PROTOCOLLO D'INTESA. tra. l Azienda Sanitaria Locale di Frosinone, nella persona del Commissario Straordinario Dott.
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1 PROTOCOLLO D'INTESA tra l Azienda Sanitaria Locale di Frosinone, nella persona del Commissario Straordinario Dott. Luigi Macchitella L Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale nella persona del Magnifico Rettore Prof. Giovanni Betta e - - Diocesi di Frosinone, Veroli e Ferentino, Ufficio Caritas, S.E. Mons. Ambrogio Spreafico - Diocesi di Frosinone, Veroli, Ferentino, Ufficio Migrantes, S.E.Mons. Ambrogio Spreafico - Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo, Ufficio Caritas, S.E. Mons. Gerardo Antonazzo - Diocesi di Sora, Cassino, Aqino, Pontecorvo, Ufficio Migrantes, S.E. Mons. Gerado Antonazzo - Comunità di Sant Egidio Onlus, S.E. Mons. Ambrogio Spreafico - Cooperativa Diaconia, Presidente Marco Arduini - Cooperativa Ethica, Presidente Salvatore D Angiò - Cooperativa La Speranza, Presidente Armando Iafrate - Cooperativa In Movimento, Presidente Massimo Furiani - ANOLF, Presidente Abdul Oussafi - Associazione Nuovi Cittadini Ciociari, Presidente Zaineb Chemkhi - Associazione Casa della Carità, Presidente Lucio Secondino - Cooperativa Lavoro per la Salute, Presidente Luca Secondino - Cooperativa Sociale F.C.F., Presidente Barbara Nardone - Associazione Freedom, Presidente Alba Castellini - Cooperativa Istanti, Presidente Alessandro De Battistis - Cooperativa Xenia, Presidente Giuseppina Casali - Cooperativa Antea, Presidente Sabina Bonifazi - Cooperativa OSA, Responsabile Marcello Carbonaro - Cooperativa La Casa di Tom, Presidente Katia Risi - Associazione l Arca, Presidente Guido Morisco - Cooperativa Nuovi Sorrisi, Presidente Paolo Zinicola - Associazione Nuovi Orizzonti, Presidente Chiara Amirante - Coop. La Ginestra, Presidente Bruno Vincenzo Scittarelli - Coop. Insieme, Presidente Antonino Pandozzi Premesso che: l'a.s.l. Frosinone nell'ambito della tutela e della salute delle fasce deboli di popolazione e degli immigrati extracomunitari, intende ampliare i rapporti tra l'azienda e le strutture del privato sociale, dell Università, delle Diocesi e rafforzare la rete per la realizzazione di programmi di intervento per la promozione della salute e dell inclusione sociale delle fasce
2 deboli della popolazione (minori, donne, stranieri, senza fissa dimora, questi ultimi senza distinzioni di età e di provenienza, esclusi i disabili e gli anziani in quanto già oggetto di intervento da parte di altre partiture aziendali) Si intendono rendere accessibili e fruibili i servizi sanitari per tutte le fasce deboli promuovendo la rimozione degli ostacoli di natura burocratica, amministrativa, sociale, linguistica e culturale che possono costituire fattori di rischio per la salute dell'immigrato e/o delle fasce deboli e quindi per tutta la comunità locale; di promuovere una strategia di integrazione culturale e sociale, intesa anche come promozione di incontri e scambi culturali, per riaffermare e promuovere il rispetto delle diversità, promuovere la tolleranza e la lotta agli stereotipi culturali, offrire alle classi sociali più vulnerabili l accessibilità ai servizi sanitari e sociali. Si intende raccogliere la necessità di provvedere all aggiornamento formativo degli operatori del pubblico e del privato sociale sulle principali tematiche dell integrazione culturale e implementare la rete delle opportunità per l integrazione, finalizzando tale rete alla creazione di un percorso accreditabile attraverso il quale sia possibile riconoscere la professionalità e favorire la qualità nei servizi di accoglienza, accompagnamento e integrazione sociale. A tal proposito si intede procedere condividendo una metodologia di lavoro, gli strumenti e gli indicatori di verfica delle attese pianificatte. Verificata la necessità di promuovere azioni su due livelli: da una parte mettere a regime evidenze organizzative di provata efficacia per ridurre le disuguaglianze nell accesso ai servizi sanitari delle fasce deboli di popolazione, dall altra la capacità di intercettare condizioni di fragilità sociale con la possibilità di attivare interventi tempestivi e adeguati; L ASL Frosnone ha inteso promuovere una Rete con gli Enti del Privato Sociale e con l Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale che potesse raccogliere e dare sostanza agli obiettivi indicati dalla Regione Lazio, costituendo la Rete Professionale Immigrazione e Salute (Re.P.I.S.), alla quale hanno aderito tutti gli enti sottoscrittori di questo protocollo; La Re.P.I.S. è uno spazio di incontro e confronto tra operatori del servizio sanitario della ASL Frosinone ed altre istituzioni, associazioni del volontariato e del privato sociale, associazioni dei migranti e delle comunità straniere; è uno spazio di riflessione sui bisogni di salute delle fasce deboli della popolazione e sull evoluzione dei sistemi sanitari, di elaborazione di proposte di politiche sanitarie e sociali; è un laboratorio di condivisione e sperimentazione di buone pratiche nell ambito della formazione, dell assistenza sociosanitaria e della ricerca, anche attraverso la supervisione, la consulenza ed il patrocinio gratuito ad iniziative locali; La Re.P.I.S. risulta essere lo strumento organizzativo che meglio può rispondere alle indicazioni presenti nel Decreto del Commissario ad Acta 6 febbraio 2013 e al Progetto Diseguaglianze della Regione Lazio anni Salute senza esclusioni: per un Servizio Sanitario attivo contro le disuguaglianze, contenuto nella Determina Commissario ad Acta n. G04855 del 15/12/2013; Preso atto della Decisione del Ministero dell Interno per la gestione del Fondo Nazionale Asilo che ha approvato la graduatoria per i posti di accoglienza nella rete SPRAR (Sistema di
3 Protezione dei Richiedenti Asilo e dei Rifugiati), che ha consentito a diversi Comuni della Provincia (circa 12) di ospitare richiedenti asilo e rifugiati tramite Cooperative e Associazioni locali, Preso atto che, accanto al Sistema SPRAR, il Ministero degli Interni, tramite le Prefetture, ha attivato un sistema di accoglienza per i richiedenti asilo che presenta le stesse caratteristiche dell accoglienza SPRAR a diretto controllo delle Prefetture e che tale sistema è molto strutturato in Provincia; Ribadito che la Re.P.I.S. nasce e si sviluppa in particolare come espressione nella Provincia di Frosinone della Rete GrIS Nazionale e GRIS Lazio (Gruppo Immigrazione e Salute), condividendo finalità, modalità operative e metodologie di intervento. La Re.P.I.S. collabora attivamente con la Società Italiana di Medicina delle Migrazioni; Ribadito che rientrano tra le finalità istituzionali dell Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale quelle di sviluppare attività di ricerca relative allo studio delle realtà socio-culturali di differenti contesti territoriali; di promuovere approfondimenti sulle condizioni di vita riguardanti varie comunità nazionali ed extra-nazionali; di impegnarsi in progetti scientificamente fondati tendenti a valorizzare il patrimonio materiale e immateriale raccolto da enti pubblici e da organizzazioni private al fine di favorirne la esposizione e la divulgazione; Visto che l Università intende dare priorità alla qualità delle proprie azioni attraverso la formazione, la verifica, lo sviluppo, la ricerca e la continua ridefinizione dei modelli d intervento, individuando modalità di lavoro che tendano a garantire l effettivo perseguimento degli obiettivi stabiliti; tutto ciò premesso, si conviene e stipula quanto segue: ART. 1: OGGETTO DEL PRESENTE PROTOCOLLO D INTESA Oggetto del presente protocollo è la collaborazione tra i firmatari per migliorare l'azione di tutela e di promozione sociale delle fasce deboli e in particolare dei migranti, dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei beneficiari di protezione umanitaria, per assicurare il diritto alla salute di questa fascia di popolazione, per garantire un governo del sistema di accoglienza, accompagnamento e integrazione sociale e lavorativa su basi di condivisione e di responsabilità comuni, favorendo la costituzione di una comunità di pratica su base provinciale. ART. 2: IMPEGNI GENERALI. I firmatari si impegnano, ognuno nell'ambito delle proprie competenze: 1) ad attuare tutte le misure necessarie per portare a buon fine le azioni concordate, con riferimento sia ai compiti specifici, sia agli obiettivi generali, nel rispetto del diritto alla salute e alla facilitazione del trattamento sociale e sanitario delle fasce deboli della popolazione;; 2) ad improntare le proprie azioni ai criteri di professionalità ed appropriatezza, trasparenza e
4 tutela della riservatezza, rispettando ed ottemperando le prescrizioni contenute nelle normative vigenti e con la dovuta attenzione alla responsabilità etica connessa ai rispettivi ruoli e funzioni; 3) a favorire e intensificare lo scambio di esperienze, prestazioni e relazioni tra gli operatori referenti dei vari enti nell'ottica di un lavoro di rete, di una codifica dei percorsi di accompagnamento, accoglienza e integrazione e di promozione della salute, anche attraverso percorsi di formazione comuni; 4) a promuovere il coinvolgimento degli immigrati, delle loro associazioni, e delle altre associazioni che si occupano di fasce deboli e marginalità. 5) a svolgere azione di sensibilizzazione ed informazione nei confronti degli interlocutori istituzionali, del mondo del lavoro e della società civile; 6) a rendere operative le strategie e la progettualità specifica che la Regione Lazio emana in favore delle fasce deboli della popolazione, con particolare riferimento agli immigrati, ai minori stranieri non accompagnati, alle donne, e alla fascia sociale a più alto rischio di povertà assoluta e relativa ed emarginazione. ART. 3: RUOLO DELL AZIENDA SANITARIA LOCALE FROSINONE L'Azienda Sanitaria Locale Frosinone promuove e realizza percorsi di orientamento ed accompagnamento di tipo sanitario nell ambito dell U.O.C. Promozione di Salute, Fragilità e Fasce Deboli Dipartimento Salute Mentale e delle Patologie da Dipendenza, attraverso il Servizio Multietnico; garantisce l erogazione dei tesserini STP (Stranieri Temporaneamente Presenti), favorisce l accesso ai servizi sanitari, gestisce gli ambulatori di ginecologia, pediatria, dermatologia, siti all interno del Servizio Multietnico, riconoscendo agli Enti firmatari del presente protocollo, dignità di interlocutori privilegiati e di invianti; favorisce la strutturazione di percorsi integrati per l accoglienza, l accompagnamento e l integrazione sociale e lavorativa; favorisce il confronto tra Enti e Istituzioni nell ambito della Re.P.I.S.; promuove l adozione di linee di indirizzo, di facilitazione dei percorsi integrativi, di confronto professionale tra i vari attori, attraverso le periodiche riunioni di coordinamento, la costituzione di gruppi di lavoro specifici e di formazione (anche a valenza ECM e FCO); partecipa, quale partner, a bandi di gara concernenti l oggetto del presente protocollo e garantisce di privilegiare partenariati con i firmatari; mette a disposizione la professionalità e le competenze dei professionisti interni alla ASL per: formazione, consulenze specialistiche, attività di supervisione e supporto agli operatori del terzo settore. L Azienda promuove altresì il collegamento e la rete con il GRIS Lazio e con gli altri GRIS nazionali, favorisce i rapporti con la SocietàItaliana di Medicina delle Migrazioni, favorisce gli scambi con le altre reti e istituzioni scientifiche nazionali che si occupano di migrazioni e marginalità. Queste funzioni saranno oggetto di specifici protocolli operativi con ciascuno degli Enti in partenariato, qual ora richiesto e compatibilmente con i compiti istituzionali e con l organizzazione dei rispettivi servizi di provenienza dei singoli professionisti. ART. 4: RUOLO DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO E DEL LAZIO MERIDIONALE L Università si impegna a svolgere una proficua collaborazione nel campo della ricerca scientifica, del controllo della qualità degli interventi e della divulgazione dei risultati, Con particolare riferimento all azione di tutela e di promozione sociale delle fasce deboli della popolazione, dei migranti, dei richiedenti asilo, dei rifugiati e dei beneficiari di protezione umanitaria per assicurarne il diritto alla
5 salute e per sostenere la realizzazione del sistema di accoglienza, di accompagnamento e di integrazione sociale. Tale disponibilità si tradurrà in: - attività di ricerca dei fenomeni culturali connessi alla realtà delle fasce deboli della popolazione e dei rifugiati e ai processi di integrazione nel contesto locale; - attività di formazione, aggiornamento e supervisione rispetto alla comprensione e alla gestione dei fenomeni culturali che coinvolgono gli operatori sociali nella presa in carico delle fasce deboli della popolazione, dei richiedenti e beneficiari di protezione internazionale; - attività di comunicazione, informazione e formazione riguardante la realtà delle fasce deboli della popolazione, dei richiedenti e beneficiari di protezione internazionale. - attività di facilitazione in merito al riconoscimento dei titoli di studio. - disponibilità a mettere in atto ogni altra forma di collaborazione su tematiche di comune interesse, in relazione alle finalità del presente protocollo e, in ogni caso, nel rispetto delle reciproche finalità istituzionali. Gli Enti firmatari si impegnano: ART. 5: RUOLO DEGLI ENTI FIRMATARI 1) accogliere, ascoltare, orientare ed aiutare concretamente le persone in difficoltà, italiane e straniere, che vi si rivolgono, prestando attenzione specifica a quanto le persone esprimono ed anche a quanto non manifestano, ai bisogni inespressi o profondi; 2) lavorare in rete e di concerto con gli Enti Pubblici (Comune, Azienda Sanitaria, ecc.) e privati (associazioni di volontariato, ecc.), secondo le finalità stabilite nell atto di ratifica della Rete Professionale Immigrazione e Salute, di cui sono parte integrante e sostanziale, attraverso la tutela della persona per far sì che essa diventi protagonista della sua storia e prima artefice della soluzione del suo disagio, riconoscendole così dignità e responsabilità; 3) promuovere la cultura della solidarietà, informando e sensibilizzando costantemente la comunità civile; 4) promuovere studi, incontri, convegni, iniziative che contribuiscano a diffondere la conoscenza del fenomeno migratorio e delle sue caratteristiche, della marginalità sociale e dell incidenza dei fattori sociali che incidono direttamente sulla salute della popolazione, così come indicato dall OMS (povertà assoluta e relativa, sindromi specifiche, mortalità infantile, coesione sociale e patrimonio culturale) e in collaborazione con altre realtà pubbliche e associative sia a livello locale e nazionale, che in un contesto internazionale, tramite la partecipazione alla Re.P.I.S.; 5) promuovere la diffusione delle informazioni sulla condizione giuridica degli stranieri richiedenti asilo, rifugiati e beneficiari di protezione umanitaria e delle fasce deboli di popolazione maggiormente a rischio di invisibilità e di mancanza di diritti, sul territorio italiano e l'utilizzo corretto dei servizi della Pubblica Amministrazione e del volontariato privato-sociale presenti sul territorio e diretti ai cittadini stranieri; 6) favorire l'organizzazione delle attività dei medici volontari a favore degli immigrati e delle fasce deboli della popolazione; 7) favorire l'integrazione abitativa e sociale dei richiedenti asilo, dei rifugiati e beneficiari di protezione umanitaria e delle fasce deboli della popolazione; 8) condividere le buone prassi sperimentate nell'ambito della Re.P.I.S., del Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati nel campo dell accoglienza diffusa di richiedenti asilo e/o rifugiati,
6 nell ambito degli interventi sulle fasce deboli della popolazione, promuovendo la realizzazione di progetti che sostengano e valorizzino percorsi di assistenza, protezione e integrazione e di sperimentazione e studio di progetti innovativi rivolti ai senza dimora e alle situazioni di grave emarginazione sociale a forte rischio sanitario; 9) partecipare attivamente alla Re.P.I.S. attraverso l individuazione di almeno un referente che partecipi alle riunioni di coordinamento; 10) contribuire alla costruzione di una metodologia di lavoro fondata su criteri di qualità e di attenzione ai bisogni delle persone, rendendosi altresì disponibile ad eventuali ricerche, censimenti, individuazione di bisogni e problematicità, garantendo la trasparenza dei comportamenti, la formazione comune degli operatori, l accettazione di una partnership paritaria. 11) Concordare e definire il Programma annuale, le modalità di svolgimento, le azioni, le strategie e i momenti di verifica delle attività. ART. 6 RE.P.I.S. Il presente protocollo di intesa sancisce il ruolo e la finalità della Rete Professionale Immigrazione e Salute e codifica le modalità operative e le possibilità operative. La Re.P.I.S. è lo strumento operativo di rete della la Provincia di Frosinone che intende operare in sintonia con i programmi e gli obiettivi previsti dallo Stato Italiano e dalla Regione Lazio. La Re.P.I.S. nel suo complesso aderisce alla Rete GRIS Lazio (Gruppo Immigrazione e Salute), partecipa attivamente alla vita del GRIS, ne condivide le finalità e le modalità operative, accettando, altresì, di dotarsi del medesimo regolamento (opportunamente adeguato alla realtà provinciale) di cui la Rete Gris Lazio si sta dotando. La Re.P.I.S. accetta di condividere la progettualità di cui la Regione Lazio intenderà dotarsi per la promozione di politiche di integrazione culturale. Il regolamento verrà adottato in sede della prima assemblea generale della Re.P.I.S. Gli Enti sottoscrittori, qualora ne abbiano le caratteristiche, partecipano alla Consulta della Salute Mentale e delle Dipendenze e fanno parte dei tavoli di lavoro che in sede di Consulta saranno attivati. La Consulta, a sua volta, partecipa e contribuisce ai lavori dell Audit civico aziendale. ART. 7: ARCHITETTURA DI SISTEMA La Re.P.I.S. si struttura come organismo di rete paritario; ciascun Ente firmatario individua un proprio rappresentante che partecipa attivamente alle riunioni operative, all attività di coordinamento e all assemblea annuale; ciascun Ente può far pervenire richieste particolari e favorire percorsi e processi di collaborazione. La Re.P.I.S. si riunisce, orientativamente, una volta al mese, in corrispondenza degli incontri formativi dedicati alle tematiche dell immigrazione o in altro contesto. La sede degli incontri potrà essere itinerante, presso le sedi degli organismi della Rete che hanno uno spazio adeguato. L UOC Promozione Salute, Fragilità e Fasce Deboli è responsabile, per la ASL di Frosinone, degli atti e del coordinamento generale. Si costituisce un Coordinamento operativo formato da: Dott. Lucio Maciocia, la coordinatrice dell area sociale dell UOC Dott.sa Maria Grazia Baldanzi, dal Prof. Giovanni De Vita in rappresentanza dell Università di Cassino e del Lazio Meridionale, dal Dott. Salvatore D Angiò, dal Dott. Fabio Piccoli e dalla Dott.sa Daniela Alonzi in rappresentanza del Terzo Settore. Il compito del Coordinamento operativo è il seguente: - Convoca e stabilisce l ordine del giorno degli incotri Re.P.I.S.; - Raccoglie e valorizza gli stimoli e le indicazioni che provengono da ciascun Ente in rete;
7 - Si rapporta con gli Enti Istituzionali per promuovere incontri, accordi, avvenimenti; - Raccoglie, segnala e promuove le buone pratiche, le notizie, le Leggi, le indicazioni nazionali e regionali, le indicazioni della rete GRIS e della Società Italiana di Medicina delle Migrazioni; - Promuove e supporta l attività di formazione permanente, studi e ricerche, partecipazioni a Bandi europei, nazionali e regionali. ART. 8: PROTOCOLLI OPERATIVI TRA ENTI L attivazione di protocolli operativi tra i vari Enti in rete, oltre che all adesione al presente Protocollo di intesa, è vincolata alla sottoscrizione di una carta etica in cui vengono delineati i principi cardini di adesioni a principi etici di rispetto, equità, responsabilità, dignità degli ospiti e del personale operativo. Ciascun protocollo operativo sarà oggetto di determine a cura dei servizi implicati e saranno proposti e sottoscritti dall UOC Promozione Salute, previa consultazione con il coordinamento operativo. ART. 9: DURATA. Il presente protocollo ha una durata di tre anni e potrà essere rinnovato e prorogato per altre 3 annualità, mediante scambio di lettere tra i firmatari. La non partecipazione, non altrimenti motivata, per almeno 6 mesi continuativi, alle attività e alle riunioni della Re.P.I.S., costituisce motivo di annullamento degli effetti e della sostanza del presente protocollo. FIRMA DEI CONTRAENTI - Il Com. Str.. ASL Frosinone Luigi Macchitella - Il Magnifico Rettore Università di Cassino e del Lazio Meridionale - Prof.Giovanni Betta - Diocesi di Frosinone, Veroli e Ferentino, Ufficio Caritas, S.E. Mons. Ambrogio Spreafico - Diocesi di Frosinone, Veroli, Ferentino, Ufficio Migrantes, S.E.Mons. Ambrogio Spreafico - Comunità di Sant Egidio Onlus, S.E. Mons. Ambrogio Spreafico - - Diocesi di Sora, Cassino, Aquino, Pontecorvo, Ufficio Caritas, S.E. Mons. Gerardo Antonazzo - Diocesi di Sora, Cassino, Aqino, Pontecorvo, Ufficio Migrantes, S.E. Mons. Gerado Antonazzo
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