Il telerilevamento da satellite nel SIT per gli strumenti urbanistici LEONARDO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Il telerilevamento da satellite nel SIT per gli strumenti urbanistici LEONARDO"

Transcript

1 Il telerilevamento da satellite nel SIT per gli strumenti urbanistici LEONARDO DONNALOIA MAURO SALVEMINI Lo stato attuale della pianificazione urbanistica in Italia e delle nuove tecniche di telerilevamento satellitare evidenzia, al giorno d oggi, da un lato la difficoltà di disporre di dati ed informazioni territoriali aggiornate ed aggiornabili per la progettazione urbanistica, dall'altro le enormi possibilità di conoscenza offerte dal telerilevamento satellitare per la risoluzione di tali problematiche. D altra parte, a fronte di analisi svolte, sembra che i distributori di dati satellitari in Italia non forniscano sufficienti indicazioni (specifiche e sistematiche) sulle possibilità di integrazione dei dati satellitari nel processo di pianificazione urbanistica. Lo studio sperimentale, alla base di questo articolo, intende fornire alcune risposte ad una serie di domande intuitive, contribuendo, con indicazioni sistematiche e di riferimento, all'utilizzazione dei dati satellitari nel processo di pianificazione urbanistica. Perché utilizzare il dato satellitare nella pianificazione urbanistica? Le mutazioni ambientali (dissesto idrogeologico, calamità naturali, mutazioni climatiche, ecc.), così come lo sviluppo delle nuove tecnologie telematiche (telelavoro, facilitazioni nello scambio di informazioni, ecc.), influenzano, in maniera diretta o indiretta, il territorio e l ambiente. Premettendo che il territorio si evolve e quindi si modifica in maniera dinamica e che, di conseguenza, la dimensione temporale risulta sempre più rilevante per la raccolta dei dati ad esso riferiti, ne discende la necessità di rendere dinamici anche gli strumenti urbanistici preposti al suo controllo, monitoraggio, gestione e progettazione. Alla precedente domanda si può quindi rispondere: il dato satellitare rappresenta un aiuto concreto per tutti coloro che hanno bisogno di dati territoriali aggiornati e reali, in particolare dovrebbero essere sensibili a tali possibilità gli Uffici Urbanistici, dato che, oltre ad analizzare le caratteristiche territoriali in fase di progettazione urbanistica, devono controllare le modificazioni territoriali ed effettuarne la loro gestione in fase di attuazione di piano. Quali satelliti per il telerilevamento territoriale? Lo studio fatto, basandosi sui principi del telerilevamento satellitare e sulle tipologie dei satelliti e sensori più diffusi, ha focalizzato l'attenzione sui satelliti dotati di sensori ottici passivi (più economici, più intuitivi e, soprattutto, più agevoli per le applicazioni urbanistiche rispetto ai sensori radar). Le caratteristiche generali del dato satellitare sono: 1. multispettralità: i satelliti acquisiscono in diverse bande dello spettro elettromagnetico; ciascuna banda e/o loro opportuna combinazione è utile per lo studio di elementi territoriali differenti; 2. multitemporalità: quasi tutti i satelliti compiono un'orbita eliosincrona attorno alla Terra, ri-passando ciclicamente sulla stessa porzione di territorio; 3. risoluzione geometrica: la risoluzione è un fattore variabile a seconda dei sensori di cui sono dotati i satelliti. Studiando le predette caratteristiche in funzione delle necessità dell urbanistica si è giunti a focalizzare l attenzione su tre piattaforme orbitanti: Landsat 7 ETM+ (media risoluzione, scale fino a 1:30.000): 7 bande multispettrali (30 m di risoluzione a terra) ed una pancromatica (15 m), con tempi di ri-passaggio di 16 giorni. Utile per la discriminazione delle informazioni territoriali (multispettralità) e per l'aggiornabilità di tali informazioni (multitemporalità); IRS-1D (alta risoluzione, scale fino a 1:10.000): banda pancromatica (5,8 m di risoluzione a terra). Utile per la l'alta risoluzione geometrica e per la multitemporalità del dato; Ikonos (altissima risoluzione, scale fino a 1:4.800): 3 bande multispettrali (4 m di risoluzione a terra) ed una pancromatica (1 m). Utile per l'altissima risoluzione geometrica e per la multitemporalità del dato. Quali vantaggi fornisce il telerilevamento satellitare al processo di pianificazione urbanistica? In accordo con quanto indicato da P. Urbani e S. Civitarese (Diritto Urbanistico, organizzazione e rapporti, 1994), il processo di pianificazione urbanistica può essere diviso in fasi successive, in ciascuna delle quali sono stati individuati dei "punti deboli" del processo di piano. Sono distinti quindi: 1. fase di iniziativa: manifesta la volontà dell'amministrazione per la pianificazione urbanistica; 37

2 Figura 1 - Immagini (RGB 453) acquisite dal satellite Landsat 7 ETM+ su una porzione di Roma (riserva Presidenziale di Castel Porziano). Il confronto tra le due immagini, riprese in periodi differenti (a sinistra ripresa di febbraio, a destra ripresa di agosto), evidenzia la porzione di pineta (macchia scura sull'immagine a destra) incendiata a giugno Immagini fornite dalla EURIMAGE sede di Roma, copyright ESA fase di istruttoria: è finalizzata essenzialmente all'acquisizione di elementi valutativi che si concretizzano nella "redazione", consistente in una prima e provvisoria stesura del piano. Già in questa fase esiste "l'istruttoria in contraddittorio", in cui l'amministrazione "dovrebbe" sollecitare i privati (singoli cittadini o associazioni) ad intervenire con osservazioni; 3. fase di decisione: si articola in momenti cronologicamente distinti del processo di pianificazione urbanistica contemplando l adozione e l approvazione; 4. fase di integrazione: si concretizza con la produzione di atti che incidono sull'efficacia della decisione; 5. fase di attuazione: rappresenta l'effettiva attuazione delle disposizioni del piano approvato. I "punti deboli", risolvibili per ciascuna fase attraverso l utilizzazione dei dati telerilevati e delle tecniche di elaborazione di immagini ad esse applicate, sono evidenziati nello Schema 1. La sperimentazione svolta ha fornito alcune risposte plausibili ai "punti deboli" individuati attraverso l'uso del dato telerilevato e l applicazione di tecniche di elaborazione di immagine. Fase di iniziativa Il dato satellitare, grazie alla multitemporalità e multispettralità delle sue riprese, permette di individuare le modificazioni territoriali che necessitano di nuovi piani urbanistici (es. presenza di aree vegetali da proteggere, cambiamenti geomorfologici da tenere sotto controllo, nuovi elementi vocazionali da prendere in considerazione, ecc.), soprattutto nel caso in cui si abbiano a disposizione dati pregressi tramite tecniche di elaborazione di immagini comparative e multitemporali. Una trattazione a parte deve essere fatta per quegli interventi che, pur non rientrando nella pratica urbanistica corrente, comportano comunque una iniziativa diretta sul territorio: si tratta della gestione delle situazioni di rischio e di emergenza. Figura 2 - Immagine pancromatica di Ikonos (1 m di risoluzione), ripresa il 30 dicembre 1999 sulla periferia di Caracas in Venezuela, dopo una grande inondazione. L'immagine è usata per valutare i danni agli edifici e alle infrastutture, l'impatto sull'ambiente (linee di costa, foreste, spazi aperti ecc.) e per misurare l'estensione del danno ad una grande area geografica. Le immagini fornite dai nuovi satelliti ad altissima risoluzione (attualmente sono disponibili solo dati Ikonos, nel prossimo futuro è prevista una proliferazione di satelliti ad alta risoluzione in orbita, es. la costellazione Cosmos skymed, ecc), rappresentano una buona soluzione 38

3 Schema 1 FASI Iniziativa Istruttoria Decisione Integrazione Attuazione per far fronte a situazioni di emergenza, potendo dare risposte concrete su: l'inizio dell'emergenza: il monitoraggio continuo di situazioni a rischio grave di calamità, permette di intervenire già in fase di pre-emergenza; monitoraggio dell'emergenza: i satelliti ad alta risoluzione possono essere programmati per il monitoraggio quasi continuo dell'area interessata dall'emergenza (agile platform); valutazione del danno: la possibilità di confrontare i dati aggiornati con i dati pregressi, permette di fare una stima dei danni subiti dal territorio in conseguenza dell'evento calamitoso. PUNTI DEBOLI Carenza di elementi obbiettivi per l'individuazione di problematiche sociali ed ambientali che giustifichino l'iniziativa alla pianificazione (rischi ed emergenze, cambiamenti vocazionali del territorio ecc.). Aggiornamento cartografico. Mancanza di una visione sinottica del territorio per l'individuazione degli elementi vocazionali dello stesso. Aggiornamento parametri territoriali (indici di fabbricabilità ecc.). Mancanza di elementi comuni di valutazione. Carenza di elementi obbiettivi di valutazione a supporto della decisione. Carenza di elementi comuni e inequivocabili per il confronto e la concertazione delle parti (amministrazione e soggetti esterni interessati). Carenza di elementi propositivi per l'organo approvante. Staticità e insufficienza di elementi di indagine, verifica e confronto, sia in riferimento alla programmazione temporale degli interventi, sia in riferimento al cambiamento vocazionale del territorio da essi innescato (planning by doing). Carenza di elementi utili alla costruzione di modelli di simulazione e controllo. tizza poi nell'adozione dello stesso nelle fasi successive del processo. I vantaggi che il dato satellitare può portare a questa importante fase del processo di pianificazione urbanistica sono: 1. aggiornamento della cartografia di riferimento; 2. supporto per la determinazione delle linee guida del piano, sfruttando la sinotticità delle immagini da satellite; 3. redazione di carte tematiche di analisi specifiche ed aggiornate; 4. realizzazione della concreta partecipazione collettiva al processo di piano basata su elementi obbiettivi di valutazione (osservazioni presentate con immagini satellitari "inequivocabili" con valenza di prove concrete). Fase di decisione L'autorità cui spetta la decisione, sia essa preliminare (adozione) o definitiva (approvazione), deve valutare l'attendibilità delle proposte di piano. È questa Fase di istruttoria Come già detto, le attività istruttorie sono finalizzate essenzialmente all'acquisizione di elementi valutativi che portano, attraverso l analisi approfondita del territorio, ad una prima e provvisoria stesura del piano urbanistico, che si concreuna delle fasi più delicate della procedura, visto che è legata ad "un'espressione di volontà influenzabile". Il dato satellitare è un documento obbiettivo che fotografa la complessità del territorio, rappresenta lo stato di fatto e non quello che vorremmo fosse o che il progetto intende far diventare. Tecnicamente l'immagine da satellite può essere utile per la correzione di individuazioni e perimetrazioni tematiche o di progetto. La semplice sovrapposizione (overlay) della scena satellitare (processata) alle carte tematiche o al piano oggetto di decisione, mette subito in risalto, se esistono, le incongruenze tra lo stato di fatto ed il progetto urbanistico. Fase di integrazione Questa fase si concretizza in azioni rivolte al controllo e alla pubblicità della decisione. La pubblicità assume un'importanza rilevante quando da essa possono scaturire misure integrative e correttive alla decisione stessa. È questo il caso delle osservazioni che chiunque interessato al piano può suggerire prima che questo divenga operativo sul territorio. Questa "apertura al pubblico" è una prerogativa di ogni tipo di piano urbanistico, anche se gli attuali strumenti di valutazione non sono tali da garantire l'effettiva partecipazione collettiva (processo di partecipazione) alla procedura di pianificazione urbanistica. Il dato satellitare, vista l'attendibilità raggiunta dai sensori e dai software di processamento, è un elemento valutativo inequivocabile utile anche ad agevolare la discussione e concertazione tra l'amministrazione approvante e i diversi soggetti interessati. Si consideri, ad esempio, un associazione o un gruppo di cittadini che valuta criticamente le disposizioni di un piano (non ancora operativo) in materia di ambiente; il dato satellitare, fornendo la situazione obbiettiva della realtà, diventa una vera e propria prova a supporto delle tesi di chi critica le disposizioni del piano adottato, facilitando una discussione più serena basata sulla conoscenza adeguata della problematica e dello stato di fatto. Fase di attuazione Il momento attuativo è, per diversi motivi, quello in cui il telerilevamento sa- 40

4 Figura 3 - Relazione tra la risoluzione temporale e la risoluzione geometrica di vari sistemi di rilevamento: a terra, da aereo ( m di altezza), da satelliti eliosincroni (circa 700 Km di altezza) e geostazionari (Meteosat: Km di altezza). La relazione è quasi lineare: migliorando la risoluzione geometrica i tempi di ri-passaggio si allungano. (M.A. Gomarasca, "il Telerilevamento alle soglie del 2000", MondoGIS, giugno 1998). tellitare può dare il contributo più evidente, visto che in questa fase è fondamentale un monitoraggio continuo dei cambiamenti che avvengono sul territorio. Per la fase di attuazione è conveniente seguire i principi di McLoughlin (1978) al fine di avere un approccio sistemico al governo delle dinamiche territoriali. Inserire l'analisi satellitare del territorio negli schemi procedurali proposti da McLoughlin significa fornire ad essi un supporto decisivo per il superamento di problematiche legate sia al monitoraggio dello stato effettivo del territorio, sia alla conformità di quest'ultimo con le disposizioni del piano approvato. L'aspetto multitemporale del dato satellitare è l'elemento più utile nell'attuazione dei piani urbanistici e nell applicazione degli schemi sistemici di McLoughlin. Avere a disposizione dati satellitari raccolti ciclicamente agevola, infatti: il monitoraggio continuo del territorio, l'amministrazione attuante può richiedere dati satellitari specifici (a seconda del tipo di problematiche da tenere sotto controllo), definendo il tempo in cui questi dati devono essere acquisiti (compatibilmente ai passaggi del satellite scelto) e programmando attraverso di essi un'azione di controllo che si sviluppa per tutta la fase di attuazione delle disposizioni del piano urbanistico; la costruzione di modelli di simulazione; la ciclicità di raccolta permette di analizzare le serie storiche del dato satellitare in riferimento alla stessa porzione di territorio. È possibile in questo modo costruire quei modelli di simulazione, di cui parla McLoughlin, utili per la previsione delle ripercussioni (es. effetto indotto) che gli interventi proposti dal piano possono avere sul territorio. Sia il monitoraggio del territorio, che la costruzione dei modelli di simulazione di questo non sono rivolti unicamente alla verifica dello stato di attuazione del piano urbanistico approvato, ma, rimanendo in un'ottica dinamica della pianificazione (planning by doing o pianificare facendo), possono giustificare anche varianti al piano urbanistico stesso nel caso in cui le disposizioni di quest'ultimo siano ritenute superate dall'evoluzione vocazionale del territorio. Nella figura 4, realizzata sulla scorta del sistema di McLoughlin, è riportato uno schema attuativo iterativo con l'introduzione delle considerazioni sviluppate per la fase di attuazione. Figura 4 - Schema attuativo (sperimentale) del piano urbanistico approvato con eventuale regolazione e correzione dell'errore in variante. Il dato satellitare è introdotto come confronto e verifica delle dinamiche territoriali in atto e le disposizioni del piano approvato. 41

5 georeferenziazione 1 2 aggiornamento e/o verifica dataset 3 4 SIT nuovo dataset 6 5 Figura 5 - Schema (sperimentale) metodologico semplificato di introduzione dei dati satellitari nel SIT. Telerilevamento di una porzione di Roma del satellite Landsat 7 ETM+ (gennaio 2000). 1 cartografia di base; 2 immagine grezza; 3 immagine processata (RGB 453); 4 individuazione di aree sull'immagine elaborata: il perimetro giallo individua macchia mediterranea e conifere (riserva naturale di Castel Porziano), il perimetro verde principalmente querce senza foglie (ripresa invernale, gennaio 2000); 5 layer delle perimetrazioni; 6 Strumento Urbanistico. Immagini fornite dalla EURIMAGE sede di Roma, copyright ESA. 42

6 Come introdurre il dato satellitare nel SIT per la pianificazione urbanistica? Non è possibile fornire una risposta unica a questa domanda. È sicuramente possibile ed auspicabile, alla luce di quanto premesso, l introduzione del dato satellitare nei SIT per la pianificazione urbanistica ma, ovviamente, molto dipende dalla scala dell intervento, dalla finalità e dal tipo di piano, dalla situazione geografica ecc.. L esempio che segue vuole semplicemente fornire un quadro esemplificativo delle possibilità offerte dalle tecniche e dai dati sinora discussi negli aspetti forestali della pianificazione urbanistica di area vasta. In sintesi, dall'immagine satellitare georiferita vengono ricavate una serie di informazioni territoriali che, introdotte in ambiente SIT, aggiornano o costituiscono nuovi dataset territoriali utili alla pianificazione urbanistica. Conclusioni Al crescente sviluppo, qualitativo e quantitativo, dei satelliti per il telerilevamento territoriale non è seguito un effettivo aumento dell'utilizzazione di tali dati per la pianificazione urbanistica. Questa limitazione deriva essenzialmente dalla scarsità di un approccio sistemico al processo di pianificazione urbanistica che permetta l integrazione dei dati satellitari in ogni fase del processo di pianificazione, dalla progettazione all'attuazione delle disposizioni del piano approvato. Questo studio intende affrontare i primi riferimenti metodologici per un utilizzazione sistematica del dato satellitare, sia nel SIT che nella pianificazione urbanistica. Fornire i SIT di dataset aggiornati ed aggiornabili rappresenta un elemento essenziale per adeguare i piani urbanistici alle dinamiche territoriali. Fornire i piani di SIT che utilizzano dati telerilevati da satellite ed informazioni geografiche è oggi la necessità primaria della pianificazione. Applicazione Utilizzazione del dato satellitare IRS-1D per la produzione di carte tematiche di aggiornamento cartografico Sebbene le caratteristiche dei satelliti di ultima generazione, ad alta risoluzione (1 metro a terra) ed ancora più quelli ad altissima risoluzione al di sotto del metro, permettano di approfondire l'aggiornamento cartografico sino alla precisa individuazione planimetrica dell'edificato (potendo entrare in concorrenza diretta con il telerilevamento aereo), in questo caso di studio si è scelto di sperimentare un approccio tematico e speditivo per l aggiornamento cartografico finalizzato al controllo ed al monitoraggio di situazioni territoriali in rapida evoluzione che hanno bisogno di informazioni cartografiche aggiornate ed aggiornabili. La scelta del dato IRS (Indian Remote Sensing) scaturisce da scelte di tipo economico, oltre che tecnico. Una scena IRS, infatti, bene si adatta ad essere utilizzata per indagini territoriali fino a scale di 1:10.000, risulta avere costi contenuti (la scena minima di 23x23 Km costa 800 euro) ed offre la possibilità di programmare un monitoraggio con intervalli temporali anche brevi. Obbiettivo del caso di studio Introdurre il dato satellitare IRS-1D nel SIT per la produzione di carte tematiche finalizzate al monitoraggio dei cambiamenti territoriali ed all aggiornamento cartografico da effettuare direttamente tramite l immagine satellitare o attraverso vie tradizionali. Dati Sono stati utilizzati i seguenti dati: scena IRS-1D (ripresa di giugno 2000), fornita a scopo sperimentale dalla EURIMAGE di Roma, copyright ESA (che si ringrazia per la collaborazione); carta tecnica regionale del Lazio (foglio 15N, ripresa aerea del 1990) pubblicata nel Software impiegati ER Mapper 6.1, utilizzato per georiferire ed elaborare il dato IRS; Arc View 3.1, per introdurre ed elaborare il dato IRS in ambiente SIT. Procedimento La scena IRS è stata georiferita sulla carta tecnica regionale e processata (tramite ER Mapper 6.1), quindi introdotta in ambiente SIT (Arc View 3.1). Si è scelto di rappresentare il dato satellitare in pseudocolor/red, per facilitare la discriminazione delle aree edificate (rosso) (v. figura 6). La semplice sovrapposizione, tramite il sistema SIT, della sezione CTR del Lazio alla succitata scena satellitare IRS mette in evidenza in rosso le aree in cui è probabile riscontrare nuovi elementi edificati, non contemplati dalla cartografia di riferimento. Per approfondire l individuazione delle modifiche territoriali dovute all esistenza di nuove costruzioni sono stati introdotti alcuni parametri che aiutano a distinguere le aree che hanno subìto una trasformazione in termini di nuova edificazione da altre che possono apparire modificate per una serie di motivi, essenzialmente dovuti alla firma spettrale o a caratteristiche fisiche. La scelta e l utilizzazione di questi parametri sono dettate dalla specificità della porzione di territorio che si sta analizzando oltre che dalla specifica applicazione; in questo caso, viste le caratteristiche proprie dell'area di studio, sono stati considerati: 44

7 1. la forma più o meno squadrata di gruppi di pixel: l'edificato, infatti, presenta nell area esaminata una forma geometrica definita (come è evidente in figura 7); 2. l analisi della cartografia esistente: tale operazione permette di sviluppare ragionamenti sulle tipologie edilizie, sul tessuto viario, sulle dimensioni medie degli edifici ecc.; 3. la localizzazione delle probabili aree di esame: nelle aree più periferiche, così come nelle borgate (caso in esame), è più probabile la presenza di nuove edificazioni. La rappresentazione sistematica degli elementi nuovi sulla cartografia di base permette di ottenere carte tematiche per l aggiornamento, utili per due tipi di interventi successivi: 1. l individuazione di una porzione di territorio da approfondire con dati provenienti da satellite o da aerofotogrammetria ad alta risoluzione. La scelta mirata di una piccola zona riduce la superficie territoriale della ripresa diminuendo i costi delle riprese e della loro elaborazione; 2. intervento diretto e mirato sul territorio, attraverso sopralluoghi indirizzati dalla carta tematica di aggiornamento. Conclusioni I costi contenuti delle immagini IRS, uniti all'alta risoluzione geometrica (ogni pixel misura 5,8 m a terra, con la possibilità di utilizzare le immagini fino alla scala di 1:10.000) e ad un'accettabile frequenza di passaggio sulla stessa area (24 giorni), rendono il dato IRS un'efficace strumento di verifica e controllo territoriale anche per serie storiche ravvicinate. La produzione di carte tematiche per l aggiornamento cartografico, ottenute con la metodologia sviluppata in questo studio, è utile infatti per la verifica ed il controllo, ad esempio, di ogni tipo di area sottoposta a vincolo di inedificabilità (vincoli paesaggistici, storico-archeologici, legge Galasso, ecc.); può inoltre essere considerato un valido supporto per la verifica della cartografia di riferimento prima di un intervento di progettazione urbanistica, in mancanza di una cartografia aggiornata al momento della analisi e progettazione. È opportuno evidenziare che i parametri sopraddetti, ed altri che possono essere individuati per la stessa applicazione o per altre, devono essere utilizzati e definiti attraverso l uso di tecniche di elaborazione di immagini rese disponibili da software specifici (in questo caso Er Mapper 6.1). Autori MAURO SALVEMINI Responsabile LABSITA 1 e presidente di AGILE (Association of Geographic Information Laboratories in Europe). mauro.salvemini@uniroma1.it LEONARDO DONNALOIA Collaboratore LABSITA e consulente per il Centro Interregionale di coordinamento e documentazione per le informazioni territoriali. leodonnaloia@tiscalinet.it 1) LABSITA: è il laboratorio di Sistemi informativi territoriali ed ambientali del Dipartimento di Caratteri degli Edifici e dell Ambiente della Facoltà di Architettura A dell Università La Sapienza di Roma; è membro fondatore di AGILE (Association of Geographic Information Laboratories in Europe). URL:

8 Figura 6 - Sovrapposizione del foglio 15N (blu) della carta tecnica regionale (Lazio) all'immagine IRS (ripresa di giugno 1999) elaborata (pseudocolor/red). Le zone rosse rappresentano aree da assoggettare a possibili aggiornamenti cartografici. Figura 7 - Approfondimento della figura 1. Il cerchio individua un'area in cui è possibile riscontrare un nuovo edificio non riportato sulla cartografia disponibile, il quadrato individua un elemento naturale che, anche se evidenziato in rosso sul tema in quanto non annullato da colore sovrastante ( il grigio), non rientra nell aggiornamento dell'edificato. 46

IL TELERILEVAMENTO DA SATELLITE NEL SIT PER GLI STRUMENTI URBANISTICI

IL TELERILEVAMENTO DA SATELLITE NEL SIT PER GLI STRUMENTI URBANISTICI 1 di 11 IL TELERILEVAMENTO DA SATELLITE NEL SIT PER GLI STRUMENTI URBANISTICI Prof. Mauro Salvemini Dott. Leonardo Donnaloia Lo stato attuale della pianificazione urbanistica in Italia e delle nuove tecniche

Dettagli

Introduzione al TELERILEVAMENTO. (Remote Sensing) Docente: Andrea Piemonte

Introduzione al TELERILEVAMENTO. (Remote Sensing) Docente: Andrea Piemonte Introduzione al TELERILEVAMENTO (Remote Sensing) Slide 1 COS È È una disciplina del rilevamento che ha come scopo la produzione di mappe tematiche o comunque l estrazione di un certo tipo di informazioni

Dettagli

Piani Urbanistici Comunali in adeguamento al P.P.R.; le conoscenze territoriali di base. Strategie e Programmi

Piani Urbanistici Comunali in adeguamento al P.P.R.; le conoscenze territoriali di base. Strategie e Programmi Enti locali, finanze e urbanistica Direzione generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia Piani Urbanistici Comunali in adeguamento al P.P.R.; le conoscenze territoriali

Dettagli

Immagini satellitari ad alta risoluzione

Immagini satellitari ad alta risoluzione Immagini satellitari ad alta risoluzione Caratteristiche dei prodotti disponibili Possibile utilizzo per scopi cartografici Cenno al procedimento di ortorettifica in collaborazione con Università degli

Dettagli

A relazione dell'assessore Valmaggia:

A relazione dell'assessore Valmaggia: REGIONE PIEMONTE BU20 18/05/2017 Deliberazione della Giunta Regionale 8 maggio 2017, n. 61-5025 L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di Pietra Marazzi (AL). Approvazione della Variante strutturale

Dettagli

Comune di Roncola PROVINCIA DI BERGAMO

Comune di Roncola PROVINCIA DI BERGAMO I Visti Comune di Roncola PROVINCIA DI BERGAMO Piano di Governo del Territorio TRASPOSIZIONE SU NUOVA BASE CARTOGRAFICA Relazione Illustrativa di Variante Elaborato n Data: Settembre 2012 RV1 Fabrica Urbana

Dettagli

Semplice analisi di change - detection sulle aree edificate per mezzo di immagini Landsat - TM.

Semplice analisi di change - detection sulle aree edificate per mezzo di immagini Landsat - TM. Amministrazione Provinciale di Piacenza Area Programmazione territoriale Infrastrutture - Ambiente Ufficio di Staff Supporto alla Pianificazione e alla Progettazione Via Garibaldi, 50-29100 PIACENZA Semplice

Dettagli

Alcune realtà Regionali: Sicilia. Giovanni Pantaleo (Coordinatore Commissione Urbanistica Ordine Regionale Geologi di Sicilia)

Alcune realtà Regionali: Sicilia. Giovanni Pantaleo (Coordinatore Commissione Urbanistica Ordine Regionale Geologi di Sicilia) Alcune realtà Regionali: Sicilia Giovanni Pantaleo (Coordinatore Commissione Urbanistica Ordine Regionale Geologi di Sicilia) Riferimenti normativi regionali in tema di pianificazione e gestione del territorio

Dettagli

Telerilevamento: una panoramica sui sistemi

Telerilevamento: una panoramica sui sistemi Telerilevamento: una panoramica sui sistemi Il telerilevamento: cos è? Il telerilevamento è la scienza (o l arte) di ottenere informazioni riguardanti un oggetto, un area o un fenomeno utilizzando dati

Dettagli

CATASTO INCENDI BOSCHIVI ELENCO PARTICELLE PERCORSE DAL FUOCO EVENTI ANNO Arch. Cinzia FRIGIO Dott.ssa Simona CARINI. Geom.

CATASTO INCENDI BOSCHIVI ELENCO PARTICELLE PERCORSE DAL FUOCO EVENTI ANNO Arch. Cinzia FRIGIO Dott.ssa Simona CARINI. Geom. CATASTO INCENDI BOHIVI ELENCO PARTICELLE PERCORSE DAL FUOCO EVENTI ANNO 2007 Arch. Cinzia FRIGIO Dott.ssa Simona CARINI Geom. Enrico BRANCHINI Data: Gennaio 2008 NORMATIVA DI RIFERIMENTO...2 METODOLOGIA

Dettagli

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE

PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE PROVINCIA DI POTENZA COMUNE DI PROTOCOLLO DI INTESA SULLA COLLABORAZIONE ALLA REDAZIONE DEL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVITA CONNESSE o O o PREMESSO che la legge n.225/92, istitutiva del

Dettagli

REGIONE CAMPANIA COMUNE DI AVELLINO Settore AA.II. e Finanziamenti Europei

REGIONE CAMPANIA COMUNE DI AVELLINO Settore AA.II. e Finanziamenti Europei REGIONE CAMPANIA COMUNE DI AVELLINO Settore AA.II. e Finanziamenti Europei PIANO OPERATIVO REGIONALE Misura 6.2 Sviluppo della Società dell Informazione, Azione C Realizzazione di iniziative ed azioni

Dettagli

Proprio il diverso comportamento di una superficie, in relazione alla luce solare che la colpisce, ne determina il colore

Proprio il diverso comportamento di una superficie, in relazione alla luce solare che la colpisce, ne determina il colore Cos è un immagine delle immagini IL Colore delle immagini Proprio il diverso comportamento di una superficie, in relazione alla luce solare che la colpisce, ne determina il colore Il colore è però una

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A Stabilimento STOGIT S.P.A. - STOCCAGGI GAS ITALIA S.P.A Indirizzo STRADA COMUNALE RONCODIGA`, - Comune TRESIGALLO Provincia FE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH175 INDICE 1. INFORMAZIONI

Dettagli

LA CONOSCENZA DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA PER UNA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE COMPATIBILE CON L ASSETTO IDROGEOLOGICO

LA CONOSCENZA DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA PER UNA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE COMPATIBILE CON L ASSETTO IDROGEOLOGICO I VINCOLI AMBIENTALI, ARCHITETTONICI PAESAGGISTICI ED ARCHEOLOGICI LA CONOSCENZA DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA PER UNA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE COMPATIBILE CON L ASSETTO IDROGEOLOGICO RELATORE: Ing.

Dettagli

Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per la Difesa del Suolo

Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per la Difesa del Suolo Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Direzione Generale per la Difesa del Suolo Fornitura di Dati, Sistemi e Servizi per la Realizzazione del Sistema Informativo del Piano Straordinario

Dettagli

Lezione 1: Introduzione. Prof. Massimo Aria

Lezione 1: Introduzione. Prof. Massimo Aria Lezione 1: Introduzione Corso di Statistica Facoltà di Economia Università della Basilicata Prof. Massimo Aria aria@unina.it Introduzione La Statistica Il termine statistica deriva, nella lingua italiana,

Dettagli

prova pratica Si richiede lo sviluppo grafico in scala 1:50 del Centro Uffici rappresentato nella pianta allegata.

prova pratica Si richiede lo sviluppo grafico in scala 1:50 del Centro Uffici rappresentato nella pianta allegata. Architetti Sez. B e TRACCIA 1 Si richiede lo sviluppo grafico in scala 1:50 del Centro Uffici rappresentato nella pianta allegata. Elaborati minimi richiesti: 1) Pianta in scala 1:50; 2) Sezioni trasversale

Dettagli

DEFINIZIONI DI CENTRO ABITATO La perimetrazione del centro abitato del territorio comunale ha una doppia valenza in quanto:

DEFINIZIONI DI CENTRO ABITATO La perimetrazione del centro abitato del territorio comunale ha una doppia valenza in quanto: CODICE DELLA STRADA In data 28.09.2010, l Ufficio Mobilità del Comune di Campi Bisenzio ha evidenziato la necessità di procedere all adeguamento della perimetrazione dei centri abitati così come previsto

Dettagli

Relazione illustrativa

Relazione illustrativa Relazione illustrativa Il presente schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è predisposto in attuazione del decreto legislativo 26 novembre 2010, n. 216, recante Disposizioni in materia

Dettagli

DIREZIONE CENTRALE AMBIENTE, SVILUPPO,TERRITORIO E LAVORO DIREZIONE URBANISTICA Servizio Pianificazione

DIREZIONE CENTRALE AMBIENTE, SVILUPPO,TERRITORIO E LAVORO DIREZIONE URBANISTICA Servizio Pianificazione DIREZIONE CENTRALE AMBIENTE, SVILUPPO,TERRITORIO E LAVORO DIREZIONE URBANISTICA Servizio Pianificazione VARIANTE N. 257 AL P.R.G. Ai sensi del combinato disposto degli artt. 9 e 19, comma 2 del D.P.R.

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA DEGLI INTERVENTI CONNESSI AI FENOMENI ALLUVIONALI (DIFESA IDRAULICA)

SCHEDA INFORMATIVA DEGLI INTERVENTI CONNESSI AI FENOMENI ALLUVIONALI (DIFESA IDRAULICA) SCHEDA INFORMATIVA DEGLI INTERVENTI CONNESSI AI FENOMENI ALLUVIONALI (DIFESA IDRAULICA) La presente scheda è redatta in conformità con quanto dettato dal d.p.c.m 23 marzo 1990 ( [.]Elaborazione e adozione

Dettagli

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DELLA SAP 2011

GUIDA ALLA COMPILAZIONE DELLA SAP 2011 GUIDA ALLA COMPILAZIONE DELLA SAP 2011 PREMESSA La Scheda per l Aggiornamento del PAI (SAP) 2011, rappresenta uno strumento finalizzato alla raccolta standardizzata di informazioni di base e dati sul territorio

Dettagli

U.O.D Sistema Informativo Territoriale. Il Sistema Informativo Territoriale a supporto del governo del territorio in regione Campania -

U.O.D Sistema Informativo Territoriale. Il Sistema Informativo Territoriale a supporto del governo del territorio in regione Campania - Il Sistema Informativo Territoriale a supporto del governo del territorio in regione Campania - brevi cenni normativi Legge Regionale n.16 del dicembre 2004 - art. 17 Il Sistema Informativo Territoriale

Dettagli

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE

DOCUMENTO TECNICO DI RIFERIMENTO STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE PROCTER & GAMBLE ITALIA S.P.A. Indirizzo VIA DELL`INDUSTRIA, 31 Comune GATTATICO Provincia RE Soglia D.Lgs.105/2015 SOGLIA SUPERIORE Codice Ministero NH153 INDICE 1. INFORMAZIONI DI BASE 2. SOSTANZE PERICOLOSE

Dettagli

REGIONE MARCHE. Servizio Ambiente. P.F. Informazioni Territoriali e Beni Paesaggistici REGIONE MARCHE

REGIONE MARCHE. Servizio Ambiente. P.F. Informazioni Territoriali e Beni Paesaggistici REGIONE MARCHE Servizio Ambiente P.F. Informazioni Territoriali e Beni Paesaggistici 1 La L.R. 35/1975 1 La Regione concede contributi agli enti locali che intendono realizzare rilievi cartografici secondo le norme tecniche

Dettagli

IL P.U.C. DI MODENA (Piano Urbanistico Comunale)

IL P.U.C. DI MODENA (Piano Urbanistico Comunale) MODELLO DATI PER GLI STRUMENTI URBANISTICI COMUNALI IN FORMATO DIGITALE (LR 20/2000) Regione Emilia Romagna IL P.U.C. DI MODENA (Piano Urbanistico Comunale) LA CARTOGRAFIA DI BASE Cartografia catastale

Dettagli

Elaborazione dei dati. pkt /9

Elaborazione dei dati. pkt /9 Elaborazione dei dati pkt006-89-1.0 4/9 1 Argomenti 1. Analisi delle immagini multispettrali 2. Analisi dell istogramma e enfatizzazione del contrasto 3. Trasformata RGB-IHS 4. Filtraggio 5. Estrazione

Dettagli

Figura 3.1: spettro elettromagnetico

Figura 3.1: spettro elettromagnetico 3 INDICI DI VEGETAZIONE Gli indici di vegetazione, derivanti da immagini satellitari o aeree sono un efficace fonte di informazioni per il monitoraggio della copertura vegetale. Questi indici si basano

Dettagli

A relazione del Vicepresidente Cavallera:

A relazione del Vicepresidente Cavallera: REGIONE PIEMONTE BU11 14/03/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 4 marzo 2013, n. 14-5460 L.R. 5.12.1977 n. 56 e successive modificazioni. Comune di VILLAFALLETTO (CN). Variante Generale al Piano

Dettagli

P R O G E T T O A N C O N A P A C O

P R O G E T T O A N C O N A P A C O C O N T R I B U T O D E I R E F E R E N T I S C I E N T I F I C I Prof. Luigi Di Prinzio Prof. Luigi Di Prinzio Referente scientifico per i sistemi informatici territoriali Questa nota fa seguito ad alcuni

Dettagli

14. BONIFICA DEI SITI INQUINATI

14. BONIFICA DEI SITI INQUINATI 14. BONIFICA DEI SITI INQUINATI Piano Provinciale Gestione Rifiuti Pag. 349 Piano Provinciale Gestione Rifiuti Pag. 350 Il Piano Regionale per la gestione dei rifiuti contiene anche il Piano di Bonifica

Dettagli

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015

Valutazione Ambientale VAS PEAR. Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico. Milano, 19 gennaio 2015 Valutazione Ambientale VAS PEAR Conferenza di Valutazione finale e Forum pubblico Milano, 19 gennaio 2015 Autorità competente per la VAS Struttura Fondamenti, Strategie per il governo del territorio e

Dettagli

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di VIGUZZOLO (AL). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione.

L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di VIGUZZOLO (AL). Variante Generale al Piano Regolatore Generale Comunale vigente. Approvazione. REGIONE PIEMONTE BU20 16/05/2013 Deliberazione della Giunta Regionale 6 maggio 2013, n. 15-5752 L.R. n. 56/77 e successive modificazioni. Comune di VIGUZZOLO (AL). Variante Generale al Piano Regolatore

Dettagli

Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto Il Segretario Generale

Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto Il Segretario Generale Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto Il Segretario Generale DECRETO DEL SEGRETARIO GENERALE DELL AUTORITA DI BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME TRONTO N. 11 del 30.07.2009 OGGETTO: Piano stralcio

Dettagli

Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress

Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress Indicazioni della Commissione consultiva per la valutazione dello stress lavoro-correlato (articoli 6, comma 8, lettera m-quater, e 28, comma 1-bis, d.lgs. n. 81/2008 e successive modificazioni e integrazioni)

Dettagli

CERTIFICATO DI DESTINAZIONE URBANISTICA

CERTIFICATO DI DESTINAZIONE URBANISTICA SETTORE SERVIZI PER L EDILIZIA E L'URBANISTICA DIVISIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA DOCUMENTAZIONE URBANISTICA ED EDILIZIA CERTIFICATI URBANISTICI ED EDILIZI CERTIFICATO DI DESTINAZIONE URBANISTICA

Dettagli

Centri di costo: 1. Servizio Urbanistica

Centri di costo: 1. Servizio Urbanistica RESPONSABILE: Ing. Antonio Peritore Responsabile delle risorse: Ing. Antonio Peritore Centri di costo: 1. Servizio Urbanistica Anno 2015 Verifica di metà anno e proposta di variazione OBIETTIVI PERMANENTI:

Dettagli

PROGRAMMA DEL CORSO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE GESTIONE DELLE ISTANZE DI CONDONO EDILIZIO MASTER EXECUTIVE GCE

PROGRAMMA DEL CORSO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE GESTIONE DELLE ISTANZE DI CONDONO EDILIZIO MASTER EXECUTIVE GCE PROGRAMMA DEL CORSO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE Allegato 2 GESTIONE DELLE ISTANZE DI CONDONO EDILIZIO MASTER EXECUTIVE GCE MODULO A: URBANISTICA E PRATICHE EDILIZIE Cenni generali sul quadro normativo in

Dettagli

Luglio Settore Urbanistica Servizio Governo del Territorio

Luglio Settore Urbanistica Servizio Governo del Territorio Luglio 2009 Settore Urbanistica Servizio Governo del Territorio PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DOCUMENTO DI PIANO ALLEGATO A Il contesto socio-economico e territoriale del nord Milano. Le indicazioni

Dettagli

CURRICOLO QUINQUENNALE Istituto Comprensivo Cavour - Pavia GEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

CURRICOLO QUINQUENNALE Istituto Comprensivo Cavour - Pavia GEOGRAFIA TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO QUINQUENNALE Istituto Comprensivo Cavour - Pavia TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche,

Dettagli

CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO

CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CARTA DI USO DEL SUOLO DELLA REGIONE LAZIO CHIAVI DI INTERPRETAZIONE Alessandro Cimbelli, Stefano Mugnoli, Rita Galloni, Danilo Moscetta Maggio 2003 Introduzione Il seguente documento descrive, in maniera

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. ( P_ )

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. ( P_ ) PROPOSTA DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE N. ( ) OGGETTO: Adeguamenti cartografici conseguenti a varianti puntuali al vigente P.R.G. - Presa d'atto. DOCUMENTO ISTRUTTORIO Premesso che il Piano Regolatore

Dettagli

ALL Comune di SAN BIAGIO DI CALLALTA Provincia di Treviso. Codice. Elaborato. Progettazione TEPCO s.r.l. Amministrazione comunale

ALL Comune di SAN BIAGIO DI CALLALTA Provincia di Treviso. Codice. Elaborato. Progettazione TEPCO s.r.l. Amministrazione comunale Comune di SAN BIAGIO DI CALLALTA Provincia di Treviso ALL. 1 Elaborato - - - Codice Relazione Tecnico-Illustrativa Individuazione del "Centro Urbano" ai sensi dell'art. 3, comma 1, lett.m) della Legge

Dettagli

L utilizzo della Banca Dati dell Uso del Suolo della Regione del Veneto a supporto dell attivit. attività di Pianificazione Territoriale

L utilizzo della Banca Dati dell Uso del Suolo della Regione del Veneto a supporto dell attivit. attività di Pianificazione Territoriale 1 Presentazione L utilizzo della Banca Dati dell Uso del Suolo della Regione del Veneto a supporto dell attivit attività di Pianificazione Territoriale A cura di Massimo Foccardi Mauro Nordio 2 Realizzazione

Dettagli

Alcune realtà regionali: Calabria

Alcune realtà regionali: Calabria Alcune realtà regionali: Calabria La Legge urbanistica attualmente in vigore è la Legge Regionale 19/02 - divenuta teoricamente operativa nel 2005 soltanto dopo la pubblicazione delle Linee Guida - che

Dettagli

3.6.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO

3.6.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.6 - REGIONE PUGLIA Ing. Alfredo Ferrandino Tutor regionale 3.6.1 - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO 3.6.1.1 - Scelta del campione Sulla base dei concetti generali formatori

Dettagli

Programma di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana dell Area di Rilevante Interesse Nazionale Comprensorio Bagnoli Coroglio

Programma di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana dell Area di Rilevante Interesse Nazionale Comprensorio Bagnoli Coroglio Programma di Risanamento Ambientale e Rigenerazione Urbana dell Area di Rilevante Interesse Nazionale Comprensorio Bagnoli Coroglio ACCORDO INTERISTITUZIONALE tra GOVERNO ITALIANO nella persona del Ministro

Dettagli

Cinzia Talamo del Politecnico di Milano

Cinzia Talamo del Politecnico di Milano URBAN UTILITY _ milano 22 03 2013 LA COSTRUZIONE DEL DATO COME PRESUPPOSTO DELLA DECISIONE TERZA SESSIONE RICOGNIZIONI E PRATICHE DI MANUTENZIONE URBANA: IL FACILITY MANAGEMENT URBANO Cinzia Talamo del

Dettagli

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE

APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE APPROCCIO ALLA REDAZIONE DEL PROGETTO STRADALE Riepilogo Esistono normative alle quali fare riferimento durante lo sviluppo del progetto stradale; La progettazione stradale va considerata come un intervento

Dettagli

I DATI EVOLUTIVI DELLA DINAMICA URBANA

I DATI EVOLUTIVI DELLA DINAMICA URBANA Università Degli Studi Dell Aquila TESI DI LAUREA TRIENNALE I DATI EVOLUTIVI DELLA DINAMICA URBANA Metodi di elaborazione numerica e confronti geostatistici Relatore:Prof. Ing. Bernardino Romano Laureando:Vittorio

Dettagli

MEDUC Mappe Evolutive della Dinamica Urbana Comunale

MEDUC Mappe Evolutive della Dinamica Urbana Comunale Mappe Evolutive della Dinamica Urbana Comunale dott. Vincenzo Barbieri Planetek Italia s.r.l. - Via Massaua 12, 70123 Bar i Tel.: +39 080 5343750, Fax: +39 080 5340280 e-mail: barbieri@planetek.it - http://www.planetek.it

Dettagli

CAPITOLO M PROGRAMMA DI QUALITÀ E CONTROLLO

CAPITOLO M PROGRAMMA DI QUALITÀ E CONTROLLO CAPITOLO M PROGRAMMA DI QUALITÀ E CONTROLLO Obiettivi generali M1 M2 M3 Ogni impianto a tecnologia complessa deve essere progettato, realizzato e condotto secondo i principi della garanzia della qualità,

Dettagli

PdZ C22 CASALE NEI QUINQUIES

PdZ C22 CASALE NEI QUINQUIES maggio 2011 PdZ C22 CASALE NEI QUINQUIES Indice 1 Oggetto della Variante 2 Descrizione delle aree oggetto di variante 3 Dimensionamento del piano 1 Oggetto della Variante La Variante quinquies al Piano

Dettagli

TESI DI LAUREA in TECNICHE DI RILEVAMENTO PER IL MONITORAGGIO DEL TERRITORIO M. Candidato: Lorenzo Panciroli

TESI DI LAUREA in TECNICHE DI RILEVAMENTO PER IL MONITORAGGIO DEL TERRITORIO M. Candidato: Lorenzo Panciroli TESI DI LAUREA in TECNICHE DI RILEVAMENTO PER IL MONITORAGGIO DEL TERRITORIO M CONFRONTO TRA DATI TELERILEVATI AD ALTA E MEDIA RISOLUZIONE GEOMETRICA (WORLDVIEW E ASTER) PER LO STUDIO DEGLI EFFETTI DELL'

Dettagli

Il ruolo di ARPA a supporto e sollecitazione

Il ruolo di ARPA a supporto e sollecitazione Il ruolo di ARPA a supporto e sollecitazione dell Ente locale: i dati ambientali Documento di Scoping, Rapporto ambientale e monitoraggio nella VAS: attrezzi fondativi del governo del territorio e dell

Dettagli

COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE. Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n.

COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE. Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n. COMUNE di EMPOLI REGOLAMENTO PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL GARANTE DELLA COMUNICAZIONE Articolo 19 Legge Regionale Toscana 3 gennaio 2005, n. 1 Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 4 del

Dettagli

PGT del Comune di Verrua Po

PGT del Comune di Verrua Po SCHEDA SP_01_18175.pdf COMUNE DI VERRUA PO PROVINCIA DI PAVIA PGT CLASSI DI SENSIBILITÀ PAESAGGISTICA INDICE 1. CLASSIFICAZIONE DEL TERRITORIO IN RELAZIONE ALLA SENSIBILITÀ PAESISTICA.... 2 2. ARTICOLAZIONE

Dettagli

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA

REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA REPERTORIO DELLE QUALIFICAZIONI PROFESSIONALI DELLA REGIONE CAMPANIA SETTORE ECONOMICO PROFESSIONALE 1 Area Comune Processo Gestione del processo produttivo, qualità, funzioni tecniche e logistica interna

Dettagli

PROPOSTA DI METODOLOGIA PER L ANALISI SISMICA DI IMPIANTI INDUSTRIALI COMPLESSI

PROPOSTA DI METODOLOGIA PER L ANALISI SISMICA DI IMPIANTI INDUSTRIALI COMPLESSI PROPOSTA DI METODOLOGIA PER L ANALISI SISMICA DI IMPIANTI INDUSTRIALI COMPLESSI francesco.pilo@vigilfuoco.it marco.ziron@arpa.veneto.it VGR 2016 ISA ROMA francesco.pilo@vigilfuoco.it 1 OBBIETTIVI DELL'ANALISI

Dettagli

La digitalizzazione dei processi sinergici nella PA per le emergenze

La digitalizzazione dei processi sinergici nella PA per le emergenze Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia La digitalizzazione dei processi sinergici nella PA per le emergenze Maria Siclari Direttore Generale Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia La Rete

Dettagli

Incontri con i Sindaci

Incontri con i Sindaci Fasi per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 Nomina di un team management per l energia e il clima all interno del comune. L inventario delle emissioni di CO 2. Sviluppo del Piano d Azione per l

Dettagli

VARIANTE STRUTTURALE 3 AL PRGC

VARIANTE STRUTTURALE 3 AL PRGC Regione Piemonte Provincia di Vercelli Comune di Crescentino VARIANTE STRUTTURALE 3 AL PRGC Progetto Preliminare Allegato: luglio 2015 Progettazione: Dott. Stefano Roletti Baltea S Site via Carlo Alberto,

Dettagli

CATASTO DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO

CATASTO DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO COMUNE DI ZIANO PIACENTINO PROVINCIA DI PIACENZA CATASTO DELLE AREE PERCORSE DAL FUOCO Art. 10, comma 2, Legge 21.11.2000 n. 353 Adottato con Delibera di C.C. n. del Pubblicato all Albo Pretorio Comunale

Dettagli

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione

Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte. VAS nel processo di pianificazione Direzioni regionali - Programmazione Strategica, Politiche Territoriali ed Edilizia - Ambiente ARPA Piemonte VAS significato e norme Lucia Brizzolara - Giuseppina Sestito Settore Sistema Informativo Ambientale

Dettagli

Sintetica descrizione dell Allegato 5. Disposizioni per le attività estrattive nelle Alpi Apuane

Sintetica descrizione dell Allegato 5. Disposizioni per le attività estrattive nelle Alpi Apuane Sintetica descrizione dell Allegato 5 Disposizioni per le attività estrattive nelle Alpi Apuane Riferimenti alle attività estrattive presenti all'interno del Piano Elaborati del Piano Disciplina del Piano

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Premessa La partecipazione della cittadinanza alle scelte di pianificazione urbanistica rappresenta un elemento

Dettagli

Controlli del territorio e tecnologie spaziali

Controlli del territorio e tecnologie spaziali SERVIZI INTEGRATI PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO E PER L EDILIZIA: COME OPERARE IN FILIERA IMPRENDITORIALE PER PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ E L INTERNAZIONALIZZAZIONE Convegno OICE Confindustria

Dettagli

AGGIORNAMENTO ALLEGATI CARTOGRAFICI

AGGIORNAMENTO ALLEGATI CARTOGRAFICI REGIONE SICILIANA COMUNE DI SAN MAURO CASTELVERDE STUDIO ECOLOGICO TERRITORIALE A SUPPORTO DELLA PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE DEL COMUNE DI SAN MAURO CASTELVERDE

Dettagli

DIREZIONE GENERALE L AMBIENTE Regione Sardegna per l approvazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 predisposti a seguito dell invito a prese

DIREZIONE GENERALE L AMBIENTE Regione Sardegna per l approvazione dei Piani di Gestione dei siti Natura 2000 predisposti a seguito dell invito a prese Direzione Generale dell Ambiente Servizio della Sostenibilità Ambientale, Valutazione Impatti e Sistemi Informativi (SAVI) 16709/764 < Oggetto: 23 LUG. 2013 Procedura di Verifica di assoggettabilità a

Dettagli

Sistema Informativo PON Trasporti

Sistema Informativo PON Trasporti 2006 Sistema Informativo PON Trasporti SI-PONT Roma, 10 maggio 2004 A cura di Finalità Fornire uno strumento specifico in grado di: Raccogliere Organizzare Informazioni relative a Progetti: Volano, PON

Dettagli

COMUNE DI BRUGHERIO PIANO REGOLATORE GENERALE E SUOI ALLEGATI E LE DELIBERE DALLA PRESENTAZIONE ALL APPROVAZIONE DEFINITIVA

COMUNE DI BRUGHERIO PIANO REGOLATORE GENERALE E SUOI ALLEGATI E LE DELIBERE DALLA PRESENTAZIONE ALL APPROVAZIONE DEFINITIVA COMUNE DI BRUGHERIO PIANO REGOLATORE GENERALE E SUOI ALLEGATI E LE DELIBERE DALLA PRESENTAZIONE ALL APPROVAZIONE DEFINITIVA Delibere adozione PRG N. 21 DEL 22/03/2004 OGGETTO: PRESENTAZIONE VARIANTE GENERALE

Dettagli

PdZ 20 PONTE DI NONA OCTIES

PdZ 20 PONTE DI NONA OCTIES maggio 2011 PdZ 20 PONTE DI NONA OCTIES Indice 1 Oggetto della Variante 2 Descrizione delle aree oggetto di variante 3 Dimensionamento del piano 1 Oggetto della Variante La Variante octies al Piano di

Dettagli

Tecnico in meteo-climatologia operativa

Tecnico in meteo-climatologia operativa Denominazione Figura / Profilo / Obiettivo Professioni NUP/ISTAT correlate Attività economiche di riferimento: ATECO 2007/ISTAT Area professionale Sottoarea professionale Descrizione Tecnico in meteo-climatologia

Dettagli

Norme Tecniche Operative Variante adeguata alla D.C.C. n. 12 del 02/05/2013

Norme Tecniche Operative Variante adeguata alla D.C.C. n. 12 del 02/05/2013 Norme Tecniche Operative Variante adeguata alla D.C.C. n. 12 del 02/05/2013 1 Maggio 2013 I N D I C E (in rosso gli articoli e gli allegati variati o aggiunti) ART. 1 - DEFINIZIONE ED AMBITO DI APPLICAZIONE

Dettagli

Provincia di Lecco. 1. Efficacia del PTCP: valutazione della compatibilità degli strumenti urbanistici comunali e relative competenze di approvazione

Provincia di Lecco. 1. Efficacia del PTCP: valutazione della compatibilità degli strumenti urbanistici comunali e relative competenze di approvazione CIRCOLARE Provincia di Lecco Espressione del parere di compatibilità sugli strumenti urbanistici comunali. Definizione delle procedure e degli adempimenti. Individuazione della documentazione tecnico amministrativa

Dettagli

SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI IN GEO- LOGIA

SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI IN GEO- LOGIA MARIA TERESA MELIS SISTEMI INFORMATIVI GEOGRAFICI IN GEO- LOGIA titimelis@unica.it ANNO ACCADEMICO 2016/ 2017 LEZIONE 2 INTRODUZIONE AL GIS Corso di Sistemi Informativi Geografici in Geologia a cura di

Dettagli

VARIANTE AL PGT VIGENTE AI SENSI DELLA L.R. 12/05 art. 13 comma 13

VARIANTE AL PGT VIGENTE AI SENSI DELLA L.R. 12/05 art. 13 comma 13 STUDIO ARCHITETTURA ASSOCIATO arch. D. Zafferri - arch. G. Buffoli - arch. A. Baronchelli - arch. F. Fogazzi - geom. F. Paruta Rovato - Via S. Andrea, 73 tel. 030/7242000-030/7700744 e-mail: studio@architettura5a.it

Dettagli

ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA

ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA Profilo in uscita Il Diplomato in Elettronica ed Elettrotecnica è in grado di intervenire nella progettazione, nella costruzione e nel collaudo di sistemi elettrici ed elettronici,

Dettagli

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto

Capo I Disposizioni generali Art. 1 Oggetto Regolamento recante istruzioni tecniche per la redazione degli strumenti della pianificazione provinciale e comunale in materia di cave e torbiere, di recupero di cave dimesse o in abbandono e di riutilizzo

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 26-06-1997 REGIONE LAZIO

LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 26-06-1997 REGIONE LAZIO LEGGE REGIONALE N. 22 DEL 26-06-1997 REGIONE LAZIO Norme in materia di programmi integrati di intervento per la riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale del Territorio della Regione. Fonte:

Dettagli

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg.delib.n. 2023 Prot. n. 350/10cdz VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE O G G E T T O: Disposizioni attuative della legge urbanistica provinciale 4 marzo 2008,

Dettagli

Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE

Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI ANNO 2011 LINEE GUIDA DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI

Dettagli

S.I.B.A. Sistema Informativo Beni Ambientali Scala 1:10.000

S.I.B.A. Sistema Informativo Beni Ambientali Scala 1:10.000 S.I.B.A. Sistema Informativo Beni Ambientali Scala 1:10.000 S.I.L.V.I.A. Sistema Informativo Lombardo per la Valutazione di Impatto Ambientale Scala 1:10.000 SIT per VIA: realizzazione di una banca dati

Dettagli

UNIONE DEI COMUNI DEL SARRABUS Provincia CA

UNIONE DEI COMUNI DEL SARRABUS Provincia CA UNIONE DEI COMUNI DEL SARRABUS Provincia CA LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE LOCALI EX OFFICINA ERSAT LOC. CASTIADAS CENTRO DEL COMUNE DI CASTIADAS Committente UNIONE DEI COMUNI DEL SARRABUS

Dettagli

DIVISIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA. Settore Trasformazioni Convenzionate

DIVISIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA. Settore Trasformazioni Convenzionate DIVISIONE URBANISTICA ED EDILIZIA PRIVATA Settore Trasformazioni Convenzionate PROVVEDIMENTO DI VARIAZIONE AL P.R.G. CORREZIONE ERRORI MATERIALI Ai sensi dell'art. 17, comma 8, lettera a), della L.U.R.

Dettagli

RELAZIONE TECNICA GENERALE

RELAZIONE TECNICA GENERALE RELAZIONE TECNICA GENERALE Nucleo di edilizia ex abusiva da recuperare n. 13.8 Infernetto Via A. Lotti Area compresa fra: tenuta di Castel Porziano Via C. Colombo Via W. Ferrari - Via di Castel Porziano.

Dettagli

OSSERVATORIO IMMOBILIARE DELLA CITTA DI TORINO

OSSERVATORIO IMMOBILIARE DELLA CITTA DI TORINO IL PROGETTO DI ALLARGAMENTO DELL OSSERVATORIO IMMOBILIARE DELLA CITTA DI TORINO Il progetto Osservatorio Immobiliare della Città di Torino è stato avviato nel 2000 a seguito di una convenzione fra la Città

Dettagli

Scheda progetto Interregionale/ transnazionale

Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Allegato n. 1 alla Delib.G.R. n. 52/72 del 23.12.2011 Scheda progetto Interregionale/ transnazionale Modelli di semplificazione dei costi ed analisi delle relative procedure di gestione e controllo in

Dettagli

GIS - corso base Corso base sul GIS opensource, i Sistemi Informativi Territoriali e la pianificazione partecipata

GIS - corso base Corso base sul GIS opensource, i Sistemi Informativi Territoriali e la pianificazione partecipata GIS - corso base Corso base sul GIS opensource, i Sistemi Informativi Territoriali e la pianificazione partecipata Irene Oppo Responsabile trattamento del dato geografico Nuoro, 06 06 2016 Cos'è una Carta

Dettagli

Donatella Poliandri. Responsabile area Valutazione delle scuole INVALSI

Donatella Poliandri. Responsabile area Valutazione delle scuole INVALSI Donatella Poliandri Responsabile area Valutazione delle scuole INVALSI Valutare per migliorare: le sperimentazioni INVALSI verso la valutazione delle scuole Schema di Regolamento del Sistema Nazionale

Dettagli

REGIONE LAZIO. 09/06/ prot. 290 GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE. OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: ASSESSORATO PROPONENTE

REGIONE LAZIO. 09/06/ prot. 290 GIUNTA REGIONALE STRUTTURA PROPONENTE. OGGETTO: Schema di deliberazione concernente: ASSESSORATO PROPONENTE REGIONE LAZIO DELIBERAZIONE N. DEL 295 17/06/2011 GIUNTA REGIONALE PROPOSTA N. 11955 DEL 03/06/2011 STRUTTURA PROPONENTE Dipartimento: DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE Direzione Regionale:

Dettagli

Laboratorio di telerilevamento delle dinamiche ambientali Dipartimento di Scienze dell Ambiente e della Terra (UNIMIB)

Laboratorio di telerilevamento delle dinamiche ambientali Dipartimento di Scienze dell Ambiente e della Terra (UNIMIB) Remote sensing of environmental dynamics laboratory Laboratorio di telerilevamento delle dinamiche ambientali Dipartimento di Scienze dell Ambiente e della Terra (UNIMIB) micol.rossini@unimib.it Laurea

Dettagli

1. OBIETTIVO DELLO STAGE

1. OBIETTIVO DELLO STAGE RELAZIONE STAGE Indice 1. OBIETTIVO DELLO STAGE 3 2. IL PRODOTTO FINALE 4 3. LE DIFFERENTI FASI DEL LAVORO 5 3A. RACCOLTA DEI DATI 5 3B. VERIFICA DEI DATI OTTENUTI 5 3C. ELABORAZIONE DEI DATI IN UN UNICO

Dettagli

FRIULI VENEZIA GIULIA SICUREZZA STRADALE

FRIULI VENEZIA GIULIA SICUREZZA STRADALE Al servizio di gente unica FRIULI VENEZIA GIULIA SICUREZZA STRADALE Cesena 27 maggio 2011 Direzione centrale infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale e lavori pubblici LEGGE REGIONALE 25 ottobre

Dettagli

Tecnico tessile - Tecnologo perito tessile

Tecnico tessile - Tecnologo perito tessile Denominazione Figura / Profilo / Obiettivo Professioni NUP/ISTAT correlate Tecnico tessile - Tecnologo perito tessile 3.1.3.7.2 - Disegnatori tessili 3.3.1.5.0 - Tecnici dell'organizzazione e della gestione

Dettagli

I Programmi Complessi

I Programmi Complessi Università Mediterranea di Reggio Calabria Corso di Laurea Architettura UE Diritto Urbanistico dott. Pasquale Romeo I Programmi Complessi I Programmi Complessi Il termine «Programma» può essere sostanzialmente

Dettagli

COMUNE di BAGNO DI ROMAGNA

COMUNE di BAGNO DI ROMAGNA Allegato A alla Deliberazione di C.C. n 60 del 30/11/2001 Il Responsabile del Settore Sviluppo ed Assetto del Territorio Dott. Arch. Gianfranco Corzani COMUNE di BAGNO DI ROMAGNA REGOLAMENTO COMUNALE PER

Dettagli

Urban Atlas: dalla sperimentazione europea GSE Land alla realizzazione di una carta di Uso del Suolo a supporto nel monitoraggio territoriale

Urban Atlas: dalla sperimentazione europea GSE Land alla realizzazione di una carta di Uso del Suolo a supporto nel monitoraggio territoriale Urban Atlas: dalla sperimentazione europea GSE Land alla realizzazione di una carta di Uso del Suolo a supporto nel monitoraggio Claudio La Mantia, Anna Maria Deflorio, Daniela Iasillo Planetek Italia

Dettagli

COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA

COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA Aprile Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA QUAL E L UTILITA DI ANALIZZARE

Dettagli