Consolidamento ed Allargamento della Rete

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Consolidamento ed Allargamento della Rete"

Transcript

1 ASSOCIAZIONE ARCO LATINO COMMISSIONE COOPERAZIONE NEL MEDITERRANEO Studio : Consolidamento ed Allargamento della Rete

2 Indice 1. Identificazione degli attori eleggibili per l ampliamento di AL SELEZIONE DEI CASI STUDIO Criteri per la selezione dei casi studio 2.2. Unità di paragone: le regioni NUTS III 2.3. Blocco (B) 2.4. Blocco (C) 3. BLOCCO (A): Spagna, Francia e Italia Spagna Le Comunità autonome a. Competenze delle Comunità autonome b. Organi delle Comunità autonome c. Azione e organizzazione delle Comunità autonome I tipi di Enti locali a. Le competenze degli Enti locali Enti locali situati nell'area mediterranea 3.2. Francia Regioni a. Competenze b. Le competenze condivise Dipartimenti (Province) a Competenze proprie b. Competenze condivise I comuni a Competenze Enti locali situati nell'area mediterranea 3.3. Italia a. Descrizione b. Autorità regionali c. Competenze Province a. Descrizione b. Autorità provinciali c Competenze Comuni a. Descrizione e competenze b. Autorità comunali Enti locali situati nell'area Mediterranea 4. BLOCCO (B): Grecia e Turchia Grecia Periferie a. Descrizione b. Organi

3 4.1.1.c. Competenze Nomoi a. Descrizione b. Organi c Competenze Demes e koinotites a. Descrizione b. Organi c. Competenze Nomoi situati sul mar Mediterraneo Networking 4.2. Turchia Particolarità delle amministrazioni locali a. Diritto di associazione delle Collettività Locali Iller e Amministrazioni Provinciali Speciali (APS) a. Descrizione b. Organi c. Competenze Municipalità, municipalità metropolitane e villaggi a. Descrizione b. Organi delle municipalità c. Competenze delle municipalità Iller situate sul mar Mediterraneo e sul mar di Marmara Networking 5. BLOCCO (C) Algeria Wilayas a. Descrizione b. Organi c. Competenze Wilayas situate sul mar Mediterraneo Networking 5.2. Marocco 5.2.a. Particolarità Regioni a Descrizione b. Competenze Province e prefetture a. Descrizione b. Organi c. Competenze Province e prefetture situate sul mar Mediterraneo Networking 5.3.Siria Particolarità

4 5.3.2.Muhafazah a. Descrizione b. Organi c. Competenze Mintaqah a. Descrizione b. Organi c. Competenze d. Governatorati situati sul mar Mediterraneo e. Networking 5.4.Tunisia Governatorati a. Descrizione b. Organi c. Competenze dei governatorati a. Descrizione b. Organi c. Competenze Governatorati della Tunisia situati sul mar Mediterraneo Networking 6. SELEZIONE DEI CASI PILOTA: IL RUOLO DI ESPON Riassunto dei risultati 6.2. ESPON 7. RACCOMANDAZIONI FINALI FONTI E RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

5 Lista delle Tabelle Tabella 1 - Dimensione delle regioni NUTS (in riferimento al numero di abitanti)...13 Tabella 2 - Partecipazione attiva in network esistenti, Paesi del Blocco B...14 Tabella 3 - Partecipazione attiva in reti già esistenti, Blocco C...15 Tabella 4 - Prodotto interno lordo per abitante delle deputazioni provinciali membri dell Arco...19 Tabella 5 - Elenco delle Comunità autonome Spagnole per popolazione...19 Tabella 6 - Arco Latino Situazione:...27 Tabella 7 - Riassunto divisione territoriale Spagna...30 Tabella 8: Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate...32 Tabella 9 - Circoscrizioni amministrative delle Regioni...38 Tabella 10 - Arco Latino Situazione attuale...45 Tabella 11 - Dipartimenti potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino...48 Tabella 12 - Riassunto della divisione territoriale Francese...49 Tabella 13 - Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate...49 Tabella 14 - Elenco delle Province Italiane per Regione...55 Tabella 15 - Arco Latino Situazione attuale...62 Tabella 16 - Province potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino...66 Tabella 17 - Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate...68 Tabella 18 - Riassunto della divisione amministrativa Italiana...80 Tabella 19 - Divisione amministrativa della Repubblica Ellenica, nomoi e periféries...84 Tabella 20- Numero dei membri del Consiglio Generale rispetto alla popolazione prefetturale...88 Tabella 21 - Numero dei Comitati di Prefettura rispetto alla popolazione prefetturale...88 Tabella 22 Sistema di ripartizione di membri all interno dei Comitati di Prefettura...88 Tabella 23 Nomoi situati sul mar Mediterraneo e rispettivo networking...98 Tabella 24 Tipi di associazioni Tabella 25- Suddivisione amministrativa secondo i tre livelli NUTS: Bölgeler, Alt Bölgeler e Iller Tabella 26- Elenco alfabetico delle Iller, area, abitanti, densità, capoluogo, abitanti del capoluogo, nome della macro-regione di riferimento, secondo la divisione territoriale classica...106

6 Tabella 27- Iller situate sul mar Mediterraneo e rispettivo networking Tabella 28 - Province che si affacciano sul mar di Marmara e partecipazioni alle reti mediterranee indicate Tabella 29 Tabella riassuntiva della divisione amministrativa del Blocco C Tabella 30 - Wilayat situate sul mar Mediterraneo e rispettivo networking Tabella 31 - Divisione amministrativa del Regno del Marocco: province, prefetture e regioni Tabella 32 Province e prefetture situate sul mar Mediterraneo e rispettivo networking Tabella 33 : Divisione amministrativa della Siria: muhafazah e popolazione Tabella 34 : Manatiq distretti della Siria, con rispettiva capitale e popolazione Tabella 35 : Governatorati situati sul mar Mediterraneo e rispettivo networking : Tabella 36 - Lista dei governatorati della Tunisia e dati significativi Tabella 37 - Governatorati situati sul mar Mediterraneo e rispettivo networking...177

7 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Lista delle Mappe Carta 1 - Carta della divisione territoriale Spagnola...17 Carta 2 - Carte delle comunità autonome spagnole...18 Carta 3 - Carte delle province affacciate sul Mediterraneo...26 Carta 4 - Carta delle province spagnole attualmente membri di Arco Latino...27 Carta 5 Carta delle province potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino. 29 Carta 6 - Carta delle regioni francesi Carta 7 - Carta della densità delle popolazione in Francia nel Carta 8 - Carta delle regioni affacciate sul Mediterraneo...43 Carta 9 - Carta dei dipartimenti affacciati sul Mediterraneo...44 Carta 10 - Carta dei dipartimenti attualmente membri di Arco Latino...45 Carta 11 - Carta dei dipartimenti potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino...47 Carta 12 - Carta della divisione territoriale dell Italia.53 Carta 13 - Carta delle regioni italiani...54 Carta 14 - Carta delle province italiane...56 Carta 15 - Carta delle regioni affaciati sul Mediterraneo...62 Carta 16 - Carta delle province affaciate sul Mediterraneo...62 Carta 17 - Carta delle province italiane attualmente membri di Arco Latino...65 Carta 18 - Carta delle province potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino...66 Carta 19 - Carta delle regioni (periféries) greche...76 Carta 20 - Carta dei nomoi situati sul mar Mediterraneo...91 Carta 21 - Carta delle macro-regioni della Turchia...96 Carta 22 - Carta delle province della Turchia...99 Carte 23 - Carta della provincia di Edirne Carta 24 - Carta della provincia di Tekirdağ Carta 25 - Carta della provincia di Çanakkale Carta 26 - Carta della provincia di Balikesir Carta 27 - Carta della provincia di Izmir Carta 28 - Carta della provincia di Aydin Carta 29 - Carta della provincia di Muğla Carta 30 - Carta della provincia di Antalya Carta 31 - Carta della provincia di Içel-Mersin Paralleli 07/04/2011

8 Carta 32 - Carta della provincia di Adana Carta 33 - Carta della provincia di Hatay Carta 34 - Carta della provincia di Istanbul Carta 35 - Carta della provincia di Kocaeli Carta 36 - Carta della provincia di Yalova Carta 37 - Carta della provincia di Bursa Carta 38 - Carta della provincia di Bursa Carta 39 - Carta amministrativa, divisione territoriale del Regno del Marocco: regioni e province Carta 40 - Carta della regione di Tanger-Tétouan Carta 41 - Carta della regione di Taza- Al-Hoceima- Taounate Carta 42 - Carta della regione de L Oriental Carta 43 - Divisione amministrativa della Siria: governatorati e capoluoghi Carta 44 - Carta del governatorato di Latakia, con suddivisione distrettuale Carta 45 - Carta del governatorato di Tartus, con suddivisione distrettuale Carta 46 - Carta dei governatorati della Tunisia Carta 47 - Governatorato di Ariana Carta 48 - Governatorato di Béja Carta 49 - Governatorato di Ben Arous Carta 50 - Governatorato di Bizerte Carta 51 - Governatorato di Gabès Carta 52 - Governatorato di Jendouba Carta 53 - Governatorato di Mahdia Carta 54 - Governatorato di Medenine Carta 55 - Governatorato di Monastir Carta 56 Governatorato di Nabeul Carta 57 Governatorato di Sfa Carta 58 Governatorato di Sousse Carta 59 Governatorato di Tunisi

9 1. INTRODUZIONE E NOTA METODOLOGICA Il Processo di Barcellona, avviato nel 1995 e attualmente rilanciato e rafforzato attraverso l Unione per il Mediterraneo (UpM), si propone obiettivi piuttosto ambiziosi, tra i quali: contribuire alla creazione di una politica volta a garantire sicurezza e stabilità nella zona mediterranea, allo sviluppo economico e alla creazione di continui scambi culturali tra le società civili dei Paesi dell area e al tempo stesso il rispetto delle culture individuali. Si tratta di uno strumento che ha dovuto affrontare e, ancora attualmente, si trova a dover affrontare, ostacoli e difficoltà di varia natura, che necessita, tuttavia, di essere sostenuto e rafforzato in quanto strumento indispensabile per promuovere una relazione più stabile e una cooperazione più efficace tra gli attori mediterranei. Questa sfida è stata recepita da Arco Latino (AL) e si esplicita nella volontà di espandere l ambito di lavoro della rete e instaurare una sempre più stretta cooperazione con nuovi attori provenienti dalla riva sud del mar Mediterraneo, nonché di rafforzare la partecipazione dei Paesi già membri. Gli interlocutori istituzionali decentralizzati tra i nuovi Paesi partner possono infatti rivestire un ruolo significativo nella costruzione, nella gestione e nell attuazione delle politiche Euro-Mediterranee. Un espansione a nuovi attori potrebbe favorire un coinvolgimento diretto dei governi locali nei progetti dell UpM, al fine di contribuire a migliorare la governance locale e di stimolare a una maggiore cooperazione nel quadro del Partenariato Euro-Mediterraneo. Questo è di per sé un processo complesso che necessita il superamento di una serie di sfide, in primo luogo l identificazione di istituzioni e attori elegibili per instaurare una relazione di cooperazione privilegiata con Arco Latino. In accordo con il Nuovo Piano Strategico (NPS), la Commissione Cooperazione del Mediterraneo di AL, coordinata dalla Provincia di Torino, ha commissionato a Paralleli (Istituto EuroMediterraneo del Nord Ovest) l elaborazione di una proposta metodologica, con l obiettivo di preparare il terreno all ampliamento di AL e favorire il rafforzamento delle partnership già esistenti. 1.1 Identificazione degli attori eleggibili per l ampliamento di AL. Pertanto, gli obiettivi principali che il presente studio si è prefissato, sono: 1) Identificare nuove province da integrare come soci all interno della rete AL nell ambito degli Stati già membri (Gruppo A). 2) Identificare nuovi partner da integrare (secondo le modalità che saranno definite dagli organi di governo dell Associazione) nella rete AL tra gli Stati mediterranei membri dell UE e/o tra gli Stati mediterranei candidati (Gruppo B). 3) Identificare nuovi partner da integrare ella rete AL tra gli Stati non membri dell UE, situati nella sponda sud del mar Mediterraneo (Gruppo C).

10 Uno degli obiettivi di Arco Latino è stabilire uno spazio di cooperazione politica tra le amministrazioni di secondo livello, al fine di perseguire interessi coerenti e comuni nell area Mediterranea attualmente piuttosto frammentata; affinché l Europa eviti di ignorare il Sud e assicuri l inclusione di un punto di vista mediterraneo e locale nell elaborazione di politiche. 1 Gli obiettivi principali di Arco Latino sono: 2 1. Definire uno sviluppo integrato e pianificare una strategia nell area dell Arco Latino che includa e mobilizzi attori socioeconomici dal basso verso l alto; 2. Stabilire un accordo regolare, dinamico e flessibile incentrato sui più importanti settori di interesse regionale; 3. Cooperare in progetti e iniziative comuni; 4. Difendere gli interessi regionali e i bisogni di fronte alla Commissine Europea e alle istituzioni nazionali; 5. Creare uno spazio di cooperazione con gli Stati dell area sud del bacino del mar Mediterraneo. Da ciò emerge che la selezione dei potenziali candidati all allargamento dall ambito del lavoro di AL dovrebbe soddisfare i seguenti requisiti (elencati in seguito per grado d importanza): 1. Situarsi nell area mediterranea; 2. L esistenza di unità amministrative locali comparabili agli enti territoriali di livello NUTS III (tale requisito non presenta un problema per gli Stati appartenenti al Gruppo A). 3. L interesse ad essre integrati nei lavori della rete. I tre precedenti requisiti possono essere ulteriormente compresi grazie a una serie di domande/questioni a cui il presente studio cerca di dare risposta: Per i Blocchi (B e C) Q1: Vi sono strutture amministrative di secondo livello che siano comparabili ai Départements francesi, alle Province italiane e alle Diputaciones spagnole e i Consejos Insulares? Q1.1: Su quali basi tale comparazione è determinate? Sulle competenze, sulla base territoriale, ecc.. Q2.1: Quali sono gli indicatori utili per la comparazione? Per i Blocchi (A, B e C). Q3: Quali unità amministrative locali (LAU) 3 all interno degli Stati scelti già intrattengono attività di cooperazione decentrata con membri attuali di AL? Local Administrative Units.

11 Q3.1: Quali LAU all interno degli Stati scelti già intrattengono attività di cooperazione decentrata con altri attori quali la Conferenza delle regioni Periferiche Marittime (CRPM), ARCO Adriatico, United Cities and Local Governments (UCLG), l Assemblea Euro- Mediterranea Regionale e Locale (ARLEM), ecc.?

12 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 2. SELEZIONE DEI CASI STUDIO Il progetto si è dedicato all analisi in profondità dei seguenti Paesi: Blocco (A): Italia, Francia, Spagna. Blocco (B): Turchia e Grecia. Blocco (C): Algeria, Marocco, Siria e Tunisia. La sezione seguente spiega la scelta dei Paesi del blocco (B e C). 2.1 Criteri per la selezione dei casi studio Il primo criterio utilizzato per operare la scelta dei Paesi oggetto dell analisi è stata la partecipazione attiva all interno di reti già esistenti e in progetti di cooperazione decentralizzata. Questi includono CRPM (Conference of Peripheral Maritime Regions, Conferenza delle Regioni Marittime Periferiche), UCLG (United Cities and Local Governments, Città e governi locali uniti), ARLEM (The Euro- Mediterranean Regional and Local Assembly, l Assemblea locale e regionale Euro-mediterraneo), MED-PACT (Local Authorities Partnership in the Mediterranean ) 4 e EUPOLIS. Tale partecipazione è, di per sé, sintomatica dell interesse verso tali forme di cooperazione che è una precondizione necessaria per la selezione di futuri studi pilota. Mentre l esistenza di strutture amministrative simili alle Province italiane, ai Départements francesi e alle Diputaciones spagnole è la conditio sine qua non per la selezione di casi studio e di conseguenza degli studi pilota. E importante notare che la comparabilità tra strutture è una condizione essenziale, ma insufficiente per stabilire contatti futuri, di conseguenza, la scelta di casi studio (Paesi) ha seguito un approccio deduttivo piuttosto che induttivo partendo dalla valutazione delle preferenze espresse attraverso il coinvolgimento in progetti di cooperazione. È anche da notarsi che un caso è stato scelto su richiesta del Segretariato di Arco Latino, nello specifico l Algeria. 4 Il programma include progetti quali MEDACCESS, ARCHIMEDES, PACEM, GUIFORMED, PAMLED, GEMM, SHAMS, APUDUI, STREAM CITIES. Per maggiori informazioni visitare

13 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Paesi obiettivo di Arco Latino: Cipro, Grecia, Malta, e Slovenia, così come candidati all UE, quali Croazia e Turchia, Albania, Algeria, Bosnia Erzegovina, Egitto, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Serbia e Montenegro, Tunisia e la West Bank. Partecipazione attiva in network già esistenti: CRPM, UCLG, ARLEM, MEDPACT e EUPOLIS Esistenza di strutture amministrative comparabili 2.2. Unità di paragone: le regioni NUTS III Lo statuto di AL afferma che i suoi membri devono essere amministrazioni di secondo livello, meglio note come livello NUTS III. Il NUTS è una classificazione gerarchica che si articola su tre livelli, attraverso i quali gli Stati membri dell UE sono considerati come regioni NUTS I, suddivise a loro volta in regioni NUTS II e NUTS III. La principale struttura amministrativa degli Stati Membri generalmente comprende due principali livelli di amministrazione territoriuale (régions e départements in Francia, comunidades autonomas e provincias in Spagna, regioni e province in Italia, ecc.)

14 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Questa classificazione è anche adottata per le statistiche regionali dell UE. Essa si basa largamente sulle divisioni istituzionali in ciascun Paese. Sebbene siano chiaramente definite, i territori sui quali si basano differiscono da Paese a Paese. Infatti, la struttura amministrativa di ciascuno Stato membro non corrisponde a tutti e tre i principali livelli regionali. 6 Come presentato nella Tabella 1, la regolamentazione Europea pone dei limiti minimi e massimi per la taglia media delle regioni NUTS sulla base del numero di abitanti. Tabella 1 - Dimensione delle regioni NUTS (in riferimento al numero di abitanti). Livello Minimo Massimo NUTS 1 3 milioni 7 milioni NUTS milioni NUTS Fonte: A un livello maggiore di decentramento ci sono distretti e municipalità, si tratta di Unità amministrative locali (LAU), non soggette alla regolamentazione NUTS. Quindi il primo passo consiste nell identificare le responsabilità delle unità territoriali nei Paesi partner di Arco Latino, cioè in Italia, Francia, Spagna. Tale operazione risulta necessaria per identificare unità amministrative simili nei Paesi presi in esame. Inoltre, tale processo porterà all identificazione di nuove province, all interno dei tre paesi membri, eleggibili per l adesione ad AL processo che favorisce il consolidamento della rete Blocco (B) Il presente blocco include Paesi membri dell'unione Europea, ma, tuttavia, non sono ancora membri di Arco Latino: Cipro, Grecia, Malta, e Slovenia, così come i Balcani, in particolare Albania, Bosnia Erzegovina, Serbia e Montenegro, e Paesi candidati all'ue come Croazia e Turchia. Un prospetto relativo alla partecipazione attiva dei suddetti Stati in network esistenti, viene offerto nella Tabella 2. 6 EUROSTAT, Regions of the European Union: A statistical portrait-2009 edition. Statistical Book, ISSN , 2009, p.5.

15 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Tabella 2 - Partecipazione attiva in network esistenti, Paesi del Blocco (B). The Euro- United Cities Conference of Mediterranean and Local Local Peripheral Regional and Governments Authorities Maritime Regions Local (UCLG) Partnership in Paese (CRPM) Assembly (*Member of the (*Member of ARLEM Mediterranean Mediterranean Intermediterranean (*Member of interregional (MED-PACT) Committee) Mediterranean Committee) Group) BLOCCO (B) Europeo (EU) Cipro Grecia Malta Slovenia Europeo (non EU) Croazia Turchia Albania Bosnia Herzegovina Serbia Famagusta* Larnaka* Anatoliki Makedonia kai* Thraki* Attiki* Dytiki Ellada* Dytiki Makedonia* Ionia Nissia* Ipeiros* Kentriki Makedonia* Kriti* Notio Aigaio* Peloponnisos* Sterea Ellada* Thessalia, Voreio Aigaio* Gozo* Istria Primorsko- Goranska Canakkale Edirne Kirklareli Samsun Sinop Tekirdag Trabzon. Metropolitan Izmir* Nicosia Pieria Heraklion Gzira Kalkara Istria* Tkon* Mugla* Gaziantep* Balikesir* Istanbul* Durres* Shkoder*, Bosnia Herzegovina* Republika Srpska* Partecipa Partecipa Partecipa Observatory of the Euro- Mediterranean Policies of Local Development and Innovation (EUPOLIS) Partecipa Partecipa Partecipa Partecipa Montenegro Berane* GEMM (livello di cooperazione: autorità locali, non specificato), MEDACCESS (livello di cooperazione:comuni) e PAMLED (livello di cooperazione: comuni).

16 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete La Tabella 2 evidenzia come sia la Grecia che la Turchia siano altamente coinvolte in reti e progetti già esistenti, seguite da Croazia, Cipro, Malta e gli altri Paesi dei Balcani. Inoltre, analisi preliminari dimostrano come i due Paesi citati, almeno sulla carta, posseggano un livello di aministrazione che pare corrispondere alla provincia. In aggiunta, forse, in un'ottica di lungo periodo, si potrebbe considerare anche la possibilità per Arco Latino di giocare un ruolo di mediazione e raccordo nell'ambito delle complesse relazioni che intercorrono tra Grecia e Turchia evidenziando la rilevanza dell'azione a livello locale (che, come è stato dimostrato in più occasioni, a volte, può andare oltre l'impatto dell'azione svolta a livello intergovernativo) Blocco (C) Il presente blocco include Paesi della sponda sud del mar Mediterraneo, in particolare Algeria, Autorità Palestinese, Egitto, Israele, Libano, Libia, Marocco, Siria, Tunisia. Un prospetto relativo alla partecipazione attiva dei suddetti Stati in network esistenti, viene offerto nella tabella seguente (Tabella 3). Tabella 3 - Partecipazione attiva in reti già esistenti, Blocco (C) Conference of United Cities The Euro- Peripheral and Local Mediterranean Local Maritime Government Regional and Authorities Regions s (UCLG) Local Assembly Partnership in Paese (CRPM) (*Member of ARLEM the (*Member of Mediterranea (*Member of Mediterranean Intermediterra n Mediterranean (MED-PACT) nean interregional Group) Committee) Committee) BLOC (C) Algeria Autorità Palestinese Egitto Gaza Israele Libano Khan Younis *, Ramallah* Alger* Hydra* Wilaya de Constantine* Tizi Rached * Cairo* Qalyubiya* Aleandria* Partecipa EUPOLIS Partecipa Partecipa Participates Ma'alot-Tarshiha* Haifa* Partecipa Partecipa Saida* Partecipa* Partecipa Partecipa Etra Libia Fayha a* Kesserouen* Partecipa Paralleli 07/04/2011

17 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Marocco Rabat-Salé- Zemmour- Zaër* Tanger- Tétouan* Conseil Municipal de Rabat* Taza - Al Hoceima* Fes* Arbaoua * Rabat* Partecipa Partecipa Euro- Mediterranea n Cross Border cooperation: Spain- Morocco Programme Siria Partecipa * Damasco* Aleppo Partecipa Signed the sea basing programme Tunisia Monastir* Sousse* Sousse* Partecipa Euro- Mediterranea n Cross Border cooperation: Italy-Tunisia Programme La Tabella 3 evidenzia come Marocco, Siria, e Tunisia, siano altamente coinvolti in network e progetti già esistenti, seguiti, nell ordine da Libano, Algeria, Libia, Autorità Palestinese, Egitto, Serbia, Montenegro, Bosnia Erzegovina e Albania. Come menzionato sopra, l Algeria è stata inclusa, su richiesta di Arco Latino, sottolineando per ovvi motivi storici, l'importanza che il Paese riveste nelle relazioni con la Francia e, in particolare, con alcuni attori territoriali francesi, quali il Dipartimento dell'herault, nonchè la nuova tendenza e l'interesse di alcuni territori spagnoli di Arco Latino per l'attivazione di canali di cooperazione decentrata con questo paese. Il prossimo passo consiste nel valutare i poteri e le competenze di tali strutture amministrative. A tale scopo nella prossima sezione: 1) Si determineranno i criteri per comparare le strutture amministrative. In altre parole, quali sono i poteri e le competenze delle amministrazioni locali francesi, italiane, spagnole che possono determinare l'eligibilità delle strutture amministrative nei Paesi selezionati? 2) Si analizzerà l'esistenza di strutture amministrative simili nei Paesi scelti in base al punto 1. 3) Si identificheranno, tra le strutture amministrative eligibili selezionate nel punto 2, quelle che portano avanti attività di cooperazione decentrata con attuali membri di AL. Paralleli 07/04/2011

18 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 3. BLOCCO (A): Spagna, Francia e Italia 3.1. Spagna L'amministrazione territoriale della Spagna si articola su tre livelli: 5 17 comunità autonome (Comunidades autónomas) 6 50 province (Provincias) 7 4 consigli insulari 8 7 cabildos insulares (consigli intercomunali insulari) 9 2 città autonome comuni (Municipio) Sono indicati qui sotto Mappa 1 i primi due livelli della divisione territoriale della Spagna: Comunidades autónomas e Provincias, nonché il capoluogo di ogni unità territoriale. Mappa 1 - Divisione territoriale Spagnola Fonte: Le Comunità autonome La Spagna è divisa in diciassette Comunità autonome (Comunidades autónomas) corrispondente ad altrettante regioni, come si può vedere sulla Mappa 2 qui sotto, paragonabili a Stati federati. In un primo momento, le competenze a loro disposizione erano diverse, ma poi, con la riforma degli statuti di autonomia, si sono livellate. Paralleli 07/04/2011

19 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Le Comunità autonome comprendono da una a nove province. Quando una Comunità comprende un unica provincia, si parla di comunità autonoma uniprovinciale o monoprovinciale. Le città autonome di Ceuta e Melilla non sono vere e proprie Comunità autonome, anche se il loro funzionamento è quasi equivalente. In teoria, sono considerate come la 18a autonomia. Mappa 2 - Comunità autonome spagnole Fonte: Alcune cifre La Castiglia e León è la più vasta delle Comunità autonome, mentre la Comunità autonoma delle Isole Baleari è la meno estesa. Il Paese basco è infine in testa alla classifica del reddito pro-capite nel Ottiene euro pro-capite nel 2008, cioè un importo superiore del 33,8% alla media statale, che si attesta sui euro. Questo reddito si piazza anche sopra la media dei 27 paesi dell UE, che era di euro a persona nel Madrid è la seconda città di questa classifica, con euro per abitante, seguita dalla Navarra, con euro, mentre l'estremadura si posiziona all ultimo posto con un PIL medio per abitante e per anno di euro. Paralleli 07/04/2011

20 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Secondo i dati di España en cifras 2010 pubblicato dall INE, Istituto Nazionale Spagnolo della Statistica, 7 il prodotto interno lordo per abitante delle deputazioni provinciali membri dell Arco Latino è il seguente: Tabella 4 - Prodotto interno lordo per abitante delle deputazioni provinciali membri dell Arco Comunità Deputazioni autonome provinciali Andalusia Aragon PIL Prodotto Interno Lordo per abitante (2007)/euro IPC Indice dei Prezzi al Consumo (2008/2009) Cadiz ,4 26,9 Granada ,7 26,3 Jaen ,5 23,2 Malaga ,4 26,4 Seville ,2 23,6 Huesca ,1 10,6 Teruel ,7 10,3 Saragozza ,7 13,7 Albacete ,8 20 Castiglia La Mancia Catalogna Barcellona ,5 16,2 Girona ,5 18,2 Lerida ,5 11,4 Tarragona ,7 17 Tasso di disoccupazione (2009) I dati risalgono al 2007, poiché l'ultima serie disponibile della contabilità regionale spagnola, base 2000, si ferma a livello provinciale al periodo 2000/2007. Per questa ragione, al fine di meglio interpretare il PIL 2007, è stato necessario aggiungere i dati riguardanti gli indici dei prezzi al consumo e il tasso di disoccupazione dell anno Dati ulteriori, popolazione e densità, sono forniti nella tabella 5 sottostante. Tabella 5 - Elenco delle Comunità autonome Spagnole per popolazione Classifica Nome Popolazione Densità 1 Andalusia (anno 2010) 94,95 2 Catalogna 7,504,881 (anno 2010) 233,6 3 Comunità di Madrid (anno 2010) 803,49 4 Comunità (anno 2009) 219,08 Valenciana 5 Galizia (anno 2009) 93,78 6 Castiglia e Léon (anno 2008) 26,57 7 Comunità autonoma (anno 2009) 300,3 basca 8 Canarie (anno 2010) 94,95 9 Castiglia La Mancia 7,504,881 (anno 2010) 233,6 10 Regione di Murcia (anno 2009) 282,5 11 Aragon (anno 2010) 26,19 12 Estremadura (anno 2009) 127,8 13 Asturie (anno 2009) 28,52 14 Errore. L'origine (anno 2010) 26, Paralleli 07/04/2011

21 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete riferimento non è stata trovata. 15 Navarra (anno 2010) 102,24 16 Cantabria (anno 2009) 219,44 17 La Rioja (anno 2009) 60,68 Fonte: Wikipedia. * Le comunità del territorio potenziale dell Arco Latino. Una nuova forma di Stato L'adozione della Costituzione del 6 dicembre ha rappresentato un cambiamento storico per la Spagna, perché ha organizzato una nuova forma di Stato basata sul principio dell autonomia territoriale, vedendo così scomparire lo Stato centralizzato. Il principio dell autonomia territoriale è la creazione di nuove entità territoriali di carattere regionale, con capacità di auto-governo che sono le Comunità autonome. Inoltre, le amministrazioni locali possono gestire autonomamente i rispettivi interessi. Secondo l'art. 137 della Costituzione: Lo Stato è territorialmente organizzato in Comuni, Province e Comunità autonome. Tutte queste entità hanno autonomia nella gestione dei loro rispettivi interessi. La ripartizione del potere tra i tre livelli dell amministrazione territoriale non avviene pertanto a livello verticale ma orizzontale. Per quanto riguarda la creazione di nuove entità territoriali, la Costituzione spagnola non ha menzionato le Comunità autonome da creare, né ha previsto un sistema comune per la loro creazione. Ciò è dovuto al fatto che i processi di costituzione dell autonomia hanno seguito ritmi diversi all'interno delle varie comunità autonome, con diversi processi di accettazione delle competenze. Ora, dopo aver istituito processi di riforma degli statuti di autonomia, l accettazione di competenze tra le diverse comunità autonome si è a poco a poco livellato. Principi generali dell organizzazione territoriale Il principio d'unità menzionato nell'art. 2 della Costituzione Spagnola è stato precisato dalla decisione del Tribunale Costituzionale del 2 febbraio Il Tribunale ha precisato che autonomia non significa sovranità. Il principio di solidarietà è imposto come un obbligo dallo Stato nell'art. 138 della Costituzione, il quale deve garantire un equilibrio equo e adeguato tra le diverse parti del territorio spagnolo. 8 Costituzione spagnola, varata dai Cortès durante le sedute plenarie del Congresso dei Deputati e del Senato tenutesi il 31 ottobre 1978, ratificata dal popolo Spagnolo durante il referendum del 6 dicembre 1978, sancita da Sua S. il Re davanti ai Cortès il 27 dicembre Paralleli 07/04/2011

22 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Il principio d'uguaglianza è pertanto l'altra faccia nella tendenza alla decentralizzazione dello Stato nelle autonomie. Le differenze tra gli statuti delle Comunità autonome non possono generare privilegi economici o sociali, né ineguaglianze tra i cittadini spagnoli sulla base del luogo di residenza. I Comuni costituiscono l'unità di base dell assetto territoriale spagnolo, disciplinato dai Municipi a. Competenze delle Comunità autonome Le Comunità autonome sono state classificate in base alle competenze che erano in grado di svolgere. Si distinguono pertanto le Comunità di piena autonomia dalle Comunità di autonomia progressiva. L'autonomia delle Comunità autonome è di carattere politico con una capacità legislativa. Sono considerate Comunità di piena autonomia quelle Comunità che hanno utilizzato la procedura di accesso all'autonomia prevista dall'art. 151 della Costituzione, potendo in tal modo inserire nei rispettivi statuti i temi elencati all'art. 148 che rappresentano un minimo oltrepassabile grazie all'art Per quanto riguarda invece le Comunità autonome di autonomia progressiva, che hanno fatto ricorso alla via di accesso dell art. 143, le competenze elencate all'art. 148 rappresentano un massimo, allargabile in sede di riforma dello statuto. Secondo l art. 148, le Comunità autonome potranno assumere competenze nelle seguenti materie: 1. L'organizzazione delle loro istituzioni di governo autonomo; 2. Le modifiche ai limiti dei Comuni presenti sul loro territorio e, in generale, le funzioni che spettano all'amministrazione dello Stato in merito agli Enti locali e il cui trasferimento è autorizzato dalla legislazione sul regime locale; 3. L assetto territoriale, l'urbanistica e il sistema abitativo; 4. I lavori pubblici che riguardano la Comunità autonoma sul proprio territorio; 5. Le ferrovie e le strade il cui percorso è integralmente compreso sul territorio della Comunità autonoma e, nelle medesime condizioni, il trasporto assicurato con questi mezzi o via cavo; 6. I porti di rifugio, i porti e aeroporti da diporto e, in generale, i porti senza attività commerciali; Paralleli 07/04/2011

23 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 7. L'agricoltura e l'allevamento in conformità alla programmazione generale dell economia; 8. Il Corpo forestale e la gestione forestale; 9. La gestione in materia di protezione ambientale; 10. I progetti, la costruzione e la gestione degli impianti idraulici, dei canali e dei sistemi d irrigazione che rivestono un interesse per la Comunità autonoma, le acque minerali e termali; 11. La pesca in acque interne, la coltivazione dei frutti di mare e l'acquacoltura, la caccia e la pesca fluviale; 12. Le fiere locali; 13. Lo sviluppo dell attività economica della Comunità autonoma nell ambito degli obiettivi fissati dalla politica economica nazionale; 14. L'artigianato; 15. I musei, le biblioteche e i conservatori di musica che rivestono un interesse per la Comunità autonoma; 16. Il patrimonio monumentale che riveste un interesse per la Comunità autonoma; 17. Lo sviluppo della cultura, della ricerca e, se del caso, dell insegnamento della lingua della Comunità autonoma; 18. La promozione e la pianificazione del turismo sul proprio territorio; 19. La promozione dello sport e l'utilizzo adeguato del tempo libero; 20. L'assistenza sociale; 21. La sanità e l'igiene; 22. La vigilanza e la protezione degli edifici e degli impianti. Il coordinamento e altre funzioni in relazione con le forze di polizza locali secondo le disposizioni che determinerà una legge organica. Tuttavia, tra questi 22 punti elencati all art. 148, alcune funzioni sono di competenza esclusiva delle Comunità autonome, mentre altre sono condivise tra lo Stato e le Comunità b. Organi delle Comunità autonome Gli organi delle Comunità autonome sono gli stessi per tutte le regioni: o L organo legislativo: Il Parlamento autonomo è l'organo legislativo che è chiamato in diversi modi nell'insieme delle instituciones autonomas (Junta, Consejo, Generalitat..). E' eletto a suffragio universale diretto per una durata di quattro anni; si compone di deputati regionali che cambiano da una Comunità autonoma all'altra. Paralleli 07/04/2011

24 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete o L organo esecutivo: Il Governo della Comunità. Il Presidente della Comunità è eletto dal Parlamento autonomo ma è nominato dal Re. E' il più alto rappresentante dello Stato all interno della Comunità autonoma c. Azione e organizzazione delle Comunità autonome La reale misura di auto-governo delle Comunità dipende dall ampiezza delle loro competenze e funzioni, ma anche dei limiti fissati, nonché della natura e dell intensità dei controlli ai quali la loro attività è sottoposta. La maggior parte di questi limiti sono elencati nella Costituzione. 9 Infine, la decisione riguardante l'azione e l'organizzazione degli Enti locali spetta allo Stato e alle Comunità autonome sulla base della ripartizione costituzionale e statutaria delle responsabilità. Lo Statuto di autonomia di ciascuna Comunità raggruppa queste distribuzioni I tipi di Enti locali o Le Province Le 50 Province sono governate da un consiglio provinciale (Diputaciớn), presieduta da un Presidente e composta di un numero variabile di Deputati in funzione del numero di abitanti della Provincia. I Deputati, che devono essere Sindaco o Consigliere generale di un Comune, sono eletti a suffragio indiretto dai Consiglieri dei comuni della Provincia. Ciò costituisce un'eccezione alle regole della Carta Europea dell Autonomia Locale del o Le Isole Le Isole Baleari formano una Comunità autonoma e quattro Consigli insulari. Questi ultimi sono considerati un'unità sovramunicipale contraddistinta per disporre di maggiori competenze delegate dalla propria Comunità autonoma e scegliere i propri membri con il suffragio universale diretto. E' lo stesso per le Isole Canarie, dove il livello sovramunicipale equivalente è chiamato Cabildo (ci sono 7 cabildos nelle Isole Canarie). o I Comuni 9 Capitolo Primo del Titolo VIII della Costituzione, intitolato Principi generali dell Organizzazione Territoriale dello Stato 10 European Charter of Local Self-Government, Strasburgo, 15.X.1985 Cfr.: Paralleli 07/04/2011

25 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete I Comuni spagnoli sono L'Assemblea rappresentativa del Comune è composta di Consiglieri eletti al suffragio universale diretto dai cittadini che compongono la popolazione municipale. Elegge il sindaco e il gruppo municipale tra i Consiglieri a. Le competenze degli Enti locali L'autonomia degli Enti locali è riconosciuta dall'art. 137 della Costituzione: Lo Stato suddivide il proprio territorio tra i Comuni, le Province e le Comunità autonome che si costituiscono. Tutte queste entità godono di autonomia per gestire i propri interessi. L'autonomia degli Enti locali è di carattere amministrativo e la loro capacità normativa consente soltanto l introduzione di regolamenti. Infatti, sono le leggi dello Stato e delle Comunità autonome che determinano il contenuto di autonomia degli Enti locali, nel rispetto della Costituzione e delle decisioni del Tribunale Costituzionale. La legge 5/1985 sulle regole di base del regime locale rinuncia nella sua premessa a delimitare con precisione le competenze esclusive di ogni entità locale, ma stabilisce il principio della loro partecipazione allo svolgimento delle competenze basandosi sull'esistenza di un contenuto minimo di quest autonomia: le materie che possono essere attribuite esclusivamente agli Enti locali sono poche, ma altrettanto rari sono quelle nelle quali nessun interesse locale è in gioco. Di conseguenza, la delimitazione delle competenze degli Enti locali deve tener conto dei seguenti fattori: La necessità di una sufficiente garanzia dell autonomia locale La necessità di armonizzare codesta garanzia generale con la ripartizione territoriale delle disposizioni legislativi relativi alle diverse materie o settori organici dell azione pubblica L'impossibilità materiale di definire esattamente e sufficientemente le competenze locali in tutte le aree d intervento potenziale dell amministrazione locale a partire dalla legislazione sul regime locale. Competenze dei Comuni La Legge n.7 del 2 aprile 1985 regola le basi del Regime Locale e definisce lo schema di conferimento delle competenze degli Enti locali. L'art. 26 della medesima legge precisa che i servizi minimi che i Comuni devo fornire, da soli o in modo associativo, sulla base della popolazione, sono: 1. In tutti i Comuni: illuminazione pubblica, servizi cimiteriali, raccolta rifiuti, pulizie varie, erogazione di acqua potabile domestica, reti fognarie, rete stradale nelle frazioni, pavimentazione delle vie pubbliche e controllo dell alimentazione e delle bevande; Paralleli 07/04/2011

26 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete 2. Nei Comuni di più di abitanti: oltre ai servizi menzionati, parchi pubblici, biblioteche pubbliche, mercato e trattamento rifiuti; 3. Nei Comuni di più di abitanti: oltre ai servizi menzionati: protezione civile, servizi sociali, prevenzione ed estinzione incendi, impianti sportivi a uso pubblico e mattatoio; 4. Nei Comuni di più di abitanti: oltre ai servizi menzionati: trasporti pubblici urbani e protezione ambientale. A margine di queste competenze, e secondo il principio di sussidiarietà, i Comuni possono fornire qualunque servizio pubblico o attività complementare propri ad altre amministrazioni territoriali. I grandi Comuni sono quindi spesso attivi nei settori dell educazione, della cultura, del sistema abitativo e della sanità. Tuttavia, la maggior parte dei Comuni spagnoli sono incapaci, per via delle piccole dimensioni, di fornire i servizi minimi imposti dalla legge. In tali circostanze, l'incapacità finanziaria e di gestione (oltre il 60% conta meno di abitanti) ha favorito l'azione delle Province e delle Isole, almeno per la fornitura dei servizi pubblici locali obbligatori. Competenze delle Province e delle Isole L'Art. 141 della Costituzione dice che la Provincia è un ente locale con personalità giuridica propria, determinata dal raggruppamento dei Comuni e dalla divisione territoriale per il compimento delle attività dello stato. La legge n. 7 del 2 aprile 1985 riprende i principi trattenuti per definire le competenze comunali e precisa nell art. 36 che le competenze delle Province e delle Isole sono attribuite dalle leggi dello Stato e delle Comunità autonome nelle seguenti materie: 1) Coordinamento dei diversi servizi municipali per garantire la fornitura integrale e adeguata dei servizi di competenza municipale; 2) Assistenza e cooperazione giuridica, economica e tecnica ai Comuni, specialmente a quelli le cui capacità finanziarie e gestionali sono più deboli; 3) Fornitura dei servizi di carattere sovramunicipale ed eventualmente supracomarcal 11 ; 4) In modo generale, sviluppo e gestione degli interessi particolari della Provincia. In tal senso, le Province e le Isole offrono cooperazione e assistenza ai Comuni e garantiscono loro l'accesso a servizi di qualità. Sono così diventati gli attori chiavi nella coesione e nell'equilibrio del territorio. Nelle Isole, i Consigli insulari e i Consigli municipali dispongono di maggiori competenze attribuite dalle loro Comunità autonome Enti locali situati nell'area mediterranea 11 NdT: la Comarca è una divisione territoriale che comprende diverse municipalità. Paralleli 07/04/2011

27 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Mappa 3 - Province affacciate sul Mediterraneo Fonte: Le province affacciate sul Mediterraneo sono: 1. Girona 2. Barcelona 3. Taragona 4. Castellón 5. Valencia 6. Alicante 7. Murcia 8. Almeria * Ciudades autónomas. 9. Málaga 10. Cadiz 11. Huelva 12. Ceuta* 13. Melilla* 14. Eivissa 15. Mallorca 16. Menorca 17. Formentera Paralleli 07/04/2011

28 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Tabella 6 - Arco Latino Situazione: Province membri dell Arco Latino Province eleggibili ma fuori Arco Latino CATALUÑA Girona Barcelona Tarragona Lleida ARAGON Huesca Zaragoza Teruel Albacete Granada Malaga Cadiz Sevilla Jaen CASTILLA-LA-MANCHA Cuenca* ANDALUCIA Almeria* Cordoba* Huelva ISLAS BALEARES Eivissa Mallorca Formentera Menorca Valencia Castellón Valencia Alicante * Possibili Province membri dell Arco Latino nelle Comunità autonome già membri dell Arco Latino Sono evidenziate qui sotto in rosso, Mappa 4, le Province attualmente membri dell Arco Latino. Mappa 4 - Province spagnole attualmente membri dell Arco Latino Fonte:

29 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Le 16 Province spagnole che fanno oggi parte dell Associazione dell Arco Latino sono: Consell Insular de Eivissa Consell Insular de Mallorca Consell Insular de Menorca Diputació de Barcelona Diputació de Girona Diputació de Lleida Diputació de Tarragona Diputación de Albacete Diputación de Cádiz Diputación de Granada Diputación de Huesca Diputación de Jaén Diputación de Málaga Diputación de Sevilla Diputación de Teruel Diputación de Zaragoza Arco Latino Province che hanno lasciato l Arco Latino Nella storia dell Arco Latino, la Diputación di Huelva e la Diputación di Valencia hanno partecipato all'associazione ma l'hanno lasciata rispettivamente nel 2009 e nel Mappa 5 - Province potenzialmente eleggibili a far parte dell'arco Latino Fonte: Sono evidenziate sulla Mappa 5: - in rosso - Membri attuali dell Arco Latino - in giallo - Membri eleggibili da un punto di vista geografico - in verde - Membri eleggibili, limitrofi a Province eleggibili da un punto di vista geografico o ad altre Province già membri dell Arco Latino

30 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete - in blu - Membri eleggibili - esclusi dal documento di riflessione approvato da AL in Aprile limitrofi a Province eleggibili in chiave geografica o ad altre Province già membri dell Arco Latino. Le Province potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino (da un punto di vista geografico) sono 5: 2 Almeria 3 Alicante 4 Valencia 5 Castellón 6 Formentera In risposta a un concetto più largo di prossimità, si può anche prendere in considerazione una Provincia meno vicina all'area mediterranea, ma localizzata in posizione particolarmente strategica rispetto a Province eleggibili da un punto di vista geografico o ad altre Province già membri dell Arco Latino: Cuenca Questo significa che le Comunità autonome seguenti farebbero parte nella loro integralità dell Arco Latino: Andalucia Membri attuali: Granada, Malaga, Cadiz, Sevilla, Huelva, Jaen Membri eleggibili: Almeria Castilla-La-Mancha Valencia Aragón Cataluna Membri attuali: Albacete Membri eleggibili: Cuenca. Membri attuali: nessuno Membri eleggibili: Alicante, Valencia, Castellon Membri attuali: Huesca, Zaragoza, Teruel Membri eleggibili: nessuno Membri attuali: Girona, Barcelona, Tarragona, Lleida Membri eleggibili: nessuno Islas Baleares Membri attuali: Ibiza, Minorca, Maiorca Membri eleggibili: Formentera

31 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Il presente studio pone l accento sull'importanza dell eleggibilità secondo il principio della prossimità geografica delle seguenti Province: Navarra, Larioja, Suria, Guadalajara e Ciudad Real, e pertanto della possibilità di una loro inclusione nella rete dell'arco Latino. Tuttavia, mentre nel documento di riflessione approvato da AL in Aprile 2009 queste medesime Province non sono state considerate eleggibili, in quanto non mediterranee, sono evidenziate in blu sulla mappa 5. La tabella 7 sottostante propone un riassunto dello studio effettuato sulla divisione territoriale della Spagna. Tabella 7 - Riassunto divisione territoriale Spagna Leggi e documenti ufficiali (Cooperazione decentralizzata Enti territoriali) Competenze delle Regioni Competenze delle Province Numero di Province Numero di Province sul Mediterraneo Nomi delle Province membri dell Arco Latino Nuove Province eleggibili Costituzione spagnola del 1978 Lo Stato suddivide il proprio territorio tra Comuni, Province e Comunità autonome che si costituiscono. Tutte queste entità godono di autonomia nella gestione dei propri interessi. Art. 137 Titolo VIII, Dell organizza -zione territoriale dello Stato - Capitolo primo, Principi generali Decreto Legislativo Reale 781/1986, del 18 aprile 1986: vara il testo Organizzazione delle loro istituzioni Modifiche dei limiti dei Comuni presenti sul loro territorio Assetto territoriale, urbanistica e servizi abitativi Lavori pubblici sul proprio territorio Ferrovie e strade Porti di rifugio, porti e aeroporti da diporto Agricoltura e allevamento Corpo forestale e gestione forestale Gestione in materia di protezione ambientale Progetti, costruzione e gestione di impianti idraulici, canali, sistemi di irrigazione e acque minerali e termali Coordinamento dei servizi municipali Assistenza e cooperazione giuridica, economica e tecnica ai Comuni Fornitura dei servizi di carattere sovramunici pale ed eventualmente supracomar cal Sviluppo e amministrazione degli interessi particolari della Provincia Med: Girona Barcelona Tarragona Elvissa Mallorca Minorca Càdiz Granada Malaga Limitrofi: Lerida Albacete Huesca Jaén Sevilla Teruel Zaragoza Med: Almeria Alicante Valencia Castellon Formentera Limitrofi Cuenca Cordoba Huelva

32 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete rimaneggiato delle disposizioni di legge in essere in materia di regime locale Decreto Legislativo Reale 2/2004, del 5 Marzo 2004: vara il testo rimaneggiato della Legge di Regolazione delle Finanze Locali COMUNITÀ AUTONOME: Art. 148 della Costituzione: elencazione delle Competenze delle Comunità autonome PROVINCE: - Legge n. 7 del 2 aprile 1985 Principi di definizione delle competenze comunali - Legge n. 7 del 2 aprile 1985, Art. 36: le competenze delle Province sono attribuite dalle leggi dello Stato e delle Comunità autonome Pesca in acque interne, coltivazione dei frutti di mare e acquacoltura, caccia e pesca fluviale Fiere locali Sviluppo dell attività economica nell ambito degli obiettivi fissati dalla politica economica nazionale Artigianato Musei, biblioteche e conservatori di musica Patrimonio monumentale Sviluppo della cultura, della ricerca e, se del caso, dell insegnamento della lingua della Comunità autonoma Promozione e pianificazione del turismo Promozione dello sport Assistenza sociale Sanità e igiene Vigilanza e protezione degli edifici e dei loro impianti

33 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Tabella 8: Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate C R P M C I M P r o g M e d IN TE R R E G III A I N T E R R E G II I B I N T E R R E G II I C I N T E R R E G I V A I N T E R R E G I V B I E V P - B a s s i n M a r i t i m e M é d i t e r r a n é e U G L A R L E M M E D P A C T E U P O L I S A d e c i B J C E M C a s a a r a b e R A C e t m o C o p p e m I C S A L M e d c o o p G E C T Andaluci a X S- M X S?? 12??? Almeria X S- M X????? Cordoba X S- M S????? Valencia X S- M X s????? Alincante X S- M X s?? S i t o i n c o s t r u z??? 12 Shams (Malaga)

34 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Valencia X S- M Castellon X S- M Estremad X ura S Badajoz X s X s?? X i??? 13 o n X s?? e??? X s????? X s????? Caceres X s X s????? Castilla- La- Mancha X s X s????? Ciudad Real Cuenca Guadalaja ra Toledo Castilla y Leòn Soria Islas Baleares X s X s X s X s X S X s X X S- M X s????? X s????? X s????? X????? S X s????? X????? S X s????? Formente S- X????? ra M S La Rioja X X X s????? Es Fr Murcia S- X????? M S Navarra X Es Fr X X s????? X Es Fr Ceuta S- X????? M S Mellila X X s????? 3.2. Francia La Francia metropolitana è suddivisa in Enti territoriali di tre livelli: Regione Dipartimento Comune 13 Stream Cities (Valencia)

35 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Questi Enti territoriali sono anche delle circoscrizioni amministrative nelle quali lo Stato interviene per via dei suoi servizi deconcentrati. Secondo i Principi generali della decentralizzazione I Comuni, i Dipartimenti e le Regioni sono amministrati liberamente da Consigli eletti. 14 I comuni sono Sono diretti da un Consiglio municipale, che elegge un Sindaco. Il Sindaco, in carica per sei anni, diventa agente dell'ente territoriale e rappresentante dello Stato all interno del Comune. Dagli anni 1990, la cooperazione tra i Comuni è stata rinforzata con la creazione di istituzioni pubbliche di cooperazione intercomunale. I 100 Dipartimenti francesi sono governati da un Consiglio generale, la cui base elettorale è il Cantone. Il Prefetto rappresenta lo Stato all'interno del Dipartimento. Quanto alle 26 Regioni, la cui esistenza risale a un periodo più recente, sono governate da un Consiglio regionale, e lo Stato vi è rappresentato da un Prefetto regionale. Dal 1999, la base elettorale è diventata il Dipartimento. Altre divisioni territoriali francesi si aggiungono a questi tre Enti territoriali, quali il Canton e l Arrondissement, ma non hanno dirigenti eletti. La Francia è stata a lungo segnata da una forte centralizzazione politica, con Enti territoriali che disponevano di poteri relativamente deboli. Tuttavia, questa situazione è cambiata notevolmente dall'inizio degli anni Infatti, gli Enti territoriali locali hanno preso nel 1982 una denominazione giuridico-amministrativa ufficiale. Nel 1981, la legge Deferre ha portato tre sconvolgimenti principali: la Regione è diventata un Ente territoriale a tutti gli effetti; l esecutivo dipartimentale e regionale è stato trasferito al Presidente del Consiglio; la tutela amministrativa è stata soppressa. È stato quindi affermato il principio democratico della decentralizzazione. Si parla qui di democrazia locale. La revisione della Costituzione con l'atto II della decentralizzazione, 15 istituita tra il 2002 e il 2004 dal Governo Raffarin, ha allargato la democrazia locale e rinforzato il principio dell'autonomia finanziaria degli Enti territoriali. Questa revisione pone fine al principio dello Stato unico e indivisibile. Si tratta qui di far trasferire le competenze dello Stato agli Enti Territoriali. Le competenze attuali degli Enti territoriali sono innumerevoli. Riguardano principalmente l'insegnamento, i trasporti, lo sviluppo economico e l'azione sociale. Tuttavia, la sovrapposizione di numerosi livelli e il limite spesso vago tra le competenze dei vari Enti territoriali hanno fatto nascere dibattiti sul futuro della decentralizzazione, sul quale il Governo Fillon ha lavorato tra il 2008 e il Codice generale degli enti territoriali, art. L e seg. Legge costituzionale n del 28 marzo 2003 relativa all'organizzazione decentralizzata della Repubblica (1)

36 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Fonte: Regioni Mappa 6 - Regioni Francesi Fonte: La Francia conta 26 Regioni, di cui 4 oltremare. La Mappa 7 indica le Regioni francesi situate in Europa. La Regione è la divisione territoriale francese di primo livello. E' governata da un Consiglio

37 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete regionale eletto per sei anni al suffragio universale diretto. 16 Ogni Regione ha anche un Prefetto regionale, nominato dal Governo, il cui compito è di rappresentare lo Stato e assicurare il buon funzionamento dei servizi deconcentrati. Le competenze della Regione sono definite dalla legge nazionale. Così, le Regioni intervengono oggi a titolo di tre tipi di competenze: la clausola generale di competenza, le competenze di attribuzione e le competenze condivise. La clausola di competenza generale Il Consiglio regionale organizza, con le proprie delibere, gli affari della Regione 17. Con questa disposizione, la legge del 2 marzo 1982 investe la Regione di una competenza generale. Tuttavia, l articolo precisa più avanti il campo d intervento del Consiglio regionale: Ha la competenza di promuovere lo sviluppo economico, sociale, sanitario, culturale e scientifico della Regione, nonché la pianificazione del proprio territorio e di assicurare la preservazione della propria identità, nel rispetto dell integrità, dell autonomia e delle competenze dei Dipartimenti e dei Comuni. Lo stesso articolo cita anche: Può avviare azioni complementari a quelle dello Stato, degli altri Enti territoriali e delle Istituzioni pubbliche situate nella Regione, nei campi e secondo le condizioni fissate dalle leggi che determinano la ripartizione delle competenze tra Stato, Comuni, Dipartimenti e Regioni. Su questo fondamento giuridico, le Regioni dispongono di un potere d iniziativa, purché i loro interventi corrispondano all interesse del proprio territorio a. Competenze Le competenze di attribuzione La legge del 7 gennaio 1983 ha messo in atto trasferimenti di competenza dallo Stato verso le Regioni. Le competenze di attribuzione sono quelle esclusive concesse alla Regione. I principali trasferimenti sono: Sviluppo economico La Regione ha un ruolo d impulso e riserva una parte importante del proprio budget a questi investimenti: - Spese per infrastrutture dirette - Sovvenzioni per infrastrutture a Enti Territoriali e Locali (CTL) - Aiuti alle imprese con la partecipazione nei capitali delle società e degli istituti di credito. Pianificazione e assetto territoriale Questa competenza deve essere messa in atto grazie allo Schema Regionale di Assetto e Sviluppo del Territorio (SRADT) per elaborare progetti conformi al rispetto dello sviluppo sostenibile e dell ambiente Codice generale degli Enti territoriali, L e seg. e R e seg. Codice generale degli Enti territoriali, art. L e seg.

38 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Trasporti La Regione deve rispettare il Piano Regionale dei Trasporti (PRT) che include tutti i trasporti ferroviari. Deve altresì organizzare l insieme dei servizi di trasporto regionale (stradale, marittimo, fluviale...). Formazione e insegnamento - Formazione professionale e apprendistato (piano di sviluppo di formazione professionale) - Insegnamento: la Regione gestisce le scuole superiori (attrezzatura e personale) e deve rispettare lo schema previsionale regionale delle formazioni. - Ricerca: la Regione crea dei programmi pluriennali e dei poli tecnologici. Azione sociale e medico-sociale - Formazione degli operatori sociali (in collaborazione con il Dipartimento) - Gestione dell attrezzatura e formazione del personale paramedico Ambiente, qualità della vita e turismo - Schema di pianificazione e di gestione delle acque - Istituzione di un piano regionale sull'aria e sui rifiuti industriali speciali - Sviluppo dell habitat sociale - Sviluppo economico tramite il turismo - Creazione di comitati regionali del turismo con l associazione dei vari attori (enti locali, enti del turismo, ristoranti, alberghi, patrimonio...) - Creazione di parchi naturali nazionali e regionali b. Le competenze condivise Le leggi di decentralizzazione hanno attribuito competenze parallele agli enti dei tre livelli. Infrastrutture e reti stradali - Porti fluviali - Canali - Aiuti alla modernizzazione delle vie navigabili Cultura e patrimonio - Archivio regionale - Musei regionali - Sostegno alle grandi manifestazioni - Sviluppo territoriale grazie alla cultura (infrastrutture) Fondi strutturali europei

39 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Attrezzature sanitarie La legge del 13 agosto ha autorizzato le deleghe di competenze. Le Regioni, così come i Comuni e i Dipartimenti, possono quindi esercitare una competenza su delega dello Stato o del Dipartimento, oppure delegare le proprie competenze agli altri livelli decentralizzati. Infine, le Regioni prendono parte, su sollecitazione dello Stato, al finanziamento delle politiche pubbliche e delle attrezzature di sua responsabilità (cofinanziamento di università, autostrade o attrezzature culturali). Nella seguente tabella 9, è possibile vedere le circoscrizioni amministrative di ogni Regione all 1 gennaio Tabella 9 - Circoscrizioni amministrative delle Regioni (pagina seguente) Circoscrizioni amministrative delle regioni al 1 g ennaio 2009 in numero Dipartimenti Arrondissem ents Cantoni Comuni Anno 2009 Alsazia Aquitania Alvernia Borgogna Bretagna Centro Champagne-Ardenne Corsica Franca Contea Isola di Francia Linguadoca-Rossiglione Limusino Lorena Mezzogiorno-Pirenei Nord-Passo di Calais Bassa-Normandia Alta-Normandia Paesi della Loira Picardia Poitou-Charentes Provenza-Alpi-Costa Azzurra Rodano-Alpi Francia di provincia Francia metropolitana Codice generale degli Enti territoriali, art. L e seg.

40 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Guadalupa Guyana Martinica Riunione Francia metropolitana e DOM Fonte: Insee; codice ufficiale geografico Dipartimenti (Province) La Francia comprende 100 Dipartimenti, di cui quattro situati oltremare. Il Consiglio Generale e i Consiglieri generali eletti per sei anni sono alla testa del Dipartimento. Ogni triennio, la metà degli eletti è rinnovata con suffragio universale diretto. Ogni Dipartimento ha un Prefetto. La legge del 22 dicembre 1789 ha creato il Dipartimento allo scopo di facilitare l'unificazione linguistica e nazionale del Paese. La commissione parlamentare che se ne occupava ha fatto in modo che ogni abitante del dipartimento potesse raggiungere il capoluogo in una giornata a cavallo. L azione sociale: la vocazione prima dei Dipartimenti Il Dipartimento è il capofila dell azione sociale dal Mette a disposizione servizi e azioni di solidarietà e prende in carico le prestazioni sociali legali di aiuto, come l Assistenza Sociale all Infanzia (ASA), la Protezione della Maternità e dell'infanzia (PMI), l Assistenza agli Anziani (APA). Il Dipartimento effettua anche una pianificazione sociale con una prospettiva sull'evoluzione dei gruppi sociali per fascia di età, mezzi adattati, situazioni delle persone bisognose a Competenze proprie Insegnamento Il Dipartimento gestisce il trasferimento delle persone e il patrimonio immobiliare delle scuole medie. Sistemazione dello spazio Il Dipartimento organizza questa competenza con vari mezzi, fra cui le infrastrutture rurali (ricomposizione fondiaria) oppure la rete stradale. Trasporti I servizi di scuolabus sono notevolmente aumentati nelle scuole elementari e medie, grazie ai mezzi predisposti dal Dipartimento. Ambiente Tra le varie misure prese dal Dipartimento, è nato in questi ultimi anni un piano dipartimentale d itinerari di passeggiate ed escursioni.

41 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete b. Competenze condivise Cultura e patrimonio L azione culturale dei Dipartimenti dipende molto dai leader politici e culturali. Quest'azione rappresenta una vera scommessa per il territorio ed è predisposta soprattutto nel campo musicale e patrimoniale. Sicurezza civile Istituzione del Servizio dipartimentale Incendio e Soccorso I comuni Si contano Comuni (di cui 112 oltremare) in Francia, con circa abitanti per Comune in media, vedere la Mappa 8 per la densità della popolazione in Francia (anno 2008). Il Comune è, tra le divisioni amministrative, la più piccola circoscrizione. Un Comune corrisponde generalmente al territorio di una porzione di città, di una città intera, di un raggruppamento di città, di un villaggio o di un raggruppamento di villaggi. La superficie e la popolazione possono variare notevolmente. Mappa 7 - Densità della popolazione in Francia nel 2008 Fonte: a Competenze Il Municipio ha un ruolo importante in quanto Ente locale. Tra le principali competenze, si possono citare:

42 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Pubblicazione e applicazione di leggi e regolamenti Organizzazione di elezioni e censimenti Compilazione dell'elenco dei giudici popolari (corte d'assisi) Rilascio di certificati di residenza Legalizzazione di firme Autentica di certificati e diplomi. Il Sindaco ha anche un potere normativo locale. Il Comune mette anche a disposizione i servizi quotidiani (trasporto urbano, scuole, urbanistica, raccolta rifiuti...) e culturali. Al livello dell azione culturale, il Comune gestisce le biblioteche, i musei e la musica, ma anche le attrezzature delle sale da concerti e opera. Rappresenta il primo soggetto nel campo culturale e cerca di dare un esito positivo ai progetti di eventi di fama nazionale/internazionale Enti locali situati nell'area mediterranea Mappa 8 - Province affacciate sul Mediterraneo Fonte: Come si può osservare sulla mappa 8, le Regioni che si affacciano sul Mediterraneo sono: Linguadoca-Rossiglione, Provenza-Alpi-Costa Azzurra (PACA) e Corsica.

43 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Mappa 9 - Dipartimenti che si affacciano sul Mediterraneo Fonte: I Dipartimenti che si affacciano sul Mediterraneo, come si può vedere sulla mappa 9 qui sopra, sono: Bouches-du-Rhône (13) Corse du Sud (2A) Aude (11) Hérault (34) Alpes-Maritimes (06) Gard (30) Var (83) Haute-Corse (2B) Pyrénées-Orientales (66)

44 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Tabella 10 - Arco Latino Situazione attuale Dipartimenti membri dell Arco Latino Dipartimenti fuori Arco Latino ed eleggibili come membri potenziali dell Arco Latino LINGUADOCA-ROSSIGLIONE Aude Gard Hérault Pyrénées-Orientales Lozère CORSICA Haute-Corse Corse du Sud PROVENZA-ALPI-COSTA AZZURRA Alpes-Maritimes Bouches-du-Rhône Var Ardèche Drôme RODANO-ALPI Alpes-de-Haute-Provence* Hautes-Alpes Vaucluse* Isère Loire Mezzogiorno Pirenei Tarn Ariège Haute Garonne Aveyron * Possibili Dipartimenti membri dell Arco Latino nelle Regioni già membri dell Arco Latino Paralleli 07/04/2011

45 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Mappa 10 - Dipartimenti Francesi attualmente membri dell Arco Latino Fonte: Gli undici Dipartimenti francesi membri dell Arco Latino, in verde sulla Mappa 11 qui sopra, sono: Ardèche (07) Bouches-du-Rhône (13) Aude (11) Hérault (34) Drôme (26) Alpes-Maritimes (06) Gard (30) Var (83) Haute-Corse (2B) Pyrénées-Orientales (66) Corse du Sud (2A) Arco Latino Dipartimenti che hanno lasciato l Arco Latino 1. Il Dipartimento della Lozère (48) ha lasciato l Arco Latino nel Paralleli 07/04/2011

46 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Mappa 11 - Dipartimenti potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino Fonte: Sono evidenziati sulla Mappa 11 qui sopra: In rosso - i Dipartimenti membri attuali dell Arco Latino: 1) Ardèche (07) 2) Bouches-du-Rhône (13) 3) Aude (11) 4) Hérault (34) 5) Drôme (26) 6) Alpes-Maritimes (06) 7) Gard (30) 8) Var (83) 9) Haute-Corse (2B) 10) Pyrénées-Orientales (66) 11) Corse du Sud (2A) In verde - i Dipartimenti membri eleggibili, limitrofi dei Dipartimenti già membri dell Arco Latino: Vaucluse (84) Alpes-de-Haute-Provence (04) Aveyron (12) Tarn (81) Ariège (09) Haute-Garonne (31) Paralleli 07/04/2011

47 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Lozère (48) Hautes-Alpes (05) Isère (38) In arancione - i Dipartimenti compresi nel documento di riflessione approvato da AL in Aprile 2009, ma non limitrofi alle Province membri: 1. Lot (46) 2. Tarn et Garonne (82) 3. Gers (32) Tabella 11 - Dipartimenti potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino Mezzogiorno- Pirenei Linguadoca- Rossiglione Rodano-Alpi PACA Corsica Dipartimenti membri attuali dell Arco Latino Aude (11) Gard (30) Hérault (34) Pyrénées- Orientales (66) Ardèche (07) Drôme (26) Alpes- Maritimes (06) Bouches-du- Rhône (13) Var (83) Haute- Corse (2B) Corse du Sud (2A) Dipartimenti membri eleggibili, limitrofi alle Province eleggibili da un punto di vista geografico o ad altre Province già membri dell Arco Latino Dipartimenti membri eleggibili da un punto di vista geografico Lot (46) Tarn et Garonne (82) Gers (32) Aveyron (12) Tarn (81) Ariège (09) Haute- Garonne (31) Isère (38) Savoie (73) Haute-Savoie (74) Ain (01) Rhône (69) Loire (42) Hautes-Alpes (05) Alpes-de- Haute- Provence (04) Vaucluse (84) Nella tabella 12 qui sotto, viene proposto un riassunto dello studio effettuato sulla divisione territoriale della Francia. Paralleli 07/04/2011

48 ARCO LATINO: Consolidamento ed allargamento della rete Tabella 12 - Riassunto della divisione territoriale Francese Competenze Regionali Competenze Provinciali Numero di Province Numero di Province sul Mediterraneo Nomi delle Province sul Med. Nuove Province eleggibili Competenze generali: la Regione organizza i propri affari Competenze di attribuzione: - Sviluppo economico - Pianificazione e assetto territoriale - Trasporti - Formazione e insegnamento - Azione sociale e medicosociale Ambiente, qualità della vita e turismo competenze proprie: - Insegnamento Sistemazione dello spazio - Trasporti - Ambiente Competenze condivise: - Cultura e patrimonio - Sicurezza civile Bouchesdu-Rhône Corse du Sud CG de l Aude Hérault Alpes- Maritimes Haute- Corse Pyrénées- Orientales Var Gard Haute- Garonne Gers Vaucluse Alpes-de- Hautes- Provences Aveyron Tarn Ariège Hautes- Alpes Isère Lot Tarn et Garonne Savoie Haute- Savoie Ain Rhône Loire Competenze condivise: - Infrastrutture e reti stradali - Cultura e patrimonio - Fondi strutturali europei - Attrezzature sanitari Tabella 13 - Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate (pagina seguente) Paralleli 07/04/2011

49 Midi- Pyrénées Haute- Garonne (31) Aveyron (12) CRPM CIM Prog Med INTERREG III A X Fr Es X Fr Es INTERREG III B X s X s X s INTERREG III C INTERREG IV A X Fr Es An X Fr Es An INTERREG IV B X s X s X s IEVP - BMM IPEMED UGL? ARLEM? MED PACT EUPOLIS Adeci BJCEM Casa arabe Cetmo Coppem ICSAL RESACOOp Medcoop CME????????????? GECT Tarn (81) X s X s????? Ariège (09) X Fr Es X s X Fr Es An X s????? Lot (46) X s X s????? Tarn et Garonne (82) X s X s????? Gers (32) X s X s????? PACA X AAa X M X A X Ea Em? X? X?? X? X Hautes Alpes (05) X AAa X M X A X Ea Em? X? X??? X Alpes de Hautes Provences (04) X AAa X M X Ea Em X A? X? X??? X

50 3.3. Italia Mappa 12 - Divisione territoriale dell Italia

51 L'amministrazione territoriale dell Italia comprendeva, in sede di formazione del Regno d Italia nel 1861, dei Comuni e delle Province. Tra il 1946 e il 1970, delle Regioni sono state man mano create, per lottare contro le rivendicazioni separatiste di alcune aree di forte identità locale e dare un quadro generale coerente alla guida delle politiche locali. Oggi l'italia conta, come si può vedere dalla Mappa 13: 20 Regioni: 15 con statuto normale e 5 autonome (Valle d Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia); 110 Province: 109 amministrazioni provinciali e Valle d Aosta dove le competenze della provincia sono esercitate dalla Regione; Comuni. Secondo la Costituzione del 1947, la Repubblica comprende Comuni, Province, Città Metropolitane, Regioni e Stato Regioni Mappa 13 - Regioni Italiane Fonte: 19 Costituzione - Parte II: Organizzazione della Repubblica, Titolo V: le Regioni, i Dipartimenti, i Comuni, Art. 114.

52 3.3.1.a. Descrizione Le fonti del regionalismo sono incluse nella Costituzione. La sezione della Costituzione Italiana del 1947 riguardante il sistema territoriale è stata modificata dalla recente legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre La Costituzione prevede che la Repubblica è una e indivisibile, ma si ispira ai principi dell autonomia degli Enti territoriali e alla decentralizzazione (art. 5). Secondo il nuovo art. 114 la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Ogni livello dell'amministrazione territoriale è costituzionalmente dedicato. Le Regioni sono 20 (vedere la Mappa 14 qui sopra), 15 con statuto ordinario e 5 con statuto speciale (Valle d'aosta, Trentino Alto Adige/Züd Tyrol, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia). Secondo l'art. 116 della Costituzione Italiana forme e condizioni particolari di autonomia sono attribuite alla Sicilia, alla Sardegna, al Trentino-Alto-Adige, al Friuli-Venezia-Giulia e alla Valle d'aosta, secondo gli statuti speciali rispettivi adottati dalla legge costituzionale. Altre due hanno lo statuto di Provincia autonoma (Trento, Bolzano). Non esiste gerarchia tra gli Enti locali o tra gli Enti locali e lo Stato. Non c è la possibilità di dare ordini o direttive conformemente ai principi di autonomia. I livelli superiori dello Stato dispongono tuttavia di alcuni strumenti di orientamento, pianificazione o coordinamento b. Autorità regionali L'Art. 121 della Costituzione prevede l'istituzione in ogni Regione di tre organi: Il Consiglio regionale è l'organo legislativo. Esercita i poteri legislativi propri della Regione. Il Consiglio è eletto per 5 anni ed è composto da 30 a 80 Consiglieri. I membri sono eletti all'80% al suffragio universale diretto e al 20% sulla lista del Presidente. Il Presidente è eletto dai membri del Consiglio tra di loro. Può indirizzare proposte di legge al Parlamento nazionale e destituire il Presidente del Comitato esecutivo. Il Comitato esecutivo (Giunta) è l'organo esecutivo. Governa il Consiglio regionale ed è composto dal Presidente e dai Consiglieri regionali (da 6 a 12 Assessori). I Consiglieri sono disegnati dal Consiglio regionale o dal Presidente. Sono in carica per 5 anni. La Giunta deve dimettersi se non ottiene la fiducia del Consiglio. Il Comitato esecutivo ha delle competenze amministrative generali e può proporre testi di legge a vocazione regionale. Prepara ed esegue il bilancio preventivo regionale e predispone le decisioni emananti dalle delibere del Consiglio regionale. Il Presidente è eletto a suffragio universale diretto per 5 anni. Nomina e può revocare i membri della Giunta. Rappresenta la Regione; è incaricato della guida della politica e promulga le

53 leggi regionali e i regolamenti. Il Presidente è responsabile delle funzioni amministrative delegate dallo Stato alle Regioni; deve adeguarsi alle direttive del Governo c. Competenze Le Regioni sono competenti nei seguenti campi: Relazioni internazionali con le altre Regioni e con l'unione Europea Commercio estero Sanità Assetto territoriale Trasporto Produzione ed erogazione di energia Urbanistica Agricoltura Province La Mappa 15 qui sotto indica le linee di delimitazione delle Regioni (in nero) e delle Province (in blu) Italiane. I nomi delle Province sono elencati nella tabella 11 qui sotto, con la Regione di appartenenza, il capoluogo e il numero di Comuni rispettivi. Mappa 14 - Province Italiane Fonte:

54 Tabella 14 - Elenco delle Province Italiane per Regione Regione Province Comuni Capitale AQ - pr. dell Aquila 108 comuni L'Aquila CH - pr. di Chieti 104 comuni Chieti PE - pr. di Pescara 46 comuni Pescara TE - pr. di Teramo 47 comuni Teramo MT - pr. di Matera 31 comuni Matera PZ - pr. di Potenza 100 comuni Potenza CZ - pr. di Catanzaro 80 comuni Catanzaro CS - pr. di Cosenza 155 comuni Cosenza KR - pr. di Crotone 27 comuni Crotone RC - pr. di Reggio Calabria 97 comuni Reggio Calabria VV - pr. di Vibo Valentia 50 comuni Vibo Valentia AV - pr. di Avellino 119 comuni Avellino BN - pr. di Benevento 78 comuni Benevento CE - pr. di Caserta 104 comuni Caserta NA - pr. di Napoli 92 comuni Napoli SA - pr. di Salerno 158 comuni Salerno BO - pr. di Bologna 60 comuni Bologna FE - pr. di Ferrara 26 comuni Ferrara FC - pr. di Forlì-Cesena 30 comuni Forlì-Cesena MO - pr. di Modena 47 comuni Modena PR - pr. di Parma 47 comuni Parma PC - pr. di Piacenza 48 comuni Piacenza RA - pr. di Ravenna 18 comuni Ravenna RE - pr. di Reggio Emilia 45 comuni Reggio nell Emilia RN - pr. di Rimini 20 comuni Rimini GO - pr. di Gorizia 25 comuni Gorizia PN - pr. di Pordenone 51 comuni Pordenone TS - pr. di Trieste 6 comuni Trieste UD - pr. di Udine 137 comuni Udine FR - pr. di Frosinone 91 comuni Frosinone LT - pr. di Latina 33 comuni Latina

55 RI - pr. di Rieti 73 comuni Rieti RM - pr. di Roma 121 comuni Roma VT - pr. di Viterbo 60 comuni Viterbo SP - pr. di La Spezia 32 comuni La Spezia GE - pr. di Genova 67 comuni Genova IM - pr. d'imperia 68 comuni Imperia SV - pr. di Savona 69 comuni Savona BG - pr. di Bergamo 244 comuni Bergamo BS - pr. di Brescia 206 comuni Brescia CO - pr. di Como 163 comuni Como CR - pr. di Cremona 115 comuni Cremona LC - pr. di Lecco 90 comuni Lecco LO - pr. di Lodi 61 comuni Lodi MN. - pr. di Mantova 70 comuni Mantova MI - pr. di Milano 139 comuni Milano MB - pr. di Monza e della Brianza 50 comuni Monza PV - pr. di Pavia 190 comuni Pavia SO - pr. di Sondrio 78 comuni Sondrio VA - pr. di Varese 141 comuni Varese AN - pr. di Ancona 49 comuni Ancona AP - pr. di Ascoli Piceno 73 comuni Ascoli Piceno MC - pr. di Macerata 57 comuni Macerata PU - pr. di Pesaro Urbino 67 comuni Pesaro CB - pr. di Campobasso 84 comuni Campobasso IS - pr. di Isernia 52 comuni Isernia PG - pr. di Perugia 59 comuni Perugia TR - pr. di Terni 33 comuni Terni VB - pr. del Verbania- Cusio-Ossola 77 comuni Verbania AL - pr. di Alessandria 190 comuni Alessandria AT - pr. di Asti 118 comuni Asti BI - pr. di Biella 82 comuni Biella CN - pr. di Cuneo 250 comuni Cuneo NO. - pr. di Novara 88 comuni Novara TO - pr. di Torino 315 comuni Torino

56 VC - pr. di Vercelli 86 comuni Vercelli BA - pr. di Bari 48 comuni Bari BT - pr. di Barletta- Andria-Trani 10 comuni Barletta-Andria- Trani BR - pr. di Brindisi 20 comuni Brindisi FG - pr. di Foggia 64 comuni Foggia LE - pr. di Lecce 97 comuni Lecce TA - pr. di Taranto 29 comuni Taranto CA - pr. di Cagliari 109 comuni Cagliari NU - pr. di Nuoro 100 comuni Nuoro OR - pr. di Oristano 78 comuni Oristano SS - pr. di Sassari 90 comuni Sassari OT - pr. di Olbia-Tempio 27 comuni Olbia-Tempio Pausania OG - pr. dell Ogliastra 23 comuni Lanusei-Tortolì CI - pr. di Carbonia- Iglesias 23 comuni Carbonia- Iglesias MD - pr. del Medio Campidano 28 comuni Sanluri AG. - pr. di Agrigento 43 comuni Agrigento CL - pr. di Caltanissetta 22 comuni Caltanissetta CT - pr. di Catania 58 comuni Catania EN - pr. di Enna 20 comuni Enna ME - pr. di Messina 108 comuni Messina PA - pr. di Palermo 82 comuni Palermo RG - pr. di Ragusa 12 comuni Ragusa SR - pr. di Siracusa 21 comuni Siracusa TP - pr. di Trapani 24 comuni Trapani AR - pr. di Arezzo 39 comuni Arezzo FI - pr. di Firenze 44 comuni Firenze GR. - pr. di Grosseto 28 comuni Grosseto LI - pr. di Livorno 20 comuni Livorno LU - pr. di Lucca 35 comuni Lucca MS - pr. di Massa Carrara 17 comuni Massa PI - pr. di Pisa 39 comuni Pisa PT - pr. di Pistoia 22 comuni Pistoia

57 PO - pr. di Prato 7 comuni Prato SI - pr. di Siena 36 comuni Siena BZ - pr. di Bolzano 116 comuni Bolzano TN - pr. di Trento 223 comuni Trento Valle d'aosta La Valle d'aosta non comprende nessuna provincia 74 comuni BL - pr. di Belluno 69 comuni Belluno PD - pr. di Padova 104 comuni Padova RO - pr. di Rovigo 50 comuni Rovigo TV - pr. di Treviso 95 comuni Treviso VE - pr. di Venezia 44 comuni Venezia VR - pr. di Verona 98 comuni Verona VI - pr. di Vicenza 121 comuni Vicenza a. Descrizione L Italia comprende 110 Province. La legge n.142 del 1990 dà loro il potere di modificare il proprio statuto. Avevano già un potere normativo, ma dovevano istituire organi obbligatori (uno esecutivo e un Presidente) e rispettare le regole riguardante la loro elezione. Il territorio delle Province è delimitato da una legge della Repubblica su iniziativa dei Comuni, previo avviso della Regione interessata (art. 133 comma 1). La legge n.142 del 1990 fissa dei criteri (soglia di abitanti), per evitare un aumento troppo importante del loro numero. L'utilità delle Province è essenziale in quanto circoscrizioni amministrative dello Stato e autorità incaricate del collegamento tra la Regione e i Comuni. Le Province svolgono un ruolo di assistenza tecnico-amministrativa presso i Comuni b. Autorità provinciali Le Province comprendono un Consiglio provinciale eletto per 5 anni, il quale elegge un corpo esecutivo collegiale (Giunta provinciale) e un Presidente eletto: Il Consiglio provinciale è composto dai membri eletti a suffragio universale diretto per 5 anni. Quest organo deliberante dà le linee guida che deve prendere la Provincia e vara il bilancio preventivo. Il Comitato esecutivo (Giunta) è composto dai membri segnalati dal Presidente della Provincia. Non possono cumulare la loro carica con quella di membro del Consiglio. Il Comitato ha il compito di eseguire le decisioni del Consiglio.

58 Il Presidente è eletto a suffragio universale diretto per 5 anni. Indica come primo incarico i membri del Comitato esecutivo c Competenze Le Province sono competenti nei seguenti settori: Ambiente Protezione civile Cultura Rete stradale Lavoro Educazione Comuni a. Descrizione e competenze I Comuni sono 8.101; comprendono un Consiglio comunale e un Sindaco. Ogni Comune Italiano è collegato a una Provincia, ma intrattiene rapporti diretti con la Regione e lo Stato. I Comuni possono prevalersi del titolo di città su decisione del Capo dello Stato. Il territorio dei Comuni è delimitato da una legge regionale, secondo una procedura fissata dalla legislazione regionale che prevede generalmente la consultazione, con referendum, dei cittadini per le modifiche importanti (fusione, creazione, ecc.). Ciò ha generato un immobilismo della mappa amministrativa, anche se i Comuni sono troppo numerosi: il 59%, cioè 4.700, hanno meno di abitanti e non sono necessariamente in grado di svolgere le competenze loro affidate. La legge n.142 ha introdotto incentivi alla fusione e ha fissato una soglia di abitanti per la creazione dei Comuni. E' anche prevista la possibilità per i Comuni di associarsi per attività specifiche tramite convenzioni. Questa legge prevede altresì la possibilità per i Comuni di associarsi in Unione di Comuni, cioè in una nuova entità composta di una pluralità di Comuni mirante allo svolgimento congiunto di parte delle loro funzioni. Esistono anche aree montane e città metropolitane con uno statuto particolare. La legge n.142 del 1990 ha previsto la loro creazione al posto delle Province equivalenti in 9 aree metropolitane (Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari e Napoli) o in altre aree con delle caratteristiche metropolitane. La delimitazione delle aree spetta alle Regioni interessate, su proposta degli Enti locali interessati. Le Regioni devono altresì riorganizzare le circoscrizioni territoriali dei Comuni. La ripartizione delle funzioni tra la Città metropolitana e i Comuni compresi nel suo perimetro è stabilita nello statuto della città.

59 3.3.3.b. Autorità comunali 1. Il Consiglio comunale à composto di membri eletti a suffragio universale diretto per 5 anni. Quest organo legislativo adotta il bilancio preventivo e rappresenta l'organo decisionale del Comune. 2. Il Comitato esecutivo (Giunta) è l'organo esecutivo del Comune. E' nominato dal Sindaco per 5 anni e esegue le decisioni prese dal Consiglio. I membri sono nominati dal Sindaco il quale delega loro una parte delle sue competenze. 3. Il Sindaco è il capo dell esecutivo comunale e il rappresentante dello Stato. E' eletto a suffragio universale diretto per 5 anni. Nomina gli Assessori, i quali, insieme al Sindaco, costituiscono il Comitato esecutivo. La legge n. 81 del 1993 ha esteso il sistema maggioritario ai Comuni di meno di abitanti e ha introdotto l'elezione diretta del Sindaco nei Comuni di oltre abitanti e del Presidente della Provincia c. Competenze Servizi sociali Gestione del territorio Sviluppo economico Servizi pubblici Urbanistica Ambiente Cultura Enti locali situati nell'area Mediterranea Le Regioni Italiane comprese nell'area Mediterranea, come riportato in rosso sulla mappa 15, sono le seguenti: Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

60 Mappa 15 - Regioni affacciate sul Mediterraneo Fonte: Mappa 16 - Province affacciate sul Mediterraneo Fonte:

61 Le 36 Province Italiane comprese nell'area Mediterraneo, come riportato in rosso sulla mappa 16, sono : Imperia, Savona, Genova, La Spezia (Liguria) Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca, Massa-Carrara (Toscana) Latina, Romanzo, Viterbo (Lazio) Napoli, Salerno, Caserta (Campania) Potenza (Basilicata) Reggio di Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, Cosenza (Calabria) Trapani, Palermo, Messina, Catania, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Agrigento (Sicilia) Sassari, Olbia-Tempio, Nuoro, Ogliastra, Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Oristano (Sardegna). Tabella 15 - Arco Latino Situazione attuale Province membri dell Arco Latino Province fuori Arco Latino LIGURIA Imperia Genova Savona La Spezia TOSCANA Massa Carrara Pistoia Livorno Siena Pisa Grosseto Lucca Firenze Prato Arezzo Viterbo Roma Frosinone Napoli Salerno Caserta Avellino Potenza Matera Siracusa Messina Ragusa LAZIO Rieti Latina CAMPANIA Benevento BASILICATA CALABRIA Reggio di Calabria Vibo Valentia Catanzaro Cosenza Crotone SICILIA Trapani Palermo Catania

62 Sassari Medio Campidano Nuoro Ogliastra Cagliari Oristano Torino Alessandria Asti Novara Piacenza Mantova SARDEGNA Caltanissetta Agrigento Enna Carbonia-Iglesias Olbia-Tempio PIEMONTE Vercelli Biella Verbano-Cusio-Ossola Cuneo EMILIA-ROMAGNA Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forli-Cesena Rimini LOMBARDIA Varese Milano Pavia Cremona Brescia Bergamo Sondrio Lecco Como Monza Lodi

63 Mappa 17 - Province Italiane membri attuali dell Arco Latino Fonte: Le Province attualmente membri dell Arco Latino sono evidenziate in rosso sulla mappa. Le Province Italiane membri dell Arco Latino sono 34: Alessandria, Asti, Arezzo, Avellino, Cagliari, Casera, Firenze, Frosinone, Imperia, Livorno, Lucca, Messina, Mantova, Massa Carrara, Matera, Medio Campidano, Napoli, Novara, Nuoro, Ogliastra, Oristano, Piacenza, Pisa, Potenza, Prato, Ragusa, Roma, Salerno, La Spezia, Sassari, Savona, Siracusa, Torino, Viterbo. Arco Latino Province che hanno lasciato l Arco Latino 7 Province Italiane hanno lasciato l'arco Latino nel biennio 2009/2010: Modena, Genova, Lodi, Cuneo, Agrigento, Grosseto e Latina.

64 Mappa 18 - Province potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino Fonte: Sulla Mappa 18 qui sopra, sono indicate in rosso le Province membri attuali dell Arco Latino, in giallo le Province membri che hanno lasciato l Arco Latino, in bordeau le Province membri eleggibili da un punto di vista geografico e in verde le Province eleggibili, limitrofe alle Province eleggibili da un punto di vista geografico o ad altre Province già membri dell Arco Latino. Le Province Italiane potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino, da un punto di vista prettamente geografico sono: Reggio Calabria, Vibo Valentia, Catanzaro, Cosenza, Trapani, Palermo, Catania, Caltanissetta, Carbonia-Iglesias, Olbia-Tempio. In risposta a un concetto più largo di prossimità, si possono anche prendere in conto le Province meno vicine all'area Mediterranea, ma in posizione assolutamente notevole rispetto ad altre Province già membri dell Arco Latino: Pistoia, Siena, Rieti, Benevento, Crotone, Enna, Vercelli, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, Parma, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forli-Cesena, Rimini, Varese, Milano, Pavia, Cremona, Brescia, Bergamo, Sondrio, Lecco, Como, Monza.

65 Ciò significa che le Regioni seguenti farebbero integralmente parte dell Arco Latino (come si può vedere dalla tabella 13). Sulla tabella 14, le Province sono riconsiderate in virtù della loro partecipazione a reti. Tabella 16 - Province potenzialmente eleggibili a far parte dell Arco Latino (pag. seguente)

66 Basilica ta Calabri a Campani a Emilia- Romagna Lazio Liguria Lombardi a Piemonte Sardegna Sicilia Tosca na Membri attuali Potenz a Matera Napoli Viterbo Imperia Torino Sassari Siracusa Massa Carrar a Salerno Roma Savona Medio Campida Messina no Caserta Latina Alessandria Nuoro Livorn o Piacenza Asti Ogliastra Pisa Avellino Frosinon e La Spezia Mantova Novara Cagliari Oristano Ragusa Lucca Firenz e Prato Arezz o Membri eleggibili, limitrofi alle Province eleggibili da un punto di vista geografic o o ad altre Province già membri dell Arco Latino. Catanz aro Croton e Cosenz a Vibo Valenzi a Reggio Calabri a Benevent o Parma Varese Vercelli Pistoia Modena Milano Biella Bologna Monza Ferrara Pavia Ravenna Forli- Cesena Rimini Rieti Cremona Brescia Bergamo Sondrio Lecco Como Carbona- Iglesias Olbia- Tempio Agrigento Caltaniss etta Catania Palermo Trapani Enna Siena

67 Tabella 17 - Regioni e Province eleggibili e partecipazione alle reti indicate Basilicata Calabria Campania Emilia- Romagna Lazio Liguria Lombardia Piemonte Sardegna Sicilia Toscana Membri attuali Potenza Napoli Viterbo Imperia Torino Sassari Siracusa Matera Massa Carrara Salerno Roma Savona Medio Campidano Messina Caserta Latina Alessandria Nuoro Livorno Asti Ogliastra Pisa Avellino Piacenza Frosinone La Spezia Mantova Novara Cagliari Oristano Ragusa Lucca Firenze Prato Arezzo Membri eleggibili, limitrofi alle Province eleggibili da un punto di vista geografico o ad altre Province già membri dell Arco Latino. Catanzaro Crotone Cosenza Vibo Valenzia Reggio Calabria Benevento Parma Varese Vercelli Pistoia Modena Milano Biella Bologna Monza Ferrara Pavia Agrigento Carbona- Caltanissetta Ravenna Cremona Iglesias Catania Forli- Rieti Brescia Olbia- Palermo Siena Cesena Tempio Trapani Bergamo Enna Rimini Sondrio Lecco

68 C R P M C I M P r o g M e d INT ERR EG IIIA INT ERR EG III B IN TE RR EG III C INTER REG IV A INT ERR EG IV B I E V P - B M M U G L I P E M E D AR LE M MED PACT E U P O L I S A D E C I B J C E M C A S A A R A B E C E T M O COOP EM I C S A L M E D C O O P GEC T T o s c a n a Francia Italia Isole Medoc Sud Espace Med Firen ze PAMLED (Lucca e Rio Marina) Livorno P i s t o i a Medoc Sud Francia Spagna Andorra Espace Med S i e n a Medoc Sud Espace Med Rapo lano Term e Rapolano Terme L a z i o Medoc Sud Espace Med Shams Roma S it o i n c o s t r u z i o n e

69 R i e ti Medoc Sud Francia Spagna Andorra Espace Med C a m p a n i a B e n e v e n t o C a l a b ri a Medoc Medoc Medoc Sud Sud Sud Espace Med Espace Med Espace Med Napo li Giuli ano in Cam pani a Nap oli) Napoli

70 R e g g i o C a l a b ri a Medoc Sud Francia Spagna Espace Med V i b o v a l e n ti a C a t a n z a r o C o s e n z a Medoc Medoc Medoc Sud Sud Sud Alcotra Alcotra Espace Med Espace Med Espace Med

71 C r o t o n e S i c il i a T r a p a n i P a l e r m o C a t a n i a Medoc Medoc Medoc Medoc Medoc Sud Sud Sud Sud Sud Alcotra Alcotra Alcotra Alcotra Espace Med Espace Med Espace Med Espace Med Espace Med Stream Cities GEMM Stream Cities (Mazara del Vallo) Mes sina Sira cusa Arcimed (idem per Sardegn a) Stream Cities

72 C a lt a n i s s e tt a E n n a Medoc Medoc Sud Sud Espace Med Espace Med S a r d e g n a C a r b o n i a - I g l e s i a s Francia Italia Isole Medoc Medoc Sud Sud It Fr It Fr Espace Med Espace Med Cagli ari GEMM

73 O l b i a - T e m p i o M Sud It Fr Espace Med P i e m o n t e Alcotra Medoc Arc Alpino Sud Alcotra Espace Med Espace Alpin torino GEMM (Torino) Alpes- Méditerr anée + Alpem- Adria V e r c e lli Alcotra Medoc Arc Alpino Sud Alcotra Espace Med Espace Alpin B i e ll a Alcotra Medoc Arc Alpino Sud Alcotra Espace Med Espace Alpin

74 V e r b a n o C u s i O s s o l a Medoc Arc Alpino Sud Espace Med Espace Alpin E m il i a - R o m a g n a Medoc Sud Espace Med Tutta l Emilia Romagn ha preso parte al progetto Stream Cities P a r m a Medoc Sud Espace Med M o d e n a Medoc Sud Espace Med

75 B o l o g n a Medoc Sud Espace Med F e rr a r a Medoc Sud Espace Med R a v e n n a Medoc Sud Espace Med F o rl ì - C e s e n a Medoc Sud Espace Med R i m i n i Medoc Sud Espace Med

76 L o m b a r d i a Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin V a r e s e Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin M il a n o Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin Cons uelo Balsa mo Aconi te Arise P a v i a Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin C r e m o n a Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin

77 B r e s c i a Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin B e r g a m o Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin S o n d ri o Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin L e c c o Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin C o m o Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin M o n z a Medoc Arc Alpin Sud Espace Med Espace Alpin

78 La tabella 18 qui sotto propone un riassunto dello studio effettuato sulla divisione territoriale in Italia. Tabella 18 - Riassunto della divisione amministrativa Italiana Leggi e documenti ufficiali- Cooperazione decentralizzata Enti territoriali Competenze Regionali Competenze Provinciale Numero di Province Numero di Province sul Mediterraneo Nomi delle Province sul Med. Nuove Province eleggibili La Costituzione Parte II: Organizzazione della Repubblica Titolo V: le Regioni, le Province i Comuni Art. 114 La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città Metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. Legge n.142 del 1990: > dà il potere alle Province di modificare il proprio statuto > delimita il territorio delle Province su iniziativa dei Comuni, previo avviso della Regione interessata (art. 133 comma 1) Relazioni internazionali con le altre Regioni e l'unione Europea Commercio estero Sanità Assetto territoriale Trasporto Produzione ed erogazione di energia Urbanistica Agricoltura Ambiente Protezione civile Cultura Rete stradale Lavoro Educazione Imperia Savona Genova La Spezia Grosseto Livorno Pisa Lucca Massa- Carrara Latina Roma Viterbo Napoli Salerno Caserta Potenza Reggio Calabria Vibo- Valentia Catanzaro Cosenza Trapani Palermo Messina Catania Siracusa Ragusa Caltanissetta Agrigento Sassari Olbia- Tempio Nuoro Ogliastra Cagliari Carbonia- Iglesias Medio Campidano Oristano Reggio di Calabria Vibo Valentia Catanzaro Cosenza Trapani Palermo Catania Caltanissetta Carbonia- Iglesias Olbia-Tempio Pistoia Siena Rieti Benevento Crotone Enna Vercelli Biella Verbano- Cusio-Ossola Parma Modena Bologna Ferrara Ravenna Forli- Cesena Rimini Varese Milano Pavia Cremona Brescia Bergamo Sondrio Lecco Como Monza

79 4. BLOCCO (B): Grecia e Turchia 4.1 Grecia Secondo l articolo 101 della Costituzione l amministrazione dello Stato è organizzata secondo il principio del decentramento: 1.L amministrazione dello Stato sarà organizzata secondo il principio del decentramento. 2. La divisione amministrativa del Paese sarà basata sulle condizioni geo-economiche, sociali e dei trasporti. 3. I funzionari regionali dello Stato avranno autorità decisionale generale su questioni del loro distretto. I funzionari centrali dello Stato, in aggiunta a poteri speciali, avranno la guida generale, il coordinamento e il controllo della legalità degli atti dei funzionari regionali, come stabilito dalle legge. La revisione costituzionale dell aprile 2001, emendando l articolo 102, stabilisce che vi sono due livelli di autorità locale. Il primo livello, è costituito da municipalità e comuni, mentre il secondo livello non è ufficialmente ben definito. Secondo il Ministro dell Interno le ragioni di questo provvedimento sono di dare al Parlamento il potere discrezionale di definire il secondo livello di autorità come desidera e a tempo debito. In accordo con l articolo della Costituzione il primo ed il secondo livello delle autorità locali sono responsabili della gestione degli affari locali. Più specificamente l articolo 102 dice come segue: 1. l amministrazione degli affari locali compete alle rappresentanze di governo locali di primo e di secondo livello. Per l amministrazione degli affari locali la presunzione di competenza va a favore delle rappresentanze del governo locale. La gamma e le categorie degli affari locali, così come la loro assegnazione ai livelli individuali, sarà specificata dalla legge. L esercizio delle competenze che costituiscono un compito dello Stato, può essere assegnato per legge ad agenzie di governo locali. 2. Agenzie di governo locali godranno di indipendenza amministrativa e finanziaria. Le autorità saranno scelte con voto universale e segreto come specificato dalla legge. 3. La legge può prevedere per l esecuzione di lavori o la fornitura di servizi o l esercizio di competenze appartenenti alle agenzie di governo locali da associazioni obbligatorie o volontarie che saranno governate da dirigenti eletti. Lo Stato eserciterà la supervisione delle agenzie di governo locali, che consisterà esclusivamente in controlli legali e non potrà impedire la loro iniziativa e libertà di azione. Il controllo della legalità sarà esercitato come specificato dalla legge. Con l eccezione di casi che coinvolgono ipso jure ammenda (confisca) di ufficio o sospensione. Le sanzioni disciplinari contro dirigenti (funzionari) eletti di agenzie di governo locali saranno imposte soltanto con il consenso di un consiglio composto, in maggioranza,

80 da giudici regolari, come specificato dalla legge. 5. Lo Stato adotterà le misure legislative, di regolamentazione fiscali richieste per assicurare l indipendenza finanziaria ed i fondi necessari per il compimento della missione e l esercizio delle competenze delle agenzie di governo locali assicurando, nello stesso tempo, la trasparenza nella gestione di questi fondi. Questioni riguardanti l attribuzione e l allocazione fra le agenzie di governo locali delle tasse o delle imposte in loro favore e raccolte dallo Stato saranno specificate dalla legge. Ogni trasferimento di competenze da dirigenti centrali o regionali dello Stato a governi locali comporta anche il trasferimento dei fondi corrispondenti. Questioni riguardanti la determinazione e la raccolta di entrate locali direttamente da agenzie di governo locali saranno specificate dalla legge. Il primo livello il primo terzo delle autorità locali di cui sopra - è conosciuto con il nome greco di eparchia e annovera al suo interno comuni urbani (demoi) e rurali (koinotites), mentre il secondo terzo dovrebbero comprendere le 54 prefetture (nomoi). Sebbene la Costituzione non specifichi le autorità locali di secondo livello, è politicamente accettato che le 54 prefetture o nomoi formino il livello base che, secondo i concetti applicati dal Congresso delle autorità locali e regionali del Consiglio d Europa (COE) costituisce il livello regionale (regioni senza potere legislativo), dato che fin dal 1994 i membri democraticamente eletti hanno avuto poteri e risorse finanziarie che li abilitano a soddisfare i loro compiti. A fianco dei due livelli di governo locale municipalità/comuni e prefettura, vi sono due livelli di amministrazione dello stato: il governo centrale ed i suoi distaccamenti regionali. I distaccamenti regionali del governo centrale sono le tredici periféries (regioni) create dall Atto 1622 del Essi non hanno personalità legale e sono stati introdotti dal decreto presidenziale n 51/ per prevedere la responsabilità per la pianificazione, il coordinamento e la programmazione dello sviluppo regionale e per rendere la Grecia eligibile per i fondi strutturali della Comunità 22. Partendo da un livello più ampio, la Grecia, dunque, è divisa in 13 branche decentralizzate dell amministrazione dello stato, come è possibile vedere nella carta 20 qui in seguito. 20 Gazzetta Ufficiale della Repubblica Ellenica, 14 Luglio Gazzetta Ufficiale della Repubblica Ellenica, 6 Marzo Van Cauwenberghe, Regional democracy in Greece, Camera delle Regioni, 15esima Sessione Plenaria del CPR (15) 2REP, 6 Maggio Si veda:

81 Mappa 19 - Regioni (periféries) greche Fonte: Hellenic Republic - Ministry of Culture and Tourism - Greek National Tourism Organization [marzo 2010] Come si evince nella mappa precedente (carta 20), le linee azzurre presenti rappresentano il livello amministrativo sottostante le periféries ossia le prefetture, i nomoi. Esse sono I loro nomi con rispettiva regione di appartenenza sono elencati nella tabella 19 qui di seguito. Sul territorio greco, vi è un governo territoriale autonomo assimilabile a livello territoriale a un nomos, ma con poteri propri indipendenti dal governo centrale, soggetto al Ministero degli Affari Esteri per i suoi aspetti politici e al Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli per quanto riguarda gli aspetti religiosi. Si tratta di Agion Oros, sul Monte Athos, la montagna sacra. 23 Cfr. e United Cities and Local Government (UCLG) Country Profile, Hellenic Republic, 2008.

82 Tabella 19 - Divisione amministrativa della Repubblica Ellenica, nomoi e periféries Periféries Nomoi 1 Macedonia dell Est e Tracia 1 Drama 2 - Kavala 3 - Xanthi 4 - Rodopi 5 Evros 2 Macedonia Centrale 6 - Pella 7 - Emazia 8 - Pieria 9 Calcidica 10 - Serres Governo territoriale autonomo Angion Oros Salonicco 12 Kilkis 3 Macedonia Occidentale 13 Florina 14 - Kozani 15 Kastoria 16 Grevena 4 Epiro 17 - Ioanina 18 - Thesprotia 19 - Preveza 20 Arta 5 Tessalia 21 - Magnesia 22 - Trikala 23 - Larissa 24 Karditsa 6 Grecia Occidentale 25 -Etolia Acarnania 26 - Acaia 27 Elide 7 Isole Ioniche 28 - Corfu 29 - Cefalonia e Itaca 30 - Lefkada 31 - Zakynthos 8 Grecia centrale 32 - Euritania 33 - Ftiotide (mare int) 34 - Focide (mare int) 35 - Beozia (mare int) 36 Eubea 9 Attica 37 Attica orientale 38 Attica occidentale 39 Pireo 40 Atene 10 Peloponneso 41 - Messenia 42 - Laconia 43 - Arcadia 44 - Argolide 45 Corinzia 11 Isole dell Egeo del Nord 46 - Chios 47 - Lesbo 48 - Samos 12 Isole dell Egeo del Sud 49 -Cicladi 50 Dodecaneso 13 Creta 51 - Chania 52 - Rethymno 53 - Heraklion 54 Lasithi 24 Per informazioni ulteriori si veda:

83 Vi sono, inoltre, tre super-prefetture. Si tratta di un secondo grado di auto-governo locale e una divisione amministrativa intermedia tra le periféries e i nomoi. Esse sono: Atene-Pireo, Drama-Kavala- Xanthi, Rodopi-Evros. Infine, le autorità locali di primo livello sono i demoi (città e municipalità urbane) e le koinotites (villaggi). In totale sono, rispettivamente, 914 e Le competenze sono equamente ripartite. Ad esempio per quanto riguarda l ambiente, tutti questi attori possono essere competenti a livelli differenti. Le demoi/koinotites e le nomarchie, vale a dire l insieme dei nomoi, costituiscono rispettivamente il primo e il secondo livello dell amministrazione locale autonoma e sono detti O.T.A. (Organismi dell Amministrazione Locale Autonoma). La loro differenza rispetto alle regioni (periféries) è che le OTA, secondo l articolo 102 della Costituzione, hanno una certa autonomia nell esercizio delle loro competenze, i loro membri sono eletti a suffragio diretto e universale a livello locale con proprie risorse finanziarie Periferie a. Descrizione Le regioni hanno un area, in media di 10,125 km 2 e la loro popolazione si aggira intorno ai abitanti. Nella seconda regione più piccola del Paese, l Attica km 2, abita all incirca un terzo della popolazione totale del Paese, cioè abitanti. Un processo di riduzione dovrebbe investire le regioni, per il loro carattere sussidiario e i loro confini geografici. Le attuali 13 regioni dovrebbero corrispondere alle 5 regioni del National Strategic Reference Frame work (NSRF) del Regional Operational Programmes (NOP) e dovrebbero essere ridotte, come citato in precedenza a, 1: Macedonia Tracia, 2. Grecia occidentale Peloponneso Isole Ioniche, 3. Creta Isole dell Egeo, 4. Tessalia Grecia centrale Epiro e 5. Attica). Per quello che riguarda le province, nuove unità di auto-governo a carattere regionale con una nuova struttura e funzioni saranno stabilite, lo stesso avverrà per le municipalità b. Organi Gli organi di ogni regione sono il Segretario Regionale Generale ed il Consiglio Regionale. Il Segretario Regionale Generale, nominato dal governo, svolge le seguenti funzioni: rappresentare il governo e attuare la politica del governo su questioni regionali; guidare i vari dipartimenti amministrativi delle regioni, le autorità di polizia e dei porti e programmare, coordinare e supervisionare i dipartimenti amministrativi regionali; 25 Repubblica Ellenica Ministrero della Cultura e del Turismo - Greek National Tourism Organization

84 servire come Presidente del Consiglio Regionale e del Consiglio dei fondi di sviluppo regionali; supervisionare la legalità degli atti delle autorità locali; supervisionare le corporazioni nelle regioni che non sono soggette alle supervisioni da parte di prefetture autonome, municipalità, comuni o ministeri; assumere i poteri e le responsabilità assegnate, delegate o trasferite ai dipartimenti amministrativi regionali; assumere ogni altra responsabilità stabilita dalla legge. Il Consiglio Regionale, il cui ruolo è principalmente consultivo, è l ente responsabile per la pianificazione regionale; esso svolge le seguenti funzioni: sottoporre proposte alle agenzie di governo centrale in relazione ai lavori pubblici e misure generali di politica nazionale riguardanti le Regioni; produrre un piano di sviluppo regionale a medio termine nel contesto del piano di sviluppo nazionale sulla base di proposte dei consigli generali; prendere decisioni in relazione ai piani di sviluppo annuali delle autorità delle prefetture secondo la legge; assegnare fondi dal piano di investimenti pubblico ai lavori pubblici locali e prefetturali. Ogni Consiglio Regionale comprende: il Segretariato Regionale Generale che serve come suo Presidente; i Prefetti delle autorità prefetturali che costituiscono la Regione ed i presidenti delle Prefetture autonome allargate; un rappresentante per ogni associazione locale di municipalità e comuni all interno della Regione; un rappresentante della sezione regionale di ognuna delle seguenti organizzazioni: o la Camera di Commercio e Industria o la Camera Tecnica della Grecia o la Camera Geotecnica della Grecia o la Camera Finanziaria della Grecia o il Comitato Supremo dei sindacati dei Sevizi Civili o la Confederazione Pan-ellenica delle associazioni delle cooperative agricole o la Confederazione Pan-ellenica dei lavoratori c. Competenze I Segretari Regionali Generali sono i rappresentanti del governo centrale più vicini alle autorità locali. Alla luce della European Charter of Local Self-Government del 1985 sé sorto il problema della loro posizione istituzionale rispetto alle autorità locali. Infatti, come vedremo, il loro intervento amministrativo negli affari locali, particolarmente riguardo alla pianificazione e gestione dei fondi della

85 Comunità, ed il loro potere di monitorare ed effettuare una supervisione amministrativa e finanziaria delle autorità locali, va contro il principio dell autogoverno locale Nomoi a. Descrizione Fino al 1994 le municipalità ed i comuni erano le uniche autorità locali. I Prefetti sono stati nominati dal governo fino dal 1833 (sotto la reggenza tedesca) come autorità amministrative locali in carico ad ogni provincia. Le prefetture erano distaccamenti regionali del governo centrale che lo rappresentavano in un paese molto frammentato con vie di comunicazione molto difficili. L atto 2218/1994 provvede alla creazione, a livello di prefettura, di autorità locali conosciute come autorità prefetturali. I loro organi sono stati eletti con suffragio diretto universale fin dal Le Prefetture hanno una superficie media di km2 ed una popolazione media di persone. Le loro dimensioni variano notevolmente. La più grande (Etoloakarnania) ha una superficie di 5.460,888 km2, una popolazione di individui e comprende 29 municipalità. La più piccola (Monte Athos) ha una superficie di km2, una popolazione di persone e nessuna municipalità o comune.le autorità prefetturali, vale a dire i 54 nomoi, costituiscono il secondo livello del governo locale. Organizzate come corporazioni pubbliche indipendenti, esse sono responsabili dello sviluppo economico, sociale e culturale delle rispettive zone. Il confine di ogni autorità prefetturale coincide con il confine amministrativo della provincia corrispondente, con l eccezione di singole autorità prefetturali che includono più di una provincia (le autorità prefetturali di Atene Pireo, Rodopi-Evros, e Drama-Kavala-Xanthi). Ogni prefettura, entro l autorità prefetturale, costituisce una divisione amministrativa prefetturale che condivide la propria sede con la provincia o la prefettura in questione. In aggiunta, il sistema di autorità prefetturali provvede alla costituzione di sub-prefetture come autorità amministrative, specialmente sulle isole ed in aree isolate delle varie province. Come notato sopra, l articolo 102 della Costituzione come emendato nell aprile 2001, stabilisce che vi sono due livelli di governo locale ma non specifica che le Prefetture formano il secondo livello. Come già menzionato, tuttavia, tutte le autorità e anche il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d Europa concordano sul fatto che le Prefetture costituiscano questo secondo livello, ovvero il livello regionale così come inteso nel contesto europeo b. Organi Gli organi delle prefetture sono il Consiglio Generale, i Comitati di prefettura e il Prefetto. Le prefetture sono organizzate in un Consiglio di prefettura 26 composto da 21 a 37 membri e sono dirette dal prefetto. Altri organi delle prefetture sono: 26 Articoli 13 e 14, Codice di Auto-governo delle prefetture - Code of Prefectural Self-Government (Decreto presidenziale 30/1996)

86 il comitato di prefettura, che consta del prefetto o un suo sostituto, e di 4 o 6 membri, eletti dal Consiglio di prefettura 27 ; il consiglio provinciale; il sotto-prefetto (Eparchos). Il Consiglio Generale è il principale corpo operativo dell autorità prefetturale. Esso esercita tutte le responsabilità assegnate all autorità prefetturale, eccetto quelle funzioni esercitate dal prefetto e dai comitati della prefettura. Il numero dei membri del Consiglio Generale, escluso il Prefetto, dipende dalla popolazione ed è stabilito secondo il sistema presentato qui sotto nella tabella 20: Tabella 20- Numero dei membri del Consiglio Generale rispetto alla popolazione prefetturale Popolazione delle autorità prefetturali Numero dei membri del consiglio Generale Più di 100, , , , , ,001 e oltre 37 Il numero delle commissioni delle Prefetture assegnato ad ogni autorità prefetturale è determinato dal Consiglio Regionale in base alla popolazione delle autorità prefetturali ed alle divisioni amministrative secondo il sistema presentato qui sotto nella Tabella 21 : Tabella 21 - Numero dei Comitati di Prefettura rispetto alla popolazione prefetturale Popolazione della autorità prefetturali e divisioni amministrative Numero dei comitati di prefettura Più di 100,000 Più di 2 100, ,000 Più di 4 200,001 e oltre Più di 6 Ogni comitato comprende un presidente, uno dei vice prefetti nominati dal Prefetto ed un numero di membri dipendente dalla dimensione del Consiglio Regionale; metà dei membri provengono dalla minoranza all interno del Consiglio generale secondo il sistema presentato qui sotto nella tabella 22 : Tabella 22 Sistema di ripartizione di membri all interno dei Comitati di Prefettura Numero dei membri del Consiglio Generale Numero dei membri della Comitato di Prefettura Numeri dei membri eletti dalla maggioranza 21 3 (2+1) (4+1) (4+1) 2 27 Articolo 15, Codice di auto-governo delle prefetture - Code of Prefectural Self-Government

87 37 e oltre 7 (6+1) 3 Ogni singola autorità prefetturale ha due comitati di prefettura. Ogni comitato di prefettura comprende un presidente e 4 membri, due dei quali provengono dalla minoranza della singola autorità prefetturale. I presidenti dei comitati di prefettura sono membri del consiglio di prefettura nominati con decisione del presidente del consiglio. La riforma legislativa del 1994, resa operativa dalla legge n 2240/1994, ha sancito che i membri dell e nomarchie siano eletti a suffragio diretto e universale, mentre precedentemente era il Ministero dell Interno incaricato di nominarli perché le nomarchie erano intese come mere e semplici suddivisioni delle periféries. Con il passaggio all elezione diretta dei loro rappresentanti, i nomoi divengono a pieno titolo il secondo grado delle OTA e sono perciò più autonome c Competenze Il Prefetto ha le seguenti responsabilità: attuare le decisioni del consiglio generale e dei comitati di prefettura presiedere all autorità prefetturale guidare lo staff dell autorità prefetturale, decidere le nomine e compiere le azioni specifiche nelle disposizioni relative alle nomine, ogni tipo di trasferimenti di impiego ed esercitare la supervisione disciplinare decidere su questioni relative alla raccolta delle entrate dell autorità prefetturale e gli stanziamenti del budget firmare i contratti conclusi dall autorità prefetturale costituire comitati e gruppi di lavoro costituiti da membri del consiglio generale, funzionari dell autorità prefetturale e/o privati per discutere e definire questioni riguardanti l autorità prefetturale e definire il loro modus operandi e le disposizioni organizzative. In circostanze eccezionali il Prefetto può prendere le misure necessarie su questioni all interno degli incarichi dei comitati di prefettura. Tali misure sono sottoposte immediatamente al comitato di prefettura per l approvazione nel caso di un conflitto d interessi. Le funzioni del Prefetto sono svolte dal presidente del comitato di prefettura che può anche delegare l esercizio delle proprie responsabilità a membri del Consiglio Generale o ai capi o altro personale della dirigenza all interno dell autorità prefetturale.

88 Le competenze delle prefetture, dunque, sono relative: all amministrazione degli affari locali 28 a livello provinciale, con l eccezione per le responsabilità su questioni di patrimonio pubblico e responsabilità appartenenti al Ministero Nazionale della Difesa, degli Affari Esteri, delle Finanze e della Giustizia; al controllo sulle attività delle amministrazioni locali di primo livello esercitato dal Ministero dell Interno; alla gestione autonoma del servizio nazionale di statistica del Ministero dell Economia; alla gestione di stazioni di confine per controlli sanitari del Ministero dell Agricoltura; alla costruzione degli edifici scolastici, organizzazione dei servizi di trasporto scolastico, che sono forniti dalle autorità locali; ad azioni in caso di guerra, mobilitazione, calamità o emergenza sociale o in tutte le condizioni che possano mettere a repentaglio l ordine e la salute pubblica o per bisogni di difesa (a seguito di una decisione del Consiglio dei Ministri, infatti, vengono impartiti ordini, istruzioni e/o direttive ai servizi provinciali). Lo Stato greco ha rivisto le azioni e le competenze delle autonomie locali, comprese quelle delle prefetture, ma la Costituzione all articolo 102 e il Codice di auto-governo delle prefetture agli articoli 1 e 8 danno alle comunità e alle municipalità il controllo legale sull amministrazione dell area in cui sono inserite. Il Codice di auto-governo delle prefetture include una serie di doveri generali delle prefetture nuovamente istituite. In parte tali doveri sono i medesimi delle prefetture come intese precedentemente. In sintesi, le attuali prefetture hanno competenze sugli affari locali che non competono all amministrazione centrale dello stato 29. Allo stesso tempo, alcune delle competenze che erano di pertinenza delle prefetture prima del 1994 (in particolare alcuni affari dell amministrazione centrale statale), sono attribuite al presidente delle periféries 30. Un nuovo Codice Prefetturale è stato redatto e sottoposto al Parlamento per una rapida approvazione secondo un Membro del Parlamento appartenente a Nuova Democrazia, il partito di governo, che ha partecipato al meeting con la delegazione di monitoraggio del Congresso. L approvazione di questo Codice chiarirà i poteri delle Prefetture, per citare alcuni funzionari greci, e rafforzerà la loro posizione istituzionale come autorità locali. Secondo il Consiglio d Europa però le province non godono di poteri completamente autonomi. Esse semplicemente esercitano poteri delle precedenti prefetture, tranne quei poteri sotto la giurisdizione del Ministero degli affari Esteri, del Ministero della Difesa, del Ministero della Finanza, del Ministero della Giustizia, dell Ufficio nazionale della statistica all nterno del Ministro dell Economia e del servizio di controllo veterinario di confine all interno del Ministero dell Agricoltura, così come poteri relativi alla 28 Per la precisa definizione di affari locali si veda la Decisione 888/1997 del Consiglio di Stato. 29 Decisione 3441/1998 del Consiglio di Stato. 30 Articoli 3 e 8, Codice di auto-governo delle prefetture - Code of Prefectural Self-Government. Con alcune leggi specifiche gli affari relativi a certi ministeri sono stati trasferiti alle prefetture, come comitati sanitari, servizi di pianificazione urbana etc. Si veda la legge n 2647/1998, a titolo d esempio.

89 supervisione di municipalità e comuni. Come già precedentemente accennato le responsabilità delle autorità Prefetturali possono essere divise in tre ampie categorie: responsabilità organizzative questioni istituzionali amministrative; questioni di amministrazione economica e politica; questioni operative e di pianificazione. L atto 2647/1998 sul trasferimento di poteri ad autorità locali e regionali presenta una lunga lista di poteri conferiti alle Prefetture comprendenti: la concessione di permessi per l istallazione di attrezzature per l immagazzinamento ed il trasporto di combustibile, la concessione di licenze e la distruzione di raccolti illegali all interno delle rispettive aree, regole sull uso e la gestione di terreni di pascolo, supervisione di forniture sanitarie a cliniche private e l approvazione di accordi sull esercizio di trasporti intercity fra distretti non confinanti. Altri poteri delle Prefetture sono relativi principalmente alla supervisione sull applicazione di disposizioni di regolamenti: ispezioni sulla salute degli animali, ispezioni su flotte da pesca e coltura acquatiche, ispezioni su import ed eport al porto del Pireo e monitoraggio sull uso sovvenzioni da fondi della Comunità, che sono amministrati e pagati direttamente dai Segretari Generali Regionali (nonostante la richiesta della Prefettura che ad esse siano assegnate la responsabilità dell amministrazione dei fondi strutturali Europei). Il Consiglio di Stato si è precedentemente opposto al trasferimento alle Prefetture dei poteri di pianificazione spaziale, sostenendo che essi sono di interesse nazionale e dovrebbero essere esercitati dal governo centrale. D altra parte le autorità prefetturali hanno trasferito un significativo numero di poteri ad altre unità di governo (ministeri, regioni o municipalità) fin dal Le Prefetture sono competenti soltanto in sede di programmazione: le decisioni operative e finanziarie sono prese dai Segretari Regionali Generali, ossia dai rappresentanti del governo centrale. Il Prefetto deve lavorare con i comuni per redigere un programma di sviluppo delle infrastrutture che è adottato dal consiglio prefetturale e poi sottoposto al Segretario Regionale Generale e al Consiglio Regionale, un corpo consultivo. Le decisioni sono prese dal Segretario Generale a seconda delle risorse disponibili di fondi strutturali Europei e dei criteri che regolano l assegnazione di questi fondi. Si può quindi affermare che gli organi prefetturali esercitino poteri delegati dal governo centrale; essi sono soggetti a supervisione da parte del governo esercitata direttamente dai Segretari Generali delle rispettive regioni (Periféries). Il fatto che le Prefetture non godano di poteri autonomi e che i Segretari Generali intervengano in decisioni relative alla gestione degli affari locali, va contro il concetto di autogoverno locale come definito dall articolo 3.1 della European Charter of Local Self-Government European Charter of Local Self-Government, Strasburgo, 15.X.1985 Si veda: Concetto di autogoverno locale, Art. 3.1 l Autogoverno Locale denota il diritto e la capacità delle autonomie locali, entro i limiti della legge, di regolare e gestire una notevole parte degli affari pubblici sotto la loro responsabilità e nell interesse della popolazione locale.

90 - principio B 1.1 di Dichiarazione Helsinki e il principio di sussidiarietà enunciato all articolo principio A 1.2 della Dichiarazione Helsinki. Secondo il Ministero dell Interno il codice assegnerà alle Prefetture ambedue i poteri autonomi, relativi agli affari locali ed i poteri trasferiti dal governo centrale relativi agli affari nazionali. Questo abiliterà il governo a trasferire poteri alle Prefetture senza generare una nuova opposizione del Consiglio di Stato. Riguardo alla supervisione amministrativa delle Prefetture, il Ministro dell Interno, Pubblica Amministrazione e Decentralizzazione ha affermato che il sistema esistente deve essere rivisto nella misura in cui il nuovo codice stabilisce soltanto e post il controllo della legalità. Per quanto riguarda le finanze delle province, le loro entrate ordinarie consistono in: una quota delle tasse nazionali e delle risorse stanziate a livello centrale (fondi centrali autonomi); una dotazione annuale del governo centrale per l applicazione delle responsabilità delegate da quest ultimo; assegnazione dal programma di investimento pubblico; rendimento delle proprietà; onorari reciproci richiesti in cambio di servizi specifici. Entrate straordinarie consistono principalmente in: prestiti, doni ed eredità sovvenzioni del governo dotazioni dell Unione Europea affitti di terre e proprietà Il sistema finanziario applicabile alle Prefetture non soddisfa gli standard enunciati nella Carta dei principi dell autogoverno regionale. Secondo i capi dell Unione Greca delle Prefetture (ENAE) le Prefetture non hanno risorse proprie. In un modo o nell altro tutte le loro principali entrate sono assegnate dai vari ministeri, secondo il coinvolgimento di questi ultimi in investimenti a livello di Prefettura. Le risorse delle Prefetture sono incluse nei budget dei ministeri e trasferite periodicamente. Nonostante un aumento del livello di trasferimenti finanziari alle Prefetture dal Ministero dell Interno, dalla Pubblica Amministrazione e Decentralizzazione siano saliti da 110 milioni di Euro nel 2004 a 514 milioni di Euro nel 2007, la situazione infrange l articolo 9.3 della European Charter of Local Self- Government 33 - principio B11.3 della Dichiarazione di Helsinki secondo la quale almeno una parte delle risorse finanziarie delle amministrazioni locali devono derivare da tasse locali e costi di cui, nei 32 European Charter of Local Self-Government, Strasburgo, 15.X Si veda: Scopo dell autogoverno locale Art. 4.3 Responsabilità Pubbliche saranno generalmente esercitate i preferenza da quelle autorità che sono più vicine ai cittadini. L attribuzione di responsabilità ad altra autorità dovrebbe valutare la grandezza o la natura del compito e le richieste di efficienza ed economia. 33 European Charter of Local Self-Government, Strasburgo, 15.X Risorse finanziarie delle amministrazioni locali- Art. 9.3 Almeno parte delle risorse finanziarie delle amministrazioni locali devono derivare da tasse locali e i costi di cui, nei limiti dello Statuto, esse hanno il poter di stabilire i tassi

91 limiti dello Statuto, essi hanno il diritto di stabilire i tassi. Il sistema finanziario contravviene anche alla regola enunciata nell articolo della European Charter of Local Self-Government Principio B 11.4 della Dichiarazione di Helsinki, che stabilisce che le risorse disponibili per le amministrazioni locali debbano essere di natura sufficientemente diversificata. Deve essere tuttavia messo in evidenza che, in risposta ad una richiesta di vecchia data della Prefettura, il governo centrale ha preso in carico il pagamento dei sussidi della sanità, che assorbivano il 75% delle spese delle Prefetture. In aggiunta, le Prefetture sono state recentemente autorizzate a chiedere prestiti per pagare consulenze e progetti scalasi vasta scala. Sia l Unione delle Città e delle Municipalità greche (KEDKE), sia l Unione Nazionale delle Prefetture (ENAE) si oppongono alla tassazione diretta. I capi di entrambe le associazioni sono a favore di una riforma del sistema di tassazione con l intento di dividere le entrate delle tasse fra il governo centrale e le amministrazioni locali, evitando quindi ad esse di tassare i cittadini. Il loro budget rappresenta approssimativamente il 2% del GDP ed il 5-6% di tutta la spesa del governo. La questione dei fondi della Comunità è altamente centralizzata e si chiede alle autorità prefetturali 35 di essere coinvolte in una capacità di gestione congiunta nel processo decisionale rispetto alla selezione ed al finanziamento dei progetti 36. I cinque programmi regionali per il periodo devono concentrarsi nel raggruppamento di regioni e sono amministrati dal Segretario Generale delle Perférias più grandi in ogni raggruppamento. I funzionari del Governo giustificano la situazione attuale con il fatto che le amministrazioni locali non hanno una dirigenza sufficientemente preparata o le risorse tecniche per svolgere questo compito. In questo adeguamento il Ministero dell Interno ha informato la Commissione di monitoraggio del Congresso sull imminente creazione, grazie a capitoli forniti dal governo centrale, di due compagnie di diritto privato conosciute come Nomos Limited in cui le Prefetture sono rappresentate; la dirigenza di queste compagnie includerà esperti autorizzati a preparare progetti, certificare spese ammissibili a gestire i fondi della Comunità. Si deve anche notare che l Atto 37/14 del 2007 sulla gestione dei fondi europei stabilisce una nuova struttura per la loro gestione; secondo i funzionari del Ministero dell Interno esso è chiaro, rigoroso e severo ma non complicato Demes e koinotites a. Descrizione 34 European Charter of Local Self-Government, Strasburgo, 15.X Risorse finanziarie delle amministrazioni locali - Art. 9.4: I sistemi finanziari su cui sono basate le risorse finanziarie delle ammninistrazioni locali devono essere di una natura sufficientemente diversificata ed esuberante da permettere loro di rimanere all altezza per quanto possibile della evoluzione reale dei costi che comporta il compimento del loro compito. 35 Accanto alle municipalità e ai comuni, Cfr sezione 2.4 della Risoluzione del Congresso Ordinario del KEDKE, novembre Cfr sezione CRSN della Decisione della 12 Congresso Ordinario dell ENAE, 6-8 dicembre Van Cauwenberghe, Regional democracy in Greece, Camera delle Regioni, 15esima Sessione Plenaria CPR (15) 2REP, 6 maggio 2008,

92 L Atto 2539/ sulla creazione di amministrazioni locali di primo livello, ha stabilito nuove municipalità e comuni attraverso la funzione obbligatoria fra amministrazioni esistenti. Il piano di fusione di municipalità e comuni e di riorganizzazione delle amministrazioni locali, conosciuto come il Piano Kapodistria 39, fu introdotto come parte di una pianificazione e di un programma di sviluppo locale allo scopo di stabilire amministrazioni locali competenti con le necessarie risorse finanziarie per attuare il programma. Il numero di comuni (precedentemente 5.318) fu ridotto drasticamente, mentre il numero di municipalità fu raddoppiato (da 457). Una volta completata, la riforma ha ridotto il numero di amministrazioni locali di primo livello da a L Associazione Nazionale delle Autorità Locali (KEDKE) fu consultata per l attuazione di questo piano di fusione municipale e comunale, in accordo con l articolo 5 della European Charter of Local Self- Government. 40 Un secondo piano per municipalità e comuni è previsto in futuro., In accordo con i rappresentanti del KEDKE, molti partiti parlamentari sono in favore della riduzione ulteriore delle municipialità e dei comuni Il KEDKE sostiene che il numero totale delle collettività locali dovrebbe essere ridotto all incirca a 500. Il Nuovo Codice Municipale e Comunale, Atto 3463/2006 dell 8 giugno 2006, riguardante il primo terzo delle collettività, entrato in vigore il 1 giugno 2006, con l eccezione di un numero di provisioni specifiche. Secondo il Codice, i corpi municipali e comunali sono eletti da suffragio diretto universale ed hanno potere di gestire e regolare gli affari locali all interno del loro incarico, secondo i principi di sussidiarietà e prossimità 41. La distinzione tra municipalità e comuni è basata su fattori demografici e gestionali, ma anche demografici (le municipalità devono avere più di abitanti) b. Organi Ogni municipalità è amministrata da un corpo deliberativo il consiglio municipale, eletto da suffragio diretto universale e comprendente tra 11 e 39 membri, a seconda del numero di abitanti- e da uno esecutivo nella persona del sindaco. Il sindaco è eletto direttamente nelle stesse elezioni degli altri rappresentanti locali. Il consiglio elegge un comitato municipale, con a capo il sindaco, che gode di poteri autonomi (riguardanti la preparazione del budget e dei contratti di pubblico approvvigionamento di poteri delegati dal consiglio municipale). Ogni comune è amministrato da un consiglio comunale comprendente da 7 a 11 membri; il presidente è responsabile dell attuazione delle decisioni. Il consiglio comunale ed il suo presidente sono eletti 38 Gazzetta Ufficiale del 4 dicembre Definito dopo il ristabilimento dell indipendenza da parte del primo governatore della Grecia, che mise le fondamenta della struttura amministrativa del Paese. 40 European Charter of Local Self-Government, Strasburgo, 15.X Protezione di confini delle amministrazioni locali Articolo 5 Cambiamenti nei confini delle amministrazioni locali non possono essere effettuati senza previa consultazione delle comunità locali interessate, possibilmente attraverso un referendum dove questo è permesso dallo Statuto. 41 Articolo 75 del Codice delle Municipalità e dei Comuni.

93 direttamente. I membri delle istituzioni locali sono eletti per 4 anni. Tenendo presente che ogni lista deve designare un candidato alla carica di sindaco, i sindaci e i presidenti comunali sono eletti nelle stesse elezioni così come i membri della lista che hanno ricevuto più voti. L organizzazione di municipalità e comuni segue l articolo. 3.2 della European Charter of Local Self-Government 42. I poteri municipali e comunali si riferiscono agli affari locali e sono esercitati in maniera autonoma, nonostante lamentele sulla inadeguatezza delle risorse finanziarie. Le municipalità e i comuni hanno competenze relativamente alla costruzione di scuole, di strutture per la comunità, di strutture municipali, alla raccolta e al trattamento dei rifiuti casalinghi, alla preparazione e all attuazione di piani di sviluppo urbani, alla gestione del traffico, gestione di edifici commerciali ed industriali e programmi di sviluppo del lavoro. Il finanziamento di municipalità e comuni è largamente inadeguato. E basato quasi esclusivamente su versamenti del governo centrale, rappresentanti appena il 3% del GDP. Le imposte applicate dalle amministrazioni di primo livello (per la distribuzione dell acqua e la raccolta rifiuti) rappresenta una proporzione molto piccola (2%) del loro budget. Allo stesso tempo la legislazione vigente non permette alle istituzioni locali di aumentare le tasse, poiché questo è un potere del governo centrale. Secondo il KEDKE, tuttavia, le municipalità ed i comuni non desiderano aumentare le tasse e sono contrari alla tasssazione diretta. Deve essere chiaro che questo atteggiamento non porta allo sviluppo dell autogoverno locale. In effetti il potere di aumentare le tasse è una componente chiave delle responsabilità politiche dei rappresentanti locali eletti. Secondo l articolo 9.3 della European Charter of Local Self-Government almeno una parte delle risorse finanziarie delle amministrazioni locali deve provenire da tasse locali e commissioni delle quali, nei limiti dello Statuto, essi hanno il potere di determinare le aliquote. La legislazione nazionale può stabilire limiti ai poteri fiscali delle amministrazioni locali, ma non può impedire la rivendicazione di responsabilità politica a livello locale. La spesa in conto capitale locale è finanziata quasi esclusivamente dal governo centrale e da aiuti dei fondi strutturali Europei. È inclusa nel budget delle amministrazioni locali sotto codici speciali. Questo sistema per il finanziamento delle amministrazioni locali è in contrasto con la Carta Europea dell Autogoverno Locale, poiché essi non hanno risorse proprie. Fondi di Risorsa di Proprietà Centrale sono inclusi nel budget del governo centrale come una dotazione finanziaria alle Prefetture. La gestione di Fondi Strutturali Europei è altamente centralizzata. È controllata dai Segretari Generali delle regioni (Periféries). Associazioni che rappresentano le amministrazioni locali sono coivolte nei comitati di gestione per i Fondi Europei, ma non hanno potere decisionale. Idealmente questo 42 European Charter of Local Self-Government, Strasbourg, 15.X Si veda: Concetto di autogoverno locale Art Questo diritto sarà esercitato da consigli o assemblee composte da membri liberamente eletti con voto segreto su base di un suffragio diretto, eguale ed universale, e che possono possedere organi esecutivi responsabili verso di loro. Questa clausola non inficerà in alcun modo il ricorso ad assemblee di cittadini, a referendum o a qualunque altra forma di partecipazione diretta dei cittadini dove permesso dallo Statuto.

94 sistema dovrebbe essere sostituito da un processo di gestione condivisa che permetta alle amministrazioni locali di decidere a quali progetti locali debba essere concesso un co-finanziamento della Comunità c. Competenze Il nuovo Codice delle municipalità e dei comuni, legge n 3463/2006, ha proceduto a una sistematizzazione delle competenze e delle responsabilità delle municipalità e dei comuni, ripartite su sette settori: Sviluppo Ambiente Qualità della vita e perfezionamento dell amministrazione delle città e insediamento Occupazione Protezione sociale e solidarietà Educazione, cultura e sport Protezione civile Inoltre, municipalità e comunità, terzo livello delle autonomie locali, hanno responsabilità di carattere centrale assegnate loro per meglio servire i bisogni dei propri abitanti. Ad esempio, il mantenimento di registri municipali, il potere di siglare matrimoni civili, di rilasciare licenze per negozi, imprese, cinema, teatri, ecc Nomoi situati sul mar Mediterraneo Mappa 20 - Nomoi situati sul mar Mediterraneo 43 Van Cauwenberghe, Regional democracy in Greece, Camera delle Regioni, 15esima Sessione Plenaria CPR (15) 2REP, 6 Maggio Si veda:

95 I nomoi prefetture/province - sul mar Mediterraneo, evidenziati in rosso nella carta 21 di cui sopra, sono le seguenti (viene indicata la regione di appartenenza e il nome del nomos specifico): 1) Kavala 12) Magnesia 23) Ftiotide 33) Corinzia (Fthiotis) 2) Xanti 13) Larissa 24) Focide 34) Chios (Fokida) 3) Rodopi 14) Karditsa 25) Beozia 35) Lesbo (Viotia) 4) Evros 15) Etolia 26) Attica 36) Samo Acarnania orientale 5) Pieria 16) Acaia 27) Attica 37) Cicladi occidentale 6) Calcidica 17) Elide 28) Pireo e 38) Dodecaneso Atene 7) Salonicco 18) Corfu 29) Messenia 39) Chania, 8) Serres 19) Cefalonia 30) Laconia 40) Rethymno e Itaca 9)Thesprotia, 20) Lefkada 31) Arcadia 41) Heraklion 10) Preveza, 21) Zakynthos 32) Argolida 42) Lasithi 11) Arta 22) Eubea Networking La maggior parte delle regioni greche partecipano alla Conferenza delle Regioni Marittime Periferiche (CRPM). In particolare alla Commissione Intermediterrranea e alla Commissione Balcani e Mar Nero partecipano la Macedonia dell Est e Tracia, l Attica, la Grecia Occidentale, la Macedonia Centrale, l Epiro, il Peloponneso, la Grecia Centrale, la Tessalia; mentre Creta, le Isole Ioniche, le Isole dell Egeo del Sud e le Isole dell Egeo del Nord sono parte anche della Commissione Isole. La città capoluogo della prefettura di Rodopi, Komotini, partecipa nel quadro di MED PACT al progetto MEDACCESS Support to disadvantaged people and minorities through municipal social and economic integration. 44 Il comune di Melissa, all interno della sub prefettura di Atene, partecipa, nel quadro di MED PACT a GUIFORMED GuIdelines for the Formation of Managers and Operators of MEDiterranean Coastal Wastewater Treatment Systems. 45 Pieria e Heraklion appartengono all Assemblea Euro mediterranea Regionale e Locale (ARLEM). 46 Alla rete United Cities and Local Government, UCGL partecipano la città Amfilochia, nella prefettura Etolia Acarnania, nella persona del sindaco Apostolos Kimissis, membro del Comitato Amministrativo Centrale dell Unione delle Municipalità e delle Comunità della (KEDKE), la città di Larissa, nell omonima prefettura, con il suo sindaco Konstantinos Tzanakoulis, nonché vice presidente dell ufficio del KEDKE, la città di Rodi, nella prefettura del Dodecaneso, con il sindaco, membro del Comitato Amministrativo del KEDKE, Georgios Giannopoulos, e la città di Ekali, nella 44 Per informazioni ulteriori: 45 Per informazioni ulteriori: 46 ARLEM, Inaugural meeting of the Euro-Mediterranean Regional and Local Assembly Conclusions, Barcellona, 21 gennaio 2010, Annesso II, p. 5. Si veda:

96 prefettura di Atene, nella persona del suo sindaco Vasso Spiliotopoulou 47. La municipalità di Rodi partecipa anche alla rete EUPOLIS. Il segretariato generale alla gioventù greco con sede ad Atene è membro della Biennale dei Giovani creatori dell Europa e del Mediterraneo, è responsabile dell organizzazione e della partecipazione dei giovani artisti greci a BJCEM, tranne che per quelli originari di Salonicco. La municipalità è, inoltre, membro autonomo e un suo referente è parte del comitato direttivo, Kostas Bakatsis, della Social & Cultural Organization of Stavroupolis "IRIS". Le città di Chania, nell omonima prefettura, con il sindaco, Kyriakos Virvidakis, partecipa al Coppe, Comitato Permanente per il Partenariato Euromediterraneo dei Poteri Locali e Regionali, nel quadro della commissione 3, cooperazione economica e finanziaria, e la città di Kalivia Thorikou, nella persona del sindaco Petros Filippou, nel quadro della commissione 4, cultura, tecnologia, turismo e ambiente. Inoltre il vicepresidente di Coppem, il dottor Nikolas Papamikroulis, è greco ed è anche il rappresentante degli Enti Locali della Grecia. Sono membri dell associazione TECLA, la municipalità di Patrasso e l ADEP, Azienda Municipale per la pianificazione e lo sviluppo di Patrasso nella prefettura di Acaia, l Hellenic Institute for the Preservation of Nautical Tradition, l Associazione di produttori artigiani di Atene, AHPA, l Istituto Ellenico per la Preservazione della Tradizione Nautica HIPNT e la prefetture di Thesprotia. La Grecia ha partecipato ad alcuni progetti di Medcoop tra cui ricordiamo Programme Savoirs: valorisation des savoir-faire locau méditerranéens (2003) e, nello stesso anno, Sciences et techniques de la Mer, diretto dall Università di Patrasso. La Grecia partecipa alla rete Eupolis e in particolare al progetto SMALT - Salone Mediterraneo delle Autonomie Locali e dei Territori. Nella tabella 20 che segue è presentata una sintesi schematica della partecipazione a network per ciascuno dei nomoi situati sul mar Mediterraneo. 47 United Cities and Local Government, UCGL World council members , novembre 2009.

97 Kavala Tabella 23 Nomoi situati sul mar Mediterraneo e rispettivo networking C R P M U C L G A R L E M A d e c i BJC EM Casa Arabe ieam M E D P A C T E U P O L I S C e t m o C o p p e m I c s a l M e d c o o p T E C L A Xanthi Rodopi Evros Pieria Calcidica Salonicco Serres Thesprotia, Preveza Arta Magnesia Larissa Karditsa Etolia Acarnania, Acaia Elide Corfu Cefalonia e Itaca Lefkada Zakynthos Eubea Ftiotide Focida Beozia Attica orientale Attica occidentale Pireo Atene Messenia Laconia Arcadia Argolida Corinzia Chios Lesbo Samo Cicladi Dodecaneso Chania Rethymo Heraklion Lasithi

98 4.2. Turchia L organizzazione, le funzioni e le attribuzioni delle amministrazioni locali sono regolamentate per legge in conformità con il principio del decentramento. 48 La Turchia è divisa, come si evince dalla Tabella (22), a livello statistico in 12 Bölgeler, ma esse non costituiscono un livello di divisione amministrativa. Si tratta di: Istanbul Bati Marmara Ege Dogu Marmara Bati Andolu Akdeniz Orta Anadolu Bati Karadeniz Dogu Karadeniz Kuzeydogu Anadolu Ortadogu Anadolu Güneydogu Anadolu Parallelamente esistono 7 macro-regioni, visibili nella carta 22, come si vedrà nel paragrafo definite in occasione del Primo Congresso di Geografia tenutosi ad Ankara nel 1941, in base all omogeneità di condizioni climatiche del territorio (temperatura, precipitazioni, ecc). La divisione è stata effettuata su consiglio sovietico. Tali macro-regioni come si evince dall ultima colonna dalla tabella (23) sono: Marmara Ege Akdeniz Iç Anadolu Karadeniz Dogu Anadolu Güneydogu Anadolu 48 Articolo 127 emendato il 23 luglio 1995, Costituzione della Repubblica Turca Amministrazioni locali, Cfr e

99 Mappa 21 - Carta delle macro-regioni della Turchia Fonte: Il livello regionale non ha alcun valore amministrativo, ma è piuttosto una divisione territoriale che cerca di semplificare il territorio turco, vista la sua estensione e varietà. Esiste un altra divisione, definibile come un primo vero livello di divisione amministrativa.,si tratta delle 81 Iller (province). Esse sono state effettivamente riprese dal sistema amministrativo francese - département, fin dalla loro origine, ritrovabile nel wilayet ottomano. In Turchia, i livelli statistici NUTS sono: NUTS-1: 12 Regioni (Bölgeler; cfr. Tabella 22 prima colonna, essi sono differenti dalle 7 regioni geografiche, cfr Tabella 23 ultima colonna) NUTS-2: 26 Sotto-regioni (Alt Bölgeler; Tabella 22 seconda colonna) NUTS-3: 81 Province (Iller; Tabella 22 terza colonna e Tabella 23 prima colonna ) Ognuna delle 81 iller ha dal 2005 una Amministrazione Provinciale Speciale (Special Provincial Administration, SPA), i cui organi e competenze verranno chiarite inseguito. A loro volta esistono, poi, dei distretti governati da un sottoprefetto (kaymakan) e infine diverse municipalità. Vi sono municipalità; e, fuori dall area delle municipalità, circa villaggi. Il vero livello autonomo di collettività territoriale, indipendente rispetto all amministrazione centrale, è costituito dalle municipalità e dai villaggi,.come si evince anche dalle loro entrate finanziarie e dall elezione diretta del sindaco. Il finanziamento delle differenti categorie di amministrazioni è basato su una combinazione di entrate da fondi locali, partecipazione alle entrate e dotazioni del governo centrale. Nei villaggi (circa il 20-22% della popolazione totale del paese) e nell 80 % delle municipalità con popolazione al di sotto di

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare

Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...

Dettagli

Approvata all unanimità

Approvata all unanimità Approvata all unanimità Nella sesta conferenza della CALRE del 28 e 29 ottobre 2002 a Bruxelles è stato discusso il funzionamento contenutistico dei Parlamenti regionali a potere legislativo ed è stata

Dettagli

Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013

Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 Informazioni generali e stato di attuazione 1. Le finalità Il Programma ENPI CBC Bacino del Mediterraneo 2007-2013 fa parte nella componente di cooperazione

Dettagli

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ

STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO

UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO UNIONE POPOLARE CRISTIANA STATUTO Art.1 E costituita, ai sensi degli artt. 18 e 49 della Costituzione, e dell art. 36 e ss. del Codice Civile, l Associazione UNIONE POPOLARE CRISTIANA (UPC), successivamente

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

03. Il Modello Gestionale per Processi

03. Il Modello Gestionale per Processi 03. Il Modello Gestionale per Processi Gli aspetti strutturali (vale a dire l organigramma e la descrizione delle funzioni, ruoli e responsabilità) da soli non bastano per gestire la performance; l organigramma

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014

FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI. Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA DI SAN VINCENZO DE PAOLI Senigallia,Sabato 25 ottobre 2014 Di cosa parleremo? Che cos è il non profit? Le ONP: le Fonti normative Le Organizzazioni di Volontariato 2 CHE COS

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE

REGIONE MARCHE GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA 2 L. 196/97 Art. 17. Approvazione del Regolamento istitutivo del Dispositivo di accreditamento delle strutture formative della Regione Marche (DAFORM). LA VISTO il documento istruttorio

Dettagli

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente

Dettagli

POAT. Europa per i Cittadini. Presentare una proposta di progetto. Comune di Agrigento Giovedì 14 Maggio 2015

POAT. Europa per i Cittadini. Presentare una proposta di progetto. Comune di Agrigento Giovedì 14 Maggio 2015 POAT PROGETTO OPERATIVO DI ASSISTENZA TECNICA ALLE REGIONI DELL OBIETTIVO CONVERGENZA Linea 3 - Ambito 1 Azioni a supporto della partecipazione ai programmi comunitari a gestione diretta e al lavoro in

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato alcune proposte legislative per la politica di coesione 2014-2020 La presente scheda

Dettagli

Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A.

Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Proposta di adozione di un nuovo testo di statuto sociale Centrale del Latte di Torino & C. S.p.A. Via Filadeflia 220

Dettagli

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO

MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO Allegato A alla deliberazione n. 11 dell 08/06/2012 MODALITA DI FUNZIONAMENTO E CONSULTAZIONE DEL TAVOLO PERMANENTE DEI SOGGETI DEL TERZO SETTORE DEL DISTRETTO SOCIALE EST MILANO 1. COMPITI E FINALITA

Dettagli

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA

Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA Dichiarazione di Intenti SARDEGNA CORSICA CORSICA E SARDEGNA UN PATTO NUOVO TRA DUE ISOLE SORELLE DEL MEDITERRANEO Oggi, 14 marzo 2016, il Presidente della Regione autonoma della Sardegna e il Presidente

Dettagli

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI

MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI MODELLO DI DICHIARAZIONE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA QUALIFICA DI PMI Nome o ragione sociale Indirizzo della sede legale... Indirizzo della sede operativa... N. di registro o di partita IVA ( 1 )... Nome

Dettagli

Fondi Pensione Integrativi Territoriali:

Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Le rôle croissant des régimes territoriaux et régionaux de protection sociale en Europe Fondi Pensione Integrativi Territoriali: Il Progetto della Regione Autonoma Valle d Aosta ed il Fondo Pensione regionale

Dettagli

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROGETTO TAVOLO GIOVANI PROGETTO TAVOLO GIOVANI Costituzione di un Tavolo di coordinamento con le associazioni di giovani di Cinisello Balsamo e le organizzazioni sociali che compongono il mondo delle realtà giovanili locali

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di

Dettagli

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l

Dettagli

LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA

LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA LE ISTITUZIONI DELL UNIONE EUROPEA L UE è uno Stato, una confederazione, una federazione, un organizzazione internazionale? È un organizzazione internazionale dotata di ampi poteri che configurano cessioni

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Legge federale sulle finanze della Confederazione

Legge federale sulle finanze della Confederazione Decisioni del Consiglio degli Stati del 10.09.2014 Proposte della Commissione del Consiglio nazionale del 18.09.2014 e-parl 23.09.2014 08:45 Legge federale sulle finanze della Confederazione (LFC) (Nuovo

Dettagli

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE

AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE AGENDA DIGITALE: COSA I COMUNI SI ATTENDONO DALLA SUA ATTUAZIONE E COME I COMUNI POSSONO CONTRIBUIRE ALLA SUA ATTUAZIONE Milano, 19 dicembre 2012 1 Premessa L agenda digitale italiana, con le prime misure

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA

(Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA C 333/12 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 10.12.2010 V (Avvisi) PROCEDIMENTI AMMINISTRATIVI COMMISSIONE EUROPEA Invito a presentare proposte EAC/57/10 Programma «Gioventù in azione» 2007-2013 (2010/C

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014

DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014 DECISIONE DELLA COMMISSIONE DEL 18.06.2014 sull adozione del programma di lavoro annuale 2014 per l implementazione del progetto pilota Promuovere l'integrazione europea attraverso la cultura fornendo

Dettagli

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale

Il sistema di contabilità pubblica in Italia La riforma della contabilità in Italia: la situazione attuale Progetto di Gemellaggio TR 08 IB FI 02 Improving Data Quality in Public Accounts Workshop internazionale Public accounting data quality and IPSAS implementation strategies in UE countries Istanbul, 3-5

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ

MANUALE DELLA QUALITÀ MANUALE DELLA QUALITÀ RIF. NORMA UNI EN ISO 9001:2008 ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE NAZIONALE EDUCATORI CINOFILI iscritta nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni

Dettagli

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti

Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti * del gruppo Deutsche Bank nell Unione Europea Commissione interna Euro Deutsche Bank Premessa In considerazione dello

Dettagli

Approfondimento su Schengen

Approfondimento su Schengen Approfondimento su Schengen INFORMAZIONI SUL DIRITTO COMUNITARIO INTRODUZIONE Le disposizioni dell accordo di Schengen prevedono l abolizione dei controlli alle frontiere interne degli Stati membri facenti

Dettagli

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea

una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie Mediterranea a coop Creare una società cooperative Europea (SCE) ropea Moduli e metodologie esente, Pass 1 Creare una società cooperative Europea (SCE) Introduzione La società cooperativa è un associazione autonoma

Dettagli

Descrizione dettagliata delle attività

Descrizione dettagliata delle attività LA PIANIFICAZIONE DETTAGLIATA DOPO LA SELEZIONE Poiché ciascun progetto è un processo complesso ed esclusivo, una pianificazione organica ed accurata è indispensabile al fine di perseguire con efficacia

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1.

Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca - - Art. 1. Art. 1. DISEGNO DI LEGGE presentato dal Ministro dell università e della ricerca (MUSSI) di concerto col Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione (NICOLAIS) e col Ministro dell economia

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA

DELIBERAZIONE N. DEL. Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU GOMMA REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 68 24/02/2015 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 1251 DEL 03/02/2015 STRUTTURA PROPONENTE Direzione Regionale: TERRITORIO, URBANISTICA, MOBILITA E RIFIUTI Area: TRASPORTO SU

Dettagli

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005

PIEMONTE. D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 PIEMONTE D.G.R. n. 76 688 del 1/8/2005 Oggetto: Programmazione della rete scolastica nella Regione Piemonte - anni scolastici 2005/06-2006/07 art. 138 del D.lgs 112/98. Indicazioni programmatiche inerenti

Dettagli

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio

Il sistema di governo della programmazione. Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Il sistema di governo della programmazione Ruoli, compiti, responsabilità e funzioni dei soggetti coinvolti nel processo programmatorio Gli organismi coinvolti nel processo programmatorio Assemblea Distrettuale

Dettagli

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione Cantiere formativo Riordino del sistema regione Autonomie Locali del Friuli Venezia Giulia Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

Dettagli

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito

ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito ISA 610 e ISA 620 L'utilizzo durante la revisione dei revisori interni e degli esperti. Corso di revisione legale dei conti progredito 1 ISA 610 USING THE WORK OF INTERNAL AUDITORS Questo principio tratta

Dettagli

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra

SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA. fra Regione Campania SCHEMA di PROTOCOLLO D INTESA fra L Ente Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano La Provincia di Salerno Le Comunità Montane..., La Comunità Montana..., La Comunità Montana..., Ecc

Dettagli

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI. Regolamento. Regolamento del Comitato Controllo e Rischi PRYSMIAN S.P.A. COMITATO CONTROLLO E RISCHI Regolamento Regolamento del Comitato Controllo e Rischi Data approvazione: 16/01/2007 Ultima modifica: 08/11/2012 Regolamento del Comitato Controllo e Rischi

Dettagli

Statistiche matrimonio e divorzio Da Eurostat - Statistics Explained http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php. Dati di maggio 2014.

Statistiche matrimonio e divorzio Da Eurostat - Statistics Explained http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php. Dati di maggio 2014. Statistiche matrimonio e divorzio Da Eurostat - Statistics Explained http://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php Dati di maggio 2014. Questo articolo presenta gli sviluppi che hanno avuto

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012

REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI. Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DEGLI STRANIERI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 81 del 30-10-2012 Entrato in vigore il 2.11.2012 INDICE Art. 1 Istituzione Art. 2 Finalità Art.

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO

PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO PROTOCOLLO DI INTESA TRA REGIONE LAZIO- DIREZIONE RAGIONALE POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA E L UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO La Regione Lazio - Direzione Ragionale Politiche Sociali e Famiglia

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO

PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO ALLEGATO A ALLA DELIBERAZIONE N. DEL PROTOCOLLO D INTESA per la gestione e la valorizzazione dei magazzini idraulici di A.I.PO nel circondario idraulico di ROVIGO PROTOCOLLO DI INTESA tra l'agenzia Interregionale

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO E DELL ASSOCIAZIONISMO Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 36 del 04.05.2006 Indice ART. 1 - OBIETTIVI...2 ART. 2 - FUNZIONI DELLA CONSULTA...2

Dettagli

Mappa dei municipi nel Comune di Roma

Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa dei municipi nel Comune di Roma Mappa delle ASL presenti nel territorio di Roma e provincia ASL RM/A distretti sanitari: 1-2 - 3-4 municipi: I - II - III - IV Asl RM/B distretti sanitari: 1-2 - 3-4

Dettagli

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.

Approvazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede

Dettagli

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA

COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA COSTITUZIONE DI ASSOCIAZIONE TEMPORANEA DI IMPRESE MEDIANTE CONFERIMENTO DI MANDATO COLLETTIVO SPECIALE CON RAPPRESENTANZA I sottoscritti: a) (Capofila). nato a il. nella sua qualità di.. e legale rappresentante

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Elaborazione Ufficio Servizi Culturali Ottobre 2007 INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 Consulta delle Associazioni Art. 3 Finalità ed attività Art. 4

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 -

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016 - PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E INTEGRITA ANNO 2014 2015 2016-1 1. Introduzione: organizzazione e funzioni del Comune. Con l approvazione del presente Programma Triennale della Trasparenza e dell

Dettagli

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO

COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO COMITATO METODOLOGIE di ASSICURAZIONE della QUALITA' REGOLAMENTO Titolo I Denominazione, Funzionamento, Sede, Scopo, Durata Art. 1 - Denominazione Nell ambito dell Associazione Italiana Cultura Qualità

Dettagli

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO

Le istituzioni politiche dell Unione europea. Le funzioni delle istituzioni politiche CONSIGLIO EUROPEO Le istituzioni politiche dell Unione europea Le funzioni delle istituzioni politiche Riflettono il loro carattere rappresentativo delle istanze che coesistono nell UE Il centro nevralgico dell Unione europea

Dettagli

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità

ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità ISMENE TRAMONTANO Le iniziative per la diffusione della qualità Il Reference Point italiano sulla qualità dei Sistemi di Istruzione e Formazione professionale A cura di Ismene Tramontano Ricercatrice Isfol

Dettagli

BANCA CENTRALE EUROPEA

BANCA CENTRALE EUROPEA 22.2.2014 Gazzetta ufficiale dell Unione europea C 51/3 III (Atti preparatori) BANCA CENTRALE EUROPEA PARERE DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA del 19 novembre 2013 in merito a una proposta di direttiva del

Dettagli

DICHIARAZIONE DI CATANIA. Spazio Euromediterraneo dell Istruzione, Alta Formazione e Ricerca

DICHIARAZIONE DI CATANIA. Spazio Euromediterraneo dell Istruzione, Alta Formazione e Ricerca DICHIARAZIONE DI CATANIA Spazio Euromediterraneo dell Istruzione, Alta Formazione e Ricerca Desiderando dare seguito agli orientamenti espressi nella Dichiarazione di Barcellona del 1995 che mira a trasformare

Dettagli

CONVENZIONE SULLA LIBERTÀ SINDACALE E LA PROTEZIONE DEL DIRITTO SINDACALE, 1948 1

CONVENZIONE SULLA LIBERTÀ SINDACALE E LA PROTEZIONE DEL DIRITTO SINDACALE, 1948 1 Convenzione 87 CONVENZIONE SULLA LIBERTÀ SINDACALE E LA PROTEZIONE DEL DIRITTO SINDACALE, 1948 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, convocata a San Francisco dal Consiglio

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 SVILUPPO LOCALE DI TIPO PARTECIPATIVO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione

PO FESR Sicilia 2007/2013 Piano di Comunicazione REPUBBLICA ITALIANA Unione Europea Regione Siciliana PRESIDENZA DIPARTIMENTO REGIONALE DELLA PROGRAMMAZIONE Area Coordinamento, Comunicazione, Assistenza tecnica UOB I - Servizi della Comunicazione PO

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 Azioni da adottare per il coinvolgimento del partenariato D I R E Z I O N E R E G I O N A L E A G R I C O L T U R A E S V I L U P P O R U R A L E, C A C C I A E P E S C A Area Programmazione Comunitaria, Monitoraggio e Sviluppo Rurale Programma di Sviluppo Rurale

Dettagli

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016

UNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo Studente, l Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione S.I.C.E.S. SrL Società

Dettagli

Costituire un associazione di volontariato

Costituire un associazione di volontariato Costituire un associazione di volontariato Per il Forum Giovani Trieste, 6 maggio 2011 Intervento di Pierpaolo Gregori Francesca Macuz 1 Il Csv Fvg L attività del Csv Fvg Gestire il CSV La Mission del

Dettagli

LE PROVINCE IN EUROPA

LE PROVINCE IN EUROPA LE PROVINCE IN EUROPA L organizzazione delle istituzioni territoriali nei Paesi Ue Numero, dimensioni, funzioni, modelli elettorali e costi delle Province in Francia, Germania e Spagna Roma 3 ottobre 2013

Dettagli

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI LONDA Provincia di Firenze REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale N. 35 del 29.04.2010 1 INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento ART. 2: Valorizzazione della partecipazione

Dettagli

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004

statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 statuto Testo approvato dalla XXXI Assemblea Generale congressuale Roma, 1 dicembre 2004 Art. 1 DENOMINAZIONE E SEDE È costituita dal 1908 l Unione delle Province d Italia (U.P.I.). Essa ha sede in Roma.

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

Gli attributi di STUDENTE saranno: Matricola (chiave primaria), Cognome, Nome.

Gli attributi di STUDENTE saranno: Matricola (chiave primaria), Cognome, Nome. Prof. Francesco Accarino Raccolta di esercizi modello ER Esercizio 1 Un università vuole raccogliere ed organizzare in un database le informazioni sui propri studenti in relazione ai corsi che essi frequentano

Dettagli

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO

REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO 1 REGOLAMENTO DI FUNZIONAMENTO Partenariato del Programma Operativo FESR Basilicata 2014-2020 (art. 5 Regolamento UE n. 1303/2/13; Regolamento Delegato (UE) n. 240/2014; D.G.R. n. 906 del 21 luglio 2014)

Dettagli

RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA

RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA RACCOLTA FIRMA PER L INTRODUZIONE DEL REGISTRO DEI TESTAMENTI BIOLOGICI DEL COMUNE DI VERONA Premesso che: - l articolo 32 della Costituzione Italiana afferma che "La Repubblica tutela la salute come fondamentale

Dettagli

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA

VIENE STIPULATO IL SEGUENTE PROTOCOLLO D INTESA PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARTENARIATO PUBBLICO / PRIVATO A FAVORE DELLA MOBILITA EUROPEA GEOGRAFICA E PROFESSIONALE DEI LAVORATORI NELL AMBITO DEL PROGRAMMA COMUNITARIO EURES (EUROPEAN

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA

PROTOCOLLO D INTESA TRA PROTOCOLLO D INTESA TRA Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato Casalese Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l Astigiano Osservatorio del Paesaggio Alessandrino Osservatorio del Paesaggio

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL

DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive. Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRAMENTO DELLE POLITICHE DEL LAVORO E SVILUPPO LOCALE L ESPERIENZA ITALIANA Note introduttive Giovanni Principe General Director ISFOL DECENTRALISATION AND COORDINATION: THE TWIN CHALLENGES OF LABOUR

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Regolamento delle agevolazioni alle imprese italiane che avviano imprese miste nei PVS previste dall articolo 7 della legge 49/87.

Regolamento delle agevolazioni alle imprese italiane che avviano imprese miste nei PVS previste dall articolo 7 della legge 49/87. Regolamento delle agevolazioni alle imprese italiane che avviano imprese miste nei PVS previste dall articolo 7 della legge 49/87. Delibera 92 del CIPE approvata il 6 novembre 2009 Premesse Visto l articolo

Dettagli

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti

III.2 Condizioni finanziarie e contrattuali specifiche relative al finanziamento di progetti RETTIFICA della guida al programma "Europa per i cittadini" CAPITOLO I INTRODUZIONE I.4 Temi prioritari del Programma "Europa per i cittadini" I temi permanenti (pagina 6-8) sono sostituiti da: Priorità

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

Che cos'è l'ecvet. L'operatore socio-sanitario in prospettiva europea. Bari, 23 Aprile 2012 Sala Convegni ACLI Provinciali - Via De Bellis, 37

Che cos'è l'ecvet. L'operatore socio-sanitario in prospettiva europea. Bari, 23 Aprile 2012 Sala Convegni ACLI Provinciali - Via De Bellis, 37 L'operatore socio-sanitario in prospettiva europea Bari, 23 Aprile 2012 Sala Convegni ACLI Provinciali - Via De Bellis, 37 Che cos'è l'ecvet Lorenzo Liguoro Kairos S.p.A. Consulenza e Formazione www.kairos-consulting.com

Dettagli

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE

DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E COESIONE SOCIALE AREA DI COORDINAMENTO POLITICHE DI SOLIDARIETA' SOCIALE E INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SETTORE TUTELA DEI MINORI, CONSUMATORI

Dettagli