Insegnamento di ETiCA E DEONTAOLOGIA MEDICA. Anno accademico Pimuzzetto Omceo pr
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1 Insegnamento di ETiCA E DEONTAOLOGIA MEDICA Anno accademico Pimuzzetto Omceo pr
2 Corso Integrato di Etica e Deontologia Medica (V anno, I semestre) Coordinatore Prof.Carlo Signorelli Via Volturno Parma Tel: Fax: igiene@unipr.it (SSD Med 2- affinemed 42/ CFU 1) OBIETTIVI DEL CORSO Il percorso del medico di fronte alle esigenze della professione. Elementi per l interpretazione del saper essere nel rispetto del paziente, del collega e della collettività. Aspetti etici e deontologici dell essere medico nella società d oggi. Rapporti con il rischio professionale e basi per la gestione del rischio clinico 7 lezioni frontali
3 Docente dott. Prof. Pierantonio Muzzetto Presidente OMCeO di Parma e FRER OM PROGRAMMA DEL CORSO -Il medico di fronte agli obblighi della professione: Il Codice Deontologico come espressione del limite di azione del medico. -Il percorso disciplinare: etica e legalità del comportamento -Il contenzioso in ambito medico: dal difficile rapporto fra medico e paziente all atto deontologico e giudiziario -La comunicazione come elemento di collaborazione col collega (collegialità e colleganza) e ottimizzazione del rapporto medico-paziente. -Il medico di fronte alle scelte della riforma sanitaria: obblighi e limiti dell agire. -Il rischio clinico: dal vissuto professionale alle nozioni fondanti la gestione del rischio. L etica della gestione del rischio clinico p.muzzetto. omceopr
4 FONTI DI STUDIO E TESTI DI APPROFONDIMENTO 1-Codice di Deontologia Medica (2006) Su sito Orrdine dei Medici di Parma Home Page. 2-Manuale della Professione Medica Deontologia etica normativa (CG Edizioni Medico Scientifiche)- -Su sito OMCeO PARMA su Manuali Corsi o sito FNOMCeO ( su stampa QUI manuali dei corsi FNOMCeO ECM-FAD p.muzzetto. omceopr
5 FONTI DI STUDIO E TESTI DI APPROFONDIMENTO CODICE DEONTOLOGICO MANUALI CORSI E ATTI CONVEGNI p.muzzetto. omceopr
6 Etica e Deontologia Le funzioni, i poteri, le attribuzioni dell'ordine oltre il D.L.C.P.S
7 End point: 1. Comprendere le funzioni 2. Chiarire l agire
8 Cosa non è un Ordine Professionale. Fondamentale è la definizione dei non è Perciò NON E : 1. Un associazione fra professionisti della salute 2. Una società scientifica con risvolti sulla professione 3. Un Ente privato fra medici e per i medici
9 Cosa non è un Ordine Professionale. MA E Un Ente Pubblico di Diritto Non Economico Ossia un Ente dello Stato
10 Tenere e pubblicare l'albo professionale. La fondamentale funzione dell'ordine è: 1. sia interna alla professione, ossia di inquadramento dei medici nell'ordine, 2. sia di natura pubblicistica, in quanto garantisce alla comunità l idoneità a svolgere la professione dei laureati in Medicina e Chirurgia ed in Odontoiatria
11 Tenere e pubblicare l'albo professionale. Svolge una funzione di garanzia verso tutti i cittadini attestando che Coloro ai quali ci si rivolge per ottenere prestazioni mediche i medicisiano in possesso della preparazione tecnica necessaria. E l ambito territoriale di competenza di ciascun Ordine è costituito dalla Provincia.
12 Tenere e pubblicare l'albo professionale. Allo stato attuale il nostro ordinamento prevede un unico Ordine provinciale cui è affidata la tenuta di due distinti Albi professionali: quello dei Medici Chirurghi e quello degli Odontoiatri. E prevista una Federazione nazionale mentre non è ancora RESA DEL TUTTO ESECUTIVA perché non completamente normata quella regionale. L'art. 3 del DPR5 aprile 1950 n. 221 prevede che in apposita colonna dell' Albo siano annotati i titoli di libera docenza e di specializzazione e, in forza dell'art. 6, co. 5, del DLgs 8 agosto 1991 n. 256, l'attestato di formazione in medicina generale.
13 Albo Tutta l organizzazione professionale si fonda sull Albo. L iscrizione, concessa solo ai possessori dei requisiti prescritti, è l unico titolo che consente il legittimo esercizio della medicina e dell odontoiatria. Il diritto del singolo professionista a stipulare contratto di prestazione d opera intellettuale per le professioni protette nasce con l iscrizione all Albo e cessa con la cancellazione.
14 Tenere e pubblicare l'albo professionale ma <anche> Magistratura Deontologica Tutela del Cittadino Tutela della Professione
15 Ma <ancora> Organo di tutela e garanzia Tutela della salute del Cittadino Tutela della riservatezza della salute del paziente
16 L Ordine è un Ente pubblico ovvero Ente ausiliario (e in futuro sussidiario) dello Stato di natura Non economica di tutela della salute
17 Pimuzzetto Omceo pr I CODICI DEONTOLOGICI
18 Le Norme e gli Strumenti p.muzzetto. omceopr
19 PARMA Approvato dal Consiglio Nazionale della FNOMCeO il 3 ottobre 1998 Approvato dal Consiglio Nazionale della FNOMCeO il 16 dicembre 2006
20 Le tappe del Codice Deontologico 1903 Statuto e Regolamento dell Orione dei medici di Sassari 1912 Codice dell Ordine dei Medici di Torino 1954 la FNOM pubblica il Codice di Deontologia Medica (Codice Frugoni) Genn il Consiglio Nazionale della FNOM approva il nuovo Codice Luglio 1989 il Consiglio Nazionale della FNOM approva il nuovo Codice Giugno 1995 il Consiglio Nazionale della FNOMCeO approva il nuovo Codice Ott il Consiglio Nazionale della FNOMCeO approva il nuovo Codice Dic il Consiglio Nazionale della FNOMCeO approva il nuovo Codice
21 primo concetto: l Ordine e a tutela delle persone assistite Art.3 CD - Doveri del medico - Dovere del medico è la tutela della vita, della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della libertà e della dignità della persona umana, senza distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia, in tempo di pace e in tempo di guerra, quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera. La salute è intesa nell'accezione più ampia del termine, come condizione cioè di benessere fisico e psichico della persona. p.muzzetto. omceopr
22 Secondo concetto Vigila e contribuisce alla salute del cittadino Art Accanimento diagnostico-terapeutico Il medico, anche tenendo conto delle volontà del paziente laddove espresse, deve astenersi dall ostinazione in trattamenti diagnostici e terapeutici da cui non si possa fondatamente attendere un beneficio per la salute del malato e/o un miglioramento della qualità della vita. p.muzzetto. omceopr
23 Secondo concetto Vigila e contribuisce alla salute del cittadino Art Eutanasia - Il medico, anche su richiesta del malato, non deve effettuare né favorire trattamenti finalizzati a provocarne la morte. Art Trattamenti che incidono sulla integrità psico-fisica - I trattamenti che incidono sulla integrità e sulla resistenza psico-fisica del malato possono essere attuati, previo accertamento delle necessità terapeutiche, e solo al fine di procurare un concreto beneficio clinico al malato o di alleviarne le sofferenze. p.muzzetto. omceopr
24 terzo concetto: L azione del medico è improntata a autonome regole di comportamento Art. 4 - Libertà e indipendenza della professione - L'esercizio della medicina è fondato sulla libertà e sull'indipendenza della professione che costituiscono diritto inalienabile del medico. Il medico nell esercizio della professione deve attenersi alle conoscenze scientifiche e ispirarsi ai valori etici della professione, assumendo come principio il rispetto della vita, della salute fisica e psichica, della libertà e della dignità della persona; non deve soggiacere a interessi, imposizioni e suggestioni di qualsiasi natura. Il medico deve operare al fine di salvaguardare l autonomia professionale e segnalare all Ordine ogni iniziativa tendente a imporgli comportamenti non conformi alla deontologia professione. p.muzzetto. omceopr
25 quarto concetto: L azione del medico è improntata al rispetto della persona Art Rispetto dei diritti della persona Il medico deve improntare la propria attività professionale al rispetto dei diritti fondamentali della persona p.muzzetto. omceopr
26 quinto concetto: L azione del medico è improntata all autonomia diagnostica terapeutica Art Autonomia e responsabilità diagnostico-terapeutica - Il medico al quale vengano richieste prestazioni che contrastino con la sua coscienza o con il suo convincimento clinico, può rifiutare la propria opera, a meno che questo comportamento non sia di grave e immediato nocumento per la salute della persona assistita e deve fornire al cittadino ogni utile informazione e chiarimento. p.muzzetto. omceopr
27 Il nuovo albero del sapere? Sapere Saper far fare Saper fare Saper fare insieme Saper continuare a fare Saper essere p.muzzetto. omceopr
28 Il nuovo albero del sapere? Sapere Saper far fare Saper fare Saper fare insieme Saper continuare a fare Saper essere p.muzzetto. omceopr
29 Il nuovo albero del sapere? Studio e Aggiornamento Lavoro in èquipe Sapere di non Sapere Saper lasciare fare p.muzzetto. omceopr
30 sesto concetto: il medico è depositario della salute del cittadino CAPO III Obblighi peculiari del medico Art. 10 -Segreto professionale Il medico deve mantenere il segreto su tutto ciò che gli è confidato o di cui venga a conoscenza nell esercizio della professione. La morte del paziente non esime il medico dall obbligo del segreto. Il medico deve informare i suoi collaboratori dell obbligo del segreto professionale. L inosservanza del segreto medico costituisce mancanza grave quando possa derivarne profitto proprio o altrui ovvero nocumento della persona assistita o di altri.
31 sesto concetto: il medico è depositario degli aspetti inerenti la salute del cittadino Art. 11 -Riservatezza dei dati personali Il medico è tenuto al rispetto della riservatezza nel trattamento dei dati personali del paziente e particolarmente dei dati sensibili inerenti la salute e la vita sessuale. Il medico acquisisce la titolarità del trattamento dei dati sensibili nei casi previsti dalla legge, previo consenso del paziente o di chi ne esercita la tutela.
32 settimo concetto: il medico è depositario della salute del cittadino nella prevenzione Art. 14 -Sicurezza del paziente e prevenzione del rischio clinico Il medico opera al fine di garantire le più idonee condizioni di sicurezza del paziente e contribuire all'adeguamento dell'organizzazione sanitaria, alla prevenzione e gestione del rischio clinico anche attraverso la rilevazione, segnalazione e valutazione degli errori al fine del miglioramento della qualità delle cure. Il medico al tal fine deve utilizzare tutti gli strumenti disponibili per comprendere le cause di un evento avverso e mettere in atto i comportamenti necessari per evitarne la ripetizione; tali strumenti costituiscono esclusiva riflessione tecnico-professionale, riservata, volta alla identificazione dei rischi, alla correzione delle procedure e alla modifica dei comportamenti.
33 settimo concetto: il medico è depositario della salute del cittadino nella prevenzione Art. 14 -Sicurezza del paziente e prevenzione del rischio clinico Segue: Il medico al tal fine deve utilizzare tutti gli strumenti disponibili per comprendere le cause di un evento avverso e mettere in atto i comportamenti necessari per evitarne la ripetizione; tali strumenti costituiscono esclusiva riflessione tecnico-professionale, riservata, volta alla identificazione dei rischi, alla correzione delle procedure e alla modifica dei comportamenti.
34 Il problema del consenso Un rilievo importante è quello che : -ogni informazione sul processo di cura presuppone che vi sia una perfetta conoscenza dei limiti, degli effetti positivi e negativi, delle possibilità di risultato dei singoli atti o dei processi clinici attivati; - il contenzioso in medicina deriva dal non rispetto di questo principio, ossia dell informazione - quando si verifichino situazioni od eventi sfavorevoli non direttamente imputabili al medico si determina nel cittadino un atteggiamento di sfiducia e di rivalsa, motivata o non motivata
35 La conseguenza è che : Il problema del consenso -dal convincimento di non essere stato INFORMATO adeguatamente dal medico 1. dei risultati, positivi o negativi 2. dei possibili effetti indesiderati o complicanze, la sensazione di aver subito un danno o un errore diventa CERTEZZA. Ed allora quale è la posizione deontologica?
36 ottavo concetto: il medico è depositario della salute del cittadino e agisce solo dopo il suo consenso Art Acquisizione del consenso Il medico non deve intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l acquisizione del consenso esplicito e informato del paziente. Il consenso, espresso in forma scritta nei casi previsti dalla legge e nei casi in cui per la particolarità delle prestazioni diagnostiche e/o terapeutiche o per le possibili conseguenze delle stesse sulla integrità fisica si renda opportuna una manifestazione documentata della volontà della persona, è integrativo e non sostitutivo del processo informativo di cui all'art. 33.
37 ottavo concetto: il medico è depositario della salute del cittadino e agisce solo dopo il suo consenso Art Acquisizione del consenso Segue Il procedimento diagnostico e/o il trattamento terapeutico che possano comportare grave rischio per l'incolumità della persona, devono essere intrapresi solo in caso di estrema necessità e previa informazione sulle possibili conseguenze, cui deve far seguito una opportuna documentazione del consenso.
38 Il problema del consenso 1. È il primo atto di cura statico e dinamico 2. È una peculiarità del medico 3. È l atto medico ossia atto proprio del medico 4. la sua acquisizione non può essere demandata ad altri 5. La sua richiesta non compete ad alcuna figura professionale sanitaria p.muzzetto '09
39 Il problema del consenso 1. È il primo atto di cura statico e dinamico 2. È una peculiarità del medico 3. È l atto medico ossia atto proprio del medico 4. la sua acquisizione non può essere demandata ad altri 5. La sua richiesta non compete ad alcuna figura professionale sanitaria È UN ATTO CHE, NONOSTANTE LA POSTULATA RICHIESTA DI UN CONSENSO SANITARIO RACCOLTO DALL INFERMMIERE, RIMANE E DEVE RIMANERE COME ATTO DI BASE DEL PROCESSO DI CURA, CHE PRESUPPONE IL CONCETTO DI TEMPO MEDICO
40 Il problema del consenso È UN ATTO DI BASE DEL PROCESSO DI CURA, DINAMICO E NON STATICO, CHE SI CONIUGA COL CONCETTO DI TEMPO MEDICO Che DECLINIAMO come : 1.TEMPO DI ASCOLTO 2.TEMPO DI COMUNICAZIONE, 3.TEMPO DI SPIEGAZIONE 4.TEMPO DI CURA
41 L aforsima di Osler: Se un ammalato non esce dallo studio di un medico rasserenato, quel medico non è un medico Sir William Osler ( ), fisico e medico canadese
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