Golden Retriever - Displasia del gomito. Massimo Petazzoni, medico veterinario, Clinica Veterinaria Milano Sud - Peschiera Borromeo (Mi)

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1 Golden Retriever - Displasia del gomito Massimo Petazzoni, medico veterinario, Clinica Veterinaria Milano Sud - Peschiera Borromeo (Mi) Il ciclo di conferenze organizzate dal Retrievers Club Italiano sulle patologie ereditarie nei retriever si è concluso a Crocetta del Montello sabato 6 aprile con la relazione del dottor Massimo Petazzoni (massimo.petazzoni@cvmilanosud.it), medico veterinario, sulla displasia del gomito. Sponsor della serata è stata la Hill s pet nutrition Italia. Di seguito una breve relazione della serata (Foto 1). Introduzione La displasia del gomito (ED dall'inglese Elbow Dysplasia) è una malattia articolare del periodo della crescita del cane caratterizzata dal conseguente sviluppo di artrosi. Il termine displasia del gomito indica uno sviluppo anomalo dell'articolazione del gomito (articolazione del gomito evidenziata nella Fig. 1) che comporta lo sviluppo di artrosi indipendentemente dalla malattia specifica che ha colpito il comparto articolare. Il termine ED, infatti, comprende alcune condizioni patologiche, che interessano diversi comparti dell'articolazione e che hanno come comune denominatore una forte componente ereditaria e lo sviluppo di artrosi, segno inequivocabile di sofferenza articolare e causa di dolore. Il termine displasia del gomito, al contrario di quello di displasia dell anca, non indica una diagnosi precisa, ma è piuttosto un appellativo generico col quale si indicano delle patologie articolari che hanno come denominatore comune lo sviluppo di artrosi. Riscontrare la displasia del gomito in un cane, dunque, non vuol dire aver fatto una diagnosi, che invece prevede l individuazione di una patologia ben precisa, ma significa soltanto aver riscontrato artrosi nell articolazione del gomito. Il gomito è una delle articolazioni più delicate perché è composta dalle superfici articolare di tre ossa, omero, radio e ulna che si devono articolare in modo preciso e perfetto per consentire il movimento corretto dell avambraccio del cane: la presenza di formazioni artrosiche indica uno squilibrio biomeccanico che ne impedisce il corretto funzionamento. L artrosi è, nel cane, una malattia degenerativa articolare secondaria, che si sviluppa in seguito ad una patologia articolare e che si manifesta radiograficamente con lo sviluppo di proliferazioni ossee e cartilaginee: gli osteocondrofiti. L International Elbow Working Group per cercare di semplificare il più possibile la valutazione delle radiografie e la classificazione della malattia, ha deliberato che il grado di affezione e il conseguente metodo di inclusione o di esclusione dalla riproduzione, si basi sulla valutazione non della malattia primitiva che ha provocato l artrosi, ma sul grado di quest ultima, osservata in determinati punti dell ulna, dell omero e del radio. Visto che l altezza degli osteocondrofiti, è direttamente proporzionale alla gravità della malattia primitiva è possibile affermare che più artrosi c è, più era grave la patologia che la ha causata. Quali sono le cause di displasia del gomito? Le patologie primitive riconosciute dall IEWG che causano la displasia del gomito sono quattro (Tab 1): l incongruenza dell articolazione la cui sigla è INC, la frammentazione del processo coronoideo mediale o FCP (dall inglese fragmented coronoid process), l osteocondrite disseccante o OCD, e la mancata unione del processo anconeo o UAP (ununited anconeal process). I Retriever sono affetti generalmente dalle prime tre forme mentre la UAP colpisce prevalentemente altre zazze.

2 (Tab. 1) Patologie primitive causa di artrosi nella displasia del gomito INC: Incongruenza articolare FCP: Frammentazione del processo coronoideo mediale dell'ulna OCD: Osteocondrite dissecante del comparto mediale del condilo omerale UAP: Mancata unione del processo anconeo dell'ulna Nei Retriever, l incongruenza si verifica quando radio e ulna crescono in modo asincrono, ovvero quando l ulna cresce più velocemente del radio o il radio cresce meno velocemente dell ulna e tutto il peso corporeo dell arto che dovrebbe essere sostenuto dal radio viene ad essere scaricato su un processo (il processo coronoideo mediale dell ulna) che, non essendo predisposto per sostenere un tale peso, può andare incontro a frammentazione o a frattura. La seconda malattia, in ordine di prevalenza, che spesso è concomitante all incongruenza, è l FCP: in un gomito in cui l ulna è più lunga del radio, può accadere che il processo coronoideo mediale si frammenti sotto il peso gravoso dell omero. Fortunatamente non tutte le incongruenze sono tali da rompere il processo coronoideo mediale che è predestinato dalla natura a dare stabilità al gomito, e, a volte, il peso del corpo è sufficiente a ristabilirne la congruenza, ma altre volte, soprattutto quando questo è eccessivo, può causare la frammentazione del processo coronoideo dando luogo alle due patologie contemporaneamente. I Flat Coated Retriever, forse grazie alla loro leggerezza, sono meno soggetti all FCP dei Golden e dei Labrador. Quando invece è il radio ad essere più lungo dell ulna, si ha l UAP, ovvero la mancata unione del processo anconeo a causa del peso che viene spinto dal radio sull omero che va a scaricare tutte le forze sul processo anconeo che non si fonde come invece dovrebbe accadere nel cane giovane. L UAP è la più rara forma di displasia nei retriever, e ad oggi ve ne sono solo rare segnalazioni. L ultima forma di displasia, sempre in termini di frequenza, è invece l osteocondrite disseccante (OCD) che non è così comune come l incongruenza e l FCP, ma che nella mia esperienza tende a sviluppare artrosi più velocemente rispetto alle altre forme di displasia. È una malattia che nei retriever colpisce frequentemente il gomito mentre in altre razze, come il terranova, colpisce più la spalla, (l omero prossimale) (per gomito si intende invece la parte distale, più vicino al terreno, dell omero), oppure il garretto (soprattutto nei rottweiler). L OCD è una malattia dell ossificazione encondrale ovvero di quel processo fisiologico in cui la cartilagine si trasforma in osso quando l osso si allunga durante la fase della crescita. Esiste una parte morbida, cartilaginea, che si trasforma in parte dura, ossea, per permetterne l accrescimento. Se questa trasformazione, in una determinata area non dovesse avvenire, questa rimane più debole ed è destinata a subire dei traumi che possono provocare il distaccamento di un lembo di cartilagine dall osso sottostante. Che cos è l IEWG? (International Elbow Working Group) L IEWG è un gruppo internazionale di esperti che annovera medici veterinari chirurghi, radiologi, genetisti e allevatori che si dedicano allo studio della displasia del gomito. Questo gruppo si riunisce una volta all anno, con delegati da ogni parte del mondo per discutere ed aggiornare le conoscenze riguardanti la displasia. Numerosi paesi adottano specifici programmi di controllo della displasia del gomito e le riunioni annuali dell IEWG costituiscono l occasione per scambiarsi reciprocamente i risultati di tali programmi, inclusi quelli attuati negli allevamenti, e confrontare

3 procedure diagnostiche nonché strategie terapeutiche. Al contrario della displasia dell anca che vede, a seconda dei paesi e delle razze, dei metodi di classificazione molto diversi, per quanto riguarda il gomito, essendoci una sola organizzazione di ricerca a cui far riferimento, l iter è molto più standardizzato. I gradi riconosciuti sono quattro, tre di affezione e uno di esenzione: Grado zero (esente): non sono riscontrabili formazioni artrosiche 1 grado (leggera): gli osteocondrofiti sono alti fino a due millimetri 2 grado (media): gli osteocondrofiti sono alti tra due e cinque millimetri 3 grado (grave): gli osteocondrofiti sono alti più di cinque millimetri Ogni club di razza dovrebbe decidere quali gradi accettare e quali non accettare per la riproduzione però l IEWG ha stabilito, che fino a che non ci saranno altre indicazioni, che i soggetti affetti da displasia del gomito di grado zero e di 1 grado possono essere ammessi per la riproduzione mentre i cani affetti da displasia di secondo e di terzo grado devono essere esclusi dalla riproduzione. La sfortuna delle razze canine affette da displasia del gomito è che non tutti i soggetti displasici sono sintomatici, ovvero manifestano sofferenza e zoppia, per cui nel passato molti casi sono passati in sordina diffondendo questa patologia che ha una ereditabilità (componente genetica) molto alta, l 80% circa, contro il 50% circa della displasia dell anca. Spesso è solo il terzo grado ad essere sintomatico, ma anche i gradi inferiori trasmettono la malattia alla progenie producendo soggetti portatori o affetti dalla malattia. La displasia del gomito è una malattia poligenica (interazione di più geni) e multifattoriale (Fig 2). L alimentazione ed il controllo dell attività fisica possono influenzare la gravità dei sintomi nel singolo soggetto ma non prevengono la malattia e non riducono il rischio di trasmissione alla prole.i cani affetti dalla malattia sono più inclini a produrre cuccioli malati rispetto a cani sani. Inoltre più grave è l artrosi nei genitori e più alta la probabilità che essi generino cuccioli malati. Il controllo della malattia Questa malattia è stata diagnosticata in oltre 75 razze canine di media e grossa taglia; il Golden ed il Labrador sono fra le razze più colpite con prevalenze che, secondo la OFA (Orthopedic Foundation for Animals) si aggirano intorno all 11-13% dei soggetti mentre il Chesapeake Bay Retriever (5,4%) ed il Flat-Coated Retriever (1,3%) sembrano avere una prevalenza inferiore (tab. 2). (Tab 2) Razza Soggetti esaminati % displasia del gomito I II III Labrador Retriever ,7 72,6 17,5 9,7 Golden Retriever ,1 17,4 8,2 C h e s a p e a k e B a y Retriever 332 5,4 66,7 22,2 11,1 Flat-Coated Retriever 298 1,3 75,0 25,0 0,0

4 Nonostante la malattia si verifichi durante la crescita del cane, i soggetti colpiti ne possono pagare le conseguenze per tutta la vita essendo la malattia, nei casi più gravi, invalidante per la deambulazione. Numerosi studi hanno ormai dimostrato che la displasia del gomito è una patologia ereditaria, anche se le componenti ambientale, nutrizionale ed il rapido accrescimento possono giocare il loro ruolo nello sviluppo della patologia. Sfortunatamente la malattia è poligenica, ossia, non è il frutto dell'espressione di un unico gene, ma della sommatoria o della interazione di più componenti geniche. A tutt'oggi non sono stati ancora identificati i geni portatori di questa importante malattia e, quindi, l'unico modo di selezionare i cani per la riproduzione consiste nel controllarne il fenotipo (ciò che della malattia si rende manifesto), sulla scorta della convinzione che i soggetti sani siano portatori di pochi geni della malattia, che i soggetti subclinici siano portatori di un numero maggiore di geni della malattia e che i soggetti che zoppicano o che hanno zoppicato nel corso della loro vita siano i portatori del maggior numero di geni della displasia del gomito. Da qui deriva l'importanza del controllo del maggior numero possibile di parenti e discendenti dei soggetti scelti per la riproduzione. I cani che manifestano la malattia nel corso della loro vita, attraverso la zoppia, sono rappresentativi solo dell'apice di un iceberg, cioè a dire che solo una piccola percentuale dei cani affetti presenta i sintomi della patologia (Fig. 2). Molti soggetti rimangono subclinici, quindi non presentano mai i segni clinici della displasia, sebbene sviluppino la malattia e la conseguente artrosi. Questi ultimi devono essere identificati per la selezione alla riproduzione, attraverso specifici programmi di screening radiografici, perché, anche se non hanno mai zoppicato, hanno una probabilità di gran lunga maggiore di produrre discendenti ammalati. Valutazione e diagnosi La displasia del gomito solitamente si manifesta clinicamente intorno al quinto, sesto mese di età e può manifestarsi con una zoppia (se è monolaterale) o con un andatura anomala (se è bilaterale) che però solo un occhio esperto è in grado di valutare. Il controllo radiografico che viene effettuato all anno di età nei retriever, (nei cani di taglia grande e gigante l indagine radiografica viene effettuata a quindici o diciotto mesi d età, a seconda della razza) permette la valutazione del grado di displasia basandosi sul livello di artrosi maturata, ma non permette una diagnosi della malattia che ha causato l artrosi stessa. L indagine radiografica viene eseguita sul paziente addormentato e con il gomito mantenuto iperflesso (Fig. 3a), in modo da dissociare omero e ulna e poter esaminare il processo anconeo, che è il punto dove è più facile identificare e misurare gli osteocondrofiti. Questo tipo di controllo dovrebbe più che altro servire agli allevatori per sapere se il soggetto può essere riprodotto o meno, ma ai fini della salute del cane, quando l artrosi ha compromesso l articolazione invalidandola, è spesso troppo tardi per intervenire dal punto di vista medico. L importanza della diagnosi precoce Un controllo radiografico a sei mesi di età è invece importante proprio ai fini della diagnosi. Indagare la crescita delle articolazioni nel pieno del loro sviluppo permette di stabilire con precisione se l articolazione è affetta da qualche patologia e nel caso di intervenire tempestivamente. E sempre consigliabile, nelle razze a rischio di sviluppare displasia del gomito, effettuare una visita ortopedica ed uno studio radiografico di diagnosi precoce consistente in genere in tre proiezioni radiografiche (Fig 3) a cui se ne possono aggiungere altre in caso di dubbio. Questa indagine, che spesso viene chiamata impropriamente lastra preventiva non ha il potere di prevenire nulla, ma offre la possibilità di attuare precocemente un piano d intervento al fine di prevenire l artrosi che progressivamente potrà, nei casi più gravi, arrivare a devastare l articolazione

5 impedendone la normale escursione (flessione ed estensione). Le diverse proiezioni radiografiche del gomito effettuate, presentano infatti lo stato effettivo di salute dell articolazione, anche se sarà poi la visita clinica a stabilire la necessità di intervenire chirurgicamente o meno, in base anche alla sintomatologia del paziente e le sue aspettative di vita. Come viene diagnosticata la displasia del gomito? I segni clinici della displasia del gomito sono i seguenti: zoppia a carico di uno o di entrambi gli arti anteriori atteggiamento antalgico di extrarotazione della mano (Foto 2) dolorabilità alla iperflessione o alla iperestensione del gomito andatura rigida, come se il cane camminasse sui trampoli, soprattutto se sono colpiti ambedue i gomiti come spesso accade. La diagnosi deve essere confermata mediante radiografie (raggi X) del gomito per evidenziare le lesioni primarie e l artrosi secondaria. Contrariamente alla displasia dell anca il cui sviluppo dipende molto anche dall alimentazione, per quanto riguarda il gomito, questa ha un influenza minima: non conta la dieta, quindi, anche se è bene che il cucciolo non sovraccarichi le proprie articolazioni con eccessi ponderali per non disturbare l articolazione durante la delicata fase della crescita. La chirurgia La chirurgia veterinaria ha messo a punto una serie di interventi, in grado di consentire agli animali affetti da displasia del gomito diagnosticata precocemente (all età di 6 mesi), di condurre una vita attiva e pressoché normale. Il buon senso dice che dovranno essere comunque tolti dalla riproduzione tutti i cani classificati di secondo e di terzo grado, vista l alta componente genetica della malattia, ma saranno comunque degli animali liberi di correre, giocare ecc. Dove trovare ulteriori informazioni sulla displasia del gomito? Per avere maggiori informazioni sull attività del IEWG è possibile visitare il sito Internet: Si ringrazia la Hill s Pet Nutrition Italia per la collaborazione.