Principali norme civilistiche. Le rimanenze di magazzino (IAS 2 - OIC 13) Art c.c. - Contenuto dello stato patrimoniale

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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO Scienze aziendali, economiche e metodi quantitativi Corso di laurea magistrale Economia Aziendale, Direzione Amministrativa e Professione Corso di Bilanci secondo i principi contabili internazionali Le rimanenze di magazzino (IAS 2 - OIC 13) Dott. Ivan Lucci ilucci@kpmg.it Anno accademico 2015/ Principali norme civilistiche Art c.c. - Contenuto dello stato patrimoniale Attivo circolante - punto C I così individuate: materie prime, sussidiarie e di consumo; prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; lavori in corso su ordinazione; prodotti finiti e merci; acconti. 2

2 Principali norme civilistiche Art c.c. - Contenuto del conto economico Il valore delle rimanenze viene così suddiviso: nel valore produzione le variazioni positive o negative delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti; nei costi di produzione le variazioni positive o negative delle materie prime, sussidiarie di consumo e merci. 3 Principali norme civilistiche Art c.c. - Criteri di valutazione n. 9) Le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il numero 1), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione. 4

3 Principali norme civilistiche Art c.c. - Criteri di valutazione n. 1) Le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi. 5 Principali norme civilistiche Relazione Ministeriale all art «Quanto al costo di produzione, si stabilisce che oltre ai costi direttamente imputabili al prodotto esso può comprendere anche i costi cosiddetti di indiretta imputazione, per la quota che ragionevolmente possa essere imputata al prodotto: deve trattarsi naturalmente di costi di competenza del periodo di fabbricazione, il quale deve essere considerato concluso dal momento in cui il bene è oggettivamente utilizzabile (ciò ad evitare che vengano capitalizzate anche quote di costi generali relativi a tempi successivi, con la giustificazione che il prodotto, di fatto, non è stato ancora utilizzato)». 6

4 Principali norme civilistiche La formula «può comprendere» non intende attribuire ai redattori del bilancio una facoltà di scelta arbitraria, ma si riferisce alla ragionevole applicazione della discriminalità tecnica, in relazione alla specifica situazione produttiva, in conformità al principio generale della «rappresentazione veritiera e corretta». 7 Principali norme civilistiche n. 10) Il costo dei beni fungibili può essere calcolato col metodo della media ponderata o con quelli «primo entrato, primo uscito» o: «ultimo entrato, primo uscito»; se il valore così ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell esercizio, la differenza deve essere indicata, per categoria di beni, nella nota integrativa. 8

5 Principali norme civilistiche Art. 2423, 4 comma c.c.: si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell esercizio, anche se conosciuti dopo la chiusura di questo. Art. 2429, 2 comma c.c.: il Collegio Sindacale deve riferire all assemblea.., con particolare riferimento all esercizio della deroga di cui all art. 2423, 4 comma. 9 Principali norme civilistiche In sostanza: a) non possono essere effettuate riduzioni arbitrarie del valore del magazzino, in quanto contrarie ai requisiti di rappresentazione veritiera e corretta (art. 2423) e a quelli di evidenza e verità degli utili conseguiti e delle perdite subite" (art. 2217); b) in caso di minor valore corrente, rispetto al costo di acquisto o di produzione, occorre svalutare il magazzino: tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci, se sono venuti meno i motivi; c) per evitare la mancata evidenza di riserve occulte, se il valore FIFO o LIFO o media ponderata è inferiore al costo corrente, la differenza deve essere indicata nella nota integrativa. 10

6 Principali norme civilistiche Art c.c. - Contenuto della nota integrativa n. 1) I criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore e nella conversione dei valori non espressi all origine in moneta avente corso legale nello Stato. Occorre quindi precisare per le rimanenze sia il metodo di valutazione seguito, sia le metodologie per la formazione del costo, sia i criteri per la determinazione delle rettifiche di valore. 11 Principali norme civilistiche Art n. 12): Le attrezzature industriali e commerciali, le materie prime, sussidiarie e di consumo, possono essere iscritte nell attivo ad un valore costante qualora siano costantemente rinnovate, e complessivamente di scarsa importanza in rapporto all attivo di bilancio, sempreché non si abbiano variazioni sensibili nella loro entità, valore e composizione. Attenzione: la Direttiva Europea 34, recepita con Decreto del Consiglio dei Ministri del 6 agosto 2015 ha abolito questa possibilità. La nuova normativa sarà in vigore per i bilanci con chiusura 31 dicembre

7 Principi contabili: ITA GAAP vs. IAS/IFRS Normativa di riferimento: Principi italiani: OIC 13 IFRS: IAS 2 NON sussistono differenze sostanziali, ad esclusione: Applicabilità LIFO (solo in ITA GAAP) Alcune disclosures 13 Elementi costitutivi (IAS 2) Criterio generale Il passaggio della sostanzialità dei rischi (e quindi non solo formale) e dei benefici associati ai beni in giacenza, determina l inclusione o meno di un bene nelle rimanenze di magazzino. Il passaggio del titolo di proprietà avviene di solito per i beni mobili alla data di spedizione o di consegna, secondo le modalità contrattuali dell acquisto ed in base al trasferimento dei rischi dal punto di vista sostanziale. Per i beni immobili assume invece rilevanza la data di stipulazione dell atto di compravendita. 14

8 Elementi costitutivi (IAS 2) Vi rientrano pertanto: beni fisicamente esistenti nei magazzini e nelle aree di produzione dell azienda (escluse le merci in deposito, in prova, in visione, in c/lavorazione, ecc.); beni in viaggio acquistati (quando l impresa ne ha acquisito il titolo di proprietà); beni in viaggio venduti (quando l impresa non ha ancora trasferito il titolo di proprietà ai terzi); beni di proprietà dell impresa presso terzi. 15 Elementi costitutivi (IAS 2) Comprendono: Materie prime, sussidiarie e di consumo Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati Prodotti finiti e merci 16

9 Rilevazione delle quantità da valorizzare Prima della valutazione è necessario procedere ad un accurata rilevazione delle quantità. Può avvenire: - per conta fisica (o inventario fisico); - attraverso un sistema affidabile di scritture contabili di magazzino (rilevazioni permanenti di magazzino); la rilevazione permanente va testata sulla base della conta fisica, da effettuarsi almeno una volta all anno alla chiusura dell esercizio o a data diversa, anche a rotazione. 17 Qual è il principio generale di valutazione delle rimanenze? PC-OIC-13 IAS 2 Le rimanenze devono essere valutate al minore tra: Costo di acquisto o di produzione e Valore di realizzo desumibile dall'andamento del mercato Si definisce valore di realizzo: - Il costo di sostituzione per le materie prime e sussidiarie e i semilavorati acquistati necessari per la fabbricazione dei prodotti finiti; - Il valore netto di realizzo per le merci, i prodotti finiti, i semilavorati di produzione e i prodotti in corso di lavorazione. Le rimanenze devono essere valutate al minore tra: Costo delle rimanenze e Valore netto di realizzo Si definisce valore netto di realizzo: - Il prezzo di vendita stimato nel normale svolgimento dell'attività al netto dei costi stimati di completamento, nonché di quelli stimati necessari per realizzare la vendita. 18

10 Che cosa si intende per costo di acquisto o produzione? PC-OIC-13 IAS 2 Costo di acquisto o di produzione e Valore di realizzo desumibile dall'andamento del mercato Costo di acquisto + oneri accessori: Beni per la rivendita e da trasformare Costo di fabbricazione Beni trasformati e in trasformazione Il costo delle rimanenze comprende tutti i costi di acquisto, di trasformazione e gli altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali. Costo delle rimanenze Costo di acquisto Costi di trasformazione Altri costi 19 Che cosa si intende costo di acquisto? PC-OIC-13 IAS 2 Il costo di acquisto delle rimanenze comprende: Il prezzo effettivo di acquisto. Gli oneri accessori: spese di trasporto; dogana; altre spese imputabili al materiale. Il costo di acquisto delle rimanenze comprende: Prezzo di acquisto. Dazi d'importazione e altre tasse non recuperabili. Costi di trasporto e movimentazione. Altri costi attribuibili all'acquisto. Resi, sconti, abbuoni e premi? Si portano in diminuzione dei costi. Gli sconti di cassa sono accreditati al conto economico fra gli "Altri proventi finanziari". Sconti commerciali, resi e altre voci simili sono dedotti nella determinazione dei costi di acquisto. 20

11 Che cosa si intende per costo di fabbricazione/trasformazione? PC-OIC-13 IAS 2 Per costo di fabbricazione si intende: Costo di acquisto + Le pure spese industriali di produzione o di trasformazione Esso comprende tutti i costi diretti ed indiretti per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto relativa al periodo di fabbricazione e fino al momento in cui il bene può essere utilizzato. Il costo di trasformazione delle rimanenze include: Costi direttamente correlati alle unità prodotte. Spese generali di produzione fisse e variabili. 21 Come si attribuiscono alle rimanenze i costi generali di produzione? PC-OIC-13 IAS 2 Le spese generali di produzione si attribuiscono con criteri rispondenti alle caratteristiche peculiari del processo produttivo dell'impresa. Esse sono distribuite su prodotti usando: percentuali prefissate basate su un previsto volume di spese relative ad un livello normale di produzione; sulla base dei dati consuntivi, nel qual caso, va tenuta presente la capacità produttiva normale. I costi generali fissi di produzione (es. ammortamenti) si attribuiscono: sulla base della normale capacità produttiva; può essere utilizzato il livello effettivo di produzione qualora questo approssimi la normale capacità produttiva. I costi generali variabili di produzione (es. manodopera e materiali) possono essere attribuiti sulla base dell'utilizzo effettivo dei mezzi di produzione, nel caso in cui questo approssimi la normale capacità produttiva. 22

12 Cosa si intende per normale capacità produttiva e come avviene l'attribuzione? PC-OIC-13 IAS 2 La normale capacità produttiva è la potenzialità dell'impianto a produrre con ragionevoli livelli di efficienza indipendentemente dalla disponibilità degli ordini. Essa è inferiore alla capacità massima teorica in quanto sconta la deduzione dei tempi dei fermi per ripartizione e per altre cause di interruzione non prevedibili. Il mancato raggiungimento in un esercizio del livello di produzione normale è un componente negativo di reddito che non può essere differito all'esercizio successivo. La normale capacità produttiva rappresenta la produzione che mediamente si prevede di realizzare durante un numero di esercizi o periodi stagionali in circostanze normali, tenuto conto della perdita di capacità derivante dalla manutenzione pianificata. L'ammontare dei costi attribuito a ciascuna unità non aumenta in conseguenza di una bassa produzione o inattività degli impianti. Le spese generali non attribuite sono rilevate come costo nell'esercizio in cui sono sostenute. 23 Quali sono gli altri costi attribuibili? PC-OIC-13 IAS 2 Gli altri costi sono le altre spese direttamente imputabili al costo del materiale e rientrano nel concetto di accessorietà al costo di acquisto. Sono escluse dal costo delle rimanenze: le spese generali amministrative; i costi di distribuzione; le spese di ricerca e sviluppo. Le spese di progettazione sostenute per specifici ordini di clienti sono rimanenze? Gli altri costi sono inclusi nel costo delle rimanenze solo se vengono sostenuti per portarle nel luogo e nelle condizioni attuali. Esempio: costo di progettazione di prodotti per specifici clienti. Sono esempi di costi esclusi: le spese di vendita; le spese generali amministrative; i costi di magazzinaggio. Sì: costituiscono costi di commessa. 24

13 Gli oneri finanziari costituiscono costo delle rimanenze? PC-OIC-13 Nel determinazione del costo delle rimanenze, gli oneri finanziari, come regola generale, sono esclusi. La capitalizzazione degli oneri finanziari è effettuata quando il tempo che intercorre tra l'esborso dei fondi al fornitore e il momento in cui il bene è pronto per l'uso è significativo. Gli interessi relativi all'acquisizione ordinaria di beni sono di norma esclusi dalla capitalizzazione. Il limite alla capitalizzazione è rappresentato dal valore recuperabile del bene. Il nuovo principio non sembrerebbe fare alcun riferimento: alla specificità del finanziamento, ammettendo i finanziamenti generici; all'autoproduzione delle rimanenze, ammettendo gli anticipi a fornitori per l'acquisto; al presupposto dell'effettivo sostenimento, nell'esercizio, dell'onere finanziario. 25 Gli oneri finanziari costituiscono costo delle rimanenze? IAS 2 Gli oneri finanziari non devono essere inclusi nel costo delle rimanenze, a meno che non ricorrano i presupposti per l'applicazione dello IAS 23. IAS 23 Devono essere capitalizzati solo gli oneri finanziari effettivamente sostenuti nell'esercizio direttamente imputabili alla costruzione o alla produzione di un "eligible asset". Non si parla di "eligible asset" in relazione a: le rimanenze di beni che al momento dell'acquisto sono pronti per l'utilizzo o per la vendita; le rimanenze realizzate, o diversamente prodotte, in un breve periodo di tempo; le rimanenze realizzate, o diversamente prodotte, in grandi quantità in modo ripetitivo, anche se necessitano di un consistente periodo di tempo per essere pronte per la vendita. 26

14 Come si determina il costo storico/costo delle rimanenze? PC-OIC-13 IAS 2 Per la determinazione del costo sono previsti quattro metodi alternativi: Specifica identificazione del costo FIFO: first in, first out Costo medi ponderato LIFO: last in, first out Il costo delle rimanenze di beni che non sono normalmente fungibili e delle merci e dei servizi prodotti destinati a specifici progetti: deve essere attribuito sulla base dei costi specifici relativi ai vari elementi che compongono le rimanenze. Nel caso di beni fungibili, il costo delle rimanenze deve essere attribuito usando uno dei due seguenti metodi: FIFO: first in, first out Costo medio ponderato 27 Il valore netto di realizzo Cosa si intende per valore non recuperabile? Le rimanenze sono danneggiate o diventate obsolete Il costo delle rimanenze si dice non essere recuperabile se: I prezzi di vendita sono diminuiti I costi per il completamento sono aumentati I costi per realizzare la vendita sono aumentati 28

15 Metodi di determinazione del costo Costo specifico Questo metodo identifica i singoli beni acquistati con i relativi costi (questo criterio può essere adottato solo se le voci delle rimanenze non sono intercambiabili). 29 Metodi di determinazione del costo FIFO (First In, First Out) La valutazione delle rimanenze di magazzino al FIFO consente che si assegnino prima gli ultimi costi sostenuti per le ultime quantità acquisite nell esercizio a corrispondenti quantità in giacenza; poi i penultimi costi sostenuti per le penultime quantità acquisite, e così via fino a coprire tutte le quantità in giacenza. 30

16 Metodi di determinazione del costo FIFO (First In, First Out) 31 Metodi di determinazione del costo FIFO - Esempio di calcolo Data Operazione Quantità P. U. Importo 01-gen Giacenza iniziale , ,20 10-feb (1 ) carico ,27 805,80 14-apr (2 ) carico ,28 568,20 10-giu (3 ) carico , ,80 Totale ,00 10-set Scarico = G.I. 0, , (1 ) 0,27-134,30 10-ott (4 ) carico ,29 289,20 11-nov Scarico = (1 ) 0,27-671, (2 ) 0,28-142,05 31-dic Totale , ,15 32

17 Metodi di determinazione del costo LIFO (Last In, First Out NON ammesso dagli IAS/IFRS) Si ipotizza che gli acquisti o le produzioni più recenti siano i primi a essere venduti, di conseguenza si ipotizza che restino in magazzino le quantità relative agli acquisti o alle produzioni più remote, valutate pertanto al costo di tali acquisti o produzioni. 33 Metodi di determinazione del costo LIFO (Last In, First Out NON ammesso dagli IAS/IFRS): 34

18 Il metodo del LIFO ha 2 varianti: Continuo: ogni scarico è valorizzato in base ai costi delle ultime quantità acquistate. A scatti: non permette di ottenere risultati definitivi quando è applicato nel corso dell esercizio per la valorizzazione degli scarichi del magazzino. 35 Metodi di determinazione del costo LIFO - Esempio di calcolo Data Operazione Quantità P.U. Importo 01-gen Giacenza iniziale , ,20 10-feb (1 ) carico ,27 805,80 14-apr (2 ) carico ,28 568,20 10-giu (3 ) carico , ,80 Totale ,00 10-set Scarico = (3 ) 0, , (2 ) 0,28-568, (1 ) 0,27-134,30 Totale ,70 10-ott (4 ) carico ,29 289,20 11-nov Scarico = (4 ) 0,29-289, (1 ) 0,27-537,20 31-dic Totale , ,50 36

19 Costo medio ponderato I beni omogenei, ma acquistati o prodotti in periodi diversi e con costi diversi, vengono valutati ad un costo che rappresenta la media ponderata. Le quantità prodotte o acquistate non sono più individualmente identificabili e fanno parte di un insieme in cui i beni sono ugualmente disponibili. 37 Il costo medio può essere ponderato: Per movimento: il costo medio viene ricalcolato dopo ogni singolo acquisto e gli scarichi dal magazzino vengono valorizzati con il costo medio ponderato calcolato dopo l ultimo acquisto effettuato. Per periodo: alle quantità ed ai costi in inventario all inizio del periodo si aggiungono gli acquisti o la produzione di un periodo e si determinano i costi ponderati alla fine del periodo stesso. 38

20 Metodi di determinazione del costo CMP per movimento - esempio di calcolo Data Operazione Quantità P. U. Importo C.M. 01-gen Giacenza iniziale , ,20 0, feb 1 carico ,27 805,80 Progressivo ,00 0, apr 2 carico ,28 568,20 Progressivo ,20 0, giu 3 carico , ,80 Progressivo ,00 0,2679 (a) 10-set Scarico = (a) 0, ,35 Progressivo ,65 0, ott 4 carico ,29 289,20 Progressivo ,85 0,2701 (b) 11-nov Scarico = (b) 0, ,30 31-dic Totale ,55 0, Metodi di determinazione del costo CMP per periodo - esempio di calcolo Data Operazione Quantità P. U. Importo C.M. 01-gen G.I , ,20 10-feb 1 carico ,27 805,80 14-apr 2 carico ,28 568,20 10-giu 3 carico , ,80 10-ott 4 carico ,29 289,20 Progressivo ,20 0,2692 Scarichi , ,40 31-dic Totale ,80 0,

21 Formule di determinazione del costo consentite dallo IAS 2 Il metodo FIFO FIFO (first in, first out) Costo medio ponderato I beni di magazzino acquistati o prodotti per primi sono anche i primi ad essere venduti. Si assume che alla fine del periodo i beni in giacenza siano gli ultimi ad essere acquistati o prodotti. 41 Il metodo del Costo medio ponderato FIFO (first-in, first-out) Costo medio ponderato Il costo di ciascun bene è pari alla media ponderata del costo di beni simili in giacenza all'inizio del periodo e il costo di beni simili acquistati o prodotti nell'esercizio. La media può essere calcolata su base periodica o quando si riceve ogni ulteriore spedizione. 42

22 Applicazione del principio del minore tra costo e valore netto di realizzo In cosa consiste tale principio? Quando il costo delle rimanenze supera il valore che si prevede di realizzare dalla loro vendita o dal loro uso occorre svalutare fino al valore netto di realizzo La valutazione del valore netto di realizzo va effettuata in ciascuna chiusura contabile. L'ammontare della svalutazione deve essere stornato quando cessano di esistere le circostanze che precedentemente avevano causato una svalutazione al di sotto del costo delle rimanenze. 43 Esposizione in bilancio ed informazioni da fornire nella nota integrativa: Il principio generale di valutazione ed il metodo del costo adottato (MP, FIFO, LIFO, CS). Criteri adottati per la svalutazione al valore di mercato, distinguendo tra quelle obsolete e quelle a lento rigiro. Qualsiasi gravame (es. pegno) relativo alle rimanenze di magazzino. Eventuale cambiamento dei metodi di valutazione con il relativo effetto sul conto economico eventuali interessi inclusi nei costi delle rimanenze. 44

23 Qualche esempio - Quando "scaricare" il magazzino? Data fattura (*) Termini di consegna Data ritiro spedizioniere Luogo consegna Mezzo di trasporto Importo '000 Eccezione di cut-off 28/12/14 28/12/14 24/12/14 28/12/14 Franco magazzino venditore Franco magazzino compratore Franco magazzino compratore Franco magazzino venditore 31/12/14 Londra Truck NO 31/12/14 Mosca Truck SI 24/12/14 Catania Truck NO 2/1/15 Milano Truck SI (*) Coincide con data scarico magazzino Attenzione: "scaricare" il magazzino significa contabilizzare a conto economico il ricavo di vendita e, quindi, il margine relativo ai beni venduti!! 45

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