LA STRADA COME LUOGO DI CUI AVERE CURA. Arch. Amedeo Gambino

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1 LA STRADA COME LUOGO DI CUI AVERE CURA Arch. Amedeo Gambino

2 Oggi è stata una giornata lunga, densa di interessanti interventi che hanno preso in esame gli aspetti fondamentali della Direttiva sulla Gestione della Sicurezza delle Infrastrutture Stradali. La riflessione che vi propongo è basata su due aspetti: a) La necessità del passaggio da una visione della strada come spazio, ad una visione della strada come luogo, e la condizione del senso di sicurezza e di fiducia emozionale (in tedesco si indica con la parola Geborgenheit che letteralmente si potrebbe tradurre: appaesamento) che tale passaggio, dagli spazi ai luoghi, produce se si introduce la categoria filosofico-pedagogica dell aver-cura dei luoghi stessi. Non dubito che il concetto di aver-cura della strada, intesa come luogo, sia insito in tutti noi che ci troviamo qui, oggi, a riflettere su come prendersi cura delle strade e di tutti quelli che le percorrono. Il passaggio da spazio a luogo avviene quando è possibile riconoscere l insieme degli elementi che costituisco le strade come un insieme unico e coordinato, un luogo appunto. b) La considerazione che la maggiore sicurezza che caratterizza oggi le nostre strade (provata dalle statistiche che ci ha ben illustrato il Dott. Avenoso), dovuta in grande misura agli sforzi congiunti degli operatori delle strade ed alla migliore qualità dei veicoli, sia in parte compensata da un maggiore grado di disattenzione degli utenti.

3 Le due riflessioni, oggi solo accennate, portano ad una visione della strada che consenta all utente una percezione unitaria delle percorrenze, ove vi sia una gerarchia della viabilità chiaramente trasmessa all utenza attraverso una serie di elementi che, se previsti in fase di progetto, possono collaborare attivamente alla sicurezza delle infrastrutture trasmettendo un messaggio di continuità all utente. La sensazione di fiducia, trasmessa dalla percezione unitaria dell asse viario, comporterà, in qualche misura, un minor grado di disattenzione dovuto all incertezza sulla direzione da seguire. Sulla base di quanto esposto i singoli elementi del progetto vanno intesi come un insieme coordinato e omogeneo per tutta l estensione della singola arteria. All interno di questo insieme si potranno delineare delle gerarchie di elementi atti a segnalare all utente determinate condizioni, limitate nello spazio, che richiedono una particolare concentrazione nella guida. Il messaggio trasmesso dal luogo-strada deve essere chiaramente percepito, senza ulteriore segnaletica, grazie alla disposizione, numero, forma e colore degli elementi costituenti l asse viario. Con questo, ovviamente, non sostengo che la segnaletica presente vada eliminata, semmai razionalizzata ed armonizzata. A questo proposito, a titolo di esempio, ricordo l importante ruolo che i PMV svolgono ai fini della sicurezza stradale.

4 Ritengo che il concetto di leggibilità della rete viaria, richiamato dall ing. Simone, intesa qui come la proprietà di una strada di offrire agli utenti, attraverso l insieme di tutti gli elementi costitutivi, un immagine unitaria, agevolmente e rapidamente comprensibile, vada sviluppato, in tutte le fasi del progetto, introducendo un coordinamento dei vari contributi dai quali, per ovvie necessità pratiche relative alla grande quantità di informazioni da trattare, il disegno complessivo è formato. La leggibilità di una strada consente di influire sui modi d uso della stessa e sul conseguente comportamento richiesto all utente, particolarmente in termini di velocità e di attenzione. Ovviamente in corrispondenza dei centri abitati, o degli attraversamenti urbani da parte di infrastrutture ad alto scorrimento, si vengono a creare delle criticità che richiedono maggiori informazioni, intese sia come informazioni puramente sensoriali che l aspetto stesso della strada trasmette inconsciamente all utente, sia come informazioni attive trasmesse dall insieme coordinato dei dispositivi di segnaletica fissa ed a messaggio variabile. Tutte queste informazioni devono essere percepite dall utente in tempo reale, considerando sia la velocità di marcia che l angolo visuale (differente a seconda che sia alla guida di una vettura, una moto o un camion), che la velocità degli altri utenti e la densità del traffico, in modo da poter adattare il proprio comportamento o predisporre la propria attenzione in maniera adeguata.

5 Infine permettetemi una considerazione puramente estetica che, per la mia formazione, non considero secondaria: una strada pensata come un luogo di cui aver cura, che sia coerente in termini sia di elementi costitutivi che di disegno complessivo, e che sia capace di tener conto dell ambiente nel quale si inserisce sia urbano che sub-urbano o extraurbano è anche una strada più bella e quindi socialmente migliore. Grazie dell attenzione. Amedeo Gambino Website: amedeo.gambino@gmail.com

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