A.GE. AMNESIA GULAG IN EUROPE

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1 A.GE. AMNESIA GULAG IN EUROPE ENTE PROMOTORE PARTNERSHIP UNIVERSITÀ DI MACERATA DIPARTIMENTO DI SCIENZE POLITICHE OSSERVATORIO DI GENERE UNIVERSITÀ DELLA PACE BZ 1999 UNIVERSITY OF EDINBURGH ISTITUTO NEBBIA/EINSTEIN LGGRTC DI VILNIUS ISML DI ASCOLI PICENO 1

2 OBIETTIVI DURATA 16 MESI (2 DICEMBRE APRILE 2015) OBIETTIVI ENTRARE IN CONTATTO CON LA MEMORIA DEI GULAG PER COSTRUIRE UNA CITTADINANZA E IDENTITÀ EUROPEA UNITA E DEMOCRATICA, BASATA SU VALORI, STORIA, CULTURA E MEMORIA COMUNI; SVILUPPARE UN EUROPA GIUSTA, SICURA E LIBERA ATTRAVERSO UNA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DELLE ATROCI VIOLAZIONI AI DIRITTI E ALLE LIBERTÀ DELL UOMO CHE L ESPERIENZA DEI GULAG SOVIETICI HA RAPPRESENTATO. CONTENUTI INSTALLAZIONE IN TRE DIVERSE CITTÀ DELLA MOSTRA GULAG DEL FOTOGRAFO POLACCO TOMASZKIZNY. LA MOSTRA DEL FOTOGRAFO TOMASZKISNY È IL FRUTTO DI 17 ANNI DI RICERCHE IN POLONIA E IN UNIONE SOVIETICA. LA MOSTRA È SUDDIVISA IN 6 SEZIONI - RELATIVE AI VARI COMPLESSI CONCENTRAZIONARI, UNA PICCOLA SEZIONE INDIPENDENTE, PIÙ UN PANNELLO D INGRESSO. 2

3 VISITE GUIDATE PER STUDENTI; MEMORIA ATTIVAATTRAVERSO REALIZZAZIONE DI UN "CONCORSO DI IDEE" PER LA REALIZZAZIONE DI UNA "APP" INTERATTIVA DELLA MOSTRA DIFFUSO DA OGNI PARTNER CORSI DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI E STUDENTI CONFERENZE PUBBLICHE METODOLOGIA GIORNATA CONCLUSIVA A VILNIUS LA DIMENSIONE EUROPEA DEL PROGETTO RISULTA DALLA SUA DIFFUSIONE IN TRE PAESI: ITALIA, GRAN BRETAGNA, LITUANIA IMPATTO E VISIBILITÀ CREAZIONE DI UN SITO INTERNET CREAZIONE DI UNA PAGINA FACEBOOKE DI UN ACCOUNT TWITTER AGE - AMNESIA GULAG IN EUROPE COMUNICATI STAMPA-NEWSLETTER REALIZZAZIONE DI UN VIDEOCON LE SCUOLE DIFFUSO IN DVD REALIZZAZIONE DI UNA APP INTERATTIVA REALIZZAZIONE DI UN VOLUMECOLLETTANEO IN LINGUA INGLESE SULLA MEMORIA DEGLI STERMINI 3

4 EVENTO 1 MACERATA DICEMBRE/APRILE 2014 CORSI DI FORMAZIONENELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI MACERATA (PIU DI 600 STUDENTI COINVOLTI) VISITE GUIDATEALLA MOSTRA «GULAG» DI THOMASZ KIZNY, CHE SI TERRA PRESSO LA SALA SPECOLA BIBLIOTECA MOZZI BORGETTI DI MACERATA EVENTO INAUGURAZIONE MOSTRA «GULAG» IL 18 MARZO ALLA PRESENZA DEL FOTOGRAFO E DEI RAPPRESENTANTI DEI PARTNER DEL PROGETTO 07/03/2014 CORSI DI FORMAZIONESTUDENTI NELLE SCUOLE DELLA PROVINCIA DI ASCOLI (PIU DI 300 STUDENTI COINVOLTI) 07/03/2014 EVENTO 2 ASCOLI APRILE/AGOSTO 2014 VISITE GUIDATE ALLA MOSTRA «GULAG» DI THOMASZ KIZNY, CHE SI TERRA PRESSO IL CENTRO PACETTI DEL COMUNE DI MONTEPRANDONE EVENTO INAUGURAZIONE MOSTRA «GULAG» A FINE APRILE ALLA PRESENZA DEI RAPPRESENTANTI DEI PARTNER DEL PROGETTO GIORNATA FORMATIVA PER I DOCENTI DEL TERRITORIO CONFERENZA PUBBLICA CON ESPERTI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS LITHUANIA 4

5 EVENTO 3 TRENTO/BOLZANO SETTEMBRE/GENNAIO 2015 CORSI DI FORMAZIONENELLE SCUOLE TRENTINE COINVOLTE NEL PROGETTO VISITE GUIDATEALLA MOSTRA «GULAG» DI THOMASZ KIZNY, CONFERENZA PUBBLICA CON ESPERTI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS LITHUANIA 07/03/2014 EVENTO 4 VILNIUS GENNAIO/FEBBRAIO 2015 BILANCIO CONCLUSIVO DELLE ATTVIITA DEL PROGETTO ORGANIZZAZIONE DI UNA CONFERENZA«IDENTITA EUROPEA E MEMORIA EST/OVEST DEL GULAG» PRESSO I LOCALI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS, CONFERENZA PUBBLICA CON ESPERTI DEL GENOCIDE AND RESISTENCE RESEARCH CENTER DI VILNIUS LITHUANIA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI DEL CONVEGNO IN INGLESE 07/03/2014 5

6 Le ragioni progettuali Il filosofo Jürgen Habermas, noto sostenitore della causa Unione Europea, ha scritto a proposito della cittadinanza europea e di un concetto importante come quello di patriottismo costituzionale che «Non possiamo rimediare a un dolore passato e neppure a un torto fatto, ma abbiamo la debole forza di un ricordo riparatore» Si tratta di saper sviluppare una distanza riflessiva da quelle tradizioni che hanno formato la nostra identità. L identità che non è solo qualcosa di già trovato, bensì anche un nostro progetto. Ciò che siamo, ma anche ciò vorremmo diventare. "Il gelo (...) era penetrato anche nelle anime degli uomini. Se potevano congelarsi le ossa, se poteva congelarsi e intorpidirsi il cervello, altrettanto poteva accadere anche all'anima. (...) Così l'anima: si era congelata, rattrappita e sarebbe forse rimasta tale per sempre" (Varlam Šalamov) 07/03/2014 TITOLO PRESENTAZIONE GULAG GLAVNOE UPRAVLENIE LAGEREJ = DIREZIONE CENTRALE DEI LAGER DELL'OGPU*-NKVD* DELL'URSS Creata nell'ottobre del 1930 diventò ben presto il simbolo del sistema di repressione staliniano L'acronimo si trasforma in sostantivo e il lager diventò l'elemento fondamentale della macchina repressiva sovietica. GULAG con il tempo finì per tradurre un concetto politico, morale e scientifico che ha segnato una parte rilevante della storia dell'urss *OGPU = Direzione politica di Stato Unificata dell'urss *NKVD = Commissariato del Popolo agli Affari Interni 6

7 1. GULAG: PRESENTAZIONE Il termine Gulag ha ormai piena cittadinanza nella cultura e nella coscienza contemporanea. Benché se ne parlasse in ambienti ristretti fin dagli anni Trenta e poi in maniera più diffusa sui quotidiani degli anni Quaranta e Cinquanta, è solo con l apparire dell opera Arcipelago Gulag di Alexander Solženicyn, pubblicata in Occidente tra il 1973 e il 1978, che la sigla Gulag comincia ad essere diffusa ed accettata. Essa sintetizza con una certa efficacia il sistema concentrazionario sovietico. GULAG: sistema centrale dei lager. Da allora ad oggi, soprattutto dopo il crollo dell URSS, vi è stata un accelerazione che ha coinvolto gli studi specialistici e la memorialistica, servizi televisivi, mostre. Del Gulag si sa molto anche se la mole enorme di materiale accumulata attorno alla vita delle persone resta da sistemare, studiare, organizzare. Perché si tratta di un esperienza che ha coinvolto per decenni milioni di persone. Per avvicinarsi a questo tema i romanzi di Solženicyn o i racconti di Varlam Šalamov sono la strada più efficace per penetrare l articolazione di un sistema concentrazionario reticolare. Ci sono ancora moltissimi ritardi negli studi, nella divulgazione, soprattutto a livello di istruzione scolastica e attività formativa. 1. GULAG: PRESENTAZIONE La storia del Gulag non è semplice da ricostruire né da raccontare, la sua crescita quantitativa e la sua organizzazione geografica, la sua estensione e specializzazione, la sua capacità produttiva e di annientamento sono mutati negli anni sulla base di decisioni giuridiche e amministrative che dipendevano da scelte politiche, economiche, ideologiche. La costruzione del sistema lager s intreccia con la storia sovietica, ne è uno specchiolucidoolarealtàpiùdeformataedesasperata.restailfattocheil Gulag è parte costitutiva e integrante del sistema che lo dirige e lo produce. Il Gulag è altresì parte essenziale della storia del secolo scorso, una delle tragedie maggiori che ne hanno costellato il progredire, un evento simbolico e rivelatore. 7

8 2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica Rivoluzione d ottobre (1917). Presa del potere da parte dei bolscevichi in Russia, così chiamata perché realizzata tra il 25 e il 26 ottobre secondo il calendario giuliano, allora in vigore in tutti i territori già facenti parte dell'impero zarista. Tutto il potere ai soviet. Essa costituì la conclusione del percorso di profonda trasformazione dello stato e del potere iniziato con la rivoluzione di febbraio di quello stesso anno. I governi provvisori nel frattempo succedutisi non erano riusciti a risolvere i gravi problemi della popolazione (in primo luogo le conseguenze negative della guerra sui livelli materiali di vita) e a interrompere il progressivo deteriorarsi dell'autorità politica e della credibilità delle istituzioni. I bolscevichi, sotto la direzione di Lenin, rientrato in marzo dall'esilio, divennero in pochi mesi la forza politica attorno cui si coagulò lo scontento, aumentando progressivamente la propria forza e influenza tra i settori popolari delle principali città e negli organismi di rappresentanza di recente formazione(vedi soviet). 2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica Tutto il potere ai soviet. Con un programma sintetizzato nello slogan tutto il potere ai soviet (in particolare: nazionalizzazione delle banche e della terra, fine immediata della guerra in corso dal 1914 e costituzione di una repubblica dei soviet), i bolscevichi si presentarono come la componente più compatta e decisa tra i partiti russi, i soli a essere dotati di una precisa strategia politica. In due sole giornate, soprattutto grazie all'apporto dei marinai della flotta della base di Kronstadt e delle "guardie rosse" (soldati e operai armati dal soviet di Pietrogrado), il potere passava nelle mani dei bolscevichi in modo quasi incruento: la sera del 25 ottobre il governo Kerenskij veniva destituito e i suoi ministri arrestati durante l'assalto al Palazzo d'inverno (un avvenimento che divenne il momento simbolico dell'insurrezione). Contemporaneamente si apriva il Congresso panrusso dei soviet: mentre i menscevichi abbandonavano l'aula in segno di protesta contro l'insurrezione, la maggioranza dei delegati(bolscevichi e socialrivoluzionari di sinistra) le forniva l'avallo"legale". 8

9 2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica Tutto il potere ai soviet. La vittoria politica, prima che militare, dei bolscevichi veniva poi confermata dalla decisione di delegare il consolidamento del nuovo potere al Consiglio dei commissari del popolo, organismo esecutivo di cui Lenin venne nominato presidente e che era composto principalmente da esponenti bolscevichi. A Mosca i bolscevichi assunsero il controllo della situazione solo il 2 novembre, dopo che il 28 ottobre la città era stata teatro di disordini che avevano provocato numerose vittime. Nelle altre città della Russia e nei principali distretti industriali il potere sovietico si consolidò in tempi e modi diversi: mentre nella gran parte del paese entro la fine del 1917 i nuovi organismi di potere si erano ormai formalmente consolidati, in Ucraina, nell'area del Don e nel Caucaso la rivoluzione trovava una più consistente opposizione che si protrasse, facendo sentire le proprie conseguenze in tutta la Russia, nei tre anni seguenti con la guerra civile russa. 2. Sistema dei lager in URSS. Cornice storica Mentre le opposizioni erano destinate a essere presto messe fuorilegge sotto l'incalzare della guerra civile e dell'emergenza alimentare, il ruolo egemonico assunto dal partito di Lenin nella conquista del potere e le stesse modalità attraverso cui essa era avvenuta costituirono un forte condizionamento per il futuro. L'egemonia bolscevica (politica e militare) sui nuovi organismi di potere, unita alla situazione d'emergenza di un paese ridotto alla fame da anni di guerra, portarono presto a un accentramento del potere e segnarono fin dall'inizio la storia del nascente stato sovietico. 9

10 3. GULAG-STORIA SOVIETICA Gulag: Direzione centrale statale dei campi di lavoro dell'urss. Universo concentrazionario sovietico, vero e proprio "stato nello stato" sotto il diretto controllo della polizia segreta (Nkvd) assunse, durante lo stalinismo, dimensioni enormi. I primi campi (lager) di rieducazione e lavoro furono creati nel 1918; nel 1923, nelle isole di Solovki, venne organizzato il primo campo per prigionieri politici, dove vennero internati ufficiali, intellettuali e rappresentanti dei partiti prerivoluzionari. Alla fine degli anni venti, con lo scatenarsi delle repressioni staliniane, il Gulag crebbe a dismisura: tra il 1928 e il 1940 esistevano almeno 162 lager, in cui vennero internati milioni di prigionieri, di cui molti perirono per via delle drammatiche condizioni di vita e di lavoro. Il Gulag permise lo sfruttamento sistematico della manodopera coatta per l'industrializzazione forzata. Alcune delle maggiori opere di quegli anni vennero realizzate con l'uso del lavoro forzato dei detenuti (canale del mar Bianco, Mosca-Volga; valorizzazione dei giacimenti auriferi della Kolyma; costruzione di ferrovie, strade ed edifici, come l'università di Mosca). STALINISMO: 3. GULAG-STORIA SOVIETICA Epoca e regime politico in cui si affermò in Urss la dispotica dittatura di Stalin e l'ideologia a essa connessa. Iniziò alla fine degli anni venti e terminò con la morte del dittatore nel Fu in questo periodo che si costituirono i tratti fondamentali del sistema sovietico, segnato dall'ispirazione dello stato-partito ad assumere il controllo totale su tutti gli aspetti della vita del paese (politica, economica, sociale e culturale). Frutto di un singolare sovrapporsi di continuità e rotture da una parte con la storia russa prerivoluzionaria e dall'altra con la tradizione rivoluzionaria bolscevica, lo stalinismo generò uno degli stati totalitari più feroci del XX secolo. Le vittime del regime di Stalin si contarono a milioni. Esso sorse quando, di fronte alle difficoltà del decollo industriale, fu abbandonata la Nep e venne imposta al paese la modernizzazione dall'alto. Nel 1929, Stalin assunse il pieno controllo del partito e diede avvio alla "grande svolta" che avrebbe dovuto portare alla rapida edificazione dell'economia socialista, regolata dalla pianificazione statale: ebbe inizio la collettivizzazione dell'agricoltura, accompagnata dall'industrializzazione forzata. 10

11 STATALISMO 3. GULAG-STORIA SOVIETICA La dittatura autoritaria dai tratti illuministi tracciata da Lenin cedette il posto a una dittatura autocratica, fondata sull'esaltazione dello stato leviatano e sullo schiacciamento totale della società. Anche se non mancarono elementi di continuità tra Lenin e Stalin, questo cambiamento dei fini del potere rappresentò un momento di rottura di primaria importanza. Negli anni trenta la collettivizzazione e l'industrializzazione forzata frantumarono violentemente il tessuto sociale preesistente. Vennero distrutte identità collettive secolari, mentre la società si atomizzava. La Russia si popolò di nomadi e vagabondi, contadini e operai fuggiti da villaggi e città alla ricerca di condizioni di vita almeno sopportabili. Per far fronte alla crisi sociale permanente vennero rafforzati a dismisura gli apparati repressivi dello stato. La mobilità sociale altissima provocò un colossale rimescolamento. Interi strati sociali vennero scaraventati dai vertici al fondo della piramide, mentre altri emergevano, prima di essere a loro volta travolti. 3. GULAG-STORIA SOVIETICA GERARCHIZZAZIONE SOCIALE Il Partito comunista dell'unione sovietica, partito unico, fu il principale canale di promozione sociale: la fedeltà all'ideologia era la conditio sine qua non per cambiare la propria posizione. Nacque una nuova struttura sociale fortemente gerarchizzata. I contadini, discriminati dalla legislazione, tornarono in pratica alla condizione del servaggio, abolito da Alessandro II nel 1861; gli operai persero tutti i privilegi di cui avevano goduto negli anni venti e vennero posti alla mercé assoluta dei dirigenti industriali, mentre l'allargarsi del ventaglio salariale e la diffusione del cottimo creavano disparità crescenti. L'impegno diretto dello stato nella produzione provocò la crescita a dismisura dell'apparato burocratico. Religione statale e simbologia: il culto di Stalin, dio-padre-padrone onnipotente, fu accompagnato dalla caccia spietata ai "nemici del popolo", moderna versione della demonologia rurale intrisa di paganesimo, che attribuiva alle "oscure forze del male" la responsabilità di tutte le disgrazie. 11

12 STATO DI POLIZIA 3. GULAG-STORIA SOVIETICA La potente polizia segreta (Nkvd), sottoposta direttamente a Stalin, aveva diritto di vita e di morte sugli abitanti del paese dei soviet. Dopo l'assassinio di Kirov, prestigioso dirigente del partito di Leningrado e rappresentante della nuova tecnocrazia che si era creata durante il primo piano quinquennale, la macchina repressiva si volse contro le élites politiche. Iniziava il Grande Terrore. Tra il 1936 e il 1938, nei processi di Mosca, venne sterminata la vecchia guardia bolscevica; sotto la scure della polizia politica cadde anche l'armata rossa, che fu gravemente scompaginata dalle purghe, come dimostrò la facilità dell'avanzata nazista al momento dell'aggressione nel Alla fine degli anni trenta Stalin era ormai padrone assoluto del paese. Capriccioso despota autocratico, fece distruggere anche lo stesso gruppo dirigente a lui fedele che aveva patrocinato la"grande svolta".. 3. GULAG-STORIA SOVIETICA GUERRA FREDDA Nel dopoguerra, con la spartizione del mondo in sfere d'influenza, lo stalinismo fu imposto anche nei paesi dell'europa orientale. I risultati dello stalinismo furono paradossali. La modernizzazione del paese fece dell'urss la seconda potenza mondiale, ma gli squilibri strutturali dell'economia (dominio dell'industria pesante, stagnazione dell'agricoltura) ne condannarono lo sviluppo successivo; il perdurare di forme arcaiche di produzione, fondate sull'uso del lavoro coatto (il Gulag, le aziende statali in agricoltura), impedirono il costituirsi di una moderna cultura del lavoro basata sulla valorizzazione della qualità e della produttività. Il dominio del terrore rese la società apatica, distruggendo ogni spirito imprenditoriale; l'acculturazione di massa, avvenuta in condizioni di mancanza totale di libertà, danneggiò gravemente il potenziale intellettuale del paese; le repressioni indiscriminate impedirono il costituirsi di una società articolata, capace di limitare lo strapotere dello stato. 12

13 SINTESI: Il contesto socio-politico dal 1917 agli anni del primo dopoguerra dopo la Rivoluzione bolscevica dell'ottobre 1917, nasce la Repubblica Socialista Sovietica (URSS) 7 dicembre 1917: Istituzione della Commissione straordinaria per la lotta contro la controrivoluzione e il sabotaggio (Ceka) 3 marzo 1918: Trattato di Brest Litovsk tra Russia e Germania 16 luglio 1918: Fucilazione dello zar e della sua famiglia 1919: Lenin fonda la Terza Internazionale (Comintern) che si proponeva di promuovere la rivoluzione comunista in tutti i Paesi del mondo 17 febbraio 1919: Decreto secondo cui gli elementi estranei alla classe operaia possono essere rinchiusi in campo di concentramento 15 aprile 1919: Decreto secondo cui gli elementi considerati nemici di classe possono essere rinchiusi in campi di lavoro coatto : Comunismo di guerra e requisizione dei raccolti nelle campagne : grande carestia che provoca la morte di almeno 5 milioni di contadini Attacchi dall'esterno: numerosi eserciti, comandati da generali zaristi, attaccarono i Sovietici da ogni parte, dall'ucraina alla Siberia. 1921: Regione di Tambov(a sud di Mosca): le famiglie dei contadini ribelli sono internate in campi simili a quelli utilizzati dagli inglesi contro i Boeri. 4. Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive Dopo la rivoluzione di ottobre la dirigenza bolscevica iniziò a creare un nuovo sistema di luoghi di detenzione. Nel giro di poco tempo cominciano a proliferare i luoghi di detenzione dipendenti da istituzioni diverse(si tratta di varie commissioni e commissariati del popolo alla giustizia) che creano una vasta rete di campi di concentramento per oppositori politici. Solo nel 1922 i luoghi di reclusione si concentrarono sotto un unico commissariato del popolo e si creò la direzione centrale dei luoghi di reclusione(gumz). È in questo periodo che si organizza il lager a destinazione speciale delle Solovki, tristemente famoso. In esso si sperimenteranno le tecniche di disumanizzazione più scientifiche. Il sistema creato in questo arcipelago sperduto sarà poi esportato nel resto del continente. Alle Solovki (isola delle lacrime) finiscono i prigionieri politici, gli anarchici, i contadini, il clero, gli intellettuali, tutti condannati attraverso l art. 58, che puniva ogni attività sovietica o controrivoluzionaria Questo sistema di reclusione sopravvive fino al

14 4. Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive Nel 1929 con il varo del piano quinquennale che prevedeva l industrializzazione forzata tutto cambia: lo stato aveva bisogno di forza lavoro e si prese in considerazione l idea di utilizzare il lavoro coatto dei detenuti. È in questo anno che si decide di creare dei campi di rieducazione attraverso il lavoro in regioni sperdute e scarsamente popolate. Un anno dopo la risoluzione il numero dei detenuti passa da 20 mila a 160 mila. Per dirigere si crea nel 1931 la Gulag: Glavnoe upravlenje lagerei, letteralmente la Direzione centrale dei Lager. Un massiccio impiego di forza lavoro coatta ci fu in occasione della realizzazione del canale tra Mar Bianco e Mar Baltico. Intanto la diffusione dei ITL (campi di rieducazione attraverso il lavoro) si fa sempre più massiccia specie in zone a supporto della costruzione di impianti idraulici e canali. In questo stesso periodo nella regionedella KolymasorseilfamosoITLdelnord-estnelqualepassòcirca un milione di detenuti. Nel 1937 i lager erano saliti a 17, il numero di detenuti superava il milione. Il numero di detenuti crebbe bruscamente con l inizio del grande terrore, nel 1938, fino a raddoppiarsi e i lager divennero Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive All inizio della seconda guerra mondiale i detenuti erano più di 2 milioni e il numero dei lager era salito a 82. Nel periodo della guerra il numero dei detenuti e delle attività subì una battuta di arresto. Tuttavia nel periodo della guerra peggiorarono di molto le condizioni di detenzione, con un brusco aumento della mortalità (solo nel 1941 morirono una persona su 4). I lavori coatti furono inviati anche i prigionieri di guerra della coalizione hitleriana e del Giappone. Il loro graduale rimpatrio fa crescere il numero dei detenuti e quello dei lager. All inizio del 1948 le direzioni dei lager erano 90. La quantità di detenuti nei lager, carceri, colonie, torna a crescere vertiginosamente fino a raggiungere un picco nel 1950 di 2 milioni 800 mila detenuti. Nel 1953 si trovavano a funzionare qualcosa come 175 lager. Funzione economica. Riguardo allo scopo dei lager, a partire dal 1948 si tornò alla pratica di edificazione di impianti grandiosi che richiedevano un enorme forza lavoro. Canali, vie d acqua, centrali idroelettriche venivano realizzati impiegando il lavoro coatto. 14

15 4. Sistema Lager in Unione sovietica: tappe evolutive Funzione punitiva. Il sistema Gulag, oltre ad una funzione economica, ha continuato ad esercitare una funzione punitiva. Nel 1948 per ospitare i detenuti politici furono creati i lager speciali, in essi la norma della superficie abitativa era un metro quadro per persona. I detenuti erano destinati a lavori molto pesanti. La riorganizzazione del sistema lager iniziò con la morte di Stalin, già nel 1953 si decise di interrompere la costruzione di grossi impianti cui partecipavano i detenuti. Furono amnistiati molti detenuti ma non quelli condannati per delitti controrivoluzionari. L istituto dei lager speciali fu liquidato nel 1954 e iniziò un processo di lenta riduzione dei detenuti. Nel 1956 ne rimanevano 37. Il sistema repressivo staliniano si forma e si consolida negli anni Trenta del Novecento e in particolare tra il 1929 e il Periodizzazione dei sistema dei luoghi di reclusione periodo della guerra civile. Primi tentativi di formulare la politica penitenziaria sovietica. Orientamento in favore dall autofinanziamento dei sistemi di reclusione periodo delle direzioni generali e della decentralizzazione. Si consolida l embrione del sistema concentrazionario. Il lager correzionale di lavoro di Solovki Periodo del Gulag, risoluzione del 1929 sull utilizzazione del lavoro dei detenuti, periodo di espansione del sistema concentrazionario. I prigionieri sono la fonte strategica di lavoro. Tutti i luoghi di reclusione si fondono sotto l egida del Gulag nel Interazione tra sistema concentrazionario e sistema produttivo, in condizione di economia pianificata centralizzata Periodo della fusione completa tra strutture produttive e concentrazionarie a tutti i livelli della scala gerarchica periodo di transizione e di decadenza del sistema concentrazionario. 15

16 5. Sistema Lager in Unione sovietica: Il sistema dei luoghi di reclusione negli anni Venti era concepito in modo tradizionale, ossia una struttura per isolare i criminali, reprimere gli avversari politici, rieducare i trasgressori della legge. L elemento di novità è che si pensava che la detenzione potesse esercitare un influenza educativa attraverso il lavoro. I luoghi di reclusione dovevano autofinanziarsi e diventare uno strumento produttivo di uno stato in perenne carenza di mezzi. Il sistema dei luoghi di reclusione è piuttosto complesso. Vi erano strutture create nel 1929 come grandi lager correzionali che dovevano diventare centri di colonizzazione delle regioni (insediarsi e sfruttare il sottosuolo); altre strutture vengono create all interno dei luoghi di reclusione già esistenti. Si tratta di luoghi di transito, luoghi per persone sottoinchiesta, operchidevescontareunapena inferioreatreanni. Nel sistema concentrazionario sovietico una svolta essenziale fu rappresentata dallo sviluppo dell economia pianificata, con la centralizzazione dei materiali per la produzione. La cosa principale divenne realizzare i compiti imposti dal piano. A determinate lo sviluppo del sistema concentrazionario sovietico fu l avvio della costruzione nel 1931 del canale Mar Baltico-Mar Bianco. Da lì poi i detenuti venivano impiegati per molti altri ambiti di ammodernamento del paese (trivellazioni, costruzioni di dighe, di opere, persino di università). 5. Sistema Lager in Unione sovietica: I risultati produttivi portarono ad espandere la sfera di attività affidata al sistema economico concentrazionario. Un altra grande opera realizzata, creando il relativo lager di supporto, fu la ferrovia Bajkal-Amur. Il sistema dei luoghi di reclusione si venne a trovare in condizioni nuove a metà del 1937, quando il potere scatenò il terrore di massa nelle forme più brutali. Aumentò il numero di fucilati, il numero di detenuti salì a 2 milioni. Il sistema concentrazionario dovette essere riorganizzato rapidamente creando nuove strutture. Furono creati molti lager più piccoli per specifiche funzioni(taglio dei boschi). La rapida crescita del numero dei lager si arrestò con la guerra, ci fu un generale ridimensionamento. Peggiorarono di molto le condizioni dei detenuti con una brusca impennata della mortalità. Dopo la guerra il numero torna a crescere fino all impennata dagli anni Cinquanta (prigionieri di guerra e internati). Con la morte di Stalin, nel 1953, furono soppressi alcuni obiettivi strategici e militari. I luoghi di reclusione furono progressivamente decentralizzati. Nel 1956 il Gulag ricevette un nuovo nome, il sistema continuò a vivere per alcuni anni perché aveva una bella forza d inerzia. I lager si ridussero progressivamente fino al

17 Qui non si nasce e si muore Mappa del sistema GULAG 6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto Il primo campo di concentramento sovietico si colloca in una regione dell estremo Nord, il monastero delle Solovki. Il 1921 inaugura la stagione dei lager a topografia variabile. La parte per il tutto. Nel 1923 il Consiglio dei Commissari del popolo ordina di trasformare uno dei santuari più importanti della Russia in campo a destinazione speciale. Quando Lenin è ancora in vita il monastero Soloveckij, situato su un isola del Mar Bianco, diventa il laboratorio di una rete di 476 complessi concentrazionari: il Gulag (acronimo di Glavnoe upravlenie lagerej, Amministrazione centrale dei campi). Negli anni Gulag indicherà qualsiasi forma di internamento nei lager sovietici. Questa esperienza influenza in modo decisivo l evoluzione della società sovietica, per quasi 60 anni un uomo su sette sperimenterà i Lager Urss. I bolscevichi sono convinti che non si possa realizzare la sovietizzazione del paese senza la costrizione. Occorre distruggere le strutture di epoca imperiale, procedere a un livellamento delle classi e promuovere un industrializzazione forzata del paese. Preti, giuristi, professori, diplomatici saranno le prime vittime del lavoro coatto. A questi seguirà l epurazione dell élite comunista degli anni Venti. 17

18 6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto Vittime del sistema saranno anche i contadini, benché i bolscevichi dichiarino di proteggerli, in una collettivizzazione che persegue un livellamento verso il basso. Il Gulag è una macchina che garantisce la stabilità del sistema perché parte integrante se non pilastro dell economia pianificata. Lo sterminio delle classi nemiche e degli oppositori si mimetizza dietro il falso mito della rieducazione di chi ha smarrito la via. Miglioramento della produttività e disprezzo della vita umana sono i principi che muovono l economia pianificata e i piani quinquennali. Stalin farà sua la visione di un suo oppositore, Trockij, ossia quella delle armate di lavoro che sotto costrizione e minaccia svolgono lavori disumani. L epoca della Nep di Lenin segnata da carestie, dekulakizzazione, purghe, vede lo sfruttamento dei prigionieri come il mezzo per rilanciare un economia sottosviluppata. Solovki 18

19 6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto Solovki: l inferno in terra La vita nei campi dell arcipelago segue tre regole: non fidarsi di nessuno, non temere nessuno, non chiedere niente a nessuno Per quanto le guardie siano responsabili, il peggior nemico di un detenuto è un altro detenuto. Omicidi, furti, umiliazioni scandiscono la vita quotidiana dei prigionieri. Indifferenza e cinismo isolano gli individui. Nel lager si crea uno stato di fame permanente. Inoltre, la razione di cibo diminuisce proporzionalmente al calo di rendimento. Un simile circolo vizioso conduce alla morte. La mancanza di cibo, di sonno, la debolezza, preludono all insorgenza di malattie e alla morte. «La morte sopravviene in ogni momento e anche il trattamento dei cadaveri tradisce l onnipresente disprezzo per l essere umano. I corpi devono restare anonimi, ammassati nei sotterranei degli ospedali: solo un iscrizione nei registri permette di identificarli» 6. Laboratorio Gulag: le Solovki, la parte per il tutto Solovki: l inferno in terra La maggior parte dei detenuti non resiste molto tempo al freddo, alla fame e alle malattie. Nel1924 l aspettativa di vitaper i controrivoluzionari è di 2 anni; 4 per i delinquenti comuni I campi diventano un micromondo strutturato al proprio interno in cui si costituisce una borghesia del crimine che detta legge. Gli ex prigionieri non possono andare dove vogliono, non possono tornare alla vita civile. Molti di loro soffriranno di problemi psichici. C è anchechitornaalcampoperfinireisuoiultimigiorni. 19

20 7. Universo concentrazionario sovietico: sistema penale Negli anni Venti il monastero delle Solovki viene progressivamente smantellato e diventa realtà l idea di farne un campo destinato ad oppositori politici. Situazione geografica e condizioni climatiche sono viste come un giusto castigo per i controrivoluzionari. Per spiegare il laboratorio dell arcipelago delle Solovki occorre ricordare che il sistema penitenziario perde il suo carattere punitivo e diventa un mezzo per controllare una società destabilizzata. Lo scopo rimane quello di punire i nemici del popolo e dello Stato, ma è importate garantire un flusso costante di prigionieri per permettere ai campi di svolgere una funzione economica. 7. Universo concentrazionario sovietico: sistema penale L art. 58 Nel 1926 si adotta un nuovo codice penale, in cui si contemplano nuovi reati punibili con la detenzione. Nel 1927 i legislatori aggiungono la fattispecie dei reati contro lo Stato, il famoso articolo 58, un articolo duttile, che permette di arrestare chiunque e che resterà in vigore fino al 1959 passando per un suo inasprimento nel1934.èunarticoloin14commi,conrelativepene,chehannoachevederecon quelle attività che mirano a far cadere o indebolire lo Stato sovietico, che minacciano la sua sicurezza, le sue conquiste economiche e politiche. Si va dal tradimento della patria, sabotaggio, attività controrivoluzionaria, danneggiamento dell economia, silenzio sull attività controrivoluzionaria (mancata denuncia), le pene vanno dalla detenzione alla fucilazione. Di fatto qualsiasi attività è suscettibile di essere interpretata in questa direzione. Nel 1930 ci sarà un rafforzamento di questa legge: qualunque pena superiore a 3 anni comporta l internamento nei campi di lavoro. Ad esempio: il furto di proprietà socialista comporterà la condanna a 10 anni di campo. Il codice penale è rimodulato in funzione della richiesta di manodopera, la società sovietica diventa un universo concentrazionario e i suoi dirigenti si mascherano dietro una parvenza giuridica. 20

21 8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni Scopo dello stato totalitario è stato quello di determinare in maniera così onnipervasiva la vita del singolo che questi non può trovare alcun rifugio all onnipresente controllo che lo stato esercita sulla sfera pubblica e sfera privata. Dal punto di vista individuale, l esperienza totalitaria consiste principalmente nella paura quotidiana della violenza fisica, dell arresto, dell imprigionamento, del terrore utilizzato come mezzo di amministrazione ordinaria. La novità, rispetto a precedenti forme autoritarie, è che lo stato non si accontenta dell ubbidienza o della sudditanza, ma vuole creare una società nuova, sopprimendo o eliminando fisicamente interi gruppi sociali realmente esistenti e intere aggregazioni umane individuate sulla base di certe caratteristiche ascrittive e arbitrarie, suggerite dall ideologia dominante del regime totalitario. 8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni Percapiremodalitàecritericoniqualilapoliziadistatohaliquidatointere classi di indesiderati, occorre riflettere sul collegamento tra ideologia dominante, processo decisionale della leadership, lavoro quotidiano della polizia segreta. La popolazione delle prigioni e dei Gulag era così vasta e variegata da sembrare una copia della società scelta in modo arbitrario. I criminali comuni erano circondati da spie, sabotatori, nemici di classe e del popolo, controrivoluzionari e altre categorie di criminali politici. Molti non riuscivano a spiegare a se stessi la ragione della loro punizione. Chi ha vissuto il sistema concentrazionario non era in grado di comprendere le ragioni e i motivi della sua ampiezza, della sua insensatezza e irrazionalità. La violenza e il terrore sono insiti al regime totalitario sovietico sin dall inizio perché fin dall inizio ci si pose l obiettivo di un rinnovamento così radicale della società che richiedeva non solo l eliminazione dei nemici ma di intere categorie di cittadini (ritenuti avversari per il solo fatto di esistere). 21

22 8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni Il terrore ha avuto diverse fasi, ognuna di esse ha ampliato l elenco dei bersagli inglobandolo al precedente. Tra queste fasi: 1) Terrore ideologico-metafisico, la politica della pulizia di classe, diretta contro le vecchie classi privilegiate 2) Terrore razionale pragmatico, diretto negli anni Trenta contro le classi lavoratrici per effettuare la mobilitazione sociale e alla fine del regime di Stalin contro categorie ritenute inaffidabili. La nuova forma politica del terrore richiederà una nuova forma di organizzazione politica: lo statopartito, che annienta i nemici attraverso l ideologia e impone la sua visione del mondo. Questo apparato repressivo è organizzato in modo da riunire funzioni investigative, giudiziarie ed esecutive. L ideologia marxista leninista faceva leva sulla violenza rivoluzionaria come modo per accelerare il corso della storia centrato su un inevitabile conflitto di classe, a questa aggiunse il populismo terroristico russo. Ai tempi lunghi marxisti, Lenin e i bolscevichi sostituirono una dose di volontarismo che faceva leva sui rivoluzionari di professione. 8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni L ideologia marxista leninista, ostile ai tempi lunghi del marxismo classico, si propose un programma di radicale trasformazione della società in un lasso di tempo breve attraverso l applicazione del terrore di massa. Un ideologia di questo tipo produceva l effetto di dividere il mondo tra noi e loro, di considerare ogni membro della società non come un individuo ma come il rappresentante di una classe, di una categoria. L ideologia fornisce una scala di misurazione per distinguere tra gruppi e categorie socialmente vicine e socialmente aliene, secondo il linguaggio sovietico. Le categorie socialmente aliene erano destinate a scomparire nel corso dello sviluppo storico perché d ostacolo al processo sociale. Il partito, con i suoi mezzi, era legittimato ad accelerare questo processo e queste condanne già decretate dalla storia. Il metodo terroristico utilizzato non è certamente nuovo, quello che è nuovo è la dimensione della sua legittimazione statale. Per Lenin i nemici del popolo dovevano essere sterminati come insetti nocivi. 22

23 8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni Questo obiettivo si poneva nell ottica di un corso della storia che portava i bolscevichi verso la società perfetta, di qui il compito di portare a compimento le morti sociali. Un altro tratto essenziale del terrore totalitario è l esigenza ideologica di creare una società nuova attraverso i metodi scientifici dell igiene sociale, della purificazione dell organismo dal contagio borghese. Il destino dell accusato non sta nelle sue parole o nelle sue azioni, nel suo operato, bensì nella sua origine sociale, nella sua professione. La polizia segreta (Ceka, Nkvd, Mgb fino al Kgb) conduceva un lavoro meticoloso per stabilire l appartenenza sociale di ogni sorvegliato o sospettato. È in questi apparati burocratici che si stilano guide generali, che burocrazie e ideologia si incontrano per fissare misurazioni. La classificazione veniva fatta sulla base di 3 caratteristiche principali: 1) origine sociale 2) appartenenza di classe 3) passato politico. 8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni Questo sistema si perfezionò con Stalin, il bersaglio principale dell apparato repressivo fu, al posto del nemico di classe, il nemico del popolo, specie durante le grandi purghe del Il terrore diventa pragmatico, razionale, perché se l obiettivo è la modernizzazione, allora occorre colpire anche le classi lavoratrici (operai, contadini). Si pensi all annientamento dei contadini agiati (Kulaki). L eliminazione dei kulaki come categoria aliena è una delle pagine più sanguinarie dello stalinismo. Il regime staliniano, come quello nazista, reintrodusse la schiavitù nel mondo moderno(si pensi al lavoro gratuito di milioni di detenuti). In sintesi, il terrore di massa fu strumento di mobilitazione per effettuare una radicale ristrutturazione sociale e per esercitare un controllo sull economia. Esso permise di distruggere la società contadina e di condurre un industrializzazione forzata. La mobilitazione di massa avvenne in un clima di psicosi collettiva, di paura, che doveva compensare sprechi e inefficienze di un economia senza mercato. 23

24 8. Il nemico oggettivo: il totalitarismo sovietico e i suoi bersagli interni Dopo la guerra l ansia di un cambiamento, di un regime che poteva allentare a sua morsa era forte. La risposta fu un irrigidimento del terrore nei confronti dei nemici interni: vennero deportate milioni di persone accusate in blocco di collaborazionismo con i tedeschi, si trattava spesso di prigionieri di guerra che facevano ritorno dai lager nazisti e che si ritrovano deportati in quelli sovietici. Si poteva essere deportati per i motivi più disparati: non aver effettuato il numero di giornate minimo previsto dal governo, per mancata esecuzione delle quote di produzione, per la perdita di giornata di lavoro o per un ritardo. La popolazione era tenuta a bada con il terrore e con lo spauracchio del nemico imperialista. Non dimentichiamo la campagna antisemita condotta da Stalin nell ultimo periodo del suo governo ( ), specie contro l élite culturale. È una campagna che non ha risvolti razzisti ma è condotta sulla base della ragion di Stato(quella che intende punire nazionalisti, sionisti, cosmopoliti fin troppo fedeli). Lo Stato aveva bisogno di trovare nuovi nemici interni credibili per fomentare un sistema che economicamente scricchiolava 9. Peculiarità dell universo concentrazionario sovietico rispetto a quello tedesco Universo concentrazionario è un termine coniato da David Rousset, un reduce del lager nazista di Buchenwald, che estenderà la situazione ai campi di lavoro forzato in URSS. Il dibattito occidentale sull Unione sovietica si è polarizzato sulla denuncia dell impero del male, emblematizzato dal Gulag, e la rimozione operata dalla sinistra insistendo nel separare la fase consiliare leninista dalla fase staliniana. Mentre il lager nazista individua con precisione i propri detenuti sulla base di discriminanti politiche e razziali, il campo sovietico accoglie una tipologia multiforme di nemici del popolo, conseguenza della sindrome di accerchiamento del nuovo regime rivoluzionario. L universo concentrazionario sovietico assumerà due caratteristiche peculiari: 1) epurazione interna della classe dirigente 2) assegnare un ruolo produttivo al lavoro degli internati. Il lavoro produttivo ha la funzione di rieducare i soggetti controrivoluzionari. 24

25 9. Peculiarità dell universo concentrazionario sovietico rispetto a quello tedesco In URSS il sistema concentrazionario è pienamente organico allo Stato, alla sua architettura, perdendo il carattere di emergenza e duplicità parallela che ha nel Reich. I campi di lavoro forzato sono i Gulag veri e propri e sono dedicati alla costruzione di grandi opere (i canali, il taglio del legname, l estrazione mineraria nella Kolyma). La morte di massa è l esito di una consumazione naturale, guardata con indifferenza, per smaltire congestioni e sovrappopolamento. L uso della carestia come strumento di normalizzazione della struttura di classe delle campagne, un disegno di ingegneria sociale che intende realizzare stermini di massa mediante espropri e deportazioni, indirettamente mediante privazioni e omissioni di soccorso. Stalin ha compiuto un uso politico della carestia. Il Gulag è una struttura necessaria, a differenza dei lager tedeschi, serve alla conservazione del potere da parte di una rivoluzione che è minoritaria. Per questo è una struttura elastica, che si adatta ai flussi di reclusi, perché parte da un governo privo di consenso popolare. 25

26 Solovki Solovki 26

27 10. Occidente, Gulag, letteratura Viaggio dello scrittore Gor Kij alle Solovki nel 1929, nonostante fosse stato avvicinato da molti detenuti che denunziavano le reali condizioni, si lascerà andare a vive lodi nei confronti della politica penitenziaria e di rieducazione del regime. Queste immagini fecero il giro del mondo, furono accolte dalla croce rossa e smentirono le voci che volevano le Solovki come teatro di atrocità. I sovietici non vogliono negare i campi e le due condizioni di lavoro, ma mostrare che i detenuti sono stati condannati per attività antisocialista e che il lavoro cui sono sottoposti fa parte di un programma di rieducazione. Per lungo tempo il giudizio sul Gulag e sul regime ha scontato l antifascismo e un clima internazionale in cui le notizie non erano sempre di prima mano. Solo alla fine degli anni Quaranta l alibi delle scarse informazioni non resse più. Importante fu l appello di David Rousset e il processo che ne seguì in Francia. Rousset dichiara che l esistenza dei campi è grave non perché si soffre e si muore, ma perché ci si vive. È un sistema che permette all uomo di vivere per anni in condizioni di decadenza e di perdita del rispetto di sé. Un paese in cuiesistono icampièmarcio fino al midollo, sono disumani i detenuti lo sono i guardiani e soprattutto lo è il regime. Il mondo concentrazionario attiva un contagio inevitabile. 10. Occidente, Gulag, letteratura L atteggiamento verso il Gulag è stato per decenni di disinteresse, di incapacità di farne un oggetto di analisi a sé stante. Anche nel periodo di destalinizzazione, di denuncia dei crimini di Stalin è prevalso un approccio ideologico. La letteratura ha contribuito a far prendere coscienza della realtà storica e della tragedia umana per via empatica. Decisivi furono gli scritti di Solženicyn e di Šalamov. Siamo nella metà degli anni Settanta. Ma continueranno i tentativi di mettere in dubbio la realtà storica dell universo concentrazionario sovietico e la sua centralità nella storia URSS. Dopo gli anni Novanta, a seguito di un periodo di ostentata consacrazione sull altare della memoria, si è avuta una vigorosa rimozione da parte degli studiosi di psicologia sociale. A parte qualche caso che rischia di rimanere isolato, non c è una letteratura sul Gulag come dimensione del disumano. Si tratta di una letteratura che non coinvolge solo la Russia e che dovrebbe avere una dimensione transnazionale. Grossman, Ginzburg, Solženicyn, Salamov sono gli autori più richiamati in questo scorcio letterario. 27

28 Kolyma 10. Occidente, Gulag, letteratura. I racconti della Kolyma Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma Nel racconto di Salamov l io narrante assume molti nomi che esplodono in una molteplicità di racconti. Non si tratta di ricomporre un mosaico, ma di andare a fondo seguendo il filo di ogni singolo dettaglio della Kolyma. Da parte sua c è una scarnificazione della lingua, di attribuzione di significati quasi chirurgici, che è lontana dall operazione tolstojana di Solženicyn o di Grossman. La Kolyma è la dimensione imperante della morte, dei detenuti arrivati alla fine che hanno fatto già esperienza della morte della loro anima. Arendt ha scritto che il crimine contro l umanità è quello che colpisce l essenza stessa del termine umanità: la sua pluralità, la sua differenza non replicabile. Su questa stessa scia sicolloca l affermazione di Vasilij Grossman cheapreil suo Vita e destino: «Ciò che è vivo non ha due copie. Due persone, due arbusti di rosa canina, non possono essere uguali, è impensabile.e dove la violenza cerca di cancellare varietà e differenze, la vita si spegne» 28

29 10. Occidente, Gulag, letteratura. I racconti della Kolyma Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma Šalamov parla di ottusità spirituale, freddo dell anima. Del gelo che penetra nelle anime degli uomini. Nella Kolyma l anima si era congelata, rattrappita. Si tratta di un analisi che ha più di un tratto in comune con quell indagine nella psiche, nella morale, che Levi conduce nel 1986 ne I sommersi e i salvati. Al centro di entrambi i lavori troviamo la disumanizzazione, l ottundimento spirituale. «nessun legame d amicizia può nascere con la fame, il freddo e l insonnia perché accada, perché l amicizia si dimostri tale bisogna che il suo saldo fondamento sia stato posto prima che la situazione, le condizioni di vita siano arrivate a quel limite estremo aldi là del quale nell uomo non resta più niente di umano ec è solo differenza, rabbia emenzogna» «Avevamo imparato la rassegnazione, avevamo disimparato a stupirci. Non c erano rimasti né orgoglio, né egoismo, né amor proprio; e gelosia e passione ci sembravano concetti marziani, futili per natura.capivamo che la morte non era per niente peggiore della vita e non temevamo né l una né l altra capivamo che verità e menzogna sono sorelle germane e che al mondo esistono migliaia di verità» 10. Occidente, Gulag, letteratura. I racconti della Kolyma Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma Agli occhi dello Stato, un uomo fisicamente forte era moralmente più prezioso perché poteva realizzare la sua «percentuale» di lavoro. Nel lager si vive alla mercé della volontà altrui. Tutto sifa inobbedienza a unordine. A un regolamento. I progetti della vita non andavano oltre il giorno successivo e la pace dell anima si raggiunge con l ottundimento dei sensi. In tutti i lager dell Unione sovietica il portone della zona recintata è sovrastato da queste parole «Il lavoro è una questione d onore, una questione di gloria, una questione di valore e di eroismo». Vi era una straordinaria corrispondenza inversa al contenuto della parola nel lager. Il lavoro tutto poteva essere fuorché fonte di onore. Il periodo di prigionia immiseriva e involgariva gli esseri umani. Perché le barriere moralieranostatemessedaparte.siscoprivachesipotevamentireevivere,sipoteva essere vili e vivere, si imparava a detestare la gente e si disimparava la compassione. Le idee sulla morale cambiano. Solo i criminali vivono bene. La violenza era strumento di coercizione, così la pressione fisica diventa influenza morale. Il terrore e la sopraffazione accompagnano i detenuti anche quando tornano in libertà. 29

30 10. Occidente, Gulag, letteratura. I racconti della Kolyma Varlam Šalamov, I racconti della Kolyma Non dissimilmente ai morituri di Levi, i mussulmani, Šalamov parla dei dochodjaga, i detenuti ormai ridotti al lumicino, quelli che si trascinano a stento sul posto di lavoro, estenuati dalla fatica e dalla fame. Šalamov ne parla anche nei termini di scorie umane, scarti, resti, che finiscono nell obitorio o in ospedale. Sono quelli che tengono l anima con i denti. G U L A G T O M A S Z K I Z N Y E S P O S I Z I O N E LamostradelfotografoTomaszKisnyèil fruttodi17 annidi ricercheinpoloniaein UnioneSovietica. Dalla metà degli anni 80, in clandestinità, sino alla fine degli anni 90, Tomasz Kisny è andato alla ricerca dei luoghi della memoria, tra gli archivi statali (là dove gli è stato concesso) e tra le foto personali dei sopravvissuti. Oltre alle foto Tomasz Kizny ha raccolto numerosi documenti storici provenienti dagli archivi di ex detenuti, dall amministrazione del Gulag e in generale dagli archivi dei vari uffici delle varie amministrazioni dell ex Unione Sovietica. La mostra è il quadro, lo sfondo, entro il quale s intende presentare il lavoro di autori e studiosi sulla memoria dei gulag. È stato tra i fondatori di un associazione clandestina di fotografi indipendenti. Nel 1986, Tomasz Kizny ha iniziato a raccogliere testimonianze di ex prigionieri polacchi rientrati nel loro paese dopo la morte di Stalin. La caduta del regime sovietico gli ha consentito di entrare e viaggiare nei territori dell ex URSS alla ricerca di testimonianze sui luoghi della memoria, su ciò che ha rappresentato per tantissimi anni un vero universo a sé stante, sperduto nell immensità del territorio sovietico: il Gulag. Le sue opere sono state esposte a Losanna, Stoccolma, Darmstadt, Budapest, Wroclaw, e Varsavia. La mostra in oggetto è stata allestita una sola volta a Bordeaux, durante la manifestazione internazionale Escale du livre

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