1 PREMESSA DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI... 3
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- Leonzio Benedetti
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2 INDICE 1 PREMESSA DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI NORMATIVA DI RIFERIMENTO DATI TECNICI DI PROGETTO DESCRIZIONE DELLE OPERE Linee e cavidotti di distribuzione Quadri di alimentazione Impianto di illuminazione Rete di terra e di equipotenzializzazione VERIFICHE ELETTRICHE CRITERI DI VERIFICA VERIFICHE ILLUMINOTECNICHE PREMESSA RAPPRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLE VERIFICHE ILLUMINOTECNICHE... 13
3 1 PREMESSA La presente relazione di progetto riguarda gli impianti elettrici da realizzarsi nell ambito dei lavori per l esecuzione di alcune opere stradali finalizzate all adeguamento della Strada Provinciale SP n. 7, in comune di Chiaromonte (RA). L intervento consiste nel rifacimento dell impianto di pubblica illuminazione in corrispondenza dello svincolo con la Strada Comunale per contrada Orto Rabito e nello svincolo con la SP n. 6, al fine di aumentare il livello di sicurezza durante la circolazione stradale nelle ore notturne. Le opere da eseguire si possono così elencare: scavi, rinterri; linee e cavidotti di distribuzione; quadro elettrico di distribuzione; apparecchi illuminanti; impianto di terra e di equipotenzializzazione. Scopo della presente Relazione Tecnica è quello di illustrare sotto il profilo tecnico la struttura e le caratteristiche degli impianti in relazione alla funzionalità ed alla sicurezza. Pagina 2 di 32
4 2 DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DEGLI IMPIANTI 2.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Gli impianti dovranno integralmente rispettare, salvo esplicite deroghe previste dal presente progetto le seguenti disposizioni legislative e normative: ad esse si farà riferimento in sede di collaudo finale. a) DPR 27/4/55, n.547 e successive disposizioni a questo collegate; b) Norme CEI 0-2 (09/2002) Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti elettrici; c) Norme CEI 11-1 (1999) Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kv in corrente alternata; d) Norme CEI (1997) - Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo; e) Norme CEI 17-13/1 (2000) - Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per la bassa tensione (quadri BT) - Parte 1: Prescrizioni per apparecchiature di serie (AS) e non di serie (ANS); f) Norme CEI del CT 34 (lampade e relative apparecchiature); g) Norme CEI 64-7 (1998) - Impianti elettrici di illuminazione pubblica; h) Norme CEI 64-8 (1998) - Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiori a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua; i) Norme UNI (2001) - Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato; j) Norme UNI EN-40 - "Pali per illuminazione"; k) Tutta la normativa specifica sulle apparecchiature utilizzate. Pagina 3 di 32
5 2.2 DATI TECNICI DI PROGETTO I calcoli di progetto sono stati eseguiti facendo riferimento alle seguenti condizioni: a) Temperatura di riferimento e condizioni ambientali: T max esterna: 40 C b) T min esterna: -5 C c) U max esterna: 90% d) Prestazioni richieste per un impianto in relazione al tipo di strada: i valori di luminanza e di illuminamento richiesti per le strade con traffico motorizzato sono riportate rispettivamente nella tabella In particolare per la strada oggetto dell intervento, si è considerata la classificazione di strade urbane interquartiere, adottando quindi i seguenti valori base: - categoria 5 (L > 1.5 cd/m 2 ). e) Dati rete di alimentazione (punti di consegna con contatori installati nei quadri): - tensione di alimentazione: 400V (3F+N) - sistema di alimentazione: BT f) Cadute di tensione massime consentite: 5% per impianti d'illuminazione pubblica. Pagina 4 di 32
6 GRANDEZZE ILLUMINOTECNICHE DI RIFERIMENTO STRADE CON TRAFFICO MOTORIZZATO Tab Prestazioni illuminotecniche richieste per un impianto in relazione al tipo di strada (UNI 10439) Classe 1) Denominazione (secondo P.E.) Tipo di strada e ambito territoriale Indice della categoria illuminotecnica 3) Luminanza media mantenuta Lm [cd/m 2 ] Rapporti di uniformità U 0 4) U l 5) Limitazione Abbagliamento TI % A A6 Autostrade extraurbane 6 2 ( 32 lux) 0,4 0,7 10 A A6 Autostrade urbane 6 2 ( 32 lux) 0,4 0,7 10 B B6 Strade extraurbane 6 2( 32 lux) 0,4 0,7 10 principali C C5 Strade extraurbane 5 1,5 ( 24 lux) 0,4 0,7 10 secondarie D 2) Strade urbane D6 di scorrimento 6 2 ( 32 lux) 0,4 0,7 10 veloce D D4 Strade urbane di scorrimento 4 1 ( 16 lux) 0,4 0,5 10 E 2) Strade urbane E5 interquartiere 5 1,5 ( 24 lux) 0,4 0,7 10 E E4 Strade urbane di quartiere 4 1 ( 16 lux) 0,4 0,5 10 F F4 Strade extraurbane 4 1 ( 16 lux) 0,4 0,5 10 locali F 2) F3 Strade urbane locali 3 0,75 ( 12 lux) 0,4 0,5 15 interzonali F F2 Strade urbane locali 2 0,5 ( 8 lux) 0,35 0,4 15 3) - 3) 1 0,3 ( 5 lux) 0,35 0,4 15 1) La presente classificazione è in sintonia con quella riportata nel Testo aggiornato dal Decreto Legislativo 30 Aprile 1992, n 285 recante il nuovo codice della strada pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale Serie Generale-n 67 del 22 Marzo ) La presente classificazione è in sintonia con quella riportata nel Decreto Ministeriale LL.PP. del 12 Aprile 1995 Direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico, pubblicato sul supplemento ordinario n 77, Gazzetta Ufficiale n 146 del 24 Aprile ) La presente riga è da utilizzarsi nel caso di declassamento delle categorie superiori in virtù delle condizioni di traffico. 4) U 0 = L min / L med rapporto tra luminanza minima e media su tutta la carreggiata. 5) U l = L min / L max rapporto tra luminanza minima e massima lungo la mezzeria di ciascuna corsia. 6) TI = Indice dell abbagliamento debilitante 7) Il valore di illuminamento riportato a fianco della luminanza media mantenuta prescritta, è quello relativo ad un manto stradale avente un coefficiente di luminanza Q0 pari a 0,07 (corrispondente ad un manto scuro tipo C2) Pagina 5 di 32
7 2.3 DESCRIZIONE DELLE OPERE Gli impianti elettrici previsti sono del tipo in derivazione, alimentati da un proprio quadro elettrico alla tensione di 400V in corrente alternata trifase con derivazioni alla tensione di 230V in corrente alternata monofase, le cui posizioni sono rintracciabili nelle tavole planimetriche. La posizione del punto di consegna da parte dell ente distributore con l installazione dei gruppi di misura, andrà concordata con l ente distributore. Le condutture previste sono essenzialmente di quattro tipi: 1 cavo di tipo FG7R 0,6/1 kv a Norma CEI 20-22, installato all interno di tubo in PVC flessibile tipo pesante per posa interrata, di diametro esterno minimo 125 mm; 2 cavo tipo FG7R 0,6/1 kv installato in tubazione in PVC rigido, di diametro esterno minimo 50 mm per posa a parete nei sottopassi e nei percorsi in vista in generale Linee e cavidotti di distribuzione Le linee in partenza dal quadro elettrico di illuminazione pubblica sono previste in cavo FG7R 0,6/1 kv, poste in tubi PVC flessibili di tipo pesante per posa interrata, ovvero all interno di tubi in PVC rigido nelle zone in corrispondenza ai sottopassi. Le linee sono previste in cavo FG7R 0,6/1 kv, poste in tubi PVC flessibili di tipo pesante per posa interrata. Le derivazioni per l alimentazione degli apparecchi illuminanti su sostegno metallico entro plinto in calcestruzzo saranno realizzate sulla morsettiera su palo, interrompendo i conduttori del circuito di alimentazione. Dalla morsettiera all apparecchio illuminante l alimentazione avverrà con cavo FG7OR di sezione non inferiore a 4 mm 2. Pagina 6 di 32
8 Le caratteristiche e le tipologie di installazione sopra descritte sono rintracciabili nelle tavole grafiche allegate Quadri di alimentazione Il quadro di alimentazione è posizionato come indicato nelle tavole grafiche, con il relativo schemo elettrico unifilare. Avrà una struttura modulare in lamiera con scomparti dedicati per apparecchiature e morsettiere. L interruttore generale del quadro asservito ai sistemi di illuminazione sarà dotato di protezione magnetotermica, quelli derivati saranno di tipo modulare con protezione di tipo magnetotermico-differenziale. All interno del quadro saranno installati anche i dispositivi per il comando di accensione e spegnimento delle armature per l illuminazione Impianto di illuminazione ARTICOLAZIONE DELL ILLUMINAZIONE Gli impianti di illuminazione sono stati dimensionati con il fine di garantire il transito in condizioni di sicurezza del traffico veicolare motorizzato; è prevista una illuminazione di tipo funzionale standard attraverso l adozione di sostegni metallici verniciati equipaggiati di apparecchio illuminante stradale. Negli elaborati grafici allegati è riassunta l intera situazione degli apparecchi illuminanti proposti. Il paragrafo seguente descrive brevemente le tipologie d installazione adottate per ciascuna delle sezioni stradali TIPOLOGIE D INSTALLAZIONE APPARECCHI ILLUMINANTI Nella strada saranno installati sostegni conici in acciaio zincato e verniciato disposti lungo un unico lato della carreggiata con un interdistanze di metri circa. Pagina 7 di 32
9 SOSTEGNI E APPARECCHI ILLUMINANTI I sostegni sono pali conici in acciaio zincato a caldo di altezza nominale fuori terra pari a 9 m; i pali di altezza inferiore sono utilizzati in corrispondenza della rampa di discesa e risalita al sottopasso. Per le restanti dimensioni geometriche, prestazioni meccaniche, ecc. i pali dovranno rispettare le norme UNI EN 40. Tali sostegni saranno dotati di armature stradali con ottica a vetro piatto e equipaggiati con lampade sodio alta pressione da 150 watt, grado di protezione IP65, classe di isolamento II ANGOLI DI PUNTAMENTO DEGLI APPARECCHI ILLUMINANTI Particolare cura dovrà essere osservata riguardo al puntamento del flusso luminoso degli apparecchi illuminanti. Per ciscun punto luminoso, l angolo che deve formare l asse verticale dell apparecchio rispetto alla normale al piano illuminato (tilt90) è riportato nei calcoli illuminotecnici seguenti. Pagina 8 di 32
10 2.3.4 Rete di terra e di equipotenzializzazione La rete di terra tipo risulta composta di: 1. dispersori a puntazza in acciaio zincato installati all interno dei pozzetti in prossimità dei sostegni; - collegamenti dei dispersori tra loro e con la sbarra di terra del quadro di distribuzione tramite corda di rame nuda di sezione pari a 35 mm 2 (ove sia previsto uno scavo) o in corda di rame rivestita di tipo N07V-K (in tutti gli altri casi); - collegamento diretto tra dispersore a puntazza e palo realizzato con corda di rame di sezione minima pari a 16 mm 2 ; - collegamenti equipotenziali con la sbarra di terra dei quadri di tutte le strutture metalliche in esso contenute. Pagina 9 di 32
11 3 VERIFICHE ELETTRICHE 3.1 CRITERI DI VERIFICA Il dimensionamento delle linee è stato fatto in base ai carichi ed alla caduta di tensione massima che per le utenze di pubblica illuminazione è stata fissata al 5%, come prescritto dalla Norma CEI 64-7 mentre tale valore è ridotto al 4% per tutte le altre utenze, come prescritto dalla CEI I circuiti di illuminazione sono alimentati da linee diramate, con tronchi che si diramano da una dorsale. Si è assunto il valore di 10 ka come massimo valore della corrente di guasto messa in gioco dalle rete del distributore di energia elettrica. La mancanza di precise informazioni sulla effettiva corrente di cortocircuito nel punto di consegna dell energia elettrica deriva dalla impossibilità di stabilire in fase di progettazione la precisa ubicazione del punto di consegna dell ente fornitore. La sezione delle linee principali che ne è risultata, è abbondantemente superiore a quella minima protetta dall intervento delle apparecchiature prescelte, in caso di cortocircuito all inizio della linea. Vista la particolare conformazione dell impianto, le correnti di cortocircuito più pericolose risultano essere quelle che si vengono ad avere in fondo linea, in quanto di modesta entità e quindi di difficile rilevazione da parte delle apparecchiature di protezione poste sul quadro. La sezione dei cavi è stata decisa tenendo presente la tabella CEI UNEL 35024/1, come prescritto dalla norma CEI 64-8 sez.5, considerando la resistenza a 50 C e la reattanza a 50 Hz (per cavi unipolari posati a trifoglio a contatto) e sulla base degli assorbimenti di potenza dei vari utilizzatori installati. 1) Ai fini della protezione dei cavi contro i sovraccarichi, la norma CEI 64-8 prevede che siano soddisfatte le seguenti condizioni: I b I n I z e Pagina 10 di 32
12 I f 1.45 I z dove Ib è la corrente d impiego della linea, In è la corrente nominale o regolata del dispositivo di protezione, Iz è la portata del cavo e If è la corrente convenzionale di funzionamento del dispositivo di protezione. Con gli interruttori di tipo magnetotermico, se è soddisfatta la prima relazione lo è automaticamente anche la seconda (in base alle prescrizioni delle relative norme di costruzione). 2) Ai fini della protezione contro i cortocircuiti devono essere soddisfatte le seguenti condizioni: il dispositivo di protezione deve presentare un potere di interruzione nominale maggiore o uguale alla corrente di cortocircuito presunta, la quale si può verificare nel punto di installazione del dispositivo medesimo; l energia specifica lasciata passare dal dispositivo di protezione deve essere minore o uguale dell energia specifica sopportabile dal cavo. 3) Ai fini della protezione delle persone contro i contatti indiretti deve essere verificata la relazione: R A 50/I A come previsto dalla norma CEI 64-8 (1998) per i sistemi BT. In questa espressione I A è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione. Qualora il dispositivo di protezione sia un dispositivo a corrente differenziale, I A è lacorrente differenziale nominale I dn. R A invece è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse (resistenza di terra), che andrà misurata dopo l installazione dell impianto. Pagina 11 di 32
13 4 VERIFICHE ILLUMINOTECNICHE 4.1 PREMESSA Si riportano in questa sede le verifiche illuminotecniche effettuate in conformità alla norma UNI (2001) ed alla pubblicazione CIE 115/1995 relativamente alle principali tipologie di installazione previste nel presente progetto. Nel successivo paragrafo vengono rappresentati i risultati di tali verifiche illuminotecniche tramite curve isoluminanza (1) e isolux (2), relativamente a ciascuna sezione stradale oggetto di verifica. NOTE: (1) Curva isoluminanza = Luogo geometrico dei punti della carreggiata aventi lo stesso valore di luminanza del manto stradale [cd/m 2 ]; (2) Curva isolux = Luogo geometrico dei punti della carreggiata aventi lo stesso valore di illuminamento orizzontale [lx]. Pagina 12 di 32
14 4.2 RAPPRESENTAZIONE DEI RISULTATI DELLE VERIFICHE ILLUMINOTECNICHE Pagina 13 di 18
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