Scheda azione emergente - 10
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- Fabio Di Lorenzo
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1 Scheda azione emergente - 10 Azione emergente Politica cui l azione concorre Obiettivo Strategico Obiettivi operativi Attività DEFINIZIONE E ADOZIONE DI PIANI DI EMERGENZA COMUNALI ED INTERCOMUNALI Riduzione del rischio idraulico 1. Mitigazione rischio idraulico 2. Sviluppo del partenariato 1. Ottimizzazione dei piani comunali di protezione civile 2. Riqualificazione del sistema dell ambiente fluviale 1. verifica piani di emergenza comunali, redazione e attuazione di un piano d emergenza intercomunale 2. interventi di recupero e pulizia dei corsi interessati Contributo dell azione al Contratto di Fiume Attività 1: redazione di un piano di emergenza e Organizzazione delle attività di intervento Attività 2: azione preventiva per la riduzione delle fonti di rischio Difficoltà di raccordo e coordinamento per gli EE.LL. Criticità attese Soggetto coordinatore dell azione Provincia di Milano Protezione civile - Pipitone Adriano /5
2 Attività Descrizione Soggetti che partecipano e rispettivi ruoli 1. verifica piani di emergenza comunali, redazione e attuazione di un piano d emergenza intercomunale Viene costruito un quadro preciso dei Comuni che non hanno ancora un Piano di Protezione Civile e di quelli che invece hanno un Piano di PC da adeguare alla normativa. Inoltre partendo da un gruppo circoscritto di Comuni già dotati di piani di Protezione Civile predisposti secondo criteri simili, viene avviato un progetto pilota di protezione civile intercomunale con il coordinamento della Provincia di Milano e la partecipazione della Regione Lombardia e dei responsabili per la protezione civile delle altre Province. Provincia di Milano (Coordinatrice dei lavori) Como (partecipa ai lavori del progetto pilota) Varese (partecipa ai lavori del progetto pilota) Regione Lombardia Protezione Civile (partecipa ai lavori del progetto pilota) Tempi di attuazione inizio: febbraio 2004 fine: giugno 2004 Responsabili dei Comuni (redazione dei singoli piani) Fasi: a. - Aggiornamento e riallineamento degli scenari di rischio (i coordinatori di protezione civile delle province ed il professionista esterno che redige ilpiano di Emergenza) acquisizione ed analisi critica degli studi idraulici ed idrogeologici elaborati per la ricostruzione degli scenari di rischio, per la progettazione di interventi o per l adeguamento degli strumenti urbanistici al PAI; - Aggiornamento e riallineamento delle procedure di attuazione dei piani di 2/5
3 emergenza (i Comuni che poi passano il riallineamento ai coordinatori provinciali. Questi valutano se il riallineamento è adeguato alle indicazioni fornite ed il professionista che redige il Piano di emergenza) Verifica, in relazione alle esperienze attuative di ogni singolo Comune: dei criteri di composizione della struttura di comando e controllo (ROC e UCL) e del quadro delle reperibilità potenziali dell Unità Operativa delle modalità d allertamento al personale ed alla popolazione e di comunicazione agli organi istituzionali delle procedure d intervento (Preallarme, Allarme ed Emergenza) delle attività di predisposizione e gestione delle aree di emergenza e delle strutture vulnerabili dell attuazione del programma di informazione periodica alla popolazione residente nelle zone a rischio sulle norme di comportamento da tenere in fase di Allarme e di Emergenza, e più in generale, sulla natura del pericolo e sul funzionamento del Piano di Protezione Civile b. Studio e progettazione per l individuazione di aree per l esondazione controllata delle acque fluviali (Provincia di Milano) Definizione di procedure intercomunali per la loro gestione da inserire nelle procedure del Piano Intercomunale di Protezione Civile (Soggetto provinciale responsabile) - Attuazione di un Piano Intercomunale di Protezione Civile per il rischio idraulico (coordinatori di protezione civile delle 3 Province ed il professionista esterno che redige il piano il quale coordina i lavori dei 3 coordinatori provinciali) Predisposizione, sulla base della verifica effettuata, di un modello comune di procedura, riguardante sia i criteri di costituzione dell organico delle strutture di comando e controllo e delle unità operative, sia i criteri di attuazione degli interventi 3/5
4 Predisposizione di uno scenario di rischio unico, omogeneo per criteri di individuazione e rappresentazione delle aree a rischio. Verifica di fattibilità e proposta per una gestione consortile tra Comuni delle risorse umane e materiali nella gestione del Piano intercomunale di Protezione Civile - Adozione di un modello interprovinciale Risorse necessarie: risorse finanziarie necessarie importo necessario: importo disponibile differenza risorse disponibili Provincia: risorse da reperire Comune Provincia a. - 1 funzionario per ogni Provincia per 3 mesi ( x 3 = ) 1 professionista esterno ( ) - almeno 1 responsabile per ogni Comune interessato + 3 responsabili provinciali (i Comuni del milanese hanno affidato l incarico prevalentem. a Franzosi o a Bonato) b. Studio e progettazione di aree di laminazione per l esondazione controllata Strumenti normativi di riferimento da attivare Scheda 1 compilata da Cognome nome Indirizzo Tel. Direttiva regionale Piani di Emergenza (dgr del 21/02/2003 Direttiva temporali n del 20/12/2002 PAI Pipitone Adriano a.pipitone@provincia.milano.it tel fax /5
5 Attività Descrizione Soggetti che partecipano e rispettivi ruoli Tempi di attuazione Inizio: febbraio 2004 Fine: marzo interventi di recupero e pulizia dei corsi interessati La Provincia di Como ha pubblicato il Piano di recupero dei corsi d acqua in cui per ogni corso d acqua è stata fatta un analisi delle problematiche, sono stati censiti tutti gli scarichi e le discariche abusive. In seguito per gli interventi di recupero e pulizia dei corsi d acqua sono stati coinvolti i Comuni, il Corpo Forestale, l Agenzia delle Entrate ed i gruppi di volontariato. Si intende consolidare questa esperienza ed estenderla anche alle altre Province. 1. Province (coordinamento delle attività di volontariato) 2. Comuni delle province di Milano, Como, Varese (gestiscono le attività di volontariato) Regione Lombardia: Protezione Civile Corpo Forestale dello Stato Fasi: Risorse necessarie: risorse finanziarie necessarie importo necessario importo disponibile differenza risorse disponibili Comuni Provincia di Como Coinvolgimento delle Amministrazioni Comunali 2. Coinvolgimento delle Organizzazioni di Volontariato 3. Organizzazione delle giornate dedicate alla pulizia dei corsi d acqua 4. Rimozione e smaltimento dei materiali 2 persone per Provincia per 1 mese o mese e mezzo 1 persona per ogni Comune per 1 mese o mese e mezzo municipalizzate polizia locale volontariato (Totale quantificato in di cui da suddividere tra i Comuni partecipanti) Scheda compilata da Armando Fabbrini Provincia di Como 5/5
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