A cura dei docenti di Bilancio
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1 Scuola praticanti dottori commercialisti La valutazione delle rimanenze di magazzino secondo il Codice Civile A cura dei docenti di Bilancio 22 settembre 2014 E vietata la riproduzione totale o parziale
2 Inquadramento del problema Il processo produttivo è composto da una serie continua di cicli tecnici che, nel caso delle imprese industriali, prevedono la trasformazione dei fattori produttivi acquistati in prodotti finiti. Tali cicli difficilmente coincidono con il periodo amministrativo per cui alla chiusura dell esercizio residuano materie non ancora utilizzate, prodotti in corso di lavorazione non ancora ultimati, merci e prodotti finiti non ancora venduti PERTANTO per rispettare il principio di competenza economica (correlazione tra costi sostenuti e ricavi di vendita), è necessario procedere all inventario dei beni fisicamente disponibili nei magazzini e nei depositi utilizzati dall azienda, attribuire loro un valore e contabilizzare un componente positivo di reddito (le rimanenze finali) con contropartita alle attività di stato patrimoniale.
3 Formazione delle diverse tipologie di giacenze a) Rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo, semilavorati d acquisto. b) Rimanenze di semilavorati di produzione o prodotti in corso di lavorazione. c) Rimanenze di prodotti finiti
4 Le rimanenze di magazzino a bilancio STATO PATRIMONIALE Art Codice Civile C) Attivo circolante: I Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci 5) acconti 4
5 Beni destinati ad essere fisicamente incorporati nel prodotto Beni da incorporare nel prodotto che non possono essere venduti separatamente Le rimanenze di magazzino a bilancio Art Codice Civile C) Attivo circolante: I Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci Beni necessari alla produzione, incorportati nel prodotto finito ma di importanza secondaria. Beni consumati nel corso della lavorazione Beni da incorporare nel prodotto ma che possono essere venduti separatamente 5) acconti Beni che scaturiscono dalla conclusione del processo produttivo e sono destinati alla vendita Beni acquistati dalle imprese commerciali e destinati alla rivendita 5
6 Le rimanenze di magazzino a bilancio Art Codice Civile C) Attivo circolante: I Rimanenze: Beni che esprimono processi produttivi non ancora conclusi generalmente realizzati a seguito di commesse 1) materie prime, sussidiarie e di consumo 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 3) lavori in corso su ordinazione 4) prodotti finiti e merci 5) acconti Gli acconti versati ai fornitori vanno esposti in bilancio insieme alle voci relative ai beni cui essi si riferiscono 6
7 Le rimanenze di magazzino a bilancio CONTO ECONOMICO Art Codice Civile A) valore della produzione omissis 2) Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) Variazione delle rimanenze dei lavori in corso su ordinazione omissis B) COSTO DELLA PRODUZIONE omissis 11) Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7
8 Le rimanenze di magazzino a bilancio CONTO ECONOMICO Dalla lettura del conto economico sono desumibili i concetti di: Valore della produzione: Ricavi delle vendite + Rimanenze finali di prodotti - Rimanenze iniziali di prodotti = Valore della produzione produzione complessiva realizzata nel corso del periodo amministrativo, indipendentementemente dal fatto che la stessa sia stata negoziata e venduta Consumi: Costo delle merci e delle materie + Rimanenze iniziali di merci e materie - Rimanenze finali di merci e materie = Consumi valore dei beni effettivamente utilizzati nella produzione nel corso dell esercizio 8
9 Le rimanenze di magazzino a bilancio CONTO ECONOMICO alcuni esempi 1/2: Prodotti finiti (A Valore della produzione) RF > RI Rimanenze iniziali 100 Rimanenze finali 120 Variazione a conto economico + 20 Prodotti finiti (A Valore della produzione) RF < RI Rimanenze iniziali 100 Rimanenze finali 90 Variazione a conto economico
10 Le rimanenze di magazzino a bilancio CONTO ECONOMICO alcuni esempi 2/2: Materie prime (B Costo della produzione) RF < RI Rimanenze iniziali 100 Rimanenze finali 90 Variazione a conto economico + 10 Materie prime (B Costo della produzione) RF > RI Rimanenze iniziali 100 Rimanenze finali 120 Variazione a conto economico
11 Come posso valutare le rimanenze di magazzino? Ricavo presunto Costi da sostenere Costi sostenuti Utile in formazione (300) (700) 200 RICAVO NETTO PRESUNTO SCISSIONE DEL MARGINE COSTO Ricavo presunto Costi da sostenere Ricavo netto presunto Costi sostenuti + % Utile in formazione % di 200 = Costi sostenuti: 700 Valore delle rimanenze 900 Valore delle rimanenze 840 Valore delle rimanenze 700
12 Cosa accade se il margine in formazione è negativo? Ricavo presunto Costi da sostenere Costi sostenuti Margine in formazione (600) (700) -100 COSTO Costi sostenuti: 700 Valore delle rimanenze = 700 SCISSIONE DEL MARGINE Costi sostenuti - % perdita in formazione ,85% di -100 Valore delle rimanenze = 646,15 RICAVO NETTO PRESUNTO Ricavo presunto Costi da sostenere Ricavo netto presunto Valore delle rimanenze = (600) 600
13 I criteri di valutazione: confronto COSTO non rispetta il principio della competenza SCISSIONE DEL MARGINE rispetta il principio della competenza RICAVO NETTO PRESUNTO non rispetta il principio della competenza rispetta il principio della prudenza nel caso di margine in formazione positivo non rispetta il principio della prudenza riflette la natura delle rimanenze, espressione di processi produttivi a cavallo tra due esercizi non rispetta il principio della prudenza rispetta il principio della prudenza, nel caso di margine in formazione negativo
14 ART CC VALORE DI ISCRIZIONE... omissis 9) le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il n. 1), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione; 14
15 ART CC Minore tra costo e mercato VALORE DI MERCATO confronto VALORE DI COSTO MINORE TRA COSTO E VALORE DI MERCATO IL LEGISLATORE VUOLE EVITARE CHE IN BILANCIO VENGANO ESPOSTI VALORI SUPERIORI A QUELLI CHE L IMPRESA POTREBBE EFFETTIVAMENTE REALIZZARE (principio della prudenza)
16 nel secondo gli IAS/IFRS Valore delle rimanenze Il minore tra il costo, sostenuto per produrlo o acquisirle, e il valore netto di realizzo delle medesime Non vi sono divergenze con le disposizioni del codice civile 16
17 ART CC VALORE DI ISCRIZIONE... omissis 9) le rimanenze, i titoli e le attivitàfinanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il n. 1), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione; 1) le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Puòcomprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momento dal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi. 17
18 IL COSTO DEI BENI IN RIMANENZA scelta della configurazione di costo costo di acquisto costo di produzione Materie prime Materie sussidiarie e di consumo Semilavorati d acquisto e merci Prodotti finiti Semilavorati di produzione Prodotti in corso di lavorazione
19 ART CC VALORE DI ISCRIZIONE COSTO D ACQUISTO Il costo di acquistoèdato dalla somma del prezzo d acquisto e di oneri accessori, cioèdi tutti i costi sostenuti per poter disporre del bene nel luogo e nello stato in cui si trova, quali ad esempio spese di sdoganamento, di trasporto, di imballaggio eccetera. Ilcosto d acquisto deve essere esposto a bilancio al netto di resi, sconti e abbuoni passivi. 19
20 ART CC VALORE DI ISCRIZIONE... omissis 9) le rimanenze, i titoli e le attivitàfinanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il n. 1), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione; 1) le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione e fino al momentodal quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso terzi. 20
21 ART CC VALORE DI ISCRIZIONE COSTO DI PRODUZIONE Il costo di produzione si determina sommando al costo delle materie prime tutti gli oneri di diretta imputazione al bene valutato (es: materiale sussidiario e di consumo, stipendi della manodopera diretta e cosívia) piùaltri costi per la quota ragionevolmente imputabile. Costi che concorrono all ottenimento del prodotto in congiunzione con altri (es: oneri relativi al personale di produzione, forza motrice, manutenzioni e quote di ammortamento cespiti). 21
22 Gli oneri da includere nel COSTO DI PRODUZIONE COSTI DIRETTI COSTI INDIRETTI Costo materiali utilizzati Costo manodopera diretta Semilavorati Imballaggi Costi relativi a licenze di produzione Costo manodopera indiretta Ammortamenti dei cespiti destinati alla produzione Manutenzioni e riparazioni Materiali di consumo Altre spese effettivamente sostenute per la lavorazione dei prodotti
23 ART CC VALORE DI ISCRIZIONE COSTO DI PRODUZIONE Tra i costi ragionevolmente imputabili non rientrano le spese generali e le spese amministrative, in quanto non afferiscono direttamente al processo produttivo. Sono inoltre da escludere le spese commerciali in quanto relative esclusivamente all aspetto distributivo. 23
24 Alcune classificazioni dei costi Per natura Per possibilità di misurazione NO Costi di produzione Costi commerciale Costo dei materiali utilizzati Costo della manodopera Costi di produzione Costi generali Costi diretti di produz. Costi indiretti di produz. COSTO INDUSTRIALE NO Costi amministrativi COSTO DIRETTO INDUSTRIALE COSTO PIENO INDUSTRIALE
25 Esempio di calcolo della capacità normale DATI ORE a) Numero di giorni lavorati 250 b) Numero di ore giornaliere 8 c) Numero di unità produttive installate in azienda 4 Totale (a*b*c) Dati statistici - fermi macchine riparazioni interruzioni di controllo cambiamento del personale -200 Capacità produttiva normale 6.900
26 Esempio Capacità produttiva normale : unità; Produzione effettiva: ipotesi 1 = unità Ipotesi 2 = unità Costi variabili diretti (unitari): 12 Costi indiretti industriali : ) VALUTAZIONE AL COSTO DIRETTO DI FABBRICAZIONE: 12 (il livello di produzione è ininfluente) 2)VALUTAZIONE AL CP EFFETTIVO ipotesi 1 (ipotesi produzione di pezzi): 12 + ( /10.526) = ,00 = 31,00 3) VALUTAZIONE AL CP EFFETTIVO ipotesi 2 (ipotesi produzione di pezzi): 12 + ( /8.000) = ,00 = 37,00 4) VALUTAZIONE AL CP STANDARD (riferimento a quantità normali ): 12 + ( /10.000) = ,00 = 32,00 ATTENZIONE: Con valutazione al COSTO PIENO EFFETTIVO, diminuendo i volumi di produzione, aumenta il valore delle rimanenze di prodotti finiti (invenduto) e si spostano costi fissi dall esercizio in chiusura a quello successivo!!! 26
27 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO... omissis 10) il costo dei beni fungibili può essere calcolato col metodo della media ponderatao con quelli primo entrato, primo uscito o ultimo entrato, primo uscito ; se il valore cosìottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell esercizio, la differenza deve essere indicata, per categoria di beni, nella nota integrativa; NOTA: non si esclude la possibilitàdi valutare al costo specifico; si tratta di un ipotesi prevista implicitamente dal legislatore per i beni non fungibili. 27
28 ART CC METODO DI CALCOLO Costo medio ponderato Ipotesi: le unità di un bene acquistato o prodotto fanno parte di un insieme in cui i singoli acquisti e le singole produzioni non sono più identificabili ma sono tutti ugualmente disponibili. d acquisto di periodo per movimento media ponderata di tutti i movimenti in entrata, escluse le rimanenze iniziali (non contemplato dai OIC) media ponderata di tutti i movimenti in entrata, incluse le rimanenze iniziali costo medio calcolato dopo ogni singolo acquisto. Ogni uscita èvalorizzata al costo medio 28
29 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO Costo medio ponderato di periodo Operazione Quantità Costo unitario Importo totale Rimanenze iniziali Acquisto Rimanenze 20 Vendita Rimanenze 10 Acquisto Rimanenze 30 Acquisto Rimanenze finali 45 Costo medio ponderato di periodo = (5*10)+(15*15)+(20*10)+(15*15) = 12,73 ( ) Valore rimanenze finali = 45 * 12,73 = 572,73 29
30 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO Costo medio ponderato d acquisto Operazione Quantità Costo unitario Importo totale Rimanenze iniziali Acquisto Rimanenze 20 Vendita Rimanenze 10 Acquisto Rimanenze 30 Acquisto Rimanenze finali 45 Costo medio ponderato d acquisto = (15*15)+(20*10)+(15*15) = 13 ( ) Valore rimanenze finali = 45 * 13 =
31 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO Costo medio ponderato per movimento Operazione Quantità Costo unitario Costo medio Importo totale Rimanenze iniziali Acquisto Rimanenze 20 13,75 Vendita ,75-137,5 Rimanenze 10 13,75 137,5 Acquisto Acquisto Rimanenze finali 45 Costo medio ponderato per movimento = (10*13,75)+(20*10)+(15*15) = 12,5 45 Valore rimanenze finali = 45 * 12,5 = 562,5 31
32 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO FIFO (first in first out) Ipotesi: le prime quantità entrate nel magazzino sono le prime a uscire. Le quantità in giacenza al termine del periodo sono pertanto costituite dagli acquisti più recenti. Operazione Quantità Costo unitario Importo totale 1 Acquisto 200 1, Acquisto 250 1, Vendita Acquisto 100 1, Vendita Rimanenze finali 150 Valore rimanenze finali con logica FIFO = (100 * 1,15) + (50 * 1,10) =
33 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO LIFO (last in first out) Ipotesi: le quantità acquistate o prodotte più di recente sono le prime ad uscire dal magazzino. di periodo continuo a scatti sono state scaricati per primi gli ultimi beni acquistati o prodotti; le giacenze di magazzino sono composte da beni entrati in magazzino in tempi remoti la logica LIFO viene applicata ad ogni singolo movimento, in questo modo si segue il flusso fisico delle merci la combinazione fra criterio LIFO e costo medio ponderato origina molteplici «fasce lifo» 33
34 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO LIFO di periodo Data Quantità Costo unitario Rimanenze iniziali feb mar apr ott dic Rimanenze finali 300 Valore rimanenze finali con logica LIFO di periodo = (150 x 20) + (150 x 35) = Il LIFO di periodo ignora i prelievi. Attenzione, tale ipotesi conduce a risultati assurdi! Poiché a fine anno risultano a magazzino le Rim.Iniz. e l acquisto di febbraio, significa che in OTTOBRE si è venduto ciò che si è acquistato in DICEMBRE.. 34
35 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO LIFO continuo Data Quantità Costo unitario Importo totale Calcoli 1 Acquisto Acquisto Rimanenze (20*10)+(15*12) Vendita (15*12+15*10) Rimanenze 5 50 (5*10) 3 Acquisto Rimanenze (5*10+40*15) Vendita (30*15) Rimanenze finali (5*10)+(10*15) Valore rimanenze finali con logica LIFO continuo = 5x x15 = 200 (valore unitario: 200 : 15 = 13,33) 35
36 ART CC METODO DI CALCOLO del COSTO STORICO LIFO a scatti Ipotesi: stratifica le rimanenze considerandole separatamente per esercizio di formazione. TRE SITUAZIONI quantità fisiche finali > quantità fisiche iniziali quantità fisiche finali < quantità fisiche iniziali quantità fisiche finali = quantità fisiche iniziali Data R.F. C.m.p. d acquisto unitario LIFO a scatti x 30 1,10 30*1,10 = x ,15 (30*1,10)+(20*1,15)= x ,12 (25 * 1,10)= 27, x ,20 27,5 + (2*1,20) = 29,9 Valore rimanenze finali con logica LIFO a scatti = (25 * 1,10) + (2 *1,20) = 29,9 36
37 I metodi di calcolo dei costi per i beni fungibili secondo gli IAS/IFRS - differenze Gli IAS/IFRS ammettono solo i metodi: FIFO costo medio ponderato per movimento 37
38 ART CC CONFRONTO CON IL VALORE DI MERCATO... omissis 9) le rimanenze, i titoli e le attivitàfinanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il n. 1), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione; PRINCIPIO DELLA PRUDENZA 38
39 ART CC CONFRONTO CON IL VALORE DI MERCATO COSA SIGNIFICA VALORE DI MERCATO COSTO DI SOSTITUZIONE per materie prime e sussidiarie ed i semilavorati d acquisto VALORE NETTO DI REALIZZO per le merci, i prodotti finiti, i semilavorati di produzione ed i prodotti in corso di lavorazione Il costo di sostituzione rappresenta il costo con il quale, in normali condizioni di gestione, una determinata voce in magazzino può essere riacquistata o riprodotta. (PC-OIC-n.13) Il valore netto di realizzo rappresenta il prezzo di vendita nel corso della normale gestione (ossia di una impresa in funzionamento), al netto dei costi di completamento e delle spese dirette di vendita che possono ragionevolmente prevedersi. 39
40 ART CC CONFRONTO CON IL VALORE DI MERCATO Il valore di mercato Costo di sostituzione materie prime sussidiarie di consumo Valore di realizzazione (valore di mercato) Valore netto di realizzo semilavorati di acquisto prodotti finiti semilavorati di produzione
41 ART CC CONFRONTO CON IL VALORE DI MERCATO Il costo di sostituzione e il valore netto di realizzo da prendere in considerazione sono solitamente quelli determinabili alla data di chiusura dell esercizio. Occorre peraltro valutare attentamente se tale riferimento temporale consenta di pervenire a valori attendibili, tenendo conto di quanto accaduto tra la data di chiusura del periodo amministrativo e la data di redazione del bilancio.
42 ART CC VARIAZIONE NEL VALORE DEL MAGAZZINO... omissis 9) le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il n. 1), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione; 42
43 Valutazione secondo c.c. : lavori su ordinazione Art c.c., c.1, n.11: i lavori in corso su ordinazione possono essere iscritti sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza. Il c.c. offre quindi la possibilità di effettuare la valutazione della commessa in via di esecuzione optando tra due criteri alternativi: CRITERIO DELLA COMMESSA COMPLETATA CRITERIO DELLA SCISSIONE del MARGINE 43
44 Valutazione secondo c.c. : lavori su ordinazione Il criterio della commessa completata Le rimanenze di lavori in corso su ordinazione sono valutate al costo pieno industriale, differendo i margini positivi fino al completamento della commessa. In altri termini: i lavori in corso su ordinazione sono valutati al minore tra costo e valore di mercato; il margine della commessa è iscritto in bilancio (e dunque imputato al reddito d esercizio) soltanto quando il contratto è stato completato e quindi le opere sono state ultimate, consegnate al committente e da questi accettate poiché conformi all ordine; CONTO ECONOMICO: in dare sono contabilizzati i costi sostenuti (con contropartita a Debito vs Fornitori) in avere le rimanenze, valutate al costo STATO PATRIMONIALE: in dare sono contabilizzate le rimanenze, valutate al costo in avere gli acconti ricevuti (con contropartita a Banca) 44
45 Valutazione secondo c.c. : lavori su ordinazione Il criterio della scissione del margine Il margine di commessa è riconosciuto di esercizio in esercizio via via che si forma, venendo rilevato in funzione dell avanzamento dell attività produttiva. Dunque, esso è iscritto in bilancio negli esercizi in cui la commessa è prodotta; - tale criterio è sempre preferibile, specialmente in presenza di commesse di lunga durata, di ammontare rilevante, che impegnano notevolmente l'impresa - il risultato economico della fornitura deve poter essere stimato con attendibilità (deve esistere un vincolo contrattuale tra le parti in merito al corrispettivo) CONTO ECONOMICO: in dare sono contabilizzati i costi sostenuti (con contropartita a Debito vs Fornitori) in avere le rimanenze, valutate al costo + quota del margine in formazione STATO PATRIMONIALE: in dare sono contabilizzate le rimanenze in avere gli acconti ricevuti (con contropartita a Banca) 45
46 Valutazione secondo c.c. : lavori su ordinazione ESEMPIO 1 La società Edilbeta S.p.A. ha ottenuto l appalto per la realizzazione di un complesso residenziale. Il progetto ha durata pluriennale ed il ricavo presunto ammonta a 400. I costi direttamente attribuibili al cantiere ammontano a 300 di cui: sostenuti al primo anno sostenuti nel secondo esercizio - 50 sostenuti nel terzo esercizio L azienda sostiene spese generali e amministrative pari a 10 in ogni esercizio. A fronte del lavoro prestato Edilbeta ottiene i seguenti acconti (per semplicità si esclude l IVA): - 90 al primo anno nel secondo esercizio nel terzo esercizio Margine in formazione: + ricavi di commessa: costi di commessa: = margine in formazione: = 100 Avanzamento lavori: esercizio 1: 33% esercizio 2: 50% esercizio 3: 17% 46
47 Valutazione secondo c.c. : lavori su ordinazione METODO DELLA COMMESSA COMPLETATA aspetti reddituali CO.EC. Anno 1 CO.EC. Anno 2 CO.EC. Anno 2 Costi 100 Rim.fin. 100 Rim.in. 100 Costi 150 Rim.fin. 250 Rim.in. 250 Costi 50 Ricavi 400 Risultato 0 Risultato 0 Risultato 100 METODO DELLA SCISSIONE DEL MARGINE aspetti reddituali CO.EC. Anno 1 Costi 100 Rim.fin CO.EC. Anno 2 Rim.in. 133 Costi 150 Rim.fin CO.EC. Anno 2 Rim.in. 333 Costi 50 Ricavi 400 Risultato + 33 Risultato + 50 Risultato
48 Valutazione secondo c.c. : lavori su ordinazione METODO DELLA COMMESSA COMPLETATA/SCISSIONE DEL MARGINE aspetti patrimoniali/finanziari Banca c/c Acconti da clienti 1) 2) 3) 6) Anno 1: 90 Anno 2: 200 Anno 3: ) 390 Anno 1: 90 Anno 2: 200 Anno 3: 100 1) 2) 3) Ricavi Crediti 400 4) 4) ) 10 6) 48
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