CASSA DI RISPARMIO DI CITTA DI CASTELLO SPA BILANCIO AL La Cassa di Risparmio di Città di Castello è una banca del Gruppo

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1 CASSA DI RISPARMIO DI CITTA DI CASTELLO SPA BILANCIO AL La Cassa di Risparmio di Città di Castello è una banca del Gruppo

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3 2008 RELAZIONI E BILANCIO Approvati dall Assemblea degli Azionisti in data 06 aprile 2009 su proposta del Consiglio di Amministrazione del 05 marzo 2009 pagina 3

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5 INDICE PROFILO DELLA SOCIETÀ...7 CARICHE SOCIALI...9 ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE...11 CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI...13 LETTERA DEL PRESIDENTE...15 DATI DI SINTESI DI BILANCIO E INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE DELLA CASSA DI RISPARMIO DI CITTA DI CASTELLO S.P.A RELAZIONE SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE...25 SCENARIO MACROECONOMICO E SISTEMA CREDITIZIO...27 Lo scenario macroeconomico...27 Il sistema creditizio italiano...29 IL MERCATO DI RIFERIMENTO...33 I RISULTATI ECONOMICI...37 GLI AGGREGATI PATRIMONIALI...47 LA STRUTTURA...63 Attività organizzativa...63 Attività commerciale...63 Attività creditizia...68 Il presidio dei rischi ed il sistema dei controlli interni...71 Immobili...77 Organico e gestione del personale...77 Interventi pubblicitari...78 Le attività di ricerca e sviluppo...79 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio...79 ALTRE INFORMAZIONI...80 Composizione dell azionariato...80 Direzione e coordinamento...80 Le operazioni infragruppo e con parti correlate...80 Obblighi informativi ai sensi dell art ter C.C...84 Evoluzione prevedibile della gestione...84 Prospettive Informativa sulle valutazioni in ordine al presupposto della continuità aziendale...85 Proposta di destinazione dell utile d esercizio...86 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI...87 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE...93 PROSPETTI CONTABILI...99 STATO PATRIMONIALE CONTO ECONOMICO PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE RENDICONTO FINANZIARIO NOTA INTEGRATIVA PARTE A POLITICHE CONTABILI PARTE B INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE PARTE C INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO PARTE D INFORMATIVA DI SETTORE PARTE E INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA PARTE F INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO PARTE G OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D AZIENDA PARTE H OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE PARTE I ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI ALLEGATI Allegato n. 1 - Elenco dei principi contabili IAS / IFRS omologati dalla Commissione Europea pagina 5

6 Allegato n. 2 - Bilancio della Capogruppo Intesa Sanpaolo Allegato n. 3 - Elenco immobili e rivalutazioni Allegato n. 4 Investimenti partecipativi Allegato n. 5 - Corrispettivi di competenza della società di revisione Allegato n. 6 Informazioni relative alle voci di Patrimonio Netto al 31/12/ Allegato n. 7 - Relazioni attuariali su Fondi Previdenza a prestazione definita pagina 6

7 PROFILO DELLA SOCIETÀ CARICAST Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.A. Società appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo, iscritta all Albo dei Gruppi Bancari Codice Banca ABI Banca iscritta all Albo delle Banche n Banca aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Sede legale Città di Castello Piazza Matteotti, 1 Anno di costituzione 1855 Iscritta al Registro delle Imprese di Perugia Codice fiscale e Partita I.V.A. n REA n Capitale Sociale Euro interamente versato suddiviso in n azioni ordinarie del valore nominale di euro 0,5. Azionisti FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO CITTÀ DI CASTELLO 17,81% CASSE DEL CENTRO S.p.A. 82,19% Direzione Generale Città di Castello Piazza Matteotti, 1 Rete territoriale 17 Dipendenze nella provincia di Perugia 2 Dipendenze nella provincia di Arezzo pagina 7

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9 CARICHE SOCIALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE * SERGIO BISTONI VICE PRESIDENTE * DOMENICO COLCELLI CONSIGLIERI BERNARDO BONINSENGNI CAMILLO FERRARI * PAOLO PARRINI TOMMASO RAMACCIONI GABRIO RENZACCI MARIO RENZACCI ROMEO ROBIGLIO * Membri Comitato Esecutivo COLLEGIO SINDACALE PRESIDENTE SINDACI EFFETTIVI SINDACI SUPPLENTI GINO BARDINI ALESSANDRO BARTOLI DOMENICO BIANCHINI CARLO BERRETTI PAOLO SAMBUCHI DIREZIONE DIRETTORE GENERALE GUIDO DE VECCHI SOCIETA DI REVISIONE Reconta Ernst & Young SpA pagina 9

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11 ORGANIZZAZIONE TERRITORIALE CARICAST - Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.A. SEDE LEGALE E DIREZIONE GENERALE: Città di Castello - Piazza Matteotti,1 Alla chiusura dell esercizio la Banca operava con 19 sportelli, di cui 17 dislocati nella provincia di Perugia e 2 in quella di Arezzo. La distribuzione degli sportelli è la seguente: Cab Denominazione Indirizzo Cap Comune Prov. Telefono Fax FILIALE PIAZZA MATTEOTTI P.zza Matteotti, Città di Castello PG FILIALE LAMA Via Centrale, 54 - fraz. Lama S. Giustino PG FILIALE DI MONTONE P.zza Fortebraccio Montone PG FILIALE PIETRALUNGA Via Marconi, Pietralunga PG FILIALE SAN GIUSTINO Piazza del Municipio, 7A S. Giustino PG FILIALE SELCI Vila F. Nardi, 35-Fraz. Selci S. Giustino PG FILIALE TRESTINA Fraz. Trestina Via Parini Città di Castello PG FILIALE PISTRINO Via Italia, 4 - fraz. Pistrino Citerna PG FILIALE PASSIGNANO S.T. Via Cortonese, 8a Passignano PG FILIALE RIOSECCO Via G. di Vittorio Città di Castello PG FILIALE VIA CORTONESE Via Cortonese Città di Castello PG FILIALE MELTINA Via Collodi Città di Castello PG FILIALE LA TINA Via Sempione Città di Castello PG FILIALE P.S. GIOVANNI Via Manzoni P.S. Giovanni PG FILIALE UMBERTIDE Via Grieco Umbertide PG FILIALE BELVEDERE Via Engels Città di Castello PG FILIALE ANGHIARI Corso Matteotti, Anghiari AR FILIALE AREZZO Via Pasqui angolo Via Veneto Arezzo AR FILIALE CERBARA Via Vittorini - Cerbara Città di Castello PG pagina 11

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13 CONVOCAZIONE ASSEMBLEA DEI SOCI Cassa di Risparmio di Città di Castello Spa Città di Castello, 05 Marzo 2009 Prima convocazione : 05 Aprile 2009 Seconda Convocazione : 06 Aprile 2009 Luogo : presso la Sede Legale della Società Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.A. in Piazza Matteotti n.1 Città di Castello - Perugia Gli argomenti da sottoporre all Assemblea ordinaria, ai sensi dell art C.C. e Statuto vigente, sono i seguenti: Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2008; relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione, relazione del Collegio Sindacale, deliberazioni conseguenti; Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Sergio Bistoni pagina 13

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15 LETTERA DEL PRESIDENTE pagina 15

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17 Signori azionisti, Il 2008 che ci siamo lasciati alle spalle è stato l anno del manifestarsi della grande crisi finanziaria mondiale e delle conseguenti, successive, gravi implicazioni sull economia reale. Si è aperta una fase complessa e difficile che determinerà forse profondi cambiamenti di molti dei paradigmi della nostra vita contemporanea: l idea stessa della libertà di mercato, la natura dei rapporti fra pubblico e privato, la percezione diffusa del concetto di rischio, la caduta della fiducia nelle controparti, la giusta retribuzione del merito, la tenuta degli equilibri sociali, la qualità della convivenza in comunità nelle quali molti rischiano di dover pagare per gli errori di pochi. Lo scenario che abbiamo dinanzi anche nel nostro Paese che pur ha registrato minori scossoni al sistema nel suo insieme anche per effetto di una diversa stabilità dell assetto bancario nazionale rispetto ad altri paesi lascia intravedere minore crescita. In questo contesto generale si è chiuso l esercizio sociale numero 153 di CARICAST punto conclusivo del mandato che al termine del triennio di competenza il Consiglio di Amministrazione ed il Collegio Sindacale riconsegnano alla assemblea degli azionisti della società. Sottoponiamo alla vostra attenzione le risultanze dell anno decorso con la soddisfazione di aver registrato pur in un quadro generale non facile la conferma di un andamento più che positivo della società, di un forte posizionamento sul mercato di competenza con un ottimo trend di crescita sia rispetto ai risultati dell esercizio precedente che rispetto al budget previsionale. Infatti a fronte di un budget 2008 impegnativo e ad un scenario economico non favorevole, risultano di tutta evidenza le crescite registratesi; rispetto ai dati previsionali si rileva un livello di ricavi in linea con gli obbiettivi (+0,10%)ed una contrazione di costi (- 4,25%) che ha consentito di superare del 4,55% l obiettivo del risultato della gestione operativa. I risultati da evidenziare in rapporto al 2007 sono: sul piano della raccolta (+7,7%), su quello degli impieghi verso la clientela che sono sostanzialmente stabili, mentre dal punto di vista economico si evidenzia l andamento degli interessi netti (+8,7%), e dei costi operativi (+6,28%) arrivando al risultato della gestione operativa con un +4,0%. Pur mantenendo le criticità strutturali tipiche delle banche locali di piccola dimensione, (specie per quanto riguarda il ristretto ambito territoriale di insediamento) la Cassa ha saputo dunque confermare una apprezzabile capacità reddituale e di tenuta del mercato di riferimento anche grazie alla progressiva, coerente azione della Cassa nel contesto del piano industriale di Casse del Centro (coordinamento strategico, accentramento di funzioni, esternalizzazione di servizi), che ha creato le condizioni per una sempre più marcata proiezione sul versante distributivo, come vero core business della società. Sotto il profilo economico nel 2008 è stato conseguito un utile di esercizio di ,49 (+28,35% rispetto al budget assegnatoci). Al positivo risultato conseguito, visto in termini assoluti, ha come sempre contribuito un attento monitoraggio dei costi di gestione, in un contesto di significativo sviluppo, che ci ha permesso di mantenere la buona performance degli anni trascorsi sul rapporto fra oneri operativi e proventi operativi netti ( Cost-income) passato dal 47,81% del 2007 all attuale 48,33%. Del resto anche i principali indicatori del Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi fotografano incisivamente lo stato della Cassa; dalle ultime elaborazioni al giugno 2008 emerge infatti che la posizione statutaria della Cassa è classificata IN REGOLA con tutti gli indicatori in stato di NORMALITA. Sotto il profilo commerciale, sia sul piano della raccolta che su quello degli impieghi, la Cassa ha confermato il trend di crescita che ha caratterizzato gli ultimi anni. In particolare, con riferimento agli impieghi, è importante sottolineare che la crescita è stata leggermente più significativa per il settore a breve termine che per quello a medio lungo e ciò è sicuramente dovuto alla profonda crisi economica e finanziaria che ha caratterizzato l ultima parte dell anno. (gli impieghi sono cresciuti del 8,1%) Anche con riferimento alla raccolta diretta i risultati sono stati molto positivi ed in crescita rispetto al precedente anno e questo è stato possibile perché, in un momento di grande instabilità dei mercati, si è cercato di proporre alla clientela la più vasta gamma possibile di strumenti finanziari, sia con prodotti di propria emissione sia con prodotti messi a disposizione dalla Capogruppo, in modo da riuscire a soddisfare tutte le possibili esigenze della clientela (la raccolta diretta è cresciuta del 7,1%). I dati dell esercizio 2008 peraltro appaiono ancor più significativi se si fa riferimento alla crescita complessiva registratasi nel triennio : pagina 17

18 % crescite triennio Impieghi clientela (al netto polizze capitalizzazione) ,23% Raccolta diretta clientela ,71% Raccolta indiretta ,41% Attività finanziarie ,13% Patrimonio netto ,23% Proventi operativi netti ,84% Oneri operativi ( ) ( ) ( ) ( ) 3,57% Risultato della gestione operativa ,09% Utile netto (*) ,74% (*) l'utile netto 2007 è condizionato dall'accantonamento al fondo per esodi incentivati per Cost / Income 50,13% 48,23% 47,81% 48,33% ROE 9,88% 11,20% 7,13% (*) 10,60% (*) al netto dell'accantonamento al fondo per esodi incentivati il ROE sarebbe stato pari al 10,20% EVA (*) 66,62% (*) "annualizzazione" dell'eva calcolato al 30/6/2008 I sintetici dati riferiti al triennio consentono di evidenziare come le scelte strategiche che hanno interessato la Cassa da alcuni anni a questa parte hanno consentito di rispondere alle oggettive indispensabili esigenze di rafforzamento patrimoniale ed hanno permesso di acquisire decisivi fattori di innovazione che insieme al mantenimento dell identità e del marchio, hanno concorso nell offrire una garanzia per tutti: per i risparmiatori, per gli operatori economici, per gli utenti del servizio e per la più complessiva economia reale del territorio al servizio del quale la banca conferma la propria missione. Non c è dubbio infatti che in questi anni la Banca grazie alla sapiente governance di Casse del Centro e del gruppo di appartenenza ha accompagnato l attenta gestione del credito con una azione di modernizzazione e di aumento dell efficienza, verificando e rapportando l adeguatezza dei propri assetti strutturali, gestionali ed organizzativi al nuovo contesto di riferimento ed alla precisa Mission di focalizzazione sul versante distributivo facendo le necessarie scelte strategiche sui nevralgici fronti della tecnologia, delle reti, delle politiche commerciali e dell organizzazione, recuperando così posizionamento sul mercato, guadagnando livelli di efficienza e redditività e confermandosi banca al servizio del territorio (oggi il 90% della raccolta sostiene gli impieghi). Tale ruolo è stato esercitato anche nel rapporto con le istituzioni locali e le organizzazioni sociali come è stato comprovato: dal confermato sostegno alle principali manifestazioni del territorio (Festival delle Nazioni, Mostra del Mobile, Mostra del Tartufo, Agritab) e dalla messa a disposizione di Palazzo Vitelli a S. Egidio per attività di carattere culturale, artistico e musicale (Mostra del fumetto, ecc..) dal significativo impegno finanziario attivato con il progetto azioni integrate per lo sviluppo imprenditoriale dell Alta Valle del Tevere (n.30 borse di studio per stage di diplomati e/o laureati; 37 aziende complessivamente interessate ad attivare gli stage; partecipazione di dipendenti di 12 aziende al corso di riqualificazione in materia di marketing e logistica internazionale). dall attività di assistenza e consulenza che ha determinato l intervento di Banca Prossima del gruppo Intesa Sanpaolo (banca per le imprese sociali e le comunità) per il finanziamento della Casa dei Girasoli (residenza per anziani in corso di realizzazione) in comune di Sangiustino pagina 18

19 dalla sottoscrizione del protocollo d intesa con Provincia, Comune ed Associazioni di categoria dell artigianato e dell industria e dal relativo finanziamento nel 2007 e nel 2008 del corso di perito grafico ad indirizzo multimediale dell Istituto Professionale Patrizi-Baldelli di Città di Castello dalle intese intercorse con Comune di Città di Castello e con le associazioni rappresentative del commercio e dell artigianato che hanno portato la Cassa a finanziare l elaborazione del piano di marketing urbano dalla intervenuta aggiudicazione del servizio di Tesoreria delle Farmacie Tifernati s.r.l. che va ad aggiungersi a quelli in essere con Comuni ed Enti dell Alta Valle del Tevere dalla partnership di CARICAST all iniziativa del Comune di Città di Castello Carta d argento riservata agli oltre over 60 del comune e contenente facilitazioni negli acquisti presso esercizi commerciali e di altro genere ed alla iniziativa Attenti alle Truffe promossa dal Comune di Città di Castello e dalla stazione dei Carabinieri ed anch essa rivolta al pianeta anziani L attenzione e l impegno per i processi economici locali sono stati manifestati da CARICAST con significative iniziative tra le quali è doveroso ricordare: il convegno economico sul tema l economia umbra oggi e le sue prospettive promosso insieme a NEMETRIA Spa che ha registrato una affollata presenza di pubblico che ha seguito con interesse le testimonianze rese da primari esponenti dell imprenditorialità umbra e toscana, dopo le relazioni introduttive del Dr. De Felice Dirigente dell Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo e del Prof. Braccalente dell Università di Perugia e prima dell intervento conclusivo del Prof. De Rita le proposte commerciali Insieme Imprese: innovazione e sviluppo, Insieme Imprese: patrimonio presentate per rispondere in questa complessa fase economica alle esigenze delle imprese locali dell artigianato, dell agricoltura, del commercio e dell industria. Signori Azionisti, nell azione quotidiana le difficoltà non sono certamente mancate, ma la Cassa grazie all intelligente impulso e alla capacità di guida assicurati dal Direttore Generale Guido de Vecchi ed allo spirito di appartenenza di tutto il personale, ha saputo superare gli ostacoli, spesso imprevisti, evidenziando capacità di tenuta e di consolidamento ed assicurando così le condizioni necessarie per affrontare con ragionevole tranquillità i non meno impegnativi momenti futuri. Lo spirito di coesione che ha contraddistinto il Consiglio di Amministrazione, il senso di equilibrio e l elevata professionalità del Collegio Sindacale, il sostegno assicurato dagli Azionisti Casse del Centro e Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello hanno rappresentato ciascuno per la sua parte ed insieme al supporto di servizi e/o prodotti assicurato da Intesa Sanpoalo il valore aggiunto necessario per consentire alla Cassa di raggiungere gli obiettivi derivanti dal piano industriale di Casse del Centro in coerenza con gli obiettivi generali della Capogruppo. Istituzioni, Famiglie, Privati, Imprese ed Organizzazioni sociali hanno confermato di guardare alla Cassa come alla Banca di riferimento del territorio e questo stimola ad un impegno costante nel proporre prodotti e servizi adeguati agli standard richiesti dall evoluzione del mercato e nel mantenere specie nell attuale delicato momento economico il fondamentale ruolo di sostegno dell economia locale e nel valorizzare il risparmio delle nostre popolazioni. D altro canto avvertiamo la consapevolezza che la possibilità di gestire relazioni con la clientela in termini di reciproca convenienza, mettendo a frutto le sinergie e le potenzialità del gruppo bancario di appartenenza, sarà sempre più un arma vincente in grado di assicurare profittabilità duratura, creando così ulteriore valore per gli azionisti. Alla manifestazione di fiducia dei risparmiatori e dei clienti, che si riflette nella importante quota di mercato posseduta dalla nostra Banca, si accompagna la certezza che la Cassa continuerà ad operare per potersi confermare punto di riferimento del sistema locale e perché la sua presenza contribuisca in modo significativo allo sviluppo delle attività economiche e finanziarie locali e della intera società civile. Il Presidente Sergio Bistoni pagina 19

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21 D A T I D I S I N T E S I D I B I L A N C I O E I N D I C A T O R I A L T E R N A T I V I D I P E R F O R M A N C E D E L L A C A S S A D I R I S P A R M I O D I C I T T A D I C A S T E L L O S. P. A. L analisi sintetica dell andamento gestionale del 2008 riporta un quadro positivo, anche se pesantemente influenzato, soprattutto nel quarto trimestre dell anno, dalla recente crisi finanziaria internazionale che ha colpito il settore. Le performance espresse dalla Cassa in questo esercizio sono comunque da ritenere assolutamente positive ed hanno consentito di raggiungere livelli di redditività ed efficienza di rilievo. L utile netto dell esercizio, pari a 6,7 milioni di euro, presenta un significativo incremento rispetto al passato esercizio del 58%. Per quanto riguarda l andamento della gestione dell esercizio, le cui risultanze sono rappresentate e commentate nelle pagine seguenti anche sulla scorta di prospetti riclassificati, vengono evidenziati, di seguito gli aspetti principali. I crediti verso clientela sono pari a 459 milioni di euro: rispetto al 31 dicembre 2007, gli impieghi economici evidenziano una lieve diminuzione di 1,2 milioni, pari allo 0,3%; tale risultato risente anche delle politiche di investimento delle disponibilità finanziarie della Cassa che nei passati esercizi avevano trovato allocazione in prodotti di stampo assicurativo rappresentati da polizze di capitalizzazione, già dal 2007 parzialmente disinvestiti, dirottando le risorse ottenute verso forme di investimento con rendimenti più interessanti ed a sostegno della crescita degli impieghi verso clientela. La posizione interbancaria netta registra infatti un incremento di circa 44 milioni di euro per effetto delle citate diversificazioni nelle politiche di investimento delle disponibilità di tesoreria. La massa amministrata è diminuita complessivamente dello 0,5% per effetto principalmente della contrazione della raccolta indiretta (per 37 milioni di euro, pari al -8,6%) che ha evidenziato nell esercizio segnali di sofferenza, in particolare nel comparto della raccolta gestita (-25,8%). Il decremento nella raccolta indiretta è stato in parte mitigato dalla crescita dei volumi nella raccolta diretta (pari a circa 33 milioni di euro, +7,7%), determinata principalmente dalla crescita nel comparto dei conti correnti (+8,8 milioni), nelle operazioni pronti contro termine (+11,3 milioni) e nei titoli in circolazione (+14 milioni), variazioni che oltretutto assorbono la diminuzione registrata nel comparto dei depositi (-1,5 milioni). Per quanto riguarda gli andamenti economici si rileva come gli interessi netti sono aumentati, soprattutto in relazione alla dinamica dei tassi di mercato e all aumento dei volumi intermediati dell 8,7% rispetto al Il significativo incremento dei tassi di mercato, attraverso una accorta gestione delle condizioni tesa a mantenere adeguati livelli di redditività senza peraltro ampliare in maniera paritetica la forbice da clientela e combinata come prima accennato con una interessante crescita dei volumi intermediati, ha consentito di incrementare in maniera significativa gli interessi netti. Lo spread medio annuo tra operazioni attive e passive con la clientela si incrementa di 18 b.p. passando dal 3,55% del 2007 al 3,73% del 2008, anche lo spread medio globale tra attivo e passivo si è incrementato di 16 b.p. passando dal 3,25% al 3,41% in presenza di una media annua del tasso Euribor a 3 mesi che è passata dal 4,27% del 2007 al 4,65% con un incremento di 0,38 punti percentuali. Per quanto attiene le commissioni nette, le difficoltà collegate all andamento del mercato del risparmio gestito oltre che ad alcuni provvedimenti normativi che ne hanno condizionato lo sviluppo, hanno fatto registrare un decremento dei valori percepiti del 7,7 %. Sul fronte dei costi si rileva un incremento complessivo del 6,2% riveniente principalmente dall aumento delle altre spese amministrative, aumento connesso principalmente alla revisione dei costi sostenuti dalla Cassa per i servizi prestati da Casse del Centro S.p.a.; per quanto riguarda le spese per il personale i valori rilevati al 31 dicembre 2008 risultano in linea con quelli del Le dinamiche appena commentate hanno consentito di raggiungere un risultato della gestione operativa di 14,4 milioni di euro in aumento del 4% rispetto al Il cost/income ratio si è attestato al 48,33%, contro il 47,81% dello scorso esercizio, attestandosi comunque decisamente sotto al valore previsto dal budget. Gli accantonamenti per rischi ed oneri e le rettifiche di valore su crediti rilevano un incremento rispetto allo scorso esercizio in conseguenza della maggiore necessità di presidio dei rischi considerati, connessa con l attuale instabilità della situazione economica internazionale, che sta iniziando a riverberare i propri effetti negativi anche nel tessuto economico del territorio di riferimento della Cassa. pagina 21

22 Il risultato al lordo delle imposte segna un incremento del 4,0% rispetto al 2007 attestandosi sugli 11 milioni di euro. Il carico fiscale dell esercizio è stato interessato, dalle novità introdotte con il decreto-legge 112 del 25 giugno 2008, che hanno riguardato in particolare: - la deducibilità limitata degli interessi passivi; - la determinazione della quota di svalutazioni su crediti deducibile; - il periodo temporale complessivo in cui è possibile portare in deduzione le quote delle svalutazioni eccedenti il limite deducibile nell anno. Il risultato netto, come accennato in premessa, si attesta a 6,7 milioni di euro incrementandosi del 58% rispetto al pagina 22

23 Dati di sintesi e indicatori di bilancio ( ) Voci di bilancio ( ) 31/12/ /12/2007 (migliaia di euro) Variazioni assolute % Dati Economici (migliaia di euro) Interessi netti ,7 Commissioni nette (580) -7,7 Risultato dell'attività di negoziazione (271) -88,8 Altri proventi (oneri) di gestione 342 (31) 373 n.s. Proventi operativi netti ,1 Oneri operativi (13.466) (12.678) 788 6,2 Risultato della gestione operativa ,0 Rettifiche di valore nette su crediti (2.919) (2.875) 44 1,5 Risultato netto ,0 Voci di bilancio ( ) 31/12/ /12/2007 Variazioni assolute % Dati Patrimoniali (migliaia di euro) Crediti verso clientela (1.192) -0,3 Attività / passività finanziarie di negoziazione (1.326) -24,5 Attività finanziarie disponibili per la vendita ,6 Attività immobilizzate (289) -2,6 Totale attività ,4 Raccolta da clientela ,7 Raccolta indiretta da clientela (36.860) -8,6 di cui gestita (49.433) -25,8 Raccolta interbancaria netta n.s. Patrimonio netto ,2 Struttura operativa Numero dei dipendenti (5) Numero degli sportelli bancari di cui: Italia Estero ( ) Dati riferiti agli schemi riclassificati di con to economico e di stato patrimoniale come riportati nelle note esplicative pagina 23

24 Indici 31/12/ /12/2007 Indici di bilancio (%) Crediti verso clientela / Totale attività 82,93 89,34 Attività immobilizzate (a) / Totale attività 1,93 2,13 Raccolta diretta da clientela / Totale attività 82,88 82,72 Raccolta gestita / Raccolta indiretta 36,35 44,76 Indici di redditività (%) Interessi netti / Proventi operativi netti 73,60 70,47 Commissioni nette / Proventi operativi netti 24,89 28,34 Oneri operativi / Proventi operativi netti 48,33 47,81 Utile netto / Totale attività medie (ROA) 1,25 0,81 Utile netto / Patrimonio netto medio (ROE) (b) 11,60 7,39 Risultato corrente al lordo delle imposte/ Attività di rischio ponderate (d) 2,30 2,16 Indici di rischiosità (%) Sofferenze nette / Crediti verso clientela 0,83 0,71 Rettifiche di valore accumulate su crediti in sofferenza / Crediti in sofferenza lordi con clientela 53,30 47,49 Coefficienti patrimoniali (%) Patrimonio di base di Vigilanza (g) / Attività di rischio ponderate 12,80 11,63 Patrimonio totale di Vigilanza (h) / Attività di rischio ponderate 12,80 11,63 Attività di rischio ponderate (milioni di Euro) 480,81 492,79 Utile base per azione (EPS basic ) (i) Euro 0,0355 0,0320 (a) Le attività immobilizzate comprendono le attività finanziarie detenute sino a scadenza, le partecipazioni e le immobilizzazioni materiali e immateriali (b) Utile netto rapportato alla media ponderata del capitale, del sovrapprezzo, delle riserve da valutazione e delle riserve derivanti da utili non distribuiti (c) Utile netto comprensivo della variazione intervenuta nel periodo nella riserva da valutazione su attività disponibili per la vendita, rapportato alla media ponderata del capitale, del sovrapprezzo delle riserve da valutazione (con esclusione della suddetta variazione della riserva su attività disponibili per la vendita) e delle riserve derivanti da utili non distribuiti (d) Totale delle attività di rischio ponderate sulla base del rispettivo rischio di credito o di mercato (g) Capitale versato, sovrapprezzo di emissione e riserve derivanti da utili non distribuiti dedotto l'ammontare delle azioni proprie, dell'avviamento, delle immobilizzazioni immateriali e con applicazione dei cosiddetti "filtri prudenziali" previsti dalla normativa di vigilanza (h) Patrimonio di base incrementato delle riserve di rivalutazione, con l'applicazione dei cosiddetti "filtri prudenziali", al netto degli investimenti in immobili e partecipazioni eccedenti la soglia prevista dalla normativa di vigilanza (i) Utile netto attribuibile agli azionisti portatori di azioni ordinarie rapportato al numero medio ponderato delle azioni ordinarie in circolazione pagina 24

25 RELAZIONE SULL ANDAMENTO DELLA GESTIONE pagina 25

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27 Scenario macroeconomico e sistema creditizio Lo scenario macroeconomico Nel corso del 2008 la crisi finanziaria internazionale si è gradualmente trasformata nella più grave recessione globale del dopoguerra, con una recrudescenza dei fenomeni particolarmente intensa a partire da settembre. L ingannevole calma di inizio anno era peraltro già stata interrotta in marzo dalla crisi della banca di investimento Bear Stearns, ma dopo il suo salvataggio con fondi pubblici la tensione sembrava calata. Nel corso dell estate, però, il governo degli Stati Uniti è dovuto intervenire a sostegno di Fannie Mae e Freddie Mac, fino al loro commissariamento deciso in settembre. La gravissima crisi di Lehman Brothers e la decisione di non salvarla hanno dato avvio ad una catena di eventi drammatici, con gravi ripercussioni sul funzionamento dei mercati finanziari internazionali. Anche il continente europeo è stato interessato da un ondata di panico, che ha reso necessarie misure a sostegno di diversi istituzioni finanziarie americane ed europee. Il 12 ottobre i governi dell Unione Europea hanno annunciato un piano coordinato di stabilizzazione del sistema finanziario, successivamente implementato dai governi nazionali. Le banche centrali hanno aumentato l offerta di base monetaria in proporzioni inusitate, al fine di assecondare l esplosione della domanda precauzionale di liquidità. L economia reale ha iniziato a mostrare segnali di debolezza già in estate, sotto la pressione dei forti rincari delle materie prime energetiche e dell indebolimento della domanda interna statunitense. Da settembre la caduta degli indici di attività manifatturiera e degli ordinativi è stata eccezionalmente rapida e profonda in tutte le aree geografiche, Asia inclusa. Negli Stati Uniti la recessione è ufficialmente iniziata nel dicembre Il tasso tendenziale di variazione della produzione industriale è sceso in dicembre a -7,8%, mentre le statistiche occupazionali hanno segnato un calo di 2,6 milioni di unità. Depresso dalla crisi dei consumi oltre che del comparto edile, il Prodotto interno lordo ha subito una significativa contrazione nel quarto trimestre. Nella zona euro la flessione del PIL è iniziata nel secondo trimestre ma, come negli Stati Uniti, si è velocemente accentuata negli ultimi mesi dell anno. La variazione media annua per il 2008 è stimata al +0,8%. In novembre la produzione industriale risultava in calo del 6,9% rispetto allo stesso mese del 2007, in un contesto di forte e generalizzata flessione degli ordinativi che interessava sia la domanda estera sia quella domestica. La recessione europea è alimentata anche da fattori locali, come la crisi di Spagna e Irlanda dopo anni di insostenibile sviluppo della domanda interna, e in particolare degli investimenti edili e dei consumi privati. L Italia non ha rappresentato un eccezione: il PIL ha iniziato a contrarsi dal secondo trimestre e la variazione media annua del 2008 è stimata pari a -0,6%. La produzione industriale segnava in novembre un calo superiore alla media della zona euro, pari a -9,7% a/a. Le banche centrali hanno risposto alla crisi con un allentamento della politica monetaria e con l aumento dell offerta di base monetaria. La Federal Reserve ha tagliato i tassi ufficiali dal 4,25% allo 0-0,25%. La BCE ha sorprendentemente alzato dal 4,0% al 4,25% il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento in luglio, salvo poi avviare una precipitosa fase di riduzione dei tassi dopo lo scoppio del panico finanziario. Da ottobre a dicembre i tassi ufficiali sono stati tagliati al 2,50%, per un totale di 175pb. La BCE ha anche transitoriamente ridotto da 100 a 50pb il differenziale fra il tasso sulle operazioni principali e i tassi su depositi e rifinanziamento marginale. Inoltre, al fine di favorire la normalizzazione dei tassi interbancari di interesse ha introdotto una serie di modifiche alle operazioni di mercato aperto che hanno implicato un notevole aumento dell offerta di liquidità. I tassi di interesse di mercato presentano un andamento fortemente influenzato dalla crisi, oltre che dagli interventi di politica monetaria. Il tasso Euribor a un mese, stabile nei primi mesi del 2008, in ottobre ha toccato il massimo al 5,197%, ben 91 punti base sopra il livello di fine Il rialzo è interamente imputabile all aumento dei premi al rischio sul mercato interbancario dopo la chiusura di Lehman Brothers. In seguito, il veloce taglio dei tassi ufficiali e la riduzione del differenziale Euribor-OIS dovuta alle misure di stabilizzazione hanno ricondotto il tasso a un mese fino al 2,634%. Rispetto a inizio anno la curva IRS registra un calo dei tassi di 184 punti base sulla scadenza biennale e di 98 su quella decennale: il differenziale fra tassi a lungo e a breve termine è andato salendo durante la fase di allentamento monetario. L aumento dell avversione al rischio e il peggioramento della situazione macroeconomica hanno causato un ampio calo dei rendimenti dei titoli stato tedeschi: il tasso sul Bund decennale è sceso dal 4,66% del 23 luglio al 2,94% del 30 dicembre. Da settembre, tuttavia, le emissioni di tutti gli altri Stati della zona euro, inclusi pagina 27

28 quelli con merito di credito equivalente alla Germania, sono state penalizzate dagli investitori. Il differenziale BTP-Bund sulla scadenza decennale è salito dai 28 punti base di fine 2007 ai 144 di fine Il calo dei rendimenti sul BTP risulta perciò molto più contenuto rispetto a quello evidenziato dal Bund. Tensioni ancor più forti hanno interessato il debito di altri paesi della zona euro, come Irlanda e Grecia. L andamento del cambio euro/dollaro è caratterizzato da un periodo di apprezzamento (febbraio-aprile) che ha portato le oscillazioni stabilmente sopra 1,50 dollari e successivamente da una fase di rapido deprezzamento (luglio-ottobre), caratterizzata da un escursione di ben 36 figure. Ampie oscillazioni hanno caratterizzato anche gli ultimi mesi del A fine anno il rapporto di cambio con il dollaro era rilevato a 1,40, sei figure sotto il livello di un anno prima. A partire da novembre, una forte debolezza ha caratterizzato la sterlina britannica, in precedenza stabile rispetto all euro: il cambio è passato da 0,80 a un massimo di 0,98. Dall inizio del 2008 il mercato obbligazionario corporate ha mostrato un andamento complessivamente molto negativo, evidenziando una netta debolezza del comparto cash, sia Investment grade che High Yield. Al generale allargamento degli asset swap spread nei primi 3 mesi dell anno, ha fatto seguito un movimento di restringimento degli spread nei mesi di aprile e maggio, nell assunzione che la crisi del credito potesse aver attenuato il proprio impatto sui mercati finanziari. Successivamente, invece, il processo di rivalutazione del rischio è ripreso con notevole intensità, inasprendosi ancor più da settembre (dopo il fallimento di Lehman Brothers). I connotati sistemici assunti dalla crisi hanno generato riflessi molto negativi sul comparto finanziario europeo, provocando forti tensioni sul mercato interbancario e costringendo le banche centrali a ripetuti interventi, nel tentativo di alleviare i conseguenti problemi di liquidità e riportare fiducia sul mercato. In tale contesto, il comparto investment grade ha evidenziato un notevole allargamento degli spread, dovuto in particolare alla negativa impostazione dei titoli del comparto finanziario e bancario. Negli ultimi mesi, inoltre, le notizie sul quadro macroeconomico sembrano confermare che la fase recessiva in atto potrebbe essere molto intensa sia negli Stati Uniti sia nell area euro, riportando l attenzione dei mercati sul deterioramento dei fondamentali e favorendo un allargamento degli asset swap spread anche dei corporate non finanziari. L aumentata avversione al rischio si è riflessa in modo ancor più pronunciato sul comparto dei bond speculativi: le performance più negative si sono registrate sulle emissioni con rating più bassi (CCC e inferiori); dopo le recenti turbolenze, continua a prevalere un elevata attenzione ai dati relativi all andamento attuale e prospettico del ciclo economico. I mercati azionari internazionali hanno vissuto nel corso del 2008 una prolungata ed accentuata fase di correzione delle quotazioni, per l effetto combinato della crisi finanziaria innescata dai mutui subprime negli Stati Uniti, del rallentamento della congiuntura economica nei paesi OCSE e dei riflessi di tale congiuntura sugli utili aziendali. La prima parte dell anno è stata caratterizzata da un accentuato rialzo delle materie prime, ed in particolare dei prezzi dei prodotti petroliferi, dalla forte ripresa delle pressioni inflazionistiche e delle tensioni sui tassi d interesse, in un contesto di crescente volatilità sui mercati finanziari. Il trend ribassista si è ulteriormente accentuato nella seconda parte dell anno, registrando solo un marginale recupero in chiusura di periodo. Il forte calo delle quotazioni nel terzo e quarto trimestre 2008 ha riflesso la profonda crisi delle banche di investimento negli Stati Uniti ed il propagarsi della stessa a primarie istituzioni finanziarie statunitensi ed europee; la volatilità sui mercati ha raggiunto livelli eccezionalmente elevati. I successivi interventi coordinati dei governi occidentali hanno contribuito ad arginare gli effetti sistemici della crisi, ma i mercati azionari continuano a scontare gli effetti recessivi della crisi finanziaria sulla congiuntura economica nei paesi OCSE e le ricadute sulle previsioni di utili aziendali per l anno in corso ed i successivi. Gli indici azionari europei e quelli statunitensi hanno riflesso pesantemente la situazione negativa di mercato: nel 2008, il DAX è sceso del 40,4% ed il CAC del 42,8%, mentre l indice FTSE 100 ha registrato un calo del 31,3%. Di poco inferiore è stato il calo dell indice DJ Industrial Average, che ha chiuso il periodo con una flessione del 29,8%, mentre l indice S&P500 ha riportato un calo del 38,5%. Anche le borse orientali hanno subito nel 2008 nette flessioni: il Nikkei 225 ha evidenziato una performance negativa del 42,1%, mentre è stata particolarmente pesante la discesa delle quotazioni in Cina, con un calo del 65,4% dell Indice SSE Composite. In questo contesto fortemente negativo, il mercato azionario italiano ha registrato un andamento peggiore rispetto ai principali indici europei, anche per il peso rilevante del comparto finanziario nell indice: il MIBTEL è calato del 48,7% nel In particolare, l indice S&P MIB, che include i maggiori 40 titoli del mercato domestico, ha segnato nel corso dell anno un calo del 49,5%; più ampia è stata la flessione per i titoli a media capitalizzazione rispetto alle blue chips: il Midex ha evidenziato una flessione del 52,4%, mentre più contenuta è stata la discesa dell Indice All STARS, pari al 40,5%. A fine dicembre gli scambi di azioni italiane hanno registrato una riduzione pari quasi al 35% in termini di controvalore rispetto allo stesso periodo del 2007, con una media giornaliera di EUR 4.067,7 mln. pagina 28

29 Il sistema creditizio italiano Tassi di interesse Nei primi dieci mesi del 2008 il livello dei tassi di interesse bancari è progressivamente aumentato, incorporando la manovra restrittiva della base monetaria realizzata a luglio dalla BCE ma, soprattutto, l esacerbarsi della crisi finanziaria internazionale che ha spinto i rendimenti del mercato monetario a livelli record. A partire da ottobre, il ciclo di tagli del refi rate finalizzato a sostenere la crescita economica e il conseguente abbassamento dei tassi di mercato si sono tradotti in una significativa discesa dei tassi bancari. Il tasso sulle consistenze complessive di finanziamenti a famiglie e imprese, dopo aver toccato un massimo ad ottobre al 6,55%, ha chiuso il 2008 al 6,04%, 14 punti base al di sotto del livello di fine Il costo dei prestiti fino a 1 anno è sceso al 6,56%, mentre quello sulle scadenze maggiori si è attestato al 5,87%. Quanto alle dinamiche settoriali, il dato aggiornato alla fine dello scorso novembre (che non ha ancora recepito il forte ribasso di dicembre) mostra il tasso medio alle imprese al 6,28% e quello richiesto alle famiglie al 6,68%. In particolare, il tasso sui mutui si è assestato, nello stesso mese, al 5,90%, dopo aver toccato il massimo dell anno al 5,97% ad ottobre. Alla fine dell anno il tasso medio di raccolta si è attestato al 3,00% (+3 centesimi sul corrispondente dato 2007), dopo essere salito fino ad un massimo di 3,41%, dal 2,97% di fine Ad incidere sul costo per le banche è stato, in particolare, l evoluzione del rendimento offerto dalle obbligazioni, che ha scontato la crisi di fiducia sul settore bancario. A fine 2008, il tasso sulle obbligazioni si è attestato al 4,50%, dall iniziale 4,28%, dopo aver toccato un picco al 4,82%. Decisamente più moderato l andamento del tasso sui depositi (inclusi i pronti contro termine), che ha chiuso l anno al 2,01%, sotto di 5 centesimi rispetto a fine Per effetto di tali dinamiche, la forbice bancaria tra rendimento degli impieghi e costo della raccolta si è attestata in media d anno al 3,12 punti percentuali (4 centesimi in meno rispetto alla media 2007), crollando però, a dicembre, a 3,04 punti (17 centesimi in meno nei dodici mesi). Con riguardo ai margini unitari dell attività di intermediazione, nel raffronto tra le rilevazioni di inizio e fine anno, il mark-up 1 a breve termine è salito da 2,03 al 3,57 punti, riflettendo il maggiore premio al rischio richiesto dalle banche in una fase di recessione economica. In parallelo, il margine di contribuzione della raccolta a vista 2 (mark-down) dagli iniziali 3,06 si è riportato a 1,38 punti. Conseguentemente, lo spread a breve termine è risalito a 4,95 punti, perdendo 14 punti base rispetto al dato registrato dodici mesi prima. Impieghi La dinamica del credito erogato dalle banche italiane si è mantenuta vivace nella prima parte dell anno, per poi rallentare progressivamente, scontando l effetto congiunto del deterioramento del quadro congiunturale, che ha limitato la domanda di finanziamenti, e l atteggiamento prudenziale delle banche nella concessione di fondi. Al proposito, indagini congiunturali condotte a fine anno 3 segnalano un ulteriore inasprimento delle condizioni di accesso al credito rispetto al terzo trimestre, riscontrato in particolare dalle imprese che hanno richiesto un nuovo affidamento o l ampliamento di uno già esistente. La crescita media dei prestiti (incluse sofferenze e pronti contro termine attivi) sul mercato italiano è stata, nel periodo gennaio-novembre, pari al 7,7%, contro un +9,7% riferito al complesso dell eurozona. L andamento più moderato è riconducibile anche all intensa attività di cartolarizzazione degli attivi, non inclusa nelle statistiche, che le banche italiane hanno realizzato nel corso dell anno e che ha riguardato, per la grandissima parte operazioni RMBS retained, volte ad ottenere titoli da destinare in garanzia nel rifinanziamento con l'eurosistema 4. Nel 2008, gli impieghi vivi delle banche italiane hanno registrato una crescita stimata a volumi medi del 7,7%, circa 3 punti percentuali in meno rispetto a quella registrata l anno prima. Il più consistente contributo all evoluzione dell attività creditizia è stato ancora una volta fornito dalla componente a medio e lungo termine, cresciuta mediamente dell 8,4%, sebbene anche l espansione del credito a breve sia stata piuttosto vivace, con una crescita media annua pari al 6,4%, contro l 8,4% del Differenza tra tasso applicato al complesso di famiglie e imprese sui finanziamenti con durata inferiore a un anno e l euribor a 1 mese. 2 Differenza tra euribor a 1 mese ed il tasso sui conti correnti di famiglie e imprese. 3 Banca d Italia- Il Sole 24Ore, Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita nell industri e nei servizi, dicembre 2008; ISAE, Indagine mensile di dicembre 4 Banca d Italia stima che, aggiustando il dato di novembre per tenere conto dell effetto delle cartolarizzazioni, la crescita del totale dei prestiti risulterebbe pari all 8,7 %4, sostanzialmente in linea con la crescita europea. pagina 29

30 Anche se in rallentamento, la dinamica del credito ha beneficiato della robusta domanda delle imprese, cui si è contrapposta, specie nella seconda parte dell anno, la debolezza della domanda di fondi delle famiglie. Queste ultime hanno risentito dell impennata del costo del denaro e della caduta del clima di fiducia, dovuto all indebolimento del loro potere d acquisto e alle attese negative circa la situazione lavorativa. Questo clima depresso si è tradotto in una contrazione dei consumi (-0,4% a/a nei primi 3 trimestri) ed in un aumento della propensione al risparmio a titolo precauzionale. Più precisamente, il rallentamento del ritmo di crescita del credito alle famiglie, in atto già dal 2007, si è progressivamente accentuato, arrivando a segnare un -0,7% a novembre 5. A tale risultato hanno principalmente contribuito i mutui-casa, scesi in volume, nello stesso mese, del -2,2%, a fronte di una migliore performance, seppur in deciso rallentamento, dei prestiti al consumo e delle altre forme di prestito, che hanno registrato variazioni annue del 2,2% e dell 1,0% rispettivamente. La dinamica moderata del credito ha stabilizzato il grado di indebitamento delle famiglie, rimasto, anche nel terzo trimestre, al 49% del reddito disponibile, percentuale pari a circa la metà di quella dell area dell euro e circa un terzo di quella di Stati Uniti e Regno Unito. Peraltro, gli oneri per il servizio del debito hanno continuato ad aumentare, raggiungendo, a settembre, l 8,3% del reddito disponibile 6, 0,7 punti percentuali in più rispetto al corrispondente dato del Sul fronte dell offerta, nell ultima Bank Lending Survey (BLS) condotta dall Eurosistema lo scorso ottobre, le banche italiane, pur dichiarandosi più prudenti rispetto al passato, specie nella concessione di mutui-casa, non segnalano, nel terzo trimestre, orientamenti particolarmente restrittivi circa il finanziamento delle famiglie. Le misure cautelative adottate hanno riguardato, in larga parte, l aumento dei margini sui prestiti dei clienti più rischiosi e, in misura minore, la richiesta di maggiori garanzie a parità di importo erogato e la riduzione del loan-to-value ratio per i mutui. Nei riguardi delle imprese, nel 2008 le dinamiche creditizie si sono mostrate ancora mediamente sostenute, rallentando solo nella seconda parte dell anno. Malgrado questo rallentamento, il livello di indebitamento delle imprese ha continuato ad aumentare: alla fine dello scorso settembre nota la Banca d Italia - il rapporto fra debiti finanziari delle imprese e PIL si attestava al 75,3%, dal 69,7% di dodici mesi prima. Nel dettaglio, il tasso di sviluppo tendenziale dei prestiti alle società non finanziarie è risultato dell 11,1% nella media annua (12,7% nel 2007). In particolare, a novembre, si registrava una crescita tendenziale del 3,5% per i finanziamenti fino a un anno, del 2,1% per quelli tra 1 e 5 anni e del 10,7% per quelli oltre i 5 anni. Con riguardo ai settori produttivi, ad ottobre i prestiti all industria manifatturiera hanno segnato un aumento del 4,9% a/a, quelli alle imprese dei servizi del 7,7%, mentre quelli alle imprese delle costruzioni dell 8,0%. L attività creditizia ha accusato una significativa decelerazione rispetto al primo semestre in tutti i comparti. Quanto alla finalizzazione del credito richiesto dalle imprese italiane, nel corso dell anno passato si è andato affermando un crescente orientamento alla ristrutturazione di debiti pregressi, mentre si è progressivamente ridotta la domanda di fondi per investimenti, per il finanziamento di scorte e capitale circolante e per operazioni di M&A 7. A questo proposito il più recente osservatorio Nomisma-Crif di novembre sulla finanza per i piccoli operatori economici (POE) rileva una netta flessione della propensione ad investire: la quota di POE che hanno effettuato investimenti nel 2008 è scesa al minimo (dal 2002, anno di inizio dell osservatorio) del 28,7% (nel ,4%) e per il 2009 si attende un ulteriore leggero calo al 27,6%. Sul fronte dell offerta, nel corso del 2008 le banche italiane hanno reso più stringenti le condizioni per la concessione di finanziamenti, principalmente riflettendo una accresciuta percezione del rischio legato agli effetti della recessione economica. Ciò emerge da varie indagini congiunturali. Tra le più recenti, l indagine ISAE di dicembre sulle imprese manifatturiere mette in evidenza che il 43% delle imprese del settore denunzia condizioni meno favorevoli nell ottenimento di credito dalle banche; la stessa indagine, peraltro, segnala che nella maggior parte dei casi le valutazioni sono basate solo su personali convinzioni, in quanto solo il 46% delle imprese dichiara di aver avuto recenti contatti con le banche. Anche l indagine trimestrale Banca d Italia - Il Sole 24 Ore sulle aspettative di inflazione e crescita nell industria e nei servizi, condotta nello stesso mese, rileva crescenti difficoltà nel conseguimento di nuovi finanziamenti da parte delle imprese. 5 Il dato è sottostimato di circa 2 punti percentuali, poiché non incorpora i mutui residenziali cartolarizzati nel corso dell anno. 6 Banca d Italia, Bollettino Economico n. 55, gennaio Banca d Italia, Indagine sul credito bancario (Bank Lending Survey), edizioni 2008 pagina 30

31 La maggiore attenzione nella concessione di credito è confermata dalle stesse banche. Nella ricordata BLS, la percentuale netta di banche italiane dichiaranti un irrigidimento delle condizioni richieste alle imprese è risultata, nel terzo trimestre, pari al 75%, contro il 37,5% del trimestre precedente 8. L atteggiamento prudenziale viene essenzialmente ricondotto al deterioramento del quadro economico, mentre l elevato costo della provvista o i vincoli di bilancio, conseguenze della crisi finanziaria, sembrano aver giocato, finora, un ruolo secondario nell irrigidimento dei termini di credito. Le dinamiche creditizie descritte si sono accompagnate al persistere su livelli molto contenuti degli indicatori di rischiosità, con un rapporto tra sofferenze lorde e impieghi lordi sceso ad ottobre al 2,8%. Va peraltro sottolineato che questo dato non dà una reale indicazione sullo stato del rischio di credito, per effetto di operazioni di cessione di sofferenze. Nell ultimo Bollettino economico, la Banca d Italia segnala un peggioramento della qualità del credito alle imprese, con flussi di nuove sofferenze in aumento nel terzo trimestre. Questo peggioramento è risultato più intenso per le imprese di costruzioni e, a livello territoriale, nel Sud Italia. 8 Differenza tra la percentuale di risposte affermative e negative riguardo all adozione di misure restrittive. pagina 31

32 Raccolta diretta ed indiretta Nel 2008 la provvista bancaria sull interno, secondo la definizione armonizzata 9, ha registrato un intensa espansione, permettendo alle banche italiane di attenuare le conseguenze delle difficoltà di reperimento di fondi sul mercato interbancario e su quello dei capitali. Il tasso di crescita medio dell aggregato per l intero 2008 è stimato pari all 11,5% 10, a fronte di un +8,3% conseguito nel All accelerazione ha contribuito lo sviluppo generalmente sostenuto degli strumenti che compongono l aggregato. Va peraltro sottolineato che larga parte del finanziamento delle banche ha fatto leva sulle emissioni obbligazionarie, che, in volume, sono arrivate a rappresentare lo scorso novembre oltre il 40% dell intera raccolta, dal 37,9% di dodici mesi prima. Negli ultimi mesi dell anno si è inoltre registrata una forte accelerazione dei conti correnti, che ha rispecchiato l aumento del risparmio a titolo precauzionale, a sua volta giustificato dall effetto combinato di flessione del potere d acquisto delle famiglie e negative performance dei mercati finanziari e del mercato immobiliare. Nella più recente rilevazione di novembre la crescita del complesso della raccolta è stata del 14,7%11. I conti correnti sono balzati del 9,3%, variazione che si confronta con il +4,4% medio dei precedenti 10 mesi. Parallelamente, le obbligazioni hanno segnato un nuovo record con un +21,6% a/a. E inoltre proseguita la crescita molto sostenuta di depositi a tempo e pronti contro termine, in forza degli interessanti rendimenti offerti: i depositi rimborsabili con preavviso e quelli con durata prestabilita (in questa categoria ricadono molti conti on line) sono cresciuti rispettivamente del 6,9% e del 32,0%, mentre i pronti contro termine hanno segnato un +15,2%, rallentando leggermente la loro corsa. A fronte della sostenuta espansione della provvista, l evoluzione della raccolta indiretta (titoli di terzi in amministrazione e gestione al valore nominale, al netto delle obbligazioni bancarie e dei certificati di deposito) ha proseguito nella tendenza riflessiva iniziata sul finire del 2007, riflettendo la disaffezione dei risparmiatori verso l investimento in strumenti a lungo termine. Nei primi dieci mesi dell anno, l aggregato ha registrato una variazione tendenziale media pari al -2,8%, ma nella seconda parte dell anno la contrazione si è fatta più pesante (-5,0% ad ottobre). Tale andamento è principalmente riconducibile alla pessima performance della componente gestita (gestioni individuali ed in fondi), il cui valore di mercato contabilizzava ad ottobre una perdita del 33,3% su base annua. 9 Somma di depositi in conto corrente (c/c liberi e assegni circolari), depositi rimborsabili con preavviso (depositi a risparmio liberi), depositi con durata prestabilita (c/c e depositi a risparmio vincolati, certificati di deposito), pronti contro termine e obbligazioni (inclusi i prestiti subordinati). Ogni forma tecnica, ad eccezione delle obbligazioni, è rilevata su clientela residente in Italia, esclusa l Amministrazione centrale, in euro e valuta. Le obbligazioni si riferiscono al valore complessivo dei titoli di debito, indipendentemente dalla residenza e dal settore di appartenenza del detentore. 10 Il tasso di crescita dell aggregato è calcolato stimando l effetto dell incorporazione nella serie storica dei depositi rimborsabili con preavviso dei libretti di risparmio postali detenuti presso la Cassa Depositi e prestiti, dall ottobre 2007 annoverata dalla Banca d Italia tra le IFM oggetto di rilevazione. 11 Variazione calcolata a dati grezzi. pagina 32

33 Il mercato di riferimento Analisi scenario provinciale Inquadrare la situazione dell economia della nostra provincia e del livello maggiore che è quello regionale, partendo dai trend di crescita settoriali e occupazioni registrati fino al 2007 inizio 2008 non è ipotizzabile in quanto la grave crisi finanziarie che ha travolto i mercati mondiali sta riscrivendo e modificando la congiuntura economica e occupazionale della nostra Regione e della provincia. La crisi, ma sappiamo che ormai si deve parlare di recessione ha una dimensione globale, ma sarebbe un errore pensare che poco si possa e si debba fare a livello locale. Al contrario, il nostro sistema economico ha bisogno di azioni e misure incisive e devono convergere tutte verso l economia reale, verso le imprese, il mondo del lavoro, per rispondere ai bisogni reali dei vari comparti produttivi. Il tessuto delle imprese che operano nella nostra regione e provincia è solido e vitale e con una grande capacità di resistenza ma deve essere supportato affinché possa superare questo momento di incertezza economica e strutturale di portata globale. In questo compito di analisi della situazione che si è creata nel fine 2008 ci avvaliamo di dati estratti da studi della Camera di Commercio competente per territorio, dati che evidenziano lo stato della nostra economia. Il quadro della situazione congiunturale dell economia perugina ha registrato nel terzo trimestre del 2008 un ulteriore, deciso, aggravamento rispetto ai due precedenti trimestri, anch essi negativi, ma ancora con qualche nota positiva. Nell ultimo trimestre 2008 il segno meno caratterizza l andamento di tutti i settori dal Manifatturiero al quello del Commercio: calano Produzione, Fatturato e Ordinativi e per di più in maniera più accentuata rispetto al dato nazionale e anche a quello delle altre regioni del Centro Italia. Le maggiori criticità si registrano nelle imprese di maggiori dimensioni, mentre sembrano più resistenti quelle medie e piccole. Una situazione preoccupante che però non scoraggia la capacità di rigenerarsi e la propensione a fare impresa che si registra a livello territoriale. Nel terzo trimestre 2008 in Provincia di Perugia sono nate 924 nuove imprese, e di contro, 699 hanno cessato l attività, con un saldo positivo per 225 unità. Al di là di ogni considerazione statistica, è straordinario constatare come nel mezzo di una crisi epocale, c è chi ha la forza, la determinazione e lo spirito d iniziativa per avviare una nuova esperienza imprenditoriale. Proprio in considerazione della propensione a fare impresa che è sinonimo della cultura imprenditoriale del nostro territorio ( prevalenza dalla piccola e media impresa) è necessario tracciare delle linee prioritarie di intervento che permettano: sostegno alle imprese per l internazionalizzazione onde stimolare l export e favorire accordi commerciali; sostegno al turismo e infine interventi di rilancio dei consumi. La grande priorità del nostro territorio provinciale è rappresentata dagli interventi sulle Infrastrutture, a cominciare dall Aeroporto dell Umbria e dalla realizzazione dell asse viario Quadrilatero Umbria / Marche,mentre continuano a mancare interventi decisivi per il sistema infrastrutturale altotiberino. Pertanto per l Umbria come per il resto dell Italia, i nodi da affrontare sono per lo più di carattere strutturale; è necessaria una attenta analisi sulle caratteristiche sociali ed economiche del territorio, sulla sua struttura economico produttiva, sulla specializzazione dei settori di attività e la loro collocazione nella filiera produttiva, queste sono le basi per predisporre linee programmatiche efficaci di intervento e rilancio dell economia. Sono necessari interventi mirati e capaci di creare sinergie specifiche e strutturali per gettare basi solide di ripresa, permettendo, così, alla nostra economia regionale e provinciale di superare, anzi di uscire rafforzata da questa fase congiunturale nettamente negativa. Si riportano in sintesi alcune tabelle sulle attività economiche presenti nell ambito provinciale rapportandole al dato regionale, del centro Italia e dell Italia, nonché il valore aggiunto per settore e infine le previsioni al 2011 del valore aggiunto globale ( dati disponibili 2007): pagina 33

34 pagina 34

35 Per secoli città di frontiera, Città di Castello mantiene una peculiare apertura verso le regioni confinanti. La natura del suo stesso dialetto, per i profondi legami con il marchigiano settentrionale e il romagnolo, conferma una secolare proiezione del territorio tifernate verso il nord-est; così come la feconda e crescente sintonia con la limitrofa Valtiberina toscana appare portatrice di promettenti sviluppi per l'intera valle. A livello economico, in considerazione della centralità del territorio nei processi di sviluppo dell' Alta Valle del Tevere, sono da riprendere e valorizzare tutti quegli aspetti di programmazione dello sviluppo di questa area che tengano conto delle specificità e della connessione tra industrializzazione leggera e urbanizzazione delle campagne ( per industrializzazione leggera non si intenda il prevalere di certi settori produttivi su altri ma pagina 35

36 anche il particolare ambiente sociale e della cosiddetta campagna urbanizzata). Città di Castello si evidenzia anche per la sua inclusione a livello nazionale tra i distretti, la specializzazione produttiva è la cartotecnica. Il distretto della grafica-cartotecnica di Città di Castello vanta una tradizione propria nella stampa e nella grafica che risale al Settecento. Si evidenza come il territorio e quindi il mercato di riferimento dove opera la Cassa di Risparmio di Città di Castello è ricco e dinamico e necessita di attenzione verso gli operatori economici a sostegno dei vari settori di riferimento, puntando a supportare le spinte innovative che possano assicurare al territorio una crescita avanzata e continua e permettere alla nostra economia reale di superare questo momento di crisi. pagina 36

37 I risultati economici Aspetti generali Al fine di consentire una lettura più immediata dei risultati di periodo, è stato predisposto un conto economico sintetico. Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n.262/05 della Banca d Italia, sono state effettuate alcune riclassifiche di voci sulla base di criteri espositivi più adatti a rappresentare l andamento gestionale. I criteri di riclassificazione del conto economico Nei prospetti che seguono e nei relativi commenti, vengono analizzati i risultati del conto economico dell esercizio 2008 raffrontandoli con quelli del consuntivo Il conto economico viene rappresentato secondo criteri espositivi ritenuti più adatti a rappresentare il contenuto delle voci secondo principi di omogeneità gestionale e attraverso opportune riclassificazioni, che hanno riguardato se presenti: - i dividendi da partecipazioni economicamente connessi con operazioni di finanziamento sono riclassificati nell ambito degli interessi netti; - i dividendi su azioni classificate tra le attività disponibili per la vendita e quelle detenute per la negoziazione, che sono stati riallocati nell ambito del risultato della negoziazione; - il risultato netto dell attività di copertura, che è stato ricondotto nel risultato dell attività di negoziazione; - gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita e di passività finanziarie, che sono stati riallocati nell ambito del risultato della negoziazione; - i recuperi di spese e di imposte e tasse, che sono stati portati a diretta diminuzione delle spese amministrative anziché essere evidenziati tra gli altri proventi di gestione; - gli utili e perdite da cessione o riacquisto di crediti, che sono stati appostati tra le rettifiche di valore nette su crediti; - le rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie, relative a garanzie, impegni e derivati su crediti, che sono state ricondotte nell ambito delle rettifiche di valore nette su crediti; - il rientro del time value su crediti, che è stato ricondotto tra gli interessi netti anziché essere allocato tra le rettifiche di valore nette su crediti, in quanto il fenomeno deriva direttamente dall applicazione del criterio del costo ammortizzato, in assenza di variazioni nella previsione dei flussi futuri attesi. Un impostazione coerente è stata utilizzata per il time value del Trattamento di fine rapporto del personale e dei Fondi per rischi ed oneri; - le svalutazioni durature di attività materiali ed immateriali, che sono state escluse dalle rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali che in tal modo esprimono il solo ammortamento per essere incluse in una voce residuale nell ambito della quale confluiscono anche le rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita, detenute sino alla scadenza ed altre operazioni finanziarie; - la componente di utile/perdita da cessione di partecipazioni, che viene ricondotta nell ambito degli utili e delle perdite su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti; - gli oneri di integrazione al netto delle imposte, indicando per tali quelli sostenuti a seguito dell applicazione degli accordi sindacali di gruppo in tema di esodi incentivati, a voce propria rettificando le voci spese per il personale e accantonamenti netti per rischi ed oneri e imposte sul reddito ; - i contratti DCS (Domestic Currency Swap) legati alle operazioni di raccolta in certificati di deposito denominati in Yen vengono classificati, secondo il segno, nelle attività/passività di negoziazione. La componente economica dei suddetti contratti è stata opportunamente trasferita dalla voce Risultato dell attività di negoziazione, alla voce Risultato netto da interessi. pagina 37

38 Conto economico riclassificato Voci del conto economico 31/12/ /12/2007 Voci del conto economico 31/12/ /12/2007 Voce 30 - Margine di interesse , ,63 + Voce 80 - Risultato netto dell'attività di negoziazione , ,78 + Voce 130 a) (Parziale) - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti (Rientro time value crediti) A , ,09 Interessi netti + Voce 150 a) (Parziale) - Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto) , ,43 + Voce 160 (Parziale) - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) , ,20 Voce 70 - Dividendi e proventi simili , ,03 B Dividendi Voce 70 (Parziale) - Dividendi e proventi simili (dividendi AFS/ HFT ) 0,00 0,00 riclassificato C Voce 210 (Parziale) - Utili (perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 0,00 0,00 Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 0,00 0,00 D Voce 60 - Commissioni nette , ,84 Commissioni nette , ,84 Voce 80 - Risultato netto dell'attività di negoziazione , ,62 + Voce 90 - Risultato netto dell'attività di copertura , ,15 - Voce 30 - Margine di interesse , ,78 E Risultato dell'attività di negoziazione + Voce 100 b) - Utile perdita da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita 4.963,37-173, , ,36 + Voce 100 d) - Utile perdita da cessione o riacquisto di passività finanziarie , ,60 + Voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 0,00 0,00 + Voce 70 (Parziale) - Dividendi e proventi simili (dividendi AFS/ HFT ) 0,00 0,00 F Voce Altri oneri/proventi di gestione , ,70 Altri proventi (oneri) di gestione Voce 190 (Parziale) - Altri oneri/proventi di gestione (recuperi costi diversi) , , , ,99 G SOMMA (A+B+C+D+E+F) , ,55 Proventi operativi netti , ,55 Voce 150a) - Spese per il personale , ,55 - Voce 150 a) (Parziale) - Spese per il personale (Fondo esuberi) , ,40 H Spese del personale 0, , , ,98 - Voce 150 a) (Parziale) - Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto) , ,43 I Voce 150b) - Altre spese amministrative , ,38 Spese amministrative + Voce 190 (Parziale) Altri proventi/oneri di gestione (recuperi costi diversi) , , , ,69 Voce Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali , ,38 J + Voce Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali , ,27 Ammortamento immobilizzazioni materiali e immateriali Voce 170 (Parziale) - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (svalutazioni durature) 0,00 0, , ,65 Voce 180 (Parziale) - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (svalutazioni durature) 0,00 0,00 L SOMMA (H+I+J) , ,32 Oneri operativi , ,32 M SOMMA( G+L) , ,23 Risultato della gestione operativa , ,23 N Voce Rettifiche di valore dell'avviamento 0,00 0,00 Rettifiche di valore su avviamenti 0,00 0,00 Voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri , ,13 O 0, ,80 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri , ,13 - Voce 160 (Parziale) - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) , ,20 Voce 100 a) - Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di crediti 0, ,17 + Voce 130 a) - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti , ,78 P - Voce 130 a) (Parziale) - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti (Rientro time value crediti) ,02 Rettifiche di valore nette su crediti ,09 + Voce 130 d) - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie , ,86 Voce 130 b) - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita 0,00 0,00 + Voce 130 c) - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla Q scadenza 0,00 0,00 Rettifiche di valore nette su altre attività + Voce 170 (Parziale) - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (svalutazioni durature) 0,00 0,00 + Voce 180 (Parziale) - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (svalutazioni durature) 0,00 0,00 Voce 100 c) - Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0,00 0, , , ,18 + Voce Utili (perdite) delle partecipazioni 0,00 0,00 Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su R Voce 210 (Parziale) - Utili (perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 0,00 0,00 altri investimenti , ,24 + Voce Risultato netto delle valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 0,00 0,00 + Voce Utili (Perdite) da cessione di investimenti , ,24 S SOMMA(M+N+O+P+Q+R) , ,16 Risultato corrente al lordo delle imposte , ,16 T Voce Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente , ,47 Imposte sul reddito dell'operatività corrente , ,23 + Voce 150 a) (Parziale) - Imposte su oneri di integrazione , ,30 + Voce 150 a) (Parziale) - Imposte su oneri di integrazione 0, ,96 + Voce 150 a) (Parziale) - Imposte su oneri di integrazione 0, ,50 U Voce Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 0,00 Utili (perdite) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto 0,00 delle imposte 0,00 0,00 Oneri di integrazione al netto delle imposte Esuberi certi , ,10 Oneri di integrazione al netto delle imposte Esuberi Ago 0, , , ,19 Esuberi incerti 0, ,31 W SOMMA( S+T+U) , ,74 Utile di periodo/esercizio , , , ,80 0, ,03 0,00 pagina 38

39 Voci 31/12/ /12/2007 (migliaia di euro) Variazioni assolute % Interessi netti ,7 Dividendi ,8 Commissioni nette (580) -7,7 Risultato dell'attività di negoziazione (271) -88,8 Altri proventi (oneri) di gestione 342 (31) 373 n.s. Proventi operativi netti ,1 Spese del personale (8.269) (8.147) 122 1,5 Spese amministrative (4.655) (4.011) ,1 Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali (543) (520) 23 4,4 Oneri operativi (13.466) (12.678) 788 6,2 Risultato della gestione operativa ,0 Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri (401) (336) 65 19,5 Rettifiche di valore nette su crediti (2.919) (2.875) 44 1,5 Rettifiche di valore nette su altre attività ,0 Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza e su altri investimenti (6) 11 (18) n.s. Risultato corrente al lordo delle imposte ,0 Imposte sul reddito dell'operatività corrente (4.555) (4.599) (43) -0,9 Oneri di integrazione al netto delle imposte 155 (1.820) 0,0 Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione (al netto delle imposte) ,0 Risultato netto ,0 I risultati economici del 2008 confermano un trend in atto da alcuni anni che evidenzia la positività delle strategie e della gestione della Cassa. Nel prosieguo della relazione sulla gestione si forniranno chiarimenti in merito alle citate dinamiche. Il risultato netto si attesta sui 6,7 milioni con un incremento di 2,5 milioni rispetto al Nella formazione di detti risultati i vari comparti hanno concorso in misura nel complesso equilibrata; le dinamiche dei vari aggregati sono commentate nelle pagine che seguono. pagina 39

40 Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato Il risultato economico del 2008 è stato ottenuto con un andamento dei proventi operativi netti linea con il 2007 anche se con incrementi dei valori rispetto agli stessi trimestri dello scorso anno; bisogna sottolineare che anche il 4 trimestre registra un deciso incremento sia rispetto al medesimo trimestre del 2007 sia rispetto ai precedenti trimestri del 2008, nonostante sia stato influenzato dalla recente crisi che ha colpito il settore bancario. Da notare come anche la dinamica delle commissioni nette risulti piuttosto stabile. Per la dinamica del risultato della gestione operativa valgono le stesse considerazioni espresse per l andamento commissionale, mentre il risultato ante imposte, pur superiore al medesimo dato del 2007, nel quarto trimestre mostra una decisa flessione riconducibile sostanzialmente alle politiche di stanziamento per i rischi e per i crediti attuate in concomitanza della chiusura del bilancio. Il risultato netto presenta un andamento decrescente nei diversi trimestri del 2008, influenzato principalmente dalle sopra citate politiche di stanziamento per i rischi su crediti. Voci 4 trimestre 3 trimestre trimestre 1 trimestre 4 trimestre 3 trimestre 2 trimestre (migliaia di euro) 1 trimestre Interessi netti Dividendi 1 (1) Commissioni nette Risultato dell'attività di negoziazione (12) (29) (26) 101 (41) 220 (37) 162 Altri proventi (oneri) di gestione (7) 33 (124) Proventi operativi netti Spese del personale (2.034) (2.134) (2.013) (2.087) (2.049) (2.082) (2.030) (1.986) Spese amministrative (1.163) (1.114) (1.234) (1.144) (1.004) (1.096) (987) (924) Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali (145) (132) (134) (132) (136) (125) (129) (131) Oneri operativi (3.342) (3.380) (3.381) (3.364) (3.189) (3.303) (3.146) (3.040) Risultato della gestione operativa Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri (176) (258) 99 (67) (130) (71) (104) (31) Rettifiche di valore nette su crediti (2.248) (424) (233) (14) (1.270) (766) (304) (535) Rettifiche di valore nette su altre attività Utili (perdite) su attività finanziarie detenute sino a scadenza - - e su altri investimenti (30) (6) 30-0 (1) 12 - Risultato corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell'operatività corrente (722) (1.052) (1.315) (1.466) (779) (1.175) (1.265) (1.380) Oneri di integrazione al netto delle imposte (34) (1.820) Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione - - (al netto delle imposte) Risultato netto (662) pagina 40

41 Proventi operativi netti Interessi netti (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % Rapporti con clientela ,9 Rapporti con banche n.s. Titoli in circolazione (5.125) (3.624) ,4 Differenziali su derivati di copertura (475) (618) (143) -23,1 Attività finanziarie di negoziazione (34) -12,3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Attività finanziarie disponibili per la vendita - 81 (81) n.s. Attività deteriorate ,4 Fondi rischi ed oneri e TFR (388) (314) 74 23,6 Altri interessi netti (29) -61,7 Interessi netti ,7 La dinamica degli interessi netti, fortemente influenzata dall aumento dei volumi e dalla dinamica dei tassi di mercato, evidenzia risultati totalmente positivi. L incremento degli interessi di 1,8 milioni di euro, pari al 9,7%, è frutto della diversa dinamica rilevata nelle varie componenti. La componente relativa agli interessi su rapporti con la clientela evidenzia un interessante incremento del 4,9%, pari a circa 1 milione, quale risultato dell ampliamento dello spread medio annuo di circa 18 b.p. passando dal 3,55% del 2007 al 3,73% del 2008 e dell incremento dei volumi intermediati. Per quanto riguarda la parte relativa a titoli in circolazione la voce mostra un andamento coerente con i tassi di mercato e complessivamente sconta un incremento di 1,5 milioni quale conseguenza oltre che dell adeguamento del costo della raccolta a medio e lungo termine ai tassi di mercato, anche di un significativo aumento dei volumi destinato in parte a compensare il deflusso rilevato nella raccolta indiretta. Complessivamente la componente clientela (rapporti con clientela, titoli in circolazione, coperture) evidenzia un decremento di 0,3 milioni pari all 1,9% rispetto al I crediti deteriorati contribuiscono con un incremento di 0,8 milioni conseguente e correlato alla quota di interessi effettivamente incassata nell anno oltre che all effetto tempo (time value) rilevato su precedenti stanziamenti. I rapporti con banche, rappresentati per lo più da titoli della Capogruppo per investimento delle eccedenze di liquidità evidenziano un incremento pari a 2,1 milioni rispetto al Dividendi e proventi simili La voce, sostanzialmente marginale rispetto al totale dei proventi, rileva una sostanziale invarianza rispetto al pagina 41

42 Commissioni nette (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % - garanzie rilasciate (12) -5,5 - servizi di incasso e pagamento (16) -1,7 - conti correnti (60) -2,3 - servizio Bancomat e carte di credito ,9 Attività bancaria commerciale (61) -1,5 - intermediazione e collocamento titoli ,5 - intermediazione valute ,0 - gestioni patrimoniali (*) (606) -38,7 - distribuzione prodotti assicurativi (77) -19,5 - altre commissioni intermediazione / gestione (181) -26,5 Attività di gestione, intermediazione e consulenza (510) -15,7 Servizi esattoriali Altre commissioni nette (9) -5,1 Totale commissioni nette (580) -7,7 (*) comprese commissioni su fondi comuni Per i proventi legati alle commissioni, il 2008 registra un decremento di 0,6 milioni di euro rispetto allo scorso anno. Il trend negativo, in corso già dal 2007, deriva principalmente dalla più volte richiamata difficoltà del mercato del risparmio gestito che per la Cassa ha determinato la contrazione di 0,6 milioni di euro, ma anche da alcuni provvedimenti legislativi dai quali è conseguita una sensibile riduzione delle fattispecie di applicabilità di taluni tipi di commissioni. (es. estinzione anticipata dei mutui, chiusure c/c, trasferimento titoli,etc.). Per quanto riguarda l andamento delle commissioni da attività bancaria tradizionale, il comparto risulta sostanzialmente in linea con lo scorso anno, mentre le commissioni da attività di intermediazione, gestione e consulenza evidenziano una flessione del 15,7% principalmente ascrivibile alla componente risparmio gestito (-38,7%) e solo in parte compensate dalle commissioni di collocamento di titoli (+74,5%). Nel complesso l aggregato sconta una contrazione del 7,7%. pagina 42

43 Risultato dell attività di negoziazione Voci 31/12/ /12/2007 assolute % Attività su titoli di debito (16) -11,9 Attività su azioni 1 1-0,0 Attività su valute ,0 Derivati di trading (19) 66 (85) n.s. Totale utili (perdite) su attività finanziarie di negoziazione (101) -42,6 Utili (perdite) da cessione di attività finanziarie disponibili per la vendita / passività finanziarie (migliaia di euro) variazioni Risultato netto dell'attività di copertura (123) 68 (191) n.s. Risultato dell'attività di negoziazione (271) -88,9 Il risultato dell attività di negoziazione al 31 dicembre 2008 riflette gli effetti valutativi della componente opzionale scorporata dai prestiti obbligazionari strutturati oltre che la parte relativa alla attività su titoli di debito, su valute e su derivati di trading. Il risultato è stato determinato dalle variazioni di fair value rilevate nel periodo nelle varie fattispecie. La voce registra, in termini assoluti, un lieve decremento rispetto al 31 dicembre 2007 e si attesta a 0,03 milioni di euro. Altri proventi ed oneri di gestione L aggregato in oggetto presenta nel 2008 un valore piuttosto contenuto, di circa 342 migliaia di euro derivante dalla contabilizzazione di varie fattispecie marginali. pagina 43

44 Oneri operativi Voci 31/12/ /12/2007 assolute % - spese per il personale dipendente (8.170) (8.080) 90 1,1 - spese per altro personale (migliaia di euro) variazioni - altri oneri del personale (286) (302) (16) - 5,3 - compensi amministratori e sindaci (219) (165) 54 32,7 - oneri personale distaccato presso la segnalante (467) (435) 32 7,4 - recuperi spese personale distaccato presso altre entità ,6 Spese del personale (8.269) (8.147) 122 1,5 - spese generali di funzionamento (972) (1.003) (31) - 3,1 - oneri per servizi prestati da soc. del gruppo e da terzi (2.453) (1.732) ,6 - imposte indirette e tasse (1.138) (1.148) (10) - 0,9 - spese di gestione immobili (591) (612) (21) - 3,4 - spese legali e professionali (145) (213) (68) - 31,9 - spese pubblicitarie e promozionali (192) (222) (30) - 13,5 - costi indiretti del personale (267) (153) ,5 - recupero di spese ed oneri ,0 Spese amministrative (4.654) (4.011) ,0 - immobilizzazioni immateriali (19) (5) 14 n.s. - immobilizzazioni materiali (524) (515) 9 1,7 Ammortamenti (543) (520) 23 4,4 Oneri operativi (13.466) (12.678) 788 6,2 Gli oneri operativi ammontano a 13,5 milioni rilevando un incremento di circa 0,8 milioni rispetto al 2007 pari al 6,2%. La variazione è ascrivibile completamente alle altre spese amministrative che evidenziano un incremento del 16%, pari a 0,7 milioni totalmente riconducibile alla revisione dei costi sostenuti dalla Cassa per i servizi prestati da Casse del Centro nonché ai costi del service Cedacri, che nello scorso esercizio hanno in parte beneficiato di eventi straordinari che ne hanno contenuto il costo. I saldi delle spese per il personale e dei costi per gli ammortamenti dell esercizio risultano invece in linea con i valori registrati al 31 dicembre 2007, evidenziando incrementi marginali. Risultato della gestione operativa Sintetizzando quanto sopra riportato, il risultato della gestione operativa si attesta a 14,4 milioni evidenziando un incremento rispetto ai 13,8 milioni del 2007 (+4,0%). pagina 44

45 Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri Voci 31/12/ /12/2008 assolute % Cause (241) (104) 137 n.s. Revocatorie (52) (119) (67) - 56,3 Altre (347) (419) (72) - 17,2 Esuberi (migliaia di euro) variazioni Totale accantonamento (640) (642) (2) - 0,3 Riconferimenti a conto economico (32) - 12,6 Effetto attualizzazione (35) - 66,0 Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri (401) (336) 65 19,3 La voce rappresenta l onere stimato connesso alle passività potenziali emerse nel corso dell esercizio a seguito delle valutazioni dei competenti settori della Cassa. Le fattispecie che hanno determinato gli accantonamenti sono riepilogate nella sintesi sopra riportata. Rettifiche di valore nette su crediti Voci 31/12/ /12/2007 (migliaia di euro) variazioni assolute % - sofferenze (1.046) (2.666) (1.620) - 60,8 - altri crediti deteriorati (2.242) (121) n.s. - crediti in bonis 61 (120) 181 n.s. Rettifiche nette per deterioramento dei crediti (3.227) (2.907) ,0 Rettifiche nette per garanzie e impegni n.s. Rettifiche di valore nette su crediti (2.919) (2.875) 44 1,5 L importo è relativo agli stanziamenti resi necessari dalla dinamica dei crediti rilevata nel periodo. Nel paragrafo a commento dei crediti a clientela verrà data ampia informativa sull argomento. Utili (perdite) su attività finanziarie detenute fino a scadenza e su altri investimenti La voce in oggetto presenta nel 2008 un valore contenuto, mantenendosi sui livelli marginali del pagina 45

46 Risultato corrente al lordo delle imposte Il risultato al lordo delle imposte per effetto di quanto fin ora commentato evidenzia un incremento del 4,0% passando dagli 10,6 milioni del 2007 agli 11,0 milioni dell esercizio in esame. Nel 2008, il carico fiscale è pari a 4,6 milioni, costituito: per 4,6 milioni di oneri per imposte correnti, rappresentate da Irap (1,0 milioni) e da Ires (3,6 milioni); per 0,3 milioni di oneri per la variazione delle imposte anticipate avvenuta nel 2008; per 0,3 milioni di ricavi per la variazione delle imposte differite avvenuta nel 2008; per 0,05 milioni di oneri connessi alla fiscalità del fondo oneri di integrazione. Il carico fiscale sopra indicato è stato determinato applicando le rilevanti modifiche apportate alle imposte sul reddito di competenza (Ires e Irap) dalle norme tributarie contenute nel già citato D.L. 112 del 25 giugno Nel calcolo delle imposte 2008 si è tenuto conto delle modificazioni introdotte dal recente decreto legge 29/11/2008 n. 185 (D.L. Anticrisi). Oneri di integrazione al netto delle imposte La voce riflette l onere, esposto al netto del relativo carico fiscale, connesso all attuazione degli accordi sindacali del 2007 e del 2008 afferenti gli esodi incentivati di personale. Risultato netto Il risultato netto si attesta a 6,7 milioni di euro con un incremento di 2,5 milioni di euro (+58%) rispetto ai 4,2 milioni del pagina 46

47 Gli aggregati patrimoniali Aspetti generali Al fine di consentire una lettura più immediata delle consistenze patrimoniali, è stato predisposto anche uno stato patrimoniale sintetico. Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n.262/05 della Banca d Italia, sono state effettuate alcune aggregazioni di voci. I criteri di riclassificazione dello stato patrimoniale Per lo stato patrimoniale, lo schema sintetico delle attività e passività è stato ottenuto attraverso alcuni raggruppamenti, finalizzati a fornire una lettura più chiara ed immediata della situazione patrimoniale e finanziaria che hanno riguardato: - l inclusione della Cassa e disponibilità liquide nell ambito della voce residuale Altre attività; - l aggregazione in un unica voce delle attività materiali e immateriali; - la rappresentazione su base netta dei crediti/debiti verso banche; - l aggregazione in un unica voce, denominata Raccolta da clientela dell ammontare dei Debiti verso clientela, dei Titoli in circolazione, nonché il valore netto dei relativi contratti derivati di copertura di fair value; - il raggruppamento in unica voce dei fondi aventi destinazione specifica (Trattamento di fine rapporto e Fondi per rischi e oneri); - l indicazione delle Riserve in modo aggregato; - i contratti DCS (Domestic Currency Swap), legati alle operazioni di raccolta in certificati di deposito denominati in Yen, vengono classificati, secondo il segno, nelle attività/passività di negoziazione. pagina 47

48 Stato patrimoniale riclassificato Voci dello stato patrimoniale 31/12/ /12/2007 Voci dello stato patrimoniale - Attivo riclassificato - Attivo Voce 20 (Attivo) - Attività finanziarie detenute per la negoziazione , ,04 Voce 40 (Passivo) - Passività finanziarie di negoziazione , ,77 Attività / passività finanziarie di negoziazione nette + Voce 30 (Attivo) Parziale - Attività finanziarie valutate al fair value Voce 50 (Passivo) Parziale - Passività finanziarie valutate al fair value Voce 40 (Attivo) - Attività finanziarie disponibili per la vendita , ,13 + Voce 80 (Attivo) Parziale - Derivati di copertura Attività disponibili per la vendita Voce 60 (Passivo) Parziale - Derivati di copertura 31/12/ /12/ , , , ,13 Voce 50 (Attivo) - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0,00 0,00 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0,00 0,00 Voce 60 (Attivo) - Crediti verso banche , ,55 - Voce 10 (Passivo) - Debiti verso banche , ,77 + Voce 80 (Attivo) Parziale - Derivati di copertura Voce 60 (Passivo) Parziale - Derivati di copertura Crediti verso banche netti + Voce 30 (Attivo) Parziale - Attività finanziarie valutate al fair value Voce 50 (Passivo) Parziale - Passività finanziarie valutate al fair value + Voce 90 (Attivo) Parziale - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 0,00 0,00 Voce 70 (Passivo) Parziale - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 0,00 0,00 Voce 70 (Attivo) - Crediti verso clientela , ,72 + Voce 80 (Attivo) Parziale - Derivati di copertura Voce 60 (Passivo) Parziale - Derivati di copertura Finanziamenti a clientela + Voce 30 (Attivo) Parziale - Attività finanziarie valutate al fair value + Voce 90 (Attivo) Parziale - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica , , , ,72 Voce 100 (Attivo) - Partecipazioni , ,87 Partecipazioni , ,87 Voce 110 (Attivo) - Attività materiali , ,15 Attività materiali e immateriali + Voce 120 (Attivo) - Attività immateriali ,55 56, , ,51 Voce 130 (Attivo) - Attività fiscali , ,65 Attività fiscali , ,65 Voce 140 (Attivo) - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 0,00 0,00 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 0,00 0,00 Voce 10 (Attivo) - Cassa e disponibilità liquide , ,44 + Voce 150 (Attivo) - Altre attività , ,90 Altre voci dell'attivo + Voce 80 (Attivo) Parziale - Derivati di copertura (cash flow) Voce 60 (Passivo) Parziale - Derivati di copertura (cash flow) , ,34 Totale dell'attivo , ,27 Totale attività nette , ,27 Voci dello stato patrimoniale 31/12/ /12/2007 Voci dello stato patrimoniale - Passivo riclassificato - Passivo Voce 10 (Passivo) - Debiti verso banche 0,00 0,00 Voce 60 (Attivo) - Crediti verso banche 0,00 0,00 + Voce 60 (Passivo) Parziale - Derivati di copertura Voce 80 (Attivo) Parziale - Derivati di copertura Raccolta interbancaria netta + Voce 50 (Passivo) Parziale - Passività finanziarie valutate al fair value 0,00 0,00 Voce 30 (Attivo) Parziale - Attività finanziarie valutate al fair value + Voce 70 (Passivo) Parziale - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 90 (Attivo) Parziale - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 20 (Passivo) - Debiti verso clientela , ,35 + Voce 30 (Passivo) - Titoli in circolazione , ,74 + Voce 50 (Passivo) Parziale - Passività finanziarie valutate al fair value Raccolta da clientela + Voce 60 (Passivo) Parziale - Derivati di copertura , ,45 Voce 80 (Attivo) Parziale - Derivati di copertura , ,14 + Voce 70 (Passivo) Parziale - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 0,00 0,00 Voce 40 (Passivo) - Passività finanziarie di negoziazione 0,00 0,00 Passività finanziarie nette di negoziazione Voce 20 (Attivo) - Attività finanziarie detenute per la negoziazione 0,00 0,00 31/12/ /12/2007 0,00 0, , ,40 0,00 0,00 Voce 80 (Passivo) - Passività fiscali , ,34 Passività fiscali , ,34 Voce 90 (Passivo) - Passività associate ad attività in via di dismissione 0,00 0,00 Passività associate ad attività in via di dismissione 0,00 0,00 Voce 100 (Passivo) - Altre passività , ,12 + Voce 60 (Passivo) Parziale - Derivati di copertura (cash flow) Altre voci del passivo Voce 80 (Attivo) Parziale - Derivati di copertura (cash flow) Voce 110 (Passivo) - Trattamento di fine rapporto , ,77 Fondi a destinazione specifica Voce 120 (Passivo) - Fondi per rischi ed oneri , , , , , ,84 Voce 180 (Passivo) - Capitale , ,00 Capitale , ,00 Voce 160 (Passivo) - Riserve , ,55 Voce 170 (Passivo) - Sovrapprezzi di emissione , ,97 Riserve (al netto delle azioni proprie) Voce 190 (Passivo) - Azioni proprie 0,00 0, , ,52 Voce 130 (Passivo) - Riserve da valutazione , ,30 Riserve da valutazione , ,30 Voce 200 (Passivo) - Utile (Perdita) d'esercizio , ,75 Utile (Perdita) d'esercizio , ,75 Totale del passivo , ,27 Totale patrimonio e passività nette , ,27 pagina 48

49 (migliaia di euro) Attività 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % Attività finanziarie di negoziazione (1.902) -31,8 Attività finanziarie disponibili per la vendita ,6 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Impieghi interbancari netti n.s. Finanziamenti a clientela (1.192) -0,3 Partecipazioni (18) -0,8 Attività materiali e immateriali (271) -3,1 Attività fiscali (1.367) -19,2 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre voci dell'attivo (2.046) -17,5 Totale attività nette ,3 (migliaia di euro) Passività 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % Raccolta interbancaria netta Raccolta da clientela ,7 Passività finanziarie di negoziazione (576) n.s. Passività fiscali (917) -31,6 Passività associate ad attività in via di dismissione Altre voci del passivo ,3 Fondi a destinazione specifica (1.509) -12,1 Capitale ,0 Riserve ,6 Riserve da valutazione ,2 Utile (perdita) di periodo ,0 Totale patrimonio e passività nette ,3 La situazione patrimoniale della Cassa al 31 dicembre 2008 evidenzia un significativo incremento della raccolta da clientela (+7,7%) che ha consentito l incremento delle disponibilità di tesoreria investite in operazioni volte alla ricerca del miglior rendimento possibile combinato con un contenuto profilo di rischio. Nelle successive tabelle di dettaglio e nei relativi commenti, sempre con la finalità di una più efficace rappresentazione della composizione degli aggregati, si è inoltre provveduto all indicazione su base netta delle attività e passività finanziarie di negoziazione. pagina 49

50 Crediti verso clientela (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % - Conti correnti ,3 - Mutui ,2 - Anticipazioni e finanziamenti (139) -1,5 - Altri finanziamenti ,4 - Crediti deteriorati ,0 Impieghi ,3 Crediti rappresentati da titoli (36.297) n.s. Valore netto dei connessi contratti derivati di copertura di fair value Finanziamenti a clientela (1.192) -0,3 L aggregato dei crediti verso clientela registra un andamento in linea con il precedente esercizio (-0,3%), attestandosi a 458,5 milioni di euro. Tale risultato è frutto di incrementi rilevati negli impieghi a clientela, in particolare nel comparto mutui per 13,2 milioni di euro e altri finanziamenti chirografari per 11,6 milioni di euro, in parte mitigati dalla variazione nella voce crediti rappresentati da titoli, per 36 milioni di euro, risultante dalla dismissione dei contratti assicurativi di capitalizzazione che non garantivano più adeguata remunerazione. I crediti deteriorati evidenziano un incremento, di circa 5,3 milioni di euro, quale effetto della attuale situazione di instabilità del sistema economico internazionale che sta portando effetti negativi anche nell economia del territorio. Finanziamenti clientela Composizione finanziamenti clientela ,74% 2,55% 0,00% 18,87% Conti correnti - Mutui - Anticipazioni e finanziamenti - Altri finanziamenti 31/12/ /12/ Crediti deteriorati Crediti rappresentati da titoli 1,97% 49,88% - Conti correnti - Mutui - Anticipazioni e finanziamenti - Altri finanziamenti - Crediti deteriorati Crediti rappresentati da titoli pagina 50

51 Crediti verso clientela qualità del credito (migliaia di euro) 31/12/ /12/2007 Rettifiche Rettifiche Esposizione di valore Esposizione Esposizione di valore Esposizione lorda complessive netta lorda complessive netta - Sofferenze (4.348) (2.955) Incagli (2.660) (940) Crediti ristrutturati Crediti scaduti / sconfinanti (222) (256) Crediti deteriorati (7.230) (4.151) Crediti in bonis (4.850) (4.980) Totale (12.080) (9.131) Il complesso dei crediti deteriorati si attesta, su base lorda, a 18,9 milioni. Le sofferenze lorde sono pari a 8,2 milioni con un incremento di 1,9 milioni rispetto allo scorso anno (31,1%). Da segnalare che tale incremento percentuale è riconducibile anche all operazione di cessione pro-soluto di crediti, effettuata lo scorso anno in prossimità della chiusura dell esercizio, che ha notevolmente diminuito il saldo delle sofferenze lorde al 31 dicembre In aumento risultano anche i crediti incagliati lordi, e i crediti scaduti / sconfinati, rispettivamente di 4,6 milioni e 1,8 milioni di euro. La percentuale di copertura dei fondi rischi sulle sofferenze, mantenendosi sempre su livelli consistenti, è pari al 53,3% (al 31 dicembre 2007 era 47,5%) e sui crediti incagliati e scaduti/sconfinanti è pari al 26,8% (al 31/12/2007 era 27,5%). L incidenza di tutti i crediti deteriorati netti sul totale dei crediti a clientela netti passa dall 1,4% del 2007 al 2,5% del A fronte della rischiosità implicita nei crediti in bonis sono stati effettuati accantonamenti su base collettiva per un ammontare pari a 4,9 milioni che rappresentano una percentuale media dell 1,07%, coerente con la medesima percentuale del 2007, sulla consistenza delle posizioni performing. La misura di tale stanziamento è ritenuta congrua per fronteggiare le prevedibili rischiosità fisiologicamente insite nei crediti nell attuale condizione di instabilità dei mercati. pagina 51

52 (migliaia di euro) Qualità dei crediti verso clientela 31/12/ /12/2007 Differenza Copertura = 53,30% Copertura = 47,49% Sofferenze - valore lordo rettifiche di valore valore netto Sofferenze nette/crediti verso clientela 0,83% 0,71% Copertura = 26,80% Copertura = 27,52% Incagli e altri crediti deteriorati - valore lordo rettifiche di valore valore netto Copertura = 1,07% Copertura = 1,09% Crediti in bonis - valore lordo rettifiche di valore valore netto In coerenza con le impostazioni seguite a livello civilistico e recependo anche le indicazioni ricevute dall Organo di Vigilanza i crediti vengono esposti al netto degli interessi di mora maturati per i quali è peraltro prevista la svalutazione integrale; tale evento non pregiudica le capacità informative in tema di crediti netti ma rettifica esclusivamente le % di copertura dei crediti. La dinamica dei crediti deteriorati lordi e delle relative rettifiche di valore viene riportata nella parte E della Nota integrativa nella Sezione 1 - dedicata alla illustrazione delle politiche di gestione del rischio di credito. pagina 52

53 Raccolta da clientela (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % - Depositi (1.470) -5,5 - Conti correnti e altri conti ,4 - Altre partite n.s. - Operazioni pronti c/termine ,9 Debiti verso clientela ,0 Titoli in circolazione ,3 Valore netto dei connessi contratti derivati di copertura di fair value (15) 545 (560) n.s. Totale raccolta diretta ,7 Raccolta indiretta (36.860) -8,6 Massa amministrata (4.239) -0,5 La raccolta diretta da clientela, inclusiva dei titoli in circolazione, si è attestata a 458 milioni di euro, segnando un incremento di 32,6 milioni, pari al 7,7% rispetto all ammontare di fine Il contributo più rilevante alla crescita è rilevabile nei conti correnti (+8,9 milioni) nelle operazioni pronti contro termine (+11,3 milioni) e nei titoli in circolazione (+14,0 milioni); tali forme tecniche hanno consentito di assorbire i deflussi rilevati nella fattispecie dei depositi. La variazione positiva registrata nella raccolta diretta, comunque, non è riuscita ad assorbire completamente i deflussi derivanti dalla raccolta indiretta pari a circa 37 milioni di euro (-8,6%). Nel complesso il valore della massa amministrata al 31 dicembre 2008 si attesta su 850 milioni di euro, contro gli 854 milioni del 31 dicembre 2007 (-0.5%). Raccolta clientela ,0% 5,6% ,1% ,8% - 12,5% 0,1% Depositi - Conti correnti e altri conti - Altre partite - Operazioni pronti c/termine Titoli in circolazione derivati copertura - Depositi - Conti correnti e altri conti - Altre partite 31/12/ /12/ Operazioni pronti c/termine Titoli in circolazione derivati copertura La composizione per forma tecnica evidenzia come i titoli in circolazione (36,1%) e i c/c (45,8%) rappresentino la quasi totalità della raccolta diretta da clientela. pagina 53

54 Voci Raccolta indiretta 31/12/ /12/2007 (migliaia di euro) variazioni assolute % - Patrimoni gestiti (43.959) -31,1 - di cui fondi comuni di investimento (32.631) -25,7 - Prodotti assicurativi e fondi pensione (5.474) -10,9 Totale risparmio gestito (49.433) -25,8 Raccolta amministrata ,3 - di cui fondi comuni di investimento (3.985) -43,3 Raccolta indiretta (36.860) -8,6 - di cui fondi comuni di investimento (36.616) -26,8 La raccolta indiretta evidenzia complessivamente una flessione dell 8,6% totalmente attribuibile alla componente gestita, che sconta una flessione del 25,8% riconducibile alle difficoltà rilevate da alcuni anni a livello sistemico nel comparto e intensificatesi nell ultimo trimestre del Tale flessione oltre che dalle dinamiche commerciali di investimento è dovuta in parte all effetto valutativo sugli strumenti finanziari gestiti, che al 31 dicembre 2008 ha un impatto negativo di circa 13 milioni di euro. La variazione negativa della componente gestita è in parte mitigata da un incremento nella componente amministrata pari al 5,3%. Le difficoltà rilevate nel mercato del risparmio della raccolta indiretta sono peraltro proseguite anche all inizio dell esercizio 2009 confermando l attuale crisi strutturale del comparto , ,0 Raccolta Indiretta Composizione raccolta indiretta - Patrimoni gestiti; 24,93% , , ,0 0,0 - Patrimoni gestiti - Prodotti assicurativi e fondi pensione Raccolta amministrata 31/12/ /12/2007 Raccolta amministrata; 63,65% - Prodotti assicurativi e fondi pensione; 11,41% La ricomposizione della raccolta indiretta secondo quanto commentato in precedenza, vede aumentare il peso della raccolta amministrata che si attesta al 63,65%. pagina 54

55 Attività / passività finanziarie di negoziazione (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % - Obbligazioni e altri titoli di debito (1.428) -25,7 - Titoli di capitale e quote di O.I.C.R. 2 4 (2) -50,0 Titoli di negoziazione (1.430) -25,8 - Valore netto contratti derivati su titoli di debito e tassi di interesse (35) (46) (11) -23,9 - Valore netto contratti derivati su valute (3) (104) (101) -97,1 - Valore netto contratti derivati su titoli - di capitale e indici azionari 1 9 (8) -88,9 - Valore netto contratti derivati di credito - Valore netto contratti derivati di negoziazione (37) (141) (104) -73,8 Altre passività di negoziazione Attività finanziarie di negoziazione (1.326) -24,5 Il portafoglio titoli di negoziazione registra una diminuzione di 1,4 milioni di euro, rilevabile, per la quasi totalità, nella voce Obbligazioni e Altri titoli di debito, conseguente alla vendita di titoli di stato presenti in portafoglio al 31 dicembre 2007 e dal rimborso di titoli in scadenza. Le altre variazioni sono relative alle oscillazioni di fair value rilevate alla data del 31 dicembre Per quanto riguarda i derivati di trading, il cui valore netto risulta negativo per 0,1 milioni, il portafoglio è rappresentato da contratti su titoli di debito e tassi di interesse e su titoli di capitale e indici azionari. Attività finanziarie disponibili per la vendita (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % - Obbligazioni e altri titoli di debito Titoli di capitale e quote di O.I.C.R Titoli disponibili per la vendita Investimenti partecipativi ,0 - Investimenti di private equity - Investimenti azionari disponibili per la vendita ,0 Crediti disponibili per la vendita - Valore netto dei connessi contratti derivati di copertura di fair value - Attività finanziarie disponibili per la vendita ,0 La voce in esame evidenzia, come da disposizioni della Capogruppo, la riclassifica dal comparto Partecipazioni della società Gepafin che ha subito inoltre una plus pari a 30 /mgl In tale voce sono inoltre da evidenziare la variazione positiva di fair value del titolo SIA-SSB Spa e la vendita delle azioni della Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo. pagina 55

56 Partecipazioni (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % Partecipazioni di collegamento e di controllo congiunto - 18 (18) n.s. Altre partecipazioni (1) (0) Totale (19) -0,8 La voce rappresenta ora esclusivamente la partecipazione in Banca d Italia poiché la partecipazione in Gepafin, come precedentemente illustrato, è stata classificata nella voce Investimenti partecipativi del comparto Attività finanziarie disponibili per la vendita. Posizione interbancaria netta (migliaia di euro) Voci 31/12/ /12/2007 variazioni assolute % - impieghi (1.998) -21,1 - raccolta (53.787) (44.362) ,2 Posizione interbancaria netta a vista (46.322) (34.899) ,7 - impieghi n.s. - raccolta (1.303) (986) ,2 Posizione interbancaria netta a termine n.s. Valore netto dei connessi contratti derivati di copertura di fair value Raccolta interbancaria netta n.s. A fine 2008 la posizione interbancaria netta mostra un incremento del saldo positivo complessivo, che passa dai 19,5 milioni di euro di fine 2007 ai 63,9 milioni di euro al 31 dicembre L incremento è da ascriversi principalmente alla posizione interbancaria netta a termine che registra un aumento di 55,8 milioni rispetto ai valori del 2007 ed è frutto della sottoscrizione di titoli della Capogruppo. L operazione di investimento in suddetti titoli è stata perfezionata per gli evidenti vantaggi in termini di contribuzione interessi, utilizzando le risorse derivanti dalla risoluzione dei contratti di capitalizzazione con imprese di assicurazione in essere al 31 dicembre pagina 56

57 Fondi a destinazione specifica Tale voce è costituita dal fondo per rischi ed oneri e dal trattamento di fine rapporto (rispettivamente voce 120 e 110 del Passivo dello schema ufficiale). Di seguito si fornisce evidenza della movimentazione di detti fondi. Fondi trattamento di fine rapporto 31/12/ /12/2007 (migliaia di euro) variazioni assolute % A. Esistenze iniziali ,6 B. Aumenti (197) -49,6 B.1 Accantonamento dell'esercizio ,2 B.2 Altre variazioni in aumento (205) n.s. C. Diminuzioni n.s. C.1 Liquidazioni effettuate n.s. C.2 Altre variazioni in diminuzione (129) n.s. D. Rimanenze finali (624) -13,4 Altri fondi Composizione: Voci 31/12/ /12/2007 (migliaia di euro) variazioni assolute % 1. Fondi di quiescenza aziendali (153) -6,5 2. Altri fondi rischi ed oneri (732) -13,3 2.1 controversie legali ,9 2.2 oneri per il personale (981) -35,1 2.3 altri ,4 Totale (885) -11,3 pagina 57

58 Variazioni: (migliaia di euro) Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell'esercizio C.2 Altre variazioni in diminuzione D. Rimanenze finali Oltre agli accantonamenti accumulati per il Trattamento di fine rapporto del personale per 4,0 milioni di euro, la voce include Fondi per rischi ed oneri per complessivi 6,9 milioni. Questi ultimi sono riferiti per 2,2 milioni a fondi di quiescenza, mentre l ammontare residuo, pari a 4,7 milioni, fronteggia gli oneri connessi a cause passive con terzi e revocatorie (per 1,6 milioni), al personale (1,8 milioni) e ad altri rischi (1,3 milioni). Relativamente alle variazioni degli Altri Fondi bisogna evidenziare che l accantonamento del periodo, al netto delle riconduzioni di fondi è riferito per 0,2 milioni di euro ad oneri per cause passive, azioni revocatorie e per 0,2 milioni e ad altri rischi, mentre l utilizzo per 0,1 milioni di euro ad oneri per cause passive, azioni revocatorie e per 0,2 milioni riferibile ad altri rischi; i restanti 0,5 milioni sono relativi all utilizzo del fondo esuberi per gli esodi dell anno. Va evidenziato che tra le altre variazioni in diminuzione è presente la riconduzione, per 0,2 milioni, del fondo oneri per il personale, relativo al piano esodi 2007, nelle altre passività, in seguito alla definizione del perimetro di esodi per il 2007 e dell importo da erogare. Le rimanenti variazioni in diminuzione sono costituite da riconduzioni di precedenti accantonamenti relativi al fondo oneri per il personale, non più giustificati. L effetto attualizzazione complessivo è quantificabile nell esercizio in 0,2 milioni di euro, ed è rilevabile nella voce altre variazioni in aumento. pagina 58

59 Le attività e passività fiscali Viene riportata una sintesi delle tabelle, più compiutamente illustrate nel contesto delle Nota Integrativa, con riferimento alle principali poste fiscali. Attività per imposte anticipate: composizione (migliaia di euro) 31/12/ /12/2007 Imposta Imposta Ires Irap totale Ires Irap totale Svalutazione crediti Altre differenze Totale Passività per imposte differite: composizione (migliaia di euro) 31/12/ /12/2007 Imposta Imposta Ires Irap totale Ires Irap totale Immobilizzazioni materiali Plusvalenze Altre differenze Totale Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) (migliaia di euro) 31/12/ /12/ Importo iniziale Aumenti Diminuzioni Importo finale Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) (migliaia di euro) 31/12/ /12/ Importo iniziale Aumenti Diminuzioni Importo finale pagina 59

60 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) (migliaia di euro) 31/12/ /12/ Importo iniziale 2-2. Aumenti Diminuzioni Importo finale 2 2 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Componenti reddituali/valori (migliaia di euro) 31/12/ /12/ Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3. Riduzione delle imposte correnti dell esercizio (+) 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Imposte di competenza dell esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (4.586) (4.285) (257) (354) (4.555) (4.599) pagina 60

61 Il patrimonio netto Il patrimonio netto al 31 dicembre 2008 comprensivo dell utile di esercizio ammonta a 65,4 milioni contro i 60,4 milioni del 31 dicembre Il Patrimonio rileva pertanto un incremento di 5 milioni (+8,2%) che deriva dall incremento dell utile di esercizio per 2,5 milioni e all assegnazione della quota dell utile 2007 per 2,5 milioni; tali variazioni in aumento sono parzialmente rettificate dalla diminuzione della riserva di valutazione per 0,07 milioni di euro. Di seguito viene riportata la variazione delle riserve da valutazione: Riserve da valutazione (migliaia di euro) Voci Riserva Variazione Riserva 31/12/2007 del 31/12/2008 periodo Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività materiali Copertura dei flussi finanziari Leggi speciali di rivalutazione Altre Riserve da valutazione pagina 61

62 Il patrimonio di vigilanza e coefficienti di solvibilità Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d Italia Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali. Tale normativa ha subito, nel tempo, radicali modifiche tese all adeguamento della stessa alla nuova disciplina del bilancio basata sui principi contabili internazionali IAS/IFRS ed alla normativa prudenziale c.d. Basilea 2. In particolare sono stati recepiti nelle disposizioni i cosiddetti filtri prudenziali, indicati dal Comitato di Basilea, che hanno lo scopo di salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall applicazione dei principi contabili IAS/IFRS. Con il 12^ aggiornamento della circolare n. 155 del 18/12/1991 istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali, emanato il 5/2/2008, sono stati istituiti i nuovi schemi segnaletici prudenziali, individuali e consolidati, connessi con il recepimento delle direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale (2006/48/CE e 2006/49/CE) operato con la circolare 263 del 27/12/2006 nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche. (migliaia di euro) Patrimonio di vigilanza 31/12/ /12/2007 e coefficienti di solvibilità Patrimonio di base (tier 1) Patrimonio supplementare (tier 2) - Elementi da dedurre Patrimonio di vigilanza Rischi di credito Rischi di mercato Rischi operativi Riduzione dei requisiti patrimoniali per banche appartenenti a gruppi bancari (9.616) - Altri requisiti prudenziali - - Requisiti prudenziali Eccedenza patrimoniale rispetto al minimo richiesto Attività di rischio ponderate Coefficienti di solvibilità % - Patrimonio di base al netto delle - preference shares / Totale attività di rischio ponderate - Patrimonio di base/ Totale attività di rischio ponderate 12,80 11,63 Patrimonio totale/ Totale attività di rischio ponderate 12,80 11,63 Come si rileva dalla tabella precedente, il patrimonio di vigilanza ammonta a 62 milioni, con un incremento di circa 4 milioni di euro rispetto alla fine del La modifica del calcolo delle attività di rischio conseguente all adozione dell impianto Basilea 2 ha fatto sì che, anche in forza della riduzione del requisito patrimoniale applicato alle Banche facenti parte di Gruppi, i rapporti qualitativi migliorassero sensibilmente rispetto a quelli precedentemente calcolati in regime Basilea 1. Il core tier 1 (minimo 6%) passa infatti da 11,63% a 12,80% così come il rapporto tra patrimonio totale e attività di rischio totali passa da 11,63% a 12,80%. Con i parametri vigenti, l eccedenza patrimoniale rilevata è pari a migliaia di euro. pagina 62

63 La Struttura Attività organizzativa E proseguita nel corso del 2008 l attività di consolidamento del Modello Distributivo Allineato (Mo.D.A.) attraverso l emanazione di una nuova regolamentazione per rispondere alle mutate situazioni del mercato ed alle esperienze maturate nei primi mesi di avviamento del progetto. Come noto, il modello distributivo si incentra sul concetto della classificazione della clientela per tipologie omogenee di clienti (privati, imprese) all interno delle quali si è provveduto alla segmentazione, portafogliazione ed alla successiva assegnazione della clientela stessa a Gestori appartenenti alla varie strutture che compongono la rete con l obiettivo di affermare la centralità del cliente e garantire allo stesso una gestione del rapporto bancario più efficace e qualitativamente adeguata. Il modello è finalizzato a rendere la struttura commerciale della banca più efficace nei confronti delle esigenze del mercato con l introduzione di una gestione specializzata per tipologia di cliente, tenendo altresì conto delle peculiarità della realtà territoriale di riferimento. Nel corso dell anno sono entrate in vigore le nuove norme in materia di antiriciclaggio previste nel decreto Legislativo n. 231 con il quale è stata riordinata in un unico testo la materia precedentemente disciplinata da varie fonti normative e introdotte previsioni volte a rafforzare il quadro di prevenzione e contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo. L introduzione, sin dall inizio dell anno, dell obbligo di adeguata verifica e, dal successivo mese di aprile, di importanti novità in materia di limitazione all uso del contante e dei titoli al portatore, assegni e libretti di deposito al portatore (limitazione quest ultima successivamente rivista da nuovo Governo con proprio decreto del 25 giugno 2008), ha comportato un pesante sforzo sia in termini organizzativi che di formazione del personale con un significativo impatto, anche economico, sull operatività della banca. Dal 1 gennaio 2008 ha poi trovato applicazione anc he la normativa europea in tema di Coefficienti patrimoniali obbligatori meglio conosciuta come Basilea 2 che ha visto impegnato un Gruppo di Lavoro organizzato nei seguenti tre filoni progettuali principali: - rischio di credito; - rischio di mercato e secondo pilastro; - rischio operativo. Per tutte le tre tipologie di rischio per il 2008 è stata utilizzata la metodologia standardizzata. In data 19 maggio 2008, così come da tempo pianificato nell ambito dell Eurosistema, è avvenuta la migrazione della piazza finanziaria italiana al nuovo sistema di regolamento lordo TARGET2 (Trans-Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System 2), basato su una piattaforma unica condivisa (Single Shared Platform - SSP). Il nuovo sistema, al quale partecipiamo indirettamente (per il tramite della Capogruppo), risponde alla domanda di servizi armonizzati ed evoluti da parte delle banche e del mercato (in particolar modo per la gestione della liquidità), alle esigenze poste dall ampliamento dell Unione Europea e dell Eurosistema, alla ricerca di più elevati livelli di efficienza con l adozione di avanzate soluzioni tecnologiche, alle nuove istanze in tema di business continuità. L avvio della nuova piattaforma ha determinato anche la sostituzione della messaggistica RNI con la messaggistica Swift a fine anno Attività commerciale L ultima parte dell anno 2008, è stato caratterizzato da un quadro congiunturale non facile a causa di una profonda crisi economica e finanziaria, ma ciò non ha inciso sul buon andamento della Banca che è riuscita a superare il risultato dell anno precedente. L attività commerciale, basata su di un moderno modello distributivo aziendale che coinvolge tutte le strutture e tutto il personale della Rete Commerciale, ha mantenuto come obiettivo principale quello di pagina 63

64 assicurare, a tutti i vari segmenti di clientela, servizi dedicati e specializzati in funzione alle specifiche esigenze di ciascuna tipologia. In particolare ogni iniziativa intrapresa della Banca si propone di rafforzare relazioni durature e profittevoli con i clienti sia attraverso l adozione di un modello di gestione che consente di valorizzare ed individuare le loro esigenze e le loro aspettative, sia migliorando la qualità del servizio attraverso lo sviluppo di un offerta che sia in sintonia con l andamento del mercato e con le attese del cliente. Questo è stato reso possibile ampliando ulteriormente la gamma di prodotti e servizi e soprattutto sviluppando ancora di più l attività di consulenza sia per gli investimenti che per i finanziamenti. L anno 2008 ha evidenziato un risultato economico sicuramente positivo rispetto al 2007 confermando il buon andamento degli ultimi anni sia sul piano della raccolta diretta, sia sul piano degli impieghi, sia anche attraverso un attenta gestione dei costi che ha consentito un miglioramento in termini di efficienza produttiva. Gli impieghi sono cresciuti in maniera significativa sia per il comparto a breve termine che per quello a medio lungo termine, anche se il perdurare dell incertezza sui mercati finanziari e sulla ripresa del ciclo economico si è manifestato attraverso una diminuita propensione ai consumi ed una riduzione della domanda di mutui nella parte finale dell anno. Anche con riferimento alla raccolta diretta i risultati sono stati molto positivi ed in crescita rispetto al precedente anno e questo è stato possibile perché, in un momento di grande instabilità dei mercati, si è cercato di proporre alla clientela la più vasta gamma possibile di strumenti finanziari, sia con prodotti di propria emissione sia con prodotti messi a disposizione dalla Capogruppo, in moda da riuscire a soddisfare tutte le possibili esigenze della clientela in termini di rapporto rischio/rendimento. Continua ad essere evidente, in maniera ancora più forte degli anni precedenti, la preferenza del settore privato nei confronti di investimenti a basso rischio. In stretta relazione con i trend positivi è da sottolineare la capacità della Cassa di proporsi come un affidabile partner finanziario dei risparmiatori e degli imprenditori locali; ciò consente di creare importanti sinergie tra raccolta denaro e impiego dello stesso, in favore di un ulteriore sviluppo del territorio che, pur nelle difficoltà generali dell economia italiana, si conferma uno dei più attivi della Regione. La Cassa infatti, da sempre radicata sul territorio, si propone di essere il punto di riferimento per l economia locale promuovendo iniziative e adottando comportamenti che portino allo sviluppo del tessuto economico e alla crescita dell intera collettività; per tale motivo viene riservata particolare attenzione ai rapporti con le istituzioni locali (Comuni, associazioni di categoria ecc..). E proseguita ed anzi intensificata l attività di informazione/formazione di tutte le figure professionali che lavorano in Rete con incontri periodici e ripetuti per rispondere adeguatamente alle esigenze di un mercato sempre in evoluzione e sempre più competitivo. pagina 64

65 Dinamica crediti e depositi per provincia / sportello CREDITI PER PROVINCIA / SPORTELLO 3,4000 3,3822 3,3500 3,3000 3,2500 3,2000 3,1500 3,1000 3,1269 3,2062 3,1794 set-08 giu-08 mar-08 dic-07 3,0500 3,0000 2,9500 PERUGIA DEPOSITI PER PROVINCIA / SPORTELLO 4,45 4,4 4,35 4,3 4,25 4,2 4, , , ,40924 set-08 giu-08 mar-08 dic-07 4,15 4,1 4,05 PERUGIA pagina 65

66 Dinamica clienti e conti correnti NUM ERO CLIENTI NUM ERO CONTI CORRENTI pagina 66

67 Dinamica raccolta diretta e impieghi RACCOLTA DIRETTA IM PIEGHI pagina 67

68 Attività creditizia Per quanto riguarda l attività creditizia, la Cassa, come già evidenziato nei precedenti esercizi, ha attuato la strategia tracciata dalle linee guida indicate dal Consiglio di Amministrazione, in coerenza alla missione affidata dalla Capogruppo alle banche territoriali, con particolare attenzione alla diversificazione del rischio creditizio attraverso un opportuno frazionamento dello stesso per importo, settore e ramo di attività economica. Per il credito a medio-lungo termine, la Cassa nel 2008 ha erogato 71 milioni di euro, mantenendo il livello di attenzione atteso in base ai principi di diversificazione sopra espressi, rivolgendosi prevalentemente al segmento privati/famiglie con crediti assistiti da garanzia reale, normalmente ipotecaria, sia direttamente che attraverso la concessione di finanziamenti ad imprese di costruzione finalizzati alla realizzazione di iniziative edilizie a carattere residenziale privato e destinati quindi al frazionamento e successivo accollo, ottenendo il massimo risultato per quanto riguarda il frazionamento del rischio, raggiungendo soggetti occupati nei più svariati settori e rami di attività economica. Le concessioni del credito tengono conto della qualità e solidità delle controparti alle quali il credito è concesso, delle capacità imprenditoriali e professionali di cui sono in possesso e delle loro prospettive di reddito. Tengono inoltre conto dell appartenenza a gruppi aziendali e del supporto di eventuali garanzie. Il tutto nel costante rispetto del principio di coerenza tra il rendimento dell impiego e l importo erogato, la forma tecnica del fido concesso e le caratteristiche del progetto finanziato. Nei comparti produttivi maggiormente esposti ad andamenti congiunturali ciclici, il sostegno creditizio della Cassa viene assicurato a quelle imprese che, attraverso una chiara visione strategica dei management ed adeguati parametri di capitalizzazione, si presentano più idonee a sostenere le pressioni competitive. Altri interventi specifici sono effettuati a sostegno del settore del commercio al dettaglio, dell artigianato e turistico - alberghiero anche attraverso le Associazioni di categoria e relative cooperative di garanzia. L intero processo riguardante l erogazione del credito (istruttoria, delibera, gestione e revisione della relazione) è codificato in un apposito regolamento interno, periodicamente aggiornato per mantenerne la rispondenza e l efficacia in relazione alla evoluzione della normativa e dei contesti operativi. La fase istruttoria, volta all acquisizione degli elementi necessari alla valutazione del merito creditizio delle controparti richiedenti, si basa sull analisi dei dati economici, finanziari, patrimoniali, prospettici ed andamentali delle controparti e dei soggetti garanti, integrata per le imprese da informazioni qualitative relative ai mercati in cui operano, alle strutture organizzative di cui dispongono ed ai loro prodotti. La valutazione del merito mira al dimensionamento delle potenzialità economico/finanziarie e patrimoniali al fine di prefigurare l intervento creditizio più adeguato, per tipologia di rapporto e modalità di utilizzo, alle attese della Clientela. Tale fase si conclude con una proposta da sottoporre all approvazione dell organo delegato competente ed alla eventuale successiva delibera in tempi assolutamente rapidi in modo da rispondere alle sempre più pressanti esigenze di efficienza che il mercato ci impone. La Cassa ha provveduto nel corso del 2008 all istruttoria ed alla delibera di n pratiche di fido per un totale deliberato di milioni di euro. La Cassa a livello di impieghi verso clientela ha registrato un incremento su base annua del 8,29%; a sostenerne la dinamica hanno essenzialmente contribuito le imprese non finanziarie e le famiglie consumatrici in riferimento alla tenuta delle domande di credito sul medio-lungo termine che per le famiglie consumatrici è rappresentato da mutui per acquisto abitazioni e dal credito al consumo. pagina 68

69 Cassa di Risparmio di Città di Castello: Impieghi per settore di attività Valori espressi in /000 SOFFERENZE INCAGLI SCADUTI BONIS TOTALE Utilizzi % Utilizzi % Utilizzi % Utilizzi % Utilizzi % AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE - 0,0% - 0,0% - 0,0% ,7% ,7% SOCIETÀ FINANZIARIE - 0,0% - 0,0% 1 0,0% ,4% ,4% SOCIETÀ NON FINANZIARIE ,4% ,4% ,5% ,1% ,9% ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE - 0,0% 5 0,1% 87 2,8% 688 0,2% 779 0,2% FAMIGLIE CONSUMATRICI ,6% ,8% ,9% ,0% ,2% FAMIGLIE PRODUTTRICI ARTIGIANE 1 0,0% 3 0,1% - 0,0% ,3% ,3% FAMIGLIE PRODUTTRICI ALTRE - 0,0% 33 0,7% ,8% ,8% ,9% ALTRO - 0,0% - 0,0% - 0,0% ,5% ,5% TOTALE Composizione portafoglio per settore di attività FAMIGLIE PRODUTTRICI ARTIGIANE 0% FAMIGLIE CONSUMATRICI 26% FAMIGLIE PRODUTTRICI ALTRE 1% ALTRO 0% AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 1% SOCIETÀ FINANZIARIE 0% ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE 0% SOCIETÀ NON FINANZIARIE 72% pagina 69

70 Ripartizione del credito problematico per settore FAMIGLIE CONSUMATRICI; 3.970; 34% FAMIGLIE PRODUTTRICI ARTIGIANE; 3; 0% AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE; -; 0% ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE; 91; 1% SOCIETÀ NON FINANZIARIE; 7.188; 61% SOCIETÀ FINANZIARIE; 1; 0% Composizione del portafoglio crediti per settore di attività AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE FAMIGLIE CONSUMATRICI PROBLEMATICO BONIS PROBLEMATICO BONIS SOCIETÀ FINANZIARIE FAMIGLIE PRODUTTRICI ARTIGIANE PROBLEMATICO BONIS PROBLEMATICO BONIS SOCIETÀ NON FINANZIARIE FAMIGLIE PRODUTTRICI ALTRE PROBLEMATICO BONIS PROBLEMATICO BONIS ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AL SERVIZIO DELLE FAMIGLIE ALTRO PROBLEMATICO BONIS PROBLEMATICO BONIS pagina 70

71 Il presidio dei rischi ed il sistema dei controlli interni Il sistema di controllo interno la funzione di Auditing e la funzione Conformità Il Modello del Sistema dei Controlli Interni in vigore sin dal 2006 è uno strumento di governo aziendale destinato al conseguimento delle seguenti finalità: realizzazione degli obiettivi e delle strategie aziendali; efficacia ed efficienza dei processi aziendali; affidabilità ed integrità delle informazioni contabili e gestionali; conformità delle operazioni con la normativa esterna (leggi e normativa di vigilanza) e con le regole interne (politiche, piani, regolamenti, norme e procedure interne); salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite. Per quanto concerne l attività di internal audit, svolta sulla rete di sportelli e sulle unità centrali della Cassa, la stessa è stata affidata in outsourcing, unitamente alla Funzione di Controllo Interno, al Servizio Auditing di Casse del Centro; le attività di interfaccia sono in capo all Ufficio Amministrazione e Servizi Generali. L esito delle verifiche ispettive svolte dal Servizio Auditing di Casse del Centro viene comunicato alla Cassa mediante la redazione di appositi reports predisposti secondo impostazione e lay-out standardizzati, indirizzati al Presidente del Collegio Sindacale ed al Referente Auditing aziendale che provvede ad informare la Direzione Generale ed il Comitato Esecutivo Come più analiticamente riportato nella parte E della Nota integrativa, il Servizio Auditing di Casse del Centro esercita, in linea con gli indirizzi formulati dalla Capogruppo, l'azione di sorveglianza sul regolare andamento dell operatività e dei processi, al fine di prevenire e rilevare l insorgere di comportamenti o situazioni anomale e rischiose, valutando la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni e la sua idoneità a garantire l efficacia e l efficienza dei processi aziendali, la salvaguardia del valore delle attività, la protezione delle perdite, l affidabilità e l integrità delle informazioni contabili e gestionali, la conformità delle operazioni sia alle politiche stabilite dagli organi di governo aziendali sia alle normative interne ed esterne. Per quanto riguarda in particolare quest ultimo argomento, attività di compliance nel mese di luglio 2008 si è costituito presso Casse del Centro l Ufficio di Conformità, funzione permanente e indipendente alla quale sono state trasferite, con decorrenza , le competenze in materia precedentemente svolte dal servizio Auditing. La funzione di controllo di conformità redige, con periodicità almeno annuale, le relazioni sull attività svolta e sulla situazione complessiva dei reclami ricevuti. Tali relazioni, che illustrano le verifiche effettuate e i risultati emersi, le misure adottate per rimediare a eventuali carenze rilevate e le attività pianificate, vengono inviate a CONSOB ai sensi della vigente normativa. l Servizio Auditing di Casse del Centro nell espletare le sue attività nel corso del 2008 ha effettuato i seguenti interventi che hanno riguardato vari aspetti: ISPEZIONI presso Filiali: 13 La Tina 9 Passignano sul Trasimeno 19 Arezzo 2 Lama 6 Selci 5 San Giustino FOLLOW-UP ISPEZIONI su Filiale Pistrino e Centro Imprese ANALISI DEI PROCESSI : Sconfini di Conto Corrente / Procedura Sconfini Operational Risk Management pagina 71

72 Trasparenza - avvisi al pubblico Negoziazione in c/proprio Ricezione/trasmissione ordini Sicurezza e salute dei lavoratori Tutela ambientale FOLLOW-UP PROCESSI Continuità Operativa e Restore/Backup dei Dati (controllo e verifica su Service Cedacri) CONTROLLI A DISTANZA : Antiriciclaggio - gennaio 2008 Antiriciclaggio - febbraio 2008 Assegni sospesi Effetti a P.U. Registrazioni Privacy Rapporti SBF, Sconto e D.I. associati a Persone Fisiche Operatività rapporti accesi a Dipendenti Situazione partite contabili sospese su uffici centrali Antiriciclaggio marzo 2008 Rettifiche valuta operatività clienti su servizi di investimento sospesi con banche corrispondenti Dell operato e dell esito delle verifiche viene fornito agli Organi Societari, alla Direzione e agli Enti Istituzionali competenti (Banca d Italia, Consob, ecc.) una tempestiva e sistematica informativa. Modello di organizzazione, gestione e controllo ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001. Il Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (il Decreto 231 ) prevede un regime di responsabilità amministrativa degli Enti nel caso in cui una persona fisica, che ivi rivesta funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione, oppure una persona fisica sottoposta al controllo ed alla vigilanza di questa, commetta determinati reati (i Reati ) a vantaggio o nell interesse dell Ente stesso. Tale responsabilità, in merito alla quale è competente il giudice penale, può comportare sanzioni che vanno da quelle pecuniarie fino alla revoca di autorizzazioni e della sospensione dell attività della società. Tuttavia, è prevista una forma di esonero di responsabilità nel caso in cui l Ente dimostri di aver adottato ed efficacemente attuato un modello di organizzazione, gestione e controllo (il Modello ) idoneo a prevenire la realizzazione degli illeciti penali considerati. Strumentale alla costruzione del Modello è l individuazione delle aree aziendali nel cui ambito vi è il rischio potenziale di commissione dei reati (le Aree Sensibili ) e delle eventuali procedure già esistenti idonee a prevenire gli stessi. Il Modello vigente, ha conferito all Organismo di Vigilanza, individuato nel Servizio Auditing di Casse del Centro S.p.A., i poteri di iniziativa e di controllo necessari allo svolgimento delle attività di vigilanza sul funzionamento e sull osservanza: del Modello da parte delle strutture interessate della Società e sul relativo aggiornamento; sull effettiva efficacia e capacità dei processi operativi e della rispettiva normativa, in relazione alla struttura aziendale e al contesto di riferimento, di prevenire comportamenti illeciti, proponendo, sulla base di verifiche e laddove se ne riscontri l esigenza, l aggiornamento del Modello al Consiglio di Amministrazione, e dei processi di controllo, alle funzioni interessate. Nel corso dell anno 2008 è stato portato avanti dalla società di consulenza Protiviti Srl, scelta da Intesa Sanpaolo, il progetto avviato dalla Capogruppo, denominato convergenza modelli 231/2001, intervento, finalizzato a ridefinire ed aggiornare il sistema dei modelli di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D. Lgs. 231, della Capogruppo e delle società controllate, addivenendo al contempo a conformare i Modelli a quello adottato dalla Capogruppo. L attività giunta nella sua fase conclusiva, ha prodotto un nuovo Modello approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 18/12/2008. Per quanto attiene il processo della Finanza, in particolare nella prestazione dei servizi di investimento ed accessori alla clientela, la Banca si attiene alle disposizioni legislative e regolamentari che ne disciplinano l'esercizio. pagina 72

73 Con la Legge 18 aprile 2005 n. 62, nonché con normativa secondaria emanata dalla Consob in data 29 novembre 2005, è stata recepita nell ordinamento italiano la Direttiva 2003/6/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio in materia di abusi di mercato. La legge ha la finalità di preservare l integrità dei mercati finanziari e la fiducia del pubblico negli strumenti finanziari ivi negoziati e ha introdotto nuove norme in materia di abuso di informazioni privilegiate (più correntemente conosciuto sotto l accezione di insider trading) e di manipolazione di mercato. Le norme attuative emanate dalla Consob presentano significativi impatti operativi sulle società quotate in borsa, che sono tenute a una gestione particolarmente attenta e strutturata delle informazioni privilegiate, nonché sugli intermediari cui è stato attribuito un ruolo attivo di contrasto ai fenomeni di abuso di mercato mediante l obbligo di segnalazione delle operazioni sospette. Ulteriori adempimenti riguardano gli accresciuti standard di trasparenza e correttezza cui sono assoggettate le raccomandazioni di investimento destinate al pubblico. Gli abusi di mercato rientrano altresì nel campo di applicazione del D.lgs. 231/2001 in tema di responsabilità amministrativa degli enti; per cui è stato necessario adottare e porre in essere regole di organizzazione, gestione e controllo idonee a prevenire i reati della specie. Parallelamente la Cassa si è dotata di norme e regole in materia di Market Abuse. Dal 1 aprile 2006, le banche sono infatti tenute a segnalare alla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) le c.d. operazioni sospette cioè gli ordini disposti dai propri clienti aventi a oggetto strumenti finanziari quotati (o in corso di quotazione) in uno dei mercati dell Unione Europea, quando è ragionevole sospettare che gli stessi configurino un abuso di mercato, nella forma dell abuso di informazioni privilegiate o della manipolazione del mercato. pagina 73

74 Presidio dei rischi Rischio di Credito Per quanto riguarda tale rischio, i controlli nelle fasi operative, vanno distinti nei due sottoprocessi: Concessione del credito e Misurazione e controllo dei rischi di credito. Relativamente al primo sottoprocesso, di pertinenza del Servizio Crediti, tutte le concessioni vengono istruite utilizzando la procedura Pratica di fido elettronica che assicura il rispetto dei limiti di delega concessi, la tracciabilità degli interventi e i reports periodici specifici. Il monitoraggio del credito erogato e le attività di misurazione e gestione del rischio di credito rappresentano momenti centrali nel processo del credito. A livello aziendale sono definiti i criteri di rilevazione, valutazione, gestione e classificazione dei crediti anomali e le modalità di raccordo di tali criteri con quelli previsti per le segnalazioni di vigilanza. L Unità aziendale responsabile del controllo andamentale dei crediti e della gestione del rischio di credito è individuata nell Ufficio Controllo Crediti. In merito all individuazione delle anomalie nei rapporti creditizi, oltre alla disamina dei vari tabulati prodotti giornalmente e mensilmente in ordine a sconfinamenti, rate insolute, centrale rischi ecc., i supporti informatici principalmente utilizzati e dai quali vengono individuate specifiche anomalie sono: il Sistema Esperto Andamento Cliente (SEAC), il Credit Rating System (CRS) e la procedura Iter Controllo Crediti (ICC); in particolare sono attivi il monitoraggio sistematico delle posizioni anomale, mensile e trimestrale, tramite la procedura SEAC ed il monitoraggio tramite la procedura ICC per mezzo della quale vengono storicizzati gli interventi. Con tali supporti le eventuali anomalie evidenziate vengono analiticamente esaminate dalla Filiale e dall Ufficio Controllo Crediti il quale ultimo provvede periodicamente a relazionare la Direzione Generale ed il Consiglio di Amministrazione in merito ai risultati delle verifiche. Nel contesto della Nota Integrativa Parte E, verrà data ampia informativa, sia qualitativa che quantitativa, sui rischi e sulle correlate politiche di copertura. Rischio di Liquidità Per l analisi di tale tipologia di rischio si rimanda alla nota integrativa Parte E, dove verrà data ampia informativa, sia qualitativa che quantitativa. Rischio di Mercato Per l analisi di tale tipologia di rischio si rimanda alla nota integrativa Parte E, dove verrà data ampia informativa, sia qualitativa che quantitativa. Rischio Antiriciclaggio A partire dall anno 2006, a seguito dell introduzione del nuovo sistema informativo, delle modifiche apportate al modello organizzativo e dell introduzione della nuova normativa aziendale, i controlli sulle registrazioni Antiriciclaggio vengono effettuati: - al primo livello, dalle singole Dipendenze, cui spetta l effettuazione di controlli di linea periodici che includono anche l ambito Antiriciclaggio ; - al secondo livello, dal Servizio Auditing CdC, che opera sia attraverso l effettuazione di ispezioni in loco sulle Dipendenze, sia attraverso la metodologia dei controlli a distanza. Questi ultimi, effettuati dal Servizio Auditing su base pressoché mensile, prevedono la produzione di un report che include una serie di casistiche con evidenze di anomalie sulle registrazioni Antiriciclaggio, imputabili generalmente a disguidi od errori operativi compiuti dagli operatori di Filiale nell utilizzo delle procedure informatiche. Il relativo report mensile viene quindi inviato alla struttura di riferimento della Cassa (Amministrazione e Servizi Generali) che provvede a sua volta a trasmettere alle Filiali interessate le evidenze di anomalie riscontrate, a raccogliere le relative risposte e ad apportare, ove necessario, eventuali rettifiche alle registrazioni Antiriciclaggio, raccolte in Archivio Unico Informatico. L Ufficio Amministrazione e Servizi Generali della Cassa si rende altresì parte attiva del processo di controllo del Rischio Antiriciclaggio effettuando: - formazione continua sugli operatori, in relazione a richieste di chiarimento di carattere operativo o normativo; pagina 74

75 - monitoraggio delle evidenze di anomalie, sia attraverso i tabulati di evidenza prodotti dal sistema informativo, sia attraverso l utilizzo di procedure informatiche all uopo predisposte; si ricorda, tra queste ultime, il diagnostico Diana predisposto dall Ufficio Italiano dei Cambi allo scopo di fornire agli Intermediari Abilitati la possibilità di effettuare controlli automatizzati sulle registrazioni in Archivio Unico Informatico, allo scopo di individuare e correggere anomalie od eventuali incongruenze tra i vari elementi delle registrazioni medesime. Nel corso dell anno è stata altresì effettuata la formazione Antiriciclaggio prevista dalla normativa ed annualmente deliberata dal Consiglio di Amministrazione, al fine di fornire a tutte le figure professionali il necessario aggiornamento. La formazione svolta ha avuto l obiettivo di fornire al personale il previsto aggiornamento normativo sulla base delle novità introdotte con il D.Lgs n. 231/2007 nonché la necessaria formazione tecnica sull utilizzo delle specifiche modalità e procedure operative. Sono operanti misure organizzative rivolte al rispetto delle normative vigenti in materia di trasparenza (legge 154/1992), applicazione di tassi non usurari (legge 108/1996) mentre per quanto attiene al rispetto della privacy (D.Lgs. 30 giugno 2003 n.196 Codice in materia di protezione dei dati personali) è stato aggiornato e redatto il Documento Programmatico sulla Sicurezza, relativo alle misure minime di sicurezza da adottare per il trattamento dei dati. Rischi Operativi L'attività di gestione dei Rischi Operativi è proseguita, nel corso del 2008, seguendo le linee guida tracciate dalla Capogruppo. Secondo tali direttive, ai fini del calcolo del requisito patrimoniale per i Rischi Operativi sia a livello di Gruppo che individuale, la nostra Azienda ha adottato per l anno 2008 il metodo Standardizzato (TSA). Nell ambito del modello complessivo di governo dei Rischi Operativi è stato introdotto un processo di Auto-diagnosi che anche la nostra Società ha svolto, in collaborazione con l Ufficio Risk Management di Casse del Centro, al fine di fornire flussi informativi alla competenti strutture della Capogruppo. Tale processo di Auto-diagnosi si è articolato sostanzialmente in: - Analisi dei dati di perdita: tale attività viene eseguita con continuità all interno della struttura aziendalmente preposta; i risultati vengono riportati con cadenza semestrale all attenzione del Consiglio di Amministrazione; - Valutazione del Contesto Operativo (VCO): valutazione qualitativa del profilo di rischio aziendale; attività eseguita con l ausilio dell Ufficio Risk Management, tramite l analisi della rilevanza e del presidio degli elementi del contesto operativo (Fattori di Rischio); - Analisi di Scenario (AS): valutazione quantitativa del profilo di rischio aziendale; tale attività, similmente a quanto già effettuato nel 2007 tramite processo denominato Self Risk Assessment, è stata eseguita mediante la raccolta di stime soggettive, miranti ad individuare e valutare i rischi potenziali ed espressi, in qualità di Responsabile di Struttura bancaria, dal Direttore Generale; - Analisi di Coerenza (AC): attività di competenza dell Ufficio Risk Management, finalizzata alla verifica della congruenza dei risultati dei processi illustrati ai punti precedenti. Le risultanze di tali attività sono state inviate alle competenti strutture della Capogruppo ai fini delle analisi e valutazioni complessive. E stata effettuata nel dicembre 2008 a valere per il 2009 la dichiarazione di conformità, che scaturisce dal processo di autovalutazione dei requisiti qualitativi previsti dalla normativa, per partecipare, a livello consolidato, al perimetro TSA del Gruppo e per adottare il metodo TSA a livello individuale. Per il calcolo del requisito patrimoniale secondo la metodologia TSA si utilizzerà l applicativo di Gruppo Intesa Sanpaolo. Presso l Ufficio Risk Management CdC è stato istituito l Operational Risk Manager Decentrato (ORMD), che coordina l attività dei Referenti delle Casse (ORM). Rischi sulla Continuità Operativa In aderenza alla normativa di Vigilanza ed alle politiche di Gruppo sono state realizzate le attività di verifica in materia di continuità operativa secondo il principio di approccio incrementale al fine di assicurare miglioramenti nel continuo delle soluzioni adottate. Le verifiche hanno evidenziato un miglioramento della situazione rispetto a precedenti interventi di audit svolti nel 2007, anche se permangono ancora punti di attenzione. Cedacri ha predisposto un piano di continuità che non comprende i servizi telematici, mentre Casse del Centro ha effettuato una prova di funzionamento del pagina 75

76 piano di continuità operativa nei primi giorni del 2008 in ambiente di produzione adottando le Policy aziendali contenute nel documento, che si è concluso con esito positivo. Riguardo alle attività incrementali per il sistema informativo dipartimentale oltre alla effettuazione delle prove annuali sul Disater Recovery, switch della rete trasmissione dati e continuità operativa, si procederà all adozione del Modello Organizzativo di Gestione della Crisi nella versione unificata a livello di Gruppo Intesa Sanpaolo. Rischi connessi ai Servizi Accentrati Come sopra riportato, la banca ha sottoscritto con Intesa Sanpaolo e Casse del Centro specifici contratti di service riguardanti le seguenti aree: - auditing; - back office crediti, finanza, sistemi di pagamento; - amministrazione e controllo di gestione; - organizzazione e information tecnology; - servizio di telecomunicazioni; - gestione del personale; - coordinamento commerciale; - risk management; - comunicazione interna; - decisioni creditizie; - gestione assicurazioni e tutela aziendale. E pertanto compito dei singoli responsabili ottimizzare i processi e lo svolgimento dei relativi controlli che tendono a garantire la regolarità del servizio, il contenimento dei rischi e, soprattutto, l attendibilità e l affidabilità delle risultanze contabili. La titolarità relativa alla movimentazione e ai saldi dei conti di pertinenza delle unità contabili gestite dai back office è attribuita a Casse del Centro, responsabile delle situazioni contabili prodotte e delle scritture obbligatorie. Per l insieme delle attività affidate in outsourcing, un ulteriore controllo è demandato al Servizio Auditing di Casse del Centro che ha effettuato verifiche mirate nell ambito della programmazione annuale, provvedendo all informativa dovuta al Referente aziendale. Rischi informatici e documento programmatico della sicurezza E proseguita l attività di verifica e potenziamento del sistema informativo al fine di prevenire i rischi connessi, per quanto previsto dal D.Lgs. 196/2003. Le attività di controllo sono svolte a vari livelli dalle funzioni aziendali delegate, con particolare attenzione alla verifica che le misure di sicurezza adottate siano costantemente adeguate al mutare dei rischi derivanti da accessi non autorizzati, da modifiche o distruzioni, sia accidentali che intenzionali. Nel corso dell anno si è provveduto anche all aggiornamento del Manuale privacy ad uso degli incaricati al trattamento dei dati. Con lo stesso vengono fornite istruzioni alle quali tutti i dipendenti devono attenersi nell adempimento della propria mansione, al fine di rispettare gli obblighi imposti dal D. Lgs. 196/03 in termini di trattamento dei dati personali e misure di sicurezza ad essi applicate. Sono state altresì emanate istruzioni comportamentali da rispettare e procedure da porre in atto in caso di ispezioni, accertamenti e controlli da parte di incaricati dell Ufficio del Garante della Privacy. Per quanto attiene il Codice in materia di protezione dei dati personali (cfr. D. Lgs 196/2003) è in corso di emanazione il DPS per l anno 2009 previsto dalla norma entro il 31 marzo di ogni anno. Rischi per esposizione verso prodotti finanziari percepiti dal mercato come rischiosi La Cassa non presenta al 31 dicembre 2008, esposizioni verso, o garantite da, soggetti appartenenti a Gruppi Bancari esteri, ivi incluse le società veicolo riconducibili a tali Gruppi, di cui allo specifico elenco pagina 76

77 distribuito da Banca d Italia (c.d. Soggetti Rilevanti ), nonché strumenti finanziari emessi dagli stessi soggetti rilevanti. Immobili Nel corso dell anno è proseguita l attività di manutenzione degli immobili allo scopo di garantire la funzionalità delle strutture ivi installate e rendere funzionali gli ambienti di lavoro anche nel rispetto del Decreto Legislativo 81/2008. Sono stati iniziati e portati a termine i lavori per la ristrutturazione presso la Sede Centrale dei locali a piano terra in via Mario Angeloni in Città di Castello per la realizzazione degli Uffici Private, è stata inoltre ristrutturata la facciata esterna lato Hotel Tiferno. Nell ottica di adeguamento della struttura alle nuove esigenze tecnologiche e in particolare nell intento di riduzione del rischio, con il supporto di Casse del Centro, per il parco ATM sono state portate a termine le operazioni inerenti il progetto Sistema certificato EMV - microcircuito che ha comportato l acquisto e l installazione di nuovi Bancomat in sostituzione di altrettanti vecchi modelli obsoleti e l upgrade degli ATM non compatibili con il nuovo software. Inoltre, sempre ai fini della sicurezza, presso la filiale di Riosecco è proseguito il piano di aggiornamento degli impianti di allarme e TVCC sostituendo il vecchio modello analogico con impianti digitali. Organico e gestione del personale Al 31 dicembre 2008 l organico della Cassa era costituito da n.132 dipendenti a tempo indeterminato (n. 66 uomini, n. 66 donne), di cui n. 12 con contratto di lavoro a tempo parziale. Per l effetto combinato tra le entrate e le uscite registratesi in corso d anno la Cassa al 31 dicembre 2008 conta un numero di persone iscritte a libro matricola inferiore di n.5 unità rispetto al 31 dicembre dell anno precedente. A fronte di questa diminuzione si è registrato un incremento delle persone destinate alla rete commerciale con un conseguente ulteriore miglioramento del rapporto di distribuzione delle risorse tra Rete e direzione. Da segnalare che per effetto delle uscite di dipendenti pensionati e/o che hanno aderito al fondo esuberi con decorrenza 1/1/2009 a tale data il numero degli organici risulta in diminuzione di n. 13 unità (rispetto al 31/12/2007) ed a tale data ( ) è pertanto pari a 124 unità. La distribuzione per gradi a fine anno era la seguente: Quadri direttivi n. 46 Personale appartenente alle Aree Professionali n. 86 Le assunzioni del personale sono avvenute, d intesa con CdC e con la Capogruppo ISP, sotto forma di consolidamento di rapporti già esistenti, con contratti a tempo determinato (n. 2 ) e con contratti di apprendistato (n. 8). Particolare rilevanza è stata attribuita alla formazione del personale. Nel corso del 2008 sono state erogate n.702 giornate di formazione che hanno interessato n.115 dipendenti ed hanno riguardato: formazione destinata in modo mirato alla figura ed al ruolo dei direttori di filiale; addestramento su nuove procedure riguardanti il comparto crediti, titoli, condizioni e antiriciclaggio; iniziative a supporto delle figure individuate dal nuovo modello distributivo MO.D.A. con particolare riguardo alla formazione dei gestori; interventi previsti dalle disposizioni del Regolamento ISVAP (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo) che obbliga gli Intermediari a formare adeguatamente il personale dedicato all intermediazione assicurativa. Tale tipo di formazione, articolato in 3 moduli, ha interessato 79 persone alle quali è stato rilasciato un attestato finale di idoneità alla vendita di prodotti assicurativi alla clientela; interventi formativi di natura commerciale su nuovi prodotti del Gruppo e di natura normativa sulla Mifid e sul ricircolo del contante. Nel campo dei rapporti con le OO.SS., il 2008 può essere considerato l anno della sottoscrizione degli accordi di armonizzazione con le policy ed i criteri gestionali della capogruppo. Si tratta infatti di un momento pagina 77

78 particolarmente importante dal punto di vista delle relazioni sindacali che pone la cassa ed il suo personale in modo uniforme rispetto all intero gruppo ISP. In tale contesto sono stati pertanto abrogati tutti gli accordi integrativi precedentemente vigenti presso la Cassa. Interventi pubblicitari Nel corso del 2008 è proseguita l attività di promozione dell immagine della Cassa sia con la presenza su pubblicazioni a carattere locale rivolte ai segmenti imprese e famiglie che attraverso la sponsorizzazione di alcune iniziative ed interventi di particolare rilievo. Da segnalare inoltre l attenzione della Cassa di Risparmio di Città di Castello su aspetti particolari della vita del nostro territorio con interventi anche dal punto di vista culturale e sociale e di solidarietà. La Cassa anche nel 2008 per ribadire la volontà di essere banca del territorio ha messo a disposizione di soggetti esterni, pubblici e privati, il complesso di Palazzo Vitelli (scenario ambientale di particolare pregio che esprime incisivamente il tratto identitario che lega Città di Castello con la Cassa di Risparmio di Città di Castello) per iniziative di particolare valore culturale, turistico sociale (Croce Rossa Italiana, LION S Club, Ordine dei Cavalieri di Malta, Istituto di Psicoterapia, Unione Ciclistica Castello, Confindustria, UMANA sezione Industriali di Città di Castello, Mostra Nazionale del Fumetto, Mostra del Tartufo, ecc) e nel periodo natalizio è stata ospitata la Mostra Tavole Natalizie che ha visto la partecipazione di molte aziende del nostro territorio e finalizzata alla raccolta di fondi per sostenere un progetto benefico presentato dalle associazioni di volontariato del territorio. Panorama aereo del complesso monumentale di Palazzo Vitelli Si ricorda poi la sponsorizzazione della Mostra Vincenzo Mollica Occupazione abusiva di quadri pubblici tenutasi a Palazzo Vitelli da Giugno a Settembre 2008 (mostra di fumetti). Come per gli anni trascorsi la Cassa sponsorizza l evento Festival delle Nazioni di Musica da Camera (41 edizione). E da richiamare in particolare lo spettacolo Idan Raichel The Idan Raichel s Project tenutosi il 21 agosto in Piazza Matteotti,anteprima del Festival delle Nazioni del 2008, come omaggio della Cassa alla Città. Anche nel 2008,in concorso, con le altre Casse Umbre, Casse del Centro e Intesa Sanpaolo, la nostra Cassa ha partecipato alla realizzazione del concerto di Natale nella Basilica di San Francesco di Assisi. La Cassa di Risparmio di Città di Castello ha partecipato inoltre anche con propri stand alla Mostra Nazionale del Cavallo ed alla Giornata del Mobile in Stile ed alla sponsorizzazione della prima edizione della mostra mercato della ceramica contemporanea denominata Terra Citernae svoltasi presso il palazzo comunale di Citerna. La Cassa di Risparmio di Città di Castello continua la sua opera di supporto al Comune di Citerna per realizzazione di una sala museale per ospitare le opere dello scrittore Bartoccini e di collaborazione con il Comune di Città di Castello, sulla base di apposita convenzione, per la valorizzazione di un sistema museale integrato presso Villa Garavelle. La società IANUS continua la sua opera di intervento per la realizzazione, la sistemazione ed il trasferimento dell archivio storico e documentale della Cassa di Risparmio di Città di Castello. Nei confronti del mondo giovanile, è proseguito il sostegno delle attività sportive giovanili e al riguardo un apposito rapporto convenzionale con POLISPORT ha consentito di unire il logo della Cassa a quello dell azienda comunale per i servizi sportivi nella cartellonistica e nel sistema elettronico di accesso agli impianti sportivi e di pagamento dei servizi per l ampia platea dei giovani utenti e di quelli potenziali. pagina 78

79 Come per il 2007 anche per il 2008 è da segnalare come la nostra attenzione al mondo dei giovani e dello sport si sia ulteriormente concretizzata, oltre che con le iniziative sopra esposte, con l erogazione di contributi a favore del settore calcio e pallavolo per la promozione dello sport nelle scuole, con la messa a disposizione degli Istituti scolastici locali di tessere omaggio. La Cassa ha inoltre stipulato assieme alle altre Casse Umbre del perimetro CdC una particolare convenzione con il CONI Umbria per la promozione dello sport. Iniziative pubblicitarie mirate sono state inoltre effettuate in occasione del lancio di nuovi prodotti della banca e del gruppo di appartenenza. Anche quest anno come negli anni passati, la Cassa ha devoluto le risorse abitualmente destinate agli omaggi natalizi, alla CARITAS di Città di Castello per testimoniare attenzione e solidarietà per l attività che viene svolta per le fasce più deboli della popolazione locale. La Cassa di Risparmio di Città di Castello ha continuato a sviluppare particolare impegno sia a livello locale che nazionale per conseguire l obiettivo dell istituzione in Città di Castello del Centro di documentazione delle arti contemporanee in Umbria che potrebbe avere come sede principale il complesso Palazzo Vitelli a S. Egidio. Le attività di ricerca e sviluppo L attività della Cassa è da sempre volta a ricercare nuove soluzioni in termini di prodotti e servizi per meglio soddisfare le esigenze della clientela e per il territorio di riferimento al fine confermarsi come punto di riferimento del sistema locale e perché la sua presenza contribuisca in modo significativo allo sviluppo delle attività economiche e finanziarie locali e dell intera società civile Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell esercizio Per l informativa sul punto in esame si rimanda comunque alla Sezione 3, Parte A della Nota Integrativa. pagina 79

80 Altre informazioni Composizione dell azionariato Azionisti CASSE DEL CENTRO S.p.A 82,19% FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI CITTA DI CASTELLO 17,81% Direzione e coordinamento La Cassa è soggetta all'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo Intesa Sanpaolo, in coerenza con la normativa di Vigilanza bancaria e con il disposto dell articolo 2359, primo comma punto 3, nonché degli articoli 2497 e seguenti del Codice Civile. Inoltre la Capogruppo, anche per il tramite di Casse del Centro SpA, fornisce alla nostra Banca una serie di servizi che prevedono lo svolgimento in service della gestione e amministrazione di strumenti finanziari, della gestione dei servizi amministrativi e di attività di supporto e consulenza. Per quanto concerne la gestione dei servizi informatici, Casse del Centro ha definito un accordo quadro con la società CEDACRI per la fornitura applicativa su piattaforma mainframe, accordo al quale ha aderito, come tutte le altre Casse collegate a Casse del Centro, anche la Cassa al fine di poter usufruire delle relative sinergie di scala. Oltre alle attività sopra riportate, sono stati sottoscritti appositi contratti infragruppo che regolano alcune attività della nostra Banca con la Capogruppo e con altre Società del Gruppo. Tra questi rientrano i contratti che regolano il servizio di promozione e collocamento di prodotti bancari, finanziari e assicurativi e più in generale i contratti aventi ad oggetto rapporti bancari e/o finanziari. Tutti i contratti infragruppo, redatti sulla base dei criteri di congruità e trasparenza, sono realizzati nell'interesse oggettivo della Cassa ed in assenza di conflitto di interesse. A conclusione di quanto sopra esposto si può rilevare che le operazioni poste in essere dall'azienda, per effetto dei rapporti infragruppo sopra evidenziati, sono valutate convenienti dalla medesima in relazione ai seguenti obiettivi di interesse comune per tutto il Gruppo: a) miglioramento dei livelli di efficienza e produttività; b) omogeneità dell'offerta di prodotti al mercato e conseguente promozione dell'immagine unitaria del Gruppo; c) realizzazione di sinergie ed economie di scala; d) recupero di risorse umane, a vantaggio dell'utilizzo delle medesime per il core business della Banca. Ai sensi dell art bis del Codice Civile, con riferimento alla riforma del diritto societario, si riporta, in allegato al presente bilancio, il prospetto riepilogativo dei dati dell ultimo bilancio approvato della società Capogruppo. Le operazioni infragruppo e con parti correlate La Cassa intrattiene una serie di rapporti con le società del Gruppo Intesa Sanpaolo, sia di utenza sia di fornitura di servizi, e il prezzo che viene corrisposto a tali società è competitivo in relazione alla qualità dei servizi prestati e determinato in funzione dei costi sostenuti per prestarli. Inoltre la Cassa si è avvalsa della collaborazione di personale distaccato da Intesa Sanpaolo nonché di prestazioni svolta da strutture di Casse del Centro Spa regolate da appositi contratti di servizio. Di tali rapporti, viene fornito il dettaglio che segue: pagina 80

81 Rapporti con Intesa Sanpaolo SpA (dati in migliaia di euro) ATTIVITA' Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività finanziarie detenute fino a scadenza - Attività finanziarie cedute e non cancellate - Crediti verso banche Altre attività 104 PASSIVITA' Debiti verso banche Passività finanziarie di negoziazione - Altre passività 10 COSTI Interessi passivi Commissioni passive - 30 Oneri dell'attività di negoziazione - 23 Spese amministrative - 66 RICAVI Interessi attivi Commissioni attive 538 Proventi dell'attività di negoziazione 23 Altri proventi di gestione - pagina 81

82 ATTIVITA' Attività finanziarie detenute per la negoziazione 180 Cassa di Risparmio di Spoleto 115 Banca IMI 65 Crediti verso clientela 55 Leasint 55 Valore positivo dei derivati di copertura 155 Banca IMI 155 Altre attività 831 Sud Polo Vita 81 Eurizon Capital SGR 503 Casse del Centro 164 Intesa Distribution International Service 8 Leasint 10 Intesa Mediofactoring 1 Mediocredito Italiano 54 Intesa Previdenza 6 Setefi 4 PASSIVITA' Debiti verso clientela 35 Casse del Centro 23 Sud Polo Vita S.p.A. 12 Passività finanziarie di negoziazione Banca IMI Valore negativo dei derivati di copertura 140 Banca IMI 140 Altre passività 676 Cassa di Risparmio di Terni e Narni 7 Casse del Centro 666 Setefi 3 pagina 82

83 COSTI Interessi passivi -760 Banca IMI -760 Commissioni passive -32 Setefi -32 Oneri dell'attività di negoziazione Banca IMI Cassa di Risparmio di Rieti -7 Spese amministrative -822 Spese personale distaccato -449 Casse del Centro -442 Cassa di Risparmio di Terni e Narni -7 Recupero spese personale distaccato 873 Casse del Centro 873 Altre spese amministrative Casse del Centro RICAVI Interessi attivi 356 Banca IMI 340 Leasint 6 Cassa di Risparmio di Rieti 10 Commissioni attive Banca IMI 273 Epsilon Associati SGR 1 Eurizon Capital SGR 594 Leasint 10 Intesa Distribution International Services 43 Intesa Previdenza 23 Mediocredito Italiano 58 Intesa Mediofactoring 2 Sud Polo Vita 221 Setefi 7 Proventi dell'attività di negoziazione 612 Banca IMI 604 Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo 5 Cassa di Risparmio di Spoleto 3 Proventi dell'attività di copertura 459 Banca IMI 459 Altri proventi di gestione 48 Casse del Centro 47 Mediocredito Italiano 1 Per quanto concerne l informativa dei rapporti intrattenuti con parti correlate si precisa che gli approfondimenti necessari sono esposti nella parte H della Nota integrativa. pagina 83

84 Obblighi informativi ai sensi dell art ter C.C. Nell ambito della gestione ordinaria e nel rispetto dell attività di Direzione e Coordinamento spettante alla Capogruppo, il Consiglio di Amministrazione ed il Direttore Generale hanno assunto le decisioni gestionali necessarie per un ottimale sviluppo della banca in maniera autonoma, senza alcuna influenza da parte della Capogruppo stessa. Evoluzione prevedibile della gestione La riduzione del tasso di crescita del credito dovrebbe persistere per diversi mesi, riflettendo prospettive di lunga recessione dell economia e dei principali mercati di sbocco delle export, con riduzione di consumi ed investimenti. Il mercato del credito dovrebbe caratterizzarsi per tassi di interesse in forte discesa (la prosecuzione dell orientamento espansivo della politica monetaria dovrebbe favorire la discesa dei tassi bancari su livelli del 2005), ma anche per un aumentata percezione del rischio, con conseguente irrigidimento delle condizioni di finanziamento. In questo senso, proseguirà il processo di repricing dei prestiti, con possibili riduzioni degli importi accordati alle imprese a più basso rating. Sostegni alla domanda di credito delle imprese dovrebbero provenire dal calo dei tassi di interesse e dalla loro diminuita capacità di autofinanziamento (attualmente ai minimi degli ultimi 15 anni), nonché dall allungamento delle scadenze dei pagamenti e dalla necessità di ristrutturazione di debiti pregressi. Potranno avere effetti positivi anche possibili misure governative volte ad incentivare i consumi e a prevenire una restrizione creditizia per le PMI. La domanda di finanziamenti delle famiglie dovrebbe continuare ad essere molto debole per tutto l anno, ma dovrebbe risollevarsi dai minimi nel secondo semestre, grazie al previsto miglioramento del clima di fiducia. Tra i prodotti di finanziamento per le famiglie, il maggiore sviluppo è atteso nel comparto non mutui, anche grazie a politiche di offerta volte a differenziare la gamma proposta alla clientela, anche attraverso una più spinta personalizzazione delle possibilità di rimborso. In parallelo, l anno in corso dovrebbe risultare ancora positivo per la raccolta diretta, riflettendo l orientamento delle banche al sostegno del proprio profilo di liquidità e la persistenza di un elevata avversione per il rischio tra le famiglie. Tuttavia, la crescita della raccolta diretta dovrebbe rallentare gradualmente, sulla scia della riduzione di velocità del credito. In questo quadro, le banche continueranno a perseguire politiche di funding volte ad assicurare un maggiore equilibrio tra le scadenze di attivo e passivo. Per il risparmio gestito con il 2008 si è chiuso un annus horribilis, in cui ai nodi strutturali del mercato italiano (livello delle commissioni, rapporti tra società di gestione del risparmio e banche distributrici, ecc.) si sono sommati gli effetti della crisi finanziaria e di quella economica. Non si prevede l uscita dal tunnel in tempi brevi, specie nel corso di quest anno, in cui la fiducia delle famiglie dovrebbe toccare un picco negativo. Pertanto, per l anno in corso è attesa una nuova contrazione di quest area di attività. Gli sviluppi del mercato si tradurranno, con alta probabilità, in un deciso calo della redditività operativa delle banche, dopo un 2008 in questo senso già molto negativo. Il margine di interesse subirà un arretramento sostanziale, scontando gli elevati costi della raccolta e l andamento depresso dei prestiti. I ricavi da servizi proseguiranno sul sentiero negativo, indotto dalla debolezza dei flussi commissionali del risparmio gestito e dei servizi vari (servizi di pagamento, associati a prestiti, ecc.), nonché dall arretramento dei ricavi connessi con l attività di trading e con i dividendi da partecipazioni. Le uniche note positive dovrebbero arrivare dal fronte dei costi, dove gli effetti dei processi di efficientamento già in atto dovrebbero continuare a manifestarsi. Quanto a rettifiche di valore e accantonamenti prudenziali, l atteggiamento delle banche dovrebbe mostrarsi decisamente prudente, riflettendo i rischi di mercato e di credito connessi con l evoluzione dell economia reale e dei mercati finanziari. La recessione economica e la repentina diminuzione del tasso di riferimento da parte della Banca Centrale Europea, cui ha fatto seguito una forte contrazione dei tassi Euribor nella curva a breve, ha determinato una riduzione significativa dello spread quale differenziale fra il ricavo degli impieghi economici ed il costo della raccolta. Al fine di sopperire a quanto sopra evidenziato la Cassa di Risparmio di Città di Castello ha messo in atto obiettivi per il 2009 di un forte rafforzamento e crescita patrimoniale capace di ottenere anche nella corrente gestione un risultato economico soddisfacente. Gestione corrente che vede la nostra attenzione sull offerta di servizi e prodotti in linea con le aspettative del mercato sia a livello del credito verso i privati consumatori che pagina 84

85 verso il tessuto imprenditoriale con attenzione alla piccole e medie imprese che rappresentano la struttura principe della nostra economia di territorio, obiettivi che ci permetteranno un armonico sviluppo delle masse intermediate, ponendo, però, come sempre, l attenzione sulla centralità del cliente e sulla qualità del servizio erogato. Prospettive 2009 Con l incalzare della crisi finanziaria e bancaria nelle economie mature, i principali istituti di ricerca e i maggiori osservatori internazionali hanno rivisto ripetutamente al ribasso le stime di crescita dei paesi emergenti per il Debolezza del commercio internazionale, discesa dei prezzi delle materie prime, riduzione della ricchezza reale e finanziaria associata al ribasso dei corsi delle attività reali e finanziarie e più difficile accesso ai mercati internazionali dei capitali potranno portare in corso d anno ad una ulteriore significativa decelerazione della crescita del PIL in tutte le aree emergenti. Secondo le più recenti stime dei maggiori osservatori internazionali - se si fa eccezione per l Asia che nel complesso potrebbe mantenere un tasso di crescita positivo ancorché contenuto - la dinamica del PIL potrebbe muoversi attorno allo zero nella maggior parte delle aree, con punte negative particolarmente acute in alcuni Paesi. Le economie asiatiche, sostenute da una posizione finanziaria estera più solida, dal guadagno della ragione di scambio che viene dal calo dei prezzi delle materie prime e da una domanda interna più forte, dovrebbero mostrare una maggiore resistenza. La crescita del PIL per questa area potrebbe superare il 5%. Questo gruppo è tuttavia molto esposto, tramite le esportazioni, alla congiuntura nei paesi avanzati e potrebbe crescere meno se la crisi economica e finanziaria internazionale attraversata da questi ultimi dovesse ulteriormente aggravarsi. Nell Area i più recenti indicatori del ciclo segnalano rischi di forte decelerazione in Cina, India e tra i Paesi dell Asean-5 e di recessione in Hong Kong, Taiwan e Singapore. Nei Paesi dell America Latina e nei Paesi del MENA, dipendenti dal ciclo delle materie prime, le prospettive appaiono nel complesso di sostanziale stagnazione. In alcuni casi, come il Messico, in considerazione del forte legame commerciale con il Nord America è attesa una recessione. Messico, Cile e Brasile in America Latina, in forza delle politiche di stabilizzazione macroeconomica perseguite negli ultimi anni, e Paesi del MENA, in forza delle consistenti riserve valutarie accumulate nella fase alta del ciclo del petrolio, risultano in ogni caso relativamente meglio attrezzati a fronteggiare le conseguenze della crisi finanziaria globale. I paesi dei gruppi CIS e CEE/SEE mostrano condizioni variegate ma la situazione è nel complesso più critica. Particolarmente vulnerabile appare la posizione della Russia, qualora la caduta dei prezzi del petrolio dovesse confermarsi a livelli intorno o inferiori a quelli attuali che potrebbero portare il bilancio dello Stato ed il saldo di conto corrente in disavanzo e la crescita anche sotto lo zero. La combinazione di crisi politica e crisi economico-finanziaria ha severamente condizionato le prospettive di crescita dell Ucraina, attesa, come l Ungheria, in recessione nell anno. Sull Ucraina, così come sui Paesi Baltici, l Ungheria ed i Paesi balcanici pesa, in particolare, la posizione di vulnerabilità dei saldi di conto corrente al finanziamento estero. Informativa sulle valutazioni in ordine al presupposto della continuità aziendale Inoltre, dato che le eventuali incertezze rilevate nell attuale contesto di crisi economica e finanziaria non risultano essere significative e non generano dubbi sulla continuità aziendale; la Cassa ha predisposto il bilancio nel presupposto della continuità aziendale. pagina 85

86 Proposta di destinazione dell utile d esercizio Signori Azionisti, sottoponiamo alla Vostra approvazione il bilancio dell esercizio 1 gennaio 31 dicembre 2008, costit uito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa, nonché i relativi allegati e la relazione sull andamento della gestione. Nel rispetto delle disposizioni di Legge e di Statuto si propone la seguente ripartizione dell'utile netto di esercizio: Utile al 31/12/ alla riserva legale una quota del 5% al fondo a disposizione del Consiglio di Amministrazione per iniziative sul territorio di sviluppo economico, sociale e culturale ai soci quale dividendo nella misura di euro 0,0355 per ciascuna delle n azioni in circolazione altre riserve Se il bilancio e la proposta di ripartizione dell utile d esercizio otterranno la Vostra approvazione, il patrimonio netto della società - comprensivo delle componenti reddituali imputate nell esercizio alle Riserve da valutazione in aderenza con le previsioni dei principi contabili internazionali IAS/IFRS - risulterà come indicato nella tabella sotto riportata. Patrimonio netto 31/12/2008 Variazione per Capitale destinazione e riserve utile alla data di esercizio di approvazione Capitale 2008 del resoconto - ordinario di risparmio / privilegiato Totale capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve Riserve da valutazione Totale riserve Azioni proprie (-) Totale Si propone di porre in pagamento il dividendo, con l osservanza delle norme di legge, entro il giorno 26 maggio Il Consiglio di Amministrazione 5 marzo pagina 86

87 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ALL ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI pagina 87

88 pagina 88

89 Signori Azionisti, il bilancio dell esercizio chiuso al 31 dicembre 2008 è stato redatto dagli Amministratori della Società i quali, riuniti in Consiglio il giorno 5 marzo 2009, lo hanno convalidato. Esso ci è stato tempestivamente consegnato ed è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto, dal Rendiconto Finanziario, dalla Nota Integrativa, dalla Relazione sulla Gestione. Nella sua redazione sono stati applicati i principi IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2008 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) così come omologati dalla Commissione Europea ed elencati in dettaglio nello specifico prospetto incluso tra gli allegati al bilancio stesso e non sono state effettuate deroghe alla loro applicazione. E stato inoltre applicato il Documento banca d Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6/2/2009 in tema delle informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per la riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell utilizzo delle stime. Le risultanze quantitative del bilancio 2008, desunte dagli schemi di Stato Patrimoniale e di Conto Economico, sono così sintetizzate: Totale attività Totale passività Patrimonio Utile dell esercizio Componenti di reddito positive (Voci di conto economico n. 10, 40, 70, , 100, 190 e 240) Componenti di reddito negative (Voci di conto economico n. 20, 50, 90, 130, 150, 160, 170, 180 e 260.) Utile dell esercizio (Voce di conto economico n. 290) I criteri di valutazione adottati, diffusamente illustrati nella Nota Integrativa, sono conformi alla nuova normativa. I prospetti contabili, la nota integrativa e la relazione sulla gestione presentano, oltre agli importi relativi al periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati al 31 dicembre La nota integrativa comprende, oltre ai Principi contabili e ai criteri di valutazione adottati per la redazione, il commento delle varie voci e componenti raffrontate con quelli dell esercizio precedente. La relazione sulla gestione, in sintonia con le anzidette fonti, illustra compiutamente sia gli andamenti aziendali nei loro vari aspetti, sia la formazione dei risultati patrimoniali ed economici conseguiti e delinea le prospettive per l esercizio Al bilancio sono allegati diversi elaborati, fra i quali: - elenco dei principi contabili IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea; - prospetto dei beni oggetto di rivalutazione secondo specifiche leggi; - relazione attuariale relativa al fondo integrazione pensioni del personale; - prospetto riepilogativo dei dati dell ultimo bilancio della Capogruppo. Il bilancio è sottoposto a certificazione da parte della società di revisione Reconta Ernst & Young S.p.A., che rilascerà la relazione di propria pertinenza. Con la Società, che è anche incaricata del controllo contabile, il Collegio ha avuto scambi di opinioni sugli argomenti comuni alle rispettive funzioni. pagina 89

90 Relativamente al bilancio, il Collegio osserva in particolare: - sono stati seguiti i principi della competenza temporale nella rilevazione delle componenti di reddito positive e negative; - le valutazioni sono state fatte secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione dell attività; - lo stato patrimoniale e il conto economico indicano per ogni voce anche i corrispondenti valori dell esercizio precedente; - la nota integrativa riporta i criteri di valutazione, che abbiamo condiviso, illustra il divenire e la composizione dei valori figuranti nel bilancio, che in questo documento sono espressi in migliaia di euro, e contiene le motivazioni richieste per una più completa informativa; - non si sono verificati casi eccezionali che avrebbero richiesto deroghe alle norme di legge. Nel corso dell esercizio il Collegio ha svolto l attività di vigilanza prevista dalla legge, secondo i principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dai Consigli Nazionali dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri ora Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili. In tale sede ha riscontrato la derivazione dei dati di bilancio da verificate procedure informatiche, nonché la loro sostanziale coincidenza con i principi civilistici e tributari che regolano la materia. Più in dettaglio sono emersi: - la regolare applicazione dei criteri di valutazione enunciati nella nota integrativa; - la pertinente rilevazione delle componenti positive e negative di reddito in generale - e in specie dei portafogli crediti e delle altre attività finanziarie; - la sistematicità degli ammortamenti; - l appropriato computo dei ratei e dei risconti; - l attendibile quantificazione delle passività potenziali insite sia nel contenzioso in corso sia in altri rapporti; - la puntuale osservanza dei criteri riguardanti la fiscalità differita. Portiamo a vostra conoscenza che non ci sono pervenute segnalazioni di fatti ritenuti censurabili ai sensi dell articolo 2408 del Codice Civile. Il Collegio Sindacale non ha rilasciato alcuno dei pareri previsti dalla legge. L attività di vigilanza sopra descritta è stata svolta mediante n. 20 riunioni del Collegio, la partecipazione a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione e a tutte le riunioni del Comitato Esecutivo. Nel corso delle stesse il Collegio ha fornito il proprio contributo tecnico quando è stato richiesto nonché quando è parso utile ai fini delle deliberazioni da prendere. Il Comitato ha abitualmente riferito al Consiglio in merito all esercizio delle deleghe ricevute. Nel corso dell attività di vigilanza svolta e sulla base delle informazioni ottenute dalla società di Revisione, non sono state rilevate omissioni e/o fatti censurabili e/o irregolarità o comunque fatti significativi tali da richiederne la segnalazione agli organi di controllo o menzione nella presente relazione. Pur non essendo demandato al Collegio il controllo analitico di merito sul contenuto del bilancio, abbiamo vigilato sull impostazione generale data allo stesso, sulla sua generale conformità alla legge per quel che riguarda la sua formazione e struttura e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire Abbiamo verificato l osservanza delle norme di legge inerenti la predisposizione della relazione sulla gestione e a tale riguardo non abbiamo osservazioni particolari da riferire Per quanto a nostra conoscenza gli Amministratori, nella redazione del bilancio, non hanno derogato alle norme di legge ai sensi dell art. 2423, comma 4, c.c. Nel corso dell esercizio abbiamo effettuato i previsti controlli sulla conduzione dell azienda ponendo pagina 90

91 particolare attenzione alle sofferenze, ai dubbi esiti e alle passività potenziali; abbiamo valutato, per quanto di competenza, l adeguatezza della struttura organizzativa della società nonché del sistema dei controlli interni e abbiamo regolarmente preso in esame le relazioni redatte dal Servizio Ispettorato e Auditing, accentrato presso Intesa Casse del Centro Spa. In base alle risultanze che ne sono derivate riteniamo non siano avvenute operazioni atipiche o inusuali rispetto alle previsioni di Legge e di Statuto. Il collegio sulla base dei riscontri e dei controlli effettuati dichiara che non risultano elementi che possano mettere in dubbio la sussistenza del presupposto di continuità aziendale. Signori Azionisti, Il Collegio sindacale, giunto alla scadenza del suo mandato, ritiene doveroso ringraziare gli amministratori e tutto il personale addetto all amministrazione per la collaborazione prestata nel corso delle compiute verifiche sindacali che lo ha agevolato nell'opera di controllo imposta dalla legge. Il Collegio, in considerazione di tutto quanto fino qui esposto, esprime giudizio positivo sul bilancio e formula parere favorevole per la sua approvazione e per la seguente destinazione dell utile netto dell esercizio 2008 di euro : - assegnazione del 5% dell utile netto 2008 alla riserva legale assegnazione al fondo a disposizione del Consiglio di Amministrazione per iniziative sul territorio di sviluppo economico, sociale e culturale assegnazione alle azioni ordinarie di un dividendo unitario di 0,0355 per complessivi assegnazione alla riserva straordinaria Città di Castello, 14 marzo pagina 91

92 pagina 92

93 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE pagina 93

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99 PROSPETTI CONTABILI pagina 99

100 Stato Patrimoniale ATTIVO 31/12/ /12/2007 Variazione assoluta % 10 Cassa e disponibilità liquide ( ) -7,87% 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione ( ) -10,70% 30 Attività finanziarie valutate al fair value n.s. 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita ,59% 50 Attività finanziarie detenute fino alla scadenza n.s. 60 Crediti verso banche ,57% 70 Crediti verso clientela ( ) -0,26% 80 Derivati di copertura n.s. 90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica n.s. 100 Partecipazioni ( ) -0,80% 110 Attività materiali ( ) -4,13% 120 Attività immateriali n.s. di cui: - avviamento n.s. 130 Attività fiscali ( ) -19,19% a) correnti ( ) n.s. b) anticipate ( ) n.s. 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione n.s. 150 Altre attività ( ) -23,34% TOTALE ATTIVITA' ,72% pagina 100

101 PASSIVO 31/12/ /12/2007 Variazione assoluta % 10 Debiti verso banche ,48% 20 Debiti verso clientela ,00% 30 Titoli in circolazione ,25% 40 Passività finanziarie di negoziazione n.s. 50 Passività finanziarie valutate al fair value n.s. 60 Derivati di copertura ( ) -75,18% 70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica n.s. 80 Passività fiscali: ( ) -31,57% a) correnti ( ) -30,68% b) differite ( ) -33,73% 90 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione n.s. 100 Altre passività ,26% 110 Trattamento di fine rapporto del personale ( ) -13,38% 120 Fondo per rischi ed oneri ( ) -11,30% a) quiescenza e obblighi simili ( ) -6,57% b) altri fondi ( ) -13,32% TOTALE PASSIVITA' ,78% 130 Riserve da valutazione: ,24% 140 Azioni rimborsabili n.s. 150 Strumenti di capitale n.s. 160 Riserve ,48% 170 Sovrapprezzi di emissione ,00% 180 Capitale ,00% 190 Azioni proprie (-) n.s. 200 Utile d'esercizio ,02% TOTALE PATRIMONIO NETTO ,21% TOTALE PASSIVITA' E PATRIMONIO ,72% pagina 101

102 Conto Economico 31/12/ /12/2007 Variazione assoluta % 10 Interessi attivi e proventi assimilati ,31% 20 Interessi passivi e oneri assimilati ( ) ( ) ( ) 27,65% 30 Margine di interesse ,55% 40 Commissioni attive ( ) -7,95% 50 Commissioni passive ( ) ( ) ,62% 60 Commissioni nette ( ) -7,72% 70 Dividendi e proventi simili ,80% 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione ( ) -44,57% 90 Risultato netto dell'attività di copertura ( ) ( ) n.s. 100 Utile/perdita da cessione di: ( ) n.s. a) crediti 0 ( ) n.s. b) attività finanziarie disponibili per la vendita ( 174) n.s. c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza n.s. d) passività finanziarie ( ) -72,47% 110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value n.s. 120 Margine di intermediazione ,33% 130 Rettifiche di valore nette per deterioramento di: ( ) ( ) ( ) 19,83% a) crediti ( ) ( ) ( ) 33,20% b) attività finanziarie disponibili per la vendita n.s. c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza n.s. d) altre attività finanziarie n.s. 140 Risultato netto della gestione finanziaria ,13% 150 Spese amministrative: ( ) ( ) ,19% a) spese per il personale ( ) ( ) ,75% b) altre spese amministrative ( ) ( ) ( ) 12,34% 160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ( ) ( ) ,01% 170 Rettifiche di valore nette su attività materiali ( ) ( ) ( 8.529) -1,65% 180 Rettifiche di valore nette su attività immateriali ( ) ( 4.961) ( ) n.s. - di cui: avviamento n.s. 190 Altri oneri/proventi di gestione ,39% 200 Costi operativi ( ) ( ) ,05% 210 Utili (Perdite) delle partecipazioni n.s. 220 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali n.s. 230 Rettifiche di valore dell'avviamento n.s. 240 Utili (Perdite) da cessione di investimenti ( 6.464) ( ) n.s. 250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte ,76% 260 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente ( ) ( ) ( ) 19,75% 270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte ,02% 280 Utile (Perdita) delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte n.s. 290 Utile d'esercizio ,02% pagina 102

103 Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto al 31 dicembre 2008 ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE 31/12/2008 VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO Operazioni sul patrimonio netto (dati in euro) ESISTENZE AL Modifica saldi di apertura ESISTENZE AL Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock option Utile (Perdita) di esercizio PATRIMONIO NETTO AL Capitale a) azioni ordinarie b) altre azioni 0 0 Sovrapprezzi di emissione Riserve a) di utili b) altre 0 0 Riserve da valutazione a) disponibili per la vendita b) copertura di flussi finanziari 0 0 c) leggi speciali di rivalutazione 0 0 d) altre 0 0 Strumenti di capitale 0 0 Azioni proprie 0 0 Utile (Perdita) di periodo ( ) ( ) Patrimonio netto ( ) Nel corso del periodo sono stati distribuiti ai azioni ordinarie dividendi unitari di 0,032 per azione per un totale di pagina 103

104 Prospetto delle variazioni del Patrimonio netto al 31 dicembre 2007 ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO PRECEDENTE 31/12/2007 VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO Operazioni sul patrimonio netto (dati in euro) ESISTENZE AL Modifica saldi di apertura ESISTENZE AL Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock option Utile (Perdita) di esercizio PATRIMONIO NETTO AL 31/12/2007 Capitale a) azioni ordinarie b) altre azioni 0 0 Sovrapprezzi di emissione Riserve a) di utili b) altre 0 0 Riserve da valutazione a) disponibili per la vendita b) copertura di flussi finanziari 0 0 c) leggi speciali di rivalutazione 0 0 d) altre 0 0 Strumenti di capitale 0 0 Azioni proprie 0 0 Utile (Perdita) di periodo ( ) ( ) Patrimonio netto pagina 104

105 Rendiconto Finanziario 31/12/ /12/2007 A. ATTIVITA' OPERATIVA 1. Gestione risultato d'esercizio (+/-) plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (+/-) plus/minusvalenze su attività di copertura (+/-) rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) premi netti non incassati (+/-) altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+) imposte e tasse non liquidate (+) rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (-/+) altri aggiustamenti (+/-) Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie attività finanziarie detenute per la negoziazione attività finanziarie valutate al fair value attività finanziare disponibili per la vendita crediti verso banche crediti verso clientela altre attività Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie debiti verso banche debiti verso clientela titoli in circolazione passività finanziarie di negoziazione passività finanziarie valutate al fair value altre passività Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO 1. Liquidità generata da vendite di partecipazioni dividendi incassati su partecipazioni vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza vendite di attività materiali vendite di attività immateriali vendite di società controllate e di rami d'azienda Liquidità assorbita da acquisti di partecipazioni acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza acquisti di attività materiali acquisti di attività immateriali acquisti di società controllate e di rami d'azienda 0 0 Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento C. ATTIVITA' DI PROVVISTA - emissioni/acquisti di azioni proprie emissioni/acquisti di strumenti di capitale distribuzione dividendi e altre finalità Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO RICONCILIAZIONE Voci di bilancio Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 0 0 Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio pagina 105

106 pagina 106

107 NOTA INTEGRATIVA pagina 107

108 pagina 108

109 STRUTTURA E CONTENUTO DEL BILANCIO PARTE A POLITICHE CONTABILI A.1 Parte generale Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Sezione 2 - Principi generali di redazione Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio Sezione 4 - Altri aspetti A.2 Parte relativa ai principali aggregati di bilancio PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide Sezione 2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita Sezione 5 Attività finanziarie detenute fino alla scadenza Sezione 6 Crediti verso banche Sezione 7 Crediti verso clientela Sezione 8 Derivati di copertura Sezione 9 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Sezione 10 Partecipazioni Sezione 11 Attività materiali Sezione 12 Attività immateriali Sezione 13 Attività fiscali e passività fiscali Sezione 14 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate a gruppi di attività in via di dismissione Sezione 15 Altre attività PASSIVO Sezione 1 Debiti verso banche Sezione 2 Debiti verso clientela Sezione 3 Titoli in circolazione Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione Sezione 6 Derivati di copertura Sezione 7 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Sezione 8 Passività fiscali Sezione 9 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione Sezione 10 Altre passività Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale Sezione 12 Fondi per rischi e oneri Sezione 14 Patrimonio dell impresa ALTRE INFORMAZIONI pagina 109

110 PARTE C INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO Sezione 1 Interessi Sezione 2 Commissioni Sezione 3 Dividendi e proventi simili Sezione 4 Risultato netto dell'attività di negoziazione Sezione 5 Risultato netto dell'attività di copertura Sezione 6 Utili (perdite) da cessione/riacquisto Sezione 7 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Sezione 8 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Sezione 9 Spese amministrative Sezione 10 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Sezione 11 Rettifiche di valore nette su attività materiali Sezione 12 Rettifiche di valore nette su attività immateriali Sezione 13 Altri oneri e proventi di gestione Sezione 14 Utili ( perdite ) da partecipazioni Sezione 15 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali Sezione 16 Rettifiche di valore dell avviamento Sezione 17 Utili (perdite) da cessione di investimenti Sezione 18 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Sezione 19 Utile ( perdita ) delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte Sezione 20 Altre informazioni Sezione 21 Utile per azione PARTE D INFORMATIVA DI SETTORE PARTE E INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA Sezione 1 Rischio di credito Sezione 2 Rischi di mercato Sezione 3 Rischio di liquidità Sezione 4 Rischio operativo PARTE F INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO Sezione 1 Il patrimonio dell impresa Sezione 2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza PARTE G OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE PARTE I ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI pagina 110

111 Parte A Politiche contabili pagina 111

112 A.1 - PARTE GENERALE Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali Il bilancio della Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.a., in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili emanati dall International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n del 19 luglio Il bilancio al 31 dicembre 2008 è stato predisposto sulla base delle Istruzioni per la redazione del bilancio dell impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari emanate dalla Banca d Italia, nell esercizio dei poteri stabiliti dall art. 9 del D. Lgs. n. 38/2005, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/05. Queste Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota integrativa. Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2008 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC), così come omologati dalla Commissione Europea ed elencati in dettaglio nello specifico prospetto incluso tra gli allegati al presente bilancio. Inoltre nel presente bilancio è stato applicato il Documento Banca d Italia/Consob/Isvap numero 2 del 6 febbraio 2009 in tema di Informazioni da fornire nelle relazioni finanziarie sulla continuità aziendale, sui rischi finanziari, sulle verifiche per riduzione di valore delle attività e sulle incertezze nell utilizzo di stime. Sezione 2 - Principi generali di redazione Il Bilancio di esercizio è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa ed è inoltre corredato da una Relazione degli amministratori sull andamento della gestione, sui risultati economici conseguiti e sulla situazione patrimoniale e finanziaria della Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.a.. In conformità a quanto disposto dall art. 5 del D. Lgs. n. 38/2005, il bilancio di esercizio è redatto utilizzando l Euro quale moneta di conto. Gli importi dei Prospetti contabili sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nella Nota Integrativa e nella Relazione sulla gestione, sono espressi qualora non diversamente specificato in migliaia di Euro. Il bilancio è redatto con l applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione europea e illustrati nella Parte A.2 della presente Nota Integrativa, nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal Quadro Sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio elaborato dallo IASB. Non sono state effettuate deroghe all applicazione dei principi contabili IAS/IFRS. I Prospetti contabili, la Nota Integrativa e la Relazione sulla gestione presentano, oltre agli importi relativi al periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 31 dicembre Nella Relazione sulla gestione e nella Nota integrativa sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d Italia, e dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa Consob, oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie per dare una rappresentazione corretta e veritiera della situazione della Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.a.. pagina 112

113 Contenuto dei prospetti contabili Stato patrimoniale e conto economico Gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci, sottovoci e da ulteriori dettagli informativi (i di cui delle voci e sottovoci). Per completezza rispetto agli schemi definiti dalla Banca d Italia sono riportate anche le voci che non presentano importi né per l esercizio al quale si riferisce il bilancio, né per quello precedente. Nel conto economico i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati tra parentesi. Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Nel prospetto viene riportata la composizione e la movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenute nell esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente, suddivisi tra il capitale sociale (azioni ordinarie), le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato economico. Le eventuali azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto. Rendiconto finanziario Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall attività operativa sono rappresentati dal risultato dell esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria. I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall attività operativa, quelli generati dall attività di investimento e quelli prodotti dall attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono riportati con segno negativo. Nota Integrativa La nota Integrativa comprende le informazioni previste dal Provvedimento n. 262/2005 della Banca d Italia nonché ulteriori informazioni previste dai principi contabili internazionali. pagina 113

114 SEZIONE 3 - EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO Nel periodo intercorso tra la chiusura dell esercizio 2007 e la data di approvazione del presente Bilancio non si sono verificati eventi di significatività tale da comportare una rettifica al bilancio stesso. SEZIONE 4 - ALTRI ASPETTI Il bilancio d esercizio della Banca è sottoposto a revisione contabile da parte della Reconta Ernst & Young in esecuzione della Delibera dell Assemblea del 05 aprile 2004 che ha attribuito a questa società l incarico per il triennio 2004/2006. Per effetto della nuova normativa introdotta con la Legge 28 dicembre 2005, n 262, come modificata dal D.Lgs. 29 dicembr e 2006, n 303/d, l incarico deve essere di durata non inferiore a 9 anni; al fine di uniformare la durata contrattuale dell incarico di revisione con quella della Capogruppo che avrà scadenza con l esercizio 2011, il mandato viene prorogato di ulteriori 5 anni fino al 2011 (come previsto dal. Regolamento Emittenti). In attuazione degli accordi sottoscritti in occasione dell assunzione da parte di Intesa Sanpaolo del controllo di CR Firenze, il 24 dicembre ha avuto esecuzione l acquisto da parte di Banca CR Firenze del 96,07% di Casse del Centro S.p.a. In seguito a tale evento, a partire dal presente bilancio, Casse del Centro è entrata a far parte dell area di consolidamento di Banca CR Firenze. Opzione per il consolidato fiscale nazionale Intesa Sanpaolo e la quasi totalità delle società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. consolidato fiscale nazionale, disciplinato dagli artt del TUIR, introdotto nella legislazione fiscale dal D.Lgs. n. 344/2003. Esso consiste in un regime opzionale, in virtù del quale il reddito complessivo netto o la perdita fiscale di ciascuna società controllata partecipante al consolidato fiscale unitamente alle ritenute subite, alle detrazioni e ai crediti di imposta sono trasferiti alla società controllante, in capo alla quale è determinato un unico reddito imponibile o un unica perdita fiscale riportabile (risultanti dalla somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle società controllate partecipanti) e, conseguentemente, un unico debito/credito di imposta. In virtù di questa opzione le imprese del Gruppo che hanno aderito al consolidato fiscale nazionale determinano l onere fiscale di propria pertinenza ed il corrispondente reddito imponibile viene trasferito alla Capogruppo. Qualora una o più partecipate presentino un reddito imponibile negativo, in presenza di reddito consolidato nell esercizio o di elevate probabilità di redditi imponibili futuri, le perdite fiscali vengono trasferite alla Capogruppo. pagina 114

115 A. 2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO I Principi contabili adottati per la predisposizione del Bilancio 2008 sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto a quelli adottati per il Bilancio annuale In ambito di Principi contabili va evidenziata la recente modifica apportata allo IAS 39, che amplia la possibilità di trasferire le attività finanziarie (sia titoli che loans & receivables, con la sola esclusione degli strumenti finanziari derivati) dalla categoria fair value throught profit and loss ad altra categoria che preveda la contabilizzazione al costo o al costo ammortizzato. Va sottolineato che la Cassa non si è avvalsa dell opzione introdotta dal citato documento di revisione dello IAS 39. Modifiche allo IAS 39 La valutazione al fair value degli strumenti finanziari, regolata dallo IAS 39, è uno dei fattori che, in periodi di forte instabilità dei mercati finanziari, può contribuire a creare ulteriore instabilità. Le imprese e i governi hanno quindi richiesto alcuni interventi correttivi degli attuali principi contabili sia negli Stati Uniti dove la crisi è sorta, sia in Europa. L'intervento si è reso necessario per due motivi: - consentire di modificare la classificazione di bilancio di alcuni strumenti finanziari (questa modifica era già possibile per i principi contabili Usa ed era vietata in base ai principi contabili internazionali IAS, in uso in Europa); - permettere di valutare con un diverso criterio strumenti finanziari ormai impossibili da stimare con il fair value (strumenti divenuti illiquidi). Si tratta, quindi, di interventi che eliminano alcune rigidità degli attuali principi ma che non ne modificano il contenuto sostanziale. Riclassificazione degli strumenti finanziari In base al paragrafo 50 lettera c) del nuovo documento se un entità riclassifica un attività finanziaria dalla categoria FVTPL l attività finanziaria deve essere riclassificata al suo fair value alla data di riclassifica che diviene quindi il costo dell attività finanziaria stessa. E inoltre previsto che in fase di prima applicazione, la data di contabilizzazione del trasferimento delle attività finanziarie sia il 1 luglio 2008, mentr e ogni riclassifica effettuata dopo il 1 novembre 2008 av rà effetto contabile dalla data in cui sarà presa la decisione di riclassificare l attività finanziaria. Naturalmente le attività trasferite e contabilizzate al costo sono assoggettate ad Impairment test quando è possibile presumere che il fair value corrente non possa recuperare il costo; tale circostanza generalmente si verifica con la concorrenza di tre condizioni: - il protrarsi del periodo di tempo in cui il fair value si mantiene inferiore al costo; - le deteriorate condizioni finanziarie e le prospettive a breve termine dell emittente; - l impossibilità da parte del soggetto che detiene l attività finanziaria di mantenerla in portafoglio per un determinato periodo di tempo, così da consentire un recupero del fair value al di sopra del costo. Un ulteriore aspetto che è necessario tenere presente riguarda l irreversibilità della riclassifica: una volta passato lo strumento alla valutazione al costo ammortizzato, successivi recuperi del valore dello strumento non possono affluire a conto economico come riprese di valore ma affluiranno pro rata temporis sino alla scadenza. Ovviamente con una successiva vendita ad un prezzo superiore al nuovo costo ammortizzato è possibile rilevare a conto economico tutta la differenza. I principi americani, a differenza degli IFRS, già consentono la riclassificazione, seppure in circostanze eccezionali di strumenti finanziari dal trading alle altre categorie. In una logica di medesimo livello competitivo tra banche europee e banche statunitensi è stato chiesto allo IASB di allineare lo IAS 39 ai principi americani e di rimuovere l attuale divieto di riclassificare uno strumento dalla categoria FVTPL. pagina 115

116 Modalità di determinazione del fair value I principi contabili (sia FAS che IFRS) parlano di fair e non di market value; fair sta a significare equo rispetto alle assunzioni che una generalità di partecipanti al mercato può fare; questo concetto coincide con il market value solo in condizioni ordinarie di funzionamento del mercato, dove per condizioni ordinarie si intende un mercato con un sufficiente e continuativo numero di transazioni e con spreads denaro-lettera e volatilità sufficientemente contenuti. Prezzi erratici sono frutto di considerazioni specifiche dei singoli soggetti che hanno posto in essere le transazioni e non rappresentano una generalizzata convergenza di valori da parte di più operatori. In assenza dei citati requisiti nella valutazione è necessario abbandonare sporadici riferimenti di mercato distressed ed occorre applicare modelli e parametri definiti all interno delle imprese da soggetti indipendenti rispetto a chi opera sui mercati e con un appropriata illustrazione nel bilancio delle policy seguite. Agli organismi contabili sono state chieste proprio queste precisazioni poiché in queste situazioni di mercato moltissimi strumenti finanziari presentano prezzi di mercato fortemente condizionati dalla situazione di forte illiquidità. Il FASB ha emesso una guida applicativa sul tema che appunto prevede la possibilità di utilizzare dati di mercato non distressed o input interni in luogo dei prezzi distressed rilevati sul mercato. In sostanza si tratta di valutare alcuni strumenti finanziari non più sulla base del cosiddetto livello 1 ma sulla base del livello 2 o del livello 3. Un esempio è quello di utilizzare, nella valutazione di un titolo di un determinato emittente, lo spread rilevabile per i CDS anziché lo spread implicito nel prezzo di mercato del titolo (molto più alto a causa della situazione di illiquidità del mercato). Il documento del FAS è stato ritenuto adeguato e compatibile con l attuale filosofia dei principi IFRS dallo IASB. Per quanto riguarda comunque i riflessi di dette modifiche nel bilancio 2008 si sottolinea che la Società non si è avvalsa della facoltà data dalla norma transitoria di prima applicazione delle modifiche dello IAS 39, infatti non è stata eseguita alcuna riclassifica di strumenti finanziari tra i diversi portafogli della Società rispetto al 30 giugno pagina 116

117 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Criteri di classificazione Sono classificati in questa categoria i titoli di debito e di capitale ed il valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione. Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in strumenti finanziari complessi che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto: le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante; gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato; gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico. Criteri di iscrizione L iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Eventuali derivati impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario ed iscritti al fair value. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel conto economico. Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. I titoli di capitale e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, sono mantenuti al costo. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte prevalente dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. Attività finanziarie disponibili per la vendita Criteri di classificazione Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non derivate non diversamente classificate come Crediti, Attività detenute per la negoziazione o Attività detenute sino a scadenza. pagina 117

118 In particolare, vengono incluse in questa voce, oltre ai titoli obbligazionari che non sono oggetto di attività di trading e che non sono classificati tra le Attività detenute sino alla scadenza o tra i Crediti, anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity ed in fondi di private equity, nonché la quota dei prestiti sindacati sottoscritti che, sin dall origine, viene destinata alla cessione. Criteri di iscrizione L iscrizione iniziale dell attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Qualora, nei casi consentiti dai principi contabili, l iscrizione avvenisse a seguito di riclassificazione dalle Attività detenute sino alla scadenza, il valore di iscrizione sarebbe rappresentato dal fair value al momento del trasferimento. Criteri di valutazione Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività disponibili per la vendita sono valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico del valore corrispondente al costo ammortizzato, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica Riserva di patrimonio netto sino a che l attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l utile o la perdita cumulati vengono riversati, in tutto o in parte, a conto economico. Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. I titoli di capitale inclusi in questa categoria e gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo. Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono sottoposte ad una verifica volta ad individuare l esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore. Se sussistono tali evidenze, l importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell attività ed il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario, o attraverso specifiche metodologie valutative per quanto riguarda i titoli azionari. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ed a patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. L ammontare della ripresa non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che lo strumento avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Criteri di cancellazione Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte prevalente dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. pagina 118

119 Crediti Criteri di classificazione I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono stati classificati all origine tra le Attività finanziarie disponibili per la vendita. Nella voce crediti rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine, ed i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall origine dell operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito/aumentato dei rimborsi di capitale, delle rettifiche/riprese di valore e dell ammortamento calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti la cui breve durata fa ritenere trascurabile l effetto dell applicazione della logica di attualizzazione. Detti crediti vengono valorizzati al costo storico. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. I crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o di scaduto secondo le attuali regole di Banca d Italia, coerenti con la normativa IAS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. La rettifica di valore è iscritta a conto economico. Il valore originario dei crediti viene ripristinato negli esercizi successivi nella misura in cui vengano meno i motivi che ne hanno determinato la rettifica, purché tale valutazione sia oggettivamente collegabile ad un evento verificatosi successivamente alla rettifica stessa. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico e non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati tra le riprese di valore. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Nella valutazione si tiene conto anche della rischiosità connessa con il paese di residenza della controparte. Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate nel conto economico. pagina 119

120 Criteri di cancellazione I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi. Per contro, qualora sia stata mantenuta una parte prevalente dei rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. Infine, i crediti ceduti vengono cancellati dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. Attività finanziarie valutate al fair value La Banca non ha previsto, per il bilancio 2008, l adozione della cosiddetta fair value option, cioè non si è avvalsa della possibilità di valutare al fair value, con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico, attività finanziarie diverse da quelle per le quali lo IAS 39 richiede l applicazione del criterio del fair value in virtù della specifica destinazione funzionale. Dunque, vengono valutati al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico esclusivamente le attività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione, quelle oggetto di copertura di fair value ed i relativi contratti derivati di copertura. Operazioni di copertura Tipologia di coperture Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi attribuibili ad un determinato rischio, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti: copertura di fair value, ha l obiettivo di coprire l esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. Tale tipologia di copertura viene utilizzata anche per la copertura del rischio di mercato sulle emissioni obbligazionarie a tasso fisso; copertura di flussi finanziari, ha l obiettivo di coprire l esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio. Tale tipologia di copertura è utilizzata per stabilizzare il flusso di interessi della raccolta a tasso variabile nella misura in cui quest ultima finanzia impieghi a tasso fisso; copertura di un investimento in valuta: attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un impresa estera espresso in valuta. Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al gruppo possono essere designati come strumenti di copertura. Criteri di valutazione I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare: nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l effetto economico netto; pagina 120

121 nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta la variazione dei flussi di cassa da compensare. Le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari. Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia di copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall intervallo %, le variazioni dello strumento coperto, per l elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando: test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia; test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta. Se le verifiche non confermano l efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Partecipazioni Criteri di classificazione La voce include le interessenze detenute in società controllate, collegate e soggette a controllo congiunto. Sono considerate controllate le imprese nelle quali la capogruppo, direttamente o indirettamente, possiede più della metà dei diritti di voto o quando pur con una quota di diritti di voto inferiore la capogruppo ha il potere di nominare la maggioranza degli amministratori della partecipata o di determinare le politiche finanziarie ed operative della stessa. Nella valutazione dei diritti di voto si tiene conto anche dei diritti potenziali che siano correntemente esercitabili o convertibili in diritti di voto effettivi in qualsiasi momento dalla capogruppo. Sono considerate controllate congiuntamente le imprese nelle quali i diritti di voto ed il controllo dell attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico dalla Banca, direttamente o indirettamente, e da un altro soggetto. Inoltre viene qualificato come sottoposto a controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, il controllo sull attività economica e sugli indirizzi strategici della partecipata è condiviso con altri soggetti in virtù di accordi contrattuali. Sono considerate collegate, cioè sottoposte ad influenza notevole, le imprese nelle quali la capogruppo, direttamente o indirettamente, possiede almeno il 20% dei diritti di voto (ivi inclusi i diritti di voto potenziali come sopra definiti) o nelle quali pur con una quota di diritti di voto inferiore la capogruppo, in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato, ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata. Non sono considerate sottoposte ad influenza notevole alcune interessenze superiori al 20%, nelle quali la Banca detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti, non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela degli interessi patrimoniali. La voce inoltre include, in virtù della sua peculiarità, la partecipazione nel capitale della Banca d Italia. pagina 121

122 Criteri di iscrizione Le partecipazioni sono iscritte alla data di regolamento. All atto della rilevazione iniziale le interessenze partecipative sono contabilizzate al costo, comprensivo dei costi o proventi direttamente attribuibili alla transazione. Criteri di valutazione Le partecipazioni sono valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore. Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico. Criteri di cancellazione Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. Attività materiali Criteri di classificazione Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Sono inoltre iscritti in questa voce i beni utilizzati nell ambito di contratti di leasing finanziario, ancorché la titolarità giuridica degli stessi rimanga alla società locatrice. Criteri di iscrizione Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. Criteri di valutazione Le immobilizzazioni materiali, inclusi gli investimenti immobiliari, sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore. Le immobilizzazioni sono sistematicamente ammortizzate, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, lungo la loro vita utile con riferimento alle principali categorie di immobilizzazioni: mobili, macchine ordinarie d ufficio, arredamento, impianti e attrezzature varie; banconi blindati; impianti di allarme, ripresa cinematografica e televisiva; autoveicoli, apparecchiature informatiche e macchine elettroniche. Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo dei beni in quanto il valore residuo al termine del processo di ammortamento è ritenuto non significativo. Gli immobili vengono ammortizzati per una quota pari al 3% annuo, ritenuta congrua per rappresentare il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che vengono portate ad incremento del valore dei cespiti. pagina 122

123 Non vengono invece ammortizzati: i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato, in virtù dell applicazione dell approccio per componenti, sono considerati beni separabili dall edificio; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene, sulla base di perizie di esperti indipendenti, per gli immobili detenuti "cielo-terra" per i quali la società ha la piena disponibilità del terreno; il patrimonio artistico, in quanto la vita utile di un opera d arte non può essere stimata ed il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo. Se esiste qualche indicazione che dimostri che un attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l attività avrebbe avuto al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Criteri di cancellazione Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Attività immateriali Criteri di classificazione Le attività immateriali sono iscritte come tali se sono identificabili e trovano origine in diritti legali o contrattuali. Esse includono il software applicativo. Criteri di iscrizione e valutazione Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all attività si realizzino e se il costo dell attività stessa può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell attività immateriale è rilevato a conto economico nell esercizio in cui è stato sostenuto. Il costo delle immobilizzazioni immateriali è ammortizzato in quote costanti sulla base della relativa vita utile, che per il software applicativo non supera i cinque anni. Se esiste qualche indicazione che dimostri che un attività possa avere subito una perdita di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell attività ed il valore recuperabile. Criteri di cancellazione Un'immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o qualora non siano attesi benefici economici futuri. Attività non correnti o gruppi di attività/passività in via di dismissione Vengono classificate nella voce dell attivo Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e in quella del passivo Passività associate ad attività in via di dismissione attività non correnti o gruppi di attività/passività per i quali è stato avviato un processo di dismissione e la loro vendita è ritenuta altamente probabile. Tali attività/passività sono valutate al minore tra il valore di carico ed il loro fair value al netto dei costi di cessione. pagina 123

124 I relativi proventi ed oneri (al netto dell effetto fiscale) sono esposti nel conto economico in voce separata. Fiscalità corrente e differita Gli effetti relativi alle imposte correnti, anticipate e differite sono rilevati applicando le aliquote di imposta vigenti. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a poste addebitate od accreditate direttamente a patrimonio netto. L accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. In particolare le imposte anticipate e quelle differite vengono determinate sulla base delle differenze temporanee senza limiti temporali tra il valore attribuito ad un attività o ad una passività secondo i criteri civilistici ed i corrispondenti valori assunti ai fini fiscali. Le attività per imposte anticipate, relative a differenze temporanee deducibili o a benefici fiscali futuri ottenibili dal riporto a nuovo di perdite fiscali, vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste un elevata probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Banca di generare con continuità redditi imponibili nei futuri esercizi. Le passività per imposte differite vengono iscritte in bilancio, con riferimento a tutte le differenze temporanee imponibili, con la sola eccezione delle riserve in sospensione d imposta, in quanto la consistenza delle riserve disponibili già assoggettate a tassazione consente di ritenere che non saranno effettuate operazioni che ne comportino la tassazione. Le imposte anticipate e quelle differite vengono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni, includendo le prime nella voce Attività fiscali e le seconde nella voce Passività fiscali. Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive della società. Fondi per rischi ed oneri Altri fondi Gli altri fondi per rischi ed oneri accolgono gli accantonamenti relativi ad obbligazioni legali o connessi con rapporti di lavoro o contenziosi, anche fiscali, originati da un evento passato per i quali sia probabile l esborso di risorse economiche per l adempimento delle obbligazioni stesse, sempre che possa essere effettuata una stima attendibile del relativo ammontare. Laddove l elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L accantonamento è rilevato a conto economico ed include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo. Fondi di quiescenza e per obblighi simili I Fondi di quiescenza interni sono costituiti in attuazione di accordi aziendali e si qualificano come piani a benefici definiti. La passività relativa a tali piani ed il relativo costo previdenziale delle prestazioni di lavoro corrente sono determinate sulla base di ipotesi attuariali applicando il metodo della Proiezione Unitaria del Credito, che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l attualizzazione è determinato come media dei tassi di mercato relativi alle date di valutazione. Il valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio è inoltre rettificato del fair value delle eventuali attività a servizio del piano. Gli utili e le perdite attuariali sono riconosciuti a conto economico, in base al metodo del corridoio", limitatamente alla parte di utili e perdite attuariali non rilevati al termine del precedente esercizio che eccede il maggiore tra il 10 % del valore attuale dei benefici generati dal piano ed il 10% del fair value delle attività a pagina 124

125 servizio del piano; tale eccedenza è imputata al conto economico sulla base della vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano stesso o nell esercizio stesso nel caso del personale in quiescenza. Debiti e titoli in circolazione Criteri di classificazione I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari e altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati. Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dalla banca in qualità di locatario nell ambito di operazioni di leasing finanziario. Criteri di iscrizione La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito. La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all ammontare incassato od al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo. Criteri di valutazione Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato. Criteri di cancellazione Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l ammontare corrisposto per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento. Passività finanziarie di negoziazione La voce include il valore negativo dei contratti derivati di trading, nonché il valore negativo dei derivati impliciti presenti in contratti complessi ma non strettamente correlati agli stessi. Inoltre sono incluse le passività che originano da scoperti tecnici generati dall attività di negoziazione di titoli. Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico. Passività finanziarie valutate al fair value La Banca non ha previsto, per il bilancio 2008, l adozione della cosiddetta fair value option, cioè non si è avvalso della possibilità di valutare al fair value, con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico, passività finanziarie diverse da quelle per le quali lo IAS 39 richiede l applicazione del criterio del pagina 125

126 fair value in virtù della specifica destinazione funzionale. Dunque, vengono valutati al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico esclusivamente le passività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione, quelle oggetto di copertura di fair value ed i contratti derivati di copertura. Operazioni in valuta Rilevazione iniziale Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell operazione. Rilevazioni successive Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue: le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura; le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell operazione; le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura. Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio. Altre informazioni Azioni proprie Le eventuali azioni proprie detenute sono portate in riduzione del patrimonio netto. Analogamente, il costo originario delle stesse e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto. Spese per migliorie su beni di terzi I costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono capitalizzati in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. I suddetti costi, classificati tra le Altre attività come previsto dalle Istruzioni della Banca d Italia, vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto. Trattamento di fine rapporto del personale A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31/12/2006 rimarranno in azienda, mentre le quote di TFR, maturande a partire dal 1 gennaio 2007, dovranno, a scelta d el dipendente (esercitata entro il 30/06/2007), essere destinate a forme di previdenza complementare ovvero essere mantenute in azienda, la quale provvederà a trasferire le quote di TFR al fondo gestito dall INPS. Lo scorso esercizio venne adeguato il trattamento contabile e l approccio operativo, in coerenza con le impostazioni di Gruppo, per il trattamento e per la rilevazione contabile al 31/12/2007 degli effetti connessi alla riforma in oggetto. Il trattamento di fine rapporto del personale viene iscritto sulla base del suo valore attuariale. Ai fini dell'attualizzazione, si utilizza il metodo della Proiezione Unitaria del Credito che prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione pagina 126

127 dell'obbligazione finale. Il tasso utilizzato per l attualizzazione è determinato come media dei tassi di mercato relativi alle date di valutazione, ponderata in base alla percentuale dell'importo pagato e anticipato, per ciascuna scadenza, rispetto al totale da pagare e anticipare fino all'estinzione finale dell intera obbligazione. I costi per il servizio del piano sono contabilizzati tra i costi del personale come ammontare netto di contributi versati, contributi di competenza di esercizi precedenti non ancora contabilizzati, interessi maturati, ricavi attesi derivanti dalle attività a servizio del piano, e profitti/perdite attuariali. Questi ultimi sono computati in base al metodo del corridoio, ossia come l'eccesso dei profitti/perdite attuariali cumulati, risultanti alla chiusura dell'esercizio precedente, rispetto al 10% del valore attuale dei benefici generati dal piano. Tale eccedenza viene rilevata nel conto economico sulla base della vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano stesso. Accantonamenti per garanzie rilasciate e impegni Gli accantonamenti su base analitica e collettiva, relativi alla stima dei possibili esborsi connessi al rischio di credito relativo alle garanzie ed impegni, determinati applicando i medesimi criteri precedentemente esposti con riferimento ai crediti, sono appostati tra le Altre passività, come previsto dalle Istruzioni della Banca d Italia. Riconoscimento dei ricavi I ricavi sono riconosciuti nel momento in cui vengono percepiti o, comunque, quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificabili in modo attendibile. In particolare: - gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato; - gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso; - i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione; - le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati; - i ricavi derivanti dall intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati dalla differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell operazione se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato nel quale lo strumento è negoziato. Qualora questi valori non siano agevolmente riscontrabili o essi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione, depurato del margine commerciale; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell operazione attraverso una progressiva riduzione, nel modello valutativo, del fattore correttivo connesso con la ridotta liquidità dello strumento. pagina 127

128 Modalità di determinazione del fair value Il fair value è l ammontare al quale un attività (o una passività) può essere scambiata in una transazione tra controparti indipendenti in possesso di un ragionevole grado di conoscenza delle condizioni di mercato e dei fatti rilevanti connessi all oggetto della negoziazione. Nella definizione di fair value è fondamentale la presunzione che un'entità sia pienamente operativa e non sia nella necessità di liquidare o ridurre sensibilmente l'attività, o di intraprendere delle operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value riflette la qualità creditizia dello strumento in quanto incorpora il rischio di controparte. Strumenti finanziari Per gli strumenti finanziari il fair value viene determinato attraverso l utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari nel caso di strumenti quotati su mercati attivi o mediante l utilizzo di modelli valutativi interni per gli altri strumenti finanziari. Un mercato è considerato attivo se i prezzi di quotazione, rappresentanti effettive e regolari operazioni di mercato verificatesi in un congruo periodo di riferimento, sono prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati. Sono considerati quotati in un mercato attivo che rispetti le caratteristiche sopra indicate i fondi comuni di investimento, le operazioni in cambi spot, i futures, le opzioni, ed i titoli azionari quotati su un mercato regolamentato e i titoli obbligazionari per i quali siano rilevabili con continuità almeno due prezzi di tipo eseguibile su un servizio di quotazione con una differenza tra prezzo di domanda offerta inferiore ad un intervallo ritenuto congruo. Infine si considerano quotati in un mercato attivo anche i fondi hedge se prevedono una liquidazione mensile delle quote o, in mancanza di ciò, se presentano delle condizioni di liquidabilità non superiori a quattro mesi. Per differenza, tutti i titoli, i derivati e gli hedge fund che non appartengono alle categorie sopra descritte non sono considerati quotati in un mercato attivo. Per gli strumenti finanziari quotati su mercati attivi viene utilizzato il prezzo corrente di offerta ( denaro ) per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ( lettera ) per le passività finanziarie, rilevato sul mercato più vantaggioso al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento. Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto. Nel caso di assenza di un mercato attivo e liquido, la determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all utilizzo di tecniche di valutazione aventi l obiettivo di stabilire il prezzo di una ipotetica transazione indipendente, motivata da normali considerazioni di mercato, alla data di valutazione. Nell incorporare tutti i fattori che gli operatori considerano nello stabilire il prezzo, i modelli valutativi sviluppati tengono conto del valore finanziario del tempo al tasso privo di rischio, dei rischi di insolvenza, di pagamento anticipato e di riscatto, della volatilità dello strumento finanziario, nonché, se del caso, dei tassi di cambio di valuta estera, dei prezzi delle materie prime, del prezzo delle azioni. In presenza di elevato rischio di modello o di parametri non direttamente osservabili sul mercato e per i prodotti finanziari più innovativi, il fair value rilevato dalle tecniche di valutazione viene prudenzialmente ridotto attraverso l applicazione di un fattore correttivo, determinato in funzione del grado di complessità del modello valutativo utilizzato e del livello di liquidità dello strumento finanziario. Poiché i rischi di liquidità tendono a diminuire con l avvicinarsi della scadenza dello strumento, al citato fattore correttivo viene applicato un moltiplicatore, che si riduce in funzione della vita residua del prodotto finanziario. Il metodo di valutazione definito per uno strumento finanziario viene adottato con continuità nel tempo ed è modificato solo a seguito di variazioni rilevanti nelle condizioni di mercato o soggettive dell emittente lo strumento finanziario. Per i titoli obbligazionari ed i contatti derivati, sono stati definiti modelli valutativi che fanno riferimento a valori correnti di mercato di strumenti sostanzialmente identici, al valore finanziario del tempo e a modelli di prezzatura delle opzioni facendo minimamente riferimento a specifici elementi dell entità oggetto di valutazione e considerando i parametri desumibili dal mercato. L individuazione e l applicazione di questi ultimi è effettuata alla luce della liquidità, profondità e osservabilità dei mercati di riferimento. Nell utilizzare un modello di calcolo si tiene, inoltre, conto della necessità di effettuare un aggiustamento per incorporare la rischiosità creditizia della controparte. In particolare, i titoli obbligazionari vengono valutati con la metodologia dell attualizzazione dei flussi di cassa futuri previsti dal piano contrattuale del titolo, rettificati per tenere conto della rischiosità creditizia dell emittente. Per i contratti derivati, in considerazione della loro numerosità e complessità, è stato individuato un quadro sistematico di riferimento che rappresenta le linee comuni (algoritmi di calcolo, modelli di pagina 128

129 elaborazione, dati di mercato utilizzati, assunzioni di base del modello) sulle quali si fonda la valutazione di ogni categoria di strumenti derivati. Per i titoli azionari è prevista una gerarchia ed un ordine di applicazione dei metodi di valutazione che considera: le transazioni dirette, ovvero le transazioni significative sul titolo registrate in un arco di tempo ritenuto sufficientemente breve rispetto al momento della valutazione ed in condizioni di mercato costanti, le transazioni comparabili di società che operano nello stesso settore e con tipologia di prodotti/servizi forniti analoghi a quelli della partecipata oggetto di valutazione, l applicazione della media dei multipli significativi di borsa delle società comparabili individuate alle grandezze economico patrimoniali della partecipata e, infine, metodi di valutazione analitici finanziari, reddituali e patrimoniali. Per i rapporti creditizi attivi disponibili per la vendita e per quelli attivi e passivi rilevati in bilancio al costo o al costo ammortizzato, il fair value ai fini di bilancio o riportato nella nota integrativa viene determinato secondo la seguente modalità: - per le attività e passività a tasso fisso a medio e lungo termine, la valutazione viene prevalentemente effettuata attraverso l attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Quest ultima è stata definita basandosi su un approccio risk neutral, ovvero utilizzando un tasso privo di rischio e correggendo i flussi di cassa contrattuali futuri per tenere conto della rischiosità creditizia della controparte, rappresentata dai parametri di PD (Probability of Default) ed LGD (Loss Given Default); - per le attività e passività a tasso variabile, a vista o con scadenza nel breve termine, il valore contabile di iscrizione al netto della svalutazione collettiva/analitica, rappresenta una buona approssimazione del fair value; - per i titoli emessi a tasso variabile e per quelli a tasso fisso a breve termine, il valore contabile di iscrizione è ritenuto una ragionevole approssimazione del fair value in ragione del fatto che esso rispecchia sia la variazione dei tassi che la valutazione del rischio creditizio associato all emittente. Ad analoga conclusione si giunge anche per la valutazione al fair value dei titoli emessi a tasso fisso a medio/lungo termine ed ai titoli strutturati oggetto di copertura del rischio di tasso. Per questi ultimi, nella determinazione del fair value riportato nella Nota integrativa, non si è tenuto conto della variazione del proprio spread creditizio, in considerazione della scarsa rilevanza. Attività non finanziarie Per quanto concerne gli immobili, il cui fair value è calcolato solo ai fini dell informativa della Nota integrativa, si fa riferimento ad un valore determinato, prevalentemente attraverso perizie esterne, considerando operazioni a prezzi correnti in un mercato attivo per attività immobiliari similari, nella medesima localizzazione e condizione nonché soggette a condizioni simili per affitti ed altri contratti. Oltre agli immobili posseduti a titolo di proprietà, rientrano tra i beni oggetto di misurazione al fair value anche gli immobili detenuti in leasing finanziario con diritto di riscatto o altro tipo di contratto similare che prevede, alla scadenza, la possibilità di esercitare il diritto di riscatto dell immobile nonché gli immobili pervenuti a seguito di operazioni di recupero crediti. pagina 129

130 Modalità di determinazione del costo ammortizzato Il costo ammortizzato di un attività o passività finanziaria è il valore a cui è stata misurata alla rilevazione iniziale, l attività o la passività finanziaria al netto dei rimborsi di capitale, accresciuto o diminuito dall ammortamento complessivo, calcolato usando il metodo dell interesse effettivo, delle differenze tra il valore iniziale e quello a scadenza e al netto di qualsiasi perdita di valore. Il tasso di interesse effettivo è quel tasso che eguaglia il valore attuale di un attività o passività finanziaria al flusso contrattuale dei pagamenti futuri in denaro o ricevuti fino alla scadenza o alla successiva data di ricalcolo del prezzo. Per il calcolo del valore attuale si applica il tasso di interesse effettivo al flusso dei futuri incassi o pagamenti lungo l intera vita utile dell attività o passività finanziaria - o per un periodo più breve in presenza di talune condizioni (per esempio revisione dei tassi di mercato). Successivamente alla rilevazione iniziale, il costo ammortizzato permette di allocare ricavi e costi portati in diminuzione o aumento dello strumento lungo l intera vita attesa dello stesso per il tramite del processo di ammortamento. La determinazione del costo ammortizzato è diversa a seconda che le attività/passività finanziarie oggetto di valutazione siano a tasso fisso o variabile e in questo ultimo caso a seconda che la variabilità del tasso sia nota o meno a priori. Per gli strumenti a tasso fisso o a tasso fisso per fasce temporali, i flussi futuri di cassa vengono quantificati in base al tasso di interesse noto (unico o variabile) durante la vita del finanziamento. Per le attività/passività finanziarie a tasso variabile, la cui variabilità non è nota a priori (ad esempio perché legata ad un indice), la determinazione dei flussi di cassa è effettuata sulla base dell ultimo tasso noto. Ad ogni data di revisione del tasso si procede al ricalcolo del piano di ammortamento e del tasso di rendimento effettivo su tutta la vita utile dello strumento, cioè fino alla data di scadenza. L aggiustamento viene riconosciuto come costo o provento nel conto economico. La valutazione al costo ammortizzato viene effettuata per i crediti, le attività finanziarie detenute sino alla scadenza e quelle disponibili per la vendita, per i debiti ed i titoli in circolazione. Le attività e le passività finanziarie negoziate a condizioni di mercato sono inizialmente rilevate al loro fair value, che normalmente corrisponde all ammontare erogato o pagato comprensivo, per gli strumenti valutati al costo ammortizzato, dei costi di transazione e delle commissioni direttamente imputabili. Sono considerati costi di transazione, i costi ed i proventi marginali interni o esterni attribuibili all'emissione, all acquisizione o alla dismissione di uno strumento finanziario e non riaddebitabili al cliente. Tali commissioni, che devono essere direttamente riconducibili alla singola attività o passività finanziaria, incidono sul rendimento effettivo originario e rendono il tasso di interesse effettivo associato alla transazione diverso dal tasso di interesse contrattuale. Sono esclusi i costi/proventi relativi indistintamente a più operazioni e le componenti correlate ad eventi che possono verificarsi nel corso della vita dello strumento finanziario, ma che non sono certi all atto della definizione iniziale, quali ad esempio: commissioni per retrocessione, per mancato utilizzo, per estinzione anticipata, di underwriting, di facility e di arrangement. Inoltre non sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato i costi che la Banca dovrebbe sostenere indipendentemente dall operazione (es. costi amministrativi, di cancelleria, di comunicazione), quelli che, pur essendo specificatamente attribuibili all operazione, rientrano nella normale prassi di gestione del finanziamento (ad esempio, attività finalizzate all erogazione del fido), nonché le commissioni per servizi incassate a seguito dell'espletamento di attività di Finanza Strutturata che si sarebbero comunque incassate indipendentemente dal successivo finanziamento dell'operazione ed, infine, i costi/ricavi infragruppo. Con particolare riferimento ai crediti, si considerano costi riconducibili allo strumento finanziario le provvigioni pagate ai canali distributivi, i compensi pagati per consulenza/assistenza per l organizzazione e/o la partecipazione ai prestiti sindacati ed infine le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi superiori a quelli di mercato; mentre i ricavi considerati nel calcolo del costo ammortizzato sono le commissioni up-front correlate a crediti erogati a tassi inferiori a quelli di mercato, quelle di partecipazione alle operazioni sindacate e le commissioni di brokeraggio collegate a provvigioni riconosciute da società di intermediazione. Per quanto riguarda i titoli non classificati tra le attività di negoziazione, sono considerati costi di transazione le commissioni per contratti con broker operanti sui mercati azionari italiani, quelle erogate agli intermediari operanti sui mercati azionari e obbligazionari esteri definite sulla base di tabelle commissionali. Non si considerano attratti dal costo ammortizzato i bolli, in quanto immateriali. Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori ed i compensi pagati ai revisori per l attività svolta a fronte di ogni singola emissione, mentre non si considerano attratte dal costo ammortizzato le commissioni pagate ad agenzie di rating, le spese legali e di consulenza/revisione per l aggiornamento annuale dei prospetti informativi, i costi per l utilizzo di indici e le commissioni che si originano durante la vita del prestito obbligazionario emesso. pagina 130

131 Il costo ammortizzato si applica anche per la valutazione della perdita di valore degli strumenti finanziari sopra elencati nonché per l iscrizione di quelli emessi o acquistati ad un valore diverso dal loro fair value. Questi ultimi vengono iscritti al fair value, anziché per l importo incassato o pagato, calcolato attualizzando i flussi di cassa futuri ad un tasso uguale al tasso di rendimento effettivo di strumenti simili (in termini di merito creditizio, scadenze contrattuali, valuta, ecc.), con contestuale rilevazione nel conto economico di un onere o di un provento finanziario. Successivamente alla valorizzazione iniziale, sono valutati al costo ammortizzato con l evidenziazione di interessi effettivi maggiori o minori rispetto a quelli nominali. Infine, sono valutate al costo ammortizzato anche le attività o passività strutturate non valutate al fair value con imputazione al conto economico per le quali si è provveduto a scorporare e rilevare separatamente il contratto derivato incorporato allo strumento finanziario. Il criterio di valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie coperte per le quali è prevista la rilevazione delle variazioni di fair value relative al rischio coperto a conto economico. Lo strumento finanziario viene però nuovamente valutato al costo ammortizzato in caso di cessazione della copertura, momento a partire dal quale le variazioni di fair value precedentemente rilevate sono ammortizzate, calcolando un nuovo tasso di interesse effettivo di rendimento che considera il valore del credito aggiustato del fair value della parte oggetto di copertura, fino alla scadenza della copertura originariamente prevista. Inoltre, come già ricordato nel paragrafo relativo ai criteri di valutazione dei crediti e dei debiti e titoli in circolazione, la valutazione al costo ammortizzato non si applica per le attività/passività finanziarie la cui breve durata fa ritenere trascurabile l effetto economico dell attualizzazione né per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. pagina 131

132 Modalità di determinazione delle perdite di valore Attività finanziarie Ad ogni data di bilancio le attività finanziarie non classificate nella voce Attività finanziarie detenute per la negoziazione sono sottoposte ad un test di impairment (perdita di valore) al fine di verificare se esistono obiettive evidenze che possano far ritenere non interamente recuperabile il valore di carico delle attività stesse. Si è in presenza di perdite di valore se vi è evidenza oggettiva di una riduzione dei flussi di cassa futuri, rispetto a quelli originariamente stimati, a seguito di specifici eventi; la perdita deve poter essere quantificata in maniera affidabile ed essere correlata ad eventi attuali, non meramente attesi. La valutazione di impairment viene effettuata su base analitica per le attività finanziarie che presentano specifiche evidenze di perdite di valore e collettivamente, per le attività finanziarie per le quali non è richiesta la valutazione analitica o per le quali la valutazione analitica non ha determinato una rettifica di valore. La valutazione collettiva si basa sull individuazione di classi di rischio omogenee delle attività finanziarie con riferimento alle caratteristiche del debitore/emittente, al settore economico, all area geografica, alla presenza di eventuali garanzie e di altri fattori rilevanti. Con riferimento ai crediti verso clientela e verso banche, sono sottoposti a valutazione analitica i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, incaglio, ristrutturato o scaduto secondo le definizioni della Banca d Italia, coerenti con i principi IAS/IFRS. Detti crediti deteriorati sono oggetto di un processo di valutazione analitica e l ammontare della rettifica di valore di ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell esposizione creditizia. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto nel breve termine non vengono attualizzati, in quanto il fattore finanziario risulta non significativo. I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita sono sottoposti alla valutazione di una perdita di valore collettiva. Tale valutazione avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti. Nella valutazione si tiene conto anche della rischiosità connessa con il paese di residenza della controparte. La determinazione degli accantonamenti sui crediti vivi è stata effettuata identificando le maggiori sinergie possibili (per quanto consentito dalle diverse normative) con l approccio previsto ai fini di vigilanza dalle disposizioni del Nuovo accordo sul capitale denominato Basilea II. In particolare, i parametri del modello di calcolo previsti dalle nuove disposizioni di vigilanza, rappresentati dalla PD (Probability of Default) e dalla LGD (Loss Given Default), vengono utilizzati laddove già disponibili anche ai fini delle valutazioni di bilancio. Il rapporto tra i due citati parametri costituisce la base di partenza per la segmentazione dei crediti, in quanto essi sintetizzano i fattori rilevanti considerati dai principi IAS/IFRS per la determinazione delle categorie omogenee e per il calcolo degli accantonamenti. L orizzonte temporale di un anno utilizzato per la valorizzazione della probabilità di default si ritiene possa approssimare la nozione di incurred loss, cioè di perdita fondata su eventi attuali ma non ancora acquisiti dall impresa nella revisione del grado di rischio dello specifico cliente, prevista dai principi contabili internazionali. Nel caso di attività finanziarie disponibili per la vendita, una variazione negativa del fair value è considerata impairment solo se ritenuta durevole; in questo caso la perdita cumulativa rilevata nell esercizio e l eventuale riserva di patrimonio netto sono imputate a conto economico. Il processo di identificazione di evidenza di impairment si attiva per effetto di una delle seguenti condizioni: decremento del fair value superiore al 20% del valore contabile originario oppure decremento del fair value perdurante per un periodo di 24 mesi. Inoltre, per i titoli azionari, si identifica un oggettiva evidenza di impairment in presenza di almeno uno dei seguenti segnali: la diminuzione rating oltre 2 classi, la capitalizzazione di mercato significativamente inferiore al patrimonio netto contabile, l avvio di un piano di ristrutturazione del debito, una significativa variazione negativa del patrimonio netto contabile. Per quanto concerne i metodi di valutazione utilizzati per il calcolo del fair value, si rinvia a quanto riportato nel relativo capitolo illustrativo. pagina 132

133 Altre attività non finanziarie Le attività materiali ed immateriali con vita utile definita sono soggette a test di impairment se esiste un indicazione che il valore contabile del bene non può più essere recuperato. Il valore recuperabile viene determinato con riferimento al fair value dell attività materiale o immateriale al netto degli oneri di dismissione o al valore d uso se determinabile e se esso risulta superiore al fair value. Per quanto riguarda gli immobili, il fair value è prevalentemente determinato sulla base di una perizia redatta da un certificatore esterno. Tale perizia è rinnovata periodicamente ogniqualvolta si venga a determinare un cambiamento nell andamento del mercato mobiliare che faccia ritenere le stime precedentemente redatte non valide ed in ogni caso ogni tre anni. La perdita di valore viene rilevata solo nel caso in cui il fair value al netto dei costi di vendita o il valore d uso sia inferiore al valore di carico per un periodo continuativo di tre anni. Per le altre immobilizzazioni materiali e le immobilizzazioni immateriali (diverse dall avviamento) si assume che il valore di carico corrisponda normalmente al valore d uso, in quanto determinato da un processo di ammortamento stimato sulla base dell effettivo contributo del bene al processo produttivo e risultando estremamente aleatoria la determinazione di un fair value. I due valori si discostano, dando luogo a impairment, in caso di danneggiamenti, uscita dal processo produttivo o altri circostanze similari non ricorrenti. pagina 133

134 pagina 134

135 Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale pagina 135

136 ATTIVO Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide Voce Cassa e disponibilità liquide: composizione a) Cassa b) Depositi liberi presso Banche Centrali - - Totale pagina 136

137 Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione Voce Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica Voci/Valori Quotati Non quotati A. Attività per cassa 1. Titoli di debito Titoli strutturati Altri titoli di debito Titoli di capitale (1) Quote di O.I.C.R Finanziamenti Pronti contro termine attivi Altri Attività deteriorate Attività cedute non cancellate B. Strumenti derivati Totale A Derivati finanziari di negoziazione connessi con la fair value option altri Derivati creditizi di negoziazione connessi con la fair value option altri Totale B Totale (A+B) (1) La voce esclude le quote di O.I.C.R. Le attività per cassa sono classificate come quotate o non quotate a seconda che si tratti di strumenti che abbiano o non abbiano un prezzo in un mercato attivo, come illustrato nella Parte A Politiche contabili. Sono considerati tra i derivati quotati solo le operazioni negoziate su mercati organizzati. I titoli di capitale valutati al costo rappresentano una quota irrilevante del totale della sottovoce. Nella sottovoce A.6. Attività cedute non cancellate sono inclusi i titoli relativi ad operazioni pronti contro termine passivi. pagina 137

138 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione debitori/emittenti Voci/Valori A. Attività per cassa 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali 4 89 b) Altri enti pubblici - c) Banche d) Altri emittenti Titoli di capitale 2 4 a) Banche - b) Altri emittenti: imprese di assicurazione - - società finanziarie - - imprese non finanziarie altri - 3. Quote di O.I.C.R Finanziamenti - - a) Governi e Banche Centrali - b) Altri enti pubblici - c) Banche - d) Altri soggetti - 5. Attività deteriorate - - a) Governi e Banche Centrali - b) Altri enti pubblici - c) Banche - d) Altri soggetti - 6. Attività cedute non cancellate a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici - c) Banche d) Altri emittenti - Totale A B. Strumenti derivati a) Banche b) Clientela Totale B Totale (A+B) pagina 138

139 2.3 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: strumenti derivati Tipologie derivati/attività sottostanti Tassi di interesse Valute e oro Titoli di capitale Crediti Altro A) Derivati quotati 1) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati senza scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale B) Derivati non quotati Totale A ) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati senza scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale Totale B Totale (A+B) Nella tabella sopra esposta i contratti derivati sono suddivisi in funzione della tipologia di rischio sottostante. I dati esposti nella suddetta tabella, unitamente a quelli esposti nella tabella relativa alle Passività finanziarie di negoziazione, non coincidono con la suddivisione riportata nella corrispondente tabella della Relazione sulla gestione in quanto in quest ultima i contratti con rischio multiplo sono stati attribuiti alla categoria di rischio prevalente. 2.4 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione (diverse da quelle cedute e non cancellate e da quelle deteriorate): variazioni annue Variazioni/Attività sottostanti Titoli di debito Titoli di Quote di capitale O.I.C.R. Finanziamenti A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di fair value B3. Altre variazioni C. Diminuzioni (74.944) (2) - - (74.946) (84.951) C1. Vendite (73.461) (73.461) (65.756) C2. Rimborsi (1.376) (1.376) (14.183) C3. Variazioni negative di fair value (72) (2) - - (74) (25) C4. Altre variazioni (35) (35) (4.987) D. Rimanenze finali pagina 139

140 Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value Voce 30 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita Voce Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Voci/ Valori Quotati Non quotati Quotati Non quotati 1. Titoli di debito 1.1 Titoli strutturati Altri titoli di debito Titoli di capitale 2.1 Valutati al fair value Valutati al costo Quote di O.I.C.R Finanziamenti Attività deteriorate Attività cedute non cancellate - - Totale pagina 140

141 4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti Voci/Valori Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali - - b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri emittenti Titoli di capitale a) Banche 3 9 b) Altri emittenti: imprese di assicurazione società finanziarie imprese non finanziarie altri Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti - - a) Governi e Banche Centrali - - b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri soggetti Attività deteriorate - - a) Governi e Banche Centrali - - b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri soggetti Attività cedute non cancellate - - a) Governi e Banche Centrali - - b) Altri enti pubblici - - c) Banche - - d) Altri soggetti - - Totale pagina 141

142 4.5 Attività finanziarie disponibili per la vendita (diverse da quelle cedute e non cancellate e da quelle deteriorate): variazioni annue Titoli di Quote di Titoli di debito Finanziamenti capitale O.I.C.R. A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Variazioni positive di FV B3. Riprese di valore - imputate al conto economico - X imputate al patrimonio netto B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni C. Diminuzioni - (10) - - (10) C1. Vendite - (10) - - (10) C2. Rimborsi C3. Variazioni negative di FV C4. Svalutazioni da deterioramento - imputate al conto economico imputate al patrimonio netto C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni D. Rimanenze finali pagina 142

143 Sezione 5 - Attività finanziarie detenute fino a scadenza Voce 50 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 6 - Crediti verso banche Voce Crediti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni / Valori A. Crediti verso Banche Centrali Depositi vincolati Riserva obbligatoria Pronti contro termine attivi Altri - - B. Crediti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Altri finanziamenti Pronti contro termine attivi Locazione finanziaria Altri Titoli di debito Titoli strutturati Altri titoli di debito Attività deteriorate Attività cedute non cancellate Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) L illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A Politiche contabili. 6.2 Crediti verso banche: attività oggetto di copertura specifica Tale voce non è presente nella Banca. pagina 143

144 Sezione 7 - Crediti verso clientela Voce Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/valori Conti correnti Pronti contro termine attivi - 3. Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Locazione finanziaria - 6. Factoring - 7. Altre operazioni Titoli di debito Titoli strutturati Altri titoli di debito Attività deteriorate Attività cedute non cancellate - Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) L illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A Politiche contabili. Relativamente alla sottovoce Attività deteriorate, si rimanda alla Parte E Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione - Rischio di credito. pagina 144

145 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Tipologia operazioni/valori Titoli di debito: a) Governi - - b) Altri enti pubblici - - c) Altri emittenti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri Attività deteriorate: a) Governi - - b) Altri enti pubblici - - c) Altri soggetti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri Attività cedute e non cancellate: - - a) Governi - - b) Altri enti pubblici - - c) Altri soggetti imprese non finanziarie imprese finanziarie assicurazioni altri - - Totale Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica Tale voce non è presente nella Banca. 7.4 Locazione finanziaria Tale voce non è presente nella Banca. pagina 145

146 Sezione 8 - Derivati di copertura Voci 80 dell attivo Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia all informativa fornita nell ambito della Parte E Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 2 - Rischi di mercato. 8.1 Derivati di copertura dell'attivo: composizione per tipologia di contratti e di attività sottostanti Tipologie derivati/attività sottostanti A) Quotati Tassi di interesse Valute e oro Titoli di capitale Crediti Altro ) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati senza scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale Totale A B) Non Quotati 1) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati senza scambio di capitale opzioni acquistate altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale Totale B Totale (A+B) Totale pagina 146

147 8.2 Derivati di copertura dell'attivo: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Operazioni/Tipo di copertura rischio di tasso rischio di cambio Specifica rischio di credito Fair value rischio di prezzo più rischi Generica Flussi finanziari Specifica 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita X - X 2. Crediti X - X - X Generica 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X - - X - X - X 4. Portafoglio X X X X X - X - 5. Investimenti esteri X X X X X X X Totale attività Passività finanziarie X - X - X 2. Portafoglio X X X X X - X - Totale passività Transazioni attese X X X X X X - Sezione 9 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 90 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 10 Partecipazioni Voce Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole Denominazioni Sede Tipo di rapporto A. Imprese controllate in via esclusiva B. Imprese controllate in modo congiunto Quota di partecipazione % Disponibilità voti % C. Imprese sottoposte ad influenza notevole 1. BANCA D'ITALIA Spa ROMA 0,076% 0,076% 10.2 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni contabili pagina 147

148 Denominazioni Totale attivo Ricavi A. Imprese controllate in via esclusiva B. Imprese controllate in modo congiunto Utile (Perdita) Patrimonio netto Valore di bilancio C. Imprese sottoposte ad influenza notevole 1. BANCA D'ITALIA Spa Fair value Totale pagina 148

149 10.3 Partecipazioni: variazioni annue A. Esistenze iniziali B. Aumenti - 19 B.1 Acquisti - B.2 Riprese di valore - B.3 Rivalutazioni - B.4 Altre variazioni - 19 C. Diminuzioni (19) - C.1 Vendite - C.2 Rettifiche di valore - C.3 Altre variazioni (19) D. Rimanenze finali E. Rivalutazioni totali - - F. Rettifiche totali Impegni riferiti a Partecipazioni in società controllate Non esistono impegni riferiti a Partecipazioni in società controllate Impegni riferiti a Partecipazioni in società controllate in modo congiunto Non esistono impegni riferiti a Partecipazioni in società controllate in modo congiunto Impegni riferiti a Partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole Non esistono impegni riferiti a Partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole. pagina 149

150 Sezione 11 Attività materiali Voce Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Attività/ Valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbricati c) mobili d) impianti elettronici e) altre acquisite in locazione finanziaria - - a) terreni - - b) fabbricati - - c) mobili - - d) impianti elettronici - - e) altre - - B. Attività detenute a scopo di investimento Totale A di proprietà a) terreni b) fabbricati acquisite in locazione finanziaria - - a) terreni - - b) fabbricati - - Totale B Totale (A+B) Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate Tale voce non è presente nella Banca. pagina 150

151 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni Fabbricati Mobili Impianti elettronici Altre A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette - (3.058) (1.049) (3.306) (7.413) A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico B.5 Differenze positive di cambio B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni - (276) (28) (302) (119) (725) C.1 Vendite (24) (24) C.2 Ammortamenti - (276) (28) (102) (95) (501) C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - a) patrimonio netto b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: a) patrimonio netto b) conto economico C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione C.7 Altre variazioni (200) - (200) D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette - (3.334) (1.077) (3.408) (95) (7.914) D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al costo Alla riga A.1 e D.1 - Riduzioni di valore totali nette, è riportato il totale del fondo ammortamento e delle rettifiche di valore. pagina 151

152 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Terreni Fabbricati A. Esistenze iniziali B. Aumenti - - B.1 Acquisti - - B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - B.3 Variazioni positive di fair value - - B.4 Riprese di valore - - B.5 Differenze di cambio positive - - B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - - B.7 Altre variazioni - - C. Diminuzioni - (23) C.1 Vendite - - C.2 Ammortamenti - (23) C.3 Variazioni negative di fair value - - C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - - C.5 Differenze di cambio negative - - C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività a) immobili ad uso funzionale - - b) attività non correnti in via di dismissione - - C.7 Altre variazioni - - D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette - (23) D.2 Rimanenze finali lorde E. Valutazione al fair value Impegni per acquisto di attività materiali Non risultano alla data impegni sottoscritti per l acquisto di attività materiali. pagina 152

153 Sezione 12 Attività immateriali Voce Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Attività/ Valori Durata Durata Durata limitata Durata limitata illimitata illimitata A.1 Avviamento X - X - A.1.1 di pertinenza del gruppo X - X - A.1.2 di pertinenza dei terzi X - X - A.2 Altre attività immateriali A.2.1 Attività valutate al costo: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività A.2.2 Attività valutate al fair value: a) Attività immateriali generate internamente b) Altre attività Totale Attività immateriali: variazioni annue pagina 153

154 Avviamento Altre attività immateriali: generate internamente Lim Illim Altre attività immateriali: altre Lim Illim A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne X B.3 Riprese di valore X B.4 Variazioni positive di fair value - a patrimonio netto X a conto economico X B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni (19) - (19) C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti X - - (19) - (19) - Svalutazioni: + patrimonio netto X conto economico C.3 Variazioni negative di fair value: - a patrimonio netto X a conto economico X C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo Alla riga A.1 Riduzioni di valore totali nette ed alla riga D.1 Rettifiche di valore totali nette è riportato il saldo del fondo ammortamento delle attività immateriali a durata limitata, rispettivamente all inizio ed alla chiusura dell esercizio. La sottovoce F - Valutazione al costo non è valorizzata in quanto, come da istruzioni di Banca d Italia, la sua compilazione è prevista solo per le attività materiali valutate in bilancio al fair value Altre informazioni Il valore residuo delle immobilizzazioni immateriali ancora da ammortizzare riguarda esclusivamente software. Secondo quanto richiesto dai principi contabili internazionali si specifica che: a) non esistono plusvalenze relative alle attività immateriali rivalutate e conseguentemente non sussiste il presupposto per la distribuzione delle stesse agli azionisti (IAS 38, paragrafo 124, lettera b); b) non esistono attività immateriali acquisite tramite contributo pubblico e inizialmente rilevate al fair value (IAS 38, paragrafo 122, lettera c); c) non esistono attività immateriali costituite in garanzie di propri debiti (IAS 38, paragrafo 122, lettera d); per coerenza con la scelta adottata per le altre attività finanziarie, nonché per le attività materiali, tale dato andrebbe incluso nella tabella 2 della sezione Altre informazioni ; d) non esistono impegni per l acquisto di attività immateriali (IAS 38, paragrafo 122, lettera e); e) non esistono attività immateriali oggetto di operazioni di leasing finanziario e operativo. pagina 154

155 Sezione 13 Le attività fiscali e le passività fiscali Voci 130 dell attivo e 80 del passivo 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione Imposta Imposta Ires Irap totale Ires Irap totale Svalutazione crediti Altre differenze Totale Le imposte anticipate sono state contabilizzate con riferimento alle differenze temporanee deducibili e ammontano a migliaia e si riferiscono, principalmente, a rettifiche di valore su crediti (1.189 migliaia) ed a fondi rischi ed oneri e per garanzie rilasciate (1.738 migliaia). La Legge 24 dicembre 2007 n.244 (finanziaria 2008) ha rivoluzionato la fiscalità dell impresa introducendo molte novità. In particolare: ha ridotto dal periodo successivo a quello in corso al 31/12/2007 (quindi dal 2008) l aliquota IRES di 5,5 punti percentuali, ovvero si è passati dal 33% al 27,50%; ha abolito la possibilità di operare maggiori deduzioni rispetto ai dati contabili (deduzioni extracontabili Quadro EC dell Unico). La medesima norma allo stesso tempo disciplina tre alternative per le eccedenze tra il valore civile ed il valore fiscale createsi fino al periodo d imposta al ; sono state ridefinite le spese di rappresentanza, prevedendo l intera deducibilità delle stesse nel periodo d imposta di sostenimento, se rispondenti ai requisiti di inerenza e congruità e se rientranti nei limiti stabiliti dal decreto ministeriale del 19/11/2008 (in G.U. il 15/01/2009); per i soggetti che redigono il bilancio in base ai principi contabili internazionali (c.d. IAS / IFRS) dal periodo d imposta successivo al 31 dicembre 2007 si applicano, anche in deroga alle disposizioni degli articoli del TUIR, i criteri di qualificazione, imputazione temporale e classificazione di bilancio previsti dagli IAS / IFRS (c.d. principio di derivazione del reddito dal risultato di bilancio); l esenzione dall imponibile delle plusvalenze relative alle partecipazioni (c.d PEX partecipation exemption) dall 84% al 95%; ha abrogato la possibilità di effettuare ammortamenti in misura superiore a quella ordinaria (abolizione degli ammortamenti anticipati); ha modificato, semplificandole le regole di determinazione della base imponibile IRAP, riducendo anche l aliquota portandola al 3,9% dal 4,25% (con la possibilità da parte delle regioni di aumentarla maggiorazione nella misura massima dell 1%). Attraverso il decreto-legge 112 del 25 giugno 2008, sono state modificate alcune norme con effetto sulla base imponibile, ed in particolare riguardano: - la deducibilità limitata degli interessi passivi; - la determinazione della quota di svalutazioni su crediti deducibile; - il periodo temporale complessivo in cui è possibile portare in deduzione le quote delle svalutazioni eccedenti il limite deducibile nell anno. Si riporta di seguito l analisi di tali modificazioni apportate al TUIR con il D.L. 112 del 25/06/2008: L articolo 82 del D.L. 112, al primo comma, va ad inserire un nuovo paragrafo all articolo 96 del Testo Unico; tale disposizione prevede la deducibilità dalla base imponibile IRES del solo 96% degli interessi passivi, per banche e assicurazioni, percentuale che sale al 97% per il primo anno di applicazione della norma, ossia per il Inoltre, vengono previste disposizioni particolari che riguardano i soggetti aderenti al consolidato nazionale, per cui l ammontare complessivo degli interessi maturati in capo a soggetti partecipanti al consolidato a favore di altri soggetti partecipanti al consolidato, sono interamente deducibili sino a concorrenza dell ammontare complessivo degli interessi passivi maturati in capo ai soggetti partecipanti a favore di soggetti estranei al consolidato. L articolo 82, ai commi 11, 12 e 13, va poi a variare alcuni parametri di calcolo delle quote di svalutazione crediti deducibili nell esercizio in corso e nei successivi: il comma 11 prevede che le pagina 155

156 svalutazioni dei crediti risultanti da bilancio, per l importo non coperto da garanzia assicurativa, che derivano dalle operazioni di erogazione del credito alla clientela, sono deducibili nel limite dello 0,30% del valore dei crediti risultante da bilancio, facendo così scendere la percentuale di deducibilità dallo 0,40% allo 0,30%. Inoltre, sempre il comma 11, prevede che le svalutazioni eccedenti tale limite, attualmente deducibili nei nove esercizi successivi, saranno deducibili dal 2008, nei 18 esercizi successivi. Inoltre con il D.L: n. 185 del 29/11/2008 (cosidetto Decreto Anticrisi) sono state introdotte alcune norme che permettono Il riallineamento dei valori fiscali a quelli di bilancio con il pagamento di una imposta sostitutiva che varia a secondo del riallineamento. In particolare è previsto: a) riallineamento delle divergenze, esistenti all inizio del periodo di imposta 2009, derivanti dall adozione degli IAS/IFRS e che non si sarebbero manifestate se le modifiche apportate al TUIR dalla Legge Finanziaria 2008 (che hanno reso più aderente la determinazione del reddito imponibile alle risultanze dei bilanci redatti in base ai principi contabili internazionali) avessero trovato applicazione sin dal primo esercizio di adozione degli IAS/IFRS (comma 3, lett. a); b) riallineamento delle divergenze, esistenti all inizio del periodo di imposta 2009, derivanti dall eliminazione di ammortamenti, di rettifiche di valore e di fondi di accantonamento effettuata in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali ed emerse per effetto delle disposizioni contenute nell art. 13, commi 2, 5 e 6 del D.Lgs n. 38 (comma 3, lett. b); c) riconoscimento fiscale dei maggiori valori attribuiti in bilancio all avviamento, ai marchi di impresa e alle altre attività immateriali a seguito di operazioni di fusione, scissione e conferimento neutrale di azienda (comma 10); d) riconoscimento fiscale dei maggiori valori attribuiti in bilancio ad attività diverse dalle immobilizzazioni materiali e immateriali a seguito di operazioni di fusione, scissione e conferimento neutrale di azienda (comma 11). L unico riallineamento che la Cassa ha attuato (rientrante nella lettera a)) risulta quello relativa alla copertura dei prestiti obbligazionari con i derivati. Ciò non ha portato nessun aggravio al conto economico in quanto già era stato considerato nelle imposte anticipate e differite al 31/12/2007. Inoltre con lo stesso D.L. n. 185 del 29/11/2008 è stata introdotta una parziale deducibilità dall imponibile IRES dell IRAP. La deduzione è costituita dal 10% dell Imposta Regionale sulle Attività Produttive pagata nel periodo d imposta Passività per imposte differite: composizione Imposta Imposta Ires Irap totale Ires Irap totale Immobilizzazioni materiali Plusvalenze Altre differenze Totale Le imposte differite ammontano a 564 migliaia di cui 272 migliaia si riferiscono, principalmente, alla differenza fra il valore di bilancio e quello fiscalmente riconosciuto su terreni e immobili e la parte restante per effetto di plusvalenze realizzate e del TFR. pagina 156

157 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) Importo iniziale Aumenti Imposte anticipate rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) riprese di valore - - d) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti - - Diminuzioni (1.461) (1.065) 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio a) rigiri (1.461) (618) b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - - c) mutamento di criteri contabili Riduzioni di aliquote fiscali - (447) 3.3 Altre diminuzioni - - Importo finale Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) Importo iniziale Aumenti Imposte differite rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti - 3. Diminuzioni (287) (159) 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio a) rigiri (287) (4) b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre Riduzioni di aliquote fiscali - (155) 3.3 Altre diminuzioni Importo finale pagina 157

158 13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) Tale voce non è presente nella Banca Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) Importo iniziale 2-2. Aumenti Imposte differite rilevate nell'esercizio a) relative a precedenti esercizi - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali Altri aumenti - 3. Diminuzioni Imposte differite annullate nell'esercizio a) rigiri - - b) dovute al mutamento di criteri contabili - - c) altre Riduzioni di aliquote fiscali Altre diminuzioni Importo finale 2 2 Sezione 14 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione - Voci 140 dell attivo e 90 del passivo La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 15 Altre attività Voce Altre attività: composizione Addebiti diversi in corso di lavorazione Debitori diversi per operazioni in titoli - - Assegni bancari tratti su terzi in corso di lavorazione Partite viaggianti 70 1 Crediti fiscali verso consolidante Assegni a carico della banca negoziati Rettifiche ai conti di portafoglio - - Ratei e risconti attivi 23 - Commissioni e competenze da percepire Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi - 3 Partite varie Totale pagina 158

159 PASSIVO Sezione 1 Debiti verso banche Voce Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/valori Debiti verso banche centrali Debiti verso banche Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Finanziamenti locazione finanziaria altri Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio pronti contro termine passivi altre Altri debiti - - Totale Fair value L illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A Politiche contabili. 1.2 Dettaglio della voce 10 Debiti verso banche : debiti subordinati Tale voce non è presente nella Banca. 1.3 Dettaglio della voce 10 Debiti verso banche : debiti strutturati Tale voce non è presente nella Banca. 1.4 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti oggetto di copertura specifica Tale voce non è presente nella Banca. 1.5 Debiti per locazione finanziaria Tale voce non è presente nella Banca. pagina 159

160 Sezione 2 Debiti verso clientela Voce Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/valori Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati - 3. Fondi di terzi in amministrazione - 4. Finanziamenti locazione finanziaria altri - 5. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - 6. Passività a fronte di attività cedute non cancellate dal bilancio pronti contro termine passivi altre - 7. Altri debiti Totale Fair value L illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A Politiche contabili 2.2 Dettaglio della voce 20 Debiti verso clientela : debiti subordinati Tale voce non è presente nella Banca. 2.3 Dettaglio della voce 20 Debiti verso clientela : debiti strutturati Tale voce non è presente nella Banca. 2.4 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti oggetto di copertura specifica Tale voce non è presente nella Banca. 2.5 Debiti per locazione finanziaria La tabella non viene compilata in quanto la voce non è presente nella Banca. pagina 160

161 Sezione 3 Titoli in circolazione Voce Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/valori VB FV VB FV A. Titoli quotati Obbligazioni strutturate altre Altri titoli strutturati altri B. Titoli non quotati Obbligazioni strutturate altre Altri titoli strutturati altri Legenda VB = valore di bilancio FV = fair value Totale L illustrazione dei criteri di determinazione del fair value è riportata nella Parte A Politiche contabili. Il prospetto 3.2 relativi alla illustrazione del dettaglio dei titoli in circolazione subordinati non viene riportato in quanto tale fattispecie non risulta applicabile alla Banca. Le obbligazioni strutturate emesse da CR Castello incorporano un opzione implicita correlata all andamento di un paniere di fondi di investimento (750 migliaia di nozionale emesso) che riconosce ai sottoscrittori un rendimento aggiuntivo. Il derivato implicito è iscritto tra le Passività finanziarie di negoziazione. 3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati Tale voce non è presente nella Banca. pagina 161

162 3.3 Dettaglio della voce 30 Titoli in circolazione : titoli oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/valori Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio - - c) più rischi - 2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: - - a) rischio di tasso di interesse - b) rischio di cambio - c) altro - Totale Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione Voce Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica Tipologia titoli / Valori A. Passività per cassa Quotati Non quotati VN FV * Non Quotati quotati 1. Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli di debito 3.1 Obbligazioni Strutturate X X Altre obbligazioni X X 3.2 Altri titoli Strutturati X X Altri X X Totale A B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari X 576 X 1.1 Di negoziazione X X X 504 X 1.2 Connessi con la fair value option X - - X X - X 1.3 Altri X - - X X - 72 X 2. Derivati creditizi X X 2.1 Di negoziazione X - - X X - - X 2.2 Connessi con la fair value option X - - X X - - X 2.3 Altri X - - X X - - X Totale B X X X X Totale (A+B) Legenda FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale o nozionale VN FV FV * FV pagina 162

163 4.2 Dettaglio della voce 40 Passività finanziarie di negoziazione : passività subordinate Tale voce non è presente nella Banca. 4.3 Dettaglio della voce 40 Passività finanziarie di negoziazione : debiti strutturati Tale voce non è presente nella Banca. pagina 163

164 4.4 Passività finanziarie di negoziazione: strumenti derivati Tipologie derivati/attività sottostanti A) Derivati quotati Tassi di interesse Valute e oro Titoli di capitale Crediti Altro ) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni emesse altri derivati senza scambio di capitale opzioni emesse altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale B) Derivati non quotati Totale A ) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni emesse altri derivati senza scambio di capitale opzioni emesse altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale Totale B Totale (A+B) Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value Voce 50 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. pagina 164

165 Sezione 6 Derivati di copertura - Voce Derivati di copertura: composizione per tipologia di contratti e di attività sottostanti Tipologie derivati / Attività sottostanti A) Quotati Tassi di interesse Valute e oro Titoli di capitale Crediti Altro ) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni emesse altri derivati senza scambio di capitale opzioni emesse altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale B) Non quotati Totale A ) Derivati finanziari: con scambio di capitale opzioni emesse altri derivati senza scambio di capitale opzioni emesse altri derivati ) Derivati creditizi: con scambio di capitale senza scambio di capitale Totale B Totale (A+B) Totale (A+B) Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura Operazioni/Tipo copertura rischio di tasso rischio di cambio Copertura del fair value Specifica rischio di credito rischio di prezzo più rischi Copertura flussi finanziari Generica Specifica Generica 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita X - X 2. Crediti X - X - X 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X - - X - X - X 4. Portafoglio X X X X X - X - 5. Investimenti esteri X X X X X X - X Totale attività Passività finanziarie X - X 2. Portafoglio X X X X X - X - Totale passività Transazioni attese X X X X X X - - pagina 165

166 Sezione 7 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 70 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 8 Passività fiscali - Voce 80 Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella sezione 13 dell attivo. Sezione 9 Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione - Voce 90 Per quanto riguarda le informazioni di questa sezione, si rimanda a quanto esposto nella sezione 14 dell attivo. pagina 166

167 Sezione 10 Altre passività Voce Altre passività: composizione Debiti verso fornitori Debiti verso dipendenti Debiti verso Enti previdenziali Importi da riconoscere all'erario per conto terzi Importi da riconoscere a terzi Accrediti diversi in corso di esecuzione Partite viaggianti 1 - Partite in corso di lavorazione Debiti relativi a servizi di tesoreria - - Creditori diversi per operazioni in titoli Creditori diversi per operazioni in valuta - - Creditori diversi Rettifiche ai conti di portafoglio Risconti passivi non ricondotti Fondo altri rischi su garanzie e impegni Totale pagina 167

168 Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale Voce Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Altre variazioni in aumento C. Diminuzioni (825) (324) C.1 Liquidazioni effettuate (825) (195) C.2 Altre variazioni in diminuzione - (129) D. Rimanenze finali La sottovoce B.1 - Accantonamento dell esercizio include il costo maturato nell anno per oneri finanziari, nonché l accantonamento per quote destinate a gestioni esterne. Il valore del fondo di trattamento di fine rapporto del personale determinato in base all art del c.c. ammonta a migliaia. pagina 168

169 11.2 Altre informazioni VARIAZIONI ANNUE del VALORE ATTUALE DELL'OBBLIGAZIONE A BENEFICI DEFINITI A. Valore di bilancio del TFR - Esistenze iniziali al A. (Utili) e Perdite attuariali esercizio precedente - Esistenze iniziali (38) A. Valore attuale del TFR - Esistenze iniziali (DBO iniziale) al B. Aumenti: 388 B.1 Costi previdenziali del piano - B.2 Interessi passivi 201 B.3 Contributi versati dai partecipanti al piano - B.4 (Utili) e Perdite attuariali 187 B.5 Differenze positive di cambio - B.6 Costi previdenziali per prestazioni passate - B.7 Altre variazioni - C. Diminuzioni: (825) C.1 Benefici pagati (825) C.2 Riduzioni - C.3 Estinzioni - C.4 Differenze negative di cambio - C.5 Altre variazioni - D. Valore attuale del TFR - Rimanenza finale (DBO finale) al Totale (Utili) / Perdite attuariali non riconosciute 149 Limite del corridor 463 COSTO RILEVATO A CONTO ECONOMICO NELL'ESERCIZIO a. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - b. Interessi passivi 201 e. (Utili) e Perdite attuariali riconosciute - Il valore attuale del trattamento di fine rapporto che è inquadrabile tra i piani a benefici definiti non finanziati è pari a fine 2008 a migliaia di euro, mentre a fine 2007 ammontava migliaia di euro. Le perdite attuariali non riconosciute nel conto economico dell anno, in applicazione del metodo del corridoio, sono pari a 187 migliaia di euro. Le perdite attuariali complessivamente non riconosciute nel conto economico della Cassa, alla data del 31 dicembre 2008, sono pari a 149 migliaia di euro. pagina 169

170 Sezione 12 Fondi per rischi e oneri Voce Fondi per rischi e oneri: composizione Voci/ Componenti Fondi di quiescenza aziendali Altri fondi per rischi ed oneri 2.1 controversie legali oneri per il personale altri Totale Gli altri fondi sono articolati in: - controversie legali: il fondo è costituito per fronteggiare le perdite su cause passive (803 migliaia) e su revocatorie fallimentari (829 migliaia); - oneri per il personale: il fondo include gli oneri stimati per l incentivazione all esodo volontario per migliaia e altri oneri per 208 migliaia; - altri fondi: si tratta di accantonamenti di varia natura per migliaia. pagina 170

171 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Voci/ Componenti Fondi di quiescenza Altri fondi Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni - - C. Diminuzioni (262) (1.397) (1.659) C.1 Utilizzo nell'esercizio (219) (833) (1.052) C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (18) (18) C.3 Altre variazioni (43) (546) (589) D. Rimanenze finali Le variazioni del periodo riferite agli Altri Fondi riguardano: - per 270 migliaia di euro, l utilizzo del fondo oneri per cause passive, azioni revocatorie ed altri rischi; - per 459 migliaia di euro, l accantonamento netto del periodo riferito ad oneri per cause passive, azioni revocatorie ed altri rischi, derivante dalla somma algebrica dell accantonamento netto civilistico pari a 419 e dell effetto attualizzazione pari a 40 migliaia di euro (dato da variazioni dovute ad effetto tempo per 58 migliaia di euro e da variazioni dovute alle modifiche del tasso di sconto per -18 migliaia di euro), che trova contropartita nella voce 160 del conto economico - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ; - per 563 migliaia di euro, l utilizzo del fondo oneri per il personale, in relazione al piano di esodi attivato dalla Capogruppo; - per 214 migliaia di euro, la riconduzione netta del fondo oneri per il personale, connessa al piano esodi attivato dalla Capogruppo, ritenuto eccedente in base alle stime effettuate al 31 dicembre 2008; tale importo, esposto nelle altre variazioni in diminuzione della tabella sopra riportata, è dato dalla somma algebrica della riconduzione netta civilistica pari a -367 migliaia di euro e dell effetto attualizzazione pari a +153 migliaia di euro (a sua volta scomponibile in effetto tempo per 17 migliaia di euro ed in effetto tasso per 136 migliaia di euro); tale riconduzione trova contropartita nella voce economica 150 a) Spese per il personale (tabella 9.4 Atri benefici a favore di dipendenti); - per 35 migliaia di euro, l accantonamento netto del periodo al fondo oneri per il personale, riferito al Premio Anzianità di servizio; tale accantonamento trova contropartita nella voce economica 150 a) Spese per il personale; - per 179 migliaia di euro, la riconduzione del fondo oneri per il personale, relativo al piano esodi 2007, nelle Altre passività, in seguito alla definizione del perimetro di esodi per il 2007 e dell importo da erogare. pagina 171

172 12.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita 1. Illustrazione dei fondi La Cassa riconosce ai propri ex dipendenti alcuni benefici a prestazione definita gestiti tramite fondi interni. Sussistono due tipologie di fondi a benefici definiti: Fondo destinato ai dipendenti, con finalità di copertura del rischio di morte, invalidità permanente e inabilità. Al 31 dicembre 2008 la sezione in oggetto contava 126 iscritti; la valutazione attuariale operata da attuario esterno evidenziava una consistenza della DBO pari a 38 migliaia di euro, che si confronta con un valore del fondo accantonato in bilancio pari a 50 migliaia di euro. Fondo destinato ad ex dipendenti con finalità di integrazione delle prestazioni INPS. Al 31 dicembre 2008 la sezione in oggetto contava 16 iscritti, di cui 7 titolari di pensione diretta, uno di pensione sostitutiva e 8 titolari di pensioni di reversibilità; la stima operata da attuario esterno evidenziava un valore della DBO pari a migliaia di euro che si confronta con un valore del fondo accantonato in bilancio pari a migliaia di euro Variazione DBO VARIAZIONI ANNUE del VALORE ATTUALE DELL'OBBLIGAZIONE A BENEFICI DEFINITI Fondo aziendale Pensioni complementare Fondo per prestazione morte e invalidità A. Valore di bilancio del Fondo - Esistenze iniziali al A. (Utili) e Perdite attuariali esercizio precedente - Esistenze iniziali (118) (8) (126) A. Valore attuale del Fondo - Esistenze iniziali (DBO iniziale) al B. Aumenti: B.1 Costi previdenziali del piano B.2 Interessi passivi B.3 Contributi versati dai partecipanti al piano B.4 (Utili) e Perdite attuariali 88 (5) 83 B.5 Differenze positive di cambio B.6 Costi previdenziali per prestazioni passate B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni: (262) - (262) C.1 Benefici pagati (219) (219) C.2 Riduzioni C.3 Estinzioni C.4 Differenze negative di cambio C.5 Altre variazioni (43) (43) D. Valore attuale del Fondo - Rimanenza finale (DBO finale) al Totale (Utili) / Perdite attuariali non riconosciute (30) (13) (43) Limite del corridor Totale COSTO RILEVATO A CONTO ECONOMICO NELL'ESERCIZIO a. Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti b. Interessi passivi e. (Utili) e Perdite attuariali riconosciute Si precisa che non esistono attività a servizio del Piano a Benefici definiti e che le principali ipotesi attuariali adottate nella quantificazione del valore attuariale del fondo sono riportate nella relazione attuariale allegata al presente bilancio. Inoltre i fondi di quiescenza interni, costituiti in attuazione di accordi aziendali, che si qualificano come piani a benefici definiti, sono rilevati nell'ambito dei fondi per rischi ed oneri. La passività relativa a tali piani e il relativo costo previdenziale sono determinate periodicamente sulla base di ipotesi attuariali. Gli utili e le perdite attuariali sono riconosciuti a conto economico in base al metodo del corridoio, limitatamente alla parte di utile e perdita attuariali non rilevati al termine del precedente esercizio eccede il maggiore tra il 10 % del valore attuale dei benefici generati dal piano ed il 10 % del fair value delle attività a servizio del piano; tale eccedenza è imputata a conto economico sulla base della vita lavorativa media attesa dei partecipanti al piano stesso o nell'esercizio stesso nel caso del personale in quiescenza. pagina 172

173 Ipotesi attuariale Principali ipotesi attuariali % a. Tassi di sconto 4,80% b. Tassi di rendimento atteso delle attività a servizio del piano 4,80% c. Tassi attesi di incrementi retributivi 3,50% d. Tassi tendenziali dei costi per assistenza medica - e. Tassi di incremento delle pensioni (1) 1,70% f. Tasso di inflazione 2,00% (1) il tasso di incremento delle pensioni è stato stimato dall'attuario nell'85% dell'indice dei prezzi al consumo 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi Di seguito viene esposta la ripartizione temporale prevista per l esborso delle somme accantonate nella voce fondi per rischi e oneri altri fondi per controversie legali. Voci/ Componenti entro 1 anno Da oltre 1 anno fino a 2 Importo Da oltre 2 anni fino a 3 anni Oltre 4 anni Totale 2.1 controversie legali cause civili controversie legali revocatorie Totale Si ricorda che tutti i fondi per rischi ed oneri, compreso quello relativo agli oneri per esuberi del personale, devono essere oggetto di attualizzazione. Tale processo prevede la stima della collocazione temporale dei flussi di cassa relativi ai pagamenti e la loro attualizzazione in base alla curva dei tassi di interesse swap riportata nella seguente tabella: Anno di rientro Tasso ,68% ,76% ,96% ,12% ,24% ,36% ,46% ,57% ,66% ,74% ,80% ,84% ,87% ,89% ,90% Il costo appostato a conto economico nell anno in cui avviene l accantonamento è pertanto pari all onere attualizzato dei pagamenti futuri. Negli esercizio successivi occorrerà portare a conto economico il costo derivante dal trascorrere del tempo, oltre che dagli eventuali effetti dovuti alla modifica della curva dei tassi adottata. pagina 173

174 Sezione 13 Azioni rimborsabili - Voce 140 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. pagina 174

175 Sezione 14 Patrimonio dell impresa 14.1 Patrimonio dell'impresa: composizione Voci/Valori Capitale Sovrapprezzi di emissione Riserve (Azioni proprie) - a) capogruppo - - b) controllate Riserve da valutazione Strumenti di capitale - 7. Utile (Perdita) d'esercizio Totale "Capitale" e "Azioni proprie": composizione Voci/Valori Azioni ordinarie numero valore nominale 0,50 euro cad. Totale Il capitale della Cassa di Risparmio di Città di Castello Spa è costituito da azioni ordinarie. pagina 175

176 14.3 Capitale - numero azioni: variazioni annue Voci/ Tipologie Ordinarie Altre A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio interamente liberate non interamente liberate A.1 Azioni proprie (-) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti - - B.1 Nuove emissioni - a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - conversione di obbligazioni - esercizio di warrant - altre - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni - - C.1 Annullamento C.2 Acquisto di azioni proprie C.3 Operazioni di cessione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) - D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio interamente liberate non interamente liberate 14.4 Capitale: altre informazioni Il capitale sociale della Cassa di Risparmio di Città di Castello Spa non ha registrato variazioni nel corso dell'esercizio ed al 31/12/2008 è così ripartito: Fondazione Cassa di Risparmio di Città di Castello Piazza Matteotti, Città di Castello (PG) azioni possedute % di partecipazione ,81 Casse del Centro S.p.a. Piazza Mentana, SPOLETO (PG) , ,00 pagina 176

177 14.5 Riserve di utili: altre informazioni Voci/Valori Legale Statutaria - - Straordinaria Altre riserve - - Totale Le riserve ammontano a migliaia ed includono: la riserva legale, la riserva statutaria, la riserva straordinaria e le altre riserve. La riserva legale, costituita a norma di legge, deve essere almeno pari ad un quinto del capitale sociale; essa è stata costituita in passato tramite accantonamenti degli utili netti annuali per almeno un ventesimo degli stessi. Nel caso in cui la riserva dovesse diminuire, occorre reintegrarla tramite l obbligo di destinarvi un ventesimo dell utile. La riserva statutaria o straordinaria è costituita in base allo statuto dalla destinazione della quota di utile residuale a seguito della distribuzione dell utile alle azioni ordinarie e di risparmio. Tale riserva accoglie inoltre, come da statuto, i dividendi non riscossi e prescritti. Riserve in sospensione d imposta La Cassa ha riserve in sospensione d imposta relative a leggi speciali di rivalutazione monetaria per complessivi migliaia di euro. Tale ammontare è confluito, in sede di conferimento dell attività bancaria della nuova SpA, nel capitale sociale. Le riserve in questione in caso di distribuzione concorrono a formare il reddito imponibile. Si rimanda alla Parte F Informazioni sul capitale per l indicazione dettagliata delle singole riserve Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue La presente voce non viene compilata in quanto non risulta applicabile alla Banca Riserve da valutazione: composizione Voci/Componenti Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri Copertura dei flussi finanziari Differenze di cambio Attività non correnti in via di dismissione Leggi speciali di rivalutazione - - Totale pagina 177

178 14.8 Riserve da valutazione: variazioni annue L incremento rilevato è riconducibile alla variazione della riserva da attività finanziarie disponibili per la vendita. Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri Copertura dei flussi finanziari Differenze di cambio Attività non correnti in via di dismissione Leggi speciali di rivalutazione A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Incrementi di fair value X B2. Altre variazioni C. Diminuzioni C1. Riduzioni di fair value X C2. Altre variazioni D. Rimanenze finali Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Attività/ valori Riserva positiva Riserva Riserva negativa positiva Riserva negativa 1. Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R Finanziamenti Totale La composizione è la seguente: Investimenti partecipativi: Società per i servizi bancari SSB SpA - riserva positiva 123 migliaia; Gepafin SpA - riserva positiva 28 migliaia; Swift - riserva positiva 2 migliaia. pagina 178

179 14.10 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti 1. Esistenze iniziali Variazioni positive Incrementi di fair value Rigiro a conto economico di riserve negative - da deterioramento da realizzo Altre variazioni Variazioni negative Riduzioni di fair value Rettifiche da deterioramento Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo Altre variazioni Rimanenze finali Le variazioni rilevate nell esercizio sono relative agli effetti delle valutazioni delle poste AFS i cui effetti sono riflessi nella correlata riserva al netto dell effetto fiscale. pagina 179

180 ALTRE INFORMAZIONI 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni ) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela ) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche - - b) Clientela ) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto ) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - - 5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi - - 6) Altri impegni - - Totale Le garanzie rilasciate di natura commerciale e finanziaria si riferiscono agli impegni di firma assunti dalla Cassa per conto della clientela e di banche. Gli impegni irrevocabili a erogare fondi si riferiscono a: - per quanto riguarda le Banche, all impegno verso il Fondo Interbancario di Tutela Depositi; - per quanto riguarda la Clientela, principalmente ai finanziamenti a favore della clientela stipulati da erogare. 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Portafogli Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività materiali - - Gli importi sopraindicati si riferiscono ai titoli oggetto di operazioni pronti contro termine passivi. pagina 180

181 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi Negoziazione di strumenti finanziari per conto di terzi - a) acquisti - 1. regolati - 2. non regolati - b) vendite - 1. regolate - 2. non regolate - 2. Gestioni patrimoniali a) individuali - b) collettive - 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) - 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - 2. altri titoli - b) altri titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri titoli emessi dalla banca che redige il bilancio altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi Altre operazioni - pagina 181

182 pagina 182

183 Parte C Informazioni sul Conto Economico pagina 183

184 Sezione 1 Interessi Voci 10 e Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Attività finanziarie in bonis Titoli di debito Finanziamenti Attività finanziarie deteriorate Altre attività Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Derivati di copertura X X X Attività finanziarie cedute non 8 cancellate Altre attività X X X Totale Nelle voci Attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inclusi anche gli interessi attivi su titoli relativi alle operazioni pronti contro termine di raccolta. Gli interessi attivi su attività deteriorate sono relativi agli interessi, diversi da quelli rilevati nella voce Riprese di valore, maturati nell esercizio, nonché agli interessi di mora incassati. 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura La Voce presenta saldi pari a zero sia nel 2008 che nel periodo di confronto. pagina 184

185 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni Tipologia a) sofferenze b) incagli c) esposizioni ristutturate - d) crediti scaduti/sconfinati da oltre 180 giorni Totale Nella tabella precedente viene fornita evidenza di come i crediti deteriorati hanno contribuito alla voce interessi attivi Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Tipologia a) Crediti verso banche 6 14 b) Crediti verso clientela Totale L operatività in valuta non euro e i conseguenti interessi attivi rappresentano una quota di operatività del tutto marginale rispetto al totale del comparto Interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria Voce non applicabile alla Banca Interessi attivi su crediti con fondi di terzi in amministrazione Voce non applicabile alla Banca. pagina 185

186 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre passività Debiti verso banche (1.274) X - (1.274) (1.457) 2. Debiti verso clientela (3.603) X - (3.603) (2.847) 3. Titoli in circolazione X (5.126) - (5.126) (3.624) 4. Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate (2.708) - - (2.708) (1.773) 7. Altre passività X X (2) (2) (3) 8. Derivati di copertura X X (421) (421) (585) Totale (7.585) (5.126) (423) (13.134) (10.289) La voce Passività finanziarie a fronte di attività cedute non cancellate è relativa ad interessi su operazioni pronti contro termine di raccolta. pagina 186

187 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Voci/Settori A. Differenziali positivi relativi a operazioni di: A.1 Copertura specifica del fair value di attività A.2 Copertura specifica del fair value di passività A.3 Copertura generica del rischio di tasso di interesse A.4 Copertura specifica dei flussi finanziari di attività A.5 Copertura specifica dei flussi finanziari di passività A.6 Copertura generica dei flussi finanziari Totale differenziali positivi (A) B. Differenziali negativi relativi a operazioni di: B.1 Copertura specifica del fair value di attività B.2 Copertura specifica del fair value di passività B.3 Copertura generica del rischio di tasso di interesse B.4 Copertura specifica dei flussi finanziari di attività B.5 Copertura specifica dei flussi finanziari di passività B.6 Copertura generica dei flussi finanziari Totale differenziali negativi (B) C. Saldo (A-B) - (761) (3.029) (761) (3.029) (421) (585) 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni Tipologia a) Obbligazioni (4.220) (2.642) b) Certificati di deposito (906) (982) Totale (5.126) (3.624) pagina 187

188 1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta L operatività in valuta non euro e i conseguenti interessi passivi rappresentano una quota di operatività del tutto marginale rispetto al totale del comparto come si evince dalla sintesi che segue: Tipologia a) Debiti verso banche (56) (25) b) Debiti verso clientela (6) (8) Totale (62) (33) Interessi passivi su passività per operazioni di locazione finanziaria Gli interessi passivi su operazioni di locazione finanziaria sono di importo non significativo Interessi passivi su fondi di terzi in amministrazione Voce non applicabile alla Banca. pagina 188

189 Sezione 2 Commissioni Voci 40 e Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/settori a) garanzie rilasciate b) derivati su crediti c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute gestioni patrimoniali 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amministrazione di titoli 5. banca depositaria 6. collocamento di titoli 7. raccolta ordini 8. attività di consulenza distribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni patrimoniali individuali collettive 9.2. prodotti assicurativi 9.3. altri prodotti d) servizi di incasso e pagamento e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di esattorie e ricevitorie h) altri servizi Totale pagina 189

190 La sottovoce H - Altri servizi accoglie prevalentemente commissioni su conti correnti attivi e passivi, commissioni per servizio bancomat e carte di credito, nonché commissioni per operazioni a medio/lungo termine sintetizzate nello schema che segue: Tipologia servizi/settori Commissioni attive: finanziamenti concessi Commissioni attive: depositi e conti correnti passivi Commissioni attive: conti correnti attivi Recupero spese comunicazioni alla clientela Commissioni attive: servizio bancomat Commissioni attive: servizio carte di credito Commissioni attive: altri servizi bancari Totale Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Settori a) presso propri sportelli: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi b) offerta fuori sede: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi c) altri canali distributivi: 1. gestioni patrimoniali 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi pagina 190

191 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Settori a) garanzie ricevute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute (31) (33) (1) gestioni patrimoniali: 3.1 portafoglio proprio 3.2 portafoglio di terzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi d) servizi di incasso e pagamento e) altri servizi (30) (33) - - (163) (192) (69) (80) Totale (263) (305) pagina 191

192 Sezione 3 - Dividendi e proventi simili Voce Dividendi e proventi simili: composizione Voci/Proventi dividendi proventi da quote di O.I.C.R. dividendi proventi da quote di O.I.C.R. A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione B. Attività finanziarie disponibili per la vendita C. Attività finanziarie valutate al fair value D. Partecipazioni 43 X 42 X Totale pagina 192

193 Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione Voce Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione Operazioni / Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da negoziazione (B) Minusvalenze (C) Perdite da negoziazione (D) Risultato netto [(A+B) - (C+D)] 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre (30) (8) Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.3 Altre Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: - Su titoli di debito e tassi di interesse (928) (1.761) Su titoli di capitale e indici azionari (61) (36) - Su valute e oro X X X X (131) - Altri Derivati su crediti Totale (958) (1.830) 81 La tabella sopra riportata è redatta in base alla tipologia di prodotto, diversamente da quella riportata nella Relazione sulla gestione a commento della medesima voce del conto economico riclassificato, nella quale gli importi sono esposti secondo la natura prevalente dell attività svolta. pagina 193

194 Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura Voce Risultato netto dell'attività di copertura: composizione Componenti reddituali/valori A. Proventi relativi a: A.1 Derivati di copertura del fair value A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - A.3 Passivita' finanziarie coperte (fair value) A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - A.5 Attività e passività in valuta - Totale proventi dell'attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di copertura del fair value - (209) B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (585) (271) B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - - B.5 Attività e passività in valuta - - Totale oneri dell'attività di copertura (B) C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (585) (480) (123) 68 pagina 194

195 Sezione 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto Voce Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto Attività finanziarie 1. Crediti verso banche Crediti verso clientela (1.302) (647) 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R Finanziamenti Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività (1.302) (647) Passività finanziarie 1. Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione 17 (1) Totale passività 17 (1) Sezione 7 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Voce 110 Voce non applicabile alla Banca. pagina 195

196 Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Voce Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Operazioni/ componenti reddituali Cancellazioni Specifiche Altre Di portafoglio Specifiche Di portafoglio A B A B A. Crediti verso banche B. Crediti verso clientela - (3.787) (2.677) (2.010) C. Totale - (3.787) (2.677) (2.010) Legenda A= da interessi B= altre riprese 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione La presente voce non viene compilata in quanto non risulta applicabile alla Banca. 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione La presente voce non viene compilata in quanto non risulta applicabile alla Banca. pagina 196

197 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Operazioni/ Componenti reddituali Cancellazioni Specifiche Altre Di portafoglio Specifiche Di portafoglio A B A B A. Garanzie rilasciate B. Derivati su crediti C. Impegni ad erogare fondi D. Altre operazioni D. Totale Legenda A= interessi B= altre riprese pagina 197

198 Sezione 9 Spese amministrative Voce Spese per il personale: composizione Tipologia di spesa/valori ) Personale dipendente a) salari e stipendi (5.223) (5.032) b) oneri sociali (1.618) (1.542) c) indennità di fine rapporto (400) (344) d) spese previdenziali - e) accantonamento al trattamento di fine rapporto (201) (310) f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: - a contribuzione definita - - a prestazione definita (109) (102) g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita (206) (206) - a prestazione definita - h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti - i) altri benefici a favore dei dipendenti 75 (1.035) 2) Altro personale 3) Amministratori e Sindaci (467) (435) (219) (165) Totale (8.368) (9.171) L onere 2008 per trattamento di fine rapporto del personale determinato in base all art del c.c. ammonta a 563 migliaia. In base alla nota tecnica della Banca d Italia inerente la normativa in materia di bilanci bancari e finanziari numero 4853 emessa il 2 gennaio 2009, i compensi pagati ai sindaci sono stati inseriti nella tabella sopra esposta al punto 3) Amministratori e Sindaci. pagina 198

199 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria B6C Personale dipendente: a) dirigenti - - b) Totale quadri direttivi di 3 e 4 livello c) restante personale dipendente Altro personale Totale Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi La composizione dei costi del fondo a prestazione definita è riportata nella nota a commento della voce 12 del passivo Altri fondi per rischi e oneri 9.4 Altri benefici a favore di dipendenti Tipologia di spesa/valori Trasferte (12) - - Tickets mensa (123) (135) - Polizze infortuni/altre assicurazioni (67) (61) - Accantonamento "premio piano" Oneri per esodi del personale 214 (760) - Altri benefici a favore dei dipendenti 63 (79) Totale 75 (1.035) pagina 199

200 9.5 Altre spese amministrative: composizione Tipologia di spesa/valori Imposte indirette e tasse (1.138) (1.147) Servizi informatici, elaborazione e trattamento dati (937) (898) Locazione immobili e spese condominiali (177) (183) Spese per consulenze professionali (1.241) (776) Servizi postali, telegrafiche e di recapito (240) (247) Spese telefoniche, teletrasmissione e trasmissione dati (190) (186) Spese legali (63) (42) Spese di manutenzione immobili (26) (79) Spese di manutenzione mobili e impianti (142) (151) Spese di pubblicità, promozionali e di rappresentanza (58) (81) Servizi di trasporto (128) (137) Illuminazione, riscaldamento e condizionamento (201) (156) Stampati, cancelleria e materiali di consumo (71) (85) Spese addestramento e rimborsi al personale (267) (153) Servizi di vigilanza (78) (68) Spese di informazioni e visure (53) (41) Premi di assicurazione (170) (175) Servizi di pulizia (128) (125) Locazione altre immobilizzazioni materiali (18) (1) Gestione archivi e trattamento documenti (138) (69) Rimborso costi a società del Gruppo - Compensi a Sindaci - (58) Spese diverse (295) (268) Totale (5.759) (5.126) pagina 200

201 Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione controversie legali (138) (90) 2 revocatorie (88) (62) 3 oneri per esodi del personale - (1.840) 4 altri (233) (195) Totale (459) (2.187) Come si rileva dallo schema sopra riportato, la voce Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri, il cui saldo al 31 dicembre 2008 ammonta a 459 migliaia, accoglie le quote di competenza dell esercizio relative a controversie legali per 138 migliaia, revocatorie per 88 migliaia, altri fondi per l importo di 233 migliaia. Negli importi sopra elencati sono compresi gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo. Sezione 11 - Rettifiche di valore nette su attività materiali - Voce Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Attività/Componenti reddituali Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a + b - c) A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale (501) - - (501) - Per investimento (23) - - (23) A.2 Acquisite in locazione finanziaria - Ad uso funzionale Per investimento Totale (524) - - (524) pagina 201

202 Sezione 12 - Rettifiche di valore nette su attività immateriali - Voce Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione Attività/Componenti reddituali Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b) Riprese di valore (c) Risultato netto (a + b - c) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà - Generate internamente dall'azienda Altre (19) - - (19) A.2 Acquisite in locazione finanziaria Totale (19) - - (19) Sezione 13 Altri oneri e proventi di gestione - Voce Altri oneri di gestione: composizione Tipologia di spesa/valori Furti e rapine (42) (41) Oneri connessi ad operazioni di locazione finanziaria - - Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi (3) (15) Altri oneri (26) (280) Totale (71) (336) 13.2 Altri proventi di gestione: composizione Tipologia di ricavo/valori Affitti attivi immobili e recupero spese Recupero costi di assicurazione Recupero spese diverse 46 - Recupero imposte e tasse Proventi su contratti di locazione finanziaria - - Altri proventi Totale pagina 202

203 Sezione 14 - Utili (perdite) da partecipazioni - Voce 210 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce risulta irrilevante per la Banca. Sezione 15 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 16 - Rettifiche di valore dell avviamento - Voce 230 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 17 - Utili (perdite) da cessione di investimenti Voce Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione Componenti reddituali/settori A. Immobili - Utili da cessione - Perdite da cessione B. Altre attività - Utili da cessione - Perdite da cessione (6) - Risultato netto (6) 11 pagina 203

204 Sezione 18 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Voce Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Componenti reddituali/settori Imposte correnti (-) (4.653) (4.046) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - 3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (257) Variazione delle imposte differite (+/-) Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (4.614) (3.853) 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio Imposte sul reddito Altre imposte Totale Aliquota 27,50% 3,90% Imponibile Imposta % sull'utile al Imponibile Imposta % sull'utile al % sull'utile al Utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte lordo delle lordo delle lordo delle Utile dei gruppi di attività in via dismissione (al lordo delle imposte) 0 imposte 0 imposte imposte Utile imponibile teorico Onere fiscale teorico ,50% 440 3,90% ,40% Variazioni in aumento delle imposte IRAP Maggiore base imponibile ed aliquota effettiva ,15% Variazioni in aumento delle imposte IRES Differenze permanenti positive: Costi indeducibili ( ICI, spese personale, ecc.) ,31% Effetto Pex per svalutazioni/perdite su partecipazioni - - 0,00% Interessi passivi indeducibili - D.L. Tremonti ,76% Altre ,73% Variazioni in diminuzione delle imposte IRES Differenze permanenti negative: Quota esente dividendi (42) (12) -0,10% Effetto della normativa relativa alla "Participation Exemption" - - 0,00% Effetto affrancamento Quadro Ec (8) -0,07% Effetto affrancamento Avviamento - 0,00% Altre (119) (33) -0,29% Utilizzo fondo imposte e tasse acc.to precedentemente 0,00% Riporto perdite di esercizi precedenti Onere fiscale effettivo di bilancio ,84% ,05% ,89% - di cui: onere fiscale effettivo sull'operatività corrente onere fiscale effettivo su gruppi di attività in via di dismissione IMPOSTE SUL REDDITO IN CONTO ECONOMICO (VOCE 260) (4.614) pagina 204

205 Sezione 19 Utile ( perdita ) delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte Voce 280 La presente sezione non viene compilata in quanto la voce non risulta applicabile alla Banca. Sezione 20 - Altre informazioni Le tavole esposte consentono di delineare in maniera sufficientemente esaustiva i vari aspetti che hanno caratterizzato la gestione della Cassa nel 2008 e di conseguenza non si ritiene debbano essere fornite informazioni supplementari rispetto a quelle contenute negli schemi di nota integrativa. Sezione 21 Utile per azione 21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito Il numero medio delle azioni ordinarie in circolazione è di Altre informazioni Dividendo unitario per azione: tipologia importo azioni ordinarie 0,03550 pagina 205

206 pagina 206

207 Parte D Informativa di settore Informativa non fornita in quanto obbligatoria in capo agli intermediari quotati e Capogruppo di Gruppi bancari che redigono il bilancio consolidato. pagina 207

208 pagina 208

209 Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura pagina 209

210 PREMESSA - IL PRESIDIO DEI RISCHI ED IL SISTEMA DEI CONTROLLI Come indicato anche nel contesto della relazione sulla gestione, la Cassa attribuisce un elevata importanza alla garanzia di un costante controllo e monitoraggio dei principali rischi, della conformità regolamentare e di un efficace sostegno al processo decisionale per la generazione di valore in un contesto di rischio controllato. Il modello organizzativo assunto dalla Cassa e dalla controllante Casse del Centro, tende ad accentrare presso quest ultima le funzioni di Governance e di controllo nell intento di consentire alle controllate di indirizzare le proprie risorse verso le attività di business. In quest ottica è stato costituito alla fine del 2006 presso Casse del Centro, l ufficio di Risk Management. Una componente essenziale del modello di governance prima menzionato è data dalla istituzione in seno a Casse del Centro del comitato rischi finanziari che, composto dai Direttori Generali delle Casse partecipate da CdC e da alcuni responsabili di CdC stessa, ha la funzione di individuare, politiche e procedure riguardo alle modalità di gestione dei rischi del banking e trading book delle Casse e verificarne l attuazione. Tra i principali compiti attribuiti al Comitato che garantiscono tale necessaria funzione di raccordo si evidenziano i seguenti: - Definire orientamenti strategici, e politiche di gestione del rischio e della struttura dei limiti sulla base delle direttive impartite dalla Capogruppo; - assicurare un'efficace gestione dell'operatività e dei connessi rischi, attivando le misure necessarie a garantire l'istituzione ed il mantenimento di un sistema di controlli interni efficienti ed efficaci sulla base delle indicazioni impartite dalla Capogruppo; - valutare l'esposizione al rischio delle Casse e proporre al Consiglio di Amministrazione eventuali interventi correttivi; - valutare l'impatto che scenari e strategie alternative nonché politiche commerciali e creditizie da perseguire nel futuro hanno sul profilo di rischio complessivo delle Casse. L ufficio di Risk Management fornisce una reportistica periodica inerente all attività di monitoraggio dei rischi per la Direzione Generale che coinvolgerà le funzioni aziendali interessate. Nell ambito del sistema dei controlli, le funzioni preposte al presidio sulla gestione dei rischi siano esse presso Casse del Centro o presso la Cassa, si confrontano periodicamente con le altre funzioni aziendali, preposte ai controlli di linea nonché responsabili delle unità operative per monitorare i diversi profili di rischio e verificare l adeguatezza e il corretto funzionamento dei meccanismi di gestione fondati su rigorosi criteri di separatezza. Il sistema di controllo interno e la funzione di auditing Con riferimento alla revisione interna, al Servizio Auditing della controllante Casse del Centro, che svolge in outsourcing le attività in questione per conto della Cassa, è attribuita la responsabilità di sorveglianza sul regolare andamento dell operatività, dei processi e dei rischi della Cassa, valutando la funzionalità del complessivo sistema dei controlli interni preposto a garantire l'efficacia e l efficienza dei processi aziendali, la salvaguardia del valore delle attività e la protezione dalle perdite, l affidabilità e l integrità delle informazioni contabili e gestionali. Il Servizio Auditing Interno ha una struttura ed un modello di controllo articolato in coerenza con l assetto organizzativo divisionale di Intesa Sanpaolo e del Gruppo. L azione di audit ha riguardato in modo diretto la Cassa e la sorveglianza diretta è stata svolta attraverso: - il controllo sui processi operativi di rete e delle strutture centrali, con verifiche, mediante anche interventi in loco, sulla funzionalità dei controlli di linea previsti, sul rispetto di norme interne ed esterne, sull affidabilità delle strutture operative e dei meccanismi di delega, sulla correttezza delle informazioni disponibili nelle diverse attività e il loro adeguato utilizzo; - la sorveglianza, con monitoraggi a distanza integrati da visite in loco, sul processo di erogazione e gestione del credito, verificandone l adeguatezza rispetto al sistema di controllo dei rischi ed il funzionamento dei meccanismi di misurazione attivati; pagina 210

211 - la sorveglianza, anche con visite in loco, sui processi connessi con l operatività finanziaria e sull adeguatezza dei sistemi di controllo dei rischi ad essa collegati; - la verifica del rispetto delle regole di comportamento e della correttezza delle procedure adottate sui servizi di investimento nonché delle disposizioni vigenti in materia di separatezza amministrativo contabile e patrimoniale per i beni della clientela; Nello svolgimento dei propri compiti, il Servizio Auditing ha utilizzato metodologie di analisi preliminare dei rischi insiti nelle diverse aree. In funzione delle valutazioni emerse e delle priorità che ne sono conseguite, nonché della necessità di garantire comunque un adeguato grado di copertura temporale e di presenza presso le unità operative, in particolare della rete, ha predisposto e sottoposto al vaglio preventivo del Consiglio di Amministrazione di Casse del Centro prima e della Cassa poi, un piano annuo di interventi, sulla base del quale ha poi operato nel corso dell esercizio. I punti di debolezza rilevati sono stati sistematicamente segnalati alle funzioni aziendali interessate per una sollecita azione di miglioramento nei cui confronti è stata successivamente espletata un attività di followup. Le valutazioni sul sistema di controllo interno che derivano dagli accertamenti svolti sono state portate periodicamente a conoscenza del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, che richiedono puntuali aggiornamenti anche sullo stato delle soluzioni in corso per mitigare i punti di debolezza. L attività svolta nel 2008 non ha portato ad evidenziare, nel sistema dei controlli interni, gravi carenze tali da considerarlo inadeguato a prevenire o rilevare con sufficiente tempestività errori o irregolarità che possano comportare perdite di ammontare significativo rispetto al bilancio. La funzione di Conformità Per quanto attiene la conformità delle operazioni, alle politiche stabilite dagli organi di governo aziendali e alle normative interne ed esterne, nel corso del 2008 è stato creato l Ufficio Conformità, subordinato al Servizio Segreteria, Affari Generali e Conformità. che nel 2007 era svolta dalla funzione di Auditing L attività di verifica della conformità, prevede: Controller Sim (regolam. Consob), che ha presidiato l attività su tutte le Casse, con monitoraggi a distanza, interventi sulla rete, sui desk filiali e con numerose revisioni procedurali. Market Abuse, gestione delle eventuali segnalazioni di operazioni potenzialmente pervenute dalla rete o rilevate dall attività di monitoraggio sulle transazioni di compravendita titoli, svolta dal Servizio Auditing. Antiriciclaggio, tramite qualificata consulenza a tutte le Casse, l implementazione dei controlli a distanza sulle registrazioni effettuate (rete filiali) e la formazione erogata ai referenti. pagina 211

212 Sezione 1 - Rischio di credito Informazioni di natura qualitativa 1. Aspetti generali Con riferimento all intervento creditizio, la Cassa è stata guidata dagli obiettivi di controllo del rischio, di redditività correlata al profilo di rischio delle varie operazioni e di ampliamento delle quote di mercato, soprattutto nelle zone di competenza territoriale. Il peso specifico rispetto al totale delle poste finanziarie ed economiche e la rilevanza delle connesse problematiche di rischio impongono una forte attenzione a tutti gli aspetti che riguardano il processo creditizio. In questo ambito, in stretto collegamento con le medesime politiche di Gruppo, la Cassa ha definito adeguate politiche e tecniche di erogazione, gestione e monitoraggio del credito. L attività creditizia della Cassa continua ad essere indirizzata prevalentemente alle componenti famiglie e imprese : in un ottica di copertura completa dei fabbisogni creditizi del territorio, la Cassa eroga finanziamenti anche alla componente istituzionale, rappresentata essenzialmente da enti pubblici locali. La politica commerciale è stata coerente con gli obiettivi sopra esposti ed orientata alla soddisfazione dei bisogni dei diversi segmenti di clientela L offerta commerciale comprende tutte le principali forme di finanziamento, con una gamma ampia e strutturata a seconda della tipologia e delle necessità della clientela: il portafoglio prodotti viene continuamente ampliato e rinnovato. Per talune forme di credito più specialistico (leasing, factoring e credito industriale), la Cassa si avvale dei servizi di società specializzate del Gruppo Intesa Sanpaolo. Non risulta sviluppata alcuna operatività in derivati su crediti. 2. Politiche di gestione del rischio di credito Le strategie e le politiche creditizie sono indirizzate: - ad un efficiente selezione dei singoli affidati attraverso un accurata analisi del merito creditizio finalizzata a contenere il rischio di insolvenza, pur tenendo presenti gli obiettivi indirizzati a privilegiare gli interventi creditizi di natura commerciale o destinati a nuovi investimenti produttivi, rispetto a quelli meramente finanziari; - alla diversificazione del portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi, su singoli settori di attività economica o aree geografiche; - al controllo andamentale delle relazioni, effettuato sia con procedura informatica, tramite un indicatore sintetico di rischio, sia con un attività di sorveglianza sistematica sulle relazioni presentanti irregolarità, entrambe volte a cogliere tempestivamente i sintomi di deterioramento delle posizioni di rischio e ad inserire le stesse in un apposito processo di gestione del credito. Il costante monitoraggio della qualità del portafoglio crediti viene perseguito attraverso l adozione di precise modalità operative in tutte le fasi gestionali della relazione fiduciaria (istruttoria, concessione, monitoraggio, crediti problematici). Il presidio dei profili di rischio del portafoglio prestiti, sin dalle fasi di istruttoria e concessione, è assicurato: - dall accertamento della sussistenza dei presupposti di affidabilità, con focus particolare sulla capacità attuale e prospettica del cliente di produrre adeguate risorse reddituali e congrui flussi finanziari; - dalla valutazione della natura e dell entità degli interventi proposti, tenendo presenti le concrete necessità del richiedente il fido, l andamento del rapporto creditizio eventualmente già in atto, la presenza di eventuali legami tra il cliente ed altri soggetti affidati; - dalla ricerca di una struttura di affidamenti tale da favorire l afflusso di operazioni da intermediare sullo specifico rapporto fiduciario e, possibilmente, anche da un attività di cross selling di prodotti/servizi bancari. Aspetti organizzativi pagina 212

213 Il processo finalizzato all'erogazione del credito prevede una struttura sviluppata allo scopo di rispondere in modo flessibile, completo e personalizzato alle specifiche richieste della clientela e specializza la rete di vendita in modo da: - affermare la centralità del cliente, attraverso un modello di gestione basato sulle sue specifiche esigenze e aspettative; - sviluppare l'offerta in sintonia con l'evoluzione del mercato e delle attese del cliente, migliorando la competitività della Cassa; - garantire al cliente il livello di servizio atteso attraverso tutti i punti di contatto. Le autonomie creditizie, graduate a seconda del rischio assunto, sono state previste per tutte le strutture della Cassa, alle quali è stata distribuita la clientela, segmentata a seconda delle caratteristiche e delle necessità della stessa. Le delibere di affidamento vengono, quindi, adottate a partire dai Gestori di Filiale, sino al Consiglio di Amministrazione. Il regolamento che disciplina l'attività di erogazione del credito prevede anche l'intervento della Capogruppo per quelle operazioni che, per la Cassa ovvero per l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo, rivestono carattere di rilevanza in termini di importo/concentrazione del rischio. Il processo di concessione si fonda su strumenti informatici che vengono continuamente aggiornati. In particolare, la "pratica di fido elettronica" è entrata a far parte della piattaforma "web", consentendo in tal modo una veloce interazione fra le varie procedure, uniformando i criteri di analisi e accelerando l'iter di erogazione. La procedura "Credit Rating System" (CRS), volta a stabilire, attraverso l'attribuzione di un rating alfabetico (AAA, AA, A, BBB, BB, ecc.), il merito creditizio di ciascun cliente, è diventata elemento discriminante nel processo di concessione del credito. A tale riguardo, grazie all'introduzione della pratica di fido su piattaforma web, sono stati previsti nuovi questionari informativi che alimenteranno la componente "qualitativa" della valutazione del cliente, ferme restando le componenti quantitative e settoriali da sempre oggetto di analisi per la determinazione del rating. Sistemi di gestione misurazione e controllo L attività di sorveglianza e monitoraggio è attualmente basata su un sistema di controlli interni finalizzato alla gestione ottimale del rischio di credito. Il monitoraggio del credito erogato e le attività di misurazione e gestione del rischio di credito rappresentano momenti centrali nel processo del credito. A livello aziendale sono definiti i criteri di rilevazione, valutazione, gestione e classificazione dei crediti anomali e le modalità di raccordo di tali criteri con quelli previsti per le segnalazioni di vigilanza. L Unità aziendale responsabile del controllo andamentale dei crediti e della gestione del rischio di credito è individuata nell Ufficio Controllo Crediti. In merito all individuazione delle anomalie nei rapporti creditizi i supporti informatici utilizzati dai quali vengono individuate specifiche anomalie sono: il Sistema Esperto Andamento Cliente (SEAC) ed il Credit Rating System (CRS) precedentemente menzionato. Con tali supporti, eventuali anomalie evidenziate, vengono analiticamente esaminate dalla Filiale e dall Ufficio Controllo Crediti per il tramite della procedura Iter Controllo Crediti (ICC) che storicizza gli interventi. Le posizioni che presentano andamento anomalo, sono classificate in differenti categorie a seconda del livello di rischio. Sono classificate tra le sofferenze le esposizioni nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; sono classificate tra le partite incagliate le esposizioni nei confronti di soggetti in una situazione di temporanea difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; sono classificati come crediti ristrutturati le posizioni per le quali una banca (o un gruppo di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore, acconsente ad una modifica delle condizioni contrattuali originarie. Infine, a decorrere dall esercizio 2005, a seguito della modifica delle disposizioni di vigilanza e dell introduzione dei principi contabili internazionali, sono state incluse tra i crediti ad andamento anomalo anche le posizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 180 giorni. Questa modifica ha comportato sia l introduzione di una specifica categoria contabile nella quale vengono classificate le posizioni con tali caratteristiche, sia l inclusione dello sconfinamento continuativo tra gli elementi da considerare ai fini dell intercettamento automatico nel Processo dei Crediti Problematici, al fine di favorire la sistemazione dell anomalia anteriormente al raggiungimento dei giorni di sconfinamento previsti per la classificazione nel nuovo stato. pagina 213

214 Tutte le posizioni fiduciarie sono inoltre oggetto di un riesame periodico, svolto per ogni singola controparte/gruppo economico di appartenenza dalle strutture centrali o periferiche competenti per limiti di fido; è altresì prevista una procedura ad hoc di revisione automatica, limitata alle posizioni con accordati di importo contenuto e basso indice di rischio. L interscambio dei flussi informativi di base tra le diverse entità del Gruppo è assicurato dalla Centrale Rischi di Gruppo e dalla Posizione Complessiva di Rischio che consentono di evidenziare ed analizzare i rischi creditizi in capo ad ogni cliente/gruppo economico, sia verso il Gruppo Intesa nel suo complesso, sia nei confronti delle singole realtà che lo compongono. Nell ambito del processo di monitoraggio ed analisi del credito vanno assumendo sempre più rilevanza anche gli indicatori previsti dal Nuovo Accordo di Basilea sui requisiti patrimoniali (Basilea II). Contrariamente a quanto previsto nella situazione dell ex Gruppo Intesa, le progettualità poste in essere in seno al nuovo Gruppo Intesa Sanpaolo con riferimento all adozione della nuova disciplina sui coefficienti patrimoniali hanno determinato la revisione delle modalità di approccio che risultano differenziati in funzione della piattaforma informatica utilizzata. Per questo motivo la Cassa, unitamente al totale del perimetro CdC, non è stata inclusa nel perimetro di validazione del modello di rating interno IRB Fundation in corso di validazione presso la Capogruppo e, con riferimento alla tematica della vigilanza prudenziale adotterà, con riferimento al rischio di credito il modello standard. In questo ambito sono in fase di rilascio definitivo gli applicativi che consentiranno a regime di gestire, anche simulando scenari diversificati, gli impatti patrimoniali legati alla gestione del rischio di credito. L applicatio CCM (Credit Capital Manager) consente di effettuare valutazioni retrospettive e prospettiche sugli assorbimenti patrimoniali determinati dalle varie aree di operatività e dai vari segmenti di clientela in modo da indirizzare anche le successive linee di sviluppo strategico. Tecniche di mitigazione del rischio di credito La Cassa utilizza frequentemente lo strumento delle garanzie per mitigare il rischio di credito. Le garanzie reali più utilizzate sono quelle ipotecarie anche per gli elevati volumi di lavoro nell area dei mutui per l acquisto dell abitazione - seguite dalle pignoratizie su valori mobiliari e, più raramente, dalle pignoratizie su denaro. L acquisizione delle garanzie è ovviamente correlata alla tipologia della richiesta di affidamento. La gran parte delle operazioni a medio e lungo termine è assistita da garanzie reali delle tipologie sopra riportate. Tra i valori mobiliari vengono solitamente privilegiate garanzie su titoli a reddito fisso o prodotti assicurativi a capitale garantito, mentre è marginale il pegno su azioni, di solito relativo ad operazioni aventi durata limitata. In tutti i casi vengono applicati scarti di garanzia. Una parte significativa delle operazioni creditizie essenzialmente quelle a revoca - è inoltre assistita da garanzie personali, normalmente fideiussioni, principalmente rilasciate, secondo i casi, dai soci delle società o altri soggetti. Attività finanziarie deteriorate Con le norme recentemente introdotte nel contesto bancario (Basilea 2, IAS, nuovi criteri di segnalazione di vigilanza, ecc.), che hanno apportato significative modifiche nelle definizioni e nei criteri di gestione del "credito anomalo", si conferma la forte rilevanza che ha assunto la definizione di "default". In precedenza, infatti, il "default" identificava le controparti inadempienti o insolventi classificate a "incaglio" o "sofferenza", mentre, secondo le nuove indicazioni, vengono incluse anche le "esposizioni ristrutturate" e le "esposizioni scadute/sconfinate da oltre 180 giorni". La Banca si è adeguata alla nuova normativa sin dallo scorso esercizio ed ha provveduto ad assicurare adeguati livelli di copertura per le posizioni in default. Pertanto le quattro categorie sopra menzionate, tenuto conto dei principi contabili IAS, sono soggette a valutazioni analitiche ai fini di bilancio, con valorizzazione, da parte della struttura preposta alla gestione, sia della perdita attesa che del tempo necessario per il recupero del credito. L'intero processo del credito problematico coinvolge tutte le strutture della Banca nella fase antecedente al default, mentre le posizioni deteriorate vengono seguite dalle strutture centrali del Controllo Crediti. pagina 214

215 Informazioni di natura quantitativa A. Qualità del credito A.1 Esposizioni deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Portafogli/ qualità Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Rischio Paese Altre Attività Totale 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie in corso di dismissione Derivati di copertura Totale Totale A Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Portafogli/ qualità Esposizione lorda Attività deteriorate Rettifiche specifiche Rettifiche di portafoglio Esposizione netta Esposizione lorda Altre attività Rettifiche di portafoglio Esposizione netta Totale (esposizione netta) 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione X X Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Attività finanziarie valutate al fair value X X Attività finanziarie in corso di dismissione Derivati di copertura X X Totale Totale pagina 215

216 A Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/ valori Esposizione lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione Netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese - X - - f) Altre attività X TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre X TOTALE B Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. A Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al rischio paese lorde Non esistono crediti verso banche con le caratteristiche richieste per essere dettagliati. A Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Non esistono rettifiche di valore alle esposizioni per cassa verso banche. A Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Tipologie esposizioni/ valori Esposizione Lorda Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione Netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute e) Rischio Paese - X - - f) Altre attività X TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) Altre X TOTALE B pagina 216

217 Le esposizioni per cassa comprendono tutte le attività finanziarie per cassa, qualunque sia il portafoglio di allocazione contabile: negoziazione, disponibile per la vendita, detenuto sino a scadenza, crediti, attività valutate al fair value, attività in via di dismissione. A Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al rischio paese lorde Causali/ Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Rischio Paese A. Esposizione lorda iniziale di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da crediti in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso crediti in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale di cui: esposizioni cedute non cancellate -, A Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/ Categorie Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute Rischio Paese A. Rettifiche complessive iniziali di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1. rettifiche di valore B.2. trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3. altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1. riprese di valore da valutazione C.2. riprese di valore da incasso C.3. cancellazioni C.4. trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5. altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali di cui: esposizioni cedute non cancellate pagina 217

218 A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per classi di rating esterni (valori di bilancio) Esposizioni Classi di rating esterni Senza rating AAA/ AA- A+/ A- BBB+/ BBB- BB+/ BB- B+/ B- Inferiore a B- A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Crediti di firma D. Impegni a erogare fondi Totale Totale A Distribuzione delle esposizioni per cassa e fuori bilancio per classi di rating interni (valori di bilancio) Esposizioni Classi di rating interno Senza rating AAA AA A BBB BB B Inferiore a B A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi - C. Crediti di firma D. Impegni a erogare fondi Totale Totale pagina 218

219 A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia A.3.1. Esposizioni per cassa verso banche e clientela garantite ESPOSIZIONI VERSO BANCHE ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA TOTALE GARANTITE GARANTITE Totalmente garantite Parzialmente garantite Totalmente garantite Parzialmente garantite VALORE ESPOSIZIONE GARANZIE REALI (1) Immobili Titoli Altri beni GARANZIE PERSONALI (2) Derivati su crediti Stati Altri enti pubblici Banche Altri soggetti Crediti di firma Stati Altri enti pubblici Banche Altri soggetti TOTALE GARANZIE A.3.2 Esposizioni fuori bilancio verso banche e clientela garantite ESPOSIZIONI VERSO BANCHE ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA TOTALE GARANTITE GARANTITE Totalmente garantite Parzialmente garantite Totalmente garantite Parzialmente garantite VALORE ESPOSIZIONE GARANZIE REALI Immobili Titoli Altri beni GARANZIE PERSONALI Derivati su crediti Stati Altri enti pubblici Banche Altri soggetti Crediti di firma Stati Altri enti pubblici Banche Altri soggetti TOTALE GARANZIE pagina 219

220 A.3.3. Esposizioni per cassa deteriorate verso banche e clientela garantite ESPOSIZIONI VERSO BANCHE GARANTITE ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA GARANTITE Oltre il 150% Tra il 100% e il 150% Tra il 50% e il 100% Entro il 50% Oltre il 150% Tra il 100% e il 150% Tra il 50% e il 100% Entro il 50% VALORE ESPOSIZIONE AMMONTARE GARANTITO GARANZIE REALI Immobili Titoli Altri beni GARANZIE PERSONALI Derivati su crediti Governi e banche centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Crediti di firma Governi e banche centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti TOTALE GARANZIE (Fair Value) ECCEDENZA FAIR VALUE GARANZIA A.3.4. Esposizioni fuori bilancio deteriorate verso banche e clientela garantite ESPOSIZIONI VERSO BANCHE GARANTITE ESPOSIZIONI VERSO CLIENTELA GARANTITE Oltre il 150% Tra il 100% e il 150% Tra il 50% e il 100% Entro il 50% Oltre il 150% Tra il 100% e il 150% Tra il 50% e il 100% Entro il 50% VALORE ESPOSIZIONE AMMONTARE GARANTITO GARANZIE REALI Immobili Titoli Altri beni GARANZIE PERSONALI Derivati su crediti Governi e banche centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Crediti di firma Governi e banche centrali Altri enti pubblici Banche Società finanziarie Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti TOTALE GARANZIE (Fair Value) ECCEDENZA FAIR VALUE GARANZIA pagina 220

221 B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DEL CREDITO pagina 221

222 B.1. Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela Sofferenze Incagli ESPOSIZIONI PER CASSA ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TOTALE Esposizioni ristrutturate Esposizioni scadute TOTALE Altre ESPOSIZIONI PER esposizioni CASSA Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate GOVERNI E BANCHE CENTRALI Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche X X Rettifiche valore di portafoglio Esposizion netta ALTRI ENTI PUBBLICI Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche X X Rettifiche valore di portafoglio (61) (61) (61) (68) Esposizion netta SOCIETA' FINANZIARIE Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche X X Rettifiche valore di portafoglio (26) (26) (26) (54) Esposizion netta IMPRESE DI ASSICURAZIONE Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche X X Rettifiche valore di portafoglio (151) Esposizion netta IMPRESE NON FINANZIARIE Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche (3.879) (2.361) - (56) X (6.296) X - (6.296) (3.290) Rettifiche valore di portafoglio (4.154) (4.154) (162) (162) (4.316) (4.598) Esposizion netta ALTRI SOGGETTI Esposizione lorda Rettifiche valore specifiche (469) (299) - (166) X (934) X - (934) (861) Rettifiche valore di portafoglio (609) (609) (9) (9) (618) (587) Esposizion netta Esposizioni scadute Altre esposizioni ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO TOTALE TOTALE pagina 222

223 B.2. Distribuzione dei finanziamenti verso imprese non finanziarie Tabella abolita dalla nota tecnica della Banca d Italia inerente la normativa in materia di bilanci bancari e finanziari numero 4853 emessa il 2 gennaio B.3. Distribuzione territoriali delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela Esposizioni/ Aree geografiche Esposiz. lorda ITALIA Esposiz. netta ALTRI PAESI EUROPEI Esposiz. lorda Esposiz. netta AMERICA Esposiz. lorda Esposiz. netta Esposiz. lorda ASIA Esposiz. netta RESTO DEL MONDO Esposiz. lorda Esposiz. netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA A.1. Sofferenze A.2. Incagli A.3. Esposizioni ristrutturate A.4. Esposizioni scadute A.5. Altre esposizioni Totale A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO B.1. Sofferenze B.2. Incagli B.3. Esposizioni ristrutturate B.4. Esposizioni scadute B.5. Altre esposizioni Totale B TOTALE (A+B) TOTALE pagina 223

224 B.4. Distribuzione territoriali delle esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO Esposizioni/ Aree geografiche Esposiz. lorda Esposiz. netta Esposiz. lorda Esposiz. netta Esposiz. lorda Esposiz. netta Esposiz. lorda Esposiz. netta Esposiz. lorda Esposiz. netta A. ESPOSIZIONI PER CASSA A.1. Sofferenze A.2. Incagli A.3. Esposizioni ristrutturate A.4. Esposizioni scadute A.5. Altre esposizioni Totale A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO B.1. Sofferenze B.2. Incagli B.3. Esposizioni ristrutturate B.4. Esposizioni scadute B.5. Altre esposizioni Totale B TOTALE (A+B) TOTALE B.5. Concentrazione del credito - Grandi rischi a) Ammontare b) Numero 3 pagina 224

225 C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE C.1 Operazioni di cartolarizzazione Nell esercizio 2008 non sono state effettuate operazioni della specie pertanto le relative tabelle di dettaglio richieste di cui alla circolare Bankit 262/2005 non sono state compilate. C.2 Operazioni di cessione C.2.1. Attività finanziarie cedute e non cancellate Titoli di debito Titoli di capitale Attività per cassa O.I.C.R. Finanziam. Attività deteriorate Strumenti derivati Totale Totale ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE Att. fin. cedute rilevate per intero (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parzialm. (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parz. (intero val.) ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE Att. fin. cedute rilevate per intero (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parzialm. (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parz. (intero val.) ATTIVITA' FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA Att. fin. cedute rilevate per intero (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parzialm. (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parz. (intero val.) ATTIVITA' FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA Att. fin. cedute rilevate per intero (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parzialm. (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parz. (intero val.) CREDITI VERSO BANCHE Att. fin. cedute rilevate per intero (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parzialm. (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parz. (intero val.) CREDITI VERSO CLIENTELA Att. fin. cedute rilevate per intero (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parzialm. (val. bil) Att. fin. cedute rilevate parz. (intero val.) Totale Totale C.2.2. Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Debiti verso clientela A fronte di attività rilevate per intero A fronte di attività rilevate parzialmente Debiti verso banche A fronte di attività rilevate per intero A fronte di attività rilevate parzialmente Totale Totale Attivita' finanziarie detenute per la negoziazione Attivita' finanziarie valutate al fair value Attivita' finanziarie disponibili per la vendita Attivita' finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche Crediti verso clientela Totale pagina 225

226 Sezione 2 - Rischio di mercato Aspetti generali L ufficio di Risk Management di Casse del Centro, con il supporto della Capogruppo, ha il compito primario di monitorare le variazioni inattese del mercato, in presenza di differenze nelle scadenze e nei tempi di revisione dei tassi di interesse delle attività e delle passività, che potrebbero determinare una variazione del flusso netto degli interessi e quindi del margine d interesse. Tali fluttuazioni inattese, inoltre, espongono la banca a variazioni nel valore economico delle attività e delle passività. 2.1 RISCHIO TASSO DI INTERESSE PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali La Cassa non è caratterizzata da un attività di trading proprietario sui mercati finanziari e dei capitali, in conseguenza di ciò, non si registrano assunzioni di posizioni a rischio se non limitatamente ai residui derivanti dall attività di negoziazione svolta per il soddisfacimento delle esigenze della clientela, che, in ogni caso, deve rispettare limiti e controlli ben precisi. Inoltre, per gli strumenti in portafoglio viene conclusa un operazione uguale e di segno opposto con Banca IMI, per cui alla Banca rimane il rischio derivante dalla qualità creditizia della controparte. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse Per la quantificazione dei rischi, la Banca ha adottato un modello basato sul concetto di Valore a Rischio (Value at Risk V.a.R.) in modo da esprimere sinteticamente e in termini monetari la massima perdita probabile di un portafoglio statico con riferimento ad uno specifico orizzonte temporale e ad uno specifico livello di confidenza in normali condizioni di mercato. Tale metodologia presenta il vantaggio di consentire l aggregazione delle diverse posizioni di rischio assunte in bilancio ed inerenti a fattori di rischio di natura eterogenea; fornisce, inoltre, anche un numero sintetico che, essendo un espressione monetaria, è agevolmente utilizzato dalla struttura organizzativa interessata. Il modello adottato è parametrico di tipo Varianza Covarianza / Delta Gamma, ed utilizza un intervallo di confidenza del 99% con un periodo temporale pari a 10 giorni, in linea con le raccomandazioni definite dal Comitato di Basilea. L applicativo che viene utilizzato per il calcolo del V.a.R. è ALMPro, mentre le informazioni finanziarie necessarie alla determinazione del V.a.R. (volatilità, correlazioni, struttura a termine dei tassi di interesse, tassi di cambio, indici azionari e indici benchmark) sono fornite dal prodotto RiskSize. La misura del V.a.r. calcolata al 31/12/2008 sul portafoglio di negoziazione rimane su livelli assolutamente contenuti ed è pari a 3,6 migliaia di euro rispetto a 3,7 migliaia di euro del 31 dicembre Si fornisce di seguito indicazione circa l evoluzione trimestrale del V.a.r. nel corso del 2008: (Migliaia di Euro) 31/12/ /09/ /06/ /03/ /12/2007 Var - Negoziazione 3,6 2,4 2,1 3,2 3,7 Totale 3,6 2,4 2,1 3,2 3,7 pagina 226

227 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1 - Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Valuta di denominazione Euro Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminat a 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari Con titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Valuta di denominazione Dollaro USA Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminat a 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari Con titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 227

228 Valuta di denominazione STERLINA Gran Bretagna Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminat a 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari Con titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Valuta di denominazione YEN Giappone Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminat a 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre attività Passività per cassa P.C.T. passivi Altre passività Derivati finanziari Con titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante - Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 228

229 2.2 RISCHIO TASSO DI INTERESSE PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse L insieme di tutta l attività commerciale della banca connessa con la trasformazione delle scadenze dell attivo e del passivo del bilancio, il portafoglio titoli, l operatività di tesoreria e i rispettivi derivati di copertura sono monitorati con metodologie Asset and Liability Management (A.L.M.) mediante l applicativo ALMpro. I rischi sono misurati mensilmente in ottica statica e dinamica. L analisi attualmente sviluppata permette di misurare gli impatti prodotti dalle variazioni della struttura dei tassi d interesse, espressi in termini sia di variazione del valore economico del patrimonio sia del margine di interesse. La variabilità del margine di interesse, determinata da variazioni positive e negative dei tassi su un orizzonte temporale di 365 giorni, è stimata mediante la gap analysis con l ausilio di una pluralità di approcci al fine di pervenire a stime sempre più puntuali. Le variazioni del valore economico delle attività e delle passività, e conseguentemente del patrimonio, sono analizzate mediante l applicazione di approcci di Sensitivity Analysis con shift paralleli della curva dei tassi. In estrema sintesi, per la misurazione dei rischi generati dal portafoglio bancario della Cassa sono adottate le seguenti metodologie: - Analisi del margine - Analisi di Valore Tramite l Analisi del margine Gap Analysis si analizza la variabilità del margine di interesse su un orizzonte temporale di 365 giorni conseguente a una variazione di ±100 punti base dei principali fattori di rischio. L Analisi di Valore permette di quantificare la variazione di valore del portafoglio bancario, e di conseguenza del patrimonio, che deriva da movimenti paralleli della curva dei tassi di interesse di ±100 punti base. I risultati al 31/12/2008 di tali analisi sono riportati nella tabella che segue: Totali Shift +100 bps Shift -100 bps Variazione Margine di Interesse 308,8-409,1 % su margine interesse atteso 1,58% -2,09% Margine Interesse atteso ,1 Variazione sul valore del patrimonio Shift +100 bps Shift -100 bps Variazione Patrimonio -590,6 683,0 % impatto sul patrimonio -1,01% 1,16% Patrimonio ,9 pagina 229

230 B. Attività di copertura del fair value Ad oggi la Cassa svolge unicamente attività di copertura di tipo Fair value hedge (F.V.H.) al fine di proteggere il conto economico da rischi derivanti da variazioni avverse dei Fair value; lo scopo di una copertura è quello di compensare la variazioni di fair value dello strumento coperto con le variazioni di fair value dello strumento di copertura nel rispetto della normativa dei principi contabili internazionali. Gli strumenti coperti si riferiscono solo alle passività, esclusivamente prestiti obbligazionari di propria emissione, mentre come copertura si utilizzano strumenti derivati non quotati impiegati al fine della copertura del solo rischio di tasso di interesse. L applicativo utilizzato per l analisi di efficacia delle coperture, Iasha, supportato dall applicativo ALM Pro permette di compiere all attivazione della copertura, dei test prospettici, mentre per tutta la durata della stessa, mensilmente vengono effettuati test prospettici e retrospettivi in ottica gestionale. Con cadenza mensile vengono effettuati i test di efficacia prospettici e retrospettivi in regime di FVH Specifico e di Gruppo. I test sono di natura gestionale per i fine mese compresi tra le scadenze trimestrali: tale attività permette di monitorare i risultati dei test e la tenuta della copertura ai fini Ias. Per le scadenze trimestrali vengono effettuati i test gestionali a livello prospettico ed i test con validità contabili a livello retrospettivo. In questa fase se il test contabile di un portafoglio non è superato, si può decidere di continuare a tenere sotto Hedge Accounting l oggetto coperto ed il derivato di copertura solo se non risultano inefficaci i due ultimi test effettuati nelle precedenti scadenze trimestrali. Per il superamento dei test si utilizza anche il valore della soglia di rilevanza che è pari allo 0,0012 del debito residuo dell oggetto coperto. Pertanto se la differenza tra delta FV dell oggetto coperto e del derivato di copertura, presi come valori assoluti, è minore del valore della soglia di rilevanza il test si considera superato. Per quanto riguarda la valutazione dell oggetto coperto, questa viene effettuata dalla procedura Thin Clinet di Cedacri, utilizzata per l Hedge Accounting, che utilizza le curve zc bond di Risk Size. Per i derivati la valutazione è effettuata con le stesse curve e dall applicativo Cedacri denominato Iasira. C. Attività di copertura dei flussi finanziari La Cassa non ha in essere alcuna operazione di copertura di flussi finanziari. pagina 230

231 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1 - Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari Valuta di denominazione Euro Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 231

232 Valuta di denominazione Dollaro USA Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 232

233 Valuta di denominazione Sterlina Inglese Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 233

234 Valuta di denominazione YEN Giapponese Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 234

235 Valuta di denominazione Dollaro canadese Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 235

236 Valuta di denominazione Franco Svizzero Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 236

237 Valuta di denominazione Altre Valute Residuali Tipologia / Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Da oltre 5 anni fino a 10 anni Oltre 10 anni Durata indeterminata 1. Attività per cassa Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Finanziamenti a banche Finanziamenti a clientela c/c altri finanziamenti con opzione di rimborso anticipato altri Passività per cassa Debiti verso clientela c/c altri debiti con opzione di rimborso anticipato altri Debiti verso banche c/c altri debiti Titoli di debito con opzione di rimborso anticipato altri Altre passività con opzione di rimborso anticipato altri Derivati finanziari Con titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte Senza titolo sottostante Opzioni Posizioni lunghe Posizioni corte Altri derivati Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 237

238 2.3 RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA Il rischio prezzo presenta un impatto molto rilevante su strumenti finanziari che hanno una volatilità elevata come, ad esempio, gli strumenti derivati, le azioni e gli O.I.C.R.. Per quanto riguarda i derivati, la Cassa pareggia tutte le posizioni aperte con Banca IMI S.p.a., invece, per quanto riguarda le azioni e gli O.I.C.R. non si registrano posizioni a rischio se non limitatamente a degli importi residuali. B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo Per il processo di gestione utilizzato, si rimanda alla sezione riguardante la metodologia del Value at Risk. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1 - Portafoglio di negoziazione di vigilanza: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R. Tipologia Esposizione / valori Valore di bilancio Quotati Non Quotati A. Titoli di capitale 2 - A.1. Azioni 2 - A.2 Strumenti innovativi di capitale - - A.3 Altri titoli di capitale - - B. O.I.C.R. - - B.1. Di diritto italiano armonizzati aperti non armonizzati aperti chiusi riservati speculativi - - B.2 Di altri Stati UE armonizzati non armonizzati aperti non armonizzati chiusi - - B.3 Di Stati non UE aperti chiusi - - Totale 2 - pagina 238

239 2 - Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione Tipologia operazioni / Indice quotazioni Quotati Italia Paese 2 Paese 3 Non quotati A. Titoli di capitale posizioni lunghe posizioni corte B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale posizioni lunghe posizioni corte C. Altri derivati su titoli di capitale posizioni lunghe posizioni corte D. Derivati su indici azionari posizioni lunghe posizioni corte pagina 239

240 2.4 RISCHIO DI PREZZO - PORTAFOGLIO BANCARIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di prezzo Il presidio del rischio di prezzo per il portafoglio bancario viene calcolato tramite la misurazione del valore economico della Cassa e, a tal proposito si rimanda alla note di cui alla Sezione 2.2 Rischio di tasso di interesse Portafoglio bancario della presente Parte E). B. Attività di copertura del rischio di prezzo La Cassa presenta una esposizione di scarsa rilevanza nelle componenti sensibili al rischio di prezzo. Pertanto non vengono attivate politiche di copertura dello stesso poiché si ritiene particolarmente contenuto l impatto. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1 - Portafoglio bancario: esposizioni per cassa in titoli di capitale e O.I.C.R. Tipologia Esposizione / valori Valore di bilancio Quotati Non Quotati A. Titoli di capitale A.1. Azioni A.2 Strumenti innovativi di capitale - - A.3 Altri titoli di capiatale - - B. O.I.C.R. - - B.1. Di diritto italiano armonizzati aperti non armonizzati aperti chiusi riservati speculativi - - B.2 Di altri Stati UE armonizzati non armonizzati aperti non armonizzati chiusi - - B.3 Di Stati non UE aperti chiusi - - Totale pagina 240

241 2.5 RISCHIO DI CAMBIO INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio Il rischio cambio si presenta quando la Cassa si espone sui mercati valutari per la propria attività di negoziazione, di investimento e di raccolta fondi con strumenti denominati in una valuta diversa da quella europea. La Cassa è esposta al rischio di cambio in misura marginale, in quanto tutte le posizioni vengono pareggiate. La Cassa è strutturata all operatività in cambi, a fronte della quale: - effettua contrattazione di valute a pronti ed a termine per conto della clientela; - effettua operazioni a termine e di deposito in divisa, con controparti residenti e non residenti. B. Attività di copertura del rischio di cambio Operando esclusivamente per conto della clientela, con il contestuale pareggio delle posizioni aperte, non si pone la necessità per la Cassa di coprirsi dal rischio di cambio. pagina 241

242 INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati Voci Dollari USA Sterlina Yen Valute Dollari Canadesi Franchi Svizzeri Altre valute A. ATTIVITA' FINANZIARIE A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. ALTRE ATTIVITA' C. PASSIVITA' FINANZIARIE C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.4 Titoli di debito D. ALTRE PASSIVITA' E. DERIVATI FINANZIARI - Opzioni posizioni lunghe posizioni corte Altri derivati posizioni lunghe posizioni corte TOTALE ATTIVITA' TOTALE PASSIVITA' SBILANCIO (+/ -) (5) 1 (26) 3 (4) 16 pagina 242

243 2.6 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI A. Derivati finanziari A.1 - Portafoglio di negoziazione: valori nozionali di fine periodo e medi Tipologia operazioni/ Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Altri valori Totale Totale Quotati Non Non Non Non Non Non Quotati Quotati Quotati Quotati Quotati quotati quotati quotati quotati quotati quotati 1. Forward rate Interest rate swap Domestic currency Currency interest Basis swap Scambi di indici Scambi di indici reali Futures Opzioni cap Acquistate Emesse Opzioni floor Acquistate Emesse Altre opzioni Acquistate Plain vanilla Esotiche Emesse Plain vanilla Esotiche Contratti a termine Acquisti Vendite Valute contro valute Altri contratti TOTALE VALORI MEDI pagina 243

244 A.2 - Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1. Di copertura Titoli di debito e tassi di interesse Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Altri valori Totale Totale Quotati Non Non Non Non Non Non Quotati Quotati Quotati Quotati Quotati quotati quotati quotati quotati quotati quotati 1. Forward rate Interest rate swap Domestic currency Currency interest rate Basis swap Scambi di indici Scambi di indici reali Futures Opzioni cap Acquistate Emesse Opzioni floor Acquistate Emesse Altre opzioni Acquistate Plain vanilla Esotiche Emesse Plain vanilla Esotiche Contratti a termine Acquisti Vendite Valute contro valute Altri contratti derivati TOTALE VALORI MEDI A.2.2. Altri Derivati Non esistono nel portafoglio bancario altri derivati oltre quelli di copertura. pagina 244

245 A.3 Derivati finanziari: acquisto e vendita dei sottostanti Tipologia operazioni/ Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse Quotati Non quotati Titoli di capitale e indici azionari Quotati Non quotati Tassi di cambio e oro Quotati Non quotati Quotati Altri valori Non quotati Totale Quotati Non quotati Totale Quotati Non quotati A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza Operazioni con scambio di capitali Acquisti Vendite Valute contro valute Operazioni senza scambio di capitali Acquisti Vendite Valute contro valute B. Portafoglio bancario B.1 Di copertura Operazioni con scambio di capitali Acquisti Vendite Valute contro valute Operazioni senza scambio di capitali Acquisti Vendite Valute contro valute B.2 Altri derivati Operazioni con scambio di capitali Acquisti Vendite Valute contro valute Operazioni senza scambio di capitali Acquisti Vendite Valute contro valute pagina 245

246 A.4 Derivati finanziari over the counter : fair value positivo: rischio di controparte Controparti/ Sottostanti Titoli di debito e tassi di Lordo interesse Compensato Esposiz. futura Titoli di capitale e indici Lordo azionari Compensato Esposiz. futura Lordo Tassi di cambio e oro A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Governi e Banche Centrali A.2 enti pubblici A.3 banche A.4 società finanziarie A.5 assicurazioni A.6 imprese non finanziarie A.7 altri soggetti Totale A Totale B. Portafoglio bancario B.1 Governi e Banche Centrali B.2 enti pubblici B.3 banche B.4 società finanziarie B.5 assicurazioni B.6 imprese non finanziarie B.7 altri soggetti Totale B Totale Compensato Esposiz. futura Lordo Altri valori Compensato Esposiz. futura Sottostanti differenti Compensato Esposiz. futura A.5 - Derivati finanziari over the counter : fair value negativo: rischio finanziario Controparti/ Sottostanti Titoli di debito e tassi di interesse Titoli di capitale e indici azionari Tassi di cambio e oro Altri valori Sottostanti differenti A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza Lordo Compensato Esposiz. futura Lordo Compensato Esposiz. futura Lordo Compensato Esposiz. futura Lordo Compensato Esposiz. futura Compensato Esposiz. futura A.1 Governi e Banche Centrali A.2 enti pubblici A.3 banche A.4 società finanziarie A.5 assicurazioni A.6 imprese non finanziarie A.7 altri soggetti Totale A Totale B. Portafoglio bancario B.1 Governi e Banche Centrali B.2 enti pubblici B.3 banche B.4 società finanziarie B.5 assicurazioni B.6 imprese non finanziarie B.7 altri soggetti Totale B Totale pagina 246

247 A.6 - Vita residua dei derivati finanziari Over The Counter: valori nozionali Sottostanti/ Vita residua Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre a 5 anni Totale A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoil di di interesse A.2 Derivati finanziari su titoil di indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoil di di interesse B.2 Derivati finanziari su titoil di indici azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale Totale pagina 247

248 A. Derivati creditizi I seguenti prospetti di dettaglio non vengono predisposti in quanto gli argomenti trattati non risultano applicabili alla Cassa. B.1 - Derivati su crediti: valori nozionali e valori di bilancio di fine periodo e medi Voce non applicabile alla Banca. B.2 - Derivati creditizi: fair value positivo - rischio di controparte Voce non applicabile alla Banca. B.3 -Derivati creditizi: fair value negativo - rischio finanziario Voce non applicabile alla Banca. B.4 - Vita residua dei derivati su crediti: valori nozionali Voce non applicabile alla Banca. pagina 248

249 Sezione 3 - Rischio di liquidità Il rischio di liquidità si riferisce agli effetti negativi derivanti da sfasamenti tra entrate e uscite monetarie. Il controllo del profilo di liquidità strutturale, oggetto di reporting periodico da parte della struttura di Risk Management di Casse del Centro, viene gestito dalla Cassa nel quadro di una gestione integrata di Gruppo con Intesa Sanpaolo. Il reporting ha lo scopo di valutare l equilibrio nella struttura per scadenze e si fonda sul calcolo dei gap per scadenza, integrato dall analisi dei flussi con clientela e dalle proiezioni previsionali legate ai fattori strategici aziendali e a quelli stagionali di mercato. Nell attività di tesoreria tale rischio riguarda gli impegni in entrata e in uscita sul mercato interbancario e verso la banca centrale e i contestuali adempimenti nell ambito del sistema dei pagamenti. Tale rischio viene monitorato e armonizzando i flussi di tesoreria, sotto il profilo del mismatch ; inoltre il mismatch, calcolato per classi di scadenza media delle poste attive e passive, viene armonizzato in base alle aspettative sui tassi e sui cambi. INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie Valuta di denominazione: Euro Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote O.I.C.R A.5 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitali Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Impegni irrevocabili a erogare Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 249

250 Valuta di denominazione: Dollaro USA Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote O.I.C.R A.5 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitali Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte Valuta di denominazione: Sterlina Inglese Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote O.I.C.R A.5 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitali Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 250

251 Valuta di denominazione: YEN Giapponese Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote O.I.C.R A.5 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitali Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte Valuta di denominazione: Dollaro Canadese Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote O.I.C.R A.5 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitali Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 251

252 Valuta di denominazione: Franco Svizzero Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote O.I.C.R A.5 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitali Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte Valuta di denominazione: Altre valute residuali Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1 giorno a 7 giorni Da oltre 7 giorni a 15 giorni Da oltre 15 giorni a 1 mese Da oltre 1 mese fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi fino a 6 mesi Da oltre 6 mesi fino a 1 anno Da oltre 1 anno fino a 5 anni Oltre 5 anni Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Titoli di debito quotati A.3 Altri titoli di debito A.4 Quote O.I.C.R A.5 Finanziamenti Banche Clientela Passività per cassa B.1 Depositi Banche Clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitali Posizioni lunghe Posizioni corte C.2 Depositi e finanziamenti da ricevere Posizioni lunghe Posizioni corte C.3 Impegni irrevocabili a erogare fondi Posizioni lunghe Posizioni corte pagina 252

253 2. Distribuzione settoriale delle passività finanziarie Esposizioni/ controparti Governi e banche centrali Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti 1. Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie al fair value Totale Totale Distribuzione territoriale delle passività finanziarie Esposizioni/ controparti Italia Altri Paesi Europei America Asia Resto del Mondo 1. Debiti verso clientela Debiti verso banche Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie al fair value Totale Totale pagina 253

254 Sezione 4 Rischi operativi Informazioni di natura qualitativa Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Nel rischio operativo è compreso il rischio legale, ossia il rischio di perdite derivanti da violazioni di leggi o regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero da altre controversie; non sono invece inclusi i rischi strategici e di reputazione. Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha definito il quadro complessivo per la gestione dei rischi operativi, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione ed il controllo degli stessi. Struttura organizzativa Il governo dei rischi operativi è attribuito al Consiglio di Gestione, che individua le politiche di gestione del rischio, e al Consiglio di Sorveglianza, cui sono demandati l approvazione e la verifica degli stessi, nonché la garanzia della funzionalità, dell efficienza e dell efficacia del sistema di gestione e controllo dei rischi. Il Comitato Rischi Operativi di Gruppo (composto dai responsabili delle aree del corporate centre e dei business principalmente coinvolti nella gestione dei rischi operativi) ha il compito di verificare periodicamente il profilo di rischio operativo complessivo del Gruppo, disponendo le eventuali azioni correttive, coordinando e monitorando l efficacia delle principali attività di mitigazione ed approvando le strategie di trasferimento del rischio operativo. Il Gruppo si è da tempo dotato di una funzione centralizzata di gestione del rischio operativo, facente parte della Direzione Risk Management. L Unità è responsabile della progettazione, dell implementazione e del presidio del framework metodologico e organizzativo, nonché della misurazione dei profili di rischio, della verifica dell efficacia delle misure di mitigazione e del reporting verso i vertici aziendali. In conformità ai requisiti della normativa vigente, le singole unità organizzative sono state coinvolte con l attribuzione delle responsabilità dell individuazione, della valutazione, della gestione e della mitigazione dei rischi: al loro interno sono individuate le funzioni responsabili dei processi di Operational Risk Management per l unità di appartenenza (raccolta e censimento strutturato delle informazioni relative agli eventi operativi, esecuzione dell analisi di scenario e della valutazione della rischiosità associata al contesto operativo). Nel corso del 2008 è stato per la prima volta attuato il processo integrato di Autodiagnosi (AD) a livello di Gruppo. Tale attività si propone di valutare l esposizione al Rischio Operativo a livello di Unità Organizzativa e processo aziendale, alimentando il modello di determinazione dell esposizione ai Rischi Operativi di Gruppo, nonché per generare sinergie con i flussi informativi verso le altre Strutture aziendali di controllo e Compliance. Il processo è stato affidato dalle funzioni decentrate responsabili dei processi di Operational Risk Management (ORMD), supportate dal Servizio Operational Risk Management. Le Società del Gruppo coinvolte sono state circa 70, di cui il 40% all estero ed il 60% in Italia. Le Unità Organizzative coinvolte sono state complessivamente oltre 450. La Valutazione del Contesto Operativo (VCO), effettuata per la prima volta nel corso del secondo semestre dell anno, è l analisi qualitativa dell esposizione corrente ai Rischi Operativi, effettuata mediante una valutazione dei Fattori di Rischio in termini di rilevanza e presidio e volta ad individuare le aree di vulnerabilità e le eventuali azioni di mitigazione che possono colmarle, promuovendo così un risk-management proattivo (Risk Ownership). L Analisi di Scenario (AS), già in uso, ha invece lo scopo di identificare i rischi operativi in ottica forward-looking, misurando l'esposizione in termini di frequenza, impatto medio, worst case. Il processo di Autodiagnosi ha evidenziato complessivamente l esistenza di un buon presidio dei rischi operativi ed ha contribuito ad ampliare la diffusione di una cultura aziendale finalizzata al presidio continuativo di tali rischi. Dati e Modello Interno Il modello interno di calcolo dell assorbimento patrimoniale è concepito in modo da combinare omogeneamente tutte le principali fonti informative sia di tipo quantitativo (dati storici di perdita interni ed esterni) che qualitativo (analisi di scenario e valutazione del contesto operativo). pagina 254

255 La componente quantitativa si basa sull analisi dei dati storici relativi ad eventi interni (rilevati presso i presidi decentrati, opportunamente verificati dalla funzione centralizzata e gestiti da un sistema informatico dedicato) ed esterni (tramite partecipazione a iniziative consortili quali il Database Italiano Perdite Operative gestito dall Associazione Bancaria Italiana e l Operational Riskdata exchange Association) applicando tecniche attuariali che prevedono lo studio separato di frequenza ed impatto degli eventi e la successiva creazione, tramite opportune tecniche Montecarlo, della distribuzione di perdita annua e conseguentemente delle misure di rischio. La componente qualitativa (analisi di scenario) è focalizzata sulla valutazione prospettica del profilo di rischio di ciascuna unità e si basa sulla raccolta strutturata ed organizzata di stime soggettive espresse direttamente dal Management (Società Controllate, Aree di Business della Capogruppo, Corporate Center) ed aventi per obiettivo la valutazione del potenziale impatto economico di eventi operativi di particolare gravità; tali valutazioni, elaborate con tecniche statistico-attuariali, determinano una stima di perdita inattesa che viene successivamente integrata alla misurazione ottenuta dall analisi dei dati storici di perdita. Il capitale a rischio viene quindi individuato come la misura minima a livello di Gruppo, al netto delle coperture assicurative in essere, necessaria a fronteggiare la massima perdita potenziale; il capitale a rischio è stimato utilizzando un modello di Loss Distribution Approach (modello statistico di derivazione attuariale per il calcolo del Value-at-Risk delle perdite operative), applicato sia ai dati quantitativi sia ai risultati dell analisi di scenario su un orizzonte temporale di un anno, con un intervallo di confidenza del 99,96% (99,90% per la misura regolamentare); la metodologia prevede inoltre l applicazione di un fattore di correzione, derivante dalle analisi qualitative sulla rischiosità del contesto operativo, per tenere conto dell efficacia dei controlli interni nelle varie unità organizzative. Trasferimento del rischio Il Gruppo Intesa Sanpaolo attua una politica tradizionale di trasferimento del rischio operativo (assicurazione) perseguendo l obiettivo di mitigare l impatto di eventuali perdite inattese, contribuendo così alla riduzione del capitale a rischio. Dati e Reporting Il monitoraggio dei rischi operativi è realizzato attraverso un sistema integrato di reporting, che fornisce al management le informazioni necessarie alla gestione e/o alla mitigazione dei rischi assunti. I dati quantitativi rilevati mensilmente dalle unità organizzative sono oggetto di analisi da parte dell unità di Operational Risk Management: tali report evidenziano i principali eventi operativi rilevati nel periodo di riferimento, nonché un analisi dell andamento temporale dell esposizione al rischio e un confronto con le perdite stimate nel Analisi di Scenario dell anno precedente. In dettaglio, le informazioni di natura quantitativa vengono internamente gestite e analizzate utilizzando uno schema proprietario di classificazione degli eventi operativi conforme a quello previsto dalla Autorità di Vigilanza: atti illeciti interni: eventi riconducibili ad atti volontari che coinvolgano almeno un soggetto interno alla Società (il quale agisce per proprio vantaggio personale anche di tipo non economico) e che comportino dei danni (perdite pecuniarie) per la società stessa. Atti illeciti esterni: eventi riconducibili ad atti volontari posti in essere esclusivamente da soggetti non qualificabili come interni alla società, in genere perpetrati allo scopo di ottenere vantaggi personali. Rapporti con il personale e sicurezza sul lavoro: eventi riconducibili ai rapporti della Società con il personale dipendente o dovuti alla mancata conformità di luoghi/strumenti a norme/leggi/regolamenti in tema di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, al pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o ad episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie. Sono comprese le passività per incidenti a personale occorsi in uffici della banca o con mezzi della stessa. Clienti, Prodotti e Prassi Operative: eventi derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti, prestazioni di servizi e fornitura di prodotti alla clientela eseguite in modo improprio o negligente (compresi i requisiti fiduciari e di adeguata informazione sugli investimenti), ovvero dovuti a vizi nella natura o nelle caratteristiche dei prodotti/modelli/contratti. Sono inoltre comprese le revocatorie fallimentari (evidenziate separatamente nelle informazioni di natura quantitativa) e le passività per violazione delle norme di pubblica sicurezza o di normativa non specifica del settore bancario. pagina 255

256 Disastri o altri eventi: eventi riconducibili a cause naturali e/o atti umani (compresi gli atti vandalici), ovvero a disastri che determinano danni a risorse aziendali (beni materiali o immateriali, persone, ecc.) e/o interruzione di servizi. Sono inoltre compresi gli eventi non riconducibili ad altre categorie (ivi compresi comportamenti scorretti/atti impropri di società terze che danneggino la Società) e le passività derivanti da cambiamenti politici, legislativi e fiscali con effetto retroattivo (es. anatocismo). Sistemi tecnologici e servizi di pubblica utilità: eventi derivanti da malfunzionamenti, difetti logici o strutturali dei sistemi tecnologici e di altri sistemi di supporto. Esecuzione, consegna e gestione dei processi: eventi dovuti a errori non intenzionali nella gestione dell'attività operativa e di supporto, oppure causati da controparti non clienti e fornitori. Formazione Per supportare con continuità il processo di gestione del rischio operativo è stato definito un programma strutturato di formazione per le persone attivamente coinvolte nel processo di gestione e mitigazione del rischio operativo. Informazioni di natura quantitativa Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, si riporta di seguito la composizione percentuale delle perdite per tipologie di evento secondo lo schema di classificazione precedentemente illustrato. Impatto e frequenza delle perdite per tipologia di evento 2008 frequenza impatto % impatto su totale Totale complessivo % Illeciti Interni - Illeciti Esterni - Rapporti con il personale e sicurezza sul lavoro - Clienti, Prodotti e Prassi Operative - di cui revocatorie Fallimentari - Disastri e altri eventi ,35% Sistemi tecnologici e servizi di pubblica utilità - Esecuzione, consegna e gestione dei processi ,65% Composizione percentuale per tipologia d'evento Clienti, Prodotti e Prassi Operative 0% Illeciti Esterni 0% Illeciti Interni 0% Disastri e altri eventi 13% Rapporti con il personale e sicurezza sul lavoro 0% Sistemi tecnologici e servizi di pubblica utilità 0% Esecuzione, consegna e gestione dei processi 87% pagina 256

257 A presidio dei fenomeni descritti, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha aderito alle iniziative di trasparenza avviate a livello di industria e ha continuato con gli interventi di miglioramento dei processi e dei controlli volti alla mitigazione del rischio e al contenimento delle perdite. pagina 257

258 pagina 258

259 Parte F Informazioni sul Patrimonio pagina 259

260 Sezione 1 Il patrimonio dell impresa Informazioni di natura qualitativa La gestione del patrimonio riguarda l insieme delle politiche e delle scelte necessarie per definire la dimensione del patrimonio, nonché la combinazione ottimale tra i diversi strumenti alternativi di capitalizzazione, in modo da assicurare che il patrimonio ed i ratios della Cassa siano coerenti con il profilo di rischio assunto e rispettino i requisiti di vigilanza. Il 1 gennaio 2008 ha trovato applicazione la normativa europea in tema di coefficienti patrimoniali obbligatori meglio conosciuta come Basilea 2. La normativa in questione è stata recepita nell ordinamento nazionale nel corso del 2006 e regolamentata dalla Banca d Italia con la circolare n. 263 del 27 dicembre La Cassa ha operato in collaborazione con Casse del Centro, dove è stato attivato un apposito Gruppo di Lavoro che ha avuto il compito di seguire tutte le fasi di implementazione dei sistemi e dei processi propedeutiche al rispetto dei termini e della qualità delle segnalazioni. Il Gruppo di Lavoro è stato organizzato nei tre filoni progettuali principali: - rischio di credito - rischio di mercato e secondo pilastro - rischio operativo Alcune attività, come di seguito specificato, sono state affrontate alla ricerca del migliore compromesso possibile tra la tempestività dell attività stessa e quindi il rispetto dei termini segnaletici, la correttezza dell informativa e l impatto in termini di beneficio sul patrimonio. In estrema sintesi dato che la maggior parte delle attività collaterali di progetto sono rappresentate dalla classificazione e dal censimento di tutte le forme possibili di mitigazione del rischio di credito, è stato ritenuto più appropriato attuare gli interventi che apportassero un valore aggiunto maggiore proprio in tema di assorbimenti patrimoniali, rimandando a periodi successivi altri interventi con un beneficio patrimoniale ridotto, finalizzati solo alla massima ottimizzazione dei benefici. Tutto il flusso informativo è stato gestito da Cedacri attraverso l implementazione dei sistemi normalmente utilizzati per la produzione delle segnalazioni obbligatorie verso Banca d Italia. Appare evidente come, a parità di grandezze, la nuova impostazione segnaletica penalizzi in termini di assorbimenti patrimoniali in conseguenza della applicazione dell aliquota dell 8% in luogo del 7% per il rischio di credito precedentemente applicato in forza dell appartenenza al Gruppo. Nelle disposizioni Basilea 2 infatti è venuta meno la possibilità di ridurre l aliquota ordinaria dell 8%. E tuttavia prevista la possibilità di ridurre del 25% i requisiti patrimoniali individuali, portando quindi l aliquota di fatto al 6%, purché su base consolidata il patrimonio di vigilanza non sia inferiore al requisito patrimoniale complessivo. Il Gruppo intende avvalersi di tale riduzione. Per il dettaglio delle voci relative alla composizione del patrimonio della società si rimanda alle tavole predisposte a commento delle voci del passivo, Nota integrativa Parte B - Passivo - sezione 14. Nel corso dell esercizio la Cassa non ha effettuato alcuna negoziazione su azioni proprie pagina 260

261 Informazioni di natura quantitativa La composizione del patrimonio dell impresa è riportata in dettaglio nella Sezione 14 della Nota Integrativa dello Stato Patrimoniale Passivo, incluse le variazioni annue delle riserve. Nella tabella seguente, come richiesto dall articolo 2427 c.c., comma 7-bis, sono illustrate in modo analitico le voci di patrimonio netto con l indicazione della relativa alla loro origine, possibilità di utilizzazione e distribuibilità, nonché della loro avvenuta utilizzazione nei precedenti esercizi. Voci del passivo per copertura perdite per altre ragioni Capitale Sovrapprezzi di emissione A, B, C Riserve Riserva legale A (1), B Riserve statutarie 0 A, B, C Riserva da concentrazione (L. 30/7/1990, art. 7, comma 3, n. 218) 0 A, B (2), C (3) Riserva da concentrazione (L. 30/7/1990, art. 7, n. 218) 0 A, B (2), C (3) Altre riserve A, B, C Riserve da valutazione 153 Riserva di rivalutazione (L. 2/12/1975, n. 576) 0 A, B (2), C (3) Riserva di rivalutazione (L. 19/3/1983, n. 72) 0 A, B (2), C (3) Riserva di rivalutazione (L. 29/12/1990, n. 408) 0 A, B (2), C (3) Riserva di rivalutazione (L. 30/12/1991, n. 413) 0 A, B (2), C (3) Riserva di rivalutazione altre 0 A, B (2), C (3) Riserva da valutazione di attività disponibili per la vendita Utile d'esercizio Totale (*) A = per aumento di capitale; B = per copertura perdite; C = per distribuzione ai soci. (1) Utilizzabile per aumento di capitale (A) per la quota che supera un quinto del capitale sociale. (2) In caso di utilizzazione della riserva a copertura di perdite non si può fare luogo a distribuzione di utili fino a quando la riserva non è integrata, o ridotta in misura corrispondente. La riduzione deve avvenire con deliberazione dell'assemblea straordinaria, senza l'osservanza delle disposizioni dei commi secondo e terzo dell'art c.c. (3) La riserva, qualora non venga imputata al capitale, può essere ridotta soltanto con l'osservanza delle disposizioni dei commi secondo e terzo dell'art c.c. Qualora venga distribuita ai soci concorre a formare il reddito imponibile della società (4) La riserva è indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005. Importo Possibilità di utilizzazione (*) (4) Quota disponibile Riepilogo utilizzazioni effettuate negli ultimi tre esercizi pagina 261

262 Sezione 2 - Il patrimonio e i coefficienti di Vigilanza 2.1. Ambito di applicazione della normativa Il patrimonio di vigilanza ed i coefficienti patrimoniali sono stati calcolati sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d Italia Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali. Tale normativa ha subito, nel tempo, radicali modifiche tese all adeguamento della stessa alla nuova disciplina del bilancio basata sui principi contabili internazionali IAS/IFRS ed alla normativa prudenziale c.d. Basilea 2. In particolare sono stati recepiti nelle disposizioni i cosiddetti filtri prudenziali, indicati dal Comitato di Basilea, che hanno lo scopo di salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall applicazione dei principi contabili IAS/IFRS. Con il 12^ aggiornamento della circolare n. 155 del 18/12/1991 istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali, emanato il 5/2/2008, sono stati istituiti i nuovi schemi segnaletici prudenziali, individuali e consolidati, connessi con il recepimento delle direttive comunitarie in materia di adeguatezza patrimoniale (2006/48/CE e 2006/49/CE) operato con la circolare 263 del 27/12/2006 nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche. pagina 262

263 2.2. Patrimonio di vigilanza Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio di vigilanza viene calcolato come somma di componenti positive, incluse con alcune limitazioni, e negative, in base alla loro qualità patrimoniale; le componenti positive devono essere nella piena disponibilità della banca, al fine di poterle utilizzare nel calcolo degli assorbimenti patrimoniali. Il patrimonio di vigilanza è costituito dal patrimonio di base e dal patrimonio supplementare, rettificati dai citati filtri prudenziali e al netto di alcune deduzioni. In particolare: - il patrimonio di base comprende, tra gli elementi positivi, il capitale versato, il sovrapprezzo di emissione, le riserve, gli strumenti innovativi di capitale, l utile del periodo non distribuito e i filtri prudenziali positivi e, tra gli elementi negativi, le azioni o quote proprie in portafoglio, le attività immateriali, nonché le eventuali perdite registrate negli esercizi precedenti ed in quello corrente e i filtri prudenziali negativi; - il patrimonio supplementare include, tra gli elementi positivi, le riserve da valutazione (escluse quelle riferite a partecipazioni dedotte dal patrimonio di vigilanza), gli strumenti ibridi di patrimonializzazione, le passività subordinate e i filtri prudenziali positivi, e, tra gli elementi negativi, le previsioni di dubbi esiti sui crediti per rischio paese e i filtri prudenziali negativi. I filtri prudenziali, che hanno lo scopo di salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall applicazione dei nuovi principi, si sostanziano in alcune correzioni dei dati contabili prima del loro utilizzo ai fini di vigilanza. In particolare, con riferimento agli aspetti più rilevanti per la Cassa, le nuove disposizioni prevedono che: - per le attività finanziarie detenute per la negoziazione, sono pienamente rilevanti sia gli utili che le perdite non realizzati; - per le attività finanziarie disponibili per la vendita, gli utili e le perdite non realizzati vengono compensati: il saldo, se negativo riduce il patrimonio di base, se positivo contribuisce per il 50% al patrimonio supplementare. Inoltre vengono sterilizzati eventuali profitti e perdite non realizzati su crediti classificati come attività disponibili per la vendita; - per le operazioni di copertura, gli utili e le perdite non realizzati sulle coperture di cash flow, iscritti nell apposita riserva, vengono sterilizzati, mentre non si applica alcun filtro prudenziale sulle coperture di fair value; - le partecipazioni detenute in imprese di assicurazione, vengono dedotte dal patrimonio di base e supplementare; - la partecipazione nel capitale della Banca d Italia, viene dedotta dal patrimonio di vigilanza tramite l ammortamento in quote costanti, lungo un arco temporale di 5 anni; - la riserva di rivalutazione dei beni materiali ad uso funzionale è ammessa nel computo nel patrimonio di vigilanza solo per il 50%. pagina 263

264 Informazioni di natura quantitativa Descrizione aggregato A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base: - - B.1 - Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 - Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - C. Patrimomio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base (1.746) (1.325) E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: (76) (43) G.1 - Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 - Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (76) (43) H. Patrimomio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) J. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare (76) (43) L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H - I) - - M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N + O) Adeguatezza patrimoniale In base alla istruzioni di Vigilanza, il patrimonio deve rappresentare almeno l 8% del totale delle attività ponderate (total capital ratio) in relazione al profilo di rischio creditizio, valutato in base alla categoria delle controparti debitrici, alla durata, al rischio paese ed alle garanzie ricevute. Per le Società bancarie appartenenti ad un Gruppo bancario Italiano, è prevista la possibilità di ridurre del 25% i requisiti patrimoniali individuali, portando quindi l aliquota di fatto al 6%, purché su base consolidata il patrimonio di vigilanza non sia inferiore al requisito patrimoniale complessivo. Le banche sono inoltre tenute a rispettare i requisiti patrimoniali connessi all attività di intermediazione: tali rischi di mercato sono calcolati sull intero portafoglio di negoziazione distintamente per i diversi tipi di rischio, rischio di posizione su titoli di debito e di capitale, rischio di regolamento, rischio di controparte e rischio di concentrazione. Con riferimento all intero bilancio, occorre inoltre determinare il rischio cambio ed il rischio di posizione su merci. E consentito l utilizzo di modelli interni per determinare il requisito patrimoniale dei rischi di mercato ma la Cassa adotta per tutti i rischi individuati delle metodologie standard. Sono comunque in uso per la valutazione della solidità patrimoniale coefficienti più rigorosi: - il Tier1 capital ratio, rappresentato dal rapporto tra patrimonio di base e attività di rischio ponderate - il Core Tier1 capital ratio, rappresentato dal rapporto tra patrimonio di base (al netto delle preference shares se presenti) e attività di rischio ponderate Come risulta dalla tabella sulla composizione del patrimonio di vigilanza e sui coefficienti, la Cassa, al 31 dicembre 2008, presentava un rapporto tra patrimonio di base ed attività di rischio ponderate (minimo 6%) pari al 12,80% (11,63% al 31 dicembre 2007) ed un rapporto tra patrimonio di vigilanza ed attività di rischio ponderate pari al 12,80% (11,63% al 31 dicembre 2007). pagina 264

265 Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati/ requisiti A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 Rischio di credito controparte Metodologia standardizzata Metodologia basata sui rating interni (1) Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 Rischio di credito e di controparte X X B.2 Rischi di mercato (2) Metodologia standard X X Modelli interni X X Rischio di concentrazione B.3 Rischio Operativo X X Metodo base X X Metodo standardizzato Metodo avanzato X X 0 0 B.4 Altri requisiti prudenziali X X 0 0 B.5 Totale requisiti prudenziali (3) X X C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA X X C.1 Attività di rischio ponderate X X C.2 Patrimonio di base/attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) X X 12,80% 11,63% C.3 Patrimonio di vigilanza incluso Tier 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) X X 12,80% 11,63% (1) Sono ricomprese le esposizioni relative a strumenti di capitale. (2) Nelle voci "Metodologia Standard" e "Modelli Interni" è incluso anche il requisito patrimoniale a fronte del rischio di regolamento. (3) Nel calcolo totale dei requisiti patrimoniali le banche appartenenti a gruppi bancari italiani tengono conto anche della riduzione dei requisiti del 25%. pagina 265

266 pagina 266

267 Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d azienda Non sono state realizzate operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d azienda, né durante l esercizio né dopo la chiusura dello stesso. pagina 267

268 pagina 268

269 Parte H Operazioni con parti correlate pagina 269

270 Aspetti procedurali La Cassa di Risparmio di Città di Castello, così come le altre società del Gruppo Intesa Sanpaolo, ha provveduto ad individuare il perimetro dei soggetti, persone fisiche e giuridiche, rientranti nella nozione di parte correlata, sulla base delle indicazioni fornite dallo IAS 24, applicate con riferimento alla specifica struttura organizzativa e al sistema di governance adottato. In tale ambito la Cassa di Risparmio di Città di Castello, a seguito dell emanazione da parte della Capogruppo del Regolamento per la gestione delle operazioni con parti correlate, ha recepito tale Regolamento, che esplicita le linee guida (adempimenti istruttori, deliberativi ed informativi) relative alle modalità di realizzazione delle operazioni con parti correlate e, in particolare, di quelle significative, ossia di maggior rilievo economico, patrimoniale e finanziario, da riservare alla competenza esclusiva del Consiglio di amministrazione. L applicazione del Regolamento è diretta a garantire la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale nella gestione di tali operazioni all interno del Gruppo. Il Regolamento prevede che le operazioni significative, individuate sulla base di criteri di carattere qualitativo e/o quantitativo, debbano essere sottoposte alla competenza deliberativa del Consiglio di Amministrazione se di ammontare superiore 1 milione (10 milioni se infragruppo). Sono inoltre da sottoporre alla delibera del Consiglio di Amministrazione, se di ammontare superiore al 25% del patrimonio di base/patrimonio netto della Cassa di Risparmio di Città di Castello, la concessione a società del Gruppo bancario o societario di: (i) versamenti connessi ad interventi sul capitale (versamenti in conto futuro aumento capitale, ripianamento perdite, ecc.), strumenti ibridi di patrimonializzazione; (ii) prestiti subordinati, anche sotto forma di obbligazioni, certificati di deposito, computabili nel patrimonio di vigilanza della partecipata (iii) affidamenti non destinati a sostenere l attività caratteristica della partecipata. Sono altresì di competenza del Consiglio di Amministrazione la concessione di affidamenti a parti correlate non appartenenti al Gruppo bancario di ammontare superiore allo 0,5% del patrimonio di vigilanza/patrimonio netto della Cassa di Risparmio di Città di Castello; le operazioni riguardanti esposizioni deteriorate (incagli, sofferenze, ristrutturate o in ristrutturazione) di ammontare eccedente le facoltà attribuite al responsabile dell Area Governo Crediti e comunque tutte le operazioni, sia di natura finanziaria che commerciale, di valore economico superiore a 10 milioni (diverse da quelle sopra citate ed escluse le operazioni di raccolta bancaria a condizioni di mercato). Infine devono essere sempre sottoposte alla delibera del Consiglio di Amministrazione le operazioni che per oggetto, natura delle controparti, corrispettivo, modalità o tempi di realizzazione possano avere effetti sulla salvaguardia del patrimonio aziendale o sulla completezza o correttezza delle informazioni, anche contabili, relative a Intesa Sanpaolo (tali eventuali operazioni formano inoltre oggetto di informativa al mercato ai sensi dell art. 71 bis del regolamento Consob n /99). Sulle operazioni significative con parti correlate perfezionate è resa informativa trimestrale al Consiglio di sorveglianza della Capogruppo, per il tramite del Consiglio di gestione, ai sensi dell art. 150 del Testo Unico della Finanza, in modo da dare un quadro completo dell insieme delle operazioni più significative poste in essere, nonché dei volumi e delle principali caratteristiche di tutte quelle delegate. Per quanto concerne le operazioni con i soggetti che esercitano funzioni di direzione, amministrazione e controllo della Cassa di Risparmio di Città di Castello, oltre all applicazione dell art del codice civile, trova altresì applicazione la disciplina speciale in materia di obbligazioni di esponenti bancari prevista dall art. 136 D. Lgs. n. 385/1993 (Testo unico bancario) e dalle Istruzioni di Vigilanza, la quale prevede, in ogni caso, la previa deliberazione unanime del Consiglio di Amministrazione, con il voto favorevole di tutti i componenti il Collegio Sindacale. Anche coloro che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo presso banche o società facenti parte del Gruppo non possono porre in essere obbligazioni di qualsiasi natura o compiere atti di compravendita, direttamente o indirettamente, con la società di appartenenza ovvero effettuare operazioni di finanziamento con altra società o banca del Gruppo in mancanza della deliberazione da parte degli organi della società o banca contraente, adottata con le sopra indicate modalità; in tali casi, peraltro, l obbligazione o l atto devono ottenere l assenso della Capogruppo. pagina 270

271 1. Informazioni sui compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti La tabella che segue riporta l ammontare dei compensi corrisposti nel 2008 ai componenti degli organi di amministrazione e controllo e al direttore generale della Cassa nonché, se presenti, i compensi relativi agli altri dirigenti con responsabilità strategiche che rientrano nella nozione di parte correlata. I compensi corrisposti ad Amministratori e Sindaci sono definiti da apposite delibere assembleari. Consiglieri, Sindaci e Direttori Generali Altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche Benefici a breve termine (1) Benefici successivi al rapporto di lavoro (2) 21 - Altri benefici a lungo termine (3) Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (4) Pagamenti in azioni (5) Totale remunerazioni corrisposte ai Dirigenti con responsabilità strategiche (1) Include anche i compensi fissi e variabili degli Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e gli oneri sociali a carico dell'azienda per i dipendenti. (2) Include la contribuzione aziendale ai fondi pensione e l'accantonamento al TFR nelle misure previste dalla legge e (3) Include una stima degli accantonamenti per i premi di anzianità dei dipendenti. (4) Include gli oneri corrisposti per l'incentivazione al pensionamento. (5) Include il costo per i piani di stock option determinato in base ai criteri dell'ifrs 2 ed imputato in bilancio. 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Operazioni di natura atipica e/o inusuale Nel corso del 2008 non sono state effettuate dalla Cassa operazioni "di natura atipica o inusuale" che per significatività/rilevanza possano aver dato luogo a dubbi in ordine alla salvaguardia del patrimonio aziendale e alla tutela degli azionisti di minoranza, né con parti correlate né con soggetti diversi dalle parti correlate. Operazioni di natura ordinaria o ricorrente Le operazioni di natura non atipica o inusuale poste in essere con parti correlate rientrano nell ambito della ordinaria operatività della Cassa e sono di norma poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate. I saldi creditori e debitori in essere al 31 dicembre 2008 i nei confronti di parti correlate risultano di ammontare complessivamente non rilevante rispetto alla dimensione patrimoniale del Gruppo. Parimenti non risulta rilevante l incidenza dei proventi ed oneri con parti correlate sul risultato di gestione della Cassa. pagina 271

272 Attività Attività finanziarie finanziarie Crediti Crediti Debiti Debiti Garanzie disponibili per detenute sino clientela banche clientela banche rilasciate la vendita alla scadenza Entità esercitanti influenza notevole sulla Società Controllate Collegate Joint venture Dirigenti con responsabilità strategiche Altre parti correlate Totale pagina 272

273 Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali Non esistono accordi basati su strumenti patrimoniali della Banca. pagina 273

274 pagina 274

275 ALLEGATI pagina 275

276 pagina 276

277 Allegato n. 1 - Elenco dei principi contabili IAS / IFRS omologati dalla Commissione Europea pagina 277

278 pagina 278

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