Serie C. Riduttori coassiali

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1 Serie C Riduttori coassiali

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3 SOMMARIO Paragrafo Pagina Descrizione 1 INFORMAZIONI GENERALI Simbologia e unità di misura Introduzione alle direttive ATEX Atmosfera esplosiva Norme europee armonizzate ATEX Livelli di protezione per le varie categorie di apparecchi Definizione dei gruppi (EN ) Dichiarazione di conformità Uso, installazione e manutenzione Selezione del tipo di apparecchiatura Procedimento di selezione Selezione di un riduttore predisposto per motori IEC Selezione di un riduttore Verifiche post-selezione Condizioni operative ammesse per ATEX Fattore di servizio 9 2 RIDUTTORI COASSIALI SERIE C PER AMBIENTI A RISCHIO DI ESPLOSIONE Caratteristiche costruttive dei gruppi ATEX Forme costruttive Codici ordinativo Posizioni di montaggio Lubrificazione Carichi ammissibili sugli alberi Carichi radiali Carichi assiali Dati tecnici riduttori Predisposizioni motore possibili Compatibilità geometrica Massima potenza installabile Momento d inerzia Dimensioni 35 Revisioni L indice di revisione del catalogo è riportato a pag. 48. Al sito sono disponibili i cataloghi con le revisioni aggiornate. 1

4 1 INFORMAZIONI GENERALI 1.1 SIMBOLOGIA E UNITÀ DI MISURA An [N] Il carico assiale ammissibile rappresenta la forza che può applicarsi assialmente sull albero del riduttore, congiuntamente al carico radiale nominale, senza pregiudicare l integrità dei supporti. f S - Il fattore di servizio è il parametro che traduce numericamente la gravosità del ciclo di funzionamento del riduttore. f TP - Il fattore correttivo consente di tenere conto dell influenza della temperatura ambiente nel computo della coppia di calcolo. Il parametro è di rilevanza per i riduttori a vite senza fine. i - Il rapporto di trasmissione è espresso tramite la relazione tra la velocità dell albero veloce e la velocità dell albero lento del riduttore. I - Il rapporto di intermittenza è definito come: J c [Kgm 2 ] Momento d inerzia delle masse comandate. J m [Kgm 2 ] Momento d inerzia del motore. J R [Kgm 2 ] Momento d inerzia del riduttore. K - Il fattore di accelerazione delle masse interviene nella determinazione del fattore di servizio, e si ricava dalla relazione : K R - La costante di trasmissione è un parametro di calcolo, proporzionale alla tensione generata da una trasmissione esterna calettata sull albero del riduttore. M 2 [Nm] Coppia resa all'albero lento Mn 2 [Nm] Coppia trasmissibile, riferita all albero lento del riduttore. Il valore di catalogo è calcolato per un fattore di servizio f S = 1. Mr 2 [Nm] Coppia richiesta dall applicazione. Il suo valore dovrà essere sempre uguale, o inferiore, alla coppia nominale Mn 2 del riduttore. Mc 2 [Nm] Coppia di calcolo. Il parametro è virtuale ed è utilizzato nel procedimento di selezione del riduttore tramite l espressione: n [min -1 ] Velocità di rotazione dell albero. Pn 1 [kw] Potenza nominale riferita all albero veloce del riduttore e calcolata in corrispondenza a un fattore di servizio f S = 1. 2

5 P R [kw] Potenza richiesta dall applicazione. R C [N] Il carico radiale di calcolo è generato da una trasmissione esterna e, per gli alberi veloce e lento rispettivamente, può essere calcolato tramite le seguenti espressioni: R N [N] Il carico radiale ammissibile dovrà sempre essere uguale, o superiore, al carico radiale di calcolo. Il valore puntuale è fornito dal catalogo per ogni grandezza di riduttore, e rapporto di trasmissione, ed è riferito alla mezzeria dell albero. S - Il fattore di sicurezza è definito come: t a [ C] Temperatura ambiente. t f [min] Il tempo di funzionamento è la durata complessiva delle fasi di lavoro. t r [min] Il tempo di riposo è l intervallo di inattività fra due fasi di lavoro. Z r - Numero di avviamenti orari. η d - Il rendimento dinamico è espresso dal rapporto fra la potenza misurata all albero lento e quella applicata all albero veloce: [] 1 La grandezza in oggetto è riferita all albero veloce del riduttore. [] 2 La grandezza in oggetto è riferita all albero lento del riduttore. Situazione di pericolo. Possono derivare danni minori alle persone. 3

6 1.2 INTRODUZIONE ALLE DIRETTIVE ATEX ATMOSFERA ESPLOSIVA Ai fini della direttiva 2014/34/UE si intende per atmosfera esplosiva quella costituita da una miscela: a. di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri; b. con aria; c. in determinate condizioni atmosferiche; d. in cui, dopo l innesco, la combustione si propaga all insieme della miscela incombusta (occorre notare che soprattutto in presenza di polvere, non sempre l intera quantità di combustibile viene consumata dalla combustione). Un atmosfera suscettibile di trasformarsi in atmosfera esplosiva a causa delle condizioni locali e/o operative è definita atmosfera potenzialmente esplosiva. È solo a questo tipo di atmosfera potenzialmente esplosiva che sono destinati i prodotti oggetto della direttiva 2014/34/UE NORME EUROPEE ARMONIZZATE ATEX La direttiva ATEX 2014/34/UE descrive i requisiti minimi di sicurezza per i prodotti destinati all uso in zone a rischio di esplosione, all interno dei paesi dell Unione Europea. La direttiva assegna inoltre questi apparecchi a categorie, definite dalla direttiva stessa. Segue uno schema descrittivo delle zone in cui il conduttore di un impianto caratterizzato dalla presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva deve suddividere le aree di applicazione delle apparecchiature. Atmosfera Gassosa Zone Atmosfera polverosa Frequenza della formazione di atmosfera potenzialmente esplosiva Tipo di pericolo G D 0 20 Presenza costante o per lunghi periodi Permanente 1 21 Occasionale in funzionamento normale Potenziale 2 22 Molto rara e/o di breve durata in funzionamento normale Minimo I riduttori di produzione BONFIGLIOLI RIDUTTORI selezionati dal presente catalogo sono idonei per installazione nelle zone 1, 21, 2 e 22, evidenziate in grigio nello schema soprastante. A partire dal 20aprile 2016 la direttiva ATEX 2014/34/UE si applica su tutto il territorio dell Unione Europea sostituendo le leggi divergenti attualmente in vigore a livello nazionale ed europeo in materia di atmosfera esplosiva e la precedente direttiva 94/9/CE. È da sottolineare che, per la prima volta, le direttive si estendono anche agli apparecchi di natura meccanica, idraulica e pneumatica, e non più solamente alle apparecchiature elettriche, come fino ad oggi contemplato. In rapporto alla Direttiva Macchine 2006/42/CE bisogna precisare che la direttiva 2014/34/UE si pone come un complesso di requisiti molto specifici e particolareggiati in relazione ai pericoli derivanti da atmosfere potenzialmente esplosive mentre la direttiva Macchine, a riguardo della sicurezza contro il rischio di esplosioni, contiene solo requisiti di carattere molto generale (allegato I). Pertanto, per quanto riguarda la protezione contro l esplosione in presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva, prevale e deve essere applicata la direttiva 2014/34/UE. Per tutti gli altri rischi riguardanti i macchinari devono essere applicati anche i requisiti di cui alla direttiva Macchine. 4

7 1.2.3 LIVELLI DI PROTEZIONE PER LE VARIE CATEGORIE DI APPARECCHI Le varie categorie di apparecchi devono essere in grado di funzionare conformemente ai parametri operativi stabiliti dal fabbricante, a determinati livelli di protezione. Categoria Livello di Tipo di protezione Condizioni di funzionamento protezione Gruppo Gruppo I II Due mezzi di protezione indipendenti o Gli apparecchi restano alimentati e in Molto sicurezza garantita anche qualora si M1 funzione anche in presenza di atmosfera elevato manifestino due guasti indipendenti uno esplosiva dall altro Due mezzi di protezione indipendenti o Gli apparecchi restano alimentati e in Molto sicurezza garantita anche qualora si 1 funzione nelle zone 0, 1, 2(G) e/o nelle zone elevato manifestino due guasti indipendenti uno 20, 21, 22 (D) dall altro Agli apparecchi viene interrotta Protezione adatta al funzionamento normale Elevato M2 l alimentazione in presenza di atmosfera e a condizioni di funzionamento gravose potenzialmente esplosiva Elevato 2 Protezione adatta al funzionamento normale e a disturbi frequenti o apparecchi in cui si tenga normalmente conto dei guasti Normale 3 Protezione adatta al funzionamento normale Gli apparecchi restano alimentati e in funzione nelle zone 1, 2(G) e/o nelle zone 21, 22 (D) Gli apparecchi restano alimentati e in funzione nelle zone 2(G) e/o 22(D) DEFINIZIONE DEI GRUPPI (EN ) Gruppo I Comprende gli apparecchi destinati a essere utilizzati nei lavori in sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di superficie, esposti al rischio di sprigionamento di grisù e/o polveri combustibili. Gruppo II Comprende gli apparecchi destinati a essere utilizzati in altri ambienti in cui vi sono probabilità che si manifestino atmosfere esplosive. È esclusa qualunque installazione di apparecchi BONFIGLIOLI RIDUTTORI in applicazioni minerarie, classificabili come gruppo I e gruppo II, categoria 1. In sintesi, l insieme di classificazioni degli apparecchi in gruppi, categorie e zone può essere rappresentato dallo schema seguente, nel quale la disponibilità di prodotti BONFIGLIOLI RIDUTTORI è ancora evidenziata dalle celle in colore grigio. I Gruppo miniere, grisù altre aree potenzialmente esplosive per presenza di gas o polveri Categoria M1 M Atmosfera (1) G D G D G D Zona Tipo di protezione riduttore c, k c, k c, k c, k Tipo di protezione motore d, e IP6X + temp.max n(a) IP5X o IP6X + temp. max II (1) G = gas D = polvere Questo catalogo descrive i riduttori di produzione BONFIGLIOLI RIDUTTORI, destinati ad essere usati in ambienti con potenziale rischio di esplosione, limitatamente alle categorie 2 e 3. 5

8 I prodotti qui descritti sono conformi ai requisiti minimi dettati dalla direttiva europea 2014/34/UE, facente parte delle direttive conosciute come ATEX (ATmosphères EXplosibles) DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ La Dichiarazione di Conformità è il documento che attesta la conformità del prodotto alla direttiva 2014/34/UE. La validità del certificato è legata al rispetto delle istruzioni che sono specificate nel Manuale d uso, installazione e manutenzione per l uso in sicurezza del prodotto, in tutte le fasi della sua vita attiva. L utente è invitato a dotarsene scaricandolo all indirizzo dove il Manuale è disponibile in diverse lingue e nel formato PDF. Di particolare rilievo sono le prescrizioni relative alle condizioni ambientali che, se non rispettate in condizione di funzionamento, fanno decadere la validità del certificato stesso. In caso di dubbio sulla validità della Dichiarazione di Conformità contattare il servizio tecnicocommerciale di BONFIGLIOLI RIDUTTORI. 1.3 USO, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE Le prescrizioni relative allo stoccaggio, la movimentazione e l uso sicuro del prodotto sono specificate nel Manuale di installazione, uso e manutenzione. L utente è invitato a dotarsene scaricandolo all indirizzo dove il Manuale è disponibile in diverse lingue e nel formato PDF. Il documento dovrà essere conservato in luogo idoneo, in prossimità dell installazione del riduttore, per il riferimento di tutto il personale che è autorizzato ad interagire con il prodotto per tutto l arco della vita dello stesso. Il costruttore si riserva la facoltà di apportare modifiche, integrazioni o miglioramenti al Manuale, nell interesse stesso dell utilizzatore. 6

9 1.4 SELEZIONE DEL TIPO DI APPARECCHIATURA PROCEDIMENTO DI SELEZIONE: Determinare il fattore di servizio f S relativo all applicazione in funzione del tipo di carico (fattore K), del numero di avviamenti orari Z r e delle ore di funzionamento giornaliere. Ricavare la potenza richiesta dall applicazione all albero motore: Approssimativamente, il valore del rendimento «η d» può essere così ricavato: η d Successivamente, procedere in maniera differenziata per la selezione di: a. un riduttore dotato di predisposizione motore a standard IEC b. un riduttore configurato in ingresso con albero veloce cilindrico. Riferirsi alle procedure sotto riportate: SELEZIONE DI UN RIDUTTORE PREDISPOSTO PER MOTORI IEC a. Determinare il fattore di servizio f s come precedentemente descritto. b. Nelle tabelle dati tecnici individuare il riduttore che, per la velocità n 2 desiderata, disponga di una potenza nominale Pn 1 tale che: c. Selezionare un motore elettrico con potenza di targa: d. Verificare infine che l abbinamento motore-riduttore generi un fattore di sicurezza uguale, o superiore, al fattore di servizio per l applicazione, ossia: e. Se si è selezionato un riduttore fra i tipi C122, C222 e C322 con rapporto i > 40, azionato con un numero di avviamenti orari Z > 30, correggere il fattore di servizio ricavato dal grafico moltiplicandolo per 1,2. Verificare infine che per il valore ricalcolato di f s la condizione S f s sia ancora soddisfatta. 7

10 1.4.3 SELEZIONE DI UN RIDUTTORE - Ricavare il valore della coppia di calcolo: Riduttori elicoidali C,A,F,S f tp = 1 f tp Riduttori vite senza fine VF,W Tipo di carico Temperatura ambiente [ C] K1 carico uniforme K2 carico con urti moderati K3 carico con forti urti Per la velocità n 2 più vicina a quella desiderata selezionare il riduttore che disponga della coppia nominale Mn 2 uguale o superiore al valore della coppia di calcolo Mc 2, ossia: VERIFICHE POST-SELEZIONE Effettuata la selezione del riduttore, o del riduttore predisposto per motore IEC, è opportuno procedere alle seguenti verifiche: Coppia massima istantanea La coppia di picco che il riduttore può accettare per brevi istanti è dell ordine del 200% della coppia nominale Mn 2. Verificare pertanto che il valore puntuale della coppia di picco rispetti questo rapporto, predisponendo, se necessario, opportuni dispositivi per la limitazione della coppia. Carico radiale Il catalogo fornisce i valori di carico radiale massimo ammissibile per l albero veloce «Rn 1»e per l albero lento «Rn 2». Tali valori sono riferiti all applicazione della forza nella mezzeria dell albero e devono sempre risultare superiori alla forza effettivamente applicata. Vedi paragrafo: Carichi radiali. Carico assiale Verificare che la componente assiale del carico non superi il valore ammissibile, come espresso nel paragrafo: Carichi assiali CONDIZIONI OPERATIVE AMMESSE PER ATEX Temperatura ambiente -20 C < ta < +40 C Il riduttore deve essere installato nella posizione di montaggio specificata in fase di ordinativo e riportata nella targa identificativa. Ogni eventuale deviazione deve essere preventivamente comunicata ed approvata da BONFIGLIOLI RIDUTTORI. È fatto esplicito divieto di installare il riduttore con l asse in posizione inclinata, senza previa consultazione ed approvazione da parte del Servizio Tecnico di BONFIGLIOLI RIDUTTORI. La velocità del motore abbinato al riduttore non deve superare n = 1500 min -1. Nel caso di alimentazione da inverter, si deve verificare l idoneità del motore a tale impiego e il rispetto delle prescrizioni d uso emesse dal costruttore. In nessuna occasione la regolazione dell inverter dovrà essere tale che il motore possa superare il limite di velocità massima imposta per il riduttore (1500 min -1 ) o generare sovraccarichi per lo stesso. Devono essere scrupolosamente eseguite tutte le prescrizioni fornite dal Manuale Utente ( relativamente alle fasi di installazione, uso e manutenzione periodica del riduttore. 8

11 6 Il fattore di servizio è il parametro che traduce in un valore numerico la gravosità del servizio che il riduttore è chiamato a svolgere, tenendo conto, benché con inevitabile approssimazione, del funzionamento giornaliero, della variabilità del carico e di eventuali sovraccarichi, connessi con la specifica applicazione del riduttore. Nel grafico più sotto riportato il fattore di servizio si ricava, dopo aver selezionato la colonna relativa alle ore di funzionamento giornaliere, per intersezione fra il numero di avviamenti orari e una fra le curve K1, K2 e K3. Le curve K_ sono associate alla natura del servizio (approssimativamente: uniforme, medio e pesante) tramite il fattore di accelerazione delle masse K, legato al rapporto fra le inerzie delle masse condotte e del motore. Indipendentemente dal valore così ricavato del fattore di servizio, segnaliamo che esistono applicazioni fra le quali, a puro titolo di esempio i sollevamenti, per le quali il cedimento di un organo del riduttore potrebbe esporre il personale che opera nelle immediate vicinanze a rischio di ferimento. Se esistono dubbi che l applicazione possa presentare questa criticità vi invitiamo a consultare preventivamente il ns. Servizio Tecnico. Avviamenti / ora Fattore di accelerazione delle masse - [K] Il parametro serve a selezionare la curva relativa al particolare tipo di carico. Il valore è dato dal rapporto: dove: J c momento d inerzia delle masse comandate, riferito all albero del motore J m momento d inerzia del motore 9

12 2 RIDUTTORI COASSIALI SERIE C PER AMBIENTI A RISCHIO DI ESPLOSIONE 2.1 CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE DEI GRUPPI ATEX Dotazione di tappi di servizio per il controllo periodico del livello di lubrificante. Carica di lubrificante effettuata originariamente in fabbrica, in funzione della posizione di montaggio specificata nell ordinativo. Anelli di tenuta in fluoro-elastomero. Doppia serie di anelli di tenuta sull'albero lento. Assenza di particolari in plastica. Marcatura nella targa identificativa della categoria di prodotto e del tipo di protezione

13 2.2 FORME COSTRUTTIVE P Piedi integrati C12...C61 F Flangia integrale C12...C32 U Cassa universale UNIBOX C12...C61 UF UNIBOX flangia riportata C12...C61 11

14 2.3 CODICI ORDINATIVO C 51 2 P 51.4 HS B3 2D3D-130 OPZIONI POSIZIONE DI MONTAGGIO P: B3 (Default), B6, B7, B8, VA, VB F/U/UF: B5 (Default), B51, B53, B52, V1, V3 CONFIGURAZIONE INGRESSO P63 P71 P80 P90 P100 P112 P132 P160 P180 HS RAPPORTO DI TRASMISSIONE FORMA COSTRUTTIVA P (C12...C61) F (C12...C32) U (C12...C61) UFA UFB UFC (C12...C61) NUMERO DI RIDUZIONI 2, 3, 4 GRANDEZZA 12, 22, 32, 36, 41, 51, 61 SERIE DI PRODOTTO: C = coassiale Opzioni disponibili L applicabilità delle singole opzioni è evidenziata nelle tabelle dati tecnici in funzione della specifica configurazione e del rapporto di trasmissione. 2D3D-160 2D3D-130 2G3G-T3 2G3G-T4 Il riduttore può essere installato nelle zone 21 e 22 (categorie 2D e 3D). La temperatura superficiale dell apparecchiatura è inferiore a 160 C. Il riduttore può essere installato nelle zone 21 e 22 (categorie 2D e 3D). La temperatura superficiale dell apparecchiatura è inferiore a 130 C. Il riduttore può essere installato nelle zone 1 e 2 (categorie 2G e 3G). La classe di temperatura è T3 (max. 200 C). Il riduttore può essere installato nelle zone 1 e 2 (categorie 2G e 3G). La classe di temperatura è T4 (max. 135 C). 12

15 2.4 POSIZIONI DI MONTAGGIO C 12 P... C 61 P C 12 F... C 61 F B5 B51 B53 B52 V1 V3 13

16 2.5 LUBRIFICAZIONE I riduttori sono riempiti in fabbrica con carica di lubrificante sintetico a vita nella quantità idonea per l'installazione nella posizione di montaggio specificata in fase di ordinativo. Per esigenze di trasporto questi riduttori sono forniti di tappo di carico del tipo chiuso e corredati di un tappo dotato di valvola di sfiato che l utilizzatore dovrà sostituire prima della messa in servizio del riduttore. I riduttori del tipo C12, C22 e C32 non sono dotati di tappo per il controllo visivo, a sfioramento, del livello. Per la verifica del quantitativo minimo di lubrificante è necessario procedere come specificato nel relativo Manuale d uso. Per le tavole di riferimento della collocazione dei tappi di servizio e delle quantità di lubrificante, riferirsi al Manuale Uso e Manutenzione (disponibilie su 14

17 2.6 CARICHI AMMISSIBILI SUGLI ALBERI CARICHI RADIALI FORZA RISULTANTE SULL ALBERO Organi di trasmissione calettati sugli alberi di ingresso e/o di uscita del riduttore generano forze la cui risultante agisce in senso radiale sull albero stesso. L entità di questi carichi deve essere compatibile con la capacità di sopportazione del sistema alberocuscinetti del riduttore, in particolare il valore assoluto del carico applicato (R c1 per albero di ingresso, R c2 per albero di uscita) deve essere inferiore al valore nominale (R n1 per albero di ingresso, R n2 per albero di uscita) riportato nelle tabelle dati tecnici. Il procedimento sotto descritto si applica indifferentemente all albero veloce o all albero lento avendo l avvertenza di utilizzare le costanti relative all albero interessato dal calcolo. Il carico generato da una trasmissione esterna può essere calcolato, con buona approssimazione, tramite la formula seguente: K r =1 K r = 1.25 K r = M [Nm] d [mm] 15

18 VERIFICA SOPPORTAZIONE RADIALE COSTANTI DEL RIDUTTORE Albero lento Albero veloce a b c a b c C C C C C C C C C C C C C C C C C CARICHI ASSIALI An 1, An 2 I valori di carico assiale ammissibile sugli alberi veloce [A n1 ] e lento [A n2 ] si possono ricavare con riferimento al corrispondente valore di carico radiale [R n1 ] e [R n2 ] tramite le espressioni che seguono: I valori di carico assiale ammissibile così calcolati si riferiscono al caso di forze assiali agenti contemporaneamente ai carichi radiali nominali. Nel solo caso in cui il valore del carico radiale agente sull'albero del riduttore sia nullo, si può considerare il carico assiale ammissibile [A n ] pari al 50% del valore di carico radiale ammissibile [R n ] sullo stesso albero. In presenza di carichi assiali eccedenti il valore ammissibile, o di forze assiali fortemente prevalenti sui carichi radiali, è consigliabile contattare il Servizio Tecnico di Bonfiglioli Riduttori per una verifica puntuale. 16

19 2.7 DATI TECNICI RIDUTTORI Esempio di selezione C D-130 2G3G-T4 1 2D3D-160 2G3G-T3 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 P n1 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm kw N min-1 Nm kw N N C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 1 2 Il riduttore può essere installato Il riduttore può essere installato Nelle zone 21 e 22 con limitazione della temperatura superfi ciale a 160 C Nelle zone 1 e 2 con il limite della classe di temperatura T3 (200 C) Nelle zone 21 e 22 con limitazione della temperatura superfi ciale a 130 C Nelle zone 21 e 22 con limitazione della temperatura superfi ciale a 160 C Nelle zone 1 e 2 con il limite della classe di temperatura T4 (135 C) Nelle zone 1 e 2 con il limite della classe di temperatura T3 (200 C) 17

20 C 12 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm N min-1 Nm kw N N C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ ( * ) I valori indicati si riferiscono alla sola parte lenta del riduttore. Le parti veloci ingresso P sono dimensionate sulla max potenza motore installabile (vedere prediposizioni motori possibili - pag. 25) 18

21 C 22 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm N min-1 Nm kw N N C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 22 2_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 2_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ C 22 3_ ( * ) I valori indicati si riferiscono alla sola parte lenta del riduttore. Le parti veloci ingresso P sono dimensionate sulla max potenza motore installabile (vedere prediposizioni motori possibili - pag. 25) 19

22 C 32 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm N min-1 Nm kw N N C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 32 2_ C 32 2_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 2_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ C 32 3_ ( * ) I valori indicati si riferiscono alla sola parte lenta del riduttore. Le parti veloci ingresso P sono dimensionate sulla max potenza motore installabile (vedere prediposizioni motori possibili - pag. 25) 20

23 C 36 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm N min-1 Nm kw N N C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 2_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 36 3_ C 36 3_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 3_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ C 36 4_ ( * ) I valori indicati si riferiscono alla sola parte lenta del riduttore. Le parti veloci ingresso P sono dimensionate sulla max potenza motore installabile (vedere prediposizioni motori possibili - pag. 25) 21

24 C 41 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 P n1 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm kw N min-1 Nm kw N N 2D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 2_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 3_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ C 41 4_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 42 ( * ) I valori indicati si riferiscono alla sola parte lenta del riduttore. Le parti veloci ingresso P sono dimensionate sulla max potenza motore installabile (vedere prediposizioni motori possibili - pag. 25) 22

25 C 51 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 P n1 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm kw N min-1 Nm kw N N 2D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 2_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 3_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ C 51 4_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 44 ( * ) I valori indicati si riferiscono alla sola parte lenta del riduttore. Le parti veloci ingresso P sono dimensionate sulla max potenza motore installabile (vedere prediposizioni motori possibili - pag. 25) 23

26 C 61 IEC ( * ) i n 1 = 1400 min-1 n 1 = 1400 min-1 n 2 M n2 P n1 R n2 i n 2 M n2 P n1 R n1 R n2 min-1 Nm kw N min-1 Nm kw N N 2D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 2_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 3_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ C 61 4_ D3D-130 2G3G-T4 2D3D-160 2G3G-T3 46 ( * ) I valori indicati si riferiscono alla sola parte lenta del riduttore. Le parti veloci ingresso P sono dimensionate sulla max potenza motore installabile (vedere prediposizioni motori possibili - pag. 25) 24

27 2.8 PREDISPOSIZIONI MOTORE POSSIBILI COMPATIBILITÀ GEOMETRICA Nella tabella seguente vengono riportate le predisposizioni motore possibili in termini puramente geometrici. IEC_ (IM B5) C 12 2 P63 P71 P80 P90 P100 P _ _ _47.6 P132 P160 P180 C _ _ _54.7 C _ _ _261.0 C _ _ _ _25.1 C _ _ _274.7 C _ _ _ _19.0 C _ _ _ _77.6 C _ _ _848.5 C 41 2 i = 14.2_ _ _ _31.4 C _ _ _ _102.3 C _ _ _855.5 C _ _ _ _ _ _40.4 C _ _ _ _ _ _124.4 C _ _ _ _508.0 C _ _ _ _ _ _38.0 C _ _ _ _ _ _140.5 C _ _ _

28 2.8.2 MASSIMA POTENZA INSTALLABILE La scelta del riduttore predisposto per motori IEC deve essere effettuata seguendo le istruzioni specificate al capitolo 1.4. P n1 = massima potenza installabile sull ingresso P_ IEC_ (IM B5) - n 1 = 1400 min -1 C 12 2 P n1 [kw] P63 P63 P71 P71 P80 P80 P90 P90 P90 7.6_ _ _ _ _8.8 C _ _ _ _ _ _ _ C _ _ _ C _ _ _ _ _ _ _ _ _9.3 C _ _ _ _82.6 C _ _ _ _ _ _ _ _ _19.0 C _ _ _ _ _ _ _ _26.2 C _ _ _255.0 C _ _ _ _ _ _ _ _ _22.6 i = 28.5_ _110.1 C _ _ _ _ _ _ (145.6) (102.3) C _ _ _ C _ _ _ _ _ _ _ _ _47.8 C _ _ _ _ _ _ _ _ _72.9 C _ _ _ _ _263.8 C _ _ _ _ _ _ _ _ _38.0 C _ _ _ _ _ _ _ _ _128.1 C _ _ _ _ _ _ IEC_ (IM B5) - n 1 = 1400 min -1 P n1 [kw] P100 P100 P112 P132 P132 P132 P160 P160 P180 P180 C 12 2 C 22 2 C 22 3 C _8.5 C 32 3 C _ _ _8.8 C 36 3 C 36 4 C 41 2 i = 6.4_ _ _7.1 C 41 3 C 41 4 C _ _ _ _ _ C _ _ _23.9 C 51 4 C _ _ _ _ _22.4 (19.6) 6.7_17.7 (15.9) 6.7_ _10.9 (9.8) 6.7_8.8 (7.5) 6.7 C _ _ _ _29.4 C

29 2.9 MOMENTO D INERZIA Le tabelle seguenti indicano i valori del momento d inerzia J r [kgm2] riferiti all asse veloce del riduttore; per una migliore facilità di lettura riportiamo le definizioni dei simboli usati. IEC I valori relativi a questi simboli sono da attribuire al riduttore predisposto per attacco motore (grandezza IEC...). I valori attribuiti al riduttore sono riferiti a questo simbolo. C 12 J ( 10-4 ) [kgm 2 ] i IEC C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_ C 12 2_

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