UN MESSAGGIO CHIARO E SEMPLICE

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1 NUMERO DUE 2012/2013 UN MESSAGGIO CHIARO E SEMPLICE Poter esprimere liberamente la propria opinione è un diritto umano ed è fondamentale poterlo esercitare anche quando si prendono importanti decisioni che ci riguardano. Il diritto a essere consultati è il tema principale di questo nuovo numero della newsletter Kids Voice. Purtroppo è un diritto spesso negato ai popoli nativi (a pag. 2 potrete saperne di più) e l Azione urgente kids a cui siete invitati a partecipare riguarda proprio un popolo nativo: la comunità dei sarayaku, in Ecuador, i cui membri sono soprannominati i discendenti del giaguaro. Per fortuna i sarayaku conoscono i loro diritti e si stanno attivando per difenderli. Scoprite cosa hanno ottenuto! Ma prima di farlo, dovete leggere un messaggio per voi e una buona notizia! NON UN SEMPLICE GRAZIE! Sono state 387 le cartoline colorate che avete realizzato per Ales Bialiatski, il difensore dei diritti umani bielorusso. Ales si trova in carcere a causa del suo impegno per i diritti umani. Per questo le attiviste e gli attivisti di Amnesty International, in tutto il mondo, hanno deciso di inviargli messaggi di solidarietà durante la maratona di lettere Write for rights. Per ringraziare, Ales ha scritto queste parole. Sono anche per voi! Sono stato ricoper to da una valanga di lettere e car toline, da messaggi di congratulazioni e solidarietà... sono davvero molto grato a tutte le persone che mi hanno scritto! Di ogni lettera è possibile riconoscere il paese di provenienza, ma ognuna mi ha fatto sentire la vicinanza di chi l ha scritta. Intorno a capodanno abbiamo avuto due giorni di riposo. E in questi giorni ho continuato a leggere le centinaia di lettere e car toline. Posso sinceramente dire che non ne ho saltata una. Ho sentito le ondate di sostegno e di par tecipazione, il flusso di energia spirituale che emanavano. È stato un indescrivibile capodanno. Sto iniziando a pensare seriamente: come posso ringraziare tutte le persone che mi sostengono così sinceramente e calorosamente? Questo sostegno internazionale mi imbarazza, non credo di meritarlo. Ciò che mi rassicura è che questi messaggi non sono solo per me, ma esprimono la loro protesta contro la sistematica violazione dei diritti umani. È un messaggio chiaro e semplice per tutti i bielorussi! Ales GOOD NEWS Il 15 dicembre 2012 la Corte di giustizia della Comunità economica degli stati dell Africa occidentale ha giudicato la Nigeria responsabile della violazione della Carta africana dei diritti umani e dei popoli riguardo alle condizioni di vita della popolazione del Delta del fiume Niger. La Corte ha stabilito che il governo nigeriano è responsabile del comportamento delle compagnie petrolifere. Ora deve chiamarle a rispondere dell impatto ambientale del loro operato. È un altro importante passo avanti per la difesa dei diritti umani degli abitanti del Delta del Niger.

2 I sarayaku durante un incontro della comunità (giugno 2011). I POPOLI NATIVI A causa della lunga storia di discriminazione e di emarginazione che i popoli nativi hanno sofferto, le norme internazionali sui diritti umani hanno riconosciuto a queste popolazioni il diritto alla protezione e altri diritti particolari. Tra questi c è anche il diritto alla consultazione: significa che gli stati devono instaurare un dialogo con le comunità native per quanto riguarda tutte le leggi o le decisioni che possono contaminare i territori in cui vivono. IL DIRITTO A ESSERE CONSULTATI LA CONVENZIONE DI AARHUS Nel 1998, nella cittadina danese di Aarhus, l Italia ha firmato, insieme ad altri 38 paesi delle Nazioni Unite, una Convenzione che ha l obiettivo di garantire a tutti i cittadini il diritto a vivere in un ambiente adeguato per la propria salute e il proprio benessere. Il documento è conosciuto come Convenzione di Aarhus e chiede ai governi di intervenire su tre punti: La consultazione deve: 1. garantire ai cittadini l'accesso alle informazioni che riguardano l ambiente in cui vivono essere libera da pressioni esterne, manipolazioni, minacce o violenza; 2. favorire la partecipazione dei cittadini alle decisioni che possono avere effetti sull'ambiente precedere l'adozione di decisioni e avvenire nel rispetto di valori e tradizioni della comunità; 3. favorire l accesso alla giustizia da parte dei cittadini, se ritengono che siano stati violati i punti precedenti. prevedere informazioni complete e comprensibili; essere in buona fede: significa che le popolazioni native devono essere ascoltate e le loro preoccupazioni devono essere affrontate. Devono avere una reale possibilità di influenzare le decisioni che saranno prese. I popoli nativi hanno il diritto di dare o negare il proprio consenso, dopo che hanno valutato quali effetti avrà sulla vita della comunità la decisione che prenderanno. I DIRITTI DELLE MINORANZE Anche la Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone appartenenti a minoranze etniche, religiose e linguistiche all interno di un paese (come per esempio i rom in Italia) afferma che anche chi appartiene a una minoranza ha il diritto di partecipare attivamente alle decisioni relative al luogo in cui vive o al gruppo a cui appartiene. Sarayaku/Eriberto Gualinga Un elicottero della compagnia aerea argentina atterra nei territori dei sarayaku. Leggete in classe l articolo 12 della Convenzione internazionale sui diritti dell infanzia e dell adolescenza. Cosa afferma? Cosa significa? Ci sono altri articoli che riguardano il diritto dei minori alla partecipazione?

3 DIFENDIAMO I DIRITTI DEI POPOLI NATIVI Una decina di anni fa, una compagnia petrolifera ha occupato parte del territorio dei sarayaku, una comunità nativa dell Amazzonia ecuadoriana. Lo stato aveva dato il permesso all azienda di cercare il petrolio, senza prima consultare i sarayaku. La comunità sapeva che il progetto avrebbe avuto un grave impatto sui diritti umani e che aveva il diritto di essere consultata. Dove: Ecuador Capitale: Quito Lingua ufficiale: spagnolo Cosa è rappresentato nello stemma dell Ecuador? Sumak Helena Siren, una bambina sarayaku (2011). Cosa è successo? Nel 2002 un azienda petrolifera argentina è entrata nel territorio dei sarayaku per cercare petrolio, con l appoggio dello stato dell Ecuador. I sarayaku non erano stati consultati per il progetto ma sapevano che la legge era dalla loro parte. Dopo diversi mesi di continue mobilitazioni sono riusciti a mandare via l azienda. Ma nel frattempo, anche grazie all aiuto delle forze armate dell Ecuador, l azienda aveva già scavato oltre 400 pozzi e distrutto larghe zone di foresta pluviale. Inoltre aveva lasciato 1,4 tonnellate di dinamite sepolte nel sottosuolo. Il governo si è sempre rifiutato di riconoscere il diritto dei sarayaku a essere consultati sui progetti di sviluppo che li riguardavano e a essere risarciti per i danni causati. Inoltre non si è mai voluto impegnare per evitare di commettere abusi simili in futuro. Dopo aver esaurito tutte le vie nazionali per ottenere un risarcimento e la garanzia che fatti del genere non accadessero nuovamente, i sarayaku hanno deciso di portare il loro caso davanti alla Corte interamericana per i diritti umani, un tribunale internazionale per la tutela dei diritti nei 23 stati americani che hanno ratificato la Convenzione americana dei diritti umani. Nel luglio 2012 i giudici hanno dichiarato che i sarayaku avevano ragione! Lo stato aveva violato il loro diritto alla consultazione e aveva messo a rischio la sopravvivenza fisica e culturale della comunità. I sarayaku sono ora impegnati in una campagna per ottenere che l Ecuador attui la sentenza in modo completo e tempestivo. La sentenza è un messaggio forte per tutti i governi delle Americhe, affinché si impegnino a consultare le popolazioni native quando devono prendere decisioni che le riguardano. I diritti dei popoli nativi I popoli nativi (o indigeni) sono comunità di persone direttamente discendenti da popolazioni che abitavano un territorio, prima che fosse colonizzato o occupato da altri popoli. La Dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei popoli indigeni garantisce che possano perseguire il loro sviluppo in armonia con le proprie esigenze e aspirazioni, impedire che siano discriminati e promuove la loro piena ed effettiva partecipazione in tutte le questioni che li riguardano, garantendo il loro diritto a rimanere distinti e a perseguire le proprie visioni di sviluppo economico e sociale.

4 I DISCENDENTI DEL GIAGUARO Nel 2012, la comunità dei sarayaku e Amnesty International hanno deciso di realizzare un documentario per raccontare il viaggio che ha portato alcuni rappresentanti della comunità davanti alla Corte interamericana dei diritti umani, con sede in Costa Rica. I protagonisti del film sono i membri della delegazione che ha testimoniato davanti alla Corte. Eriberto è il regista amatoriale della comunità. Possiede filmati d archivio che mostrano l incursione arbitraria dell azienda petrolifera nella loro terra. La comunità gli ha chiesto di accompagnare la delegazione e di filmare i procedimenti della Corte per completare il reportage dei loro 10 anni di lotta. Eriberto ha anche un legame profondo con l ambiente e il territorio e porta con sé le numerose usanze che i sarayaku possiedono e a cui tengono. Zoë Tryon Ena è la maestra della scuola elementare. Ha 10 figli e suo marito è morto pochi mesi prima del viaggio che si apprestava a compiere. Prima di partire ha dovuto trovare qualcuno che si prendesse cura della sua famiglia e che la sostituisse a scuola. Ena ha portato alla Corte la sua testimonianza sugli abusi che hanno subito quando l azienda ha occupato la loro terra senza il consenso della comunità. Dato che il figlio più piccolo aveva solo due mesi quando è dovuta partire, ha deciso di portarlo con sé. Zoë Tryon Patricia è una leader della comunità. Le è stata data la responsabilità di rispondere alle domande dei media e di presentare il caso davanti alla Corte. È consapevole dei potenti interessi contro cui lei e il suo popolo si stanno battendo. Davanti alla Corte hanno incontrato anche funzionari del governo che i sarayaku avevano già contestato in Ecuador. Amnesty International

5 Nella foto: il fiume Bobonaza, lungo le cui sponde vivono i sarayaku (giugno 2011). ATTIVATEVI SUBITO! Amnesty International Esprimete la vostra solidarietà ai sarayaku che si stanno impegnando per difendere il loro diritto a essere consultati quando chi governa mette a rischio il territorio in cui vivono (quindi il diritto a vivere in un ambiente sano)! Lasciate impronte di giaguaro (potete decidere voi come realizzarle, basta che non danneggino l ambiente) nei luoghi del vostro territorio che volete difendere. Inviateci le foto o il filmato. Se volete potete anche fare un disegno (ma è importante che rappresenti un luogo reale!). Ricordatevi anche di raccontarci perché avete scelto quel posto in particolare. Cosa rappresenta per voi? È minacciato da qualche pericolo? Quale? Per raccogliere le impronte potete organizzare un attivazione Se volete potete coinvolgere nell azione anche altre persone: alunne/i della scuola, i vostri genitori o anche i passanti durante un evento in piazza. Potete realizzare un poster con le immagini (anche ridisegnate su dei cartelloni grandi) dell ambiente in cui vivono i sarayaku, o di un luogo naturalistico della vostra zona, chiedendo alle persone di firmare le impronte di giaguaro che avrete preparato in precedenza. Ovviamente questa è solo un idea! Inventate voi stessi il modo che ritenete più appassionante e più efficace per coinvolgere gli altri. In questo modo la raccolta di firme o messaggi diventa un azione collettiva che ci permetterà, tutti insieme, di costruire un unica grande opera: le impronte di giaguaro per difendere il diritto a essere consultati sulle questioni che ci riguardano. L azione che realizzerete sarà comunque unica, perché ideata e realizzata a modo vostro! Ricordatevi di inviarci le foto dell evento all indirizzo amnestykids@amnesty.it, così le potremo pubblicare sul blog Inviateci i materiali che avete realizzato entro il 15 aprile! Potete inviare i vostri materiali via posta all indirizzo: Azioni Urgenti Kids - Amnesty International Via G.B. De Rossi 10, Roma Se sono in formato digitale, potete inviarli via a amnestykids@amnesty.it. Tutti i materiali saranno poi consegnati al popolo dei sarayaku per dirgli che le classi Amnesty Kids sono al loro fianco nella battaglia che stanno portando avanti e per fargli sapere che la loro azione è stata di ispirazione per molte altre persone! INSIEME ALLE ATTIVISTE E AGLI ATTIVISTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Potete invitare a scuola le attiviste e gli attivisti del gruppo locale di Amnesty International a voi più vicino (per sapere qual è visitate la pagina e consegnare a loro i vostri materiali. Prima di essere inviati ai sarayaku, tutti i lavori delle classi saranno allestiti in una mostra a Roma, durante l Assemblea generale di Amnesty International, dal 25 al 27 aprile. I delegati dei gruppi porteranno in Assemblea i lavori delle classi che hanno incontrato.

6 IL CALENDARIO AMNESTY KIDS! Raccontateci le attività sui diritti umani che svolgete in classe o a scuola! Tutti i racconti, i disegni e le fotografie che ci invierete via a amnestykids@amnesty.it li pubblicheremo su 8 MARZO GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE Con l insegnante di storia potete fare una ricerca sull anno in cui in Italia è stato riconosciuto a tutti gli uomini il diritto di votare. Quando è stato riconosciuto lo stesso diritto anche alle donne? C è una differenza? Perché? Disegno realizzato da Letizia, alunna della classe III D, I.C. E. Mattei, Matelica (MC) czechian 3 APRILE GIORNATA MONDIALE PER LA LIBERTÀ DI STAMPA Secondo l organizzazione Reporter Senza Frontiere, più di un terzo della popolazione mondiale vive in paesi dove non c è libertà di stampa. Scrivete un articolo sul giornale della vostra scuola per parlare della libertà di stampa. In quale articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani e della Costituzione italiana è sancito questo diritto? Sul sito sfitalia.org c è la classifica mondiale della libertà di stampa. A che punto è l Italia? 28 MAGGIO ANNIVERSARIO DI AMNESTY INTERNATIONAL Nel 1961 l avvocato inglese Peter Benenson ha scritto una lettera per chiedere a tutti i cittadini di fare qualcosa di concreto per difendere i diritti umani ovunque nel mondo. Quel giorno è nata Amnesty International. Susanne Keller Organizzate una mostra o un evento presso la scuola per far conoscere alle altre classi e ai genitori quello che avete realizzato durante l anno con Amnesty Kids. Può anche essere l occasione per raccogliere fondi a sostegno di Amnesty International.