compenso per mantenere la PA normale, tra i quali il primo è un aumento di FC. Ciò è evidente per esempio nella classificazione dello shock emorragico dell Advanced Trauma Life Support 10 che riportiamo in tabella II. In caso di emorragia il primo parametro a muoversi è la FC e solo per perdite ematiche superiori a 1,5 litri compare anche ipotensione. Quindi i valori di PA sono un parametro meno sensibile della FC durante lo shock emorragico. 294 MINERVA ANESTESIOLOGICA Aprile 2003

7 I PARAMETRI VITALI DEL MONITORAGGIO EMODINAMICO CELOTTO Durante la normale respirazione le oscillazioni nell onda pressoria sono minime, ma, in caso di asma grave, queste oscillazioni possono diventare importanti (polso paradosso) e vengono considerate un parametro importante nel valutare la necessità di intubazione. La ventilazione meccanica, inoltre, in caso di concomitante ipovolemia, può determinare oscillazioni della PA ben apprezzabili al monitor 10. possono aiutare a evidenziare stati di ipovolemia relativa magari indotti dalla stessa ventilazione meccanica. Bisogna, infine, ricordare che aumenti importanti ed improvvisi di PVC non sono quasi mai dovuti a ipervolemia, spesso invece riflettono un aumento subitaneo delle pressioni intratoraciche (pneumotorace o broncospasmo serrato) o eventi tromboembolici. Pressione venosa centrale (PVC) La registrazione della PVC, mediante il posizionamento di un catetere di monitoraggio (CVC) in una grossa vena intratoracica, aggiunge importanti informazioni alla rilevazione di FC e PA in situazioni critiche. Recentemente, una terapia emodinamica precoce, basata sulla valutazione della PVC e della saturazione venosa centrale, misurata attraverso un prelievo emogasanalitico da CVC, si è dimostrata efficace nel ridurre la mortalità nei pazienti ricoverati in shock settico in pronto soccorso 11. La PVC viene utilizzata per stimare la volemia e quindi il precarico, ma in realtà non esiste una correlazione lineare tra PVC e volume ematico in atrio destro e, tantomeno, con il volume a fine diastole del ventricolo sinistro, indice reale di precarico. Quest ultimo è, infatti, influenzato dalla compliance cardiaca e quindi è correlato alla pressione transmurale. Diversi fattori possono influenzare la PVC, oltre allo stato volemico. In terapia intensiva bisogna soprattutto sapere interpretare le variazioni in PVC indotte dalla ventilazione meccanica: durante la respirazione spontanea i valori più bassi di PVC si registrano in inspirazione, mentre in ventilazione meccanica si verifica l opposto. La trasmissione delle pressioni intratoraciche ai grossi vasi venosi, e quindi alla PVC, dipende anche dallo stato del parenchima polmonare. Diventa spesso difficile valutare mediante un valore assoluto di PVC lo stato volemico del paziente ventilato artificialmente e in questo caso, le variazioni di PVC indotte da un test di espansione volemica ci Diuresi oraria Il monitoraggio della diuresi nel paziente ricoverato in terapia intensiva avviene attraverso la cateterizzazione vescicale. Un catetere in silicone, che può anche essere dotato di sonda per la rilevazione della temperatura interna in continuo, collegato a un sistema di raccolta chiuso, consente di effettuare una valutazione quantitativa e qualitativa oraria della diuresi. Quantitativamente in un soggetto normale l urina prodotta è circa di 0,5-1 ml/kg/ora e si presenta di un colore giallo paglierino limpido. Il volume urinario, in assenza di patologie renali o sistemiche che influiscono sulla diuresi, quali ad esempio l iperglicemia o il diabete insipido, o di farmaci in grado di indurre poliuria, è un buon indice della funzionalità renale. La riduzione dell output urinario in un paziente con ipovolemia, costituisce un meccanismo di compenso, un adattamento alla variazione della massa circolante e della PA, poichè vige una stretta relazione e interdipendenza tra rene, liquidi corporei e pressione arteriosa. Se questo meccanismo di compenso non viene riconosciuto e non vengono instaurate terapie adeguate per ripristinare la volemia e la PA, la riduzione del flusso renale condurrà a insufficienza renale acuta caratterizzata nelle sue prime fasi da oligoanuria (output urinario < a 400 ml/die). Questa forma di insufficienza renale acuta, definita prerenale in quanto dovuta a cause non primitivamente renali, sebbene sia quella più facilmente prevenibile è ancora oggi un frequente riscontro nel paziente critico. Vol. 69, N. 4 MINERVA ANESTESIOLOGICA 295

8 CELOTTO I PARAMETRI VITALI DEL MONITORAGGIO EMODINAMICO Conclusioni Il monitoraggio emodinamico del paziente critico deve partire dalla registrazione dei parametri vitali ma non può essere limitato a essa. Il monitoraggio deve essere continuo, perché i trends di variazione ci forniscono informazioni aggiuntive e deve essere appropriato per lo stato clinico attuale del singolo paziente. Le condizioni del paziente durante il suo decorso in ICU variano e quindi anche le richieste di monitoraggio delle funzioni vitali devono essere flessibili, potranno diventare estremamente complesse o molto semplici. La corretta valutazione clinica del paziente, per stabilirne il monitoraggio adeguato in quel specifico momento, richiede quindi una stretta collaborazione e comunicazione verbale tra medico e infermiere al letto del paziente. Riassunto Lo scopo del monitoraggio emodinamico in rianimazione è quello di riconoscere alterazioni delle variabili fisiologiche che possono preludere alla progressione verso l insufficienza d organo. Il termine parametri vitali si riferisce tradizionalmente al monitoraggio della frequenza cardiaca, della pressione arteriosa, della frequenza respiratoria e della temperatura corporea. Un monitoraggio continuo di questi parametri, che consente quindi la registrazione delle loro variazioni temporali, è consigliato e riveste ancora un ruolo importante nella valutazione emodinamica del paziente critico. Tuttavia, lo spettro delle alterazioni emodinamiche evidenziabili durante il decorso in terapia intensiva è molto ampio e sono spesso necessarie ulteriori informazioni, derivanti dall esame clinico e dalla registrazione di parametri aggiuntivi, per valutare correttamente il singolo paziente. Parole chiave: Parametri vitali - Monitoraggio emodinamico - Paziente critico. Bibliografia 1. Joanna Briggs Institute for Evidence Based Nursing and Midwifery: Best Practice-Vital Signs. Available at 2. Chyun DA. A comparison of intra-arterial and auscultatory blood pressure readings. Heart Lung 1985;14: Gillespie A, Curzio J. Blood pressure measurement: assessing staff knowledge. Nursing Standard 1998; 12: Bailey RH, Bauer JH. A review of common errors in the indirect measurement of blood pressure. Sphygmomanometry. Arch Intern Med 1993;153: Perloff D, Grim C, Flack J, Frohlich ED, Hill M, McDonald M, et al. Human blood pressure determination by sphygmomanometry. Circulation 1993;88: Beevers G, Lip GYH, O Brien E. ABC of hypertension: Blood pressure measurement. Part II Conventional sphygmomanometry technique of auscultatory blood pressure measurement. BMJ 2001; 323: Jones DW, Appel LJ, Sheps SG, Roccella EJ, Lenfant C. Measuring blood pressure accurately: new and persistent challanges. JAMA 2003;289: Gardner RM. Invasive pressure monitoring. In: Critical Care, Civetta JM, Taylor RW, Kirby RR, editors. 3 rd ed. Philadelphia: Lippincott-Raven. 1997; p American College of Surgeons, Advanced Trauma Life Support for doctors. Student course manual 6th edition. Chicago: American College of Surgeons 1997; p McGhee BH, Bridges MEJ. Monitoring arterial blood pressure: what you may not know. Critical Care Nurse 2002;22: Rivers E, Nguyen B, Havstad S, Ressler J, Muzzin A, Knobluch B, et al. Early goal directed therapy in the treatment of severe sepsis and septic shock. N Engl J Med 2001;345: MINERVA ANESTESIOLOGICA Aprile 2003

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Corso Base Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia Cardiopatia ischemica Definisce un quadro di malattie a diversa eziologia che interessano l integrita del cuore nelle quali il fattore

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova CROCE ROSSA ITALIANA Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova 1 SALUTE-MALATTIA Definizione dell OMS: La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplicemente

Dettagli

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA COSA SONO, COME SI RICONOSCONO, COME SI OPERA Patologia Ischemica (Infarto) Cuore (infarto) Cervello (Ictus) Scompenso Cardiaco Difficoltà Respiratorie Shock Che cosa sono,

Dettagli

Lettura e interpretazione dell elettrocardiogramma: nozioni fondamentali. Elementi morfologici essenziali dell elettrocardiogramma

Lettura e interpretazione dell elettrocardiogramma: nozioni fondamentali. Elementi morfologici essenziali dell elettrocardiogramma infermieri impaginato 2 7-09-2009 15:11 Pagina 21 Sezione 2 Lettura e interpretazione dell elettrocardiogramma: nozioni fondamentali Ida Ginosa Elementi morfologici essenziali dell elettrocardiogramma

Dettagli

La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida

La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida Azienda Ospedaliera di Verona Pronto Soccorso Policlinico G.B. Rossi Primario: Dott. C. Pistorelli La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida Dott. Adriano Valerio Centro Nazionale

Dettagli

Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia

Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia L obiettivo ultimo della riabilitazione cardiologica Recuperare e mantenere al livello più elevato possibile le condizioni fisiologiche, psicologiche,

Dettagli

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio Scompenso cardiaco cronico: che cosa e? Il tuo medico ti ha detto che sei ammalato di scompenso cardiaco.... Ma che

Dettagli

della Valvola Mitrale

della Valvola Mitrale Informazioni sul Rigurgito Mitralico e sulla Terapia con Clip della Valvola Mitrale Supporto al medico per le informazioni al paziente. Informazioni sul Rigurgito Mitralico Il rigurgito mitralico - o RM

Dettagli

uno dei maggiori problemi clinici del nostro secolo. "essenziale" "secondaria".

uno dei maggiori problemi clinici del nostro secolo. essenziale secondaria. L ipertensione arteriosa, una tra le malattie più diffuse nei paesi industrializzati, si riscontra nel 20 percento della popolazione adulta ed è considerata uno dei maggiori problemi clinici del nostro

Dettagli

Donazione organi e tessuti: attualità e sicurezza. Il ruolo dell infermiere

Donazione organi e tessuti: attualità e sicurezza. Il ruolo dell infermiere Donazione organi e tessuti: attualità e sicurezza Il ruolo dell infermiere L infermiere di terapia intensiva con l anestesista, è responsabile dell assistenza del potenziale donatore, fino alla comunicazione

Dettagli

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA Corso per soccorritori volontari L APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA DEFINIZIONE: INSIEME DI ORGANI CHE CONCORRONO ALLA MEDESIMA

Dettagli

SHOCK SHOCK. Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI. Corso formativo PSTI per i Volontari della Croce Rossa Italiana

SHOCK SHOCK. Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI. Corso formativo PSTI per i Volontari della Croce Rossa Italiana Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI OBIETTIVI Definire il SIGNIFICATO di Classificare i vari TIPI di RICONOSCERE precocemente l instaurarsi dello stato di Saper TRATTARE lo DEFINIZIONE Lo è un GRAVE

Dettagli

03/03/2009. -Diuretici -Morfina -Inotropi

03/03/2009. -Diuretici -Morfina -Inotropi Insufficienza cardiaca in cui il cuore non è più in grado di assicurare un apporto di ossigeno adeguato alle esigenze dei tessuti 6 Congresso Nazionale Emergenza Urgenza - Qualità e Prospettive in Emergenza

Dettagli

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA

IPERTENSIONE IPERTENSIONE ARTERIOSA UNIVERSITA di FOGGIA C.D.L. in Dietistica AA. 2006-2007 IPERTENSIONE ARTERIOSA IPERTENSIONE L ipertensione è la più comune malattia cardiovascolare. Corso di Medicina Interna Docente: PROF. Gaetano Serviddio

Dettagli

Corso di formazione per soccorritori VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI

Corso di formazione per soccorritori VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI Corso di formazione per soccorritori VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI Quali sono i Parametri Vitali? ATTIVITA RESPIRATORIA ATTIVITA CIRCOLATORIA - RILEVAZIONE DEL POLSO - RILEVAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA

Dettagli

LA PRESSIONE ARTERIOSA

LA PRESSIONE ARTERIOSA LA PRESSIONE ARTERIOSA La pressione arteriosa è quella forza con cui il sangue viene spinto attraverso i vasi. Dipende dalla quantità di sangue che il cuore spinge quando pompa e dalle resistenze che il

Dettagli

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI

TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI TRASFERIMENTI INTEROSPEDALIERI L attuale organizzazione del Sistema 1-1-8 della Regione Toscana ha evidenziato, fra l altro, una rilevante criticità in merito alla problematica riguardante i Trasporti

Dettagli

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m.

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m. CARATTERISTICHE FISICHE DELL AMBIENTE DI MONTAGNA riduzione

Dettagli

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione

GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA. Le risposte fisiologiche dell immersione GLI EFFETTI DELL ESERCIZIO IN ACQUA Le risposte fisiologiche dell immersione L acqua È importante che chi si occupa dell attività in acqua sappia che cosa essa provoca nell organismo EFFETTI DELL IMMERSIONE

Dettagli

INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA WWW.SLIDETUBE.IT

INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA WWW.SLIDETUBE.IT INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA Scompenso cardiaco Sindrome in cui non c è adeguata risposta cardiaca alla richiesta tissutale Sintomi e segni tipici ed evidenza obiettiva di una disfunzione miocardica

Dettagli

Il respiro è la capacità d immettere ed espellere aria dai polmoni, la capacità respiratoria viene misurata come

Il respiro è la capacità d immettere ed espellere aria dai polmoni, la capacità respiratoria viene misurata come PARAMETRI VITALI Definizione : I parametri vitali esprimono le condizioni generali della persona. Principali parametri vitali 1- Respiro 2- Polso 3- Pressione arteriosa 4- Temperatura corporea RESPIRO

Dettagli

Volume liquidi corporei. Rene

Volume liquidi corporei. Rene A breve termine Riflesso barocettivo A lungo termine Controllo volume ematico Quota introduzione liquidi RPT GC Pa Volume liquidi corporei Rene Diuresi Un modo per regolare la Pa è quello di aggiungere

Dettagli

La defibrillazione precoce

La defibrillazione precoce L American Heart Association ha stimato che più di una persona ogni mille, in particolare tra i 45 e i 65 anni muore di morte improvvisa. La Morte Cardiaca Improvvisa (MCI) è l effetto di un circolo vizioso

Dettagli

lavoro cardiaco senza compromettere la perfusione coronarica (Harkin) Anni 60: spostamento di volume intravascolare con palloni di latex

lavoro cardiaco senza compromettere la perfusione coronarica (Harkin) Anni 60: spostamento di volume intravascolare con palloni di latex CONTROPULSATORE AORTICO Anni 50: la perfusione coronarica avviene prevalentemente durante la diastole Anni 60: l aspirazione di sangue arterioso durante la sistole con reinfusione durante la diastole riduce

Dettagli

Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO

Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO Gli eventi acuti che mettono in pericolo la vita del bambino sono molto

Dettagli

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..

Dettagli

APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi

APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA. MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi APPROPRIATEZZA IN ECOCARDIOGRAFIA MARIA CUONZO Cardiologia UTIC AUSL BA Terlizzi SOGGETTO CON CMD NOTA IN COMPENSO PREGRESSO DOLORE TORACICO Quale esame stato richiesto con appropriatezza? SOGGETTO CON

Dettagli

a cura di : Alessandro Trevisan Croce Rossa Italiana Ambulanza ALS CRI-118

a cura di : Alessandro Trevisan Croce Rossa Italiana Ambulanza ALS CRI-118 a cura di : Alessandro Trevisan Croce Rossa Italiana Ambulanza ALS CRI-118 Importanza dell identificazione precoce del paziente critico Cause dell arresto cardiorespiratorio nell adulto Identificare e

Dettagli

Ritorno venoso. Ingresso nel letto arterioso CUORE. P ad

Ritorno venoso. Ingresso nel letto arterioso CUORE. P ad Ritorno venoso GC Ingresso nel letto arterioso Eiezione Riempimento CUORE P ad Ra RV Ingresso cuore Rv Mediamente, il volume di sangue che torna al cuore (RV), è uguale a quello che viene immesso nel letto

Dettagli

Quota introduzione liquidi. Volume liquidi corporei. Rene

Quota introduzione liquidi. Volume liquidi corporei. Rene A breve termine Riflesso barocettivo A lungo termine Controllo volemia Quota introduzione liquidi RPT GC Pa Volume liquidi corporei Rene Diuresi Un modo per regolare la Pa è quello di aggiungere o sottrarre

Dettagli

Trieste 15 Novembre 2012

Trieste 15 Novembre 2012 Creazione, implementazione e sperimentazione del critical pathway della persona affetta da scompenso cardiaco acuto sinistro all interno dell U.O. U.T.I.C. della A.O. Spedali Civili di Brescia. Trieste

Dettagli

GC = F x Gs. Gli aumenti di GC sono possibili grazie ad aumenti della frequenza cardiaca e della gittata sistolica.

GC = F x Gs. Gli aumenti di GC sono possibili grazie ad aumenti della frequenza cardiaca e della gittata sistolica. Volume di sangue espulso dal cuore in un minuto. Dipende dalle esigenze metaboliche dell organismo e quindi dal consumo di O 2 Consumo O 2 medio in condizioni basali 250 ml/min GC = 5 l/min Consumo O 2

Dettagli

EMOGASANALISI ARTERIOSA 20/09/14. La valutazione degli scambi gassosi: EGA, saturimetria, CO 2 transcutanea, CO 2 espirata

EMOGASANALISI ARTERIOSA 20/09/14. La valutazione degli scambi gassosi: EGA, saturimetria, CO 2 transcutanea, CO 2 espirata La valutazione degli scambi gassosi: EGA, saturimetria, CO 2 transcutanea, CO 2 espirata FtR Luciana Ptacinsky Is6tuto Palazzolo Fondazione Don Carlo Gnocchi Milano VALUTAZIONE DEGLI SCAMBI GASSOSI È uno

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

SHOCK. DOTT. Nicola Menestrina

SHOCK. DOTT. Nicola Menestrina SHOCK DOTT. Nicola Menestrina DEFINIZIONE SINDROME CARATTERIZZATA DA UNA IPOPERFUSIONE TISSUTALE SISTEMICA ACUTA CHE CONDUCE AD UNA IPOSSIA DEI TESSUTI E ALLA DISFUNZIONE DEGLI ORGANI VITALI SHOCK SETTICO

Dettagli

Rapporto Pressione/Volume

Rapporto Pressione/Volume Flusso Ematico: Q = ΔP/R Distribuzione GC a riposo Rapporto Pressione/Volume Il sistema circolatorio è costituito da vasi con proprietà elastiche diverse (vedi arterie vs arteriole) Caratteristiche di

Dettagli

CAMPAGNA DI LOTTA ALLA DIPENDENZA DA TABACCO DEI DISTRETTI SANITARI H1 & H3 SCREENING GRATUITO DELLA SATURAZIONE DI OSSIGENO

CAMPAGNA DI LOTTA ALLA DIPENDENZA DA TABACCO DEI DISTRETTI SANITARI H1 & H3 SCREENING GRATUITO DELLA SATURAZIONE DI OSSIGENO CAMPAGNA DI LOTTA ALLA DIPENDENZA DA TABACCO DEI DISTRETTI SANITARI H1 & H3 SCREENING GRATUITO DELLA SATURAZIONE DI OSSIGENO C H E C O S E L A P U L S O S S I M E T R I A? Il pulsossimetro e uno strumento

Dettagli

L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO

L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO L APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO L' APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO è un sistema complesso costituito dal cuore e da una serie di condotti, i vasi sanguigni dentro i quali scorre il sangue. Il modo più semplice

Dettagli

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK

FISIOPATOLOGIA. dello SHOCK FISIOPATOLOGIA dello SHOCK SHOCK O COLLASSO CARDIOCIRCOLATORIO insufficienza acuta del circolo periferico, causata da uno squilibrio tra massa liquida circolante e capacità del letto vascolare Si verificano:

Dettagli

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE Opera Lo shock Lo shock è uno stato di sofferenza dell organismo, grave e progressivo, potenzialmente mortale, dovuto a ridotta perfusione ai tessuti, in seguito a caduta della Pressione Arteriosa che

Dettagli

PAD Pubblic Access Defibrillation

PAD Pubblic Access Defibrillation PAD Pubblic Access Defibrillation ARGOMENTO DELLA LEZIONE 1) L Importanza della Defibrillazione Precoce: La Morte Cardiaca Improvvisa L incidenza del DAE 2) IL DAE Cos è Come si usa 3) Il DAE nel Pediatrico

Dettagli

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può

Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può Sale e salute Il sale è un elemento fondamentale per l alimentazione umana ed è costituito da cloruro di sodio (NaCl). Una sua eccessiva introduzione però può causare gravi problemi alla salute. La quantità

Dettagli

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI

UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI UNITA OPERATIVA DI PRONTO SOCCORSO PROCEDURA N. 27 FONTE: DOTT. CASAGRANDE TRASPORTO SANITARIO SECONDARIO TRASPORTI SANITARI TRASPORTO SANITARIO Trasporto primario: trasferimento di un paziente dal luogo

Dettagli

APPLICAZIONE DELLA FARMACOLOGIA ALLA PRATICA INFERMIERISTICA

APPLICAZIONE DELLA FARMACOLOGIA ALLA PRATICA INFERMIERISTICA APPLICAZIONE DELLA FARMACOLOGIA ALLA PRATICA INFERMIERISTICA Evoluzione delle responsabilità dell infermiere a proposito dei farmaci Applicazione della farmacologia alla Cura del paziente Applicazione

Dettagli

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli

Principi generali. Vercelli 9-10 dicembre 2005. G. Bartolozzi - Firenze. Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Il Pediatra di famiglia e gli esami di laboratorio ASL Vercelli Principi generali Carlo Federico Gauss Matematico tedesco 1777-1855 G. Bartolozzi - Firenze Vercelli 9-10 dicembre 2005 Oggi il nostro lavoro

Dettagli

CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni

CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni CPSE Cinzia Petazzoni CPS Eliana Paglia CPS Monica Pedroni Il bambino non èun piccolo adulto Il diritto del bambino ad essere riconosciuto come persona permane anche nello stato di malattia. Questo si

Dettagli

Misurarsi la pressione non è sempre facile. Guida alla corretta automisurazione domiciliare.

Misurarsi la pressione non è sempre facile. Guida alla corretta automisurazione domiciliare. Misurarsi la pressione non è sempre facile. Guida alla corretta automisurazione domiciliare. L ipertensione (alti valori della pressione arteriosa) è il più importante fattore di rischio per malattie cardiache,

Dettagli

LiDCO System: le ragioni di una scelta

LiDCO System: le ragioni di una scelta Corsi STAT Congresso Nazionale a Corsi (11-13 febbraio 2005) UDINE Italy LiDCO System: le ragioni di una scelta L. Belloni, A. Natale A.O.R.N. SAN SEBASTIANO A.O.R.N. San Sebastiano MISURAZIONE DELLA GITTATA

Dettagli

Carta del rischio cardiovascolare

Carta del rischio cardiovascolare donne diabetiche Identificato il colore, leggere nella legenda a fianco il livello di rischio. donne non diabetiche Identificato il colore, leggere nella legenda a fianco il livello di rischio. uomini

Dettagli

Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire.

Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire. Scegli il tuo cammino e mettici il cuore. Perché se lo fai con il cuore sei arrivato ancora prima di partire. Il cuore : è un muscolo grande all'incirca come il pugno della propria mano. pesa circa 500

Dettagli

ASU San Giovanni Battista Torino S.C. Cardiologia 2

ASU San Giovanni Battista Torino S.C. Cardiologia 2 ASU San Giovanni Battista Torino S.C. Cardiologia 2 Il processo infermieristico espresso con un linguaggio comune: sviluppo delle competenze professionali attraverso la capacità di formulare diagnosi infermieristiche

Dettagli

Dall equazione del flusso si ricava la P arteriosa come il prodotto del flusso (GC) per la resistenza (RPT):

Dall equazione del flusso si ricava la P arteriosa come il prodotto del flusso (GC) per la resistenza (RPT): Dall equazione del flusso si ricava la P arteriosa come il prodotto del flusso (GC) per la resistenza (RPT): Il volume di sangue nelle arterie determina il valore di Pa. Esso dipende dal volume immesso

Dettagli

Azienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del 29.3.2010

Azienda USL 6 di LIVORNO Progetto Chronic care model Flow chart scompenso cardiaco Versione 2.1 del 29.3.2010 INIZIO a) Richiesta visita per sintomatologia o b) Controlli clinici a seguito di altra patologia INIZIO Individua tipologia dei pazienti Realizza elenco di pazienti con sintomi di SC e alterazioni strutturali

Dettagli

I traumi addominali sono la terza causa di morte per trauma nei paesi industrializzati Vengono suddivisi in traumi chiusi e traumi aperti L anatomia

I traumi addominali sono la terza causa di morte per trauma nei paesi industrializzati Vengono suddivisi in traumi chiusi e traumi aperti L anatomia Trauma addominale: ruolo dell infermiere nel Trauma Team Dott.ssa Maria Lombardi Coordinatrice attività infermieristiche Dipartimento Area Critica A.O.U. S. Govanni di Dio E Ruggi d Aragona SALERNO 1 Note

Dettagli

IL PAZIENTE IN DIALISI

IL PAZIENTE IN DIALISI IL PAZIENTE IN DIALISI Storti Chiara Francesca Istruttore PSTI DIALISI OBIETTIVI Cenni sull INSUFFICIENZA RENALE Diversi tipi di DIALISI Il PAZIENTE DIALIZZATO: problematiche ed emergenze EMORRAGIE della

Dettagli

L ipertensione arteriosa. Vittorio Caimi Medico di Medicina Generale, Monza

L ipertensione arteriosa. Vittorio Caimi Medico di Medicina Generale, Monza L ipertensione arteriosa Vittorio Caimi Medico di Medicina Generale, Monza Che cosa faremo 1. Brainstorming: che cosa sapete sull ipertensione arteriosa? 2. Presentazione: prove disponibili ( che cosa

Dettagli

L APPARATO CIRCOLATORIO

L APPARATO CIRCOLATORIO L APPARATO CIRCOLATORIO Tutte le cellule del nostro corpo hanno bisogno di sostanze nutritive e di ossigeno per svolgere le loro funzioni vitali. Così, esiste il sangue, un tessuto fluido che porta in

Dettagli

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE

STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE Dott. ssa Annalisa Caravaggi Biologo Nutrizionista sabato 15 febbraio 14 STRESS: Forma di adattamento dell organismo a stimoli chiamati STRESSOR.

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

INFARTO DEL MIOCARDIO

INFARTO DEL MIOCARDIO I corti, lezioni in 5 minuti! INFARTO DEL MIOCARDIO Alessio Riitano Istruttore PSTI Croce Rossa Italiana Recapiti: E-mail: alessio.riitano@gmail.com Web: http://www.aleritty.net Creative Commons BY-NC-SA

Dettagli

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto Il segreto del successo di un azienda sta nel tenere sotto controllo lo stato di salute delle apparecchiature degli impianti. Dati industriali

Dettagli

La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica.

La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica. MEDICINA DELLO SPORT LEZIONE 4 CARDIOPATIA ISCHEMICA E DILATATIVA La principale causa di patologia cardiovascolare è la cardiopatia ischemica. ISCHEMIA È un processo generale che può interessare qualsiasi

Dettagli

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di Corso Base per Aspiranti Volontari della CROCE ROSSA ITALIANA VALUTAZIONE PARAMETRI VITALI INSUFFICIENZA CARDIACA - RESPIRATORIA OBIETTIVO DELLA LEZIONE Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore

Dettagli

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti

Dettagli

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG

a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 Utilizzo ECG 27/4/2006 Cuore come dipolo elettrico Il cuore considerato come un generatore elettrico complesso, in cui sono presenti

Dettagli

Fisiologia cardiovascolare

Fisiologia cardiovascolare Corso Integrato di Fisiologia Umana Fisiologia cardiovascolare La funzione cardiaca: accoppiamento funzionale tra cuore e sistema vascolare Anno accademico 2007-2008 1 Il lavoro del cuore Il lavoro del

Dettagli

Nozioni generali. Principali forme di trattamento

Nozioni generali. Principali forme di trattamento tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali

Dettagli

10 Congresso Nazionale

10 Congresso Nazionale 10 Congresso Nazionale medico - infermieristico MI PUO CAPITARE! L URGENZA IN PEDIATRIA sul territorio, in pronto soccorso, in reparto L ecografia nell arresto cardiaco Adele Borghi Cardiologia Pediatrica

Dettagli

QUESTO E IL NOSTRO CUORE

QUESTO E IL NOSTRO CUORE QUESTO E IL NOSTRO CUORE Classe V Scuola Primaria Fase di engage Per comprendere meglio alcuni significati che collegano la pratica motoria alla salute del nostro cuore, in questa fase la classe viene

Dettagli

Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato

Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato Il processo di assistenza infermieristica o processo di NURSING Relatore Infermiere Claudio Trovato Pergusa 6 Dicembre 2013 Sala Congressi Hotel Garden Processo infermieristico o Nursing Il processo infermieristico

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed.

Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS. Mishkin, Eakins, Istituzioni e mercati finanziari, 3/ed. Gestione della politica monetaria: strumenti e obiettivi corso PAS 1 Anteprima Con il termine politica monetaria si intende la gestione dell offerta di moneta. Sebbene il concetto possa apparire semplice,

Dettagli

LA RILEVAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA. Infermiera Teresa Ghedini UOC Medicina Osp. Bazzano (BO)

LA RILEVAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA. Infermiera Teresa Ghedini UOC Medicina Osp. Bazzano (BO) LA RILEVAZIONE DELLA TEMPERATURA CORPOREA Infermiera Teresa Ghedini UOC Medicina Osp. Bazzano (BO) E CORRETTO RILEVARE LA TEMPERATURA CORPOREA A TUTTI PAZIENTI DELL U.O.? Congresso Regionale Anìmo 2009

Dettagli

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa Red Alert for Women s Heart Compendio DONNE E RICERCA CARDIOVASCOLARE Le malattie cardiovascolari (MCV) sono la principale causa di morte nelle donne, responsabili del 54% dei decessi femminili in Europa

Dettagli

GIORNATA CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE. 3 ottobre 2015 Verona / Palermo

GIORNATA CONTRO LA FIBRILLAZIONE ATRIALE. 3 ottobre 2015 Verona / Palermo CONTRO LA 3 ottobre 2015 Verona / Palermo 2015 POSTER - LOCANDINA 32015 OTTOBRE VERONA - P.zza Cittadella PALERMO - P.zza Bologni 10:00-18.00 32015 OTTOBRE VERONA - P.zza Cittadella PALERMO - P.zza Bologni

Dettagli

Regolazioni cardiocircolatorie

Regolazioni cardiocircolatorie Regolazioni cardiocircolatorie Due finalismi Regolazioni omeostatiche Mantenere costante la pressione e la perfusione dei tessuti (cuore e cervello in primis) Regolazioni allostatiche o adattative Aumentare

Dettagli

LO SHOCK Cors r o s B as a e s.. Relat a ore: Mo M nitore C RI R oberto Va V l a erian a i

LO SHOCK Cors r o s B as a e s.. Relat a ore: Mo M nitore C RI R oberto Va V l a erian a i LO SHOCK Corso Base. Relatore: Monitore CRI Roberto Valeriani Lo shock è l insieme dei sintomi che sopravvengono quando l organismo subisce un aggressione acuta. Questo stato patologico esprime la reazione

Dettagli

Da equazione del flusso: Pa = GC. RPT

Da equazione del flusso: Pa = GC. RPT Da equazione del flusso: Pa = GC. RPT GC = 5l/min Pa media = 100 mmhg RPT = 20 mmhg/l/min Ventricolo sinistro Arterie elastiche Arteriole Il volume di sangue nelle arterie determina il valore di Pa. Esso

Dettagli

Il problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013

Il problema delle calcificazioni. Este 29.11.2013 Il problema delle calcificazioni Este 29.11.2013 il tratto extracranico delle arterie carotidi si presta in maniera ottimale allo studio mediante eco-color-doppler I miglioramenti tecnologici apportati

Dettagli

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE CONCETTO: L ORGANIZZAZIONE SI PONE COME OBIETTIVO LO STUDIO DELLE COMPOSIZIONI PIU CONVENIENTI DELLE FORZE PERSONALI, MATERIALI E IMMATERIALI OPERANTI NEL SISTEMA AZIENDALE.

Dettagli

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica

Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO BICOCCA FACOLTÀ DI SCIENZE MATEMATICHE FISICHE E NATURALI Corso di Laurea Magistrale in Informatica Generazione Automatica di Asserzioni da Modelli di Specifica Relatore:

Dettagli

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it

www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Stenosi polmonare www.ecocardiografiaveterinaria.it www.clinicaveterinariagransasso.it Arteria polmonare L arteria polmonare è il vaso sanguigno che porta il sangue dal ventricolo destro ai polmoni dove

Dettagli

Prima domanda da farsi

Prima domanda da farsi Prima domanda da farsi Vedo un normale QRS? Asistolia FV L egc normale QRS di solito meno 0,12 m sec il ritmo è regolare onde p prima di ogni QRS? ( possono essere dopo o nel QRS ) 1 cm =1 mv 1mm =0.04

Dettagli

INFORMAZIONI PER IL PAZIENTE CHE DEVE SOTTOPORSI A: SCINTIGRAFIA MIOCARDICA DA SFORZO O

INFORMAZIONI PER IL PAZIENTE CHE DEVE SOTTOPORSI A: SCINTIGRAFIA MIOCARDICA DA SFORZO O INFORMAZIONI PER IL PAZIENTE CHE DEVE SOTTOPORSI A: SCINTIGRAFIA MIOCARDICA DA SFORZO O CON STRESS FARMACOLOGICO Per la diagnosi e il trattamento delle seguenti patologie è indicato effettuare una scintigrafia

Dettagli

BLS-D. La defibrillazione precoce

BLS-D. La defibrillazione precoce BLS-D La defibrillazione precoce Defibrillazione precoce DEFIBRILLABILI FV TV senza polso RITMI NON DEFIBRILLABILI PEA ASISTOLIA RCP DEFIBRILLAZIONE Tachiaritmie maligne Tachicardia ventricolare (TV):

Dettagli

BLS E PRIMO SOCCORSO. M.E Della Marta C. Piluso- A. Montecalvo Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia

BLS E PRIMO SOCCORSO. M.E Della Marta C. Piluso- A. Montecalvo Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia BLS E PRIMO SOCCORSO M.E Della Marta C. Piluso- A. Montecalvo Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia DEFINIZIONE Il Bls (Basic Life Support) è una sequenza coordinata di azioni da intraprendere immediatamente

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA )

Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA. T. Mandarino (MMG ASL RMA ) Il RUOLO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE NELLA IDENTIFICAZIONE DELLE PERSONE CON SOSPETTA DEMENZA T. Mandarino (MMG ASL RMA ) La Malattia di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la forma più frequente

Dettagli

ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE IN EMODIALISI. Dr. Fabrizio Vellani Nefrologo

ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE IN EMODIALISI. Dr. Fabrizio Vellani Nefrologo ACCOMPAGNARE IL PAZIENTE IN EMODIALISI Dr. Fabrizio Vellani Nefrologo Composizione del corpo umano e distribuzione dei liquidi corporei Per un giovane maschio: SOLIDI 40% Proteine 18 % Grassi 15 % Minerali

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

Criticità nell applicazione di un programma di analgosedazione in terapia intensiva

Criticità nell applicazione di un programma di analgosedazione in terapia intensiva Corso teorico pratico L analgosedazione in Terapia Intensiva 19 Dicembre 2008 Ospedale Marino - Cagliari Criticità nell applicazione di un programma di analgosedazione in terapia intensiva Dr. Patrignani

Dettagli

PAZIENTE CON INFLUENZA A (H1N1) SOSPETTA O CERTA E SEGNI DI SCOMPENSO CARDIORESPIRATORIO. Diagnosi di ALI o ARDS da virus H1N1

PAZIENTE CON INFLUENZA A (H1N1) SOSPETTA O CERTA E SEGNI DI SCOMPENSO CARDIORESPIRATORIO. Diagnosi di ALI o ARDS da virus H1N1 PAZIENTE CON INFLUENZA A (H1N1) SOSPETTA O CERTA E SEGNI DI SCOMPENSO CARDIORESPIRATORIO SpO2 < 90% con O 2 in maschera a 10 l/min Acidosi respiratoria con ph < 7.25 Evidenza clinica di imminente distress

Dettagli

INFERMIERISTICA IN AREA CRITICA Pz Cardiochirurgico. www.slidetube.it

INFERMIERISTICA IN AREA CRITICA Pz Cardiochirurgico. www.slidetube.it INFERMIERISTICA IN AREA CRITICA Pz Cardiochirurgico Paziente cardiochirurgico Pre-operatorio Interventi Post-operatorio Degenza Pre-operatorio Modello di percezione e gestione della salute (ambito conoscitivo,

Dettagli

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO 1 OBIETTIVI RICONOSCERE LE PRINCIPALI PATOLOGIE NEUROLOGICHE CHE PROVOCANO ALTERAZIONI DELLA COSCIENZA IDENTIFICARE I SEGNI E SINTOMI DI: SINCOPE, CONVULSIONI, MENINGITE,

Dettagli

ARITMIE IPOCINETICHE

ARITMIE IPOCINETICHE KROTON 2010 ARITMIE IPOCINETICHE D.Monizzi Cardiologia Territoriale ASP KR 18/09/2010 Cenni sull Attività Elettrica del Cuore Aritmie Ipocinetiche D.Monizzi 2010 Il Cuore atrio sx atrio dx valvola mitrale

Dettagli

I TRAUMI MUSCOLARI LE CONTUSIONI Contusioni più o meno gravi, almeno una volta nella vita, le abbiamo subite più o meno tutti. Esse, in parole povere, rappresentano il risultato di un evento traumatico

Dettagli

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL

PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014. Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL PROGETTO GIOBBE. RSA SENZA DOLORE Teatro Casa di Cura Beato Palazzolo - Bergamo 2 APRILE 2014 Dr. Francesco Locati Direttore Sociale ASL Il dolore Il dolore è una delle principali malattie che si incontrano

Dettagli

GLI INFERMIERI E I CITTADINI

GLI INFERMIERI E I CITTADINI GLI INFERMIERI E I CITTADINI La Direzione Nazionale CIVES, ha deciso di dare vita ad una Campagna Nazionale che promuova la Salute dei cittadini, sviluppando quei temi utili a prevenire danni e malattie

Dettagli

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È

LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È LA FIBRILLAZIONE ATRIALE: COS È La fibrillazione atriale è l aritmia più comune nella popolazione. Durante la il ritmo del cuore non è più controllato dalla normale centralina (il nodo del seno), ma da

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli