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1 Edizioni L Informatore Agrario Tutti i diritti riservati, a norma della Legge sul Diritto d Autore e le sue successive modificazioni. Ogni utilizzo di quest opera per usi diversi da quello personale e privato è tassativamente vietato. Edizioni L Informatore Agrario S.r.l. non potrà comunque essere ritenuta responsabile per eventuali malfunzionamenti e/o danni di qualsiasi natura connessi all uso dell opera.

2 ATTUALITÀ INTERVISTA A FRANCESCO PANELLA (UNAAPI) E MARCO ROSSO (AGROFARMA) Concia insetticida del mais: apicoltori e chimici a confronto Per gli apicoltori è solo un danno, per le industrie agrofarmaceutiche un mezzo tecnico essenziale per l agricoltura: la concia neonicotinoide divide gli animi a solo un mese da una possibile riammissione Il 30 giugno 2011 è una data fatidica per i maiscoltori italiani: quel giorno, infatti, scadrà il provvedimento di sospensione all utilizzo degli insetticidi neonicotinoidi (clotianidin, imidacloprid e tiametoxam) e di fipronil per la concia delle sementi di mais. Si tratta di un provvedimento che ormai dura dal 17 settembre 2008 quando, a seguito dei frequenti fenomeni di moria delle api segnalati in Italia (185 segnalazioni avvenute nel 2008 in concomitanza della semina del mais), il Ministero della salute ha sospeso, secondo il principio di precauzione, l impiego di questi agrofarmaci nella concia del mais nell attesa di stabilire il loro ruolo nella cosiddetta sindrome da spopolamento degli alveari (Ccd). Proprio l ultima proroga del provvedimento aveva individuato il 30 giugno come termine finale della sperimentazione per ultimare le prove in atto, in particolare sui dispositivi di abbattimento delle polveri sulle seminatrici nell ambito del progetto Apenet. Anche le aziende produttrici di agrofarmaci e gli apicoltori, con animi opposti, sono in attesa di sapere se le semine 2012 saranno «conciate» o no. Al fine di capire quali sono le loro aspettative abbiamo posto alcune domande a Francesco Panella, presidente dell Unione nazionale associazioni apicoltori italiani (Unaapi) e a Marco Rosso, direttore di Agrofarma, l Associazione dei produttori di agrofarmaci in seno a Federchimica. Dott. Panella, dott. Rosso, che valutazione date di una eventuale riammissione dei concianti neonicotinoidi per il mais? Panella. Sarebbe una decisione irresponsabile, scientificamente infondata. Da anni denunciavamo, alla semina del mais, vaste morie di api e nel tempo conseguenti danni cronici per la subdola contaminazione ambientale, con residui (in polline, acqua, rugiada, ecc.), in dosi «sub-letali» per le singole api ma che debilitano gravemente il sistema immunitario delle colonie. Nelle ultime tre primavere invece, senza concianti, la salute degli apiari italiani è radicalmente migliorata. Rosso. Riammettere l uso dei concianti neonicotinoidi per il mais non è solo utile, ma essenziale per l agricoltura italiana. Tali prodotti, recentemente valutati e riconfermati nella loro sicurezza d uso a livello europeo, contribuiscono a ridurre i rischi per l agricoltore nella ge- 18/2011 L Informatore Agrario 9

3 ATTUALITÀ stione del sistema colturale del mais, uno dei principali cereali coltivati in Italia. L importanza economica della concia è stata confermata recentemente da prove effettuate dalla Regione Lombardia, che evidenziano un aumento di produzione medio a favore del mais conciato di 6-10 q/ha, ovvero euro/ha. L industria si è sempre impegnata a fornire dati scientifici e misure concrete per una gestione efficace e a basso rischio al fine di garantire la convivenza tra mais e apicoltura. Tali misure sono in linea con quanto previsto dal recente decreto del Ministero della salute del che applica le disposizioni europee sulla sicurezza d impiego dei neonicotinoidi. Nuovi sistemi di confettatura per le sementi e innovazioni tecniche delle seminatrici per il controllo delle polveri offriranno una garanzia sufficiente per le api? Panella. No! L impatto sulle api della contaminazione delle micropolveri alla semina è stato variamente provato, i kit per seminatrici presentati come «risolutivi» hanno dimostrato di disperdere ancora più lontano le molecole. Se anche si potesse alla semina, davvero, evitare la dispersione inquinante, gli indizi di cronica tossicità nel tempo sulle colonie sono così tanti, gravi e convergenti da aver indotto il Consiglio di Stato della Francia a sancire come illegali le pregresse autorizzazioni annuali del Cruiser (conciante a base di tiametoxam) in quel Paese. Vedremo se tale sentenza varrà anche sul prossimo pronunziamento in merito al Cruiser 350, attualmente autorizzato. Rosso. Secondo le recenti sperimentazioni europee e nazionali, il livello di qualità e sicurezza raggiunto dalle tecniche di concia e di semina, attraverso tecnologie innovative e modifiche già disponibili delle macchine seminatrici, è efficace nell abbattere il rischio. Tali elementi sono comuni alle normative in vigore in alcuni Paesi europei. In Francia, ad esempio, l adozione di queste misure ha dato l opportunità agli imprenditori agricoli di coltivare già a partire dal 2009 ben ettari di mais conciato senza alcun incidente. Cosa dovrebbe scaturire da un eventuale tavolo di confronto tra apicoltori e industria agrofarmaceutica? Panella. Sarebbe ora si prendesse atto che, se si attua la rotazione, i danni parassitari sul mais sono contenibili e con buona probabilità meno rilevanti di quelli da effetto fitotossico dei concianti. Con notevole risultato per coltivatori, ambiente e api, ma determinando una piccola perdita di profitti per l industria. Nel 2009 il Monitoraggio pubblico della diabrotica ha accertato danni, pari o superiori al 5%, su superfici insignificanti, mentre nel 2010 su ettari a mais si sono avuti danni su soli ettari. Rosso. Agrofarma ritiene che la collaborazione sia la strada migliore per individuare soluzioni condivise ed efficaci. A questo proposito abbiamo fornito il nostro sostegno a molti progetti volti a indagare i fattori che incidono sulla moria delle api e a proporre soluzioni. Esempi concreti sono: i margini fioriti di campo sviluppati in molte regioni europee per fornire una fonte costante di polline e nettare agli impollinatori; la collaborazione con i costruttori di macchine agricole per lo sviluppo di deflettori in grado di abbattere le emissioni delle seminatrici; la classificazione delle patologie più significative per le popolazioni di api e la ricerca o identificazione dei rimedi possibili; la formazione sistematica degli operatori agricoli a un uso sicuro delle soluzioni tecniche. Nel 2008, prima del decreto di sospensione dei concianti neonicotinoidi del mais, le segnalazioni di moria delle api in concomitanza delle semine del mais sono state 185 In conclusione, quale messaggio vorreste dare alle industrie produttrici di agrofarmaci? Panella. La vicenda delle molecole neurotossiche evidenzia enormi falle nelle procedure di determinazione dell «accettabilità del rischio» per l autorizzazione degli agrofarmaci. In questo senso le aziende produttrici di agrofarmaci dovrebbero andare al di là degli interessi di profitto «a breve termine» e puntare su una ricerca più lungimirante e più sostenibile anche per le api. Insomma, le industrie potrebbero collaborare alla trasparenza, al miglioramento scientifico e alla diversa affidabilità delle procedure per l autorizzazione di molecole e preparati. Noi siamo disponibili. Rosso. Vogliamo continuare il dialogo in modo sereno e costruttivo sulla base di informazioni e dati scientifici, in modo da elaborare soluzioni in grado di soddisfare le esigenze di tutti gli attori della filiera agricola coinvolti. L obiettivo comune deve essere, infatti, al di là delle singole posizioni, una pacifica coesistenza tra maiscoltura e apicoltura, due settori altrettanto fondamentali per la nostra agricoltura. La riammissione dei prodotti per la concia del mais è quindi possibile e può restituire ai maiscoltori le tecnologie più idonee ed efficaci, sposando tutte le necessità del mondo agricolo e le esigenze ambientali. A cura di Lorenzo Andreotti Giannantonio Armentano 10 L Informatore Agrario 18/2011

4 COLTURE ERBACEE OSSERVAZIONI PRELIMINARI IN ALCUNI AREALI MAIDICOLI PIEMONTESI Il ruolo della concia insetticida nel nanismo ruvido del mais Da qualche anno il nanismo ruvido del mais è tornato a fare danni: una certa responsabilità è legata alla sospensione della concia insetticida con neonicotinoidi. Vediamo nel dettaglio cosa è successo a livello produttivo a causa di questo virus di M. Blandino, F. Amato, G. Testa, A. Ferrari, A. Reyneri Tra i numerosi insetti fitofagi che attaccano il mais, afidi e cicadellidi possono risultare i più dannosi per i danni indiretti dovuti alle infezioni virali di cui sono vettori. Nel mais, le virosi di maggior interesse sono il nanismo giallo dell orzo (BYDV, Barley Yellow Dwarf Virus), il mosaico del mais (MDMV, Maize Dwarf Mosaic Virus) e il nanismo ruvido del mais (MRDV, Maize Rough Dward Virus) (Louie e Abt, 2004). Questi virus si conservano nelle piante infestanti spontanee e possono venir trasmessi al mais da tali insetti. Le conseguenze dell infezione, che av- A seguito dell infezione da virus, che avviene nei primi stadi di sviluppo, le piante di mais rimangono nane con internodi accorciati, spesso sono sterili o con spighe appena abbozzate viene nei primi stadi di sviluppo della pianta, tra le 2 e le 4 foglie, sono molto evidenti: le piante rimangono nane con internodi accorciati, spesso sono sterili o con spighe appena abbozzate. Fino a circa 15 anni fa l incidenza delle diverse virosi del mais era piuttosto alta, soprattutto negli areali maidicoli pedemontani o nelle annate caratterizzate da ritorni di freddo, determinando gravi perdite produttive alla coltura (Grancini, 1949; Bourlot e De Palma, 1999). Dal 1996, con l introduzione progressiva della concia con neonicotinoidi, più efficaci e sistemici rispetto agli insetticidi precedentemente impiegati (Munkvold, 2009), le infezioni virali a opera di afidi e di cicadelle sono state contenute in misura sensibile, riducendo così l incidenza delle piante colpite da virosi. Con la sospensione dell impiego dei neonicotinoidi per la concia delle sementi di mais (dm del 17 settembre 2008, prorogato con dm del 16 settembre 2010), in quanto sospettati di essere la causa o un importante concausa della moria delle api, sono stati registrati maggiori danni alle radici del mais da insetti terricoli, in primis la diabrotica (Reyneri et al., 2009), ma si è riproposto anche il problema delle virosi del mais. In Lombardia la presenza di attacchi di nanismo è stata segnalata in molti campi nel corso della scorsa campagna (Lugli, 2010). Nell ottica di una valutazione più completa del ruolo esercitato dalla concia insetticida sulla maiscoltura, è importante valutare con attenzione l effetto di tale trattamento al seme sugli insetti vettori e in definitiva sul danno causato dalle virosi. A questo fine, sulla base del monitoraggio di un centinaio di campi aziendali è stata valutata l incidenza del nanismo ruvido nella campagna 2010 e si è verificato l effetto della concia con insetticidi sul controllo di questa malattia. La diffusione del nanismo ruvido I risultati dell incidenza del nanismo ruvido del mais, ottenuti dal monitoraggio dei campi aziendali, sono riportati in tabella 1. L areale del Novarese (NO) risulta quello più colpito: in media oltre 3 piante su 100 presentano sintomo di virosi (nanismo ruvido). In provincia di Torino e Cuneo il valore medio si assesta intorno a 1 pianta su 100. Di maggior interesse è l informazione relativa alla percentuale di campi, con un incidenza media di virosi superiore a 2,5% o a 5%. Nel Novarese quasi 1/3 dei campi visitati ha fatto registrare attacchi da virosi del nanismo ruvido gravi (più del 5% di piante interessate). La maggiore incidenza di virosi osservata nel Novarese conferma le osservazioni dello scorso anno (Lugli, 2010). In provincia di Torino, la pressione del 66 L Informatore Agrario 17/2011

5 TABELLA 1 - Incidenza media di piante di mais con sintomi da nanismo ruvido nei diversi areali maidicoli piemontesi virus è risultata inferiore, ma su 64 campi oltre 1/5 ha comunque manifestato un incidenza di virosi superiore a 2,5%. L effetto della concia insetticida In tutti i campi sperimentali in cui è stato operato il confronto, l impiego della concia con neonicotinoidi ha ridotto l incidenza delle piante di mais affette da nanismo ruvido del mais rispetto al testimone non conciato (grafico 1). NO TO Nord TO Sud CN Totale Piante virosate (%) 3,1 1,2 1,1 0,9 1,5 Campi con più di 2,5% di piante virosate (*) Campi con più del 5% di piante virosate (*) Campi aziendali (n.) (*) Espresso come percentuale di campi sul totale dei campi osservati. L areale del Novarese (NO) risulta quello più colpito: in media circa 3 piante su 100. Nella campagna maidicola 2010 sono stati visitati alla fioritura 105 campi aziendali di mais del Piemonte, riferibili a 63 diverse aziende situate nei principali areali regionali. In ciascun campo è stata rilevata la percentuale di piante presentanti sintomi da nanismo ruvido del mais, conteggiando le piante virosate in ripetizioni di 100 piante ciascuna su 3 distinte porzioni di fila casualmente individuate all interno di ciascun appezzamento. EFFETTO DELLA CONCIA INSETTICIDA Inoltre in 12 campi sperimentali dislocati in diverse località del Piemonte In 7 delle 12 prove sperimentali realizzate, le differenze sono risultate significative (P < 0,05). In media l utilizzo di semente conciata ha permesso una riduzione del 74% dell attacco da virosi osservato nel mais non protetto con insetticidi al seme. Nei campi sperimentali considerati, i vantaggi produttivi legati all impiego di semente conciata con neonicotinoidi sono risultati fortemente connessi al livello di attacco di nanismo ruvido osservato nelle parcelle testimoni (grafico 2). Come è stata impostata la ricerca è stato verificato l effetto dell impiego della concia con neonicotinoidi sull incidenza di piante affette da evidenti sintomi da virosi e sulla produzione di granella (tabella A). I campi sperimentali su cui è stato condotto il rilievo sono stati allestiti nell ambito dei seguenti progetti di ricerca: «Rete nazionale di sperimentazione on farm» (7 campi) e parcellare (1) e «Percorsi agronomici per il controllo della diabrotica del mais - IDIAM» (2) coordinati da Cra - Mac (Bergamo) e «Valutazione degli effetti della mancata applicazione della concia con insetticidi» (2 campi) coordinato da Dipartimento Agroselviter. TABELLA A - Elenco delle località interessate dalla sperimentazione e principali informazioni agronomiche Prova Località Ibrido Data di semina Data di raccolta NO1 Galliate (NO) PR34G44 14 aprile 21 settembre NO2 Galliate (NO) PR34G44 21 maggio 19 ottobre NO3 Pombia (NO) PR32P26 29 aprile 19 ottobre TO1 Vische (TO) PR32P26 29 aprile 11 ottobre TO2 Vische (TO) PR34G44 17 aprile 14 ottobre TO3 Villareggia (TO) PR34G44 30 aprile 15 ottobre TO4 Chivasso (TO) PR34G44 8 aprile 7 ottobre CN1 Cherasco (CN) PR34G44 15 aprile 6 ottobre CN2 Savigliano (CN) PR34G44 9 aprile 2 ottobre CN3 Fossano (CN) PR34G44 15 aprile 21 ottobre CN4 Scarnafigi (CN) PR34G44 30 aprile 11 novembre CN5 Mondovì (CN) PR34G44 30 maggio 22 ottobre COLTURE ERBACEE Con un incidenza di virosi inferiore al 2,5%, i vantaggi produttivi sono risultati minimi o trascurabili. Si deve considerare che con basse percentuali di piante virosate le piante contigue a quelle colpite possono recuperare parte del danno produttivo, aumentando la propria capacità produttiva in virtù di una minore competizione per luce e nutrienti. Nel caso in cui l attacco del virus riduca fortemente l investimento di piante nell appezzamento testimone, spesso colpendo alcune piante vicine, il vantaggio produttivo determinato dalla concia insetticida risulta evidente, raggiungendo il 5% con una presenza di piante virosate compresa tra 2,5-5%. Infine, con i livelli di presenza della malattia più gravi (> 5%) la differenza produttiva ha raggiunto in media il 14%, sebbene tale evidente vantaggio possa essere ascritto in parte anche ad altre cause. A eccezione del campo parcellare realizzato nell ambito della Rete nazionale ibridi di mais, dove sono state confrontate 3 sostanze attive (clotianidin, imidacloprid, tiametoxam) rispetto a un testimone non conciato secondo un schema sperimentale a blocchi randomizzati con 4 ripetizioni (parcelle elementari di 60 m 2 ), negli altri casi si è operato in parcelloni ( m 2 ) non ripetuti mettendo a confronto la concia con clotianidin al testimone. A seconda della prova sperimentale, il confronto è stato operato utilizzando gli ibridi Pioneer PR34G44 o PR32P26. In tutti i casi (testimone, concia con insetticida) la semente utilizzata è stata conciata con un convenzionale prodotto fungicida. Nei campi dove il confronto è stato condotto in parcelloni, il conteggio delle piante che presentavano sintomi di virosi è stato effettuato su ripetizioni di 200 piante ciascuna in 3 porzioni di fila casualmente individuate nelle file centrali di ciascun trattamento. La produzione di granella è stata calcolata a seguito di trebbiatura dell intero parcellone e pesatura separata con carro pesa. Nel campo della Rete nazionale il conteggio delle piante con sintomi di nanismo ruvido ha interessato tutte le piante della parcella e la trebbiatura è stata condotta con mietitrebbiatrice parcellare.

6 COLTURE ERBACEE La concia insetticida può contribuire a ridurre i danni alle radici causati dalle larve di diabrotica GRAFICO 2 - Vantaggio produttivo conseguito a seguito dell impiego della concia insetticida in confronto a piante non trattate e virosate Vantaggi produttivi concia (%) < 2,5 2,5-5 > 5 Incidenza piante virosate nelle parcelle testimone (%) I valori riportati sono la media dei dati ottenuti nei campi sperimentali in funzione del livello di attacco registrato sulle parcelle testimoni. Le barre di errore riportano l errore standard. I vantaggi produttivi dell uso di semente conciata con neonicotinoidi sono molto legati al livello di attacco di nanismo osservato nelle parcelle testimoni. Con un incidenza di virosi inferiore al 2,5% nelle parcelle testimoni questi vantaggi sono risultati minimi o trascurabili. Virosi del mais e strategie possibili L attacco dei virus alla coltura del mais è stato recentemente trascurato, in quanto la protezione offerta dalla concia insetticida aveva ridotto la sua gravità in misura considerevole. Negli ultimi 3 anni, da quando questo mezzo di difesa è stato sospeso, sono aumentate le segnalazioni di attacchi significativi soprattutto in aree pedemontane o nelle condizioni più fresche o in areali dove permane una diffusa praticoltura o sono presenti GRAFICO 1 - Effetto della concia insetticida su piante di mais con sintomi da nanismo ruvido (2010) 7 * 6 Piante virosate (%) * * * 0 NO1 NO2 NO3 TO1 TO2 TO3 TO4 CN1 CN2 CN3 CN4 CN5 Prova Testimone Concia insetticida (*) Differenze significative per P < 0,05. La concia insetticida in tutte le prove sperimentali è stata condotta con clotianidin, a eccezione della prova TO4 dove il dato relativo alla concia si riferisce alla media delle tesi conciate con clotianidin, imidacloprid e tiametoxan. In tutti i campi sperimentali in cui è stato operato il confronto, l impiego della concia con neonicotinoidi ha ridotto l incidenza delle piante di mais affette da nanismo ruvido del mais. L incidenza delle virosi, se significativa, può influenzare in modo negativo la produttività del mais ripe arborate. I rilievi del 2010 confermano la diffusione di questa patologia e permettono di dare una prima valutazione dell attacco e, nei campi in cui è stato possibile confrontare il testimone non conciato con il trattamento insetticida con neonicotinoidi, di quantificare il vantaggio produttivo. È opportuno sottolineare che il vantaggio produttivo non può essere esclusivamente attribuito al controllo degli insetti vettori della virosi, dal momento che la difesa del seme esercita un controllo anche su insetti terricoli e, almeno in parte, sulla diabrotica (Agosti et al., 2009). Ciò nondimeno l incidenza delle virosi appare rilevante e in grado di influenzare * * in modo negativo la produttività e quindi la redditività del mais. Qualora perdurasse il divieto all uso di concianti neonicotinoidi, l unica strategia di controllo attuabile nel medio-lungo periodo è l individuazione di materiali genetici resistenti alle virosi (Bertolini et al., 1998). Tale attività di selezione, interrotta con l avvento della concia, comporterà però l abbandono di materiali genetici oggi molto ben adattati in Italia e perdite di rese significative per il periodo di tempo necessari all individuazione dei nuovi ibridi resistenti. Massimo Blandino Francesco Amato Giulio Testa Amedeo Reyneri Dipartimento Agroselviter Università di Torino Alda Ferrari Cra - Mac Le foto a corredo dell articolo sono di Massimo Blandino. Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivete a: redazione@informatoreagrario.it Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: 11ia17_5710_web * 68 L Informatore Agrario 17/2011

7 COLTURE ERBACEE ARTICOLO PUBBLICATO SU L INFORMATORE AGRARIO N. 17/2011 A PAG. 66 Il ruolo della concia insetticida nel nanismo ruvido del mais BIBLIOGRAFIA Agosti M., Michelon L., Edwards C.R. (2009) - Efficacia dei concianti su danni radicali da diabrotica. Supplemento a L Informatore Agrario, 44: Bertolini M., Verderio A., Bressan M., Introzzi F., Caciagli P. (1998) - Differenti livelli di sensibilità alle virosi del mais. L Informatore Agrario, 8: Bourlot G., De Palma E. (1999) - Indagini a seguito della comparsa di sintomatologie complesse del mais nella primavera Quaderni della Regione Piemonte Agricoltura, 18: Grancini P. (1949) - Notizie sul «nanismo» del mais in Lombardia. Notiz. Mal. Piante 3: Louie R., Abt J.J. (2004) - Mechanical transmission of Maize rough dwarf virus (Zea mays L.). Maydica, 49(3): Lugli M. (2010) - BYVD e nanismo ruvido, il ritorno dei virus sul mais. Terra e Vita, 14: Munkvold G. (2009) - Seed pathology progress in Accademia and Industry. Ann. Rev. Phytopathology, 47: Reyneri A., Blandino M., Fero P., Turchi A. (2009) - Diabrotica in Piemonte: i numeri dell infestazione. L Informatore Agrario, 44:

8 DIFESA DELLE COLTURE SPERIMENTAZIONE PLURIENNALE IN PIANURA PADANA Difesa integrata del mais: come effettuarla nelle prime fasi Per le colture erbacee contenere l impatto ambientale ed economico della difesa sarà sempre più importante. Oggi è possibile grazie alla lotta integrata ai principali fitofagi di L. Furlan, C. Cappellari, C. Porrini, P. Radeghieri, R. Ferrari, M. Pozzati, M. Davanzo, S. Canzi, M.A. Saladini, A. Alma, C. Balconi, M. Stocco In considerazione della redditività modesta delle colture erbacee, nonché delle scarse disponibilità di manodopera, sono necessari degli strumenti di lotta semplici, a basso costo e basso impatto che consentano di individuare in modo sufficientemente affidabile se e dove si presenta la necessità di strategie di controllo. A tal fine si rendono necessarie: lotta integrata a livello territoriale; lotta integrata a livello aziendale. La prima con monitoraggi e valutazioni agronomiche e climatiche su larga Trappola Yatlorf per la cattura di elateridi e diabrotica adulti scala dovrà, con costi per ettaro molto bassi, individuare le aree, nonché i periodi, in cui si presentano rischi di attacchi apprezzabili di parassiti. La seconda, sulla base dei risultati e dei criteri tecnici di accertamento forniti dal primo livello, dovrà effettuare approfondimenti solo dove e quando necessario. Gli strumenti di indagine devono essere di facile uso e richiedere tempi di utilizzo modesti. Inoltre è sempre importante sottolineare la necessità di salvaguardare la Sostanze attive e formulati commerciali delle prove ( 1 ) Teflutrin Force (15 kg/ha) ( 2 ) Bifentrin Brigata Geo (12 kg/ha) ( 3 ) Clorpirifos Zelig (12 kg/ha) Fipronil Regent 2G (5 kg/ha) Tiametoxam Cruiser (0,63 mg/seme) ( 1 ) Tra parentesi il dosaggio. ( 2 ) 12 kg/ha nel ( 3 ) 15 kg/ha a Cessalto nel salute degli agricoltori, che possono ridurre l esposizione alle diverse molecole insetticide, e del reddito netto aziendale: sia direttamente con il contenimento dei costi di difesa, sia indirettamente poiché funzionale alla «qualità ambientale» dell azienda che le politiche comunitarie tenderanno a premiare in futuro. Quest ultimo ragionamento si inserisce infatti nella visione della normativa europea sui pesticidi approvata nel 2009 (Direttiva 2009/128/CE) che, attraverso diverse fasi, imporrà grandi cambiamenti sull utilizzo degli agrofarmaci, tra cui l obbligatorietà dell applicazione della lotta integrata per tutte le colture a partire da gennaio Conoscere bene i fattori di rischio Il percorso per la concreta applicazione dei principi sopra esposti è sintetizzato nella figura 1. La prima strategia di difesa consiste nella conoscenza costante dei livelli di popolazione degli organismi potenzialmente dannosi, in modo che la difesa sia basata innanzitutto sulla scelta degli appezzamenti sotto il livello di soglia di danno nonché ponendo in essere strategie agronomiche (ad esempio modifiche nell avvicendamento) per evitare che tali popolazioni salgano ove si individuino dei trend in aumento. In tal modo la gran parte della superficie a mais non richiede interventi insetticidi alla semina. Diabrotica. Per praticità, il primo organismo dannoso da considerare è la diabrotica. Il rischio di danno da diabrotica si presenta solo per mais che segue mais, soprattutto per più anni (Boriani, 2006, 2008; Furlan, 2007; Reyneri et al., 2009; Sivčev et al., 2009) e solo in aree con popolazioni elevate della specie. Il mais avvicendato non presenta rischi ovunque sia ubicato, così come il mais in 7/2011 supplemento a L Informatore Agrario 15

9 DIFESA DELLE COLTURE FIGURA 1 - Schema sintetico per la lotta integrata su mais SEMINA 2011 DEL MAIS, COSA FARE? CASO 1 Mais non seminato nel 2010 CASO 2 Mais seminato nel 2010 Presenza fattori di rischio attacco elateridi. Vedi paragrafo «Elateridi e altri parassiti del terreno» Altri fattori di rischio Controllare trappole per larve Aratura autunnale Prato NO fattori di rischio attacco elateridi Aratura primaverile Popolazione diabrotica nulla o bassa (vai a caso 1) Diabrotica sotto soglia (vai a caso 1) Popolazione diabrotica consistente (controllo trappole con soglia di danno > 6 adulti/trappola/giorno per 6 settimane consecutive) Diabrotica sopra soglia Trappole sopra soglia Conferma mais Trappole sotto soglia (1 larva/trappola/giorno di A. brevis, 2 di A. sordidus, 4 di A. ustulatus e A. litigiosus) Spostamento coltura in appezzamento a basso rischio Trattamenti insetticidi non necessari (> 95% dei casi Trattamento contro adulti effettuato nel 2010 (vai a caso 1) Spostamento coltura (vai a caso 1) Trattamento contro adulti NON effettuato nel 2010 Conferma mais TRATTAMENTO ALLA SEMINA Semina ritardata TRATTAMENTO ALLA SEMINA Com è stata impostata la sperimentazione MONITORAGGI ADULTI (ELATERIDI, DIABROTICA). I dati si riferiscono ad appezzamenti coltivati con tecniche di lavorazioni convenzionali (aratura, normalmente autunnale, estirpatura, erpicatura) o in un caso con tecniche di minima lavorazione e si basano sull uso della trappola per adulti Yatlorf (Yf) (Furlan et al., 2001a). MONITORAGGI LARVE DI ELATERIDI. La valutazione delle popolazioni di larve è stata effettuata su terreno nudo prima delle semine. PROVE STRIP TEST (TABELLA 2). Gli ibridi utilizzati DKC6666, NK Famoso, PR31A34, PR32G44. Tutte le altre tecniche colturali sono state quelle ordinariamente adottate dalle aziende ed applicate ugualmente nei diversi parcelloni. Le sperimentazioni si riferiscono a campi coltivati con tecniche di lavorazione convenzionali (aratura). La dimensione dei parcelloni è variata da 300 a 1500 m2 (4-8 file di mais per la lunghezza dell appezzamento). I trattamenti sono stati ripetuti tre-quattro volte per sito. PROVE PARCELLARI CON ELEVATE POPOLAZIONI DI ELATERIDI (TA- BELLA 3). Gli ibridi utilizzati sono stati: Tevere nel 2004, Calibo nel 2005, Mitic nel 2008, Devo nel 2009, PR32G44 nel Le dimensioni di ciascuna parcella è variata tra 45 e 60 m2 (4 file m). monosuccessione in appezzamenti con popolazioni sotto la soglia di danno (indicativamente 6 adulti di diabrotica per trappola Pherocon AM o Yatlorf al giorno; Boriani, 2006, 2008). Eventuale presenza di popolazioni elevate può essere accertata dai dati dei monitoraggi regionali dei Servizi fitosanitari regionali che si avvalgono anche di strumenti statistici avanzati (De Luigi et al., 2011) e/o con monitoraggi aziendali specifici con trappole Yatlorf (Yf) o cromotropiche (vedi «Il 2010 della diabrotica: danni e diffusione contenuti» pubblicato sul n. 5/2011 di questa rivista a pag. 49). I modelli previsionali e i monitoraggi con le trappole consentono di individuare il periodo in cui il trattamento insetticida sopra chioma del mais, con appropriata sostanza attiva, può ridurre significativamente le ovideposizioni delle femmine e quindi evitare la difesa 16 supplemento a L Informatore Agrario 7/2011

10 DIFESA DELLE COLTURE TABELLA 1 - Risultati del monitoraggio degli elateridi e dei loro effetti sulla coltura del mais in assenza di trattamenti insetticidi alla semina Appezzamenti Presenza media di adulti nel 2009 ( 1 ) Mais 2010 ( 1 ) Regione piante sane piante appezzamenti monitorati piante sane A. brevis A. sordidus A. litigiosus A. ustulatus su totale attaccate da con danni (n.) (piante/m 2 ) seminato (%) elateridi (%) non gravi ( 2 ) (n.) Veneto 51 Emilia- Romagna 76 (18, ) 105 n.r. Lombardia 10 n.r. Piemonte 6 n.r. 523 (53, ) 245 (26, ) 983 ( ) ( ) n.r. 253 (24, ) 629 ( ) 243 ( ) 12 (6,4-0-52) 548 (88, ) 6,46 (0,07-5,3-7,38) 90,3 1,14 (0-0-7) n.r. n.r. n.r. n.r. 1 n.r. n.r. 6,48 (0,06-4,8-7,3) 7,00 (0,12-6,4-7,4) 6,63 (0,05-6,35-6,9) 93,2 94,6 0,17 (0,1-0,10-0,81) 5,8 (0-0-12) 0,059 (0-0-0,1) Friuli Venezia n.r. 90,7 Giulia (19, ) (66, ) ( 1 ) I valori tra parentesi indicano rispettivamente: errore standard, minimo e massimo. n.r. = non rilevato. ( 2 ) Senza conseguenze sulla produttività. In nessuno degli appezzamenti monitorati sono stati riscontrati danni gravi in grado di compromettere la produttività della coltura APPROFONDIMENTO Come leggere le tabelle Significatività. I valori affiancati dalla stessa lettera non sono differenti da un punto di vista statistico anche se i risultati sembrano diversi. Per le medie contraddistinte da lettere diverse (ad esempio «a» e «b») c è una probabilità bassissima (inferiore al 5%) che la differenza tra loro non sia imputabile proprio ai trattamenti bensì al caso. Qualora inoltre i risultati riportino contemporaneamente due lettere (ad esempio, «bc») significa che tali valori non sono differenti statisticamente né dal valore che riporta la lettera «b» né da quello che riporta la lettera «c», mentre lo sono rispetto a quelli che riportano la lettera «a» o «d». nell anno successivo anche per il mais in monosuccessione in presenza di elevate popolazioni. In sintesi, l analisi della combinazione dei dati sull avvicendamento, sulle catture delle trappole e sugli eventuali trattamenti contro gli adulti consente di ridurre al minimo, se non di escludere, i casi in cui è necessario porre in essere strategie di difesa contro diabrotica alla semina. Elateridi e altri parassiti del terreno. Accertata l assenza di rischio di danno da diabrotica, va valutata l eventuale presenza di rischi di danno da elateridi (Furlan, 1999a) e altri insetti del terreno. Per quanto riguarda le specie che svernano come adulti (Agriotes brevis, Agriotes sordidus - Furlan, 2004) i rischi sono legati all eventuale presenza di elevate popolazioni di adulti (la presenza di larve comincia ad avere probabilità di essere significativa oltre adulti per trappola Yatlorf per stagione). Vanno inoltre considerati gli ambienti circostanti con apprezzabile presenza di incolti, prati, siepi, zone boscate, oltre TABELLA 2 - Effetto dell uso dei geodisinfestanti piretroidi su investimento e produzione del mais nel Investimento (piante sane/m 2 ) Attacco elateridi (%) Produzione (t/ha 14% umidità) Dati 2009 Non trattato 6,62 1,03 10,52 Trattamento con piretroidi (*) 6,67 0,90 10,62 Dati 2010 Non trattato 6,19 1,80 11,15 Trattamento con teflutrin 6,23 1,34 11,24 (*) Teflutrin nel 2010, teflutrin o bifentrin nel Valori medi dei rilievi eseguiti sugli strip-test. Nessuna differenza è risultata statisticamente significativa al P < 0,05. Entro la soglia di danno il trattamento geodisinfestante non incide positivamente né sugli investimenti né sulle produzioni. TABELLA 3 - Effetto dei geodisinfestanti con elevate popolazioni di larve di elateridi su mais ( ) Località e anno Meolo (VE), 2004 Caorle (VE), 2010 Eraclea (VE), 2008 Cessalto, (TV) 2009 Eraclea (VE), 2004 Eraclea (VE), 2005 Specie Larve/ trappola (n.) A. ustulatus A. brevis A. sordidus ,2 1,8 2,6 Trattamenti non trattato teflutrin fipronil Piante, semi attaccati (n./m 2 ) Piante sane (n./m 2 ) 1,25 b 5,24 a 0,85 ab 4,91 a 0,11 a 6,71 b non trattato 1,60 a 5,13 a non trattato non trattato teflutrin tiametoxam non trattato teflutrin bifentrin non trattato teflutrin fipronil non trattato teflutrin fipronil 1,91 a 4,81 a 0,52 b 5,89 a 0,17 ab 6,32 a 0,09 a 6,76 a 0,87 a 5,33 a 0,70 a 5,44 a 0,33 a 5,75 a 0,46 b 6,83 b 0,41 b 6,29 a 0,09 a 6,19 a 1,24 b 5,05 a 1,73 b 4,58 a 0,28 a 6,12 b Medie che non presentano alcuna lettera in comune sono statisticamente differenti al P < 0,05. Anche nel caso in cui si abbiano elevate popolazioni di elateridi vi è la possibilità che il geoinsetticida non garantisca protezione totale. 7/2011 supplemento a L Informatore Agrario 17

11 DIFESA DELLE COLTURE APPROFONDIMENTO Il bollettino colture erbacee Per assistere le aziende nell applicazione della lotta integrata è iniziata la divulgazione di bollettini con informazioni tecniche sulle colture erbacee che, con cadenza almeno settimanale, ma variabile a seconda delle necessità, vengono inviati in modo da consentire aggiornamenti e scelte in tempo reale. I bollettini, rivolti a tutti i soggetti interessati alla coltivazione delle colture erbacee, sono disponibili a mezzo siti Internet, posta elettronica e messaggi telefonici (sms) di allerta. È possibile ricevere i bollettini via posta elettronica e/o sms telefonando al numero o scrivendo a bollettino. erbacee@venetoagricoltura.org, fornendo indirizzo e numero di cellulare sul quale si desidera ricevere i messaggi. FIGURA 2 - Schema sintetico per le verifiche aziendali sulla convenienza dell uso di geodisinfestanti alla semina T NT T 6 file 3 file 3 file 6 file NT T NT T Scolina NT T NT T NT T NT T Stradone NT = non trattato: tramogge senza geodisinfestanti. T = trattato: tramoggia con geodisinfestanti. Introducendo il geodisinfestante solo in una metà delle tramogge di una seminatrice a 6 file si otterrà un pari numero di file trattate e non trattate su cui fare un rilievo visivo. alle condizioni utili alla sopravvivenza dei primi stadi di sviluppo, che elenchiamo di seguito. Precessioni come prati stabili (medicai, prati polifiti, ecc.). Rotazioni con copertura continua vegetale (Furlan e Talon, 1997); anche mais dopo un vigneto inerbito o un terreno a set aside inerbito di fatto presentano analoghi fattori di rischio. Terreni torbosi. Piovosità primaverile (aprile-giugno). Nessuna lavorazione (semina su sodo senza altre lavorazioni protratta nel tempo). Per le specie non svernanti come adulti (Agriotes litigiosus, Agriotes ustulatus - Furlan, 1998), il rischio, oltre all elevato «inoculo» (più di adulti/trappola a stagione), è ugualmente legato a condizioni utili alla sopravvivenza dei primi stadi di sviluppo come nei terreni torbosi. I fattori favorenti possono agire maggiormente in concomitanza di elevata piovosità nel periodo primaverile (maggio-giugno) per le specie svernanti come adulti, nel periodo estivo (luglioagosto) in presenza di apparati radicali diffusi per le altre specie. Per quest ultime analoga azione è data da frequenti irrigazioni che bagnano lo strato superficiale del terreno nel periodo estivo e terreni che si asciugano lentamente in superficie. Tali fattori di rischio alzano le percentuali di superfici danneggiate, ma in ogni caso gli ettari coinvolti risultano bassi. L incidenza di elevate popolazioni di elateridi e/o altri insetti del terreno, in grado di influenzare i livelli produttivi, è risultata molto ridotta in tutte le osservazioni che nel corso degli ultimi 25 anni sono state condotte (al di sotto dell 1% della superficie coltivata complessiva considerando ampie zone; Furlan, 1989, Furlan et al. 2002, 2007; 2009). I risultati sperimentali del biennio confermano quanto sopra esposto. Nel campione di appezzamenti ricadenti nelle principali regioni maidicole in cui le popolazioni di elateridi sono state attentamente monitorate unitamente ai loro effetti sul mais, in assenza di trattamenti insetticidi alla semina non sono stati osservati attacchi gravi da insetti del terreno in grado di influire sui livelli produttivi (tabella 1). L incidenza di piante con anomalie di sviluppo attribuibili a virosi trasmesse da insetti, contro le quali la lotta fondamentale si basa sulla scelta di ibridi resistenti, è stata bas- TABELLA 4 - Andamento colturale del mais nelle aziende pilota-dimostrative di Veneto Agricoltura in assenza di trattamenti insetticidi alla semina (dati ) Azienda e anno Sasse Rami 2009 (Ceregnano - RO) Vallevecchia 2009 (Caorle - VE) Reparto Mais (ha) Larve elateridi A. sordidus (n./trappola) Densità semina (semi/m²) piante emerse (n.) Investimento piante non attaccate (n./m²) piante non attaccate/semi deposti (%) Attacco elateridi piante (n./m²) Rami 14,3 n.r 7,13 6,85 6,70 94,0 0,15 2,19 Sasse 27,7 1,21 7,13 6,70 6,50 91,2 0,20 2,99 Dossetto 17,6 n.r. 7,25 6,67 6,66 91,9 0,01 0,15 Vallevecchia 98,6 0,04 7,25 6,68 6,67 92,0 0,01 0,15 Diana 2009 (Mogliano - TV) 19,3 0,08 7,28 6,85 6,85 94,1 0,00 0,00 Sasse Rami 2010 Sasse 25,8 0,2 7,13 6,74 6,83 95,8 0,09 1,34 (Ceregnano - RO) Rami 5,9 0,13 7,00 6,22 6,14 87,7 0,08 1,29 Vallevecchia 2010 Dossetto 24,5 0,3 7,25 6,63 6,55 90,3 0,08 1,21 (Caorle - VE) Vallevecchia 89,0 0,3 7,25 6,62 6,60 91,0 0,02 0,30 Diana 2010 (Mogliano - TV) 15,5 0,08 7,40 6,74 6,71 90,7 0,03 0,45 Media 6,67 6,62 91,87 0,07 1,00 % 18 supplemento a L Informatore Agrario 7/2011

12 DIFESA DELLE COLTURE sa. Le prove strip-test e parcellari sull effetto dell utilizzo del geoinsetticida su appezzamenti rappresentativi della gran parte della superficie a mais hanno evidenziato che l uso dell insetticida non migliora significativamente né gli investimenti né la produzione dove la presenza di elateridi è da considerarsi entro la soglia di danno (tabella 2). Nei limitati casi in cui le popolazioni di elateridi sono risultati al di sopra della soglia di danno, e cioè da 1 a 5 (e più) larve per trappola al giorno a seconda della specie (Furlan et al., 1999c) la sperimentazione e le osservazioni evidenziano che comunque vi è la possibilità che il geoinsetticida non garantisca sufficiente protezione (tabella 3). Nottue. Per quanto riguarda l eventuale danno da nottue, interventi di difesa alla semina non sono utili e va impostata una lotta in base al monitoraggio e ai modelli previsionali che sono disponibili (Furlan et al., 2001d, Furlan et al., 2009). La pratica in campo Le aziende di Veneto Agricoltura già da anni praticano la lotta integrata sull intera superficie aziendale in cui il mais è av- vicendato. In tabella 4 sono sintetizzati i risultati dell ultimo biennio, che evidenziano come, pur essendo l intera superficie aziendale non trattata con geodisinfestanti, gli investimenti siano ottimali e gli attacchi di insetti del terreno trascurabili. Il livello di rischio e l effettiva incidenza dei trattamenti insetticidi alla semina, qualora non si sia già passati al non trattamento, possono essere verificati facilmente e senza costi apprezzabili in ciascuna azienda procedendo alla semina del mais da un lato all altro dell appezzamento avendo introdotto il geoinsetticida in una sola metà delle tramogge (figura 2). In tal modo si avranno automaticamente e in modo alternativo pari numero di file trattate e non trattate su cui fare ogni successivo rilievo, visivo e più puntuale, produzione inclusa. Lorenzo Furlan, Carlo Cappellari Veneto Agricoltura Claudio Porrini,, Paolo Radeghieri Dipartimento di scienze e tecnologie agroambientali - Università di Bologna Roberto Ferrari, Marco Pozzati Centro agricoltura ed ambiente Crevalcore (Bologna) Mauro Davanzo Libero professionista Stefano Canzi Studio Agrisintesi Matteo A. Saladini, Alberto Alma Divapra - Entomologia e zoologia applicate all ambiente «C. Vidano» Università degli studi di Torino Carlotta Balconi Cra - Unità di ricerca per la maiscoltura Bergamo Marco Stocco Ersa - Regione Friuli Venezia Giulia Parte della ricerca è stata effettuata nell ambito del progetto «Apenet: monitoraggio e ricerca in apicoltura», finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e nell ambito del progetto «Elateridi» della Regione Emilia-Romagna. Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivete a: redazione@informatoreagrario.it Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: 11ia07_5608_web

13 DIFESA DELLE COLTURE ARTICOLO PUBBLICATO SUL SUPPLEMENTO A L INFORMATORE AGRARIO N. 7/2011 A PAG. 15 Difesa integrata del mais: come effettuarla nelle prime fasi BIBLIOGRAFIA Boriani M. (2006) - La lotta alla diabrotica nelle aziende lombarde. L Informatore Agrario, 7: Boriani M. (2008) - Dossier diabrotica: tutto quello che c è da sapere sulla diabrotica. Lombardia Verde, 10: Burgio G., Ferrari R., Ragaglini G., Petacchi R., Pozzati M., Reggiani A., Furlan L., Galassi T. (2005) - Analisi spaziale delle popolazioni di elateridi mediante geostatistica e GIS: primi risultati di un indagine eseguita in Emilia-Romagna. L Informatore Fitopatologico, 4: Chabert, A., Blot Y., (1992) - Estimation des populations larvaires de taupins par un piège attractif. Phytoma, 436: De Luigi. V., Furlan L., Palmieri. S., Vettorazzo M., Zanini G., Edwards C.R., Burgio G. (2011) - Results of WCR monitoring plans and evaluation of an eradication programme using GIS and Indicator Kriging. Journal of Applied Entomology, 135: Furlan L. (1989) - Analisi delle possibilità di riduzione dell impiego di geodisinfestanti nella coltura del mais nel Veneto. L Informatore Agrario, 17: Furlan L., Talon G. (1997) - Aspetti entomologici: influenza dei sistemi colturali sulla evoluzione delle popolazioni dei fitofagi ipogei ed in particolare di Agriotes sordidus Illiger. In Modelli Agricoli e Impatto Ambientale, valutazioni aziendali e territoriali, Raisa, UNIPRESS, Padova: Furlan L. (1998) - The biology of Agriotes ustulatus Schaller (Col., Elateridae). II. Larval development, pupation, whole cycle description and practical implications. Journal of Applied Entomology, 122: Furlan L. (1999a) - Elateridi ed altri insetti terricoli: impariamo a conoscerli. Il Divulgatore, 7: Furlan L. (1999b) - Elateridi ed altri insetti terricoli: metodi di previsione. Il Divulgatore, 7: Furlan L., Curto G., Galassi T., Antoniacci L., Ferrari R. (1999c) - Elateridi ed altri insetti terricoli: le colture più colpite. Il Divulgatore, 7: Furlan L., Curto G., Ferrari R., Boriani L., Bourlot G., Turchi A. (2000) - Le specie di elateridi dannose alle colture agrarie nella Pianura Padana. Informatore Fitopatologico, 5: Furlan L., Tóth M., Yatsinin V., Ujvary I. (2001a) - The project to implement IPM strategies against Agriotes species in Europe: what has been done and what is still to be done. Proceedings of XXI IWGO Conference, Legnaro Italia, 27 ottobre-3 novembre: Furlan L., Tóth M., Parker W.E., Ivezic M., Pancic S., Brmez M., Dobrincic R., Barcic J.I., Muresan F., Subchev M., Toshova T., Molnar Z., Ditsch B., Voigt D. (2001b) - The efficacy of the new Agriotes sex pheromone traps in detecting wireworm population levels in different european countries. Proceedings of XXI IWGO Conference, Legnaro Italia, 27 ottobre-3 novembre: Furlan L., Di Bernardo A., Maini S., Ferrari R., Boriani L., Boriani M., Nobili P., Bourlot G., Turchi A., Vacante V., Bonsignore C., Giglioli G., Tóth M. (2001c) - First practical results of click beetle trapping with pheromone traps in Italy. Proceedings of XXI IWGO Conference, Legnaro Italia, 27 ottobre-3 novembre: Furlan L., Zangheri S., Barbieri S., Lessi S., Delillo I., Barbi A., Brichese F. (2001d) - Black cutworm alert programme in Italy. Proceedings of XXI IWGO Conference, Legnaro Italia, 27 ottobre-3 novembre: Furlan L., Di Bernardo A., Boriani M. (2002) - Proteggere il seme di mais solo quando serve. L Informatore Agrario, 8: Furlan L. (2004) - The biology of Agriotes sordidus Illiger (Col., Elateridae). Journal of Applied Entomology, 128: Furlan L. (2007) - Nuovi problemi per la maiscoltura: la diabrotica. Tecnica Molitoria, ottobre: Furlan L., Canzi S., Toffoletto R., Di Bernardo A.(2007) - Effetti sul mais della concia insetticida del seme. L Informatore Agrario, 5: Furlan L. Caciagli P., Causin R., Di Bernardo A. (2009) - Il seme di mais va protetto solo quando serve. L Informatore Agrario, 5: Pozzati M., Reggiani A., Ferrari R., Zucchi L., Burgio G., Furlan L. (2006) - Il monitoraggio degli elateridi con trappole a feromoni. L Informatore Agrario, 3: Reyneri A., Blandino M., Ferro P., Turchi A. (2009) - Diabrotica in Piemonte, i numeri dell infestazione. L Informatore Agrario, 44: Sivčev I., Stankovic S., Kostic M., Lakic N., Popovic Z. (2009) - Population density of Diabrotica virgifera virgifera LeConte in Serbian first year and continuous maize fields. Journal of Applied Entomology, 133: Tóth M., Furlan L., Yatsynin V.G., Ujváry I., Szarukán I., Imrei Z., Tolasch T., Francke W., Jossi W. (2003) - Identification of pheromones and optimization of bait composition for click beetle pests in Central and Western Europe (Coleoptera: Elateridae). Pest Manag. Sci. 59: 1-9.

14 Come è stata impostata la sperimentazione GESTIONE DELLE TRAPPOLE YATLORF La trappola Yatlorf (Yf) è stata innescata da feromoni sessuali inseriti in erogatori Kartell 730 che attraggono le principali specie (Agriotes sordidus, A. brevis, A. ustulatus, A. litigiosus) di elateridi potenzialmente dannosi nel Nord Italia (Burgio et al., 2005; Furlan et al., 2000, Toth et al., 2003; Furlan et al., 2001 a, b e c; Pozzati et al., 2006). La gestione indicativa Yf è stata la seguente. Sono state individuate le coordinate della posizione della trappola. La trappola è stata posta a livello terreno con la punta terminale basale completamente infissa nel terreno e mettendo un po di terra attorno al bordo della stessa. Il 20 marzo 2010 circa è stata posizionare la trappola al centro dell area sperimentale con l erogatorea di feromone (Kartell 730) per A. brevis in posizione bassa e il tappo in basso. Il 10 aprile 2010 circa sono stati prelevati gli insetti catturati e aggiunto l erogatore di feromone per A. sordidus in posizione media e il tappo in basso. Il 10 maggio 2010 circa sono stati prelevati gli insetti catturati e sostituito l erogatore di feromone per A. sordidus con uno nuovo in posizione media e il tappo in basso. Il 20 maggio 2010 circa sono stati prelevati gli insetti catturati e sostituito l erogatore di feromone per A. brevis con quello per A. litigiosus in posizione bassa e il tappo in basso. Il 15 giugno 2010 circa sono stati prelevati gli insetti catturati e sostituito l erogatore di feromone per A. litigiosus con uno nuovo e aggiunto in posizione alta i feromoni per A. ustulatus e diabrotica insieme. Il 10 agosto 2010 sono stati prelevati gli insetti catturati. Nel caso la trappola fosse posta in una coltura fitta (ad es. erbaio, frumento) e comunque dopo l inserimento del feromone sessuale per diabrotica, nel fondo della trappola è stato inserito un pezzo di collarino con insetticida (tipo quello per cani). a = Come manipolare le esche a feromoni (capsule Kartel 730 per A. brevis, A. sordidus e A. litigiosus, A. ustulatus). Le esche vanno conservate nella confezione sigillata in freezer a 18 C o a temperature prossime allo zero (piuttosto in frigo a 0-4 C). Le esche una volta tirate fuori dalla confezione, non vanno mai toccate con le mani e vanno manipolate tramite la linguetta. Le esche non devono mai essere aperte. b = Come prelevare gli insetti dalla trappola 1 - togliere la trappola dal terreno; 2 - Prima di aprire la trappola, metterla in un sacchetto trasparente e largo e tenendolo più chiuso possibile, staccare la base dal resto della trappola facendo cadere gli insetti nel sacchetto; 3 - chiudere immediatamente il sacchetto; 4 - sostituire le esche e sistemare la trappola; 5 - riposizionare la trappola nel terreno; 6 - contare tutti gli insetti presenti; 7 - allegare al sacchetto un biglietto con le seguenti indicazioni: nome, luogo, sigla della trappola, data del prelievo e numero di insetti contati. GESTIONE DELLE TRAPPOLE PER LARVE MATERIALE. Trappole attrattive per larve (Chabert e Blot, 1982): vasetti in plastica drenanti (diametro 10 cm) riempiti per metà con vermiculite e 30 ml di semi di mais più 30 ml di semi di frumento, quindi colmati con altra vermiculite. POSA. Dopo essere stati abbondantemente bagnati, sono stati interrati in modo che il bordo superiore risultasse a 5 cm dalla superficie del terreno. All atto dell interramento sono stati collocati sopra i vasetti circa 2 cm di terra, un sottovaso rovesciato (diametro 18 cm) e infine si è coperto tutto con altro terreno per arrivare alla superficie. RACCOLTA. Dopo 7-10 giorni i vasetti sono stati raccolti e messi in sacchetti codificati. OSSERVAZIONE. Ciascun vasetto è stato osservato sminuzzando fra le mani la vermiculite frammista ai semi e alle radici formatesi, per individuare le larve di elateridi presenti, stimando così il numero medio di larve per trappola. Il materiale osservato è stato posto su imbuti con una provetta all estremità per raccogliere le larve che con il disseccamento del materiale scendono verso il basso. Sono state installate almeno 9 trappole per larve secondo un reticolo m attorno alla posizione della trappola a feromoni per lo studio della correlazione tra le catture di adulti di queste ultime e le larve derivanti. Nel caso delle prove parcellari, in ciascuna parcella sono state installate due trappole per larve. RILIEVI INVESTIMENTI, ATTACCHI E PRODUZIONE PROVE STRIP TEST a) Investimento: al centro di ciascun parcellone sono state individuate a caso almeno due porzioni di superficie pari a 20 m 2 file ove è stato rilevato, fila per fila, il numero di piante normalmente sviluppate e non presentanti alcun sintomo di attacco; b) danno al seme: osservazione della causa della fallanze scavando e osservando il seme in corrispondenza di piante non emerse su porzioni di subparcella non utilizzate poi per il rilievo dell investimento; c) attacco alle 4-6 o 8 foglie: sulle subparcelle individuate al punto a) si è proceduto al conteggio, fila per fila di: numero di piante; numero di piante con sintomo di attacco di elateridi e altri fitofagi ipogei; d) raccolta: i parcelloni sono stati raccolti mediante mietitrebbiatrice aziendale; le pesate sono state effettuate a mezzo carri-pesa. Nelle prove parcellari la raccolta è stata manuale nei 10 m 2 centrali di ciascuna parcella. APPEZZAMENTI PER LA VALUTAZIONE CORRELAZIONE ADULTI ELATERIDI-DANNO ALLE PIANTE DI MAIS Si è proceduto a individuare la posizione della trappola adulti dell anno precedente assicurandosi che il terreno almeno per una porzione di m 2 attorno non fosse oggetto di trattamento geodisinfestante alla semina (usualmente tutta la superficie aziendale o diversi appezzamenti erano non trattati), per poi individuare le parcelle ove effettuare i rilievi. Si è proceduto come ai punti a),b),c) di cui sopra con la differenza che negli appezzamenti da campionare, una volta valutata sinteticamente l omogeneità, si sono individuate almeno quattro parcelle a caso per ettaro di superficie, di dimensioni pari a 20 m 6-8 file ove sono stati rilevati, fila per fila, i diversi parametri.

15 DIFESA DELLE COLTURE TABELLA A - Principali caratteristiche agronomiche dei campi sperimentali strip test del 2009 e 2010 e delle p di elateridi delle principali specie Azienda (specie) Anno Comune Terreno Coltura precedente Popolazione elateridi (n./trappola) larve A. sordidus larve altre specie STRIP TEST Vallevecchia 2009 Caorle VE medio impasto soia 0 0,08 (A. brevis) Vallevecchia 2009 Caorle VE medio impasto soia 0,08 0 Isiata 2009 San Donà di Piave VE medio impasto mais 0,75 0 Fiorentina 2009 San Donà di Piave VE sabbioso-limoso mais 2,00 0 Diana 2009 Mogliano TV argilloso frumento 0,16 0 Diana 2009 Mogliano TV argilloso frumento 0 0 Zanazzo Giorgio 2009 Cessalto TV argilloso medica 0 1,00 (A. brevis) Legnaro 2009 Legnaro PD medio impasto boscata 0,17 0 Legnaro 2009 Legnaro PD medio impasto boscata 0,67 0 Sasse Rami 2009 Ceregnano RO medio impasto frumento 1,5 0,33 (A. litigiosus) Sasse Rami 2009 Ceregnano RO medio impasto frumento 0,92 0,17 (A. litigiosus) Parcianello 2010 Eraclea, Coda di Gatto VE medio impasto soia 0,05 0,00 Vallevecchia 2010 Caorle VE medio impasto soia 0,17 0,00 Vallevecchia 2010 Caorle VE medio impasto mais 0,17 0,00 Diana 2010 Mogliano TV argilloso mais 0,13 0 Diana 2010 Mogliano TV medio impasto frumento 0,08 0,58 (A. ustulatus), 0,25 (A. brevis) Sasse Rami 2010 Ceregnano RO medio impasto frumento 0,13 0,00 Sasse Rami 2010 Ceregnano RO medio impasto frumento 0,20 0,06 (A. litigiosus) PROVE PARCELLARI ALTE POPOLAZIONI ELATERIDI Meolo, (A. ustulatus) 2004 Meolo VE argilloso orticole 0,00 25,00 Caorle, (A. ustulatus) 2010 Caorle VE medio impasto soia 0,00 22,00 Eraclea, (A. brevis) 2008 Eraclea VE medio impasto soia, erbaio 0,33 2,00 Cessalto, (A. brevis) 2009 Cessalto TV argilloso medica 0,13 4,20 Eraclea, (A. sordidus) 2004 Eraclea VE sabbioso-limoso mais 1,80 0,00 Eraclea, (A. sordidus) 2005 Eraclea VE sabbioso-limoso mais 2,60 0,00 Provincia TABELLA B - Confronto tra geodisinfestanti piretroidi e clorpirifos su coltura del mais in presenza di popolazioni di elateridi medie Popolazione elateridi Investimento Totale Piante Formulato (n./trappola) Densità (piante sane/m 2 ) emerse emerse/ Attacco elateridi Produzione semina semi (dose) adulti larve (t/ha 14% Umidità) (semi/m 2 ) emergenza foglie 6 foglie piante/ 4-6 deposti A. sordidus A. sordidus % (%) m 2 Non trattato ,2 6,50 6,24 6,55 91,0 0,31 4,80 6,80 Force (12 kg/ha) 7,2 6,50 6,34 6,53 90,7 0,19 2,90 6,96 Brigata Geo (12 kg/ha) 7,2 6,61 6,55 6,66 92,5 0,11 1,57 6,70 Zelig (12 kg/ha) 7,2 6,40 6,25 6,46 89,7 0,21 3,24 6,77 Dati medi di 5 ripetizioni nel Le medie non sono risultate statisticamente differenti per P < 0,05.

16 DIFESA DELLE COLTURE rove parcellari relative ad alte infestazioni Geoinsetticida Data di semina Densità di semina (m 2 ) Data di raccolta Force 12 kg/ha , Brigata Geo 12 kg/ha , Force, Brigata Geo 15 kg/ha 8-5 7, Force, Brigata, Zelig 12 kg/ha , Force 12 kg/ha , Brigata Geo 12 kg/ha , Force, Brigata Geo 15 kg/ha 8-5 7, Force 12 kg/ha , Brigata Geo 12 kg/ha , Force 12 kg/ha , Brigata Geo 12 kg/ha , Force 15 kg/ha , Force 15 kg/ha , Force 15 kg/ha , Force 15 kg/ha , Force 15 kg/ha , Force 15 kg/ha , Force 15 kg/ha , Force 15 kg/ha, Regent 2G 5 kg/ha 3-4 8,33 Zelig 12 kg/ha ,00 Force 15 kg/ha, Cruiser 7-5 7,41 Force e Brigata Geo 15 kg/ha 8-5 7,30 Force 15 kg/ha, Regent 2G 5 kg/ha ,21 Force 15 kg/ha, Regent 2G 5 kg/ha 3-5 7,01 TABELLA C - Analisi statistica su effetto dell uso dei piretroidi su investimento e produzione del mais nel Investimento (piante sane/m²) Attacco elateridi (%) Produzione (t/ha 14% U.R.) Dati 2009 gl/t/p 54/0,3029/0, /0,2594/0,7963 Dati 2010 gl/t/p 426/0,2953/ 0, /0,2126/0,8325 gl = gradi di libertà dell errore. t = valore del parametro t calcolato con test t per campioni dipendenti con programma Statistica 5.5. P = valore della probabilità calcolata con test t per campioni dipendenti con programma Statistica 5.5. TABELLA D - Analisi statistica su effetto dei trattamenti geodisinfestanti in presenza di elevate popolazioni di larve di elateridi in prove parcellari su mais Località Meolo, 2004 Caorle, 2010 Eraclea, 2008 Cessalto, 2009 Eraclea, 2004 Eraclea, 2005 Specie A. ustulatus A. brevis A. sordidus Larve/ trappola Trattamenti Piante, semi attaccati/m² Piante sane/m² 25 non trattato 1,25 b 5,24 a teflutrin 0,85 ab 4,91 a fipronil 0,11 a 6,71 b F 2,9 (Anova) 5,67 7,80 P 0,026 0, non trattato 1,60 a 5,13 a non trattato 1,91 a 4,81 a gl/t/p 34/-0,9126/ 0, /0,7094/ 0, non trattato 0,52 b 5,89 a teflutrin 0,17 ab 6,32 a tiametoxam 0,09 a 6,76 a F 2,9 (Anova) 5,3 2,59 P 0,03 0,129 4,2 non trattato 0,87 a 5,33 a teflutrin 0,70 a 5,44 a bifentrin 0,33 a 5,75 a F 2,18 (Anova) 1,43 0,87 P 0,265 0,436 1,8 non trattato 0,46 b 6,83 b teflutrin 0,41 b 6,29 a fipronil 0,09 a 6,19 a F 2,9 (Anova) 10,57 11,95 P 0,004 0,003 2,6 non trattato 1,24 b 5,05 a teflutrin 1,73 b 4,58 a fipronil 0,28 a 6,12 b F 2,9 (Anova) 28,61 28,38 P 0,0001 0,0001 Medie che non presentano alcuna lettera in comune sono statisticamente differenti per P < 0,05. F = valore F di Fisher; rapporto tra la varianza tra gruppi e la varianza entro i gruppi allo studio calcolato da Anova - analisi della varianza con programma Statistica 5.5. F 2,9 (ANOVA) = Valore F, gradi di libertà gruppi (trattamenti), gradi di libertà errore.

17 SPECIALE MAIS EFFICACIA DELLA PROTEZIONE RADICALE DEL MAIS IN COMPRENSORI LOMBARDI Concianti e geodisinfestanti alla prova contro la diabrotica Nella sperimentazione descritta in questo articolo la concia insetticida della semente e l impiego dei geodisinfestanti hanno mostrato un influenza positiva nel contenere i danni da diabrotica su mais di M. Agosti, M. Boriani, C.R. Edwards, L. Michelon Diabrotica virgifera virgifera è la specie chiave tra gli insetti terricoli del mais in Lombardia per gli ingenti danni diretti e i maggiori costi aziendali che può potenzialmente determinare. L avvicendamento è la pratica che consente di mantenere sotto controllo la crescita delle sue popolazioni, che viene invece favorita dalla monosuccessione. Tale pratica è tuttavia ampiamente diffusa in Lombardia ed è la prima causa della formazione di popolazioni numericamente consistenti, che sono la premessa per la comparsa di danni economici. L applicazione di una strategia integrata, basata anche sul ricorso a interventi di controllo chimico, è quindi condizione necessaria per affrontare le situazioni dove gli avvicendamenti non sono attuabili su ampie superfici o non sono sempre di facile gestione. I concianti e i geodisinfestanti sono indicati per la protezione della radice dagli attacchi delle larve, così come i prodotti contro gli adulti possono essere utilizzati nella monosuccessione per la protezione della spiga e per ridurre le ovideposizioni, prevenendo così la comparsa di popolazioni economicamente dannose (Boriani et al., 2010). Prima della sospensione cautelativa a cui sono oggi soggetti, il ricorso a sementi conciate con insetticidi neonicotinoidi era prevalente rispetto ad altri mezzi di controllo del danno causato dalle larve sulle radici. Danno che rappresenta la componente principale dell impatto economico dell insetto. I geodisinfestanti sono anch essi uno strumento valido nel contenimento dei danni e il loro impiego è tornato ad essere significativo in quanto unica alternativa di tipo chimico per la protezione della radice negli appezzamenti a rischio. L efficacia dei concianti e dei geodisinfestanti è già stata valutata in altri Paesi europei (Hatala Zseller et al., 2007; Ripka et al., 2007; Ciobanu et al., 2009) e in Italia (Furlan et al., 2006; Agosti et al., 2009). La finalità di questo studio, previsto nel «Piano delle attività fitosanitarie per l anno 2010» del Servizio fitosanitario di Regione Lombardia, è stata quella di fornire un ulteriore contributo alla valutazione della loro efficacia nel controllo di questo insetto. Valutazione del danno radicale La valutazione del danno radicale è stata effettuata al termine dell attività larvale, dallo stadio di pre-fioritura a quello di maturazione cerosa. Per ciascuna parcella, due gruppi di 7 radici sono stati raccolti a una distanza tale da garantire l indipendenza delle due misurazioni. Le radici sono state cavate su una delle due file centrali della parcella. Gli apparati radicali sono stati asportati avendo cura di non danneggiare le radici, marcati con un codice identifi- TABELLA 1 - Danno radicale medio nelle 4 località (*) Tesi Palazzolo (BS) Adulto di Diabrotica virgifera (dimensioni 5-6 mm) Fontanella (BG) Corno Giovine (LO) Spinadesco (CR) Testimone 0,53 ± 0,40 a 1,26 ± 0,88 a 0,43 ± 0,16 a 0,29 ± 0,18 b Concianti Tiametoxam 0,50 ± 0,31 a 0,61 ± 0,41 a 0,30 ± 0,04 a 0,14 ± 0,03 a Clotianidin 0,27 ± 0,14 a 0,32 ± 0,18 a 0,40 ± 0,13 a 0,12 ± 0,03 a Geodisinfestanti Tefluthrin 0,23 ± 0,13 a 0,38 ± 0,24 a 0,37 ± 0,18 a 0,18 ± 0,06 ab Clorpirifos 0,57 ± 0,50 a 0,39 ± 0,30 a 0,31 ± 0,11 a 0,16 ± 0,04 a (*) Vedi approfondimento a pag. 45. Medie seguite dalla stessa lettera non sono significativamente diverse in base al test REGW-Q per P = 0,10. In tutti i campi i danni sono stati modesti. Le differenze di danno medio osservate fra le diverse tesi sono risultate significative solo a Spinadesco. 44 L Informatore Agrario 5/2011

18 APPROFONDIMENTO Per capire l analisi statistica Significatività. I valori affiancati dalla stessa lettera non sono differenti da un punto di vista statistico anche se i risultati sembrano diversi. Le tesi sperimentali che presentano lettere diverse (ad esempio «a» e «b») sono differenti, con i seguenti parametri: con P = 0,05 solo nel 5% dei casi la differenza tra i valori è dovuta al caso e non a reali differenze tra le tesi, con P = 0,1 nel 10%. Qualora inoltre i risultati riportino contemporaneamente due lettere (ad esempio, «bc») significa che tali valori non sono differenti statisticamente né dal valore che riporta la lettera «b» né da quello che riporta la lettera «c», mentre lo sono rispetto a quelli che riportano la lettera «a» o la lettera «d». cativo e successivamente lavati. Lo stesso giorno le radici sono state esaminate per valutare l entità del danno secondo la Scala Iowa 0-3 (Oleson et al., 2005) (vedi approfondimento in ultima pagina). La media del danno radicale delle 14 radici per parcella è stata utilizzata come replica. Valutazione della produzione Al momento della maturazione commerciale le parcelle sono state raccolte meccanicamente e la granella pesata in campo con un carro-pesa. Un campione per ogni tesi è stato raccolto e sottoposto a misurazione dell umidità tramite un dispositivo portatile opportunamente tarato (Grain Tester Plus della ditta Isoelectric). Efficacia dei trattamenti Danni alle radici. La pressione delle larve di diabrotica è risultata bassa in tre dei quattro appezzamenti. Solo a Fontanella il testimone ha evidenziato un danno più alto. Le differenze di danno medio osservate fra le diverse tesi sono risultate significative solo a Spinadesco (tabella 1). Negli appezzamenti di Fontanella, Corno Giovane e Palazzolo sull Oglio non sono invece emerse differenze statisticamente significative. Clotianidin ha evidenziato un livello di danno inferiore in tutti gli appezzamenti, rispetto al testimone, ma solo in quelli di Fontanella e Spinadesco Come è stata impostata la sperimentazione Le prove sono state condotte in 4 località rappresentative dell area maidicola lombarda (tabella A). Tutti gli appezzamenti erano in monosuccessione da diversi anni e nell anno precedente avevano manifestato un livello di presenza di diabrotica tale da far presupporre la presenza di significative popolazioni larvali. Gli appezzamenti sono stati arati in primavera e dopo la semina coltivati secondo le normali pratiche aziendali. Tre degli appezzamenti sono stati irrigati per scorrimento, mentre l appezzamento di Palazzolo sull Oglio (Brescia) è stato irrigato per aspersione. Il numero di interventi è dipeso dalle diverse condizioni pedologiche e climatiche locali. In ciascun appezzamento 3 blocchi di 5 parcelle (tesi) sono stati seminati con i prodotti elencati in tabella B. Ciascuna parcella consisteva di quattro file (2,8 m) per l intera lunghezza del campo ( m). Tutti gli appezzamenti sono stati seminati utilizzando lo stesso ibrido Pioneer PR32G44 dello stesso lotto e calibro. I dati ottenuti dalle valutazioni sono stati sottoposti ad analisi della varianza (ANOVA) e le medie separate successivamente con il test di REGW-Q (P 0,01). TABELLA 2 - Produzione media (q/ha) al 15,5% di umidità nelle 4 località Tesi Palazzolo (BS) Fontanella (BG) TABELLA A - Località e data di semina Località Data di semina 2010 Palazzolo S/O (BS) 15 aprile Fontanella (BG) 16 aprile Spinadesco (CR) 22 aprile Corno Giovine (LO) 22 aprile TABELLA B - Trattamenti inclusi nella prova Tesi Dose Prodotto commerciale Concianti Tiametoxam 0,65 Cruiser mg/seme (Syngenta) Clotianidin 1,25 Poncho mg/seme (Bayer) Geodisinfestanti Teflutrin 0,5% 15 Force kg/ha (Syngenta) Clorpirifos 7,5% 15 kg/ha Cyren 7,5 G (Cheminova) Testimone non trattato La semina è avvenuta utilizzando le seminatrici aziendali opportunamente calibrate per la distribuzione del geodisinfestante, che è stato posizionato nel solco delle relative tesi. Corno Giovine (LO) Spinadesco (CR) Testimone 135,93 ± 18,17 a 134,07 ± 0,61 a 104,57 ± 5,55 a 89,00 ± 2,98 a Concianti Tiametoxam 136,87 ± 11,11 a 136,80 ± 3,42 ab 107,10 ± 6,29 ab 86,87 ± 7,23 a Clotianidin 142,90 ± 27,77 a 142,67 ± 3,95 b 117,67 ± 2,55 b 97,27 ± 5,00 a Geodisinfestanti Tefluthrin 138,13 ± 21,87 a 138,60 ± 4,64 ab 108,97 ± 4,82 ab 88,10 ± 8,65 a Clorpirifos 142,33 ± 12,05 a 140,57 ± 2,63 ab 109,40 ± 5,38 ab 90,87 ± 7,04 a Medie seguite dalla stessa lettera non sono significativamente diverse in base al test REGW-Q per P = 0,10. Solo a Fontanella e Corno Giovine il clotianidin si è differenziato statisticamente dal testimone. le differenze sono apparse significative. Tiametoxam ha mostrato un buon contenimento a Spinadesco, dove si è differenziato statisticamente dal testimone. In tutti gli appezzamenti tiametoxam e clotianidin non sono mai apparsi statisticamente diversi. Teflutrin e clorpirifos hanno riportato un danno radicale medio decisamente più basso rispetto al testimone solo nell appezzamento di Fontanella e non sono mai apparsi statisticamente differenti fra loro. Tra tutte le tesi trattate clotianidin e teflutrin hanno mostrato i valori di danno più bassi e uniformi nelle quattro località, mentre tiametoxam e clorpirifos hanno offerto una buon livello di protezione in alcuni appezzamenti ma meno in altri. Effetti sulla produzione. La pro- 5/2011 L Informatore Agrario 45

19 APPROFONDIMENTO Stimare i danni con la «Scala Iowa» La scala Iowa 0-3 consente di valutare la quantità percentuale di ogni palco radicale danneggiato. Quando «accorciate» fino a una lunghezza inferiore a circa 3,8 cm, le singole «radici nodali» devono ritenersi completamente distrutte. Così un danno = 1 indica che il 100% di un equivalente di un nodo è stato fortemente ridotto (cioè è stato distrutto un intero nodo); oppure che la somma del danno può aver interessato «più» nodi, ognuno parzialmente distrutto (ad esempio 0,25 + 0,40 + 0,35 = 1). SCALA IOWA 0-3 0,0 Nessuna rosura o danno alle radici Un nodo di radici o l equivalente 1,0 di un nodo mangiato 2,0 Due nodi completamente distrutti Tre o più nodi distrutti 3,0 (classe di danno più elevata) duzione media ha presentato differenze solo a Fontanella e Corno Giovine tra il clotianidin e il testimone. In tutti gli appezzamenti il testimone ha evidenziato comunque produzioni medie inferiori rispetto alle tesi trattate, ad esclusione di Spinadesco dove le tesi tiametoxam e teflutrin hanno prodotto meno. In tutte le località in studio la tesi clotianidin ha prodotto mediamente più delle altre, evidenziando una tendenza a maggiori produzioni nelle diverse condizioni di prova. GRAFICO 1 - Effetti della protezione radicale nelle 4 località di prova Danno radicale (lowa 0-3) 1,80 1,60 1,40 1,20 1,00 0,80 0,60 0,40 0,20 0 Tiametoxam Clotianidin Test Teflutrin Clorpirifos Palazzolo (BS): Danno radicale Produzione Fontanella (BG): Danno radicale Produzione Corno Giovine (LO): Danno radicale Produzione Spinadesco (CR): Danno radicale Produzione Concianti e geodisinfestanti alla prova Il grado d infestazione da diabrotica è risultato da «moderato» a «basso» nel complesso degli appezzamenti in studio, non permettendo di rilevare consistenti differenze del danno radicale tra le diverse tesi. Tuttavia tutte le tesi trattate hanno mostrato un certo livello di protezione della radice, a dimostrazione dell efficacia di questi prodotti nel contenere il danno radicale da diabrotica. Clotianidin ha nel complesso evidenziato un livello di danno medio inferiore tra le diverse tesi. Le produzioni sono apparse significativamente differenti in alcune condizioni, ma non in altre. Le tesi trattate hanno tuttavia evidenziato produzioni più alte rispetto al testimone non trattato, a eccezione di Spinadesco. La tesi trattata con clotianidin è risultata mediamente la più produttiva in tutti e quattro gli appezzamenti. Questi dati sembrano indicare una tendenza a una diminuzione delle rese produttive, anche a livelli di popolazione di diabrotica non particolarmente elevati, se le condizioni di crescita del mais non sono ottimali come nel Le tesi trattate con clotianidin hanno manifestato le migliori prestazioni sia in termini di riduzione del danno radicale Il grafico rappresenta i dati delle tabelle 1 e 2. Nonostante un elevata variabilità osservata in campo, il testimone ha presentato produzioni medie inferiori in quasi tutti gli appezzamenti in prova. Piante allettate a causa della rosura delle radici operata da larve di diabrotica Produzione q/ha 15,5% U.R. sia a livello di produzione media finale. Le tesi clorpirifos, teflutrin e tiametoxam hanno, invece, evidenziato risultati più variabili. Mauro Agosti Consorzio difesa colture intensive di Brescia Marco Boriani Regione Lombardia - Servizio fitosanitario Charles Richard Edwards Purdue University - Department of entomology West Lafayette - Indiana (Usa) Lorenza Michelon Consorzio difesa colture intensive di Brescia Gli autori ringraziano Grazia Cesana, Claudio Favaro, Marilisa Molinari, Andrea Poggi e Pierluigi Ragazzi di Ersaf (Ente regionale per i servizi all agricoltura e foreste) per la loro collaborazione nello svolgimento delle prove. Ringraziano inoltre i titolari delle aziende che le hanno ospitate e i tecnici di Pioneer-Hi Bred per il loro supporto nella predisposizione delle tesi conciate e per la collaborazione nelle operazioni di raccolta. Si ringraziano anche l Associazione Italiana Sementi e tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo lavoro. Per commenti all articolo, chiarimenti o suggerimenti scrivete a: redazione@informatoreagrario.it Per consultare gli approfondimenti e/o la bibliografi a: 11ia05_5596_web 46 L Informatore Agrario 5/2011

20 SPECIALE MAIS ARTICOLO PUBBLICATO SU L INFORMATORE AGRARIO N. 5/2011 A PAG. 44 Concianti e geodisinfestanti alla prova contro la diabrotica BIBLIOGRAFIA Agosti M., Michelon L., Edwards CR. (2009) - Efficacia dei concianti su danni radicali da diabrotica. L Informatore Agrario, Supplemento Cereali, 44: Boriani M., Agosti M., Turcato F. (2010) - Diabrotica del mais: manuale tecnico. Supplemento al n.1 de La Sentinella Agricola, Amministrazione provinciale di Cremona: Ciobanu C., Sandor M., Ciobanu G., Domuta C., Samuel, A.D., Vuscan A., Chereji I. (2009) - Research regarding Diabrotica virgifera virgifera LeConte (the western root worm) control in sustainable agriculture. Romanian Agricultural Research, 26: Furlan L., Canzi S., Di Bernardo A., Edwards C.R.(2006) - The ineffectiveness of insecticide seed coatings and planting-time soil insecticides as Diabrotica virgifera virgifera LeConte population suppressors. J. Appl. Entomol, 130 (9-10): Hatala Zseller I., Hegy T., Ripka G., Tóth B., Vasas L., Vörös G. (2007) - Experiences of several years of control of western corn rootworm larvae in Hungary. IWGO Newsletter, 28/1: 60. Oleson, J.D., Park Y.L., Nowatzki T.M., Tollefson J.J. (2005) - Node-Injury Scale to Evaluate Root Injury by Corn Rootworms (Coleoptera: Chrysomelidae). J. Econ. Entomol., 98(1): 1-8. Ripka G., Hegy T., Kara B., Tóth B., VasasL., Vörös G. (2007) - Control of western corn rootworm larvae in maize using seed treatment (three years of Pioneer project). IWGO Newsletter, 28/1:

21 ATTUALITÀ INTERVISTA A MARCO LODESANI, COORDINATORE APENET Api e neonicotinoidi, destini incrociati La coesistenza tra neonicotinoidi e api è possibile perfezionando i sistemi di concia e i deflettori sulle seminatrici, ma soprattutto rispettando i principi della lotta integrata di Lorenzo Andreotti Da ormai due anni il progetto Apenet cerca di fare luce sul ruolo degli insetticidi neonicotinoidi in relazione alla tristemente famosa «sindrome dello spopolamento degli alveari», detta anche moria delle api. Il mondo agricolo è direttamente coinvolto in questa faccenda dal 17 settembre 2008, data in cui è stata sospesa l autorizzazione all impiego delle sostanze attive clotianidin, tiametoxam, imidacloprid e fipronil per la concia del seme di mais. Da allora sono stati fatti diversi studi e test sulle tecniche di concia e sulle seminatrici per cercare di trovare la quadratura del cerchio: riammettere la concia insetticida senza danni per gli apicoltori. Abbiamo chiesto a Marco Lodesani, coordinatore scientifico del progetto Apenet, di «tirare le somme» su quanto fatto fino a oggi. Quali sono le differenze più evidenti dei risultati del monitoraggio Apenet rispetto al 2009? La differenza sostanziale riguarda il crollo delle segnalazioni di moria e spopolamento. Infatti, a fronte delle quasi 200 segnalazioni di moria e spopolamento in area maidicola del 2008, si è scesi a 3 segnalazioni nel 2009 riconducibili all utilizzo illegale di sementi conciate e a 0 nella primavera Relativamente alle indagini eseguite su alcuni patogeni dell alveare si riconferma la presenza su tutto il territorio nazionale di Nosema ceranae e di alcuni virus delle api, in particolare virus delle ali deformi e della cella reale nera, in accordo con analoghi riscontri negli altri Stati europei. Ci sono stati episodi di moria nel 2010 causati da impiego non autorizzato di mais conciato con neonicotinoidi? Nella primavera 2010 non sono stati segnalati episodi di moria legati alle pratiche della semina, essendo stato rispettato il divieto, ancora in vigore, di utilizzo di sementi di mais conciato. Morie sono state invece registrate nel corso della stagione a seguito dell utilizzo non corretto o non appropriato di agrofarmaci nei frutteti e agrumeti in corso di fioritura o in presenza di melata: parliamo di 21 segnalazioni in area non maidicola nel corso del Nel 2010 i nuovi sistemi di contenimento delle polveri concianti per le seminatrici hanno dato risultati incoraggianti. Quali sono le modifiche che hanno permesso questi miglioramenti? Nella primavera del 2010 sono state effettuate prove con una seminatrice pneumatica molto diffusa nelle aziende agricole, messa a disposizione dalla ditta Gaspardo, dotata di specifico dispositivo deflettore realizzato dallo stesso costruttore. Il deflettore ha lo scopo di con- Marco Lodesani vogliare l aria in uscita verso il terreno riducendo la deriva delle polveri in essa contenute; il principio di funzionamento è analogo a quello del deflettore usato nel Il deflettore del 2010 è specifico per la seminatrice provata, si adatta alla sua struttura e conformazione. Al contrario, il deflettore del 2009 è di uso universale, cioè, secondo quanto dichiarato da Syngenta (che lo ha fornito), è applicabile a tutte le seminatrici con modesti adattamenti praticabili in azienda (in realtà ciò non è risultato vero, perché, a causa degli ingombri, non sarebbe possibile montarlo, ad esempio, sulla seminatrice provata nel 2010). A differenza del deflettore del 2009 che presentava due tubi di 120 mm di diametro, quello del 2010 aveva quattro tubi di diametro ridotto (50 mm) che convogliavano l aria, con elevata velocità di uscita, dietro ai due assolcatori centrali che la schermano dall eventuale presenza di vento e favoriscono l interramento delle polveri. I risultati sono stati soddisfacenti? I risultati del 2010 hanno sostanzialmente confermato i dati dell anno precedente relativamente alla percentuale di abbattimento (50%). Un interessante osservazione deriva dal confronto fra le superfici delle parcelle di prova adottate nei due anni e delle relative concentrazioni rilevate nelle zone esposte a deriva. La superficie delle parcelle del 2010 era molto superiore rispetto al A tale incremento della superficie di prova ha fatto riscontro, nel 2010, un aumento delle concentrazioni rispetto a quelle osservate nel 2009, anche se in misura meno che proporzionale. In questo quadro, ogni cautela adottata nella fase decisionale trova piena giustificazione. 18 L Informatore Agrario 40/ Copyright Edizioni L Informatore Agrario S.r.l.

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