DI CREDITO COOPERATIVO

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1 DI CREDITO COOPERATIVO società cooperativa per azioni Relazione e bilancio dell esercizio chiuso al 31 dicembre 2013 Sede e Direzione Generale in Sora (FR), Via Romana Selva, snc C.F., P.I. e iscrizione al Registro Imprese di Frosinone R.E.A. di Frosinone n Codice abi Iscritta all albo delle Banche al n Iscritta all albo delle società cooperative al n. A222566

2 BILANCIO E RELAZIONI ANNO 2013 Relazione del Consiglio di Amministrazione sull andamento della gestione Relazione del Collegio Sindacale Relazione del Revisore Bilancio al 31/12/2013 NOTA INTEGRATIVA PARTE A Politiche contabili PARTE B Informazioni sullo stato patrimoniale PARTE C Informazioni sul conto economico PARTE D- Redditività complessiva PARTE E Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura PARTE F Informazioni sul patrimonio PARTE G Operazioni di aggregazioni riguardanti imprese o rami d azienda PARTE H Operazioni con parti correlate PARTE I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali PARTE L Informativa di settore ORGANI SOCIALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente: Pier Paolo Mastrantoni Vice Presidente:Claudio Di Pasquasio Consiglieri: Domenico Buttarazzi Giuliano Caldaroni Roberto Cretaro Osvaldo Pasqualino Polito Sandro Sigismondi Remo Sperati Alessandro Spica Marcellino Venditti COLLEGIO SINDACALE Presidente: Umberto Lombardi Membri effettivi: Carmelo Intrisano, Antonio Giuseppe Di Natale REVISORE Nicola Spinelli

3 Relazione del Consiglio d'amministrazione sull'andamento della gestione

4 Cari soci, prima di iniziare ad illustrare i dati del bilancio dell esercizio 2013 e della relativa nota integrativa, il Consiglio d Amministrazione intende porgervi i più cordiali saluti, unitamente a quelli del Collegio Sindacale, del Collegio dei Probiviri, della Direzione e di tutti i nostri dipendenti. Un caloroso benvenuto poi intendiamo rivolgerlo ai nuovi soci entrati nel 2013 nella compagine sociale a testimonianza anche dell importante lavoro che la nostra Banca svolge per le Comunità in cui opera per costruire il futuro. Il bilancio che Vi presentiamo è il racconto dei pochi mesi del 2013 in cui la Banca ha iniziato la sua operatività; infatti come tutti sappiamo, l apertura ufficiale al pubblico è avvenuta nel secondo semestre del 2013, più precisamente il 1 di luglio. Anche il 2013 è stato un anno complesso. L Italia si è oggettivamente impoverita; i divari, come testimoniato anche in una recente indagine dalla Banca d Italia, si sono ampliati; la produzione è entrata in stallo; la disoccupazione è cresciuta, i salari reali si sono compressi. Ma le situazioni positive non mancano. Le storie di reazione, le manifestazioni della voglia di tenere duro, la volontà di rimboccarsi le maniche - atteggiamento tipico dei cooperatori - costituiscono fatti e antidoti ad un pessimismo inconcludente. In questo contesto, sentiamo ancora più forte, anche come cittadini, il dovere di contribuire a ricostruire nel nostro territorio il tessuto della fiducia, a rilanciare in avanti la speranza, a generare in mille modi il futuro. La nostra BCC è nata proprio per assolvere a questo compito. Poco più di centotrenta anni fa, a Loreggia, in provincia di Padova, come risposta ad una situazione di diffusa povertà ed esclusione, un giovane di ventiquattro anni, Leone Wollemborg, diede vita ad un impresa cooperativa che accomunava persone diverse per storia e per destino, che univa concretezza e idealità, con l obiettivo di promuovere l equità e favorire la cooperazione. L intuizione rivoluzionaria di questo giovane fu quella di puntare sull inclusione come principio e sulla cooperazione come metodo. La Cassa Rurale, infatti, era un impresa comune tra persone diverse per censo e classe sociale, che scommetteva sulle risorse e sulle energie dei singoli, ma unite insieme, spingendo a trovare in sé stessi, non nella beneficenza altrui, la forza del riscatto. Dilatare la speranza, promuovere l equità, favorire la cooperazione: i bisogni di ieri sono straordinariamente vicini a quelli di oggi. E per questa ragione che il nostro modello di fare banca è permanentemente attuale. E moderno. C è ancora bisogno, anzi sempre più bisogno, di imprese che interpretino il mercato come luogo umanizzato e non asettico; un luogo che deve essere arricchito di relazioni fiduciarie, non rapaci.

5 1. IL CONTESTO GLOBALE E IL CREDITO COOPERATIVO 1.1 Lo scenario macroeconomico di riferimento Nel 2013 l andamento dell economia mondiale ha proseguito il percorso di crescita moderata già intrapreso nel 2012, nonostante un accelerazione registrata nell ultimo trimestre dell anno. L attività economica e il commercio mondiale hanno intensificato la propria dinamica a partire dall estate del 2013, per via del miglioramento della domanda finale nelle economie avanzate in parte dovuto all inatteso contributo positivo delle scorte. Nelle economie emergenti, un rimbalzo delle esportazioni è stato il driver principale, mentre la domanda interna in generale è rimasta contenuta, tranne in Cina. Contestualmente, a seguito della decisione di dicembre del Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve di procedere a un progressivo rientro del programma di acquisto delle attività (da 85 miliardi di dollari mensili a 75 prima e 65 successivamente), si è osservato dapprima un calo dell incertezza nei mercati finanziari internazionali e successivamente il manifestarsi di tensioni valutarie in alcuni paesi emergenti. L effetto finale dell exit strategy della politica monetaria statunitense potrebbe fornire, se nel lungo termine prevalesse la prima componente, ulteriore sostegno all attività economica globale. Gli indicatori delle più recenti indagini congiunturali hanno continuato a mostrare solide condizioni economiche a partire dalla seconda metà del 2013, mantenendosi tutti fermamente in territorio espansivo. In particolare, nell ultimo trimestre dell anno l indice mondiale complessivo dei responsabili degli acquisti (PMI) è rimasto sostanzialmente invariato, a 53,9 punti, rispetto al trimestre precedente. Tale valore si colloca su un livello prossimo alla media storica di lungo periodo (54,0) ed è riconducibile all andamento abbastanza robusto della componente relativa al settore manifatturiero. L indice settoriale dei servizi ha invece ceduto lievemente. Nello stesso orizzonte temporale, l indicatore anticipatore composito dell OCSE, concepito per anticipare i punti di svolta dell attività economica rispetto al trend, ha segnalato un miglioramento delle prospettive di crescita di gran parte dei principali paesi dell OCSE, oltre a un marginale recupero di slancio nelle maggiori economie emergenti (Cina, Russia e India). Il commercio mondiale ha mantenuto vigore in chiusura d anno, mostrando ulteriori segnali di stabilizzazione dopo un prolungato periodo di crescita modesta. D altra parte, è probabile che la ripresa degli scambi internazionali prosegua in modo contenuto nel breve periodo, mantenendosi su livelli al di sotto di quelli osservati prima della crisi finanziaria. Secondo le previsioni adottate dal Servizio Studi di Federcasse nello scenario relativo al ciclo di previsione di Marzo 2014 del Modello Econometrico del Credito Cooperativo (MECC), l economia mondiale dovrebbe crescere del 3,7 per cento nel 2014, del 3,9 per cento nel 2015 e del 4,0 per cento nel I rischi per le prospettive di crescita mondiale restano orientati verso il basso. L evoluzione delle condizioni nei mercati monetari e finanziari globali e le connesse incertezze potrebbero influire negativamente sulla situazione economica. Negli Stati Uniti la crescita del PIL in termini reali ha evidenziato un accelerazione nel terzo e quarto trimestre del 2013 (rispettivamente +4,1 e +3,2 per cento in ragione d anno sul periodo corrispondente), in aumento dal 2,5 per cento del secondo trimestre (0,6 per cento sul trimestre precedente) e dopo che il PIL americano era cresciuto del 2,8 per cento nel 2012 e dell 1,8 per cento nel L economia USA è stata alimentata prevalentemente dal rafforzamento della spesa per consumi personali e delle esportazioni rispetto al periodo precedente, mentre l accumulo delle scorte ha continuato a fornire un contributo positivo per il quarto trimestre consecutivo. Sia gli investimenti in edilizia residenziale sia la spesa pubblica hanno subito un calo, dovuto quanto meno nel secondo caso a una flessione della spesa federale che ha più che compensato l aumento di quella statale e locale. Gli indicatori hanno recentemente segnalato la probabilità di una prosecuzione della ripresa economica nel primo trimestre del 2014, anche se presumibilmente ad un ritmo più contenuto rispetto a quelli piuttosto robusti osservati nella seconda metà del Gran parte delle informazioni mensili disponibili fino a dicembre hanno evidenziato un lieve indebolimento, che è in parte dovuto alle condizioni meteorologiche avverse. Inoltre, il vigoroso contributo delle scorte alla crescita del PIL negli ultimi quattro trimestri, come ricordato, suggerisce la possibilità di un prossimo rallentamento di questa componente.

6 In chiusura d anno, l inflazione al consumo annua è salita di 0,3 punti percentuali all 1,5 per cento. L aumento ha rispecchiato soprattutto il rialzo dei corsi dei beni energetici dopo vari mesi di calo, mentre la dinamica dei prezzi dei prodotti alimentari e delle altre componenti core è rimasta stabile. Il tasso cosiddetto core (al netto di alimentari ed energetici) è rimasto infatti fermo all 1,7 per cento, livello su cui si è attestato ormai da aprile del Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione si è abbassato ulteriormente per l uscita di un maggior numero di individui dalle forze di lavoro arrivando al 6,7 per cento (vicino al target fissato dalla Federal Reserve di 6,5 per cento). Nella Zona Euro il prodotto lordo ha segnato nel terzo trimestre del 2013 un lieve rialzo, tuttavia inferiore a quello del periodo precedente. Nel terzo trimestre del 2013 il PIL dell area è cresciuto dello 0,1 per cento rispetto al secondo, traendo sostegno dall incremento dei consumi (0,1 percento), dall accumulo delle scorte e dall aumento degli investimenti fissi lordi (0,5 per cento). La dinamica ancora sostenuta delle importazioni (1,2 per cento) si è accompagnata a un rallentamento delle esportazioni (0,3 per cento). Le indagini presso le imprese prefigurano una moderata espansione dell attività economica nei primi mesi del L indice composito dei responsabili degli acquisti (PMI) è aumentato in dicembre, confermandosi al di sopra della soglia compatibile con l espansione dell attività economica (50 punti) per il sesto mese consecutivo. L inflazione dell area, misurata come tasso di variazione annuo dell indice dei prezzi al consumo, si è collocata allo 0,8 per cento in chiusura d anno, in calo rispetto alla prima metà dell anno e significativamente al di sotto del livello soglia della BCE. In Italia, la prolungata caduta del PIL in atto dall estate del 2011 si è arrestata nel terzo trimestre del Negli ultimi mesi del 2013 sono emersi segnali coerenti di una moderata intensificazione dell attività economica, confermata a dicembre 2013 dalla crescita dello 0,1 per cento su base trimestrale del PIL (stima preliminare, -0,8 per cento su base annua). Si tratta della prima variazione con segno positivo dopo otto trimestri (l ultima era stata a settembre 2011). La produzione industriale, il cui indice ha raggiunto durante la recessione del valori comparabili a quelli degli anni Ottanta, è aumentata nel quarto trimestre nelle rilevazioni mensili, sospinta soprattutto dalla domanda estera. Nonostante il miglioramento del clima di fiducia delle imprese, sulla ripresa continua a gravare la fragilità del mercato del lavoro. La disoccupazione, che frena l espansione del reddito disponibile, ha raggiunto il 12,9%. La disoccupazione giovanile ha fatto registrare una crescita esponenziale (42,4%). L inflazione, misurata dalla variazione annua dell indice nazionale dei prezzi al consumo, è gradualmente scesa allo 0,7 per cento in dicembre sia per effetto della decelerazione dei prezzi dei prodotti energetici, che di quelli associati alle componenti meno volatili ( core ) mentre sono risultati relativamente stabili o in recupero quelli dei generi alimentari. Nel Lazio la tendenza recessiva dell economia si è attenuata nella prima metà del 2013; soltanto le esportazioni e il turismo hanno sostenuto la domanda. Le indagini condotte in settembre-ottobre dalla Banca d Italia segnalano il permanere di livelli di attività economica contenuti ancora nel terzo trimestre dell anno, assieme a prospettive incerte riguardo alla futura ripresa. Nella prima metà del 2013 è proseguita la riduzione dell attività industriale nel Lazio; la domanda interna è rimasta debole e soltanto le esportazioni hanno continuato a fornire un impulso espansivo. In un quadro di elevata incertezza, si è ridotto il fatturato e hanno ristagnato gli investimenti. Sulla base dei giudizi qualitativi delle imprese, raccolti dall Istat per l intero Centro Italia, la produzione industriale permane su livelli contenuti. I giudizi qualitativi delle imprese sulla produzione mostrano segnali di parziale recupero dalla primavera. Nelle costruzioni l attività economica ha continuato a ridursi, in particolare nel comparto delle opere pubbliche; sono diminuite più lievemente le compravendite di abitazioni e le quotazioni di mercato. Il settore dei servizi ha fortemente risentito del calo nei consumi delle famiglie, soprattutto nel commercio e nei trasporti: le imprese hanno registrato un minor fatturato e rivisto al ribasso gli investimenti. È invece proseguita la crescita del numero dei turisti, in particolare degli stranieri, la cui spesa si è accresciuta.

7 Nella prima metà del 2013 l occupazione in regione è scesa del 2,3 per cento su base annua, in modo generalizzato tra i principali settori. Il ricorso alla Cassa integrazione è rimasto ampio. Il tasso di disoccupazione è cresciuto di oltre 2 punti, superando il 12 per cento, per l aumento sia di coloro che hanno perso il lavoro, sia dei giovani in cerca di primo impiego. Nei primi sei mesi del 2013 si è attenuata la caduta dell attività economica nel settore delle costruzioni. Il CRESME evidenzia la forte riduzione degli investimenti in opere pubbliche, che in prospettiva potrebbero risentire favorevolmente del maggior valore dei lavori messi a gara nell ultimo anno. L Associazione dei costruttori ANCE Lazio Urcel stima che anche gli investimenti privati siano diminuiti (-3 per cento a prezzi costanti), soprattutto nel comparto delle nuove costruzioni. Secondo i dati delle Casse Edili, nel primo semestre del 2013 vi è stata una rilevante riduzione degli occupati e delle ore lavorate; prosegue il calo del numero delle imprese attive. Al calo dell attività economica nel Lazio è corrisposta una flessione nell andamento degli aggregati creditizi. Nei dodici mesi terminanti a giugno il credito bancario totale alla clientela regionale è diminuito del 3,8 per cento. La riduzione dei finanziamenti al settore privato non finanziario (famiglie e imprese) è divenuta più intensa nel corso del primo semestre (-6,7 per cento a giugno 2013), riflettendo l accentuarsi della contrazione dei prestiti alle imprese (-9,7 per cento a giugno 2013, da -3,0 alla fine del 2012). 1.2 La politica monetaria della BCE e l andamento del sistema bancario dell area Euro. Il Consiglio direttivo della BCE ha ridotto i tassi ufficiali a maggio e novembre del 2013, portandoli complessivamente allo 0,0 (tasso depositi overnight presso l Eurosistema), allo 0,25 (tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali) e allo 0,75 per cento (tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale). Le aspettative di un ribasso ulteriore dei tassi hanno spinto i tassi euribor su livelli particolarmente contenuti nel corso del 2013 (quello a tre mesi si è attestato allo 0,22 per cento come valore medio annuo ma tornando allo 0,29 per cento come valore puntuale di fine 2013). Il Consiglio Direttivo, nella persona del suo Presidente Mario Draghi, ha più volte ricordato che la BCE è pronta a fare tutto il necessario per intervenire in favore della stabilità dei mercati. Rispetto agli anni passati il mercato monetario europeo assume minor grado di tensione e di illiquidità. Sul mercato si sono ripetutamente aperte riflessioni circa l adozione di tassi negativi sui depositi presso BCE: un segnale di evidente attenzione del mercato verso rischi deflazionistici. L offerta di moneta, permane ampia, anche se gli acquisti di titoli di Stato effettuati da BCE rappresentano solo il 3% del PIL dell eurozona, contro il 10% della Federal Reserve e il 25% della bank of England. Il Federal Open Market Committee (FOMC) della Federal Reserve ha avviato un percorso di rientro dal piano di acquisto di titoli del Tesoro a più lungo termine originalmente pari a 85 miliardi di dollari e portato prima a 75 miliardi (dicembre 2013) e poi a 65 miliardi (gennaio 2014). Inoltre, è stato mantenuto invariato entro un intervallo compreso fra zero e 0,25 per cento l obiettivo per il tasso ufficiale sui Federal Funds, specificando che saranno giustificati valori eccezionalmente bassi dello stesso almeno fino a quando la disoccupazione si manterrà al di sopra del 6,5 per cento (attualmente è al 6,7 per cento) e l inflazione a uno-due anni non sarà prevista superiore al 2,5 per cento (attualmente è all 1,7 per cento). 1.3 Cenni sull evoluzione dell intermediazione creditizia nel sistema bancario italiano 1 Nel corso del 2013 nell industria bancaria italiana ha trovato conferma la progressiva ripresa del trend della raccolta al dettaglio mentre è proseguita la flessione dei prestiti indotta da debolezza della domanda e politiche di offerta ancora restrittive. 1 Cfr. Banca d Italia, Bollettino Economico n 71, gennaio 2013

8 Sul fronte del funding si è assistito, nel dettaglio, ad una crescita significativa dei depositi da clientela (+5,7% annuo a novembre 2013) e dei pronti contro termine passivi (+8%), mentre le emissioni obbligazionarie hanno fatto registrare una contrazione pari al 10%. La raccolta sull interbancario, dopo un lungo periodo di sviluppo significativo, ha fatto registrare a partire dall inizio del 2013 una progressiva flessione; a novembre 2013 l aggregato presentava una variazione su base d anno pari a -7,6%. I prestiti hanno continuato a contrarsi (-4,4% annuo a novembre); i finanziamenti alle imprese si sono ridotti del 6,3% annuo, quelli alle famiglie consumatrici dell 1,1%. La flessione sui dodici mesi dei prestiti alle imprese è stata più marcata per gli intermediari di dimensioni maggiori e il calo dei finanziamenti erogati è stato in generale più pronunciato nei confronti delle aziende che impiegano meno di 20 addetti. Secondo le banche intervistate nell ambito dell indagine trimestrale sul credito bancario nell area dell euro (Bank Lending Survey), nel terzo trimestre del 2013 le politiche di offerta applicate ai prestiti alle imprese sono rimaste sostanzialmente invariate e restrittive, continuando a risentire della percezione di un elevato rischio di credito. Sembra essersi, viceversa, annullato l irrigidimento dei criteri di offerta per i mutui alle famiglie, principalmente a seguito di attese meno sfavorevoli per il mercato immobiliare. Informazioni preliminari fornite dagli intermediari intervistati confermerebbero tali andamenti anche per i mesi di ottobre e novembre. Pesa, sull offerta di credito, l incertezza relative all impatto delle nuove regole di Basilea 3 e le verifiche in corso riguardanti l asset quality review avviata dalla BCE sui maggiori gruppi bancari Le condizioni di accesso al credito risultano, dai sondaggi, molto differenziate per classe dimensionale di impresa: la percentuale netta di aziende con meno di 50 addetti, che ha segnalato un deterioramento delle condizioni di offerta, è stata pari al doppio di quella relativa alle imprese con oltre 249 addetti (rispettivamente 30% e 14% a dicembre 2013). Similmente, la quota di piccole imprese intervistate che ha dichiarato di non aver ottenuto il finanziamento richiesto è stata pari al 18,1%, contro il 9,3% per quelle grandi. Il costo medio dei nuovi prestiti alle imprese si è ridotto nel corso dell anno di due decimi di punto (3,47% a fine 2013), riflettendo la diminuzione del tasso applicato sia ai finanziamenti di ammontare inferiore al milione di euro sia a quelli di ammontare superiore (al 4,36% e al 2,82%, rispettivamente). Il costo del credito resta al di sopra di quello medio dell area dell euro, anche se il differenziale tra il tasso applicato sui nuovi finanziamenti alle imprese concessi in Italia e il corrispondente dato per l area dell euro è diminuito di 20 punti base, portandosi a 70. Anche il costo medio dei nuovi mutui alle famiglie è lievemente diminuito, al 3,42% dal 3,69% di dodici mesi prima. Il taglio dei tassi ufficiali della BCE all inizio di novembre ha verosimilmente influenzato la riduzione del costo del credito. Con riguardo alla qualità del credito erogato, nel terzo trimestre del 2013 il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti, al netto dei fattori stagionali e in ragione d anno, pur restando elevato, ha smesso di crescere per la prima volta dal secondo trimestre del 2011, attestandosi al 2,9%, un decimo di punto in meno rispetto ai tre mesi precedenti. La diminuzione è attribuibile ai prestiti erogati alle società finanziarie e alle istituzioni senza scopo di lucro al servizio delle famiglie, a fronte di una sostanziale stabilità dell indicatore per i prestiti alle famiglie e alle imprese, pari rispettivamente all 1,3% e al 4,8%. Informazioni preliminari per ottobre e novembre indicano che l esposizione complessiva nei confronti dei debitori segnalati per la prima volta in sofferenza è diminuita del 16% rispetto al corrispondente periodo del Nei primi nove mesi dell anno la redditività media dell industria bancaria è rimasta molto contenuta: le informazioni sull andamento di conto economico del sistema bancario a settembre 2013 indicano una contrazione dell 11,8% del margine di interesse. I ricavi netti per attività di servizio e negoziazione compensano in parte l andamento negativo della gestione denaro determinando una sostanziale stazionarietà del margine di intermediazione (+0,3%). I costi operativi risultano in calo del 6,4%. Il risultato di gestione presenta un incremento su base d anno del 9,8%. Il rafforzamento patrimoniale è continuato nel corso del Alla fine di giugno ultima data disponibile - i coefficienti relativi al patrimonio di base (tier 1 ratio) e al complesso delle risorse patrimoniali (total capital ratio) del totale del sistema bancario erano pari, rispettivamente, all 11,3 e al 14,1 per cento, in crescita rispetto alla fine del precedente esercizio.

9 2. L ANDAMENTO DELLE BCC FEDERLUS Lo sviluppo dell intermediazione In un quadro macroeconomico sfavorevole, anche le BCC, nel corso del 2013, hanno continuato a risentire fortemente degli effetti della crisi che ha messo in discussione molti paradigmi dominanti nel campo dell economia e della finanza, e, in linea con quanto è avvenuto nell intero sistema bancario, non hanno accresciuto l attività di impiego pur non mancando di promuovere una serie di iniziative a favore dell economia del territorio, per venire incontro ai loro soci e clienti. Hanno fatto eccezione le BCC Federlus che nel corso del 2013 hanno incrementato gli impieghi lordi alla clientela del 2%. Particolarmente sostenuto l andamento della raccolta, cresciuta dell 8,2% a fronte di una dato nazionale di minore intensità per la totalità delle BCC italiane e addirittura di diminuzione per il sistema bancario complessivo. Il fenomeno può dirsi peraltro generalizzato per la Federlus avendo riguardato 21 BCC tra quelle associate. Le dinamiche descritte hanno significativamente ridotto il rapporto tra i due aggregati, che si è portato ormai su livelli di assoluta sicurezza e, soprattutto, significativamente inferiori a quanto rilevabile sul piano nazionale. Variazione masse Federlus Sistema BCC Sistema Bancario Impieghi lordi a clientela 2,0% -2,1% -4,2% Raccolta da clientela 8,2% 3,8% -1,3% Impieghi lordi / raccolta 76,1% 85,3% 91,6% Andamento delle masse 10,00% 8,00% 8,20% 6,00% 4,00% 2,00% 2,00% 3,80% Impieghi lordi a clientela Raccolta da clientela 0,00% -2,00% -2,10% -1,30% -4,00% -6,00% -4,20% Federlus Sistema BCC Sistema Bancario 2.2 Qualità del credito A fronte dell aumento delle masse, si è registrato anche un importante incremento delle partite deteriorate, sia a livello complessivo che a livello delle singole componenti, in special modo le sofferenze e gli incagli. 2 Le informazioni sulle BCC Federlus sono frutto di elaborazioni tratte dalle segnalazioni di vigilanza disponibili, quelle sulle BCC nazionali, sono frutto di stime effettuate dal Servizio Studi, Ricerche e Statistiche di Federcasse sempre sulla base delle segnalazioni di vigilanza disponibili. Le informazioni sull andamento del sistema bancario complessivo sono tratte dalla Base Informativa Pubblica della Banca d Italia e possono non essere perfettamente confrontabili con quelle delle BCC.

10 Dal confronto con i dati nazionali, emerge tuttavia come la crescita delle partite anomale sia stata complessivamente inferiore a quella dell insieme delle BCC e del sistema bancario complessivo. Differenze emergono però nei movimenti delle singole componenti con i finanziamenti scaduti/sconfinanti che, a livello nazionale, sono probabilmente transitati nelle categorie di rischio più elevato. Variazione partite deteriorate Federlus Sistema BCC Sistema Bancario Sofferenze lorde 12,9% 30,1% 24,6% Incagli lordi 16,7% 12,5% 24,4% Fin. scaduti/sconfinanti lordi 11,8% -10,2% -11,6% Tot. partite deteriorate lorde 14,8% 18,1% 19,5% 35,00% Andamento credito anomalo 30,00% 30,10% 25,00% 24,60% 24,40% 20,00% 15,00% 12,90% 16,70% 12,50% 11,80% 14,80% 18,10% 19,50% Federlus Sistema BCC 10,00% Sistema Bancario 5,00% 0,00% -5,00% -10,00% -15,00% -10,20% -11,60% Sofferenze lorde Incagli lordi Fin. scaduti/sconfinanti lordi Tot. partite deteriorate lorde L aumento delle partite anomale, avvenuto in misura più che proporzionale rispetto all incremento degli impieghi, ha fatto crescere anche la loro incidenza, che però è risultata nel complesso inferiore, o al più in linea, con i dati di confronto disponibili. Partite deteriorate Incidenza 31/12/ /12/2013 Sistema BCC Sistema Bancario su impieghi lordi Sofferenze lorde 4,9% 5,4% 8,6% 7,8% Incagli lordi 4,1% 4,7% 7,0% 4,7% Fin. scaduti/sconfinanti lordi 2,1% 2,3% 1,4% 0,9% Tot. partite deteriorate lorde 11,1% 12,5% 17,3% 14,1%

11 Incidenza credito anomalo 20,00% 18,00% 17,30% 16,00% 14,00% 12,00% 12,50% 14,10% Federlus Sistema BCC 10,00% 8,00% 8,60% 7,80% 7,00% Sistema Bancario 6,00% 5,40% 4,70% 4,70% 4,00% 2,00% 2,30% 1,40% 0,90% 0,00% Sofferenze lorde Incagli lordi Fin. scaduti/sconfinanti lordi Tot. partite deteriorate lorde 2.3 Aspetti reddituali Con riguardo agli aspetti reddituali, le informazioni preliminari desumibili dall analisi dell andamento di conto economico a dicembre 2013 segnalano un netto calo dei margini reddituali, specie del margine di interesse. Andamento economico Federlus Sistema Sistema BCC Bancario Margine di interesse -14,4% -8,3% -8,5% Margine di intermediazione* -6,4% 0,4% -0,1% Costi operativi -3,1% -3,1% -7,8% Risultato lordo di gestione* -11,9% 5,6% 12,3% Costi op./marg. di interesse 100,0% 91,2% 115,3% Costi op./marg. di intermediazione* 64,4% 57,4% 57,0% *Tali aggregati non considerano le componenti valutative (in particolare valutazione dei titoli, valutazione dei crediti) non presenti nella matrice A2 utilizzata per l estrazione dei presenti dati di andamento economico. Ne deriva in definitiva un risultato lordo di gestione che, pur in presenza di una riduzione significativa dei costi operativi, ha fatto registrare una flessione dell 11,9%, andamento che ha interessato ben 15 delle 26 BCC associate. Migliore la performance reddituale sia del totale delle BCC che del sistema bancario nazionale con un aumento del risultato lordo di gestione, rispettivamente, del 5,6% e del 12,3%. I dati nazionali evidenziano in particolare una contrazione del margine di interesse meno consistente di quella sperimentata dalle BCC Federlus, ancorché significativa, un miglior risultato del margine di intermediazione e, limitatamente al sistema bancario nazionale, una più accentuata riduzione dei costi.

12 Andamento Conto Economico 15,00% 12,30% 10,00% 5,00% 5,60% 0,00% 0,40% -0,10% Federlus Sistema BCC Sistema Bancario -5,00% -3,10% -3,10% -10,00% -8,30% -8,50% -6,40% -7,80% -15,00% -14,40% -11,90% -20,00% Margine di interesse Margine di intermediazione Costi operativi Risultato lordo di gestione Per quel che riguarda gli indicatori di redditività, in virtù dei risultati del 2013 risultano aumentati sia il rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione, sia quello correlato al margine di interesse. In questo ambito, le BCC Federlus esprimo indicatori mediamente più alti di quelli riscontrabili presso il resto del sistema bancario (fa eccezione il confronto con il rapporto costi operativi/margine di interesse del sistema bancario nazionale che si colloca addirittura al 115%). Andamento Conto Economico - Indici di Cost Income 140,00% 120,00% 115,30% 100,00% 100,00% 91,20% 80,00% Costi op./marg. di interesse Costi op./marg. di intermediazione 64,40% 60,00% 57,40% 57,00% 40,00% 20,00% 0,00% Federlus Sistema BCC Sistema Bancario Ovviamente, i dati di andamento economico non tengono conto delle componenti valutative, specie quelle legate ai titoli di proprietà e alle svalutazioni dei crediti. Queste ultime, in particolare, potrebbero aumentare in relazione al già commentato deterioramento del credito. 2.4 Posizione patrimoniale Sul piano dell assorbimento patrimoniale, e con riguardo in particolare ai rischi di 1 Pilastro, si nota un lieve decremento della loro incidenza.

13 Assorbimento patrimoniale 31/12/ /12/2013 Rischio di credito e di controparte 44,4% 43,5% Rischio di mercato 0,7% 0,2% Rischio operativo 4,5% 4,4% Requisiti patrimoniali specifici 1,1% 1,2% Requisiti patrimoniali 1 Pilastro totali 50,8% 49,3% A quanto sopra si accompagna un lieve aumento della dotazione patrimoniale correlata, misurata dal Tier 1 e dal Total Capital Ratio. Il confronto con i dati di sistema, ancorché riferiti ad un momento temporale differente, evidenzia tuttavia il permanere di un significativo divario a favore delle BCC, e delle BCC Federlus in particolare: nel secondo trimestre del 2013 i coefficienti patrimoniali del sistema bancario nazionale relativi al patrimonio di base (tier 1 ratio) e al complesso delle risorse patrimoniali (total capital ratio) si collocavano, infatti, ben al di sotto dei medesimi coefficienti del sistema delle BCC e delle BCC Federlus. Assorbimento patrimoniale 31/12/ /12/2013 Sistema BCC* Sistema Bancario** Tier 1 Capital Ratio 14,0% 14,6% 14,3% 11,3% Total Capital Ratio 15,8% 16,2% 15,2% 14,1% *Dato di settembre **Dato di giugno 2013

14 3. IL CONSEGUIMENTO DEGLI SCOPI STATUTARI: CRITERI SEGUITI NELLA GESTIONE SOCIALE PER IL CONSEGUIMENTO DELLO SCOPO MUTUALISTICO DELLA SOCIETÀ COOPERATIVA AI SENSI DELL ART. 2 L. 59/92 E DELL ART C. C. Prima di illustrare l andamento della gestione aziendale, vengono indicati, ai sensi dell art c.c. i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico, ripresi anche dall art.2 della Legge n.59/92. Essere socio della nostra banca significa fare parte di una comunità. La nostra coesione può rappresentare per il futuro, in particolare in un periodo di crisi diffusa, un motore di sviluppo per il territorio. Il socio è al centro del nostro progetto: oltre ai vantaggi determinati dal risparmio sui servizi e i tassi che la banca offre, il socio è per noi l attore primario a cui si rivolgono tutte le iniziative che porteremo avanti. Ai nostri soci sono rivolti pacchetti di condizioni riservati ed omaggi in occasione delle festività. Inoltre, essendo la nostra Banca ancora neonata sul territorio, è in fase di sviluppo un programma di attività rivolte ai nostri soci ed a tutti coloro che vorranno vivere l esperienza di entrare nella famiglia del credito cooperativo. Creare ricchezza in un territorio significa dare alle persone che vi vivono una possibilità: la nostra Banca sin dai primi impieghi si è sempre rivolta alla platea delle famiglie e piccoli imprenditori che in questo territorio hanno le radici. Siamo convinti che mettendo a disposizione del territorio la liquidità a nostra disposizione, riusciremo a dare una spinta alla ripresa economica locale. Inoltre la nostra presenza transita anche nel sostegno alle attività quotidiane della società locale; per questo, nonostante siamo sul territorio soltanto da pochi mesi, abbiamo intrapreso una serie di attività volte ad accrescere il legame con la comunità. Riepilogo dell attività della BCC per il territorio: - cultura: stiamo sostenendo la pubblicazione di un libro sul disastro aereo avvenuto sui Monti Ernici nel 1963; - giovani: abbiamo attivato una convenzione con l Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale per ospitare studenti i quali devono svolgere il tirocinio curriculare; - imprese e mondo economico: abbiamo finanziato le piccole imprese del territorio affinché, attraverso il nostro supporto, realizzassero i loro progetti; - turismo e promozione del territorio: siamo stati sponsor di una manifestazione sulla Pizza, di una manifestazione Lirica ed abbiamo acquistato prodotti da produttori della zona come omaggio per i nostri soci. Nonostante siamo presenti sul territorio soltanto da qualche mese, rilevante è stato l impegno della nostra banca per sostenere le comunità di riferimento. In particolare, come meglio illustrato nel seguito, la BCC ha erogato crediti a famiglie e piccole imprese per un totale di un milione e duecentomila euro in soli pochi mesi di attività, di cui la quasi totalità verso soci della banca. Inoltre in un periodo di crisi diffusa l Istituto ha creato valore nella comunità; tale valore ha il volto delle persone che all interno e all esterno della struttura hanno lavorato con la nostra Banca, condividendo e sostenendo i valori che accomunano la comunità dei cooperatori. Siamo vicini le persone, ascoltiamo le loro problematiche, cerchiamo di dare sempre la migliore soluzione; è questo il punto di forza che ci distingue dai nostri competitors. Proprio la crisi ha evidenziato il ruolo delle Banche di Credito Cooperativo nel territorio e l importanza della finanza del territorio, della finanza mutualistica, giudicata da qualcuno un modello antico di fare banca, ma che ha confermato anche nelle difficoltà la propria resilienza. La finanza del territorio e mutualistica si sta rivelando una forma di fare banca straordinariamente moderna, perché semplicemente utile, finanziando l economia reale, non la speculazione, sostenendo e promuovendo l imprenditorialità, affiancandosi come partner alle micro e piccole imprese, alle famiglie, ai diversi interlocutori della società civile. La cooperazione ha sempre gestito il rischio d impresa al proprio interno, non vendendolo al mercato e non esternalizzandolo.

15 Non ha mai sofferto di corto-terminismo, di asservimento delle strategie aziendali alla realizzazione di risultati drogati dall ottica del breve termine. Non ha delocalizzato la produzione, ma valorizzato i territori. Anzi, ha accresciuto in questi anni il contributo al PIL nazionale ed il numero degli occupati. Come evidenziato nel Secondo Rapporto sulla Cooperazione in Italia recentemente pubblicato da Euricse, contrariamente alle attese e come dimostrato dalle recenti rilevazioni censuarie dell Istat, nel decennio le imprese cooperative e, più in generale, le organizzazioni senza scopo di lucro sono cresciute a tassi superiori a quelli sia delle imprese di altro tipo che delle istituzioni pubbliche. La formula della banca mutualistica funziona a tutte le latitudini, come dimostrano anche esperienze di cooperazione internazionale di cui siamo partner che rappresentano indubbi casi di successo.

16 4. LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO. 4.1 Gli aggregati patrimoniali La raccolta totale della clientela La Banca ha raggiunto nei soli sei mesi di operatività dell anno 2013 una raccolta complessiva di quasi 6 milioni di euro. Tipologia 31/12/2013 Raccolta diretta da clientela Raccolta indiretta (risparmio amministrato) 48 Totale raccolta diretta e indiretta La raccolta diretta La raccolta è maggiormente concentrata verso i conti correnti. Per quanto concerne i depositi vincolati la rilevanza dell importo è dovuta alla campagna iniziale promossa dalla Banca a favore dei conti deposito: infatti grazie all appetibilità dei tassi riservati ai soci, l iniziativa ha riscosso un soddisfacente grado di adesione. Raccolta diretta 31/12/2013 Conti correnti e depositi liberi Depositi vincolati Certificati di deposito Totale raccolta diretta Composizione percentuale della raccolta diretta 31/12/2013 % sul totale Conti correnti e depositi 82% Certificati di deposito 18% Totale raccolta diretta 100% La raccolta indiretta da clientela La raccolta indiretta è totalmente concentrata sull azionario Raccolta indiretta 31/12/2013 Azioni e altre 48 Totale raccolta indiretta 48

17 Gli impieghi con la clientela I crediti per cassa con clientela al netto delle rettifiche di valore (voce 70 dell attivo) si attestano al 31 dicembre 2013 a circa un milione e duecentomila euro. Nell esercizio gli impieghi si sono principalmente indirizzati sui segmenti famiglie e piccole imprese, a testimonianza di come la Banca intenda sostenere il territorio di elezione pur in un contesto oggettivamente difficile a causa, tra l altro, della tensione sul fronte della liquidita e dell accresciuta rischiosità degli attivi connessa al peggioramento delle condizioni dell economia reale. Impieghi 31/12/2013 Conti correnti 266 Mutui chirografari 517 Altri finanziamenti 401 Totale impieghi con clientela Composizione percentuale degli impieghi a clientela: IMPIEGHI 31/12/2013 Conti correnti 22% Altri finanziamenti 88% Totale impieghi con clientela 100% Crediti v/clientela ripartiti per categorie di debitori: IMPIEGHI 31/12/2013 a) Governi b) Altri Enti pubblici 8 c) Altri soggetti - imprese non finanziarie imprese finanziarie 9 - assicurazioni - altri 257 Totale impieghi con clientela Crediti verso la clientela 31/12/2013 Esposizione lorda Rettifiche di valore Rettifiche di valore Esposizione netta Tipologie esposizioni specifiche di portafoglio Importo Incidenza Importo Indice di copertura Importo Indice di copertura Importo Incidenza % % Esposizioni per cassa Attività deteriorate

18 a) sofferenze 0% 0 0% 0 0% 0% b) Incagli 0% 0 0% 0 0% 0% c) esposizioni ristrutturate 0% 0 0% 0 0% 0% d) Esposizioni scadute 0% 0 0% 0 0% 0% Altre attività % 0 0% % % Totale crediti verso clientela % 0 100% % % Indici di qualità del credito Alla data di chiusura del bilancio le esposizioni verso la clientela risultano tutte in bonis; è stato comunque effettuato un accantonamento prudenziale di tipo collettivo per euro 14 mila. Concentrazione dei rischi Ai sensi della disciplina prudenziale in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati, si evidenzia che al 31 dicembre 2013 non sono presenti posizioni di rischio verso soggetti collegati che eccedono i limiti prudenziali di riferimento. La posizione interbancaria e le attività finanziarie Rispetto all interbancario il bilancio della banca presenta un credito verso la BCC di Roma e una doppia posizione di creditore/debitore nei confronti di ICCREA Banca Spa con la quale la Banca degli Ernici intrattiene il CRG (Conto di Regolamento Giornaliero). Posizione interbancaria netta 31/12/2013 Crediti v/banche Debiti v/banche 582 Totale posizione interbancaria netta In merito alle attività finanziarie, la Banca ha collocato tutti i titoli acquistati, nel portafoglio AFS (Attività finanziarie disponibili per la vendita). Attività finanziarie 31/12/2013 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale Attività finanziarie Nella tabella che segue è riportata la distribuzione per scadenza dei titoli di Stato italiani in portafoglio. Si precisa che, per quanto riguarda il portafoglio AFS, la vita media è pari a 3 anni.

19 Maturity Titoli Stato Italiani dati in migliaia di euro attività finanziarie detenute per la negoziazione 31/12/2013 attività finanziarie disponibili per la vendita TOTALE Fino a 6 mesi ,00% Da 6 mesi fino a un anno - - 0,00% Da un anno fino a 3 anni ,33% Da 3 anni fino a 5 anni ,67% Da 5 anni fino a 10 anni - - 0,00% Oltre 10 anni - - 0,00% Totale complessivo % Incidenza % Le immobilizzazioni materiali e immateriali Tra le immobilizzazioni materiali sono stati iscritti i costi sostenuti per le dotazioni interne ad uso funzionale. Composizione immobilizzazioni 31/12/2013 Partecipazioni Attività materiali 610 Attività immateriali 14 Totale immobilizzazioni 625 Il Patrimonio netto e di Vigilanza e l adeguatezza patrimoniale L adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica ha da sempre rappresentato un elemento fondamentale nell ambito della pianificazione strategica aziendale. Ciò a maggior ragione nel contesto attuale, in virtù dell importanza crescente che la dotazione di mezzi propri assume per la crescita dimensionale e il rispetto dei requisiti prudenziali. Per tale motivo la Banca ha dato sin dall inizio un importanza centrale all incremento della base sociale. Infatti il capitale sociale ha subito un incremento dei 12% passando da (1/7/2013) a (31/12/2013) con solo sei mesi di attività. Voci 31/12/2013 Capitale sovrapprezzi di emissione 0 riserve da valutazione 6 riserve (94) Utile/(perdita) di esercizio (486) Totale patrimonio netto 3.896

20 31/12/2013 Riserva riserva totale RISERVA AFS Positiva negativa riserva Titoli di debito 11 (5) 6 Titoli di capitale o quote di OICR Totale 11 (5) 6 La riserva da valutazione delle attività disponibili per la vendita si presenta con un importo positivo di 11 mila euro e negativo di 5 mila euro. Tale valutazione è riconducibile ai titoli di debito dello Stato italiano. Il patrimonio di vigilanza, la cui composizione è riportata in dettaglio nella parte F della Nota Integrativa, ammonta a mila euro, a fronte di attività di rischio ponderate per mila euro, come di seguito dettagliato: Voci 31/12/2013 Patrimonio di base Patrimonio supplementare 0 Elementi da dedurre dal patrimonio base e supplementare 0 Patrimonio di vigilanza Il coefficiente di capitale complessivo (total capital ratio) determinato dal rapporto tra patrimonio di vigilanza e attività di rischio ponderate totali si attesta al 93,71% come anche il rapporto tra patrimonio di vigilanza di base e il totale delle attività di rischio ponderate (tier 1 capital ratio). Ai fini della determinazione del patrimonio di vigilanza e della determinazione dei requisiti patrimoniali la Banca si è attenuta alle disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche di cui alla Circolare della Banca d Italia n. 263/06. Si ricorda che la Banca ha esercitato l opzione, introdotta dal Provvedimento della Banca d Italia del 18 maggio 2010, di neutralizzare le plusvalenze e le minusvalenze rilevate - successivamente al 31 dicembre nelle riserve da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available For Sale AFS) inerenti titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all UE. Il 1 gennaio 2014 è divenuto applicabile il nuovo pacchetto legislativo costituito dal Regolamento 575/2013/UE (CRR) e dalla Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) con il quale, tra l altro, sono state trasposte nell ordinamento dell Unione europea le raccomandazioni contenute nel nuovo schema di regolamentazione internazionale per il rafforzamento delle banche e dei sistemi bancari definito dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel mese di dicembre del 2010 (cosiddetto Basilea 3 ). I testi legislativi richiamati sono completati da: - le collegate disposizioni di carattere tecnico-applicativo ( Regulatory Technical Standard - RTS e "Implementing Technical Standard - ITS) definite dall EBA ( European Banking Authority ) e in via di adozione da parte della CE; - le collegate disposizioni di vigilanza e segnaletiche emanate dalla Banca d Italia con la circolare n. 285/2013 ( Disposizioni di vigilanza per le banche con la quale, con particolare riferimento alla disciplina attuativa del CRR, vengono tra l altro precisate le scelte di competenza dell Autorità di vigilanza relative al regime transitorio per l applicazione delle disposizioni in materia di fondi propri. ) e con la circolare n. 286/2013 ( Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare );

21 - la collegata documentazione tecnica Puma2 prodotta dal Gruppo Interbancario per l applicazione delle suddette disposizioni segnaletiche della Banca d Italia. Con riferimento ai fondi propri, la nuova disciplina tende ad accrescere sia la qualità sia il livello minimo regolamentare del patrimonio di vigilanza nell ambito di un quadro complessivo di maggiore armonizzazione delle regole inerenti gli aggregati patrimoniali Nel più ampio contesto della revisione del framework prudenziale e, in tale ambito, della nuova definizione dei Fondi Propri, il CRR introduce una modifica di estremo rilievo rispetto alle strategie di classificazione in bilancio degli strumenti finanziari. Viene infatti introdotto il divieto di applicare le rettifiche di valore (cd. filtri prudenziali) volte a eliminare, totalmente o parzialmente, i profitti o le perdite non realizzati/e sulle attività o passività valutate al fair value in bilancio. Pertanto, relativamente alle attività classificate in bilancio alla voce 40 - Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available for sale AFS), il CRR prevede l eliminazione dei corrispondenti filtri prudenziali (simmetrici o asimmetrici, a seconda dei casi). Tenuto anche conto del processo di radicale revisione dell attuale principio di riferimento in materia di strumenti finanziari, lo IAS 39, è stata prevista la possibilità di neutralizzare gli impatti sui Fondi Propri delle variazioni di fair value degli strumenti finanziari classificati in AFS, qualora tali strumenti siano rappresentativi di esposizioni verso amministrazioni centrali dell Unione Europea e il medesimo trattamento trovi applicazione antecedentemente al 1 gennaio La citata deroga rientra nella discrezionalità delle autorità di vigilanza nazionali e può essere applicata sino all adozione da parte della Commissione di un regolamento che omologhi l IFRS 9, il principio internazionale d'informativa finanziaria che sostituirà lo IAS 39. Tra le tante disposizioni attuative di rilievo, nella Circolare viene previsto il mantenimento in vigore del filtro prudenziale su utili e perdite non realizzati relativi a esposizioni verso Amministrazioni centrali dell Unione Europea classificate nel portafoglio AFS. Nelle more dell adozione del principio in argomento e della conseguente rivisitazione delle scelte di classificazione degli strumenti finanziari, la Banca, avvalendosi della facoltà introdotta nel CRR e accolta dalla Banca d Italia, ha deliberato di adottare - in continuità con la scelta a suo tempo operata - l impostazione che permette di continuare a neutralizzare le plus-minus. La Banca monitora con estrema attenzione le dinamiche dei differenziali valutativi dei titoli in argomento anche in ordine alla prevista abrogazione dei filtri prudenziali in argomento a valle dell adozione del nuovo IFRS 9. Con riguardo al complessivo percorso di adeguamento al nuovo framework, la Banca partecipa, per il tramite della Federlus alle iniziative progettuali attive a livello di Categoria. I risultati economici del periodo 2013 I proventi operativi - Il margine di interesse Avendo la Banca iniziato l operatività soltanto da pochi mesi, la maggior parte degli interessi attivi proviene dall interbancario. Margine di interesse 31/12/ interessi attivi e proventi assimilati interessi passivi e oneri assimilati (40) 30. margine di interesse 97 Il margine di intermediazione

22 Il Margine di intermediazione realizzato essendo riferito ai soli primi sei mesi di attività della banca presenta importi molto contenuti tipici dei primi mesi di vita di BCC. Margine di intermediazione 31/12/ margine di interesse commissioni attive commissioni passive (5) 60. commissioni nette dividendi e proventi simili risultato netto dell attività di negoziazione (0) 90. risultato netto dell attività di copertura Utili (perdite) da cessione riacquisto di: a) crediti 0 b) attività disponibili per la vendita 0 c) passività finanziarie risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value 0 Margine dell'attività finanziaria (0) 120. Totale margine di intermediazione 122 Il risultato netto della gestione finanziaria A fronte di un margine d intermediazione pari a 122 mila euro, la Banca ha posto in essere rettifiche collettive sulla totalità dei crediti in bonis per un valore di 15 mila euro. Pertanto il risultato netto ammonta a 107 mila euro. Risultato netto della gestione finanziaria 31/12/ margine di intermediazione rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti (15) 140. Risultato netto della gestione finanziaria 107 Gli oneri operativi La Banca intende perseguire una politica volta al contenimento dei costi. Per questo particolare attenzione è stata posta nella ricerca meticolosa delle migliori forniture in rapporto qualità/prezzo, mantenendo degli standards qualitativi in linea con le aspettative della clientela.

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