I gruppi di auto mutuo aiuto: una risorsa della comunità. Arezzo, 12 gennaio 2006 Associazione A.m.a. Trento Stefano Bertoldi
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1 I gruppi di auto mutuo aiuto: una risorsa della comunità Arezzo, 12 gennaio 2006 Associazione A.m.a. Trento Stefano Bertoldi
2 La storia dell Auto Mutuo Aiuto 1897 Peter Kropotkin,, filosofo sociale russo in esilio, scrisse un libro pioneristico dal titolo "Mutual Aid", in cui avanzò la tesi secondo cui la stessa evoluzione della specie umana sarebbe stata impossibile senza l'attitudine degli uomini a "riunirsi" fra loro, di fare corpo comune, di cooperare, di sostenersi reciprocamente di fronte a comuni problemi o pericoli esterni. Storia dell AMA
3 1935 Nasce Gli Alcolisti Anonimi ad Akron negli Stati Uniti Nasce il Club degli Alcolisti in Trat- tamento (CAT) nella ex-jugoslavia con Vladimir Hudolin Nasce il primo CAT in Italia, a Trieste.
4 Anni '80 Anni '90 Anno 1995 Nascono a Prato i primi gruppi di auto mutuo aiuto nell'ambito della salute mentale. Nascono a macchia di leopardo iniziative di mutualità. Nasce l'associazione A.M.A. di Trento.
5 Nascono altre Associazioni ad ombrello a Brescia, Bergamo, Cesena, Salerno, Roma, Palermo, Mondovì,, Catanzaro Pinerolo, Ancona,Bolzano,Macerata.. Altre possono nascere nelle vostre comunità à se lo desiderate
6 ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA SELF-HELP PER SELF-HELP SI INTENDONO TUTTE LE MISURE ADOTTATE DA NON PROFESSIONISTI PER PROMUOVERE O RECUPERARE LA SALUTE DI UNA COMUNITÀ È UNA RISORSA DELLA COMUNITÀ
7 GRUPPI DI SELF - HELP I GRUPPI DI SELF HELP SONO PICCOLE STRUTTURE GRUPPALI VOLONTARIE,PER IL MUTUO AIUTO SONO DI SOLITO FORMATI DA PARI, CHE SI SONO UNITI INSIEME PER UNA MUTUA ASSISTENZA, AL FINE DI SODDISFARE UN BISOGNO COMUNE, PORTANDO AD UN CAMBIAMENTO PERSONALE E/O SOCIALE ACCENTUANO ACCENTUANO LE RELAZIONI FACCIA FACCIA E PROMUOVONO L ASSUNZIONE L DELLE RESPONSABILITA DA PARTE DEI PARTECIPANTI.
8 Che cosa sono i gruppi di AUTO MUTUO AIUTO? "Un momento d incontro d tra persone, singole, in coppia o famiglie, unite da uno stesso problema (dipendenza, stato di bisogno, difficoltà in generale o condizione di vita) per rompere l isolamento, per raccontarsi le proprie esperienze di vita (gioiose o dolorose), per scambiarsi informazioni e soluzioni, per condividere sofferenze e conquiste con l obiettivo di riscoprirsi risorsa, non solo per sé, s ma per l intera l collettività. (S.Bertoldi)
9 «Gruppi che offrono alle persone la possibilità di esercitare attenzione ai loro corpi, alle loro menti, ai loro comportamenti e possono aiutare altri a fare la medesima cosa. Non solo offrono supporto, ma restituiscono alla persona: una competenza, un senso di sé, un ruolo e possibilità di nuovi legami.» (L. Grosso)
10 «I gruppi di self-help sono strutture di piccolo gruppo ( ) di solito costituiti da pari che si uniscono per assicurarsi reciproca assistenza nel soddisfare i bisogni comuni, per superare un comune handicap o un problema di vita oppure per impegnarsi a produrre desiderati cambiamenti personali o sociali. ( )» ( Katz e Bender) Partendo dall affermazione significativa «aiutando gli altri è un po aiutare se stessi», si può cogliere come il concetto fondamentale dell auto muto aiuto si esplichi in tre parole chiave: a) attivazione b) condivisione c) reciprocità
11 Da: La vita viene vissuta malgrado i problemi a: La vita viene vissuta attraverso i problemi
12 Il contesto gruppale tu solo ce la puoi fare, ma non ce la puoi fare da solo (A.A:) il cerchio dell auto mutuo aiuto prende avvio dalla sensazione di un fuoco che attanaglia tutti, per arrivare a gestire il fuoco e riscaldarsi con esso (A. Devoto)
13 Dare e ricevere Il vero donare è quando chi dona è felice come chi riceve e quando il confine tra dare e ricevere svanisce
14 QUANDO CURI UNA PERSONA PUOI VINCERE O PERDERE, QUANDO TI PRENDI CURA DI TE STESSO O DI QUALCUN ALTRO PUOI SOLO VINCERE. (Patch Adams)
15 Non chiamatela clown terapia, è solo dolcezza.
16 Attivati circa 430 gruppi 33 ambiti applicativi 310 gruppi attivi Persone coinvolte nei gruppi a.m.a. circa 9500 Più del 2% della popolazione trentina abitanti
17 AMBITI APPLICATIVI Alcolismo CLUB ALCOLISTI IN TRATTAMENTO (170) ALCOLISTI ANONIMI (9) AL - ANON (4)
18 FUMO INSIEME PER NON FUMARE PIU (124) ALIMENTAZIONE DIMAGRIRE INSIEME (42) DISORDINE ALIMENTARE - anoressia e bulimia (2)
19 SALUTE MENTALE Depressione - ritroviamo i colori (8) Familiari disagio psichico (5) Ansia e disturbi di attacchi di panico (3) Elaborazione lutto - Oltre il buio (4) Le voci - allucinazioni uditive (1)
20 ALTRI AMBITI: Diversabilità Familiari di disabili (7) Persone con disabilità fisica (1) Morbo di Parkinson - Familiari (3) Sclerosi multipla e problemi inval.(1) Gruppo on-line per disabili (1)
21 ALTRI AMBITI: SIEROPOSITIVI Persone sieropositive (2) Partner di persone sieropositive (1) Familiari di persone sieropositive (1) TOSSICODIPENDENZA: Familiari (4) Gruppo per consumatori droghe leggere (Erba voglio)
22 Ambiti familiari Famiglie affidatarie (4) Famiglie adottive (2) Famiglie accoglienti (1) Famiglie di bimbi nati prematuri (1) Fam. con parente istituzionalizzato (3) Coppie con problemi di fertilità (1) Fam. di persone con demenza (1)
23 Donne operate al seno (1) Donne in menopausa (3) Gioco d'azzardo (1) Persone anziane (1) Mobbing (1) Persone con artrite reumatoide (1) Separati e divorziati (5) Itinerari educativi con genitori (10) Percorso di educazione alla salute per ricoverati in H Dializzati (2) Omosessualità (1) Giovani Diabetici (1) Neo-mamme (1) Solitudine (1) Autostima (1) Dipendenza affettiva (3) Detenuti liberi (gr( gr.. In carcere)- Affidati in prova Badanti gruppi per care-givers (8)
24 L aiutare l auto mutuo m aiuto esiste solo in un con- testo di amicizia Non esiste alcuna di- d stinzione tra chi cura e chi è curato Il l self-help è un modo di vita Tutti hanno problemi. Tutti danno no aiuto Aiutare l auto mutuo aiuto assorbe sorbe la vita quotidi tidiana di ogni partecipante La a distinzione tra dare aiu- to ed essere e sere aiutato, tra chi riso solve i problemi e chi sof- fre, sono dime d menticate.
25 COME SI ATTIVA UN GRUPPO DI AUTO MUTUO AIUTO? A monte dell attivazione di un nuovo gruppo, molti sono gli aspetti da considerare: l individuazione e lo studio delle esigenze e dei bisogni espressi dalla comunità al fine di selezionare uno specifico target cui direzionare la proposta; il reperimento di risorse disponibili per sensibilizzare la popolazione al problema;
26 la preparazione di materiale informativo per pubblicizzare l'iniziativa, nel modo più corretto possibile ed al maggior numero di persone potenzialmente interessate. Per divulgare le iniziative, si usa solitamente il canale informativo su giornali locali e la preparazione di locandine e depliants, distribuiti in punti dove è più facile trovare un elevato numero di persone potenzialmente interessate (farmacie, distretti sanitari, oratori, case di riposo, ambulatori, scuole, bar..).
27 Ogni gruppo, all inizio del suo percorso, è introdotto da alcuni INCONTRI PRELIMINARI detti FORMATIVI con lo scopo di stimolare la conoscenza reciproca dei partecipanti, di introdurre momenti di riflessione e di approfondimento su tematiche specifiche in relazione al disagio affrontato.
28 Solitamente alcune di queste prime serate sono comuni ad ogni gruppo e i contenuti proposti riguardano i principi dell auto mutuo aiuto, le caratteristiche dei gruppi, il concetto di cambiamento, l importanza l del gruppo nel sostenere la scelta fatta, i concetti di autostima, salute e autoprotezione.
29 In altri incontri sono trattati argomenti più mirati, sviluppando tematiche relative al problema o alla condizione che si intende affrontare. Si cerca di agevolare una comunicazione circolare, di confronto e scambio reciproco sia tra i partecipanti stessi, sia tra il relatore ed il gruppo. Al termine del ciclo di incontri, inizia il percorso vero e proprio del gruppo a.m.a. con la presenza di un facilitatore (che condivide o no il problema degli altri partecipanti), il gruppo continua a trovarsi con una cadenza generalmente settimanale. Ogni incontro dura un ora e mezza circa
30 Itinerario con genitori I principi e i valori del gruppo ama La comunicazione Aspettative e responsabilità all interno della famiglia La coppia e la relazione con i figli Difficoltà di comunicazione tra figli adolescenti e genitori
31 COME SI ATTIVA UN GRUPPO RITROVIAMO I COLORI Informare i SSM, Servizi Sociali, Medici di famiglia e altre figure professionali del gruppo AMA che si intende attivare. Pubblicizzare dell iniziativa con locandine, articoli di giornale, interviste televisive e radiofoniche. Colloqui informativi su come funziona un gruppo a.m.a.
32 Partenza del gruppo con alcuni (4-5) incontri formativi 1. Perché di un gruppo di a.m.a, come funziona, aspettative 2. Depressione che fare se 3. Depressione e psicofarmaci 4. Autostima, conoscenza di noi e degli altri 5. Il cambiamento
33 ATTEGGIAMENTI FACILITANTI ATTEGGIAMENTI OSTACOLANTI Apprezzare le persone che si danno da fare per risolvere i propri problemi Paura che questo approccio non "migliori" le persone ma le faccia peggiorare Accettare il fatto che le persone conoscono il problema che stanno affrontando Sfiducia nelle capacità dei singoli di assumersi le responsabilità della risoluzione Riconoscere che i professionisti non hanno lo stesso coinvolgimento delle persone direttamente coinvolte Paura che il proprio ruolo venga messo in crisi Apprezzare l'opportunità che il gruppo dà ai propri membri Paura di perdere clienti Timore di un "controllo" sull'operato dei servizi
34 DUE MODELLI A CONFRONTO Autoaiuto Chi ha il problema è una persona portatrice di risorse Si enfatizzano le risorse, la salute, il sentirsi bene Enfasi sulla fiducia, la volontà e l autocontrollo Si enfatizzano i sentimenti ed effetti concreti ed immediati Tendenza all estemporaneit estemporaneità e alla spontaneità Il cambiamento è dell individuo in un contesto Si costituiscono strategie basate sulla storia dei singoli Tradizionale Chi ha il problema è un paziente o un utente Si enfatizzano la malattia, la mancanza Enfasi sull eziologia Si enfatizzano conoscenza, teoria, struttura Tendenza alla procedura standardizzata Il cambiamento è individuale L appartenenza ad una comunità conta relativamente
35 Il gruppo è invitato ad accogliere ogni nuova persona e ogni nuova famiglia che chieda di entrare; è contro lo spirito dell'auto mutuo aiuto fare una selezione dei nuovi ingressi o rifiutarsi di accettarli.
36 Il gruppo, attivato soprattutto per le persone e le famiglie che sono in difficoltà,, deve essere aperto al caso, in altre parole all'incontro casuale e all'irruzione del non previsto; ciò è premessa per il cambiamento. Un gruppo chiuso di famiglie che hanno "risolto" le loro difficoltà non serve.
37 In un gruppo AMA sarebbe bello che accadesse: Permettere ai partecipanti anche solo di ascoltare, di essere assorti o di riposare, di sentirsi liberi di partecipare nel modo che vogliono; Favorire che i partecipanti possano uscire dalla riunione sentendosi un po meglio di quando sono entrati; Favorire che avvenga uno scambio di numeri di telefono e di indirizzi;
38 Promuovere la redazione di un diario delle riunioni che costituisca la memoria del gruppo, redatta a turno da un partecipante; Garantire la riservatezza Focalizzare la discussione sul presente e non sul passato: il passato non è modificabile, il miglioramento del presente può migliorare il nostro futuro;
39 Percepire il gruppo come una porta aperta alla solidarietà,, alla condivisione e all'amicizia nella Comunità Locale, e pertanto è molto più importante per le famiglie che sono ancora sole con il loro problema di quanto lo sia per le famiglie che sono già nel gruppo. Quando il gruppo raggiunge partecipanti è bene gemmare il gruppo formandone 2. criteri: geografico,sesso,anzianità
40 CONCETTI CARATTERISTICI CI DEL SELF - HELP RIBADITI ALL'INTERNO DEL "COORDINAMENTO NAZIONALE NALE REALTÀ DI AUTO AIUTO" Il primo proposito del gruppo è fornire supporto e- motivo e informazione circa uno specifico problema di cui si occupa; Il gruppo funziona per i suoi membri e grazie ad es-e si; Il gruppo è aperto a nuovi membri;
41 Il gruppo si incontra regolarmente durante l'anno; La partecipazione al gruppo è gratuita; Il gruppo deve essere di facile accesso per le persone e le famiglie ed è bene che trasmetta una sua scheda informativa alle Associazioni ombrello
42 Una storia per chiudere C era una volta un facoltoso cammelliere che aveva tre figli. Quando morì i tre figli non riuscirono ad accordarsi di fronte all eredità paterna. Il padre aveva lasciato loro 17 cammelli e una precisa volontà: l eredità doveva essere interamente divisa, metà al primogenito, un terzo al secondogenito ed un nono all ultimo figlio. I figli trovarono questa regola poco economica, in quanto avrebbero dovuto uccidere alcuni cammelli o regalarne voi che fareste?
43 i nostri cammelli.. Si trovò a passare di lì per caso uno straniero che, di fronte ai figli in difficoltà investì la sua economia sull ecologia di quella famiglia. Lasciò loro il suo cammello e li invitò a seguire il mandato ricevuto. I figli con 18 cammelli riuscirono subito a spartire gli animali: 9 al primo (la metà), 6 al secondo (un terzo) e 2 all ultimo (un nono) Soddisfatti del risultato ottenuto, si voltarono per ringraziarlo, ma lo videro già lontano in sella al suo cammello.
44 I nostri cammelli. I tre fratelli ripensarono al testamento e guardarono allo straniero con grande gratitudine uno dei tre ipotizzò che forse si poteva lasciare, rinunciare a qualcosa, piuttosto che uccidere quei cammelli..indivisibili: e allora 8 al primo, 5 al secondo, e 1 al terzo, fecero il conto: 14, chi lascia ritrova, 17 14= 3 un alto cammello ciascuno (economia ecologica) Con grande meraviglia si ritrovarono nella stessa soluzione di prima, ma questa volta attraverso una relazione fraterna.
45 ..i.i nostri cammelli Lo straniero non chiese nulla, mise a disposizione le sue risorse e si allontanò ancora con il suo cammello l ecosistema deserto-figlistraniero aveva generato tre fratelli testimoni di un economia di condivisione, profeti di un ecologia della solidarietà. Quell uomo poté così gioire della sua inutilità.
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