Le forme di lavoro con contratto non subordinato

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1 Le forme di lavoro con contratto non subordinato Sabrina Cherubini Direzione Territoriale del Lavoro di Ferrara FERRARA SALA ESTENSE 02 MAGGIO 2016 Integrazione tra disciplina dei contratti di lavoro e normativa prevenzionistica D.lgs. n. 81/2015: Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni D.lgs. n. 81/2008: Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro CHERUBINI 1

2 Vocazione universalistica della tutela prevenzionistica Art. 2. Definizioni D.lgs. N. 81/2008 Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente decreto legislativo si intende per: a) "lavoratore": persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un'attività lavorativa nell'ambito dell'organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un'arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. D.lgs. N. 81/2008 Art. 2 - Al lavoratore così definito è equiparato: il socio lavoratore di cooperativa o di società, anche di fatto, che presta la sua attività per conto delle società e dell'ente stesso; (l'associato in partecipazione di cui all'articolo 2549, e seguenti del codice civile); il soggetto beneficiario delle iniziative di tirocini formativi e di orientamento di cui all'articolo 18 della legge 24 giugno 1997, n. 196, e di cui a specifiche disposizioni delle leggi regionali promosse al fine di realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro o di agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro; l'allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, (...) CHERUBINI 2

3 D.lgs. N. 81/2015 Con il contratto di associazione in partecipazione l'associante attribuisce all'associato una partecipazione agli utili della sua impresa o di uno o più affari verso il corrispettivo di un determinato apporto (art c.c.) Art. 53 D.lgs. N. 81/ Superamento dell'associazione in partecipazione con apporto di lavoro 1. All'articolo 2549 del codice civile sono apportate le seguenti modificazioni: a) il secondo comma e' sostituito dal seguente: «Nel caso in cui l'associato sia una persona fisica l'apporto di cui al primo comma non puo' consistere, nemmeno in parte, in una prestazione di lavoro 2. I contratti di associazione in partecipazione in atto alla data di entrata in vigore del presente decreto, nei quali l'apporto dell'associato persona fisica consiste, in tutto o in parte, in una prestazione di lavoro, sono fatti salvi fino alla loro cessazione. Vocazione universalistica della tutela prevenzionistica Art. 3 Campo di applicazione D.lgs. N. 81/ Il presente decreto legislativo si applica a tutti i settori di attività, privati e pubblici, e a tutte le tipologie di rischio. ( ) 4. Il presente decreto legislativo si applica a tutti i lavoratori e lavoratrici, subordinati e autonomi, nonché ai soggetti ad essi equiparati, fermo restando quanto previsto dai commi successivi del presente articolo CHERUBINI 3

4 Tra subordinazione e autonomia: definire la natura della prestazione per definire la disciplina prevenzionistica applicabile Il lavoro autonomo 2222 c.c. Contratto d'opera. Quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo capo, salvo che il rapporto abbia una disciplina particolare nel libro IV Art. 3 comma 11 D.lgs. 81/2008 Nei confronti dei lavoratori autonomi di cui all'articolo 2222 del codice civile si applicano le disposizioni di cui agli articoli 21 e 26. Art. 21 D.lgs. 81/2008 Disposizioni relative ai componenti dell'impresa familiare di cui all'articolo 230-bis del codice civile e ai lavoratori autonomi che devono: a) utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al titolo III; b) munirsi di dispositivi di protezione individuale ed utilizzarli conformemente alle disposizioni di cui al titolo III; c) munirsi di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le proprie generalità, qualora effettuino la loro prestazione in un luogo di lavoro nel quale si svolgano attività in regime di appalto o subappalto CHERUBINI 4

5 Art. 26 D.lgs. 81/2008 Il datore di lavoro, in caso di affidamento dei lavori all'impresa appaltatrice o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda (appalti interni), o di una singola unità produttiva della stessa, nonché nell'ambito dell'intero ciclo produttivo dell'azienda medesima: a) verifica, con le modalità previste dal decreto di cui all'articolo 6, comma 8, lettera g), l'idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori da affidare in appalto o mediante contratto d'opera b) fornisce agli stessi soggetti dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell'ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività. Art. 3 D.lgs 81/2008 art. 3 Campo di applicazione: le altre ipotesi Comma 5 abrogato dall art. 55 D.lgs. 81/2015: tutela prevenzionistica nella nuova disciplina del contratto di somministrazione prevista dall art. 35 D.lgs 81/2015 Comma 6: distacco Comma 7: collaborazioni Comma 8: lavoro accessorio CHERUBINI 5

6 Somministrazione di lavoro È una fattispecie negoziale complessa che vede due contratti, uno di lavoro e l altro commerciale, e tre soggetti coinvolti: un agenzia di somministrazione (datore di lavoro) un lavoratore somministrato un utilizzatore (che utilizza le prestazioni, ma non è il datore di lavoro) Può effettuare somministrazione di lavoratori soltanto un Agenzia allo scopo autorizzata Forma scritta Somministrazione Il rapporto di lavoro tra lavoratore e agenzia può essere a tempo indeterminato nel limite del 20% del n. di lavoratori a t. indeterminato dell utilizzatore (salvo diversa previsione contr. coll.); oppure a tempo determinato nei limiti quantitativi previsti dai contratti collettivi. Condizioni complessivamente non inferiori ai dipendenti dell utilizzatore Solidarietà dell utilizzatore per i crediti retributivi e i trattamenti previdenziali Il potere direttivo è in capo all utilizzatore, il potere disciplinare in capo al somministratore Se la somministrazione è irregolare il lavoratore può chiedere la costituzione del rapporto di lavoro in capo all utilizzatore. CHERUBINI 6

7 Somministrazione Con il contratto di somministrazione di lavoro l'utilizzatore assume l'obbligo di comunicare al somministratore il trattamento economico e normativo applicabile ai lavoratori suoi dipendenti che svolgono le medesime mansioni dei lavoratori da somministrare e a rimborsare al somministratore gli oneri retributivi e previdenziali da questo effettivamente sostenuti in favore dei lavoratori Il lavoratore somministrato non è computato nell'organico dell'utilizzatore ai fini dell'applicazione di normative di legge o di contratto collettivo, fatta eccezione per quelle relative alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro (es. elezione Rls, istituzione del servizio di prevenzione e protezione) I lavoratori utilizzati mediante somministrazione di lavoro si computano sulla base del numero di ore di lavoro effettivamente prestato nell arco di un semestre. Somministrazione Tutela prevenzionistica L'articolo 3 comma 5 del D.lgs. 81/2008 prevedeva che nell'ipotesi di prestatori di lavoro nell'ambito di un contratto di somministrazione di lavoro tutti gli obblighi di prevenzione e protezione fossero a carico dell'utilizzatore. Art. 35 D.lgs. N. 81/2015 la nuova disciplina ribadisce l obbligo dell utilizzatore, per tutta la durata della missione, di osservare nei confronti dei lavoratori somministrati gli obblighi di prevenzione e protezione cui è tenuto, per legge e contratto collettivo, nei confronti dei propri dipendenti, CHERUBINI 7

8 Somministrazione Obblighi del somministratore obbligo del somministratore di informare i lavoratori sui rischi per la sicurezza e la salute connessi alle attività produttive, formandoli e addestrandoli all'uso delle attrezzature di lavoro necessarie allo svolgimento dell'attività lavorativa per la quale essi vengono assunti. Il contratto di somministrazione può tuttavia prevedere che tale obbligo sia adempiuto dall'utilizzatore. Si ricorda inoltre che il contratto di somministrazione è comunque vietato da parte di datori di lavoro che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi in applicazione della normativa di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. dall art. 3 comma 6 Distacco Art. 30 del D.lgs. N. 276/2003 L'ipotesi del distacco si configura quando un datore di lavoro, per soddisfare un proprio interesse, pone temporaneamente uno o piu' lavoratori a disposizione di altro soggetto per l'esecuzione di una determinata attivita' lavorativa. 2. In caso di distacco il datore di lavoro rimane responsabile del trattamento economico e normativo a favore del lavoratore. CHERUBINI 8

9 Distacco Limitazioni: il distacco che comporti un mutamento di mansioni deve avvenire con il consenso del lavoratore interessato; il distacco che comporti un trasferimento a una unità produttiva sita a più di 50 km da quella in cui il lavoratore é adibito può avvenire soltanto per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive. Distacco Circolari del Min. Lavoro n.3/2004, n. 28/2005 e Interpello 1/2011 sui requisiti di legittimità del distacco l interesse del distaccante: deve essere specifico, rilevante, concreto e persistente, da accertare caso per caso, in base alla natura dell attività espletata e non semplicemente in relazione all oggetto sociale dell impresa. Può trattarsi di qualsiasi interesse produttivo del distaccante, anche di carattere non economico, che tuttavia non può mai coincidere con l interesse lucrativo connesso alla mera somministrazione di lavoro; la temporaneità del distacco: il distacco deve essere necessariamente temporaneo. lo svolgimento di una determinata attività lavorativa: il lavoratore distaccato deve essere adibito ad attività specifiche e funzionali al soddisfacimento dell interesse proprio del distaccante. Ne consegue che il provvedimento di distacco non può risolversi in una messa a disposizione del proprio personale in maniera generica e, quindi, senza predeterminazione di mansioni. CHERUBINI 9

10 Tutela prevenzionistica Distacco nell ipotesi di distacco del lavoratore di cui all articolo 30 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni, tutti gli obblighi di prevenzione e protezione sono a carico del distaccatario, fatto salvo l obbligo a carico del distaccante di informare e formare il lavoratore sui rischi tipici generalmente connessi allo svolgimento delle mansioni per le quali egli viene distaccato. art. 3 comma 7 Le collaborazioni nel T.U. su salute e sicurezza Nei confronti dei lavoratori a progetto di cui agli articoli 61, e seguenti, del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, e successive modificazioni, e dei collaboratori coordinati e continuativi di cui all articolo 409, primo comma, n. 3, c.p.c. le disposizioni di cui al presente decreto si applicano ove la prestazione lavorativa si svolga nei luoghi di lavoro del committente CHERUBINI 10

11 Collaborazioni organizzate dal committente Art. 2 D.lgs. 81/2015 Collaborazioni A far data dal 1 gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro Le parti possono richiedere alle commissioni di cui all'articolo 76 del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276, la certificazione dell'assenza dei requisiti di cui al comma 1. Collaborazioni La tipologia di rapporto, nota come "contratto a progetto", è venuta meno. Le collaborazioni coordinate e continuative (senza progetto) restano possibili nei seguenti casi: - se sono previste da accordi collettivi nazionali stipulati da associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, in ragione delle particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore - per le professioni intellettuali che richiedono l'iscrizione in appositi albi professionali; - quelle prestate da componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e da partecipanti a collegi e commissioni; - quelle prestate a favore di associazioni sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive e di enti riconosciuti dal CONI. CHERUBINI 11

12 ANCHE DETTO A VOUCHER LAVORO ACCESSORIO Sono prestazioni lavorative compensate con voucher che prevedono una percentuale di partecipazione agli oneri previdenziali e assicurativi (INPS e INAIL) Il valore netto del voucher da 10 euro nominali è pari a 7,50 euro e corrisponde al compenso minimo di un ora di prestazione, Il limite economico per lavoratore è di euro netti per anno civile Nel caso di committenti imprenditori e professionisti: limite di euro netti per ciascun imprenditore o professionista. In agricoltura possono essere svolte da pensionati e giovani con meno di 25 anni che seguono un percorso di studio. È vietato il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio nell ambito di appalti di opere e servizi (criterio del rapporto diretto) LAVORO ACCESSORIO Di volta in volta l utilizzatore deve comunicare i dati del lavoratore Il buono comprende contributi e premi assicurativi in percentuale e deve essere acquistato con modalità telematiche dai committenti imprenditori e dai professionisti Tracciabilità del voucher: i committenti imprenditori o professionisti sono tenuti a comunicare, prima dell inizio dell attività lavorativa e con modalità telematiche, i dati anagrafici e il cf del lavoratore, il luogo della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore ai 30 gg successivi CHERUBINI 12

13 LAVORO ACCESSORIO Tutela prevenzionistica Nei confronti dei lavoratori che effettuano prestazioni di lavoro accessorio, le disposizioni di cui al presente decreto e le altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori si applicano nei casi in cui la prestazione sia svolta a favore di un committente imprenditore o professionista. LAVORO ACCESSORIO committente non imprenditore e non professionista. Negli altri casi si applicano esclusivamente le disposizioni di cui all articolo 21. Sono comunque esclusi dall applicazione delle disposizioni di cui al presente decreto e delle altre norme speciali vigenti in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori i piccoli lavori domestici a carattere straordinario, compresi l insegnamento privato supplementare e l assistenza domiciliare ai bambini, agli anziani, agli ammalati e ai disabili. CHERUBINI 13

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