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1 NEVE, SOLE e DIVERTIMENTO Ovvero... è possibile divertirsi in sicurezza! A cura di Ivan Rinaldi e Leonardo Sala 2 Febbraio 2012

2 La lezione di questa sera Come prevenire e ridurre il rischio Preparazione della gita Macrotraccia Microtraccia Regole di comportamento Neve e manto nevoso Cosa sono le valanghe Classificazione Come si formano Condizioni di distacco

3 Condizioni che influenzano il distacco Coesione Scorrimento Assestamento Peso Pendenza

4 Valanga a lastroni: ci sono le condizioni per il distacco? 15/20 mt. x 10 mt. Coesione Ci sono segni del vento? Da che parte ha soffiato? Pendenza È 27? Fattore di innesco Spontaneo o provocato? è una valanga dello scialpinista?

5 Prevenire e ridurre il rischio: metodo 3x3 (W. Munter) 1. Consapevolezza del rischio e non pensiero di sicurezza 2. Gestire e apprezzare il pericolo valanghe deve sempre considerare tre pilastri: condizioni (nivo meteo), terreno e fattore umano 3. In tre momenti decisionali

6 Prevenire e ridurre il rischio: i momenti decisionali Filtro regionale (fattore di riduzione 75%) Filtro Locale (fattore di riduzione 20%) Filtro zonale (fattore di riduzione 4%) Rischio residuo (1%)

7 Metodo 3x3 di riduzione del rischio: Filtro regionale P = Preparazione Fattore di riduzione 75% OVVERO 1. Andare nel posto giusto 2. Al momento giusto 3. Con precauzioni e compagni adeguati Fattore Umano Forma fisica/mentale Tecnica/Esperienza Equipaggiamento Quanti siamo

8 Il bollettino nivologico Filtro regionale: Condizioni Le previsioni meteo

9 Il bollettino valanghe Fornisce un quadro sintetico dell innevamento e dello stato del manto nevoso indicando il pericolo valanghe in un determinato territorio al momento dell emissione e, sulla base delle previsioni meteorologiche e della possibile evoluzione del manto nevoso, quello atteso per l immediato futuro. Viene pubblicato 3 volte o più alla settimana per tutto l arco alpino e appenninico Si basa sulla scala Europea unificata del pericolo valanghe Viene compilato attraverso risultati di prove empiriche e dati statistici: stazioni di rilevamento, test e osservazioni

10 La suddivisione in zone dell arco alpino

11 La scala Europea del pericolo Consolidamento del manto nevoso Probabilità di distacco

12 Com è strutturato il bollettino

13 Lettura bollettino e simbologia

14 Lettura bollettino e simbologia

15 Terreno: le descrizioni

16 Scuola di Scialpinismo M. Righini Terreno: le carte topografiche

17 Filtro Locale Fattore di Riduzione 20% O = Osservazione Raccolta di informazioni a conferma o meno del bollettino e della descrizione letta Fattore Umano Chi c è effettivamente Intesa e affiatamento Ci sono altri gruppi Controllo tempi

18 Filtro Locale Macro Una volta scesi dall auto Condizioni: niveo e meteo quantità di neve segni del vento: pennacchi, cornici, direzione del vento presenza di valanghe recenti com è la temperatura percepita Terreno: Macrotraccia è come nella descrizione com è il terreno: la morfologia e la vegetazione

19 I segni del vento in quota

20

21 L osservazione continua è fondamentale

22 La macrotraccia va scelta prima

23 Filtro zonale Fattore di Riduzione 4% O = Osservazione C= Comportamento Raccolta continua di informazioni a livello di singolo pendio e conseguente scelta della micro traccia e comportamenti in particolare prima di pendii ritenuti pericolosi

24 Filtro zonale Osservazione Micro Valutazione di ogni singolo pendio Condizioni: com è la superficie della neve, dune, onde, sastrugi, zone erose, quantità di neve, accumuli, presenza di altre valanghe, fratture, woompf, Terreno: Morfologia: dossi, avvallamenti Vegetazione: larici o abeti, bosco fitto o bosco rado, rocce, arbusti

25 Condizioni (niveo meteo) Superficie della neve la brina

26 Condizioni (niveo meteo) Superficie della neve gli effetti della pioggia

27 Condizioni (niveo meteo) Superficie della neve Accumuli da vento

28 Scuola di Scialpinismo M. Righini Condizioni (niveo meteo) Superficie della neve L esposizione

29 Condizioni niveo meteo I segni del vento

30 Condizioni (niveo meteo): La consistenza della neve: Il test della pala

31 La consistenza della neve: Il test del bastoncino

32 Terreno: Il calcolo della pendenza

33 Terreno: Stima della pendenza

34 7 Marzo 2009 Dormilleuse L importanza della scelta della microtraccia in discesa in salita

35 Durante la gita Filtro zonale Comportamento Precauzioni, distanze, chi c è sul pendio Valutazione della consistenza della neve Stima e calcolo della pendenza

36 Precauzioni alla partenza: buon equipaggiamento ed idoneo utilizzo

37 Distanza di sicurezza e di alleggerimento

38 Distanza di sicurezza e di alleggerimento

39 Le cadute sono pericolose

40 Essere attenti e valutare sempre per......scegliere la propria microtraccia e Se necessario fermarsi e RINUNCIARE

41 Mai dar nulla per scontato: Osservazione e Comportamento continui

42 FALSE CERTEZZE E LUOGHI COMUNI Il pendio ha tenuto al passaggio del mio compagno quindi è stabile: falso un pendio instabile non si rompe necessariamente al passaggio del primo escursionista, inoltre un lastrone può tenere al passaggio di una persona e staccarsi al passaggio di due persone vicine. Il bosco protegge dalle valanghe: questa affermazione è vera solo in parte, solo il bosco fitto di conifera protegge dalla possibilità di distacco di una valanga. In genere nei boschi dove grandi parti di cielo sono visibili si possono comunque innescare distacchi di valanghe. Resta inteso che se la valanga dovesse staccarsi sopra il bosco esso non ne arresta di sicuro il movimento, anzi a volte contribuisce ad aumentarne il volume con la sua massa di detriti.

43 FALSE CERTEZZE E LUOGHI COMUNI C e poca neve quindi non c e pericolo: falso infatti l escursionista può scendere in conche o canaloni dove la neve è stata accumulata dal vento creando accumuli che si staccano molto facilmente sotto forma di valanghe a lastroni anche se tutto intorno non c è neve. Dopo una nevicata se fa freddo le valanghe non si staccano: falso, le basse temperature protraggono nel tempo l instabilità della neve rallentandone i processi di consolidamento (che si ottengono con l alternanza delle temperature), inoltre il freddo innesca processi di crescita dei cristalli per sublimazione del vapore acqueo che li rende ancora più fragili.

44 FALSE CERTEZZE E LUOGHI COMUNI Al mattino non c e pericolo: questo è valido solo nel periodo primaverile e solo quando di notte ancora ghiaccia. Le asperità del terreno trattengono il manto nevoso: ciò vale solo per le valanghe di fondo, mentre per le valanghe superficiali questo non è vero in quanto il distacco può avvenire nello strato sovrastante le asperità stesse. E tanto che non nevica pertanto non c è pericolo: falso, infatti se dopo una nevicata le temperature si mantengono basse per lungo periodo il pericolo di valanghe si protrae nel tempo anche per molti giorni ed inoltre i lastroni di neve ventata si mantengono inalterati o peggiorati, rispetto alla stabilità, dopo la loro formazione.

45 Un esempio Bollettino Nazionale per le attività escursionistiche al di fuori delle piste battute Settore APPENNINO SETTENTRIONALE TIRRENICO emesso alle ore del 30/01/2011 valido fino alle ore del 31/01/2011 CONDIZIONI DEL TEMPO Situazione generale in Italia La depressione ancora presente tra Ionio ed Egeo continua a muoversi verso est; un'altra perturbazione gia' sulla Sardegna si muove verso est-sud-est. Previsione valida dalle alle di domani molto nuvoloso o coperto con prevalenza di nubi basse a cui si associano precipitazioni di debole o moderata intensita'; nevose anche a basse quote. in miglioramento nel corso della mattinata. Dati meteorologici previsti nella libera atmosfera 1000 m 2000 m 3000 m Venti 31 nodi da Est 23 nodi da Est 20 nodi da Est Temperature +03 C -03 C -10 C Temperatura percepita -4 C -12 C -20 C Zero termico m. Variazioni significative TEMPERATURA MINIMA IN AUMENTO ; TEMPERATURA MASSIMA IN AUMENTO. Tendenza per le 24 ore successive in miglioramento.

46 Un esempio VALUTAZIONE DEL MANTO NEVOSO Consistenti precipitazioni nevose in tutto il settore ligure e nell'alto appennino toscano. La neve nell'entroterra ligure presenta una quota di attecchimento di 150/200 mslm. In Toscana nevicate sui rilievi a partire dai 700/800 mslm. La neve fresca si presenta di media pesantezza e si deposita sulle lievi nevicate precedenti. Risulta quindi a debole coesione e non si escludono scaricamenti nei canaloni e nei forti pendii. Le maggiori criticità si verificano in corrispondenza di accumuli di neve ventata, in particolare nei canaloni e nei versanti sottovento. In Liguria si stratifica su croste da fusione e rigelo di neve bagnata che, in particolare nei versanti meridionali, favorisce scaricamenti spontanei in corrispondenza di canaloni e zone di accumulo. La situazione relativa al manto nevoso è in continua evoluzione e non si esclude un ulteriore aumento delle precipitazioni con una tendenza all'aumento della pericolosità.

47 Un esempio GRADO E TENDENZA DEL PERICOLO Toscana: "MODERATO 2" alle quote più elevate lungo la dorsale tosco-emiliana e sul Monte Amiata. Può scendere a "DEBOLE 1" dove le nevicate degli ultimi giorni non hanno raggiunto spessori consistenti. Liguria: "MODERATO 2" con innalzamento a "MARCATO 3" in situazioni locali di maggiore pericolo in corrispondenza di zone di accumulo nei versanti meridionali e dove si sono verificate importanti apporti di neve fresca. Tendenza del pericolo: "IN AUMENTO" in tutto il settore Appennino Settentrionale Tirrenico con particolare riguardo alle Alpi Marittime e all'appennino Ligure

48 Un esempio Monte Bue (1780 mslm) Santo Stefano d Aveto

49 Un esempio Monte Bue (1780 mslm) Santo Stefano d Aveto

50 Un esempio Monte Bue (1780 mslm) Santo Stefano d Aveto

51 Buon divertimento e buone gite a tutti!!!

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