SINTESI PIANO SSL A CURA DEL DIPARTIMENTO REGIONALE
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- Valerio Valsecchi
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1 Il Piano SSL (Salute e Sicurezza nei luoghi di Lavo o dopo l I tesa sottos itta il luglio t a Regio e Lombardia, CGIL-CISL-UIL regionali e gli altri rappresentanti del partenariato economico-sociale, in seguito al lavoro di elaborazione partecipato, a cui la nostra organizzazione ha portato un contributo di merito importante, e dopo l app ovazione finale da parte della Giunta regionale (DGR n. X/ 1104) è stato pubblicato sul BURL n. 52 del 27 dicembre Come abbiamo illustrato nelle riunioni e nelle comunicazioni precedenti il Piano quinquennale, a differenza dell ulti o Piano SSL triennale, rappresenta le strategie della Regio e Lo a dia pe l i te a Legislatu a; infatti, i contenuti del provvedimento avranno effetto dal 1 gennaio al 31 dicembre Per il periodo di vigenza del Piano regionale è affidata alla Direzione Generale Salute Unità Organizzativa Governo della Prevenzione e Tutela sanitaria il coordinamento, il monitoraggio e la verifica delle azioni previste dal provvedimento. I FINANZIAMENTI L attività di p eve zio e - per noi essenziale e strategica - sa à fi a ziata p i ipal e te dai p ove ti delle sanzioni amministrative pecuniarie in materia di prevenzione comminate dagli operatori ASL dei Dipartimenti di Prevenzione Medica, ai sensi del D. Lgs 81/08, alle imprese inadempienti. Annualmente gli obiettivi del Piano SSL saranno declinati in azioni di controllo e assistenza, aggiuntive ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) 1. All i te o del ila io o plessivo egionale della sanità, con la definizione degli obiettivi delle ASL e con atti successivi, i Direttori Generali individueranno le risorse utili alla realizzazione delle predette azioni. I PRINCIPI ISPIRATORI I p i ipi esse ziali o divisi ell i tesa del luglio, ha o app ese tato i pu ti guida dell i te a elaborazione, prodotta da un Gruppo di Redazione (di cui il sindacato è stato unitariamente protagonista e partecipe) dietro diretto mandato della Cabina di regia. Nello specifico: - Intersettorialità, intesa come approccio trasversale tra tutti i soggetti coinvolti nel sistema di sicurezza. - Semplificazione, declinata con la riformulazione di procedure e il ridisegno di modelli organizzativi più efficienti, quale punto di riferimento non a contrazione però delle funzioni e dei servizi. - Sostenibilità, sviluppata in una visione integrata di partecipazione e di risorse messe a disposizione, a favore di una logica di lungo termine della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. 1 Livelli essenziali di assistenza (Lea) sono costituiti dall insieme delle attività, dei servizi e delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) eroga a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza. 1
2 IL CONTESTO VALORIALE Si pa te dall assu to esplicito conquistato e non scontato - che il territorio è concepito come parte integrante del Lavoro, nella sua accezione di ambiente di vita e appunto - di lavoro, quindi non più un luogo neutrale alle politiche di prevenzione e di salvaguardia della salute e della sicurezza delle persone. Persone intese in veste di lavorato i e di ittadi i, ell otti a del superamento dell a ti a visio e della frammentazione della condizione di divisione tra tempo di lavoro e tempo di vita. Viene preso in considerazione il benessere della persona che lavora, a partire dalla constatazione che l attuale s e a io e o o i o-occupazionale colloca sempre più frequentemente la lavoratrice e il lavoratore fuori dalla dimensione di subordinazione ad un datore di lavoro. Tale aspetto impegnerà da una parte le i p ese ad assu e e odelli os ie ti di Respo sa ilità o iale d I p esa R I, el ispetto dei principi costituzionali riguardosi della sicurezza, della libertà e della dignità umana. Dall alt a solle ite à, a pa ti e dai luoghi di lavoro, tutti ad una maggiore responsabilità sociale, orientata ad un ruolo attivo nella tutela della salute e di un vivere comune. I tale o testo, ell a ito del siste a i teg ato della p eve zio e, t ova un suo ruolo significativo il Rappresentante dei Lavoratori della Sicurezza aziendale, e territoriale per tutti i settori produttivi che hanno adottato la rappresentanza esterna. LE PRINCIPALI STRATEGIE Regione Lombardia, nel Piano SSL -2018, dichiara che la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavo o assu e aspetto st ategi o i po ta te e asila e pe l assetto so io-economico territoriale. La durata quinquennale del piano produce la necessità di realizzare specifici programmi di verifica intermedia e finale del raggiungimento degli obiettivi e la puntuale valutazione dei risultati conseguiti a perfezionamento delle pianificazioni future, i o di e alla s elta di i te ve ti i ati e all a uisizio e di strumenti più efficaci. La cultura della SSL diventerà anche l asse po ta te del iglio a e to della o petitività e dell att attività internazionale del tessuto economico regionale, nel contempo il contributo di tale cultura porterà alla maggiore diffusione della legalità e della trasparenza. Attraverso il concentramento delle risorse disponibili sugli ambiti strategici sarà possibile sviluppare progetti quadri con i soggetti del Sistema Integrato della Prevenzione per la SSL. Le linee strategiche di azione, in particolare riguarderanno: - Il dialogo sociale; - La promozione di buone prassi; - Le iniziative di sensibilizzazione per la diffusione della cultura in materia di SSL; - La valorizzazione della differenza di genere. 2
3 Fermo restando gli obblighi di legge, in una logica di reale inclusione di tutte le imprese nel processo di miglioramento del sistema di prevenzione e sicurezza aziendale, e considerando la reale dimensione delle imprese lombarde, il Piano SSL introduce alcuni criteri guida, quali: - Graduazione del rischio declinata rispetto alla complessità organizzativa; - Generale livello di adempimento della normativa in materia di SSL; - Disponibilità di mezzi, di capacità e di risorse. Altri elementi di miglioramento e di efficacia riguarderanno: - Eliminazione di dupli azio i, sov apposizio i e ido da ze ell azio e di o t ollo svolta dagli Enti competenti; - Uniformità degli interventi di controllo effettuati dagli Organi di vigilanza; - Offerta di servizi telematici al cittadino/ impresa; - Cooperazione tra Enti per la ealizzazio e dell u ivo ità del de ito i fo ativo dal ittadi o/ impresa alla Pubblica Amministrazione; - Confronto costante tra Istituzioni e Parti sociali, per la risoluzione dei problemi e il coordinamento relativo alle azioni ritenute prioritarie; - Valorizzazione, promozione e diffusione di buone pratiche, a partire da quelle di Responsabilità o iale d I p esa R I e dai Sistemi di Gestione della Sicurezza (SGSL). L eve to EXPO 5 i peg e à i odo pa ti ola e tutti i se vizi di vigila za, pe la tutela del cittadino e del lavoratore in particolare per quanto riguarda: - Vigilanza nei cantieri; - Assistenza alle imprese straniere; - Allestimento dei pubblici spettacoli; - Sorveglianza alimentare; - e vizi alla pe so a e t i esteti i, PA, ; - Urgenze infortuni e malattie lavoro-correlate ad evoluzione acuta (compresi i volontari); - Urgenze per insorgenze di sintomi e segni obiettivabili ascrivibili a non conformità di un articolo/ prodotto a cittadini/ visitatori (sostanze chimiche pericolose- Regolamento REACH); -. Un particolare rilievo per un preciso impegno di CGIL Lombardia è stato dato all amianto, in quanto fibra cancerogena ancora fortemente presente in molti ambienti di vita e di lavoro. Sarà rafforzata la sorveglianza 3
4 sanitaria per specifici settori, dove nuovi esposti sono largamente presenti e promosso un sistema omogeneo di indagine sanitaria su tutto il territorio regionale. Regione Lombardia, inoltre, mediante l assesso ato a ità, p o uove à pe o si he t ove a o il oi volgi e to di altri assessorati regionali per sviluppare azioni aventi medesima finalità e tra loro coordinate. GLI OBIETTIVI - Riduzione degli infortuni nel quinquennio; - Emersione malattie professionali nel quinquennio; - Contributo a sostegno della formazione in materia di SSL; - Perfezionamento degli strumenti per la conoscenza e gestione delle malattie professionali e pe l i ple e tazio e della ete di s a io e di o ito aggio del fe o e o; - Sostegno alle imprese; - Sostegno a percorsi condivisi fra soggetti pubblici promotori e organismi paritetici sui temi della SSL; - Pubblicizzazione e sostegno alla diffusione dei sistemi premiali per le aziende virtuose, attraverso le agevolazioni tariffarie INAIL. Gli indicatori: - Riduzione infortuni nella misura del 25% (nel quinquennio su base dati 2012), utilizzando come riferimento il numero dei lavoratori occupati al netto del ricorso alla CIG. - Emersione malattie professionali nella misura del 25% (nel quinquennio su base dati 2012), in particolare in relazione a: tumori ad alta e bassa frazione eziologica; disturbi muscolo scheletrici e disturbi da stress lavoro-correlato. - Rapporto tra ispezioni e gli audit (sostegno alle imprese). - Aumento del numero di imprese che accedono alla norma premiale INAIL (sostegno alle imprese). - Numero di buone pratiche Regione Lombardia - assunte a buone prassi dalla Commissione consultiva nazionale (sostegno alle imprese). FORMAZIONE SALUTE E SICUREZZA - Recepimento accordi Stato-Regioni. - Indicazioni ai Dipartimenti di Prevenzione e Medicina (DPM), per un azio e di o t ollo delle iniziative formative che si svolgono a livello locale. - Supporto alla scuola nel percorso di integrazione della sicurezza nei curricula scolastici. 4
5 - Superamento dei modelli formativi basati sulla didattica frontale. Gli indicatori: - Numero di linee di indirizzo emanate anche a superamento delle criticità; - Numero di Istituti che integrano la SSL nei curricula scolastici in coerenza con le indicazioni regionali. SISTEMA INTEGRATO Fanno parte del sistema integrato della prevenzione, a differenza del passato, tutte le Direzioni generali degli assesso ati oi volti el siste a si u ezza, olt e ai soggetti pu li i INAIL, INP, e al pa te a iato socio-economico (Associazioni datoriali e Organizzazioni sindacali, gli Organismi paritetici) e tecnicos ie tifi o MC, R PP, RL,. STRUMENTI Tra gli strumenti principali a supporto delle strategie e degli obiettivi individuati, si prevedono il potenziamento del sistema informativo, la formazione per la sua capacità di veicolare la cultura della prevenzione e il modello organizzativo partecipato. Inoltre, vengono confermati: la Cabina di regia, quale luogo di programmazione e monitoraggio delle attività necessarie a conseguire gli obiettivi fissati; il Comitato di controllo regionale, quale luogo deputato a realizzare una programmazione coordinata degli interventi di controllo, di ascolto delle criticità espresse a livello provinciale e di valorizzazione delle esperienze locali; i Laboratori di approfondimento (LAp), quale espressione del work in progress che rappresenta il punto di aggregazione dei portatori di conoscenza, tecnici, scientifici, accademici, attorno ad un rilevante ed urgente problema, condiviso e non ancora risolto. I LAp hanno il compito di elaborare soluzioni o di produrre conoscenze innovative, formali, modellizzate, applicabili ai differenti contesti di riferimento. 5
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