La governance del rischio. Giancarlo Sturloni, Master in Comunicazione della Scienza, SISSA Trieste, 21 giugno 2011
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1 La governance del rischio Giancarlo Sturloni, Master in Comunicazione della Scienza, SISSA Trieste, 21 giugno 2011
2 consensum communication = favorire la negoziazione tra le parti al fine di conciliare gli interessi contrapposti in una controversia sul rischio e giungere a una scelta il più possibile condivisa (esempi: nucleare, ogm, termovalorizzatori, vaccinazioni) crisis communication = rendere consapevoli le persone esposte a un rischio per favorire comportamenti responsabili di autoprotezione e salvaguardare la loro sicurezza in una situazione di emergenza (esempi: epidemie, catastrofi ambientali) care communication = motivare le persone esposte a un rischio riconosciuto a cambiare i propri comportamenti dannosi offrendo loro un rimedio disponibile (esempi: alcolismo, sicurezza stradale, aids, sicurezza sul lavoro)
3 Stati Uniti, 1988
4 Seattle, novembre 1999
5 Val di Susa, novembre 2005
6 La società del rischio
7
8 Chernobyl, 26 aprile 1986
9 La comunicazione del rischio
10 Tutto quello che dobbiamo fare è proprio niente. trovare i numeri giusti e comunicarli al pubblico. spiegare che cosa intendiamo con i numeri. mostrare che hanno già accettato rischi simili. mostrare che è un buon affare anche per loro. trattarli bene. renderli partner. Baruch Fishhoff, Risk perception and communication unplugged: twenty years of process, Risk Analysis, 1995.
11 Il modello deficitario della comunicazione del rischio ESPERTI MASS MEDIA RISCHIO REALE PUBBLICO RISCHIO PERCEPITO
12 GOVERNO NAZIONALE UNIONE EUROPEA EFSA CITTADINI INDUSTRIA ALIMENTARE MASS MEDIA ASSOCIAZIONI CONSUMATORI MOVIMENTI AMBIENTALISTI Modelli multicentrici di comunicazione del rischio
13 La governance del rischio
14 «Non si avvisano le rane quando si sta per drenare lo stagno». (Rémy Carle, direttore dell ente elettrico Electricité de France, a commento dell imponente programma di costruzione di reattori nucleari portato a termine dal governo francese tra il 1965 e il 1985)
15 dad (decido, annuncio, difendo) is dead possedere expertise godere di credibilità e fiducia attivare una comunicazione trasparente e dialogica promuovere scelte partecipate
16 L accezione di governance sostenuta nelle politiche dell Unione Europea fa esplicito richiamo alla necessità di processi con cui individui e istituzioni, pubbliche e private, possano gestire al meglio gli interessi comuni e conciliare quelli contrastanti, ammettendo implicitamente che, in democrazia, per appianare le divergenze non basta invocare interessi superiori.
17 Nessuna attività di coinvolgimento e partecipazione Molto bassa = la comunità è semplicemente informata Scarsa = si esegue una consultazione formale e simbolica Modesta = ascolto e apertura ai suggerimenti della comunità (dialogo) Alta = condivisione degli obiettivi e partecipazione alla formulazione del progetto (partnership) Molto alta = l istituzione mantiene un ruolo progettuale ma le scelte rilevanti sono affidate alla comunità (potere decisionale) Massima = l istituzione si limita al sostegno delle scelte fatte dalla comunità. (L. Ewles, I. Simnett, Promoting Health., Ballière Tindall, Edimburgo 1999)
18 Costruire la fiducia
19 Negazione del rischio e assenza di spazi di dialogo e confronto Percezione di una strategia di inganno e perdita di fiducia nelle istituzioni Legittimazione di comitati locali o altri gruppi di interesse come unici interlocutori credibili Produzione dal basso di nuovo sapere esperto indipendente Mobilitazione e coesione di una massa critica altamente motivata Rifiuto di qualsiasi monetizzazione del rischio e polarizzazione della controversia
20 Rendere pubbliche e facilmente accessibili tutte le informazioni disponibili su rischi e benefici attraverso un attività di comunicazione a priori, continua, capillare, trasparente e dialogica. Istituire spazi adeguati di confronto fra tutti gli stakeholder coinvolti, valorizzando le esperienze e le competenze presenti sul territorio. Individuare modalità di partecipazione delle parti ai processi decisionali, fin dalla fase progettuale, adattando le soluzioni tecniche alle indicazioni provenienti dalle analisi ambientali e dal confronto con le popolazioni interessate. Concordare con la popolazione eventuali misure di compensazione, privilegiando quelle di natura ambientale a quelle economiche.
21 La fiducia nei confronti delle istituzioni è minacciata dai seguenti fattori: negazione del rischio, disaccordo fra gli esperti, conflitti di interesse, mancanza di coerenza e coordinamento, chiusura rispetto ai bisogni di ascolto e partecipazione dei cittadini, scarsa attitudine a comunicare e condividere le informazioni in maniera tempestiva, negligenze nella gestione del rischio.
22 La percezione del rischio
23 Fattori attenuanti Volontarietà all esposizione Controllo personale Equa distribuzione di rischi e benefici Famigliarità, assuefazione al rischio Cause naturali Vittime non identificabili o sconosciute Eventuali benefici chiari Fiducia nelle istituzioni Reversibilità dei danni Conoscenza dei processi e delle conseguenze Conseguenze limitate nel tempo Nessun incidente precedente Nessuna implicazione etica Fattori aggravanti Esposizione a propria insaputa o contro la propria volontà Incontrollabilità Iniqua distribuzione di rischi e benefici Nuovo rischio Cause antropiche Vittime identificabili o conosciute Nessun beneficio Sfiducia nelle istituzioni Irreversibilità dei danni Ignoranza dei processi e incertezza nelle conseguenze Danni anche per le generazioni future Incidenti simili in passato Violazione di un principio morale condiviso
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27 Come vogliamo vivere
28 «Dietro tutti i rinvii a formule e dati, prima o poi, si pone il problema dell accettabilità, e con esso, di nuovo, la vecchia questione del come vogliamo vivere.» (Ulrich Beck, La società del rischio, 1986)
29 Il 30 novembre 2005 il presidente della Repubblica italiana Carlo Azelio Ciampi interviene nel contenzioso sulla TAV, sostenendo che l Italia non può rinunciare al suo processo di sviluppo. Il comico Beppe Grillo, intervenendo a un comizio del movimento NO-TAV, ribatte che «progresso non è far correre a 280 all ora le mozzarelle».
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