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1 R. Raffaelli - Bologna

2 Le etichette ambientali sono marchi applicati direttamente su un prodotto o su un servizio Informazioni performance ambientale complessiva su uno o più aspetti ambientali specifici Informazione chiara Aumenta il potere di scelta del consumatore Cresce la domanda di prodotti ecologici

3 Tipo I ISO 4024:200 Tipologie di Etichette Ecologiche Impongono il rispetto di limiti prestazionali Prevede la certificazione ed il superamento degli standard minimi Tipo II ISO 402:2002 Autodichiarazione del fabbricante Non prevede certificazioni né soglie minime di accettabilità Tipo III ISO 4025:2006 Quantificazione (convalida) degli impatti associati al ciclo di vita del prodotto Prevede la verifica di un organismo indipendente ma non soglie minime di accettabilità

4 Ecolabel l evoluzione anni '90 : schema certificazione UE per la qualità ecologica dei prodotti Regolamento CEE n. 880 Abrogato Regolamento CEE n. 980 Abrogato Regolamento CEE n

5 Ammendanti Calzature Carta per copie e carta grafica Coperture per pavimenti (dure, materiale tessile e legno) Detergenti multiuso e per servizi sanitari Detersivi per il lavaggio a mano dei piatti Detersivi per lavastoviglie e bucato Lubrificanti Pompe di calore Substrati di coltivazione Elettrodomestici (televisori) Lampadine Materassi Mobili in legno Personal computer (portatili e da tavolo) Prodotti in carta-tessuto tessuto: : carta igienica, carta da cucina, fazzoletti etc. Prodotti tessili Saponi e shampoo Vernici (per interni e per esterni) Servizio di Ricettività turistica Servizio Campeggio Data aggiornamento: 7/09/20

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7 I criteri : gli aspetti ambientali

8 L ECOLABEL Prodotti/Servizi in EUROPA Ottobre 20 (Totale licenze rilasciate: 038) A B Cy Dk Est Fin F D Gr UK Irl I Lt M Nl Pl P Cz Ro Slo E S Hu Fonte dati: sito Elaborazione a cura di Area Ecomanagement DG ARPAER

9 Strutture Ricettive Ecolabel UE in Europa (Ottobre 20) (Totale strutture ricettive certificate in Europa: 39) A B Cy Dk Fin F D Gr Hu UK Irl I M Nl Pl P Cz Ro Slo S E Fonte dati: sito Elaborazione a cura di Area Ecomanagement DG ARPAER

10 Campeggi Ecolabel UE in Europa (Ottobre 20) Totale Campeggi certificati in Europa: A Dk Fin F D UK I Cz E Fonte dati: sito Elaborazione a cura di Area Ecomanagement DG ARPAER

11 Licenze Ecolabel europeo per gruppi di prodotti e servizi in Italia (aggiornati a Ottobre 20) Strutture Ricettive 54 Det. Multiuso 22 Tessuto carta Det. Bucato Campeggi Saponi Shampoo Det. Piatti Cop. Dure Pavimenti Vernici (Interno - Esterno) Prodotti tessili Det. Lavastoviglie Carta copia e carta grafica Calzature Ammendanti Substrati coltivazione Pompe di calore Materassi Fonte dati: sito www,isprambiente.it Elaborazione a cura di Area Ecomanagement DG ARPAER

12 Certificazioni Ecolabel UE: settori ripartiti per Provincia in Emilia-Romagna Ottobre Pompe di calore 6 Vernici per interni 3 Servizio ricettività turistica 5 Servizio Campeggio 4 Detersivi per piatti Detersivi per lavastoviglie Detersivi per bucato 2 2 Detergenti multiuso per superfici e sanitari 2 Coperture dure per pavimenti Ammendanti 0 Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Forlì Cesena Ravenna Rimini Fonte dati: sito Elaborazione a cura di Area Ecomanagement DG ARPAER

13 Esperienze Carta volontaria del ristorante sostenibile in Emilia-Romagna ( ) Turismo rurale eco-compatibile in aree protette per uno sviluppo sostenibile a bassa emissione di gas ad effetto serra (LIFE08 ENV/IT/ ECORUTOUR) ( )

14 Ristorazione sostenibile Manca di una vera e propria certificazione regolamentata a livello di Unione Europea, esclusiva per il settore della ristorazione Le etichette ambientali per le strutture turistiche considerano le attività di ristorazione solo se associate ad un offerta di pernottamento

15 Studio di fattibilità e sperimentazione di un modello di etichetta ecologica applicato al settore della ristorazione e proposta di una Carta volontaria del ristorante sostenibile in Emilia Romagna Confesercenti Emilia Romagna - ArpaER Luglio Convenzione Confesercenti Emilia Romagna Interesse, da parte di imprenditori appartenenti al settore della ristorazione, ad intraprendere un percorso di sperimentazione di un modello di etichetta ecologica applicato a tale settore, in specifico: ristoranti, trattorie, pizzerie e bar Individuato un panel per la sperimentazione scelto sulla base delle singole caratteristiche aziendali e della sensibilità al tema ambientale

16 Coordinamento del Progetto Comitato di Indirizzo (CI) Coordinamento strategico delle attività di progetto e la verifica degli stati di avanzamento Composizione: ArpaER, Confesercenti Emilia-Romagna, una rappresentanza dei ristoratori aderenti a FIEPET, Regione Emilia-Romagna, Comitato Ecolabel-Ecoaudit (ISPRA) Gruppo di lavoro Tecnico (GT) Team tecnico operativo: espressione operativa del CI per lo svolgimento delle attività concordate Composizione: ArpaER, Confesercenti Emilia-Romagna Arpa Emilia-Romagna Romagna: Fornisce supporto tecnico - strategico per lo sviluppo del progetto

17 Metodologia Iniziativa di comunicazione e selezione dei soggetti interessati Individuazione e costituzione del CI e GT Modello operativo: Definizione della griglia di valutazione qualitativa per identificare il rispetto della legislazione applicabile (regionale e nazionale) per il servizio di ristorazione Verifica conformità normativa Definizione dei criteri di qualità ecologica Check-list Sperimentazione del modello operativo (Audit c/o servizi di ristorazione, stesura documentazione tecnica e report) Realizzazione del Manuale tecnico Verifica intermedia da parte di un Ente di Certificazione o Comitato Ecolabel Ecoaudit per l avallo del progetto

18 Sperimentazione Questionario: verifica della rispondenza a requisiti di carattere generale, considerati prerequisito alla partecipazione al progetto a) manutenzioni/controlli sullo stato/funzionamento delle apparecchiature (Condizionamento aria, PC e stampanti, elettrodomestici: frigoriferi, forni, lavastoviglie, lavatrici/asciugatrici, ecc): individuazione degli impianti presenti - indicazione sulla periodicità con cui vengono effettuati controlli periodici, verificando, per ognuno di questi, l esistenza e le modalità di conservazione della documentazione di riferimento (libretti di istruzione, specifiche di manutenzione, garanzie, documentazione attestante gli interventi tecnici svolti) b) gestione del personale: presenza di un elenco dipendenti suddiviso per qualifiche c) contenimento dei consumi ed efficienza di massima degli impianti/ attrezzature: bollette relative ad energia elettrica, acqua e gas, riferite all ultimo anno/biennio d) gestione dei rifiuti: verificato l eventuale obbligo di presentazione del Modello Unico Dichiarazione Ambientale (MUD), obbligo escluso per tutti i ristoranti aderenti al progetto

19 Esito questionario Tutti gli otto ristoranti sono stati ritenuti idonei per proseguire con la sperimentazione vera e propria del progetto Fase di audit c/o ristoranti Check-list Nordic Swan + Ecolabel UE Ricettività turistica (Decisione 2009/578/CE)

20 6. Gestione ambientale: organizzazione e responsabilità in campo ambientale. Criteri inseriti nella Check-list. Aspetti generali: tipologia menù, orari di apertura, n dipendenti, n clienti al giorno, dimensioni; 2. Cibi e bevande: provenienza degli ingredienti, attenzione alla presenza o meno di OGM, utilizzo di prodotti biologici; 3. Prodotti chimici e materiale di consumo: utilizzo di prodotti quali detersivi e carta a marchio Ecolabel (o simili); esclusione di prodotti per la pulizia a base di cloro (se non espressamente richiesto per legge) e di prodotti usa e getta; 4. Energia ed acqua: assenza di CFC dai sistemi di refrigerazione, monitoraggio dei consumi, classi di efficienza energetica del sistema di condizionamento dell aria, consumi idrici delle lavastoviglie; 5. Gestione dei rifiuti e trasporti: raccolta differenziata, monitoraggio della produzione dei rifiuti, presenza di un piano aziendale per la riduzione dei trasporti;

21 Criteri Ambientali I criteri individuati mirano a limitare i principali impatti ambientali connessi alle tre fasi del ciclo di vita del servizio di ristorazione Acquisto materie prime e materiali - Erogazione del servizio - Produzione di rifiuti Favorire l utilizzo di sostanze meno pericolose per l ambiente e la salute Limitare il consumo energetico Limitare il consumo idrico Limitare la produzione di rifiuti Obiettivo

22 Criteri Ambientali. Alimenti e bevande (N. 8) 2. Prodotti chimici (N. 5) 3. Energia (N. 2) 4. Acqua (N. 7) 5. Rifiuti (N. 8) 6. Prodotti ecologici e solidali (N. 8) 7. Sistema di gestione (N. 4) 8. Trasporti ed emissioni (N. 4) Impostazione metodologica 3 Livelli N. 66 Criteri (Criteri Nordic Swan: 48) Base 28 Medio +7 Alto diversi riconoscimenti che possono essere rilasciati in base al grado di sostenibilità ambientale dei ristoranti

23 Fonti A livello europeo: Nordic Ecolabelling of Restaurant - Nordic Swan Regolamento Ecolabel per le strutture ricettive (Reg. CE/578/2009) A livello internazionale: Green Seal GS-64 [] Green Restaurant Certification 4.0 Standard [2] [] Green Seal è una organizzazione non-profit indipendente impegnata nella salvaguardia ambientale. Il GS-64 Standard, una certificazione volontaria di Terza Parte con Standard Obbligatori e Facoltativi per il settore ristorazione, è stato riconosciuto dall ANSI (American National Standard Institute). In base al livello di sostenibilità dell esercizio, un tipo di certificazione differente: 2 stelle, 3 stelle e 4 stelle. [2] L associazione Green Restaurant di Boston ha sviluppato una certificazione di terza parte volontaria indirizzata ai ristoranti esistenti, ristoranti di nuova costruzione e catering per eventi. E un etichetta ambientale assimilabile a quelle di tipo I - ISO 4024 in quanto identifica una soglia minima predeterminata di prestazione con standard obbligatori e facoltativi.

24 29 Giugno 200 CONFERENZA STAMPA Presenti: Assessorato Commercio e Turismo Emilia-Romagna Arpa Emilia Romagna Confesercenti Emilia Romagna Ristoratori aderenti alla "Carta volontaria del ristorante sostenibile

25 Potenziali sviluppi Coinvolgere altri partner/competenze specialistiche in grado di focalizzare tutte le problematiche dei settori turismo e ristorazione Costruire una etichetta ambientale di Tipo I per il settore della ristorazione in ambito nazionale o europeo Rispetto di rigorose norme internazionali UNI EN ISO 4020: 2002; UNI EN ISO 4024: 200 Processo iterativo che include: a.consultazioni delle parti interessate (inteso come processo continuo per la definizione dei criteri ambientali di prodotto, garantendo che le parti interessate possano disporre di tempi adeguati ed avere accesso ai dettagli ed alle fonti di informazione utilizzate) b.sviluppo, riesame e modifica dei criteri ambientali di prodotto c.istituzione delle procedure di certificazione e degli altri elementi amministrativi di programma di etichettatura ambientale

26 potenziali sviluppi Rendere operativa la Carta volontaria tramite: Definizione di Linee guida e messa a sistema della metodologia di pesatura dei requisiti per la verifica di conformità Formazione di Auditor Sperimentazione su nuovi esercizi Realizzazione di un sw interattivo per l autovalutazione da parte dei singoli ristoratori Definizione documentazione necessaria per la verifica di conformità

27 LIFE+ ECORUTOUR Durata: 0/02/200-3/0/203 Beneficiario coordinatore: Regione Emilia-Romagna D.G. Attività Produttive, Commercio, Turismo Beneficiari associati: ARPA - Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Emilia Romagna ARSIAL -Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l Innovazione dell Agricoltura del Lazio Localizzazione: - Parco del Delta del Po - Regione Emilia-Romagna - Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga - Regione Lazio

28 Obiettivi Promuovere flussi di turismo diversificati Diffondere nel settore del turismo rurale la consapevolezza dell emissione di GHG Migliorare gli standard ambientali, valutando in particolare la produzione di GHG derivanti dai servizi turistici Definire strumenti e procedure di gestione turistica sostenibile (Km 0, etichettatura della CO 2 eq dei pasti e dei pernottamenti, adozione o rispetto degli standard Ecolabel)

29 Azioni Formazione e monitoraggio (studio sulle caratteristiche dei servizi turistici, selezione dei servizi, ricerca di buone pratiche, elaborazione di procedure e di analisi e valutazione della CO 2 eq) Analisi, valutazione, bilancio dell effettiva produzione di GHG (Valutazione LCA, comparazione del bilancio economico-ambientale) Supporto per la riduzione delle emissioni GHG, formulazione di linee guida (Linee guida per i fornitori dei servizi volti all applicazione di sistemi per l abbattimento della CO 2 eq, realizzazione di un servizio temporaneo di assistenza, formulazione di ipotesi di piani locali, realizzazione di azioni sperimentali) Disseminazione e informazione continua (Sito web, seminari locali, eventi pubblici, conferenza internazionale conclusiva)

30 Azioni realizzate Formazione Monitoraggio del territorio Selezione dei servizi turistici disponibili e con caratteristiche rispondenti alle azioni a seguire (0%) Ricerca di buone pratiche Elaborazione procedura di analisi e valutazione GHG (UNI EN ISO , 4025, 4064, PAS BSI 2050) In progress: Studio LCA dei servizi turistici e realizzazione Menu che non lascia impronta

31 Analisi del Ciclo di Vita L analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, ISO ) èlo strumento tecnico principale delle Politiche di Produzione e Consumo Sostenibile, per valutare se e quanto un prodotto/servizio è verde E una metodologia di valutazione dei carichi energetici e ambientali associati ad un prodotto/servizio lungo l intero ciclo di vita (dalla culla alla tomba) Obiettivo: Calcolare gli impatti ambientali collegati al ciclo di vita dei servizi di attività turistica (pernottamento, ristorazione) incluso l impatto dei trasporti Realizzazione di un bilancio globale del rapporto costi/emissioni di GHG legate all industria turistica locale

32 Confini del sistema del servizio di ristorazione

33 Check-list Contenuti principali: Struttura (caratteristiche, ristrutturazioni, consumi, interventi per riduzione consumi, certificazioni energetiche/ambientali) Personale (n di persone, mobilità) Turisti (provenienza, mezzo di trasporto utilizzato, presenze annuali, tempo medio di permanenza, tipologia) Servizi (lavanderia, trasporto per da/per stazione, escursioni, aree verdi, parcheggio, attività di fitness e ricreative) Gestione dei rifiuti Pulizia e lavaggio Comunicazione e informazione al cliente Servizio di ristorazione: informazioni sulle materie prime e materie finite utilizzate, autoproduzione, ecc.

34 Gestione dei dati Quantificazione per ogni fase del ciclo di vita dei flussi (input/output) Elaborazione e conversione dei dati Valutazione degli impatti e presentazione dei risultati al fine di identificare: i principali problemi ambientali a cui il ciclo di vita del servizio contribuisce (es. effetto serra, acidificazione, etc.) le fasi del ciclo di vita maggiormente critiche (es. mobilità turistica, consumo di energia) processi responsabili degli impatti osservati i flussi elementari da cui l impatto dipende Identificare le opportunità per migliorare le criticità ambientali Individuare priorità d intervento Trasformazione qualitativa del servizio offerto

35 Azioni di supporto Realizzazione sito web Attivazione di un servizio temporaneo di assistenza Consulenza gratuita per le imprese turistiche presso il Servizio Commercio e Turismo della Regione Emilia Romagna (area del Parco del Delta del Po) per fornire informazioni sugli atti tecnici ed amministrativi necessari per migliorare il rispetto delle performance ambientali Programmazione ed attuazione dei vari passaggi per affrontare il percorso per il raggiungimento dell etichetta Ecolabel (incontri personalizzati con l impresa per una prima valutazione dei requisiti esistenti rispetto ai criteri comunitari) Disposizione di un software MicroSGA Sviluppo di un Sistema di Gestione Ambientale semplificato nella piccola impresa (ISO 400:2004)

36 Azioni di supporto Realizzazione di linee guida per fornitori di servizi e per le autorità locali Realizzazione di azioni sperimentali per incentivare l utilizzazione dei servizi più virtuosi (bonus), azione didattica nelle scuole (concorso), Un menù che non lascia impronta Visite guidate presso le strutture selezionate che rappresentano modelli di servizio turistico a bassa emissione di GHG (scolaresche di scuola primaria e secondaria) Formulazione di ipotesi di piani locali (sistemi di mobilità sostenibile individuale/collettiva, GAS esercenti) Maggiore consapevolezza sulle emissioni di GHG da turismo Strumenti e procedure di gestione turistica sostenibile

37 Arpa Direzione Sistemi di Gestione Integrati: Sicurezza Qualità Ecomanagement Direttore: Raffaella Raffaelli Maria Grazia Marchesiello Resp.le Area Sicurezza e Strumenti Innovativi mgmarchesiello@arpa.emr.it Marina Mengoli Resp.le Area Qualità mmengoli@arpa.emr.it Helga Tenaglia Area Ecomanagement htenaglia@arpa.emr.it Emanuela Venturini Resp.le U.O. Nodo reg.le EMAS Ecolabel - GPP eventurini@arpa.emr.it Sito web:

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